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Arrabbiati con chi? - Decanato di Primiero

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Arrabbiati con chi? - Decanato di Primiero
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Pri
ANNO LXVIII - MENSILE
DICEMBRE 2010
Numero 12
Poste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 convertito in legge 27/02/2004 n. 46, art. 1, comma 2 - DCB Trento - Tassa pagata
Ed. Associazione Culturale Voci di Primiero - 38054 Fiera di Primiero (TN) - Via Terrabugio 18 - Contiene I.R.
Foto Claudio Marin
C
Arrabbiati con chi?
Con un taglio moralistico e un poco rigido, Jean de La Bruyère (che visse con la famiglia dei
Condé quale precettore del duca di Borbone) ha
scritto un importante libro su I Caratteri o costumi del secolo. Si riferiva al Seicento, del quale egli
visse la seconda metà (1645-1696). Ha lasciato
scritto, tra l’altro: “Non irritiamoci contro gli uomini vedendone la durezza, l’ingratitudine, l’ingiustizia, la superbia, l’amore di sé e l’oblio degli altri;
sono fatti così, è la loro natura; sarebbe come non
poter sopportare che la pietra cada o che il fuoco
si elevi!”. Non è una lettura troppo rassegnata?
Credo valga la pena non subire, ma affrontare
le vicende della vita e vivere al meglio le relazioni. Questo nella verità del nostro essere e del nostro reagire e nella fiducia che ogni uomo è capace di crescere.
Irritarsi, passare momenti di rabbia, è esperienza frequente, può scadere in colpa e vizio, ma
non è il solo esito possibile. Pochi sfuggono all’ira, reazione suscitata magari da giusti ed evidenti, ma spesso anche da sproporzionati motivi. Se ogni eccesso è male e aggiunge male al
male, qualcosa, però, è necessario fare in posi-
Don Giampietro De Paoli, stimmatino
tivo. Dominare i sentimenti, e soprattutto le loro espressioni scomposte, è doveroso, anche se
non è facile, come non è facile trovare il modo
migliore per opporsi - ed è doveroso - all’ingiustizia e al sopruso. Non c’è, però, solo l’ingiustizia e il sopruso che fa scattare l’ira: la fanno
scattare o vi contribuiscono molte cose importanti e di valore. La passione dell’ira, se gestita
bene, può portare a essere efficaci e costruttivi.
Qualche esempio tra in tanti dalla Bibbia, di come vi sia un modo di gestire la passione trasformandola in preghiera, in zelo operoso: Giobbe,
uomo dalla proverbiale pazienza, diversi intensissimi Salmi, umani ed espressivi, che la liturgia propone per la preghiera nascono dalla
passione e dallo zelo, Gesù che scaccia i mercanti dal tempio, mostrando a reazione e il rimprovero forte per chi trasforma la casa del Signore
in “una spelonca di ladri”.
Sentimenti e reazioni arrivano ad avere quale interlocutore Dio stesso, al quale si domanda ragione, si eleva il lamento, il grido che interrogando si
fa preghiera e abbandono fiducioso. Più spesso
l’ira ha come destinatari gli altri, in famiglia, sul
luogo di lavoro, negli affari come nella politica e
nello sport. È bello stare insieme e condividere alla mensa della vita, ma quante volte sembra non
esserci spazio e pane per tutti. Quante volte è difficile assumersi le responsabilità di quello che non
va: trovato il colpevole, o chi giudichiamo tale, è
più facile sentirsi innocenti. Lo vediamo nei bambini (… ma anche nei grandi) che gridano: “Ha
cominciato lui”. Come i bambini che rispondendo al rimprovero della mamma, non ammettono facilmente le proprie responsabilità, anche gli
adulti, trovano nella responsabilità altrui un alibi,
per se stessi, riguardo a quanto accaduto d’increscioso o di inaccettabile.
Un’ultima annotazione: non poche volte siamo
noi stessi i destinatari del nostro lamento e della
nostra rabbia. Non è facile accettarsi con i propri
limiti, sorridere e lasciar sorridere sulle nostre debolezze e contraddizioni. Chi non sa aprirsi a relazioni nutrite di stima e fiducia verso di sé e nel
confronto con gli altri resta prigioniero della propria debolezza della durezza dei propri giudizi. Il
rifiuto di sé e degli altri si fa chiusura e rifiuto, un’ira sorda che rende cattivo il cuore.
Voci di
Primiero
VEGLIA
MISSIONARIA DI
DECANATO 2010
A
Abbiamo navigato anche noi sulle “Rotte del
mondo” nella veglia missionaria di decanato che
si è tenuta nell’ottobre scorso e siamo approdati
alle isole Vanuatu con padre Gianni Morlini.
Quest’anno infatti dalla Diocesi in collaborazione
con la Provincia sono stati invitati a Trento i missionari d’Asia e di Oceania per la manifestazione sulle “Rotte del mondo” per farci conoscere le terre e i
popoli tra cui operano, i problemi che devono affrontare, le risorse che scoprono tra la “loro gente”.
Noi abbiamo avuto l’opportunità di conoscere un
pezzetto di mondo remoto, le sperdute isole Vanuatu nell’arcipelago della Melanesia, nell’oceano
Pacifico a ovest dell’Australia, grazie a padre Renzo che ci ha portato il suo confratello padre Gianni,
marianista, da Brescia, attivo missionario 80enne
che si prepara a tornare tra la “sua gente”.
La veglia, preparata dal Gruppo Missionario di
Decanato con padre Renzo e alcuni giovani, ci ha
visto partire dall’oratorio di Pieve con i lumini accesi e portarci processionalmente all’Arcipretale
per la celebrazione.
Ai piedi dell’altare era preparata l’ambientazione:
un telo verde con la geografia del posto, un telo
azzurro a rappresentare l’oceano, un grande carapace di tartaruga, un modellino di imbarcazione, un alberello di corallo, la testa di una divinità scolpita nel legno e la grande scritta OCEANIA
che abbiamo illuminato appoggiandoci i lumini.
Sono stati portati all’altare dei segni, uva, spighe,
vino, e un grande pane che richiama il titolo della
veglia, “Spezzare pane per tutti i popoli”, come Gesù si è fatto Pane spezzato per la salvezza di tutti.
Con canti, letture e preghiere sono stati ricordati i
missionari che operano in prima linea in ogni parte
del mondo e i missionari che hanno offerto e consumato tutta la loro vita in terra di missione; in particolare abbiamo ricordato tre amici della nostra valle
che hanno avuto la missione nel cuore e si sono adoperati per essa: Catina Gubert, nel 15° della morte, Lina Trentin che ci ha portato la testimonianza
della lettura popolare della Bibbia dal Brasile e ci ha
avviato ad essa, ed il più vicino nel tempo, Gianfranco Dell’Antonia che con i suoi 35 viaggi in Africa era
diventato il ponte tra noi e il continente nero.
Ma col messaggio del Papa per la Giornata Missionaria Mondiale abbiamo anche riflettuto sulla necessità della nostra testimonianza cristiana
che è pure missionaria, qui, ogni giorno, nel nostro ambiente, tra le persone della nostra famiglia, i compagni di scuola, i colleghi di lavoro.
Il momento forte della celebrazione è stata ovviamente la testimonianza di padre Gianni che ha
trascorso 50 anni della sua vita in missione nelle
isole della Melanesia.
In quelle isole sperdute, lontane dalle normali rotte delle navi sono arrivati, tardi, i missionari marianisti e tra le popolazioni aborigene animiste
non ebbe molto successo l’evangelizzazione tanto che il primo missionario giunto, pagò con la vita il suo operare.
Ma nel tempo ne arrivarono altri, nei villaggi di
pescatori e all’interno, tra popolazioni povere ma
di grande dignità che non accettano ancora che
l’uomo bianco e la civiltà occidentale sconvolgano e distruggano il loro modo di vivere e la loro
organizzazione sociale.
Ancor oggi sono pochi i missionari occidentali
presenti nei villaggi pur raggiungibili con più facilità di un tempo, però le popolazioni che hanno
abbracciato il cristianesimo possiedono preti locali e soprattutto un laicato molto attivo e attento
all’inculturazione del Vangelo.
Lettera
dal Burundi
autunno 2010
P
Per ricordare Catina nel 15° anniversario della
morte sono stati spediti a Buyengero, in Burundi,
alla parrocchia dove la nostra missionaria ha operato, 2000 € frutto della Cena del povero organizzata dal gruppo missionario di Mezzano e Imer, delle offerte sul conto “Ricordando Catina” e
da donazione di privati.
Sono arrivati i ringraziamenti dal parroco don
Ciriaco con le foto della grande festa colà organizzata.
Trascriviamo una parte della lunga lettera attraverso la quale possiamo immaginare e rivivere la
celebrazione.
In questo periodo di rinnovo di Consigli e vari
gruppi ecclesiali nelle nostre parrocchie, lo scritto
ci può aiutare a riflettere sulla disponibilità e ricchezza del laicato, sulla vivacità della Chiesa africana e sulla capacità di gioire insieme.
“Nella preparazione della celebrazione del 15° anniversario dell’assassinio a Buyengero dei missionari
p. Ottorino, p. Aldo e di Catina, tutti i cristiani cattolici si sono riuniti per meditare sullo spirito missionario delle Chiese. I missionari stranieri sono venuti a
portare la Parola di Dio che ci illumina e i sacramenti che ci santificano ma ci hanno anche aiutato in
molte attività di sviluppo della persona nella sua interezza. Noi diciamo loro infinitamente grazie.
Quel giorno era presente un’immensa folla di cristiani giovani e adulti come dimostrano le foto.
Erano presenti mons. Venant Bacinoni vescovo
della Diocesi di Bururi, mons. Franco Coppola
nunzio apostolico in Burundi, gli amministratori, tra cui la governatrice della provincia di Bururi.
Sono stati pronunciati i discorsi di circostanza e il
parroco ha dato il benvenuto ai pellegrini. L’omelia
del vescovo era imperniata sull’ideale missionario
di insegnare la Parola di Dio e di diffondere il regno
del Cristo, Re di pace e di giustizia. Tutti i cristiani
sono chiamati ad essere artigiani di pace. “Noi abbiamo bisogno di gente che costruisce il Burundi,
non di gente che lo distrugge”, ha detto il vescovo.
Un cristiano ha pronunciato il discorso di ringraziamento, ha ringraziato i padri saveriani, ha
presentato i diversi progetti della parrocchia e le
recenti realizzazioni.
A padre Modesto, rappresentante regionale dei
Saveriani, è stato donato un libro del Vangelo:
“ Come la Parola di Dio non finisce, noi ci auguriamo che non finisca la nostra amicizia con voi”.
Padre Modesto ha espresso la sua gioia di ritrovare i cristiani di Buyengero con i quali ha condiviso parecchie prove ed ha augurato di continuare ad accogliere il messaggio evangelico.
Il nunzio apostolico ha esortato perché tutti seguano i passi di Cristo e dei martiri che hanno avuto il coraggio di donare la loro vita per gli altri
fino a versare il loro sangue.
La signora governatrice ha esortato la popolazione ad ascoltare sempre le parole dei profeti e a
mantenere la pace.
Dopo la messa tutti gli invitati si sono riuniti nella sala del “Centro per l’educazione alla pace” sala intitolata a Catina Gubert perché la comunità
di provenienza di questa martire ha contribuito
in grandissima parte alla realizzazione di questo
progetto.
Voci di
Primiero
dicembre 2010
• 3•
CRESIME 2010
D
Domenica 21 e 28 novembre i ragazzi nostro Decanato hanno ricevuto il Sacramento della Cresima.
Insieme alle foto delle celebrazioni riportiamo alcune impressioni da parte dei diretti protagonisti di un
cammino di catechesi familiare che dura da cinque
anni e che ha visto, tra significativi traguardi, anche
quella del Sacramento della Confermazione.
Dopo la benedizione del vescovo, tutti se ne sono
andati con la gioia di aver partecipato a un pellegrinaggio molto fruttuoso.
La festa era ben preparata con l’aiuto di un comitato composto da cristiani dinamici e determinati, in
collaborazione con i preti della parrocchia e le suore Figlie di Nostra Signora della Misericordia.
Ci auguriamo vivamente che Buyengero sia riconosciuto come luogo di pellegrinaggio e che il centro per l’educazione alla pace sia utile come alloggio
ma anche come risorsa spirituale per i pellegrini.
Che Dio ci aiuti nella sua bontà”.
Don Ciriaco
corso teologico
pastorale
S
Si è concluso domenica 7 novembre il Corso Teo­
logico Pastorale triennale di formazione,
promosso e organizzato dalla Diocesi di Trento in
collaborazione con il Decanato del Primiero – Vanoi. La scuola è stata fortemente voluta da un
gruppo di laici, sostenuta e avviata, nel settembre
2008, da don Ferruccio Furlan, allora decano che,
al suo trasferimento, ha ceduto il testimone a don
Costantino Malcotti. I corsi si sono svolti sempre
nel periodo ottobre – novembre, con incontri settimanali, nell’oratorio di Pieve. Padre Matteo Giuliani ne è stato il regista e il valido supervisore dei lavori e ne ha curato la programmazione,
con la collaborazione dei parroci del decanato.
L’iniziativa si era data la finalità di ripensare la fede, confrontandola con le sfide del
nostro tempo, per portarla ad essere una
fede adulta; di ricercare e proporre nuovi
percorsi di comunione, per rendere le comunità e le persone aperte ad un servizio
attivo, consapevole e partecipato ad una
chiesa annunciatrice del Vangelo sul territorio, in ogni ambiente di vita.
Nel primo biennio del corso la metodologia prevedeva della ampie relazioni ed esposizioni, portate
da esperti, in ambito teologico e biblico, alle quali seguivano momenti di dialogo, confronto, discussione tra i vari gruppi formati dai partecipanti, mentre per l’ultimo anno, l’attività si è svolta con
il metodo dei “laboratori”, corrispondenti a sette
gruppi, ognuno dei quali, sul tema o la traccia dati, sviluppava la propria attività specifica. Questi gli
ambiti di lavoro in cui i gruppi si sono impegnati:
La “Carità” sul territorio – Turisti e Operatori – Battesimo, Famiglia, Matrimonio –
Pastorale Giovanile – Animazione del giorno del Signore – La Preghiera della Chiesa
-. Ogni laboratorio era assistito da uno o più coordinatori esperti, sacerdoti e laici.
L’incontro conclusivo si è svolto a Canal San Bovo,
dove i gruppi riuniti hanno partecipato alla S. Messa della comunità, alle 18.00, in chiesa, animandone la liturgia. Poi i partecipanti si sono incontrati in
oratorio, dove un rappresentante per ogni gruppo
ha esposto una sintesi del proprio lavoro. Il
tutto si è concluso con la condivisione di un momento conviviale, in spirito di unità e di amicizia. Un vivo ringraziamento è doveroso nei
confronti di quanti hanno promosso, diretto, collaborato, partecipato a questa importante iniziativa
alla quale hanno aderito, quest’anno 72 persone.
Un grazie particolare va espresso a don Costantino, parroco di Canal San Bovo che,
più d’ogni altro, in prima persona si è adoperato per lo svolgimento e la riuscita di
questa esperienza di scuola, nella consapevolezza della difficoltà della gente del nostro decanato a partecipare ai corsi che vengono regolarmente
organizzati a Trento e dell’utilità di portare questa
opportunità sul territorio. Grazie a Mariapaola, sollecita e attenta segretaria del corso.
Con l’auspicio che lo sforzo fatto da tante
persone insieme, porti gli attesi frutti di un
rinnovato impegno, condiviso e partecipato per la crescita della nostra Chiesa locale.
…dalle animatrici
Carissimo don Gianpietro,
le presentiamo questi ragazzi che arrivano qui
dopo un cammino di gruppo durato cinque
anni. Alcuni di loro hanno maturato una fede
che li ha resi interessati al cammino compiuto
e desiderosi di continuare; altri, invece, vedono questa celebrazione come la conclusione di
un percorso. Tutti sono comunque arrivati con
grande emozione a questo momento, che li vede per la prima volta protagonisti di una scelta
importante. Attraverso lei, desideriamo affidarli allo Spirito Santo perché illumini il loro cammino di vita.
Le animatrici di Fiera, San Martino,
Siror e Tonadico
…dal celebrante
Carissimi ragazzi/e.
Accompagnati dai genitori, dai padrini, dagli
animatori e dagli amici che vi hanno seguito
nel vostro cammino, state per ricevere il sacramento della Confermazione, che è un segno del
grande amore del Signore verso ciascuno di voi.
La cresima è una tappa e non il punto d’arrivo o peggio ancora dell’addio. Vi siete preparati
con impegno e con la presenza di tante persone
che vi hanno aiutato a conoscere ed amare un
grande Amico, Gesù Cristo. Egli è qui presente
per incoraggiarvi, per dirvi che vi vuol bene e per
chiedervi di essere suoi testimoni, assumendovi gradualmente delle responsabilità all’interno
della comunità cristiana. Oggi siete anche invitati a prendere personalmente coscienza del vostro battesimo, del quale anni fa si sono fatti garanti i vostri genitori. Quel giorno siete diventati
figli di Dio: egli ha seminato in voi un germe, un
frammento della sua vita e del suo amore, germe che siete chiamati a coltivare, perché cresca e
porti frutto. I frutti sono i doni dello Spirito Santo che vi vengono affidati non per usare in modo egoistico, ma perché li sappiate condividere
con gli altri.
Lo Spirito Santo è la presenza viva e concreta di
Dio nella vostra vita, presenza che se saprete accoglierla, diventa luce e forza che guida il vostro
cammino. Anni fa in una chiesa ho visto un cartellone con raffigurata una grande vela e con sopra scritti i nomi dei cresimandi. Vedete: la vostra
vita è come una barca che attraversa il mare, un
mare che a volte è calmo, altre volte in tempesta.
Se volete procedere, dovete permettere che il vento
– che è lo Spirito santo – soffi su quella vela. Nel
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Voci di
Primiero
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caso contrario rimarrete fermi o in balia delle onde. Ecco l’importanza di aprirvi al soffio dello Spirito Santo, cioè a saper accogliere l’amore di Dio,
di quel Dio che vi vuole felici.
