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Aspetti sanitari della donazione di sangue
LA DONAZIONE DI SANGUE: ASPETTI SANITARI Dott. C. Cuzzola La donazione di Sangue è l’azione volontaria , dettata da puro spirito di solidarietà di chi dona il proprio sangue affinchè siano possibili trasfusioni a chi ne ha bisogno Quando serve il sangue: nei servizi di pronto soccorso e di emergenza in interventi chirurgici e trapianti di organo nella cura delle malattie oncologiche (Tumori) nelle varie forme di anemia cronica Il sangue, con i suoi componenti, costituisce per molti ammalati un fattore unico e insostituibile di sopravvivenza. IL FABBISOGNO 40 UNITA’ ANNO /1000 PERSONE 2.400.000 UNITA’ PER L’ITALIA Funzioni Componenti ◦ Plasma ◦ Elementi figurati (globuli rossi, bianchi e piastrine) Generalità di coagulazione Il Sangue… Il sangue è un tessuto fluido attraverso il quale si realizza il trasporto di sostanze nutritive, gas, ormoni e prodotti di rifiuto. Il sangue, inoltre, trasporta cellule specializzate che difendono i tessuti periferici da infezioni e malattie. Queste funzioni sono assolutamente essenziali in quanto un'area completamente priva di circolazione può morire nel giro di pochi minuti. Il Sangue H2O Sali minerali Enzimi Vitamine Ormoni Molecole nutritive IL PLASMA (parte fluida) 55% fibrinogeno SIERO Cellule per trasporto di sostanze Cellule difensive Piastrine Fibrinogeno 90% H 2O Sali ionizzanti Proteine Lipidi Glicoproteine zuccheri Funzioni Il sangue nell'organismo ha le seguenti funzioni: trasporta gas disciolti portando ossigeno dai polmoni ai tessuti e anidride carbonica dai tessuti ai polmoni; distribuisce le sostanze nutritive assorbite nel tubo digerente o rilasciate dai depositi del tessuto adiposo o dal fegato; trasporta i prodotti del catabolismo dai tessuti periferici ai siti di eliminazione come i reni; consegna enzimi e ormoni a specifici tessuti-bersaglio; regola il pH e la composizione elettrolitica dei liquidi interstiziali in ogni parte del corpo; Funzioni Il sangue nell'organismo ha le seguenti funzioni: riduce le perdite dei liquidi attraverso i vasi danneggiati o ad altri lesionati. Le reazioni di coagulazione bloccano le interruzioni nelle pareti vascolari prevenendo modificazioni nel volume del sangue che possono intaccare seriamente la funzione cardiovascolare; difende il corpo dalle tossine e dagli agenti patogeni: infatti trasporta globuli bianchi, cellule specializzate che migrano nei tessuti periferici per "combattere" infezioni o rimuovere detriti e apporta anticorpi, proteine speciali che attaccano micro-organismi o agenti estranei. Il sangue, inoltre, riceve tossine prodotte da infezioni, danni fisici o attività metaboliche e le consegna al fegato e ai reni dove possono venire inattivate o espulse; aiuta a regolare la temperatura del corpo assorbendo e ridistribuendo calore. Il sangue, quasi al 50%, è fatto di acqua che ha una capacità straordinariamente elevata di trattenere calore. L'organismo umano contiene 5-6 litri di sangue, equivalenti all' 8%circa del peso corporeo. Componenti del sangue Il sangue è formato da due principali componenti: 1. 2. Il plasma Una serie di cellule specializzate (i cosiddetti “elementi figurati”): globuli rossi, globuli bianchi e piastrine Il plasma Il plasma ha densità poco più alta di quella dell'acqua proprio perché è formato per più del 90% proprio da acqua, nella quale sono disciolte numerose sostanze proteine, ormoni, sostanze nutritive, gas, ioni e sostanze di rifiuto come l'urea. Le sostanze presenti in quantità maggiore sono le proteine, principalmente di tre tipi: 1. le albumine, con importanti funzioni osmotiche; 2. le globuline, che trasportano i grassi e sono essenziali nei processi immunitari. Esse includono: - le immunoglobuline: chiamate anche anticorpi, attaccano le proteine estranee e gli agenti patogeni; - le proteine vettrici, le quali trasportano ioni e ormoni che altrimenti potrebbero passare attraverso il filtro renale. 3. il fibrinogeno, fondamentale nella coagulazione del sangue. Elementi figurati I globuli rossi Come altri elementi del sangue, i globuli rossi vengono prodotti nel midollo delle ossa brevi o piatte (ala iliaca, sterno, corpi vertebrali) nonché nelle epifisi di omero e femore. I globuli rossi, o eritrociti, rappresentano un po' meno della metà del volume totale del sangue (40% per la donna e 45% per l'uomo). La forma di un globulo rosso ricorda quella che si ottiene schiacciando una pallina di plastilina tra pollice e indice. Tale forma biconcava garantisce una superficie maggiore di quella di una cellula sferica di uguale volume, ciò esalta la capacità della cellula di assorbire e cedere ossigeno attraverso la sua membrana. Una delle caratteristiche più appariscenti dei globuli rossi è il colore rosso, dovuto al pigmento emoglobina, una grossa molecola proteica contenente ferro, che rappresenta circa un terzo del peso della cellula. La molecola di emoglobina raccoglie l'ossigeno dove la concentrazione è elevata, come nei capillari dei polmoni, e lo cede dove la concentrazione è bassa, in altri tessuti del corpo. Grazie all'emoglobina, il nostro sangue può trasportare una quantità di ossigeno 70 volte superiore a quella che sarebbe possibile se l'ossigeno fosse semplicemente disciolto nel plasma. Legando a sé l'ossigeno, l'emoglobina subisce una lieve modificazione di forma che ne altera il colore. Infatti il sangue deossigenato è di colore marrone-rosso scuro, ma appare bluastro attraverso la cute, mentre il sangue ossigenato è di colore rosso ciliegia. I globuli rossi, come anche le piastrine, sono gli unici elementi dell'organismo privi di nucleo. Per tale ragione non sono in grado di replicarsi né di produrre proteine. Un globulo rosso immesso nella corrente circolatoria ha una vita media di circa 4 mesi (115-120 giorni) prima di venire fagocitato da macrofagi localizzati soprattutto a livello della milza. (“gruppo sanguigno”) Elementi figurati I globuli bianchi I globuli bianchi (leucociti) sono i responsabili delle difese immunitari dell'organismo. Vi sono cinque categorie di globuli bianchi (linfociti, monociti, neutrofili, basofili e eosinofili) che insieme costituiscono meno dell'1% delle cellule del sangue. Queste cellule si distinguono l'una dall'altra in base all'affinità per i coloranti, alle dimensioni e alla forma del nucleo. Esse svolgono una funzione difensiva contro gli aggressori provenienti dall'esterno e si avvalgono del sistema circolatorio per raggiungere il luogo attraverso cui sono penetrati elementi estranei. Per esempio, i monociti e i neutrofili usano la rete dei capillari per spostarsi dove qualche batterio è riuscito a introdursi sfruttando una ferita; giunti a destinazione filtrano attraverso le pareti dei capillari come minuscole amebe. Elementi figurati I globuli bianchi Nei tessuti i monociti danno origine ai macrofagi, cellule ameboidi capaci di incorporare particelle estranee. Quindi macrofagi e neutrofili inglobano i batteri che sono penetrati o altre cellule identificate, come estranee ivi comprese le cellule cancerogene. Così facendo, i globuli bianchi subiscono una degradazione irreversibile, muoiono e si accumulano contribuendo a formare quella sostanza bianca nota come "pus", caratteristica delle zone infette. I linfociti intervengono nella risposta immunitaria. Il sistema immunitario consiste di circa duemila miliardi di linfociti. Molti di questi si trovano nel sangue e nella linfa distribuiti per tutto il corpo; altri si accumulano in organi specifici. Ci sono due tipi di linfociti: linfociti B e linfociti T. I linfociti B e T svolgono, nella risposta immunitaria, ruoli nettamente diversi; comunque le risposte che entrambi riproducono constano di tre fasi fondamentali: infezioni. 1. riconoscimento dell'invasore 2. l'attacco riuscito 3. la memorizzazione dell'invasore per impedire future Meno abbondanti sono i basofili ( “Allergie”) e gli eosinofili. Elementi figurati Le piastrine Le piastrine non sono cellule intere, bensì frammenti di megacariociti Queste grosse cellule presenti nel midollo osseo formano le piastrine come gemmazioni citoplasmatiche avvolte dalla membrana; una volta staccatasi dal megacariocita, le piastrine entrano nel sangue, dove svolgono un ruolo essenziale nel processo di coagulazione. Analogamente ai globuli rossi, le piastrine sono prive di nucleo e il loro ciclo vitale è ancora più breve, compreso tra 10 e 12 giorni. Le piastrine sono fondamentali quanto il fibrinogeno nella coagulazione del sangue. La formazione del coagulo è un processo che ha inizio quando le piastrine, insieme ad altri fattori contenuti nel plasma, giungono a contatto con una superficie irregolare, per esempio un vaso sanguigno lesionato. Le piastrine tendono ad aderire alle superfici irregolari, per cui si accumulano l'una sull'altra e, se il vaso è di piccolo diametro, lo otturano completamente. Elementi figurati Le piastrine A integrare il meccanismo provvede poi la coagulazione del sangue che costituisce la più importante delle difese dell'organismo contro le emorragie. La lesione sulla superficie di un vaso sanguigno non soltanto induce le piastrine a esercitare le loro capacità adesive,ma anche ad innescare tra le proteine plasmatiche circolanti una complessa sequenza di eventi che culminano nella produzione dell'enzima trombina. La trombina catalizza la trasformazione del fibrinogeno, una delle tante proteine ematiche, in molecole filiformi di fibrina. Le molecole di fibrina si intrecciano fittamente tra di loro dando origine a una matrice fibrosa, una sorta di ragnatela proteica che immobilizza la porzione fluida del sangue, provocandone la solidificazione in una massa gelatinosa. Via via che nella regnatela restano imprigionati i globuli rossi, la densità del coagulo aumenta. Le piastrine si attaccano poi al reticolo fibroso ed emanano estroflessioni appiccicose che si agganciano l'una con l'altra. Si crea così un coagulo denso e compatto che contrae la ferita ravvicinando le superfici danneggiate e favorendo la cicatrizzazione. Globulo rosso Disco biconcavo senza nucleo,per circa un terzo emoglobina Diametro approssimativo: 8mm Trasporta ossigeno e 5000000 per 3 mm una piccola quantità di biossido di carbonio Neutrofilo Di dimensioni circa doppie di un globulo rosso; nucleo con 2-5 lobi Distrugge particelle relativamente piccole mediante fagocitosi 62% dei g.b. Eosinofilo Di dimensioni circa doppie di un globulo rosso; nucleo con due lobi Azione antinfiammatoria ; attacca i parassiti 2% dei g.b. Basofilo Di dimensioni circa doppie di un globulo rosso; nucleo con due lobi Libera sostanze anticoagulanti e istamina, causa di infiammazioni Monocita Due-tre volte più grande di un globulo rosso; la forma del nucleo varia da tonda a lobata Dà origine al macrofago, che distrugge particelle relativamente grandi mediante fagocitosi 3% dei g.b. Linfocita Poco più grande di un globulo rosso; il nucleo riempie in pratica la cellula Interviene nella risposta immunitaria 32% dei g.b. Piastrina meno dell’1% dei g.b. Globuli bianchi 7500 per mm Importante nella 3 Frammento 250000 per mm coagulazione citoplasmatico dei megacariociti presenti nel midollo osseo I granuli citoplasmatici contengono pigmenti che, in presenza dei coloranti, danno reazione acida ed assumono il colorante diventando di colore arancio 3 La coagulazione del sangue La coagulazione costituisce la terza e più complessa fase del processo di emostasi, attraverso il quale avviene l’arresto spontaneo di una emorragia, cioè del