La Parola di Dio di questa domenica ci mette alla scuola di 2 donne
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La Parola di Dio di questa domenica ci mette alla scuola di 2 donne
Omelia di don Fernando nella Messa di domenica 11.11.2012 Vangelo di Marco ( 12, 38 – 44 ) La Parola di Dio di questa domenica ci mette alla scuola di 2 donne vedove: la prima era di Sarepta di Sidone, nell’attuale Libano, e ce ne ha parlato la 1^ lettura; la seconda era di Gerusalemme e di lei ci ha parlato il Vangelo. Innanzitutto vorrei dire una parola sulla condizione delle vedove nell’antichità. La vedovanza rappresentava uno stato di grande precarietà, per non dire di tragedia. Con la perdita del marito, la donna, non aveva più chi le assicurava tutela giuridica e sociale. E così tante vedove si vedevano costrette, per vivere, a mendicare , in balia dell’ arroganza dei prepotenti. C’era chi era fin costretta a prostituirsi. Concentriamoci sulla vedova di cui il Vangelo ci ha parlato. Siamo nel Tempio di Gerusalemme: dentro e fuori di esso c’erano diversi spazi tra cui il “cortile delle donne”, all’interno del quale c’erano 13 cassette con apertura a forma di tromba, dentro cui confluivano i soldi degli offerenti; tali soldi servivano per il mantenimento del Tempio. Ciascuna cassetta aveva la sua specifica destinazione. Pensate: c’era un incaricato che diceva a voce alta la somma e i presenti facevano spesso esclamazioni di meraviglia. Bene: nella circostanza che ci ha descritto il Vangelo si dice che arriva una vedova (le vedove si riconoscono dal vestito) che getta nella cassetta 2 spiccioli. L’incaricato dice ad alta voce la somma, probabilmente con un sorriso di commiserazione. A questo punto Gesù non ce la fa a star zitto, estrae quella donna dall’anonimato e la erge ad esempio (Dice: “Questa vedova ha dato più di tutti” ). Qualcuno avrà obiettato: “Ma che dici !? Ha dato 2 spiccioli, non hai visto ?” E di nuovo Gesù : “ Vi dico che ha dato più di tutti perché mentre tutti han dato il loro superfluo lei ha dato tutto quello che aveva”. Pensate: nella sua povertà questa donna aveva dato tutto. Ed è proprio così: i poveri sono più generosi dei ricchi. Nel dopo guerra quando c’era ben più miseria di adesso ci si aiutava di più e quel po’ che si aveva, lo si metteva a disposizione. Nella povertà si solidarizza e ci si affratella, la ricchezza invece rende tutti più individualisti ! Ma rimaniamo alla vedova del Vangelo. La prima cosa che balza agli occhi è che Gesù non bada alla quantità di denaro; anzi afferma che la quantità è solo apparenza; non è sostanziale. Conta invece il significato di quanto viene dato. Quella vedova diede sì, 2 spiccioli solo, ma in quei 2 spiccioli c’era tutta la sua generosità, tutta la sua speranza, tutta la sua fede. Per Gesù non è vera la frase : “ più denaro equivale a più carità” e nemmeno: “ se dai 5 anziché 3 è segno che ami di più”. NO! Per Gesù ciò che conta è quanto cuore c’è in ciò che dai. Il punto vero non sta in quanto dai, ma quante lacrime, quanta commozione, quanto sacrificio, quanta gioia e generosità ci sono in quanto dai. Al punto che puoi dare anche poco, ma amare tanto. Cosa è scritto nella parabola del buon samaritano ? “Se spenderai di più ti ripagherò al mio ritorno” . Il samaritano non diede nulla di meno del necessario, ma anche nulla di più. L’amore è anche misura, equilibrio. Dare di meno significa non amare, dare di più può significare fare il male di chi riceve. Forse che una madre non dando il denaro al figlio tossico lo ama di meno?! A volte , dare è viziare, non amare. Nel famoso inno all’amore di San Paolo, riportato nella Bibbia, è scritto: “ Se anche dessi in cibo tutti i miei beni, ma non avessi l’amore… non servirei a nulla “. Quindi amare è, sì, dare ma forse è meglio dire: amare non sta nel dare, ma nel cuore con cui dai. Forse che un handicappato, non riuscendo a darti materialmente niente, non sa amarti? E attenti a un particolare: la vedova del Vangelo quel po’ che aveva, lo diede tutto. Ciò significa che nella nostra generosità siamo chiamati ad andare oltre il superfluo, siamo chiamati a dare tutto il possibile. Il Vangelo, nel metterci davanti questa vedova, vuole dirci: “Quella generosità che puoi mettere in atto, mettila in atto fino in fondo !! Il vero generoso non si limita a dare il superfluo, ma ciò che è sostanziale ! E’ quando ti costa che la tua generosità è meritoria. Signore, quanto vogliamo assomigliare a questa vedova! Aiutaci a essere figli non della quantità e del superfluo, ma della qualità e della totalità del cuore. Aiutaci a mettere cuore in quanto facciamo a favore degli altri. “