Il ruolo della Psicologia nella gestione delle malattia di
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Il ruolo della Psicologia nella gestione delle malattia di Alzheimer Tra Ospedale e Territorio dott. dott. Paolo Salotti - dirigente U.O.S. Valutazione Psicologica U.O.C. Psicologia AUSL Viterbo dott. Paolo - U.O.C. Psicologia dott. Salotti Paolo Salotti 1 LA RETE DEI SERVIZI PER LA DEMENZA AUSL OSPEDALE Centro U.V.A. U.O.C. Psicologia DISTRETTO - U.O.D. GTD - U.O.D. ADI CD - PERSONA CON DEMENZA - FAMIGLIA - OPERATORI SETTORE SERVIZI SOCIALI COOPERATIVE COMUNE dott. Paolo Salotti 2 L’Approccio Clinico alle Demenze PIÙ EFFICACE prevede l’INTEGRAZIONE di più INTERVENTI FFAARRM MAACCOL OLOOGGIICCI I EE N O N I O Z I AAZ M R M O R F NFO RTTOOaalllala ddiiIIN O R P P P U P eeSSU O LIIAA MIIGGL FFAAM ddii SSTTIM IMOOLLAAZ CCOOGGNNIT ZIIOONNEE I I ITIVVAA dott. Paolo Salotti 3 Il Modello Sistemico di PRESA IN CARICO GLOBALE e CURA COMBINATA rivolto alla persona con demenza Garantisce la migliore efficacia possibile nel determinare 1 - un reale miglioramento della Qualità di Vita di persona malata / sua famiglia 2 - in molti casi, un Rallentamento dell’Evoluzione dei Deficit cognitivi. (es.: Bianchetti, Metitieri, Trabucchi, 2001; Gauthier, 2002; Mondini e al, 2005). dott. Paolo Salotti 4 AREE DI INTERVENTO : - Paziente - Famiglia - Altri operatori dott. Paolo Salotti 5 U. O. C. PSICOLOGIA FAMILIARI INTERVENTI PER PAZIENTI CON DEMENZA E LORO FAMILIARI ANZIANI: EDUCAZIONE ANZIANI: EDUCAZIONE ALLA SALUTE ALLA SALUTE CAREGIVER: INCONTRI 1) PREVENZIONE VISITA PSICOLOGICA VALUTAZIONI NEUROPSICOLOGICHE CAREGIVER: INFORMATIVI INCONTRI INFORMATIVI FAMIGLIA: OPUSCOLO FAMIGLIA: OPUSCOLO INFORMATIVO INFORMATIVO 2) VALUTAZIONE PERSONALE SOCIO-SANITARIO: PERSONALE SOCIO-SANITARIO: CORSI DI FORMAZIONE E CORSI DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO (ECM) AGGIORNAMENTO (ECM) CONTRIBUTO alla DIAGNOSI 3) PSICOTERAPIA CONSULENZA AMBULATORIALE SU PROGRAMMI RIABILITATIVI INDIVIDUALIZZATI PSICOTERAPIA PER PER PSICOTERAPIA PAZIENTI E FAMILIARI PAZIENTI E FAMILIARI GRUPPI DI DI SUPPORTO GRUPPI SUPPORTO PER I CAREGIVER PER I CAREGIVER 4) RIABILITAZIONE CENTRO DIURNO dott. Paolo Salotti 6 AREE DI INTERVENTO dott. Paolo Salotti 7 APPROCCIO AL PAZIENTE VALUTAZIONE : Valutazione Cognitiva - 1° Livello di valutazione di base o di screening per il deterioramento cognitivo 1) Anamnesi 2) Colloquio clinico con Osservazione diretta 3) esame formale con Strumenti quantitativi e standardizzati (es. MMSE) MMSE dott. Paolo Salotti 8 APPROCCIO AL PAZIENTE VALUTAZIONE : Valutazione Cognitiva - 2° Livello di valutazione Neuropsicologica di approfondimento (MODA, MODA MBD, MBD ADAS, ADAS ecc.) - Confermare il sospetto diagnostico di deterioramento cognitivo - Definirne l’entità - Caratterizzarlo qualitativamente - Contribuire all’inquadramento nosografico - Fornire indicazioni di carattere prognostico - Offrire elementi per la programmazione dell’intervento terapeutico dott. Paolo Salotti 9 APPROCCIO AL PAZIENTE VALUTAZIONE : Valutazione Cognitiva - 2° Livello di valutazione neuropsicologica di approfondimento - è un obiettivo di qualità: in tutti i casi in corso di definizione diagnostica - è tuttavia particolarmente indicata per : · casi di difficile inquadramento anamnesticostrumentale · forme iniziali · casi ad esordio presenile · certificazioni di natura medico-legale dott. Paolo Salotti 10 APPROCCIO AL PAZIENTE VALUTAZIONE : Valutazione AffettivoComportamentale e Relazionale 1) Coscienza di malattia e grado di consapevolezza (insight) delle difficoltà in merito al disturbo 2) Risposte affettive emotive conseguenti all’esordio e la progessione di malattia (ritiro