...

tati e se non ritenga, altresı`, doveroso riferire sulle risultanze della

by user

on
Category: Documents
8

views

Report

Comments

Transcript

tati e se non ritenga, altresı`, doveroso riferire sulle risultanze della
Atti Parlamentari
—
—
XIV LEGISLATURA
ALLEGATO
B
22206
AI RESOCONTI
tati e se non ritenga, altresı̀, doveroso
riferire sulle risultanze della Commissione
Ispettiva dell’UNIDO che ha portato a
pesanti addebiti a carico della dottoressa
Mestroni e del dottor Bertogli, le cui
candidature sono state proposte dal ministero degli affari esteri;
se, anche a seguito dei risultati deludenti forniti dai funzionari predetti, non
ritenga di dover chiarire quali siano i
criteri adottati dal MAE nella selezione dei
candidati, che hanno portato alla nuova
designazione ed alla successiva nomina al
vertice dell’Ics, del dottor Giusto Sciarabba, già dichiarato inidoneo dall’UNIDO
nel 2003;
se non ritenga, altresı̀ doveroso per il
futuro, prestare maggiore attenzione alle
specifiche competenze, esperienze professionali inerenti all’Organismo per cui si
compete e curriculum vitae di quanti il
nostro paese segnala per la nomina ad alti
incarichi alle Nazioni Unite e alle altre
organizzazioni comunitarie e internazionali in generale, ed in particolare per le
nomine all’Ics;
infine, se non intenda riferire sulla
scarsa presenza e rilevanza del nostro
paese negli incarichi apicali di nomina
diretta del Segretario Generale delle Nazioni Unite ed anche dei vertici di Agenzie
Specializzate, Fondi e Programmi di Sviluppo delle Nazioni Unite.
(4-17872)
*
*
*
Camera dei Deputati
—
—
SEDUTA DEL
10
NOVEMBRE
2005
ci si riferisce alla questione « evasione dell’i.v.a. » per cui centinaia di utenti
collegati alla rete urbana del gas sono
oggetto di indagine da parte della Guardia
di Finanza per aver usato tale fonte energetica non solo per cucinare ma anche per
riscaldare, senza essere a conoscenza della
diversa imposta applicata ai due diversi
usi domestici;
la questione oggi venuta alla luce, si
protrae da diversi anni senza che alcuno
sia mai stato informato della situazione
illegale in cui si trovava;
pertanto risultano due punti:
la buona fede degli utenti completamente disinformati;
la grave carenza dell’azienda erogatrice del servizio che nonostante il forte
aumento del consumo dovuto al secondo
utilizzo, cioè il riscaldamento, non ha
provveduto a fornire la doverosa informazione agli utenti;
centinaia di cittadini ora rischiano di
subire azioni giudiziarie di carattere penale ed amministrativo con grave pregiudizio alla propria onorabilità e danni
finanziari —:
se non ritenga opportuno intervenire
urgentemente convocando tutte le parti interessate
(Associazione
Consumatori,
Azienda, Comune, Guardia di Finanza)
onde accertare le eventuali responsabilità,
chiarire i fatti e, cosa più importante, trovare una soluzione al problema. (4-17867)
*
*
*
ATTIVITÀ PRODUTTIVE
BENI E ATTIVITÀ CULTURALI
Interrogazione a risposta scritta:
RAINISIO. — Al Ministro delle attività
produttive, al Ministro dell’economia e delle
finanze. — Per sapere – premesso che:
in questi ultimi giorni si è determinata ad Imperia una situazione particolare
che sta allarmando e mettendo in difficoltà molti cittadini;
Interpellanza urgente
(ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il
Ministro per i beni e le attività culturali,
per sapere – premesso che:
il Consiglio di Amministrazione della
Fondazione Teatro alla Scala, ha provve-
Atti Parlamentari
XIV LEGISLATURA
—
—
ALLEGATO
B
22207
AI RESOCONTI
duto recentissimamente a individuare
nella Camera di Commercio di Milano il
