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Diapositiva 1 - G. B. Ferrari

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Diapositiva 1 - G. B. Ferrari
Programma per l’Apprendimento permanente
(LLP)
Programma settoriale Leonardo da Vinci mobilità IVT
Rif. Normativo: Decisione del Parlamento
europeo e del Consiglio
che istituisce il Programma per
l’Apprendimento permanente (LLP)
2007-13
cos’è IL PROGRAMMA LEONARDO
Un “progetto Leonardo” è un progetto di mobilità che gode del
finanziamento da parte della UE, erogato attraverso l’Agenzia Nazionale
Leonardo, presso l’ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione
Professionale dei Lavoratori ) di Roma.
La “misura” a cui fanno riferimento i progetti di mobilità che coinvolgono
le scuole secondarie superiori si chiama
FORMAZIONE PROFESSIONALE INIZIALE (IVT = Initial
Vocational Training), quindi i giovani che partecipano sono
considerati come persone in fase di formazione professionale
iniziale. Nel programma non vengono chiamati “studenti”, ma
“partecipanti”. L’insieme dell’esperienza (cioè tutto il periodo
- preparazione linguistica e culturale, stage) prende il nome di
tirocinio.
Il Programma settoriale Leonardo da Vinci è inserito nell’ambito del più ampio
Programma per l’Apprendimento Permanente 2007 – 2013, istituito con
Decisione del 15.11.2006 (n. 1720/2006/CE) e, in linea con i suoi obiettivi
generali, è rivolto a:
1. sostenere coloro che partecipano ad attività di formazione e formazione
continua nell’acquisizione e utilizzo di conoscenze, competenze e qualifiche
per facilitare lo sviluppo personale, l’occupabilità e la partecipazione al
mercato del lavoro europeo;
2. sostenere il miglioramento della qualità e dell’innovazione nei sistemi,
negli istituti e nelle prassi di istruzione e formazione professionale;
3. incrementare l’attrattiva dell’istruzione e della formazione professionale e
della mobilità per datori di lavoro e singoli ed agevolare la mobilità delle
persone in formazione che lavorano.
L’ASPETTO LINGUISTICO, ovvero la possibilità di
migliorare le proprie competenze linguistiche, pur
facendo parte degli obiettivi, non occupa un posto
prioritario ma diventa piuttosto funzionale alla
realizzazione degli obiettivi generali.
Purtroppo, però, se i PREREQUISITI LINGUISTICI,
ovvero le capacità linguistiche di partenza, non sono
posseduti con sufficiente sicurezza, diventa difficile
individuare aziende disposte a prendere in stage i
partecipanti, e ancor di più a collocarli in condizione
professionale adeguata.
In altre parole, l’obiettivo della misura IVT è di
consentire ai giovani di sperimentare, di
osservare da vicino e dall’interno il mondo del
lavoro in contesto internazionale, sia a fini
formativi che orientativi rispetto al proprio futuro
professionale.
Vale la pena di precisare questo perché abbiamo
rilevato spesso da parte dei candidati aspettative non
conformi agli obiettivi: in particolare l’idea che il
progetto serva soprattutto per imparare una lingua,
per cui è ritenuto erroneamente che:
a) il livello di partenza possa essere anche molto
basso,
b) qualsiasi tipo di stage vada bene, purché consenta
di “parlare”.
COSA NON E’ IL PROGRAMMA LEONARDO
Non è una VACANZA: non si va per divertirsi e imparare un
po’ la lingua, è un impegno che va portato a termine con
responsabilità e partecipazione.
Non è una VACANZA STUDIO: gli enti ospitanti potrebbero
proporre delle escursioni/gite se concordate nel contratto,
ma non sono tenuti ad organizzare attività per il tempo
libero.
ORGANIZZAZIONE, ORGANISMI COINVOLTI E
COMPITI SPECIFICI
1. L’I.I.S. “J.F. Kennedy” di Monselice è la scuola capo-fila del
progetto:
gestisce tutto l’aspetto finanziario, le fasi del Progetto,
Coordina tutto il Progetto dalla contrattualizzazione alla
rendicontazione e diffusione
Si avvale di un comitato tecnico a cui partecipano i referenti delle
scuole in rete e il referente dell’associazione forTES
assicura la comunicazione delle esigenze formative e personali dei
partecipanti al partner di accoglienza
Organizza la formazione degli accompagnatori
Il referente di progetto è il dott. Gottardo Todaro, Direttore
Amministrativo dell’Istituto che coordina gli aspetti organizzativi e
contabili.
2. L’Associazione Culturale ForTES di Vicenza è l’Organismo di coordinamento:
-si occupa della fase di progettazione,
- coordina le scuole beneficiarie in tutte le fasi dell’attuazione del progetto insieme
all’IIS Kennedy
- organizza i flussi di partenza dei partecipanti,
- individua gli enti esteri responsabili degli stage, le scuole che terranno i corsi di
lingua, gli enti che si occuperanno dell’alloggio dei partecipanti,
-si occupa del monitoraggio delle attività prima, durante e dopo lo stage,
- individua gli accompagnatori (docenti disponibili nei vari Istituti o altro personale
qualificato),
-fa da supporto al controllo economico e finanziario,
-invia tutta la documentazione per le certificazioni delle competenze (EUROPASS),
-predispone la rendicontazione,
-si occupa della valutazione finale del progetto
Il responsabile è il dott. Andrea Cecchin.
