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Norma CEI 11-37

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Norma CEI 11-37
Norma CEI 11-37
Guida per l’esecuzione degli impianti
di terra di stabilimenti industriali
per sistemi di I, II e III categoria
Oggetto della Norma
• La guida riguarda gli impianti di terra di
stabilimenti industriali nei quali siano
presenti impianti elettrici di
– I categoria (B.T.) ; II categoria (M.T.) e III
categoria (A.T.)
– I e II categoria (B.T. ed M.T.)
– solo I categoria (B.T.)
2
Scopo della Norma
• Dare indicazioni al progettista o
all’installatore per:
– dimensionare le varie parti dell’impianto
– costruire l’impianto
– eseguire le misurazioni necessarie
3
Finalità dell’impianto di terra
• Vincolare il potenziale di determinati punti
(centro stella) dei sistemi elettrici
• Disperdere nel terreno correnti sia in regime
normale che perturbato, senza danni
• Assicurare che quanto sopra si effettui in
sicurezza senza pericolo di folgorazione
• Disperdere nel terreno le correnti
dell’impianto parafulmine
4
Tensione di terra
• E’ il prodotto della corrente dispersa per la
resistenza di terra
• E’ perciò la tensione che l’impianto di terra,
con tutte le masse ad esso collegate, assume
verso il terreno considerato a distanza
infinita (cioè a potenziale zero)
5
6
7
Tensione di contatto
• E’ la differenza di potenziale fra la parte
metallica di un’apparecchiatura, messa in
tensione per guasto, ed il terreno su cui è un
operatore che tocchi accidentalmente la
massa
• E’ convenzionalmente la tensione manopiedi, con i piedi distanti 1 m. dalla
verticale della massa
8
Tensione di passo
• Differenza di potenziale fra due punti del
terreno posti alla distanza di un passo
convenzionale ( 1 m. )
• Corrisponde alla d.d.p. fra due linee
equipotenziali affioranti nel terreno nei due
punti considerati
9
10
Considerazioni sulla figura
Per la tensione di contatto, l’uomo corto circuita 1 m. di terreno
Se la sua resistenza fosse zero, ai suoi piedi si avrebbe lo stesso
potenziale della massa in dispersione. Poiché la sua resistenza
non è nulla, la sua presenza si risolve in un avvicinamento del
potenziale del terreno a quello della massa.
Il suo contatto provoca un rialzo della curva del potenziale
La resistenza totale dell’uomo si compone della sua resistenza
interna ( convenzionalmente Rc= 1.000 W) in serie con quella tra
piedi e terreno detta Rtp.
Essendo i due piedi in parallelo la resistenza complessiva vale
Rtp/2
11
Considerazioni sulla figura
Per la tensione di passo, considerare lo spostamento radiale rispetto
alla massa.
La presenza dell’uomo corto circuita il tratto di terreno compreso
fra i suoi piedi, provocando una riduzione della d.d.p. sulla superficie
del terreno fra questi due punti.
Ciò si traduce in un abbassamento della curva del potenziale per il
piede più vicino ed in un innalzamento per quello più lontano.
Contrariamente al caso della tensione di contatto, in questo caso i
due piedi sono fra loro in serie, quindi la resistenza terreno-piede è
pari a 2 Rtp, cioè 4 volte maggiore che per la tensione di contatto.
Ciò vuol dire che un impianto adeguato nei riguardi della tensione
di contatto lo è maggiormente nei riguardi della tensione di passo.
12
Schemi elettrici corrispondenti
UCO
UT
RT
RC
R TP
UC
R
UT
R TP
RT
TP
UPO
RC
R
Schema per tensione
di contatto U C
UP
TP
Schema per tensione
di passo UP
13
Norma CEI 11-8
in funzione del tempo di eliminazione del guasto fornisce
valore della tensione totale di terra (da non superare del 20%)
Tempo in sec.