sanguinamento dai vasi lesionati in corrispondenza di una ferita. Il primo evento della emostasi è la vasocostrizione, che riduce l’afflusso del sangue limitandone la perdita; viene innescata dalla serotonina e da altri composti liberati dalle piastrine circolanti laddove l’endotelio che riveste la superficie interna dei vasi sanguigni risulta danneggiato. Schema La coagulazione del sangue Il restringimento del vaso favorisce l’agglomerarsi delle piastrine e la formazione del tappo piastrinico, che costituisce la seconda fase del processo emostatico. Il cumulo di questi elementi sanguigni non è in grado di ostruire la lesione per il tempo necessario alla ricostituzione dell’integrità delle pareti del vaso; per tale motivo, il tappo piastrinico viene sostituito dal più resistente coagulo, la cui formazione avviene attraverso una sequenza di reazioni e richiede l’intervento coordinato di fattori già presenti nel plasma. Schema Coagulazione PIASTRINE PLASMA (proteina plasmatica) Trombochinasi + Trombina Protrombina + + Ca ++ Fibrinogeno FIBRINA COAGULO Allergie AG = alleigene Polveri Polline Acari PLASMACELLULE AG GRANULOCITI basofili Ac (IG-E) (mastociti) MASTOCITI(granuli) istamina (torna a globuli bianchi) ALLERGIA I diversi gruppi sanguigni Ad ogni essere umano appartiene un preciso gruppo sanguigno, distinto in base alla presenza o meno, sul globulo rosso, di determinate sostanze dette antigeni. I primi antigeni identificati sono quelli del sistema noto come AB0 (A, B, Zero). I diversi gruppi sanguigni . In seguito fu evidenziato un altro importante antigene eritrocitario, detto fattore Rh (perché scoperto in una scimmia del genere Rhesus), capace di determinare la comparsa di agglutinine specifiche nel sangue di altri individui. Come per gli antigeni del sistema AB0, la presenza o l'assenza del fattore Rh è ereditaria ed in base ad essa la popolazione viene suddivisa in due gruppi: Rh+ in cui è presente e Rh- in cui manca. I diversi gruppi sanguigni . Riassumendo, esistono quattro gruppi sanguigni: 0 (zero), A, B e AB, caratterizzati o meno dalla presenza del fattore Rh. L'importanza relativa dei gruppi sanguigni dipende dal loro significato clinico nella terapia trasfusionale, nel trapianto d'organo, nella compatibilità materno-fetale e negli studi di genetica. Il gruppo sanguigno è determinato da proteine specifiche presenti sulla membrana dei globuli rossi. Il sangue è infatti classificato in gruppi, A, B, AB o 0 a seconda della presenza o meno di proteine specifiche (indicate con le lettere A e B) sulla membrana plasmatica dei globuli rossi. Nel sangue di gruppo A è presente la proteina A, nel sangue di gruppo B la proteina B e nel sangue di gruppo AB entrambe le proteine, al contrario, nel sangue di gruppo 0 entrambe le proteine sono assenti. Inoltre, nel plasma di ciascun individuo sono presenti anticorpi non complementari agli antigeni presenti sulla membrana dei globuli rossi nel sangue (quindi ad esempio un individuo che presenta gruppo sanguigno di tipo A possiede antigeni A sul globulo rosso e nel plasma possiede anticorpi anti-B, quindi di tipo non complementare). Il gruppo sanguigno Gruppi sanguigni A B GENOMA combinazione di alleli AG antigene (donatore) A B AC anticorpi (ricevente) Gli AG possono reagire con gli AC provocando l’agglutinazione dei G.R. A AB anti-B può donare può ricevere A 0 B AB anti-A può donare può ricevere B 0 può donare AB AB può ricevere Accettore universale anti-A 0 Ricevente universale L’allele recessivo non produce AG può donare anti-B può ricevere AB A B AB 0 A B AB 0 0 E' la classica donazione di sangue. Donazione di globuli rossi per la cura di tutte le forme di anemia, ma è fonte anche di una certa quantità di plasma e di piastrine. Può donare sangue chiunque abbia: • un'età fra i 18 e i 65 anni, pesi più di 50 Kg; •goda buona salute e non abbia avuto o corra il rischio di contrarre malattie virali come le epatiti e l'AIDS. Si può effettuare presso tutte le strutture trasfusionali; un accurato controllo medico garantisce l'assoluta innocuità per il donatore. (PLASMAFERESI) La donazione di solo plasma mediante l'uso di apparecchi detti "separatori cellulari" ha lo scopo di rispondere più concretamente alla crescente domanda di plasmaderivati: albumina, globuline, fattori della coagulazione indispensabili per la cura di molte malattie (emofilia,… l'Italia dipende dall'estero per circa il 90%). Chi può donare il sangue può donare anche il plasma. Si può donare plasma anche ogni 15 giorni, ma solo in servizi e centri appositamente attrezzati. Con l'impiego dei "separatori cellulari" si può donare anche la componente piastrinica del sangue allo scopo di ottenere da un solo donatore, senza causargli alcun danno, una quantità terapeuticamente efficace di piastrine per il trattamento di gravi emorragie e per la preparazione al trapianto di midollo. I requisiti per donare piastrine sono gli stessi che per il sangue e plasma. Si può donare piastrine anche sei volte in un anno, presso Servizi e Centri attrezzati, e senza danno alcuno. Dove andare? È possibile rivolgersi alle sedi delle Associazioni di donatori di sangue della Regione per avere informazioni sui servizi di raccolta sangue o trasfusionali operanti nella propria zona. Oppure, si può andare direttamente nelle strutture dei Servizi di Immunoematologia e Trasfusione (SIT) o dei Centri Trasfusionali (CT) della propria città. In ogni caso, quando si decide di andare, non occorre prendere appuntamento ma è necessario essere a digiuno. Nella struttura, verranno richieste alcune notizie sulla salute del donatore e seguirà una visita medica per la verifica della idoneità a donare, dopodiché si procederà al prelievo di sangue. Cosa fare? La donazione è un gesto spontaneo di