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DALLE BOLLE DI SAPONE ALLA COSTRUZIONE DI STORIE
Scuola dell’infanzia Luca della Robbia - Impruneta DALLE BOLLE DI SAPONE ALLA COSTRUZIONE DI STORIE Quest'anno scolastico da Gennaio a Maggio, abbiamo intrapreso con i bambini di tre anni un percorso linguistico.Una volta alla settimana, abbiamo proposto ai bambini una serie di esperienze inizialmente sensoriali poi, attraverso l'acqua e le bolle colorate:fragili,ma accattivanti ed emozionanti, abbiamo provato a stimolare la fantasia e l'immaginazione di ogni bambino, cercando di sensibilizzarli all'ascolto e alla costruzione di storie. Percorso didattico: • Attività propedeutiche al soffio • Lettura e drammatizzazione della storia "il lupo e i tre porcellini" • Giochi con le bolle • Giochi psicomotori : facciamo finta di... soffiare, correre, rincorrere, sgonfiarsi e scoppiarsi • Bolle musicate: giochi con il corpo utilizzando i cerchi • Bolle manipolate (esperienze grafico-pittorico-manipolative) • Bolle parlanti: esprimere raccontando i momenti piacevoli dell'esperienza,...ho visto..., mi è piaciuto..., mi ricordo..., ho fatto..., io ero... • Ricerca di emozioni e ricordi attraverso letture di supporto "la bolla di sapone" di G. Rodari • Bolle trasparenti (giochi con il nailon) • Letture di appoggio, storie e filastrocche • Trascrizione, rilettura e ricomposizione delle verbalizzazioni dei bambini • Le nostre microstorie: emozioni e sentimenti emersi dalle esperienze vissute Il soffio Una serie di giochi ed esperienze per rafforzare nei bambini la capacità di soffiare. Il bicchiere e l'acqua Dopo un breve periodo di conoscenza tra i bambini delle due sezioni (blu e rossa) durato circa due incontri, durante i quali hanno giocato,cantato, ascoltato, il 31 di gennaio è iniziata l'avventura, abbiamo portato nella stanza dei bicchieri, delle brocche piene di acqua. Dopo che ciascun bambino ha ricevuto il bicchiere con dentro Il liquido abbiamo chiesto di “muovere” l’acqua con il soffio prima leggero e poi sempre più forte. Alcuni commenti: • Silvio: è saltata via l’acqua. Mi sono schizzato. • Elisabetta: è schizzata e si muove. • Gianmarco: si è infilata nel naso. • Gemma: è schizzata fuori. • Martina: soffiando l’acqua va su e giù. • Neri: le bolle. • Agata: l’acqua si muove se soffio più forte,è uscita dal bicchiere. La cannuccia A questo punto oltre al bicchiere, diamo ai bambini la cannuccia e chiediamo loro di soffiarci dentro e sentire il soffio prodotto; molti di loro dicono che dal buco della cannuccia esce il "freddo". Prima di riempire i bicchieri di acqua chiediamo ai bambini di soffiare con la cannuccia dentro al bicchiere vuoto e di ascoltare; alcuni dicono che si sente il vento, la sua voce. Mettiamo dentro al bicchiere l'acqua e con la cannuccia proviamo a soffiare, cosa succede?... • Olivia: faccio le bolle con la cannuccia e l'acqua...soffio dentro la cannuccia l'aria. • Carolina: faccio le bolle con il soffio. • Ledio : le bolle vanno veloci, le bolle grandi e piccole, ho fatto il lupo. Ho soffiato come il lupo. • Alessio (st. blu): Ho preso la cannuccia, messa nel bicchiere e ho fatto le bolle piccole e grosse. La cannuccia in bocca e poi ho soffiato, il lupo soffia. • Martina (st. blu): quando ho soffiato l’acqua, quando io soffiavo la cannuccia le bolle erano contente perché io facevo un soffione grosso, si trovavano dentro la cannuccia. Abbiamo chiesto ai bambini di soffiare nei bicchieri senza acqua e alcuni hanno detto : non ci sono le bolle perché manca l’acqua); Per consolidare nei bambini l'esperienza fatta la ripetiamo anche la settimana dopo e loro non si fanno certo pregare. La carta velina Nella stanza di psicomotricità i bambini hanno trovato un nuovo materiale "la carta velina", prima l'hanno