...

Aspetti sanitari della donazione di sangue

by user

on
Category: Documents
13

views

Report

Comments

Transcript

Aspetti sanitari della donazione di sangue
LA DONAZIONE
DI SANGUE:
ASPETTI
SANITARI
Dott. C. Cuzzola
La donazione di Sangue è
l’azione volontaria , dettata
da puro spirito di
solidarietà di chi dona il
proprio sangue affinchè
siano possibili trasfusioni
a chi ne ha bisogno
Quando serve il sangue:
nei servizi di pronto soccorso e di emergenza
in interventi chirurgici e trapianti di organo
nella cura delle malattie oncologiche
(Tumori)
nelle varie forme di anemia cronica
Il sangue, con i suoi componenti, costituisce per molti
ammalati un fattore unico e insostituibile di sopravvivenza.
IL FABBISOGNO
40 UNITA’ ANNO /1000
PERSONE
2.400.000 UNITA’ PER
L’ITALIA


Funzioni
Componenti
◦ Plasma
◦ Elementi figurati (globuli rossi, bianchi
e piastrine)

Generalità di coagulazione
Il Sangue…
Il sangue è un tessuto fluido attraverso il quale si realizza il
trasporto di sostanze nutritive, gas, ormoni e prodotti di
rifiuto.
Il sangue, inoltre, trasporta cellule specializzate che difendono i
tessuti periferici da infezioni e malattie.
Queste funzioni sono assolutamente essenziali in quanto un'area
completamente priva di circolazione può morire nel giro di pochi
minuti.
Il Sangue
H2O
Sali minerali
Enzimi
Vitamine
Ormoni
Molecole nutritive
IL PLASMA
(parte fluida) 55%
fibrinogeno
SIERO
Cellule per trasporto di sostanze
Cellule difensive
Piastrine
Fibrinogeno
90% H 2O
Sali ionizzanti
Proteine
Lipidi
Glicoproteine
zuccheri
Funzioni
Il sangue nell'organismo ha le seguenti funzioni:





trasporta gas disciolti portando ossigeno dai polmoni ai
tessuti e anidride carbonica dai tessuti ai polmoni;
distribuisce le sostanze nutritive assorbite nel tubo
digerente o rilasciate dai depositi del tessuto adiposo o dal
fegato;
trasporta i prodotti del catabolismo dai tessuti periferici ai
siti di eliminazione come i reni;
consegna enzimi e ormoni a specifici tessuti-bersaglio;
regola il pH e la composizione elettrolitica dei liquidi
interstiziali in ogni parte del corpo;
Funzioni
Il sangue nell'organismo ha le seguenti funzioni:
riduce le perdite dei liquidi attraverso i vasi danneggiati o ad altri
lesionati. Le reazioni di coagulazione bloccano le interruzioni nelle
pareti vascolari prevenendo modificazioni nel volume del sangue che
possono intaccare seriamente la funzione cardiovascolare;
 difende il corpo dalle tossine e dagli agenti patogeni: infatti
trasporta globuli bianchi, cellule specializzate che migrano nei tessuti
periferici per "combattere" infezioni o rimuovere detriti e apporta
anticorpi, proteine speciali che attaccano micro-organismi o agenti
estranei. Il sangue, inoltre, riceve tossine prodotte da infezioni,
danni fisici o attività metaboliche e le consegna al fegato e ai reni
dove possono venire inattivate o espulse;
 aiuta a regolare la temperatura del corpo assorbendo e
ridistribuendo calore.
Il sangue, quasi al 50%, è fatto di acqua che ha una capacità
straordinariamente elevata di trattenere calore.
L'organismo umano contiene 5-6 litri di sangue, equivalenti all' 8%circa
del peso corporeo.