altruismo, che, tuttavia, per tutelare la salute del donatore e garantire la sicurezza del ricevente, viene regolamentato da precise normative relative alla: •procedura di selezione del donatore (compilazione del questionario, visita medica con anamnesi ed esame obiettivo, accertamento dei requisiti fisici e di laboratorio) Cosa fare? •procedura di validazione biologica dell’unità donata La selezione del donatore viene effettuata da parte di personale medico del Centro Trasfusionale: al momento della donazione lo stato di salute del donatore è accertato attraverso una visita e mediante un colloquio riservato (coperto dal segreto professionale). Cosa fare? Le domande sulle abitudini di vita (rapporti sessuali a rischio, uso di sostanze stupefacenti) sono molto importanti e hanno bisogno di risposte estremamente sincere perché non vogliono invadere la vita privata del donatore, ma servono a garantire una maggiore sicurezza trasfusionale. Infatti i test sierologici per i virus dell’epatite B e C, per il virus dell’AIDS e per la sifilide, eseguiti in fase precoce di infezione, possono non identificare la presenza dell’agente infettante. La donazione deve essere soprattutto un atto responsabile: è importante che il donatore legga e compili con attenzione e responsabilità il questionario esternando al personale sanitario eventuali dubbi o richiedendo chiarimenti. Donazione Sangue Donatore: criteri di idoneità ETA’ 18-60 BUONO STATO DI SALUTE PESO non inferiore ai 50 kg non avere avuto malattie gravi non essere affetti da patologie croniche non avere avuto malattie negli ultimi 15gg non avere assunto antibiotici negli ultimi 15gg non avere subito estrazioni dentarie negli ultimi 7gg non avere subito interventi chirurgici negli ultimi 6mm non avere perdite di coscienza ->> altri motivi di esclusione permanente dalla donazione ->> altri motivi di esclusione temporanea dalla donazione Pressione: MASSIMA: 110-180; MINIMA: 60-100 RISCHIO MALATTIE TRASMISSIBILI In presenza di: -tatuaggi e piercing negli ultimi 4mm -rapporti sessuali a rischio, assunzioni di droghe/ alcolismo -trasfusioni di sangue negli ultimi 12mm VIAGGI e SOGGIORNI ALL’ ESTERO -zone a rischio malaria/ tropicali negli ultimi 3/6mm -anni 1980-1996: Gran Bretagna per un periodo cumulativamente superiore ai 6mm Tutti possono donare il sangue? CHI PUÓ DONARE SANGUE Chiunque, purché sia sano, d’età compresa fra i 18 ed i 65 anni, di peso corporeo non inferiore ai 50 Kg. Al momento della donazione devono essere nella norma, cioè nei limiti previsti dalla legge: •la temperatura corporea: •la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca; •i valori dell’emoglobina Tutti possono donare il sangue? CHI NON PUÓ DONARE SANGUE Sospensione permanente: condizioni patologiche o comportamentali che impediscono definitivamente la donazione a: •chi è positivo per il test AIDS (anti-HIV 1) •chi ha contratto, anche in passato, un’epatite virale di tipo B o C •chi ha contratto malattie veneree e risulta positivo per il test della sifilide (TPHA o VDRL) Tutti possono donare il sangue? CHI NON PUÓ DONARE SANGUE Sospensione permanente: chi soffre di patologie cardiovascolari importanti, ulcera gastrica o duodenale, anemia; •chi fa uso abitudinario di sostanze stupefacenti; •chi fa uso eccessivo di bevande alcoliche (alcolisti cronici); •chi ha rapporti sessuali o di convivenza con soggetti affetti da epatite virale, tossicodipendenti o con comportamenti a rischio per l’AIDS o le altre malattie trasmissibili con il sangue. Tutti possono donare il sangue? CHI NON PUÓ DONARE SANGUE Sospensione temporanea : condizioni patologiche o comportamentali che impediscono solo temporaneamente la donazione: •la gravidanza in atto ed il puerperio per un anno dopo il parto (o dopo un’interruzione di gravidanza); •gli interventi chirurgici in anestesia generale, negli ultimi sei mesi; •le trasfusioni di sangue ricevute negli ultimi cinque anni; •il soggiorno in zone endemiche per la malaria, nei sei mesi precedenti alla donazione, oppure l’attuazione di una profilassi antimalarica nei tre anni precedenti; •i rapporti sessuali con persone sconosciute negli ultimi sei mesi; •la sindrome influenzale, faringiti (mal di gola), gastroenteriti, alcuni tipi di terapia (es. antibiotici) Requisiti fisici per l’accettazione del candidato donatore di sangue intero •ETA’: 18 65 anni La donazione di sangue da parte di soggetti di età superiore può essere autorizzata dal medico, così come il reclutamento di un nuovo donatore di età superiore ai 60 anni. •PESO: non inferiore a 50 kg •P.A. sistolica: 110 180 mm Hg •P.A. diastolica: 60 110 mm Hg •POLSO: ritmico regolare, pulsazioni/min 50 •EMOGLOBINA: donne a 12,5 g/dl, uomini 100 a 13,5 g/dl 39 Requisiti fisici per l’accettazione del candidato donatore di plasma • STESSI REQUISITI PREVISTI PER L’IDONEITA’ ALLA DONAZIONE DI SANGUE INTERO. • IN CASO DI PLASMAFERESI CON INTERVALLI DI TEMPO SUPERIORI A 90 GG, L’IDONEITA’ PUO’ ESSERE VALUTATA CONSIDERANDO VALORI DI Hb NON INFERIORI A 11,5 g/dl NELLA DONNA E 12,5 g/dl NELL’UOMO. • IL CANDIDATO DONATORE INSERITO IN UN PROGRAMMA DI PLASMAFERESI CONTINUATIVO DEVE POSSEDERE I SEGUENTI REQUISITI: ETA’: 18 60 ANNI PROTIDEMIA 6 g e quadro elettroforetico non alterato 40 Requisiti fisici per l’accettazione del candidato donatore di piastrine • STESSI REQUISITI PREVISTI DONAZIONE DI SANGUE INTERO. PER L’IDONEITA’ ALLA • NORMALE CONTEGGIO PIASTRINICO NON INFERIORE A 150*10^9/lt. ALLA PRIMA DONAZIONE E SUCCESSIVAMENTE OGNI ANNO DEVE ESSERE VERIFICATA LA NORMALITA’ DI PT E PTT. 41 E se il donatore è un lavoratore dipendente? Il lavoratore dipendente che si reca a donare il sangue ha diritto per legge ad una giornata di riposo ed alla corresponsione della normale retribuzione. Infatti, la legge 4 maggio 1990 n.107 dispone: all’art.13 “I donatori di sangue e di emocomponenti con rapporto di lavoro dipendente hanno diritto ad astenersi dal lavoro per l'intera giornata in cui effettuano la donazione, conservando la normale retribuzione per l'intera giornata lavorativa. I relativi contributi previdenziali sono accreditati ai sensi dell'articolo 8 della legge 23 aprile 1981, n. 155.” E se il donatore è un lavoratore dipendente? Il lavoratore dipendente che si reca a donare il sangue ha diritto per all’art.14 “Ai fini dell'applicazione dell'articolo 13, al datore di lavoro vengono certificati, a cura del servizio di immunoematologia e trasfusione o del centro trasfusionale o dell'unità di raccolta, l'accesso e le pratiche delle donazioni cui è stato sottoposto il dipendente donatore di sangue.” (f.f./g.s.-Redazione-Ministerosalute.itgiugno/2002) ECONOMIA Le norme "anti-fannulloni" colpiscono i volontari: stipendio decurtato La protesta delle associazioni. E il ministro fa marcia indietro Brunetta: "Assenze garantite per i donatori di sangue" ll destino del sangue donato Donazione anonima, spontanea, gratuita. Un nobile gesto che inizia con una dichiarazione di idoneità da parte del medico trasfusionista e che continua di volta in volta con il prelievo di sangue intero o di singoli emocomponenti. Con il medico responsabile del centro di raccolta si potrà concordare, in base alla propria idoneità e/o alle necessità assistenziali, se donare sangue intero oppure sottoporsi ad una più moderna procedura, definita ”in aferesi”, che consente la donazione di elementi selezionati del proprio sangue: il plasma, le piastrine ed anche i soli eritrociti. Il destino del sangue donato Il sangue intero e le fasi del prelievo La modalità più semplice e veloce è quella della donazione di sangue intero. In circa quindici minuti vengono raccolti in un morbido contenitore di plastica 450 ml di sangue. Il donatore potrà notare con quanta attenzione il personale sanitario tratterà la sacca di raccolta, curando con correttezza tutte le fasi del prelievo: la disinfezione della cute, il posizionamento dell’ago, il flusso costante, la pesatura ed infine la saldatura dei tubi affinché sia garantita la sterilità. la fase di preparazione, saranno conservate alla temperatura più idonea al loro mantenimento, ma non potranno essere utilizzate sino a che la cosiddetta validazione biologica non le renderà disponibili per l’assegnazione. l destino del sangue donato La “validazione” Insieme alla sacca saranno riempite con il sangue del donatore alcune provette che consentiranno l’esecuzione degli esami di laboratorio finalizzati alla cosiddetta “validazione” della donazione, ovvero alla dichiarazione della sua idoneità ad essere trasfusa. Noteremo anche che particolare attenzione sarà posta nell’etichettare sacca e provette affinché la loro identificazione univoca permetta di eseguire con la massima sicurezza il riconoscimento in tutte le fasi di analisi, lavorazione ed infine di assegnazione. ll destino del sangue donato La lavorazione del sangue Qui si conclude il compito del donatore, mentre continua quello del servizio trasfusionale: la sacca contenente il sangue intero sarà avviata ad una o più fasi di lavorazione mentre le provette correlate saranno inviate ai laboratori che effettueranno gli esami per la validazione. Vediamo in particolare, pur se brevemente, quali siano questi due momenti e come gli emocomponenti vengano resi disponibili per una corretta e sicura terapia trasfusionale. Il sangue è composto di una parte liquida (il plasma) e di una parte corpuscolata (cellule) costituita da eritrociti, leucociti, piastrine. Trattandosi di elementi di peso diverso è abbastanza semplice procedere alla loro separazione mediante centrifugazione: i diversi strati, netti e ben definiti, rappresentati dal basso verso l’alto dai globuli rossi, dai leucociti con le piastrine e dal plasma, possono essere trasferiti singolarmente in altre sacche collegate sterilmente alla cosiddetta sacca madre ovvero alla sacca contenente il sangue intero. Il destino del sangue donato Si ottengono così due prodotti principali ad elevato grado di purezza, intendendo con questo termine una bassa contaminazione da altri elementi cellulari: una sacca di globuli rossi ed una sacca di plasma. Un terzo prodotto, definito buffy-coat, costituito da leucociti e piastrine, potrà essere ulteriormente sottoposto a frazionamento per isolare le sole piastrine, che rappresentano un emocomponente di fondamentale importanza per la correzione di alcune manifestazioni emorragiche. Le fasi della validazione prima dell’assegnazione Queste componenti del sangue, terminata la fase di preparazione, saranno conservate alla temperatura più idonea al loro mantenimento, ma non potranno essere utilizzate sino a che la cosiddetta validazione biologica non le renderà disponibili per l’assegnazione. Questa condizione, detta di “quarantena”, terminerà solo quando le indagini di laboratorio avranno definito l’ idoneità all’utilizzo. Tali indagini hanno due finalità: quella di verificare la corrispondenza del gruppo sanguigno e di altri antigeni eritrocitari con quelli noti del donatore e quella di escludere la trasmissione di malattie infettive. Gli esami siero-virologici effettuati sono volti a smascherare la possibile trasmissione di agenti infettanti quali i virus causa di epatite, la lue e l’HIV; vengono utilizzate indagini sofisticatissime e di alta sensibilità, comprese quelle in biologia molecolare, che consentono oggi di definire un rischio residuo per tali malattie dell’ordine di una possibile infezione su centinaia di migliaia o addirittura milioni di donazioni. . Obiettivo primario: la sicurezza La sicurezza degli emocomponenti trasfusi costituisce l’obiettivo