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valutazione emotività espressa File - E
EMOTIVITA’ ESPRESSA (EE)
Definizioni


“la misurazione di alcune caratteristiche dell’ambiente
emotivo familiare nel corso di varie patologie, disturbi
o problemi, in genere -ma non esclusivamentepsichiatrici” (Bertrando 1997 p. 18).
Vaughn (1988) la definisce come “indice della
temperatura emotiva nell’ambiente familiare: un
indicatore dell’intensità della risposta emotiva del
familiare in un dato momento temporale. Può
rappresentare un rivelatore della mancanza di affetto
del familiare o del suo interessamento eccessivamente
invadente nei confronti del paziente”.
Definizione del costrutto dell’Emotività Espressa
L’ Emotività Espressa è un costrutto che riflette la
modalità con cui un membro della famiglia esprime,
parlando, le proprie emozioni nei confronti di un altro
componente.
• Possiamo definire l’emotività espressa
come un
termine “umbrella” che descrive un particolare insieme
di aspetti emotivi e comportamentali delle relazioni
familiari (Peters, Calam e Harrington, 2005).
•
Origini del concetto


Da George Brown del Medical Research Council di
Londra insieme al suo gruppo di ricerca, il quale nei
primi anni 60’ descrisse l’emotività espressa come indice
predittivo della schizofrenia.
Dall’osservazione di pazienti psichiatrici deistituzionalizzati emerse che quando venivano reinseriti
nel contesto familiare presentavano peggioramenti, a
volte tanto gravi da rendere necessario un secondo
ricovero in ospedale, in numero maggiore rispetto ai
pazienti che venivano inseriti in altre strutture
pubbliche. Questo portò all’ipotesi che la famiglia
stessa, genitori, coniugi e figli, potesse essere all’origine
del ritorno dei sintomi.

Brown partiva dall’assunto che il paziente
schizofrenico non fosse un soggetto portatore di una
malattia organica modificabile solo da eventi
cerebrali, ma una persona in attivo interscambio con
il suo ambiente (Bertrando 1997). Decise dunque di
individuare le variabili che potevano avere un ruolo
significativo nel peggioramento dei pazienti questi
pazienti. Nacque così una serie di scale che nel loro
complesso formarono l’emotività espressa (EE).

Storicamente il costrutto dell’EE nasce
all’interno degli studi in ambito medico come
dimensione familiare significativamente
rilevante nel predire il decorso di disturbi
psichiatrici (la schizofrenia, il disturbo
bipolare, la depressione i disturbi alimentari)
(Butzlaff & Hooley, 1998; Humbeeck,
Audenhove, Hert, Pieters e Storms, 2002)).
Gli sviluppi
Hanno riguardato diversi aspetti
1) Aspetti metodologici relativi agli strumenti per la valutazione dell’EE: strumenti
di misura
2) In ambito psichiatrico,


A partire dai primi risultati in ambito psichiatrico, sono stati ideati una serie di
programmi di intervento volti a ridurre il livello di EE familiare al fine di prevenire le
ricadute (Humbeeck & al.,2002) prima con il disturbo schizofrenico e poi con altri
tipi di sofferenze psichiatriche
Utilizzo dell’EE anche in contesti non familiari (ad esempio nel contesto di cura)
(Bhugra & McKenzie, 2002; Humbeeck et al., 2002)
3) L’EE è stata estesa all’indagine con genitori di pazienti in età evolutiva con
diversi tipi di problemi.
Riguardo a quest’ultima area, la ricerca si è recentemente orientata all’indagine
dell’EE in differenti contesti di sviluppo come, appunto, dimensione del
parenting sia in situazioni di normalità che di rischio evolutivo
La misurazione dell’EE
Il primo strumento per la misurazione dell’EE è la Camberwell Family Interview
(CFI) ideata da Brown (1962) per valutare cinque componenti dell’emozione
espressa: ipercoinvolgimento emotivo, commenti critici, ostilità,
sottolineature positive e calore.
 Tutte le ricerche a partire dagli anni ‘60 fino circa agli anni ‘90 sono state
infatti condotte attraverso la CFI
 La CFI è stata usata in differenti contesti culturali occidentali con risultati
concordanti; meno chiari i risultati su culture diverse forse dovuti a
differenze culturali nell’espressione delle emozioni (!)
Nel 1986 Magana e collaboratori introducono un nuovo strumento, il Five Minute
Speech Sample – FMSS- che viene proposto come un metodo breve per la
valutazione dell’EE
Questioni aperte sulle possibili connessioni
1) Relazione tra EE e psicopatologia del figlio
2) L’EE è un fattore di rischio (Asarnow et al, 2001) che può
contribuire allo sviluppo di un disturbo:
in un bambino
 In un bambino vulnerabile

3) L’EE è un “tratto” stabile del genitore o uno “stato” in risposta a
certe caratteristiche del bambino? (van Os et al., 2001)
Se è un tratto, allora si suppone una stabilità della EE del
genitore che, come tale, deve sempre manifestarsi
 Se è uno stato, allora quale/quali
caratteristiche/comportamenti del bambino mantengono o
elicitano l’EE del genitore?

4) Grado con cui la psicopatologia del genitore influenza l’EE
dello stesso
5) Tali questioni riguardano l’EE globale o “solo” le sue
componenti? E in questo caso, quali?

6)
Schreiber et al. hanno trovato come l‘iper-coinvolgimento (EOI) genitoriale
sia una risposta a circostanze specifiche che riguardano il bambino,mentre
il criticismo (CRIT) una caratteristica di tratto
Che cosa si intende per adeguata EE? Si può parlare di EE
media?
ATTUALMENTE
La maggior parte degli studi hanno indagato gli aspetti di
relaziona tra EE del genitore e esito evolutivo del figlio

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



Leff e Vaughn (1985) distinguono i familiari ad alta e bassa emotività in base a quattro caratteristiche:
• Rispetto delle necessità relazionali del paziente I familiari ad alta EE sono intrusivi, cercano il contatto con il
paziente indipendentemente dalle sue richieste e vogliono esercitare un controllo su di essi; i familiari a
bassa EE sono maggiormente capaci di adattarsi alle richieste e ai bisogni espressi dal paziente
• Legittimazione della malattia I familiari ad alta EE considerano il paziente responsabile delle sue
azioni,anche di quelle che sono chiaramente dovute ai suoi sintomi, mentre i familiari a bassa EE cercano di
capire le azioni del paziente e riconoscono quelle che sono legate alla sua patologia.
• Aspettative per il paziente I familiari ad alta EE nutrono aspettative piuttosto alte per il paziente,
indipendentemente dalla sua patologia e dai suoi sintomi, i familiari a bassa EE nutrono invece aspettative
realistiche e tollerano meglio livelli di funzionamento sociale anche molto bassi.
• Risposte emotive I familiari ad EE rendono in modo a volte eccessivamente drammatico le loro reazioni ai
sintomi del familiare e tendono ad assumere atteggiamenti rigidi in risposta ai suoi momenti di crisi. I
familiari a bassa EE sono capaci di controllare la loro emotività e sanno adottare risposte flessibili.
Bertrando (1997) ritiene sia necessario considerare con cautela questa classificazione in quanto non sempre
vengono riscontrati gli atteggiamenti individuati da Leff e Vaugh.
Strumenti










Camberwell Family Interview (Brown, 1962) classificava le espressioni emotive in
cinque dimensioni:
1) criticismo,
2) ostilità,
3) ipercoinvolgimento emotivo,
4) calore,
5) osservazioni positive.
Nella forma originaria l’intervista era estremamente dispendiosa e lunga per cui
venne in seguito approntata una ben più breve forma della durata di cinque
minuti: il Five Minute Speech sample (FMSS, Magana, 1986) uno strumento più
semplice e facilmente gestibile con un’ampia varietà di soggetti.
Alta EE


lo stile genitoriale high EE è caratterizzato da una
scarsità di comunicazione, difficoltà di dialogo,
incapacità di ascolto; inoltre l’atteggiamento critico che
questi mostrano nei confronti del caro è dovuto
all’attribuzione dei problemi del soggetto a cause
interne e controllabili in modo che possano così mettere
in atto un atteggiamento di biasimo nei loro confronti e
un iper coinvolgimento dannoso.
Al contrario un atteggiamento in assenza di
ipercoinvolgimento è legato a maggiore empatia,
tolleranza e migliori capacità di problem solving.