Cari ragazzi/e. mi rendo conto che oggi non è
facile essere e vivere da cristiani, dando una risposta personale e coraggiosa all’amore del Signore. Non è facile perché tutti siamo condizionati da una cultura che privilegia il provvisorio,
l’effimero, l’immediato, il consumismo, l’usa e
getta. Una cultura che ci offre tanti idoli, quali
il denaro, il successo e che ci affascina con tante
lucciole, privandoci di punti di riferimento sicuri e di fondamenti solidi. È la cultura del superficiale, dove regna il così detto “pensiero debole”, l’individualismo ed ognuno è tentato di fare
quello che gli piace e gli pare, decidendo da solo quello che è bene o male. Le prime potenziali vittime di questa situazione di confusione e di
disorientamento siete proprio voi, perché l’adolescenza è l’età del passaggio e dei forti cambiamenti. Un’età la vostra per certi aspetti bella, ma
anche problematica e di forti tensioni, che richiede da parte di noi adulti e dei genitori tanta
attenzione, disponibilità di ascolto, di dialogo,
ma anche di autorevolezza, perché avete bisogno di figure guida che vi offrano testimonianze autentiche, coerenti e vere. “Il nostro tempo –
diceva Paolo VI – più che di maestri ha bisogno
di testimoni e crede ai maestri se sono anche testimoni”. Questo vale anche in campo religioso:
per questo sono stati coinvolti direttamente i vostri genitori nel cammino di catechesi, come primi educatori nella fede.
Carissimi; noi siamo qui oggi per augurarvi una
vita serena e felice e che il sacramento che ricevete non sia l’addio, ma l’inizio d’una vita di maggior impegno. Sappiate che non siete soli, ma che
il Signore vi è vicino e vi vuole bene. La chiesa e
la società hanno bisogno del vostro entusiasmo e
della vostra freschezza. Gesù – se lo accoglierete
– sarà per voi sempre un amico fedele, che non vi
abbandonerà mai, anche se un giorno-+ gli volterete le spalle. Con l’unzione che fra poco riceverete, egli vi chiede di essere suoi testimoni, testimoni del suo amore in mezzo agli altri. Auguri
d’ogni bene!
don Gianpietro
Cresimati di Fiera (Foto Cristina Gadenz).
Cresimati di San Martino (Foto Cristina Gadenz).
…da un genitore
Carissime famiglie,
Oggi è un giorno di festa per tutti noi, ma è anche un giorno speciale che corona un percorso altrettanto importante: il cammino della catechesi.
Sei anni di cammino per accompagnare in modo più consapevole i nostri figli a ricevere i Sacramenti della Confessione, della Comunione e oggi
quello della Cresima.
Non sempre è stato facile e inizialmente la partecipazione agli incontri di catechesi ci sembrava
più un dovere, se non addirittura un obbligo.
Dopo quasi sei anni, i nostri figli non sono più
bambini, ma anche noi genitori siamo un po’ diversi, anche noi ci siamo impegnati a crescere.
Abbiamo avuto l’occasione di conoscerci meglio,
di metterci in gioco, di condividere insieme le noCresimati di Mezzano.
Voci di
Primiero
Cresimati di Siror (Foto Cristina Gadenz).
Cresimati di Transacqua (Foto Cristina Gadenz).
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stre difficoltà, di sentirci meno soli anche nel difficile “mestiere” di genitori. Forse siamo un po’ più
ricchi interiormente; di sicuro abbiamo avuto l’occasione di riflettere su cosa significa essere cristiani e soprattutto sulle difficoltà che incontriamo
nell’essere testimoni credibili per i nostri figli; abbiamo inoltre compreso l’importanza di un cammino condiviso con la comunità.
Certo a volte è stato difficile uscire di casa, in particolare in certe fredde sere d’inverno, riuscire a
conciliare tutto, ma quando si rientrava eravamo
forse più sereni e più rincuorati nel sapere che anche altri genitori vivevano gli stessi problemi con
i loro figli.
Molte volte gli incontri di catechesi si concludevano con una bella chiacchierata a volte anche polemica, ma sempre costruttiva e nulla è avvenuto per caso. Nei fatti è stata anche l’occasione per
fermarsi a riflettere, provare ad ascoltarci a vicenda, aspetto questo oggi non sempre scontato.
Abbiamo affrontato tanti argomenti che talvolta sembravano difficili e forse anche pesanti, ma
poi si rivelavano così veri e concreti che ti ritrovavi
a sperimentarli anche nella quotidianità.
I nostri figli sono ormai ragazzi che stanno crescendo in fretta - sono proprio in una fase particolarmente delicata di sviluppo della loro identità
- anche per questo, condividere questi momenti
di catechesi è stato un appoggio in più e una sicurezza per loro.
A nome dei genitori, colgo l’occasione per esprimere un caloroso ringraziamento ai sacerdoti e
alle catechiste che hanno seguito con pazienza
e costanza i nostri ragazzi nella consapevolezza che non sempre sia stato facile! Un grazie di
cuore!
Oggi più che mai ci auguriamo che quello che è
stato seminato in questi anni per noi genitori e
per i nostri figli, possa continuare a crescere e a
dare buoni frutti, naturalmente non solo con la
nostra volontà ma anche con l’aiuto di Colui che
è sopra di noi e dello Spirito Santo che oggi a noi
tutti è particolarmente vicino.
L’augurio che tutti i ragazzi che oggi ricevono il
Sacramento della Cresima possano assaporare la pienezza dei doni dello Spirito Santo per cominciare ad essere testimoni attivi e consapevoli
della fede cristiana.
Una mamma
…dai genitori di Jennifer
Cari ragazzi, genitori, catechiste e don Costantino
In questo giorno di festa per voi volevamo in
qualche modo essere partecipi come voi lo siete
con noi stando vicino a Jennifer.
Abbiamo portato avanti un percorso con vari traguardi tutti raggiunti insieme. Oggi, purtroppo, non è stato possibile perché Jennifer sta
affrontando una dura prova che la vita le ha
messo davanti, e noi con lei. Non siamo persone di molte parole anche perché, in una situazione come questa, non ci sono parole per poter esprimere tutti i sentimenti contrastanti che
ogni giorno vicino a quel letto d’ospedale proviamo, quanti perché senza risposte che ci affliggono.
Cresimati di Tonadico (Foto Cristina Gadenz).
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Cresimati di Canal San Bovo.
Voci di
Primiero
Jennifer è sempre stata una bambina forte, molto allegra, testarda e piena di vita e noi speriamo
che queste sue qualità l’aiutino anche in questo
momento.
In questo periodo abbiamo sentito molto la vostra vicinanza, chi con un disegno o una dedica, chi con la partecipazione ai momenti di preghiera, ma anche chi, da solo a casa, ha rivolto
un semplice pensiero per lei. Ci sono dei momenti più bui in cui il vostro affetto, le vostre parole e
la nostra fede, che in questo momento ci sostiene,
ci aiutano ad andare avanti e continuare a sperare che Jennifer possa tornare a casa con noi e
soprattutto torni a sorridere spensierata insieme
a tutte le persone che le vogliono bene e a cui lei
ne ha sempre voluto. Oggi voi avete raggiunto
un traguardo che non è la fine del cammino cristiano, ma soltanto un’altra tappa, sta a voi, ora
continuare ad avvicinarvi sempre più a Dio e siamo sicuri che, con l’aiuto delle famiglie, della catechiste sempre molto attente e di don Costantino resterete sulla strada giusta. Jennifer, su quella
strada, ha incontrato una montagna e noi tutti
l’aiuteremo a scalarla per arrivare in vetta.
Un grosso abbraccio a tutti voi con affetto e gratitudine.
Narciso, Barbara e Jonathan
…dal Papa
Ai Cari Cresimandi del Decanato di Primiero il
Santo Padre assicura ricordo nella preghiera affinché custodiscano fedelmente il dono dello Spirito Santo e di cuore invia implorata benedizione
apostolica che volentieri estende ai familiari partenti e ai presenti al sacro rito.
Cardinal Tarcisio Bertone
Segretario di Stato di Sua Santità.
Cresimati di Imer.
Abbonamenti
A causa dei forti aumenti
delle spese postali e lievitazione delle spese tipografiche le quote 2011 per il rinnovo di Voci di Primiero sono
state così stabilite:
consegna a mano:
€ 15
spedizione per posta in Italia:
€ 19
spedizione per posta all’estero:
€ 23
Il gruppo dei cresimati a Caoria.
Voci di
Primiero
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I 25 anni
dell’AVULSS nel
Primiero-Vanoi
TANZANIA –
COSTA D’AVORIO
Primiero sempre
più vicino all’Africa
M
Mentre iniziano i preparativi per la partenza (15
dicembre) della prima squadra di volontari impegnata nella realizzazione dei percorsi coperti che collegheranno le varie strutture dell’ospedale di Milama ed in attesa del completamento
entro gennaio, del dispensario di Kiroka in Tanzania, non possiamo non fare alcune considerazioni che ci sembrano significative.
L’Associazione Amici dell’Africa qualche anno fa,
aveva iniziato quasi in sordina l’attività di aiuto in
Tanzania e Costa d’Avorio, sostenuta fin dall’inizio
dalle Comunità del Primiero, Vanoi, Mis, da varie
associazioni ed enti pubblici. Oggi ci rendiamo conto di come tante e tante persone siano coinvolte in
questi progetti di solidarietà, oltre ai volontari che fisicamente si recano in Africa. Basti pensare alle varie iniziative organizzate nel corso di quest’anno:
la Festa Africana a Siror con la collaborazione
del Comitato Tradizione e Cultura, con un incasso netto di Euro 1.451,46;
la Pedalata per l’Africa in collaborazione con
•
•
I
la Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi, con
un incasso di Euro 5.383,80;
la giornata di Nordic Walking in Val Canali in
collaborazione con il Gruppo Autonomo Volontari di Rovereto, con un incasso di Euro 460,00;
la vendita di torte del 14 novembre scorso con
un incasso complessivo di Euro 3.723,50.
la collaborazione con il Sabato del Borgo che in
occasione del “Villaggio degli Elfi” del 4 dicembre scorso, ha avuto incasso di Euro 800,00;
la partecipazione ai Mercatini di Siror del 12
dicembre con un incasso di Euro 1.300,00.
È grazie a questa mobilitazione che l’Associazione continua con entusiasmo a portare avanti la
propria opera.
L’Associazione desidera anche attraverso queste
pagine ringraziare di cuore tutti coloro che in ogni
modo hanno sostenuto e sostengono i progetti di
cooperazione allo sviluppo intrapresi dagli Amici
dell’Africa, in particolare oggi, in un momento storico che ha fatto della globalizzazione uno slogan.
Ci dicono che l’economia è globalizzata, ma lo è anche la povertà, di sicuro l’incertezza è globale, non lo
è la garanzia di poter magiare almeno due volte al
giorno, bere acqua pulita, o poter studiare ed essere informati in maniera corretta. Insieme crediamo
fermamente che il mondo possa essere “globalizzato” in modo diverso. Se continueremo ad avere speranza, a credere nelle nostre possibilità di contribuire a cambiare le cose, allora potremmo sentirci tutti
operai, impegnati a costruire un mondo più giusto.
Con questo spirito e con il sorriso di questa splendida bambina, auguriamo a tutti i lettori di Voci e
alle loro famiglie BUONE FESTE!
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•
L’Associazione Amici dell’Africa Onlus
Il 28 ottobre 1985 si costituiva di Primiero il Nucleo
locale AVULSS, a seguito del I° Corso Base per la
preparazione dei Volontari. I partecipanti furono
ben 70 e gli iscritti all’Associazione furono 32.
L’Associazione, nata in Lombardia nel 1979, promossa dall’O.A.R.I. (Opera per l’assistenza religiosa agli infermi), voluta da don Giacomo Luzietti che, per esperienza personale di lunghe
malattie, si prodigò per le sofferenze meno comprese e creò un volontariato innovativo per quei
tempi, in grado non solo di assistere bene, ma
anche di proporre, di coinvolgere, di stimolare,
sollecitare e precorrere risposte che l’Ente pubblico non era in grado di fare.
Don Giacomo è deceduto. La sua Avulss è diffusa
in tutta Italia, in Trentino in tutte le Comunità dal
1981. È doveroso ricordare che l’inizio del Volontariato a Primiero data dal 1978 quando in una
riunione, coordinata dalla Signora Maria Scalet
assieme ad altre volontarie e incoraggiate da don
Luigi Sottoriva, si misero a fuoco i bisogni del “Ricovero” e della Parrocchia.
Si iniziò così una presenza spontanea nel Ricovero, che ben presto coinvolse tutti i paesi della valle. Furono organizzati turni per le pulizie e di assistenza notturna con due donne sempre presenti,
per dare aiuto gratuito alle suore. Allora le risorse
economiche erano scarse e si pensava alla ristrutturazione del tutto necessaria.
Oltre al Ricovero si faceva assistenza agli ammalati ricoverati a Lamon o a Feltre; a volte, dopo la
dimissione dall’ospedale, era necessario andare a
casa per are qualche servizio.
A quei tempi non c’erano i servizi domiciliari! Questo
per ricordare come è cambiata in meglio l’assistenza. Al gruppo di donne si unirono 3-4 uomini addetti alla raccolta della carta per raccogliere fondi.
Siamo nel 1985; “la Casa di soggiorno per anziani S. Giuseppe”è ristrutturata a metà; partono le
suore, vengono assunte le prime due infermiere.
Si avvia una nuova fase, con personale nuovo,
laico, e con la presenza del volontariato organizzato Avulss (Associazione per il Volontariato nelle
Unità Locali dei Servizi Socio-Sanitari).
I successivi Corsi Base, a distanza di 5 anni uno
dall’altro, portano esperienza, vitalità e incremento
dei volontari, con una lunga catena di impegni, di
aiuto concreto al personale; pensiamo all’incarico
di coordinamento del personale dato a una volontaria, dall’Amministrazione della Casa, alle presenze diurne costanti anche per imboccare, alla sostituzione delle infermiere per malattie improvvise,
accompagnamenti per visite e nelle gite, all’aiuto in
guardaroba per la riparazione dei vestiti, alle assistenze notturne e diurne in ospedale per le perso-
dicembre 2010
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Voci di
Primiero
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ne sole, al servizio di parrucchiera, di pedicure ecc.
I tempi sono cambiati, tante deficienze della società
sono state colmate, sono arrivati copiosi i contributi della Provincia. Sembra che ora non manchi nulla. Dobbiamo ricordarci che la solitudine, acuita in
certi casi, è dolorosa e che una buona azione non ci
qualifica come volontari, è necessaria una scelta di
vita.” Solo donando si può star bene”, con generosità e umiltà si può arrivare alla reciprocità.
E siamo ai giorni nostri: in tanti anni sono cambiate le cose. Quasi tutti i servizi diretti alla persona sono assolti dal personale. La nostra presenza
ora è soprattutto rivolta alla relazione con le persone ospiti: ascolto, compagnia, aiuto nella deambulazione, passeggio, aiuto nelle varie forme
di animazione, da quella culturale, a quella religiosa (coro a Messa, rosario ecc.) a quella sociale
( gioco delle bocce, tombola, cucina, canto, uscite, accompagnamento), assistenza a chi è solo o
in situazione di bisogno, per ricovero ospedaliero
o in fase avanzata di malattia.
Anche la Casa di Riposo di Canal S. Bovo ha beneficiato della presenza dei volontari Avulss, con i
primi volontari in maniera spontanea e poi organizzati nel Nucleo Locale del Vanoi dal 1991. Le attività di ora sono: l’assistenza ai pasti serali, l’accompagnamento per visite esterne, compagnia, aiuto
nell’animazione: culturale, religiosa e ludica, laboratorio lana-cotone. Non è sempre facile garantire
una presenza costante, perché il territorio è frammentato e scarsamente servito dai mezzi pubblici,
perciò le persone, tante volte, non sono in grado di
mantenere gli impegni.
Oltre alle Case di Riposo l’Avulss ha, fin dall’inizio, guardato alle tante povertà e ai bisogni del
territorio, collaborando attivamente con le istituzioni,
con gli Enti assistenziali e con
altre Associazioni di volontariato.
All’ANFFAS, Laboratorio e
Comunità Alloggio è presente
fin dal 1986, anno di apertura del Centro, con collaborazione nelle: attività ricreative,
accompagnamento, passeggio, gioco,massaggi ai piedi,
aiuto nel cucito, assistenza
ospedaliera in caso di bisogno. In Comunità alloggio
i volontari hanno garantito
l’assistenza notturna continua per tre anni, parziale per
4 anni e ora saltuaria.
L’attenzione al territorio riguarda anziani, adulti problematici e minori e risponde
a richieste che pervengono
dai servizi sociali, o dalla capacità di vedere dei buoni vicini di casa, come un tempo.
ANZIANI: compagnia, accompagnamento a visite e a
passeggio, piccole commissioni e aiuto nel disbrigo di
pratiche, assistenza agli ammalati in fase avanzata di malattia e con scarsa
rete familiare, anche in ospedale.
ADULTI PROBLEMATICI: aiuto a persone con disagio psichico per inserimenti lavorativi, accompagnamento per visite a Trento, per colloqui lavorativi e per disbrigo pratiche; collegamento con
l’Avulss di Bergamo e di Merano per ricerca di
documenti presso il comune e accompagnamento di un paziente in ospedale, collegamento con
la CRI femminile di Verona per assistenza ospedaliera; presenza programmata al Centro residenziale “Piccolo Principe” per due anni.
MINORI: affido temporaneo di giorno, accompagnamento di bambini in situazioni familiari difficili;
aiuto al Centro Peter Pan nell’inverno 2000 per 3 pomeriggi alla settimana; attività estive del Comprensorio: guida nei lavori del legno, cucito e ricamo, accompagnamento nelle gite e in piscina, soggiorno in
malga Miesnota; accoglienza ai bambini bielorussi.
