...

linguaggio - Linguistica dei corpora

by user

on
Category: Documents
26

views

Report

Comments

Transcript

linguaggio - Linguistica dei corpora
Fondamenti di Linguistica
21 Ottobre 2009
Malvina Nissim
[email protected]
Da ieri…
• L’uomo è un animale capace di
linguaggio (è l’unico?)
• Esistono delle strutture generali tipiche
delle lingue del mondo
• Esiste una struttura (cerebrale)
universale, tipica dell’uomo, che
consente e garantisce lo sviluppo del
linguaggio?
Acquisizione del linguaggio
perché l’uomo è capace di linguaggio?
e come lo acquisisce?
L’esperimento di Psammetico I
• faraone egiziano (663 al 609 a.C.)
• episodio raccontato da Erodoto nelle Storie
• 1) Prima del regno di Psammetico gli
Egiziani si credevano gli uomini più antichi.
Da quando però Psammetico, divenuto re,
volle sapere chi fossero gli uomini più antichi,
cedono questo primato ai Frigi, ma lo
pretendono poi su tutti gli altri.
L’esperimento di Psammetico I
2) Nonostante le sue ricerche Psammetico non
riusciva a scoprire quale fosse il popolo più antico, e
adottò questo mezzo. Prese dai primi venuti due
neonati, e li consegnò a un pastore perchè li portasse
presso le greggi e li allevasse come segue.
Gl'ingiunse che nessuno emettesse lor davanti
alcuna voce, e che se ne stessero appartati in dimora
solitaria, che portasse loro delle capre, a ore stabilite,
li saziasse di latte, e accudisse al resto.
L’esperimento di Psammetico I
3) Così Psammetico fece, ed ingiunse, per sentire
come prorompesse la prima voce dei bambini,
quando si fossero liberati dai balbettii indistinti. Ed il
suo desiderio fu soddisfatto. Quando dopo due anni
di questa condotta, il pastore aprì la porta ed entrò,
ambedue i bambini accorsero supplici, e
pronunziarono tendendo le mani la parola becos.
L’esperimento di Psammetico I
4) Le prime volte che sentì questa parola il pastore
rimase muto; ma poichè, venendo egli spesso a
curarli, essa veniva frequentemente pronunziata, lo
riferì alla fine al padrone, e ricevutone l'ordine,
condusse i bambini alla sua presenza. Psammetico
sentì personalmente, s'informò se qualche popolo
chiamasse qualche oggetto becos e alla sua
inchiesta risultò che i Frigi chiamavano con tal voce il
pane.
Platone (Menone)
• innatismo della conoscenza
• nel Menone Socrate parla con un uomo che
conosce il Teorema di Pitagora anche se non
ha mai studiato la geometria
• (nel Cratilo: alternativa natura/cultura)
• Plato’s Problem (Chomsky): trovare una
spiegazione all’acquisizione della lingua da
parte dei bambini in assenza di istruzioni
esplicite
Agostino (Confessioni, I, 8.13)
[…] Non ero più un infante, privo della parola, ma un bambino
parlante, ormai. E di questo mi ricordo bene, mentre del modo
in cui avevo appreso a parlare mi sono reso conto solo più
tardi. Non erano gli adulti, in effetti, a insegnarmi le parole
presentandomele con un qualche ordine didattico, come poco
più tardi fecero con l'alfabeto; ma ero io che me le insegnavo
da solo con l'intelligenza che tu mi hai dato, Dio mio. Perché a
forza di gemiti e gorgheggi e gesti mi sforzavo di manifestare i
miei stati d'animo, in modo da farmi obbedire: ma non riuscivo
a esprimere tutto quello che volevo, e neppure ci riuscivo con
chi volessi.
Agostino (Confessioni, I, 8.13)
Ma la memoria era come prensile: quando gli adulti
menzionavano qualche oggetto e in base a quel suono
protendevano il corpo nella sua direzione, io osservavo e
tenevo a mente che così, con quel suono, che emettevano
quando volevano indicare l'oggetto, essi lo chiamavano. E che
fosse questo ciò che volevano si capiva chiaramente dal
movimento del corpo come pure da quella sorta di linguaggio
naturale di tutti i popoli, fatto di espressioni del volto e cenni
degli occhi e di gesti delle altre membra e di toni di voce,
sintomi questi dei diversi affetti che accompagnano lo sforzo
di acquisire qualcosa o il suo possesso, la ripulsa o la fuga.
Agostino (Confessioni, I, 8.13)
Così a poco a poco, a furia di udire le stesse parole ricorrere
in una certa posizione in diverse frasi, capivo quali fossero le
cose di cui quelle parole erano segni, e ormai vi avevo
addestrato abbastanza gli organi della bocca per riuscire a
formulare i miei desideri col loro aiuto. E così arrivai a
comunicare con le persone circostanti mediante i segni che
danno espressione verbale alla volontà, ed entrai più
profondamente nella tempestosa comunità della vita umana,
senza cessar di dipendere dall'autorità dei genitori e dal
minimo cenno degli adulti.
I secoli XVII e XVIII
• Cartesio (1596-1650): la
facoltà di linguaggio è ciò
che caratterizza l’Homo
sapiens, e quindi
universale
XVIII sec
• Romanticismo e nazionalismo
• Johann Gottfried von Herder (1744-1803)




Treatise on the Origin of Language (1772)
origine naturale ed umana o divina?
la lingua determina il pensiero
la lingua e le tradizioni culturali determinano
lo status di una nazione
XVIII sec
• Lord Mondboddo (1714-1799)
• invenzione del linguaggio: atto cosciente e deliberato
• poi revisione: un’invenzione così straordinaria non
può essere soltanto opera umana; il primissimo
linguaggio insegnato agli egizi da esseri
soprannaturali (demon kings)
• ma in generale: linguaggio = conquista umana,
culmine di evoluzione da società primitiva a società
civile, assolutamente non capacità innata
L’Ottocento
• von Humboldt:
 universalità del linguaggio
 diversità forma delle lingue
 diverso status delle varie lingue: più o
meno “perfette” (primato delle lingue
flessive su lingue isolanti e agglutinanti)
Comportamentismo
• “behaviourism”: teoria psicologica sviluppata intorno al
1910 da John B. Watson
• sviluppata “linguisticamente” da Burrhus F. Skinner:
“Verbal Behaviour” (in Language), 1959
• la mente è formata da abilità motorie e sensoriali più
semplici regole che governano i cambiamenti graduali nel
comportamento dell’individuo
• il linguaggio non deriva da un modulo pre-esistente ma
deve essere imparato
• il pensiero è una forma di comportamento verbale: la
prima manifestazione di pensiero che può essere
osservata dall’esterno
Comportamentismo (Skinner)
• linguaggio = comportamento appreso in base a un
meccanismo di stimoli e risposte rinforzato e
ripetuto: gli enunciati accettabili vengono rinforzati e
dunque ripetuti
• il linguaggio viene acquisito secondo i principi di
rafforzamento e condizionamento (condizionamento
operante). Il bambino che dice “mamma” riceve
abbracci e approvazione, e ciò facilita la ripetizione
di quel comportamento
• con il tempo ed il modellamento il modo di esprimersi
del bambino diventa sempre più simile al linguaggio
adulto.
reinforcement
prove negative
Esempio:
(1) Guasti (2000, 3)
• Child: Nobody, dont’like me
• Mother: No, say “nobody likes me”
• Child: Nobody, dont’like me
• …
• Mother: No, now listen carefully: say “nobody
likes me”
• Child: Oh! Nobody dont’likes me.
Critiche al comportamentismo
• il reinforcement spesso non funziona
• le nostre conoscenze linguistiche vanno
ben oltre ciò di cui abbiamo esperienza
 “povertà dello stimolo”: i dati a cui i bambini
sono esposti sono “poveri”
 il bambino sa produrre espressioni mai
sentite prima (spesso anche sbagliate)
Acquisizione come scienza
• come scienza: anni ‘50
• contemporaneamente sviluppo delle scienze
cognitive
• recensione di Chomsky a Skinner (1959)
• l’evidenza dell’acquisizione contraddice la
posizione del “verbal behaviour”: i bambini
imparano lingue governate da principi astratti
e lo fanno senza istruzioni e senza la
conoscenza della nozione di principio astratto
Innatismo
• linguaggio = processo cognitivo specie-specifico
• non condizionato da stimoli esterni
• capacità mentale innata
• rapidità con cui i bambini intuiscono le regole
che governano il sistema linguistico e
sviluppano una capacità di interagire
strategicamente:
• facoltà linguistica innata, o grammatica interna
• Chomsky: Language Acquistion Device (LAD)
Grammatica Universale
• l’acquisizione del linguaggio dipende da
un modulo innato, tipico della nostra
specie, che è distinto dall’intelligenza
generica
• tutte le lingue umane (esistenti, esistite,
future o possibili) condividono una
struttura interna comune
• regole naturali vs regole innaturali
Grammatica Universale
• i bambini possiedono una grammatica
universale innata, astratta, che consente
l’apprendimento di qualsiasi lingua naturale
• acquisizione:
 acquisizione di tutti gli elementi della lingua
 connessione lingua particolare e grammatica
universale
 produzione infinita con mezzi finiti
Grammatica Universale
• osservazioni sull’universalità di alcune fasi
dello sviluppo linguistico
• presenza cross-linguistica di ipercorrettismi
(Slobin, 1985, 1992)
• ulteriore evidenza:
 predisposizione dalla nascita allo sviluppo del
linguaggio
 l’ambiente non è l’unica fonte per l’acquisizione
del linguaggio
tappe sviluppo linguaggio
Innatismo vs Comportamentismo
• I: la mente degli esseri umani alla
nascita è predisposta strutturalmente
all’acquisizione del linguaggio
• C: la mente degli esseri umani alla
nascita è una tabula rasa e tutto si
acquisisce con l’esperienza; la
competenza linguistica è costituita da
disposizioni comportamentali in risposta
a stimoli ricevuti nell’apprendimento