La letteratura suggerisce che alti valori genitoriali
di EE siano associati con una maggiore possibilità
della manifestazione di psicopatologie nei bambini
e poveri successi nell’ outcome di psicoterapie
(Stubbe e altri, 1993; Hibbs e altri, 1991; Asarnow
e altri, 1994).


l’EE in genitori di un campione di bambini dai 7 ai 14
anni con diagnosi di depressione maggiore o distimia. I
soggetti che avevano mostrato scarsa riuscita nella
terapia avevano genitori con un alto EE e
specificatamente con alti livelli di criticismo; inoltre alti
EE nelle madri erano associati a comportamenti
distruttivi nei bambini e alti livelli di disturbi d’ansia.
Ciò suggerisce che alti livelli di emotività espressa nei
genitori possano rappresentare un grande fattore di
rischio per il manifestarsi dei disturbi nei bambini
(Hibbs, 1991).

In particolare è stato rilevato un elevato punteggio
di EE nei genitori di bambini con depressione
(Asarnow, Tompson, Hamilton, Goldstein, & Guthrie,
1994; Asarnow, Tompson, Woo, Cantwell, 2001),
disturbi d’ansia (Stern, 2002), attaccamento
disorganizzato (Jacobsen, Hibbs, & Ziegenhain,
2000) e disturbi della condotta (Schwartz et al.,
1990).


Stubbe e colleghi (1993) affermano inoltre che figli di
madri con un “high” EE mostrano una probabilità otto
volte maggiore di sviluppare disturbi psichiatrici
specialmente per quei disturbi quali disturbi
dell’attenzione e iperattività, disturbi ossessivo
compulsivi e ansia di separazione.
A ciò si aggiunge che uno stile genitoriale con alto
criticismo favorisca in specifico l’insorgere di disturbi
comportamentali mentre un eccessivo
ipercoinvolgimento e iperprotezione sia causa primaria
di disturbi d’ansia e depressione nel bambino.


stile genitoriale impositivo, autoritario privo di elementi
affettivi. Ciò determina l’insorgere nei bambini di sentimenti
di vergogna poiché le problematiche vengono vissute a
causa delle critiche genitoriali come una colpa interna
(Strassberg, 1995).
Secondo la letteratura infatti il costrutto dell’Emotività
Espressa sarebbe un forte indice di come nella realtà
vengano costruite e mantenute le interazioni e le relazioni
tra genitori e figli ad esempio infatti genitori con alti livello
di criticismo potrebbero percepire i comportamenti del figlio
su un versante più grave e problematico mentre genitori con
alto coinvolgimento potrebbero non lasciare al figlio la
giusta autonomia per esprimersi adeguatamente.

St. John Seed e Weiss del 2005, pone l’accento non
solo sulla psicopatologia ma sulla qualità del
benessere materno e familiare inteso come relazioni
soddisfacenti, ambiente affettuoso e caloroso,
realizzazione in ambito lavorativo-sociale che
sembra rappresentare un forte fattore di
protezione dall’emergere di psicopatologie.



con un alto livello di EE erano dieci volte più predisposti a mostrare
un attaccamento disorganizzato. Questo pattern di attaccamento in
letteratura (Lyons-Ruth, 1992) è associato con uno stile genitoriale
ostile e intrusivo che rappresenta anche lo stile “high EE”.
Altri autori come Johnson (2000) sono giunti ai medesimi risultati.
Una interessante ipotesi è stata formulata da un lavoro di Patterson,
Birchwood e Cochrane (2000) con pazienti psichiatrici secondo cui,
le dimensioni dell’ipercoinvolgimento emotivo e del criticismo (un
profilo di Alta Emotività Espressa) possano essere considerate come
una reazione adattiva alle “perdita percepita”, ovvero una risposta
alla crisi del membro della famiglia, soprattutto durante i primi
episodi psicopatologici.


Si è visto che l’EE è legato alla presenza di attaccamento
disorganizzato nell’infanzia (Jacobsen, 2000). Il legame tra queste
due variabili si spiega per il fatto che il pattern di attaccamento
disorganizzato nel bambino è dovuto alla presenza di
comportamenti ostili ed intrusivi nella madre e le due
caratteristiche che portano ad avere un alto punteggio di EE sono
appunto il criticismo ed un eccessivo coinvolgimento nei confronti
del bambino. Queste due attitudini nella madre potrebbero
condizionare il suo comportamento interattivo.
In una ricerca di Hermanss e al. (1989) si è visto che i genitori con
i livelli di criticismo più alti sono quelli che nell’interazione con il
bambino hanno scambi verbali negativi maggiori con i loro
bambini rispetto ai genitori che presentano un livello di criticismo
più basso. Il campione utilizzato nella ricerca di Jacobsen (2000)
non è un campione clinico e tale studio ci offre una prova della
validità dell’EE come un valido strumento di misura della qualità
della relazione madre-bambino.
2.5 Il costrutto dell’Emotività Espressa e il suo ruolo all’interno del contesto del
parenting.
2.5.3 L’emotivita’ espressa caratteristica di tratto o stato del genitore?
•
I ricercatori che si occupano di bambini con disturbi comportamentali hanno
suggerito che i livelli di irritabilità e depressione, nei genitori, sono
parzialmente determinati dalla reazione al loro fallimento di esercitare il
controllo parentale e dalla percezione di coercizione che deriva dal
comportamento dei loro bambini (Hetehrington e Martin, 1986; Patterson,
1982). Dunque i genitori in seguito all’esperienza di una difficile gestione del
comportamento problematico di questo tipo di bambini possono sviluppare
atteggiamenti critici nei loro confronti: i genitori che sono fortemente negativi
con i loro bambini possono istigare in questi ultimi comportamenti oppositivi e
aggressivi. Possiamo quindi concludere che le associazioni tra gli atteggiamenti
genitoriali e il comportamento del bambino hanno principalmente una natura
transazionale con effetti bidirezionali.
2.5.4.1 I disturbi internalizzati : ansia e ritiro
•
Esistono molti modelli che sottolineano l’importanza delle specifiche interazioni
genitore-bambino nello sviluppo dell’ansia del bambino (Chorpita e Barlow,
1998; Hudson e Rapee, 2004). Nonostante questi differiscano in alcuni aspetti,
l’elemento comune e trasversale a tutti, è che uno stile di parenting ipercoinvolto nello specifico iper-prottettivo è legato ad un aumento dell’ansia nel
bambino (Hudoson e Rapee, 2004). In accordo con le teorizzazioni di tali
modelli, i genitori di bambini ansiosi, incoraggiano i figli ad evitare la gestione
delle paure, o forniscono al bambino esperienze di non controllo delle minacce:
questo induce ad un incremento della sintomatologia ansiosa nel bambino.
Gli studi hanno sostenuto che relazioni familiari disadattive
sono il precursore dell’emergere della depressione
(Birmaher, Ryan, Williamnson e Brent, 1996).
• Le famiglie di bambini e adolescenti con disturbi depressivi
sono caratterizzate da bassi livelli di calore, supporto e
comunicazione (Sheeber e Sorensen, 1998) e alti livelli di
negatività, critica e conflitto (Puig-Antinch et al., 1993).
• Birmaher et al. (2004) hanno dimostrato che i bambini che
avevano già sviluppato un MDD mostrano più bassi livelli
di comunicazione e calore e più alti livelli di tensione nella
relazione con il genitore rispetto ai bambini a basso rischio
di depressione. Stein et al. (2000), trovano che le famiglie
di bambini con depressione sono più conflittuali e
discordanti delle famiglie dei bambini a basso rischio.
•
2.5.4.3 I disturbi esternalizzanti
•
•
I bambini con disturbi del comportamento mostrano più frequentemente
difficoltà sia a livello scolastico che a livello sociale (Kupersmidt & Coie,
1990). I genitori di questi bambini generalmente riportano più elevati
livelli di stress rispetto a loro ruolo genitoriale, maggiori livelli di
insoddisfazione (Baker e Heller, 1996), minori livelli di supporto
coniugale (Suarez e Baker, 1997), maggiore negatività e meno calore
nella relazione con il bambino (Campbell, Ewing, Breaux e Szumosky,
1986).
Baker, Heller e Henker (1998) hanno dimostrato un’associazione
significativa tra l’EE delle madri e l’estensione dei problemi
comportamentali del bambino. Nel loro studio (Baker et al, 1998)
l’elevata EE materna nell’età prescolare predice i problemi
comportamentali del bambino al primo anno di scuola elementare anche
se lo stress materno nell’età prescolare media l’effetto dello stato
dell’EE e si mostra come il più forte e significativo predittore dei disturbi
comportamentali del bambino.
Five Minute Speech Sample
(FMSS)
E’ un sistema di codifica che esamina l’atmosfera
emozionale che viene definita all’interno del test come
Emozionalità Espressa (Expressed Emotion) (EE)
esistente tra la persona che parla e il familiare di cui
parla.
Il livello di EE si ottiene valutando gli atteggiamenti, i
sentimenti e l’emozioni che la persona esprime
raccontando del suo familiare.
Descrizione dello strumento


