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esercitazione di tecnica urbanistica
ESERCITAZIONE DI TECNICA URBANISTICA Ing. Raffaella D’Agata GUIDA PER LA PROGETTAZIONE DI PIANI ATTUATIVI Corso in Ingegneria Edile Esame di Tecnica Urbanistica Prof. Ing. Valerio Cutini a.a. 2011-2012 Oggetto dell’esercitazione REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO DI PIANO ATTUATIVO, COSTITUITO DA ELABORATI GRAFICI E SCRITTI, SU UN’AREA ESISTENTE ASSEGNATA E DELLA QUALE SI HANNO: • INDICI da rispettare • VINCOLI da tenere in considerazione • CONTESTO ESISTENTE da esaminare Tutti gli indici e vincoli sono indicati in una scheda norma specifica dell’area assegnata, nel Regolamento Urbanistico ed Edilizio del Comune oggetto di intervento e nella normativa nazionale vigente. AREA DI STUDIO Il Comune oggetto di questa esercitazione sarà VECCHIANO un cittadina localizzata nella provincia di Pisa, a circa 12 Km di distanza. PIANO REGOLATORE Il Piano Regolatore Generale è un atto complesso attraverso il quale l’Amministrazione Comunale, in applicazione della legislazione vigente, disciplina l’utilizzazione e la trasformazione del territorio e delle relative risorse. In particolare, il Piano Regolatore Comunale, quale derivante dalla legge urbanistica nazionale n.1150/42, è stato articolato in più livelli di pianificazione, corrispondenti a momenti distinti di definizione e di attuazione delle scelte del Piano: IL PIANO STRUTTURALE Legge regionale Toscana n. 1/2005 IL REGOLAMENTO URBANISTICO Obiettivo strategico del Piano Strutturale e del Regolamento Urbanistico è l’incremento della qualità del patrimonio costituisce l’atto programmatico di “strumento della pianificazione didigoverno del è “atti lo strumento definisce insediativo attraverso il perseguimento unachemaggiore definizione complessiva delle la disciplina dettagliata delle territoriale” territorio” dotazione standard per ladel riqualificazione degli insediamenti strategie di diriqualificazione diverse parti del territorio esistenti, nonché il riequilibrio tra le diverse funzioni. territorio comunale 1 - PIANO STRUTTURALE Individua anche le così dette: U.T.O.E = Unità Territoriali Organiche Elementari che costituiscono degli elementi strategici fondamentali per la realizzazione degli obiettivi di governo del territorio e assicurano un’equilibrata distribuzione delle dotazioni necessarie alla qualità dello sviluppo territoriale. I criteri adottati dal P.S. per la perimetrazione delle singole U.T.O.E. rispondono all’esigenza di CONTROLLARE qualitativamente e quantitativamente le future trasformazioni degli insediamenti; ciò implica necessariamente l’individuazione della forma e della dimensione dell’insediamento stesso, e quindi le definizione fisica di un “LIMITE”. Il “LIMITE” così individuato comprende quindi, oltre ovviamente al tessuto edificato esistente, aree in cui sono riconosciute potenzialità di sviluppo e di trasformazione, aree già individuate come potenziale sede di servizi o di attrezzature collettive, ma anche spazi agricoli interstiziali per i quali non si prevedono possibilità di trasformazioni edilizie. UTOE DEL COMUNE DI VECCHIANO U.T.O.E. N.1 = Migliarino 6 U.T.O.E. N.2 = Nodica U.T.O.E. N.3 = Vecchiano U.T.O.E. N.4 = Zona Industriale 5 2 4 U.T.O.E. N.5 = Avane U.T.O.E. N.6 = Filettole 1 3 ZONE OMOGENEE All’interno delle U.T.O.E. sono individuati i seguenti ambiti assimilabili alle zone omogenee di cui al D.M. 1444/68: Subsistema EDIFICATO STORICO: (assimilabile alle zone A di cui al D.M.1444/68) a) Edificato di antica formazione b) Edificato formatosi attraverso la crescita in margine al perimetro del nucleo antico c) Edificato formatosi attraverso la crescita lineare ed il completamento del tessuto Subsistema dell’EDIFICATO DI RECENTE