Cognitive-Functional Grammar
• Tomasello (1999/2000)
• assenza di grammatica universale e
irrilevanza del problema di come si lega la
lingua specifica alla struttura astratta
• i bambini imparano le strutture della lingua,
sia quelle regolari che irregolari, partendo da
oggetti concreti
• sviluppano strutture e concetti astratti a
partire dagli elementi concreti
Relativismo linguistico
• “ipotesi di Sapir-Whorf” (von Humboltd, Boas)
• “determinismo linguistico”
• relazione tra le categorie di una lingua ed il modo in
cui i parlanti percepiscono la realtà: la lingua
determina la percezione del reale
• imparare una lingua = imparare a pensare (in quella
lingua)
Relativismo linguistico
• “ipotesi di Sapir-Whorf” (von Humboltd, Boas)
• “determinismo linguistico”
• relazione tra le categorie di una lingua ed il modo in
cui i parlanti percepiscono la realtà: la lingua
determina la percezione del reale
• imparare una lingua = imparare a pensare (in quella
lingua)
in antitesi all’universalità del linguaggio
Neurologicamente…
• esiste, a livello neurologico, qualcosa
che caratterizza il linguaggio?
Egitto (3000 a.C.?)
Edwin Smith Papyrus
• ca. XVIII a.C. (1862)
• ieratico
• caso 22: afasia
“brain”
XVII/XVIII sec
• studi medici su problemi del (o legati al)
linguaggio
 afasia
 perdita di memoria
• Johannes Jakob Wepfer (1620-1695):
descrive paziente con incapacità di
produrre nomi propri e alcune
costruzioni sintattiche
Pierre Paul Broca
• Medico francese (1824-1880)
• Monsieur Leborgne: paziente che aveva
perso l’uso della lingua e rispondeva a
tutto soltanto “tan tan”
• 1861: grazie all’autopsia sul corpo di
Leborgne, Broca individua un’area
danneggiata del cervello: area di Broca
Area di Broca
• 2003: Andrea Moro e colleghi:
esperimenti con la risonanza magnetica
su regole (im)possibili:
 regole possibili: attivazione dell’area di Broca
 regole impossibili: non/dis-attivazione
dell’area di Broca: non sono riconosciute
come linguaggio e vengono smistate ad altre
aree del cervello
Intervista ad Andrea Moro
http://www.moebiusonline.eu/fuorionda/audio/LingueImpossibili.mp3
Conclusioni esperimento
• Esiste quindi una classe di lingue
umanamente possibili e corrisponde ad
un’attivazione di aree specifiche del
cervello.
• L’acquisizione del linguaggio nel
bambino avviene sotto una guida
biologicamente determinata
Il linguaggio come istinto
• Idea che si basa sul concetto di
grammatica universale
• Pinker: il linguaggio è un istinto degli
esseri umani, non un’invenzione
(diversamente dalla scrittura)
Ma questo istinto…
• … ce l’abbiamo solo noi umani?
Nim
Chimpsky
Gli animali e il linguaggio
• Sallustio (I a.C.): “Tutti gli uomini che
vogliono essere migliori degli altri animali
dovrebbero cercare di non passare la
propria vita in silenzio come le bestie”
• Sesto Empirico (II d.C.): gli animali hanno
capacità inferenziali ed il possesso di un
vero e proprio linguaggio intra-specifico
incomprensibile agli umani
Gli animali e il linguaggio
• Cartesio (XVII): cogito ergo sum (“ma gli
animali non pensano”)
• La Mettrie (XVIII): anche i sordi fanno
fatica ad imparare: con un po’ di sforzo
e l’insegnante giusto uno scimpanzé
potrebbe acquisire il linguaggio e
diventare un “piccolo gentiluomo”
I primati e il linguaggio
• anni ‘30: tentativi di insegnare il linguaggio a scimpanzé
• fallimento: dopo anni di insegnamento solo qualche
parola (max bisillabica) come “mama” “up” “cup” “papa”,
etc.
• 1960 (seguendo La Mettrie!): tentativo di insegnare ad
uno scimpanzé, un gorilla ed un orgango-tango alcuni
segni del linguaggio dei segni americano. Successo!
• anni ‘60-’70: età d’oro dell’apprendimento dei primati:
 hanno imparato la lingua dei segni
 riescono a conversare
Project Nim
• Nim Chimpsky (1973-2000)
• Herbert Terrace (Columbia University)
• scimpanzé cresciuto in famiglia umana,
lingua dei segni
• apprendimento unicamente di natura
pragmatica, no capacità creative, non
doppiamente articolato
• “Give orange me give eat orange me eat
orange give me eat orange give me you."
Critica alla
“Great Ape Language”
• Hanno imparato dei segni o il Linguaggio?
• Steven Pinker:
 “No chimpanzee has learned sign language.
... They’ve certainly learned some gestures,
but sign language is not just a system of
gestures. It’s a full, grammatical language
with its own systematic grammar, like Latin.”
• Noam Chomsky:
 “if apes could use language, they would do
so in the wild. They don’t, so they can’t.”
Fly UP