sociale, isolamento, apatia, depressione, tentativi di riduzione e/o contenimento del danno) (GDS, GDS BDI, BDI Hamilton, Hamilton Zung) Zung dott. Paolo Salotti 11 APPROCCIO AL PAZIENTE VALUTAZIONE : Valutazione AffettivoComportamentale e Relazionale 3) Risposte di adattamento in particolare nella fase iniziale della malattia e le risorse personali e relazionali che influenzano le risposte affettive e comportamentali 4) Risposte del comportamento (reazioni aggressive, aggressive ansia, ansia agitazione, agitazione irritabilità , negazione) negazione (es: NPI). NPI dott. Paolo Salotti 12 APPROCCIO AL PAZIENTE VALUTAZIONE : Valutazione Funzionale Dimensione trasversale (richiede minor specificità di funzioni psicologiche): Autonomie personali e strumentali verso sé e l’ambiente. ambiente Strumenti: es. ADL, IADL dott. Paolo Salotti 13 APPROCCIO AL PAZIENTE TRATTAMENTO : - Intervento di tipo psicologico sugli aspetti affettivi e comportamentali (in particolare nelle fasi iniziali della demenza ed in presenza di sintomi depressivi con interventi di gruppo, individuali o specifiche tecniche di stimolazione affettiva (es. Reminiscenza). Reminiscenza - Attività di stimolazione cognitiva (es. ROT), ROT contributo alla formulazione del tipo di intervento, alla sua pianificazione ed esecuzione: è utile valutare e monitorare nel tempo le capacità residue del paziente. dott. Paolo Salotti 14 AREE DI INTERVENTO dott. Paolo Salotti 15 Per la FAMIGLIA L’EFFICACIA DEGLI STRUMENTI NON FARMACOLOGICI d’INTERVENTO è maggiore combinando due interventi : 1 - Informazioni e aiuto su gestire i problemi comportamentali 2 - Aiuto su gestire lo stress legato al fare assistenza (Burns e al. 2003) dott. Paolo Salotti 16 Vive condizioni di solitudine, solitudine affaticamento fisico ed emotivo, incertezza e confusione sul da farsi con una attivazione impropria di moltissime risorse e di energie non canalizzate. canalizzate LA FAMIGLIA Tutto ciò non consente di agire dove e come invece ce ne è bisogno !!! Quali rischi per il familiare? dott. Paolo Salotti 17 ‘ES AU RIM PSI EN CO TO - FI SIC O’ ! ! dott. Paolo Salotti 18 APPROCCIO ALLA FAMIGLIA OBIETTIVI : - Aumentare le conoscenze della malattia - Contenere le risposte emotive disadattive nei confronti del malato - Migliorare le capacità di risoluzione dei problemi quotidiani - Ottimizzare il carico di lavoro assistenziale - Ridurre il carico soggettivo (insieme di reazioni psicologiche negative derivanti dalla convivenza con un familiare gravemente disturbato). -. dott. Paolo Salotti 19 APPROCCIO ALLA FAMIGLIA VALUTAZIONE STRUMENTI DI VALUTAZIONE DEL FAMILIARE - Anamnesi personale e familiare - Scale che valutino: l’ansia e la depressione (es. CBA, CED-S, CBI e NPI-distress) - Indicatori di benessere e di rischio (es. SAT-P) SAT-P dott. Paolo Salotti 20 AREE DI INTERVENTO dott. Paolo Salotti 21 APPROCCIO AGLI OPERATORI AREE DI INTERVENTO PSICOLOGICO FORMAZIONE La relazione e la gestione delle interazioni con i malati e le loro famiglie: famiglie - modalità comportamentali del paziente - dinamiche relazionali della famiglia - problematiche cognitive del paziente - dinamiche relazionali operatore–paziente ed operatore-famiglia - sviluppo capacità della relazione d’aiuto. -. dott. Paolo Salotti 22 APPROCCIO AGLI OPERATORI AREE DI INTERVENTO PSICOLOGICO SUPPORTO - Aiuto e collaborazione attraverso la metodologia dell’analisi del caso - Dinamiche suscitate dalla situazione specifica - Possibili conseguenze sul piano relazione e organizzativo. FAMIGLIA - Favorire un rapporto di collaborazione con i familiari del malato - Favorire una maggiore competenza assistenziale e relazionale dalla quale deriva anche un benessere. dott. Paolo Salotti 23 GLI