pedagogia e didattica speciale della gestione integrata del
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pedagogia e didattica speciale della gestione integrata del
PEDAGOGIA E DIDATTICA SPECIALE DELLA GESTIONE INTEGRATA DEL GRUPPO CLASSE “Istruire non è selezionare, al contrario, è sforzarsi di far riuscire tutti, è quindi lottare contro la curva di Gauss presa come modello di selezione” (De Landsheere) SCUOLA ACCOGLIENTE SCUOLA COMPETENTE • L’accoglienza è compatibile con la competenza? • L’inclusione è compatibile con l’eccellenza? • Dedicare attenzione agli alunni con Bisogni Educativi Speciali consente di dedicare adeguata attenzione a tutti gli alunni? Dentro le mura dell’aula l’insegnante è di fronte alla sua ‘classe’. Nell’ “ora e qui” della relazione didattica vengono messi alla prova i valori professati, le teorie e i metodi didattici adottati,la qualità della sua relazione con gli alunni. ITALO FIORIN LUMSA ROMA La relazione didattica che l’insegnante vive nell’aula è strettamente collegata alle condizioni organizzative, alle ‘regole istituzionali’, al clima interno alla scuola. La scuola stessa si trova collocata dentro il più ampio sfondo culturale, sociale, economico, politico, nazionale e internazionale. Pur non essendoci un rapporto di causa-effetto, è innegabile che la qualità della relazione didattica nell’aula è largamente condizionata dalla qualità dell’organizzazione scolastica e, ancor di più, dallo sfondo sociale e culturale, nazionale e internazionale. ITALO FIORIN LUMSA ROMA SCENARIO INTERNAZIONALE: GLOBALIZZAZIONE, CAMBIAMENTO, INCERTEZZA Nella società globalizzata, multiculturale, dell’incertezza e del cambiamento continuo e rapidissimo, le tradizionali missioni della scuola sono messe in crisi. Il nuovo paradigma è quello dell’ <<apprendimento>> APPRENDERE AD APPRENDERE O APPRENDERE AD ESSERE? ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA LA SCUOLA NEL NUOVO SCENARIO “IL PAESAGGIO EDUCATIVO È DIVENTATO ESTREMAMENTE COMPLESSO” Molteplicità delle occasioni di apprendimento Frammentazione, episodicità Eterogeneità di culture alunno Attenuazione dei riferimenti autorevoli ITALO FIORIN LUMSA ROMA Diffusione delle tecnologie •Un’economia basata sulla conoscenza richiede professionalità capaci di misurarsi con i problemi, ricercare soluzioni inedite, muoversi con padronanza in un mondo di possibilità e di imprevedibilità, essere capaci di vivere nell’incertezza •Un mondo globalizzato ha bisogno di persone che sappiano interagire positivamente, che sappiano dialogare con culture diverse, senza per questo perdere la propria identità, diventando ‘massa’ •Un mondo nel quale le risorse non sono illimitate, le diseguaglianze sono sempre più accentuate, i diritti umani non sono dappertutto riconosciuti, ha bisogno di persone che sappiano cooperare, assumersi responsabilità, operare per il bene comune •Di fronte ai rischi della disumanizzazione, della riduzione della persona a numero, del prevalere della logica utilitaristica, c’è bisogno di persone che mantengano la loro spiritualità, che non smettano di ricercare il senso delle ITALO FIORIN LUMSA ROMA cose 7 LE ESIGENZE I QUATTRO PILASTRI DELL’EDUCAZIONE(1) ITALO FIORIN LUMSA ROMA 8 L’educazione nel corso della vita è basata su quattro pilastri: imparare ad apprendere, imparare a fare, imparare a vivere insieme e imparare ad essere •Imparare ad apprendere, combinando una conoscenza generale sufficientemente ampia con la possibilità di lavorare in profondità su un piccolo numero di materie. Questo significa anche imparare ad imparare, in modo tale da trarre beneficio dalle opportunità offerte dall’educazione nel corso della vita. •Imparare a fare, allo scopo d’acquistare non soltanto un’abilità professionale, ma anche, più ampiamente, la competenza di affrontare molte situazioni e di lavorare in gruppo. Ciò significa anche imparare a fare nel contesto delle varie esperienze sociali e di lavoro offerte ai giovani, che possono essere informali, come risultato del contesto locale o nazionale, o formali, che implicano corsi dove si alternano studio e lavoro. •. I QUATTRO PILASTRI DELL’EDUCAZIONE(2) •Imparare a vivere insieme, sviluppando una comprensione degli altri ed un apprezzamento dell’interdipendenza (realizzando progetti comuni e imparando a gestire i conflitti) in uno spirito di rispetto per i valori del pluralismo, della reciproca comprensione e della pace. •Imparare ad essere, in modo tale da sviluppare meglio la propria personalità e da essere in grado di agire con una crescente capacità di autonomia, di giudizio e di responsabilità personale. A tale riguardo, l’educazione non deve trascurare alcun aspetto del potenziale di una persona: memoria, ragionamento, senso estetico, capacità fisiche e abilità di comunicazione. ITALO FIORIN LUMSA ROMA 9 •I sistemi educativi formali tendono a sottolineare l’acquisizione delle conoscenze a detrimento di altri tipi d’apprendimento; ma ora è di fondamentale importanza concepire l’educazione in una maniera più globale. Una tale visione deve informare e guidare le future riforme e politiche scolastiche, in rapporto sia ai contenuti che ai metodi. SVILUPPARE COMPETENZE ITALO FIORIN LUMSA ROMA 10 “Fronteggiare efficacemente richieste e compiti complessi comporta non solo il possesso di conoscenze e di abilità ma anche l’uso di strategie e di routines necessarie per l’applicazione di tali conoscenze e abilità, nonché emozioni e atteggiamenti adeguati e un’efficace gestione di tali componenti.” (OCSE) Per apprendere, apprendono, ma … ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA Ripensare il contesto della scuola: quali sono i suoi valori? “L’insegnante è di fronte alla classe: pone domande agli allievi. Dopo ogni domanda numerose mani si alzano. Alcuni allievi allungano le mani nella speranza di essere chiamati. Altri non alzano la mano e cercano di non incrociare gli occhi dell’insegnante nella speranza di non essere chiamati. L’insegnante chiama Diane. William, che siede vicino a Diane, conosce la risposta giusta e sa che, se Diane non sa rispondere, l’insegnante può chiamare lui. In effetti, l’unico modo in cui William può ottenere un riconoscimento in questa situazione, è che Diane fallisca. E’ naturale che, in questa struttura di classe così competitiva, gli studenti comincino a provare piacere del fallimento degli altri” (Kagan S.) ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA