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uccelli
Regno animale Classificazione dei vertebrati Uccelli Come si sono evoluti Dove vivono Caratteristiche generali Schema degli organi interni Classificazione Falco Falco Pellegrino Gufo Motmot Pinguino A che cosa servono le penne Perché ci sono tanti tipi di becco Il nido Immagini Invertebrati Vertebrati VERTEBRATI: classificazione UCCELLI Solo gli animali omeotermi possono diffondersi in tutti gli ambienti del pianeta, anche in quelli freddi. Gli uccelli furono i primi animali di questo tipo; essi cominciarono a evolversi circa 150 milioni di anni fa e oggi popolano tutta la Terra... Gli uccelli si sono evoluti da rettili che si erano specializzati nel volo; in questi animali le squame sono state sostituite dalle penne. Il più antico uccello conosciuto e l’Archaeopteryx, di cui sono stati ritrovati esemplari fossili risalenti al Giurassico, con caratteristiche intermedie tra quelle dei rettili e quelle degli uccelli. Ricostruzione di Archaeopteryx: becco dentato corpo ricoperto di squame, ali già provviste di penne Gli uccelli occupano tutti gli ambienti della terra comprese le zone d’alta montagna e le rigide regioni polari. Gli uccelli sono omeotermi e hanno una temperatura costante di circa 41°. Gli uccelli hanno: Il corpo dalla forma aerodinamica, con il torace carenato ( con forma ad arco ) Ali provviste di penne collegate al torace da robusti muscoli pettorali Ossa cave, cioè vuote internamente, dette pneumatiche, che rendono minimo il peso dello scheletro Sacchi aerei sparsi in tutto il corpo, per alleggerire ulteriormente il peso Corpo rivestito da piume Becco che sostituisce la bocca Sono ovipari con fecondazione interna. Nel nido le uova vengono covate. Quando nascono i piccoli sono inetti cioè incapaci di muoversi e di volare. Con gli uccelli compare il fenomeno delle cure parentali: i genitori si occupano dei piccoli finchè questi non sono in grado di procurarsi il cibo, camminare e volare In base alle diverse caratteristiche gli uccelli sono stati divisi in trentuno ordini diversi tra i quali troviamo: Galliformi: galli, galline, tacchini, fagiani e quaglie Anseriformi: anitre, cigni, oche Ciconiformi: cicogne, aironi, ibis Falconiformi: rapaci vari Passeriformi: rondini, merli, passeri, tordi, corvi, storni, canarini Il falco è un rapace diurno appartenente all’ordine dei falconiformi. I grandi vivaci occhi dei falchi sono posti ai lati del capo; il becco forte e ricurvo, coperto alla base da una piega cutanea detta cera è dotato di un paio di falsi denti laterali, situati sulla mascella superiore. Le ali lunghe, strette ed appuntite consentono un volo rapido e leggero che gli consente di raggiungere una velocità di 300 km/h.La coda è sottile.Le zampe terminano con 4 dite, 3 anteriori e una posteriore che sono munite di robusti artigli ricurvi.La vista del falco è circa 8 volte più acuta di una persona. Il falco vede correre un topo nell’erba da un’altezza di 300 metri. I falchi abitano preferibilmente nei boschi e si nutrono di piccoli mammiferi, di uccelli e di insetti, a cui danno caccia spietata tutto il giorno. Il f al co pel l egr ino (f al co per egr inus), dal piumaggio gr igio-azzur r o sul dor so e chiar o con macchie scur e sul vent r e, è l ungo 45 cm. Quando insegue l e sue vit t ime , in picchiat a, r aggiunge i 370 km\h. Il f al co è dif f uso in Tur chia, in India, nel l a par t e mer idional e del l ’Af r ica, nel l ’Asia set t ent r ional e, nel l a Cina mer idional e, in Aust r al ia, nel l ’Amer ica set t ent r ional e e nel l ’Eur opa. Quest i uccel l i migr ano ver so sud in aut unno, per poi t or nar e al nor d dove depongono l e uova per cor r endo migl iaia di chil omet r i. Il f al co pel l egr ino viene t ut t or a addest r at o per l a caccia, inf at t i esso è il più appr ezzat o in quest o campo, sopr at t ut t o in Ar abia Saudit a, dove l a f al coner ia è mol t o appr ezzat a e pr at icat a. Il f al co è docil e, ma abbast anza gr ande per pot er uccider e dei gr ossi uccel l i, inseguendol i in modo spet t acol ar e.Si ciba di uccel l i gr ossi come anat r e sel vat iche, oppur e piccioni che sono l e l or o pr ede pr ef er it e; a vol t e mangiano piccol i mammif er i. In Al aska è st at o vist o qual che f al co mangiar e dei pesci. Tipico frequentatore di boschi, dagli occhi color arancio e dai lunghi ciuffi auricolari che vengono eretti quando è in allarme, ha un piumaggio bruno macchiettato, mimetico, simile alla corteccia di un albero ed abitudini notturne e crepuscolari. Nidifica nelle grandi cavità degli alberi oppure utilizza i vecchi nidi di corvidi o rapaci. I piccoli sono nutriti dalla femmina con il cibo