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Norma CEI 11-37
Norma CEI 11-37 Guida per l’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali per sistemi di I, II e III categoria Oggetto della Norma • La guida riguarda gli impianti di terra di stabilimenti industriali nei quali siano presenti impianti elettrici di – I categoria (B.T.) ; II categoria (M.T.) e III categoria (A.T.) – I e II categoria (B.T. ed M.T.) – solo I categoria (B.T.) 2 Scopo della Norma • Dare indicazioni al progettista o all’installatore per: – dimensionare le varie parti dell’impianto – costruire l’impianto – eseguire le misurazioni necessarie 3 Finalità dell’impianto di terra • Vincolare il potenziale di determinati punti (centro stella) dei sistemi elettrici • Disperdere nel terreno correnti sia in regime normale che perturbato, senza danni • Assicurare che quanto sopra si effettui in sicurezza senza pericolo di folgorazione • Disperdere nel terreno le correnti dell’impianto parafulmine 4 Tensione di terra • E’ il prodotto della corrente dispersa per la resistenza di terra • E’ perciò la tensione che l’impianto di terra, con tutte le masse ad esso collegate, assume verso il terreno considerato a distanza infinita (cioè a potenziale zero) 5 6 7 Tensione di contatto • E’ la differenza di potenziale fra la parte metallica di un’apparecchiatura, messa in tensione per guasto, ed il terreno su cui è un operatore che tocchi accidentalmente la massa • E’ convenzionalmente la tensione manopiedi, con i piedi distanti 1 m. dalla verticale della massa 8 Tensione di passo • Differenza di potenziale fra due punti del terreno posti alla distanza di un passo convenzionale ( 1 m. ) • Corrisponde alla d.d.p. fra due linee equipotenziali affioranti nel terreno nei due punti considerati 9 10 Considerazioni sulla figura Per la tensione di contatto, l’uomo corto circuita 1 m. di terreno Se la sua resistenza fosse zero, ai suoi piedi si avrebbe lo stesso potenziale della massa in dispersione. Poiché la sua resistenza non è nulla, la sua presenza si risolve in un avvicinamento del potenziale del terreno a quello della massa. Il suo contatto provoca un rialzo della curva del potenziale La resistenza totale dell’uomo si compone della sua resistenza interna ( convenzionalmente Rc= 1.000 W) in serie con quella tra piedi e terreno detta Rtp. Essendo i due piedi in parallelo la resistenza complessiva vale Rtp/2 11 Considerazioni sulla figura Per la tensione di passo, considerare lo spostamento radiale rispetto alla massa. La presenza dell’uomo corto circuita il tratto di terreno compreso fra i suoi piedi, provocando una riduzione della d.d.p. sulla superficie del terreno fra questi due punti. Ciò si traduce in un abbassamento della curva del potenziale per il piede più vicino ed in un innalzamento per quello più lontano. Contrariamente al caso della tensione di contatto, in questo caso i due piedi sono fra loro in serie, quindi la resistenza terreno-piede è pari a 2 Rtp, cioè 4 volte maggiore che per la tensione di contatto. Ciò vuol dire che un impianto adeguato nei riguardi della tensione di contatto lo è maggiormente nei riguardi della tensione di passo. 12 Schemi elettrici corrispondenti UCO UT RT RC R TP UC R UT R TP RT TP UPO RC R Schema per tensione di contatto U C UP TP Schema per tensione di passo UP 13 Norma CEI 11-8 in funzione del tempo di eliminazione del guasto fornisce valore della tensione totale di terra (da non superare del 20%) Tempo in sec. >2 1 0,8 0,7 0,6 0,5 e minori Tensione in V 50 70 80 85 125 160 14 Effetti della corrente sul corpo Per maggiori dettagli: • Rapporto IEC 479-1 (1984) • Rapporto IEC 479-2 (1987) • Tradotti nella pubblicazione CEI fascicolo 1335 P (1990) 15 Rilevanza della tensione di terra • Nei sistemi elettrici con neutro a terra (A.T.) la corrente di guasto monofase a terra può raggiungere valori dei kA, ad es. 10 kA conseguentemente anche la tensione di terra raggiunge valori elevati. Ad es. con R=0,5 W la tensione di terra risulta: • U = I