3. Le scuole beneficiarie del progetto sono
Istituti di Istruzione Superiore dell’area della
Bassa Padovana in Veneto ed altri Istituti della
provincia di Padova
- l’Istituto J.F. Kennedy”, l’IIS“G.B. Ferrari”, il
Liceo Scientifico paritario “Rogazionisti”, l’IIS
“Alberti” di Abano terme, l’Istituto “Barbarigo”
di Padova, un istituto di Pachino
La responsabile del Progetto per l’IIS “Ferrari” è la Professoressa Viviana Pillitu
(figura strumentale per gli scambi con l’estero) supportata dal lavoro di segreteria
che in collaborazione con i colleghi di lingua straniera ha il compito di:
-promuovere il Progetto con incontri d’informazione,
-raccogliere le domande di candidatura,
-selezionare i candidati e predisporre la graduatoria alla quale attingere per la
composizione dei flussi,
-organizzare le attività preparatorie (corsi integrativi di lingua con docenti
madrelingua, preparazione del Progetto Educativo-Formativo e presentazione
dello stesso in due incontri rivolti ai partecipanti,
-coordinare la compilazione dei CV e di una lettera personale di motivazione,
-coordinare le eventuali interviste telefoniche con gli enti stranieri responsabili
degli stage,
-trasmettere i documenti del rientro,
-organizzare un incontro di valutazione al rientro dei flussi e controllare che i
partecipanti abbiano compilato i questionari online,
-coordinare i rapporti con la scuola capofila e con l’associazione ForTES.
Per il nostro Istituto “G.B. Ferrari”
sono disponibili per quest’anno
scolastico, 28 borse di studio da
suddividere tra i diversi corsi (classico,
scientifico, linguistico e artistico) e tra i
paesi delle diverse lingue studiate
•4 borse per la Francia
(Cannes),
•4 per la Germania (Berlino),
•20 per l’UK (Liverpool,
Chester, Nottingham).
4. Destinatari del progetto
I destinatari del progetto sono gli
studenti frequentati le classi quarte del
nostro istituto (con possibile
estensione alle classi quinte per
qualche posto eventualmente non
coperto).
Non è consentita una seconda
partecipazione ai beneficiari che hanno
già partecipato a precedenti
esperienze Leonardo da Vinci.
La finalità del progetto 2013/14, in
continuità con le precedenti
edizioni, rimane quella di
migliorare le relazioni con l’altro,
a livello di cultura e aiutare i
giovani a percepire la differenza
come risorsa e non solo come
limite.
Le esperienze all’estero
consisteranno in tirocini in azienda
della durata di 5 settimane,
compresa una prima fase di
preparazione linguistica e
culturale,
nei diversi ambiti professionali.
Il contenuto dei tirocini sarà incentrato sulla
pratica in situazioni professionali il più possibile
coerenti con gli indirizzi di studio dei
partecipanti e con gli obiettivi del progetto.
Il programma prevede la partecipazione ad
attività preparatorie prima dell’inizio del
tirocinio in azienda, che saranno effettuate in
parte a scuola prima della partenza e in parte
all’estero nella prima settimana di permanenza.
Le successive quattro settimane di soggiorno
prevedono l’effettuazione di tirocini in azienda.
ELEMENTI CHE DETERMINANO LA
DIVERSITA’ DELLO STAGE LEONARDO
Uno stage di breve durata all’estero ha
condizioni ben diverse rispetto ad uno
stage di breve durata in Italia. Sono
elementi decisivi:
1.
2.
3.
4.
La padronanza della lingua orale
La personalità dello stagista
L’impatto con ambienti culturali nuovi
Il contesto professionale
NON SI VA IN STAGE BREVE PER IMPARARE UN LAVORO, MA
PER IMPARARE L’AMBIENTE DI LAVORO
• Lo stage non deve essere atteso come
un’esperienza volta a sviluppare aspetti di
formazione professionale, ma piuttosto
come esperienza di crescita personale
attraverso la mobilitazione di
“competenze chiave”
• L’esperienza lavorativa serve a supportare
una più ampia azione di “educazione della
persona”
Le competenze chiave europee per
l'apprendimento permanente
• Il 18 dicembre 2006, il Parlamento
europeo e il Consiglio hanno approvato
una raccomandazione relativa alle
competenze chiave per l’apprendimento
permanente
• Questo documento ha come obiettivo
finale quello di fare dell’Europa
‘l’economia basata sulla conoscenza più
competitiva e dinamica del mondo (...)
SONO STATI DEFINITI
otto ambiti di competenze chiave del
cittadino europeo
così individuati nella
Raccomandazione sopra citata:
1. comunicazione nella madrelingua;
2. comunicazione nelle lingue straniere;
3. competenza matematica e competenze di base
in scienza e tecnologia;
4. competenza digitale;
5. imparare a imparare;
6. competenze sociali e civiche;
7. spirito di iniziativa e imprenditorialità;
8. consapevolezza ed espressione culturale
Le competenze chiave sono quelle di
cui tutti hanno bisogno per la
realizzazione e lo sviluppo personali,
la cittadinanza attiva, l’inclusione
sociale e l’occupazione.
Lo sviluppo delle competenze chiave, ,
è uno dei 5 obiettivi che sono stati
individuati per ‘rafforzare l’efficacia e
la qualità dei sistemi’.
Alcune competenze vengono messe in
gioco più di altre in uno stage
all’estero
• COMUNICARE IN UNA LINGUA
STRANIERA
• AFFRONTARE PROBLEMI, CIOE’ IMPARARE
AD IMPARARE
• RELAZIONARSI, CIOE’ ACQUISIRE
COMPETENZE SOCIALI, CIVICHE E
CULTURALI
Tutte queste competenze
contribuiscono ad obiettivi di più
lungo termine e cioè
1. la realizzazione e la crescita personale (capitale
culturale)
2. la cittadinanza attiva e l’integrazione (capitale
sociale);
3. la capacità di inserimento professionale (capitale
umano).
Presentazione delle domande
Gli interessati a partecipare al progetto dovranno:
• presentare domanda di ammissione utilizzando i
moduli forniti dalla scuola e scaricabili dal sito
della scuola http://www.liceoferrari.it entro il 31
ottobre 2013;
• partecipare alle attività preparatorie, compresi i
corsi preliminari di lingua organizzati presso gli
Istituti (orientativamente a partire dal mese di
gennaio).
Criteri di selezione
• La selezione delle domande verrà effettuata da una
commissione di docenti di ciascuna scuola (per l’IIS
Ferrari nella figura della prof.ssa Pillitu e degli
insegnanti di lingua delle classi quarte) che stilerà una
graduatoria entro il 20 novembre 2013 secondo i
seguenti criteri:
• A) affidabilità personale/responsabilità, adattabilità, su
giudizio del consiglio di classe;
• B) competenza nella comunicazione linguistica (il livello
minimo accettabile per le classi 4^ è il B1);
• C) motivazione del candidato;
• D) rendimento scolastico generale.
CRITERI DI SELEZIONE
Affidabilità/ responsabilità verso se stesso e verso gli altri
•
•
•
•
•
•
Riesce ad orientarsi nella vita complessa di tutti i giorni, sa organizzarsi
Sa farsi carico di compiti significativi e socialmente riconosciuti
E' disponibile alla collaborazione
Riconosce e rispetta i ruoli
Ha cura della propria persona/abbigliamento/ linguaggio (e del modo di rivolgersi agli altri)
Ha rispetto del materiale proprio e altrui e delle strutture
•
Rifugge dal mettere in atto comportamenti esagerati e/o comunque rischiosi
• Puntualità, regolarità
•
•
•
•
Rispetta il Regolamento di Istituto e le disposizioni relative a orari, giustificazioni...
Frequenta in modo regolare
Affronta regolarmente le verifiche
Ha un rendimento scolastico generalmente costante
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Adattabilità, tenacia, intraprendenza
Sa collocarsi in modo funzionale e coerente a seconda delle situazioni
Sa modificare i propri comportamenti per interagire correttamente verso l'ambiente e
influenzarlo positivamente
Risolve da solo e/ o con altri alcuni problemi di rilevanza personale o sociale, ricerca
soluzioni
Riconosce i propri punti forti e deboli e sa gestirli
Motivazione
Ha autostima
Ha un atteggiamento positivo
Sa scegliere e si pone di fronte alle proprie scelte con consapevolezza
Si interessa, dimostra volontà e disposizione alla partecipazione attiva, si coinvolge
Ha un comportamento proattivo (non se ne sta ad aspettare che qualcuno gli dia un
compito; va a cercarselo da solo, spinto dalla voglia di essere attivo, collaborativo, utile).
Riconosce “l'altro” come diverso da sé e sa valorizzarlo
E' in grado di considerare le situazioni da più punti di vista
ASPETTI AMMINISTRATIVI: IL
FINANZIAMENTO
Il FINANZIAMENTO del PROGETTO LEONARDO
comprende:
• spese di organizzazione (amministrazione, segreteria,
gestione, assicurazione)
• spese di viaggio (comprensive dei trasferimenti da e per gli
aeroporti effettuati con mezzi pubblici e/o privati)
• spese di soggiorno (vitto e alloggio in famiglia, trasporti
interni se necessari al raggiungimento della sede dell’ente di
accoglienza o dello stage)
• spese di preparazione linguistica, culturale e pedagogica,
da effettuare da parte degli istituti d’invio (dopo le operazioni
di selezione), come attività preparatoria.
• ll contributo europeo costituisce un cofinanziamento,
perché non copre la totalità dei costi progettuali (il
progetto, rispetto agli anni scorsi, ha avuto un taglio
del finanziamento dall'ISFOL del 33%) e deve essere
quindi integrato e garantito da ulteriori risorse messe a
disposizione dal Beneficiario.
• Il contributo, quindi, che alcune scuole possono
chiedere ai partecipanti NON fa parte del
finanziamento, ma è un aiuto all’Istituto per la
realizzazione dell’offerta formativa.
• Il contributo è di 350€ ed è scaricabile nella denuncia
dei redditi (sono rimborsabili 19 € ogni 100€)
REGOLAMENTO e CONTRATTO
I partecipanti selezionati devono sottoscrivere:
1) Un regolamento disciplinare;
2) Un Contratto individuale, che si compone di
una parte generale e di un contratto di stage,
che sarà firmato anche dai Dirigenti Scolastici
dell’istituto promotore e dalla propria scuola
d’invio, e dall’organismo di accoglienza
all’estero. Il contratto è
fornito dall’Agenzia Nazionale.
ASSICURAZIONE
• Ogni partecipante ha una copertura
assicurativa RC e Infortuni della scuola e una
polizza assicurativa EUROP ASSISTANCE per il
bagaglio e le spese mediche.
IL DIARIO DI STAGE
• E’ un diario che i partecipanti ricevono durante lo
stage e che devono compilare descrivendo
quotidianamente le attività svolte e che contiene
al suo interno la scheda di valutazione per il tutor
aziendale.
• La compilazione regolare e accurata del diario di
stage è indispensabile ai fini di una altrettanto
accurata descrizione delle attività svolte in stage
nel documento EUROPASS MOBILITY.
VALIDAZIONE
Ogni partecipante, al termine
dell’esperienza, riceverà:
1) un attestato dall’ente ospitante;
2) il documento EUROPASS MOBILITY.
(febbraio 2015)
3) il riconoscimento di crediti formativi sulla
base dell’esame delle unità formative
completate con successo ECVET(sistema
europeo di crediti per l’istruzione e la
formazione professionale (novità)
• Nell’Europass vengono descritte le attività
svolte da ciascun partecipante durante lo stage
(in lingua e in italiano), le competenze di base
(linguistiche, ed eventualmente informatiche), le
competenze trasversali (organizzative e sociali).
• Utile documento da allegare al Curriculum
Vitae al momento di inserirsi nel mercato del
lavoro. Certe facoltà universitarie riconoscono
all’Europass un credito, a condizione che riporti
un determinato livello di lingua.
cos’e’ l’EUROPASS MOBILITA’ ?
E’ uno strumento che consente di
documentare le competenze e le
abilità acquisite da un individuo,
sulla base della registrazione precisa
nel libretto di stage delle attività svolte
e delle osservazioni del tutor
aziendale.
Nell’Europass vengono descritte le
attività svolte da ciascun
partecipante durante lo stage (in
lingua e in italiano), le competenze
di base (linguistiche, ed
eventualmente informatiche), le
competenze trasversali
organizzative e sociali).
• per la prima volta, saranno implementate procedure
ECVET(sistema europeo di crediti per l’istruzione e la
formazione professionale) per il riconoscimento dei risultati
dell’apprendimento.
• L’ECVET è stato approvato con la Raccomandazione del
Parlamento e del Consiglio Europeo del 18 giugno 2009
(2009/C 155/02).
• La raccomandazione suggerisce agli stati membri di disporre
che i corsi di formazione professionale dei propri Paesi siano
strutturati in unità di apprendimento con un formato
uniforme valutabile.
• http://www.orientamento.it/indice/che-cose-e-a-cosa-servelecvet/
• L’unità di apprendimento viene definita come “un
complesso coerente di conoscenze, abilità e
competenze che possono essere valutate e
convalidate.” Ogni qualifica ha una serie di unità di
apprendimento di riferimento.
• Si tratta di un sistema basato sul riconoscimento di
crediti formativi sulla base dell’esame delle unità
formative completate con successo
• descrizione delle qualifiche in termini di unità
dei risultati dell’apprendimento trasferibili e
capitalizzabili (conoscenze, abilità e
competenze) ai quali siano associati
determinati punti di credito sulla base di
regole condivise.
• http://www.treccani.it/scuola/archivio/life_lo
ng_learning/cammarano3/Di_Francesco2.htm
l
• - la descrizione delle qualifiche organizzate in unità di
risultati dell’apprendimento,
- la suddivisione in unità e la loro successiva
modularizzazione,
- l’assegnazione di un determinato valore alle unità
ed ai percorsi per mezzo di crediti,
- ed infine il riconoscimento istituzionale dei crediti
mediante specifiche procedure di validazione e
certificazione.
•
Nel 2009 l’Unione Europea ha anche varato nelle sue linee generali ilSistema Europeo di
Crediti per l'Istruzione e la Formazione Professionale (ECVET). Si tratta di una metodologia
complementare a quella adottata ormai da oltre un decennio dal mondo universitario (nata
dal cosiddetto Processo di Bologna, che ha portato a uniformare i percorsi accademici su
scala europea, istituendo il famoso 3+2, e un sistema di crediti – ECTS – che permettono di
integrare in un unico percorso esami svolti presso diversi Atenei). ECVET, a differenza del
sistema ECTS, si basa non sul carico di lavoro necessario a sostenere un esame, ma su stime
riferite all’i mpegno necessario a costruire una determinata “unità di competenza”,
indipendentemente dal modo e dal tempo effettivo impiegato per costruirla (studiando,
facendo esperienza, alternando scuola e lavoro, etc.). Il valore della competenza è
considerato dunque analogo, indipendentemente dal modo di acquisizione e dal tempo reale
impiegato per acquisirla. ECVET si basa sui medesimi principi di EQF e si fonda sul principio
della cumulabilità delle unità di apprendimento. Le qualifiche sono l'insieme di "unità di
apprendimento" descritte in forma di Knowledge, skills & competences. ECVET si propone di
garantire la trasferibilità dei crediti da un percorso formativo ad un altro, da un contesto
geografico ad un altro. Ci si attende l'implementazione concreta del sistema nei prossimi
anni, sulla base di accordi tra istituzioni e organizzazioni formative operanti nei diversi Stati. I
crediti ECVET potranno essere rilasciati, previa valutazione, sia a fronte di percorsi formativi
formali sia sulla base del riconoscimento di competenze derivanti da apprendimenti informali
e non formali.
STRUTTURA DEL PROGRAMMA
Le partenze dei flussi sono previste per il 25/26
maggio 2014
1 settimana di preparazione: corso di lingua, attività
preparatorie per l’inserimento in stage, possibili
incontri di presentazione delle aziende, colloqui,
moduli linguistici - professionali aggiuntivi.
4 settimane di stage* in azienda (30/35 h settimanali):
per l’individuazione degli stage saranno intercorsi nei
due mesi precedenti alla partenza scambi di
informazioni tra ente ospitante e coordinatore
(N.B. Gli stage e le famiglie ospitanti vengono
comunicati negli ultimi giorni antecedenti la
partenza).
E’ prevista inoltre la presenza di
accompagnatori
-uno che accompagna il gruppo e segue gli inserimenti
dei ragazzi allo stage per i primi 10 giorni circa
-uno che riaccompagnerà il gruppo a casa e si occuperà
della raccolta di tutta la documentazione gli ultimi 4/5
giorni.
• L’ente ospitante organizza un
certo numero di
incontri periodici per monitorare
l’andamento
dell’esperienza sul posto
MONITORAGGIO e TUTORAGGIO
• Durante le 5 settimane di
permanenza all’estero lo studente
è seguito con il monitoraggio
settimanale per e-mail
effettuato da ForTES.
DESTINAZIONI
Germania
Francia
Inghilterra
N.B. Le città di destinazione saranno
scelte in base al profilo
professionale dello studente e alla
conseguente possibilità
dell’ente di accoglienza di individuare stage
idonei.
IL QUESTIONARIO
o RELAZIONE
FINALE
Entro 30 giorni dal rientro i partecipanti
sono tenuti, per obbligo contrattuale, a
compilare la relazione finale prevista
dall’Agenzia Nazionale.
In base agli obiettivi individuali specifici del
profilo dei candidati la scuola valuterà i
crediti formativi delle esperienze fatte in
stage.
Le domande vanno presentate
entro il 31 ottobre 2013
In segreteria
Scaricando il modulo dal sito della scuola
Specificando la destinazione scelta ed un’eventuale seconda
destinazione
(per la sezione A dello scientifico e per il linguistico in cui si studiano più
lingue straniere)
Entro il 20 novembre 2013 sarà stilata la graduatoria
Entro il 20 dicembre 2013 saranno compilate le lettere di motivazione
e i CV da parte dei candidati le cui modalità saranno esplicitate nel corso
di un incontro formativo con la Prof.ssaPillitu
• A partire da gennaio saranno attivati i corsi di
lingua pomeridiani che mireranno allo
sviluppo elle competenze comunicative orali
• Sono previsti, inoltre, alcuni incontri formativi
con la Prof.ssa Pillitu nel corso dell’a.s. e con
l’associazione ForTes prima della partenza con
tutti i ragazzi partecipanti dei vari Istituti.
L’ESPERIENZA E’ STATA
SODDISFACENTE? PERCHE’?
“Aver vissuto in una famiglia inglese, aver
lavorato presso un' ottima azienda e
soprattutto essere stato a contatto con una
cultura differente per 24 ore su 24 in più con
due amiche splendide beh, è stata
un'esperienza indimenticabile.”
Matteo Mora (liceo artistico)
“Questa esperienza è qualcosa che non puoi
provare con una semplice vacanza all' estero
perché il turista è esterno alla vita del paese
che va a visitare, con questo progetto entri
letteralmente nell' ambiente. E' un
esperienza bellissima!”
Mattia Trivellato (liceo scientifico)
“Questa esperienza è stata molto costruttiva per
me, ho imparato a relazionarmi di più con
persone di diversa nazionalità, cultura e
lingua, ho eliminato un po’ della mia
timidezza, ma soprattutto ho imparato a
lavorare in un gruppo, a proporre le mie idee e
valutarle col gruppo di lavoro e a distinguere
tra le priorità sul lavoro. Sono molto
soddisfatta di tutto ciò.”
Marina Bozza (liceo linguistico)
“Sono felice di aver potuto vivere questa esperienza istruttiva, di aver
irrobustito la mia conoscenza della lingua grazie ai corsi di preparazione
tramite la scuola e all’esercitazione quotidiana nell’ambito lavorativo e
sociale, di essere stata parte attiva di una realtà lavorativa e di aver
sviluppato le mie capacità di adattamento. Mi sono resa conto del mio
miglioramento personale, mi è stato riconosciuto quello linguistico e
professionale attraverso una certificazione formale. Mi sento più disposta
a considerare l’eventualità di un soggiorno più lungo all’estero.”
Leger Ainhoa Elena
"Questa esperienza per me è stata molto importante in quanto
sono diventato molto più indipendente sviluppando doti di
autonomia e versatilità nello svolgere diverse mansioni in un
ambiente lavorativo. In questo mese ho conosciuto nuove
persone con alcune delle quali si è creato un sincero rapporto
di amicizia in particolare con i colleghi di lavoro ( sempre
molto disponibili ), con i ragazzi provenienti dalle altre scuole
e con i tutor.
Per concludere penso che questa esperienza sia
stata veramente positiva sia per il miglioramento della
lingua, ma soprattutto per l’aumento dell’autonomia
personale e per l'approccio con una cultura diversa.”
Giovanni Berton
•
• “Ho trascorso 5 settimane a Vienna e ho lavorato in un asilo. Per
me è stata un'esperienza fantastica, che rifarei senza nemmeno
pensarci. E' stata molto utile sia per migliorare le mie
conoscenza linguistiche che per mettermi in gioco e crescere
autonomamente. Inoltre è stato molto divertente poter lavorare
in un asilo, con bambini dai 3 ai 6 anni. E' stato anche piuttosto
facile esprimermi e conversare con tutti. Infine è stato
bellissimo poter visitare Vienna, che trovo stupenda, e poter
conoscere la cultura del luogo.
E' un'esperienza meravigliosa, che consiglio di fare a tutti senza
alcun timore o proccupazione..peccato che passi così in fretta!”
Giorgia Boaretto (liceo linguistico)
•
•
Prima di partire per il progetto Leonardo ero piena di preoccupazioni che mi facevano
scoppiare la testa. Mi sentivo in preda a mille emozioni: paura, ansia, insicurezza, eccitazione,
curiosità...
Non mi sono neanche resa conto del capovolgimento che ha avuto la mia vita in quel
momento: un giorno mi trovavo tra i banchi di scuola, quello successivo in un aereo in
partenza per l'Inghilterra. Ma tutto questo stordimento è sparito l'attimo in cui sono arrivata
a Chester. Mi sono accorta che tutte quelle assillanti preoccupazioni erano infondate. Ma,
come sempre, non sono io se non mi faccio continue paranoie!Per tutte le cinque settimane
mi sono messa in gioco fino in fondo cosciente del fatto che un'esperienza così non l'avrei
mai più rivissuta. Ho imparato tanto da quel viaggio che ancora così spesso ricordo, a livello di
apprendimento ma anche, e soprattutto, di maturità. Ho migliorato le mie capacità nella
lingua inglese sia durante la settimana di scuola, sia durante quelle di tirocinio. Ho affrontato
la mia prima vera esperienza professionale facendo, fortunatamente, attività che amo fare:
stare a contatto con i bambini. Devo anche ammettere che mi è stata d'aiuto per la futura
decisione riguardo l'università ed il lavoro. Inoltre, ho avuto modo di conoscere persone
stupende: gli studenti italiani che sono partiti con me e gli studenti stranieri incontrati a
Chester. Questo ci ha permesso di confrontarci con persone di culture differenti dalla nostra,
situazione non da tutti i giorni. Ricorderò sempre quest'esperienza perchè mi ha toccato
veramente il cuore, mi ha fatto crescere, mi ha reso più responsabile e, per certi
versi, maggiormente sensibile. Non smetterò mai di ricordare, inoltre, tutti coloro che hanno
vissuto con me quelle splendide cinque settimane. Chester in my heart!
Emanuela
“Questa esperienza mi ha fatto capire cosa voglio veramente dalla vita e mi
ha fatto crescere dal punto di vista formativo. Come già sapevo non è stato
facile gestire lo stress in certe situazioni, ma ho sempre cercato di
sorridere la lasciar correre tutto perchè questa esperienza si fa solo una
volta nella vita. La famiglia è stata molto accogliente e sempre presente,
mi ha aiutata a risolvere dei problemi e a cercare di guardare sempre
avanti. Nell'azienda in cui lavoravo mi sono trovata bene e sono stati
anche molto gentili e cortesi nei miei confronti. Se tornassi indietro rifarei
tutto magari cercando di gestire meglio lo stress ora che so che è mio
punto debole.”