procurato dal maschio e lasciano il nido all’età di 24 giorni di età. Nelle loro abituali incursioni notturne cacciano un’ampia varietà di prede, con una spiccata predilezione per i roditori. Appartati e schivi i gufi si radunano in gruppi per trascorrere l’inverno riuniti tra i cespugli ed i rovi dei boschi di querce, olmi e salici. In Italia è specie migratrice regolare, svernante e nidificante. Il gufo si nutre di mammiferi, invertebrati e uccelli. La sua diffusione è nell’Europa, nell’Asia, nell’Africa settentrionale e nell’America settentrionale. Distribuzione dell’uccello motmot Pigro uccello delle foreste tropicali, il motmot ha le zampe piccole e il becco grande, tipico uccello che aspetta la sua preda che passi nelle vicinanze del posatoio. La maggior parte del tempo sta posato in alto, su un ramo di un albero volando per catturare la sua creatura. A volte si getta sul terreno con bruschi movimenti a catturare piccoli insetti. Il becco ricurvo ha i margini seghettati che assicurano una presa salda sulla preda. Le creature più grandi sono prelevate e battute contro il posatoio per ucciderle prima di ingoiarle. I motmot possono vivere da soli o in coppia. Hanno un richiamo acuto specialmente all’ alba eseguono un richiamo acuto. Il motmot rugginoso è la più grossa specie. Si trovano nei Niraguai a sud dell’Equador occidentale e nel bacino occidentale delle Amazzoni. Hanno i margini azzurri delle remigranti. Le due timoniere centrali sono allungate. Alcuni uccelli di questa specie hanno la coda con la punta “a racchetta”. Il Pinguino Imperatore vive in colonie vicino alle rive ma anche all’interno fino a 16 Km dal mare tra i ghiacci perenni dell’Antartico.Si tratta di un uccello acquatico con ali ridotte a moncherini e quindi non adatte al volo, ha un movimento goffo ma in acqua è un abile nuotatore. Può inseguire una preda sott’acqua anche per venti minuti prima di ritornare in superficie a respirare. Per vivere, deve mantenersi caldo: è ricoperto da grasso corporeo di circa 2 cm di spessore e da un fitto piumaggio. I piccoli nascono in inverno quando la temperatura scende fino ai 40 gradi sotto zero. L’uovo viene covato per 2 mesi.Deposto un uovo la femmina lo passa al maschio mentre la femmina va alla ricerca del cibo. Dopo 2 mesi si danno il cambio.Il papà pinguino tiene l’uovo sui piedi riscaldandolo fra le penne. A un mese dalla nascita il piccolo si muove liberamente; a 4-5 mesi il piccolo cambia le piume e può fare il 1° bagno. Quando dormono, i pinguini infilano la testa sotto l’ala e talvolta russa. I predatori del pinguino sono le orche le foche leopardo gli squali. A CHE COSA SERVONO LE PENNE? Le penne sono costituite da un asse centrale, il rachide, da cui si diramano le barbe, sulle quali si inseriscono le barbule, dotate di uncini. In questo modo le barbule appartenenti a barbe vicine si agganciano le une alle altre rendendo la penna più resistente e uniforme. Le penne, oltre alla funzione di rivestimento, sono indispensabili per il volo.Vi sono penne remiganti, distribuite sulle ali, che servono a spostare l’aria, penne timoniere, sulla coda, che regolano la direzione, e penne copritrici con funzione solo di rivestimento.Le piume invece funzionano solo da isolanti termici. Sono soffici, leggere, flessibili, prive di uncini e rivestono le parti del corpo non direttamente implicate nel volo. Alla base della coda, gli uccelli possiedono una particolare ghiandola, l’uropigio, che secerne una sostanza grassa che rende impermeabili le penne proteggendole dalla pioggia. PERCHE’ CI SONO TANTI TIPI DI BECCO? passero tucano Becco crociato aquila Becco adunco per lacerare la carne pappagallo Picchio pellicano avocetta fenicottero Grosso becco ripiegato con un setaccio all’interno per filtrare l’acqua e catturare piccoli crostacei Il becco è un rivestimento corneo che protegge le mascelle. Si presenta in svariate forme, che dipendono dalla dieta dell’uccello cui il becco appartiene. Il nido è una struttura che gli uccelli costruiscono per covare le uova e allevare la prole cormorano avvoltoio gallina gabbiano anatre Merlo passero Rondine pavone Pernice bianca Per classificare gli esseri viventi, gli studiosi hanno fissato delle categorie. Il più ampio è il REGNO. Ogni regno si divide in gruppi di categoria inferiore e questi a loro volta in altri di rango inferiore fino ad arrivare alla specie che è il gruppo fondamentale della classificazione. Per molto tempo gli esseri viventi sono stati classificati in due regni quello vegetale e quello animale. Oggi il quadro è stato ulteriormente precisato fino a comprendere altri tre regni: protisti, funghi e monere. Fuori da qualsiasi classificazione è il gruppo dei virus.