x R = 10.000 x 0,5 = 5.000 V T T T 16 Rilevanza delle tensioni di contatto e passo Anche con un valore della tensione di terra così elevato, si possono limitare le tensioni di contatto e passo, le quali, come si vede dallo schema elettrico di pag. 13 sono sempre una frazione, comunque limitata, della tensione totale di terra. Se la Tensione di terra non supera del 20% i limiti ammessi per U , queste sono rispettate in ogni punto dell’impianto 17 C Possibilità di un esonero con limite dell’80% • Con sistema di terra avente perimetro inferiore a 100 m. e comprendente al suo interno tutte le masse, l’esonero dalla verifica di U si può portare all’80% (invece del 20%) • Ciò potrebbe essere vero anche con impianti di maggiore estensione ma non se ne ha la matematica certezza c 18 Protezione contro le scariche atmosferiche • L’impianto di terra che serve anche per le scariche atmosferiche deve soddisfare anche tutte le prescrizioni della Norma CEI 81-1 19 Drenaggio di cariche elettrostatiche • Le strutture che possono essere sede di cariche elettrostatiche (possibilità di innesco di miscela esplosiva in ambienti a pericolo di esplosione) devono essere collegate al dispersore generale. 20 Definizione delle correnti • Corrente di guasto I è la massima corrente di guasto monofase a terra del sistema elettrico • Corrente di terra I è la quota parte della corrente di guasto I che l’impianto disperde nel terreno G T G 21 Alimentazione in b.t. • Sono regolati dalla Norma CEI 64-8 • Agli impianti per applicazioni residenziali e terziarie è dedicata la Guida CEI 64-12 22 Impaianti con propria cabina o sottostazione Possono essere alimentati • in MT e distribuzione bt • in MT con trasformazione MT/MT1, distribuzione in MT o MT1, con cabine MT/bt ovvero MT1/bt e successiva distribuzione bt • in AT con trasformazione AT/MT e successiva distribuzione secondo i criteri precedenti 23 Alimentazione in MT • Generalmente a 8,4; 15 o 20 kV gestite con neutro isolato • Il circuito di guasto può chiudersi solo attraverso le capacità verso terra della rete (completa) vedi fig. pag. successiva • Ig è data dall’ENEL, altrimenti • Ig=U(0,003 L1 + 0,2 L2) 24 25 Nei sistemi con neutro isolato • Ig dipende dalla estensione della rete • Ig non dipende dal punto di guasto, ma è la stessa sia che il guasto avvenga vicino al trasformatore di alimentazione sia ai morsetti dell’utente • Ig è generalmente modesta da poche decine di A per linee aeree, a qualche centinaio per linee in cavo 26 Se manca l’apertura automatica • Può verificarsi il doppio guasto a terra • Se i due guasti sono vicini la corrente Ig può diventare quella del corto circuito fra due fasi assieme a terra ( corto circuito bifase) • In questo caso Ig = ( 3 /2). Icc 27 Alimentazione in AT • Nei sistemi AT il neutro è efficacemente a terra • Ig è pari alla corrente di corto circuito monofase a terra • Dipende solo da – potenza di alimentazione – impedenza del circuito di guasto – non dipende dall’estensione della rete 28 Calcolo delle correnti di guasto • Può venire eseguito secondo la guida CEI 11-25 29 Percorso e alimentazione di Ig • Con ogni tipo di alimentazione non tutta la corrente di guasto viene dispersa nel dispersore • Solo la It ( che transita nel dispersore ) è determinante per il calcolo delle tensioni di contatto 30 Stabilimento alimentato da sorgente esterna 31 Stabilimento alimentato da sorgente interna 32 Stabilimento con sorgente esterna (guasto interno) 33 Stabilimento con sorgente esterna (guasto esterno allo stabilimento) 34 Guasto fuori dello stabilimento • Le due sorgenti sono in parallelo • la IT2 che attraversa il dispersore dello stabilimento può essere superiore alla IT della figura a pag 33, se è preminente il contributo dell’autoproduzione • L’impianto di terra deve essere dimensionato per la massima corrente in gioco 35 Circuiti di ritorno • Quando non interessano il terreno – Funi di guardia – Guaine metalliche dei cavi ( se a terra alle due estremità) – Il dispersore stesso quando non disperde (Vedi figura pag 32) 36 Funzioni delle funi e delle guaine • Drenare una notevole quantità della corrente di guasto ( vale per le funi e le guaine di cavi che alimentano il guasto) • Presentarsi come dispersore ausiliario in parallelo al dispersore dello stabilimento (vale per tutte le funi e le guaine anche se fuori tensione purché collegate a terra - vedi figura pag. 47 ) 37 Fattore di riduzione Si definisce fattore di riduzione ri il rapporto fra la corrente di terra ITi (cioè quella che interessa il dispersore) e la corrente di guasto monofase a terra ( pari a 3 I0 ) fornita dalla linea stessa ri = ITi / 3 I0 dove I0 deriva dal calcolo della corrente di guasto consigliato dalla Norma CEI 11-25. In sostanza 3 I0 = IG 38 Linea con funi di guardia • Il fattore di riduzione dipende – dal materiale delle funi – dalla loro impedenza omopolare – dalle distanze fra funi di guardia e conduttori di fase – dalla resistenza dei dispersori dei sostegni di linea – dalla resistività del terreno 39 Valore del fattore r • dalla pubblicazione IEC 909-3 • Con buona approssimazione, per funi di guardia singole si ha: – fune in acciaio zincato – fune in alumoweld – fune in copperweld r = 0,95 r = 0,85 r = 0,70 NOTA: minore è r minore è la corrente I T 40 Abaco di esempio (copperweld) 41 Abaco di esempio • Abachi di esempio simili a quello della pagina precedente esistono per i casi di fune di guardia in – acciaio zincato • una o due funi – alumoweld • una o due funi 42 Valori per il fattore r • per cavi in AT in olio fluido o isolamento solido e sezioni da 150 a 1000 mmq. r = 0,25 - 0,30 • per cavi fino a 20 kV in carta – Cu 95 mmq. e guaina in piombor=0,2-0,6 – Al 95 mmq e guaina in Al r=0,2-0,3 • per cavi isolati in XLPE – Cu 95 mmq schermo Cu 16 mmq r=0,5-0,6 NOTA L’effetto drenante dei cavi è maggiore 43 Corrente di terra ridotta • Guasto alimentato da una linea: – IT = r . I G = r . 3 I 0 • Guasto alimentato da 2 linee di caratteristiche r1 ed r2 – IT = r1 . 3 I01 + r2 . 3 I02 44 Corrente nella fune di guardia • per guasto alimentato da una linea – IW = IG - IT = (1 - r) . 3 I0 • per guasto alimentato da due linee – IW 1 = (1 - r1) . 3 I01 ; IW 2 = (1 - r2) . 3 I02 45 Funzione come dispersore ausiliario • la funzione deriva dal fatto che la successione di celle in cascata formate dalla campata di una fune di guardia e dai dispersori di terra dei sostegni di linea costituisce un circuito disperdente in parallelo al dispersore principale dello stabilimento • l’impedenza complessiva va in parallelo a quella del dispersore 46 Impedenza d’ingresso Zp 47 Valore di Zp Con riferimento alla figura della pagina precedente: 2 ZP = (1/2) ZW + ZW . RS + ZW 4 la quale poiché ZW è molto minore di Rs si riduce a: ZP = (1/2) ZW + ZW . RS formule per calcolare ZW e ZP nella pubblicazione IEC909-3 48 Alcuni valori di ZP in modulo e fase per funi singole Materiale della fune di guardia Impedenza di ingresso Resistenza di terra dei sostegni di linea Rs= 5 Ohm Rs=50 Ohm Acciaio Impedenza Angolo 2,5 Ohm 10° 7 Ohm 16 ° Alumoweld Impedenza Angolo 1,7 Ohm 20° 5,5 Ohm 27 ° Copperweld Impedenza Angolo 1,4 Ohm 31° 5 Ohm 36 ° 49 Lo schema della distribuzione della corrente di guasto in uno stabilimento alimentato in entreesce in AT, con rete con neutro a terra, con autoproduzione locale ( ovvero con trasformatore con neutro messo a terra in stazione) si presenta come nella figura della pagina successiva. La corrente di guasto monofase a terra risulta: IG = 3 . I0 + ITR La corrente che interessa tutti i dispersori vale: IT = r ( IG - ITR ) 50 51 52 La resistenza di terra della stazione con i dispersori di guardia collegati vale: ZT = 1 1 1 +n RT ZP La tensione di terra è UT = IT . ZT La corrente iniettata a terra dal solo dispersore di stabilimento è IRT = IT ( ZT / RT ) Questa corrente va presa nella determinazione delle tensioni di contatto e passo 53 Rete interna in MT • Rete a neutro isolato • Rete con neutro a terra attraverso impedenza 54 Rete con neutro isolato Comportamento diverso con • sorgente solo esterna • sorgente solo interna (poco frequente) • combinazione di 2 casi 55 Schema semplificato con distribuzione MT intermedia e BT 20 kV 6 kV Utenze bt Utenze MT 56 Sorgente esterna e rete interna • Se non è prevista l'interruzione al primo guasto, conduttore di terra dimensionato per il doppio guasto a terra • Non ci sono conseguenze per tensioni di passo e contatto • Schema a pagina seguente 57 58 Sorgente esterna con autoproduzione interna (fra loro in parallelo) • Dispersore dimensionato per la corrente capacitiva di ritorno della rete MT del distributore • La corrente dell'autoproduzione si chiude tutta tramite conduttori metallici • Per l’esercizio in parallelo prendere accordi con il distributore pubblico 59 Rete con neutro a terra tramite impedenza • Resistenza di basso valore riduce la corrente di guasto dal valore della corrente nominale del trafo ad alcune centinaia di A • Resistenza di alto valore riduce la corrente di guasto a alcune decine di A o meno 60 Con resistenza di basso valore • il potenziale del sistema risulta saldamente ancorato a terra • e' ridotto al minimo il pericolo di sovratensioni transitorie • sono più elevate le correnti • sono maggiori le possibilità di danno per guasto a terra 61 Con resistenza di alto valore • sono minori le correnti • minori i pericoli per corrente di guasto in macchine, trafo e quadri • il sistema è sede di sovratensioni di varia origine 62 Caratteristiche dei relè di protezione • di tipo direzionale (poiché la corrente di guasto è indipendente dal punto di guasto) • devono distinguere la componente capacitiva e quella attiva (questa passa nella Resistenza) • con bassi valori della IG servono di tipo toroidale 63 Valore di IG Con qualunque valore della resistenza di messa a terra la corrente di guasto monofase a terra vale: 3 UN IG = Z1 + Z2 + Z0 + 3 ZG dove UN = tensione nominale della rete ZG = reattanza nominale di messa a terra delle rete MT poiché le impedenze diretta, inversa ed omopolare sono << ZG IG = UN 3 ZG ad esempio una rete a 6 kV con resistenza sul neutro di 40 ohm avrebbe una corrente di guasto di circa 86 A 64 Neutro e masse MT collegate ad unica rete di terra 6 kV ZG massa in MT la corrente di guasto non transita per il terreno 65 Neutro e masse collegate a terre distanti anche se interconnesse 6kV massa in MT ZG IG a Zi b caduta di tensione fra terra a e b UT = IG . Zi 66 Tensioni di contatto e passo dalla formula precedente UT = IG . Zi • se inferiore ai limiti previsti dalla norma CEI 11.8 aumentati del 20% o eventulamente dell’80% non occorre fare la verifica • altrimenti la verifica è necessaria 67 Valore di Zi per rame in tubo non ferromagnetico Zi = dove R +w 2 i 2 m0 1 ( 4 + ln 2p 2 2 d ) .L r Ri = resistenza del conduttore in W. r = raggio della sezione del conduttore in m. d = distanza fra fase e protezione in m. L = lunghezza del conduttore in m. -7 m0 = permeabilità dell’aria = 4p.10 H/m. 68 Schema equivalente del circuito di guasto IG ZG Zi A IG-IT RA B IT Zi IT = I G Zi+RA+RB RB 69 Considerazioni su IT • Se il collegamento di impedenza Zi non è isolato, disperde a sua volta, ma il calcolo resta anche se cautelativo • Se gli impianti satelliti fossero più d’uno lo schema si avvicina sempre più a quello di terra generale unica. 70 Collegamento del neutro della BT all'impianto generale di terra delle installazioni alimentate in MT o AT Si può avere impianto • unico • separato 71 cabina Sistema TN-S impianto 1 2 3 N PE 72 cabina Sistema TN-C impianto 1 2 3 PEN 73 Dispersore unico I due schemi precedenti sono equivalenti • Per guasto su BT la terra deve soddisfare CEI 64-8 • Per guasto su MT o AT la terra deve soddisfare CEI 11-8 ( con estensione delle misure di contatto e di passo a tutto lo stabilimento se non soddisfa il valore di RT) NOTA: il PEN è vietato da 64-2 74 Impianti separati sistema TT impianto cabina 1 2 3 N PE VT < 250 V 75 Impianti separati - Sistema TN impianto cabina 1 2 3 N PE VT > 250 V 76 Con terre