>2
1
0,8
0,7
0,6
0,5 e minori
Tensione in V
50
70
80
85
125
160
14
Effetti della corrente sul corpo
Per maggiori dettagli:
• Rapporto IEC 479-1 (1984)
• Rapporto IEC 479-2 (1987)
• Tradotti nella pubblicazione CEI fascicolo
1335 P (1990)
15
Rilevanza della tensione di terra
• Nei sistemi elettrici con neutro a terra (A.T.)
la corrente di guasto monofase a terra può
raggiungere valori dei kA, ad es. 10 kA
conseguentemente anche la tensione di terra
raggiunge valori elevati. Ad es. con R=0,5
W la tensione di terra risulta:
• U = I x R = 10.000 x 0,5 = 5.000 V
T
T
T
16
Rilevanza delle tensioni di
contatto e passo
Anche con un valore della tensione di terra
così elevato, si possono limitare le tensioni
di contatto e passo, le quali, come si vede
dallo schema elettrico di pag. 13 sono
sempre una frazione, comunque limitata,
della tensione totale di terra.
Se la Tensione di terra non supera del 20% i
limiti ammessi per U , queste sono rispettate
in ogni punto dell’impianto
17
C
Possibilità di un esonero con
limite dell’80%
• Con sistema di terra avente perimetro
inferiore a 100 m. e comprendente al suo
interno tutte le masse, l’esonero dalla
verifica di U si può portare all’80% (invece
del 20%)
• Ciò potrebbe essere vero anche con impianti
di maggiore estensione ma non se ne ha la
matematica certezza
c
18
Protezione contro le scariche
atmosferiche
• L’impianto di terra che serve anche per le
scariche atmosferiche deve soddisfare anche
tutte le prescrizioni della Norma CEI 81-1
19
Drenaggio di cariche
elettrostatiche
• Le strutture che possono essere sede di
cariche elettrostatiche (possibilità di innesco
di miscela esplosiva in ambienti a pericolo
di esplosione) devono essere collegate al
dispersore generale.
20
Definizione delle correnti
• Corrente di guasto I è la massima corrente
di guasto monofase a terra del sistema
elettrico
• Corrente di terra I è la quota parte della
corrente di guasto I che l’impianto disperde
nel terreno
G
T
G
21
Alimentazione in b.t.
• Sono regolati dalla Norma CEI 64-8
• Agli impianti per applicazioni residenziali e
terziarie è dedicata la Guida CEI 64-12
22
Impaianti con propria cabina o
sottostazione
Possono essere alimentati
• in MT e distribuzione bt
• in MT con trasformazione MT/MT1, distribuzione
in MT o MT1, con cabine MT/bt ovvero MT1/bt e
successiva distribuzione bt
• in AT con trasformazione AT/MT e successiva
distribuzione secondo i criteri precedenti
23
Alimentazione in MT
• Generalmente a 8,4; 15 o 20 kV gestite con
neutro isolato
• Il circuito di guasto può chiudersi solo
attraverso le capacità verso terra della rete
(completa) vedi fig. pag. successiva
• Ig è data dall’ENEL, altrimenti
• Ig=U(0,003 L1 + 0,2 L2)
24
25
Nei sistemi con neutro isolato
• Ig dipende dalla estensione della rete
• Ig non dipende dal punto di guasto, ma è la
stessa sia che il guasto avvenga vicino al
trasformatore di alimentazione sia ai
morsetti dell’utente
• Ig è generalmente modesta da poche decine
di A per linee aeree, a qualche centinaio per
linee in cavo
26
Se manca l’apertura automatica