primario che Servizio Sanitario Nazionale e trasfusionisti si sono imposti e rappresenta, di fatto, lo strumento attraverso il quale vengono tutelati nella loro salute i due più importanti protagonisti del sistema trasfusionale: i donatori ed i pazienti. SELEZIONE DEL DONATORE RACCOLTA DEL SANGUE ESAMI DI VALIDAZIONE PREPARAZIONE E CONSERVAZIONE EMOCOMPONENTI ASSEGNAZIONE EMOCOMPONEN TI E TEST PRETRASFUSIONALI DISTRIBUZIONE EMOCOMPONENTI TRASFUSIONE EMOCOMPONENTI FOLLOW-UP DEL RICEVENTE Legge 4 maggio 1990, n° 107 D.M. 15 gennaio 1991 Consigli dell’ Unione Europea 29/06/1998 “ idoneità dei donatori di “ protocolli per l’ accertamento della idoneità del donatore di sangue e emoderivati “ sangue e di plasma e la verifica delle donazioni di sangue nella CE “ ( 98/463/CE ) D.M. 26 gennaio 2001 “ protocolli per l’ accertamento della idoneità del donatore di sangue e di emocomponenti “ LEGISLAZIONE Persona sana con buoni antecedenti sanitari che dona volontariamente sangue o emocomponenti a fini terapeutici . Terminologia comune Donatore LA DONAZIONE NON DEVE RECARE DANNO NE’ AL DONATORE NE’ AL RICEVENTE Protezione del donatore e della sua salute Apparato cardiovascolare Sistema Nervoso Centrale Aggravamento lievi patologie Trasmissione malattie infettive Uso / abuso farmaci / droghe / alcool Protezione ricevente TUTELA RISERVATEZZA DONATORE CONSAPEVOLE E INFORMATO RISERVATEZZA RAPPORTO FIDUCIARIO CONCLUSIONI La donazione La Fratres è particolarmente attenta alla salute del donatore, presupposto indispensabile per la qualità della donazione. La donazione non è soltanto dare agli altri, ma anche darsi un modo di vivere sano. Detto ciò, in relazione alle diverse esigenze terapeutiche, esistono, stando alla normativa di riferimento [DM 3 marzo 2005], diverse tipologie di donazione, che sono mirate a seconda di quale parte del sangue è più opportuno o desiderabile donare. Definizione del giudizio di idoneità Art.8 comma 1, D.M. 03/03/05 Il medico responsabile della selezione accertata l’identità del candidato donatore, acquisiti e valutati i dati anamnestici, valutate le condizioni generali di salute del donatore, accertato il possesso dei requisiti fisici e tenendo conto, ove disponibili, di dati clinici e di laboratorio relativi a precedenti donazioni, esprime formalmente il giudizio di idoneità alla donazione. 65 Altri tipi di donazione Pur non occupandosene direttamente, la “Fratres” promuove altre tipologie di donazione, suggerendo differenti modi per mettere la vita umana al centro del proprio cuore. Donazione di sangue midollare Oltre a quelli previsti per le altre donazioni, requisito fondamentale per chi intende donare il midollo osseo è la determinazione del proprio sistema HLA (un complesso sistema di antigeni leucocitari) per verificarne l'eventuale identità con quello del malato da trapiantare, cosa molto rara che si verifica in circa 4-5 casi su un milione. Per questo è necessario iscrivere in appositi registri il più alto numero possibile di persone disponibili a donare, in modo da poter trovare subito un donatore idoneo nei confronti di un malato di leucemia, aplasia, talassemia o in altri casi. La donazione va effettuata in anestesia generale e consente di trasfondere il sangue midollare di un donatore sano in un paziente, consentendo nella maggior parte dei casi il suo definitivo ritorno ad una vita regolare. A chi volesse candidarsi a diventare donatore di midollo osseo è bene ricordare che l'intervallo di età va dai 18 ai 35 anni e che la richiesta ad essere iscritto ? previa determinazione dell'HLA ? nel Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (RIDMO) va presentata al Servizio Trasfusionale di competenza territoriale. I trapianti di organi sono una grande conquista della scienza al servizio dell’uomo .... La medicina dei trapianti si rivela pertanto strumento prezioso nella prima finalità dell’arte medica: il servizio alla vita umana. Giovanni Paolo II Riduzione del periodo finestra di HCV,HIV e HBV a seguito dell’introduzione del test NAT Virus HCV* HIV* HBV** Periodo finestra (giorni) Elisa NAT 70 12 22 11 59 35 Riduzione (%) 83 50 41 * Velati C et al. Transfusion 2002; 42: 368-78 70 ** Tosti ME et al. Br J Haematol 2002; 117: 215-9 Per quale motivo dovrei donare il mio sangue? Il sangue umano è un prodotto naturale, non riproducibile artificialmente e indispensabile alla vita. Donare il sangue è un atto volontario e gratuito, Il donatore non è un essere raro né un eroe, né un martire, né un santo e neppure un povero grullo, ma uno come te: un operaio, un contadino, un impiegato, uno studente, un artigiano o un artista, o un libero professionista, che si è reso conto con la massima naturalezza e senza alcuno sforzo di ordine intellettuale di potere essere utile agli altri, indipendentemente dal loro sesso e condizione sociale, dalla loro opinione in tema di fede, di religione, di politica o di censo. E’ un atto di estrema generosità che permette di salvare la vita di altre persone. Proprio il fatto che il sangue sia raro implica la necessità di metterlo a disposizione di altri individui che potrebbero trovarsi in situazione di bisogno. Pensa di essere tu al loro posto. Tutti possono diventare donatori? Chiunque abbia compiuto i 18 anni di età e pesi più di 50 kg. può presentarsi presso una qualsiasi sede AVIS. Un medico effettuerà un colloquio, una visita, e gli accertamenti di tipo diagnostico e strumentale per verificare che non vi siano controindicazioni alla donazione. La tutela della salute e della sicurezza sia del donatore che del ricevente sono fondamentali. Condizioni di base per il donatore: Età compresa tra 18 anni e i 60 anni (per candidarsi a diventare donatori di sangue intero), 65 anni (età massima per proseguire l'attività di