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Giorgio Biondi - no pedemontana
PEDALATA RESISTENTE 1945-2013 Oggi come allora si difende la terra, il bene di tutti, che i partigiani difesero dall’occupante nazifascista, e che oggi, oggi noi tutti, dobbiamo difendere dall’ennesimo assalto del cemento e dell’interesse di pochi ATTRAVERSO I LUOGHI DELLA RESISTENZA PARTIGIANA DESIANA E SU QUELLI MINACCIATI DALLA PEDEMONTANA Giorgio Biondi (1926-1944) Ill primo maggio del 1944, fu piantata la bandiera rossa sull’edificio più elevato di Nova Milanese, l’acquedotto, nonché prossimo al presidio tedesco. Salirono all’una di notte Maurizio Macciatelli e Giorgio Biondi, e ad operazione ultimata smontarono le scale, cosicchè a causa del tempo che i fascisti ci misero a ritrovarle, il drappo sventolò quasi un giorno intero. Il 25 giugno 1944 i fascisti tendono un’imboscata presso la località Boschi della Valera, ad una pattuglia partigiana che doveva essere avviata in missione in montagna. Cade ferito a morte il partigiano diciottenne Giorgio Biondi, e mentre alcuni riescono a sottrarsi al fuoco nemico, un altro partigiano, partigiano, Bacio Capuzzo, viene catturato. Quando i fascisti si apprestano a tradurre il prigioniero verso la Caserma di Desio, vengono circondati da cittadini inermi che a furor di popolo riescono a liberare il prigioniero. Fonti: Pietro Arienti, La Resistenza in Brianza 1943-1945, 1943 Concorezzo, 2000; Citta di Desio, Desio La Resistenza a Desio, Comune di Desio, 1975