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Gli stati regionali
in Italia
L’Italia tra XIV e XV secolo
• Abbandonata dai “poteri universali” l’Italia
resta teatro di scontri tra fazioni e tra
città.
• Sin dal Ducento questo contesto aveva
favorito il sorgere di Signorie (potenti
chiamati a garantire la pace, oppure che
riescono ad affermarsi sulle città).
• I Signori vanno in cerca di un’investitura
feudale, trasformandosi in Principi.
Dalla Signoria al Principato
• Quali differenze?
 Il Signore dipende dal Comune, il Principe
risponde solo a Imperatore o papa (assenti):
i cittadini sono suoi sudditi.
 I titoli feudali sono trasmissibili agli eredi
(la Signoria non necessariamente).
Il Principato è perciò più stabile.
 Il Principi accentuano la tendenza all’
espansione già presente nelle Signorie,
superando la dimensione cittadina.
Guerre per il predominio
• Ne risulta una notevole semplificazione
della carta Italiana (nel ’300 le Signorie
sono decine, nel’400 ci sono 6 principali
Stati regionali).
• Il processo non porta all’unificazione
perché i vari stati si alleeranno contro i
tentativi egemonici.
• L’Italia nel
XIV secolo
• L’Italia dopo
la Pace di
Lodi (1454)
Ducato di Savoia
Ducato di Milano
Rep. di Venezia
Rep. di Firenze
Stato Pontificio
Regno di Napoli
Italia ’400
I Visconti a Milano
• Nel ’300 i Visconti arrestano l’espansione
degli Scaligeri (Verona) ed estendono
l’influenza su Genova e Bologna.
• Gian Galeazzo (1385-1402)
 Si imparenta con i re di Francia e ottiene il
titolo di Duca (1395)
 Si espande in Veneto, Umbria e Toscana
minacciando Firenze.
• Alla sua morte segue una crisi fino all’
affermazione di Filippo Maria (1412-47)
che deve difendersi da Venezia (1427-33).
• Come appariva il duomo nel 1773
• Il duomo di Milano fu iniziato ai tempi di Gian
Galeazzo Visconti (1386). La costruzione fu
ultimata nel 1814.
Italia ’400
Venezia sulla terraferma
• Sconfitta da Genova (Guerra di Chioggia:
1378-81) resiste grazie alla stabilità del
governo oligarchico.
• Nel ’400 riesce a difendersi dai Turchi e
ad espandersi in Friuli e Veneto,
profittando della crisi viscontea.
• Dal 1345 i Veneziani possono possedere
beni fondiari sulla terraferma.
I Medici signori di Firenze
• Nel ’300 Firenze si mostra militarmente
debole ed è costretta ad affidarsi a
signorie temporanee.
• Dopo un tentativo popolare (Tumulto dei
Ciompi, 1378). Il potere viene controllato
da un’oligarchia di mercanti e banchieri.
• In seguito Firenze si espande (Pisa, 1406)
• Dal 1434 Cosimo de’ Medici, che resta
privato cittadino, è padrone della città.
• Cosimo il
Vecchio
(1389-1464)
Italia ’300
Lo stato pontificio
• Durante l’assenza del papato a Roma
lottano le grandi famiglie, mentre Marche
e Romagna pullulano di signorie.
• Un popolano romano, Cola di Rienzo,
tenta una improbabile restaurazione in
Italia della grandezza latina (1347-54).
• Il Cardinale Albornoz, inviato del papa
inizia la riorganizzazione dei domini
pontifici (Costituzioni Egidiane, 1357).
Il Regno di Napoli
• Dopo Roberto d’Angiò (1309-43) inizia un
declino politico ed economico, anche
per la mancanza di validi sovrani.
• Nel 1435 scoppia la lotta di successione
tra Angioni (con Milano) e Aragonesi
(con Venezia e Firenze).
• Nel 1442 Alfonso V d’Aragona riesce ad
ottenere il trono con l’appoggio di Filippo
Maria Visconti.
Italia ’400
La pace di Lodi (1454)
• Nel 1447 Venezia approfitta di una crisi di
successione per attaccare Milano.
• Il nuovo duca, Francesco Sforza, riuscì
però ad ottenere l’appoggio di Firenze,
costringendo Venezia alla pace (1454).
• Milano, Venezia, Firenze, Napoli e Stato
pontificio, creano la Lega Italica:
 Impegno a difendere unitamente l’Italia
 e a mantenere l’equilibrio tra gli stati.
L’Italia dell’equilibrio
• Dopo Lodi l’Italia conosce un quarantennio
di relativa stabilità (1454-1494)
• Non mancano tensioni legate a crisi
dinastiche, al nepotismo dei papi e a
tentativi espansionistici di Venezia.
• Tuttavia, grazie ad un complesso gioco di
alleanze variabili, l’equilibrio tra gli stati fu
conservato.
Raffaele Riario
Girolamo
Riario
Giuliano
della Rovere
(papa Giulio II)
Giovanni
della Rovere
Sisto IV
della Rovere
(1471-1484)
• Lorenzo de’ Medici
“Il Magnifico”
(1449-1492)
Tale era lo stato delle cose, tali erano i fondamenti della tranquillità
d'Italia, disposti e contrapesati in modo che non solo di alterazione
presente non si temeva ma né si poteva facilmente congetturare da
quali consigli o per quali casi o con quali armi s’avesse a muovere
tanta quiete. Quando, nel mese di aprile dell’anno mille
quattrocento novantadue, sopravenne la morte di Lorenzo de’
Medici; morte acerba a lui per l’età, perché morí non finiti ancora
quarantaquattro anni; acerba alla patria, la quale, per la riputazione e
prudenza sua e per lo ingegno attissimo a tutte le cose onorate e
eccellenti, fioriva maravigliosamente di ricchezze e di tutti quegli
beni e ornamenti da’ quali suole essere nelle cose umane la lunga
pace accompagnata. Ma e fu morte incomodissima al resto
d’Italia, cosí per l’altre operazioni le quali da lui, per la sicurtà
comune, continuamente si facevano, come perché era mezzo a
moderare e quasi uno freno ne’ dispareri e ne’ sospetti i quali, per
diverse cagioni, tra Ferdinando e Lodovico Sforza, príncipi di
ambizione e di potenza quasi pari, spesse volte nascevano.
Guicciardini, Storia d’Italia I, 2.
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