Componenti del sangue
Il sangue è formato da due principali componenti:
1.
2.
Il plasma
Una serie di cellule specializzate (i cosiddetti
“elementi figurati”): globuli rossi, globuli bianchi e
piastrine
Il plasma
Il plasma ha densità poco più alta di quella dell'acqua proprio perché è formato
per più del 90% proprio da acqua, nella quale sono disciolte numerose sostanze
proteine, ormoni, sostanze nutritive, gas, ioni e sostanze di rifiuto come l'urea.
Le sostanze presenti in quantità maggiore sono le proteine, principalmente di tre
tipi:
1.
le albumine, con importanti funzioni osmotiche;
2.
le globuline, che trasportano i grassi e sono essenziali nei processi
immunitari.
Esse includono:
- le immunoglobuline:
chiamate anche anticorpi, attaccano le proteine estranee e gli agenti
patogeni;
- le proteine vettrici, le quali trasportano ioni e ormoni che altrimenti
potrebbero passare attraverso il filtro renale.
3.
il fibrinogeno, fondamentale nella coagulazione del sangue.
Elementi figurati
I globuli rossi
Come altri elementi del sangue, i globuli rossi vengono prodotti nel midollo delle ossa brevi o piatte (ala
iliaca, sterno, corpi vertebrali) nonché nelle epifisi di omero e femore.
I globuli rossi, o eritrociti, rappresentano un po' meno della metà del volume totale del sangue (40% per la
donna e 45% per l'uomo).
La forma di un globulo rosso ricorda quella che si ottiene schiacciando una pallina di
plastilina tra pollice e indice. Tale forma biconcava garantisce una superficie maggiore
di
quella di una cellula sferica di uguale volume, ciò esalta la capacità della cellula di
assorbire e cedere ossigeno attraverso la sua membrana.
Una delle caratteristiche più appariscenti dei globuli rossi è il colore rosso, dovuto al
pigmento emoglobina, una grossa molecola proteica contenente ferro, che rappresenta
circa un terzo del peso della cellula. La molecola di emoglobina raccoglie l'ossigeno
dove la concentrazione è elevata, come nei capillari dei polmoni, e lo cede dove la
concentrazione è bassa, in altri tessuti del corpo. Grazie all'emoglobina, il nostro
sangue può trasportare una quantità di ossigeno 70 volte superiore a quella che sarebbe possibile se
l'ossigeno fosse semplicemente disciolto nel plasma. Legando a sé l'ossigeno, l'emoglobina subisce una lieve
modificazione di forma che ne altera il colore. Infatti il sangue deossigenato è di colore marrone-rosso
scuro, ma appare bluastro attraverso la cute, mentre il sangue ossigenato è di colore rosso ciliegia.
I globuli rossi, come anche le piastrine, sono gli unici elementi dell'organismo privi di nucleo. Per tale
ragione non sono in grado di replicarsi né di produrre proteine.
Un globulo rosso immesso nella corrente circolatoria ha una vita media di circa 4 mesi (115-120 giorni)
prima di venire fagocitato da macrofagi localizzati soprattutto a livello della milza.
(“gruppo sanguigno”)
Elementi figurati
I globuli bianchi
I globuli bianchi (leucociti) sono i responsabili delle difese
immunitari dell'organismo.
Vi sono cinque categorie di globuli bianchi (linfociti, monociti,
neutrofili, basofili e eosinofili) che insieme costituiscono meno
dell'1% delle cellule del sangue.
Queste cellule si distinguono l'una dall'altra in base all'affinità
per i coloranti, alle dimensioni e alla forma del nucleo. Esse
svolgono una funzione
difensiva contro gli aggressori
provenienti dall'esterno e si avvalgono del sistema circolatorio
per raggiungere il luogo attraverso cui sono penetrati elementi
estranei.
Per esempio, i monociti e i neutrofili usano la rete dei capillari per
spostarsi dove qualche batterio è riuscito a introdursi
sfruttando una ferita; giunti a destinazione filtrano attraverso
le pareti dei capillari come minuscole amebe.
Elementi figurati
I globuli bianchi
Nei tessuti i monociti danno origine ai macrofagi, cellule ameboidi capaci di
incorporare particelle estranee. Quindi macrofagi e neutrofili inglobano
i batteri che sono penetrati o altre cellule identificate, come estranee
ivi comprese le cellule cancerogene.
Così facendo, i globuli bianchi subiscono una degradazione irreversibile,
muoiono e si accumulano contribuendo a formare quella sostanza bianca
nota come "pus", caratteristica delle zone infette.
I linfociti intervengono nella risposta immunitaria.
Il sistema immunitario consiste di circa duemila miliardi di linfociti. Molti
di questi si trovano nel sangue e nella linfa distribuiti per tutto il
corpo; altri si accumulano in organi specifici.
Ci sono due tipi di
linfociti: linfociti B e linfociti T.
I linfociti B e T svolgono, nella risposta immunitaria, ruoli nettamente
diversi; comunque le risposte che entrambi riproducono constano di tre
fasi fondamentali:
infezioni.
1. riconoscimento dell'invasore
2. l'attacco riuscito
3. la memorizzazione dell'invasore per impedire future
Meno abbondanti sono i basofili (
“Allergie”) e gli eosinofili.
Elementi figurati
Le piastrine
Le piastrine non sono cellule intere, bensì frammenti di megacariociti
Queste grosse cellule presenti nel midollo osseo formano le piastrine
come gemmazioni citoplasmatiche avvolte dalla membrana; una volta
staccatasi dal megacariocita, le piastrine entrano nel sangue, dove
svolgono un ruolo essenziale nel processo di coagulazione.
Analogamente ai globuli rossi, le piastrine sono prive di nucleo e il
loro ciclo vitale è ancora più breve, compreso tra 10 e 12 giorni.
Le piastrine sono fondamentali quanto il fibrinogeno nella coagulazione
del sangue.
La formazione del coagulo è un processo che ha inizio quando le
piastrine, insieme ad altri fattori contenuti nel plasma, giungono a
contatto con una superficie irregolare, per esempio un vaso sanguigno
lesionato. Le piastrine tendono ad aderire alle superfici irregolari, per
cui si accumulano l'una sull'altra e, se il vaso è di piccolo diametro, lo
otturano completamente.
Elementi figurati
Le piastrine
A integrare il meccanismo provvede poi la coagulazione del sangue che
costituisce la più importante delle difese dell'organismo contro le
emorragie. La lesione sulla superficie di un vaso sanguigno non soltanto
induce le piastrine a esercitare le loro capacità adesive,ma anche ad
innescare tra le proteine plasmatiche circolanti una complessa sequenza
di eventi che culminano nella produzione dell'enzima trombina.
La trombina catalizza la trasformazione del fibrinogeno, una delle
tante proteine ematiche, in molecole filiformi di fibrina.
Le molecole di fibrina si intrecciano fittamente tra di loro dando
origine a una matrice fibrosa, una sorta di ragnatela proteica che