separate • La tensione di terra si ritrova nello stabilimento come sopraelevazione di tensione fra il neutro e le masse • E’ consentito ( Norma CEI 11-8) la messa a terra del neutro in cabina AT/MT (sistema TT pag 75) solo se la tensione totale di terra è inferiore a 250 V • Altrimenti occorre terra del neutro vicino all’impianto ( sistema TN pag. 76) 77 Perché 250 V? • • • • • Tensione totale di terra = 250 V Tensione fra fase e terra circa 250 V Sommate danno 500 V Con fattore di sicurezza 2 si arriva a 1.000V Questa è la tenuta di isolamento che ci si può aspettare in impianti vecchi inizialmente provati a 2.000 V 78 Con tensione maggiore di 250 V • in tale caso occorre verificare che l'avvolgimento del trafo e tutti i componenti della BT nella cabina soddisfino la: • Up > 500 + Ut + Uo • dove Up tensione di prova verso terra della b.t. (Isolamento) per 1’ a 50 Hz • Ut tensione di terra della cabina • Uo tensione nominale verso terra della BT 79 Con dispersori separati • Attenzione a elementi che possono collegare le terre quali: • Binari • Tubazioni • Recinzioni • Passerelle • Cavi ( schermati o armati) 80 Quando la terra separata • Con cabina alimentata in MT ( valore della IG limitato con neutro isolato) la terra separata non si giustifica se non in casi particolari • Con cabina alimentata in AT ( neutro a terra ed elevate IG) il problema si presenta in maniera perentoria 81 Terre separate UT>250V Sistema TT 1 2 3 N 5D>=40m 82 UT > 250V • Il neutro del trafo va portato a terra fuori dell’ambito della terra di AT/MT ( 5 volte la dimensione dell’impianto con minimo di 40m.) • Evitare che linee BT escano direttamente dalla cabina, o interporre trafo rapporto 1:1 • Deve valere sempre UP>UT+U0+500 • O va maggiorato l'isolamento di tutto il carico esterno alimentato da quella linea 83 Conseguenze del neutro messo a terra all’esterno • Ogni volta che il neutro dei trafo è messo a terra all’esterno della stazione o dello stabilimento; la rete deve avere un isolamento che soddisfi: UP > UT + U0 + 500 • Perché le masse sono a terra su terra locale, il neutro invece è a potenziale 0 84 Tensioni trasferite all'esterno dell'impianto di terra possono essere determinate da • funi di guardia • guaine metalliche • masse estranee 85 Provvedimenti per evitare tensioni di contatto pericolose a causa di tensioni trasferite: • Interruzione della continuità metallica • Aumento della resistività superficiale • Controllo del gradiente sulla superficie per mezzo di griglia supplementare • Segregazione della zona pericolosa 86 Interruzione della continuità metallica Riguarda le masse estranee (tubazioni) • sostituire le flange con flange isolate su tubi esterni • sostituire tratti di tubi isolati in interrato una o più volte per tratte di 10 m. • isolare i tubi ( anche all’interno per evitare conduttività del fluido) 87 Interruzione della continuità metallica riguarda anche i binari • linea non elettrica: si può isolare un tratto di binario della lunghezza massima di un treno • linea elettrica: prendere accordi con il gestore 88 Aumento della resistività superficiale estensione della zona isolata: almeno a distanza di 1,25 m dalla massa • • • • strato di pietrisco di 10 cm strato di asfalto di 5 cm strato di gomma o plastica di 2,5 mm pedana isolante 89 Controllo del gradiente • maglia alla profondità di 0,50 m. ed estendentesi per 1 m. oltre il perimetro della massa • griglia da connettere al dispersore se la massa è interna al perimetro del dispositivo • griglia da non connettere al dispersore se la massa è esterna al perimetro del dispositivo 90 Segregazione • protezione della zona con barriere o parapetti distanti almeno 1,25 m dalle masse • barriere munite di cartelli monitori • accesso consentito solo a personale addestrato 91 Tensioni trasferite da funi di guardia • contribuiscono ad abbassare la corrente di terra ma possono determinare tensioni di contatto pericolose in corrispondenza dei primi pali della linea aerea • la verifica della tensione di contatto