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Appunti di Telecominicazioni AM
I.S.I.S.S. “F. FEDELE” di Agira (EN) Sez. I.T.I. “S. CITELLI” di REGALBUTO Ponti Radio Satellitari ANNO SCOLASTICO 2012/2013 Lezioni di TELECOMUNICAZIONI MODULO 6: MODULAZIONI ANALOGICHE Prof. Mario LUCIANO Indice 1 OBIETTIVI FORMATIVI (Conoscenza e comprensione) Modulazioni Analogiche MODULO 6: Modulazioni Analogiche 2 INDICE (Modulazioni Analogiche) 1 – PERCHE’ SI MODULA 7 – POTENZA DEL SEGNALE MODULATO Modulazioni Analogiche IN AMPIEZZA 2 – QUALI OPERAZIONI COMPIE IL MODULATORE 8 – MODULAZIONE DSB – SSB - VSB 3 – VARI TIPI DI MODULAZIONE ESERCIZIO 1 – ESERCIZIO 2 4 – GENERALITA’ SULLA MODULAZIONE DI AMPIEZZA (AM) 5 – INDICE DI MODULAZIONE 9 – MODULAZIONE DI AMPIEZZA CON SEGNALI MODULANTI NON SINUSOIDALI 10 – MULTIPLAZIONE FDM 6 – SPETTRO DEL SEGNALE MODULATO IN AMPIEZZA 3 1 – PERCHE’ SI MODULA Modulazioni Analogiche Lo scopo della modulazione è di: • adattare il segnale che si vuole trasmettere al mezzo utilizzato e per fare ciò, si porta il segnale posto in una certa banda, ad una frequenza più elevata della precedente senza portare modifiche al segnale, quindi portando il tutto alla banda di frequenza del mezzo di trasmissione; • adattare i segnali ai circuiti di rice-trasmissione facendo in modo che il segnale venga opportunamente filtrato ed amplificato durante il viaggio nel mezzo; • garantire la multiplazione (distinguere i diversi segnali) dove si separano più segnali trasmessi in un unico mezzo, facendo in modo che all’arrivo siano separati e distinguibili l’uno dall’altro • dimensionamento delle antenne: se entrassimo nel campo della trasmissione via etere, dovremmo aggiungere che il segnale che deve essere trasmesso da un’antenna, questa dovrà essere opportunamente dimensionata secondo la formula =v/f che causa le basse frequenze dei segnali da trasmettere (altezza). 4 Modulazioni Analogiche 2 – QUALI OPERAZIONI COMPIE IL MODULATORE La modulazione consiste nel modificare le caratteristiche di un segnale detto portante, in funzione di un altro segnale detto modulante. La forma d’onda che si ottiene, è detta segnale modulato. N.B IN FASE DI MODULAZIONE VIENE FATTO VARIARE UN SOLO PARAMETRO DELLA PORTANTE. 5 3 – PANORAMICA SUI VARI TIPI DI MODULAZIONI Modulazioni Analogiche Nel campo delle modulazioni, esistono diverse tecniche di modulazione e come notiamo nello schema in figura, che queste tecniche possono essere analogiche e non analogiche. Osservando lo schema rappresentato ora possiamo dire che i metodi utilizzati quali: PM, FM per l’ANGOLARE ed, DSB, SSB, VSB per l’AM, vengono utilizzate con la generazione di una portante sinusoidale. Per quanto riguarda invece la modulazione,numerica abbiamo la ASK, FSK, PSK su portante analogica e DPSK che può essere effettuata anche su portante digitale. Per ultimo abbiamo la modulazione IMPULSIVA che usa la portante ad impulsi e le tecniche sono: PAM, PWM, PPM, PCM, DM. 6 4 – GENERALITA’ SULLA MODULAZIONE DI AMPIEZZA (AM) Modulazioni Analogiche QUALI PARAMETRI CARATTERIZZANO IL SEGNALE ANALOGICO: AM = MODULAZIONE DI AMPIEZZA FM = MODULAZIONE DI FREQUENZA PM = MODULAZIONE DI FASE UNA PORTANTE SI DICE MODULATA IN AMPIEZZA, QUANDO LA SUA AMPIEZZA VIENE VARIATA IN FUNZIONE DELL’AMPIEZZA DELLA MODULANTE IN MODO PROPORZIONALE. 