immobilizza la porzione fluida del sangue, provocandone la
solidificazione in una massa gelatinosa. Via via che nella regnatela
restano imprigionati i globuli rossi, la densità del coagulo aumenta. Le
piastrine si attaccano poi al reticolo fibroso ed emanano estroflessioni
appiccicose che si agganciano l'una con l'altra. Si crea così un coagulo
denso e compatto che contrae la ferita ravvicinando le superfici
danneggiate e favorendo la cicatrizzazione.
Globulo rosso
Disco biconcavo senza
nucleo,per circa un terzo
emoglobina
Diametro
approssimativo:
8mm
Trasporta ossigeno e 5000000 per 3
mm
una piccola quantità di
biossido di carbonio
Neutrofilo
Di dimensioni circa doppie
di un globulo rosso;
nucleo con 2-5 lobi
Distrugge particelle
relativamente
piccole mediante
fagocitosi
62% dei
g.b.
Eosinofilo
Di dimensioni circa
doppie di un globulo
rosso; nucleo con due
lobi
Azione
antinfiammatoria
; attacca i
parassiti
2% dei
g.b.
Basofilo
Di dimensioni circa
doppie di un globulo
rosso; nucleo con due
lobi
Libera
sostanze
anticoagulanti
e istamina,
causa di
infiammazioni
Monocita
Due-tre volte più
grande di un globulo
rosso; la forma del
nucleo varia da tonda
a lobata
Dà origine al
macrofago, che
distrugge
particelle
relativamente
grandi mediante
fagocitosi
3% dei
g.b.
Linfocita
Poco più grande di un
globulo rosso; il nucleo
riempie in pratica la
cellula
Interviene nella
risposta immunitaria
32% dei g.b.
Piastrina
meno dell’1% dei
g.b.
Globuli
bianchi
7500 per
mm
Importante nella
3
Frammento
250000
per
mm
coagulazione
citoplasmatico dei
megacariociti presenti
nel midollo osseo
I granuli citoplasmatici contengono pigmenti che, in presenza dei coloranti,
danno reazione acida ed assumono il colorante diventando di colore
arancio
3
La coagulazione del sangue
La coagulazione costituisce la terza e più complessa fase del
processo di emostasi, attraverso il quale avviene l’arresto spontaneo
di una emorragia, cioè del sanguinamento dai vasi lesionati in
corrispondenza di una ferita. Il primo evento della emostasi è la
vasocostrizione, che riduce l’afflusso del sangue limitandone la
perdita; viene innescata dalla serotonina e da altri composti liberati
dalle piastrine circolanti laddove l’endotelio che riveste la superficie
interna dei vasi sanguigni risulta danneggiato.
Schema
La coagulazione del sangue
Il restringimento del vaso favorisce l’agglomerarsi delle piastrine e
la formazione del tappo piastrinico, che costituisce la seconda fase
del processo emostatico. Il cumulo di questi elementi sanguigni non è
in grado di ostruire la lesione per il tempo necessario alla
ricostituzione dell’integrità delle pareti del vaso; per tale motivo, il
tappo piastrinico viene sostituito dal più resistente coagulo, la cui
formazione avviene attraverso una sequenza di reazioni e richiede
l’intervento coordinato di fattori già presenti nel plasma.
Schema
Coagulazione
PIASTRINE
PLASMA
(proteina plasmatica)
Trombochinasi
+
Trombina
Protrombina
+
+
Ca
++
Fibrinogeno
FIBRINA
COAGULO
Allergie
AG = alleigene
Polveri
Polline
Acari
PLASMACELLULE
AG
GRANULOCITI basofili
Ac (IG-E)
(mastociti)
MASTOCITI(granuli)
istamina
(torna a globuli bianchi)
ALLERGIA
I diversi gruppi sanguigni
Ad ogni essere umano appartiene un preciso gruppo
sanguigno, distinto in base alla presenza o meno, sul
globulo rosso, di determinate sostanze dette
antigeni. I primi antigeni identificati sono quelli del
sistema noto come AB0 (A, B, Zero).
I diversi gruppi sanguigni
.
In seguito fu evidenziato un altro importante antigene
eritrocitario, detto fattore Rh (perché scoperto in una
scimmia del genere Rhesus), capace di determinare la
comparsa di agglutinine specifiche nel sangue di altri
individui.
Come per gli antigeni del sistema AB0, la presenza o
l'assenza del fattore Rh è ereditaria ed in base ad essa la
popolazione viene suddivisa in due gruppi: Rh+ in cui è
presente e Rh- in cui manca.
I diversi gruppi sanguigni
.
Riassumendo, esistono quattro gruppi sanguigni: 0
(zero), A, B e AB, caratterizzati o meno dalla presenza del
fattore Rh.
L'importanza relativa dei gruppi sanguigni dipende dal
loro significato clinico nella terapia trasfusionale, nel
trapianto d'organo, nella compatibilità materno-fetale e
negli studi di genetica.
Il gruppo sanguigno è determinato da proteine specifiche presenti
sulla membrana dei globuli rossi.
Il sangue è infatti classificato in gruppi, A, B, AB o 0 a seconda
della presenza o meno di proteine specifiche (indicate con le
lettere A e B) sulla membrana plasmatica dei globuli rossi.
Nel sangue di gruppo A è presente la proteina A, nel sangue di gruppo
B la proteina B e nel sangue di gruppo AB entrambe le proteine, al
contrario, nel sangue di gruppo 0 entrambe le proteine sono assenti.
Inoltre, nel plasma di ciascun individuo sono presenti anticorpi non
complementari agli antigeni presenti sulla membrana dei globuli rossi
nel sangue (quindi ad esempio un individuo che presenta gruppo
sanguigno di tipo A possiede antigeni A sul globulo rosso e nel plasma
possiede anticorpi anti-B, quindi di tipo non complementare).
Il gruppo sanguigno
Gruppi
sanguigni
A
B
GENOMA
combinazione di
alleli
AG antigene
(donatore)
A
B
AC anticorpi
(ricevente)
Gli AG possono reagire
con gli AC provocando
l’agglutinazione dei G.R.
A
AB
anti-B
può donare
può ricevere
A
0
B
AB
anti-A
può donare
può ricevere
B
0
può donare
AB
AB
può ricevere
Accettore
universale
anti-A
0
Ricevente
universale
L’allele recessivo
non produce AG
può donare
anti-B
può ricevere
AB
A
B
AB
0
A
B
AB
0
0
E' la classica donazione di sangue.
Donazione di globuli rossi per la cura di tutte
le forme di anemia, ma è fonte anche di una
certa quantità di plasma e di piastrine.
Può donare sangue chiunque abbia:
• un'età fra i 18 e i 65 anni, pesi più di 50 Kg;
•goda buona salute e non abbia avuto o corra
il rischio di contrarre malattie virali come le
epatiti e l'AIDS.
Si può effettuare presso tutte le strutture
trasfusionali;
un accurato controllo medico garantisce
l'assoluta innocuità per il donatore.
(PLASMAFERESI)
La donazione di solo plasma mediante l'uso
di apparecchi detti "separatori cellulari" ha lo
scopo di rispondere più concretamente alla
crescente
domanda
di
plasmaderivati:
albumina,
globuline,
fattori
della
coagulazione indispensabili per la cura di
molte malattie (emofilia,… l'Italia dipende
dall'estero per circa il 90%).
Chi può donare il sangue può donare anche
il plasma.
Si può donare plasma anche ogni 15 giorni,
ma solo in servizi e centri appositamente
attrezzati.
Con l'impiego dei "separatori cellulari"
si può donare anche la componente
piastrinica del sangue allo scopo di
