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Una vetrina che brilla con la luce di tutti
magazine n. 29 ottobre 2015 Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015. FARE FUTURO 29 Ottobre 2015 Le idee e le proposte degli Imprenditori di Unindustria Bologna Una vetrina che brilla con la luce di tutti FORMAZIONE: UNINDUSTRIA INVESTE NELLA SCUOLA PUBBLICA Via al progetto di didattica integrativa in quattro Istituti del territorio. INNOVAZIONE: A BOLOGNA APRE IL PRIMO BARCAMPER GARAGE Allo IAV nascerà il polo delle startup eccellenti di tutta Italia. SPECIALE FARETE 2015 CHIUDE CON OLTRE 14.000 VISITATORI Boom di ospiti internazionali. E Bologna si scopre sempre più attrattiva. FARE 1 Illustrazione di Tang Yau Hoong Nel 2014 IMA ha investito oltre 36 milioni di euro in Ricerca & Sviluppo e ha depositato più di 160 domande di brevetto e di design. L’innovazione tecnologica è fondamentale per raggiungere obiettivi globali quali la riduzione degli sprechi alimentari e un migliore accesso a farmaci sempre più efficaci. www.ima.it MEDIAMORPHOSIS.it I numeri sono importanti. Saperli leggere ancora di più. fare 1 2 fare magazine sommario Le idee e le proposte degli Imprenditori di Unindustria Bologna numero 29 ottobre 2015 DIRETTORE RESPONSABILE Elena Boromeo EDITORE FARE S.r.l. via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 DIREZIONE E REDAZIONE UNINDUSTRIA BOLOGNA ART DIRECTOR Lorella Luccarini - Unindustria Bologna STAMPA LABANTI e NANNI Industrie Grafiche Srl via Giuseppe di Vittorio, 3 40053 Valsamoggia Loc.Crespellano (BO) PUBBLICITÀ FARE S.r.l. via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 051 6317111 - fax 051 356118 PUBBLI’ concessionaria editoriale S.r.l. corso Vittorio Emanuele 113 41100 Modena tel. 059 212194 - fax 059 226627 [email protected] FOTO Archivio Unindustria Bologna Presidente Alberto Vacchi Direttore Generale Tiziana Ferrari Sedi via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 piazzale Pertini 8 - 40026 Imola tel. 0542644044 - fax 0542643971 www.unindustria.bo.it Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del 26.11.1998 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento Postale 70% Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015. Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni di Unindustria Bologna che comunque li ritiene un contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione focus di Alberto Vacchi 5 vita industriale 7 di Elena Boromeo, Francesca Aufiero, Marco Taddei L’innovazione ICT, “cuore” del metodo UMIQ 48 Speciale 52 rubrica a cura di ReteICT DALLA MAIL ALLA STRETTA DI MANO Farete dà la carica e Bologna si riscopre sempre più attrattiva 54 “Bologna? Nulla da invidiare alla Germania” 59 Siamo in marcia per la risalita. Ora è il momento delle sfide vere. 63 Spazio all’innovazione: a Bologna apre il primo Barcamper Garage 67 Le idee talentuose sul palco di Farete Talk 70 Scuola, un passo nel futuro 73 A Farete Scuola la creatività è protagonista 76 Hanno detto di noi 79 2015-2018: Tre grandi progetti per la città adottati da Unindustria 84 di Marco Taddei di LG di Alberto Vacchi di EB di LG di EB di Francesca Aufiero fare 3 Il piacere di una stretta di mano Toyota Material Handling un partner di prima scelta per tutti i Clienti in cerca di soluzioni per la logistica e la movimentazione delle merci. Conquistare la fiducia dei Clienti con soluzioni che creino valore aggiunto al loro business ed essere riconosciuti per i propri prodotti e servizi innovativi: un solido impegno, semplice e diretto come una stretta di mano. 4 fare www.toyota-forklifts.it focus Caro Collega, abbiamo concluso “la nostra due giorni” con grande soddisfazione grazie all’impegno e alla straordinaria partecipazione di tutti Voi. Con questa quarta edizione abbiamo alzato l’asticella ancora più in alto, registrando traguardi inattesi: oltre 14.000 visitatori complessivi (+8% rispetto allo scorso anno) e oltre 600 imprese espositrici. Numeri che testimoniano ancora una volta che il modello studiato e messo in campo è vincente. Come ho sottolineato pubblicamente, in chiusura della manifestazione, in questo territorio la capacità di costruire delle relazioni è più forte che altrove, e ci consente di rivendicare con orgoglio un senso di appartenenza ad una realtà fertile e articolata, non solo in termini di risorse, ma soprattutto di idee e di progetti. Lo abbiamo dimostrato nella nostra Assemblea Generale: là dove ci sono capacità e competenze, seguono anche gli investimenti. Bologna oggi è d’esempio per tutto il Paese. Con FARETE abbiamo dato una prova tangibile alla nostra comunità e agli ospiti stranieri di questo dinamismo che neanche la crisi economica ha potuto fiaccare. Per questo Ti ringrazio ancora una volta del contributo che hai dato alla riuscita dell’evento. Alberto Vacchi Presidente Unindustria Bologna fare 5 6 fare vita industriale Elena Boromeo Francesca Aufiero Marco Taddei 3F FILIPPI ILLUMINA LO SKYWAY MONTE BIANCO La luce di 3F Filippi conquista anche il Tetto d’Europa. L’azienda bolognese, infatti, ha illuminato lo Skyway Monte Bianco, la nuova maxi funivia che porta alpinisti e amanti delle vette da Courmayeur a Punta Helbronner, con centinaia di prodotti LED installati nei locali tecnici, nei parcheggi sotterranei e nelle vie di comunicazione. Inaugurata il 23 giugno scorso con il taglio del nastro del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e alla presenza del Presidente della Regione Valle d’Aosta, Augusto Rollandin, la nuova opera sale fino ai 3.466 metri di Punta Helbronner, al confine tra Italia e Francia. Un’opera di altissima ingegneria, quella del nuovo impianto di funivie, venuta alla luce dopo quattro anni di lavori nel cantiere più alto d’Europa. Un concentrato di tecnica, modernità e architettura che avvalora la scelta dei prodotti 3F Filippi, rigorosamente made in Italy, che uniscono a ricerca e innovazione, il forte impegno nella riduzione dei consumi di materiali ed energia e una grande attenzione al benessere degli individui. Per lo Skyway Monte Bianco 3F Filippi ha illuminato: i parcheggi sotterranei con 3F Linda LED, prodotto icona dell’azienda dal design lineare e pulito, i locali tecnici illuminati sempre con 3F Linda LED e Beta i3F LED, apparecchi LED ideali per impianti ad elevata efficienza energetica. Per i locali comuni, le gallerie e le vie di comunicazione, sono stati utilizzati i canali luminosi realizzati con le 3F Linda LED con ze che riconfermano il valore di un’azienda che da oltre 60 anni, dal cuore dell’Emilia-Romagna, porta in più di 50 Paesi al mondo l’eccellenza del made in Italy e che ha già ‘messo in luce’ altre eccellenze italiane come la stazione di Bologna, la sede Ferrari a Maranello, la sede Maserati di Grugliasco, la GAM di Torino e la Metropolitana di Genova. Lo Skyway Monte Bianco INTESA ALFA WASSERMANN E SIGMA-TAU Dall’unione delle attività farmaceutiche e delle relative controllate di Alfa Wassermann e Sigma-Tau è nato ALFASIGMA, uno dei maggiori poli farmaceutici italiani con oltre 900 milioni di euro di fatturato, circa 2.800 dipendenti e una presenza in 18 Paesi. L’intesa tra due dei più importanti gruppi farmaceutici italiani, con una forte presenza anche a livello internazionale, è stata perfezionata nel maggio scorso e la neoco- ottica dedicata e realizzate “su misura” per questo cliente. In particolare sono presenti i prodotti nella galleria pedonale che porta dall’arrivo della funivia di Punta Helbronner al rifugio Torino. La luce “su misura” di 3F Filippi garantisce la fornitura sia di prodotti standard sia di soluzioni customizzate, pensate e studiate appositamente per soddisfare specifiche richieste e necessità. Un’altra importante collaborazione per 3F Filippi, che recentemente ha ‘puntato i riflettori’ anche sullo storico Museo Alfa Romeo di Arese, riaperto il 24 giugno scorso, e sullo stabilimento Fiat di Cassino sede di produzione della neonata berlina Alfa Romeo Giulia. Sempre ‘al fianco’ del gruppo FCA, un altro progetto in attivo per l’azienda bolognese che rifornirà per lo stabilimento Fiat Mirafiori di Torino - dove a partire da gennaio 2016 verrà prodotta la nuova Suv Levante Maserati 3.800 apparecchi. Referen- Stefano Golinelli, Presidente di ALFASIGMA, nuovo polo farmaceutico italiano nato dall’intesa tra Alfa Wassermann e Sigma-Tau fare 7 ALL’AEROPORTO DI BOLOGNA DECOLLANO I SERVIZI DEDICATI AI BUSINESS TRAVELLER L’Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna è il “Migliore aeroporto per i viaggiatori d’affari”. Ad assegnare questo prestigioso riconoscimento allo scalo bolognese è la rivista Mission che lo ha premiato con l’Italian Mission Awards 2015. Il Marconi, che è il settimo aeroporto italiano per numero di passeggeri con circa 6,6 milioni nel 2014, di cui oltre il 70% su voli internazionali, si distingue per la sua spiccata attenzione verso i passeggeri business. Infatti, con l’obiettivo di garantire la massima efficienza a tutti coloro che tipicamente desiderano ottimizzare il più possibile i propri tempi di spostamento, l’aeroporto mette a disposizione dei viaggiatori d’affari numerosi servizi dedicati, tra cui parcheggi vicini al terminal dove lasciare l’auto in sicurezza, con possibilità di accesso e pagamento anche tramite Telepass e servizio Car Valet, per la custodia, cura e manutenzione dell’auto. Ma anche un’esclusiva e raffinata Business Lounge, progettata ad hoc per le esigenze del passeggero business, dove trascorrere l’attesa conciliando relax e lavoro, ottimizzando così i tempi di permanenza. La Lounge offre anche la possibilità di effettuare direttamente il check-in per numerose compagnie aeree ed è dotata di accesso riservato all’area imbarchi tramite controlli di sicurezza dedicati. Per le imprese del territorio sono disponibili sale riunioni ed una sala conferenze completamente attrezzate per meeting ed eventi aziendali. “YouFirst” è il servizio Vip altamente customizzato con staff dedicato, pensato per fare risparmiare tempo senza rinunciare al comfort grazie ad una corsia riservata ed una semplificazione delle procedure aeroportuali, con accompagnamento all’aeromobile con mezzo privato. Nell’ottica di offrire al passeggero un servizio di viaggio sempre più completo è stata recentemente introdotta la possibilità di acquistare più servizi in maniera congiunta, beneficiando di promo- stituita capogruppo ALFASIGMA avrà il compito di governare l’aggregazione delle due compagini societarie conferite, nonché di determinarne le linee strategiche e di sviluppo. L’azionariato di ALFASIGMA vede la maggioranza, con una quota del 75%, in capo alla famiglia Golinelli. Alcuni componenti della famiglia Cavazza detengono il 20% e Intesa Sanpaolo, già azionista di Sigma-Tau, mantiene la partecipazione restante pari al 5%. Marino Golinelli, fondatore di Alfa Wassermann, è stato nominato Presidente Onorario di ALFASIGMA, mentre Stefano Golinelli ha assunto la carica di Presidente e Andrea Golinelli quella di Vice Presidente 8 fare zioni a tariffe particolarmente interessanti. Ad esempio utilizzando nel medesimo viaggio i parcheggi, e la Business Lounge o il servizio Vip, viene riservato uno sconto su entrambi i servizi. Acquistando un biglietto aereo attraverso il servizio di biglietteria on line si avrà accesso a tariffe agevolate sui parcheggi, sui servizi vip e presso alcuni ristoranti presenti all’interno del terminal. Inoltre, l’introduzione dell’e-commerce sul sito dell’Aeroporto ha reso ancora più veloce e pratico per il passeggero creare in autonomia il proprio pacchetto di viaggio, potendo sempre contare sul supporto di uno staff specializzato. Per conoscere le condizioni riservate alle imprese consultare il sito dell’Aeroporto www.bologna-airport.it o contattare la Direzione Business Non Aviation: [email protected], telefono 051-6479704. Stefano Gardini, Direttore Business Non Aviation dell’Aeroporto di Bologna, riceve il premio Italian Mission Awards 2015 con delega all’Innovazione. La capogruppo sarà guidata dall’Amministratore Delegato Giampaolo Girotti, con la responsabilità diretta anche sulle due società operative e le relative controllate. Il nuovo Gruppo si posiziona tra i primi cinque operatori in Italia nel settore farmaceutico, sia per prodotti da prescrizione che per quelli di automedicazione, con un fatturato di più di 900 milioni di euro. Il progetto industriale prevede l’ulteriore sviluppo dell’attività sia in Italia che all’estero, grazie alle sinergie che verranno realizzate, alle maggiori risorse da dedicare a R&D e alle attività produttive. A livello internazionale ALFASIGMA è già presente in 18 Paesi, con circa 2.800 dipendenti, di cui 1.840 operanti in Italia nelle sedi di Bologna, Milano, Pomezia, Alanno e Sermoneta, e 960 all’estero. “Esprimiamo grande soddisfazione del mondo industriale bolognese per l’operazione compiuta da Alfa Wassermann nella persona del suo Amministratore Delegato Stefano Golinelli, che con grande determinazione ha portato a compimento un progetto estremamente importante per l’economia del nostro territorio. Ancora una volta un’azienda bolognese raggiunge importanti primati, in un segmento non facile come quello farmaceutico, e fa convergere nel nostro territorio risorse e progettualità Siamo uno Studio di Consulenza di Direzione e Advisory, formato da aziendalisti e ingegneri, con competenze in ambito: strategie, organizzazione e finanza d’impresa. La nostra proposta è organizzata in due linee di servizio: Sviluppo e Management (Consulting), Ristrutturazioni e Rilanci d’impresa (Advisory). Da 20 anni al fianco della Media e Piccola impresa e delle Organizzazioni che ci hanno dato fiducia www.mondainipartners.com Sviluppo e Management Revisione governance e strategie Ridisegno modello di business Sviluppo mercati e clienti (area Clienti - Progetti) /company/mondaini-partners Family business - passaggio generazionale Operazioni straordinarie per la crescita Piani strategici – organizzativi Innovazione sistema di management Revisione struttura organizzativa Pianificazione e controllo di gestione Ottimizzazione struttura finanziaria Family Business Academy - PMI Da oggi ancora più vicini alle PMI. Nasce a Bologna la prima Family Business Academy per PMI. Un luogo dove confrontare esperienze (il Club); un percorso formativo di general management per discendenti e imprenditori di imprese di famiglia (l’Education); un laboratorio di ricerca per sperimentare nuove strategie di crescita e introdurre soluzioni virtuose per gestire il Passaggio generazionale (il Consulting). Per aggiornamenti: www.mondainipartners.com; www.familyacademy.it SAVE THE DATE - Workshop Crescere e riorganizzare l’impresa di famiglia Come le PMI famigliari hanno creato e creano valore. Lo raccontano Imprenditori e figli. Nell’incontro verranno presentati, attraverso testimonianze dirette di Imprenditori e figli di imprenditori, alcuni casi di successo nei quali la “dimensione famigliare d’impresa” ha agito e agisce da propulsione per identificare nuove strategie di crescita e di riorganizzazione. L’incontro presenta la prima Family Business Academy per Pmi nata a Bologna su iniziativa di Mondaini Partners. Bologna Rimini Parma 25 settembre 2015 9 ottobre 2015 16 ottobre 2015 Programma 10,00 Apertura lavori 10,15 – 10,45 La prima Family Business Academy italiana per PMI Presentazione delle nuova iniziativa rivolta alle PMI di Famiglia con sede in Emilia Romagna 10,45 – 12,15 Percorsi di crescita testimoniati in 5 Casi di successo • Crescere costruendo la quota di mercato ore 10 - 13 ore 10 - 13 ore 10 - 13 • Crescere rafforzando il brand aziendale • Crescere innovando il modello di business • Crescere nei mercati esteri target • Crescere attraverso aggregazioni e alleanze 12,15 Tavola rotonda Coordina: Davide Mondaini Intervengono: Imprenditori, Direttori Generali, Docenti e attori del Private Banking Ristrutturazione del debito Riassetti industriali Riorganizzazione commerciale Operazioni straordinarie per riassetti Accordi interbancari Soluzioni stragiudiziali Piani attestati Accordi di ristrutturazione dei debiti Concordati in continuità Piani di rilancio societario Operiamo, in diversi progetti, con un ruolo di Consulenti guida, con team integrati formati da Consulenti di Direzione, Temporary manager e altri Professionisti (export specialist, informatici, legali, fiscalisti). Progettiamo e svolgiamo, in collaborazione con Associazioni, Enti di formazione, Imprese e Istituti di credito, Corsi di formazione, Seminari e Workshop indirizzati alla Direzione d’impresa. Davide Mondaini Consulente di Direzione, Docente di Economia e Organizzazione - Università di Bologna - Scuola di Ingegneria e Architettura, Dottore Commercialista. 13,00 Chiusura lavori Partecipazione: la partecipazione è su invito personale ed è esclusivamente riservata alla Proprietà, ai membri del Cda, alla Direzione Generale e ai discendenti delle PMI imprese di famiglia. Per informazioni rivolgersi a [email protected]. Ristrutturazioni e Rilanci fare 9 10 fare nuove”, ha dichiarato il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, commentando il raggiungimento dell’accordo per l’aggregazione tra Alfa Wassermann e Sigma-Tau. PROGETTO DA 7,6 MILIONI PER ALSTOM A BARI È stato attivato con successo il nuovo Apparato Centrale Computerizzato (ACC) telecomandabile di Bari Parco Nord, realizzato da Alstom per Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane). Il progetto, del valore di 7,6 milioni di euro, ha visto la sostituzione di un ACEI (Apparato di Stazione di tipo elettromeccanico) con un Apparato Centrale Computerizzato di ultima generazione Smartlock 400 GP di Alstom, oltre ad altri interventi connessi quali: impianti di luce e forza motrice, telecomunicazioni, fabbricato contegno apparecchiature e relativi impianti meccanici. Questo impianto permetterà all’operatore la gestione in sicurezza della circolazione secondo le più recenti norme vigenti per gli apparati di tipo ACC. Si tratta della prima attivazione in assoluto di questo nuovo prodotto sviluppato da Alstom proprio dalle sedi italiane di Bologna e Bari, rispettivamente centro di eccellenza e centro di ricerca e sviluppo del Gruppo per il segnalamento ferroviario. “Per la riuscita di questo progetto, nel quale è stato implementato un nuovo prodotto - ha dichiarato David Cannafoglia, direttore Alstom Bologna - è stata determinante la collaborazione con il nostro cliente RFI, per ottenere l’autorizzazione dall’Agenzia Nazionale della Sicurezza ferroviaria”. LA GERMANIA CHE INVESTE IN EMILIA: IL CASO BASF Negli ultimi anni diversi gruppi tedeschi hanno stabilito una presenza forte sul territorio bolognese, consolidata da piani finanziari che mantengono il trend degli investimenti in positivo. L’attrattività del territorio regionale trova conferma in uno di questi casi, che interessa il settore chimico: BASF è presente in provincia dal 2009 con lo stabilimento di Pontecchio Marconi a seguito dell’acquisizione da parte del gruppo tedesco di Ciba Specialty Chemicals. Tra il Reno e l’A1 il sito, presente dagli anni ‘60, produce additivi che rendono la plastica (dei cruscotti delle auto, delle serre o delle sedie da esterno, solo per fare alcuni esempi) più resistente e duratura nel tempo. Con un fatturato di 74 miliardi di euro annui a livello globale, in Italia il colosso tedesco conta 11 siti produttivi e quello alle porte di Sasso Marconi è il più grande, con circa 300 dipendenti occupati. L’impegno dell’azienda è rilevante. Il piano di potenziamento dello stabilimento, iniziato nel 2011, prevedeva un potenziale investimento di circa 100 milioni su un decennio. Dopo quattro anni, grazie ai buoni esiti produttivi e alle risposte del mercato di riferimento, il piano è confermato e, per gli anni a venire, si parla di un totale di 60 milioni con interventi focalizzati su innovazione e sostenibilità. La casa madre premia infatti i progetti che mirano a una produzione sostenibile: proprio in questo senso lo stabilimento guidato da Tiziano Lanzarini ha puntato sui temi chiave della competitività e della riduzione dell’impatto ambientale. La riconversione di strumenti e macchinari per una maggiore efficienza energetica, l’attenzione al miglioramento delle performance ambientali e l’innovazione basata sulla ricerca di nuove applicazioni dei prodotti, sono le parole chiave, in Germania ma anche a Sasso Marconi. Il piano prevede anche un leggero incremento degli addetti, confermando un tasso di specializzazione molto alto (diploma o laurea per il 63% dei dipendenti). ASTERIX “FA’ BEN PULITO” “Fa’ ben pulito: chi è stato bambino a Bologna ricorderà la raccomandazione di mamme e nonne a comportarsi bene. In effetti, da sempre la pulizia ha influenzato i comportamenti, divenendo anche una questione di civiltà ed educazione”. A osservarlo è Enrico Bottazzi, A.D. di Asterix, azienda bolognese di facility fare 11 management i cui servizi alla piccola, media e grande impresa spaziano dalle pulizie (che rappresentano il core business aziendale), alle disinfestazioni, al giardinaggio, al portierato e alla manutenzione di impianti. Da impresa familiare dal 1984 fino alla sua fondazione nel 2007, Asterix “ha sempre coniugato il far pulito al farlo bene, con rispetto, in modo trasparente e al passo con i tempi”, fa sapere Bottazzi, che cita una statistica elaborata da Afidamp, Associazione di pulizia professionale, secondo cui gran parte delle aziende cambia impresa di pulizia dopo soli due anni. “Se pulire, infatti, per molto tempo ha significato solo assicurarsi che le cose da pulire fossero pulite e rimanessero tali, oggi il termine copre molti altri aspetti per i quali le imprese stanno sviluppando una maggiore sensibilità ed attenzione: dal rispetto per l’ambiente, all’attenzione alla salute e all’igiene - spiega - Asterix, con un fatturato in crescita dal 2008 al 2014 (+15% nell’ultimo anno) e circa 180 clienti attivi, ha invertito questo trend statistico fideliz- non conformità, ma anche una sostanziale diminuzione degli infortuni. Un impegno costante dell’azienda, infine, è l’aggiornamento e lo sviluppo di attrezzature e tecniche di pulizia che permettono nello stesso tempo la riduzione dei costi e un’ottimizzazione del budget investito nel servizio, un abbattimento degli sprechi di risorse energetiche e una qualità del servizio sempre maggiore. “L’ultima sfida per l’azienda riguarda infatti l’opportunità di coniugare la pulizia alla concreta sostenibilità grazie, ad esempio, all’utilizzo di detergenti interamente biologici e al sistema di pulizia Microrapid ideato da ÈCosì e Falpi Srl in cui attrezzature, carrelli e detergenti si integrano in una metodologia ben progettata ed in grado di produrre risparmio di energia, di acqua e di prodotto. Il tutto di pari passo con una maggiore produttività. Anche a Bologna l’impegno, l’efficienza e il lavorar ‘pulito’ pagano”, conclude Enrico Bottazzi. A BIOLCHIM IL CERTIFICATO ELITE DI BORSA ITALIANA zando i clienti da oltre sei, nove, dieci anni, attraverso la conoscenza diretta e personale di ogni cantiere, il mantenimento di un atteggiamento propositivo e il mettersi continuamente in gioco in prima persona nella risoluzione di eventuali problematiche”. Uno degli obiettivi aziendali dal 2013 è stato il riciclo della plastica. Solo nel 2014, recuperando la plastica prodotta sui cantieri e internamente, sono stati risparmiati circa 200 chili. Un altro obiettivo è la formazione di specifiche figure per il controllo della qualità del servizio reso e della sicurezza degli operatori. Questa formazione teorica e pratica ha garantito ai clienti di avere una qualità di igiene costantemente alta e ad Asterix di evitare segnalazioni di 12 fare A distanza di soli due