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Metodo dei pesi residui
Metodo dei pesi residui • • • • Metodo di Petrov-Galerkin Metodo di Galerkin Metodo di collocazione Metodo dei minimi quadrati Pesi residui f EA Si scrivono le equazioni di campo ed al contorno in forma residuale: Rc = EA w’’ + f F RL= EA w’ - F Rc è il residuo relativo all’equazione di campo e RL è il residuo relativo alla condizione al contorno (x=L). La funzione incognita w(x) viene rappresentata come somma di funzioni note fj(x) moltiplicate per coefficienti incogniti cj: N w N ( x ) c jf j ( x ) j1 Le funzioni fj(x) devono rispettare le condizioni al contorno fj(0)=0. Si sostituisce la forma di rappresentazione proposta per la funzione incognita nelle espressioni del residuo: N Rc EA c jf j ''( x) f j 1 N RL EA c jf j '( L) F j 1 In soluzione il residuo totale deve essere nullo: R = 0. prof. Elio Sacco Metodo dei pesi residui 2 Petrov-Galerkin La condizione di nullo del residuo si impone N volte in forma media pesata: L 0 i ( x) Rc dx i ( L) RL 0 N N i ( x) EA c jf j ''( x) f dx i ( L) EA c jf j '( L) F j 1 j 1 0 dove i(x) sono funzioni note dette funzioni peso o funzioni test. Si ottiene in definitiva: L Aij cj + Fi = 0 dove: L Aij EA i ( x) f j ''( x) dx EA i ( L) f j '( L) 0 L Fi i ( x ) f dx i ( L) F 0 Aij non è simmetrica prof. Elio Sacco Metodo dei pesi residui 3 La condizione di nullo del residuo si impone N volte in forma media pesata: L 0 fi ( x) Rc dx fi ( L) RL 0 N fi ( x) EA c jf j ''( x) j 1 0 L N f dx fi ( L) EA c jf j '( L) F j 1 dove fi(x) sono funzioni note dette funzioni peso o funzioni test. Si ottiene in definitiva: Aij cj + Fi = 0 Aij EA fi ( x) f j ''( x) dx EA fi ( L) f j '( L) L dove: 0 L Fi fi ( x) f dx fi ( L) F Aij non è simmetrica Nota: è tutto come per il metodo di PetrovGalerkin, la sola differenza consiste nello scegliere le funzione peso uguali alle funzioni approssimanti: i(x) = fi(x) . Galerkin 0 prof. Elio Sacco Metodo dei pesi residui 4 Collocazione Si scelgono come funzioni test N funzioni di Dirac: 0 se x x i i ( x ) ( x x i ) 1 se x x i dove xi sono le coordinate di N prescelti punti di collocazione. Si ottengono quindi N equazioni algebriche del tipo: L 0 i ( x x i ) R c dx N ( x x N ) R L 0 N EA c jf j ' ' ( x i ) f EA c jf j ' (L) F j1 j1 N con xN = L. prof. Elio Sacco Metodo dei pesi residui 5 Collocazione In esplicito: 0 EA c1f1 ' ' ( x 1 ) EA c 2 f 2 ' ' ( x 1 ) ... EA c N f N ' ' ( x 1 ) f 0 EA c1f1 ' ' ( x 2 ) EA c 2 f 2 ' ' ( x 2 ) ... EA c N f N ' ' ( x 2 ) f ... 0 EA c1f1 ' ' ( x N ) EA c 2 f 2 ' ' ( x N ) ... EA c N f N ' ' ( x N ) f EA c1f1 ' ( x N ) EA c 2 f 2 ' ( x N ) ... EA c N f N ' ( x N ) F Aij cj + Fi = 0 Aij non è simmetrica prof. Elio Sacco Metodo dei pesi residui 6 Minimi quadrati Si definisce l’errore in funzione del residuo: L e R c dx R L 2 2 0 N N EA c i f i ' ' ( x ) f EA c jf j ' ' ( x ) f dx j1 i 1 0 L N N F EA c i f i ' (L) F EA c jf j ' (L) j1 j1 Si minimizza l’errore rispetto ai coefficienti incogniti ci: L N e 0 2 EAf i ' ' ( x ) EA c jf j ' ' ( x ) f dx c i 0 j1 N 2EAf i ' (L) EA c jf j ' (L) F j1 prof. Elio Sacco Metodo dei pesi residui 7 Minimi quadrati In definitiva si ottiene: Aij cj + Fi = 0 dove: L A ij EA f