quarto dei membri di « diritto » del Consiglio di Amministrazione, a seguito di una
modificazione dello statuto (articolo 7 del
nuovo statuto);
l’eventuale presenza di un rappresentante dell’Amministrazione Provinciale di
Milano sarebbe subordinata ad un allargamento del Consiglio di Amministrazione
da sette a nove membri affidato ad una
legge nazionale che modificasse le norme
che attualmente regolano la materia;
la Camera di Commercio, pur disponendo di una nomina diretta nel prossimo
CdA, risulterebbe esentata dal corrispondere la quota di finanziamento biennale
prevista dalla legge (8 per cento del Fondo
trasferito dallo Stato);
il citato obbligo di legge non risulta
essere richiamato tra i requisiti annoverati
per far parte dei « soci di diritto », mentre
lo sarebbe per i membri di nomina dell’Assemblea dei Soci;
il Consiglio di Amministrazione che
sarà innovato a partire dal 14 novembre,
scadendo il triennio di carica il 16 novembre 2005, ha inoltre provveduto a fare
approvare una nuova norma statutaria per
la definizione delle modalità e dei titoli
previsti per la presentazione delle candidature alle cariche della Fondazione: diritto che è stato ristretto ai soli fondatori
titolari di un diritto di voto permanente
definibili in coloro che versino l’8 per
cento del finanziamento dello Stato, come
previsto dalla legge (per la Scala ammontante a 5 milioni e 400 mila euro), nonché
abbiano versato anche un importo non
inferiore a 5 milioni e 200 mila euro in
un’unica soluzione ovvero nell’arco di
tempo massimo dei quattro anni precedenti [articolo 6.7-bis dello Statuto come
modificato unitamente all’articolo 6.5 lettera b)], con ciò di fatto compromettendo
il diritto alla partecipazione della Provincia di Milano o di altri soci che non
provvedano a versare in un’unica soluzione l’intera quota ultimamente inserita
Camera dei Deputati
—
—
SEDUTA DEL
10
NOVEMBRE
2005
in Statuto di 5 milioni 200 mila euro,
quando non vi abbiano provveduto nei
quattro anni precedenti;
a giudizio degli interpellanti, trattasi
di una sorta di sbarramento adottato tramite modifica statutaria, volta a perpetuare il diritto dei soci fondatori e a
definire requisiti selettivi non oggettivi,
bensı̀ di favore, nei confronti di enti in
grado di avvalersi di una norma ad hoc
introdotta per via modificativa dello Statuto, benché intervenuta e interveniente a
seguito dell’adozione di una procedura che
darà corso a impugnazioni e ricorsi, esponendo il prossimo consiglio di Amministrazione, qualora nominato secondo la
procedura riformata sopramenzionata, ad
una stagione di probabile instabilità;
secondo gli interpellanti, tale procedura per l’elezione del nuovo Consiglio di
Amministrazione potrebbe danneggiare la
Scala, in quanto gli sbarramenti economici
introdotti per l’ammissione all’ingresso di
nuovi soci (10 milioni 600 mila euro
versati) rischiano di compromettere le disponibilità di nuovi oggetti che si ripromettessero di conferire nuovi apporti economici alla gestione del Teatro, in una
condizione per altro precaria e critica
della sua vita, infatti diverso è stato il
trattamento per gli altri soci che in passato hanno potuto produrre il versamento
di 10 miliardi di vecchie lire, oggi 5 milioni
200 mila euro, avvalendosi di una rateizzazione nel quadriennio;
risulta agli interpellanti che il CdA
uscente della Fondazione Teatro alla
Scala, avrebbe approvato un ordine del
giorno con il quale si chiede al Governo di
introdurre nella legge finanziaria una
norma di modifica della legge nazionale
sulle fondazioni liriche che allarghi da
sette a nove il numero dei componenti il
CdA, norme che, benché ordinamentali, se