donazione per i donatori periodici), con deroghe a giudizio del medico Peso Più di 50 Kg Pulsazioni comprese tra 50-100 battiti/minuto (anche con frequenza inferiore per chi pratica attività sportive) Pressione arteriosa tra 110 e 180 mm di mercurio (Sistolica o MASSIMA) tra 60 e 100 mm di mercurio (Diastolica o MINIMA) Stato di salute Buono Stile di vita Nessun comportamento a rischio Quando non posso donare? è doveroso autoescludersi per chi abbia nella storia personale: • assunzione di droghe • alcolismo • rapporti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive (es. occasionali, promiscui ecc...) • epatite o ittero • malattie veneree • positività per il test della sifilide (TPHA o VDRL) • positività per il test AIDS (anti-HIV 1) • positività per il test dell'epatite B (HBsAg) • positività per il test dell'epatite C (anti-HCV) • rapporti sessuali con persone nelle condizioni incluse nell'elenco Ogni quanto tempo posso donare? L'intervallo minimo tra una donazione di sangue intero e l'altra è di 90 giorni. La frequenza annua delle donazioni di sangue non deve essere superiore a 4 volte l'anno per gli uomini e 2 volte l’anno per le donne in età fertile Donare sangue non fa male alle donne che sono già soggette alle perdite dovute al ciclo mensile? La donazione di sangue per le donne non ha alcuna controindicazione. Tuttavia lo Stato, attraverso il D.M. 3 marzo 2005 "Protocolli per l'accertamento della idoneità del donatore di sangue ed emocompomenti", proprio in considerazione del problema rappresentato nella domanda cautela le donne imponendo un massimo di due donazioni l'anno, che, invece, per l'uomo salgono a quattro. Il monitoraggio costante della emoglobina, effettuata preliminarmente ad ogni donazione, e del ferro, assicurano la tutela della salute delle donatrici. Le stesse risultano essere particolarmente adatte alla donazione di plasma in aferesi che non incide assolutamente sulla parte corpuscolata (globuli rossi,globuli bianchi,piastrine). Per quali motivi potrei risultare non idoneo a diventare donatore o essere escluso dalla donazione? Le cause per le quali una persona può essere valutata non idonea o sospesa sono molteplici e tutte determinate dal principio di salvaguardare la salute sia del donatore sia del ricevente. Esempi: Esclusione permanente per: malattie autoimmuni, cardiovascolari, del sistema nervoso centrale; neoplasie o malattie maligne; diabete insulino - dipendente; alcuni tipi di malattie infettive (epatite B, C, ad eziologia indeterminata, AIDS, ecc.), alcolismo cronico; assunzione di droghe; comportamenti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive; tendenza anomala all'emorragia. Esclusione temporanea per: periodi variabili da settimane ad anni in caso di:tubercolosi, toxoplasmosi, esposizione accidentale al sangue o a strumenti contaminati; trasfusione di sangue o di emocomponenti o di plasmaderivati; endoscopia, trapianto di tessuti o cellule, intervento chirurgico di rilievo; agopuntura, piercing, tatuaggi, rapporti sessuali occasionali a rischio, viaggi, vaccinazioni. Inoltre per condizioni legate alla visita (per esempio valori di pressione arteriosa troppo alti o bassi) o agli esami effettuati (esempi, valori di emoglobina o ferro bassi,esami del fegato elevati, positività dei marcatori virali, ecc.), ed eventualmente altro a giudizio del medico. Donare sangue è dannoso per la salute? Grazie all'accurata selezione per un adulto sano la donazione di sangue non comporta alcun rischio. Esistono precise disposizioni che regolano la raccolta del sangue: la quantità del sangue che viene prelevata mediamente ad ogni prelievo è minima ed è stabilita per legge in 450 centimetri cubi +/- 10%. Tra una donazione di sangue intero e l’altra devono trascorrere almeno 90 giorni. La frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a 4 nell’uomo e a 2 nelle donne in età fertile. I controlli e le visite periodiche effettuate a ciascun donatore prima di ogni donazione sono uno strumento di medicina preventiva, a tutela dello stato di salute generale del donatore. Per le donne (già soggette alla perdite mestruali) donare sangue non è dannoso? La donazione di sangue per le donne non ha alcuna controindicazione. Tuttavia in virtù delle perdite legate alle mestruazioni le donne in età fertile possono effettuare solo un massimo di due donazioni di sangue intero l’anno. Il monitoraggio costante della emoglobina, effettuata prima di ogni donazione, e del ferro, tutelano la salute delle donatrici. Le donne risultano essere particolarmente "adatte" alla donazione di plasma in aferesi che non incide assolutamente sui globuli rossi ed il ferro. Bisogna essere a digiuno per donare sangue? Il mattino del prelievo è preferibile essere a digiuno o aver fatto una colazione leggera a base di frutta fresca o spremute, thè o caffè poco zuccherati, pane non condito o altri carboidrati. Le donne che hanno in corso una terapia anticoncezionale non devono sospenderne l’assunzione quotidiana. La privacy dei risultati delle mie analisi è garantita? Il segreto medico e la legge sulla "Privacy", che individua le "figure" responsabili al trattamento dei dati in questione assicura la massima discrezionalità e segretezza di tutti gli aspetti sanitari e dei risultati delle analisi effettuate. Quali vantaggi ho ad iscrivermi ad una associazione? Un nostro slogan recita "donare sangue: una scelta per gli altri, una scelta per se stessi". A livello individuale si ha la gratificazione morale di concorrere alla soluzione di un grave problema e l’orgoglio di appartenere ad una componente attiva del volontariato socio-sanitario, decisiva per la costruzione del sistema trasfusionale. Inoltre, donare regolarmente sangue garantisce al donatore un controllo costante del proprio