Il FMSS è una intervista breve della durata di
cinque minuti in cui al/ai genitore/i (separatamente)
viene chiesto di parlare liberamente del figlio in
questione e della relazione con lui/lei
L’intervista viene audioregistrata integralmente e
successivamente codificata sulla base di un sistema
di scoring (Magana, 1986) che considera sia aspetti
di contenuto che di tono della voce

L’FMSS valuta due componenti il criticismo
(CRIT) e il livello di coinvolgimento emotivo,
over-involvement (EOI)
La presenza di alti livelli di criticismo viene valutata quando
la fase iniziale riferita al bambino è negativa, quando è
descritta una relazione negativa con lui o vengono rivolte
delle critiche pesanti nei confronti del bambino.
 La presenza di alti livelli di over-involvement è data da altri
indici: presenza di pianto durante il colloquio, espressione di
forti sentimenti di amore, comportamenti di eccessiva
protezione e sacrificio nei confronti del bambino, raccontare
con eccessiva minuzia di particolari eventi passati
riguardanti il bambino e attribuendo a quest’ultimo più di
cinque aggettivi positivi

Setting e materiale
Setting :

All’interno di una stanza destinata ai colloqui.

Può essere realizzato anche in casa è necessario che
le distrazioni e le interruzioni vengano ridotte al
minimo.
Il materiale:

Un audio registratore.

Un cronometro.
Durata del test: 5 minuti
Consegna
“Vorrei che lei mi raccontasse con parole sue,
cosa pensa di (nome del congiunto). Io non
la interromperò con nessuna domanda o
commento: quando le chiederò di iniziare
vorrei che lei mi parlasse per cinque minuti
raccontandomi di come è (nome del
congiunto) e come è il vostro rapporto.
Dopo che lei avrà iniziato a parlare, preferirei non
rispondere a nessuna domanda o commento…
vuole chiedermi qualcosa prima di iniziare?”
La codifica del FMSS
1) INITIAL STATEMENT (+, -, n) : si riferisce all’affermazione con cui il
genitore intervistato inizia il compito;
2) RELATION (+, -, n): riguarda le affermazioni relative al rapporto tra il genitore
e il bambino (in qualsiasi punto del narrato venga espressa; è importante anche
il tono);
3) CRITICISM (CRIT; P/A): commenti negativi sul comportamento o sulla
personalità/carattere del bambino in forma di: contenuto, tono della voce;
4) DISSATISFACTION(P/A): qualsiasi affermazione negativa che non raggiunge
tuttavia i criteri del criticismo
5) EMOTIONAL OVERINVOLVEMENT (EOI): valuta il livello di
coinvolgimento emotivo tra il genitore e il bambino in oggetto. E’ composto da
cinque sottoategorie:
•
•
•
•
•
Self-Sacrificing/ Overprotection /Lack of Objectivity (P/A)
Emotional Display (P/A)
Excessive Detail (frequenza)
Positive Remarks (contenuto e tono) (P/A)
Statement of Attitude (frequenza)
SOTTOGRUPPI EE
A) CRIT, se:



punteggio Initial statement negativo
Punteggio relazione negativo
Uno o più criticismi
B) b/CRIT, se

Presente una o più affermazioni di insoddisfazione
C) EOI, se:

presente qualsiasi delle seguenti categorie:



Sacrificio/comportamento iperprotettivo
Espressione dell’emozione
Presente una delle seguenti categorie



Eccessivi dettagli
Una o più affermazioni di atteggiamento
Eccessivo apprezzamento
D) b/EOI, se presente una delle seguenti




Borderline sacrificio/comportamento iperprotettivo
Uno o più affermazioni di ATTITUDE
Dettagli eccessivi riguardo al passato
Cinque o più positive remarks
E) LOW, se:

Nessuna delle precedenti categorie può essere applicata
PROFILI DI EE
I monologhi verranno valutati in base a due categorie: bassi livelli di Emotività
Espressa (LowEE) o alti livelli di Emotività Espressa (HighEE).
HighEE



ALTO CRIT
ALTO EOI
ALTO CRIT & ALTO EOI
LowEE




b/CRIT
b/EOI
b/CRIT & b/EOI
Low
Frase iniziale (Initial Statement)
Definizione:
La frase iniziale è il primo pensiero espresso
da parte della persona sul suo congiunto.
È valutata come indipendente rispetto al
resto del test. È valutata come:
Positiva
Neutrale
Negativa
Relazione (Relationship)
Valuta cosa il soggetto e il suo soggetto
fanno insieme. Le informazioni che si
riferiscono al momento recente hanno un
peso maggiore rispetto a quelle che si
riferiscono al passato. La relazione è valutata
come :
Positiva
Neutrale
Negativa
Criticismo



Sono commenti negativi relativi al comportamento
o alla personalità del familiare.
Non viene mai siglato se è presente nella Initial
Statement
il rischio è di siglare due volte.
Viene valutata la frequenza con la quale si
presentano.
Criticismo
Frasi che hanno un contenuto negativo:
Es: Mi fa arrabbiare.
Lo odio.
Mi fa infuriare.
2. Viene valutato criticismo la presenza di 3 o più aggettivi
negativi uno di seguito all’altro:
questi aggettivi non devono essere ripetizioni di un o più
tratti negativi. Sono significativi di un senso di
esagerazione.
Es: E’ pazza, viziata ed egoista.
3. Criticismo determinato dalla presenza di tono di voce forte e
duro indipendentemente dal contenuto.

Dissatisfaction
Affermazioni che descrivono comportamenti non
gradevoli ma non sufficientemente negativi da
incontrare i criteri del criticismo.
 Viene codificata la loro Presenza (P) o Assenza (A).
Es: Sono insoddisfatta di lui.
Mi infastidisce quando si prende gioco di
me.
Alcune cose fa infastidiscono.

