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A PCR BASED SURVEY ON THE PRESENCE OF Helicobacter
A PCR BASED SURVEY ON THE PRESENCE OF Helicobacter pylori IN RAW GOAT MILK PRODUCED IN SOUTHERN ITALY: PRELIMINARY RESULTS Quaglia N.C.*, Dambrosio A., Normanno G., Parisi A2., Germinario G.L.1, Lorusso V., Firinu A3., Celano G.V. Dipartimento di Sanità e Benessere Animale- Facoltà di medicina Veterinaria- Str. Prov. Per Casamassima Km 3, 70010 Valenzano (Ba), Italy 1 AUSL Bari 2- Contrada Cicchillo-Tittadegna -70051 Barletta – Bari 2 Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e Basilicata, Sez. Putignano (Ba), Italy 3 Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna Via F.lli Kennedy-08100- Nuoro Italy *Corrisponding author: Tel and Fax: +390804679895; E-mail address: [email protected] Keywords: Helicobacter pylori, latte caprino, MT-PCR, genotipizzazione. ABSTRACT Helicobacter pylori (Hp) is an organism widespread in the human population and sometimes responsible of serious illnesses, such as gastric and duodenal ulcer, MALToma and gastric cancer. It has been hypothesized that the transmission of Hp involves multiple pathways such as iatrogenic, oral-oral and fecal-oral. Hp has been detected in Italy from an high percentage of sheep milk samples: consequently, it has been assumed that contaminated foods, such as milk, may act as vehicle of transmission of Hp infection in humans. However, the isolation of the microorganisms using traditional techniques is difficult and time consuming. This work gives the preliminary results of a survey conducted on raw goat milk produced in Southern Italy, using a multiplextouchdown PCR (MT-PCR) assay for the detection and characterization of Hp. Out of the 70 goat milk samples examined three (4.3 %) showed the presence of Hp genes and has been identified as genotype vacA +. INTRODUZIONE Helicobacter pylori (Hp) è una delle più comuni cause di infezioni croniche ad eziologia batterica nell’uomo; recentemente l’infezione da Hp è stata associata allo sviluppo di adenocarcinoma gastrico e di linfoma gastrico tipo MALT (MALToma) (Frenck et al., 2003). Le modalità di infezione non sono a tutt’oggi completamente note e si ipotizzano diversi meccanismi di contagio anche se il più accreditato sembra essere il ciclo oro-fecale (Dunn et al., 1997): gli alimenti contaminati potrebbero fungere da veicolo di trasmissione del microrganismo all’uomo. Infatti, Hp è stato isolato da acqua potabile (Lu et al., 2002) e da alimenti di origine animale come latte ovino (Dore et al., 2001) e bovino, pertanto si può ipotizzare la presenza di serbatoi animali del microrganismo (Fujimura et al., 2002). Inoltre è stata accertata la sopravvivenza di Hp in alimenti complessi e ricchi di microflora di backgroud come il latte pastorizzato (Poms et al., 2001; Quaglia et al., 2004). L’isolamento di Hp dal latte è complesso e indaginoso poiché è necessario utilizzare terreni selettivi ricchi di elementi nutritivi, supplementati con numerosi antibiotici, condizioni di microaerofilia e lunghi periodi di incubazione (circa 7 gg.). Inoltre in condizioni ambientali avverse Hp è in grado di dare origine a forme di resistenza, viable nonculturable forms (VNC), metabolicamente attive ma che non vanno incontro a divisione cellulare e pertanto evidenziabili solo con tecniche di biologia molecolare o microscopia elettronica (Dunn et al., 1997). I ceppi di Hp che possiedono specifici markers di virulenza, come il gene vacA, che codifica per la citotossina vacuolizzante VacA (con le varianti alleliche s1/m1, s1/m2 e s2/m2) e il gene cagA, che codifica per la proteina CagA, sono particolarmente patogeni per l’uomo (Doorn et al., 1998). Pertanto, al fine di una corretta analisi del rischio riferita alla