ottenere da un solo donatore, senza
causargli alcun danno, una quantità
terapeuticamente efficace di piastrine
per il trattamento di gravi emorragie e
per la preparazione al trapianto di
midollo.
I requisiti per donare piastrine sono gli
stessi che per il sangue e plasma.
Si può donare piastrine anche sei volte
in un anno, presso Servizi e Centri
attrezzati, e senza danno alcuno.
Dove andare?
È possibile rivolgersi alle sedi delle Associazioni di
donatori di sangue della Regione per avere
informazioni sui servizi di raccolta sangue o
trasfusionali
operanti
nella
propria
zona.
Oppure, si può andare direttamente nelle strutture dei
Servizi di Immunoematologia e Trasfusione (SIT) o dei
Centri Trasfusionali (CT) della propria città.
In ogni caso, quando si decide di andare, non occorre
prendere appuntamento ma è necessario essere a
digiuno.
Nella struttura, verranno richieste alcune notizie sulla
salute del donatore e seguirà una visita medica per la
verifica della idoneità a donare, dopodiché si
procederà al prelievo di sangue.
Cosa fare?
La donazione è un gesto
spontaneo di altruismo, che,
tuttavia, per tutelare la salute
del donatore e garantire la
sicurezza del ricevente, viene
regolamentato da precise
normative relative alla:
•procedura di selezione del
donatore (compilazione del
questionario, visita medica
con anamnesi ed esame
obiettivo, accertamento dei
requisiti fisici e di laboratorio)
Cosa fare?
•procedura di validazione
biologica dell’unità donata
La selezione del donatore
viene effettuata da parte di
personale medico del Centro
Trasfusionale: al momento
della donazione lo stato di
salute del donatore è
accertato attraverso una
visita e mediante un
colloquio riservato (coperto
dal segreto professionale).
Cosa fare?
Le domande sulle abitudini di vita (rapporti sessuali a rischio,
uso di sostanze stupefacenti) sono molto importanti e hanno
bisogno di risposte estremamente sincere perché non
vogliono invadere la vita privata del donatore, ma servono a
garantire una maggiore sicurezza trasfusionale.
Infatti i test sierologici per i virus dell’epatite B e C, per il virus
dell’AIDS e per la sifilide, eseguiti in fase precoce di infezione,
possono non identificare la presenza dell’agente infettante.
La donazione deve essere soprattutto un atto responsabile: è
importante che il donatore legga e compili con attenzione e
responsabilità il questionario esternando al personale sanitario
eventuali dubbi o richiedendo chiarimenti.
Donazione
Sangue
Donatore: criteri di idoneità
ETA’ 18-60
BUONO
STATO DI
SALUTE
PESO non inferiore ai 50 kg
non avere avuto malattie gravi
non essere affetti da patologie croniche
non avere avuto malattie negli ultimi 15gg
non avere assunto antibiotici negli ultimi 15gg
non avere subito estrazioni dentarie negli ultimi 7gg
non avere subito interventi chirurgici negli ultimi 6mm
non avere perdite di coscienza
->> altri motivi di esclusione permanente dalla donazione
->> altri motivi di esclusione temporanea dalla donazione
Pressione: MASSIMA: 110-180; MINIMA: 60-100
RISCHIO MALATTIE
TRASMISSIBILI
In presenza di:
-tatuaggi e piercing negli ultimi 4mm
-rapporti sessuali a rischio, assunzioni di droghe/
alcolismo
-trasfusioni di sangue negli ultimi 12mm
VIAGGI e SOGGIORNI
ALL’ ESTERO
-zone a rischio malaria/ tropicali negli ultimi 3/6mm
-anni 1980-1996: Gran Bretagna per un periodo
cumulativamente superiore ai 6mm
Tutti possono donare il
sangue?
CHI PUÓ DONARE
SANGUE
Chiunque, purché sia sano,
d’età compresa fra i 18 ed i
65 anni, di peso corporeo
non inferiore ai 50 Kg. Al
momento della donazione
devono essere nella norma,
cioè nei limiti previsti dalla
legge:
•la temperatura corporea:
•la pressione arteriosa e la
frequenza cardiaca;
•i valori dell’emoglobina
Tutti possono donare il sangue?
CHI NON PUÓ DONARE SANGUE
Sospensione permanente: condizioni patologiche o comportamentali che
impediscono definitivamente la donazione a:
•chi è positivo per il test AIDS (anti-HIV 1)
•chi ha contratto, anche in passato, un’epatite virale di tipo B o C
•chi ha contratto malattie veneree e risulta positivo per il test della sifilide
(TPHA o VDRL)
Tutti possono donare il sangue?
CHI NON PUÓ DONARE SANGUE
Sospensione permanente:
chi soffre di patologie cardiovascolari importanti, ulcera gastrica o
duodenale, anemia;
•chi fa uso abitudinario di sostanze stupefacenti;
•chi fa uso eccessivo di bevande alcoliche (alcolisti cronici);
•chi ha rapporti sessuali o di convivenza con soggetti affetti da epatite
virale, tossicodipendenti o con comportamenti a rischio per l’AIDS o le altre
malattie trasmissibili con il sangue.
Tutti possono donare il sangue?
CHI NON PUÓ DONARE SANGUE
Sospensione temporanea : condizioni patologiche o comportamentali che
impediscono solo temporaneamente la donazione:
•la gravidanza in atto ed il puerperio per un anno dopo il parto (o dopo
un’interruzione di gravidanza);
•gli interventi chirurgici in anestesia generale, negli ultimi sei mesi;
•le trasfusioni di sangue ricevute negli ultimi cinque anni;
•il soggiorno in zone endemiche per la malaria, nei sei mesi precedenti alla
donazione, oppure l’attuazione di una profilassi antimalarica nei tre anni
precedenti;
•i rapporti sessuali con persone sconosciute negli ultimi sei mesi;
•la sindrome influenzale, faringiti (mal di gola), gastroenteriti, alcuni tipi di
terapia (es. antibiotici)
Requisiti fisici per l’accettazione del candidato
donatore di sangue intero
•ETA’: 18 65 anni
La donazione di sangue da parte di soggetti di età superiore può essere
autorizzata dal medico, così come il reclutamento di un nuovo donatore di
età superiore ai 60 anni.
•PESO: non inferiore a 50 kg
•P.A. sistolica: 110
180 mm Hg
•P.A. diastolica: 60
110 mm Hg
•POLSO: ritmico regolare, pulsazioni/min 50
•EMOGLOBINA: donne
a 12,5 g/dl, uomini
100
a 13,5 g/dl
39
Requisiti fisici per l’accettazione del candidato
donatore di plasma
• STESSI REQUISITI PREVISTI PER L’IDONEITA’ ALLA DONAZIONE DI
SANGUE INTERO.
• IN CASO DI PLASMAFERESI CON INTERVALLI DI TEMPO SUPERIORI
A 90 GG, L’IDONEITA’ PUO’ ESSERE VALUTATA CONSIDERANDO
VALORI DI Hb NON INFERIORI A 11,5 g/dl NELLA DONNA E 12,5 g/dl
NELL’UOMO.
• IL CANDIDATO DONATORE INSERITO IN UN PROGRAMMA DI
PLASMAFERESI CONTINUATIVO DEVE POSSEDERE I SEGUENTI
REQUISITI:
 ETA’: 18 60 ANNI
 PROTIDEMIA 6 g e quadro elettroforetico non alterato
40
Requisiti fisici per l’accettazione del candidato
donatore di piastrine
• STESSI
REQUISITI
PREVISTI
DONAZIONE DI SANGUE INTERO.
PER
L’IDONEITA’
ALLA
• NORMALE CONTEGGIO PIASTRINICO NON INFERIORE A
150*10^9/lt. ALLA PRIMA DONAZIONE E SUCCESSIVAMENTE