FORMAZIONE: d) Espansione urbana di recente formazione a carattere prevalentemente residenziale (assimilabile alle zone B di cui al D.M. 1444/68) e) Aree di espansione in corso di attuazione e di nuovo impianto (assimilabile alle zone C di cui al D.M. 1444/68) Subsistema degli INSEDIAMENTI PRODUTTIVI: (assimilabile alle zone D di cui al D.M. 1444/68) f) Aree produttive interne all’edificato monofunzionali o congiunte alla residenza g) Zona artigianale consolidata h) Zona artigianale in fase di attuazione e di nuovo impianto Ad ogni studente verrà assegnata un’area attualmente libera sulla quale il Comune ha già previsto come destinazione urbanistica un nuovo insediamento residenziale di tipo C 2 - REGOLAMENTO URBANISTICO Il Regolamento Urbanistico ha recepito le indicazioni del Piano Strutturale, articolandole nel dettaglio in base alle scelte effettuate nelle diverse parti del territorio comunale. Il Regolamento Urbanistico precisa i requisiti, le tipologie e le disposizioni normative per la integrazione funzionale del sistema del verde al tessuto urbano e attiva provvedimenti atti a favorire la riqualificazione complessiva del territorio ed individua quelle parti da riorganizzare attraverso interventi di trasformazione. Le previsioni dei predetti strumenti sono attuate per mezzo di un Piano Attuativo PIANI ATTUATIVI I Piani attuativi sono strumenti urbanistici di dettaglio atti, di norma, a disciplinare parti del territorio comunale nelle quali si debba procedere alla realizzazione di interventi disposti dal RU e per le quali quest’ultimo non assuma contenuti attuativi. Tipi di piani attuativi a seconda del tipo di destinazione urbanistica: P.R. = piano di recupero (indicato per le zone A) P.L. = piano di Lottizzazione (indicato per le zone C) P.E.E.P. = piano per l’edilizia economica e popolare (indicato per le zone C3) P.I.P. = piano per gli insediamenti produttivi ( indicato per le zone D) P.P. = piano particolareggiato Ciascun studente dovrà, a mezzo delle informazioni necessarie di cui sarà in possesso, redigere un progetto di un Piano Attuativo (DI LOTTIZZAZIONE) delle previsioni del Regolamento Urbanistico vigente sull’area assegnata. ELABORATI GRAFICI DA PRESENTARE TAVOLA 1: planimetria dello stato di fatto dell’area dove devono essere specificati i vari vincoli la cui area è sottoposta. TAVOLA 2: planimetria di zonizzazione funzionale di progetto. Anche il questa tavola deve essere presente una tabella dove si evidenzia di aver verificato i dati dimensionali. TAVOLA 3: Planimetria di lottizzazione o plani volumetrico delle aree edificabili TAVOLA 4: tavola dei fili fissi TAVOLA 5: Schema delle tipologie edilizie RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA dove venga spiegato nei minimi dettagli il progetto, sia motivandone le soluzioni prescelte sia riportando i calcoli effettuati. MATERIALE FORNITO - Indicazione dell’area di studio dove progettare il Piano Attuativo - Norme tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico vigente del Comune di Vecchiano - Scheda Norma specifica per ogni area di studio - Leggi nazionali quali DM 1444/1968 e L 122/89 per i parcheggi - Legge Regionale Toscana 1/2005 aggiornata nel 2011 - Regolamento Edilizio del Comune di Vecchiano - Carta Tecnica Regionale (CTR) della Toscana in scala 1:10.000 e 1.2000 in dwg Per visualizzare la maggior parte del materiale su indicato è sufficiente andare alla homepage del comune di Vecchiano: http://www.comunevecchiano.pi.it Home Il primo Regolamento Urbanistico comunale Tutti i documenti del Regolamento Urbanistico Una volta entrati nel sito troverete diverse informazioni che potrebbero esservi utili COME PROCEDERE OGNI AREA DI STUDIO SCHEDA NORMA In questo caso sono evidenziate 2 funzioni: la residenziale ma le