presenza di Hp nel latte è necessario rilevare e genotipizzare il microrganismo. In questa nota sono riportati i risultati ottenuti in un’indagine effettuata su campioni di latte caprino prodotto in aziende zootecniche dell’Italia meridionale, impiegando una tecnica di multiplex-touchdown PCR (MT-PCR) che consente di rilevare e contestualmente genotipizzare Hp direttamente dal latte. MATERIALI E METODI Campioni. Settanta campioni di latte caprino di massa provenienti da tre aziende zootecniche site in provincia di Bari sono stati sono stati processati utilizzando una tecnica di MT-PCR. Ciascun campione di latte (circa 100ml) è stato raccolto in condizioni di asepsi, trasportato presso i laboratori in regime di refrigerazione e sottoposto al protocollo di analisi entro 2-6 ore. Dopo omogeneizzazione del campione in stomacher per 2 min, 1ml è stato analizzato per le prove successivamente descritte. I campioni risultati positivi in MT-PCR sono stati sottoposti ad analisi batteriologica per l’isolamento del ceppo. 1 Estrazione del DNA batterico. Per l’estrazione del DNA batterico dai campioni di latte caprino è stato utilizzato il Dneasy Tissue Kit (QIAGEN) seguendo le indicazioni della ditta produttrice ed apportando lievi modifiche (Quaglia et al., 2005). MT-PCR. Per il rilievo di Hp dai campioni di latte caprino è stata utilizzata una coppia di primer che ha come gene target la subunità 16S rRNA e che consente di ottenere un amplicone di 521bp (Lu et al., 2002). Per la genotipizzazione sono stati utilizzati due coppie di primers per il gene vacA (s1/m1, s1/m2 e s2/m2) e una coppia di primer per il gene cagA (Faundez et al., 2002) (Tab. 1). Per le prove di MT-PCR la master mix contenente 10x HotMaster Taq Buffer (10mM Tris-HCL, pH 8.5, 50mM KCL, 25 mM MgCl2), 200µM di ciascun dNTPs, 0.5µM di ciascun primer e 1.25 U di HotMaster Taq DNA Polymerase (Eppendorf AG, Hamburg, Germany), è stata preliminarmente incubata a 94°C per 2' e successivamente sottoposta a 35 cicli di amplificazione come descritto altrove (Quaglia et al., 2005). La visualizzazione degli amplificati è stata ottenuta mediante elettroforesi in gel di agarosio al 1,5%, colorato con etidio bromuro; come marker di riferimento è stato impiegato Gene Ruler TM 100 bp DNA Ladder (MBI Fermentas, Milano, Italia). La visualizzazione degli amplificati è stata eseguita con transilluminatore ad UV (Fig. 1). Isolamento di Hp. I campioni risultati positivi in MT-PCR sono stati sottoposti ad analisi batteriologica per l’isolamento di Hp secondo il seguente protocollo: 25ml di ciascun campione è stato addizionato a 225ml di Wilkins Chalgren Anaerobe Broth (Oxoid) supplementato con il 5% di siero di cavallo (Sigma) e colistin methanesulfonate (30 mg/l), cycloheximide (100 mg/l), nalidixic acid (30 mg/l), trimethoprim (30 mg/l), e vancomycin (10 mg/l) (Sigma) posto ad incubare a 37°C in condizioni di microaerofilia (Anaerocult C mini, Merk, Darmstad, Germany) e in regime di agitazione. Dopo 5gg di incubazione, 0,1ml del brodo di arricchimento selettivo è stato seminato su piastre di Wilkins Chalgren Anaerobe Agar supplementato con 5% di sangue di cavallo defibrinato e colistin methanesulfonate (30 mg/l), cycloheximide (100 mg/l), nalidixic acid (30 mg/l), trimethoprim (30 mg/l), e vancomycin (10 mg/l) poste ad incubare per 7gg a 37°C in condizioni di microaerofilia (Anaerocult C mini). Le colonie riferibili ad Hp sono state identificate mediante colorazione di gram, test dell’ossidasi, della catalasi e dell’ureasi. RISULTATI Tre (4,3%) dei 70 campioni di latte di capra provenienti dalla stessa azienda zootecnica, sono risultati positivi per la presenza dei geni di Hp ed hanno evidenziato il genotipo vacA + con combinazione allelica s2/m2 e cagA(Fig. 1). Non è stato