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Corso "Progetto Dislessia"

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Corso "Progetto Dislessia"
I disturbi specifici di
apprendimento
(DSA)
Marialuisa Antoniotti
Claudio Turello
Sassuolo - settembre 2006
Rapporto lingua orale/lingua scritta
MELA
Parola orale
(fonemi)
Rapporto di prima simbolizzazione
Sassuolo - settembre 2006
Rapporto lingua orale/lingua scritta
MELA
Parola orale
(fonemi)
Parola scritta
(grafemi)
Rapporto di seconda simbolizzazione
Sassuolo - settembre 2006
I FONEMI DELLA LINGUA
ITALIANA
• Cons. occlusive
/p/ /b/ /t/ /d/ /k/ /g/
• Cons. nasali
/m/ /n/ /ɲ /
• Cons. fricative
/f/ /v/ /s/ /z/ /ʃ /
• Cons. affricate
/ʧ / /ʤ / /ʦ / /ʣ /
• Cons. laterali
/l/ /r/ /ʎ /
• Semiconsonanti
/j/ /w/
• Vocali
/i/ /e/ /ɛ / /a/ /ɔ / /o/ /u/
Sassuolo - settembre 2006
LA RAPPRESENTAZIONE
GRAFEMICA
•
•
•
•
•
•
•
•
•
/p/
/k/
/n/
/s/
/ʦ/
/ʤ/
/ʎ/
/i/
/ɔ/
p
/b/ b
/t/ t
/d/ d
c – ch – q
/g/ g – gh
/m/ m
n
/ɲ/ gn
/f/ f
/v/ v
s
/z/ s
/ʃ/ sci –sc
z
/ʣ/ z
/ʧ/ ci – c
gi – g
/l/ l
/r/ r
gli – gl
/j/ i
/w/ u
i
/e/ e
/ɛ/ e
/ɑ/ a
2006
o
/o/ Sassuolo
o - settembre/u/
u
TRASPARENZA E OPACITA’
DELLA LINGUA ITALIANA
Trasparenza
Opacità
Rapporto grafema/fonema
unitario
/p/ = p
/l/ = l
Rapporto grafema/fonema
multiplo
/ʎ / = gli
/ʃ / = sci
Rapporto grafema/fonema
stabile
/ɲ / = gn
f = /f/
Rapporto grafema/fonema
instabile
/s/
c
s
/k/ ch
/z/
q
Sassuolo - settembre 2006
La trasparenza di una lingua
L
/l/
U
/u/
P
O
/p/
/o/
CH I E S A
/k/ /i//e/ /z//a/
C I GL I A
ʧ i
ʎ
a
Sassuolo - settembre 2006
Prerequisiti all’apprendimento
PREREQUISITI ESECUTIVI
•Sono i prerequisiti che si attengono alla realizzazione del sistema
scritto, non alla sua conoscenza es. segno grafico, coordinazione
occhio-mano orientamento spaziale ecc.
PREREQUISITI COSTRUTTIVI
•E’ il livello di concettualizzazione sulla “lingua” es. che lo
scritto rappresenta la parola e non l’oggetto.
Sassuolo - settembre 2006
I prerequisiti costruttivi
Per imparare a leggere e a scrivere un bambino deve imparare
quattro concetti che riguardano l’unità fondamentale del
sistema di scrittura :
1.
2.
3.
4.
Quanti elementi ci sono in una parola
Quali sono gli elementi della parola
Come questi elementi sono disposti
Come questi elementi sono rappresentati
Sassuolo - settembre 2006
Attività metafonologiche
Globali
• Rime
• Segmentazione
sillabica
• Identificazione sillaba
iniziale
• Giochi sulle parole es.
morta-della
Analitiche
• Identificazioni suoni
iniziali – finaliinterni
• Spelling
• Tapping
• Sintesi fonemica
• Elisione di suoni
Sassuolo - settembre 2006
Consigli alla scuola materna
Registrare il linguaggio dei bambini per valutare:
•
•
•
•
La capacità di produrre i suoni della lingua es. tole x sole
La capacità di combinare i suoni della lingua es. cimena parole
complesse e lunghe.
La costruzione della frase
Lo sviluppo lessicale es. parole generiche “coso”
Importante il lavoro sul lessico
Sassuolo - settembre 2006
La lettura
Sassuolo - settembre 2006
transatlantico
tiocolchicoside
Sassuolo - settembre 2006
PAROLA SCRITTA
MODELLO DI
LETTURA A
DUE VIE
SISTEMA DI ANALISI
VISIVA
LESSICO DI ENTRATA
VISIVO
CONVERSIONE
SCRITTO/SUONO
SISTEMA SEMANTICO
LESSICO DI USCITA
FONOLOGICO
BUFFER FONEMICO
Sassuolo - settembre 2006
PAROLA LETTA
Modello di apprendimento della lingua scritta
FASE LOGOGRAFICA
FASE ALFABETICA
FASE ORTOGRAFICA
Legge e scrive parole in modo
globale.
Si iniziano ad applicare regole di
conversione fonema/grafema e
grafema/fonema.
Si sviluppano nuove associazioni
con parti più complesse es. sillabe
suffissi morfemi di/trigrammi
Le parole vengono lette e scritte
senza bisogno di trasformazioni
Sassuolo - settembre 2006
parziali.
FASE LESSICALE
a.a.
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Uomo
Vino
Mano
Casa
Pane
Palazzo
Ragazzo
Bambina
Mattina
Dottore
Acqua
Occhio
Signora
Campagna
Padre
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Mamma
Mondo
Letto
Finestra
Fratello
Domenica
Giornata
Giornale
Bagno
Foglia
Scherzo
Famiglia
Sassuolo - settembre 2006
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
a.b.