osservata, manipolata, ascoltata, strappata, hanno provato a farla volare soffiandoci sopra, sotto, lanciandola in aria mentre veniva recitata la poesia di Piumini “Il vento”. In seguito abbiamo chiesto ai bambini di appallottolare la carta e di provare a soffiare come prima e vedere cosa succede: “Si appallottola, la pallina non vola più.” Con le palline fatte di carta velina si organizza una gara: chi riesce a far arrivare la pallina dentro al cerchio. Le polveri Nell’ incontro successivo abbiamo fatto trovare ai bambini dei contenitori con delle "polveri":farina bianca, farina gialla, sale, cacao. I bambini potevano giocare con le polveri ma senza mescolarle e a turno scambiarsi di posto. Dopo averla manipolata..“Arriva il vento che sotto forma di cannuccia comincia a soffiare sulle polveri..” Le barchette Marzo è il momento ideale per far muovere le barchette. I bambini hanno trovato nella stanza i contenitori con l'acqua e senza farsi pregare hanno cominciato a soffiare mentre le insegnanti recitavano la poesia di Piumini; poi abbiamo dato a ciascuno una barchetta di carta e chiesto loro di provare a soffiare forte e piano ascoltando la poesia. Alcuni bambini hanno ancora difficoltà a soffiare,altri cercano di usare la mano per spostare la barchetta,ad alcuni la barchetta affonda, altri riescono a finire l’attività senza affondarla. Il vento con le dita (pittura) Proviamo a dipingere il vento di marzo? Su dei grandi fogli muoviamo le dita, intinte nella tempera, come il vento lasciamo una traccia: il vento birichino, il vento veloce, il vento che distrugge... I bambini alla domanda di che colore è il vento si sono trovati d'accordo ad usare il celeste per la brezza, il blu per il vento forte. La storia "i tre porcellini La fiaba per eccellenza dove ricorre il soffio è "Il lupo e i tre porcellini". Ci disponiamo tutti in cerchio pronti per l'ascolto e ……il soffio! Le bolle di sapone Alla domanda cosa serve per fare le bolle... i bambini hanno risposto così: • Serve una specie di cucchiaino con il sotto aperto. • Una forma tonda con il buco dentro. • Le bolle si fanno con il cucchiaino aperto sotto, si inzuppa dentro alla scatolina e si soffia. • Dentro la scatolina c'è l'acqua con il sapone. • Dentro al bicchiere le bolle facevano rumore, non volavano, con il sapone volano. • Le bolle sono un po' grandi e un po' piccole. • Quando si inzuppa forte viene una bolla grande, quando si inzuppa poco vengono piccole, si inzuppa uguale le bolle vengono un po' mischiate, sia grandi che piccole. • Se si soffia troppo forte le bolle non vengono. Finalmente è arrivato il momento di fare le bolle. I bambini sono entusiasti! Ad ogni bambino viene dato un barattolino di bolle e ognuno si esprime. Frammenti di conversazione: • Silvio . è sparita quando l’ho presa, sono blu. • Agata :le bolle sono grandi, di colore rosa. Sono di tutti i colori più belli del mondo, stanno volando. Il vento porta via le nostre bolle. • Ledio : sono di tutti i colori,tante bolle blu, arancione, stanno volando sono di plastica. • Neri : le bolle sono grandi, tonde, di tutti i colori. Le bolle con i cerchi Nel mese di aprile siamo andati nella stanza di psicomotricità e siamo entrati in una bolla ( un cerchio colorato per ciascun bambino). Le bolle sono tonde,sono arancioni, rosa, gialle, celesti, blu, verdi, di tanti colori. La bolla va sulla testa, dietro al corpo, sulla pancia, si può entrare dentro, con un piede dentro e uno fuori, le bolle volano con la musica, ci siamo accoccolati o sdraiati. Poi abbiamo chiuso gli occhi e siamo stati accarezzati dal telo blu. A questo punto tutti in cerchio intorno al telo abbiamo recitato la filastrocca... Soffia, soffia sempre il vento,non si ferma mai un momento. Io l’ho incontrato stamattina/ Veniva dai boschi