OGNI ANNO DEVE ESSERE VERIFICATA LA NORMALITA’ DI PT E
PTT.
41
E se il donatore è un lavoratore
dipendente?
Il lavoratore dipendente che si reca a donare
il sangue ha diritto per legge ad una giornata di
riposo ed alla corresponsione della normale
retribuzione.
Infatti, la legge 4 maggio 1990 n.107 dispone:
all’art.13 “I donatori di sangue e di
emocomponenti con rapporto di lavoro
dipendente hanno diritto ad astenersi dal
lavoro per l'intera giornata in cui effettuano la
donazione, conservando la normale
retribuzione per l'intera giornata lavorativa. I
relativi contributi previdenziali sono accreditati
ai sensi dell'articolo 8 della legge 23 aprile
1981, n. 155.”
E se il donatore è un lavoratore
dipendente?
Il lavoratore dipendente che si reca a
donare il sangue ha diritto per all’art.14 “Ai
fini dell'applicazione dell'articolo 13, al
datore di lavoro vengono certificati, a cura
del servizio di immunoematologia e
trasfusione o del centro trasfusionale o
dell'unità di raccolta, l'accesso e le pratiche
delle donazioni cui è stato sottoposto il
dipendente donatore di sangue.”
(f.f./g.s.-Redazione-Ministerosalute.itgiugno/2002)
ECONOMIA
Le norme "anti-fannulloni" colpiscono i volontari: stipendio decurtato
La protesta delle associazioni. E il ministro fa marcia indietro
Brunetta: "Assenze garantite
per i donatori di sangue"
ll destino del sangue donato
Donazione anonima, spontanea, gratuita.
Un nobile gesto che inizia con una dichiarazione di idoneità da
parte del medico trasfusionista e che continua di volta in volta con il
prelievo di sangue intero o di singoli emocomponenti.
Con il medico responsabile del centro di raccolta si potrà
concordare, in base alla propria idoneità e/o alle necessità
assistenziali, se donare sangue intero oppure sottoporsi ad una più
moderna procedura, definita ”in aferesi”, che consente la donazione
di elementi selezionati del proprio sangue: il plasma, le piastrine ed
anche i soli eritrociti.
Il destino del sangue donato
Il sangue intero e le fasi del prelievo
La modalità più semplice e veloce è quella della donazione di sangue
intero.
In circa quindici minuti vengono raccolti in un morbido contenitore di
plastica 450 ml di sangue.
Il donatore potrà notare con quanta attenzione il personale sanitario
tratterà la sacca di raccolta, curando con correttezza tutte le fasi del
prelievo: la disinfezione della cute, il posizionamento dell’ago, il flusso
costante, la pesatura ed infine la saldatura dei tubi affinché sia
garantita la sterilità.
la fase di preparazione, saranno conservate alla temperatura più
idonea al loro mantenimento, ma non potranno essere utilizzate sino a
che la cosiddetta validazione biologica non le renderà disponibili per
l’assegnazione.
l destino del sangue donato
La “validazione”
Insieme alla sacca saranno riempite con il sangue del donatore alcune
provette che consentiranno l’esecuzione degli esami di laboratorio finalizzati
alla cosiddetta “validazione” della donazione, ovvero alla dichiarazione della
sua idoneità ad essere trasfusa. Noteremo anche che particolare attenzione
sarà posta nell’etichettare sacca e provette affinché la loro identificazione
univoca permetta di eseguire con la massima sicurezza il riconoscimento in
tutte le fasi di analisi, lavorazione ed infine di assegnazione.
ll destino del sangue donato
La lavorazione del sangue
Qui si conclude il compito del donatore, mentre continua quello del
servizio trasfusionale: la sacca contenente il sangue intero sarà avviata ad
una o più fasi di lavorazione mentre le provette correlate saranno inviate ai
laboratori che effettueranno gli esami per la validazione.
Vediamo in particolare, pur se brevemente, quali siano questi due momenti
e come gli emocomponenti vengano resi disponibili per una corretta e
sicura terapia trasfusionale.
Il sangue è composto di una parte liquida (il plasma) e di una parte
corpuscolata (cellule) costituita da eritrociti, leucociti, piastrine.
Trattandosi di elementi di peso diverso è abbastanza semplice procedere
alla loro separazione mediante centrifugazione: i diversi strati, netti e ben
definiti, rappresentati dal basso verso l’alto dai globuli rossi, dai leucociti
con le piastrine e dal plasma, possono essere trasferiti singolarmente in
altre sacche collegate sterilmente alla cosiddetta sacca madre ovvero alla
sacca contenente il sangue intero.
Il destino del sangue donato
Si ottengono così due prodotti principali ad elevato
grado di purezza, intendendo con questo termine
una bassa contaminazione da altri elementi cellulari:
una sacca di globuli rossi ed una sacca di plasma.
Un terzo prodotto, definito buffy-coat, costituito da
leucociti e piastrine, potrà essere ulteriormente
sottoposto a frazionamento per isolare le sole
piastrine, che rappresentano un emocomponente di
fondamentale importanza per la correzione di alcune
manifestazioni emorragiche.
Le fasi della validazione prima dell’assegnazione
Queste componenti del sangue, terminata la fase di
preparazione, saranno conservate alla temperatura
più idonea al loro mantenimento, ma non potranno
essere utilizzate sino a che la cosiddetta validazione
biologica non le renderà disponibili per
l’assegnazione.
Questa condizione, detta di
“quarantena”, terminerà solo
quando le indagini di
laboratorio avranno definito l’
idoneità all’utilizzo. Tali
indagini hanno due finalità:
quella di verificare la
corrispondenza del gruppo
sanguigno e di altri antigeni
eritrocitari con quelli noti del
donatore e quella di
escludere la trasmissione di
malattie infettive.
Gli esami siero-virologici effettuati sono volti a smascherare la possibile
trasmissione di agenti infettanti quali i virus causa di epatite, la lue e l’HIV;
vengono utilizzate indagini sofisticatissime e di alta sensibilità, comprese
quelle in biologia molecolare, che consentono oggi di definire un rischio
residuo per tali malattie dell’ordine di una possibile infezione su centinaia di
migliaia o addirittura milioni di donazioni.
.
Obiettivo primario: la
sicurezza
La sicurezza degli
emocomponenti trasfusi
costituisce
l’obiettivo primario che Servizio
Sanitario Nazionale e
trasfusionisti si sono imposti e
rappresenta, di fatto, lo
strumento attraverso il quale
vengono tutelati nella loro salute
i due più importanti protagonisti
del sistema trasfusionale: i
donatori ed i pazienti.
SELEZIONE
DEL
DONATORE
RACCOLTA
DEL
SANGUE
ESAMI
DI
VALIDAZIONE
PREPARAZIONE E
CONSERVAZIONE
EMOCOMPONENTI
ASSEGNAZIONE
EMOCOMPONEN
TI E TEST PRETRASFUSIONALI
DISTRIBUZIONE
EMOCOMPONENTI
TRASFUSIONE
EMOCOMPONENTI
FOLLOW-UP DEL
RICEVENTE