Collaboriamo inoltre con il C.A.T. per bisogni assistenziali e informazione sui corretti stili di vita; con
l’A.I.L. con la vendita delle “Stelle di Natale”; con la
Caritas decanale, nelle attività parrocchiali e con le
scuole. Partecipiamo ai convegni nazionali e interregionali Avulss; nel 1999 una volontaria è stata
in Romania a parlare di volontariato; 4 volontarie
sono state a Roma nel 2000 per 5 turni di assistenza in occasione del Giubileo. Tutto ciò è possibile per
la grande disponibilità di tante persone di tutta la
valle che si sono formate con un Corso Base impegnativo e che continuano a trovarsi per rafforzare
il loro impegno attraverso una formazione settoriale e permanente nelle tre aree previste dal nostro
statuto: psicologico-sociale, sanitaria e teologica.
In data 30 gennaio 2005, recependo i nuovi ob-
blighi normativi, i due Nuclei di Fiera e del Vanoi
si sono fusi in un’unica Associazione, con statuto
autonomo, federato alla Federazione Nazionale
AVULSS onlus. E’ regolarmente iscritta all’Albo
Provinciale delle Associazione di Volontariato. Gli
iscritti attuali sono 95.
Anche l’AVULSS, come altre Associazioni, si pone
il problema del ricambio generazionale, dell’avvicinamento dei giovani a questo tipo di volontariato, non semplice.
Proprio per questo abbiamo organizzato un “Percorso alla ricerca del proprio clown”, per fare del bene a se stessi e agli altri. I risultati del corso sono
stati estremamente positivi. L’obiettivo prefissato di
coinvolgere giovani (14) e meno giovani (13) per
prepararsi a un modo di fare volontariato volto alla relazione con le persone in particolare situazione
di disagio, di malattia, di sofferenza, non per curare, ma per “prendersi cura”, è stato raggiunto.
C’è il desiderio di continuare, di inserirsi nella
grande famiglia Avulss, integrando il corso fatto con il Corso base, per regalare qualche ora di
tempo giocoso e allegro dove c’è bisogno.
Nel 2011 verrà inoltre proposto un nuovo “Corso
Base” per la preparazione di nuovi volontari. Nel
servizio di volontariato Avulss non c’è posto per la
genericità, l’inqualificazione, l’improvvisazione. Il
volontario deve impegnarsi prima di tutto e soprattutto per formarsi una personalità ricca, capace di ascolto, di dialogo, di intervento discreto
a tempo e luogo. Deve imparare a “LAVORARE
INSIEME PER SERVIRE MEGLIO”con generosità, compassione e GRATUITA’.
GIOTTO
IN MOSTRA
A PRIMIERO
S
Sulla scia dell’esperienza dello scorso anno che
portò in valle una esposizione dedicata ad una figura quanto mai eloquente per l’uomo contemporaneo nella persona di Paolo di Tarso, è stata inaugurata sabato 13 novembre a Primiero la
mostra “Il Vangelo secondo Giotto”, fedele riproduzione fotografica, in scala 1:4, delle pareti della cappella degli Scrovegni che Giotto affrescò oltre
sette secoli fa, fra il 1303 e il 1305, su commissione del banchiere padovano Enrico Scrovegni.
La mostra itinerante – prodotta da Itaca, società editrice e di promozione culturale, e curata dal professor
Roberto Filippetti, studioso d’arte e letteratura, autore del volume per ragazzi Il Vangelo secondo Giotto
(ed. Itaca, oltre 20.000 copie vendute) – è stata organizzata dal Decanato di Primiero Vanoi ed è stata allestita nella Sala Catina dell’Oratorio di Pieve
Il ciclo pittorico della cappella mette a tema il destino dell’uomo attraverso il racconto dei fatti salienti della storia della salvezza, dall’annunciazione a Maria alla morte e risurrezione di Cristo. Di
Voci di
Primiero
fronte ad essi la libertà dell’uomo è chiamata a
scegliere. La strada della virtù conduce alla gloria del Paradiso, quella dei vizi alla disperazione
dell’Inferno, rappresentati nel Giudizio universale
dipinto sulla controfacciata.
Dopo i restauri del 2002, per ragioni conservative
è stato ridotto a pochi minuti il tempo consentito
per ammirare gli affreschi; la mostra, quindi, offre
l’opportunità di guardarli con il tempo necessario
per cogliere la poesia iconica delle corrispondenze
verticali e frontali, del simbolismo dei colori, dei numeri, delle prospettive architettoniche. Definito “la
Divina Commedia di Giotto”, questo capolavoro dimostra come Giotto, assieme a Dante, sia all’apice
di una cultura in cui ogni particolare partecipa di
un ordine che tutto abbraccia.
Nelle due settimane di apertura la mostra è stata
visitata, tra gruppi organizzati, (principalmente
le scuole Primarie e Secondarie) e privati da circa
1.400 persone. Un successo per gli organizzatori:
don Duccio Zeni con la preziosa collaborazione di Fabio Boninsegna che ha curato il succedersi delle guide tutte locali e di Laura Orler che
si è occupata delle prenotazioni dei gruppi.
Un modo diverso questo di trasmettere il Vangelo attraverso la bellezza dell’arte che tocca i punti più sensibili dell’animo umano. Un ringraziamento particolare ai tanti che hanno dato la loro
disponibilità.
RELAZIONE
MOTIVAzione
per la realizzazione
di un capitello a
Solan sulla via Nova
L
La motivazione che spinge il promotore a realizzare un “capitello” (riproponendo un’antica usanza della comunità) lungo la passeggiata “Via
Nova” a Solan, località del comune di Imèr, è an-
dicembre 2010
zitutto quella – tradizionale – di ringraziamento
alla vita, ma non solo.
non solo un segno di devozione (di voto, appunto) con rappresentato il santo di affezione, ma soprattutto un luogo che mandi un messaggio al
viandante ed, inevitabilmente, che rinvierà alla
storia e sensibilità del committente.
Il contesto ambientale è certamente di rilievo
e di questo ne e cosciente il promotore.
Siamo infatti nel “cuore” della località Solan, ai
solivi di Imer, lungo la Via Nova, strada che era stata costruita a mezza costa per trasportare
materiale ferroso estratto dai cunicoli cinquecenteschi ivi esistenti alla Ferrarezza di Soprapieve.
In seguito fu strada per collegare i masi ed oggi
comoda passeggiata che congiunge le due più significative chiese della valle: la pieve gotica dell’Assunta con la chiesetta romita di San Silvestro. Possiamo leggere questo contesto come una via ideale
– una “via nova” appunto – per andare oltre i valori terreni, per proporre un “pellegrinaggio”, una “ricerca personale” per credenti e non credenti. Il capitello si pone proprio a meta strada tra le due chiese
citate: ad un’ora c mezza per l’una e l’ altra località.
L’iconografia che vi si rappresenta si ispira al
contesto su illustrato, a ricordi familiari e a stati
d’animo personali. Il capitello e infatti dedicato a
San Giacomo, patrono dei pellegrini, in memoria
altresì del nonno materno Giacomo Nicolao fu
Baldassarre — internato a Barisardo come austriacante e cola morto il 27/06/ 1916. Sulla facciata principale, a mezzogiomo, viene quindi raffigurato S. Giacomo, seduto, con il tipico bastone
da pcllegrino orizzontale sulle ginocchia, ad indicare e congiungere ai suoi estremi le due
chiese, debitamente dipinte, ed i tempi di percorrenza. Non sfuggirà agli “almeroi” la somiglianza del santo con i due fratelli del committente e col committente stesso, dai quali l’artista
Max Gaudenzi, realizzatore della parte pittorica, ha tratto ispirazione. Sulla facciata secondaria, a nord, è data una rappresentazione dei
mesi, dipinta come un’unica composizione, ma
suddivisa in dodici piccoli riquadri riproducenti ognuno un’immagine della stagione attraverso i
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lavori tradizionali che vi venivano svolti sui prati e nel bosco. Il capitello é stato benedetto sabato 25 settembre da don Gianpietro Simion parroco di Imér e Mezzano nonché decano di Primiero
e Vanoi alla presenza di un folto gruppo di amici,
simpatizzanti e benefattori. Un sincero ringraziamento a tutti quanti in vari modi hanno collaborato alla realizzazione dell’opera.
Maurizio Gaio
Allegati (due testi citati)
di San Francesco
Laudato sie, mi’ Signore cum tucte le tue creature,
specialmente messer lo frate Sole…
Laudato si’, mi Signore, per sora Luna e le Stelle,
per frate Vento e per aere et nubilo et sereno et omne
tempo,
per sora Aqua, la quale é molto utile et umile et pretiosa et casta,
per frate Focu… per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba…
di Adriana Zarri
Pregare non é dire preghiere.
Pregare è lasciarci rotolare nel buio della Tua luce,
è lasciarci raccogliere
è lasciarci parlare e lasciarci tacere.
Pregare: sei Tu che preghi,
Tu che respiri, Tu che mi ami. ..
E io mi lascio amare da Te.
Pregare é un prato d’erba e Tu ci cammini sopra.
Scansione dei mesi (di massima)
Gennaio: molder ‘na vacca te la stala
Febbraio: far legne/tirar ten bore
Marzo: bruscar pomeri
Aprile: pariciar orti/arar
Maggio: semenar
Giugno: siegar erba
Luglio: portar fen /far mede
Agosto: taiar segala
Settembre: cavar patate
Ottobre: binar pomi
Novembre: coltar/binar stram
Dicembre: gravatar/en lumin: drio ala finestra
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Voci di
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PELLEGRINAGGIO LA SCOMPARSA DI PADRE DOMENICO
AD ASSISI
ZUGLIANI, missionario comboniano in Messico
S I
(dal 3 al 5 settembre 2010)
Siamo i ragazzi di terza media e prima superiore
che hanno frequentato, lo scorso settembre, la gita/
pellegrinaggio ad Assisi. Il nostro gruppo composto
da 44 ragazzi provenienti dal decanato di Primiero
e Vanoi sono stati accompagnati da 7 animatori e
da Don Duccio che ci ha fatto da guida spirituale.
Con il pellegrinaggio abbiamo ripercorso alcune
tappe della vita di San Francesco, dalla nascita al
momento della sua morte, con una riflessione particolare sulla sua conversione e su come lui ha saputo donare la sua vita totalmente a Dio amando
e aiutando le persone più povere ed emarginate.
I luoghi che abbiamo visitato nei tre giorni di permanenza sono stati: la Rocca, la casa natale di
San Francesco, la Basilica, la Chiesa di San Damiano, l’eremo delle carceri, la Chiesa di Santa
Chiara e la Chiesa di Santa Maria degli Angeli
con la Porziuncola.
Per tutti noi è stata una bella esperienza perché ci
ha dato l’opportunità di riflettere sul valore della
fraternità e su ciò che può rendere bella la nostra
vita. E’ stata anche una occasione per stare assieme ad amici e conoscerne altri di nuovi.
Tra i tanti pensieri di noi ragazzi, ne riportiamo
due che sintetizzano in qualche modo quella che
è stata l’esperienza:
“Devo ammetterlo: mi sono proprio divertito! Insomma: in corriera mi sono sentito a mio agio, ho
conosciuto tutti, mi sono fatto altri 40 amici e ho
viaggiato per l’Italia!!! Poi, Assisi è fantastica! Piena di posti da visitare, anche belli, stupendi, favolosi! Ma soprattutto i nostri canti, le nostre canzoni,
mi sono piaciute (pure io le ho suonate con la mia
chitarra!) e le nostre Messe erano semplici e intime. Come ultima cosa, ma non meno importante,
i giochi della sera. Mi sono proprio divertito! Spero
di rifare questa esperienza… chissà dove…”
“È stata una esperienza molto bella in cui mi sono divertita tanto, ho potuto riflettere sui vari argomenti, ho conosciuto tanti nuovi amici, visitato
posti emozionanti, scoperto e imparato cose interessanti su San Francesco.
Un pensiero anche da parte dei nostri animatori:
“Per noi animatori il pellegrinaggio ad Assisi è
stata una bella esperienza di gruppo dove i giovani e adulti hanno condiviso momenti di riflessione e fraternità.
I ragazzi con la loro gioia, l’entusiasmo e la loro disponibilità ci hanno “contagiato” nel nostro ruolo
educativo di accompagnatori creando un positivo
dialogo e confronto fra di noi. Sul piano personale
il pellegrinaggio ci ha offerto vari spunti di riflessione sulla vita di San Francesco, sulla sua figura di
“vero” testimone del vangelo e su come noi ci comportiamo da cristiani lasciando che il Signore entri
nella nostra esistenza quotidiana”.
Il 5 dicembre è deceduto a
Guadalajara, confortato e
assistito dai suoi confratelli,
Padre Domenico Zugliani. Era nato a Mezzano il 28 settembre 1927. Qui frequentò
gli otto anni previsti dall’obbligo scolastico, con la guida degli indimenticati maestri Caterina Corona
e Corrado Trotter. Sempre brillante nello studio,
sentiva pian piano farsi strada l’esigenza di qualcosa di più profondo. Fu così che nel settembre
del ’41 si recò dal parroco, Don Demattè, per esporgli il suo desiderio di diventare missionario.
Il giovane Domenico faceva sul serio, il parroco
lo aveva capito, e fu così che lo indirizzò a Muralta dove egli iniziò la sua preparazione ginnasiale. Erano gli anni della guerra e, per continuare il
suo percorso di studi , dovette trasferirsi a Fai della Paganella.
Nel 1945 iniziò il Noviziato a Venegono (VA) nella
Congregazione dei Padri Comboniani e, tra Venegono e Rebbio (Co), compì gli studi liceali, appassionandosi in modo particolare al latino e alla filosofia. Dopo il diploma, infatti, entrò all’Università
Urbaniana Istituti Missionari di Roma per specializzarsi in filosofia e teologia. La selezione era molto dura: la “stoffa da missionario” veniva vagliata
dai superiori in modo molto severo. A Domenico
non mancavano le doti intellettuali e neppure la
determinazione nel realizzare il progetto della sua
vita. Fu così che superò brillantemente anche questa fase e il 26 dicembre 1953 venne ordinato sacerdote proprio nella chiesa di Mezzano, dalle mani del Vescovo ausiliare Mons. Oreste Rauzi.
Fu un avvenimento importante, vissuto intensamente da tutto il paese, ed una gioia indicibile per
papà Pietro e mamma Domenica. Erano presenti
don Demattè (che nel frattempo era stato trasferito a Cavedine), don Luigi Bonat, il parroco di Mezzano don Daniele Sperandio e quello di Imer don
Guido Polo. Ecco qui a fianco come il giornale “Adige” del 27 dicembre 1953 riportava la notizia:
Dopo aver perfezionato ulteriormente a Roma i
suoi studi in teologia ed aver iniziato il proprio ministero a Muralta, attendeva con ansia che gli fosse concesso di partire per l’Africa. Purtroppo in quel
periodo il territorio africano era attraversato da fermenti di ribellione, vi erano state varie azioni violente e molti missionari erano stati espulsi. Nel frattempo era giunta al Papa la richiesta da parte di
un vescovo della California di inviare missionari in
Baja California, nel sud del Messico, dove era urgente un intervento umanitario in favore di quelle
popolazioni abbandonate a se stesse.
Fu così che Padre Domenico fu destinato, con sua
grande sorpresa e un po’ di rammarico, alla ter-
ra messicana.
Partì il 27 dicembre 1957 con altri confratelli alla
volta di La Paz in abiti rigorosamente civili, poiché
come sacerdoti sarebbero stati respinti. Non era
permessa loro alcuna opera di evangelizzazione.
Il permesso di entrata doveva essere rinnovato ogni anno e vincolava ufficialmente i missionari, accettati come immigrati, a “prestare esclusivamente
servizi tecnici specializzati di tipo culturale e benefico”. Fu solo nel 2002 che Padre Domenico ottenne il
suo primo passaporto con nazionalità messicana.
Le sua carica umana e la sua facilità comunicativa non tardarono ad aprirgli la strada nel cuore di quelle popolazioni. E quelle popolazioni non
tardarono a farsi strada nel suo cuore. E’ stato
un amore grande quello di Padre Domenico per
il suo Messico. Tanto da non sentire neppure il
desiderio di tornare in Italia, dove pure aveva lasciato i familiari ( nei cinquantatrè anni di permanenza in terra messicana rientrò in Italia solo
sei volte). L’affetto per loro è sempre stato grande,
ma poteva nutrirlo a distanza. Lì, invece, c’era bisogno della sua azione concreta e vicina.
Fu a La Paz, a S. Ignacio, a San Ahuayo Michuacan dove fu anche professore di latino e filosofia.
Voci di
Primiero
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OTTANTACINQUENNI
IN FESTA
I
Il giorno 16 novembre scorso si è riunita la claasse
1925 per festeggiare il suo ottantacinquesimo anno. Dopo la Messa di ringraziamento per il raggiungimento di questo ambito traguardo, la festa
l’Albergo Tressane. Il pranzo è stato allietato con la
simpatica poesia della coetanea Norina Dalla Sega.
Padre Domenico nel giorno della sua ordinazione, davanti all’arco d’onore nel “Brolo”.
Da sinistra: don Daniele Sperandio, padre Umberto Mariani superiore del Seminario delle Missioni africane, Mons.
Oreste Rauzi, i fratelli Egidio e Pierino, il padrino, il papà Pietro, Padre Domenico,la madrina(seminascosta), la
mamma Domenica, le sorelle Maddalena e Pierina; gli ultimi due a destra, in seconda fila sono don Guido Polo e don Luigi Demattè
Dopo nove anni rientrò in Italia per un periodo di
aggiornamento. Nuovo ritorno a La Paz, dove si
attivò per la costruzione di una chiesa e di altre tre
cappelle. Poi lo attendeva Ciudad Costitucion: accanto al consueto fervente ministero, eccolo impegnarsi nuovamente nella costruzione di un’altra chiesa e di una cappella.