anni dall’inizio del percorso con Borsa Italiana, e quindi con un anno di anticipo, Biolchim ha conseguito il certificato ELITE. Il programma ELITE, nato in Italia nel 2012 su iniziativa di Borsa Italiana S.p.A., che già vede la partecipazione di più di 200 società in Italia e nel Regno Unito e recentemente esteso anche a livello europeo, si rivolge alle migliori società non quotate con progetti ambiziosi e ad alto potenziale di crescita. Grazie ad una piattaforma di servizi integrati, le imprese partecipanti vengono affiancate in un processo unico di cambiamento culturale e organizzativo ed avvicinate ai mercati dei capitali. L’ottenimento di questo importante risultato dimostra che la società ha le capacità necessarie per competere nel complesso scenario globale ed è pronta a porsi obiettivi ancora più ambiziosi. Dopo l’acquisizione di Cifo nel luglio del 2014, storico marchio del settore, anch’esso bolognese, e l’ingresso nel capitale, come socio di minoranza, della canadese West Coast Marine Bio Processing avvenuto a gennaio scorso, il Gruppo Biolchim è oggi uno dei principali player a livello mondiale nel settore fertilizzanti speciali, con un fatturato di circa 75 milioni di euro e quasi 200 dipendenti. L’azienda, che ha sede nello stabilimento di Medicina (BO) dove si realizzano tutte le fasi del ciclo produttivo fino al confezionamento finale, è presente in oltre 60 Paesi in tutto il mondo e continua il proprio processo di crescita e internazionalizzazione, in linea con la propria vision di sviluppo globale.Grazie all’esperienza maturata in 40 anni d’attività nel settore, alle partnership consolidate con i maggiori produttori di materie prime e alle collaborazioni con importanti Università e Centri di Ricerca, Biolchim ha raggiunto infatti una posizione di leadership nella produzione e commercializzazione di biostimolanti, prodotti naturali che migliorano qualità e quantità delle colture nel completo rispetto dei principi di sostenibilità ambientale poiché stimolano i meccanismi fisiologici della pianta coinvolti nella crescita, nello sviluppo e nella tolleranza agli stress abiotici. CEA ESTINTORI, ACIREALE HA OSPITATO L’EDIZIONE 2015 DEL MEETING “Sono giunti da tutta Italia per non perdere l’appuntamento annuale con la casa madre, condividere insieme a noi nuove tematiche formative ed essere sempre più aggiornati Applicazioni Web Servizi Cloud Digital Marketing Un unico partner Internet per la tua azienda Ci hanno scelto: eLogic s.r.l. - Via Paolo Nanni Costa, 30 40133 Bologna - Tel. 051 3145611 [email protected] www.elogic.it fare 13 CAMST, UNA STORIA LUNGA 70 ANNI Bicchieri ricavati da bottiglie di vetro tagliate e smerigliate; una cucina allestita all’interno di un vagone in disuso in cui riscaldare le pietanze; un carrettino che passava sull’unico binario rimasto in funzione alla stazione di una Bologna appena liberata offrendo ai viaggiatori e ai reduci di guerra, per 35 lire, il cestino con le tipiche lasagne verdi alla bolognese. È il 16 giugno 1945 quando, grazie all’impegno e alla determinazione del fondatore Gustavo Trombetti e di 15 amici camerieri, nasce la Camst (Cooperativa Albergo Mensa Spettacolo Turismo), che nel 2015 festeggia dunque i suoi primi 70 anni di storia. In un clima caotico e ricco di fermento, in breve tempo si sparge la voce che grazie al buffet della stazione è possibile consumare in carrozza pasti caldi e fragranti e si inaugura così una nuova stagione nel settore della ristorazione che porterà Camst ad essere oggi un colosso che occupa 12.500 persone e produce 100 milioni di pasti nelle oltre 2.000 gestioni: commerciale (centri storici e commerciali, poli fieristici), ristorazione aziendale con mense interne e pasti veicolati, ristorazione scolastica, sanitaria, vending machine e molto altro. Nel 1949 Camst crea la Mensa del Popolo per offrire pasti alle famiglie più bisognose, all’insegna di uno spirito rimasto invariato nel corso degli anni con Camst che continua anche oggi ad essere vicina alle persone meno fortunate con i pranzi di solidarietà. Negli anni ’50 l’azienda inizia, sempre a Bologna, la sua attività nella ristorazione fieristica mentre il 1960 è l’anno che segna la nascita del primo Self Service d’Italia, in via Ugo Bassi. Nel 1973 è la volta della CuCe, la prima delle tante grandi cucine centralizzate che viene realizzata a Villanova di Castenaso (BO), un altro degli elemento d’innovazione che contribuiranno a far diventare Camst l’azienda di 14 fare ristorazione più longeva a capitale italiano. Più recentemente, nel 2010, inaugura all’Interporto di Bologna il Centro Distributivo, la più grande piattaforma logistica e di approvvigionamento nel mercato della ristorazione in Italia. Tante le iniziative e le novità proposte da Camst per celebrare il settantesimo compleanno, da un nuovo sito che è un vero e proprio album digitale, settanta.camst.it, con foto e curiosità sulla propria storia, ad un hashtag dedicato, #70camst, che ha dato il nome anche ad un tour in cui alcuni blogger e membri dell’associazione Succede solo a Bologna hanno visitato le bellezze artistiche della città felsinea e i luoghi storici di Camst. Nei propri locali, poi, il 16 giugno scorso è stato servito il primo piatto realizzato da Camst, la classica lasagna verde alla bolognese, ed è stato offerto il dolce a tutti i clienti, mentre nei giorni successivi sono stati riproposti i piatti speciali della cucina tradizionale italiana in un vero e proprio viaggio gastronomico attraverso il Bel Paese. Infine, nella serata del 16 giugno all’Arena del Sole di Bologna si è svolto l’evento celebrativo al quale hanno preso parte, tra gli altri, la Presidente di Camst, Antonella Pasquariello e il Direttore Generale Antonio Giovanetti. Durante l’evento è stata annunciata la nomina di Marco Minella a Presidente Onorario di Camst, un riconoscimento a chi per oltre trent’anni ha guidato l’azienda verso l’attuale successo. Atto finale della serata celebrativa è stato lo spettacolo teatrale di Ivano Marescotti dal titolo “Chi non lavora, non mangia”, un monologo dedicato alla figura del fondatore e primo presidente Camst, Gustavo Trombetti, attraverso il quale sono stati ripercorsi alcuni importanti avvenimenti dello scorso secolo riguardanti la storia del nostro Paese. fare 15 SI RIVOLGE A Controller, Direzione amministrativa e finanziaria QUALI ESIGENZE SODDISFA Controllo economico e finanziario tramite cruscotti ed indicatori di performance Direzione generale Supporta le decisioni nel breve e medio periodo grazie alla gestione della pianificazione finanziaria, alla gestione di piani di Budget e alle funzionalità di Forecast Direzione Commerciale Controllo della marginalità su prodotti e servizi erogati e analisi degli scostamenti Direzione Operativa, Acquisti e Risorse Umane Sviluppo di modelli di simulazione economico-finanziario (goal seeking, what if, impact analysis) 16 fare www.macrogroup.it [email protected] Tel. +39 051 6229711 Due momenti del Meeting CEA ad Acireale (CT). Sopra Patrizia Amadesi Presidente di CEA Estintori, sotto la platea. sul fronte sicurezza”. Patrizia Amadesi, Presidente di CEA Estintori, commenta così il successo dell’edizione 2015 del meeting CEA andato in scena, dal 29 maggio al 2 giugno scorsi, nella splendida cornice barocca di Acireale (CT), alle pendici dell’Etna. Al consueto appuntamento annuale organizzato da CEA Estintori, l’azienda di Castenaso (BO) leader in Italia nel settore della prevenzione e della sicurezza in campo antincendio, hanno preso parte in qualità di relatori esperti e professionisti della sicurezza e sono stati invitati tutti i Centri Assistenza e i Centri Tecnici CEA. Tanti i temi trattati: dagli aspetti tecnico-logistici ai nuovi criteri di formazione degli RSPP introdotti da Andrea Giacominelli di Unindustria Bologna, al Nuovo Codice di Prevenzione Incendi. Officina di confronto e laboratorio tecnico formativo del Gruppo CEA, è stata tutto questo la quattro giorni siciliana inaugurata all’insegna del tema che ha scandito la campagna CEA 2015: “Fiducia, le vostre mani in mani buone”. Un punto chiave della filosofia CEA, fin dal 1967, che ha portato il Gruppo ad operare su tutto il territorio nazionale, diventando la prima azienda in Italia a sviluppare un rapporto di partnership dando vita a CEA Gruppo Servizi, il primo gruppo italiano certificato ISO 9001, che oggi assiste oltre 150.000 clienti e rappresenta assieme alle unità CEA di Modena, Monza, Trento e allo stabilimento di produzione il più importante punto di riferimento per l’offerta di materiali e servizi antincendio. A dare il benvenuto a ospiti e relatori del convegno nell’atrio di ingresso del Santa Tecla Palace Hotel di Acireale, le immagini del video realizzato in occasione del ventennale di Istituto Sicurezza e Qualità, il centro del Gruppo CEA, in cui scolaresche, addetti alla sicurezza, aziende pubbliche e private, possono cimentarsi nelle tecniche di sicurezza per imparare come proteggersi ed affrontare il pericolo durante un incendio, un’esondazione, un terremoto. Un video in cui un’atmosfera fluttuante di echi nipponici introduce i protagonisti della storia di CEA, dal fondatore Ermete Amadesi, al pilota Max Angelelli ai Leoni della Squadra Corse, che raccontano il percorso che ha dato vita al primo campo prove in Italia a Savignano sul Rubicone (FC). Una storia scandita sulle note di una forte passione emiliana per la sicurezza: una ricerca in continua evoluzione, volta a salvare con il proprio impegno e ingegno vite umane in pericolo. Una passione nata e cresciuta in una grande famiglia: il Gruppo CEA, che si è sempre contraddistinto per l’attenzione rivolta ai rapporti e alle relazioni interpersonali. Come spiegano da CEA “in azienda corre spontaneo il pensiero che, dietro a tutto il lavoro dei propri interlocutori, ci sia il sostegno della loro famiglia. Un pensiero fondante per CEA, ribadito anche in occasione del meeting in Sicilia dall’invito a presenziare, esteso a tutte le famiglie dei partecipanti, nella certezza che le relazioni migliori consentono di conseguire l’equili- brio che porta al successo, sull’onda della fiducia. Una partita in cui la complicità e il sostegno della famiglia giocano un ruolo fondamentale”. CRIF: IN E-R LA DOMANDA DI CREDITO STENTA ANCORA Dopo un I trimestre dell’anno all’insegna della cautela, con un’inaspettata flessione del -3,6%, nel II trimestre 2015 la domanda di credito da parte delle imprese è tornata su un sentiero positivo, con un solido +8,1% rispetto al corrispondente periodo 2014. Nel complesso, dall’inizio dell’anno il numero di domande di finanziamento presentate dalle imprese italiane agli istituti di credito ha fatto registrare una crescita del +1,8% rispetto ai primi sei mesi del 2014, seppur con dinamiche differenti tra società e imprese individuali, facendo registrare il record assoluto da quando la rilevazione è in atto. In parallelo è tornato a crescere in modo significativo anche l’importo medio, attestatosi a 69.272 euro. Queste le principali evidenze che emergono dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF sulla domanda di credito da parte delle imprese elaborata sulla base del patrimonio informativo di EURISC - il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi a oltre 77 milioni di posizioni creditizie, di cui oltre otto milioni attribuite a utenti business. Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, nel complesso si registra un incremento estremamente contenuto del numero di richieste di credito presentate dalle imprese nei primi sei mesi dell’anno, pari a +0,1% rispetto al I semestre dello scorso anno, ben al di sotto della crescita rilevata a livello nazionale (+1,8%). Entrando maggiormente nel dettaglio, Forlì-Cesena è la provincia che ha fatto registrare la crescita più consistente in regione con un +4,3%, seguita a ruota da Bologna (+4,1%) e da Piacenza (+3,7%). All’estremo opposto della classifica, invece, Reggio Emilia ha fatto segnare la flessione più marcata, -7,1% rispetto al I semestre 2014. Segno negativo anche per le province di Rimini e Parma, rispettivamente con fare 17 -3,4% e -0,8%. “Il dato relativo ai primi sei mesi dell’anno in corso ha confermato il trend positivo della domanda di credito da parte delle imprese italiane, malgrado l’inaspettata frenata registrata nel periodo gennaio-marzo. In termini assoluti si tratta del record assoluto a partire dal 2008 e questo conferma che le nostre imprese stanno cominciando a guardare al futuro con maggior fiducia spiega Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF - In particolare va segnalato l’irrobustimento della domanda da parte delle società di capitale, che stanno avvertendo in modo più marcato la ripartenza dell’economia dopo anni estremamente difficili. Al contrario l’atteggiamento delle imprese individuali, maggiormente ancorate ai consumi interni che stentano a decollare, si caratterizza ancora per una sostanziale prudenza che si sostanzia con una domanda di credito debole e importi richiesti contenuti”. INDAGINE DNV GL: EFFICIENZA ENERGETICA, IN ITALIA MANCA VISIONE D’INSIEME Il 64% delle aziende italiane ha investito in iniziative di efficienza energetica negli ultimi tre anni, ma senza una strategia che ricomprenda tutte le necessità dell’organizzazione. È quanto emerge dall’indagine internazionale condotta dall’ente di certificazione DNV GL - Business Assurance, in collaborazione con l’Istituto GFK Eurisko, su 1.557 professionisti di diversi settori in Europa, America e Asia. Il Gruppo DNV GL, che opera in più di 100 Paesi con 16.000 dipendenti, è uno dei principali enti di certificazione a livello mondiale e aiuta le aziende a garantire l’efficienza delle proprie organizzazioni, nonché di prodotti, personale, strutture e catene di fornitura attraverso servizi di certificazione, verifica, valutazione e formazione, affiancandole per consolidare performance aziendali sostenibili e alimentare la fiducia da parte degli stakeholder. Secondo l’indagine di DNV GL, il tema dell’efficienza energetica è sentito in Italia 18 fare molto più che altrove, soprattutto in mate- riduzione dei costi e dei consumi, ma con ria di riduzione dei costi e dei consumi, ma un aumento significativo anche in attività manca ancora un approccio a tutto tondo. più strategiche: ad esempio la formazione Nel dettaglio, i professionisti intervistati del personale (30%; +13% rispetto a oggi) considerano che possa avere un impatto o la preparazione di piani di gestione dell’e“sulla propria vita quotidiana” (85%; +8% nergia (27%; +12%). vs media), “sul proprio Paese” (89%; +8%) e “sulla società nel suo complesso” (92%; +13%) in misura superiore alla media. Tuttavia, in linea con quanto avviene nel resto del mondo, anche le aziende italiane stanno impegnando risorse per l’efficienza energetica con un approccio tutt’altro che strutturato. Solo il 43% degli intervistati adotta strategie ad hoc e il 38% si pone Sperimentare il legame tra i concreti princiobiettivi misurabili (-14% e -17% vs me- pi fisici studiati a scuola e la progettazione dia). Rispetto ai colleghi degli altri Paesi, di una moto Ducati tramite un approfoninoltre, sono ancora meno gli italiani che dimento teorico e pratico all’interno dell’aaffrontano le questioni di efficienza ener- zienda. È questo l’obiettivo della Summer getica prendendo in considerazione tutti i School di “Fisica in Moto”, il laboratorio livelli organizzativi aziendali. Il 31% fissa estivo di fisica applicata alle due ruote orgaobiettivi generici (-6% vs media) mentre nizzato da Fondazione Ducati con il patrosono esigui i numeri di chi si pone obiettivi cinio del Piano Lauree Scientifiche, giunta a livello di funzione (8%; -14%), di area quest’anno alla quinta edizione. Dal 13 al (4%; -10%) o di equipaggiamento (2%; 17 luglio scorsi la sede centrale di Ducati a -8%). Le iniziative intraprese dalle società Borgo Panigale ha ospitato infatti 25 giovaitaliane, in linea con la tendenza globale, ni allievi selezionati, tra i 170 che avevano sono principalmente finalizzate al conte- presentato domanda di adesione, in base al nimento dei costi nel breve periodo. Gli profitto scolastico e alla motivazione a parinvestimenti per dotarsi di dispositivi più tecipare. efficienti (42%) o per ridurre il consumo Cinque giorni di esperimenti e seminari e i costi dell’energia (40%) sono le attivi- per 19 ragazzi e 6 ragazze maggiorenni con tà più comuni. Manca una visione a tutto spiccate predisposizioni scientifiche provetondo: solo il 14% del campione intervi- nienti da licei e istituti tecnici di tutta Italia stato redige piani di energy management e, che hanno potuto dare libero spazio al loro nonostante il focus sulla riduzione dei con- ingegno e vivere un’esperienza unica. Divisi sumi, solo il 9% investe in attività per trac- in cinque gruppi e affiancati da tutor, gli alciare il dispendio energetico. La necessità lievi hanno preso parte ad attività pratiche basate sui principi della fisica, conducendo di destinare le risorse ad altre priorità (46%) e implementazione e mantenimento troppo costosi (33%) sono i fattori che frenano le aziende italiane sulla strada dell’efficienza energetica. Tuttavia, conclude l’indagine, il 56% dichiara che manterrà o aumenterà i propri investimenti in efficienza energetica in futuro. Ci si continuerà a focalizzare sulla Il laboratorio estivo “Fisica in Moto” promosso da Fondazione Ducati DUCATI, “FISICA IN MOTO” ANCHE D’ESTATE CON LA SUMMER SCHOOL 2015 ABBIAMO FATTO SPAZIO AL TALENTO DI 400 IMPRESE ITALIANE. THE WATERSTONE. LO SPAZIO DI INTESA SANPAOLO IN EXPO DEDICATO ALLE IMPRESE. NOI CI SIAMO. Siamo in Expo Milano 2015 con THE WATERSTONE per offrire alle imprese simbolo dell’eccellenza italiana un’area dove essere ospiti e protagoniste. Sarà qui che potranno incontrare altre aziende e potenziali clienti, confrontandosi così con i mercati di tutto il mondo. THE WATERSTONE è anche uno spazio dove cultura e idee racconteranno la storia di un grande Paese: il nostro. Il calendario degli eventi, delle performance e degli incontri è su www.expo.intesasanpaolo.com Banca del gruppo www.expo.intesasanpaolo.com Messaggio pubblicitario. fare 19 CIFO NUTRE LA NATURA DA 50 ANNI. IL FUTURO È SEMPRE PIÙ ECOSOSTENIBILE Taglia il prestigioso traguardo dei 50 anni di attività la Cifo di San Giorgio di Piano (BO), una delle principali aziende italiane produttrici di fertilizzanti speciali per l’agricoltura e per il giardinaggio. Un risultato raggiunto con l’esperienza di chi da sempre guarda con occhio attento alle esigenze degli operatori, professionisti e hobbisti. Acquisita nel 2014 dalla Biolchim, Cifo oggi è parte di un gruppo leader nel segmento dei fertilizzanti speciali, presente in oltre 50 Paesi, con un fatturato di oltre 75 milioni di euro. All’interno dello stabilimento bolognese, l’innovazione non è solo una tendenza dettata dalle esigenze della competizione globale, bensì una vera e propria missione. L’uso di tecnologie all’avanguardia consente una costante attività di ricerca e di sperimentazione, anche in collaborazione con enti e università, che mira ad un miglioramento continuo dei prodotti e ad un uso sempre più sostenibile degli stessi. In linea con questa filosofia aziendale, Cifo opera seguendo un rigoroso sistema di gestione ambientale certificato dalla norma Uni En Iso 14001, e realizza formulati e prodotti specifici anche naturali e biologici (come alghe, amminoacidi vegetali e propoli) nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità, oltre che della salute degli operatori agricoli e dei consumatori. E non a caso l’azienda ha scelto Expo 2015 per organizzare una serie di eventi dedicati a clienti e collaboratori grazie alla partnership con BolognaFiere per la realizzazione e la gestione del Parco una vera e propria ricerca sperimentale. Ciascun gruppo, infatti, ha potuto decidere autonomamente quale esperimento svolgere, utilizzando le apparecchiature e i software messi a disposizione dal laboratorio permanente “Fisica in Moto” di Ducati. Tutti i lavori sono stati in seguito valutati da una giuria composta dai professori uni- 20 fare della Biodiversità e del Padiglione del Biologico. “I temi di Expo - spiega Pierluigi Picciani, direttore marketing e commerciale di Cifo - si sposano con i valori alla base della nostra attività, fortemente orientata alla sostenibilità nella ricerca e nella formulazione di prodotti a basso impatto ambientale”. Nell’ambito di Expo, Cifo è fornitore di prodotti per la cura e la manutenzione del Parco, oltre a disporre di propri spazi espositivi. Inoltre l’azienda è partner di Combi Mais Idrotechnologies, un innovativo protocollo che mira a combinare innovazione e sostenibilità e che Expo ha patrocinato e individuato come modello per l’agricoltura del futuro. Messo a punto con prodotti e tecnologie innovative e con la collaborazione di partner di prestigio, Combi Mais ha infatti raggiunto l’obiettivo di ottenere una granella di mais di elevata qualità, registrando un incremento della produttività del 14% circa con una metodologia di produzione sostenibile, che permette di tagliare del 30% l’utilizzo di acqua, azoto e carburanti utilizzati. “I progressi raggiunti, che ci motivano a fissare sempre nuovi obiettivi, sono il frutto della professionalità e della dedizione dei nostri collaboratori, dei dipendenti e dei clienti con cui abbiamo instaurato importanti partnership - spiega l’Amministratore Delegato Leonardo Valenti - a loro vogliamo dedicare i festeggiamenti per questi primi 50 anni, convinti che faremo ancora tanta strada insieme”. versitari di Fisica teorica Giorgio Santoro e Carlo Maria Bertoni, entrambi dell’Università di Modena e Reggio Emilia (UniMORE), e dai docenti di Fisica Andrea Zucchini (Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Bologna), Paolo Giglioli (Liceo Scientifico “Malpighi” di Bologna) e Francesco Merlo (Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Ve- rona). La Summer School 2015 ha replicato il successo delle edizioni precedenti confermandosi un ben riuscito esempio di “ponte” tra scuola e impresa per gli allievi attraverso numerosi seminari e attività di approfondimento e grazie anche all’intervento nelle vesti di docenti di noti pro- STIMA_fare_sogg50anni.pdf 1 27/03/15 15:20 Sul pezzo dal 1965 Pneumatica, Oleodinamica, Fluidica, Vuoto per l’automazione industriale STIMA S.P.A. Via Giudei 33/35 - 40050 Funo di Argelato (Bologna) Tel. +39 051 8651511 - [email protected] - www.stima.it fare 21 fessori universitari di Fisica e Matematica e ingegneri e manager Ducati. Tra di loro Elena Ugolini, già Sottosegretario all’Istruzione e attuale preside del Liceo Malpighi di Bologna, Federico Corni (UniMORE), Giovanni Ferrara dell’Università di Firenze e Vittorio Mirko Degli Esposti dell’Alma Mater di Bologna. Tra i titoli delle lezioni in programma “La distribuzione Desmodromica applicata alla testata del motore della Panigale 1299 R”, “Fisica del moto e modelli dinamici” e “Scuola, Università, Impresa” quest’ultima tenuta da Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati Motor Holding in chiusura delle cinque giornate della Summer School “Fisica in Moto” 2015. ENERRAY PORTA IL FOTOVOLTAICO IN GIORDANIA Il primo impianto fotovoltaico in Giordania porta la firma di Enerray, società controllata di Seci Energia del Gruppo Industriale Maccaferri, e di Desert Technologies, partner saudita che opera nel settore delle energie rinnovabili. Michele Scandellari, CEO di Enerray SpA 22 fare “Shamsuna” è il nome del progetto da 10.08 MWp, che sorgerà ad Aqaba, il porto principale della Giordania, e che permetterà a queste due realtà di consolidare la loro joint venture, affermando così il proprio ruolo di Epc Contractor (Engineering, procurement and construction) in Medio Oriente. L’impianto, la cui entrata in esercizio è prevista per ottobre 2015, fa parte di un programma per le energie rinnovabili che include 12 progetti gestiti dal Ministero giordano dell’Energia e delle Risorse Minerali e che prevede la vendita dell’energia elettrica prodotta alla società di rete locale NEPCO (National Electric Power Company) tramite un Power Purchase Agreement ventennale. “Grazie a questo impianto - spiega Michele Scandellari, Ceo di Enerray SpA, ringraziando gli sponsor del progetto e la International Finance Corporation - saranno assicurate non solo un insieme di energie equilibrate e diversificate, ma soprattutto una crescita sostenibile per tutta la Regione, area in cui vediamo grandi potenzialità e stiamo investendo notevolmente”. “È un onore poter partecipare a questo progetto, - aggiunge Nour Mousa, Ceo di Desert Technologies - la Giordania è il Paese leader nel mercato degli impianti fotovoltaici in Medio Oriente e quello di Shamsuna è il primo progetto a prendere forma. Questo ci pone in prima linea sul mercato, proprio dove vogliamo essere”. Costituita nel 2006 e presieduta da Gaetano Maccaferri, SECI Energia è la sub-holding del Gruppo Industriale Maccaferri in cui sono concentrate le partecipazioni nelle società operanti nel settore dell’energia. Attraverso le proprie controllate - Powercrop nel settore delle biomasse, Enerray nel fotovoltaico, Sebigas nel biogas, Exergy nel settore del recupero energetico, oltre ad altre attive nell’eolico e nell’idroelettrico - SECI Energia realizza la diversificazione tecnologica e la diffusione sui mercati internazionali grazie all’esperienza ed il know-how del gruppo di appartenenza, implementa le tecnologie delle fonti rinnovabili, dalla progettazione alla costruzione fino alla gestione e manutenzione degli impianti. Specializzata invece nel settore fotovoltaico, dal 2011, Enerray ha avviato un importan- te processo di internazionalizzazione e, ad oggi, ha dato vita a più di 230 impianti fotovoltaici, di cui 230 MW in gestione, per oltre 200 MWp installati, consentendo una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 170 mila tonnellate l’anno. EUROSYSTEM AL FIANCO DI ESSSE CAFFÈ PER RINNOVARE L’ERP Sarà Eurosystem a guidare Essse Caffè nella sfida verso l’innovazione tecnologica: la torrefazione bolognese ha di recente affidato all’azienda di Information Technology trevigiana il rinnovo del proprio sistema informativo con l’obiettivo di ottimizzare la gestione dell’operatività aziendale e migliorarne il controllo. “Il marchio Essse Caffè - commenta Gian Nello Piccoli, presidente di Eurosystem SpA - simboleggia un’icona di qualità e innovazione. Per questo siamo felici di inaugurare questa collaborazione, che rappresenta anche un consolidamento della nostra presenza all’interno del mer- Il Presidente di Eurosystem SpA, Gian Nello Piccoli nie n t e id e e ? nien t e panico. Cinquerosso è un’agenzia di comunicazione nel centro di Bologna, un team creativo di giovani professionisti al tuo fianco per sviluppare piccoli e grandi progetti per la tua impresa. fare 23 bologna, via remorsella 5/2 - 051308854 - www.cinquerosso.com LA DANESE DANFOSS HA INAUGURATO IL NUOVO STABILIMENTO TUROLLA Il Gruppo Danfoss ha concentrato la produzione europea di pompe e motori ad ingranaggi a marchio Turolla nella provincia di Bologna, realizzando un nuovo stabilimento produttivo all’avanguardia a Castel San Pietro Terme, inaugurato lo scorso 4 giugno. Danfoss è una multinazionale danese che opera nell’ambito dei sistemi di controllo climatico, energetico e dei componenti e sistemi oleodinamici, nel mondo occupa circa 24.000 addetti, producendo un fatturato che nel 2014 si è attestato a 4,6 miliardi di euro. In Italia è presente con un organico di circa 450 dipendenti, dislocati in otto sedi commerciali situate nel nord del Paese e nei tre stabilimenti di Reggio Emilia, Merano e Bologna. Quest’ultimo è dedicato alla produzione di pompe oleodinamiche ad ingranaggi con marchio Turolla, azienda fondata a Bologna dall’ingegnere Marco Turolla nel 1948 e parte del gruppo Danfoss dal 2000, con un’unità produttiva negli Stati Uniti (Ames, Iowa) ed uffici commerciali in diverse parti del mondo. Attualmente Turolla detiene vendite consolidate globali per circa 50 milioni di euro, la metà delle quali destinate al mercato U.S.A., annoverando tra i suoi clienti principali realtà quali Caterpillar, John Deere, CNHi, Bobcat. Nel nuovo e moderno stabilimento di Castel San Pietro Terme si concentra tutta l’attività produttiva europea di Turolla: questa operazione determina il raddoppio dei volumi produttivi dello stabilimento italiano ed un aumento delle vendite dall’Italia stimato in circa 11 milioni di euro per il 2015. A testimonianza di quanto il Gruppo Danfoss consideri importante questa operazione, sono intervenuti alla cerimonia di inaugurazione al fianco di Alessandro Corrente, Vice Presidente Divisione Stand-Alone ed Amministratore Delegato Danfoss Power Solutions Italia, e Riccardo Carra, Vice Presidente e Direttore Generale di Turolla, i massimi esponenti del gruppo danese, tra cui Jørgen M. Clausen, Chairman of the Board of Directors e Niels B. Christiansen, President & Chief Executive Officer. Tra gli altri ospiti presenti alla cerimonia anche il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, e il professor Romano Prodi. “Abbiamo inaugurato uno stabilimento che rappresenta uno slancio verso il futuro di Turolla. In questa nuova e moderna struttura verranno realizzati i prodotti di elevata qualità ed affidabilità, che hanno permesso a Turolla di essere tra i leader mondiali del mercato delle pompe e motori ad ingranaggi”, ha sottolineato Carra. “È con grande orgoglio che tagliamo questo importante traguar- cato emiliano-romagnolo e del settore torrefazione per il quale abbiamo realizzato un gestionale personalizzato”. Fondata a Bologna nel 1979 dalla famiglia Segafredo, Essse Caffè è oggi presente su tutto il territorio italiano con sede direzionale ad Anzola dell’Emilia e 12 depositi distribuiti nelle varie regioni. La rete vendita è altamente organizzata, certificata anche per i servizi di 24 fare do. - ha affermato Corrente - L’inaugurazione del nuovo stabilimento celebra tangibilmente il risultato del lavoro di tanti. Mi sento di ringraziare innanzitutto il top management di Danfoss che ha creduto e ci ha supportato nella realizzazione di questo articolato progetto industriale - italiano ed europeo - tutt’altro che scontato. Un altrettanto doveroso grazie va alle amministrazioni locali ed ai molti partner che ci hanno assistito nel corso di questo lungo cammino. Ma il mio più caloroso e sincero grazie va ai nostri dipendenti senza l’instancabile passione e dedizione dei quali tutto questo non sarebbe stato possibile”. In alto l’ex premier Romano Prodi in visita nella sede di Castel San Pietro Terme; in basso inaugurazione del nuovo stabilimento con i vertici Danfoss assistenza e composta da professionisti con una conoscenza del settore che spazia dal caffè crudo a quello in tazzina, dalla torrefazione al confezionamento, dalle attrezzature professionali all’estrazione del caffè espresso. Oggi Essse Caffè è posizionato tra i primi 10 top player italiani del settore caffè - ho.re.ca. L’azienda serve con le proprie miscele di eccellenza migliaia di clienti in Italia, ed è in costante espansione sui mercati esteri. Quest’anno è entrata anche nel mercato del caffè monoporzionato (Vending) con il lancio di Sistema Espresso, la linea esclusiva composta da una macchina personalizzata e una gamma di capsule di pregiate miscele di caffè e altre bevande calde. Tra le motivazioni che hanno spinto l’azienda bolognese a scegliere il gestionale RIVIT FASTENERS PROGETTAZIONE E PRODUZIONE DI SISTEMI DI FISSAGGIO E RELATIVI UTENSILI PER LA POSA Inserti e insertatrici RIV998 Per inserti M3-M12 2 fasi Per rivetti standard Ø 4.8 RIV938 RIV503 RIV938S Per rivetti Ø 4.8 Per inserti M3-M12 Per rivetti Ø 6.0-6.4 Per fori esagonali RIV790 12V Per inserti M3-M8 RIVIT.IT Per rivetti Ø 10.0 RIV610 Per rivetti standard Ø 5 acc RIV508 RIV990 Testa girevole 360° RIV511B RIV505 RIV949 Per bulloni a strappo RIV536 RIV504 Per inserti M3-M6 1 fase P010115 RIV 509 RIV502 Per inserti M3-M10 1 fase DAL 1973 Rivetti e rivettatrici Sistemi automatici RIV300 Per rivetti strutturali RIV750-760 12V Per rivetti veloci UTENSILI MANUALI Per rivetti Ø 5.0-6.4 Per rivetti e inserti CENTRO AUTOMATICO DEL FISSAGGIO RIVIT Srl - via Marconi 20 loc. Ponte Rizzoli 40064 Ozzano dell'Emilia (BO) ITALY fare 25 phone +39 0514171111 fax +39 0514171129 www.rivit.it [email protected] rivit.it Usa i nostri fissaggi per resistere con noi Dove c’è metallo c’è Rivit Freeway® Skyline di Eurosystem, dotato di una soluzione appositamente pensata per le torrefazioni, ci sono l’alta componente di innovazione del prodotto, la dinamicità di un team proattivo ed affiatato e la filosofia di approccio rivolta al cliente. Eurosystem SpA è un’azienda di consulenza informatica attiva in tutto il Nord e Centro Italia: con 35 anni di storia e tre sedi (Treviso, Bergamo, Bologna), affianca le imprese nei processi di innovazione offrendo soluzioni e servizi IT a tutto tondo. “Abbiamo dovuto superare una lunga software selection - conclude Piccoli - che ci ha visto concorrere con aziende multinazionali e alcuni tra i principali produttori di software italiani. Alla fine, però, ha vinto l’IT made in Italy, insieme alla specializzazione di un prodotto basate su tecnologie all’avanguardia”. FONDAZIONE HOSPICE SERÀGNOLI, PRESENTATO IL BILANCIO DI MISSIONE 2014 Più di 1.000 pazienti assistiti nei tre Hospice nel 2014, oltre 400 visite ambulatoriali realizzate in un anno e 2.500 partecipanti ai programmi formativi organizzati dall’Accademia delle Scienze di Medicina Palliativa (ASMEPA), istituita nel 2006. Sono alcuni dei numeri della Fondazione Hospice Seràgnoli che lo scorso 22 luglio ha presentato, per il terzo anno consecutivo nella sede di Unindustria Bologna, il Bilancio di Missione 2014 nel corso di un evento in cui sono intervenuti Alberto Vacchi, Presidente di Unindustria Bologna, Giancarlo De Martis, Presidente della Fondazione Hospice Seràgnoli, Monica Bravi, Direttore della 26 fare Fondazione Isabella Seràgnoli, e Chiara Gibertoni, Direttore Generale dell’AUSL Bologna. La Fondazione ha presentato le attività svolte nel 2014 in sinergia con le istituzioni e il territorio che riguardano l’assistenza residenziale e ambulatoriale ai pazienti e ai familiari, la formazione dei professionisti, la ricerca scientifica e la divulgazione delle cure palliative. La presentazione del Bilancio di Missione ha rappresentato anche un’importante occasione per ringraziare i donatori individuali e le imprese che in questi tredici anni di attività hanno accompagnato la costruzione di un progetto che è patrimonio di tutta la comunità. Nel 2014 sono state quasi 1.150 le persone accolte nei tre Hospice (Bentivoglio, Bellaria e Casalecchio) mentre sono state effettuate oltre 400 visite in ambulatorio, che permettono un intervento anticipato e quindi più efficace per tutte le famiglie. Accanto a questo, è aumentata la capacità della Fondazione Hospice di occuparsi di pazienti non oncologici, con l’obiettivo di garantire a un numero crescente di persone le stesse attenzioni in grado di restituire dignità ad un percorso di malattia, spesso molto lungo. Nell’ambito della formazione, sono oltre 2.500 i medici e gli operatori provenienti da tutta Italia che hanno frequentato le aule dell’Accademia delle Scienze di Medicina Palliativa, elemento essenziale di un percorso che investe sulla formazione in modo da perfezionare l’assistenza. La stessa cura che viene offerta in équipe dai medici, psicologi, fisioterapisti, infermieri e operatori sanitari diventa poi stimolo per arricchire e programmare una migliore formazione. Per approfondire l’efficacia dell’attività assistenziale della Fondazione Hospice è stato avviato un progetto di valutazione dell’impatto sociale sugli aspetti quantitativi che, in collaborazione con centri di ricerca internazionali, proseguirà nel 2016 con l’integrazione di elementi qualitativi. “La Fondazione Hospice Seràgnoli è stata pioniera in un terreno assistenziale difficile e inesplorato nel nostro Paese come quello dei pazienti inguaribili. Oggi questa realtà è un modello all’avanguardia sia in termini di eccellenza sanitaria che di qualità delle relazioni umane. Siamo orgogliosi di aver ospitato anche quest’anno la presentazione del Bilancio di Missione nella nostra sede”, ha dichiarato Alberto Vacchi. “Mentre lavoriamo per confermare la sostenibilità economica dei progetti, ci interessa oggi approfondire l’efficacia dell’attività assistenziale e l’impatto di sistema generato dalla circolarità con le attività di ricerca, formazione e divulgazione. Obiettivo è tracciare un segno tangibile - e ci auguriamo di stimolo per molti - del nostro modello di filantropia imprenditoriale”, ha affermato Giancarlo De Martis. UN EVENTO TARGATO GICO SYSTEMS SUL ‘PEST CONTROL’ Se la sfida di Expo 2015 legata alla sostenibilità alimentare ha contribuito a risvegliare le coscienze rispetto all’importanza del cibo e della sua corretta fruizione, non si può negare come già da alcuni anni i consumatori dimostrino una maggiore sensibilità ai temi leitmotiv della manifestazione milanese. Lo sa bene Gico Systems, società attiva da oltre 20 anni nella gestione di servizi legati al pest management (gestione e controllo delle infestazioni parassitarie) e all’igiene ambientale (allontanamento volatili, pulizia facciate esterne con tecnica in fune), che ha fatto della filiera agroalimentare uno dei suoi target di riferimento. FILATURA PAPI FABIO FESTEGGIA 125 ANNI E CRESCE Dal 1890 al 2015: è un’arte che si tramanda da cinque generazioni lo), mentre il restante 70% viene realizzato all’interno grazie quella di Filatura Papi Fabio Spa, azienda di Gaggio Montano (BO) ai migliori partner della maglieria italiana. Gli articoli classici ormai diventata un punto di riferimento nel settore dei filati cardaconsolidati della Collezione sono supportati da un consistente ti e pettinati pregiati per maglieria e tessitura. Tecnologicamente ‘stock service’ di magazzino a servizio della clientela e stagioall’avanguardia, l’azienda trova i suoi punti di forza nella ricerca e nalmente le coloriture vengono rinnovate grazie alla collabonell’innovazione sia del prodotto che degli impianti, con un’equirazione con i più autorevoli stilisti italiani ed esteri. Alla base di pe di tecnici e stilisti costantemente allo studio per anticipare e tutto ci sono le migliori materie prime: dai cashmere alle sete, seguire le richieste in alle più fini e precontinuo mutamento di giate lane merino una clientela sempre australiane, all’anpiù esigente e attenta. gora e alla baby Le origini risalgono al alpaca e alle altre 1890, quando Papi Vitfibre tessili nobili torio decise di darsi naturali esistenti. alla filatura e si stabilì I sistemi produttiin primis a Faenza, vi, di ultimissima dove avviò l’attività. generazione, comOggi lo stabilimento prendono impianti si estende su circa 15 di mescolatura mila metri quadrati a delle diverse fibre Gaggio Montano e dà automatizzati e gelavoro a 60 dipendenstiti da sistema inti, per una produzione formatico, impianti di 1,5 milioni di chilo- Una immagine della famiglia Papi: Francesco Papi (Presidente), Marilena Gandolfi (AD), Serena di carderia di varie grammi di filato all’anno. Barbieri e Fabio Papi (Vice Presidente) dimensioni, filatoi L’azienda, in questi anni, ‘self-acting’ che ha continuato a crescere nonostante le difficili congiunture ecorendono la produzione estremamente flessibile e della miglionomiche globali. Il fatturato di Filatura Papi Fabio, che anche nel re qualità e permettono di realizzare filati ultra-leggeri di titolo, 2014 ha superato i 20 milioni di euro (+4% sul 2012), deriva per oltre per finire con impianti di roccatura a controllo elettronico, che il 30% dall’estero (in particolare sui mercati di Regno Unito, Honk consentono di leggere, isolare ed eliminare le eventuali impuKong, Giappone, Usa, Cina, Francia, Germania, Spagna e Portogalrità costituite da materie estranee o da colori estranei. Secondo le statistiche ufficiali, nel mondo più di un miliardo di tonnellate di beni alimentari vengono persi a causa delle criticità che possono emergere durante il processo di conservazione. Da questo punto di vista, elaborare una strategia efficace di controllo infestanti diventa di vitale importanza, soprattutto in funzione del raggiungimento della completa affidabilità e qualità del prodotto finale. Consapevole di questi numeri, lo scorso 20 maggio Gico Systems ha promosso il convegno “Pest Control nell’industria agroalimentare: un contributo alla qualità del Made In Italy”, rivolto a tutti gli specialisti del settore Food & Beverage che ogni giorno si trovano ad affrontare le tematiche relative alla sicurezza e all’eccellenza di quanto arriva sulle nostre tavole. Nato come momento di riflessione e confronto tra i vari operatori del settore, il workshop, che si è svolto nella Sala Rossa nella sede di Unindustria Bologna, ha visto la partecipazione di relatori esperti in materia quali Tiziana Primori, Ceo di F.I.CO/Eataly World Bologna, Giuseppe Bitonti, Food Feed Farm Business Line Manager di Kiwa Cermet Italia, Alessandra Negri, Food Safety e Quality Expert di Koiné Consulenze Ambientali, Francesco Salieri, Quality Control Manager di Inalca S.p.A., Davide Di Domenico e Nazareno Reggiani, rispettivamente Responsabile Scientifico e Responsabile Tecnico di Gico Systems. A moderare la giornata il giornalista Andrea Gavazzoli, esperto in tematiche agroalimentari.“La grande adesione e l’en- tusiasmo per l’evento sono stati senza dubbio determinati dalla qualità dei contenuti proposti. Abbiamo scelto di dare un taglio tecnico-scientifico al congresso, in modo da coinvolgere i partecipanti in una discussione altamente stimolante e pertinente con le ultime tendenze all’interno della filiera agroalimentare”, commentano gli organizzatori di Gico Systems. JEFFREY GITOMER OSPITE DI GOLDEN GROUP La formula del successo nelle vendite è facilmente applicabile a prescindere dal settore di attività: è uno dei concetti chiave fare 27 portato avanti da Jeffrey Gitomer, uno dei massimi riferimenti mondiali in materia di vendita, negoziazione e trattativa, che l’8 luglio scorso ha incontrato nel corso dell’evento promosso da Golden Group, società specializzata in finanza agevolata, formazione e selezione del personale, nella sede di Unindustria Bologna la stampa e le aziende del territorio. Un incontro nel corso del quale l’autore della ‘Bibbia delle vendite’ e del ‘Libretto rosso del grande venditore’ ha presentato il metodo che ha messo a punto in oltre 40 anni di esperienza attraverso dei casi pratici. Gitomer ha analizzato poi come cambiano i mercati a livello globale, il ruolo della distribuzione commerciale nella ripresa, e di conseguenza l’approccio al cliente, la comunicazione con i social network per incrementare contatti e come creare rete per trovare nuove opportunità di sviluppo, nonostante la crisi che affligge da tempo il sistema economico. Gitomer è stato accolto da Davide Malaguti, formatore e Presidente di Golden Group, mentre l’incontro è stato coordinato dal professor Fabio Ancarani, Associate Dean per Executive Education della Bologna Business School - Università di Bologna e Direttore dell’Executive Master in Sales e Marketing. L’evento ha anticipato e presentato il “Full Day Seminar” organizzato l’11 luglio da Golden Group al Palazzo dei Congressi di Riccione, un momento di formazione dedicato agli attori della distribuzione commerciale al quale hanno preso parte professionisti provenienti da tutta Europa. Le vendite sono il traino della ripresa ed è per questo che la formazione diventa cruciale. Il formatore statunitense ha affrontato 28 fare insieme ai partecipanti il nodo della crisi trasmettendo un metodo per analizzare la situazione, individuare opportunità, obiettivi, costruire nuove strategie commerciali per differenziarsi dai concorrenti, essere un punto di riferimento nel mercato e fidelizzare i clienti, nonostante i ‘capricci’ del mercato. “A prescindere dalla situazione della tua azienda, del tuo mercato e delle tue vendite, in quanto agente di commercio, direttore delle vendite o imprenditore, devi vedere il quadro generale e trovare opportunità laddove sembra che non ce ne siano. Prima ancora di cercare di concludere un’altra vendita, prima di chiamare il tuo prossimo cliente, è bene che ti fermi a guardare il mondo reale per trovare nuove idee, nuove risposte per te, per i tuoi clienti e per le tue vendite”, sottolinea ancora Jeffrey Gitomer. HORUS A FIANCO DELLE AZIENDE NELLA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA “La diagnosi energetica industriale è la direzione giusta per ridurre il peso dei costi energetici a bilancio aziendale”. A spiegarlo è Horus Energia Ambiente, azienda di Monteveglio, specializzata in interventi di efficientamento energetico di edifici industriali e commerciali, che è infatti da anni a fianco delle aziende nei progetti di ristrutturazione integrale o di nuova costruzione nel rispetto delle normative sul risparmio energetico. “I nostri tecnici eseguono una diagnosi energetica degli edifici civili o industriali attraverso un primo sopralluogo con l’ausilio di apparecchiature specifiche quali termocamere a infrarossi per fotografare lo stato di fatto, con una verifica dei consumi energetici ricavati dalla lettura delle bollette o con l’installazione di sistemi di monitoraggio. Sulla base dei dati raccolti, si effettuano tutte le attività necessarie alla ricerca del disperdimento energetico dato dalle inefficienze della struttura (pareti verticali, copertura, solai contro terra, serramenti) dei generatori di calore, della climatizzazione e della ventilazione”, spiegano dall’azienda. Nella fase successiva alla diagnosi si valutano e identificano le possibili soluzioni di riqualificazione energetica più indicate e la decisione sulle modalità di intervento viene presa in seguito analizzando nel dettaglio il rapporto costi-benefici in modo da ottenere un’ottimizzazione dei costi d’intervento e un rapido recupero economico dell’investimento. “A seguito dell’avvenuta installazione ci mettiamo a disposizione con i nostri professionisti per rilasciare l’attestato di prestazione energetica (APE) che tiene conto delle migliorie apportate certificando l’indice EPgl aggiornato. In più ci occupiamo anche del disbrigo della pratica di richiesta di detrazione fiscale presso ENEA relativamente ai costi sostenuti per gli interventi eseguiti”, fanno sapere ancora da Horus Energia Ambiente. (Per informazioni: www.horusenergia.it) IMA PREMIA GLI STUDENTI IN RICORDO DI ANDREA BUGAMELLI Nell’ambito dell’iniziativa Fare Impresa a Scuola, organizzata dalla Fondazione Aldini Valeriani di Bologna, Ima ha premiato con sette borse di studio gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “F. Alberghetti” di Imola che, nell’ambito dell’edizione 2014, si sono distinti con il progetto innovativo “Grow room remote control”, vincitore del concorso della IX Giornata dei saperi tecnici. Il Premio, giunto alla seconda edizione, è stato istituito in ricordo di Andrea Bugamelli, ex-studente dell’Istituto Alberghetti e giovane dipendente di fare 29 Ima prematuramente scomparso nel 2012. Ima ha scelto di ricordare Andrea offrendo un contributo concreto a quegli studenti che, come lui, hanno intrapreso un percorso scolastico presso un istituto tecnico, dimostrando così anche il proprio