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La necessità di dare frutto

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La necessità di dare frutto
La necessità di dare frutto
___________________________________________________ Cercando le rivelazioni
Lettura Biblica
Leggere, pregare e meditare
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Giovanni 15:1-8,16; Matteo 13:23; 21:18-20; 25:14-30
Gal. 5:22-23
Un aiuto per meditare
Annotate le vostre conclusioni e dubbi su un quaderno
 Cosa dice Gesù in Giovanni 15, in merito al frutto che il tralcio deve dare?
 Qual è il frutto di cui parla Gesù?
 Comparate il frutto di cui parla Gesù in Giovanni 15:16 con il frutto a cui fa
riferimento Paolo in Gal. 5:22-23. È lo stesso?
 Qual è una delle caratteristiche del discepolo? (Giovanni 15:8)
Memorizzazione
Cosa esige l’agricoltore dal
tralcio?
Che tutti i tralci diano
frutto
Qual è il frutto che deve
dare la vite?
La moltiplicazione della
vita di Cristo
“… Io vi ho scelti e vi ho incaricato perché andiate e portiate
frutto, e il vostro frutto rimanga (Giovanni 15:16)
___________________________________________________ Comprendere meglio
La necessità di dare frutto
“io sono la vera vite, e mio Padre è il lavoratore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo
taglierà, e ogni tralcio che porta frutto, lo pulirà, perché dia più frutto. Voi già siete purificati
dalla parola che vi ho dato. Rimanete in me, ed io in voi. Come il tralcio non può portare
frutto da solo, se non rimane nella vite, così neppure voi, se non rimanete in me. Io sono la
vite, voi i tralci; colui che rimane in me ed io in lui, porta molto frutto; perche separandovi
da me non potete fare nulla. Colui che non rimane in me, sarà tagliato fuori come tralcio, e
seccherà; lo raccoglieranno e lo getteranno nel fuoco e arderà. Se rimanete in me, e le
mie parole restano in voi, chiedete tutto ciò che volete, e vi sarà concesso. In questo è
glorificato mio Padre, in cui porterete molto frutto, e sarete così miei discepoli … Non
foste voi a scegliere me, ma fui io a scegliere voi, e vi ho posto perché andiate e portiate
frutto, e perché il vostro frutto rimanga, perché tutto ciò che chiederete al Padre nel mio
nome, Egli ve lo conceda” (Giovanni 15:1-8,16)
Che parole tremende di Gesù! Che avvertimento! Dare frutto non è un’opzione. È una
conseguenza inevitabile quando qualcuno rimane in Cristo. Ma qual è il frutto che
dobbiamo dare? Certamente non è il frutto dello Spirito a cui fa riferimento Galati 5:22-23.
Per verificarlo facciamo tre considerazioni:
1) Il linguaggio. C’è una distinzione chiara: in Giovanni 15 Gesù parla del frutto del
discepolo, in Galati, Paolo parla di frutto dello Spirito Santo.
2) Se osserviamo la parabola dei talenti (Matteo 25:14-30), notiamo che il Signore non
venne a cercare ciò che egli stesso diede al suo servo, ma il lucro (la vittoria), che il
servo ottiene applicando quello che ricevette dal Signore. Ora, il frutto dello Spirito
è quello che Dio ci da per la vita di Cristo in noi: amore, godimento, pace ecc. sono
i talenti che Dio collocò nella nostra vita. Egli non cerca ciò che ci diede (il frutto
dello spirito). Egli cerca il lucro (frutto del discepolo).
“Ma quello che fu seminato nella terra buona, è colui che ode e capisce la parola, e
da frutto, e produce cento, sessanta o trenta a uno” (Matteo 13:23)
3) Il testo di Matteo 13:23 è chiaro e definitivo. Qui dice che fruttificare è riprodurre
cento, sessanta o trenta volte di più. Così la fruttificazione ha a che vedere con la
riproduzione.
Si può quindi concludere che il frutto di cui Gesù parla in Giovanni 15, è la riproduzione e
moltiplicazione della sua vita. E com’è che un discepolo da frutto? Quando un discepolo
resta in Cristo, camminando in Cristo e manifestandolo nella sua vita, le persone che
convivono il lui sono influenzate. Alcuni si convertono a Cristo. Altre, che già sono in
Cristo, vengono edificate e crescono. Così, la vita di Cristo si riproduce attraverso i
discepoli. Questo è il suo frutto.
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Il frutto di un discepolo è la moltiplicazione della vita di Cristo in altre vite
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Quando comprendiamo questo, allora comprendiamo l’importanza del compito dei santi. È
attraverso dell’impegno nei servizi comuni che ogni discepolo porta frutto per il Signore.
Relazionandosi con le congiunture e i legamenti del Corpo, edificando il compagno,
rendendo testimonianza ed edificando i discepoli, ognuno va a moltiplicare la grazia del
Signore che c’è nella sua vita. Questo è dare frutto.
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