Poi, nel 1985, fu chiamato a Xochimilco-Città del
Messico. Con la sua sensibilità aveva saputo, in tutti questi anni, calarsi nella dimensione umana e
culturale delle popolazioni messicane: c’era bisogno
del suo consiglio e della sua esperienza per rendere efficace l’azione sociale promossa dai missionari. Gli venne perciò affidato l’incarico di Segretario
provinciale della Congregazione in Messico, incarico che svolse con cura e dedizione per parecchi anni
ma che, per la verità, gli stava un po’ stretto: Padre
Domenico avrebbe preferito stare a contatto con la
sua gente più che con la burocrazia. Ma trovò modo per impegnarsi su entrambi i fronti, occupandosi dei carcerati e dando alle stampe ben quattro
libri: una biografia di S. Daniele Comboni, fondatore della sua congregazione, “Catecismo popular” e
“Historia Sagrada”, a supporto dell’azione catechistica, ed infine,“Catequesis en cuentos y anéctotas”
(Catechesi in racconti e aneddoti)
Di quest’ultimo egli ebbe a dire:
“È un libro di esempi. Esempi che, in cinquant’anni di
ministero, ho raccontato un’infinità di volte. Sempre
mi è piaciuto portare degli esempi nelle predicazioni. È
l’unica cosa che resta in mente a coloro che ascoltano.
“El pare” era bravissimo a raccontare storie e lo ascoltavamo tutti, piccoli e grandi. Forse ci addormentavamo quando era ora di recitare il rosario, ma
nessuno si addormentava quando lui cominciava a
raccontare una storia.
Credo che lui avesse ereditato l’arte di raccontare
dal nonno dei Nicoletti. Qualche cosa ho ereditato
anch’io e ho pensato che è un peccato non approfittarne per la predicazione.
Credo che sia riuscito un buon libro. Lo leggo anch’io.
Potrà essere un buon sussidio per i catechisti e un
buon libro di lettura popolare per tutti.”
Rimase a Xochimilco dall’85 al ’96. La sua attività continuava intensa, ma il richiamo dell’azione missionaria “sul campo” era forte. Tornò per
quattro anni tra la gente di San Ignacio e poi, nel
2000, fu inviato a Cuernavaca dove continuò la
sua attività di insegnamento in seminario ed il
suo ministero sacerdotale e missionario con zelo
sempre più motivato.
Intanto cominciavano a manifestarsi le prime
avvisaglie del male che lo aveva colpito; lui le accolse con molta serenità, senza mai interrompere la realizzazione di quel progetto al quale aveva
dedicato la sua vita.
Solo sul finire del 2009, quando le limitazioni fisiche si sono fatte più pesanti , Padre Domenico
ha rallentato necessariamente la sua attività. Ma
senza cessare di regalare ai confratelli di Guadalajara, dove ha vissuto gli ultimi tempi, la serenità
di quella sua ottimistica saggezza sempre condita da una vena di umorismo.
“Se la mia morte dovesse accadere in Messico , è mia
precisa volontà essere sepolto qui, in mezzo alla gente con cui ho lavorato…” . Ora riposa a Xochimilco,
nel cimitero della Casa madre della Congregazione.
Nel suo Messico, come era sua volontà.
Xochimilco, anni ’80: Padre Domenico con alcuni
carcerati
En Di’ de festa granda
Me par giust che ten’sta festa
do parole mi ve voi far,
dite en cich così ala bona
par stò di de coronar
el benvenuto ghe voi dar
ala me clas de qui presenti.
Ma en pensier lè doveroso
anca a tuti quesi asenti.
Ma non podon desmentegar
quesi che prest ne a asà
fursi masa dovenoti
par pasar tel Aldilà.
Otantazinque ormai sfumadi
Come en lampo i è pasadi,
ma così tra ben e mal
ancora qua son ritrovadi.
Ma San Piero Lasù el ne speterà
e co la so ciave in man
el ne verderà el porton
parchè noi a sto mondo qua
avon tant del ben e anca strusià
RINGRAZIAMENTO
L
La direzione e gli operatori del Centro ANFFAS e del
Laboratorio Sociale di Primiero desiderano ringraziare, dalle pagine di Voci, i volontari e tutti coloro che nell’anno appena trascorso si sono resi protagonisti di una donazione nei confronti dell’Ente.
La sensibilità dimostrata induce e stimola ulteriormente i responsabili a proseguire sulla strada intrapresa molti anni fa per dare certezze e soddisfazioni sempre maggiori ai ragazzi e alle loro famiglie.
Da Pontet
a
Passo Rolle
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12 •
Voci di
Primiero
a cura di Bruno Bonat
•
L a Giunta Provinciale di Trento ha dato il via definitivo alla costruzione del nuovo macello di Primiero. Nei mesi scorsi, la Comunità aveva presentato richiesta di finanziamento alla Provincia per l’acquisto di un immobile da adibire a macello intercomunale per un costo di euro 900.000,00. Nel 2008 era stato sottoscritto un accordo
quadro al fine di promuovere lo sviluppo sociale, economico del Primiero, Vanoi e Mis
nel quale era prevista la riorganizzazione del servizio di macellazione. Infatti, le amministrazioni locali avevano ritenuto opportuno dare una nuova funzionalità a questo servizio attraverso una dislocazione più adeguata delle strutture e l’inserimento
del servizio nel più ampio contesto dei programmi provinciali di valorizzazione e promozione dei prodotti agro-alimentari trentini, al fine di elevare l’offerta locale e potenziare la produzione e commercializzazione della carne in ambito locale attraverso la creazione di una filiera che diventi sinonimo di garanzia e qualità del prodotto
offerto. Era stato dato il via, così, ad una ricerca di un immobile su tutto il territorio
valligiano che alla fine è stato individuato sul territorio di Mezzano. La perizia di stima redatta dal settore tecnico della Comunità riteneva congruo il prezzo quantificato
in euro 750.000,00 al netto degli oneri fiscali, per un totale complessivo pari ad euro
900.000,00. Ora la decisione della Giunta Provinciale che da il via alla costruzione del
nuovo macello intercomunale.
Giunta provinciale ha approvato la proposta del tanto atteso Piano stralcio relativo
• Lalacollegamento
San Martino di Castrozza-Passo Rolle. Ora ci sarà il confronto vero e
proprio con la Comunità, i comuni di Primiero, il Parco, le associazioni e i privati cittadini, che porterà alla stesura del documento finale e di conseguenza alla sua approvazione. La zona di partenza è stata localizzata nella parte nord-ovest di San Martino, nell’area pianeggiante dove sbocca il Rio Brentela e vicino al parcheggio esistente,
presso la sciovia “Nasse”. Tale localizzazione consente anche un accesso adeguato al
centro di San Martino. Il tracciato che viene proposto si sviluppa parallelamente al Cismon, alternando tratti in galleria a tratti all’aperto per una lunghezza complessiva
di 3.800 metri di cui circa 2.400 in galleria, i restanti 1.400 all’aperto. Per la stazione di
monte è stata scelta l’area ad ovest di Passo Rolle, in prossimità degli impianti di risalita e del parcheggio al fine di permettere l’interscambio con le piste e gli impianti del
Rolle. La funicolare è il sistema di mobilità alternativo individuato sia per il periodo
invernale che per quello estivo. Il costo della funicolare sarà di 38 milioni di euro. Ora
la parola viene data alla gente di Primiero per eventuali proposte e suggerimenti. Inoltre, entro 90 giorni dall’avvio della procedura è prevista la conclusione di un intesa
con le comunità interessate. Alla fine dell’iter la Giunta Provinciale approverà il piano
definitivo inserendo gli eventuali suggerimenti o modifiche recepite.
Cordella è il nuovo presidente dell’Associazione Albergatori di Primie• Pro.ierantonio
Il tradizionale appuntamento si è svolto alla presenza degli associati della sezione di Primiero, Vanoi, Mis, San Martino di Castrozza, Passo Rolle dell’Associazione Albergatori ed Imprese Turistiche della Provincia di Trento. Cordella sostituisce
il dimissionario Germano Toffol. Ora il nuovo consiglio di sezione è così formato:
Scalet Carla (Hotel Regina), Soffiati Marcello (Albergo Belvedere), Toffol Germano
(Hotel Jolanda) per San Martino di Castrozza; Brunet Alessandra (Albergo tressane), Cordella Pierantonio (Albergo Al Prato), Gaio Francesca (Albergo Luis), per il
Fondovalle; Jagher Mara (Rifugio Treviso), Toffol Anna (Rifugio il Velo) per l’extra
alberghiero). Per la nomina del presidente di sezione è stata convocata una successiva riunione del Consiglio di Sezione dalla quale sono risultati eletti: Cordella
Pierantonio, presidente e Scalet Carla, vice-presidente. Invece, il Consiglio direttivo
a Trento è così composto: Cordella Pierantonio, presidente; Scalet Carla, vice-presidente; Toffol Germano e Jagher Mara.
anni. I criteri di priorità nell’assegnazione dei quantitativi individuali di riferimento
sono stati approvati dalla Giunta Provinciale con una delibera proposta dall’assessore all’agricoltura Tiziano Mellarini. Alla data del 31 ottobre scorso erano presenti nella riserva provinciale quote latte pari a 360 tonnellate derivanti da revoche o
riduzioni delle quote per le campagne 2009-2010, un quantitativo minore rispetto a quello dello stesso periodo dello scorso anno, al quale però si potrebbero aggiungere ulteriori 262 tonnellate derivanti da rinunce o mancate produzioni per le
quali devono ancora pervenire le assegnazioni dal bacino nazionale. La data di
scadenza per la presentazione delle domande di assegnazione delle quote latte, da
presentare all’Ufficio tutela delle produzioni agricole oppure agli uffici agricoli periferici, era del 6 dicembre 2010.
di Valle: le procedure del dopo voto. I prossimi passi saranno la nomi• Cnaomunità
dei rappresentanti comunali in seno all’Ente, la formazione del nuovo esecutivo da parte del Presidente e infine la convocazione ufficiale da parte del Presidente
della prima Assemblea della nuova Comunità di Primiero. I rappresentanti dei comuni in seno all’Assemblea sono nominati da ciascun Comune del territorio entro
trenta giorni dalla data della proclamazione del presidente e dei 3/5 dell’assemblea. Dovrà essere effettuata in ogni Comune con il voto favorevole di almeno i ¾
dei componenti del Consiglio Comunale (prime due votazioni, alla terza è richiesta
solo la maggioranza assoluta). Nella prima seduta dell’Assemblea della Comunità, i temi da trattare saranno: la convalida del Presidente e dei componenti neoeletti
dell’Assemblea; il giuramento del Presidente; la comunicazione da parte del Presidente della composizione dell’esecutivo e la presentazione delle linee programmatiche. L’organo esecutivo, oltre al Presidente, sarà composto da un minimo di tre ad
un massimo di cinque membri, con possibilità di nomine esterne rispetto all’Assemblea, ma non in numero non superiore ad un terzo dei componenti complessivi. Entro i successivi dieci giorni dall’adozione degli atti deliberativi, sarà cura del
Presidente comunicare al Servizio Autonomie Locali i componenti definitivi dell’Assemblea e della Giunta.
ueste le prime nomine da parte dei Comuni nell’Ambito dell’Assemblea della Co• Qmunità:
Renzo Corona (Mezzano), Donella Masoch (Sagron Mis), Riccardo Debertolis (Fiera di Primiero), Liliana Cerqueni (Transacqua), Marco Bonfante (Tonadico).
Mancano ancora le nomine di Siror, Canal San Bovo ed Imer.
iversi sono i progetti che “Primiero Bike” propone per una valle su due ruote. Il
• Dprimo,
riguarda la sistemazione e l’ampliamento della rete ciclabile/ciclopedonale con la possibilità di sviluppo degli attuali 4 km (così ridotti per la realizzazione
della circonvallazione di Imer e Mezzano) ai 18 km con la possibilità poi di collegamento al Feltrino e alla ciclabile della Valsugana passando per quella che sarà
la ciclabile dello Schener. Il secondo, è il progetto “Quota 860”: si tratta di una pista ciclopedonale che sostanzialmente percorre in senso circolare i pendii del fondovalle, rimanendo appunto ad una quota media di 860 metri. Questo progetto è
già stato approvato dalla conferenza dei sindaci. Realizzazione del percorso denominato “Quota 1460”, percorso che riprende il concetto del “Quota 860”, riportato
nella zona di San Martino di Castrozza. Inoltre, è prevista la tabellazione fissa dei
sei percorsi che si sviluppano da San Martino al Vanoi, tutti esterni alla zona del
Parco Naturale di Paneveggio. Per quanto riguarda il Piano Parco Naturale di
Paneveggio si propone la realizzazione di 17 tratti interni all’area del parco che
normalmente non sono aperti alla libera circolazione dei mezzi a due ruote.
Ancora, vengono proposti alcuni percorsi che saranno percorribili solo accompagnati da personale qualificato. Infine si propone di creare una rete con altre
realtà limitrofe e dei progetti per i giovani quali freeride e Downhill.
ono stati definiti
dalla Giunta Provinciale i criteri di assegnazione dei quantitativi
• Sindividuali
di riferimento quote latte 642 tonnellate a disposizione. Le “quote latte” • Marino Simoni è stato riconfermato alla guida del Consiglio delle autonomie
locali. La sua vice sarà la neo presidente della Comunità delle Giudicarie Patrinon utilizzate nella precedente campagna e confluite nella riserva provinciale saranno assegnate d’ufficio agli allevatori ai quali Agea ha erroneamente ridotto la
quota di produzione latte e prioritariamente ai giovani allevatori al di sotto dei 40
zia Ballardini. Nella Giunta entra anche Cristiano Trotter, Presidente della Comunità di Primiero.
Voci di
Primiero
e
r
t
s
o
N
Cose
FIERA
BATTESIMI
Domenica 30 ottobre 2010 nella chiesa arcipretale di Fiera hanno ricevuto il sacramento del battesimo NOEMI GADENZ, di Daniele e Michela Lemma
MATHIAS MASCHIO, di Alessio e Tiziana Scalet
GIORGIA FURLAN, di Luca e Anna Simion
SIMONE PIETRO TOFFOL, di Giuliano e Tomass
Barbara (foto sotto)
Divino Salvatore, Tu hai detto:
“Se uno non rinascerà nell’acqua e nello Spirito
Santo non entrerà nel Regno di Dio”.
Tu hai fatto rinascere nell’acqua e nello Spirito
Santo questi nostri bambini.
Li hai liberati dal peccato originale, li hai santificati rendendoli membri della Chiesa e di tuo figlio: Tu gli hai messo nel cuore un anticipo del
Paradiso.
Ti ringraziamo e con la tua grazia intendiamo
custodirli sempre così, ed educarli perché coraggiosamente credano e obbediscano ai tuoi comandamenti.
A questi piccoli e alle loro famiglie auguriamo la
gioia di poter sperimentare l’amore di Dio attraverso una comunità accogliente, portatrice di fede e di speranza.
A FIERA… UN AUTUNNO RICCO DI
SPORT, COLORI E FANTASIA
È tempo di resoconti, ed anche quest’anno numerosa ed entusiasta è stata la partecipazione alle varie manifestazioni legate al “Sabato del Borgo”. In particolare, ricordando quelle autunnali,
la scelta di coinvolgere i vari ordini di Scuola presenti sul territorio, ha sicuramente arricchito gli
appuntamenti con l’esposizione di opere creati-
ve ed originali. E’ importante sottolineare l’obiettivo di queste iniziative, che non è legato esclusivamente all’aspetto ricreativo,
ma promuove anche la realizzazione di oggetti creati non solo per se stessi, cosa che appassiona e
soddisfa, ma anche per opere collettive da presentare a “tutti” e questo è altrettanto entusiasmante.
In un mondo dove il computer ha preso il posto alla creatività manuale, chi
ha potuto ammirare le zucche di compensato o gli elfetti fatti con il tronco d’albero, non potrà certamente
affermare che la fantasia è
ormai scomparsa…l’importante è promuovere
sempre e comunque occasioni dove lo spirito creativo possa esprimersi al meglio. Un grazie va alla sezione atletica dell’U.S. Primiero e S. Martino e
a Yuri Maschio per la collaborazione nella preparazione della CorrInfiera ;alle insegnanti e ai bambini che hanno aderito alla Festa della Zucca e al
“Villaggio degli Elfi”; a tutti i volontari del paese
che dedicano con entusiasmo una parte del loro
tempo per organizzare al meglio le varie iniziative,
un grazie anche agli esercenti che assieme all’Amministrazione Comunale e all’Apt le sostengono
finanziariamente e un grazie a tutti coloro che
hanno acquistato i cappellini da elfo durante la
manifestazione del 4 dicembre, per la raccolta di
fondi a sostegno dei progetti in Tanzania dell’Associazione Amici dell’Africa. Per il 2011 abbiamo
in cantiere tante idee e tanto entusiasmo e la speranza che sia un anno sereno per tutti.
dicembre 2010
•
13 •
IMER
BATTESIMI
Domenica 14 novembre la nostra comunità ha
accolto con gioia nel Sacramento del Battesimo:
PRISCILLA GIADA BETTEGA, secondogenita di
Roberto e Lorenza Trentin
ELETTRA GAIO, terzogenita di Aldo e Mariangela Brentaro
VITTORIA DEL VASTO primogenita di Leonardo
e Viviana Zortea, residenti a Tonadico.
A queste bellissime bambine auguriamo con
forza che la grazia del dono chiesto ora per loro dalle famiglie diventi presto consapevole meraviglia e consolante compagnia nel cammino
della vita.
CRESIMA
Domenica 21 novembre tra i cresimati del nostro
Decanato c’erano anche 21 ragazzi della nostra
comunità. Mentre ricordiamo i loro nomi presentiamo ciascuno al Padre affinché la grazia dello
Spirito Santo che hanno ricevuto riempia tutta la
loro vita:
Bettega Alex, Bettega Grazia, Bettega Lia, Bettega Manuel, Bettoni Marina, Boninsegna Samuele, Brandstetter Valentina, Carletti Stefano,
Castellaz Maurizio, Corona Ilaria, Dalla Santa
Daniel, Dalla Santa Veronica, De Carli Mattia,
Gaio Paolo, Lamon Nicola, Meneghel Noemi, Nicolao Erik, Nicolao Francesco, Staffler Alexander,
Tomas Alice, Tomas Mirko, Tomas Serena.