attaccamento alla cultura tecnica del nostro territorio. I sette studenti dell’Istituto Alberghetti che il 14 luglio 2015 hanno ricevuto la borsa di studio dedicata ad Andrea presso il Centro Servizi Ima a Ozzano dell’Emilia sono: Francesco Corrado, Gerardo Demmi, Pierluigi Ghirelli, Francesco Grandinetti, Caterina Mestri, Elena Morelli, Andrea Rosato. “Ima intende premiare quegli studenti che, come Andrea Bugamelli, hanno espresso il proprio talento nell’ambito della cultura tecnica. Il nostro Gruppo rinnova l’impegno a favore dei giovani studiosi allo scopo za in Europa centro-orientale e più di 50 agenzie. Il Gruppo si avvale di 34 stabilimenti di produzione tra Italia, Germania, Francia, Svizzera, Spagna, Regno Unito, Stati Uniti, India e Cina. NASCE A HONG KONG L’IMMAGINE RITROVATA ASIA Il laboratorio dell’Immagine Ritrovata ha, dallo scorso 12 giugno, una nuova finestra da cui affacciarsi, e dalla quale si vede l’Oriente. Fresco della vittoria per il miglior restauro dell’anno (il secondo consecutivo, alla cerimonia internazionale del British Film Institute), quello di un film-simbolo della cinematografia mondiale come Il ga- Gli studenti dell’Alberghetti premiati da Ima di valorizzare il merito e l’eccellenza. Gli Istituti Tecnici Industriali esprimono competenze particolarmente necessarie alla crescita del tessuto industriale ed economico dell’Emilia-Romagna e del nostro Paese”, ha commentato il Presidente, Alberto Vacchi. Fondata nel 1961, Ima è leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè. Il Gruppo conta circa 4.600 dipendenti, di cui oltre 2.300 all’estero, ed è presente in circa 80 Paesi, sostenuto da una rete commerciale di 29 filiali con servizi di vendita e assistenza in Italia, Francia, Svizzera, Regno Unito, Germania, Austria, Spagna, Polonia, Israele, Russia, Stati Uniti, India, Cina, Malesia, Thailandia e Brasile, uffici di rappresentan- 30 fare binetto del dottor Caligari, il laboratorio di restauro cinematografico della Cineteca di Bologna lancia ora una nuova sfida ai mercati orientali. Dopo anni di sviluppo dei rapporti con il mercato asiatico, è stata infatti inaugurata l’Immagine Ritrovata Asia. Un approdo importante, che giunge in una fase di progresso per una società che in un decennio ha considerevolmente aumentato il proprio fatturato. Una scelta, inoltre, che ribadisce la vocazione internazionale di un laboratorio che lavora per il 75% con l’estero: in Europa, negli Stati Uniti e, appunto, in Asia, mercato promettente grazie anche alla nuova consapevolezza che i paesi dell’Estremo Oriente stanno acquisendo nei confronti della conservazione e della valorizzazione del proprio vastissimo patrimonio cine- matografico. Una sensibilità nata anche in virtù dello scambio di idee, conoscenze e competenze portato avanti negli anni nel terreno fertilissimo del Cinema Ritrovato, che da quasi 30 anni raccoglie a Bologna i maggiori esperti del panorama mondiale; ma anche attraverso la partecipazione della Cineteca stessa e dell’Immagine Ritrovata al World Cinema Project di Martin Scorsese, che con i restauri dei capolavori delle cinematografie dimenticate ha contribuito in questi anni alla loro conoscenza e diffusione; e, infine, grazie ai corsi intensivi di alta specializzazione a Singapore (nel 2013) e a Mumbai (lo scorso febbraio). Nel nuovo laboratorio di Hong Kong, che farà da riferimento per tutto il sud est asiatico, si svolgerà la prima fase del lavoro, ovvero l’acquisizione dei materiali originali e la loro trasformazione in file digitali, attraverso uno scanner alla risoluzione di 4K. Sarà proprio questo primo processo di digitalizzazione sul territorio a risolvere il problema principale di ogni progetto di restauro internazionale: far viaggiare i materiali originali, in molti casi unici e preziosissimi. Una volta acquisito il file, il restauro verrà realizzato a Bologna. Per la costituzione della nuova società, L’Immagine Ritrovata ha beneficiato della collaborazione di Unindustria Bologna e del supporto finanziario di SIMEST, la finanziaria pubblico-privata che sostiene lo sviluppo delle imprese italiane, che ha deliberato l’ingresso come socio dell’Immagine Ritrovata Asia. INDACO LANCIA “ROSK”, IL SISTEMA CHE MONITORA LA DIFFERENZIATA Tracciare i rifiuti in azienda, automatizzando i consumi e la durata degli oggetti in uso, rappresenta un grande vantaggio. È questa la chiave del successo di Rosk, la soluzione per il monitoraggio della raccolta Settore vendite residenziali Settore locazioni abitative AFFITTASI CERCASI VENDESI Ad Settore vendite e locazioni industriali commerciali uffici, negozi erente a Tel. 051 370 335 Via Stalingrado, 16 - 40128 Bologna Fax 051 369 950 [email protected] www.esagonoimmobiliare.com fare 31 L’EVOLUZIONE NEL TEMPO ci ha consentito di soddisfarvi... ...DA SEMPRE Prime s.r.l. è una società specializzata nei servizi logistici ad aziende di tutti i settori produttivi. Prime s.r.l. nasce dalla consapevolezza di potere offrire ai propri clienti un’ampia gamma di servizi che, oltre a soddisfare le esigenze legate alla logistica, possa anche essere implementata per le attività complementari inerenti alla produzione. L'obiettivo di Prime s.r.l. è quello di trasformare la propria conoscenza in valore per i clienti. Grazie ad un organico dotato di consolidata esperienza ed elevata professionalità, Prime s.r.l. è in grado di individuare, analizzare e risolvere efficacemente le problematiche dei clienti. Servizi offerti: Outsourcing Trasporti Facchinaggio Traslochi industriali Imballaggio Confezionamento Preparazione kit Macellazione e lavorazione carni Pulizie civili ed industriali PRIME Logistic Network fare Via Quasimodo, 46 - 40013 Castel Maggiore - Bologna - ITALY Sede32 legale: Sede operativa: Via Nuova, 27 - 40057 Granarolo dell’Emilia - Bologna - ITALY Tel. +39 051 0980999 - Fax + 39 051 0980998 - E-mail: [email protected] - www.primesrl.com GECAM COMPIE 25 ANNI E CONTINUA A CRESCERE: +30% DI FATTURATO NEL 2015 E NUOVE ASSUNZIONI Gecam raggiunge il traguardo del quarto di secolo e guarda al futuro con fiducia grazie agli importanti risultati raggiunti nell’anno precedente e nei primi mesi del 2015. Fondata nel 1990, l’azienda che sorge a Minerbio (BO) è specializzata nella produzione di articoli tecnici in materie plastiche, gomme, espansi, esenti amianto, metalli, feltri e materiali filtranti. Gecam, che oggi compie 25 anni, ha attraversato la crisi con successo, chiudendo il 2014 con un incremento di fatturato del 12% e registrando un +30% nel primo semestre del 2015. L’incremento ha consentito di finalizzare quattro nuove assunzioni destinate sia al reparto produttivo che in quello uffici. Per l’occasione, l’azienda ha voluto organizzare un momento di approfondimento sui temi dell’economia all’interno delle celebrazioni per il 25esimo anniversario. L’evento si è svolto lo scorso 10 giugno nella sede di Minerbio e ha visto la partecipazione di numerosi ospiti, tra clienti, fornitori, amici e parenti, che hanno potuto visitare la zona produttiva dell’azienda: ogni isola di lavoro era dotata di piantana esplicativa e schermo su cui veniva proiettato il video relativo a quella particolare lavorazione. Dopo questo primo tour, si è entrati nel vivo della manifestazione con i saluti istituzionali da parte del Sindaco di Minerbio, Lorenzo Minganti, e il benvenuto di Daniele Camisa, Presidente di Gecam, che con il suo intervento ha voluto ripercorrere l’intera esperienza dei 25 anni di attività. Subito dopo è stata la volta del- differenziata pensata e progettata da Indaco Project che permette di azzerare gli sprechi e risparmiare sui consumi, grazie al controllo dello smaltimento degli oggetti e al loro possibile rimessaggio. L’obiettivo dell’ultima ‘Innovative Machine’ firmata dall’azienda di Zola Predosa, che sarà presentata il prossimo autunno la tavola rotonda dal titolo “L’innovazione di processo nella subfornitura meccanica - dal valore del prodotto al valore del servizio”. I relatori, provenienti sia dal mondo dell’impresa come Federico Camisa di Gecam, Paolo Dotti di Nilfisk SpA e Jacek Gluszynski di Gambit Group, sia da quello del credito come Graziano Florini di Bper Banca e dal mondo delle associazioni di categoria come il Direttore Generale di Unindustria Bologna, Tiziana Ferrari, hanno permesso di creare un momento di reale confronto e di scambio di idee. L’evento ha consentito di fare luce su quelle che sono le attuali condizioni del mercato del settore metalmeccanico e più in generale del mercato regionale e nazionale, concentrando soprattutto l’attenzione su come sia cambiata la tipologia della domanda e in che modo le aziende si stiano via via adeguando: sempre di più la differenza oggi dipende da tutta la gamma di servizi accessori che si riescono ad offrire oltre al prodotto. Da queste riflessioni è emerso prepotentemente - come ha osservato Federico Camisa - che “sempre di più è fondamentale un rapporto che vada oltre il classico cliente-fornitore, ma si evolva verso una maggiore collaborazione e cooperazione tra imprese clienti, concorrenti e complementari, perché solo così sarà possibile affrontare le sfide che verranno poste dal mercato”. La serata si è conclusa con la consegna, con non poca emozione, di una targa di merito a Morena Marchi, dipendente Gecam da 25 anni, per la sua competenza e affezione dimostrata verso l’azienda. nelle fiere Ambiente Lavoro a Bologna, dal 14 al 16 ottobre, e A+A a Düsseldorf, in Germania, dal 27 al 30 ottobre 2015, è automatizzare il processo di raccolta e ottenere una completa tracciabilità di tutti i movimenti. Rosk identifica l’operatore, riconosce la tipologia dell’oggetto ed è in grado di verifi- care lo stato d’usura degli oggetti restituiti. Il procedimento è semplice: dopo l’identificazione e la registrazione dell’utente tramite la lettura del badge, l’operatore viene indirizzato al corretto contenitore. Caratteristiche e stato dell’articolo vengono verificati tramite la digitalizzazione della sua immagine e archiviati. fare 33 Il processo di separazione, fondamentale nello smaltimento, permette di massimizzare il recupero. Rosk riconosce utensili usurati di alto valore (metalli duri, elettrodi in rame), rifiuti pericolosi, tossici, ma anche articoli da lavare e riutilizzare, come guanti e altri indumenti da lavoro. L’azienda ha così chiara tracciabilità dello stato degli oggetti smaltiti ed è in grado di riutilizzare, per il loro intero ciclo di vita, gli articoli ancora in buono stato, un processo che limita sensibilmente gli sprechi e che si traduce in un risparmio di tempi e costi. Numerose anche le potenzialità a livello software: il software web Sesamo Rosk traccia tutti i consumi, la durata e la causale dello smaltimento. Permette di effettuare controlli in tempo reale e invia e-mail di alert all’ufficio di competenza. Tramite il motore di statistiche, che si in- terfaccia con tutti i gestionali in uso nelle aziende, è possibile inoltre ottenere ed esportare ogni tipo di report. Come spiegato da Indaco Project, “Rosk ha anche il merito di essere uno strumento che valorizza l’azienda nel proprio impegno di tutela dell’ambiente, in un ambito più ampio di responsabilità sociale. Molteplici dunque i vantaggi dell’innovativo sistema per lo smaltimento controllato di oggetti: non solo azzera gli sprechi e gli si riconosce un ruolo nel rispetto ambientale, ma è anche lo strumento che garantisce l’adeguamento alla direttiva Europea 2008/98/CE, recepita a livello nazionale con il D. Lgs 152/2006, relativa a una regolamentare gestione dei rifiuti in azienda”. GIMAT: 40 ANNI TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE Due generazioni di imprenditori e una storia lunga 40 anni. È quella della Gimat, impresa fondata nel 1975 dall’attuale presidente Giorgio Magri, affiancato oggi dai figli, ingegneri come lui, Claudio e Marco. L’azienda con sede a Ozzano nell’Emilia (BO) realizza macchine e impianti per lo stoccaggio, il trasporto, il dosaggio e la miscelazione di materie prime sotto forma di polveri e granuli. I settori di riferimento sono sempre stati l’industria delle materie plastiche e chimica, fino a qualche anno fa, quando a queste si è aggiunta anche quella alimentare. In questi anni la famiglia Magri è riuscita a far convivere tradizione e innovazione, a fare tesoro dell’esperienza aziendale pur mantenendo sempre un occhio rivolto al futuro e alle nuove tecnologie. La produzione sin dalle origini per scelta “filosofica” è sempre rimasta all’interno dell’azienda, in controtendenza rispetto a quello che avrebbero suggerito sia la dimensione aziendale che il settore di mercato. Questo notevole sforzo economico, però, ha sempre pagato per la possibilità di realizzare pochi ed unici esemplari in tempi brevi, mantenendo il controllo dell’intero processo produttivo e garantendo alti standard qualitativi. Si è passati per esempio dal disegno tradizionale, eseguito al tecnigrafo, alla progettazione CAD 3D sin dal 34 fare lontano 1990 e più di recente al dimensionamento degli organi meccanici agli elementi finiti sostituendo solo dove realmente necessario le ancora sempre valide carta penna e calcolatrice. Per quanto riguarda il metodo produttivo, tornio e fresa tradizionali sono stati sostituiti da quelli a controllo numerico, il taglio lamiera con la cesoia dal taglio laser piano e tubo automatico. Il futuro riserva sicuramente sfide di carattere tecnico e commerciale, soprattutto per quanto riguarda il mercato estero, dove la Gimat deve confrontarsi con realtà più grandi, anche se non necessariamente più avanzate da un punto di vista tecnologico. “Le aziende estere - spiega Claudio Magri - sono di solito altamente specializzate nella produzione di una determinata gamma di prodotti, ma mancano della flessibilità delle piccole aziende italiane che spesso però, non sono abbastanza forti per affrontare il panorama internazionale. Per tradurre questa flessibilità in una risorsa, ‘fare rete’ con altre imprese di settore con cui riuscire a completarsi, vincendo le resistenze individuali, potrebbe essere un punto chiave su cui lavorare in futuro”. BANDA ULTRALARGA: LABORATORI G. MARCONI ACCELERA La società bolognese Laboratori G. Marconi sta giocando un ruolo di player strategico nella diffusione della banda ultralarga sotto le Due Torri. I Labs, che hanno sede sulle colline dove Guglielmo Marconi fece i primi esperimenti di radiocomunicazioni, hanno messo a frutto una lunga esperienza di progettazione di reti di telecomunicazioni. L’ultima e forse più significativa esperienza è quella che li vede come partner della società milanese Metroweb nel progetto del cablaggio a fibra ottica sul territorio di Bologna con una soluzione FTTH (Fiber To The Home) che prevede di toccare le 200.000 unità immobiliari collegate entro la fine del 2015. Bologna è considerata un punto di partenza strategico per la diffusione della banda ultralarga a livello nazionale. La soluzione adottata, l’FTTH, permetterà di collegare abitazioni e aziende portando la fibra ottica direttamente all’interno dell’unità residenziale (o business). Nel dettaglio, il progetto di Bologna prevede la creazione di una rete neutra, una sorta di autostrada telematica GPON (Giga Passive Optical Network) su cui possono “viaggiare” più operatori di telecomunicazioni. Sempre sotto le Due Torri è stata realizzata la prima esperienza di catasto elettronico del sottosuolo: una piattaforma tecnologica per la condivisione delle informazioni delle infrastrutture tecnologiche sotterranee. Come spiegano i Laboratori, la disponibilità di questo strumento ha accelerato il processo decisionale dell’investitore consentendo una valutazione preliminare del costo di realizzazione, e ha facilitato lo sviluppo progettuale determinando un’ottimizzazione complessiva di costi e tempi. La conoscenza delle infrastrutture tecnologiche preesistenti, infatti, permette di definire in maniera precisa dove posare eventuali tubazioni aggiuntive, ad esempio. Questa piattaforma tecnologica, sviluppata dai Labs con il nome di Invento ® potrà contribuire ad alimentare il catasto nazionale delle infrastrutture del sottosuolo di cui recentemente è stata emanata la legge. Laboratori Marconi recentemente si è anche aggiudicata la progettazione della rete a fibre ottiche nella Repubblica di San Marino, in cui la tecnologia FTTH ha trovato applicazione attraverso le infrastrutture esistenti della rete di distribuzione dell’energia elettrica.In questi anni, l’azienda ha sviluppato dei modelli dinamici di Business Intelligence che, sulla base dei parametri rappresentativi del territorio, consentono di valutarne l’appetibilità e di prevedere i costi di realizzazione dell’infrastruttura. Si tratta di strumenti e competenze che sono alla base di un processo di diffusione della banda ultralarga, in uno scenario in cui la prospettiva per il sistema Paese di centrare gli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale Europea per il 2020 (30 Mb/s alla totalità e 100 Mb/s al 50% della popolazione) richiederà uno sforzo eccezionale sul piano Roberto Spagnuolo, DG di Laboratori G. Marconi della programmazione degli investimenti e di una progettazione attenta a valorizzare in maniera strategica gli assets presenti sul territorio. MACRO GROUP SPA APRE UNA NUOVA SEDE A BOLZANO Nuova sede a Bolzano per Macro Group che, da oltre 30 anni, propone soluzioni software e servizi per gestire i processi contabili-gestionali della media azienda italiana. Macro Group e EDP Progetti hanno infatti dato vita nel maggio scorso a Macro Bolzano - Macro Bozen, naturale evoluzione della consolidata partnership fra le due strutture. La nuova realtà si presenta al mercato con credenziali importanti: un turnover di 10 milioni di euro, circa 100 consulenti, oltre 250 clienti, una presenza distribuita sul territorio nazionale ed expertise comprovate in numerosi settori di attività. Macro Bolzano nasce con l’obiettivo di offrire sul territorio del Trentino Alto Adige-Südtirol una proposta applicativa e tecnologica che comprende, tra l’altro, l’implementazione di soluzioni basate su ACG (il principale e più diffuso ERP italiano nel mercato PMI), su alcuni dei principali ERP internazionali, sulla disponibilità di soluzioni di supply chain, customer relationship, business intelligence, content management e sulla capacità di implementare infrastrutture tecnologiche complesse. “I buoni risultati ottenuti sino a questo momento, grazie anche alla partnership con EDP Progetti, ci hanno spinto a credere in questo progetto di espansione territoriale che fa parte del DNA del Gruppo Macro da sempre. Siamo fiduciosi che questa operazione ci consentirà di poter ottenere risultati ancor più brillanti rispetto a quelli ottenuti fare 35 MARPOSS FA IL BIS IN CINA Andrea Anderlini, Direttore commerciale e marketing Macro Group sino ad ora; al nostro attivo possiamo contare su una profonda conoscenza dei prodotti, del mercato e su consulenti in grado di garantire un elevato livello di professionalità”, ha dichiarato il Presidente di Macro Bolzano, Roberto Anderlini. Nel frattempo Macro Group ha visto il ritorno di Andrea Anderlini che, dopo una lunga e significativa esperienza prima all’estero, poi in Italia, in una multinazionale americana è rientrato a far parte del gruppo occupandosi di business development & marketing. “Affinché un’azienda possa crescere, è necessario investire sulle risorse umane che creano valore”, ha spiegato Roberto Anderlini. “Attraverso l’esperienza maturata in questi anni e a seguito del completamento del Master in Business Administration presso Bologna Business School, Andrea Anderlini avrà il compito di portare innovazione e competenze. Il Gruppo Macro sta investendo concretamente nelle soluzioni di Business Analytics per rispondere alle esigenze dei propri clienti e del mercato, sviluppando la soluzione Fast Performance per la gestione delle performance aziendali. Contabilità analitica, controllo di gestione, reportistica, analisi dei flussi di cassa, forecast, budget, sono solo alcune delle funzionalità espresse dalla soluzione”, ha spiegato ancora il Presidente di Macro Group. “Il nostro punto di forza è rappresentato dalla flessibilità con la quale approcciamo il mercato e ciò che i clienti riconoscono maggiormente nel Gruppo Macro sono l’affidabilità, la competenza applicativa e la comprensione delle loro esigenze”, ha aggiunto Andrea Anderlini. 