su in collina. Talvolta sembra un bambino/ fa i dispetti da birichino:scompiglia a tutti i capelli, rivolta vestiti e ombrelli. Non sempre il vento però è buono/Quando urla e fa frastuono o si trasforma in un mostro strano/diventando un uragano…….. Ti prego vento rimani brezza e chiunque incontri accarezza ! Il telo Dopo aver letto la poesia abbiamo mosso il telo come se ci fosse il vento: lento con il vento leggero che accarezza e veloce con un vento forte come un uragano. Dopo aver ripetuto il gioco alcune volte,il telo è diventato la piscina. Un gruppo di bambini va sotto, gli altri muovono il telo in alto e in basso. Dopo il gioco hanno commentato: • Viola C.: dentro al telo che era la piscina sono stata bene,c’era quel vento forte, forte..ridevo. • Meini:mi piaceva il vento dentro la piscina..mi sentivo bene,ero contento. • Soile: l’acqua della piscina si muoveva forte,io ero dentro la piscina,ero tranquilla. • Martina (st. rossa):dentro la piscina mi è piaciuto quando il vento era forte. • Gemma:mi piaceva il vento forte quando ero dentro la piscina,mi sentivo agitata. • Oscar: mi è piaciuto di più quando ero fuori dalla piscina. Dentro la piscina mi dava noia,il telo mi sembrava di stare in un posto chiuso. • Gianmarco: è stato bello,mi è piaciuto l’uragano quando ero sotto il telo,mi sentivo bene. • Leonardo: l’uragano,quando stavo sotto. Stavo bene, ero felice. • Samena: l’uragano. I capelli volavano sotto il telo. Mi sentivo bene. • Marco: io mi sono divertito a muovere il telo,mi è piaciuto di più sotto il telo,il vento mi faceva il solletico. Era buio,io cercavo di fare un po’ di luce. • Clark: quando facevo così (muove le mani) al telo. Sotto il telo i capelli si muovevano su e giù. Ero felice,ridevo. • Livia: quando ero sotto il telo stavo bene,ridevo. • Edoardo: andare sotto perché mi faceva il solletico quando era forte. Nell’incontro successivo è stato chiesto ai bambini di muoversi come se soffiasse il vento su di loro. Con le raffiche di vento rotoliamo, gattoniamo, strisciamo, ci spostiamo con le mani, con i piedi, in avanti e poi all'indietro. Le bolle con la pittura Consolidiamo l'esperienza fatta con i cerchi, chiediamo ai bambini di provare a fare le bolle con il pennello e le tempere. Chiediamo loro di parlarci delle bolle. Di che colore sono? - Verdi, rosse, rosa... Che forma hanno le bolle? - Tutti concordano che sono tonde. A questo punto mettiamo il grembiule, prendiamo i pennelli e i barattoli con la tempera desiderata e via... i risultati non si fanno certo aspettare! La bolla di cellofan E' maggio ci avviciniamo alla fine del nostro percorso di lingua; dentro la nostra bolla di cellofan ascoltiamo l'ultima storia: Alice nella bolla di sapone di Rodari. Alice Cascherina faceva le bolle di sapone. A un tratto forse soffiò troppo forte, fece una bolla più grossa delle altre e ci cadde dentro con tutta la cannuccia. La bolla sorpassò la ringhiera, il vento la spinse in alto e sarebbe andata a scoppiare contro la grondaia se Alice, buttandosi tutta dall'altro lato, non l'avesse costretta col suo peso a deviare."Meno male che è una bolla dirigibile, - pensò Alice per consolarsi - e meno male che a quest'altezza non ci sono farfalle". Poco prima, infatti, aveva visto una farfalla e una bolla scontrarsi, e la bolla si era dissolta. A quest'altezza, però, volavano le rondini, perché si avvicinava la sera ed era l'ora, per loro, di fare provvista di moscerini. "Speriamo che non mi prendano per una zanzara", pensò Alice con un po' di batticuore. La bolla oscillava pigramente tra un tetto e l'altro. Alice poté vedere distintamente la nonna, uscita sul balcone a cercarla. Povera vecchietta: si sporgeva dalla ringhiera e guardava in giù, forse temendo che Alice fosse caduta in strada. "Nonna nonna - chiamò Alice. Le pareti della bolla tremarono pericolosamente.