Uc va estesa anche ai primi pali • nel caso sia maggiore di quella ammessa adottare uno dei provvedimenti di pag. 89 92 Tensioni trasferite da guaine metalliche • quando collegate a terra da ambo le parti, verificare che il guasto in una delle due cabine non produca tensioni di contatto superiori ai valori ammessi nell'altra • la guaina si comporta come un collegamento isolato (vedi pagina 66 e 69) 93 Guaine metalliche interrotte (causa protezione catodica, vengono interrotte al limite dell'impianto di terra) • i pozzetti dell'interruzione avranno propria messa a terra separata, • le guaine interrotte saranno ivi protette adeguatamente : una messa a terra, l'altra isolata per la tensione di terra della corrispondente cabina • attenzione alla sicurezza del personale durante lavori di manutenzione 94 Masse estranee (recinzioni metalliche) punti critici possibili alla periferia della maglia di terra su • recinzioni • porte metalliche delle cabine in muratura • cancelli 95 Raccomandazioni per cabina, stazioni o impianti all'aperto • recinzioni esterne in materiale non conduttore • controllo del gradiente con un conduttore interrato a 0,5 m e 1 metro di distanza, lungo tutta la recinzione ad esso connessa, con collegamento opzionale alla terra locale – se vicina: sì – altrimenti no; • evitare continuità metallica dei pannelli della recinzione • isolamento superficiale lungo tutta la zona della recinzione 96 Cancello esterno: • Se nell'ambito della terra locale, con recinzione collegata a detta terra, è sufficiente proteggere la zona di ingresso con isolamento maggiorato (asfalto) • Se lontano dalla terra locale ed alimentato elettricamente, può essere necessario un trafo di isolamento sull'alimentazione 97 Cancello nell’ambito della terra locale 98 Cancello esterno alla terra di stazione 99 Recinzioni interne alla rete di terra principale • possono non essere messe a terra se non supportano componenti elettrici • altrimenti vanno considerate come tutte le altre masse 100 Interferenze fra impianto di terra e strutture metalliche esterne • Interessano strutture metalliche ad andamento longitudinale transitanti in prossimità dell'impianto di terra 101 Tubazioni • quando attraversano la zona di terreno che viene messa in tensione dal dispersore in caso di guasto a terra, essendo esse supposte di lunghezza infinita ed a potenziale zero, fra loro ed il terreno si crea una differenza di potenziale, e quindi una tensione di contatto che potrebbe risultare pericolosa • In tale caso occorre ricorrere a giunti isolanti d'accordo con il gestore dell'impianto 102 Binari • Non si può interrompere la continuità metallica con treno elettrico, peraltro basta l'asfaltatura in occasione dei passaggi a livello, e la massicciata lungi i binari 103 Recinzioni o ringhiere estranee all'impianto Se poste in senso radiale alla terra si possono verificare i seguenti casi: • sostegni interrati tutti nella zona di influenza • sostegni che si estendono al di fuori della zona di influenza 104 Sostegni tutti nella zona di influenza 105 Sostegni interrati tutti nella zona di influenza • i paletti assumono lo stesso potenziale (intermedio) che si trasferisce per la continuità metallica sull'ultimo paletto che può dare luogo a pericolose tensioni di contatto 106 Sostegni parzialmente nella zona di influenza 107 Sostegni che si estendono al di fuori della zona di influenza e quindi a potenziale 0 • Dalla figura si vede che il primo paletto ( a potenziale circa 0 per la sua appartenenza alla recinzione) è soggetto, quando il terreno in caso di guasto disperde, ad una ddp pari quasi alla tensione totale di terra 108 Proprietà diverse. ( distributore pubblico) I rapporti sono regolati da accordi fra le parti • il D.P. generalmente impone le sue condizioni • il D.P. deve comunicare corrente di guasto e tempo di intervento (MT) • Il cliente resta esclusivo proprietario e responsabile della sua rete di terra 109 Fine della II giornata Arrivederci al 22 maggio Grazie dell’attenzione 110