EMOTIONAL OVERINVOLVEMENT
(EOI)
Valuta il livello di coinvolgimento emozionale
presente tra la persona che racconta e il suo
congiunto.
Si compone di 5 sottocategorie:
1.
Self-sacrificing/Overprotective Behavior/Lack of
Objectivity.
2.
Emotional display
3.
Excessive detail
4.
Statements of attitude
5.
Positive remarks
1° Sottocategoria
a) Self-sacrificing
b) Overprotective Behavior
c) Lack of Objectivity
Per tutte e tre la sottocategorie viene
valutata la Presenza (P) o Assenza (A).
b)Overprotective Behavior
È codificato quando vi è un senso di protezione esagerato
della persona nei confronti del suo familiare.
1. Estrema e incosueta Overprotection:
Es: Non posso andare in vacanza perché mia madre
potrebbe avere bisogno di me.
Mi preoccupo tanto per lui quando esce che
non riesco a dormire fino a quando non è rientrato.
2.
Bordeline Overprotection:
Es: Compro le medicine per lui perché ho paura che
lui dimentichi di comprarle.
C) Lack of Objectivity
La persona giustifica le azioni e i
comportamenti anche poco gradevoli del
suo familiare.
Es: Ha difficoltà a scuola perché ha dei
cattivi insegnanti.
Beve molto perché sta attraversando
un momento particolare.
2° Emotional Display


E’ codificato quando la persona è
commossa, piange o non riesce a parlare
durante l’intervista causa delle due
emozioni.
Si valuta la sua Presenza (P) o Assenza (A).
3° Excessive Details about Past
Questa categoria è valutata quando la persona fornisce un numero
esagerato di informazioni sul suo familiare relative al passato. Tali
informazioni devono essere slegate dal contesto ed evocano la
domanda nello psicologo: “Perché mi sta raccontando questo?”
.
 Viene codificata la Presenza (P) o l’Assenza (A) nel protocollo.
Es: Mio figlio compie 33 anni a giorni. Noi eravamo tanto contenti
di averlo avuto. Avevamo già una figlia … volevo che cominciasse
subito ad andare a scuola. Lui mi chiese “Papà quando posso
cominciare a leggere?” e lui aveva solo quattro anni. Io gli ho detto
“dovrai aspettare ancora un po’”. Ha aspettato fino all’età di 6 anni
quando ha cominciato la prima classe elementare.

4° Positive Remarks



Un aggettivo positivo che elogia un comportamento
o una caratteristiche della persona
Si valuta sulla base del contenuto ma è importante
anche il tono che viene utilizzato.
Si codificano considerando la loro frequenza.
5° Statements of Attitude


1.
2.
Sono codificate quando la persona esprime
sentimenti di amore e di buoni propositi per
il futuro nei confronti del suo familiare.
Viene codificata la loro frequenza.
Affermazioni di amore:
Es:Io amo figlio.
Lo adoro.
E’ tutta la mia vita.
Affermazioni che riflettono la volontà a fare qualunque cosa per il
proprio congiunto nel futuro. (i reports riferiti a a comportamenti
passati sono codificati S-Sacrificing).
Es: Farò qualunque cosa per mio figlio.
Farò qualunque cosa per aiutarlo.
SOTTOGRUPPI:
Ci sono 6 possibili categorie.
A. Critical si assegna in presenza di una delle seguenti
categorie:
initial statement è negativo
La relazione è negativa
Uno o più criticismi
B. Borderline/critical (b/CRIT) si assegna con la
presenza di una o più frasi di Dissatisfaction
SOTTOGRUPPI
C. Emtional Over Involving (EOI) si assegna in
presenza di una i più delle seguenti categorie:
1. self sacrificing/overprotective behaviour
2. Emotional display durante l’intervista
3. Almeno due delle seguenti:
- eccessivi dettagli rispetto il passato;
- uno o più statement attitide;
- 5 o più positive remarks.
SOTTOGRUPPI
D. Borderline Over-involvement (b/EOI) si assegna
in presenza di almeno una delle seguenti categorie:
1. Bordeline self-sacrificing/over-protective behaviour
2. Uno o più statement od attitude
3. Eccessivi dettagli circa il passato
4. 5 o più positive remarks
E. Low si assegna in assenza delle codifiche precedenti.
PROFILI DI EE
I monologhi verranno valutati in base a due categorie: bassi livelli di Emotività
Espressa (LowEE) o alti livelli di Emotività Espressa (HighEE).
HighEE