Lama
Sale
Nido
Lino
Cero
Margine
Formica
Insetto
Verdure
Zingaro
Uscio
Chiodo
Scimmia
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Chirurgo
Corvo
Torta
Lampo
Piume
Cesto
Castello
Ostacolo
Frattura
Alimento
Cassetto
Vasca
Giglio
Pugnale
Maglione
Sassuolo - settembre 2006
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Pena
b.a.
Modo
Pace
Tipo
Arte
Fortuna
Domanda
Accordo
Ragione
Esempio
Sogno
Scelta
Bisogno
Consigli
Volta
Amore
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Forza
Pezzo
Posto
Bellezza
Successo
Sorpresa
Pensiero
Autorità
Segno
Voglia
Rischio
Qualcosa
Sassuolo - settembre 2006
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Fama
Ente
Fase
Resa
Mito
Dominio
Invidia
Simbolo
Azzardo
Manovra
Scalo
Taglia
Globulo
Sciagura
b.b.
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Motto
Sfogo
Sfida
Bando
Tizio
Amarezza
Denuncia
Conforto
Prodezze
Distacco
Svago
Veglia
Schiera
Sciopero
Sassuolo - settembre 2006
Errori di lettura 1
Errori di suoni :
•Scambi di vocali es. sole x sale
•Scambi di consonanti :
- omologhe es. fento x vento
- fonologicamente simili es. chilurgo x chirurgo
- visivamente simili es. dando x bando
•Omissione di suoni es. deuncia x denuncia
•Aggiunta di suoni es. sfrogo x sfogo
•Riduzione di gruppi es. potta x porta
•Riduzione di dittonghi es. pede x piede
•Errori di linea ( inversioni migrazioni) es. rase x resa
Sassuolo - settembre 2006
Errori di lettura 2
Errori di recupero errato dei di/trigrammi es. magnone x maglione
Errori di omissione/ aggiunta di doppie es. cerro x cero, distaco x
distaco.
Errori di recupero del lessico ortografico es. pesce x pace
Errori di accentazione es. margìne x màrgine
Omissioni di parola
Salti di righe
Errori di anticipazione:
•Lessicale es. contributi sanitari x contributi previdenziali
•Morfosintattica es. mangiavano x mangiano
Gli errori di lettura possono
essere
Sassuolo - settembre
2006revisionati o non revisionati.
La dislessia
Sassuolo - settembre 2006
I disturbi specifici dell’apprendimento
(D.S.A.)
( dislessia- disgrafia- disortografia- discalculia)
Sono disturbi funzionali che dipendono da una peculiare architettura
neuropsicologica del soggetto e che provocano difficoltà nell’acquisizione
nella stabilizzazione e nell’automatizzazione di alcuni processi di
identificazione e scrittura delle parole e dei numeri. Questi disturbi sono
di natura congenita.
I DSA proprio per la loro origine costituzionale, tendono a persistere
nel tempo pur modificando nel corso dello sviluppo la loro espressività.
I DSA possono essere contrastati con modificazioni della didattica.
Sassuolo - settembre 2006
I disturbi specifici dell’apprendimento
(D.S.A.)
( dislessia- disgrafia- disortografia- discalculia)
•In Italia si stima che il 3- 5% della popolazione
scolastica sia dislessico. In Inghilterra l’8%. In
Finlandia il 2%. ( Trasparenza della lingua).
•I maschi affetti sono 4 a 1.
• Il 40-50% ha avuto disturbi di linguaggio.
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Definizione di dislessia 2003
La dislessia è una disabilità specifica dell’apprendimento di origine
neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà a effettuare una
lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura e nella
decodifica. Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit nella
componente fonologica del linguaggio, che è spesso inattesa in rapporto
alla altre abilità cognitive e alla garanzia di una adeguata istruzione
scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di
comprensione nella lettura e una ridotta pratica della lettura, può
impedire la crescita del vocabolario e della conoscenza generale.
Sassuolo - settembre 2006
I bambini affetti da dislessia evolutiva in genere presentano:
Normale quoziente intellettivo
Lettura a voce alta lenta e/o scorretta
Difficoltà ortografiche nella scrittura
Difficoltà nella scrittura del numero
Difficoltà nell’apprendimento delle tabelline e del calcolo mentale
Difficoltà negli algoritmi del calcolo aritmetico
A volte sono presenti difficoltà di esposizione orale
A volte sono presenti instabilità motoria e disturbi di attenzione
Sassuolo - settembre 2006
Fasi della dislessia evolutiva
Prime fasi di acquisizione (I elementare)
•Difficoltà e lentezza nell’acquisizione del codice alfabetico e nell’
applicazione delle “mappature” grafema- fonema.
•Controllo limitato delle operazioni di analisi e di sintesi fonemica con
errori che alterano in modo grossolano la struttura fonologica delle
parole lette.
•Accesso lessicale limitato od assente anche quando le parole sono
lette correttamente.
•Capacità di lettura, come riconoscimento, di un numero limitato di
parole note.
Sassuolo - settembre 2006
Fasi della dislessia evolutiva
Fasi successive ( II – IV elementare)
•Graduale acquisizione del codice alfabetico e delle “ mappature”
grafema- fonema che non sono pienamente stabilizzate.
•Possono persistere difficoltà nel controllo delle “mappature”
ortografiche più complesse.
•L’analisi e la sintesi fonemica restano operazioni laboriose e
scarsamente automatizzate.
•Migliora l’accesso lessicale, anche se resta lento e limitato alle
parole più frequenti.