36 fare Marposs raddoppia la propria presenza in Cina. Lo scorso 19 maggio, infatti, è stato inaugurato a Nanjing, all’interno della Riverside Economic Development Zone, il secondo stabilimento produttivo della Marposs Nanjing Automation (MNA), azienda che fa parte del gruppo di Bentivoglio (BO) specializzato nella fornitura di strumenti di precisione per la misura ed il controllo in ambiente di produzione. Il nuovo sito di 13.000 metri quadri fa il paio con quello di 14.000 metri quadri già aperto nel 2009 da Marposs, presente in Cina da quasi 30 anni e che da oltre 15 svolge attività produttiva in loco. Il taglio del nastro dello stabilimento è avvenuto alla presenza di Stefano Possati, Presiden- te del Gruppo Marposs, del Vice Sindaco della Municipalità di Nanjing, Chu Yong Hong, del Console Generale d’Italia a Shanghai, Stefano Beltrame, del Direttore della Riverside Economic Development Zone, Li Bin e di altre autorità locali ed italiane. Il polo produttivo di Nanjing, costruito su 37.000 metri quadri di terreno di cui 27.000 destinati appunto ad aree produttive ed uffici, è stato realizzato secondo i massimi livelli di comfort, sicurezza e rispetto dell’ambiente. La Marposs Nanjing Automation impiega attualmente circa 450 persone che, sommate alle 150 dell’azienda Marposs Shanghai Trading (MST), operante sul mercato cinese per le attività di vendita e assistenza post-vendita, portano il totale del personale Marposs in Cina a circa 600 persone. MNA è stata costituita nel 2006 in joint-venture con un partner locale e nel 2008 Marposs ne ha acquisito il controllo totale investendo nella costruzio- ne del primo stabilimento inaugurato nel 2009. MNA ha un laboratorio di metrologia certificato ISO17025 dall’Aprile 2013 dal China National Accreditation Service. “Con l’apertura del secondo stabilimento, già completamente operativo, MNA raggiunge una capacità produttiva di oltre 100 milioni di dollari ed è in grado di fornire quasi tutta la gamma di macchine di misura manuali ed automatiche e le linee automatiche di prova a tenuta basate su tecnologia ad aria, elio o miscela di idrogeno ed una vasta gamma di soluzioni di automazione come convogliatori, tavole girevoli e macchine di montaggio in genere. Si aggiungono una serie di prodotti standard disponibili a catalogo come misuratori per il mondo della macchina utensile e sistemi meccanici di precisione speciali per controlli funzionali”, fanno sapere dall’azienda di Bentivoglio. Marposs, fondata a Bologna nel 1952, è un gruppo che oggi conta oltre 2.800 persone nel mondo, con una presenza diretta in 23 Paesi con 79 uffici e un fatturato che si approssima ai 450 milioni di euro, di cui oltre il 20% con destinazione finale in Cina. CON ‘GIRLS CODE IT BETTER’ MAW AVVICINA LE RAGAZZE AL DIGITALE Investire sul futuro iniziando dalle ragazze. Per questo MAW - Men at Work ha lanciato nel 2014 ‘Girls Code it Better’, un progetto di attività extracurriculare della durata di 45 ore che coinvolge gruppi di studentesse avvicinandole al mondo della IMAS AEROMECCANICA: 40 ANNI AL SERVIZIO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA Imas Aeromeccanica è un’azienda leader nella progettazione, realizzazione e installazione di Impianti di Aspirazione e Depurazione dei fattori inquinanti, prodotti negli ambienti di lavoro, prima della loro immissione in atmosfera. Nata 40 anni fa dalla collaborazione dei Fratelli Claudio e Tiziano Paravidino, ha visto, nel corso dei decenni, lo sviluppo di Filtri e Depuratori che hanno contribuito a migliorare le condizioni di vita negli ambienti di lavoro, la qualità dell’aria immessa in atmosfera nonché le performance delle macchine. La lunga esperienza e la continua ricerca di soluzione tecniche innovative ha fatto di Imas Aeromeccanica Srl un’azienda leader nel mercato italiano e un punto di riferimento a livello internazionale. Sud Africa, Israele, Azerbaigian ed Emirati Arabi sono soltanto alcuni dei più recenti mercati esteri conquistati dall’azienda di Ozzano dell’Emilia. Nel corso degli ultimi anni, caratterizzati da una profonda crisi di settore, Imas Aeromeccanica Srl ha investito, in primo tecnologia digitale attraverso una formazione pratica. L’iniziativa, che ha coinvolto 160 ragazze nel passato anno scolastico, nel prossimo anno coinvolgerà 30 scuole, numerose delle quali in Emilia-Romagna, e si propone di raggiungere 600 ragazze nell’età della prima adolescenza, quindi nelle scuole medie, il momento in cui si formano con più chiarezza interessi e passioni e non si è ancora scelto un indirizzo di studio superiore, aiutandole a prendere in considerazione la tecnologia e le materie scientifiche superando pregiudizi e stereotipi che rendono il tragitto delle donne verso il lavoro, e in particolare verso le professioni di area tecnico scientifica, un percorso a ostacoli. luogo, in una nuova struttura di circa 2.500 metri quadri adibita a magazzino spedizioni, oltre al rinnovo degli altri stabilimenti adibiti ad uffici e alle diverse lavorazioni. In secondo luogo ha continuato ad investire in ricerca e sviluppo progettando e mettendo in produzione filtri di ultima generazione che riducono in maniera importante l’impatto ambientale ed aumentano il livello di filtrazione. Inoltre, si è specializzata nella costruzione di Impianti a biomassa (trasformando quelli che un tempo erano considerati scarti di produzione, in materia prima per la cogenerazione), Filtri a coalescenza, che riducono i tempi di manutenzione apportando vantaggi economici e di tempistiche nei cicli produttivi. Lo scorso 13 giugno, Imas Aeromeccanica ha cercato di sintetizzare tutti questi concetti in un Open Day e cena di gala per tutti i dipendenti e collaboratori, e per le tante Autorità che hanno deciso di condividere questo importante momento. Per maggiori informazioni su www.imas.it. Nel dettaglio, sono quattro le aree su cui si punterà nella formazione, che viene svolta da un docente e da un tutor - figura tecnica formati e retribuiti da MAW: si tratta di Automazione e Arduino, Modellazione e stampa 3D, Web design e Web Development, Programmazione App e Gaming. Molto importante il metodo didattico adottato, il metodo PBL (Problem/Project based Learning) sviluppato da Lepida Scuola, che si presta a individuare e valorizzare competenze trasversali, imprescindibili nei processi di apprendimento e strategici nel mondo del lavoro: imparare a imparare, comunicare efficacemente, risolvere problemi, lavorare in team. “Il progetto per le scuole è gratuito, per so- stenerlo e realizzarlo nel maggior numero possibile di istituti è previsto e necessario il coinvolgimento di aziende che decidano di investire sul futuro, sul proprio stesso futuro, credendo in questa iniziativa. Le aziende molto spesso si confrontano con la difficoltà di reperire personale che abbia una formazione adatta alle proprie necessità, un problema acuito dalla rapidità con cui l’evoluzione tecnologica avviene oggi. Una situazione che non può che peggiorare se si disperde ‘in partenza’ la metà delle opportunità di trovare personale, perché le ragazze non scelgono, se non in numero estremamente ridotto, i percorsi di studio tecnici e scientifici”, spiegano i promotori di Girls Code it Better. fare 37 LA RICERCA È FATTA DI PARTENZE. ANCHE DOPO 15 ANNI DI TRAGUARDI. 38 fare fare 39 Quante meno donne entrano in questi settori, inoltre, tanto meno si creano opportunità per introdurre nei contesti in cui le aziende sviluppano le proprie innovazioni un punto di vista differente. “È provato da numerose ricerche che il pensiero ‘al femminile’ nel contesto dei processi innovativi, come ogni altra forma di diversità, incentiva la capacità di innovare. E si può guardare anche più lontano. Uno studio dell’Università di Berkeley ha dimostrato che le aziende che hanno nel management più donne registrano più successo imprenditoriale: se vogliamo che ci arrivino, dobbiamo invogliarle ad entrare. MAW stessa può essere un esempio di questo. È un’azienda con un’elevatissima presenza femminile e in pochi anni è arrivata a superare i 127 milioni di euro di fatturato”, sottolineano dall’azienda. Per informazioni sul progetto è possibile visitare il sito www.girlscodeitbetter.it o inviare una mail alla responsabile del progetto, Costanza Turrini ([email protected]). MDM GROUP CRESCE E SCEGLIE PRAGMATIKA MDM Group, gruppo di riferimento nei mercati estetico, medicale, tricologico e nutrizionale, ha annunciato di aver chiuso l’esercizio 2014 con un valore della produzione pari a 40 milioni di euro, in crescita del 27% rispetto all’esercizio precedente; il valore totale degli ordinativi nel 2014 è stato di circa 56 milioni di euro. 40 fare Al risultato del gruppo bolognese hanno contribuito in modo determinante anche il consolidamento della rete commerciale e delle divisioni, l’ampliamento dell’offerta di prodotti e servizi e il lancio del nuovo brand EXEA che ha permesso al gruppo di posizionarsi in modo consistente nel canale medicale, in particolare nei segmenti degli studi dentistici e oculistici. La solida crescita è stata trainata inoltre dal potenziamento della struttura produttiva, dell’area R&S e dall’espansione a livello internazionale attraverso accordi di distribuzione in Europa e negli Emirati Arabi Uniti. “Siamo molto soddisfatti degli ottimi risultati ottenuti e nel 2015 intendiamo proseguire con decisione la strategia di sviluppo a livello nazionale e internazionale con l’obiettivo di incrementare di un ulteriore 30% il volume L’Amministratore Unico di MDM Group, Federico Montanari d’affari globale del gruppo”, ha dichiarato Federico Montanari, Amministratore Unico di MDM Group. Per coordinare le proprie attività di comunicazione corporate, il gruppo ha scelto l’azienda bolognese Pragmatika, che si occuperà in particolare di gestire le media relations e i rapporti con gli stakeholder con l’obiettivo di intensificare e valorizzare le relazioni con i portatori d’interesse. “Siamo fiduciosi di aver individuato in Pragmatika il partner ideale per costruire la nostra strategia comunicativa con i media e rafforzare la nostra value position in Italia e in Europa”, ha affermato Federico Mon- tanari. “Siamo orgogliosi che un brand di riferimento come MDM Group abbia scelto la nostra struttura per costruire un percorso di accreditamento. Siamo entusiasti di accompagnare l’azienda nei suoi obiettivi di crescita e sviluppo”, ha sottolineato Rossella Lucangelo, Ceo di Pragmatika. MUSICA INSIEME: IL 19 OTTOBRE SI ACCENDONO I RIFLETTORI SULLA STAGIONE 2015/16 Si aprirà con una novità assoluta, il prossimo 19 ottobre, il sipario sulla ventinovesima stagione dei Concerti di Musica Insieme che si preannuncia ricca di suggestioni, fra debutti e formazioni inedite, e con ben sette nuove proposte, in un cartellone di quindici concerti tutti da ascoltare. L’edizione 2015/16 verrà infatti inaugurata dal primo allestimento a Bologna del “King Arthur” di Purcell, la parte musicale affidata a Sezione Aurea, nella lettura visionaria e incantata della compagnia teatrale Motus, oggi in grado di realizzare un binomio raro come quello di sperimentazione e successo. Ben quattro gli appuntamenti dedicati al pianoforte, che affiancheranno interpreti celeberrimi, come Arcadi Volodos (il 26 ottobre) e il Duo Labèque (l’11 gennaio) al debutto in città di artisti, come Denis Matsuev e Beatrice Rana (rispettivamente il 22 febbraio e il 4 aprile), già insigniti dei principali riconoscimenti e acclamati in tutto il mondo. Al duo di violino e pianoforte, con la prima parte dell’integrale brahmsiana affidata a Julian Rachlin e Itamar Golan il 2 maggio, si accosterà quello di violoncello e tastiera, con un’altra illustre novità per Bologna: Sol Gabetta (7 marzo). Scorrendo il calendario, il 14 marzo uno straordinario maestro come Vladimir Ashkenazy, il figlio Dimitri e Ada Meinich combineranno con originalità clarinetto, viola e piano. Due i Quartetti storici, lo Janáček e l’Artemis, alle prese con il repertorio come con le ultimissime creazioni MINERVA OMEGA GROUP COMPIE 70 ANNI: “CONCENTRATI SUL FUTURO CON DETERMINAZIONE” “Senza intelligenza, non si fa impresa”, diceva nonno Mario Chiodini, fabbro e artista d’esperienza, quando nel 1945 apriva la Minerva. E nel 2015, a 70 anni di distanza, quella profezia continua a essere un elisir di lunga vita. Oggi al timone della Minerva Omega Group non c’è un solo Chiodini, ma quattro membri della famiglia - la figlia Franca (amministratore delegato) e i nipoti Elisabetta (presidente), Andrea e Daniele - e le affettatrici, tritacarni e segaossi prodotti dall’azienda bolognese di via del Vetraio sono entrate nelle cucine, nei supermercati e nei negozi di mezzo mondo. Tanto, molto è cambiato da quel 22 giugno 1945 quando i primi torni furono avviati. Ma non lo spirito dell’impresa che, dopo 70 anni, dà lavoro a quasi 80 addetti in due sedi: a Bologna, dove c’era la Minerva di Mario Chiodini e in provincia di Varese, dove era attiva la Omega Ceg di Varese prima della fusione sotto le Due Torri. “Siamo arrivati alla terza generazione aziendale, ma ancora saldamente ancorati a forti valori di tradizione familiare e rapporti etici con tutti i pubblici con cui ci relazioniamo: dipendenti, fornitori, clienti, istituzioni e società esterna. L’azienda rappresenta la storia e l’immagine della nostra famiglia: una riconoscibilità caratteriale, un’unità di strategie, un forte radicamento al territorio, uno spiccato orientamento al marketing e all’internazionalizzazione delle vendite, con la certezza di poter offrire al mercato solo prodotti di ottimo rapporto qualità, prezzo, prestazioni, sicurezza, durata”, scrive la famiglia Salati Chiodini in un messaggio lanciato in occasione dell’anniversa- rio, che si è svolto lo scorso 22 giugno, e che ha visto anche la partecipazione del Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi. “Nell’ultimo decennio abbiamo portato l’azienda ad acquisire ed incorporare alcuni concorrenti: prima la ditta Artex di Bologna, poi la ditta Omega, e con essa molti altri marchi storici come Ceg, General Machine, Regina, Suprema, molto conosciuti nel mondo. Grazie a queste importanti acquisizioni, oggi La Minerva si presenta come Minerva Omega Group, un’azienda ulteriormente rafforzata, con una forte presenza nel mondo, una gamma tra le più complete del mercato, un portafoglio clienti consolidato ed una presenza in ogni settore alimentare sia nella Gdo che attraverso rivenditori in ogni paese del mondo, il tutto integrato da un servizio di assistenza di primaria qualità. - prosegue la famiglia Salati Chiodini - Con ostinazione e determinazione investiamo ancora in risorse umane, formazione, attrezzature, linee produttive automatizzate e nello sviluppo di nuovi modelli di macchine, perché crediamo nella qualità del lavoro, frutto di un impegno di squadra e di organizzazione. Difendiamo e sosteniamo, con tutte le nostre forze, la produzione Made in Italy e il ruolo sociale che l’azienda riveste sul territorio, senza delocalizzare. Gli investimenti per mantenerci tecnologicamente e qualitativamente concorrenziali sono notevoli, l’eccellenza, la competenza e la qualità sono per noi valori irrinunciabili. Ci concentriamo sul futuro con fermezza e determinazione”. fare 41 per una compagine fra le più stimolanti di tutti i tempi, mentre ensemble come Festival Strings Lucerne e Akademie für Alte Musik Berlin (alla loro prima apparizione in città), Ottetto d’archi dei Berliner Philharmoniker e Russian Philharmonic Chamber Orchestra St. Petersburg (cui spetterà il finale di stagione, il 9 maggio) espanderanno lo sguardo e il respiro anche grazie all’archetto di Arabella Steinbacher e alla tromba di Sergej Nakariakov, portando sulla scena l’esperienza e la creatività di due compagini fra le più prestigiose al mondo. Si riconferma poi da parte di Musica Insieme un’intensa attività di divulgazione e di comunicazione, a cominciare dalle presentazioni “dal vivo” prima dei concerti e dalle operazioni, ormai più che decennali, per la formazione del pubblico. E con una novità assoluta come l’iniziativa “A concerto con mamma e papà”, che consentirà a tutti coloro che lo desiderino di avvicinare alla musica classica i propri figli: acquistando due abbonamenti in qualsiasi settore del Teatro, per ciascun concerto della stagione 2015/16, i genitori potranno infatti richiedere un biglietto gratuito per i propri figli. (Per informazioni e abbonamenti - Segreteria di Musica Insieme: 051.271932, info@ musicainsiemebologna.it, www.musicainsiemebologna.it) Sopra Vladimir Ashkenazy, a destra dall’alto l’Artemis Quartet, Sol Gabetta, Arcadi Volodos e L’Ensemble Festival Strings Lucerne 42 fare PASVENS SCOMMETTE SUL COHOUSING Note principalmente attraverso i film americani, da alcuni anni ormai si sono diffuse anche in Europa e soprattutto laddove sorge anche tutta una serie di servizi utili alla collettività residente nei condomini, villaggi o quartieri che siano. Sono le lavanderie condivise, una soluzione che nel nostro Paese ha iniziato a prendere piede soltanto da poco, grazie alla sperimentazione del cosiddetto “cohousing”. Proprio a questo tema, e in particolare all’evoluzione dei modelli abitativi, Pasvens, azienda bolognese con sede a Minerbio leader in Italia nel settore del noleggio e comodato d’uso di lavatrici ed asciugatrici industriali ha dedicato un momento di approfondimento che si è tenuto lo scorso 28 maggio nella sede di Unindustria Bologna. Tra i tanti ospiti che sono intervenuti, anche gli architetti Pietro Maria Alemagna e Simone Gheduzzi; Francesca Guidotti, Presidente Rive e giornalista Terra Nuova; Arturo Carbone della Direzione Commerciale di Pasvens; Elisabetta Brunelli, Presidente Ape; Carmine Preziosi, Direttore Ance Bologna; Pier Giorgio Giannelli, Presidente Ordine degli Architetti della Provincia di Bologna; Simona Tondelli, Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bologna. Nel corso del meeting sono stati citati diversi casi concreti ed esperienze di cohousing e housing sociale in cantiere o già realizzate nella città di Bologna e nei comuni limitrofi. La conclusione dei lavori è stata affidata ad Alessandro Pasini, Presidente e Amministratore Delegato Pasvens. “I nostri colleghi europei, con i quali ci confrontiamo spesso in uno scambio continuo di esperienze, è da tempo che ci descrivono realtà di cohousing. Per questo, la percezione che anche in Italia i tempi fossero maturi per poter proporre il servizio di lavanderia condivisa, ci ha indotto a promuovere questo evento, con l’ausilio fondamentale di Unindustria”, ha spiegato Carbone. “Le motivazioni ulteriori sono sia di natura commerciale che sociale. Commerciale in relazione alla consapevolezza che anche nel nostro paese avremmo potuto percorrere questa strada, implementando ulterior- fare 43 STIMA COMPIE MEZZO SECOLO: IL SEGRETO È LA SINERGIA “La sinergia (dal greco συνεργός, che significa ‘lavorare insieme’) può essere definita come la reazione di due o più agenti che lavorano insieme per produrre un risultato non ottenibile singolarmente. Il concetto è applicato in tutte le discipline, dalla biologia alla sociologia. Aggiungerei anche il ‘fare impresa’ alle discipline”. Parola di Federico Mazzanti, Vice Presidente di Stima Spa, azienda bolognese che dal 1965 opera nel campo della distribuzione di prodotti per l’automazione industriale, in particolare nei settori della pneumatica, dell’oleodinamica, del vuoto e del controllo dei fluidi. Nel 2015 l’azienda festeggia dunque il prestigioso traguardo dei 50 anni d’attività. I fondatori Aureliano Cariani e sua moglie Elves Valbonesi aprirono la loro bottega in via Majorana nel centro di Bologna e Aureliano, che durante la guerra aveva prestato servizio nel reparto sommergibilisti della Marina militare prima di impegnarsi nella Resistenza, sviluppò un grande interesse per le apparecchiature che componevano parte della meccanica dei sommergibili e ne mise a frutto le potenzialità commerciali dando vita alla Stima. Scomparso prematuramente Aureliano, l’attività proseguì grazie al contributo della figlia Alessandra, dei fratelli di Elves, Mario e Gildo, e di altri familiari che si unirono anticipando l’ingresso di collaboratori che nel corso del tempo hanno contribuito a costruire la storia dell’azienda. Stima, la cui sede oggi è a Funo di Argelato e occupa 32 di- Sopra: una foto storica della famiglia fondatrice di Stima. A destra, Federico Mazzanti, Vice Presidente di Stima SpA mente i nostri servizi; sono inoltre ormai noti i dati relativi al rapporto tra alloggi realizzati e invenduti - ha proseguito - la motivazione di natura sociale nasce invece dall’osservazione dell’attuale situazione italiana, che vede i Comuni coinvolti in processi di decementificazione, riqualificazione 44 fare pendenti, è concessionario partner di Camozzi S.p.A. per l’Emilia-Romagna, le Marche, l’Umbria e la Sardegna. Dal 2010 cura la distribuzione di serbatoi per aria compressa del Gruppo Baglioni. Dal 2014 distribuisce in esclusiva per il Centro-Sud Italia i prodotti di Pi.Effe.Ci., azienda di Parma specializzata nella produzione di attrezzature per il fissaggio tubi, e nel 2015 è entrata a far parte della rete Autebo e ha fondato insieme all’azienda Wintrade la rete AKS-N. Nel 2014 il fatturato dell’azienda ha sfiorato i 10,7 milioni di euro, facendo registrare una crescita dell’11% sul 2013 e del 14% rispetto al 2012. Circa il 3% del volume d’affari globale deriva dall’export, anch’esso in aumento (+8%) rispetto all’anno precedente. Uno dei segreti del successo dell’azienda? La capacità di fare rete. “Che sia stato internet a far evolvere la coscienza generale riguardo le possibili sinergie sviluppabili, al netto di non poter più rimanere attaccati ad un vetusto anche se vincente modello operativo non lo so. Di sicuro il ‘fare rete’ è una propensione innata che ci accompagna da 50 anni: a testimonianza di questa affermazione, i solidi rapporti esistenti tra fornitori e clienti. - spiega Federico Mazzanti - La gestione commerciale e logistica dei prodotti, inquadrata come rivendita, è la base di partenza. Oggi quello che fa la differenza è il valore aggiunto che si propone. Un valore aggiunto che non è da intendersi univoco nei confronti del cliente, ma deve essere percepito anche dal fornitore. Stima rappresenta un ingranaggio importante in quello che è il grande meccanismo della catena produttiva, il raccordo di giunzione che collega i nostri fornitori ai nostri clienti, ma anche fornitori ad altri fornitori e clienti ad altri clienti”. urbana, nonché nella ricerca di soluzioni alternative come quelle dell’housing sociale”. L’azienda di Minerbio si distingue anche per un’altra importante caratteristica: l’eco-sostenibilità. “L’azienda è dotata esclusivamente di alimentazione fotovoltaica (siamo stati i primi nell’area industriale nella quale operiamo), i nostri mezzi aziendali sono prevalentemente a gas metano, inoltre ricorriamo sempre più a riparazioni e non a sostituzioni dei macchinari, scegliamo i fornitori di prodotti con maggiore durata ed ecologici”, ha fatto sapere il coordinatore commerciale di Pasvens. Lo staff Pasvens segue con interesse l’evoluzione dei nuovi modelli abitativi: “Diciamo spesso che se esistessero progetti simili nelle nostre zone ci andremmo a vivere”, ha concluso. RENNER: VACANZE, LIBRI ED EXPO? OFFRE L’AZIENDA I dipendenti Renner Italia continueranno a sorridere. L’azienda che produce vernici per legno a Minerbio (BO) nell’ultimo triennio ha distribuito 8.450 euro in più a ognuno dei suoi collaboratori. Più di una quindicesima mensilità. Nel nuovo contratto integrativo vengono convintamente rilanciate le politiche a favore dei propri lavoratori, che potranno arrivare a mettersi in tasca ogni anno fino a 3.350 euro in più rispetto alle quattordici buste-paga. Ecco i punti chiave dell’accordo: ogni dipendente Renner Italia dal 2015 (per sempre) riceverà un importo pari a 1.150 euro lordi a prescindere dall’andamento aziendale e dal raggiungimento di altri obiettivi, mentre fino al 31 dicembre 2014 il premio era proporzionalmente legato al conseguimento degli utili. E mentre il cuneo fiscale e il costo della vita continuano a scarnificare le buste-paga dei dipendenti, l’azienda di Minerbio ha avviato una nuova stagione del welfare aziendale. Le famiglie dei dipendenti fruiranno di un bonus di 500 euro netti con cui potranno essere acquistati beni e servizi. Non solo l’asilo, la scuola e la farmacia, ma anche pacchetti vacanze, libri, buoni benzina, musica su Apple Store, coupon Amazon. E ancora: biglietti per il cinema, per Expo 2015, per eventi sportivi, ecc. Ogni collaboratore Renner avrà a disposizione un account online e potrà gestire i propri 500 euro direttamente dallo smartphone o dal proprio pc. Altri 600 euro lordi arriveranno al taglio di alcuni traguardi cui l’azienda tiene particolarmente, tra cui la maratona antispreco (contenimento della bolletta energetica, smaltimento dei rifiuti in proporzione ai chilogrammi di vernice prodotta, attenzione ai materiali di consumo e così via). Come sottolinea l’azienda in una nota, “se Renner Italia è un’azienda in costante crescita è merito delle donne e degli uomini che la compongono”. Tra il 2012 (fatturato 68 mln di euro) e il 2014 (fatturato 88,5 mln di euro), grazie all’ottimo trend economico, l’impresa ha assunto 67 unità a tempo indeterminato (+17 il saldo degli occupati nel 2015). Nello stesso arco temporale, attraverso gli accordi contrattuali di secondo livello, a Minerbio sono stati distribuiti 8.450 euro per ciascun dipendente. Anche nel triennio 2015-2017 l’accordo integrativo include un premio legato ai risultati, variabile da 800 a 1.100 euro. Portando a casa un accordo che prevede un consolidato di 1.150 euro, un portafoglio welfare di 500 euro, un premio qualità di 600 euro e un ulteriore bonus tra gli 800 e i 1.100 euro legato all’andamento economico, le lavoratrici e i lavoratori Renner Italia raccolgono i frutti dell’impegno quotidiano e guardano con ottimismo al futuro. IL COMUNALE: UN “GIOVANE” TEATRO DI 252 ANNI Il Comunale di Bologna è un teatro storico che ancora beneficia degli accorgimenti tecnici adottati nel 1763 dal suo progettista Antonio Galli Bibiena per favorirne quell’acustica che tanti teatri del mondo invidiano: il segreto è nella volta a campana della platea, che riproduce la cassa di risonanza di un violoncello, così che ogni spettatore abbia la sensazione di trovarsi all’interno di uno strumento musicale. Il Teatro Comunale di Bologna, uno dei dieci teatri più importanti d’Italia, è al centro della vita culturale della città per la posizione centrale vicina all’Università, alla Pinacoteca, all’Accademia di Belle Arti e soprattutto al Conservatorio di Musica intitolato a Giovan Battista Martini, che fu maestro di Mozart, in cui si formarono numerosi importanti musicisti come Gioachino Rossini e Gaetano Donizetti. Con la sua grande orchestra, il coro e i tecnici specializzati nei vari mestieri del teatro e impegnati sia in palcoscenico sia nei laboratori di scenografia e