Legge 4 maggio 1990, n° 107
D.M. 15 gennaio 1991

Consigli dell’ Unione Europea
29/06/1998
“ idoneità dei donatori di
“ protocolli per l’ accertamento della idoneità del
donatore di sangue e emoderivati “
sangue e di plasma e la verifica delle donazioni di
sangue nella CE “ ( 98/463/CE )

D.M. 26 gennaio 2001
“ protocolli per l’ accertamento della idoneità del
donatore di sangue e di emocomponenti “
LEGISLAZIONE
Persona sana con buoni antecedenti sanitari
che dona volontariamente sangue o
emocomponenti a fini terapeutici .
Terminologia comune
Donatore
LA DONAZIONE NON DEVE
RECARE DANNO NE’ AL
DONATORE NE’ AL
RICEVENTE
Protezione del donatore
e della sua salute

Apparato cardiovascolare

Sistema Nervoso Centrale

Aggravamento lievi patologie

Trasmissione malattie infettive

Uso / abuso farmaci / droghe / alcool
Protezione ricevente
TUTELA RISERVATEZZA

DONATORE CONSAPEVOLE E INFORMATO

RISERVATEZZA

RAPPORTO FIDUCIARIO
CONCLUSIONI
La donazione
La Fratres è particolarmente attenta
alla salute del donatore,
presupposto indispensabile per la
qualità della donazione. La
donazione non è soltanto dare agli
altri, ma anche darsi un modo di
vivere sano.
Detto ciò, in relazione alle diverse
esigenze terapeutiche, esistono,
stando alla normativa di riferimento
[DM 3 marzo 2005], diverse tipologie
di donazione, che sono mirate a
seconda di quale parte del sangue è
più opportuno o desiderabile donare.
Definizione del giudizio di idoneità Art.8
comma 1, D.M. 03/03/05
Il medico responsabile della selezione
accertata l’identità del candidato donatore,
acquisiti e valutati i dati anamnestici, valutate
le condizioni generali di salute del donatore,
accertato il possesso dei requisiti fisici e
tenendo conto, ove disponibili, di dati clinici e
di laboratorio relativi a precedenti donazioni,
esprime formalmente il giudizio di idoneità
alla donazione.
65
Altri tipi di donazione
Pur non occupandosene direttamente, la “Fratres” promuove altre
tipologie di donazione, suggerendo differenti modi per mettere la
vita umana al centro del proprio cuore.
Donazione di sangue midollare
Oltre a quelli previsti per le altre donazioni, requisito fondamentale
per chi intende donare il midollo osseo è la determinazione del
proprio sistema HLA (un complesso sistema di antigeni leucocitari)
per verificarne l'eventuale identità con quello del malato da
trapiantare, cosa molto rara che si verifica in circa 4-5 casi su un
milione. Per questo è necessario iscrivere in appositi registri il più
alto numero possibile di persone disponibili a donare, in modo da
poter trovare subito un donatore idoneo nei confronti di un malato
di leucemia, aplasia, talassemia o in altri casi. La donazione va
effettuata in anestesia generale e consente di trasfondere il
sangue midollare di un donatore sano in un paziente, consentendo
nella maggior parte dei casi il suo definitivo ritorno ad una vita
regolare. A chi volesse candidarsi a diventare donatore di midollo
osseo è bene ricordare che l'intervallo di età va dai 18 ai 35 anni e
che la richiesta ad essere iscritto ? previa determinazione dell'HLA
? nel Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (RIDMO) va
presentata al Servizio Trasfusionale di competenza territoriale.
I trapianti di organi sono una grande
conquista della scienza al servizio
dell’uomo ....
La medicina dei trapianti si rivela
pertanto strumento prezioso nella prima
finalità dell’arte medica: il servizio alla
vita umana.
Giovanni Paolo II
Riduzione del periodo finestra di HCV,HIV e
HBV a seguito dell’introduzione del test
NAT
Virus
HCV*
HIV*
HBV**
Periodo finestra
(giorni)
Elisa
NAT
70
12
22
11
59
35
Riduzione
(%)
83
50
41
* Velati C et al. Transfusion 2002; 42: 368-78
70
** Tosti ME et al. Br J Haematol 2002; 117: 215-9
Per quale motivo dovrei donare il mio sangue?
Il sangue umano è un prodotto naturale, non riproducibile artificialmente e
indispensabile alla vita. Donare il sangue è un atto volontario e gratuito, Il donatore
non è un essere raro né un eroe, né un martire, né un santo e neppure un povero
grullo, ma uno come te: un operaio, un contadino, un impiegato, uno studente, un
artigiano o un artista, o un libero professionista, che si è reso conto con la massima
naturalezza e senza alcuno sforzo di ordine intellettuale di potere essere utile agli altri,
indipendentemente dal loro sesso e condizione sociale, dalla loro opinione in tema di
fede, di religione, di politica o di censo.
E’ un atto di estrema generosità che permette di salvare la vita di altre persone.
Proprio il fatto che il sangue sia raro implica la necessità di metterlo a disposizione di
altri individui che potrebbero trovarsi in situazione di bisogno. Pensa di essere tu al
loro posto.
Tutti possono diventare donatori?
Chiunque abbia compiuto i 18 anni di età e pesi più di 50 kg. può presentarsi presso una qualsiasi
sede AVIS. Un medico effettuerà un colloquio, una visita, e gli accertamenti di tipo diagnostico e
strumentale per verificare che non vi siano controindicazioni alla donazione. La tutela della salute e
della sicurezza sia del donatore che del ricevente sono fondamentali.
Condizioni di base per il donatore:
Età
compresa tra 18 anni e i 60 anni (per candidarsi a
diventare donatori di sangue intero), 65 anni (età
massima per proseguire l'attività di donazione
per i donatori periodici), con deroghe a giudizio
del medico
Peso
Più di 50 Kg
Pulsazioni
comprese tra 50-100 battiti/minuto (anche con
frequenza inferiore per chi pratica attività
sportive)
Pressione arteriosa
tra 110 e 180 mm di mercurio (Sistolica o
MASSIMA)
tra 60 e 100 mm di mercurio (Diastolica o
MINIMA)
Stato di salute
