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osservatorio bullismo usr campania

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osservatorio bullismo usr campania
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per la Campania
Direzione Generale
OSSERVATORIO REGIONALE
PERMANENTE SUL
FENOMENO DEL BULLISMO
“ Bullismo e legalità”
A cura di dott.ssa Marina De Blasio
Bullismo: un atto di aggressione,
consapevole e volontario, perpetrato in
maniera persistente e organizzata da
uno o più individui ai danni di uno o più
individui.
“ Uno studente è oggetto di azioni di
bullismo, ovvero è prevaricato o
vittimizzato, quando viene esposto,
ripetutamente nel corso del tempo, alle
azioni offensive messe in atto da parte di
uno o più compagni” Olweus
Una definizione di bullismo che è stata ampiamente utilizzata
nelle ricerche nazionali ed internazionali è la seguente:
Diciamo che un ragazzo subisce delle prepotenze, quando un
altro ragazzo o un gruppo di ragazzi gli dicono cose cattive e
spiacevoli.
E' sempre prepotenza quando un ragazzo riceve
colpi, pugni, calci e minacce, quando viene rinchiuso
in una stanza, riceve bigliettini con offese e parolacce,
quando nessuno gli rivolge mai la parola ed altre cose
di questo genere. Questi fatti capitano spesso e chi
subisce non riesce a difendersi. Si tratta di prepotenze
anche quando un ragazzo viene preso in giro
ripetutamente e con cattiveria.
Non si tratta di prepotenza quando due persone,
all'incirca della stessa forza, fanno la lotta o litigano
tra di loro.
DARIO BACCHINI,* ANGELA COSTABILE**
*SECONDA UNIVERSITA’ DI NAPOLI
**UNIVERSITA’ DELLA CALABRIA
Il termine BULLISMO è la traduzione italiana
dell'inglese "bullying" ed è utilizzato per
designare un insieme di comportamenti in
cui qualcuno ripetutamente fa o dice cose
per avere potere su un'altra persona o
dominarla. Il termine originario "bullying"
include sia i comportamenti del
"persecutore" che quelli della "vittima"
ponendo al centro dell'attenzione la
relazione nel suo insieme.
Il bullismo si esprime attraverso varie forme:
azioni individuali - si fa riferimento all’agito
prevaricatorio da parte di un solo soggetto
nei confronti di un altro, con la
consapevolezza che quest’ultimo è incapace
di avere reazioni di contrasto o difesa.
azioni collettive - si fa riferimento all’agito
prevaricatorio da parte di più soggetti nei
confronti di uno o più persone, con la
consapevolezza che questi siano incapaci di
avere reazioni di contrasto o
difesa.
Azioni di bullismo di tipo verbale si intende
fare riferimento a tipologie di comportamento
quali: minacciare, deridere, tormentare,
offendere, insultare;
di tipo fisico si intende fare riferimento a
tipologie di comportamento quali: prendere a
schiaffi, pugni o calci, sottrarre oggetti
personali della vittima per distruggerli o
impadronirsene;
di tipo trasversale si intende fare riferimento
a tipologie di comportamento quali: fare
pettegolezzi, denigrare, isolare dal gruppo.
Il "Cyberbullying" ("bullismo elettronico" o "bullismo in
internet") indica l'utilizzo di informazioni elettroniche e
dispositivi di comunicazione come ad esempio la
posta elettronica, la messaggistica istantanea, i blogs,
i messaggi di testo quali SMS, i telefoni cellulari, MMS
ecc. o l'uso di siti web con contenuti diffamatori, per
effettuare azioni di bullismo, o molestare in qualche
modo una persona o un gruppo, attraverso attacchi
personali o con altre modalità; può anche costituire
un crimine informatico.
Come forma di bullismo, anche il cyberbullying è un
comportamento intenzionale e riguarda
danneggiamenti ripetuti o continuativi inflitti
prevalentemente tramite frasi o immagini
elettroniche.
Dalla Relazione sulla condizione dell’infanzia e
dell’adolescenza in Italia. (Discussa e approvata
dall'Osservatorio nazionale per l'infanzia il 6 aprile
2001):
Il bullismo a scuola costituisce un fenomeno diffuso,
con indici complessivi che vanno
dal 41% nella scuola primaria
al 26% nella scuola media per quanto riguarda il
numero degli alunni oggetto di prepotenza.