Sassuolo - settembre 2006
Fasi della dislessia evolutiva
Fase finale ( V elementare e medie)
•Padronanza quasi completa del codice alfabetico e stabilizzazione
delle “mappature” grafema – fonema.
•L’analisi, la sintesi fonemica e l’accesso lessicale cominciano ad
automatizzarsi almeno con le parole di uso più frequente.
•Limitato accesso al lessico ortografico.
•Scarsa integrazione dei processi di decodifica e comprensione; la
lettura resta stentata.
Sassuolo - settembre 2006
Conseguenze a livello scolastico
della dislessia
1. Lentezza di lettura
- affaticamento nello studio
- possibile ricaduta sulla comprensione per difficoltà
di
automatizzazione
- possibile difficoltà a recuperare e memorizzare
parole
nel lessico ortografico
2. Scorrettezza di lettura
- ricaduta sulla comprensione del testo
- possibile difficoltà nel recuperare correttamente
parole
La ridotta pratica di lettura determina scarso aumento del
nel
lessico
ortografico
patrimonio conoscitivo lessicale morfosintattico ecc.
Sassuolo - settembre 2006
Fattori che condizionano l’evoluzione
della dislessia.
Grado di difficoltà nella decodifica :i soggetti che mostrano una
lettura lettera per lettera e che stentano ad abbandonarla nonostante
le normali sollecitazioni derivanti dall’attività scolastica hanno meno
possibilità in genere ad accedere alla lettura fluente.
Quantità di esposizione alla lettura
Quoziente intellettivo: Critchley ed altri autori sottolineano che
a parità di altri fattori i soggetti con QI più alto hanno migliori
possibilità di riuscita perché è maggiormente possibile ricorrere
a processi di controllo dall’alto per far fronte ai problemi di
decodifica. Inoltre anche i processi metacognitivi sono più efficaci
e permettono una miglior identificazione delle proprie difficoltà e la
Sassuolo - settembre 2006
scoperta di strategie di compenso.
Medie dati relativi alla velocità di
lettura di un brano. Medie calcolate
in sillabe/ secondi
classe
II III
IV
V
I
II m. III m.
m.
3,3 3,8 4,2 4,9 5,3
Popol.
Norm.
2,1 3
Popol.
Disles.
0,6 0,96 1,5 1,7 1,6 2,2
Sassuolo - settembre 2006
Evoluzione della velocità di lettura
componente di rapidità da Klicpera e
Schabmann 1993
parole per minuto
250
200
150
buoni lettori
dislessici
100
50
0
II el. (genn.) II el. (giugno)III el.
classi
IV el.
Sassuolo - settembre 2006
III media
Evoluzione della componente
di correttezza in lettura
componente di correttezza da Klicpera e
Schabmann 1993
percentuale di errore
200
150
dislessici
buoni lettori
100
50
0
III el.
II el. (genn)
II el. (giugno) classi
IV el.
Sassuolo - settembre 2006
III media
I dislessici da adulti
20% recuperati ampiamente
45% compensati; sanno leggere bene, possono proseguire gli studi
senza mezzi di compenso, ma in alcune occasioni manifestano
difficoltà.
35% disturbo persistente.
Sassuolo - settembre 2006
Pentagono prognostico
Un bambino affetto da dislessia avrà tante più opportunità di sviluppo
quanto:
1. Migliori sono le sue qualità cognitive
2. Più precoce può essere l’intervento didattico nei suoi confronti
3. Più empatico e incoraggiante sarà l’atteggiamento degli adulti
che lo circondano.
4. Più adeguato sarà l’intervento didattico
5. Migliori saranno il suo equilibrio psicologico e la sua autostima.
Sassuolo - settembre 2006
TRA IL DIRE E IL FARE
C’era una volta un lupo, che uscì dal bosco e passò davanti a una casa.
Passò così vicino a una finestra, che sentì una voce parlare. Era la voce di una nonna che stava cullando il nipotino e gli diceva:
-Dormi, buono, non piangere, se no chiamo il lupo che ti mangerà!
A sentire queste parole, il lupo si rallegrò tutto e decise di fermarsi
là ad aspettare il buon bocconcino.
Aspetta e aspetta, ma la porta rimaneva sempre chiusa.
Ed ecco il lupo sentì il bambino piangere più forte di prima, e subito
dopo la voce della nonna che diceva:
-Buono, buono, bambino mio, non piangere! Non aver paura, se
viene il lupo cattivo, noi lo bastoneremo, e poi lo ammazzeremo!
Quando il lupo sentì dire questo, si arrabbiò moltissimo. Se ne andò
via subito di là, e intanto brontolava fra sé:
-A certa gente non si può mai credere! Dice una cosa, ma poi ne
vuole fare un’altra tutta diversa!
Sassuolo - settembre 2006
Sogni ad Hiroshima
In un cantiere Mitsubisci, l’operaia 389 lottava con tutta la
propria volontà per resistere al capogiro. Il suo compito
consisteva nel fare, a distanze ben precise, venti fori su certi nastri
d’acciaio lunghi un metro, del peso di circa cinque chilogrammi. I
pezzi di acciaio le venivano passati dalla vicina, n. 388,che
maneggiava una macchina tagliatrice ed era inoltre incaricata
della distribuzione del materiale.
L’operaia 389 era stata colta dal capogiro nel momento in cui
abbassava la leva per fare il diciassettesimo foro nel nastro
d’acciaio. All’improvviso aveva avuto la sensazione che il suolo
cominciasse a dondolarle sotto i piedi, mentre attorno a lei si era
fatto buio. Ora si teneva attaccata spasmodicamente alla leva, con
la destra. Le gambe non la reggevano più. Barcollò. Era ancora
cosciente della necessità di non svenire nel passaggio, largo
appena due passi, tra due Sassuolo
file di- settembre
macchine,
perché avrebbe
2006
sbattuto contro qualche spigolo.