7 Modulazioni Analogiche 4 – GENERALITA’ SULLA MODULAZIONE DI AMPIEZZA (AM) Il sistema AM fu il primo sistema di modulazione impiegato nel campo delle telecomunicazioni,in particolare per la trasmissione di segnali audio. La modulazione di ampiezza produce onde la cui ampiezza è massima nei punti in cui la modulante presenta i picchi positivi, minima in corrispondenza dei picchi negativi. Il sistema di trasmissione in AM è particolarmente soggetto a difetti di distorsione, interferenza e rumore, che non possono essere eliminati in fase di demodulazione. Prendiamo in considerazione due tipi di modulante: • Sinusoidale • Complessa (tipo segnale audio) 8 4 – GENERALITA’ SULLA MODULAZIONE DI AMPIEZZA (AM) CON MODULANTE SINUSOIDALE Modulazioni Analogiche V = (Vp+Ka Vm cos m t)cos p t Vm = Vm cos mt 1. La frequenza della portante è maggiore di quella del segnale modulante Vp = Vp cos pt 2. L’ampiezza della portante è maggiore dell’ampiezza del segnale modulante dove il fattore di proporzionalità Ka determina la massima variazione di ampiezza Ka Vm causata dal segnale modulante di ampiezza Vm 9 4 – GENERALITA’ SULLA MODULAZIONE DI AMPIEZZA (AM) CON MODULANTE SINUSOIDALE Modulazioni Analogiche Vm = Vm cos mt V = (Vp+Ka Vm cos m t)cos p t Vp = Vp cos pt Per la modulazione AM, i componenti più utilizzati, sono degli amplificatori ad alta frequenza. Invece circuiti utilizzati per modulare in ampiezza possono essere l’uno differente dall’altro, ma sono comunque sia tutti accomunati da fatto che in tutti, il guadagno dipende dall’ampiezza del segnale modulante. In fine, se volessimo rappresentare il segnale modulante e questo risulta essere periodico e non armonico, dovremmo utilizzare la serie di Fourier, mentre se trovassimo lo stesso segnale, però aperiodico, dovremmo utilizzare la trasformata di Fourier perché il suo spettro non sarà più a righe, ma continuo. 10 4 – GENERALITA’ SULLA MODULAZIONE DI AMPIEZZA (AM) CON MODULANTE SINUSOIDALE Modulazioni Analogiche Vm = Vm cos mt V = (Vp+Ka Vm cos m t)cos p t Vp = Vp cos pt 11 5 – INDICE DI MODULAZIONE Modulazioni Analogiche Uno dei parametri fondamentali della modulazione di ampiezza, è l’indice di modulazione(rappresentato graficamente in Figura 3) usato per definire il rapporto che c’è fra l’ampiezza del segnale modulante e quello dell’ampiezza della portante L’indice di modulazione viene indicato con la lettera (m), è espresso in percentuale, e la formula matematica per calcolarlo è la seguente: Vmax Vmin Vm m Ka Vmax Vmin Vp L’indice di modulazione deve essere sempre compreso fra 0 ed 1 (vedi grafico di Figura 3). Vmax Vmin m *100 Vmax Vmin 12 Modulazioni Analogiche 5 – INDICE DI MODULAZIONE Nel caso di m = 0, il segnale modulante risulta essere nullo e quindi in trasmissione troveremmo solamente il segnale portante naturalmente non modulato. Infine nel caso in cui m = 1, le ampiezze della portante e della modulante risultano essere uguali (Vp = Vm). Qui gli inviluppi sia negativi che positivi, si toccano in un punto ed in questa situazione ci troviamo nel limite della distorsione ancora non avvenuta (purtroppo in questo caso basterebbe una leggera variazione di tensione per entrare in distorsione). Vmax Vmin m Vmax Vmin 13 Modulazioni Analogiche 5 – INDICE DI MODULAZIONE Infatti se m>1, abbiamo sovramodulazione cioè: veniamo a trovare nell’onda modulata una distorsione data dalle dimensioni dell’ampiezza del segnale modulante che viene a risultare maggiore di quella della portante rendendo non più sinusoidale l’inviluppo. Quindi i picchi del segnale AM verranno tagliati dalla sovrapposizione degl’inviluppi. Vmax Vmin Vm m 1 Vmax Vmin V p 14 Modulazioni Analogiche 5 – INDICE DI MODULAZIONE 15 Modulazioni