A scuola con Pitagora - Istituto Comprensivo Spinea 1
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A scuola con Pitagora - Istituto Comprensivo Spinea 1
A scuola con Pitagora Classi quarte A e B Scuola Primaria C. Goldoni Perché questo lavoro • Bagni diceva che la storia può esser molto utile per la didattica e la didattica per la storia. La storia può essere uno spunto per motivare i bambini all’apprendimento dei concetti matematici e dare un’immagine dinamica di un sapere matematico da costruire e ricostruire da diverse prospettive. • Questo lavoro quindi mira a: – stimolare e incrementare l’indagine matematica: curiosità, esplorazioni e scoperte; – fornire occasioni per degli approfondimenti, per capire dove un oggetto matematico ha le sue radici storiche e geografiche; – trovare spunti per una geometria dinamica; • Avviare i bambini all’organizzazione di attività di ricerca attraverso la metodologia del gruppo collaborativo. • La matematica è come il gioco della dama, adatta ai giovani, non troppo difficile, divertente … (Platone) • Il Sapere è scritto nel libro della natura, che ci sta continuamente aperto davanti. Ma non si può leggerlo se prima non si impara la lingua in cui è scritto, e questa lingua è la matematica (Galileo) Attività Con l’ins. Girelli i bambini hanno parlato del significato che nella Bibbia viene dato ai numeri. Noi invece abbiamo parlato del significato che avevano i numeri presso i pitagorici, partendo dalla lettura del 3° cap. di “Cenni di storia e filosofia della matematica” di M. L. Caldelli, che ho sintetizzato per adattarlo alla mia classe. Il doppio aspetto di numero e di figura ci ha portato a rappresentare i numeri triangolari e i numeri quadrati, a riflettere su questi numeri e a trovare la regola che genera la successione dei numeri triangolari e dei numeri quadrati. I pitagorici si occuparono anche delle figure geometriche solide, a cui davano un’interpretazione cosmologica: siamo passati così alla costruzione di tutti i solidi regolari. Tra le figure piane regolari, i pitagorici privilegiarono il pentagono, dal quale ricavarono, tracciando le diagonali, la stella a cinque punte che divenne il simbolo della scuola. In classe abbiamo utilizzato le conoscenze e le tecniche possedute per disegnare con riga, compasso e goniometro questo poligono, e costruire la stella a cinque punte. Strumenti • I bambini hanno utilizzato per le attività di costruzione delle figure geometriche sia Micromondi che Geogebra. • La lavagna digitale è risultata molto utile sia per la ricerca in Internet delle immagini, sia per mostrare le procedure per la costruzione dei poligoni regolari, che servivano per la costruzione dei poliedri. • I bambini hanno lavorato sia in classe utilizzando goniometro, righello e compasso, che nel laboratorio di informatica. Pitagora • Pitagora nacque a Samo, isola dell'Egeo, intorno al 570 a.C. • Egli viaggiò molto: fu in Egitto e a Babilonia e forse anche in India. Nei suoi viaggi raccolse molte informazioni matematiche, astronomiche, ma anche religiose. • Tornato in patria, si stabilì a Crotone, nella Calabria di oggi, e vi fondò una scuola di aristocratici che aveva tutte le caratteristiche di una setta segreta. A questa scuola potevano partecipare anche le donne. • Gli appartenenti alla scuola pitagorica avevano un loro codice segreto. Localizzazione Tutto è numero • L'idea che caratterizzava i pitagorici era che l'Archè (= il principio di tutte le cose) non andava ricercata negli elementi naturali quali l'aria, l'acqua, il fuoco e la terra, ma nel NUMERO. • Il motto dei pitagorici era: "Tutto è numero". Il numero è l'elemento di cui tutte le cose sono costituite: dal mondo che ci circonda al moto degli astri, al succedersi delle stagioni, dalle armonie della Musica al ciclo della vegetazione. L’unità genera tutti i numeri • Quando i pitagorici parlavano di numeri si riferivano ai numeri naturali, esclusi lo zero e l'uno. • L'unità veniva pensata come un punto isolato. • Ciascun numero era considerato il raggruppamento di più unità tutte uguali. • Ogni raggruppamento aveva il doppio aspetto di numero e di figura, per cui matematica e geometria erano la stessa cosa. • L'unità non era considerata un numero, ma ciò che generava i numeri, sia quelli pari che quelli dispari. Significati attribuiti ai numeri • Per i pitagorici i numeri dispari avevano attributi maschili e i numeri pari attributi femminili. • Il numero 2 era il primo numero femminile. • Il numero 3 era il primo vero numero maschile, simbolo dell'armonia e della perfezione, essendo costituito di unità e diversità. • Il numero 4 simboleggiava la giustizia, il far quadrare i conti. • Il numero 5 era il numero del matrimonio, essendo la somma del primo numero maschile e del primo numero femminile. 