sartoria, il maggior teatro della città produce ogni anno circa 100 spettacoli d’opera e balletto, musical e concerti sinfonici eseguiti anche presso la sede distaccata dell’Auditorium Manzoni. Un obiettivo che sta molto a cuore al Teatro di Bologna è la crescita culturale della comunità con un’attenzione particolare alle nuove generazioni: una finalità istituzionale che la Fondazione realizza con numerose manifestazioni e iniziative che arricchiscono l’offerta formativa delle scuole di tutta la Provincia e tutela il diritto d’accesso alla cultura, aprendo le porte del teatro anche alle fasce sociali più deboli e alla cittadinanza con concerti sinfonici e recital gratuiti presso i quartieri e nelle scuole. Ma la platea del Teatro Comunale è molto più ampia: trasmissioni radiofoniche e televisive realizzate in collaborazione con i network nazionali ed europei diffondono regolarmente le produzioni liriche e sinfoniche; a questo si aggiungono le trasmissioni in live streaming, realizzate insieme a partner tecnici come Magazzini Sonori, Accademia Nazionale del Cinema di Bologna, Lepida e Cineca. fare 45 Per soddisfare la crescente domanda formativa e la convinzione che un approccio diretto alla pratica musicale fornisca ai giovani il migliore stimolo per un ascolto consapevole della musica ha dato origine, nel 1997, al Coro di Voci Bianche e, nel 2015, alla Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna. Queste realtà sono impegnate nella programmazione della stagione e presenti attivamente nelle attività artistiche del teatro. (Per maggiori informazioni: www. tcbo.it). © RIPRODUZIONE RISERVATA TECNOFORM, 50 ANNI “ON THE ROAD” Mezzo secolo, per cominciare. Tecnoform, l’azienda di Crespellano (BO) specializzata nella fornitura di arredi nel settore del veicolo ricreazionale, compie 50 anni. Nel 1965 Federico Kerkoc ebbe l’idea visionaria di iniziare a produrre, in modo industrializzato, interni per veicoli per il tempo libero, come camper e caravan, mentre il settore stava ancora muovendo i primi passi, gli arredi erano assemblati in maniera artigianale e lo stile era scarsamente tenuto in considerazione. Fu un’intuizione geniale, e infatti l’azienda si sviluppò rapidamente. Dopo aver consolidato le proprie competenze nell’ambito della progettazione, del design e dell’industrializzazione di processo nel corso degli anni 70 e 80, la Tecnoform è cresciuta costantemente fino ad oggi. La qualità delle realizzazioni e un know-how esclusivo l’hanno portata a diversificare con successo le sue attività anche nel settore dei mobili per la nautica e dell’arredo di lusso. Oggi conta 150 dipendenti a cui si somma un indotto di altrettante persone, e un fatturato di circa 23 milioni di euro. Uno dei punti di forza è l’export, che ha raggiunto quota 95%, di cui il 60% in Europa e il 40% in Usa e Australia. “È per noi una grossa soddisfazione festeggiare questi 50 anni - spiega Roberto Kerkoc, consigliere di amministrazione di Tecnoform - e in particolare lo è per il nostro socio fondatore, la Signora Pelloni, che ancora oggi opera insieme a me ed ai miei fratelli per la crescita e gli obiettivi che l’azienda deve perseguire. Il mercato italiano non dà ancora segni di ripresa ma vediamo una forte ripartenza sia sul mercato tedesco sia su quello degli Stati Uniti e dell’Australia che sono trainanti per la nostra attività. Senza un gruppo di lavoro coeso e di collaboratori fortemente motivati, questo non sarebbe stato possibile”. L’azienda è particolarmente attenta all’impatto ambientale, infatti svolge periodicamente attività di auditing energetico che stimolano interventi migliorativi per la riduzione dei consumi. Tre esempi fra tanti sono: il recupero a fini energetici degli scarti di produzione a base legno, la riqualificazione delle coperture che 46 fare ha portato ad un miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, e la realizzazione, tra il 2010 e il 2012, di impianti fotovoltaici che coprono oltre l’80% del fabbisogno di energia elettrica del sito produttivo. L’energia elettrica prodotta dai fotovoltaici consente di evitare emissioni di CO2 pari a 2.174.000 kg/anno. Tecnoform inoltre è impegnata in un importante investimento in ricerca, per la realizzazione di arredi tecnologici che pesino fino al 40% in meno rispetto a quelli utilizzati oggi per barche, navi, aerei e caravan, in un’ottica di grande risparmio sui consumi di carburante. fare 47 ICT, motore per l’innovazione rubrica a cura di ReteICT L’INNOVAZIONE ICT, “CUORE” DEL METODO UMIQ Innovazione e qualità sono gli obiettivi primari del metodo UMIQ (Unindustria Metodo Innovazione Qualità), ma tra le 7 aree che devono essere analizzate per valutare la propensione dell’azienda all’innovazione riveste particolare importanza la Gestione dell’informazione, che ha lo scopo di esaminare tutto ciò che riguarda il Sistema Informativo Aziendale, e più in generale la situazione ICT dell’impresa (ICT – Information and Communication Technology), con uno schema che rappresenta, specialmente per le PMI, un’inversione della prospettiva, laddove spesso si tende a considerare il complesso hardware-software come un mero supporto alle attività quando non anche un “male necessario”. La check-list che viene utilizzata per la valutazione, di cui è anche disponibile una versione “light” che può essere utilizzata on-line (www.umiq.it), non si limita a considerare la presenza del cosiddetto “gestionale”, e quindi il supporto informatico alle funzioni di contabilità, fatturazione, magazzino, ma anche di tutti gli altri strumenti applicativi che lo sviluppo tecnologico ha reso disponibili, e accessibili, negli ultimi 20 anni, come ad esempio il CRM, il MES, l’mrp, i portali web, l’utilizzo di terminali wireless per la lettura dei bar code, e via dicendo. Uno degli aspetti interessanti del metodo UMIQ per la parte ICT è il fatto di considerare tutte le aree aziendali, verificando non solo la presenza di opportuni strumenti applicativi, ma anche come essi vengono usati in relazione agli obiettivi prefissati. Questo approccio “globale” comporta automaticamente una particolare attenzione verso l’integrazione e l’interazione fra i vari software presenti in azienda, oggi rese molto più semplici dalle tecnologie disponibili rispetto a quanto avveniva anche solo 15 anni fa, quando gli standard e i protocolli di comunicazione erano molto meno sviluppati. Come recentemente descritto nel primo corso per esperti UMIQ tenutosi presso la Fondazione Aldini Valeriani (http://www.fav.it/formazione-manageriale-metodo-umiq-unindustria-bologna), il modello UMIQ enfatizza la necessità di una gestione dell’informazione strutturata in tutte le aree, e non solo in quelle tradizionalmente coperte dal già citato “gestionale”. Anche le aree Produzione, Vendite, Progettazione, R&D, Qualità, devono essere dotate di appositi strumenti che interagiscono fra loro. Proprio per aiutare gli imprenditori in questo percorso di informatizzazione globale, Unindustria ha da poco reso disponibile un nuovo strumento (a cui si accede dal portale www.umiq.it) che consente alle imprese di valutare, anche in completa autonomia, la rispondenza della propria organizzazione ai principali criteri che sono oggi necessari per favorire efficienza e competitività. Per la parte di Gestione dell’informazione reteict ha inoltre messo a disposizione delle aziende un ulteriore strumento gratuito, accessibile all’indirizzo www. 48 fare checkupimpresa.it, che consente di effettuare una valutazione complessiva del Sistema Informativo Aziendale prendendo in considerazione, per ogni area applicativa, non solo la presenza o meno di appositi strumenti software, ma anche il loro grado di adeguatezza e di utilizzo, e producendo, al termine della valutazione, un report che evidenzia le aree di criticità o debolezza. In definitiva il metodo UMIQ e il “Check Up” di reteict hanno una doppia utilità: possono aiutare l’imprenditore a prendere coscienza di questa condizione oppure, se già ne è consapevole, a fornirgli spunti concreti per migliorare il Sistema ICT e l’organizzazione della propria azienda. Ing. Pier Alberto Guidotti Analysis s.r.l. – www.qualiware.it ReteICT è una associazione di imprese del settore ICT promossa da Unindustria Bologna Aiutiamo le aziende ad avere successo attraverso la migliore gestione del capitale umano. Somministrazione lavoro Ricerca e selezione del personale Consulenza nella riorganizzazione aziendale Formazione Outplacement Aiutiamo le aziende successo attr BOLOGNA via Massarenti, 260 - tel. la051.6492903 migliore gestione IMOLA via P.Galeati, 45 - tel. 0542.20502 del capitale fare 49 Somministrazione lavoro Previdenza Salute Benessere io scelgo CAMPA Scopri i vantaggi della Convenzione Unindustria Bologna per tutelare la salute della tua famiglia. Per info e approfondimenti: Ufficio Adesioni CAMPA: Ref. Giusy De Vitis T. 051 6490098 - [email protected] Ufficio Fondo Sanitario: [email protected] SEDE CENTRALE 50 fare Via Luigi Calori 2/G 40122 Bologna Tel. 051 230967 - 269967 Fax 051 6494012 www.campa.it CAMPA Mutua Sanitaria Integrativa opera dal 1958 a Bologna per garantire copertura sanitaria a liberi professionisti, lavoratori autonomi e le loro famiglie. Riserva speciali agevolazioni per la categoria degli imprenditori Soci Unindustria. Da diversi anni CAMPA propone formule di copertura sanitaria collettiva per dipendenti aziendali. Convenzionata con tutte le più qualificate strutture sanitarie private e pubbliche bolognesi, oltre al rimborso delle spese mediche garantisce assistenza diretta senza anticipo della spesa per interventi chirurgici, parto, visite e prestazioni specialistiche diagnostiche, cure odontoiatriche facilitando l’accesso alle cure e alla prevenzione. La proposta di CAMPA per Unindustria si fa in tre! LA COPERTURA PER L’IMPRENDITORE E LA SUA FAMIGLIA COPERTURE SANITARIE COLLETTIVE PER I DIPENDENTI AZIENDALI PER LA TUTELA DELLA SALUTE IN CASO DI NON AUTOSUFFICIENZA Coperture ad adesione volontaria per i titolari di Impresa e il loro nucleo familiare. Possibilità di scegliere tra diverse formule: Assistenza Più Il giusto mix di copertura tra rischi per interventi e prevenzione diagnostica Assistenza Più Smart Family Per i nuclei familiari giovani con figli Assistenza Oro Per chi vuole avere il massimo della copertura. Massimale illimitato per i Grandi Interventi Chirurgici. Condizioni di accesso vantaggiose, assistenza a vita intera e contributi fiscalmente detraibili. Coperture riservate ai Dipendenti delle Imprese associate. Pensare al proprio futuro quando si è attivi è una saggia scelta di previdenza. CAMPA per le Aziende associate Unindustria Bologna ha realizzato una copertura che garantisce il rimborso per le spese socioassistenziali legate alla non autosufficienza. Con poche decine di euro all’anno si può alimentare un fondo in grado di garantire un aiuto concreto per Assistenza infermieristica o alla persona, domiciliare o in strutture dedicate, ausili, presidi, riabilitazione e fisioterapia. Abbinabile alla copertura fare 51 sanitaria. Fiscalmente deducibile. Tre livelli di protezione con importi e prestazioni crescenti. > Interventi Chirurgici > Alta Specializzazione Diagnostica > Prestazioni Specialistiche > Visite Mediche > Rimborso Ticket > Pacchetto maternità e gravidanza > Odontoiatria Prevenzione e Cure > Terapie riabilitative > Trasporto e assistenza medica I contributi sono deducibili sia per l’azienda sia per il dipendente e i suoi familiari. 52 fare farete fare 53 Fotografie di Giacomo Maestri, Francesca Aufiero e Lorella Luccarini farete Farete dà la carica e Bologna si riscopre sempre più attrattiva di Marco Taddei S i è chiusa con la cifra record di oltre 14.000 presenze (+8% rispetto al 2014) la quarta edizione di Farete, la due giorni promossa e organizzata da Unindustria Bologna, con la collaborazione di Legacoop Bologna, che lunedì 7 e martedì 8 settembre ha riunito sotto lo stesso tetto - quello dei padiglioni 15 e 18 di BolognaFiere - oltre 600 imprese espositrici di tutti i settori merceologici, per un totale di 900 stand, che hanno occupato una superficie espositiva di 20.000 metri quadri. Anche quest’anno a dare il via alla manifestazione è stata l’Assemblea Generale di Unindustria Bologna, dedicata al tema de “L’Italia nella sua luce migliore”, che ha fatto registrare più di 2.000 presenze in platea. Una luce che è stata simbolicamente accesa dal Presidente Vacchi quando, al termine dell’Assemblea, ha inaugurato Farete illuminando le 50 lampade della mostra “Italiana Light”, la prestigiosa e unica collezione dedicata alla storia del design italiano dell’illuminazione domestica costituita da 50 esemplari originali d’epoca, rari e non più in produzione, che dopo essere stata presentata negli ultimi anni a Bangkok, Hong Kong, Shanghai, Taipei e in altre location internazionali è stata ospitata nella due giorni di Farete. I lavori dell’Assemblea, come da tradizione, sono stati aperti dalla relazione del Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, dopo di che si sono alternate sul palco le testimonianze dei protagonisti degli investimenti più importanti e non bolognesi realizzati negli ultimi mesi sul nostro territorio: Stephan Winkelmann, Pre- 54 fare sidente e AD di Automobili Lamborghini; Eugenio Sidoli, Presidente e AD di Philip Morris Italia; Alessandro Corrente, Vicepresidente Divisione Stand-Alone e AD di Danfoss Power Solutions Italia; Erwin Rauhe, Vicepresidente e AD di Basf Italia; Massimo Romani, Direttore Generale di Alcisa Italia. Al termine di questa “staffetta” la parola è passata a Marco Astorri, Presidente di Bio-on, che ha dato un’anticipazione delle nuove frontiere dell’imprenditoria innovativa prima delle conclusioni dell’Assemblea, affidate al Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Dal pomeriggio di lunedì, poi, il sipario si è aperto sul “teatro” di Farete con una serie di incontri b2b, appuntamenti ed eventi che rappresentano il cuore pulsante della manifestazione. Oltre 40 i workshop tematici che hanno animato il calendario dei due giorni in cinque sale diverse, mentre più di 200 imprese del territorio hanno incontrato i 65 buyers provenienti da 25 Paesi (Germania, Svizzera, India, Cina, Singapore, Malesia, Kazakistan, Ucraina, Russia, Fin- fare 55 landia, Tailandia, Angola, Sud Africa, Nigeria, Kenya, Turchia, Polonia, Danimarca, Estonia, Lettonia, Vietnam, Stati Uniti, Hong Kong, Slovenia e Repubblica Ceca) nell’area dell’International Club. Il taglio del nastro da parte del Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, e dell’Assessore alle attività produttive della Regione Emilia-Romagna, Palma Costi, ha inaugurato poi una delle principali no- 56 fare vità dell’edizione 2015 di Farete, la Food Agorà. Un’area interamente dedicata al mondo del food e appositamente attrezzata nella quale le delegazioni internazionali, gli espositori e i visitatori hanno potuto degustare i prodotti enogastronomici del territorio preparati al momento dalle aziende che hanno aderito al progetto, organizzato in sinergia con Expo e realizzato grazie a un contributo della Regione Emilia-Romagna. La due giorni dedicata alle imprese è proseguita alle 16 di lunedì quando si è rinnovato l’appuntamento con Farete Talk, il TEDx delle idee talentuose che ha visto salire sul palco principale la ricercatrice Camilla Coletti, gli imprenditori Roberto Spano e Mary Franzese, il filantro-imprenditore Marcello Palazzi e la manager Claudia Carli. Tra i numerosi incontri anche un momento di approfondimento dedicato alla consegna dei diplomi ai nuovi esperti Umiq (Unindustria, Metodo, Innovazione e Qualità) con Gianmarco Biagi (board Umiq), Roberto Ricci Mingani (Regione Emilia Romagna), Massimo Balzani (Unindustria Forlì), Enrica Bonzani (FAV). La mattina di martedì 8 è stata invece interamente incentrata sul mondo della scuola con la presentazione di tutti i progetti dedicati alla formazione promossi da Unindustria Bologna, tra i quali “Eureka! La postazione di RadioImmaginaria a Farete 2015 Funziona!” e “La tua idea di Impresa”, e la premiazione di “Industriamoci - apertaMente cultura tecnica”. Un momento che ha coinvolto 285 ragazzi provenienti da tutti i gradi scolastici, dalle elementari alle superiori, e un pubblico di 600 persone. Anche quest’anno, poi, la voce dei giovanissimi è arrivata a Farete attraverso i ragazzi di Radioimmaginaria, la prima e unica radio di adolescenti in Italia, nata a Castel Guelfo (BO), che hanno raccontato dal loro punto di vista l’intera manifestazione. Infine, è toccato come di consueto ai Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna chiudere la due giorni con l’evento “Capitani d’impresa, fari per la società. La strada dell’imprenditoria illuminata”. Un importante momento di riflessione aperto dal saluto del Presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna, Enrica Gentile, a cui hanno partecipato il sociologo Franco Ferrarotti, il Presidente delle Cantine Ferrari, Matteo Lunelli, il Presidente e AD di Piquadro, Marco Palmieri, e il Presidente di Fervi, Roberto Tunioli. L’ultimo intervento dal palco è stato quello del Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, che con il suo saluto finale ha chiuso l’edizione 2015 di Farete. ABBIAMOUN SOLOOBIETTIVO: NONFERMARCIMAI. // servizi di logistica integrata // trasporti terrestri, marittimi ed aerei // spedizioni groupage e full load import ed export da e per tutte le maggiori destinazioni europee // servizio giornaliero groupage import/export da/per: Barcellona, Madrid, Parigi, Colonia e Düsseldorf, Stoccarda // distribuzione e ritiri in Italia con un proprio network // deposito doganale allo stato estero // magazzini di temporanea custodia doganale // consulenza e assistenza doganale // fashion service: trasporto, ricondizionamento, stoccaggio e gestione del magazzino di capi appesi, dal campionario alla distribuzione ® ITALSEMPIONE S.p.A. Spedizioni Internazionali Filiale di Campogalliano Viale Italia, 1 // 41011 Campogalliano (MO) tel: +39.059.852611 // fax: +39.059.852645 e-mail: [email protected] www.italsempione.it fare 57 studiodiade.com Percorriamo ogni giorno migliaia di chilometri e raggiungiamo ogni destinazione. Da oltre 60 anni operiamo nel mondo del farmaco con l’obiettivo di contribuire alla salute dell’uomo. Dalla nostra Ricerca sono nati farmaci apprezzati e utilizzati in molti paesi del mondo: un vanto non solo di Alfa Wassermann ma per tutta la Ricerca italiana, oggi più che mai impegnata sul piano della competitività internazionale. 58 fare Alfa Wassermann e le sue consociate fanno parte del Gruppo Alfasigma assemblea Da Lamborghini ad Alcisa, i protagonisti dei grandi investimenti sul territorio ospiti dell’Assemblea Generale di Unindustria “Bologna? Nulla da invidiare alla Germania” di LG I l sistema produttivo di Bologna non ha nulla da invidiare alla Germania, e la pubblica amministrazione è attenta alle esigenze delle imprese”. Nel capoluogo emiliano-romagnolo inoltre, un imprenditore può trovare “le migliori competenze”, ma anche “la tecnologia, la buona logistica, le forze locali”. A testimoniarlo sono gli stessi protagonisti dei principali investimenti sul territorio bolognese, che lo scorso 7 settembre sono saliti sul palco dell’Assemblea pubblica di Unindustria Bologna per illu- “ strare nel dettaglio i progetti futuri e condividere con la platea di Farete le ragioni che li hanno spinti a scegliere la città delle Due Torri. È il caso di Lamborghini, dove gli attuali 80 mila metri quadri di superficie produttiva, come ha spiegato l’amministratore delegato Stephan Winkelmann, diventeranno presto 150 mila. Negli ultimi cinque anni sono stati investiti 400 milioni di euro; ma per il lancio di un suv extralusso, sul mercato dalla seconda metà del 2018, si farà di più, con 500 nuove assunzioni. Il colosso di Sant’Agata Bolognese (gruppo Volkswa- gen) è una delle tante realtà che ha testimoniato il forte legame che unisce la grande imprenditoria col nostro territorio. Ieri, oggi, anche domani, perché, ha proseguito Winkelmann, “negli ultimi anni abbiamo investito oltre il 20% del fatturato in ricerca e sviluppo”. La sfida sarà quella di rendere affascinante il marchio anche in una categoria di auto, il suv appunto, che per Lamborghini rappresenta una novità (“Il mercato si aggirerà sui 20mila pezzi – ha sottolineato Winkelmann –, noi vogliamo restare tra le 3 mila e le 4 mila unità”), ma che trova un mercato in crescita in tutte le fare 59 BIO-ON: LA PLASTICA DEL FUTURO È MADE IN BOLOGNA Innovare guardando al passato. Perché in fondo Marco Astorri non ha fatto altro che realizzare il Pha, la molecola descritta nel 1926 dal biologo francese Maurice Lemoigne. È così che la sua Bio-On di Minerbio (Bo) è diventata l’azienda rivelazione nel settore della “plastica pulita”. I numeri sono confortanti: “La capitalizzazione è passata da 66 milioni di euro dell’ottobre 2014 a oltre 200. – ha spiegato Astorri intervistato da Andrea Cabrini durante l’Assemblea Generale di Unindustria Bologna – Chi all’epoca ha investito mille euro, oggi ne ha 5 mila”. Il segreto sta tutto nella capacità di alimentare dei batteri con scarti agricoli: “Diventa poliestere, ma è totalmente naturale”. Biologico, appunto. Astorri ci pensò la prima volta quando si trovò di fronte al problema dello smaltimento degli ski-pass, che la sua stessa azienda produceva: “Ho pensato: dobbiamo cercare la plastica del futuro. Non era facile, perché sono un imprenditore, non uno scienziato”. L’ha trovato. E quello degli ski-pass è passato da essere il problema, a uno dei tanti risolti, perché il nuovo materiale “si può inserire in prodotti industriali già regioni del mondo: dalla Cina all’Europa agli Stati Uniti. Anche Philip Morris ha scelto l’Emilia: esistenti”. Le proprietà della nuova plastica sono assolutamente le stesse di quella comune, però è biologica. E lo stesso scarto agricolo, che ha comunque un costo per essere smaltito, si è trasformato nel combustibile di una innovazione made in Bologna. le imprese”. Sul palco di Farete, il microfono è passato ad Alessandro Corrente, amministratore delegato di Danfoss Power Solutions Italia. È stato lui a spiegare la “delocalizzazione al contrario” (o reshoring), di Turolla, azienda attiva nel settore delle pompe oleodinamiche: a giugno ha annunciato la cessione Stephan Winkelmann, Automobili Lamborghini Zola Predosa per il centro di formazione (o “Training center”, ma il discorso non cambia), Crespellano per il sito produttivo vero e proprio, che a pieno regime darà lavoro a 600 persone. Il presidente e amministratore delegato, Eugenio Sidoli, ha aperto un ventaglio di buone ragioni che hanno spinto il marchio delle sigarette a prendere residenza nel Bolognese: “Il mercato italiano è nella top 5 mondiale, non potevamo non tenerlo in considerazione. Poi qui vicino c’è un distretto biomedicale importante, ci servirà per portare i nostri consumatori verso prodotti a rischio ridotto”. Ma, soprattutto, “il sistema produttivo di Bologna non ha nulla da invidiare alla Germania, e la pubblica amministrazione è attenta alle esigenze del- 60 fare Eugenio Sidoli, Philip Morris Italia dello stabilimento slovacco (a un suo fornitore) per scegliere Castel San Pietro. A prima vista, date le differenze di costo della manodopera (e non solo), poteva sembrare un controsenso, e convincere la proprietà – danese – non è stato semplice. Ma la scelta ha un suo perché: “Bologna è uno straordinario distretto nell’area idraulica – ha spiegato Corrente –. Abbiamo creato nuovo slancio, per noi e non solo. Il nostro investimento di sei milioni di euro ha prodotto un indotto di altri sei milioni”. Nessun ta- glio al personale, ha assicurato: i lavoratori del sito di