• Può verificarsi il doppio guasto a terra
• Se i due guasti sono vicini la corrente Ig
può diventare quella del corto circuito fra
due fasi assieme a terra ( corto circuito
bifase)
• In questo caso Ig = ( 3 /2). Icc
27
Alimentazione in AT
• Nei sistemi AT il neutro è efficacemente a
terra
• Ig è pari alla corrente di corto circuito
monofase a terra
• Dipende solo da
– potenza di alimentazione
– impedenza del circuito di guasto
– non dipende dall’estensione della rete
28
Calcolo delle correnti di guasto
• Può venire eseguito secondo la guida
CEI 11-25
29
Percorso e alimentazione di Ig
• Con ogni tipo di alimentazione non tutta la
corrente di guasto viene dispersa nel
dispersore
• Solo la It ( che transita nel dispersore ) è
determinante per il calcolo delle tensioni di
contatto
30
Stabilimento alimentato da sorgente esterna
31
Stabilimento alimentato da sorgente interna
32
Stabilimento con sorgente esterna
(guasto interno)
33
Stabilimento con sorgente esterna
(guasto esterno allo stabilimento)
34
Guasto fuori dello stabilimento
• Le due sorgenti sono in parallelo
• la IT2 che attraversa il dispersore dello
stabilimento può essere superiore alla IT
della figura a pag 33, se è preminente il
contributo dell’autoproduzione
• L’impianto di terra deve essere
dimensionato per la massima corrente in
gioco
35
Circuiti di ritorno
• Quando non interessano il terreno
– Funi di guardia
– Guaine metalliche dei cavi ( se a terra alle due
estremità)
– Il dispersore stesso quando non disperde (Vedi
figura pag 32)
36
Funzioni delle funi e delle guaine
• Drenare una notevole quantità della corrente
di guasto ( vale per le funi e le guaine di
cavi che alimentano il guasto)
• Presentarsi come dispersore ausiliario in
parallelo al dispersore dello stabilimento
(vale per tutte le funi e le guaine anche se
fuori tensione purché collegate a terra - vedi
figura pag. 47 )
37
Fattore di riduzione
Si definisce fattore di riduzione ri il rapporto fra la corrente di
terra ITi (cioè quella che interessa il dispersore) e la corrente
di guasto monofase a terra ( pari a 3 I0 ) fornita dalla linea stessa
ri = ITi / 3 I0
dove I0 deriva dal calcolo della corrente di guasto consigliato
dalla Norma CEI 11-25.
In sostanza 3 I0 = IG
38
Linea con funi di guardia
• Il fattore di riduzione dipende
– dal materiale delle funi
– dalla loro impedenza omopolare
– dalle distanze fra funi di guardia e conduttori di
fase
– dalla resistenza dei dispersori dei sostegni di
linea
– dalla resistività del terreno
39
Valore del fattore r
• dalla pubblicazione IEC 909-3
• Con buona approssimazione, per funi di
guardia singole si ha:
– fune in acciaio zincato
– fune in alumoweld
– fune in copperweld
r = 0,95
r = 0,85
r = 0,70
NOTA: minore è r minore è la corrente I
T
40
Abaco di esempio (copperweld)
41
Abaco di esempio
• Abachi di esempio simili a quello della
pagina precedente esistono per i casi di fune
di guardia in
– acciaio zincato
• una o due funi
– alumoweld
• una o due funi
42
Valori per il fattore r
• per cavi in AT in olio fluido o isolamento
solido e sezioni da 150 a 1000 mmq.