10 • Il numero 10 era considerato il numero più sacro di tutti, perché era il simbolo dell'universo, essendo la somma di tutte le dimensioni geometriche possibili. • I pitagorici seguivano questo ragionamento: – un punto è il generatore delle dimensioni; – due punti determinano una linea, che possiede una dimensione; – servono tre punti non allineati per avere un triangolo che è una figura a due dimensioni; – quattro punti non disposti sullo stesso piano generano il tetraedro che è una figura tridimensionale. • La somma 1 + 2 + 3 + 4 rappresenta tutte le dimensioni ed è proprio il numero 10. Aspetto figurale dei numeri • Il numero inteso come raggruppamento di più unità materiali poteva assumere l'aspetto di figura per cui c'erano i numeri quadrati e i numeri triangolari. Numeri triangolari Per passare da un numero triangolare all’altro basta aggiungere il numero successivo a quello aggiunto prima… I numeri quadrati Per passare da un numero quadrato all’altro basta aggiungere il numero dispari successivo a quello aggiunto prima… La somma di n numeri dispari è sempre un numero quadrato! I solidi e il loro significato • Mentre nel piano abbiamo un'infinità numerabile di poligoni regolari, nello spazio tridimensionale si possono realizzare soltanto cinque poliedri regolari: – – – – – il Cubo, il Tetraedro, l'Ottaedro, il Dodecaedro l' Isocosaedro • Questi poliedri regolari sono chiamati "figure cosmiche" per i significati che i pitagorici vi attribuirono. • Le figure erano dette "cosmiche" perchè, secondo la filosofia del tempo, tutta la natura è costituita da particelle piccolissime: tetraedri per il fuoco, ottaedri per l'aria, icosaedri per l'acqua e cubi per la terra. Il dodecaedro era il modello per l'universo. Costruzione dei poliedri • Per costruire i poliedri regolari i bambini hanno prima di tutto imparato a costruire i triangoli equilateri, i quadrati e i pentagoni utilizzando le conoscenze e le tecniche in loro possesso: • Idea di retta, semiretta, segmento • Concetto di angolo, lati dell’angolo, vertice • Capacità di misurare gli angoli con il goniometro e di utilizzare righello e compasso • Conoscenza dei termini relativi alla circonferenza: centro, raggio, diametro, corda, circonferenza, cerchio Costruzione dei poliedri regolari con le facce triangolari • Ogni bambino/a ha disegnato su un foglio di cartoncino dei triangoli equilateri di misura data e li ha colorati. • Con lo scotch li abbiamo attaccati e abbiamo costruito tanti tetraedri. Lavoro al computer e con la LIM Lavoro sulla carta Costruzione del cubo • Per la costruzione del cubo i bambini hanno prima di tutto imparato a disegnare le facce quadrate usando riga, compasso e goniometro. • Abbiamo insieme concordato la misura del raggio della circonferenza circoscritta al quadrato, per ottenere quadrati congruenti. Lavoro al computer e con la LIM I nostri solidi Il pentagono • Per costruire il pentagono abbiamo disegnato una circonferenza e un raggio, poi abbiamo diviso in 5 parti l’angolo giro e poi unito i 5 punti sulla circonferenza. Lavoro al computer e con la LIM I SOLIDI COSMICI L’ottaedro Il tetraedro Il dodecaedro Il cubo L’icosaedro Osserviamo i poliedri Solido Facce Spigoli Vertici forme delle facce Tetraedo 4 6 4 Triangoli equilateri Cubo 6 12 8 Quadrati Ottaedro 8 12 6 Triangoli equilateri Icosaedro 20 30 12 triangoli equilateri Dodecaedro 12 30 20 Pentagoni Perché le figure cosmiche sono solo cinque? • Il motivo è che la somma degli angoli, che concorrono a formare un vertice del poliedro, deve essere minore di 360°. Con gli esagoni regolari non è possibile costruire un poliedro, perché la somma di tre angoli di 120° è uguale a 360°. Di conseguenza i poliedri regolari possono essere costruiti solo con i triangoli equilateri, i quadrato o i pentagoni. Simbolo di riconoscimento dei pitagorici • Tra le figure piane regolari i pitagorici privilegiarono il pentagono, dal quale ricavavano la stella a cinque punte, che divenne il simbolo della scuola e il loro segno di riconoscimento. Il rapporto aureo nell’arte • La proprietà più interessante di questa figura è costituita dalle diagonali: una diagonale, divisa da un’altra in due parti, sta alla parte maggiore come la stessa parte maggiore sta alla parte minore (una proporzione divina). La parte maggiore è detta "sezione aurea" del segmento che costituisce la diagonale intera. • Possiamo osservare questo rapporto pari a 1,618...(numero d'oro) in molte opere d’arte, dalla pittura alla musica, fino alla natura del creato. Esempi • Negli oggetti di uso quotidiano, possiamo trovare alcuni esempi di sezione aurea: dalle schede telefoniche alle carte di credito e bancomat, dalle carte SIM dei cellulari alle musicassette: sono tutti rettangoli aurei con un rapporto tra lunghezza e larghezza pari a 1,618. Il rapporto aureo nel corpo umano • • • • • In natura il rapporto aureo è riscontrabile in molte dimensioni del corpo umano. Se moltiplichiamo per 1,618 la distanza che in una persona adulta e proporzionata, va dai piedi all'ombelico, otteniamo la sua statura. Così la distanza dal gomito alla mano (con le dita tese), moltiplicata per 1,618, dà la lunghezza totale del braccio. La distanza che va dal ginocchio all'anca, moltiplicata per il numero d'oro, dà la lunghezza della gamba, dall'anca al calcagno. Anche nella mano i rapporti tra le falangi delle dita medio e anulare sono aurei, così il volto umano è tutto scomponibile in una griglia i cui rettangoli hanno i lati in rapporto aureo. Nell’arte La Gioconda di Leonardo Mondrian: accostamento di quadrati e di rettangoli aurei.