funzioni ammesse posso essere diverse: commerciale, turistico, direzionale… Tutte le destinazioni indicate devono essere sviluppate!! PARAMETRI DI SUPERFICIE (1) St = superficie territoriale superficie totale del lotto (mq) = Sf = superficie fondiaria = superficie destinata ad essere edificata, è cioè la superficie totale al netto delle superfici destinate alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria (mq) QUESTO DATO E’ DA CALCOLARE! Sf/St = Ru = RAPPORTO URBANISTICO OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA: sono quelle indispensabili per la concreta fruizione degli immobili (es.: reti stradali, elettriche, telefoniche, fognarie, del gas, acquedotto, verde attrezzato e parcheggi) OPERE DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA: sono quelle volte al miglioramento della vita sociale (es.: attrezzature pubbliche di interesse collettivo, scuole materne e d'obbligo, sanitarie di quartiere ecc) Sf = St – Sstr – Sserv Sstr = Superficie delle strade progettate comprensiva di marciapiedi e piste ciclabili. Sserv = Sup. a standard = Superfici che devono essere riservate per spazi pubblici, alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggio pubblico. PARAMETRI DI SUPERFICIE (2) St = superficie territoriale = superficie totale del lotto (mq) Sf = superficie fondiaria = superficie destinata ad essere edificata, è cioè la superficie totale al netto delle superfici destinate alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria (mq) Sf/St = Ru = RAPPORTO URBANISTICO La Sserv o standard è indicata dal D.M. 1444/68 che cita: “Per gli insediamenti residenziali la dotazione MINIMA di standard è di ALMENO mq 18 per spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggio, con esclusione degli spazi destinati alle sedi viarie”. Sf = St – Sstr – Sserv Spesso però, a seconda dell’area su cui si deve intervenire, sarà necessario progettare una superficie a standard di dimensione ben più alta del valore di 18 x n. abitante; questo per rendere il quartiere più vivibile e con maggiori servizi per il cittadino. Nel caso della vostra esercitazione la superficie a standard minima la dovrete calcolare voi. PARAMETRI URBANISTICI Vl = volume lordo previsto Hmax = altezza max consentita dell’edificio sotto gronda Rcmax = Sc/Sf (mq/mq) RAPPORTO DI COPERTURA It = Vl/St (mc/mq) If = Vl/Sf (mc/mq) INDICE DI FABBRICABILITÀ TERRITORIALE (o di densità territoriale) INDICE DI FABBRICABILITÀ FONDIARIA (o di densità fondiaria) Sc = superficie coperta dell’edificio considerando la proiezione sul piano orizzontale delle strutture perimetrali dell’involucro dell’edificio. If sarà tanto più basso, quanta più superficie territoriale risulta occupata. Questo parametro è fondamentale nella progettazione perché indica la tipologia degli edifici previsti in una determinata zona. (es. grattacielo If alto) TAV.1 Planimetria dello stato di fatto dell’area Insieme alla scheda norma verrà fornita: • una cartografia colorata (in jpg) con indicata l’area oggetto di progetto • una cartografia in formato dwg (autocad) detta CTR = carta tecnica regionale. Una volta capito sulla cartografia colorata dove si trova esattamente la vostra area, ricercarla anche sulla CTR. La ctr in formato dwg non è aggiornata quindi è probabile non sia precisa rispetto alla pianta della scheda norma (vedi F.A.Q.2) CARTINA IN JPG CARTINA IN DWG 1 - delimitare il perimetro verificando così se la Superficie Territoriale riportata sulla scheda norma risulta corretta (ci può essere uno scarto di qualche metro quadro a seconda di come viene fatto il contorno dell’area su autocad). 2 - riportare tutto sulla tavola in una scala appropriata scalando il disegno con autocad (es 1:500) 3 - Fare una legenda 4 - Controllare, dalla scheda norma, tutti i vincoli a cui è sottoposta l’area e con essi farne una tabella TAV.1 Planimetria dello stato di fatto dell’area INTESTAZION E LEGENDA TABELLA CON VINCOLI PRINCIPALI SCHEDA NORMA Disegno in dwg con perimetrazione dell’area oggetto di intervento TAV.2 Planimetria di zonizzazione funzionale di progetto In questa tavola si decidono a grandi linee dove collocare le varie “funzioni” nel lotto di progetto: il residenziale ( e eventuali altre destinazioni d’uso se richieste), i servizi pubblici...etc… Prima di qualsiasi decisione progettuale è però necessario definire i parametri dimensionali dell’intervento utilizzando i vincoli prescritti nella scheda norma. Sf = St – Sstr – Sserv Avevamo visto prima che la Superficie fondiaria è pari alla Superficie totale a netto della superficie delle strade e della superficie da destinare ai servizi (opere di urbanizzazione primaria e secondaria). Dato che St e Sf sono dati dalla scheda norma, le variabili saranno Sstr e Sserv che dovrete determinare. determinare la Sstr attraverso la progettazione approssimativa di una VIABILITÀ ipotetica iniziale e verificare che le quantità di superficie e volume richieste siano rispettate; se la verifica torna si può procedere con la progettazione, altrimenti conviene ipotizzare un’altra viabilità. determinare la superficie da destinare ai servizi: Sserv Per il calcolo delle superfici destinate a servizi per prima cosa bisogna rispettare i minimi indicati nel Piano Strutturale e in secondo luogo occorre rispettare le leggi nazionali (DM 1444/1968 e legge Tognoli n.122/1989 per i parcheggi) in relazione alle categorie di servizi richiesti nella scheda norma. TAV.2 Planimetria di zonizzazione funzionale di progetto CALCOLO DELLE SUPERFICI DESTINATE A SERVIZI La Sserv è indicata dal D.M. 1444/68 che cita: “Per gli insediamenti residenziali la dotazione MINIMA di standard è genericamente di mq 18 per spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggio, con esclusione degli spazi destinati alle sedi viarie” Tale quantità complessiva va di norma così ripartita : Sserv = n°ab x 18 mq aree per l’istruzione: 4,5 mq/ab asili nido, scuole materne e scuole dell'obbligo servizi pubblici di uso comune: 2 mq/ab VALORE MINIMO DA REALIZZARE!! religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative, per pubblici servizi (uffici poste e telegrafi, protezione civile, ecc.) N.B. i mq sono quelli del terreno che in sede di prg o di PL vanno riservati all’eventuale servizio pubblico verde 9 mq/ab spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, effettivamente utilizzabili per tali impianti con esclusione di fasce verdi lungo le strade parcheggi pubblici: - 2,5 mq/ab (F.A.Q.3) N.B. Non sempre è obbligatoria la realizzazione di tutte le categorie di servizi! TAV.2 Planimetria di zonizzazione funzionale di progetto A questo punto è possibile iniziare a definire una prima bozza di zonizzazione, suddividendo l’area di studio nelle diverse funzioni individuate. In definitiva si tratta di localizzare sul territorio, in relazione alle superfici minime o massime individuate, le seguenti funzioni: • Viabilità pubblica • Superficie fondiaria destinata alle “funzioni ammesse” indicate nella scheda norma (residenziale, commerciale, turistico, sportivo…) • Superficie pubblica destinata ai parcheggi pubblici • Superficie pubblica destinata al verde • Superficie pubblica destinata ad altri servizi Il disegno dovrà essere indicativo e dovrà rappresentare le destinazioni d’uso dei vari lotti in cui si è deciso di suddividere l’area di progetto. Tale operazione si può effettuare attribuendo un colore (o un tipo di grafica particolare) per ogni destinazione d’uso, in modo che sia chiaro il riferimento e corredare tutto con una legenda. Nella sua forma definitiva la tavola 2 conterrà anche una legenda, una tabella dimensionale del progetto e la verifica degli standard. TAV.2 Planimetria di zonizzazione funzionale di progetto CONSIGLI Nel progettare la viabilità bisogna garantire le condizioni di accessibilità e di sicurezza (consentire quindi sempre l’accesso alla viabilità principale e creare una viabilità secondaria). Nella progettazione dei lotti residenziali cercare sempre di utilizzare dimensioni ben precise e forme il più possibile regolari (evitare quindi forme strane con angoli acuti o lotti stretti e lunghi). Le funzioni ammesse indicate nella scheda norma devono essere tutte realizzate Nella localizzazione dei parcheggi pubblici tenere presente tutti i criteri di accessibilità (calcolare sempre che ci siano le distanze adatte ad entrare e uscire da uno stallo) e tenere sempre in considerazione la vicinanza con i servizi. I parcheggi pertinenziali (PRIVATI) possono essere realizzati anche all’interno dei lotti residenziali e perfino nella forma di garage privati anche seminterrati. Il regolamento edilizio del comune di Vecchiano (art.44) indica per le residenze: “per le nuove costruzioni a destinazione residenziale, devono comunque essere garantiti min.2 spazi di sosta delle dimensioni di ml. 2,50x5,00 per ogni unità immobiliare individuata, fatta eccezione per gli appartamenti <45 mq, per i quali è sufficiente l’individuazione di 1 posto auto.” Per edifici con destinazione d’uso diversa dal residenziale l’area di parcheggio pertinenziale dovrà essere pari allo 0,8 mq di superficie calpestabile del fabbricato. (considerare anche se è sviluppato su più piani!) Le aree destinate a verde NON devono essere di risulta, ossia occupare parti che per la loro dimensione risultano altrimenti non utilizzabili La tavola sarà predisposta nella sua forma definitiva solo dopo aver verificato tutti i dati e le localizzazioni anche avvalendosi della tavola successiva (si consiglia di predisporre la versione finale delle tavole solo dopo aver svolto in forma di bozza tutti gli elaborati richiesti). TAV.3 Planimetria di lottizzazione o plani volumetrico 1 - PROGETTAZIONE DETTAGLIATA DELLA VIABILITÀ, DEI PARCHEGGI, DEL VERDE E DI TUTTO CIÒ DI CUI DEVE ESSERE CORREDATO IL PROGETTO. 2 - INDIVIDUAZIONE DEI CORPI DI FABBRICA E DELLA LORO DIMENSIONE Verifica superficie coperta Sc Sc/Sf = Rc Sc = Rc x Sf (dove Rc e Sf sono dati dalla scheda norma) N.B. Il rapporto di copertura dato dalla norma è quello massimo quindi si troverà la massima superficie coperta che si può realizzare nella vostra area. Calcolo del Vl realizzabile Vl/St = It e Vl/Sf = If (dove St, It, Sf, ed If sono dati dalla scheda norma) si ricava il Volume lordo dalla seguente equazione: Vl ≤ St x It Vl ≤ Sf x If TAV.3 Planimetria di lottizzazione o plani volumetrico Vl ≤ St x It Sf = St – Sstr – Sserv Vl ≤ Sf x If ma Sserv = n°ab x 27 mq Sf = St – Sstr – n°ab x 27 Considerando che per ogni abitante da insediare corrispondono mediamente 150 mc/ab di costruito si ha che: n°ab = Vl/150 Sostituendo nell’equazione si ha: (dove St e It e If sono dati dalla scheda norma e Sstr è deciso dal progetto di massima effettuato nella tavola 2 ) Vl ≤ St x It Vl ≤ (St – Sstr – Vl/150 x 27) x If Dei due Vl che si ricavano si prenderà il MINORE!!! Quello sarà la volumetria massima che potrete progettare Vedi F.A.Q. 4 TAV.3 Planimetria di lottizzazione o plani volumetrico Con i dati su calcolati a disposizione (Vl, Sc e Hmax) è ora possibile determinare: La TIPOLOGIA EDILIZIA decidendo se sfruttare l’altezza massima o la superficie coperta massima a disposizione. Sc = Vl / Hmax < Sc max dettatta dalla norma H = Vl / Sc < H max dettatta dalla norma Le tipologie consigliate sono case in linea, case a schiera, blocco, villetta unifamiliare perché gli indici di fabbricabilità fondiaria indicati dal Regolamento Urbanistico nelle schede norma, sono generalmente bassi e fanno quindi riferimento a tali tipologie. Scelta del NUMERO DI UNITÀ ABITATIVE e della LORO SUPERFICIE La LOCALIZZAZIONE DEI FABBRICATI , tenendo conto però: 1 - delle norme sulla distanza tra fabbricati e dalla strada riportate sia nel DM 1444/1968, sia nel Regolamento Edilizio del comune di Vecchiano, che nel Codice Civile; 2 - delle esigenze di una buona progettazione quali: esposizione, no a spazi inutilizzati… TAV.3 Planimetria di lottizzazione o plani volumetrico INDICAZIONI Lo scopo del progettista è quello di riuscire a sfruttare al meglio tutta la volumetria possibile da realizzare. Purtroppo questo non sempre è fattibile, l’importante è non avere uno scarto troppo grande. A questo punto è bene ricontrollare le tipologie edilizie utilizzate. Ai fini del rispetto degli indici edilizi, non dovrà essere presa in considerazione la volumetria dei locali posti sotto il livello del terreno (che al max fuoriescono di 1,5 m dal livello del marciapiede) e sopra la quota di gronda. Ai fini del rispetto degli indici edilizi, non dovranno essere presi in considerazione eventuali balconi, loggiati o rientranze del perimetro dell’edificio, se essi saranno inferiori a 1.50 ml Per il calcolo del volume prendere le indicazioni del Regolamento Edilizio del comune di Vecchiano, art.4 comma 4. Per il dimensionamento dei vani scala sia condominiali che privati consultare le indicazioni del Regolamento Edilizio del comune di Vecchiano, art.62 comma 3 Per edilizia non economica e popolare si deve considerare che: - per nuclei familiari di 1-2 persone è necessario un appartamento da 50 mq a 70 mq; - per nuclei familiari di 3-4 persone è necessario un appartamento da 70 mq a 120 mq. La distanza dei fabbricati deve rispettare le seguenti misure (salvo disposizioni più specifiche interne alla propria scheda norma): - dai confini del lotto d ≥ 5 ml - dagli altri edifici d≥10 ml (inderogabile) TAV.4 Planimetria dei fili fissi Come già specificato i piani attuativi sono strumenti urbanistici di dettaglio atti a disciplinare parti del territorio comunale, ma NON SONO PROGETTI ESECUTIVI! Quindi il progettista deve corredare il progetto con una tavola che viene chiamata “PLANIMETRIA DEI FILI FISSI” che non è la tavola delle quote! I FILI FISSI sono tutte quelle linee verticali e orizzontali necessarie per definire lo sviluppo in pianta ed in elevazione dell'intero edificio. I FILI FISSI contengono tutti quei punti che risultano necessari per posizionare i vari elementi che costituiscono l'edificio, come pilastri, travi e mensole, validi per tutti i piani dell'edificio stesso. In urbanistica questa tavola è finalizzata a posizionare, in maniera univoca, gli edifici mediante l’inserimento di quote. Sono quindi le facce di pareti o di pilastri che per tutta l’altezza di una struttura non hanno nessun cambiamento planimetrico. I fili fissi costituiscono i punti di partenza per l’esecuzione materiale della struttura e che dà le linee guida per la realizzazione del progetto esecutivo. TAV.4 Planimetria dei fili fissi TAV.5 Tipologie edilizie PIANTE DEI DIVERSI LIVELLI 2 PROSPETTI SIGNIFICATIVI 2 SEZIONI SIGNIFICATIVE Sono obbligatorie almeno 2 tipologie edilizie diverse di cui almeno una sia residenziale. Se si sviluppa all’interno del progetto più tipologie edilizie differenti non è necessario svilupparle tutte. Le piante e le sezioni devono essere debitamente quotate. Anche per questa tavola è necessario tenere in considerazioni le prescrizioni del Regolamento Edilizio vigente del comune e le eventuali leggi nazionali. SUPERFICI MINIME - camere da letto singole > 9 mq camere da letto doppie o matrimoniali > 14 mq soggiorno > 14 mq bagno > 4 mq finestre di superficie > a 1/8 della superficie utile della stanza ALTEZZE - camere, soggiorni, cucine > 2,70 m - servizi igienici, corridoio, disimpegni > 2,40 m NORME IGIENICHE - i servizi igienici debbono aprirsi su disimpegni o corridoi e soprattutto non possono aprirsi su soggiorni o cucine (art. 62 comma 2 del R.E.) - il secondo bagno può essere annesso alla camera da letto - almeno un servizio igienico deve essere dotato di finestra, di vasca da bagno o doccia e di bidet TAV.6 Relazione tecnica Deve essere descritto a parole ciò che con i disegni è stato rappresentato, motivando le scelte progettuali effettuate e indicando tutte le norme tecniche di cui si è tenuto conto e spiegando tutti i vari calcoli che si sono dovuti effettuare verificando il rispetto con le norme e gli standard di partenza. In particolare deve essere presente: - Presupposti del progetto - Soluzioni prescelte - Indicazione delle principali disposizioni (norme tecniche) da seguire nella realizzazione dell’intervento - Spiegazione sintetica del procedimento seguito per il calcolo dei volumi e delle superfici - Scelte progettuali di disposizione degli edifici all’interno del lotto - Verifica degli standard - Eventuali accorgimenti adoperati per ovviare ai vincoli imposti dalla scheda norma. SCALE DI RAPPRESENTAZIONE Le tavole di un progetto devono essere stampate in una scala ben definita indicata nella mascherina o accanto al disegno. Generalmente nella progettazione architettonica le scale sono sempre: • 1:1000 o 1:500 o 1:200 per le planimetrie • 1:100 o 1:200 per le piante e sezioni degli edifici • 1:50 o 1:20 per i particolari costruttivi Scale intermedie come 1:250 o simili non sono ammesse Per quanto riguarda le tavole del vostro progetto potete scegliere tra quelle su indicate la scala che preferite in funzione della forma e dimensione del lotto in esame. L’importante è che vi sia coerenza tra le varie tavole e che siano tutte ripiegate in formato A4. Ecco indicativamente le scale che potrebbero essere appropriate: TAV. 1 = planimetria stato di fatto = scala 1:500 TAV. 2 = planimetria di zoonizzazione funzionale = 1:500 TAV. 3 = planimetria di lottizzazione = tavola più importante perché rappresenta il progetto vero e proprio = scala 1:500 o 1:200 TAV. 4 = planimetria dei fili fissi = 1:500 TAV. 5 = tavola delle tipologie edilizie (possono anche essere più di una) = tipologia residenziale scala 1:100 – altre tipologie 1:100 o 1:200 TAV. 6 = relazione tecnica = in formato A4 Per domande veloci potete inviarmi una email all’indirizzo: [email protected] BUON LAVORO F.A.Q. (1) DOMANDA: Come si calcola l’ Hmax di un edificio? Secondo il R.E del comune di Vecchiano: • Nel caso di coperture a falda tra la quota del marciapiede (h max 15 cm. rispetto al piano di campagna) e la quota corrispondente all’intersezione tra l’intradosso del piano di copertura con il muro esterno del fronte. • Nel caso di coperture piane calpestabili (terrazze) tra la quota del marciapiede e la quota corrispondente all’estradosso del solaio di copertura dell’ultimo piano Possono superare l’altezza max solo i volumi tecnici F.A.Q. (2) DOMANDA: Come devono essere utilizzate e interpretate le cartografie che vengono fornite per il progetto? La CTR non è perfettamente uguale alla cartografia colorata in jpg allegata alla scheda norma. Questo perché la ctr è di alcuni anni fa e non è aggiornata con tutte le nuove edificazioni degli ultimi anni. La ctr in autocad serve solo come punto di partenza, come disegno di base sul quale lavorare: dovrà essere “ripulita” di tutti i simboli e scritte non necessari e dovrà essere aggiornata da voi disegnandovi l’eventuale nuova viabilità e/o edificazione a contorno del vostro lotto. Come profilo del lotto va tenuto