- Qua bisogna parlare piano. Uno strillo potrebbe causare un'esplosione o un naufragio". Il mondo, là dentro, appariva più colorito, ed ogni cosa era fasciata almeno da un arcobaleno, se non da due. Alice si guardò una mano e anche la mano aveva al dito un arcobaleno piccolo come un anello. "Dove andrò? Dove andremo? Dove vanno le bolle di sapone, quando non cadono e il vento le porta via?". Non andarono lontano: la bolla si posò sul terrazzo di una villetta di quattro piani, e posandosi scoppiò. Alice venne fuori: qualche goccia di saponata sulla punta delle scarpe era tutto quel che restava delle bella bolla di sapone. Sul terrazzo non c'era nessuno, solo dei panni stesi ad asciugare, in fila su tante corde e un gatto che si crogiolava agli ultimi raggi del sole tra le antenne dei televisori. Alice cercò la porta delle scale e tornò a casa. (Gianni Rodari) I bambini, mentre ascoltano, seguono le indicazioni di Alice della storia per non fare rompere la bolla: si spostano e muovono le mani lentamente,parlano a bassa voce. I bambini vengono divisi in due piccoli gruppi per facilitare la comprensione e l’attenzione su quanto stanno facendo. Soffiano forte o piano e si muovono in modo da spostare la bolla (il telo) girando nella stanza osservando ciò che vedono dal telo trasparente….Cosa vedete? Il giardino,l’albero,lo specchio, i cerchi,te (la maestra),la porta.. Dopo la storia ogni gruppo racconta le proprie impressioni con modalità diverse Gruppo A: risponde alle domande: “Dove va la bolla?” - “Cosa le succede?” • Va a casa nostra,rotola sui fiori del nonno e poi scoppia. • A casa mia,va a guardare i cartoni con me. • In un castello,si scoppia. • Scappa e va dentro il fiume. • In una città,cade giù in una casa piccola piccola degli uccellini. • Cade giù e scoppia sopra una macchina. • La bolla trova un uccellino che vola,l’uccellino va sull’albero. • La bolla vede un aeroplano, ci va sopra,trova una farfalla e scoppia. • La bolla scoppia perché c’è un aeroplano. • La bolla è nel cielo,scende,scoppia vicino a una rosa. Gruppo B: inventa microstorie • Ero su un'altra bolla e stavo per cascare ma avevo un paracadute e sono atterrato su un mare e sono ritornato nuotando sulla riva. • C'era una volta un leone che stava per mangiarmi, ho corso e sono inciampato e ho battuto il "muso" contro l'albero e sono andato all'ospedale. Allora ho preso la pistola e ho sparato al leone. • C'era una bambina che stava giocando e ad un certo punto venne la mamma che la sgridò perché non doveva giocare prima di fare merenda. Venne un cattivo e portò via la mamma e la bambina e le portò in un villaggio d'indiani. L'indiano cattivo le arrostì e le mangiò alla brace. • Ero dentro una bolla di sapone insieme ad un leone che mi voleva mangiare. Ho fatto un pizzicotto alla bolla e questa è scoppiata e io sono caduta sul leone e il leone è morto. • Ero dentro ad una bolla, era piccola ed è scoppiata ed io non mi sono fatta male perché c'erano le foglie. Poi è venuto un cavallo a prendermi e sono andata a casa mia. • C'era una volta un gattino, vicino alla mia casa ed è andato via insieme con il cavallo, sono andati nella bolla e sono volati su nel cielo. Gruppo C: inventa la storia collettiva: C'era una volta un cavallo che fa una magia da mago e fa le bolle. Il cavallo camminava in una prateria sull'erba ed incontrò un drago, il drago soffiava il fuoco dalla bocca negli occhi del cavallo e il cavallo fa le bolle per fare spengere il fuoco. Dopo il cavallo va dal fornaio a mangiare la schiaccia, dopo va a correre nell'erba e poi gli viene freddo e si mette una mantella perché era stato nel ghiaccio, prese un martello per rompere il ghiaccio. Dopo va a casa con gli altri cavalli piccoli.