Villanova sono stati riqualificati e andranno a Castenaso; il fornitore che ha preso la fabbrica slovacca (“dove realizzerà per noi innovazioni meccaniche”) ha tenuto 70 lavoratori su 80, i più formati. A raccogliere il testimone, davanti al pubblico del padiglione 18, è stato Erwin Rauhe, amministratore delegato di Basf Italia, azienda chimica leader nel mondo. Deve esserci anche una chimica in grado di unire il suo marchio all’Emilia-Romagna, dove la storia è iniziata sei anni fa e promette bene: “Il sito di Pontecchio è il più grande tra quelli che abbiamo in Italia – ha affermato –. Qui stiamo trasferendo tutte le attività sugli additivi plastici che avevamo in Germania e Svizzera”. Il motivo è presto detto: “Ci sono le migliori competenze”, al punto che “dal 2011 a oggi abbiamo investito 10 milioni di euro all’anno. Sarà il nostro cen- Alessandro Corrente, Danfoss Power Solutions Italia Erwin Rauhe, Basf Italia tro di eccellenza”. Il direttore generale di Alcisa Italia, Mas- simo Romani, insaporisce la riflessione su territorio e imprese. Perché vale la pena investire qui? Il primo motivo è quello più sentimentale. “La mortadella da sempre è in connubio con questa città”. Vero, ma i bilanci poi non si fanno con le emozioni, e per scegliere di investire servono ottimi motivi economici. Ci sono eccome, ha assicurato Romani: “Intendiamo inserire una serie di prodotti nuovi, a partire da nuovi snack salati. Poi vorremmo aprire lo stabilimento di Zola ai bolognesi, creando un punto di ristoro nel quale poter SQUINZI: “SIAMO ESEMPIO TANGIBILE DELL’ITALIA NELLA SUA LUCE MIGLIORE” “Presidente Vacchi, la forza e le potenzialità dell’Italia sono tutte nella tua relazione: il nostro amato Paese ha enormi capacità ed energie positive per liberare le quali ogni giorno tutti noi lavoriamo sodo”. Ha aperto così il suo intervento sul palco di Farete il Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, a cui erano affidate le conclusioni dell’Assemblea Generale di Unindustria Bologna. Dopo aver ricordato con orgoglio come Confindustria sia “un esempio chiaro e tangibile dell’Italia nella sua luce migliore, una risorsa preziosa - direi fondamentale - per il Paese oltre che per tutti gli Associati che le danno vita e ragione di esistere”, il numero uno degli industriali si è rivolto alla platea degli imprenditori bolognesi evidenziando l’importante ruolo dell’Associazione che è “metodo da seguire per il Paese quando, come qui, persegue con lungimiranza, coraggio e convinzione la strada di aggregazione ed efficienza indicata dalla Riforma Pesenti, votando all’unanimità la fusione con Modena e Ferrara”. Il leader di Confindustria si è poi concentrato sull’importanza del rapporto tra forze produttive e collettività, plaudendo all’iniziativa di Unindustria Bologna che ha dedicato “risorse importanti a progetti per la comunità locale, rendendo ancora più stretta l’alleanza tra imprenditori e società tutta e diventando ancora di più punto di riferimento del territorio. Non è questione di marketing o di immagine, ma di sostanziale passione civile che muove noi imprenditori”. Analizzando gli scenari economici il Presidente Squinzi ha osservato come si debba andare avanti con le riforme per sfruttare la finestra di opportunità e far ripartire il Paese: “Nella prima metà del 2015 il PIL è cresciuto in territorio positivo, un dato importante che ci dà fiducia e speranza, segnale di una svolta dopo tanti anni di arretramento profondo. Ma sono numeri che ancora non ci soddisfano, perché non sufficienti rispetto alle necessità di ricostruire il sistema produttivo e di dare risposta alla grande fame di lavoro”, ha aggiunto. “L’ho già detto molte volte, ma lo ripeto e lo ripeterò finché avrò fiato: non c’è futuro senza impresa, non c’è ripresa senza impresa e non c’è PIL senza industria. Questi sono punti fermi da cui non si può prescindere se si vuole davvero rilanciare il Paese. E mi viene da aggiungere: ora o mai più”, ha concluso il Presidente di Confindustria. chiacchierare, magari di affari, davanti a un bel piatto di salumi”. Nelle parole dell’Ad di Alcisa Italia, la sensazione di essere usciti “da un triennio non facile”. Grazie “alla collaborazione con le istituzioni locali – ha aggiunto – siamo passati alla fase due”. Un rilancio che ha visto la storica azienda entrare Massimo Romani, Alcisa Italia nel gruppo Gsi (Grandi salumifici italiani), in compagnia di brand come Casa Modena e Senfter. “A Bologna abbiamo trovato quello che era necessario – ha concluso Romani –. Tecnologia, buona logistica, forze locali, persone che ci hanno dato una mano nel momento del bisogno”. Ingredienti con i quali Alcisa si sta già preparando a tagliare il traguardo del 2016, quello dei 60 anni di attività. Da festeggiare con più gusto. Sopra: il Presidente Squinzi e il Presidente Vacchi consegnano la targa per i 120 anni di Farmac Zabban Sotto: il Presidente Squinzi premia Basf per i 150 anni di attività fare 61 G H I B L I LA MENTE DICE SÌ IL CUORE DICE ASSOLUTAMENTE SÌ. MASERATI GHIBLI. A PARTIRE DA 68.000 €* LA NUOVA MASERATI GHIBLI È EQUIPAGGIATA CON UNA GAMMA DI AVANZATI MOTORI 3 LITRI DOTATI DI CAMBIO AUTOMATICO ZF A 8 RAPPORTI, INCLUSO IL NUOVO PROPULSORE TURBODIESEL. DISPONIBILE ANCHE CON IL SISTEMA A TRAZIONE INTEGRALE Q4. Via San Donato, 3/2 Quarto Inferiore, Bologna Phone: 051 603 9271 www.dealers.maserati.com/dealers/it/it/bluvanti/ GARANZIA DI TRE ANNI A CHILOMETRAGGIO ILLIMITATO 62 fare VALORI MASSIMI (GHIBLI DIESEL): CONSUMO CICLO COMBINATO 5.9 L/100 KM. EMISSIONI CO2: 158 G/KM. *PREZZO CHIAVI IN MANO, IPT ESCLUSA RIFERITO ALLA VERSIONE DIESEL. PREZZO DI LISTINO AL 01.01.2015 Fanpage BluVanti Bologna - Concessionaria Maserati assemblea Siamo in marcia per la risalita. Ora è il momento delle sfide vere. di Alberto Vacchi* *Pubblichiamo alcuni passaggi della relazione presentata durante l’Assemblea Generale 2015 N egli ultimi 18 mesi sono arrivate a tutti le notizie di nuovi insediamenti industriali nel nostro territorio, di importanti espansioni di gruppi di rilevanza internazionale. Sono realtà non bolognesi nell’azionariato ma che credono, come noi, in Bologna. Investitori che, dai quartier generali tedeschi, americani, canadesi, alto atesini, hanno dato luce verde a piani industriali scommettendo sul nostro territorio metropolitano. Il fatto che si manifesti una capacità dei nostri territori di attirare flussi di capitali esteri ci deve far riflettere: il nostro contesto manifatturiero, ricco di saperi, di capacità di fare, può essere una leva straordinaria per la crescita, un modello ancora credibile per chi vuole investire in qualità e innovazione. Una bolla di risparmio vaga per i continenti e cerca opportunità di investimenti più stabili di quanto il mondo finanziario di per sé possa offrire. Noi ci dobbiamo candidare, farci conoscere, dare l’immagine reale delle nostre abilità, che non sono singole per definizione ma legate ad un territorio e alle persone che lo abitano, con i differenti ruoli. Ma se il percorso per gli investimenti diretti non sarà facilitato, e soprattutto se non ci sarà complicità tra gli attori del territorio e le imprese, i sindacati, il mondo bancario, le istituzioni con politiche appropriate, questa tendenza si invertirà. Noi abbiamo continuato ad investire, ad organizzarci e, dove possibile, a crescere. D’altronde se non avessimo fatto questo non avremmo superato la crisi; la resistenza passiva sui mercati non paga, bisogna esserci e stare in prima fila. In tema di investimenti, la nostra Associazione si è dedicata in modo importante alla città, impegnando un milione di euro dalle risorse e altrettanto come contributo delle singole imprese. Segnali positivi dalle nostre imprese Nel nostro territorio ci sono segni positivi di cui tener conto, soprattutto per rigenerare la fiducia nel fare. L’aumento del Pil nel primo trimestre interrompe una lunga fase ciclica sfavorevole, non si tratta di risultati entusiasmanti ma di un’inversione di tendenza certamente sì. Si osserva un’accelerazione delle esportazioni e della domanda interna, e anche un rialzo della spesa delle famiglie, soprattutto per beni durevoli, e collegato alle migliori prospettive del reddito disponibile, la dinamica degli investimenti è tornata positiva. In questo contesto di ripresa, è sempre più visibile la differente capacità di risposta alle opportunità delle imprese innovatrici rispetto a quelle statiche, arroccate su strategie industriali ormai superate, anche se alla base di storie di successo. Nel 2014 le imprese che hanno innovato, investendo in ricerca, cercando nuove strade, hanno visto mediamente crescere il fatturato dell’1,2%, performance analoga a quella delle aziende esportatrici. Si riscontra invece un andamento sotto lo zero per le realtà meno dinamiche. Secondo i programmi delle imprese per il 2015, gli investimenti dovrebbero tornare a crescere per la prima volta dall’inizio della crisi del debito sovrano. Ma l’incremento sarà concentrato soprattutto nelle imprese che esportano e che innovano. fare 63 Gli attori delle nostre imprese L’indagine sui bilanci delle famiglie della Banca d’Italia sul 2014 indica che il bonus fiscale per i redditi medio-bassi sarebbe stato consumato per circa il 90%. Per rimuovere gli ostacoli allo sviluppo del Paese è stata avviata un’azione di riforma, riconosciuta a livello internazionale da istituzioni e mercati. Per non deludere le aspettative di cambiamento, occorre allargarne lo spettro e accelerarne l’attuazione, anche con politiche di supporto regionale. E non possono accettarsi giustificazioni motivate dal taglio dei fondi. Ci sono in Europa importanti provvidenze anche su questo comparto, ma dobbiamo essere capaci di intercettarli e accorti nel gestirne l’impiego. Ma il tema centrale per le nostre famiglie resta quello dell’occupazione. L’incertezza logora le persone ed il tessuto sociale; solo l’impresa che cresce e che nasce può dare soluzione a questo problema. Dopo quattro semestri di calo consecutivo, l’occupazione lo scorso anno ha smesso di diminuire; sono cresciuti i contratti a tempo determinato, trainati dalla domanda di impiego delle imprese più coinvolte dall’espansione dell’export. La manifattura, per esempio, ha visto crescere le ore lavorate ed è quindi sceso il ricorso alla cassa integrazione (-7,5% di ore auto- 64 fare rizzate). Tra il 2011 e il 2014 a fronte di una perdita di circa 300mila posti di lavoro le persone in cerca di impiego sono aumentate di oltre un milione; sono per lo più donne e giovani che, per far quadrare i bilanci familiari, si sono rimessi in cerca di lavoro. A preoccupare però è il numero dei disoccupati di lunga durata (oltre due anni). Nel 2014 il numero è ancora cresciuto, giungendo a costituire oltre il 60% delle persone in cerca di una occupazione. Sono uomini e donne, non più giovani, ancora troppo lontani dai termini pensionistici che difficilmente troveranno lavoro. Su questo problema, la nostra Regione, da sempre innovatrice nel sistema del welfare sociale, deve darci una prova di creatività e attenzione al tema. Ed il Governo Renzi potrebbe attuare iniziative pilota supportando la nostra Regione fiscalmente virtuosa. Questa è una sfida vera. In Emilia noi industriali siamo pronti a dare il nostro contributo e, di concerto con le forze sindacali, dobbiamo trovare soluzioni che non siano solo basate su sussidi economici. Pubblica amministrazione Il compito del pubblico è nobile, riservato a chi si dedica alla società con spirito di servizio; noi abbiamo bisogno di una pubblica amministrazione efficiente, trasparente, amica, non debole con chi opera al di fuori delle regole. Ed il sistema delle regole deve essere credibile, applicabile, equo. Il rinnovamento dell’amministrazione deve tradursi velocemente in fatti smantellando tutti quegli enti intermedi che consumano risorse preziose in un paese assettato di innovazione e semplificazione. Le imprese ci segnalano giornalmente le difficoltà dovute al sovraccarico di adempimenti burocratici generati dalla complessa macchina pubblica e guardano con grande attenzione a quelli che genererà il riordino delle aree metropolitane. Il tutto in una direzione diametralmente opposta ai principi di semplificazione tante volte enunciati. Ci sono solo risposte politiche da dare, ed in tempi brevi. I segni di ripresa sono frutti che vanno colti, non restano maturi sull’albero a nostra disposizione per tempi illimitati e, se non si cambia, per lo Stato sarà impossibile rincorrere l’obiettivo di una società vivibile, per altro insidiata da tanti eventi, spesso indipendenti da noi. Qualche considerazione sul futuro La crescita è ancora troppo debole; nel primo semestre del 2015 ci saremmo aspettati un po’ di più e qualche segno più consistente nell’innovazione della cosa pubblica, nella riduzione della spesa. Ma noi sappiamo ascoltare anche i rumori deboli ed il fatto che, comunque, siamo tecnicamente usciti dalla recessione è un segno che vogliamo diventi tendenza strutturata. Noi, pur nella nostra indipendenza dalla politica, siamo pronti a dare il nostro contributo. Nella nostra Regione questo credo sia chiaro e consolidato, facciamo fruttare questo senso di responsabilità che ci rende diversi. Dal nostro fare non aspettiamo riconoscimenti particolari ma ci batteremo sempre per i nostri valori che sono di tutta la società. Le imprese emiliane sono già in marcia per la risalita, come sempre. Siamo parte dell’Italia nella sua luce migliore. Capolavori di Wagner Move your life. Charles Schumann PRESSO IL NOSTRO CONCESSIONARIO ESCLUSIVO PER L‘EMILIA ROMAGNA ErgoMedic® ERGOCOM SRL Via Newton, 39 - 40017 San Giovanni in Persiceto BO Titan® W1 Dondola il meglio per la vostra schiena TEL +39 051 6871052 FAX +39 051 6871202 Ogni seduta per ufficio di Wagner ti assicura una esperienza unica. Il movimento tridimensionale dello snodo Dondola® porta movimento nella tua vita – con stile e .. per ogni tipo! 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Nel solco di questa tradizione oggi si inserisce il “Barcamper Garage”, uno spazio dedicato all’attrazione e all’accelerazione di startup innovative che ospiterà a partire dal 2016 oltre 50 nuove imprese provenienti da tutta Italia per supportarle nei loro piani di crescita e nella raccolta finanziaria. Il Garage di Bologna sarà realizzato presso gli ex-laboratori di edilizia dell’Istituto di Istruzione Superiore Aldini Valeriani Sirani. L’apertura del Barcamper sotto le Due Torri si colloca all’interno di un più ampio progetto di sostegno allo sviluppo dell’imprenditorialità e dei talenti innovativi che avrà il proprio fulcro nelle attività del progetto Primomiglio, in cui Unindustria Bologna ha unito le proprie forze insieme a dpixel, Fondo Italiano di Investimento, Banca Sella Holding e altri soggetti, per un totale di 40 milioni di euro di risorse iniziali. Quello di via Bassanelli è stato scelto in quanto uno dei più antichi istituti tecnici d’Italia e d’Europa: è stata la prima scuola superiore di istruzione tecnica pubblica e gratuita in Italia e da oltre 160 anni costituisce il polo di eccellenza e di avanguardia bolognese nella formazione di imprenditori, professionisti, manager, quadri e tecnici molti dei quali hanno dato vita a imprese piccole e grandi. Il Garage che nascerà all’interno della scuola punta a creare a Bologna un hub di cultura imprenditoriale e di innovazione tecnologica con particolare attenzione alle nuove generazioni attraverso eventi di scouting, workshop, networking ed attività più specifiche di mentoring e supporto alle startup. L’obiettivo è quello di costituire in città un polo in grado di attrarre nuovi progetti imprenditoriali da tutta Italia. Il progetto è stato presentato durante una conferenza stampa che si è tenuta lo scorso 7 settembre a Farete, nel padiglione 18 di BolognaFiere. “Siamo entusiasti del contesto in cui si collocherà il primo Barcamper Garage – ha dichiarato Gianluca Dettori, Presidente di dpixel – non solo per il prestigio e la storia di eccellenza che l’Istituto Aldini Valeriani rappresenta, ma anche e soprattutto perché avremo l’opportunità di condividere lo spazio con oltre 2.000 giovani che studiano all’Istituto materie come chimica, edilizia, elettronica, automazione, energia, informatica, meccanica, tutti campi di grandissimo interesse per il venture capital. La nostra sfida è anche quella di valorizzare questi giovani talenti Da sinistra: il Dirigente Scolastio dell’Istituto Aldini Valeriani Sirani, Salvatore Grillo, il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, e il Presidente di dpixel, Gianluca Dettori fare 67 coinvolgendoli il più possibile nella nostra attività”. “Siamo orgogliosi di essere parte attiva di questo progetto che attrarrà nel nostro territorio nuove idee imprenditoriali e nuovi investimenti, consolidando così il ruolo di Bologna come capitale della creatività e dell’innovazione. La nostra Associazione scommette ancora una volta, con le proprie risorse e con la propria progettualità, su questo territorio, in un’ottica di crescita continua e arricchimento della cultura imprenditoriale. – ha sottolineato il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi – Nel ‘Garage’, che sarà ricavato da una riqualificazione di un’area dismessa dell’istituto Aldini Valeriani, creeremo un microclima ideale per coltivare la contaminazione fra imprenditoria e formazione, restando ancorati alla nostra manifattura, ma con lo sguardo proiettato in avanti pronti a stimolare e cogliere nuove frontiere tecnologiche”. Barcamper Garage Bologna ospiterà su un’area complessiva di circa 800 mq le startup selezionate in tutta Italia attraverso il Barcamper per lavorare a stretto contatto con il team di dpixel e mettere a punto i propri progetti, prototipi, business plan e contatti con gli investitori. Una parte dello spazio e dei contenuti sarà specificatamente dedicato alla fabbricazione digitale e al making. Gianluca Dettori 68 fare “Da tempo come banca siamo attenti e impegnati a supportare l’innovazione e a diffondere la cultura del digitale come strumento di crescita – ha aggiunto Grazia Borri, Vice Direttore Centrale di Banca Sella Holding – sostenendo quelle startup che dimostrano di avere le potenzialità per far bene. Il nostro coinvolgimento nel progetto Primomiglio vuole essere un’ulteriore dimostrazione di questa nostra attenzione, mettendo le nostre competenze a disposizione di un’iniziativa che aiuta e sostiene, anche finanziariamente, i giovani nello sviluppo di progetti imprenditoriali importanti”. “Il progetto è una conferma dell’attrattività di Bologna e del fermento imprenditoriale che si sta registrando. Due anni fa, nel Piano Strategico Metropolitano di Bologna, lanciammo l’idea di creare un fondo per le imprese innovative e di aprire alla collaborazione tra scuola e impresa. – afferma Virginio Merola, Sindaco di Bologna – Oggi l’inserimento di ‘Barcamper Garage’ alle Aldini Valeriani rappresenta quindi un doppio obbiettivo raggiunto. In qualità di Sindaco di Bologna e della Città Metropolitana sono molto contento di affidare questi nostri spazi per un progetto condiviso. Il Comune e la città Metropolitana collaboreranno mettendo a disposizione i propri programmi di promozione delle startup, della creatività e dell’innovazione a partire dalla rete Incredibol!”. PLATINUM Srl Via Pietro Nenni, 14 Via Pietro -Nenni, 40013 Castelmaggiore - Bologna Italy14 40013 Castelmaggiore - Bologna - Italy Tel. 051.713965 Fax 051.6320304 Tel. 051.713965 - Fax 051.6320304 [email protected] [email protected] www.platinumlogistica.it www.platinumlogistica.it C.F. 02987611205 P.IVA e P.IVA C.F. e02987611205 fare 69 farete Le idee talentuose sul palco di Farete Talk TALK di LG P otrebbe essere più vicino di quanto pensiamo il giorno in cui persino i computer portatili e i tablet d’oggi ci sembreranno più che obsoleti. Belli, magari pezzi di storia, ma per questo non più moderni. Camilla Coletti parla di elettronica flessibile e trasparente come se fosse già il nostro domani: essendo ricercatrice a Pisa dell’Istituto Italiano di Tecnologia al laboratorio Nest (National Enterprise for nanoScience and nanoTechnology), beh, ha titolo per farlo. È coinvolta in un maxi progetto europeo sul grafene, materiale che – spiega alla platea – presenta numerose proprietà: Coletti: “Con il grafene dispositivi elettronici indossabili” Andrea Pauri e Daniela Dal Pozzo hanno presentato Farete Talk apre la strada a varie modalità applicative. “Si possono sviluppare involucri ideali per il mantenimento del cibo per lungo tempo – prosegue Coletti – visto che il grafene ha “È impermeabile al gas, quasi trasparente, un’attività antibatterica spiccata”. O – perha proprietà elettroniche, meccaniche, ot- ché no – può venire impiegato per creare tiche. È un conduttore superveloce”, e tan- dispositivi elettronici flessibili, da indossare to altro ancora. Questo il potenziale, che come semplici braccialetti: “I primi prototipi li abbiamo già realizzati”. È una delle idee portate sul palco di Farete Talk, l’appuntamento organizzato per il secondo anno consecutivo all’interno della due giorni di Unindustria, con la collaborazione del curator di TEDx Bologna, Andrea Pauri. Il format è quello dello speech breve ed efficace, secondo la formula worldwide TED (Technology Entertainment Design), pensata appositamente per comunicare al meglio le Camilla Coletti, ricercatrice dell’Istituto italiano di tecnologia al NEST di Pisa “idee degne di essere diffuse”. 70 fare Roberto Spano è amministratore delegato di Sardex, moneta complementare nata per dribblare l’incapacità di scambiare beni e servizi causata dalla crisi – più finanziaria che produttiva – del 2008. “Abbiamo concepito un sistema che è andato a lavorare Roberto Spano, Amministratore delegato Sardex che non sarebbero mai avvenuti in euro, e in questo modo riusciamo a sostenere l’economia locale”. Non una moneta concorrenziale, quindi, ma un valore aggiunto. Come lo è – ma il campo è diverso – Neuron Guard, un sistema di ipotermia portatile da utilizzare come collare per rallentare i danni cerebrali causati da ictus, arresto cardiaco o trauma cranico grave. Il principio di per sé Sopra: Mary Franzese, cofondatrice e CMO di Neuron Guard e sembra semplice: il freddo riesce, sotto Marcello Palazzi, Cofondatore di B Lab Europe se non a congelare, quantomeno a rallentare i danni alle funzioni cerebrali. In situazioni di estrema gravità, guadagnare anche pochi minuti, in attesa dell’arrivo in ospedale, può essere davvero questione di vita o di morte. Mary Franzese, presente a Farete Talk, ha investito con Enrico Giuliani – medico specializzato in anestesia e rianimazione – il 15% delle risorse necessarie per questo progetto. Segno che sono i primi crederci, ma, chiude sulla capacità di produrre ricchezza degli Franzese, “in Italia vengono impiegate pooperatori”, spiega Spano. che risorse per lo sviluppo di startup”. Non si può però dire che l’idea non sia stata apSpano: “Con il sardex prezzata, a maggior ragione dopo la vincita di un premio all’Intel Global Challenge, in sosteniamo California. l’economia locale” Mettiamola sul piano pratico: un ristoratore è in grado di lavorare a pieno ritmo, ma a causa della crisi ci sono alcuni posti vuoti più del previsto: “Il tavolo che non riesce a collocare in euro – riprende Spano – lo collocherà in sardex, e con quegli stessi sardex comprerà beni e servizi utili alla sua attività”, attraverso una rete di operatori locali che come lui hanno accettato l’utilizzo della seconda moneta. Che a sua volta ha preso piede – con nomi diversi, ma il sistema è lo stesso – in altre otto regioni, tra le quali l’Emilia-Romagna, dove a dicembre 2014 risultavano iscritte 100 imprese (ma qui il progetto è più giovane). Poche o tante, è il principio che Spano difende: “Quelli in sardex sono scambi Palazzi: “Le imprese del benessere possono creare un circolo virtuoso” ispirato questo movimento è che gli attori dell’economia possano diventare loro stessi maggiormente positivi e aperti al futuro – i loro sforzi verranno riconosciuti dalla stessa B Lab – nella speranza di creare così un effetto-contagio. Un progetto, questo, che ha trovato il sostegno anche della Fratelli Carli, la più che centenaria azienda alimentare specializzata nell’olio d’oliva. “Ci sentiamo una benefit corporation da sempre – spiega Claudia Carli, che assieme al fratello maggiore Carlo rappresenta la quarta generazione della famiglia –. La nostra tradizione ci ha insegnato una grande importanza per la cultura del territorio, il rispetto dei collaboratori e dei clienti”. E dell’ambiente, viste le direttive messe in campo per “usare energia elettrica che provenga al 100% da fonti rinnovabili, e un 20% di questa prodotta direttamente nella nostra azienda con un impianto fotovoltaico”. Un discorso che fila liscio. Come l’olio, appunto. Franzese (Neuron Guard): “In Italia bisogna scommettere di più sulle startup” Marcello Palazzi è invece Cofondatore di B Lab Europe, una comunità che raccoglie 100 imprese (più altre 500 “che hanno iniziato la certificazione”, assicura), sulla scia di quanto la stessa realtà, a livello globale, ha fatto mettendo in connessione 3 mila aziende in oltre 40 nazioni. La B sta per benefit: “L’idea essenziale – spiega Palazzi – è che per creare un’economia del benessere servano imprese del benessere”. Le quali si danno obiettivi in campo etico, sociale, ambientale. Il principio che ha Claudia Carli, brand marketing manager della Fratelli Carli SpA fare 71 Con la stessa cura con cui lo produci, noi lo consegniamo. 