in considerazione quello della ctr in autocad. Il vostro lotto inizialmente sarà per voi completamente LIBERO: se nella cartografia colorata in jpg fosse presente ad esempio qualche strada o fosse indicata una zona a verde questo potrete non tenerne in considerazione. IMPORTANTE: anche se il vostro lotto è “libero” è comunque fortemente vincolato da tutto ciò che c’è intorno: • la viabilità esistente che porta al lotto o che lo circonda deve essere mantenuta e collegata con la viabilità che farete voi di progetto. • gli edifici esistenti al di fuori del lotto devono essere considerati nella vostra progettazione: ad esempio non progettare una strada che va a finire dentro una casa! • i servizi pubblici già esistenti nelle vicinanze non devono essere ripetuti: ad esempio se intorno al vostro lotto c’è già un parco grande è inutile fare un altro grande parco verde nel vostro progetto ma dovrete pensare a qualche servizio pubblico alternativo. F.A.Q. (3) DOMANDA: Come si calcolano i parcheggi pubblici e i parcheggi pertinenziali? Per calcolare la quantità di parcheggi pubblici: si calcolano 2,5 mq/ab: una volta calcolati i mq minimi necessari di parcheggio e progettata l’area a parcheggio si vede indicativamente quanti posti auto ne risultano. Per calcolare i parcheggi pertinenziali (privati delle residenze e delle altre attività): per le residenze si realizza minimo 1 mq di parcheggio per ogni 10 mc di volume costruito. Inoltre si verifichi che comunque vi siano 2 posti auto per ogni alloggio residenziale realizzato (secondo il regolamento edilizio del comune di Vecchiano) per gli edifici con destinazione diversa dal residenziale (es. commerciale) si prevede un’area a parcheggio pari a 0.8mq di parcheggio ogni metro quadro di superficie calpestabile. Un posto auto ha una dimensione pari a 2,5m x 5m = 12,5mq ma si considera la dimensione di un posto auto pari a 25mq perché è compreso anche lo spazio ulteriore per effettuare la manovra. Tale spazio è pari alla dimensione di un altro stallo. Quando si parla di superficie da destinare a parcheggio si comprende l’area di manovra e di accesso al parcheggio stesso e non la sola somma dei singoli stalli (a meno che esso non sia lungo la strada) Per uno stallo verticale rispetto alla strada si deve considerare uno spazio di manovra pari almeno a 6 m. Pero’ ogni altra indicazione sulle dimensioni di strade, parcheggi e marciapiedi, consultare il DM del 5 novembre 2001: “norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade” e l’art.44 comma 2 del R.E. del comune di Vecchiano. 6m F.A.Q. (4) DOMANDA: Cosa significa avere un volume di costruito pari a 150 mc per abitante? Se si progettano le residenze considerando 150 mc per abitante si ottengono delle residenze enormi e un risultato di volume che va oltre il valore massimo calcolato. Una volta calcolata la volumetria massima da poter progettare non si deve più fare un conto di mc per abitante per la progettazione dei singoli appartamenti. La somma 150 mc indica solamente che un appartamento (monolocale per una persona) non può essere più piccolo di 55 mq = 150mc/2.7m (dove 2.7 è l’altezza dei vani). Il valore 150 mc/ab può variare da comune a comune a seconda delle esigenze del posto. Per ogni abitante sarà sufficiente 120 mc/ab. Proseguendo con la progettazione, nel decidere le dimensioni, un appartamento, per esempio di 3 persone, non è assolutamente necessario che sia di 166 mq (150 x 3/2.7), anzi sarebbe troppo grande. La dimensione delle residenze nella progettazione sarà solo in funzione dei metri quadri! Es. Un appartamento per 2 persone è sufficiente 70 mq e così via...come indicato nella slide n.27 La volumetria che sarà utilizzerà sarà nettamente inferiore che se fatto il calcolo in funzione del numero di abitanti.