Quando poi viene chiesto ai soggetti di valutare il
numero di compagni implicati come vittime, circa il
61% nella scuola elementare e il 53% nella scuola
media ritengono che ve ne siano almeno tre per
classe…
Smonta il bullo: parte la campagna
nazionale del Ministero della Pubblica
Istruzione contro la violenza
Direttiva Ministeriale n. 16
Roma, 5 febbraio 2007
Oggetto: Linee di indirizzo generali ed
azioni a livello nazionale per la
prevenzione e la lotta al bullismo
1.
Campagna di comunicazione
differenziata rivolta agli studenti, ai
dirigenti scolastici, ai docenti, al
personale ATA e alle famiglie, che
preveda azioni mirate per ogni ordine e
grado di scuola, e che coinvolga
stampa, radio e televisione.
Scuola dell'infanzia e scuola primaria
Rai, poster, editoria per i bambini
Scuola secondaria di primo e secondo
grado
Portale dedicato, altri portali web,
testimonial e tv
2. Un Osservatorio permanente in ogni Regione istituiti
con fondi appositi presso gli Uffici Scolastici Regionali
- raccordo con il territorio nel quale verranno messe in sinergia
le diverse forze sociali e politiche operanti (enti locali,
associazionismo, scuole, università, Asl, prefetture, tribunali per
minorenni…) con gli esperti individuati dagli Uffici Scolastici
Regionali;
- luoghi di supporto e di consulenza per tutti quei soggetti
(insegnanti, dirigenti scolastici, assessori o dirigenti dei servizi del
territorio, Asl... ) che abbiano l’esigenza o desiderino occuparsi di
bullismo ma non sappiano come farlo e con quali strumenti;
- risposta immediata, concreta ed efficace alle numerose
richieste di aiuto che pervengono costantemente dall’utenza
che si rivolge al numero verde, in particolare dei genitori.
3. Numero verde nazionale 800 66 96 96:
Come funziona: 10 postazioni di ascolto
seguite da una task force di esperti
(psicologi, insegnanti, genitori e personale
del ministero)
4. Sito internet www.smontailbullo.it: punto
di raccordo, di raccolta e divulgazione
delle informazioni utili
5. Sanzioni: attenzione e severità ma
soprattutto percorsi di recupero
6. Mezzi di comunicazione e reti
informatiche
Il Ministero promuoverà una serie di
azioni tese ad educare gli studenti sul
corretto utilizzo della rete internet e delle
nuove tecnologie
OBIETTIVI GENERALI
DELL’OSSERVATORIO REGIONALE
>Delineare un quadro delle situazione
del fenomeno in Campania
>Prevedere una formazione di docenti
“esperti” per la prevenzione e riduzione
del fenomeno stesso
>Valorizzare e diffondere le buone
pratiche
COMPITI
DELL’OSSERVATORIO REGIONALE
L’Osservatorio va inteso come una STRUTTURA
AMMINISRATIVA CONCRETA al servizio delle istituzioni
scolastiche in sinergia con le istituzioni locali
> PREVENZIONE
E LOTTA AL BULLISMO
MEDIANTE L’ATTIVA PARTECIPAZIONE DI
TUTTE LE COMPONENTI SCOLASTICHE
>ATTIVAZIONE DI DIVERSI PROGRAMMI
DI INTERVENTO RIFERITI AI DIVERSI
CONTESTI TERRITIALI E SOCIALI
>RACCOLTA E VALORIZZAZIONE
DELLE ESPERIENZE PIÙ
SIGNIFICATIVE DELLE ISTITUZIONI
SCOLASTICHE ATTRAVERSO LA
COSTITUZIONE DI UNA BANCA DATI
> PROMOZIONE DI PERCORSI DI
INFORMAZIONE E AGGIORNAMENTO
DESTINATI ALLE DIVERSE
COMPONENTI DELLA
COMUNITA’SCOLASTICA: DOCENTISTUDENTI-GENITORI
STRUTTURA
COMITATO TECNICO SCIENTIFICO: “ Bullismo e Legalità “
>Direttore Generale USR
>Dirigenti UUSSPP o delegati
>Genitore rappresentante del forum regionale
>Studente rappresentante del forum regionale cps
> Università
>ASL
>Enti Locali:Regione Provincia Comune
>Prefettura di Napoli
>Tribunale dei Minori
>Questura di Napoli
> Forze dell’Ordine:
>Rappresentanti ANM- AIGA
REFERENTE REGIONALE :
- segue l’andamento dell’osservatorio
- mantiene i rapporti con gli UUSSPP
- cura il collegamento con l’amministrazione centrale
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