r = 0,25 - 0,30
• per cavi fino a 20 kV in carta
– Cu 95 mmq. e guaina in piombor=0,2-0,6
– Al 95 mmq e guaina in Al
r=0,2-0,3
• per cavi isolati in XLPE
– Cu 95 mmq schermo Cu 16 mmq
r=0,5-0,6
NOTA L’effetto drenante dei cavi è maggiore
43
Corrente di terra ridotta
• Guasto alimentato da una linea:
–
IT = r . I G = r . 3 I 0
• Guasto alimentato da 2 linee di
caratteristiche r1 ed r2
–
IT = r1 . 3 I01 + r2 . 3 I02
44
Corrente nella fune di guardia
• per guasto alimentato da una linea
–
IW = IG - IT = (1 - r) . 3 I0
• per guasto alimentato da due linee
–
IW 1 = (1 - r1) . 3 I01 ;
IW 2 = (1 - r2) . 3 I02
45
Funzione come dispersore
ausiliario
• la funzione deriva dal fatto che la
successione di celle in cascata formate dalla
campata di una fune di guardia e dai
dispersori di terra dei sostegni di linea
costituisce un circuito disperdente in
parallelo al dispersore principale dello
stabilimento
• l’impedenza complessiva va in parallelo a
quella del dispersore
46
Impedenza d’ingresso Zp
47
Valore di Zp
Con riferimento alla figura della pagina precedente:
2
ZP = (1/2) ZW +
ZW . RS + ZW
4
la quale poiché ZW è molto minore di Rs si riduce a:
ZP = (1/2) ZW +
ZW . RS
formule per calcolare ZW e ZP nella pubblicazione IEC909-3
48
Alcuni valori di ZP in modulo e fase per funi singole
Materiale della
fune di guardia
Impedenza di
ingresso
Resistenza di terra dei sostegni di linea
Rs= 5 Ohm
Rs=50 Ohm
Acciaio
Impedenza
Angolo
2,5 Ohm
10°
7 Ohm
16 °
Alumoweld
Impedenza
Angolo
1,7 Ohm
20°
5,5 Ohm
27 °
Copperweld
Impedenza
Angolo
1,4 Ohm
31°
5 Ohm
36 °
49
Lo schema della distribuzione della corrente di
guasto in uno stabilimento alimentato in entreesce in AT, con rete con neutro a terra, con
autoproduzione locale ( ovvero con trasformatore
con neutro messo a terra in stazione) si presenta
come nella figura della pagina successiva.
La corrente di guasto monofase a terra risulta:
IG = 3 . I0 + ITR
La corrente che interessa tutti i dispersori vale:
IT = r ( IG - ITR )
50
51
52
La resistenza di terra della stazione con i dispersori di guardia
collegati vale:
ZT =
1
1
1
+n
RT
ZP
La tensione di terra è
UT = IT . ZT
La corrente iniettata a terra dal solo dispersore di stabilimento è
IRT = IT ( ZT / RT )
Questa corrente va presa nella determinazione delle tensioni
di contatto e passo
53
Rete interna in MT
• Rete a neutro isolato
• Rete con neutro a terra attraverso
impedenza
54
Rete con neutro isolato
Comportamento diverso con
• sorgente solo esterna
• sorgente solo interna (poco frequente)
• combinazione di 2 casi
55
Schema semplificato con distribuzione
MT intermedia e BT
20 kV
6 kV
Utenze bt
Utenze MT
56
Sorgente esterna e rete interna
• Se non è prevista l'interruzione al primo
guasto, conduttore di terra dimensionato per
il doppio guasto a terra
• Non ci sono conseguenze per tensioni di
passo e contatto
• Schema a pagina seguente
57
58
Sorgente esterna con autoproduzione
interna (fra loro in parallelo)
• Dispersore dimensionato per la corrente
capacitiva di ritorno della rete MT del
distributore
• La corrente dell'autoproduzione si chiude
tutta tramite conduttori metallici
• Per l’esercizio in parallelo prendere accordi
con il distributore pubblico
59
Rete con neutro a terra tramite
impedenza
• Resistenza di basso valore riduce la corrente
di guasto dal valore della corrente nominale
del trafo ad alcune centinaia di A
• Resistenza di alto valore riduce la corrente