STRUMENTI NON FARMACOLOGICI d’INTERVENTO nella DEMENZA Fra i tanti ……. I. CENTRO DIURNO malato II. GRUPPI SUPPORTO e PSICOTERAPIA DI SOSTEGNO PER CAREGIVER famiglia III. OPUSCOLO INFORMATIVO dott. Paolo Salotti 24 STRUMENTI DI INTERVENTO dott. Paolo Salotti 25 ESPERIENZA DI INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA tra COMUNE di VITERBO ed AUSL VITERBO Sperimentazione biennale 2001-2002 + Apertura dal 19/11/2002 Aperto per tre giorni a settimana: ore 9-15 Servizio SEMI-RESIDENZIALE per 15 pz erogante prestazioni socio-sanitarie e di riabilitazione fisica, psichica e sociale in risposta : -ai bisogni assistenziali, riabilitativi delle Persone malate -ai bisogni assistenziali e psicologici delle loro Famiglie dott. Paolo Salotti 26 Paziente Alzheimer SOMMINISTRAZIONE TEST OGNI TRE MESI Valutazione Neuropsicologica Decorso malattia Efficacia Interventi Centro Diurno ROT della M.O.D.A. (milan overall dementia assessment) TEST G.D.S. (geriatric depression scale) M.M.S.E. (mini mental state examination) dott. Paolo Salotti 27 Famiglia del Paziente Informazioni sulla malattia Centro Diurno Rilevazione stato psicoemotivo Efficacia interventi Test (ogni sei mesi): C.B.I. INSERIMENTO primo colloquio VALUTAZIONE C.B.A. 2.0 (Ansia, Depressione) + CED-S N.P.I. SAT-P Importanza del rapporto familiare-centro dott. Paolo Salotti 28 Famiglia del Paziente Centro Diurno SOSTEGNO INDIVIDUALE Psico-emotivo Accettazione del cambiamento Adattamento alla malattia dott. Paolo Salotti 29 Famiglia del Paziente Centro Diurno GRUPPO DI SOSTEGNO attivo da Gennaio 2007 con cadenza bimensile Condividere aspetti emotivi legati alla gestione della malattia Elaborare sentimenti dolorosi Fornire strategie per migliorare la relazione Occasione di scambio e di sostegno tra i partecipanti dott. Paolo Salotti 30 STRUMENTI DI INTERVENTO dott. Paolo Salotti 31 REGIONE LAZIO U.O.C. PSICOLOGIA AZIENDA UNITÀ UNITÀ SANITARIA LOCALE VITERBO CENTRO U.V.A. GRUPPO DI SOSTEGNO Cos’è? A chi è rivolto? Ai familiari che si prendono cura di una persona con demenza acc ett azi one cam del bia me nto nto e am t ss n e e r l st al o l l de Contatti: Cosa si trova? sostegno psico-emotivo Uno strumento prezioso per sostenere i familiari durante il percorso della malattia ne o i vis mi i d e con robl p di sol ida rie tà U.O.C. Psicologia: 0761/339350 – Centro U.V.A.: 0761/339266 – A.D.I.: 0761/236653 dott. Paolo Salotti 32 Esperienza di gruppo di supporto per i caregiver principali LA SCELTA DEL SETTING PROTETTO - Incontri bimensili con due psicoterapeuti; - Tetto max e minimo di persone; - Gruppo chiuso: non sono consentiti nuovi ingressi una volta che l’attività è iniziata. per favorire la libera ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI dott. Paolo Salotti 33 Esperienza di gruppo di supporto per i caregiver principali OBIETTIVI FINALI a - avere un buon contatto con la malattia; b - attivare una buona organizzazione emotiva personale nel quotidiano; c - rendere più funzionale e adattiva la relazione con l’ammalato : - "mettersi al servizio senza esaurirsi" - imparare a stare bene con se stessi convivendo con la malattia del congiunto. dott. Paolo Salotti 34 STRUMENTI DI INTERVENTO www.politichesociali.vt.it/ARanziani/centro_diurno.asp dott. Paolo Salotti 35 Il malato d’Alzheimer e la sua famiglia Guida pratica all’Assistenza Questo opuscolo nasce dalla nostra esperienza di lavoro iniziata nel 2000 all’interno del Progetto Cronos e dell’Unità Valutativa Alzheimer (U.V.A.) presso l’ospedale “Belcolle” di Viterbo. dott. Paolo Salotti 36 UNO STRUMENTO DI AIUTO CONCRETO PER LE FAMIGLIE Informazioni su: - Malattia -Attività da svolgere - Servizi dott. Paolo Salotti 37 dott. Paolo Salotti 38