Elisa De Zotti
“Sicuramente questo tirocinio all’estero ha avuto un riscontro positivo più sulla
mia formazione personale che professionale. Ho imparato ad essere più
precisa ed attenta nel lavoro e ad assumermi responsabilità maggiori. Ho
imparato a dover rendere conto di ogni mia azione e decisione ad un
superiore. Inoltre ogni mio errore poteva nuocere non solo a me , ma
all’intera azienda. Ho aumentato il mio livello di concentrazione, prontezza
e precisione. La mia autonomia si è rinforzata anche grazie a semplici
compiti di organizzazione o di rifornimento. Dovevo essere autonoma in
modo da non aver bisogno dell’aiuto di un altro collega.
Sono pienamente soddisfatta del riscontro che quest’esperienza ha avuto sul
piano personale e sulla mia autonomia. Ho raggiunto tutti gli obiettivi che
mi ero prefissata prima della partenza e sono riuscita a relazionarmi con la
gente del posto così anche da migliorare, spero notevolmente ,le mie
competenze linguistiche.”
Elisa Botton
''Tra un compito e un altro prima di partire, il tempo per pensare alla nostra
esperienza imminente proprio non c'era. La mia sveglia, quel giorno, il 22maggio
2011 era alle 4.30 e ancora in quel momento non riuscivo a crederci. Stavo per fare
un grande passo, staccare almeno un po' di quel cordone ombelicale che mi
teneva stretta alla mia famiglia. Quelle cinque settimane hanno significato molto,
crescere, dimenticare la mia solita timidezza per parlare con tantissime persone,
una diversa dall'altra. Ogni compito era bello da svolgere perché il mio lavoro mi
piaceva un sacco, l'inglese migliorava ogni giorno ed ero attorniata da persone che
rendevano il tutto perfetto.
E poi, finito lavoro, c'era sempre qualcosa di fantastico da fare, soltanto un po' della
nostra inventiva e abbiamo girato ovunque e tutto come volevamo noi, vedendo
quello che volevamo vedere! Fantastico davvero! Alle riunioni iniziali si parlava di
una crisi che sarebbe arrivata alla seconda settimana perché saremmo stati
abituati alla routine e avremmo incominciato a sentire la mancanza di casa,
beh..tutti ci facevamo domande se stessimo dimenticando la nostra famiglia, i
nostri amici e la nostra vita normale..ma nessuno voleva più tornare! Gli ultimi
giorni, quando al ritorno mancavano soltanto poche ore la nostalgia si faceva già
sentire: ''perché tutte le cose belle finiscono sempre?'' Mah, questa è la vita..Una
cosa è certa però, una parte di noi rimarrà per sempre lì, per le vie di Chester.''
Camilla De Cumani
“Sono molto soddisfatta dell’esperienza nella sua globalità, mi ha
dato una maggiore fiducia in me stessa e nelle mie possibilità e
ha sicuramente aumentato la mia indipendenza e la mia curiosità
nei confronti di altre nazioni e altre realtà.
Ho imparato a non mostrare le mie emozioni alle altre persone
mentre sto svolgendo un preciso compito e a restare impassibile
anche di fronte a una difficoltà e/o a un incidente. L’esperienza
all’hotel mi ha aiutata a capire l’interesse che provo nell’aiutare
le persone e nel consigliare loro attrazioni e attività per godere
al meglio della loro vacanza e ha incoraggiato il mio proposito di
dedicarmi all’organizzazione turistica.
Chiara Maritan
“Sono stata a Vienna per cinque settimane e sono molto soddisfatta di
aver vissuto questa esperienza perchè mi ha aiutata a crescere dal
punto di vista formativo e di autonomia personale.
La prima settimana ho seguito dei corsi assieme a tutti i miei compagni
dove ho migliorato la mia conoscenza lessicale e a conversare più
velocemente e senza paura con le persone tedesche.
Le altre quattro settimane ho lavorato presso una scuola materna dove
ero un'aiuto-maestra,giocavo con i bambini e aiutavo nella
sorveglianza pomeridiana.
E' un'esperienza che rifarei, perchè ho potuto anche conoscere le
tradizioni e i costumi locali.”
Claudia Filon
“Questo tirocinio all'estero mi ha insegnato a essere puntuale, precisa e ha
aumentato la mia responsabilità personale. Ho più autonomia nel far fronte ai
problemi che incontro e mi sento più sicura nell'esprimermi con le persone in
un contesto lavorativo. Inoltre ho migliorato molto le mie conoscenze
linguistiche e trovo più facile e spontaneo il mio modo di comunicare, mentre
prima avevo sempre un po’ di paura perché temevo di fare qualche errore. E’
stata un'esperienza molto bella e di gran crescita personale sotto i tutti punti
di vista. Non si deve aver paura di mettersi in gioco o di parlare perché si teme
di sbagliare qualche parola. Il segreto sta proprio nel sapersi mettere in gioco e
nell'aver passione in quello che si sta facendo. E’ difficile partire per un mese,
lasciare la propria famiglia e gli amici, ma ancora più difficile é tornare perché i
rapporti che si instaurano con le famiglie e con le altre persone con le quali
si viene a contatto hanno qualcosa di speciale che si fa fatica a dimenticare e a
lasciare andare.”
Alice Uniti
• - perché mi ha fatto crescere
• -Sì ...perché mi ha fatto crescere dal punto di vista
dell'autonomia personale, mi ha fatto capire come
funziona il mondo del lavoro e ho migliorato la mia
conoscenza del francese.
• Sì, in quanto mi ha permesso non solamente di
migliorare il mio livello di francese, ma anche di
mettermi alla prova e misurare le mie capacità .
• Sì, perché sono migliorata molto dal punto di vista
dell’autonomia, ho imparato a vivere all'estero a
contatto con delle culture diverse. Dal punto di vista
linguistico sono soddisfatta perché ho migliorato di
molto la pronuncia e ho imparato nuovi modi di
dire.
-si, perché mi ha aiutato moltissimo a crescere sul
piano dell'autonomia personale, nel migliorare le mie
conoscenze di una lingua parlata anche in maniera
informale, e ha sviluppato il lato della mia
responsabilità.
-Sì perché ho avuto modo di confrontarmi con
un ambiente diverso da quello abituale in cui ho
dovuto contare su me stessa, alla fine con successo.
-Sì perché ho avuto la fortuna di trovare colleghi
spesso gentili e disponibili, cosi come gentile e
disponibile è stata anche la famiglia di accoglienza.
-Ho conosciuto persone fantastiche sia nell’ambiente
lavorativo che nella famiglia ospitante e la mia capacità di capire
e di parlare la lingua è assolutamente migliorata
!
-Sì perché essendoci state parti positive( Scuola,
LAVORO, amicizie) e negative(famiglia) ho comunque
imparato come cavarmela. Il problema con la famiglia
non si e' risolto dopo la telefonata della scuola anzi, e'
proprio nel carattere della persona essere così quindi
per ora diciamo solo che mancano 2 giorni e che
abbiamo capito quando dicono che ci sono famiglie e
famiglie..Noi abbiamo visto la parte negativa..sarà per
un'altra volta quella positiva! e comunque non e' stata
di certo la famiglia a rovinarci l'esperienza!Stupenda
davvero!
-Si, perché e' stata molto utile non solo per l'
inglese, ma anche per vedere una realtà diversa
da quella ordinaria
-Sì perché è una esperienza diversa dal solito
che ti permette di crescere sul piano morale e
non solo.
-Sì perché ho conosciuto un sacco di persone
nuove e ho migliorato il mio inglese soprattutto
nello scritto
grazie al lavoro
-Sì. La considero un' esperienza soddisfacente sia dal
punto di vista della lingua sia da quello del progresso
sull'autonomia e capacità di adattarmi in situazioni
difficili.
-Sì. Personalmente ho ottenuto da quest'esperienza
ciò che mi aspettavo di ricavare, e forse anche di
più. Maggiore maturità, senso pratico e di
adattamento alle situazioni e agli imprevisti, capacità
di affrontare in modo migliore i problemi,
miglioramento delle conoscenze linguistiche e una
maggior confidenza nelle proprie capacità.
Ringrazio con sincerità tutti quelli che hanno
organizzato e portato avanti questo progetto.
Sì perché mi ha aiutato a relazionare con
persone sconosciute,ha migliorato la mia
capacità di essere indipendente e il mio inglese
-Sì perché appunto ha contribuito a migliorare la
mia conoscenza dell'inglese stando a contatto
diretto con molte persone in famiglia e al lavoro
ed anche è servita sul piano personale viste le
diverse difficoltà incontrate soprattutto nel
primo periodo.
-Sì perché ha migliorato sia le mie conoscenze di
inglese parlando con la famiglia e al lavoro sia
perché e' stata un' importante esperienza a livello
personale viste le diverse difficoltà da affrontare
quotidianamente soprattutto durante il primo periodo.
-Assolutamente si perché sono diventata molto più
auto sufficiente, ho imparato ad essere più puntuale
ma soprattutto mi sembra di aver acquisito un po'
più di autostima anche grazie alle difficoltà
incontrate al lavoro dal momento che ero da sola e
dovevo mettermi in gioco dando il meglio.
-Sì perché il mio inglese e' migliorato e ho imparato
come comportarmi in un ambiente lavorativo
all'estero
-Sì, oltre ad aver migliorato la mia capacità di
comprendere e esprimermi in lingua, ho potuto
conoscere anche se non approfonditamente la
cultura e lo stile di vita di un paese straniero. Ho
avuto anche la possibilità di imparare a gestire da
sola tutte le mie necessità e al tempo stesso a
rispettare le esigenze di altre persone a me estranee
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