Buono
Stile di vita
Nessun comportamento a rischio
Quando non posso donare?
è doveroso autoescludersi per chi abbia nella storia personale:
•
assunzione di droghe
•
alcolismo
•
rapporti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive (es. occasionali, promiscui
ecc...)
•
epatite o ittero
•
malattie veneree
•
positività per il test della sifilide (TPHA o VDRL)
•
positività per il test AIDS (anti-HIV 1)
•
positività per il test dell'epatite B (HBsAg)
•
positività per il test dell'epatite C (anti-HCV)
•
rapporti sessuali con persone nelle condizioni incluse nell'elenco
Ogni quanto tempo posso donare?
L'intervallo minimo tra una donazione di sangue intero e l'altra è di 90 giorni.
La frequenza annua delle donazioni di sangue non deve essere superiore a 4 volte l'anno per gli
uomini e 2 volte l’anno per le donne in età fertile
Donare sangue non fa male alle donne che sono già soggette alle perdite dovute al
ciclo mensile?
La donazione di sangue per le donne non ha alcuna controindicazione. Tuttavia lo Stato, attraverso il
D.M. 3 marzo 2005 "Protocolli per l'accertamento della idoneità del donatore di sangue ed
emocompomenti", proprio in considerazione del problema rappresentato nella domanda cautela le
donne imponendo un massimo di due donazioni l'anno, che, invece, per l'uomo salgono a quattro. Il
monitoraggio costante della emoglobina, effettuata preliminarmente ad ogni donazione, e del ferro,
assicurano la tutela della salute delle donatrici. Le stesse risultano essere particolarmente adatte alla
donazione di plasma in aferesi che non incide assolutamente sulla parte corpuscolata (globuli
rossi,globuli bianchi,piastrine).
Per quali motivi potrei risultare non idoneo a diventare donatore o essere
escluso dalla donazione?
Le cause per le quali una persona può essere valutata non idonea o sospesa sono molteplici e tutte
determinate dal principio di salvaguardare la salute sia del donatore sia del ricevente.
Esempi:
Esclusione permanente per: malattie autoimmuni, cardiovascolari, del sistema nervoso centrale;
neoplasie o malattie maligne; diabete insulino - dipendente; alcuni tipi di malattie infettive (epatite
B, C, ad eziologia indeterminata, AIDS, ecc.), alcolismo cronico; assunzione di droghe;
comportamenti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive; tendenza anomala
all'emorragia.
Esclusione temporanea per: periodi variabili da settimane ad anni in caso di:tubercolosi,
toxoplasmosi, esposizione accidentale al sangue o a strumenti contaminati; trasfusione di sangue o
di emocomponenti o di plasmaderivati; endoscopia, trapianto di tessuti o cellule, intervento
chirurgico di rilievo; agopuntura, piercing, tatuaggi, rapporti sessuali occasionali a rischio, viaggi,
vaccinazioni.
Inoltre per condizioni legate alla visita (per esempio valori di pressione arteriosa troppo alti o bassi)
o agli esami effettuati (esempi, valori di emoglobina o ferro bassi,esami del fegato elevati, positività
dei marcatori virali, ecc.), ed eventualmente altro a giudizio del medico.
Donare sangue è dannoso per la salute?
Grazie all'accurata selezione per un adulto sano la donazione di sangue non comporta alcun rischio.
Esistono precise disposizioni che regolano la raccolta del sangue:
la quantità del sangue che viene prelevata mediamente ad ogni prelievo è minima ed è stabilita per
legge in 450 centimetri cubi +/- 10%.
Tra una donazione di sangue intero e l’altra devono trascorrere almeno 90 giorni.
La frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a 4 nell’uomo e a 2 nelle donne in età
fertile.
I controlli e le visite periodiche effettuate a ciascun donatore prima di ogni donazione sono uno
strumento di medicina preventiva, a tutela dello stato di salute generale del donatore.
Per le donne (già soggette alla perdite mestruali) donare sangue
non è dannoso?
La donazione di sangue per le donne non ha alcuna controindicazione. Tuttavia in virtù delle perdite
legate alle mestruazioni le donne in età fertile possono effettuare solo un massimo di due donazioni
di sangue intero l’anno. Il monitoraggio costante della emoglobina, effettuata prima di ogni
donazione, e del ferro, tutelano la salute delle donatrici.
Le donne risultano essere particolarmente "adatte" alla donazione di plasma in aferesi che non incide
assolutamente sui globuli rossi ed il ferro.
Bisogna essere a digiuno per donare sangue?
Il mattino del prelievo è preferibile essere a digiuno o aver fatto una colazione leggera a base di
frutta fresca o spremute, thè o caffè poco zuccherati, pane non condito o altri carboidrati. Le donne
che hanno in corso una terapia anticoncezionale non devono sospenderne l’assunzione quotidiana.
La privacy dei risultati delle mie analisi è garantita?
Il segreto medico e la legge sulla "Privacy", che individua le "figure" responsabili al trattamento dei
dati in questione assicura la massima discrezionalità e segretezza di tutti gli aspetti sanitari e dei
risultati delle analisi effettuate.
Quali vantaggi ho ad iscrivermi ad una associazione?
Un nostro slogan recita "donare sangue: una scelta per gli altri, una scelta per se stessi". A livello
individuale si ha la gratificazione morale di concorrere alla soluzione di un grave problema e
l’orgoglio di appartenere ad una componente attiva del volontariato socio-sanitario, decisiva per la
costruzione del sistema trasfusionale. Inoltre, donare regolarmente sangue garantisce al donatore
un controllo costante del proprio stato di salute attraverso visite mediche ed accurati esami di
laboratorio, eseguiti ad ogni prelievo.
Donando periodicamente non corro il rischio di assuefarmi alla donazione per cui