ALTO CRIT
ALTO EOI
ALTO CRIT & ALTO EOI
LowEE




b/CRIT
b/EOI
b/CRIT & b/EOI
Low
Esempio



MAMMA: “ Allora com’è il mio bambino? Dunque è, penso come tutti i genitori dicono sia il bambino più bello del mondo, no?!
Perché lo dicono tutti! Più che altro più che bello è la, il più bravo, più intelligente, più simpatico, il più tutto penso perché tutti i
genitori diranno così. Sicuramente è la cosa più bella che ho avuto fino adesso, in questo momento è la cosa più bella Fin da
quando è nato che me l’hanno poggiato sopra, poi io ho sofferto tanto per una cosa che non l’ho fatto naturalmente ma l’ho
dovuto fare con il cesareo perché era podalico gli ultimi quindici giorni e quindi la cosa che più, li per li, mi ha fatto
veramente male quindi ho voluto fare l’epidurale e poi restare sveglia però e quindi vedere tutto, tutta l’operazione. E quindi
ho fatto le stesse cose di un parto normale soltanto che non l’ho fatto normale. E fin da quando me l’hanno messo sopra è
stato subito emozionante, tanto, tanto emozionante è una cosa che non si descrive. E poi è stato un simpaticone fin da piccolo,
è stato, è tutt’ora un gran chiacchierone forse anche per questo che siamo tanto comuni, abbiamo tante cose in comune io e
xx, tante tante perché come somiglianza fisica assomiglia al papà, però il carattere, il modo d’essere, tutto proprio uguale
uguale a me quindi per questo che forse magari è esuberante come me, allora è testardo come me quindi ci incontriamo
parecchio anche duramente. Però no, è un bambino molto intelligente e poi ogni cosa chiede sempre perché, vuole spiegazioni
anche prima del tempo magari che di solito la fase del perché, visto, inizia a tre anni no?! Invece lui è già tutto perché,
perché. Ti fa ridere, ti fa morir dal ridere, fa certe scene, racconta anche delle cose dell’asilo, le canzoncine le canta, fa gli
show, si mette a ballare, è tanto simpatico e poi è intelligente: lui ecco, siamo andati a letto ha voluto dieci favole raccontate,
dieci mini favole prima le racconto io poi le racconta lui, quindi è intelligente. Poi io sono un tipo che mi piacciono i libri, mi
piace la lettura, quindi ritrovare un bambino figlio mio che comunque ritrova questo piacere della lettura, questo piacere
della voglia di imparare, no?! Che magari ritrovi anche in te stessa penso che è la cosa più bella che ci sia. E quindi ecco,
come è …, è così!”
Allora, il nostro rapporto…. Il nostro rapporto, te l’ho detto, io l’adoro e lui è tanto, tanto mammone… tanto, tanto. Proprio è,
penso che si calma solo quando proprio è agitato anche la notte se fa brutti sogni, si calma soltanto se lo prendo io. Poi ha
avuto un rapporto lunghissimo con l’allattamento perché l’ho allattato diciassette mesi quindi è stato tanto legato anche da
questo. E….. siamo tanto, ti ripeto, facciamo…. Io cerco di fare tantissime cose insieme a lui dalla lettura alle cose pratiche,
questo anche il papà comunque e lui è tanto attaccato, tanto Basta dire che l’inserimento al nido è finito il diciannove
novembre dal primo settembre, quindi ti lascio immaginare com’è il nostro rapporto. E poi, va be…. Però io non sono
nemmeno troppo buonista nel senso che se sbaglia lo sgrido anche forte, cioè deve capire come stanno le cose perché sennò
non va bene. Non sono così…. Però va be, poi ti risponde in certi modi che li per li anche….. ti metti a ridere, non ce la fai a
sgridarlo quindi. Però ti ripeto anche…. Sono più io che lo sgrido che il padre (5min), io sono più severa, più bacchettona
invece lui forse… però tutte le volte che lo sgrido poi viene qua “mamma scusa” quindi è molto, cioè no è mammonissimo
proprio da morire ed io sono figlissima perché è adorabile. Poi va be io adesso magari ancora di più, ho avuto un periodo,
vengo da un periodo che mi è morto il papà, mi è morta la mamma quindi è stato un attaccamento fortissimo perché
comunque sia è la cosa, l’unica cosa di sangue che mi è rimasta no?! quindi è proprio, è stata una fortuna, per fortuna e lui
l’ha sentito tanto.”
INTERVISTATORE: “ Ok, a posto così. Grazie.”
Esempio
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“La mia relazione con R. la considero buona, in generale molto buona; lo è stat… è stata così fin da subito nel senso che il
bambino ha dimostrato.. eh… si è dimostrato …eh.. affettuoso e disponibile, accogliente fin dal primo momento in cui …eh..
siamo stati insieme.. con nostra grande sorpresa perché.. eh.. ci siamo sentiti amati da subito, amati tra virgolette.. e il
bambino è sempre.. eh … ci ha sempre… eh… ci ha accolti da subito,eh.. avido, avido soprattutto di mamma.. mamma,
mamma, mamma.. sono stata la sua mamma dal primo momento che ci siamo conosciuti tant’è che lui quando dopo, dopo gli
incontri che facevamo in istituto quando rientrava.. eh.. in classe diceva a tutti i bambini che era stata.. la mamma…erano stati
la mamma e il papà a trovarlo…usciti dall’istituto è iniziata la vita insieme, siamo stati da subito la loro ma…io la.. la mamma
e mio marito il papà.. avido soprattutto di mamma, bisognoso di affetto.. eh … lo esprime tantissimo a livello fisico ma anche
a livello … eh … verbale nel senso che mi ripete sempre mamma ti voglio bene mamma, sei bellissima, mamma perché sei
così bella.. eh.... possiamo andare … mmm.. dappertutto purché siamo insieme, purché veda o me o mio marito e il bambino
è tranquillo così…eh…ultimamente .. mmm.. ha manifestato … eh … una certa.. è un bambino molto.. molto… mmm.. pauroso
quindi cerca proprio il contatto, la vicinanza soprattutto della mamma anche probabilmente per insicurezza… eh.. nell’ultimo..
nelle ultime settimane abbiamo fatto molte esperienze nel senso che siamo andati al mare…ha conosciuto.. eh.. degli
amichetti.. eh.. ha fatto nuove esperienze di vita e ha … eh… manifestato proprio l’esigenza di … eh… una sua autonomia
nel senso che lui era proprio desideroso di giocare con gli amichetti, li cercava e quando si.. ehm… ovviamente da lontano
guarda sempre se la mamma è li.. se la mamma è vicina però non è più tanto pauroso, manifesta anche la necessità anche di
autonomia…eh…il legame con la ma…passiamo moltissimo tempo insieme.. perché io sono a casa, i bambini non ..non.. R. non
va ancora alla scuola materna .. eh .. per cui passiamo tutta la giornata insieme.. eh.. ci sono anche dei momenti difficili.. eh…
cerco di affrontarli al meglio… è un bambino molto insicuro, un bambino che tende, tende a starmi sempre attaccato, anche in
casa.. eh.. quando ha momenti di difficoltà… eh.. piange, tende a piangere, a frignare…a fare la lagnetta…e io cerco di..
di…eh…di fortificarlo alle volte anche magari lo lo.. sono molto decisa…lui tende a spaventarsi…tende a spaventarsi quindi
con con, con R. eh.. l’abbraccio, l’accoglienza, la dolcezza sono le, le, le.. proprio i metodi migliori per riuscire a.. per riuscire
a superare anche i momenti critici.. eh.. di.. è un bambino dolcissimo… eh…è molto sensibile, molto molto sensibile…eh…”
Five Mamma Micky
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Allora lui è un bambino di cui io sono orgogliosa (Initial Statment +) perché…perché mamma lo pensa (si commuove e la
commozione dura per tutto il tempo), mi emoziono ecco perché per me è una cosa bella.
Gli altri mi invidiano perché mi dicono ma che bambino che hai ma com’è, dico io c’ho messo l’anima per farlo prima poi per