di guasto a alcune decine di A o meno
60
Con resistenza di basso valore
• il potenziale del sistema risulta saldamente
ancorato a terra
• e' ridotto al minimo il pericolo di
sovratensioni transitorie
• sono più elevate le correnti
• sono maggiori le possibilità di danno per
guasto a terra
61
Con resistenza di alto valore
• sono minori le correnti
• minori i pericoli per corrente di guasto in
macchine, trafo e quadri
• il sistema è sede di sovratensioni di varia
origine
62
Caratteristiche dei relè di
protezione
• di tipo direzionale (poiché la corrente di
guasto è indipendente dal punto di guasto)
• devono distinguere la componente
capacitiva e quella attiva (questa passa nella
Resistenza)
• con bassi valori della IG servono di tipo
toroidale
63
Valore di IG
Con qualunque valore della resistenza di messa a terra
la corrente di guasto monofase a terra vale:
3 UN
IG =
Z1 + Z2 + Z0 + 3 ZG
dove UN = tensione nominale della rete
ZG = reattanza nominale di messa a terra delle rete MT
poiché le impedenze diretta, inversa ed omopolare sono << ZG
IG =
UN
3 ZG
ad esempio una rete a 6 kV con resistenza sul neutro di 40 ohm
avrebbe una corrente di guasto di circa 86 A
64
Neutro e masse MT collegate ad unica
rete di terra
6 kV
ZG
massa
in MT
la corrente di guasto non transita per il terreno
65
Neutro e masse collegate a terre distanti anche
se interconnesse
6kV
massa
in MT
ZG
IG
a
Zi
b
caduta di tensione fra terra a e b
UT = IG . Zi
66
Tensioni di contatto e passo
dalla formula precedente UT = IG . Zi
• se inferiore ai limiti previsti dalla norma
CEI 11.8 aumentati del 20% o
eventulamente dell’80% non occorre fare la
verifica
• altrimenti la verifica è necessaria
67
Valore di Zi
per rame in tubo non ferromagnetico
Zi =
dove
R +w
2
i
2
m0
1
(
4 + ln
2p
2
2
d
) .L
r
Ri = resistenza del conduttore in W.
r = raggio della sezione del conduttore in m.
d = distanza fra fase e protezione in m.
L = lunghezza del conduttore in m.
-7
m0 = permeabilità dell’aria = 4p.10 H/m.
68
Schema equivalente del circuito di guasto
IG
ZG
Zi
A
IG-IT
RA
B
IT
Zi
IT = I G
Zi+RA+RB
RB
69
Considerazioni su IT
• Se il collegamento di impedenza Zi non è
isolato, disperde a sua volta, ma il calcolo
resta anche se cautelativo
• Se gli impianti satelliti fossero più d’uno lo
schema si avvicina sempre più a quello di
terra generale unica.
70
Collegamento del neutro della BT all'impianto
generale di terra delle installazioni alimentate
in MT o AT
Si può avere impianto
• unico
• separato
71
cabina
Sistema TN-S
impianto
1
2
3
N
PE
72
cabina
Sistema TN-C
impianto
1
2
3
PEN
73
Dispersore unico
I due schemi precedenti sono equivalenti
• Per guasto su BT la terra deve soddisfare
CEI 64-8
• Per guasto su MT o AT la terra deve
soddisfare CEI 11-8 ( con estensione delle
misure di contatto e di passo a tutto lo
stabilimento se non soddisfa il valore di RT)
NOTA: il PEN è vietato da 64-2
74
Impianti separati sistema TT
impianto
cabina
1
2
3
N
PE
VT < 250 V
75
Impianti separati - Sistema TN
impianto
cabina
1
2
3
N
PE
VT > 250 V
76
Con terre separate
• La tensione di terra si ritrova nello
stabilimento come sopraelevazione di
tensione fra il neutro e le masse
• E’ consentito ( Norma CEI 11-8) la messa a
terra del neutro in cabina AT/MT (sistema
TT pag 75) solo se la tensione totale di terra
è inferiore a 250 V
• Altrimenti occorre terra del neutro vicino
all’impianto ( sistema TN pag. 76)
77
Perché 250 V?