FESTA DELL’ANZIANO
Numerosi gli ultrasettantenni che domenica 28
novembre affollavano le sale dell’albergo Miravalle per l’annuale Festa dell’Anziano. Un giornata voluta e offerta dalla corrente amministrazione comunale sulla scia di quelle precedenti
per rendere omaggio, ancora una volta, a chi
ha già trascorso gran parte della vita e si prepara comunque, anche in salute e lucidità, a fare
un bilancio dell’esistenza. Occasione di ritrovo,
non perché oggigiorno le occasioni non manchino, mancano forse le opportunità di un sano
incontro, in una mentalità che soprattutto ad una certa età, ritiene lo stare insieme senza preoc-
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Voci di
Primiero
14 •
cupazioni e senza affanni una perdita di tempo.
Molto apprezzati, oltre al menù proposto, anche i due intrattenimenti musicali: oltre alla fisarmonica di Lucianino, a sorpresa, si è esibito
il coro dell’Università della Terza età di Primiero.
Un pensiero alla ricorrenza è stato inoltre rivolto
da don Gianpietro la mattina durante la Santa
Messa della Comunità. L’auspicio è che tali occasioni non vadano perdute e che non vadano
mai persi lo stimolo e la voglia dello stare insieme anche da parte di chi, se non altro per saggezza e buon senso, ha ancora tanto da insegnarci.
LA COOP DI IMÈR SI RIFÀ IL LOOK E
PER PRIMA LANCIA IL “PANE A LIBERO SERVIZIO”
La Famiglia cooperativa di Imèr si rinnova e per
prima rispetto ad altri punti vendita locali, propone nuovi servizi alla propria clientela.
La storica Famiglia cooperativa di Imèr, nata oltre 100 anni fa, con sede in via nazionale 101,
propone oggi ai suoi soci e clienti il detersivo sfuso ecologico, il pane a libero servizio, il forno per
la doratura del pane, il reparto ortofrutta ampliato. Tutto questo con una grande attenzione
alla qualità dei prodotti offerti. Oltre un milione e
mezzo di fatturato all’anno e otto dipendenti sono i numeri principali di una importante attività
nel cuore del centro di Imèr a Primiero che da poco ha ultimato la propria ristrutturazione. Per l’inaugurazione, oltre al presidente Giovanni Gubert e al direttore Fabrizio Tomas con tutto il
consiglio e i dipendenti, erano presenti il sindaco Gianni Bellotto, il decano don Gianpietro
Simion e molte altre autorità locali con tanti soci del paese. Da parte di tutti è stato ricordato il
grande significato sociale oltre che di servizio per
il paese, del punto vendita, mentre i rappresentanti del SAIT di Trento hanno ribadito l’importanza della cooperazione trentina che proprio in
questi giorni ricorda il significato e l’origine dei
primi punti vendita in Trentino.Una castagnata
organizzata dagli alpini di Imèr e una bibita calda hanno accompagnato questo momento di festa. L’invito per tutti, è a far crescere la cooperazione, acquistando sotto casa e mantenendo forte
il radicamento sul territorio di una vera Famiglia
cooperativa locale. (Foto e articoli a Cura di Cristian
Zurlo da “La Voce del Nordest” – www.lavocedelnordest.it)
VOCI E CANTI DAL
BRASILE
Tutti ricordiamo don Roberto Cattoni, sacerdote brasiliano, pronipote di trentini provenienti da Cavedine che ad
inizio anno trascorse due mesi ospite dei sacerdoti del nostro Decanato.
Don Roberto allora si era fatto conoscere da tutti, desideroso di essere vicino il più possibile alle persone, si è fatto
molti amici in valle arrivando
a sostituire, anche in qualche
celebrazione i nostri parroci.
Ad Imèr lo ricordiamo per aver celebrato qualche Messa feriale e la Santa Messa il
Mercoledì delle Ceneri, proprio pochi giorni prima
del suo rientro in Brasile.
A metà novembre don Roberto è tornato per qualche giorno da noi in valle con un gruppo di ragazzi tra i 10 e i 15 anni suoi parrocchiani componenti
del coro folklorostico di “Rio dos Cedros” nello stato
di Santa Caterina, il “Coro Colibrì”. Ospiti dei Salesiani di Santa Croce e della famiglia Broch a Passo
Cereda, con la collaborazione di un gruppo di famiglie del Primiero, già recatisi a loro volta in Brasile, in un “mordi e fuggi” di due giorni i giovanissimi
ragazzi sono riusciti a coronare il sogno di vedere
a Passo Rolle la neve per la prima volta, oltre alla sede del parco Paneveggio - Pale di San Martino e al museo della Grande Guerra di Caoria. Una
passeggiata di mezza giornata nel centro di Fiera di Primiero e, come cornice, la pioggia che certo non aiutava ad ammirare il meraviglioso scenario naturale delle montagne che ci circondano. Il
tempo inclemente preoccupava di più gli organizzatori ma non sicuramente gli ospiti più intenti a tirarsi palle di neve e a gettarsi a più non posso nella coltre bianca di Passo Rolle e di Malga Fossetta.
Il gruppo ha tenuto inoltre un vivace e apprezzato saggio di musica popolare brasiliana con canti
in italiano provenienti anche dall’emigrazione, oltre che a Passo Cereda anche nel teatro parrocchiale di Imèr, per l’occasione pieno di ritrovati amici.
L’auspicio è che questi momenti di incontro, sotto
la veste del classico viaggio, portino con sé la anche voglia di conoscere e creare una rete di scambio e arricchimento reciproco tra noi e i discendenti
dei nostri emigrati in Brasile.
BENESSERE
Un grande successo ha caratterizzato
il fine settimana del sei e sette novembre scorsi, quando presso le “Sieghe” di
Imèr si è tenuto un week end di relax e
benessere. Professionisti di vari settori
come l’estetica, la fisioterapia, la riflessologia, si sono dati qui appuntamento
per illustrare ai visitatori le nuove frontiere del benessere. La novità molto gradita da parte del pubblico è stato l’allestimento di un angolo tutto dedicato ai
bambini, in cui potevano ascoltare fia-
be, musica e giocare con i clown del gruppo AVULSS al quale va il nostro sentito ringraziamento. Un grazia altrettanto sincero a tutti i visitatori.
Il Gruppo GARI
MEZZANO
CONFERMATI CON I DONI DELLO
SPIRITO
Domenica 21 novembre, nella chiesa di Caoria,
hanno ricevuto il sacramento della Cresima 27
nostri ragazzi di prima e seconda media. Sono
ora responsabilità e compito della Comunità sostenere con la preghiera, l’incoraggiamento e l’esempio la loro scelta di fede. Ecco i loro nomi:
Bettega Nicol, Bellani Cristian, Bedont Chiara,
Bond Silvano, Bond Tiziano, Castellaz Alessandro, Castellaz Francesca, Dalla Sega Alex, Dalla
Sega Anna, Di Franco Marco, Fontana Alessio,
Gnec Lorenzo, Loss Alicia, Lucian Alice, Nunziata
Stefania, Orler Luca, Orler Marco, Orsega Kevin,
Sartor Sara, Scalet Giorgia, Scalet Lucia, Simion
Sophia, Sperandio Daniele, Tomas Marica, Zeni
Sara, Zugliani Elia, Zugliani Thomas.
Auguriamo loro di vivere questo Sacramento
non come il traguardo che segna la fine di un percorso, ma come la tappa di un cammino di vita
nel quale ricercare, in modo sempre più consapevole e responsabile, l’adesione al disegno che Dio
ha progettato per ciascuno.
BATTESIMI
Domenica 5 dicembre sono stati presentati al
fonte battesimale:
DIEGO MARSICANO di Francesco e Barbara Bettega,
ELENA SCHWEIZER di Francesco e Giulia Berveglieri,
MELISSA FRISINGHELLI di Ivan e Lubiana Tibenscki.
“Fai buon viaggio della vita, finchè c’è una strada e
vai non è mai finita…” Canta bene Baglioni! Se
poi questa strada è rischiarata dalla luce di Dio e
riscaldata dal suo amore, allora sarà sempre piacevole da percorrere, anche se a volte potrà essere
ripida. Auguri di ogni bene, bimbi!
Voci di
Primiero
NELLA PACE
Mentre la giornata del 28 novembre volgeva al
termine, MARGHERITA PISTOIA concludeva il
suo lungo viaggio terreno. Aveva raggiunto la significativa età di 95 anni, anni che hanno conosciuto il riposo solo quando le sue energie, ridimensionate dagli anni, non erano più sufficienti
per affiancare la sua “voglia di fare”.
Margherita
Pistoia
Sempre attiva, dopo essersi occupata con dedizione dei genitori, fu cuoca per un certo periodo
presso la casa di riposo di Transacqua quando
questa era condotta dalle suore; in seguito fu in
Piemonte, sempre come cuoca per le squadre di
boscaioli che vi andavano a lavorare. Ma il lavoro che la rese familiare a uno stuolo di mezzanesi fu quello di bidella della scuola elementare, che
lei svolse con responsabilità per quasi una ventina d’anni, dagli inizi degli anni sessanta alla fine
degli anni settanta. In quel periodo la sua preziosa attività di pulizia era estesa anche ai locali degli uffici comunali.
Anche dopo il pensionamento amava mantenere
contatti e relazioni sociali, aiutata in questo dalla
facilità e dalla spontaneità con cui si sapeva rapportare con gli altri.
Donna di grande fede, sapeva accogliere ogni
gioia ed ogni difficoltà come volontà del Signore e ricercava la sua personale testimonianza evangelica anche attraverso quelle piccole azioni di “bene nascosto” che diventavano preghiera
genuina e silenziosa.
La sua vita è stata ricca di affetti, dati e ricambiati. Il forte legame che aveva stretto con la sorella Bianca e con la sua famiglia, faceva di lei
un punto di riferimento saldo anche per i nipoti, tanto da essere per loro quasi una seconda
mamma.
Da alcuni anni era ospite della Casa di soggiorno di Canal S. Bovo dove, accanto alle cure e alle
attenzioni premurose del personale, ha sempre
avuto la gioia di contare sulla vicinanza assidua e affettuosa della sorella e dei nipoti. Ad attenuare il dolore del distacco, rimane nei suoi
cari la profonda riconoscenza per la sua vita di
dedizione.
Il 5 dicembre Padre DOMENICO ZUGLIANI è tornato “a casa”. Non a Mezzano, da dove era partito nell’autunno del 1941 per entrare in seminario, non in Italia da dove era partito cinquantatrè
anni fa per il Messico, ma presso quel Signore
che egli ha amato e servito senza mezze misure, dedicandoGli tutta la sua vita nel ministero sacerdotale.
dicembre 2010
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Padre
Domenico
Zugliani
Padre Domenico era uno dei nostri missionari. Nei cinquantatrè anni di permanenza in terra messicana, egli ha fatto ritorno in Italia solo
sei volte, ma questo non ha mai interrotto quello stretto legame che lo univa reciprocamente ai
suoi compaesani mezzanesi.
Nel dicembre 2003, in occasione del cinquantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale, così
si rivolse alla nostra comunità:
“Grazie del ricordo e soprattutto delle preghiere che
farete per me il 26 di questo mese.
Mi viene spesso alla mente la chiesa di Mezzano dove il 26 dicembre di cinquant’anni fa Mons. Rauzi mi
ha consacrato sacerdote per le Missioni.
E mi vengono alla mente tante persone, oggi scomparse: Don Daniele, Don Demattè, Don Luigi Bonat… i familiari…
Ai parroci che si sono succeduti nella cura d’anime
a Mezzano io devo molto e voglio manifestare la
riconoscenza che devo loro: cominciando da Don
Rattin e giù…giù fino a Don Angelo. Credo che a
questi sacerdoti si deve in gran parte il fiorire delle
vocazioni missionarie: P. Guido, P.Giorgio, P.Cesare e
P.Gianfranco Bettega.
Nei miei 50 anni di ministero ho sempre sentito vicina la popolazione di Mezzano da cui ho ricevuto
non solo incoraggiamento ma anche molti aiuti per
la mia missione.
Che il Signore ricompensi e benedica tutti.
Se mi è lecito raccomandare una cosa: intensifichiamo la preghiera al Padrone della messe perché mandi operai.”
Nella rubrica “Comunità e cultura” proponiamo
un profilo con le tappe più significative del suo
ministero, riconoscenti per la testimonianza preziosa del messaggio evangelico che egli ha saputo donarci con la sua vita.
Improvvisa e inaspettata è giunta la notizia della
morte di DAVIDE ORLER, avvenuta a Favaro Veneto il 7 dicembre all’età di 79 anni.
I tempi ristretti che l’imminente stampa di questo numero impone, impediscono di affidare ai
lettori un ricordo rispettoso della sua poliedrica
ricchezza. Lo faremo nel prossimo numero.
Ci piace pensare che, in questo scorcio di tempo
natalizio, egli possa contemplare “dal vero” quel
mistero divino che qui ha cercato di interpretare con molte delle sue opere, e che ora, con la
sua comunicativa schietta, stia porgendo a tutti i valligiani l’augurio di un Natale buono, e di
un anno nuovo buono, attraverso questa sua
intensa rappresentazione pittorica dell’Annunciazione.
Davide Orler – Annunciazione (da www.ARTCUREL.it)
LAUREE
Tre lauree per tre amiche che, dopo aver condiviso gioie e dolori del percorso universitario, sono giunte insieme al conseguimento dell’agognato traguardo:
ELISA ZUGLIANI e ANNA ORLER si sono laureate il 16 novembre in Scienze Infermieristiche presso l’Università degli Studi di Padova
- Facoltà di Medicina e Chirurgia. Entrambe
hanno discusso la loro tesi con la relatrice professoressa Margherita Andrigo. Elisa ha approfondito il tema: “Qualità di vita della persona
con sclerosi multipla: strategie di sviluppo dell’autocura”, riportando la votazione di 110/110.
Questo il titolo della tesi di Anna: “L’infermiere di fisiopatologia respiratoria: valutazione delle competenze”.
Il 2 dicembre GIANNA ZORTEA ha conseguito
la laurea in Scienze della Comunicazione – Editoria e Giornalismo, presso la Facoltà di Lettere e
Filosofia dell’Università di Verona, con 110 e lode. Con il relatore dott. Lorenzo Bernini ha discusso la tesi “La Costituzione non ha colpa. Norberto
Bobbio e la difficile attuazione della democrazia in
Italia”.
Vivissime felicitazioni a tutte e tre, con l’augurio che si possa aprire loro, con soddisfazione, il
mondo del lavoro!
Artigiani al lavoro
nella filiale di Mezzano
Da lunedì 13 dicembre, la filiale di Mezzano
della Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi, si
trasferisce temporaneamente presso l’ex sede
CicliBettega, per l’inizio dei lavori di ristrutturazione.
La sede storica di Mezzano della Cassa Rurale
Valli di Primiero e Vanoi, sarà ristrutturata prevedendo anche nuovi spazi dedicati alla comunità.
Opere che saranno ultimate presumibilmente entro il prossimo 30 aprile 2011.
“Ma ciò che più conta - spiega il Presidente della Cassa Rurale valli di Primiero e Vanoi, Maurizio Bonelli - le opere saranno realizzate
all’80% da ditte artigiane della zona. Si tratta di
un progetto di peso - previsto dal Piano Strategico, in un periodo non facile. Proprio per questo abbiamo creduto in questa operazione, re-
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Voci di
Primiero
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alizzata ascoltando le proposte dei soci locali e
con il prezioso contributo dei consiglieri di zona, Stefano Zugliani e Vigilio Dalla Sega”.
Il progetto si propone di garantire maggior funzionalità e lustro alla storica sede, situata in uno stabile progettato dal noto architetto locale
Willy Schweizer.
Oltre alla realizzazione di alcuni spazi dedicati
alla comunità per incontri e assemblee, è prevista l’intera messa in sicurezza della struttura
con lo sbarrieramento e la creazione di un ascensore.
Il piano terra verrà rimodulato con nuovi e più
confortevoli sportelli che consentiranno una
maggiore funzionalità nel rispetto della privacy
dei clienti. Saranno rivisti infine il primo e il secondo piano, oltre al sottotetto.
SAGRON MIS
LAUREA
Congratulazioni a Silvia Broch, laureatasi all’Università Cà Foscari di Venezia, Facoltà di
Lingue e Letterature Straniere, Corso in Lingue e
Letterature Moderne Contemporanee Occidentali. Silvia ha studiato spagnolo e inglese e la sua tesi è stata composta in spagnolo.
Il titolo della tesi è “La variedad del espanol hablada por las mujeres. Breve exposiciòn a partir
del texto de Pilar Garcìa Mouton Còmo hablan las
mujeres”, discussa il giorno giovedì 11 novembre 2010 con il relatore Florencio del Barrio de
La Rosa.
Auguri per un futuro lavorativo pieno di soddisfazioni.
MATRIMONIO
Il giorno 25 settembre hanno celebrato il sacramento del matrimonio nella chiesa di Mis LEOPOLDO BROCH e GIULIA SKLYANINA.
Ai novelli sposi l’augurio di ogni bene da parte
della Comunità
LUTTO
Ci ha lasciati Valeria Ropele, di sessantotto
anni.
Valeria
Ropele
Da qualche tempo combatteva contro un male
che non perdona. Un male cattivo, che Le faceva provare momenti di ottimismo e subito dopo
momenti di sconforto. Ma, nonostante ciò, molte volte Le abbiamo sentito dire: “bisogna farghe
fronte…”. Valeria era persona semplice, ma di
grande buon senso, capace, con il suo coraggio,
di dare un grande esempio.
Così dicono di Valeria alcune persone che si definiscono “Chi ti ha voluto bene”.
“Un grazie a Valeria, che lascia un vuoto in molti
cuori, in tutti quelli che ha toccato con la sua semplicità, con la sua umiltà, con la sua generosità e la
sua riservatezza. La sua porta era sempre aperta e
sapeva incoraggiare, con una semplice parola, chi
a lei si rivolgeva. È stata una colonna portante della
sua famiglia e punto di riferimento per tanti. Il suo
altruismo, la sua forza e il suo coraggio ci sia di esempio per vivere serenamente la nostra vita”. Patrizia, una villeggiante sua vicina di casa, aggiunge:
“Ci mancherà il tuo amore grande e generoso che
ci riscaldava l’anima
Ci mancherà la tua lieta semplicità che placava i
nostri pensieri
Ci mancherà la tua profonda intelligenza che ci
sapeva consigliere
Ci mancherà la tua forza di vivere esempio da imitare
Ci mancheranno i tuoi fiori ad allietarci il cuore
Ci manchi tu, ora da lassù siamo certi che ancora
veglierai su di noi, stretta tra le braccia del Padre
che nulla potrà negare ad una figlia così buona.”