Un occhio due occhi
C’era una volta un uomo che non faceva niente tutto il giorno:se ne stava seduto
ad aspettare e a sperare che gli capitasse un colpo di fortuna tale da renderlo
ricco in un momento e senza fatica.
Visse in tal modo per molti anni finché un giorno sentì parlare di un’isola abitata
da uomini con un occhio solo.
“Ecco finalmente. Questa sarà la mia fortuna” pensò l’uomo. “Devo recarmi in
quell’isola, catturare uno di quegli esseri con un occhio solo, portarmelo dietro e
mostrarlo durante la fiera: per vederlo, la gente pagherà volentieri due soldi a
testa, e in breve io diventerò ricco.”
Un giorno vendette quel poco che aveva, comprò una barca e partì. Dopo un
lungo viaggio giunse nell’isola degli uomini con un occhio solo e, appena sbarcato
vide che la gente aveva un solo occhio in mezzo alla fronte.
Ma anche la gente con un solo occhio si accorse che era arrivato un uomo con
due occhi e alcuni abitanti dell’isola si dissero: - Diavolo, questa sarà la nostra
fortuna! Catturiamolo e mostriamolo alla fiera. La gente per vederlo pagherà
volentieri due soldi a testa, e noi diventeremo presto ricchi!
Detto fatto, presero l’uomo con due occhi e lo portarono sulla piazza della fiera,
dove lo mostravano per due soldi a testa.
Sassuolo - settembre 2006
La scrittura
Sassuolo - settembre 2006
DETTATO
SCRITTURA SPONTANEA
Competenze
espositive
Discriminazione
fonemica
Recupero
lessicale e sintattico
Recupero
Analisi fonemica
Competenze di
convenzioni
trascrizione e revisione linguaggio
scritto
Associazione
Recupero forme
fonemi-grafemi
ortografiche
Recupero allografico
COMPONENTI
EFFETTRICI
Recupero pattern
grafo-motori
Efficienza (velocità)
Sassuolo - settembre 2006
neuromotoria
MODELLO DI
SCRITTURA
DETTATA
INPUT UDITIVO
ANALISI UDITIVA
MEMORIA
FONOLOGICA
ANALISI FONOLOGICA
CONVERSIONE GRAF./FON.
FASE ALLOGRAFICA
PROGRAMMA MOTORIO
Sassuolo - settembre 2006
OUTPUT
BUFFER
GRAFEMICO
Esperimento la copia
La nebbia
agl’irti colli
piovigginando
sale e sotto
il maestrale urla
e biancheggia
il mar.
Tempo :42”
Volte :4
E’ detto delle
frutta acerbe o
degli stridori che
producono un
effetto sgradevole
sui denti.
Tempo : 45”
Volte: 5
Sassuolo - settembre 2006
Esperimento la copia 2
Woran denkst
du nur immer
wahrend der
Stunde Ich
habe schon
manche schone
Stunde bei
euch.
Tempo :55”
Volte :15
丗丝东
乌乍义
Tempo:65”
Volte: 30
Sassuolo - settembre 2006
Classificazione degli errori di scrittura 1
Errori fonologici:
• Scambio di suoni
1. Omologhi es. pampina x bambina
2. Fonologicamente simili es. siume x fiume
3. Visivamente simili ed. dado x bado
4. Altri es. scambio di vocali
• Inversioni, migrazioni,metatesi: es. cimena x cinema, ebra x erba
• Omissioni
1. Lettere ( consonanti o vocali) es. mtita x matita
2. Sillabe es. tita x matita
3. Parti di parole es. termone x termosifone
• Inserzioni , epentesi
1. Lettere ( consonanti e vocali) es. ereba x erba
2. Sillabe es. paloletta x paletta
3. Reduplicazioni es. melolone x melone
Sassuolo
2006
• Riduzione di gruppo es.
tota- settembre
x torta
• Riduzione di dittonghi es. pede x piede
Classificazione degli errori di scrittura 2
Errori fonetici:
•Omissioni/ aggiunta di doppie es. pala x palla solle x sole
•Omissione / aggiunta di accento: es. citta x città mè x me
Errori ortografici:
•Errori di omofoni non omografi es. quore x cuore
•Fusioni illegali es. ilcane x il cane
•Separazioni illegali es. in sieme con vincere
•Spaziatura irregolare es. ilbambino mangia
•Omissione/aggiunta di h
•Grafemi inesatti o incompleti es. gnia/gna gla/glia
•Scambio di grafemi es. gna/glia
•Omissione/aggiunta di apostrofo
•Errata segmentazione sillabica
Sassuolo - ortografiche
settembre 2006
•Errata trascrizione delle regole
es. maiuscole, eccezioni
es. cie/ce,scie/sce
Classificazione degli errori di scrittura 3
Errori disgrafici
•Instabilità del carattere es. BamBIno
•Irregolarità nelle legature delle lettere
•Inversione delle lettere/ specularità della scrittura
Errori morfo-sintattici
•Errori di accordo es. le mela
•Errori di modificazione di parola
- per genere es. bimbe /bimbi
- per numero es. bimbo x bimbi
- per tempo dei verbi es. era x è
- per persona del verbo es. esco x usciamo
- per modo del verbo es. trascinarli x trascinandoli
•Errori di sostituzione/ omissione di morfemi es. del/al in/nel
•Errori di costruzioneSassuolo
sintattica
- settembre 2006
•Errori nella punteggiatura
Classificazione degli errori di
scrittura 4
Errori lessicali
•Sostituzione di parole:
- dello stesso campo semantico es. fresca/tiepido
- di altro campo semantico es. mela/matita
- per vicinanza fonologica es. usci x gusci
•Ripetizione o aggiunta di parola
•Omissione di parola
Sassuolo - settembre 2006
2
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Quali le cause degli errori di
scrittura?