stato di salute attraverso visite mediche ed accurati esami di laboratorio, eseguiti ad ogni prelievo. Donando periodicamente non corro il rischio di assuefarmi alla donazione per cui alla fine donare diventa una mia necessità? La donazione periodica non implica nessun processo di assuefazione nel senso scientifico del termine, ove per assuefazione si intende l'impossibilità di rinunciare alla pratica di determinati comportamenti (vedi assunzione di droghe), assumendo in questo caso, una connotazione negativa. Nel caso della donazione del sangue esiste una regola di periodicità nella donazione per garantire la sicurezza del sangue donato. Se la conseguenza a compiere quest'atto di estrema solidarietà può essere quello di ripeterlo a scadenze regolari questo non potrà che farci sentire meglio nel senso della gratificazione che si può provare nell'aiuto dato gratuitamente a qualcuno, avendo recuperato un valore umano prezioso. A me non importa nulla: se ho bisogno, il sangue lo pago Nonostante i progressi della medicina, delle scienze e della biochimica, l’uomo rimane a tutt’oggi l’unica possibile sorgente di sangue, e pertanto: • nessun Ospedale è in grado di assicurare alcuna terapia trasfusionale senza la preventiva disponibilità dei donatori; • per lo stesso motivo, la disponibilità del "bene sangue" non dipende dal mercato, quindi non ha un prezzo economico; • per le ragioni esposte nei punti sopra, le Istituzioni Pubbliche (Stato, Regioni) devono contribuire con campagne di sensibilizzazione verso la popolazione e fornire gli strumenti normativi per garantire la massima sicurezza possibile e l’ottimizzazione del sistema trasfusionale in tutte le sue articolazioni Donando periodicamente non corro il rischio di assuefarmi alla donazione per cui alla fine donare diventa una mia necessità? La donazione periodica non implica nessun processo di assuefazione nel senso scientifico del termine, ove per assuefazione si intende l'impossibilità di rinunciare alla pratica di determinati comportamenti (vedi assunzione di droghe), assumendo in questo caso, una connotazione negativa. Nel caso della donazione del sangue esiste una regola di periodicità nella donazione per garantire la sicurezza del sangue donato. Se la conseguenza a compiere quest'atto di estrema solidarietà può essere quello di ripeterlo a scadenze regolari questo non potrà che farci sentire meglio nel senso della gratificazione che si può provare nell'aiuto dato gratuitamente a qualcuno, avendo recuperato un valore umano prezioso. Ogni anno sento parlare di carenza estiva, ma non ci pensano i donatori? La carenza di sangue nei mesi estivi è purtroppo un dato di fatto: in Italia in questi mesi, ma sempre più anche nel corso dell’intero anno, si rilevano forti diminuzioni nella raccolta di sangue mentre il bisogno di emocomponenti rimane stabile. La partenza per le vacanze contribuisce a interrompere i consueti flussi di raccolta. E' necessario quindi disporre di un adeguato numero di donatori periodici sui quali poter contare tutto l’anno, festività e vacanze comprese. Cos’è la donazione di plasma mediante aferesi? Oggi è possibile effettuare diversi tipi di donazione: oltre a quelle tradizionale di sangue intero, si possono effettuare donazioni mirate (dette aferesi) cioè solo di alcuni componenti del sangue e, tra questi, il plasma. Nell’aferesi (termine greco che significa l’atto del "portar via"), attraverso l’uso di separatori cellulari, si ottiene dal sangue del donatore soltanto la componente ematica di cui si ha necessità (plasma, piastrine,...), restituendogli contemporaneamente i restanti elementi. Ciascun separatore cellulare centrifuga o filtra il sangue che defluisce da un braccio del donatore trattenendo il componente ematico necessario e restituendogli il rimanente. Si parla di plasmaferesi se si prelava solo plasma, di piastrinoaferesi se si prelavano solo piastrine, di plasmapiastrinoaferesi se si prelavano plasma e piastrine, ecc. Una volta raccolto, il plasma viene conservato diversamente dal sangue intero e dai concentrati di globuli rossi, essendo congelato (se a temperatura inferiore a - 30° C) può essere utilizzato per un periodo massimo di 12 mesi. Il sangue è composto per il 45% circa di cellule, la parte corpuscolata, e per il 55% circa di plasma, la parte liquida. Le funzioni del plasma sono numerose: mantiene costante il volume di sangue circolante, porta ai tessuti e alle cellule sostanze prevalentemente di tipo nutritivo e di regolazione (ormoni, vitamine), raccoglie tutte le sostanze di rifiuto derivanti dal metabolismo delle cellule e le elimina attraverso i reni e il sudore, interviene nei processi di difesa immunologica e nella coagulazione. Che cos’è l'autotrasfusione? L’autotrasfusione è una procedura trasfusionale che consiste nel trasfondere al soggetto unità del suo stesso sangue e si realizza con una delle seguenti modalità: • predeposito • recupero perioperatorio • emodiluizione normovolemica Il metodo più utilizzato è il predeposito, una tecnica trasfusionale con la quale si preleva il sangue dal donatore che sarà anche ricevente, per compensare le perdite di sangue che si possono verificare nel corso di interventi chirurgici programmati. Alcuni giorni prima dell’intervento vengono prelevate unità di sangue dal paziente, in fasi successive, fino a raggiungere la quantità prevedibilmente necessaria, in modo da consentirne l’eventuale utilizzo durante l’intervento operatorio o nel post-intervento. I principali vantaggi dell’autotrasfusione sono: • eliminazione delle reazioni di incompatibilità • eliminazione del rischio di trasmissione di malattie infettive • riduzione del rischio di manifestazioni a distanza • risparmio di sangue immunizzazione da antigeni diversi, con possibili