i ' ' f j ' ' dx EA f i ' (L) f j ' (L) 0 L Fi f i ' ' f dx f i ' (L) F 0 Aij è simmetrica prof. Elio Sacco Metodo dei pesi residui 8 Formulazione debole di Ritz Pesi residui Si scrivono le equazioni di campo ed al contorno in forma residuale: Rc = EA w’’ +f RL= EA w’ - F La funzione incognita w(x) viene rappresentata come: N w N ( x ) c jf j ( x ) j1 Le espressione del residuo diventano: N Rc EA c jf j ''( x) f j 1 prof. Elio Sacco N RL EA c jf j '( L) F j 1 Metodo dei pesi residui 9 La condizione di nullo del residuo si impone N volte in forma media pesata: Debole di Ritz L 0 fi ( x) Rc dx fi ( L) RL 0 N fi ( x) EA c jf j ''( x) j 1 0 L N f dx fi ( L) EA c jf j '( L) F j 1 L N N 0 j 1 j 1 EA fi '( x) c jf j '( x) dx EAfi ( L) c jf j '( L) N fi ( x) f dx fi ( L) EA c jf j '( L) F j 1 0 L L N L 0 j 1 0 Formulazione debole EA fi '( x) c jf j '( x) dx fi ( x) f dx fi ( L) F Aij cj - Fi = 0 prof. Elio Sacco Metodo dei pesi residui Aij è simmetrica 10 Osservazione: l’equazione ottenuta Debole di Ritz L N L 0 j1 0 0 EA fi ' ( x ) c jf j ' ( x ) dx fi ( x ) f dx fi (L) F si ricava anche come: dove (c1 , c 2 ,.., c N ) 0 (c1 , c 2 ,.., c N ) c i L N L N N N 1 EA c i fi ' ( x ) c jf j ' ( x ) dx c i fi ( x ) f dx c i fi (L) F 2 j1 i 1 0 i 1 0 i 1 così che i coefficienti Aij del sistema di equazioni alla Ritz valgono: 2 A ij (c1 , c 2 ,.., c N ) c i c j è evidente la simmetria di Aij prof. Elio Sacco Metodo dei pesi residui 11 Debole di Ritz Sostituendo nella formula di l’espressione: N w ( x ) c jf j ( x ) j1 si ottiene il funzionale: L L 1 2 ( w ) EA w ' dx f w dx F w (L) 2 0 0 che rappresenta l’energia potenziale totale relativo al problema considerato. Quindi il metodo di Ritz consiste nel rendere stazionaria l’espressione approssimata dell’energia potenziale totale. Ricorda: L L 0 0 ( w ) EA w ' w ' dx f w dx F w (L) prof. Elio Sacco Metodo dei pesi residui 12 Osservazione Non è sempre detto che il metodo di Ritz conduca ad una matrice Aij simmetrica e che consista nel rendere stazionaria l’espressione approssimata dell’energia potenziale totale. Infatti, per alcuni problemi potrebbe non esistere un potenziale che governa le equazioni. Si consideri il problema: R(u) = A(u) + f = 0 con A operatore (differenziale) lineare. Indicando con v la funzione test, si ha: 0 A(u ) f , v B(u , v) f , v dove B(u,v), ottenuto integrando per parti <A(u),v>, è un operatore bilineare, ovvero è lineare in u ed è lineare anche in v. prof. Elio Sacco Metodo dei pesi residui 13 L’operatore bilineare B(u,v) è autoaggiunto se e solo se: B(u,v) = B(v,u) Quando l’operatore bilineare B(u,v) è autoaggiunto allora esiste un potenziale I(u) che governa il problema, tale che: vI(u) = B(u,v) - <f,v> Domanda: esistono funzionali differenti dall’energia potenziale totale che governano il problema differenziale e che possono rappresentare una base razionale per lo sviluppo di metodi variazionali approssimati? prof. Elio Sacco Metodo dei pesi residui 14 Risposta: Si. Esistono funzionali differenti dall’energia potenziale totale che governano il problema differenziale e che possono rappresentare una base razionale per lo sviluppo di metodi variazionali approssimati. prof. Elio Sacco Metodo dei pesi residui 15