•Difficoltà ad effettuare una adeguata segmentazione o analisi
fonologica.
•Difficoltà a mantenere in memoria la sequenza fonologica per
poterla tradurre graficamente in modo corretto.
•Difficoltà nel sistema di conversione fonema/grafema
•Povertà lessicale
la conoscenza delle etichette lessicali
permette di non sovraccaricare la
memoria fonologica
•Difficoltà nella memorizzazione e nell’applicazione delle regole
ortografiche.
Sassuolo - settembre 2006
Disortografia
E’ disortografico il bambino, normodotato intellettivamente,
senza deficit sensoriali o neurologici, senza gravi e conclamate
patologie psicologiche ed esposto regolarmente al ciclo di
apprendimento, commette un numero di errori nella scrittura
persistenti nel tempo ed invasivi.
Sassuolo - settembre 2006
Disgrafia
Difficoltà specifica nell’esecuzione prassica del codice
scritto in presenza di competenze intellettive nell’ ambito
della norma, in assenza di deficit sensoriali e neurologici
e in presenza di un adeguato ambiente di istruzione
accademica.
Sassuolo - settembre 2006
Disgrafia
Esiste disgrafia se la scrittura è:
•Eccessivamente lenta e affaticante
•Se la leggibilità è insufficiente
•Se il suo livello non è adeguato all’età e alle possibilità strumentali
del soggetto che scrive.
Si deve quindi osservare:
•Velocità di scrittura
•Pressione esercitata sul foglio
•Tendenza alla macro/ micro calligrafia ( scrittura irregolare per forma
e/o dimensione)
•Discontinuità del gesto ( presenza di interruzioni).
•Ritoccatura del segno già tracciato
•Direzionalità
•Andamento del tracciato ( scrittura in senso orario invece che antiorario)
•Inesatta legatura dei segni Sassuolo - settembre 2006
•Distanza fra le parole.
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Il numero e il calcolo
Sassuolo - settembre 2006
La discalculia evolutiva
Definizione: (Temple) “ La discalculia evolutiva è un disturbo delle
abilità numeriche ed aritmetiche che si manifesta in bambini di
intelligenza normale, che non hanno subito danni neurologici. Essa può
presentarsi associata a dislessia, ma è possibile che ne sia dissociata”.
•Si stima che circa il 6% dei bambini in età scolare sia discalculico
•Secondo Bodian (1983) il 56% dei bambini con disturbi di lettura ha
difficoltà associate nell’ambito matematico.
•Discalculia acquisita: deficit nelle abilità numeriche e aritmetiche
instauratosi dopo un evento morboso.
•Acalculia : non acquisizione o perdita completa delle abilità numeriche
e aritmetiche.
Sassuolo - settembre 2006
Sistema aritmetico
Sistema metacognitivo ( problem solving)
Permette al bambino, per esempio, di costruire una rappresentazione
del problema, costruire ipotesi di soluzione, ricercare gli algoritmi…
Sistema dei numeri
•Nome delle quantità
•Transcodifica
- unità
- dici
- decine
- sistema alfabetico
- sistema arabo
- sistema romano
Sistema del calcolo
•Segni delle operazioni
•Procedure del calcolo ( algoritmi)
•Fatti numerici ( tabelline)Sassuolo - settembre 2006
Meccanismi lessicali
Dettato di ducentoventuno realizzazione di 225; la risposta errata è
data dallo scrivere una o più cifre del numero sbagliate, mantenendo
inalterarata la classe di grandezza del numero.
Meccanismi sintattici
Dettato di duecentoquarantadue realizzazione di 20042. L’errore non
comporta la sostituzione di una o più cifre, ma riguarda l’ordine di
grandezza ( classe) dei numeri.
Sassuolo - settembre 2006
Errori nella discalculia
Errori nel sistema dei numeri
•Nel conteggio in avanti
•Nel conteggio all’indietro
•Nella sequenza dei numeri
•Nella transcodifica dei codici
arabo
arabo
alfabetico orale
alfabetico scritto
alfabetico orale
alfabetico scritto
Sassuolo - settembre 2006
Errori nella discalculia 2
Errori nel sistema del calcolo
•Nel calcolo mentale
•Nell’interpretazione del segno
4515x
12=
7=
45
57
•Nella procedura del calcolo
37 x
25 =
185
74
259
4385+
7825=
11100
Sassuolo - settembre 2006
Manca il riporto
Errori nella discalculia 3
Errori nel sistema del calcolo
•Nell’incolonnamento
325+
412=
3662
•Nei fatti aritmetici
Rottura dissociata fra sistema dei numeri e sistema del calcolo
ed anche tra sub funzioni es. procedure e fatti aritmetici
Sassuolo - settembre 2006
Marco 12 anni,6 mesi
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
La diagnosi
e la riabilitazione
Sassuolo - settembre 2006
•Una diagnosi certa viene effettuata alla fine della
II elementare. Importante comunque mettere in atto prima
misure che facilitino il percorso del bambino a rischio.
•Le figure che fanno diagnosi sono il neuropsichiatra
e/o lo psicologo e il logopedista.
•Per la diagnosi deve essere applicato il protocollo diagnostico
dell’ AID.
•Richiedere alla fine della consultazione una relazione scritta
dettagliata.
Sassuolo - settembre 2006
I tre pilastri dell’intervento sul
bambino dislessico
1. Il benessere, la motivazione, la salute psicologica e la forza nel
convivere e nell’affrontare una situazione difficile, come è quella
di un disturbo dell’ apprendimento.
2. I progressi nell’apprendimento, la possibilità di imparare, di
coltivare i propri interessi culturali, di poter accedere all’informazione
e alle materie di studio.
3. Il miglioramento della propria situazione di difficoltà concreta nella
scrittura, nella lettura, nel calcolo, per tentare di raggiungere il maggior
livello di capacità e di autonomia
possibile.
Sassuolo - settembre 2006
Scuola e dislessia
Misure che facilitano il percorso scolastico del bambino dislessico:
Diagnosi precoce
Corretta informazione alle insegnanti ai genitori al bambino stesso
Collaborazione scuola/ famiglia/ sanità
Attuazione di misure dispensative e compensative
Sassuolo - settembre 2006
Cosa è la rieducazione??
Aiutare un sistema a riappropriarsi di abilità già possedute,
che aveva mostrato di esercitare in modo efficiente e automatico.
In ambito evolutivo = promuovere l’acquisizione di abilità mai
possedute o che ritardano la loro comparsa.
Nel caso di ritardo o mancata comparsa di funzioni non ci sono
lesioni cerebrali ma è una architettura cellulare cerebrale
peculiare che porta a commettere errori.
Il cervello non sa di commettere errori ma pensa di funzionare
correttamente.
Sassuolo - settembre 2006
Riabilitazione cosa fare???
Esistono fondamentalmente due tipi di intervento:
1. Lavorare per il miglioramento delle prestazioni ( presunta
riorganizzazione delle funzioni o attivazione di funzioni
vicarianti ) potenziamento dei micro-processi ( strategia
bottom-up)
2. Operare sulle strategie impiegate dal soggetto per
l’effettuazione di un compito. ( strategie top- down)
Sassuolo - settembre 2006
La riabilitazione della lettura deve agire su due parametri:
•La correttezza
•La velocità
Per agire su questi parametri si può procedere attraverso
due tipi di training:
•Fonologico: si lavora sulla corrispondenza segno- suono.
Questo intervento permette di divenire più accurati nella
lettura di parole regolari e di non parole.
•Globale: si lavora sull’identificazione di parole come tutto
unico. In questo caso il bambino dovrebbe divenire più rapido
e capace di leggere paroleSassuolo
anche
irregolari
già incontrate.
- settembre
2006
Lettura - il lettore scorretto -
•Lavoro sulla tipologia degli errori ( errori di suono, di recupero dei di/
trigrammi ecc.).
•Lavoro sugli errori di anticipazione ( lettura di liste di parole simili).
•Giudizio di correttezza ( decisione ortografica).
Sassuolo - settembre 2006
Lettura - il lettore lento•Lettura tachistoscopica : di sillabe semplici e complesse,
di/trigrammi, parole a complessità e lunghezza crescente.
•Lettura di frasi e brani a presentazione al computer temporizzata.
•Esercizi di anticipazione:
- a base fonologica ( una parola che comincia con me……….).
- a base lessicale ( un frutto ma……..)
- a base sintattica ( il cane mangia l’……….)
•Lettura ripetuta di liste di parole per stimolare la creazione del lessico
ortografico.
•Lettura di liste di parole semanticamente simili.
( per stimolare la previsioneSassuolo
semantica).
- settembre 2006
Il recupero degli errori di scrittura
Il lavoro sugli errori fonologici: ( individuazione e intervento
precoce x stadi).
•Percezione e produzione del suono
•Memorizzazione della rappresentazione grafemica
•Associazione percezione/rappresentazione grafemica
•Automatizzazione del processo
Il lavoro sugli errori fonetici: (individuazione e intervento
precoce x stadi)
•Percezione / riconoscimento delle caratteristiche dei suoni
•Memorizzazione delle regole di rappresentazione
•Automatizzazione del processo.
Sassuolo - settembre 2006
Il recupero degli errori di scrittura
Lavoro sugli errori ortografici:
Lavoro sulle rappresentazioni grafemiche complesse
( digrammi e trigrammi)
•Memorizzazione del rapporto grafema/fonema facilitata graduale,
mirata, intensiva.
•Automatizzazione del processo
Memorizzazione delle regole di rappresentazione della
lingua italiana ( h, c/q, cie/ce)
•Spiegazione delle regole e del modello
•Uso di tabelle che favoriscono la memorizzazione
Sassuolo - settembre 2006
Intervento sulla disgrafia
Intervento precoce: ( fase di apprendimento).
•Indurre precocemente una presa corretta
•Inserimento del corsivo alla fine del percorso di apprendimento delle
rappresentazioni fonema/grafema.
•Allenamento dell’atto grafico lento e graduale.
•Uso di strategie
•Scelta definitiva del carattere
Intervento tardivo: ( dopo l’apprendimento)
•Lavoro sugli errori di origine grafica
•Uso dello stampato maiuscolo
•Uso della tastiera
Sassuolo - settembre 2006
Quattro modi per intervenire
sulla discalculia evolutiva
•Intervento precoce con i bambini con difficoltà di
letto scrittura.
•Intervento globale sulle difficoltà di processamento
numerico e del calcolo.
•Training sulle abilità di transcodifica numerica
•Training sulle componenti specifiche dei numeri e del
calcolo e sugli strumenti compensativi.
Sassuolo - settembre 2006
Training sulle abilità di
transcodifica numerica
Le abilità di transcodifica vanno riabilitate per prime, perché il
bambino non può lavorare sui numeri se non è in grado di leggerli
e scriverli.