educarlo come avrei desiderato…in effetti io trasmetto a lui…ciò che mio padre ha trasmesso a me (voce tremante dalla
commozione) (Emotion Display) : la passione per la vita, l’entusiasmo per la vita, di far le cose fatte bene, magari poche ma fatte
bene e portate a termine.
Allora Micky in certi momenti la mamma si arrabbia con lui perché alle volte non ha quella costanza (1 Dissatisfaction) em…cioè
fino a poco tempo fa, fino all’anno scorso era più costante adesso vedo che diciamo è diventato più dispersivo. Allora lui ha
intrapreso due sport, uno sport che è lo sci non so se gliene ha parlato, in cui lui è arrivato primo sul podio e quindi insomma è un
talento. E poi fa piano da cinque anni e suona abbastanza bene anche perché fa solo mezz’ora alla settimana tra l’altro non…non
come si può dire…non applicandosi tutti i giorni però mamma vuole comunque che lo porti avanti lo strumento perché è già
diventato bravo lo dice anche la professoressa, ecco, solo che mezz’ora di piano per un bambino che va a scuola ecco va bene e
non comporta tanto dispendio di energie, mentre lo sci lo occupa per due tre ore per due volte la settimana e purtroppo gli
comporta, il fatto solo di andar là cioè mi sembra che tolga tempo a lui prezioso per fare dell’altro. Però riconosco che ha del
talento anche lì perché ce lo dicono e quindi io diciamo che ho dovuto accettare bene o male questa…questo…diciamo doppio
impegno che per me sembra oggettivamente tanto…
Lui comunque…la cosa che mi dispiace per lui è che mangi poco perché facendo questo sport mi preoccupo che non abbia le
energie per fare altro, è vero che quando lui va a fare queste performance risultano molto precise nella prima parte, nella seconda
ha un calo non ha un fisico, ha un peso piuma, rallenta e va però se mangiasse un po’ di più…per cui ho sempre detto a noi
siamo una macchina perciò tutto quello che mettiamo dentro ci aiuta…
Ecco poi per quanto riguarda i nostri rapporti siamo molto affettuosi (Relazione +) l’uno con l’altro cerco sempre di confortarlo
nelle situazioni di difficoltà, molte volte mi dice che lo conforto, si sente supportato, però potrebbe anche non essere…questa è la
mia visione delle cose.
Dopo diciamo che io ho un compito infame e infausto (1 Self Sacrif) di ricordargli sempre che deve studiare e la prima cosa
essendo io insegnante, è la prima cosa a cui tengo di costruirsi la propria identità professionale con lo studio e quindi diciamo che
lo sollecito moltissimo a dare molto per questa cosa anche perché mamma dice sempre a lui che quando era piccola ha sempre
fatto le cose magari meno ma con precisione e siccome so scrivere molto bene e lui lo sa dice mamma imparo da solo, a me
nessuno ha insegnato, però leggendo e anche facendo, bisogna essere noi protagonisti della nostra vita e non guardare se sono
gli altri, dobbiamo essere noi che amiamo queste cose e le conosciamo…dico sempre ore periunt et imputandum…le ore passano
e ci sono messe a debito,
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Ecco poi che cos’altro possiamo aggiungere…corro come un treno per dire
tante cose…che ha vissuto con me una cosa molto grave che è successa…è
morto mio padre…e hanno sbagliato nel seguirlo, praticamente me l’hanno
ucciso…questo sì è stata una cosa gravissima . Micky ha vissuto in diretta il
mio dolore, mi dispiace, ha visto quanto io mi sia dannata per questa cosa
io mi sono dannata perché lui era una parte predominante della mia vita a
cui devo molto e lui ha visto in diretta tutto il mio calvario quello del nonno
e il mio, per cui quando è morto l’ho portato anche a vedere la salma del
nonno morto che lui ha baciato, ha toccato ha messo anche i fiori sulla bara
(si commuove) e insomma a un certo punto lui mi ha…a un certo punto io
dovevo urlare (piange)….il mio dolore e allora prima ho urlato in casa e
lui mi ha sentito, un giorno ho urlato qui come una matta disperata e poi
sono andata al mare e ho urlato al mare tutto il mio dolore e lui era con
me insomma ha vissuto tutta questa mia tragedia.
E probabilmente l’idea che io ho dell’ospedale di lui è che il fatto che
abbiano sbagliato con mio padre lui ha paura che sbaglino con lui.
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Five Papà di Micky
Dunque Micky è un bambino solare, tranquillo molto sereno, ogni tanto ha
qualche uscita come tutti i bambini…logicamente ha bisogno di sfogarsi…è
un bambino che se non esce, non si muove poi logicamente lo fa a casa
perché ovviamente lo deve fare in qualche maniera.
È un bravo bambino, manca nell’ambito scolastico di un po’ di
concentrazione,… è un po’ dispersivo, ecco perché gli abbiamo scelto
anche delle attività sportive… che facessero sì che questa attenzione
venisse concentrata maggiormente…per il resto non mi posso lamentare…
È educato…
Cosa facciamo insieme beh io e lui andiamo a sciare sempre, lo porto a
scuola al mattino…lo vado a riprendere quasi sempre io…lo porto
dappertutto…lo porto a sci perché è la sua attività…adesso non va a
piano perché non può più…quindi la giornata la passiamo quasi sempre
insieme…poi quando c’è bisogno dei compiti…il grosso lo fa la
mamma…con me fa inglese…poi quando capita a volte andiamo al parco
a giocare per farlo correre…
Ecco queste sono le cose che facciamo basta.
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Five Papà di Lorenzo
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Mah il rapporto che abbiamo credo sia nella normalità, anche le cose che sappiamo anche se a volte non
direttamente se il bambino si comporta bene sia a scuola che in patronato, però ci risulta che il bambino si
comporta bene, a scuola i profitti sono molto buoni quindi sotto questo profilo siamo molto soddisfatti, per il
resto, non c’ha mai dato nessun tipo di problema, non è un ragazzo litigioso non……cose particolari…..o fra
amici si riesce a integrare perfettamente,…..con i suoi amici lega bene….e questo si vede perché si cercano
l’un con l’altro….sotto questo profilo….non è un bambino che si isola…..mi sembra sotto questo
profilo…………………un andamento normale,……nel bambino….non rileviamo situazioni particolari…da
rilevare che ha qualche deficit….qualcosa…..oppure va male di qua…o non si comporta bene e quindi
bisogna prendere qualche provvedimento…..in linea generale insomma….siamo estremamente contenti….il
bambino dà dei buoni risultati…..è un bambino normale…sano….non ha problemi…quanto meno per il
momento…..non siamo preoccupati…siamo soddisfatti….poi sì forse è un bambino un po’ timido……rispetto
a qualcun altro, a volte ci si preoccupa se sia un bene o un male però insomma….andrà
avanti…maturerà…arriverà prima di un altro, dopo di un altro…però non desta preoccupazioni
insomma…vediamo che nell’ultimo periodo…specialmente nel salto dalla quinta alla prima…..anche perché
nelle scuole elementari era in una scuola privata quindi di certe cose che succedono nella scuola pubblica lui
non ne era a Poi per il nostro rapporto vive molto di più con la madre, vuoi perché io lavoro…vuoi perché
magari nel tempo libero al sabato…va anche a scuola e una volta non ci andava quando fa le partite di
calcio è seguito da sua mamma perché io rimango a casa col piccolino invece nelle ore libere si trova con gli