comunque dichiarate ammissibili dalle
Presidenze di Camera e Senato nel corso
della discussione della legge finanziaria,
non risolverebbero, secondo gli interpellanti, comunque i problemi determinati
dalla introduzione delle modifiche dello
Atti Parlamentari
XIV LEGISLATURA
—
—
ALLEGATO
B
22208
AI RESOCONTI
Statuto della Fondazione alla Scala di cui
sopra, conseguentemente impugnabili dai
soggetti esclusi o escludendi (a principiare
dalla Provincia di Milano) –:
quali siano al riguardo gli intendimenti del Governo al fine di garantire il
rilancio e la stabilità del Teatro alla Scala
e della sua Fondazione;
se il Governo ritenga appropriata la
procedura adottata dalla suddetta Fondazione per la nomina del nuovo Consiglio di
Amministrazione e se ritenga tale procedura applicabile senza che alcuna modificazione della legge nazionale sia intervenuta per consentire l’applicazione delle
revisioni delle vigenti leggi in materia e
conseguentemente delle recenti revisioni
statutarie;
se il Governo non ritenga opportuno attivarsi perché siano rimossi gli
ostacoli che il nuovo Statuto della Fondazione Teatro alla Scala, se e in quanto
applicabili nella immediatezza del rinnovo
del Consiglio, introduce alla presenza di
un rappresentante della Provincia di Milano e di altri eventuali soci pubblici o
privati, per quanto riferibile alla prevista
limitazione dei soci fondatori;
se il Governo non intenda richiamare la Fondazione, in attesa della approvazione del nuovo Statuto da parte del
Ministero vigilante e della registrazione
dello stesso presso la Corte dei conti, alla
previsione del rinnovo del Consiglio di
Amministrazione sulla base dello Statuto
come risultante dalle norme e dagli accordi previgenti le surrichiamate modifiche;
se il Governo non intenda avvalersi
di un parere di giuristi di notoria fama al
fine di fugare ogni possibile dubbia interpretazione delle modifiche statutarie introdotte che dovesse compromettere il futuro buon nome e il buon funzionamento
della Fondazione Teatro alla Scala di
Milano.
(2-01720) « Quartiani, Bettini, Bogi, Bolognesi, Cabras, Caldarola, Calzolaio, Capitelli, Crisci, Di Se-
Camera dei Deputati
—
—
SEDUTA DEL
10
NOVEMBRE
2005
rio D’Antona, Duca, Innocenti,
Kessler, Labate, Meta, Motta,
Ottone, Panattoni, Pennacchi,
Rava, Rossiello, Rugghia, Ruzzante, Sabattini, Stramaccioni, Tedeschi, Turco, Zunino, Giovanni Bianchi, Bimbi,
Delbono,
Ladu,
Santino
Adamo Loddo, Maccanico,
Monaco, Pinza, Reduzzi, Rusconi, Zaccaria, Mantovani,
Franci, Sandi, Villetti, Vertone ».
*
*
*
COMUNICAZIONI
Interrogazione a risposta scritta:
BULGARELLI. — Al Ministro delle comunicazioni, al Ministro dell’interno. —
Per sapere – premesso che:
il giorno 21 gennaio 2004 la polizia
postale di Maglie (Lecce) ha messo i sigilli
all’impianto di trasmissione della televisione di strada gestita da Enzo Puzzovio
« Telestret magliese » che operava all’interno di frequenze libere trasmettendo
programmi locali senza introiti pubblicitari appoggiandosi ad un concessionario
televisivo;
come riporta il Quotidiano del 24
marzo 2004 dopo che il sindaco Francesco
Chirilli firmò il nulla osta « ai fini della
comunicazione preventiva agli organi competenti per il rilascio provvisorio dell’autorizzazione » Enzo Puzzovio era certo di
ottenere l’autorizzazione del Ministero
come era avvenuto, pochi mesi prima, per
una televisione di strada in provincia di
Pisa;
per quanto concerne la collocazione
legale delle « Tv di strada » esiste di fatto
un vuoto normativo ed è in corso da
tempo un vivace dibattito, pubblico e trasparente, sulla necessità di regolamentare
l’attività queste emittenti, approdato anche
Fly UP