•Esercizi di conteggio in avanti e indietro per 1, 5 10
•Esercizi di riconoscimento di numeri
•Esercizi di scrittura assistita sui numeri ( es. con griglie)
•Lettura di numeri ( anche con aiuti)
•Ordinamento di numeri
•Esercizi sulla linea dei numeri
•Esercizi di transcodifica ( codice scritto- codice arabo ecc.)
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Esempi di attività
Identificazione della struttura sintattica del numero
dettato di 587
500
807
•Griglia con disposizione dei miscellanei
dettato di 24837.
2
4
m
8
c
3
7
Sassuolo - settembre 2006
La riabilitazione del sistema
del calcolo
•Strategie per l’acquisizione dei fatti aritmetici
Reiterazione della tabellina; costruzioni di associazioni linguistiche e/o
visive; riduzione del numero degli items da memorizzare da 72 a 36
insegnando subito 3x2=2x3. Insegnamento solo di alcuni fatti con
funzione di pivot es. 6x8 = 5x8 (che il bambino ha memorizzato) + 8 = 48
•Strategie per l’acquisizione del calcolo mentale
Insegnamento esplicito di strategie di scomposizione e ricomposizione
dei numeri es. 7 + 9 = (7 +10-1)
•Strategie per l’acquisizione dei calcoli scritti
Uso di matrici, indicatori visivi ecc.
Sassuolo - settembre 2006
1
0
3
4
+
1
5
=
4
9
1
4
7
-
1
8
=
2
9
1
3
4
8
9
1 2
3
2 3 x
1 2 =
4 6
2 3
Sassuolo - settembre
220067 6
+
=
Le misure compensative
•Uso di strumenti che permettono di compensare la debolezza
funzionale del disturbo
•Diminuiscono il carico delle difficoltà a svolgere parti automatiche delle
procedure, permettendo in questo modo al bambino di liberare
l’attenzione per compiti cognitivi più complessi.
•Sono considerate come una sorta di protesi
•Non hanno alcun effetto sul contenuto cognitivo, ma permettono di
svolgere attività ripetitive con precisione e velocità maggiore dell’uomo.
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Limiti delle misure compensative
Non sono disponibili per ogni tipo di attività
Non modificano alcune caratteristiche tipiche dei DSA
es. la lentezza operativa
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Elenco dei principali strumenti
compensativi
•Video scrittura
•Audioregistratore
•Libro parlato
•Scanner di varia natura
•Enciclopedia informatica multimediale
•Sintesi vocale
•Calcolatrice
•Tavola pitagorica ecc.
Sassuolo - settembre 2006
Le misure dispensative
•Prove orali al posto di scritte
•Prove più corte o tempo maggiore
•Minor quantità di lavoro a casa
•Dispensa da alcune prestazioni es. lettura a voce alta, scrittura veloce
sotto dettatura, lettura di consegne, uso del vocabolario, studio
mnemonico delle tabelline.
•Dispensa dallo studio di lingue straniere e lingue morte ( almeno in
forma scritta).
Sassuolo - settembre 2006
Quali aiuti per le difficoltà
di lettura?
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Bassa tecnologia:
•Utilizzare il segna riga
•Cambiare la grandezza del carattere
•Cambiare la spaziatura
•Cambiare il colore
Sassuolo - settembre 2006
Audioregistratore con cuffia
( media tecnologia)
Consente: di ascoltare brevi testi per l’esecuzione di
compiti in classe ( ad esempio il testo dei problemi).
In questo modo il soggetto dislessico può riesaminare il
testo di un problema tante volte quanto ritiene necessario
esattamente alla stregua di un buon lettore che rilegge il
problema tutte le volte che vuole.
Richiede: capacità di usare i tasti di un audioregistratore per
mandare indietro il nastro o ascoltare il brano richiesto.
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Libro parlato
( alta tecnologia)
Consente: di ridurre al minimo lo sforzo di lettura e di
poter sfruttare prevalentemente l’ascolto per studiare e
acquisire informazioni. Viene attuato attraverso la
registrazione su disco dei libri di studio affidandosi ad una
organizzazione che realizza il trasferimento dalla carta al
supporto uditivo.
Richiede: capacità di usare l’audioregistratore.
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Enciclopedia informatica
multimediale in CD-ROM
Consente: di supportare lo studio delle materie scolastiche
attraverso l’ascolto di brani registrati su disco, la visione di
video e di documentari su argomenti specifici.
Richiede: padronanza del computer, in particolare del mouse
e conoscenza dei modelli di ricerca informatica.
Sassuolo - settembre 2006
Scanner di varia natura
( alta tecnologia)
Consente: di trasferire su video righe o pagine di libro o
di giornale e successivamente di ascoltarle in voce.
Richiede: competenza specifica nell’uso degli
strumenti informatici.
Sassuolo - settembre 2006
Quali aiuti per le difficoltà
di scrittura?
Sassuolo - settembre 2006
Bassa tecnologia:
•Carta copiativa
•Accettare uso dello stampato
•Adattare il foglio con righe o quadretti o
spaziatura particolare.
Media tecnologia:
•Registratore al posto degli appunti
Sassuolo - settembre 2006
Videoscrittura con i suoi supporti:
( alta tecnologia)
-controllo ortografico: consente di identificare le parole che
non sono scritte in forma ortografica corretta
-predittore ortografico : prevede a seconda delle prime lettere
digitate
la parola che il soggetto sta per scrivere sulla base del lessico di
ciascun soggetto e della frequenza di utilizzo di quella singola
Consente:
di
economizzare
lo
sforzo
per
scrivere
testi
parola
rende disponibili le lettere; allena le competenze ortografiche
attraverso l’impegno di processi di decisione lessicale
(correttore ortografico); permette testi puliti e più controllabili.