alla fine donare diventa una mia necessità?
La donazione periodica non implica nessun processo di assuefazione nel senso scientifico del
termine, ove per assuefazione si intende l'impossibilità di rinunciare alla pratica di determinati
comportamenti (vedi assunzione di droghe), assumendo in questo caso, una connotazione negativa.
Nel caso della donazione del sangue esiste una regola di periodicità nella donazione per garantire la
sicurezza del sangue donato. Se la conseguenza a compiere quest'atto di estrema solidarietà può
essere quello di ripeterlo a scadenze regolari questo non potrà che farci sentire meglio nel senso
della gratificazione che si può provare nell'aiuto dato gratuitamente a qualcuno, avendo recuperato
un valore umano prezioso.
A me non importa nulla: se ho bisogno, il sangue lo pago
Nonostante i progressi della medicina, delle scienze e della biochimica, l’uomo rimane a tutt’oggi
l’unica possibile sorgente di sangue, e pertanto:
• nessun Ospedale è in grado di assicurare alcuna terapia trasfusionale senza la preventiva
disponibilità dei donatori;
• per lo stesso motivo, la disponibilità del "bene sangue" non dipende dal mercato, quindi non ha un
prezzo economico;
• per le ragioni esposte nei punti sopra, le Istituzioni Pubbliche (Stato, Regioni) devono contribuire
con campagne di sensibilizzazione verso la popolazione e fornire gli strumenti normativi per
garantire la massima sicurezza possibile e l’ottimizzazione del sistema trasfusionale in tutte le sue
articolazioni
Donando periodicamente non corro il rischio di assuefarmi alla donazione per cui
alla fine donare diventa una mia necessità?
La donazione periodica non implica nessun processo di assuefazione nel senso
scientifico del termine, ove per assuefazione si intende l'impossibilità di rinunciare alla
pratica di determinati comportamenti (vedi assunzione di droghe), assumendo in
questo caso, una connotazione negativa. Nel caso della donazione del sangue esiste
una regola di periodicità nella donazione per garantire la sicurezza del sangue donato.
Se la conseguenza a compiere quest'atto di estrema solidarietà può essere quello di
ripeterlo a scadenze regolari questo non potrà che farci sentire meglio nel senso della
gratificazione che si può provare nell'aiuto dato gratuitamente a qualcuno, avendo
recuperato un valore umano prezioso.
Ogni anno sento parlare di carenza estiva, ma non ci pensano i donatori?
La carenza di sangue nei mesi estivi è purtroppo un dato di fatto: in Italia in questi
mesi, ma sempre più anche nel corso dell’intero anno, si rilevano forti diminuzioni
nella raccolta di sangue mentre il bisogno di emocomponenti rimane stabile. La
partenza per le vacanze contribuisce a interrompere i consueti flussi di raccolta.
E' necessario quindi disporre di un adeguato numero di donatori periodici sui quali
poter contare tutto l’anno, festività e vacanze comprese.
Cos’è la donazione di plasma mediante aferesi?
Oggi è possibile effettuare diversi tipi di donazione: oltre a quelle tradizionale di
sangue intero, si possono effettuare donazioni mirate (dette aferesi) cioè solo di alcuni
componenti del sangue e, tra questi, il plasma.
Nell’aferesi (termine greco che significa l’atto del "portar via"), attraverso l’uso di
separatori cellulari, si ottiene dal sangue del donatore soltanto la componente ematica
di cui si ha necessità (plasma, piastrine,...), restituendogli contemporaneamente i
restanti elementi. Ciascun separatore cellulare centrifuga o filtra il sangue che
defluisce da un braccio del donatore trattenendo il componente ematico necessario e
restituendogli il rimanente.
Si parla di plasmaferesi se si prelava solo plasma, di piastrinoaferesi se si prelavano
solo piastrine, di plasmapiastrinoaferesi se si prelavano plasma e piastrine, ecc.
Una volta raccolto, il plasma viene conservato diversamente dal sangue intero e dai
concentrati di globuli rossi, essendo congelato (se a temperatura inferiore a - 30° C)
può essere utilizzato per un periodo massimo di 12 mesi.
Il sangue è composto per il 45% circa di cellule, la parte corpuscolata, e per il 55%
circa di plasma, la parte liquida.
Le funzioni del plasma sono numerose: mantiene costante il volume di sangue
circolante, porta ai tessuti e alle cellule sostanze prevalentemente di tipo nutritivo e di
regolazione (ormoni, vitamine), raccoglie tutte le sostanze di rifiuto derivanti dal
metabolismo delle cellule e le elimina attraverso i reni e il sudore, interviene nei
processi di difesa immunologica e nella coagulazione.
Che cos’è l'autotrasfusione?
L’autotrasfusione è una procedura trasfusionale che consiste nel trasfondere al
soggetto unità del suo stesso sangue e si realizza con una delle seguenti modalità:
• predeposito
• recupero perioperatorio
• emodiluizione normovolemica
Il metodo più utilizzato è il predeposito, una tecnica trasfusionale con la quale si
preleva il sangue dal donatore che sarà anche ricevente, per compensare le perdite di
sangue che si possono verificare nel corso di interventi chirurgici programmati.
Alcuni giorni prima dell’intervento vengono prelevate unità di sangue dal paziente, in
fasi successive, fino a raggiungere la quantità prevedibilmente necessaria, in modo da
consentirne l’eventuale utilizzo durante l’intervento operatorio o nel post-intervento.
I principali vantaggi dell’autotrasfusione sono:
• eliminazione delle reazioni di incompatibilità
• eliminazione del rischio di trasmissione di malattie infettive
• riduzione del rischio di
manifestazioni a distanza
• risparmio di sangue
immunizzazione
da
antigeni
diversi,
con
possibili
Fly UP