Da Cesarina riceviamo “Ricordi di una amicizia”
“Cara Valeria, abbiamo iniziato a frequentarci d’estate, quando tu ti trasferivi a Mis di Sotto perché
affittavi l’appartamento. E mentre i nostri “bimbi”
di allora, Giorgio e Mauro giocavano, noi ci scambiavamo ricette e consigli per lavori di uncinetto o
maglia. Non c’era tempo per frivolezze , il nostro discorrere erano casa, figli, mariti. Tu aspettavi Narciso che tornava dalla Svizzera, io Giuseppe, che
veniva ogni fine settimana. Succedeva che i nostri
figli, come tutti i bambini, oltre che giocare si azzuffassero. Allora tu mi dicevi: “Lasciamoli fare, non
prendiamo le difese dell’uno o dell’altro, altrimenti
rischiamo di rompere la nostra amicizia di mamme, mentre loro hanno già ripreso a giocare”.
Queste parole non le ho più dimenticate e la nostra amicizia è continuata negli anni, sempre sincera, arricchita da tante piccole gentilezze che
avevano il sapore della semplicità e dell’onestà, tipiche del tuo carattere paziente e tranquillo, sempre pronta a vedere le cose dal loro lato migliore.
Mi mancherà la tua presenza, cara Valeria, ma
non la tua amicizia: quella resterà sempre viva
nel mio cuore e continuerò a parlarti come a una persona vicina e che mi ascolta. Ciao Valeria,
la tua amica Cesarina”.
SIROR
Battesimi
La nostra comunità ha accolto domenica 24 ottobre, con il sacramento del Battesimo conferito
durante la celebrazione eucaristica, 7 bambini:
Daniel Fontan di Mirco e Daiana Turra; Alessandro Baggetto di Cristian e Manuela Taufer; Riccardo Cemin di Fabrizio e Sonia Rech;
Elena Piccinini di Ezio e Daniela Lucian;
Voci di
Primiero
dicembre 2010
Battista Salvi
Alla moglie Saveria Orsolin, alla figlia Marisa e
al genero sentite condoglianze.
Hannes Parziale di Paride e Roberta Ganz; Sebastiano Gadenz di Daniele e Melissa Gardini;
Sara Casaril di Rudy e Arabella Gubert.
Auguriamo a tutti questi bambini di crescere felici e sereni nella fede e di essere sempre motivo di
gioia per le loro famiglie.
Aggiungiamo la foto del Battesimo di Jasmine
Zanona di Loris e Eleonora Chiea avvenuto il 23
maggio 2010.
Cresima
Domenica 21 novembre, il decano don Gianpietro Simion ha amministrato la Cresima a 12 nostri ragazzi di prima e seconda media nella Chiesa Arcipretale.
Essi si presentano ora alla Comunità parrocchiale, confermati nella scelta di fede fatta dai genitori
al momento del Battesimo ed ora è compito della Comunità sostenerli con la preghiera e con l’esempio.
Questi sono i loro nomi: Bonelli Valentina,
Cemin Giovanni, Cemin Lorenzo, Doff
Sotta Anna, Gubert Riccardo, Maschio
Giulia. Scalet Daniele, Stolf Alice, Canotti, Antonella, Cemin Mattia, Longo
Fabrizio, Turra Cristina.
Defunti
Nel mese di novembre è mancato all’affetto
dei suoi cari BATTISTA SALVI nativo di Bergamo. È deceduto in seguito ad un incidente, veniva da tanti anni nella nostra valle. Amava le
nostre montagne ed era molto rispettoso della natura.
Festa patronale
Domenica 28 novembre la comunità di Siror
ha festeggiato il suo Santo Patrono, Sant’Andrea. Un pomeriggio all’insegna del divertimento e dell’amicizia. È così che molti bambini e ragazzi hanno trascorso il pomeriggio di domenica
28 novembre, in occasione di Sant’Andrea. Noi
giovani abbiamo organizzato dei giochi soprattutto per i più piccoli ma anche per i più grandi:
acchiappa il fazzoletto, salta e scoppia, la corsaccolata (con i sacchi), lo scoiattolo va in letargo, ed
il pozzo di Sant’Andrea ripescato dai nostri ricordi della sagra tradizionale di quando eravamo
piccoli. Al termine dei giochi abbiamo assaporato una gustosa merenda, offerta dal Comitato e
preparata da alcuni genitori.
Al nostro pomeriggio hanno partecipato scatenandosi anche il folto gruppo di chierichetti di
Fiera. La festa è continuata in chiesa con don
Duccio circondato da una schiera di chierichetti
e animata da noi giovani. È stata un’esperienza
molto coinvolgente e gioiosa.
•
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allora tutti si precipitavano sulle mastelle, che ad
ogni sette venivano assegnate al direttore e le divoravano come tanti lupi affamati (…).
Basandosi su queste testimonianze lasciateci da
Angelo Negrelli e lasciando libera un po’ di fantasia, ecco sfilare ad uno ad uno o a gruppetti i protagonisti di quegli eventi…
I frati impegnati nei loro compiti quotidiani che,
obbedendo alla regola benedettina “Ora et labora”, raccolgono gli ultimi prodotti dei campi, accudiscono le pecore, lavorano i prodotti del raccolto, ricevono e registrano i proventi degli affitti e
delle tasse consegnati dagli affittuari.
Ecco arrivare alcuni poveri e pellegrini sicuri di
ricevere l’accoglienza caritatevole dei monaci. E
quando i tutti i protagonisti sono in scena il priore intona il canto di ringraziamento che annuncia l’avvio della festa e al all’annuncio della famosa frase “chi mangia mangi” ecco concretizzarsi
quasi come per incanto la famosa minestra di fave magistralmente cucinata da uno chef di Slow
Food e tanto apprezzata da adulti e bambini.
Dopo i tanti meritati applausi, la serata è proseguita con la cena confezionata dalle abili mani del
cuoco Luciano e della insostituibile Liliana e servita dalle mamme che si sono occupate dei dessert e
della preparazione della sala della scuola.
Una serata di grande festa e di allegria che ha
contribuito a mantenere viva la storia e la tradizione, ma anche a rinsaldare rapporti di collaborazione e di condivisione che rappresentano il
messaggio lasciatoci da San Martino.
SAN MARTINO
sagra alla scuola
Giovedì 11 novembre, giorno di S. Martino, gran
sagra alla scuola primaria del paese dove i bambini, in collaborazione con la Condotta Slow Food di
Primiero, hanno ripercorso e rappresentato la storia delle sagre di S. Martino di fronte ad un pubblico partecipe ed entusiasta di famigliari e amici.
“Regnava infatti in Primiero l’antichissima consuetudine delle cosi dette sagre di S. Martino in
Castrozza, dove per tre volte l’anno l’amministratore di quel Priorato dar doveva due pasti a quanti fossero intervenuti, trattandoli a norma del loro
grado e della loro condizione sieno terrieri o fossero esteri. Si facevano ordinariamente tre tavole:
una cioè per li poveri e tutti gli altri della plebe, una per gli artigiani e contadini qualificati e la terza per li signori (…).
(…) si preparavano sul prato le mastelle piene di
minestra di fave per le truppe e finita la Messa ed
uscito il popolo di chiesa vi era uno dei servienti
che ad alta voce gridava “Chi mangia mangi” ed
SAN NICOLO’
Serata magica quella di domenica 5 dicembre
a S. Martino. Quasi come polvere fatata una cascata di fiocchi leggeri ha avvolto il paese col calar della sera, quasi a voler zittire il vivace viavai
dei numerosi turisti che affollavano le strade, quasi a voler attirare la loro attenzione sulla quella scia
colorata che dalla scuola si stava dirigendo verso il centro del paese. Erano i bambini della scuola dell’infanzia e primaria che con le loro lanterne
andavano incontro a S. Nicolò chiamandolo con
il tintinnio dei campanellini e cercandolo con i loro
occhi carchi di speranza e di attesa.
Ed eccolo finalmente apparire quasi dal nulla e i
piccoli farsi intorno e sommergerlo con un coro di
saluti e di domande tenute segrete per tanto tempo.
Poi insieme alla sala congressi per un simpatico
dicembre 2010
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Voci di
Primiero
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momento durante il quale i bambini hanno offerto a San Nicolò le loro recite, i canti, i desideri e
gli auguri per i prossimi giorni di festa.
Bravi sono stati i piccoli attori e cantanti, e fantastico S. Nicolò che la tradizione vuole amico e
protettore dei fanciulli. Infatti li ha apprezzati e incoraggiati, ha scherzato con loro con dolcezza e
ilarità. E da buon Santo ha accolto i loro desideri
impegnandosi a realizzarli per quanto possibile,
ma ha anche ricordato ai bambini e al numeroso
pubblico presente in sala che ognuno di noi può
fare qualcosa per rimediare alle situazioni di aiuto che i piccoli gli avevano affidato.
A ricordo di questa promessa, San Nicolò ha consegnato ai bimbi un sacchettino di dolciumi e ha
lasciato a tutti un senso di gioia e di speranza, ottima ricarica per riprendere con rinnovato impegno il lavoro quotidiano.
Grazie San Nicolò e arrivederci al prossimo anno.
TONADICO
In ricordo
del Cardinale J. Bernardin
Il 14 novembre 1996 moriva prematuramente il
Cardinale J. Bernardin arcivescovo di Chicago. Un
uomo figlio di emigranti, che pur raggiungendo
alte responsabilità all’interno della chiesa e della
società, ha saputo conservare l’umiltà, la dignità e
la ricchezza umana delle sue origini. Il suo ricordo
e la sua opera sono sempre vivi in coloro che hanno avuto l’occasione di conoscerlo. Lo vogliamo ri-
cordare con questa lettera che lui scrisse ai suoi fedeli il 30 agosto 1996, poco tempo prima di morire.
Miei cari fratelli in Cristo,
recentemente vi scrissi per informarvi sulle mie condizioni generali di salute e sulla prossima operazione a motivo della stenosi spinale. Ora, nel desiderio
di tenervi informati di tutto, ritorno a voi perché la situazione è radicalmente cambiata.
Mercoledì (28 agosto) esami condotti al Loyola Medical Center hanno rivelato che il cancro è tornato,
questa volta al fegato. Mi è stato detto che si tratta
di un tumore terminale e che il tempo di vita che mi
resta è di un anno o meno. Ciò nonostante voglio iniziare una nuova forma di chemioterapia: se avrà
successo questa terapia mi potrà allungare un po’ la
vita, ma non potrà guarirmi.
Alla luce di quest’ultima diagnosi non si pensa più
alla precedente operazione per la stenosi spinale,
giacché simile operazione di solito viene eseguita soltanto quando ci sono buone prospettive di vita. Inoltre, se si fosse fatta l’operazione avrebbe ritardato la
chemioterapia.
Mi è stato assicurato che mi rimane un certo spazio
di tempo. E’ mio desiderio poter disporre del tempo
che mi sarà concesso, qualunque sia, in maniera positiva, vale a dire a beneficio dei sacerdoti e del popolo
che sono stato chiamato a servire, come pure del mio
personale benessere spirituale.
Nell’anno trascorso ho consigliato pazienti di cancro con cui ero stato in contatto (la lista di preghiera
passa ora i 600) di mettersi totalmente nelle mani di
Dio. Per quanto mi riguarda mi sono sempre sforzato di fare ciò; ora lo ho fatto con maggior convinzione e fiducia che in precedenza. Quando ho saputo del mio male, umanamente parlando, ho passato
dei brutti momenti, ma posso dire in tutta sincerità che mi sento in pace. Considero questo evento uno speciale dono che Dio mi fa in questo momento
della mia vita.
C’è un altro pensiero che ho condiviso con i miei amici ammalati di cancro e desidero condividerlo anche
con voi; d’altra parte deriva da quanto ho appena
detto. Possiamo guardare alla morte come nemica
o amica. Se la vediamo come un nemico la morte ci
procura ansia. Ma se la guardiamo come un amico, il nostro comportamento è del tutto diverso. Come uomo di fede io guardo alla morte come ad un
amico, come al passaggio dalla vita terrena a quella eterna.
Nei prossimi mesi continuerò il mio servizio all’Arcidiocesi come ho fatto in passato. Manterrò tutti gli
impegni fintanto che potrò e vi terrò informati sulle
mie condizioni di salute.
Concludendo desidero dirvi che vi amo tanto e
quanto vi ho avuto in cuore negli anni del mio servizio episcopale. Quando mi avete accolto in Cattedrale quattordici anni fa vi ho detto che volevo essere per voi vescovo e fratello. Mi sono sforzato di
essere un fratello e la vostra risposta è stata tanto
calda e incoraggiante. Vi ringrazio. Mentre entriamo in questa nuova tappa della mia vita e del mio
ministero restiamo uniti nella fede, nella preghiera
e nella fiducia.
Come vi ho già detto sto offrendo tutte le mie sofferenze per voi. Tutto quello che vi chiedo in contraccambio è che vi ricordiate di me nelle vostre
preghiere. Pregate perché possa continuare a rispondere alla volontà di Dio in tranquillità, gioia
e totale fedeltà.
Fraternamente in Cristo.
Joseph – Arcivescovo di Chicago
Morti
Ci ha lasciati Maria Cemin vedova Depaoli di
anni 66. Donna semplice e laboriosa ha dedicato
la sua vita alla cura e alla crescita della famiglia.
In questi ultimi anni i problemi di salute sono stati per lei un autentico calvario che però ha sempre
sopportato con cristiana rassegnazione. È morta
presso l’ospedale di Feltre. I familiari ringraziano,
anche attraverso “Voci” quanti hanno partecipato al loro dolore.
Maria Cemin
ved. Depaoli
Se ne è andata silenziosamente e quasi all’improvviso Antonia Debertolis vedova Mazzurana. Era la persona più anziana della nostra Comunità e lo scorso 6 ottobre aveva
compiuto il significativo traguardo dei 100 anni di vita. In quest’occasione tutta la nostra Comunità aveva voluto stringersi intorno a lei per
farle festa.
Lei ha voluto ricordare, con grande lucidità, il
fatto di aver avuto solo figli maschi focalizzando il suo pensiero sul figlio Roberto recentemente scomparso e sulla vita serena vissuta con il
marito Angelo, sposato nel 1936. Di lui ha voluto ricordare quando, durante la guerra, riuscisse ad assicurare il cibo alla famiglia grazie ai
permessi che gli permettevano di scendere a Tonadico dal Comando tedesco. La sua, è stata una vita dedicata alla famiglia e fatta di tanti sacrifici e duro lavoro, durante la quale ha dovuto
affrontare la durezza di ben due guerre mondiali. I familiari ringraziano quanti hanno partecipato al loro dolore.
Antonia
Debertolis
ved.
Mazzurana
Ci ha lasciato all’età di 86 anni Rina Zeni vedova Depaoli. Persona molto semplice ha dedicato
la sua vita alla famiglia. È morta presso l’Ospedale di Feltre dove era ricoverata da qualche gior-
Voci di
Primiero
no. Anche i familiari di questa defunta ringraziano attraverso “Voci” quanti hanno preso parte al
loro dolore.
Rina Zeni
ved.
Depaoli
TRANSACQUA
DEFUNTI
Il Signore ha voluto a se, presso la sua casa dove
regna luce eterna FABIO DEPAOLI di anni 38. La
famiglia desidera ringraziare di cuore quanti sono stati loro vicino in questo momento doloroso.
Sono stati raccolti euro 1.300 che verranno consegnati al centro Anffas. Un grazie particolare alla classe del 1972.
Fabio
Depaoli
RENATO ANDRIUSI è morto a 25 anni, dopo cinque anni di lotta contro la malattia. Studente universitario, primierotto da 15 anni, era nato a Tuzla – Bosnia da padre di origine
trentina.
Renato
Andriusi
Arrivato a Primiero durante la guerra dell’ex
Jugolavia, ha frequentato qui la Scuola Media
e successivamente le Superiori a Feltre. Si è iscritto all’Università di Trieste, dove ha dato esami fino al giorno precedente l’ultimo ricovero, perché non ha mai mollato di fronte alla
malattia!
dicembre 2010
Gli ultimi cinque anni della sua vita infatti li ha
passati dentro e fuori dagli ospedali da Treviso ad
Aviano, a Milano, ma sempre lottando caparbiamente assieme alla sua famiglia.
La presenza in chiesa, al momento del funerale, di un’infinità di giovani è la testimonianza di
quante relazioni umane ha saputo tessere durante la sua breve, ma intensa vita e di quante
persone gli hanno voluto bene.
Così si è rivolta a lui durante la Messa la fidanzata Jessica:
“Eccoti, sai, ti stavo proprio aspettando; ero qui, ti aspettavo da tanto tempo, tanto che stavo per andarmene, invece ho fatto bene”
Così comincia la nostra adorata canzone, perché noi
due, anime gemelle, ci siamo allontanati dal nostro
primo incontro, tu eri il misterioso e geniale ragazzo
dalla tuta argentata, bello e impossibile e dopo tanti anni, rieccoci in una sfida a poker, dove ho cercato
in tutti i modi di tenerti testa, ma anche a me è riuscito impossibile.
Hai sempre saputo essere il migliore per la tua forza, per il tuo coraggio, per la tua voglia di vincere
sempre.
“Eccoti, come un uragano di vita”: la canzone continua così, perché questo sei tu… un grande lavoratore, un grande pensatore. Le tue agende sono
piene di progetti da realizzare, perché per te la vita era sempre al massimo, eri sempre un passo davanti agli altri. Non hai mai smesso di essere un
grande calciatore e anche quando non potevi giocare andavi a San Siro con Sandro a vedere il tuo
amato Milan.
