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La didattica dell`italiano L2 in ppt

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La didattica dell`italiano L2 in ppt
La didattica dell’italiano L2
Similarità con l’insegnamento dell’italiano L1
Obiettivo finale:competenza articolata nei diversi
contesti comunicativi
Obiettivi intermedi:deficit di competenza linguistica
degli allievi italiani che possono essere simili a quelli
degli stranieri
Lingua per comunicare e lingua per
studiare
• Bics – Basic Interpersonal Communication Skill
• Calp – Cognitive and Academic Language
Proficiency
E’ importante seguire con molta attenzione i
progressi dell’allievo in it.L2. C’è una
dimensione “più visibile” ed una “meno
visibile”della competenza. La dimensione meno
visibile può creare inconvenienti che sono
difficilmente risolvibili in tempi brevi, più
intimamente collegati alle operazioni cognitive
che dovrebbero funzionare come strumento di
pensiero più che di comunicazione.
Come si acquisisce una lingua
straniera
• Neurologia – La laterizzazione: i due emisferi
cerebrali, collocati a sinistra e a destra, lavorano
in modo diverso, specializzato;
• La Psicologia descrive la natura di questa
specializzazione:
• Emisfero sinistro – attività di natura analitica,
sequenziale, logica;
• Emisfero destro – attività di natura globalistica,
simultanea, analogica, creatività, linguaggio non
verbale.
Le implicazioni glottodidattiche
• Bimodalità
entrambe le modalità del cervello, quella
analitica dell’emisfero sinistro e quella globale
dell’emisfero destro sono coinvolte
nell’apprendimento di una lingua.
G.Freddi - unità didattica che si basa sul
coinvolgimento dei due emisferi e che integra le
emozioni e le curiosità del cervello destro con
l’analisi dei bisogni di quello sinistro:
Motivazione – Globalità – Analisi – Riflessione –
Sintesi Approccio a spirale
Direzionalità
• L’uso bimodale del cervello avviene secondo una
direzione ben precisa: dall’emisfero destro (modalità
contestualizzanti e globalistiche) a quello
sinistro(modalità più formali e meccaniche).
• Si motiva all’apprendimento coinvolgendo in maniera
bimodale la dimensione affettiva (piacere di comunicare
in un’altra lingua, curiosità di fronte a una cultura
diversa:modalità destra) e quella logica (i bisogni
linguistici,professionali,esistenziali:modalità sinistra), poi
si presenta il materiale in modo contestualizzato,
sensoriale, ricco di connotazioni culturali (modalità
destra), per passare infine a formalizzare l’analisi
(esercizi strutturali,la riflessione sulla lingua, ecc)
L’opposizione di Krashen:
acquisizione e apprendimento
• L’acquisizione implica la memoria a lungo
termine, è un processo inconscio che
sfrutta le strategie globali dell’emisfero
destro insieme a quelle analitiche
dell’emisfero sinistro; quanto viene
acquisito entra a fare parte stabile della
competenza della persona.
L’apprendimento
• L’apprendimento rimane nella memoria a
breve termine, è un processo razionale,
governato dall’emisfero sinistro, la
competenza “appresa”non è definitiva.
Inoltre viene attivata molto più lentamente
della competenza “acquisita”, per cui nella
comunicazione reale non si ha tempo di
farvi ricorso se non come monitor, come
controllo grammaticale in senso lato.
Implicazioni didattiche
• L’insegnante deve lavorare per produrre
acquisizione; quando si produce
apprendimento si può avere la sensazione
di avere ottenuto un risultato positivo, ma
in realtà si tratta di un fatto temporaneo
che non genera un comportamento
linguistico autonomo. Questa dicotomia
risulta quindi una cartina di tornasole per
osservare del materiale didattico o
l’operare di un insegnante.
I tre principi di Krashen per
produrre acquisizione
• Input comprensibile: l’a. avviene quando l’allievo
concentra l’attenzione sul significato dell’input e non
sulla forma. L’input è reso comprensibile anche
dall’insegnante, dal compagno, dalla madre ecc)
• Ordine naturale i +1 la prima condizione perché l’input
venga acquisito è che esso sia collocato al gradino
dell’ordine naturale immediatamente successivo all’input
acquisito fino a quel momento.
• Filtro affettivo: insieme di fattori per lo più psicoaffettivi
che selezionano parte dell’input, sulla base di
motivazioni, stati emozionali, attitudini ecc.
• Intake parte dell’input che passa attraverso il filtro
affettivo
Interlingua
termine sincronico (sistema posseduto in un certo
momento) e diacronico-evolutivo
• E’ un continuum di sistemi linguistici provvisori,
personali, parziali che si creano nella mente di
chi apprende una lingua.
Si tratta di competenze caratterizzate
dall’interferenza della lingua materna, che si
riduce progressivamente.
Si tratta di un processo che si basa su una
ristrutturazione della L1 e successivamente su
una ricreazione, cioè complessificazione a
partire da strutture semplici.
• Il filtro affettivo
• La motivazione (dovere, bisogno, piacere)
• Diversi tipi di intelligenza e diversi stili
cognitivi
TTT: Teacher’s Talking Time
• Dimmi…
• Mostrami…
• Fammi fare…
…e io dimentico
…e io ricordo
…e io imparo
Processo o prodotto?
• Pretendere di programmare ciò che sarà imparato è
come pretendere che un cavallo beva .In questo senso
l’attenzione va spostata dal prodotto al processo
d’apprendimento.
• Quali processi di apprendimento si vogliono promuovere?
• Programmazione di tipo esperienziale, che ha come
unità di base determinate esperienze che l’insegnante fa
vivere allo studente. Esperienza in cui l’accento viene
posto sul processo d’apprendimento piuttosto che sul
prodotto.(il prodotto – una lettera, un esercizio di cloze è il motore che serve a svolgere il processo)
• Imparare ad imparare
Interazione in classe
• Il luogo fisico: l’aula.
• L’insegnante come “regista” e non come
attore principale.
• Lavoro di coppia o a piccoli gruppi
(confronto con i pari)
• Attività concepite in modo da promuovere
l’interazione tra gli studenti
• Dicotomia tra l’insegnamento della
grammatica e la riflessione sulla lingua
Testo o frase?
Tutte le attività dovrebbero avere come oggetto “testi,”per
cui non dovrebbe mai essere richiesto allo studente di
lavorare solo con la singola frase.
• Ogni testo, scritto o orale ha una sua coesione (i
connettivi, i tempi verbali, l’intonazione ecc); ha inoltre
una sua coerenza ( data dal contesto che giustifica per
es.il registro linguistico utilizzato o le eventuali ripetizioni)
• L’apprendimento è più efficace se si basa su compiti
precisi. Ci permette di affrontare testi anche difficili
(autentici) perché il testo serve per contestualizzare, per
iniziare la comprensione.
Scritto e parlato
• Scritto e parlato vanno visti quasi come due
materie di studio distinte
• Il rapporto temporale fra il pensiero dello
scrivente e la realizzazione del testo è
radicalmente diverso da quello fra il parlante e la
realizzazione del suo testo: nell’orale si pensa e
si parla mentre nello scritto si ha più tempo per
riflettere.
• Il parlato richiede di conoscere il complesso
sistema della fonologia mentre lo scritto richiede
una conoscenza delle convenzioni proprie della
lingua scritta.
Input e output
• Lo studente deve ricevere testo e deve
produrre testo
• Le attività dedicate alla ricezione devono
essere della stessa quantità di quelle
dedicate alla produzione perché la
capacità dello studente di capire deve
essere curata in pari misura della sua
capacità di esprimersi.
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