Analogiche 6 – SPETTRO DEL SEGNALE MODULATO IN AM Per quanto riguarda poi lo spettro del segnale AM, questo è un modo di osservare il segnale sostituendo il tempo sull’asse delle ascisse con la frequenza. Quindi lo spettro è semplicemente un modo di porre su un grafico, un segnale del quale né vengono indicate le diverse componenti in funzione della frequenza, evidenziando la sua larghezza di banda. Considerando i segnali di ingresso (portante e modulante) Vp =A cos (2 fp t) e Vm = B cos (2 fm t) Il segnale modulato è dato da: VAM = A cos (2 fp t) + B cos (2 fm t) cos (2 fp t) = = A cos (2 fp t) + m A [cos (2 fm t) cos (2 fp t)] Elaborando matematicamente l’ultima espressione si ottiene: VAM(t) = A cos (2 fp)t + mA/2 cos 2 (fp + fm)t + mA/2 cos 2 (fp - fm)t 16 6 – SPETTRO DEL SEGNALE MODULATO IN AM VAM(t) = A cos (2 fp)t + mA/2 cos 2 (fp + fm)t + mA/2 cos 2 (fp - fm)t Modulazioni Analogiche Evidenziare che tale segnale è composto dalla somma di tre termini A cos (2 fp t) portante mA/2 cos 2 (fp + fm) t componente sinusoidale di ampiezza mA/2 e frequenza pari alla somma (fp + fm) mA/2 cos 2 (fp - fm) t componente sinusoidale di ampiezza mA/2 e frequenza pari alla differenza (fp - fm) Le componenti fp + fm e fp – fm, sono definite anche come banda laterale superiore (BLS) e banda laterale inferiore (BLI). B = 2fm 17 6 – SPETTRO DEL SEGNALE MODULATO IN AM CON MODULANTE SINUSOIDALE Modulazioni Analogiche Vm = Vm cos mt V = (Vp+Ka Vm cos m t)cos p t Vp = Vp cos pt 18 Modulazioni Analogiche 6 – SPETTRO-BANDA DEL SEGNALE MODULATO IN AM Osservando il grafico possiamo dire che nelle bande laterali vi è il segnale AM che si vuole trasmettere avendo così doppia informazione in trasmissione. 2fm BANDA PASSANTE B = Fmax – Fmin = (fp+fm)-(fp-fm)= 2fm N.B. – tra tutti i diversi tipi di modulazione è quella che mi dà la banda del segnale modulato più piccola. 19 7 – POTENZA DEL SEGNALE MODULATO IN AM Modulazioni Analogiche Parlando ora della potenza del segnale modulato, è data dalla somma delle potenze delle tre parti che compongono lo spettro di frequenza del segnale. Quindi la formula matematica con la quale rappresentiamo la potenza totale è: Ptot = Pp+PBLS+PBLI Pp rappresenta la potenza del segnale portante, PBLS rappresenta la potenza della banda laterale superiore PBLI la potenza della banda laterale inferiore. In generale 2 V max 1 V 2 max P R 2R 2 R V 2 eff Sostituendo Vmax con A per la portante e per le bande laterali Vmax con mA/2, otteniamo: 2 2 A PP 2R PBLS mA 1 PBLI 2 2R 20 7 – POTENZA DEL SEGNALE MODULATO IN AM La potenza delle due bande laterali è data da: m 2 A2 m 2 mA 1 2 PP 2 2R 2 2 2R 2 Modulazioni Analogiche PBL PBLS PBLI Sostituendo nella formula della potenza totale associata al segnale modulato si ha: Ptot = Pp+PBLS+PBLI = Pp+PBL PTOT A 2 m 2 A2 m2 m2 PP PP PBL PP PP 1 2 2 2R 2 2R Possiamo poi dire, che la potenza significativa in trasmissione risulta essere quella della portante contrariamente a quelle delle bande laterali, che è notevolmente minore. Inoltre all’aumentare dell’indice di modulazione “m” aumenta la potenza associata alle bande laterali, ma non quella della portante, che rimane di potenza costante. 21 8 – MODULAZIONI DSB – SSB - VSB Esempio di dimensionamento e commento dei risultati Modulazioni Analogiche DSB (Double Side Band) soppressione della portante doppia banda laterale con Conseguenze: banda del segnale modulato resta uguale; la potenza si ridurrà a quella delle bande laterali e quindi molto più piccola rispetto alla modulazione AM. Un aspetto notevolmente negativo riguarda il processo di demodulazione che non può essere eseguito senza la conoscenza della portante, che pertanto deve essere riprodotta dall’apparato ricevente, (più complesso e costoso) 22 8 – MODULAZIONI DSB – SSB - VSB Esempio di dimensionamento e commento dei risultati SSB (Single Side Band) singola banda laterale Modulazioni Analogiche CONSEGUENZE (Senza soppressione): la banda si dimezza; non ci sono problemi di demodulazione; la potenza diminuisce di poco CONSEGUENZE (Con soppressione): banda minima; potenza minima; problemi in fase di demodulazione per via della ricostruzione della portante sull’apparato ricevente (più complesso costoso) VSB (Vestigial Side Band)(con attenuazione della portante ) CONSEGUENZE: Diminuzione dell’ ampiezza della portante che comporta una diminuzione della portante trasmessa. 23 9 – MODULAZIONE DI AMPIEZZA (AM) CON SEGNALI MODULANTI NON SINUSOIDALI Modulazioni Analogiche CON SEGNALE MODULANTE TELEFONICO Vp = Vp cos pt 24 9 – MODULAZIONE DI AMPIEZZA (AM) CON SEGNALI MODULANTI NON SINUSOIDALI CON SEGNALE MODULANTE TELEFONICO Modulazioni Analogiche BANDA PASSANTE B = Fmax – Fmin = 2fmax POTENZA DEL SEGNALE MODULATO n mi2 Pm Pp 1 i 1 2 Somma delle potenze di tutte le componenti contenute nella banda del segnale modulato Vp = Vp cos pt 25 Modulazioni Analogiche 10 – MULTIPLAZIONE FDM (Telefonica) La trasmissione FDM (Frequency Division Multiplexing), cioè multiplazione a divisione di frequenza, è un sistema di trasmissione multicanale in banda traslata utilizzata in passato nella telefonia e oggi sostituita dalla tecnica numerica, che consente di trasmettere sullo stesso mezzo trasmissivo più canali telefonici aventi ciascuno una banda lorda da 0 a 4000 Hz (netta da 300 a 3400 Hz). I segnali relativi ad ogni canale modulano in ampiezza una frequenza portante ottenendo una traslazione dello spettro del canale modulante in un prefissato intervallo di frequenza. Il numero delle frequenze vettrici è pari al numero dei canali da trasmettere. Ogni frequenza vettrice deve essere distante da quelle adiacenti di una quantità pari alla banda del segnale modulato (per quella telefonica almeno uguale alla banda fonica SSB): soltanto così i canali modulati (traslati) si disporranno l’uno accanto all’altro senza sovrapporsi. Per ridurre la banda il tipo di modulazione è la SSB con soppressione della portante 26 Modulazioni Analogiche 10 – MULTIPLAZIONE FDM (Telefonica) 27 10 – MULTIPLAZIONE FDM (Telefonica) Modulazioni Analogiche Gerarchia telefonica FDM Dallo schema di prima sembra che l’unico modo per aumentare la capacità del sistema, cioè il numero dei canali, è quello di aumentare il numero delle frequenze vettrici (portanti). Tale aumento comporta l’aumento del numero dei modulatori nonché il numero dei filtri ad elevata selettività. CONSEGUENZE: elevato costo – difficoltà tecniche (selettività filtri ecc) MODULAZIONE A PIU’ STADI Secondo la Gerarchia dei Gruppi Telefonici definita dal CCITT 28 Modulazioni Analogiche 10 – MULTIPLAZIONE FDM (Telefonica) 29 10 – MULTIPLAZIONE FDM (Telefonica) Modulazioni Analogiche GRUPPO SECONDARIO da 60 canali 30 10 – MULTIPLAZIONE FDM (Telefonica) Modulazioni Analogiche GRUPPO SECONDARIO da 60 canali 31 10 – MULTIPLAZIONE FDM (Telefonica) Modulazioni Analogiche GRUPPO TERZIARIO da 300 canali 32 10 – MULTIPLAZIONE FDM (Telefonica) Modulazioni Analogiche GRUPPO QUATERNARIO da 900 canali 33 Modulazioni Analogiche FINE PRESENTAZIONE BUON LAVORO ……… ! 34