Nel tuo diario post-trapianto scrivo: “Sono una roccia impenetrabile, non fisicamente, ma moralmente. A volte mi faccio paura da solo – non impazzirò mica?”
Col sorriso hai lottato ogni giorno, con la tua grande forza e quella di mamma che è stata al tuo fianco
ogni minuto, che non ti ha mai lasciato solo neanche
per dormire, che ha vissuto tutto quello che hai vissuto tu, dandoti sempre il meglio anche nel cibo, gran
mangione com’eri!
Anche a papà che ti vuole un mondo di bene e che
tu amavi molto, hai sempre cercato di mostrargli la
grande persona che eri.
L’amore per Sandro ti ha regalato un sacco di sorrisi in quelle stanze, in tutti i momenti vissuti insieme.
Le vostre lunghissime chiacchierate, i vostri giochi, le
vostre urla.
Per lui e per tutti noi sei stato un grande esempio, sei
nato signore e lo hai sempre dimostrato tutti i giorni, con la tua famiglia che hai amato più di ogni altra cosa al mondo, con me e con tutti i tuoi i gtuoi
amici:Jack, Lello, Marco, Miki, Pollini, Gabri, Stef,
Babu, Tizi, Morena, Pape, Samu, Bare, Dani, Tizi,
Masu, Walter, Gigio, Beppe, Orso, Fede, i tuoi amici della Bosnia e tantissimi altri. Ti amiamo tutti infinitamente.
“Sei la storia più incredibile che conosco”
Ciao Reno, ciao Renà, ciao Pruno, ciao mio dolce
Puffi.
Per sempre la tua mogliettina Jaessica”.
Per aiutare la famiglia a far fronte alle ingenti spese
sostenute in questa circostanza e durante i lunghi
anni di malattia di Renato è stata aperta una sot-
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toscrizione preeso la Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi: cc. IT17B082793568000000069832
PRO ANDRIUSI RENATO
25° E 50° DI MATRIMONIO
Domenica 7 novembre 2010 durante la Santa
Messa due coppie di sposi hanno riconfermato le loro promesse matrimoniali ringraziando il
Signore per gli anni trascorsi insieme. Il traguardo raggiunto, soprattutto da Renzo Lucian
e Dina Orsingher è davvero invidiabile. Accompagnati dall’affetto dei familiari e degli amici hanno festeggiato i 50 anni di unione familiare. A loro si è unito il figlio maggiore Claudio che
accanto a Claudia ha festeggiato 25 anni di vita
coniugale.
Ad entrambe le coppie giungano le congratulazioni da parte della comunità e l’augurio che
possano trascorrere ancora tanti anni felici di
vita assieme accompagnati dalla benedizione
di Dio.
TEMPO DI AVVENTO
– un aiuto per riflettere Il tempo di Avvento è un periodo di preparazione spirituale e di fiduciosa attesa. Generalmente
il suo inizio coincide con la domenica più vicina
alla ricorrenza di Sant’Andrea, proseguendo poi,
per tutto il mese di dicembre fino al 25.
L’Avvento propone a tutti coloro che cercano risposte di senso sulla vita, sulla propria vocazione
e sul valore e la forza della fede, un vero e proprio
momento di intensa spiritualità. Non un’attesa
passiva, distratta, ma piuttosto un vero e proprio itinerario di viaggio, da scegliere in vista di
un evento così importante da riuscire a cambiare la vita.
Il tempo di Avvento accompagna e prepara
all’incontro con il Dio fatto uomo, all’incontro
vero con Cristo Gesù. Un incontro per molti forse già avvenuto, ma per tanti altri del tutto nuovo, sconosciuto.
Per coloro che già sono nella fede, questo tempo
propone una verifica ed una revisione del proprio vivere cristiano. L’Avvento domanda spazio e tempo per la riflessione personale, per l’esame di coscienza, per la crescita morale e per
la correzione reciproca, la propria e quella fraterna.
Chiede tempo, si, ma non un tempo che si estende
in una dimensione di spazio invadente e incompa-
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Voci di
Primiero
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tibile con gli appuntamenti della vita di tutti giorni,
bensì un tempo che può limitarsi materialmente,
anche solo ad una manciata di minuti, purché però siano vissuti come penetranti ed indelebili.
Per coloro che invece non hanno mai realmente
deciso di incamminarsi lungo il percorso della fede, lungo questa strada così profondamente trasformante ed allo stesso tempo conoscitivamente
arricchente, il tempo di Avvento propone un’apertura, un desiderio, la possibilità di iniziare un serio e costante lavoro di ricerca e di conoscenza
di se stessi, della propria anima, fino in ultimo,
all’incontro con Dio.
Vegliate e vigilate, questi sono i due imperativi ricorrenti in tutto questo tempo di profonda e appassionata attesa. Il rivivere la nascita di Gesù,
l’incarnazione del Dio che per amore dei figli, persi, disorientati e confusi, si fa uomo tra gli uomini,
penetra le nostre solitudini facendoci sentire desiderati e amati, voluti e prescelti.
Vegliate e vigilate, è un accorata supplica a non
dimenticare di essere parte di un tutto, creato e
voluto da Dio. È una raccomandazione a non lasciare che l’anima… e non il cuore, i sentimenti,
le emozioni… ma l’ANIMA… si atrofizzi, paralizzi o peggio ancora smetta di ardere di amore.
Vegliate e vigilate, perché la Fede, la Speranza e
la Carità resistano e non cedano di fronte a tentazioni ben più accattivanti e seducenti.
Vegliate e vigilate, perché nessuno possa perdere
la propria unicità, il proprio carisma, i propri ideali scegliendo di inseguire affermazione, denaro,
carriera e successo.
Vegliate e vigilate, perché il tempo consumerà ogni
cosa e solo l’anima e l’amore rimarranno in eterno.
Ogni giorno è un tesoro, ogni attimo, ogni istante.
Perché rimandare ancora? C’è ancora molto da
fare per capire, conoscere, realizzare, costruire
con se stessi e con gli altri.
La propria vita, la propria missione, il senso dell’esistenza, la propria vocazione personale.
L’Avvento ci invita a riflettere e l’invito è vero e profondo. L’incontro con Cristo nella sua seconda venuta, non è poi cosi lontano…cosa troverà in noi
quando ci incontrerà?
Saremo svegli o dormiremo?
Ricordando Samuele Scalet
Nel primo anniversario della Sua Scomparsa
“Caro Sam
noi ti ricordiamo così… come quando, dopo aver
vissuto una delle tue “avventure” che la scoperta
di luoghi, “vie” e risultati nuovi sempre ti procurava, tornavi a casa con un irrefrenabile sorriso dipinto sul volto ed una luce così intensa negli occhi
da renderli più azzurri… Eri felice e trasmettevi
anche a noi la tua soddisfazione, il tuo entusiasmo e la tua gioia.
Per esprimerli con parole tue trascriviamo alcune
delle sensazioni che hai catturato sul tuo diario
dopo una salita di grandi difficoltà.
“…Il presente diventa così intenso che passato e
futuro non esistono più:
pensieri, sogni e immaginazione scompaiono per
far posto all’azione, alla sequenza dei movimenti,
alla valutazione della sicurezza mia e del mio com-
pagno. Vivere questi momenti è come guardare la
vita da un analizzatore di spettro che selezioni il presente e lo ingrandisca. Ogni istante cancella il ricordo e le sensazioni del precedente e… si forma… un
ricordo d’insieme d’una esperienza di rara bellezza ,
come quando la nebbia o i veli sottili producono immagini di una realtà che sfugge, ma ti cattura…”
Non finiremo mai di esserti grate per tutte la cose belle e importanti che ci hai fatto conoscere
ed apprezzare… Ci manchi ma continuiamo a
“sentirti” tra noi.
Ti ricordiamo a parenti ed amici.
La moglie Clara,le figlie Silvia e Giulia,
i generi Stefano e Michele”
CANAL SAN BOVO
FESTIVITÀ DEI SANTI E DEI MORTI
In un clima di solennità e con una buona partecipazione di persone, provenienti anche da fuori, sono trascorse le festività dei Santi e dei Morti.
Il tempo inclemente non ha concesso di recarsi al
cimitero nel primo pomeriggio, come di consueto,
per la S. Messa che è stata celebrata in chiesa, animata dal coro parrocchiale. Anche la recita del S.
Rosario nel ricordo e in suffragio dei defunti, nelle serate dell’1 e 2 novembre, si è svolta in chiesa.
LAVORI ORATORIO E CHIESA
Quest’autunno l’edificio parrocchiale, come era
stato programmato dal Consiglio per gli Affari
Economici, è stato dotato dei pannelli fotovoltaici: 48 i pezzi sistemati sul versante sud – ovest
del tetto, accanto ai pannelli solari già esistenti
e che consentiranno, col tempo, di effettuare un
sensibile risparmio sulle spese per l’uso dell’energia elettrica. L’impianto fotovoltaico è stato realizzato dalla ditta Michele Zortea. Intanto, un
passo dopo l’altro, proseguono i lavori di restau-
ro della chiesa: è stato applicato e attivato l’impianto dell’allarme antifurto, è stata avviata
l’imbiancatura interna delle pareti ad opera della
ditta Erminio Bettega di Gobbera, mentre l’intonaco delle colonne e delle lesene richiederà tempi
più lunghi, perché dovrà essere recuperata e ripulita la pittura sottostante più antica, più chiara e che darà un senso di maggior luminosità
alla chiesa. Le spese per l’imbiancatura sono coperte grazie alla generosità dei parrocchiani, al
contributo della Curia Arcivescovile di Trento e ad
una consistente somma messa a disposizione
dal Gruppo Oratorio. Sono state inoltre rimosse le due grate in ferro battuto che separavano
l’ambito del fonte battesimale e quello dei confessionali dal resto della chiesa: oggi tale separazione non ha più ragione di essere. Sul muro
delle navate e nell’area dei confessionali, verranno fissate tre tele dipinte, risalenti, probabilmente, al sedicesimo secolo, da tempo abbandonate
in soffitta, ora recuperate e restaurate ad opera
della Provincia Autonoma di Trento. La già nota
tela raffigurante la Madonna, con la S.S. Trinità
e i Santi Patroni Bartolomeo e Bovo (quindicesimo secolo), precedentemente restaurata, verrà
ancora esposta sulla parete della cantoria, dietro
l’altar maggiore, nella sua ancòna lignea, adeguatamente riadattata. I lavori di restauro della chiesa e dei suoi pregiati elementi sono tanti
e importanti e tutti esigono una trafila di valutazioni, di permessi, di richieste per i contributi, prima dell’effettiva esecuzione: ogni passo esige di
essere preparato e seguito con accuratezza. Tutti
noi parrocchiani seguiamo con interesse e attenzione questi lavori (e, se possiamo, contribuendo
alle spese…), per arrivare a vedere il compimento di questa impresa, impegnativa ma necessaria, per vederci restituita la chiesa nel suo aspetto
più dignitoso e accogliente possibile, in modo da
sentire più nostro questo luogo sacro e da risvegliare in noi il desiderio e l’esigenza di frequentarlo di più, per incontrarci a celebrare e lodare Dio
insieme, come comunità viva e credente.
Voci di
Primiero
DALLA MISSIONE
Scrive dall’Uganda Suor Fernanda Pellizzer che
non dimentica mai di inviare al gruppo Missionario i suoi auguri per il Santo Natale e per l’Anno Nuovo, da estendere ad amici e sostenitori
della missione. Suor Fernanda è impegnata in
campo ospedaliero con i rifugiati dei campi profughi di Gulu.
“Carissimi Amici, il tempo corre così veloce che
nemmeno mi rendo conto che ci stiamo avvicinando a grandi passi verso la conclusione dell’anno 2010: un anno intenso, interessante, ricco di tante sfide che ci hanno aiutato a tirar
fuori la nostra grinta e le energie migliori per poterle trasformare da pietra d’inciampo a successi.
Ben 3758 persone sono ora in terapia antiretrovirale e ciò vuol dire speranza e certamente futuro
migliore per la maggioranza di loro.
Ben 1046 ragazzi orfani sono nelle scuole, di cui
30 all’università, con l’aiuto da parte nostra non
solo per le tasse scolastiche ma anche per l’assistenza medica e sociale. Ben 12 casette per i bambini capifamiglia sono state costruite.
Assistenza ad oltre 10.000 persone infette da virus HIV che vivono in situazioni precarie è stata
offerta attraverso cure palliative e assistenza domiciliare. Tutto ciò è stato possibile perché voi ci avete aiutato ad essere per questa popolazione un
segno concreto della Provvidenza, avete riacceso
in noi e in loro la speranza.
La Speranza…
Le quattro candele si consumavano lentamente. L’atmosfera era talmente silenziosa che si poteva udire la loro conversazione. La prima dice:
“Io sono la PACE! Ciononostante, nessuno riesce
a tenermi accesa. Credo che mi spegnerò”. E, diminuendo rapidamente, la fiamma, si spense. La
seconda dice: “Io sono la FEDE! D’ora in poi non
sono più indispensabile e non ha alcun senso che
io resti accesa”. Una ventata soffiò su di lei e la
spense. Triste, anche la terza candela si dichiarò:
“Io sono l’AMORE! Non ho la forza di rimanere
accesa. La gente mi lascia in disparte e non capisce la mia importanza. Dimentica di amare anche chi le sta vicino”, e, senza aspettare, si spense. Inaspettatamente…un bambino si avvicina e
vede le candele spente. “Perché siete spente? Voi
dovete rimanere accese, fino alla fine!” E si mise a
piangere. Allora la quarta candela disse: “Non aver paura, io sono la SPERANZA! Finché ci sarà
la mia fiamma potremo riaccendere le altre candele”. Con gli occhi che gli brillavano, il bimbo prese le candela della speranza… e riaccese le altre!
Che la speranza rimanga sempre accesa in
voi!...E ognuno di noi possa essere lo strumento
di questo Bambino per mantenere la speranza,
la fede, la pace, l’amore!
“E IL VERBO SI FECE CARNE E VENNE A PORTARE LA SPERANZA IN MEZZO A NOI”
Questo Bambino viene a condividere la nostra
storia, desideroso di camminare al nostro fianco:
possa ancora aiutarci e sostenerci..
Buon Natale, carissimi Amici, un Natale che ci
porterà agli albori del nuovo anno, il 2011, nella
serenità e nella volontà di darci tutti insieme una
mano, affinchè la fiamma della speranza riman-
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ga viva e ci aiuti a vedere un altro mondo possibile, dove la solidarietà, l’attenzione ed il rispetto
per l’altro ci faranno sentire insieme nella stessa
barca, fratelli e sorelle, perché figli dello stesso Padre. È questa la Buona Notizia che questo Bambino è venuto a portarci. Un affettuoso e fraterno
abbraccio. Suor Fernanda Pellizzer, missionaria
Comboniana.
INAUGURAZIONE POLO SCOLASTICO
DEL VANOI
Il giorno 29 novembre c’è stata l’inaugurazione
del nuovo POLO SCOLASTICO DEL VANOI,
a Canal San Bovo, in località Lausen.
Alla cerimonia sono intervenute numerose autorità, in rappresentanza dell’Ente Provinciale,
Regionale, della Comunità di Valle, del Comune di Canal San Bovo, naturalmente le autorità Scolastiche. La popolazione è stata invitata
a partecipare a questo momento significativo
per la Valle, che segna un punto di arrivo, con
il completamento di un’opera attesa da tutti ma
che è soprattutto un punto di partenza che si
proietta verso il futuro.
Nel piazzale della scuola, dopo i saluti e gli interventi delle autorità competenti, c’è stata la benedizione del parroco, don Costantino Malcotti che
con brevi parole ha espresso l’auspicio che questa
scuola rappresenti una realtà aperta, in cui tutti si sentano uguali (in quanto a dignità e diritti),
dove però l’attenzione e l’aiuto sappiano privilegiare chi ne ha maggior bisogno. L’artista Giuliano Orsigher ha illustrato la sua opera, collocata
al centro del piazzale antistante l’edificio scolastico, mentre una studentessa delle medie ha letto un messaggio, espresso anche attraverso un
pannello realizzato dalle ragazze e i ragazzi, con
le impronte delle loro mani, dal titolo: “Le nostre
mani per costruire il futuro”. I ragazzi hanno concluso il messaggio con un pensiero speciale per la
loro compagna Jennifer. Eccolo:
“Le nostre mani sono come farfalle dai diversi co-
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lori che si alzano libere al cielo, Sono mani che salutano felici, Mani che si scambiano segni di pace, Mani che si stringono pere sciogliere i nodi che
tengono ammainate le vele della nostra vita. Sono
mani, le nostre, che hanno bisogno delle vostre, di
voi adulti.
Hanno bisogno di sostegno, fermezza, dolcezza…
Perché non è facile alzare le vele e prendere i venti del
destino, dovunque spingano la barca, non è facile
dare un senso alla vita ma sappiamo che è sicuramente insostenibile una vita senza senso.
Le nostre mani vogliono intrecciarsi alle vostre, sicure
della forza che solo una comunità può avere.
Le nostre mani infine si muovono verso una dolce carezza sul viso di Jenny, abbiamo bisogno anche delle sue… di mani.”
L’inaugurazione è proseguita nella sala auditorium, dove Andreina Stefani ha esposto la “storia” del nuovo Polo Scolastico. Successivamente hanno preso la parola l’assessore provinciale
Marta Dalmaso, l’architetto Andreatta e altri;
Giuliana Dell’Antonia ha espresso la sua soddisfazione nel vedere portata a termine l’opera
che stava tanto a cuore al marito, Luigi Zortea e
il proprio ringraziamento per quanti hanno creduto in questo risultato. Nella sala mensa poi
era stato allestito un rinfresco, infine i presenti,
guidati dai ragazzi delle Medie, hanno potuto
visitare i locali della scuola.
La struttura ospita quattro ordini di scuola: asilo nido, scuola dell’Infanzia, scuola primaria e
scuola secondaria di primo grado per un totale
di 150 utenti.
Ci aiuta ancora Andreina Stefani a ripercorrere le
fasi salienti della realizzazione del nuovo edificio
scolastico che è stato voluto e concretizzato dalla
precedente Amministrazione Comunale col sindaco Luigi Zortea, con il convinto sostegno della
Giunta, di cui Andreina era assessore alla Cultura e in tale ruolo ha seguito in prima persona l’iter di realizzazione.