•
•
•
•
•
Tensione totale di terra = 250 V
Tensione fra fase e terra circa 250 V
Sommate danno 500 V
Con fattore di sicurezza 2 si arriva a 1.000V
Questa è la tenuta di isolamento che ci si
può aspettare in impianti vecchi
inizialmente provati a 2.000 V
78
Con tensione maggiore di 250 V
• in tale caso occorre verificare che
l'avvolgimento del trafo e tutti i componenti
della BT nella cabina soddisfino la:
• Up > 500 + Ut + Uo
• dove Up tensione di prova verso terra della
b.t. (Isolamento) per 1’ a 50 Hz
• Ut tensione di terra della cabina
• Uo tensione nominale verso terra della BT
79
Con dispersori separati
• Attenzione a elementi che possono
collegare le terre quali:
• Binari
• Tubazioni
• Recinzioni
• Passerelle
• Cavi ( schermati o armati)
80
Quando la terra separata
• Con cabina alimentata in MT ( valore della
IG limitato con neutro isolato) la terra
separata non si giustifica se non in casi
particolari
• Con cabina alimentata in AT ( neutro a terra
ed elevate IG) il problema si presenta in
maniera perentoria
81
Terre separate UT>250V Sistema TT
1
2
3
N
5D>=40m
82
UT > 250V
• Il neutro del trafo va portato a terra fuori
dell’ambito della terra di AT/MT ( 5 volte la
dimensione dell’impianto con minimo di
40m.)
• Evitare che linee BT escano direttamente
dalla cabina, o interporre trafo rapporto 1:1
• Deve valere sempre UP>UT+U0+500
• O va maggiorato l'isolamento di tutto il
carico esterno alimentato da quella linea
83
Conseguenze del neutro messo a
terra all’esterno
• Ogni volta che il neutro dei trafo è messo a
terra all’esterno della stazione o dello
stabilimento; la rete deve avere un
isolamento che soddisfi:
UP > UT + U0 + 500
• Perché le masse sono a terra su terra locale,
il neutro invece è a potenziale 0
84
Tensioni trasferite all'esterno dell'impianto di
terra
possono essere determinate da
• funi di guardia
• guaine metalliche
• masse estranee
85
Provvedimenti per evitare tensioni di contatto
pericolose a causa di tensioni trasferite:
• Interruzione della continuità metallica
• Aumento della resistività superficiale
• Controllo del gradiente sulla superficie per
mezzo di griglia supplementare
• Segregazione della zona pericolosa
86
Interruzione della continuità metallica
Riguarda le masse estranee (tubazioni)
• sostituire le flange con flange isolate su tubi
esterni
• sostituire tratti di tubi isolati in interrato una
o più volte per tratte di 10 m.
• isolare i tubi ( anche all’interno per evitare
conduttività del fluido)
87
Interruzione della continuità metallica
riguarda anche i binari
• linea non elettrica: si può isolare un tratto di
binario della lunghezza massima di un treno
• linea elettrica: prendere accordi con il
gestore
88
Aumento della resistività superficiale
estensione della zona isolata: almeno a distanza di 1,25 m dalla massa
•
•
•
•
strato di pietrisco di 10 cm
strato di asfalto di 5 cm
strato di gomma o plastica di 2,5 mm
pedana isolante
89
Controllo del gradiente
• maglia alla profondità di 0,50 m. ed
estendentesi per 1 m. oltre il perimetro della
massa
• griglia da connettere al dispersore se la
massa è interna al perimetro del dispositivo
• griglia da non connettere al dispersore se la
massa è esterna al perimetro del dispositivo
90
Segregazione
• protezione della zona con barriere o
parapetti distanti almeno 1,25 m dalle masse
• barriere munite di cartelli monitori
• accesso consentito solo a personale
addestrato
91
Tensioni trasferite da funi di guardia
• contribuiscono ad abbassare la corrente di
terra ma possono determinare tensioni di
contatto pericolose in corrispondenza dei
primi pali della linea aerea
• la verifica della tensione di contatto Uc va
estesa anche ai primi pali
• nel caso sia maggiore di quella ammessa
adottare uno dei provvedimenti di pag. 89
92
Tensioni trasferite da guaine metalliche
• quando collegate a terra da ambo le parti,