possibile isolare i ceppi batterici dai tre campioni di latte risultati positivi in MT-PCR. CONCLUSIONI Hp è un importante patogeno dell’uomo che, come riportato da numerosi autori, può contaminare il latte e infettare l’uomo (Dore et al., 2001; Fujimura et al., 2002; Dunn et al., 1997; Wesley et al., 1997). L’isolamento e l’identificazione di Hp dagli alimenti, utilizzando le tecniche microbiologiche convenzionali, sono indaginosi e richiedono tempi lunghi spesso non compatibili con le analisi routinarie e con la shelf-life del latte crudo. Alcuni autori ipotizzano inoltre la presenza di reservoirs animali, in quanto Hp è stato rilevato nella mucosa gastrica di bovino, suino ed equino, nonché da latte bovino e da latte ovino. In questa indagine 3 (4,3%) dei 70 campioni di latte di capra provenienti dalla stessa azienda zootecnica, hanno mostrato la presenza dei geni relativi a Hp con genotipo vacA + e combinazione allelica s2/m2 cagA negativo; questo dato rappresenta il primo “report” internazionale circa la presenza di Hp in latte di capra. Il genotipo di Hp evidenziato corrisponderebbe, secondo diversi autori, a ceppi non in grado di produrre la citotossina vacuolizzante e per questo meno aggressivi, in grado di causare infezioni asintomatiche fino a casi di gastrite cronica (Doorn et al., 1998). Nella nostra indagine non è stato possibile isolare i ceppi di Hp dai campioni risultati positivi; tuttavia, la metodica utilizzata si è rilevata rapida e di semplice applicazione, per cui potrebbe essere considerata come metodo di screening dei campioni per il controllo routinario del latte o per indagini epidemiologiche. Ulteriori studi si rendono necessari per chiarire le fonti di contaminazione del latte ed il potenziale ruolo della capra quale serbatoio di Hp. 2 Figura 1: Campioni di latte caprino positivi per il rilievo e la genotipizzazione di Hp. Legenda: M: Ladder 100 bp; C: controllo positivo ATCC 43504; 1-2-3: campioni di latte caprino positivi B: acqua distillata. Tabella 1: Primer utilizzati per il rilievo e la genotipizzazione di Hp dai campioni di latte caprino. Primer Gene target Sequenza nucleotidica Amplicone (bp) Fonte bibliografica 16S rRNA 5’GCAATCAGCGTCAGTAATGTTC3’ 5’GCTAAGAGATCAGCCTATGTCC3’ 521 VacAS-F VacAS-R vacA region s 5’ATGGAAATACAACAAACACAC3’ 5’CTGCTTGAATGCGCCAAAC3’ 259 ( type s1) 286 (type s2) VacAM-F VacAM-R vacA region m 5’CAATCTGTCCAATCAAGCGAG3’ 5’GCGTCAAAATAATTCCAAGG3’ 567 (type m1) (Faundez et al., 2002) 642 ( type m2) CagA-F CagA-R cagA 5’GATAACAGGCAAGCTTTTGAGAGGGA3' 393 5'-CCATGAATTTTTGATCCGTTCGG-3' NHP-F NHP-R 3 (Lu et al., 2002) (Faundez et al., 2002) (Faundez et al., 2002) Ricerca effettuata con fondi IZS Sardegna e MIUR ex 40% 2004. BIBLIOGRAFIA Doorn, L.J., C. Figueiredo, R. Rossau, G. Jannes, M. Asbroeck, J.C. Sousa, F. Carneiro, and W.G.V. Quint. 1998. Typing of Helicobacter pylori vacA Gene and detection of cagA gene by PCR and reverse hybridization. J. Clin. Microbiol. 1271-1276. Dore, M.P., A.R. Sepulveda, H. El-Zimaity, Y. Yamaoka, M.S. Osato, K. Mototsugu, A.M. Nieddu, G. Realdi, and D.Y. Graham. 2001. 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Quaglia N.C., Dambrosio A., Normanno G., Laneve A., Germinario G. L., Latorre L., Celano G.V. 2004. Sopravvivenza di Helicobacter pylori in latte UHT e latte pastorizzato XIII Conferenza Nazionale Oxoid: Bologna 11 maggio 2004. Quaglia N.C., Normanno G., Dambrosio A., Celano G.V., Parisi A., Firinu A., Buonavoglia C. 2005. MultiplexTouchdown PCR (MT-PCR) Assay for the detection and genotyping of Helicobacter pylori from artificially contaminated sheep milk. Journal of Food Protection (in press). Wesley I.V. 1997. Helicobacter and Arcobacter: potential human foodborne pathogens?. Trends Food Sci. Tech. 8, 293-299. 4