altri amici …se si tratta di fare qualche cosa con noi andare a trovare un amico o un parente lui ci dice no
preferisco stare con i miei amici….a giocare..quindi ci si vede tutti i giorni ma tutto sommato non ci si vede
tanto…il tempo che arrivo alle 7 e mezza da lavoro il tempo che si parla si mangia si fanno le nove e mezza
e lui va a letto a quell’ora quindi più di tanto non si discute perché poi va bene a scuola però nel week end
siamo insieme, poi noi facciamo spesso viaggi…all’estero lui viene sempre volentieri e quando si sta assieme
lui collabora, non è che sia…si dialoga tranquillamente anche di cose che sono da più grandi e si insegnano
anche cose che dovrà imparare…noi non abbiamo nessun problema a parlare di qualsiasi argomento…nelle
dovute maniere si cerca di spiegarle.
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Five Mamma Lorenzo
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Lorenzo è molto cambiato. Era molto timido, scatti di ira in maniera spaventosa, però ho visto il
cambiamento in maniera spaventosa sarà la scuola, sarà la primavera magari il fatto che si sente più
grande o che sta diventando molto più autonomo e soprattutto da quando ero incinta di lui (fratello di 2
anni) che ho fatto 4 mesi e mezzo di letto e quindi ha dovuto darsi una svegliata.
Quando è nato lui per me era un po’ geloso anche se non lo voleva far vedere però c’era la gelosia
sicuramente far le differenze e tutto.
Adesso lo vedo autonomo, sicuro…un po’ di più di tempo fa e molto io son bello ecco…si sente, si vede,
tiene molto alla persona, al modo di vestire, rapportarsi con gli altri ragazzini ed ecco un’altra cosa che un
periodo…scatta in una maniera pazzesca, non so una stupidaggine, il goal a calcio proprio fa
mmmmm….e piange, la sua maniera nervosa è di piangere…non so se sia lo stress perché tra nuoto e
calcio che allora esploda o sia solo proprio una questione di carattere.
Dopo basta il discorso delle paure abbiamo notato che ha proprio paura n casa, qua, se lui esce no perché
qua ha visto che sono entrati. Aveva sei anni e siamo tornati da scuola siamo entrati in casa e ha visto che
sono riusciti ad entrare a casa tua, era le 5 del pomeriggio e ho visto che c’era qualcosa che non andava e
gli ho detto vai giù a vedere se c’è posta però ha visto, dopo è arrivato il papà e tutto l’insieme e da quel
giorno là abbiamo messo l’allarme, non si sente più sicuro qui. Adesso comincia a muoversi, in casa.
Come rapporto con me forse io ho più polso di mio marito, lui poche ore a casa e cerca sempre di
scherzare, un po’ viziatino è…io e Lore…tante volte anche da quando è nato lui anche per non vedere la
differenza gli dico da N. andiamo a un centro commerciale la sera andiamo a mangiarci un gelato, in un
negozio tanto per essere un po’ al centro dell’attenzione anche lui.
Cerco di partecipare sempre allo sport, lui il piccolino resta a casa col papà e io vado a vedere le partite
perché lui è orgoglioso.
Come rapporto, una volta mi diceva tutto il discorse delle ragazzine, allora una volta mi diceva,
adesso…sembra che abbia non paura ma vergogna di dirmelo…gli dico non vergognarti, son giovanile,
almeno mi sembra gli ho detto se vuoi andiamo a un concerto cerco di metterlo a suo agio perché io son
figlia unica e i genitori a quei tempi i miei lavoravano moltissimo, lavoravano tutti e due quindi non
avevano tanto tempo giustamente perché dovevano lavorare; io sono a casa e andare a parlare con il
professore e cosa, cerco di fare quello che i miei non hanno fatto con me.
Io gli voglio benissimo ai miei poi son venuti ad abitare qui sopra però l’ho capito dopo sposata, allora
voglio farglielo capire a lui prima che se c’è da dire qualcosa, non so provare la sigaretta tante
stupidaggini, dico io fumo, se devi provare a fumare, dimmelo, te lo faccio provare io, ma non voglio che
tieni nascosto perché poi ti frego, perché quello che fai tu l’ho già fatto anch’io.
Ecco cerchiamo di avere un dialogo e a me piace da morire devo dire la verità.
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Five Mamma di Sara
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Sara è una bambina molto matura, lo è sempre stata fin da quando era più piccolina questo non perché lo dico
io ma perché lo dicono le persone che la conoscono, gli insegnanti. È una bambina che ha un po’ del mio
carattere, quel poco di bello che c’è del mio carattere, mi ha preso il bello del carattere di mio marito, perché ha
di me la costanza e la determinazione e di mio marito invece questa capacità di amare il mondo, di essere una
persona molto aperta, molto socievole, io sono invece un po’ più chiusa e io la trovo una bambina molto positiva
perché è una bambina che si sa rapportare bene anche con i suoi compagni, con i suoi amici riuscendo ad essere
un leader senza voler prevaricare gli altri e una cosa di cui mi sono accorta quando la vedo un po’ inserita nel
gioco o nei vari contesti in cui si muove e che poi ho sentito anche essere un po’ un tratto caratterizzante suo
anche quando è a scuola per cui è una bambina che si sa molto seguire nelle cose diventa proprio in modo
naturale un capo senza però avere l’aggressività dei capi oppure anche la saccenza dei capi e io spero che
continui a crescere così, le riconosco ecco molte doti positive la vedo anche a scuola una bambina che riesce molto
bene e che non ha bisogno di essere richiamata per fare le cose, riesce bene anche negli sport, lei fa nuoto
anche a livello agonistico ed è molto classificata bene a livello regionale. Insomma è una bambina quelle che si
definiscono, quei figli che ti danno tanta soddisfazione e ecco vorrei che dopo al di là di questa sicurezza che
manifesta esteriormente spero che sia una bambina che abbia anche una sicurezza interiore insomma speriamo
anche come genitori di dargliela e poi insomma è anche una bambina fisicamente bella e anche questo non
guasta quindi un po’ così poi quando si cresce superato il periodo dell’adolescenza si sa che anche il fattore
esteriore è un fattore che ha la sua importanza; per cui io la vedo una bambina sì completa.
È una bambina che nei rapporti con i genitori, a differenza della sorella manifesta meno le emozioni e i
sentimenti, in questo forse assomiglia più a me, in questa mania che hanno i genitori di voler trovare le
somiglianze caratteriali e fisiche ecco è una bambina che non manifesta molto i suoi sentimenti, ecco anche con
me mi ricordo per es. quando era piccola non stava tanto volentieri in braccio e proprio fin da bambina era una
bambina che accettava poco gli abbracci però è una bambina che sa dare anche grande affetto nei momenti
più inaspettati, più inattesi, anche molto sensibile, dotata di grande sensibilità e non paurosa, se vogliamo
affrontare un po’ il problema, non è una bambina timorosa, è una bambina che si butta molto e che ha avuto, io
avevo notato un po’ un cambiamento in questo suo approccio con il mondo, dai 4 anni in poi, noi abbiamo vissuto
da sole io e lei giù in Sicilia per motivi di lavoro, io avevo ottenuto il posto giù e sentendo proprio il clima solare
che non è solo a livello climatico ma anche con le persone nel clima così molto aperto che c’era, che c’è giù lei era
cresciuta con una grande apertura nei confronti degli altri .

quando abbiamo avuto il trasferimento qua ha avuto una sorta di chiusura e la mi aveva molto
spaventata perché l’aspetto bello del carattere era proprio quello una bambina che
abbracciava tutti i bambini che trovava, li baciava, cercava proprio il contatto fisico e quando
siamo venuti qui, siamo tornati a Padova si era un po’ chiusa, quasi risentendo dell’approccio che
è tipico delle regioni più a nord che è un po’ più di chiusura e invece un po’ alla volta ha
ritrovato questo aspetto che forse è inserito dentro di lei è tornata ad essere la Sara di sempre.
Questo è quello che potrei dire, non so se potrei aggiungere qualcosa……
Si confida molto con me almeno adesso che è bambina e ha anche un rapporto intimo direi
anche a livello corporale con me pur cominciando a farsi notare in lei, nel suo corpo i primi segni
dello sviluppo, non ha in lei proprio nessun tipo di pudore di timore con me, questo devo dire
anche col papà, con me ha uno slancio maggiore che è quotidiano, con mio marito forse ha un
sentimento che è forse lo manifesta solo in momenti particolari, sì mi pare che sia, non mi posso
lamentare, si confida, anche nel confronto con le altre mamme mi accorgo di sapere moltissime
cose di quello che lei fa e che magari le altre bambine non confidano ai genitori delle prime
cottarelle, dei primi innamoramenti, sotto per adesso vedo che ne parla, poi è giusto che non ne
parli perché come mi ha detto oggi la piccola che ha solo tre anni è mezzo quando oggi l’ho
abbracciata e le ho detto: amica mia e lei mi ha detto: mamma tu non sei una mia amica, sei
mia mamma. E quindi ecco anche Francesca non ha nessuna intenzione di trattarmi come una sua
amica; man mano che cresce le confidenze diminuiranno, già me ne accorgo ora che sono
diminuite rispetto a un tempo, però è giusto insomma è giusto che sia così poi per il resto se
dovessi pensare a qualcosa di cui lamentarmi sono esclusivamente lamentele delle mamme che
vorrebbero qualche aiuto in più in casa e però insomma questo fa parte del rapporto tra
personalità.
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Five Papà di Sara
proprio
Sara è una bambina splendida. Intanto è la prima figlia per cui come tutte le prime figli c’è
il fascino della novità è una bambina molto posata, molto seria e molto posata, presa
dal suo…è una brava bambina, in genere è una brava bambina non c’ha mai dato
preoccupazione, non c’ha mai dato niente, io in particolar modo con la scusa che mia moglie è
stata i primi anni di Sara lontana da Padova per lavoro mi son legato in maniera particolare a
lei in quei periodi là. Mi sono legato molto a lei e lei a me poi quando sono tornate a Padova
c’è stato il classico periodo in cui un po’ così si respinge un po’ il papà ma neanche si respinge, si
sta più tranquilli e adesso abbiamo di nuovo un ottimo; mai venuto meno sto rapporto. Noi
abbiamo un rapporto molto profondo, insomma io e lei è proprio la bambina che insomma ogni
papà vorrebbe avere. Lei fa oltre alla scuola fa nuoto e quindi anche lì è molto impegnata etc.
è una bambina che con gli altri si rapporta molto bene, non ha mai problemi di socializzare, è
sempre stata una bambina espansiva, negli ultimi anni poi addirittura è diventata molto più
matura e quindi questa sua espansività riesce anche a contenerla in senso buono cioè, a
presentarsi bene con gli altri. da piccola era più caciarona si buttava anche al collo di queste
persone, o comunque cercava più il contatto fisico, adesso ovviamente con il passare degli anni il
contatto fisico si riduce per vari motivi insomma, un po’ di vergogna e un po’ così e lei è una
bambina che con tutto ciò riesce ad adattarsi bene insomma, la sua maestra dice e ha ragione
che ha molto coscienza di sé e quindi riesce bene a impostarsi, a imporsi in senso buono mai con
cattiveria mai sopra le righe. È una bambina che si fa ben volere insomma ecco, con me, io son
molto contento di avere una figlia femmina, due figlie femmine perché insomma son molto
contento e quindi non ho mai cercato di farle fare delle cose da maschio perché io, per l’ansia
del maschio, quindi abbiamo sempre avuto e abbiamo tuttora un rapporto molto tranquillo senza
nessuna rivalità complici in alcuni momenti ma molto molto molto sciolto insomma .
Lei ha un po’ con me l’obbligo di, si sente obbligata a farmi a non
deludermi, cioè lei si è imposta, poi è la prima figlia ha questo
rapporto con me di molto affetto, non vuole mai deludermi per cui
se lei si accorge che fa una cosa che mi delude è una cosa che la
fa star malissimo, dalla scuola al nuoto a una frase che mi può dire
qualsiasi cosa e questo io mi rendo conto che mi piace perché mi
accorgo di questa grande importanza che io ho per lei però al
tempo stesso cerco anche un po’ di stemperare. Mi son un papà un
po’ giocherellone nel senso quando però tranquillo nel senso che
non sto lì a fare. Lei è una proprio una brava bambina e una
bambina con la quale mi trovo molto bene, lunedì per esempio ci
prendiamo un giorno e ce ne andiamo tutti e due a sciare perché
abbiamo voglia di starcene per conto nostro per cui ci sarà una
bellissima giornata, riusciremo a fare qualcosa insieme. questi sono
dei momenti nostri.
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Five Mamma di Antonio
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
Allora, Antonio è un bambino molto sensibile…molto sensibile (comincia a piangere in silenzio senza esplicitare
niente, cadono solo le lacrime).
Cioè io come lo vedo da mamma è un bambino che parla, parla tanto (sospira) (voce rotta dal pianto), è un
bambino che racconta tutto, mi dice a scuola come va, come non va, le cose che succedono e poi è un bambino
che ha anche un rapporto molto stretto con i suoi amici, con i suoi compagni, è importante per lui il rapporto con
gli altri.
Poi forse anche dato dalla situazione che insomma abbiamo noi di essere sempre con le valige sempre pronte
ecco, con le valige sempre pronte.
Ecco è molto legato anche all’ambiente alla casa e ne risente tanto degli spostamenti.
Poi è un bambino che ee.. forse più maturo diciamo rispetto all’età, forse anche agli altri perché vedo anche i
bambini che vengono, lui si rapporta sempre un attimino tipo più grande, cioè lo vedo più maturo. Forse
naturalmente son gli eventi e gli spostamenti, l’adattarsi.
… e poi altro… insomma un bambino sereno, parliamo di tutto, parliamo delle cose, se c’è qualcosa che non va
lui me lo dice o sono io a punzecchiarlo e dire ma perché, cioè una mamma capisce subito quando c’è qualcosa
che non va e allora lui mi dice oppure io cerco, giro.
Pio, altro cosa… niente, cosa posso dire, mmm, niente con la sorella …(piange) come posso dire, che la vede
come sorella ma nello stesso tempo è grande che la sorella ogni tanto…e quindi c’è questo conflitto cioè odio e
amore che poi non è odio ma comunque questa conflittualità che la vede grande e allora vorrebbe imitare ma
nello stesso tempo è ancora piccolo allora la sorella tante cose non gliele permette, insomma queste cose però
sono insomma uno dipendente dall’altro nel senso che lui la vede anche come una mamma come …
Tra noi due poi è così che il papà in generale fa a lavoro la mattina e viene la sera e quindi lo vede poco, però
nonostante questo riesce ad, perché tante cose lui col papà riesce a raccontargli, soprattutto quando si parla del
calcio, ecco sì quelle cose lì le racconta più al papà anche se io gli dico senti io non ne capisco però nello stesso
tempo non c’è differenza per tante cose mi dice mamma questo è un segreto però quando viene il papà il
segreto non c’è più, però cioè, è un bambino che è aperto con tutti e due non ha diciamo riserve, non ha il timore
del papà o della situazione che diciamo è così che lui parte la mattina e ritorna la sera, è un bambino che si
confida, parla, dice tutto quello che deve dire insomma non ha diciamo, da come lo vedo io da mamma ecco.
Altro non so, non saprei che dire.
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Five Papà di Antonio
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Antonio è un ragazzetto già molto tranquillo ecco, diciamo io parlo con lui, colloquio , sopratutto i bambini a quest’età cosa
chiedono, di calcio, di quello, di quell’altro io lo porto . Siccome facevo l’arbitro io gli spiego dei falli, questo non è fallo di
ammonizione, questo sì cerco di coinvolgerlo in modo che lui non si lasci prendere dal dire ah vedi l’arbitro, ecco vedi l’arbitro ha
visto ma ha dato comunque la regola del vanteggio, cerco insomma di ricondurlo insomma alla situazione reale. Lui dice quando
ci faccio qualche intervento, era fallo, era da ammonizione perché l’arbitro ha fischiato, io non l’ho toccato, mah sai l’arbitro ha un
attimino, magari si è distratto un attimo, gli è sembrato un fallo.
È un bambino un pochino più rilassato e più tranquillo quando lui deve andare a giocare ecco questo qua. Poi certe volte lo porto
a fare qualche giro in bici soltanto che io parto la mattina alle sette e torno a quest’ora quindi non è che abbia tantissimo tempo,
sto un po’ di più con lui quando sono a casa il sabato mattina che lo porto a scuola, poi lo vado a prendere mi racconta quello che
ha fatto durante la scuola, già vedo subito che lui è sereno oppure ha avuto qualche cosa, dopo un po’ di tempo allora mi racconta
cos’è successo, questo qua insomma nella maniera più tranquilla, serena. Delle sue paure qualche volta la notte si sveglia che ha
avuto un brutto sogno. Il nostro rapporto è molto tranquillo, è normale, non è conflittuale, tra papà e figlio, non fare questo, non
fare quest’altro. Io a un certo punto gli dico due volte le cose, poi mi innervosisco e lui capisce subito qual è il momento di stare
diciamo un pochino sul chi va là.
E poi ecco si parla spesso del discorso dei compiti, della scuola, gli dico adesso puoi farli così poi puoi andare a giocare, ecco
questi sono i rapporti tra padre e figlio, ecco ci si racconta ecco magari delle letterine di una bambina, eh papà, ma tu, ma lei lo sa
che lei ti piace, e allora stai tranquillo non ti preoccupare. Poi ce ne andiamo giù a giocare al campetto che a lui gli piace tanto
giocare a calcio, prima voleva fare il portiere e allora siccome anch’io giocavo da portiere gli ho insegnato le prese da fare come
uscire per non farsi male, soprattutto quando c’è la mischia, quando salti tieni sempre un ginocchio alto in modo che nessuno ti
possa dare una pedata al basso ventre .
E poi lo vedo tranquillo, sereno, abbastanza aperto ecco con tutti e poi è ben visto da tutta la classe gioca anche con le bambine
volentieri, spesso qua ci sono bambine, lui è attaccato ai bambini. È abbastanza sereno per la sua età, ecco di solito stanno
sempre davanti alla televisione o al computer ecco, cose che noi non gli permettiamo di stare tantissimo tempo attaccato al
computer o di giocare alla playstation che non gli abbiamo mai comprato, perché riteniamo che la playstation ti rimbambisce,
perché nella playstation adesso sono tutti giochi violenti. Perché già apri il telegiornale e parla di violenza, insomma, quello,
quell’altro. Se devi stare davanti al computer o la televisione magari per la partita di calcio per una mezz’oretta magari da un suo
compagno da cui va una volta alla settimana, oppure davanti al computer o qualcosa ma niente insomma di particolare.
Poi niente lui cresce abbastanza sano tranquillo non ci sono grosse problematiche, sai quando parli, lui ti ascolta non è che è
proprio distratto da altre questioni come tutti i bambini alla loro età fanno qualche marachella, sono normalissime.
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