Richiede: conoscenza della tastiera, capacità di digitazione,
capacità anche limitata di analizzare le componenti fonologiche
Sassuolo - settembre
2006corrispettivi grafici.
delle parole e conoscenza
dei loro
Sintesi vocale
( alta tecnologia)
Consente: di trasformare il parlato continuo in video scrittura
attraverso l’uso di un microfono che riconosce la voce di
ciascun individuo. In pratica consente di evitare l’uso della
tastiera nella scrittura diretta.
Richiede: buona capacità di costruire enunciati ben
formati e di controllare adeguatamente la loro realizzazione
scritta.
Sassuolo - settembre 2006
Quali aiuti per le difficoltà
nella matematica?
Sassuolo - settembre 2006
Tavola pitagorica
( bassa tecnologia)
Consente: di recuperare il risultato delle moltiplicazioni
fra numeri a cifra singola evitando il recupero del fatto
aritmetico. Introduce anche elementi di rappresentazione
del compito che ne favorisce la elaborazione cognitiva e
facilitano successive elaborazioni concettuali es. reversibilità
2x3 = 3x2 ; interdipendenza delle diverse sequenze di
moltiplicazioni.
Richiede: capacità di leggere correttamente i numeri a due
cifre e di utilizzare una tavola a doppia entrata.
Sassuolo - settembre 2006
( bassa tecnologia)
•La linea dei numeri
•Tavole sottrattive e additive
•Tabelle con le formule
•La linea delle misure
•La linea dei pesi ecc.
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Calcolatrice
( media tecnologia)
Consente: di recuperare il risultato di qualsiasi calcolo
Richiede: capacità di digitare i numeri in modo corretto,
conoscenza dei segni delle operazioni, conoscenza di
alcune regole operative delle operazioni ( rapporto tra
sottraendo e minuendo o tra dividendo e divisore).
Sassuolo - settembre 2006
Quali aiuti per le difficoltà
nello studio?
Sassuolo - settembre 2006
Lo studio
•E’ utile predisporre periodicamente percorsi sulle abilità di studio,
sulle tecniche di prendere appunti, sulla preparazione di mappe
concettuali, di schemi, sulle sottolineature.
•E’ utile usare forme differenziate di apprendimento ( esperienze,
esperimenti, filmati, CD interattivi, riflessioni di gruppo) per favorire
la memorizzazione e il recupero dei contenuti, che non vengono in
questo modo appresi solo attraverso materiale scritto).
•Bisogna prevedere meno quantità di studio a casa per gli alunni
dislessici e soprattutto è importante che quello che viene dato da
studiare sia già stato affrontato e chiarito in classe in modo che la
lettura non sia a prima vista
Sassuolo - settembre 2006
Lo studio
•E’ importante programmare le interrogazioni
•Se è possibile evitare di dover memorizzare date o liste di nomi,
stimolare il bambino a guardare su legende o griglie i dati
mnemonici da ricordare e stimolare invece il ragionamento e
la riflessione.
•E’ utile il lavoro di gruppo con tutor coetanei che leggono e
scrivono ( scelti se è possibile dal ragazzo in difficoltà).
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
La grammatica
•I ragazzi dislessici incontrano grande difficoltà a
ricordare le classificazioni grammaticali in genere e tutto
quanto riguarda la grammatica funzionale: i nomi dei
complementi, la distinzione tra i predicati, ecc.
• E’ importante quindi non abusare della grammatica ma
selezionare gli aspetti più significativi e tralasciare gli altri.
•Le lezioni di grammatica di gruppo su materiali che attivano
conflitti cognitivi e che portano i ragazzi a riflettere sull’uso
e le funzioni delle parole ( cloze, lettura con parole
sottolineate di cui capire il senso) sono le più utili per gli
alunni dislessici.
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
Quali aiuti per le difficoltà
nello studio delle lingue
straniere?
Sassuolo - settembre 2006
L’OPACITA’ VOCALICA DELLA
LINGUA INGLESE
/ ʌ/
u cut (tagliare)
/ɛ/ Mary
o come(venire)
/i/ Village
ou country
(campagna)
oo blood
(sangue)
[a]
/o/ law
/ɔ/ what
/ǽ/ man
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IL FINLANDESE E’ TOTALMENTE
TRASPARENTE
Sassuolo - settembre 2006
Sassuolo - settembre 2006
La lingua straniera
•Non solo sono da concordare i suoni, con le lettere, ma occorre
anche ricordare il significato delle parole per poter scegliere il
modo corretto di scriverle.
•Inoltre anche la struttura frasale è diversa da lingua a lingua e
va memorizzata. Es. in inglese il verbo in fondo ecc.
•Quindi alcuni bambini dislessici specie quelli che hanno avuto
disturbi nell’area del linguaggio possono avere difficoltà anche nella
comunicazione orale nella lingua straniera anche se in genere tali
difficoltà sono comunque minori che nella lingua scritta.
Sassuolo - settembre 2006
La lingua straniera
Aspetti della dislessia reputati maggiormente suscettibili di influire
negativamente:
1.
2.
3.
4.
5.
Debolezza dell’elaborazione fonologica
Limitazioni a livello della memoria di lavoro
Scarsa discriminazione uditiva
Tendenza alla confusione in campo sintattico
Scarsa capacità di percepire e mantenere una sequenza di tipo uditivo
Sassuolo - settembre 2006
Giustizia in ambiente educativo non è
dare a tutti la stessa cosa, ma dare ad
ognuno ciò di cui ha bisogno ……..
Sassuolo - settembre 2006
Fly UP