verificare che il guasto in una delle due
cabine non produca tensioni di contatto
superiori ai valori ammessi nell'altra
• la guaina si comporta come un
collegamento isolato (vedi pagina 66 e 69)
93
Guaine metalliche interrotte
(causa protezione catodica, vengono interrotte
al limite dell'impianto di terra)
• i pozzetti dell'interruzione avranno propria
messa a terra separata,
• le guaine interrotte saranno ivi protette
adeguatamente : una messa a terra, l'altra
isolata per la tensione di terra della
corrispondente cabina
• attenzione alla sicurezza del personale
durante lavori di manutenzione
94
Masse estranee
(recinzioni metalliche)
punti critici possibili alla periferia della
maglia di terra su
• recinzioni
• porte metalliche delle cabine in muratura
• cancelli
95
Raccomandazioni
per cabina, stazioni o impianti all'aperto
• recinzioni esterne in materiale non conduttore
• controllo del gradiente con un conduttore interrato a 0,5 m
e 1 metro di distanza, lungo tutta la recinzione ad esso
connessa, con collegamento opzionale alla terra locale
– se vicina: sì
– altrimenti no;
• evitare continuità metallica dei pannelli della recinzione
• isolamento superficiale lungo tutta la zona della recinzione
96
Cancello esterno:
• Se nell'ambito della terra locale, con
recinzione collegata a detta terra, è
sufficiente proteggere la zona di ingresso
con isolamento maggiorato (asfalto)
• Se lontano dalla terra locale ed alimentato
elettricamente, può essere necessario un
trafo di isolamento sull'alimentazione
97
Cancello nell’ambito della terra
locale
98
Cancello esterno alla terra di
stazione
99
Recinzioni interne alla rete di terra principale
• possono non essere messe a terra se non
supportano componenti elettrici
• altrimenti vanno considerate come tutte le
altre masse
100
Interferenze fra impianto di terra e
strutture metalliche esterne
• Interessano strutture metalliche ad
andamento longitudinale transitanti in
prossimità dell'impianto di terra
101
Tubazioni
• quando attraversano la zona di terreno che
viene messa in tensione dal dispersore in
caso di guasto a terra, essendo esse supposte
di lunghezza infinita ed a potenziale zero,
fra loro ed il terreno si crea una differenza
di potenziale, e quindi una tensione di
contatto che potrebbe risultare pericolosa
• In tale caso occorre ricorrere a giunti
isolanti d'accordo con il gestore
dell'impianto
102
Binari
• Non si può interrompere la continuità
metallica con treno elettrico, peraltro basta
l'asfaltatura in occasione dei passaggi a
livello, e la massicciata lungi i binari
103
Recinzioni o ringhiere estranee
all'impianto
Se poste in senso radiale alla terra si possono
verificare i seguenti casi:
• sostegni interrati tutti nella zona di
influenza
• sostegni che si estendono al di fuori della
zona di influenza
104
Sostegni tutti nella zona di influenza
105
Sostegni interrati tutti nella zona
di influenza
• i paletti assumono lo stesso potenziale
(intermedio) che si trasferisce per la
continuità metallica sull'ultimo paletto che
può dare luogo a pericolose tensioni di
contatto
106
Sostegni parzialmente nella zona di influenza
107
Sostegni che si estendono al di fuori della
zona di influenza e quindi a potenziale 0
• Dalla figura si vede che il primo paletto ( a
potenziale circa 0 per la sua appartenenza
alla recinzione) è soggetto, quando il
terreno in caso di guasto disperde, ad una
ddp pari quasi alla tensione totale di terra
108
Proprietà diverse.
( distributore pubblico)
I rapporti sono regolati da accordi fra le parti
• il D.P. generalmente impone le sue
condizioni
• il D.P. deve comunicare corrente di guasto e
tempo di intervento (MT)
• Il cliente resta esclusivo proprietario e
responsabile della sua rete di terra
109
Fine della II giornata
Arrivederci al 22 maggio
Grazie dell’attenzione
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