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La storia del nuovo Polo Scolastico è iniziata quasi dieci anni fa quando, durante l’Amministrazione Micheli (2000 – 2003) era stato
ottenuto un finanziamento per la ristrutturazione dell’edificio esistente e per costruire una nuova scuola dell’Infanzia, unica per tutta la Valle;
con l’amministrazione Zortea c’è stata la valutazione complessiva del progetto, secondo gli obiettivi programmatici presentati in campagna
elettorale; il Polo doveva essere un luogo d’incontro delle frazioni della Valle, di risposte alle
aspettative delle famiglie, un luogo di cultura, di
istruzione, di educazione, di volontà di investire sul futuro.
Dal sindaco l’assessore Andreina ricevette l’incarico di portare avanti questo progetto che in
concreto prevedeva: un asilo nido, per favorire la conciliazione famiglia – lavoro; un’unica scuola dell’infanzia, per uscire dalla situazione frazionale, con numeri di bambini
ormai troppo ridotti; una scuola elementare e una scuola media in Valle, come segno
forte per una comunità che vuole guardare avanti, una scuola come servizio al territorio e
che si apre alla Valle vicina, mettendo a disposizione una struttura d’avanguardia, una sfida per sperimentare la riforma scolastica che
vede i primi otto anni di scuola dell’obbligo come un unico ciclo; una mensa all’interno dell’edificio scolastico, per praticità d’accesso ma soprattutto come ulteriore momento educativo.
La verifica strutturale del vecchio edificio, il rispetto delle normative antisismiche, l’impossibilità di utilizzare l’interrato, la difficoltà di accostare un altro edificio accanto al precedente,
hanno convinto l’architetto Andreatta, tecnico dell’ITEA, ente convenzionato con il Comune per la realizzazione dell’opera, a proporre la
demolizione dell’edificio vecchio per costruirne
uno unico, funzionale e innovativo, in bioedilizia ad alto risparmio energetico. L’arch. Andre-
atta, con la sua personalità forte ed audace ha
saputo infondere fiducia sulla bontà dell’operazione, mentre il geometra Varnieri, suo collaboratore, ha saputo mediare ed è risultato
importante punto di riferimento, con la sua disponibilità e competenza. L’assessore Stefani
si attivò per ottenere nuovi finanziamenti della Provincia, presso gli Enti locali, nella persona del sign. Grisenti, presso il dirigente De Col
e l’assessore provinciale Gilmozzi. La Direzione
Lavori, dopo il trasferimento di Andreatta passò all’arch. Bandera che avviò la demolizione
del vecchio edificio, compito affidato alla ditta Zugliani che trent’anni prima aveva lo aveva costruito. L’appalto per la costruzione venne
vinto dalla Coop. BTD di Primiero e vi furono
coinvolte molte altre ditte, anche locali. Il progetto è stato portato avanti interessando dall’inizio tutti i soggetti coinvolti: dagli insegnanti
di ogni ordine di scuola, alla coordinatrice pedagogica delle scuole dell’Infanzia Riccarda Simoni, al Dirigente dell’Istituto Comprensivo di
Primiero Bonesini: un’esperienza impegnativa
e laboriosa ma molto soddisfacente. Non sono mancati momenti molto delicati, non sempre facili da gestire, quali la presentazione del
progetto alla popolazione, la necessità di trasferire gli alunni durante i lavori, permettendo
uno svolgimento regolare delle attività scolastiche: i ragazzi delle Medie vennero collocati nella Casa delle Associazioni, a Canale, i bambini
delle elementari nella scuola di Mezzano, con
l’opportunità di un’esperienza di incontro utile
e interessante.
Il trasloco nel nuovo edificio, prima previsto per il
2009, è potuto avvenire solo nel giugno del 2010,
quando, dopo una lunga trafila burocratica, sono potuti arrivare i nuovi arredi, scelti con cura,
nel rispetto delle varie normative, dal geometra
Varnieri e dal geom. Ivano Tomas, su incarico del
Comune. L’appalto è stato dato alla Ditta Giochi
Impara Smit. Preziosa la disponibilità degli operai comunali per i numerosi spostamenti. Gli appalti relativi alla cucina, gestiti dal geometra Rattin Ettore e dal segretario com. Sperandio Lino
sono stati affidati alla ditta Zoller, per la cucina,
alla ditta Braus per i tendaggi e alla ditta Loss
Claudio e Loredana per l’arredo esterno. L’Istituto Comprensivo, grazie alla disponibilità del tecnico Dario Broch e del personale amministrativo
Sabrina Campaldini e Cinzia Sicheri, ha allestito il laboratorio informatico, con ben 15 computer. Il Comune di Canal San Bovo ha impostato
la gestione della cucina unica a servizio dell’intero polo, con l’integrazione della cuoca dipendente
comunale e la creazione di altri due posti di lavoro, con il supporto determinante della Comunità di Valle, con il segretario Serafini per l’aspetto sindacale, e con la referente per la gestione ed
il servizio mensa Elisa Faoro, con la disponibilità dell’amministratore delegato Solenghi e del referente di zona Cazzoli, della Cooperativa Italiana Ristorazione, ditta che già effettua il servizio
mensa scolastica nel Primiero. Nell’estate 2010 l’edificio è finalmente pronto per l’avvio del nuovo
anno scolastico. Per prima si apre una sezione
dell’Asilo Nido sovra comunale, con sedi a Canale e a Tonadico, il cui progetto educativo è affidato alla Cooperativa Bellesini, mentre i servizi correlati sono gestiti dall’associazione “l’Albero” e la
responsabile del settore sociale è la signora Michela Tomas.
A settembre, all’inizio dell’anno scolastico si è sperimentata, positivamente, la convivenza fra tutte
le realtà utenti del Polo Scolastico del Vanoi. Ultimo atto l’assegnazione all’artista locale Giuliano
Orsingher della realizzazione dell’opera artistica
situata nel piazzale e che, realizzata con elementi
tratti dall’ambiente locale, come nello stile dell’autore, ben si inserisce nell’ambiente stesso e lo caratterizza..
L’ex assessore Stefani desidera esprimere tre
ringraziamenti particolari: al sindaco Luigi
Zortea per la tenacia e la caparbietà dimostrate
nel perseguire la realizzazione del progetto e per
la fiducia accordatale nell’affidarle l’incarico di
seguirne i passi; al geometra Varnieri che è stato per lei il più importante punto di riferimento
nel prosieguo dell’opera e alla sua famiglia che
l’ha sempre supportata e sopportata quando
questo prolungato impegno ha avuto la precedenza. Nell’auspicio che il dialogo, la collaborazione e la condivisione sperimentata in questi
anni di lavoro caratterizzino anche tutta l’azione futura.
LA GIORNATA DEL RIUSO
Sabato 6 novembre è stata organizzata la 13°
Giornata del Riuso, ospitata questa volta a Canal San Bovo, all’interno della palestra comunale, a Lausen e aperta al pubblico dalle 9 del
mattino alle 16.00 del pomeriggio. La giornata
che viene riproposta due volte l’anno, in autunno e in primavera, a turno, nei vari paesi della Comunità di Valle, è promossa dall’Azienda
Ambiente, in collaborazione con numerose associazioni e comitati presenti sul territorio. Sono
Voci di
Primiero
da evidenziare le finalità di questa iniziativa che,
attraverso lo scambio, a costo zero, dei più svariati oggetti, usati ma in buono stato, dal vestiario alle suppellettili per la casa, dai libri alle attrezzature sportive, agli elettrodomestici ed altro
ancora, consente di frenare la corsa alla discarica, rendendo utile per gli altri ciò che non risulta
più utile per noi.
Zor - Ro
PRADE
BATTESIMI
Durante la Santa Messa del 14 novembre scorso
abbiamo accolto nella nostra Comunità EVELYN
STEFANI, presentata al fonte battesimale dalla
mamma Micaela Turra, daL papà Omar e dal
fratellino Cristian. Alla piccola ed alla sua famiglia cada l’augurio di una vita di fede, fecondità
e serenità.
dicembre 2010
zortea
Tempo di Avvento
Con la festa di Cristo RE, termina un anno liturgico e con la prima domenica di Avvento ne
ricomincia un altro. Ricominciare un nuovo
anno è vivere la gioia della vita che riprende.
Anche l’Avvento, che segna l’inizio di un nuovo anno l’liturgico, ci propone un messaggio di
vita: a Natale il Signore si fa dono per noi e realizza una speranza che si farà più grande con
la partecipazione alla luce nella Pasqua del Signore. E una bella opportunità che ci è offerta
per lasciarci coinvolgere, in famiglia, in gruppo e soprattutto in comunità. Gesù ancora una volta si mette al nostro fianco e si offre come compagno di viaggio per aiutarci a vivere
la quotidianità con entusiasmo e gioia. A noi
l’attenzione e l’accoglienza di aprirgli il nostro
cuore.
Per sottolineare e richiamare la nostra attenzione su questo momento forte dell’Anno Litur-
•
23 •
gico, il gruppo di animazione comunitaria di
Prade e Zortea ha proposto un percorso di preghiera. Ogni domenica durante la celebrazione Eucaristica è stata preparata una preghiera che è stata distribuita a tutti i fedeli presenti,
preghiera che ci ha accompagnato durante la
settimana, insieme anche al prezioso calendario dell’Avvento proposto dalla diocesi, un sussidio utilissimo per pregare ogni giorno soprattutto in famiglia. Per non dimenticare, inoltre
ogni domenica, con il supporto di un cartellone e stata esposta una frase particolarmente significativa tratta dalla Parola di Dio. Gesù
non nasce una volta l’anno, è sempre con noi,
ma noi assediati purtroppo dal frastuono pubblicitario e dalla frenesia del vivere quotidiano,
rischiamo di non accorgerci di quanto abbiamo bisogno di aprirgli il nostro cuore e renderlo partecipe della nostra vita per renderla più
BELLA. In questo PERCORSO di preparazione
al Santo Natale, ci siamo impegnati attraverso la preghiera per andare incontro al Signore, Lui che si donerà a noi con il suo amore infinito e allora sarà Natale… sarà Natale ogni
giorno!
Come eravamo
LAUREE
A distanza di pochi giorni una dall’altra, nel mese di ottobre si sono laureate le sorelle PATRIZIA E
DANIELA SPERANDIO.
Patrizia presso la Facoltà di Economia di Trento
discutendo la tesi “Autonomia tributaria negli Enti Locali: Analisi di un caso”. Relatore il prof. Andrea Francescani.
Daniela presso la Facoltà di lettere e filosofia –
Mediazione linguistica per le imprese ed il turismo di Trento presentando la tesi “The Paneveggio Pale of San Martino Natural Park:
illustrations, target ardysis and new tourist and
cultural propoals”.
Alle neo dottoresse vadano le congratulazioni della nostra Comunità unitamente all’augurio di una vita piena di soddisfazioni e di
successo.
Anche nel 1935, come è scritto nella lavagna, si facevano i corsi di aggiornamento, e corsi molto seri ,come indica il titolo: CORSO SERALE DI CONTABILITA’ INDUSTRIALE. La signora Maria ha trovato questa fotografia e ha riconosciuto tutte le persone presenti: purtroppo sono morte tutte, ma sarà confortante per i discendenti rivedere i loro cari e sapere
che anche nel 35 a Caoria si facevano cose importanti, perché la cultura migliora sempre
la qualità della vita.
Cominciando da sinistra in piedi: Corona Giovanni (Castigo), Sperandio Timoteo (Siro),
Sperandio Angelo Sass, Stefenon Lino Barela, Caser Adolfo Giacomon, Bonat Lidia (moglie del maestro Bruni), Maestro Bruni, Loss Camillo Cope, Sperandio Alfredo Martinot,
Sperandio Rodolfo Martinot, Cecco Tranquillo Tabachin. Seduti: Cecco Matteo Strac, Loss
Egidio Vicenz, Caser Ilario Giulgio, Sperandio Pellegrino Gabbana, Sperandio Giovanni Panadel, Sperandio Michele Sass, Loss Andrea Lustro, Sperandio Bruno del Pin, Orsingher
Francesco Carlon.
Sport
Voci di
Primiero
24 •
La torre municipale:
una storia travagliata
Ervino Filippi Gilli
a cura di Manuel Simoni
SCI DI FONDO
È iniziata ufficialmente il 10 dicembre a Trento
la nuova stagione degli sport invernali. In questa occasione, oltre alla presentazione dell’agenda dello sciatore del Comitato Trentino, è stato
consegnato il premio “Lions TrentinoNeve”.
Quest’anno il Premio, che come di consueto va ai
giovani che si sono distinti nello sport e sui banchi di scuola, è stato assegnato a Ruben Bozzetta
forte fondista di ottime speranze dell’US Primiero.
Il premio consiste in una borsa di studio del valore di 1500 euro che i tre gruppi Lions del Trentino
(Primiero e San Martino di Castrozza, Fiemme e
Fassa e Trento Host) propongono ogni anno in
collaborazione con il Comitato Trentino della Fisi.
Nell’ultima stagione Ruben ha ottenuto la medaglia d’argento ai campionati italiani Gundersen
di Boscochiesanuova e una medaglia di bronzo
sprint nella Fis junior di Forni di Sopra, piazzan-
VOCI DI PRIMIERO
MENSILE DI FORMAZIONE
INFORMAZIONE E CULTURA
Ervino Filippi Gilli da
tempo collabora con
la nostra associazione
culturale.
Nell’occasione dei cenLa torre
municipale:
to anni della torre civiuna storia
travagliata
ca di Fiera di Primiero ha compiuto una
minuziosa ricerca di
documenti e foto che
hanno consentito di
ricostruirne la storia.
“Voci di Primiero” ha
raccolto la proposta di
farne un libro stampato recentemente presso la Litografia “Effe e Erre” di Trento.
Per dare un’idea di come sia organizzata la nuova opera riportiamo fedelmente l’introduzione che lo stesso autore ha fatto:
"La Torre Municipale o campanile della Cèsa Nova,
il più giovane tra gli edifici monumentali di Fiera, ha
una storia così complessa e travagliata che pochi altri edifici della borgata possono vantare e che, nel
centenario della sua realizzazione, vale la pena di
raccontare.
La ricostruzione storica qui fatta deriva dallo spoglio dei documenti presenti nell’archivio del Comune
di Fiera di Primiero, di quello della Ditta Trotter (ora di proprietà dell’Arch. Nicola Chiavarelli che qui si
vuol ringraziare per la collaborazione prestata) e di
quello parrocchiale. Oltre a queste tre fonti primarie
ci si è avvalsi delle pubblicazioni Primiero di Ieri e di
Oggi e Teatro Vita primierotta 1774-1995; in quest’ultimo libro compaiono le immagini di alcuni documenti con numero di protocollo o carta intestata del
Municipio di Fiera (quali il manoscritto posto nella
prima pietra e la lettera di ringraziamento per la donazione al cav. Terrabugio) purtroppo non più rinvenuti nell’archivio comunale.
Il libro è strutturato in tre parti principali, a loro volta divise in capitoli: la prima ricostruisce gli eventi che
hanno portato alla realizzazione della torre civica, lo
descrive architettonicamente, ne ripercorre gli interventi di manutenzione, ricorda gli usi diversi che negli
anni se ne è fatto e raccoglie gli articoli apparsi sulla
stampa. La seconda è dedicata sia ai manoscritti consultati ed alla loro “trascrizione”, sia ad alcune parti
del Regolamento Edilizio per la Contea Principesca del
Tirolo (Legge 15.10.1900) in quanto più volte richiamate in vari documenti.
Al termine sono riproposte le copie dei disegni originali di progetto come sono state rinvenute in archivio.
Le immagini d’epoca sono tratte dall’archivio di Luciano Zagonel e di Giacomo Simion, a cui vanno i più
sentiti ringraziamenti, mentre quelle più recenti sono
di proprietà della Biblioteca di Fiera e del Municipio
di Fiera."
Ervino Filippi Gilli
•
dosi secondo nella graduatoria del Circuito provinciale Melinda.
Dietro ai banchi nell’ultima stagione ha frequentato la terza Liceo Economico per l’Impresa presso
l’Istituto Comprensivo di Scuola Primaria e Secondaria di Primiero, con una media dei voti conseguiti nello scrutinio finale pari a 7,20. Le materie dove
eccelle sono educazione fisica (dieci), matematica
e informatica (otto) e Geografia Economica (otto).
PALLAVOLO
Si è chiuso con una vittoria il 2010 della squadra femminile di pallavolo dell’Us Primiero. Con
il 3 a 1 rifilato al Marter nell’ultima giornata, il
team primierotto ha consolidato così il terzo posto in classifica al termine dell’ultima partita prima della pausa natalizia. Sicuramente positivo il
terzo posto in classifica a pari merito con il Valle
dei Laghi, un punto di partenza importante per
la ripresa del campionato che vedrà le ragazze
dell’Us Primiero impegnate in casa contro la seconda forza del campionato, il Risto3 Volano, per
un importante confronto che metterà alla prova
le ambizioni del team che nel corso degli anni ha
fatto registrare una crescita costante. Crescita che
ha interessato tutto il movimento della pallavolo valligiano grazie all’ottimo lavoro della sezione
volley dell’Us Primiero che può contare tra le proprie fila su moltissime giovani appassionate che
garantiranno un futuro solido alla società.
La torre municipale: una storia travagliata
dicembre 2010
Associazione
culturale
Voci di Primiero
Reg. Stampa Trib. TN n. 368 - 20 marzo 1982 - Dir. resp.: Michele Simion • Ed. Associazione Culturale Voci di Primiero - Fiera - Via Terrabugio 18
Tel. e Fax 0439/762717 • Comitato redaz.: Sandro Gadenz, Floriano Nicolao, Luigi Zanetel, Pietro Zanetel, Parroci di Primiero • Stampa: Litografia EFFE e ERRE
- Trento - Tel. 821356 - Poste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 convertito in legge 27/02/2004 n. 46, art. 1, comma 2 - DCB Trento - Tassa pagata
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