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In particolare, il progetto prevede l’adozio- ne da parte dell’Associazione e delle imprese del territorio di tre Istituti Comprensivi presenti in quattro Comuni: Calderara di Reno, San Giorgio di Piano, Bentivoglio e San Lazzaro di Savena, coinvolge cinque classi (120 ragazzi) è avrà una durata di tre anni scolastici (2015-2018). Si inizierà dalle prime classi con un intervento di 455 ore di didattica aggiuntiva. Sono state scelte aree industriali ad alta densità di imprese, con l’obiettivo anche di favorire la conciliazione dei tempi di lavoro, scuola e famiglia, vista la difficoltà (per mancanza di risorse) di attivare nuove richieste di tempo prolungato alle medie. Per favorire un’attività laboratoriale e più vicina alle esi- I Presidi e i rappresentanti dei Comuni coinvolti nel progetto “SET - Scuola e Territorio” genze dei “nativi digitali”, le classi saranno dotate di attrezzature didattiche: lavagne multimediali di ultima generazione (LIM), PC e banchi adeguati per realizzare attività di gruppo. “Diamo importanza primaria alla formazione tecnica, come componente essenziale di un sistema produttivo competitivo. Non possiamo sostituirci al sistema pubblico, che ha la scuola e la formazione tra le sue prime missioni per generare una società equa e vivibile, ma siamo pronti a collaborare, a dare il nostro contributo”, ha dichiarato il Presidente di Unindustria, Alberto Vacchi, nella sua relazione durante l’Assemblea Generale dello scorso 7 settembre. “Nel mese di luglio abbiamo stretto un accordo con alcuni territori e presidi scolastici che hanno deciso insieme a noi di scommettere e rinnovarsi nella formula educativa dei nostri giovani, siglando con coraggio un progetto pilota che riguarda le scuole pubbliche medie” dei quattro Comuni della provincia di Bologna. “La ragione alla base di questa iniziativa, che rivede il calendario scolastico concentrando in cinque giorni la scuola a tempo pieno, con un potenziamento importante delle discipline linguistiche e laboratoriali, è la volontà di dare risposte concrete, insieme alle Istituzioni per il territorio, contribuendo con risorse nostre. – ha proseguito il Presidente – E confermo che le spinte a proseguire, nonostante difficoltà e preconcetti incontrati, hanno prevalso. Tra queste spinte va sottolineato il benefi- fare 73 cio per i famigliari dei giovani impegnati nella scuola, soprattutto per le donne lavoratrici”. L’auspicio dunque è che “questo progetto pilota sia un esempio, nei progetti scolastici pubblici, e generi una crescente vicinanza tra giovani e imprese come luogo di crescita, emancipazione e realizzazione personale. Richiedere attenzione su questo aspetto significa costruire un pezzo del nostro futuro e svolgere una funzione sociale rilevante per i nostri territori che le persone ed il lavoro hanno plasmato”, ha aggiunto Vacchi. “Investire nel futuro partendo dalla formazione dei giovani sarebbe uno dei segni più evidenti che stiamo ricostruendo un patto sociale con l’impresa, che stiamo uscendo da quella posizione anti-industriale che ha caratterizzato questo ventennio in cui l’Italia non è cresciuta e che ha reso il nostro sistema ancor più vulnerabile alla grande crisi”. I dettagli del progetto sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta lo scorso 8 settembre a Farete, durante la quale sono intervenuti tutti i rappresentanti delle istituzioni coinvolte (Ufficio Scolastico, Comuni, Città metropolitana), dei sindacati che hanno siglato il protocollo d’intesa (Cgil, Cisl e Uil), nonché i dirigenti scolastici dei quattro istituti comprensivi dove da quest’anno partirà la sperimentazione. “Vogliamo supportare la scuola pubblica, che è la nostra migliore fucina di talenti”, ha spiegato in quest’occasione Tiziana Ferrari, Direttore Generale di Unindustria. “Questi ragazzi hanno tanta energia – ha sottolineato il provveditore Giovanni Schiavone – dobbiamo trovare gli strumenti per tirarla fuori. I ragazzi hanno bisogno di stare a scuola, di fare esperienze che li mettano alla prova e facciano sperimentare loro qualcosa di nuovo”. Secondo i sindacati è “una scelta che avvicina l’impresa alla scuola pubblica e che lancia un messaggio di novità”, come ha commentato il segretario della Cgil di Bologna, Maurizio Lunghi. “È utile creare un interesse nuovo nei ragazzi”, ha aggiunto il numero uno della Uil, Giancarlo Martelli, mentre Alberto Schincaglia della Cisl ha sottolineato come questa sperimentazione si opponga “alla carenza di risorse di questi anni per la scuola pubblica”. 74 fare fare 75 A Farete Scuola la creatività è protagonista di Francesca Aufiero Q uesta volta erano davvero tanti. Dai più piccoli, incuriositi da ogni cosa, ai più grandi, già padroni delle materie, in grado di destreggiarsi in complicate spiegazioni per introdurre i colleghi in miniatura al mondo della meccanica, della chimica e, in generale, della cultura tecnica. Tutta la formazione promossa da Unindustria Bologna si è data appuntamento a Farete 2015 e, lo scorso 8 settembre, protagonisti indiscussi del palco degli industriali sono stati loro: i tecnici del domani. C’erano i bambini, di otto o nove anni, che da settembre ad aprile scorso hanno partecipato all’iniziativa “Eureka! Funziona!”, e che usando fantasia, ingegno e manualità hanno trasformato un kit composto di assicelle di legno, ruote di carta e piccoli magneti in un giocattolo semovente. C’erano i ragazzi appena maggiorenni de “La tua idea di Impresa”, che durante l’ultimo anno scolastico hanno portato avanti un progetto imprenditoriale dal business plan alla realizzazione, e che al corner di Farete Scuola illustravano le loro invenzioni. E c’erano, infine, le sette classi di “Industriamoci – ApertaMente cultura tecnica”, il progetto che ha coinvolto sette istituti secondari di primo grado e sette aziende (Calzoni, Galletti, Nimax, Trenitalia, Emerson Network Power, Manz Italy e Poggipolini) per la promozione della cultura tecnica e d’impresa. Presentati dai coetanei di Radioimmaginaria e da Sandra Samoggia, Delegato alla Formazione e Università di Unindustria Bologna, i ragazzi hanno mostrato sul palco i propri “diari di bordo” e, soprattutto, 76 fare formazione gli slogan nei quali hanno cercato di riassumere la loro avventura. A salire sul gradino più alto del podio sono stati gli alunni dell’I.C.N. 8 Bologna Guinizzelli Carracci con lo slogan: “Cultura Tecnica: Un viaggio infinito”, scelto perché, spiegano: “La cultura tecnica porta l’uomo verso mete sempre più lontane, rendendo illimitate le sue possibilità di conoscenza e sviluppo”. Un momento che complessivamente ha coinvolto 285 ragazzi provenienti da tutti i gradi scolastici, dalle elementari alle superiori, e un pubblico di 600 persone. A gennaio 2016, tutti i ragazzi delle classi che hanno partecipato a questa seconda edizione di Industriamoci, e che sceglieranno un istituto tecnico, entreranno a far parte di una comunità che verrà accompagnata da Unindustria Bologna durante i cinque anni delle superiori, con una serie di attività tese a raccordare il percorso formativo con le aziende anche attraverso iniziative di alternanza scuola-lavoro. Già al termine del prossimo anno scolastico, saranno seguiti in un programma che partirà con un Summer Camp organizzato da Unindustria Bologna a Trento in connubio col Centro di Formazione Professionale G. Veronesi di Rovereto (TN) e con la Fondazione Bruno Kessler di Trento in cui lavoreranno sull’innovazione. fare 77 www.apvd.it Per non perderti nel labirinto della logistica, lasciati guidare verso le nostre soluzioni “Customer Oriented” Il modello organizzativo che aggiunge valore alla tua impresa. 78 fare CHIMAR SpA Via Archimede, 175 41010 Limidi di Soliera (Mo) tel. +39.059.8579611 fax +39.059.858095 [email protected] www.chimarimballaggi.it stampa Hanno detto di noi Quasi novecento stand, più di seicento imprese, 41 wor- kshop e approfondimenti tematici animeranno lunedì e martedì in Fiera Farete, la quarta edizione della kermesse degli industriali bolognesi. In più, quest’anno, c’è una celebrazione quasi dovuta ai protagonisti internazionali e gli imprenditori non bolognesi che negli ultimi mesi hanno puntato su Bologna le loro pesanti e dorate fiches. Pensando a loro, alla consueta assemblea annuale di Unindustria è stato dato il titolo “L’Italia nella sua luce migliore”. La Repubblica Bologna, sabato 5 settembre 2015 L’EXPO DELLE FABBRICHE DA LUNEDÌ IN FIERA. VACCHI OTTIMISTA “LA RIPRESA È GIÀ REALTÀ” Sold out di espositori per Farete, il meeting voluto da Unindustria e Legacoop per mettere in vetrina le eccellenze dell’imprenditoria bolognese. Arrivato al suo quarto anno, l’evento, che inizierà lunedì prossimo nei padiglioni della Fiera, chiamerà a raccolta le star del mondo industriale. Corriere della Sera, lunedì 7 settembre 2015 di Dario Di Vico IL PAESE REALE […] in Emilia si terrà la prima assemblea di industriali. Sono quelli di Bologna che si riuniscono oggi per confrontarsi sul tema delle multinazionali. La città delle Due Torri sta ormai rivaleggiando con Milano come capitale degli investimenti stranieri. Corriere di Bologna, sabato 5 settembre 2015 ORA IL CONO D’OMBRA NON C’È PIÙ. VACCHI: “BOLOGNA È RIPARTITA” Bologna è tornata al centro dell’interesse internazionale. Il “cono d’ombra” che la nascondeva fino a qualche anno fa si è dissolto e la città “sta vivendo un periodo di rinnovata vivacità”. Il Resto del Carlino Bologna, sabato 5 settembre 2015 FARETE SI ALLARGA A MODENA E FERRRA, MA LA SCENA È PER LE STAR INTERNAZIONALI Corriere di Bologna, martedì 8 settembre 2015 di Enrico Franco L’EQUILIBRIO DELLA RIPRESA […] Il discorso del presidente di Unindustria ha fornito con equilibrio il quadro delle potenzialità e dei rischi: il vento della ripresa ha iniziato a spirare ma, affinché la nave riparta davvero, occorre che tutti siano sintonizzati sulla nuova rotta e non vi siano distrazioni. [...] Corriere di Bologna, martedì 8 settembre 2015 LE ALDINI COME IL GARAGE DI JOBS. CINQUANTA MILIONI A 50 START UP. COSÌ LE IDEE DIVENTANO IMPRESE Questa scuola, la prima in Italia a garantire un percorso di istruzione tecnica pubblica e gratuita, po- fare 79 trebbe essere ricordata in futuro per aver ospitato gli esordi di un nuova generazione di startupper. Il progetto, chiamato Primo miglio, in cantiere da tempo, è stato annunciato ieri dal presidente di Unindustria Alberto Vacchi nel corso dell’inaugurazione di Farete.[…] Il Resto del Carlino Bologna, martedì 8 settembre 2015 di Massimo Gagliardi SIAMO I MIGLIORI Ha ragione Vacchi. Ha ragione a pretendere rispetto per quelli che, in piena crisi, il Carlino definì “eroi”. Perché in questi anni, anche il sistema industriale bolognese ha lasciato parecchie vittime sul campo. Ma è stato tra quelli che meglio ha saputo reagire, indirizzandosi sempre più all’export e aumentando gli investimenti. [...] Siamo i migliori avrebbe potuto dire il presidente degli industriali. Perché il nostro è un territorio davvero attrattivo e per il quale ha annunciato pure nuovi e interessanti progetti di sostegno alle imprese (con lo sbarco del fondo Primo Miglio) e alla formazione (progetto pilota nelle scuole medie). Il Resto del Carlino Bologna, martedì 8 settembre 2015 LE AZIENDE CHE FECERO L’IMPRESA: “SIAMO LA LUCE DELL’ITALIA CHE CRESCE” Prove tecniche di un’Italia nella sua luce migliore. Il teatro è ‘Farete’, l’assemblea pubblica di Unindustria, trasformata per il quarto anno in una due giorni di incontri, testimonianze e affari, grazie ai 900 stand e ai 41 incontri tra imprenditori. Una luce che ieri è stata rappresentata plasticamente dall’accensione di 50 lampade della mostra Italian Light, a sottolineare le parole del presidente di Unindustria Alberto Vacchi. Una su tutte: “Siamo parte dell’Italia nella sua luce migliore”. Il Sole 24 Ore, martedì 8 settembre 2015 BOLOGNA, ECOSISTEMA VIRTUOSO “Le imprese emiliane sono già in marcia per la ri- salita, come sempre. Siamo parte dell’Italia, nella sua luce migliore”. C’è orgoglio nelle parole del presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, che così conclude la sua relazione in occasione dell’assemblea generale. Un orgoglio condiviso anche dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, quando nel suo intervento parla di “forza e potenzialità dell’Italia” che “sono tutte nella tua relazione. Il nostro amato Paese ha enormi capacità ed energie positive per liberare le quali ogni giorno tutti noi lavoriamo sodo”. […] un territorio che ha puntato e sta puntando a valorizzare quel suo punto di forza che sta nella “saldatura fra saper fare tradizionale e nuove tecnologie”. Eccolo uno dei cardini attorno al quale Bologna sta costruendo un suo futuro che si vuole legare con sempre più forza all’attrattività degli investimenti”. Il Sole 24 Ore, martedì 8 settembre 2015 START UP INNOVATIVE NEL “GARAGE” DELLA SCUOLA Il capoluogo emiliano diventa l’hub delle migliori start up innovative del Paese. E la scuola Aldini-Valeriani, l’istituto tecnico bolognese che da oltre 160 anni sforna le figure specializzate richieste dalle imprese, la sede del primo “BarcamperGarage” di Primomiglio, fondo nazionale di venture capital. “Vogliamo attrarre a Bologna, primo nodo di una rete nazionale, talentuose idee di impresa”, dice il presidente degli industriali bolognesi Alberto Vacchi. La Repubblica Bologna, martedì 8 settembre 2015 PRODI E LA RIPRESA. “SPERO CHE L’EMILIA DIVENTI INFETTIVA” L’industria della via Emilia è un esempio di “energia vera”. Le parole, lusinghiere, arrivano dall’ex premier Romano Prodi che, seduto in platea, è stato per tutta la mattinata uno degli osservatori più attenti della giornata d’esordio del meeting Farete. Mentre 80 fare fare 81 settembre 2015 LAVAGNE DIGITALI, CORSI DI LINGUA E PC. UNINDUSTRIA ADOTTA LE SCUOLE MEDIE Cinque classi da adottare. Centoventi ragazzi di prima media, in quattro comuni diversi, a cui fornire 455 ore di didattica aggiuntiva e poi computer, laboratori, lavagne digitali, corsi di inglese e banchi nuovi di zecca in un progetto di tempo pieno tutto speciale. Si chiama Set, ed è un acronimo di Scuola e territorio. Il Sole 24 Ore, mercoledì 9 settembre 2015 INGLESE E DIGITALE, LE IMPRESE FINANZIANO LA SCUOLA PUBBLICA uno sull’altro sfilano sul palco dell’evento le star delle multinazionali che qui hanno deciso di investire, portando milioni di euro e posti di lavoro, il professore parte proprio dalle Due Torri per raccontare il momento (economico) vissuto dal Paese, da anni alle prese con la crisi. “L’Italia sta ripartendo davvero? Speriamo, certamente qui abbiamo un esempio di energia vera” dice Prodi, facendo sfoggio di ottimismo. […] “Di certo non tutta l’Italia va come l’Emilia, però mi auguro che possiamo essere una ‘malattia infettiva’”, conclude l’ex presidente del consiglio. […] La Repubblica Bologna, martedì 8 settembre 2015 L’AD LAMBORGHINI “COSÌ BOLOGNA HA VINTO LA SFIDA” “Abbiamo convinto i nostri azionisti tedeschi a investire a Bologna raddoppiando la fabbrica”, dice Stephan Winkelmann di Lamborghini. “Felici qui, come nella Germania migliore”, rincara Eugenio Sidoli di Philip Morris. “Istituzioni illuminate e tecnologia d’eccellenza hanno spinto i danesi”, aggiunge Alessandro Corrente, di Danfoss Turolla, mentre Erwin Rauhe, di Basf Italia, tra i motivi che hanno consentito gli investimenti indica “sindacati e istituzioni che trovano soluzioni e non creano problemi”. Corriere di Bologna, mercoledì 9 settembre 2015 INGLESE E SUPER LABORATORI. IL REGALO DEGLI INDUSTRIALI Lavagne supertecnologiche e computer, ma anche banchi, sedie e armadietti nuovi di zecca. Unindustria adotta quattro scuole medie […]. “Fondamentale è rafforzare il rapporto tra scuola e impresa con una nuova formula college”, dice il presidente di Unindustria, Alberto Vacchi. Il Resto del Carlino Bologna, mercoledì 9 82 fare Mezzo milione di euro, solo nei primi tre anni, per integrare l’offerta formativa degli istituti secondari di primo grado del Bolognese – con l’insegnamento della lingua inglese e laboratori sul digitale e sull’informatica ma anche attività didattiche sull’arte – e contemporaneamente garantire la scuola a tempo pieno. Porta la firma di Unindustria Bologna il progetto per la scuola pubblica che, nella provincia di Bologna, coinvolgerà da quest’anno cinque prime classi di tre istituti comprensivi di quattro comuni […] per un totale di 120 ragazzi. La Repubblica Bologna, mercoledì 9 settembre 2015 COSÌ UNINDUSTRIA FINANZIA IL TEMPO PIENO A SCUOLA Unindustria finanzia, con mezzo milione, il tempo pieno alle medie. È la prima sperimentazione di questo tipo a Bologna e in Regione. Tredici ore a settimana, in cinque classi prime di quattro Comuni della provincia (Calderara, San Giorgio di Piano, Bentivoglio e San Lazzaro), per lezioni di inglese, attività di laboratorio, supporto ai compiti ed educatori in mensa. È possibile consultare la rassegna stampa nell’area riservata su www.unindustria.bo.it marmi PERSICETO marmi via Poggio 12 - 40017 San Giovanni in Persiceto (BO) [email protected] w w w. p e r s I c e t o m a r m i . i t t. +39 051 0362180 f. +39 051 0340 100 graniti onici pietre fare 83 2015-2018: Tre grandi progetti per la città adottati da Unindustria G li imprenditori di Unindustria Bologna hanno deciso di marcare la propria presenza sul territorio adottando tre progetti di grande valenza per la città di Bologna. Si tratta di tre iniziative che sono state individuate e approvate all’unanimità dal Consiglio Direttivo dell’Associazione dello scorso 26 maggio, e su cui verranno concentrate le risorse di Unindustria Bologna per i prossimi tre anni, per un ammontare complessivo di 1 milione di euro. Si consolida la politica della presidenza Alberto Vacchi di un taglio netto dei contributi a pioggia, definendo le priorità nei progetti che seguono: Restauro del Nettuno Unindustria Bologna destinerà 333 mila euro in tre anni all’attività di restauro della fontana monumentale simbolo della città. La cifra verrà così ripartita: due annualità da 111 mila euro destinate alle attività di restauro vero e proprio, e una terza di pari importo finalizzata a finanziare la manutenzione. Quest’ultima annualità, in particolare, sarà vincolata ad un piano di messa in sicurezza che dovrà consentire di conservare l’opera nel suo splendore originario in maniera duratura. Questa iniziativa si inserisce Bologna, Cinema Modernissimo 84 fare nel solco del tradizionale impegno civico dell’Associazione industriali di Bologna, che già nel 1988 aveva finanziato il completo restauro della fontana del Nettuno. Teatro Comunale Pur avendo attraversato un’epoca travagliata, il Teatro Comunale resta una delle carte di identità di Bologna nel mondo, nonché una delle punte di diamante della cultura in città. Unindustria Bologna ha inteso contribuire fattivamente al rilancio di questa Istituzione, destinando un finanziamento di 333 mila euro in tre anni. Il progetto rimarca la vicinanza del mondo imprenditoriale a quello della cultura, vista come uno degli asset di sviluppo fondamentali del nostro Paese, e intende fare leva sugli effetti positivi del nuovo impianto normativo (in particolare la Legge Bray) in termini di risanamento dei bilanci degli Enti. Cinema Modernissimo Gli imprenditori di Unindustria Bologna hanno deciso di scendere in campo con le proprie risorse per contribuire alla riqualificazione e restituire alla città il Cinema Modernissimo, situato nel cuore di Bologna, in Piazza Maggiore. L’importo, come per gli altri due progetti, è di 333 mila euro. È Bologna, Interno del Teatro Comunale (Foto L. Gaudenzi) un progetto ambizioso che si inserisce in un più ampio contesto di una rete europea di sale cinematografiche d’epoca riqualificate (come il Louxor di Parigi, il Metro Kino di Vienna, Teatro Eden di La Ciotat - Marsiglia) dove anche Bologna può giocare la sua parte. I progetti sono stati presentati ufficialmente durante una conferenza stampa che si è tenuta lo scorso 16 giugno in via San Domenico, da Alberto Vacchi, Presidente Unindustria Bologna, Virginio Merola, Sindaco di Bologna, Gian Luca Farinelli, Direttore Cineteca di Bologna, Nicola Sani, Sovrintendente Teatro Comunale di Bologna. Alla conferenza stampa hanno preso parte anche i membri del Consiglio Direttivo di Unindustria Bologna. “Non si tratta di liberalità – ha spiegato Vacchi nel corso della conferenza stampa – abbiamo sentito il dovere, anche civico, di partecipare: abbiamo deciso di versare un milione di euro per i prossimi tre anni su queste tre iniziative superando la logica dello spargimento di risorse a pioggia e scegliendo progetti definiti. Per altro nell’88 finanziammo il restauro del Nettuno e quell’anno il Bologna tornò in Serie A. Nei prossimi tre anni questo milione di euro produrrà un indotto che potrebbe vedere raddoppiata la cifra”. Bologna, Fontana del Nettuno (Foto G. Barbaro) IC Intercosped www.intercosped.com AIR-AND-SEA FREIGHTS, ANYWHERE, ANYTIME INTERCOSPED Freight Forwarding and Logistic Services Made in Italy Born in the heart of Northern Italy, one of the most dynamic business areas of Europe, Intercosped has the advantage of its exceptional strategic position inside the industrial triangle. At the crossroad of Italy’s main lines of communication, Intercosped has travelled the roads of industrial development to connect the growing markets of the worls economy. Intercosped is one of the italian leading international Freight Forwarders and Custom Brokers. We provide full assistance to international Shippers including import and export documentation, ocean and freight consolidation, foreign freight forwarding, marine insurance and warehousing. Licensed by the Italian regulatory Authorities, Intercosped remains abreast of costantly changing laws and practices affecting international trade. 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