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n°3 anno 2011 - Stazione Sperimentale del Vetro

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n°3 anno 2011 - Stazione Sperimentale del Vetro
RIVISTA della
STAZIONE SPERIMENTALE DEL VETRO
maggio-giugno 2011 - n. 3 vol. 41
sommario
In questo numero ........................................... 2
Attività della Stazione Sperimentale
del Vetro 2010 .................................................. 34
Riassunti ............................................................... 3
Newsletter Progetto VALIRE...................
40
Studi
Cause della formazione delle bolle nel vetro
dall’analisi della loro composizione
I: analisi statistica multivariata...................................... 5
Stefano Ceola, Stefano Maurina, Roberto Dall’Igna
Thermally toughened safety glass:
correlation between flexural strenght, fragmentation
and surface compressive stress .................................... 15
Ennio Mognato, Alessandra Barbieri, Matteo Schiavonato,
Marco Pace
Il Capitolare dei Perleri del 1764 .................................. 23
Paolo Zecchin
Direttore responsabile
Antonio Tucci
Redazione
Elisabetta Barbini
email: [email protected]
Impaginazione e grafica
Betti Bertoncello
Direzione e Redazione - Proprietà
Stazione Sperimentale del Vetro
Via Briati 10 - 30141 Murano (VE)
Tel.: +39 041 2737011
Fax: +39 041 2737048
email: [email protected]
http:/ / www.spevetro.it
Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 271
in data 23.01.1971- R.O.C. 3913
Rivista Associata alla Unione
Stampa Periodica Italiana
Agenda ................................................................. 46
Assegnazione del Premio
"Giuseppe Breviari" .................................... 47
Dal mondo del vetro....................................
48
a cura di Elisabetta Barbini
Istruzioni per gli Autori
La Rivista pubblica studi, ricerche ed esperienze sulla
tecnologia e sulla scienza del vetro e dei materiali ad esso
collegati. Chiunque può mandare elaborati, memorie ecc.
La Redazione si riserva o meno la loro pubblicazione.
I testi, corredati da un breve riassunto di circa dieci righe, in
italiano e inglese, dovranno pervenire in forma elettronica
(preferibilmente in Microsoft Word).
Immagini e tabelle dovranno essere in file separati: le
immagini preferibilmente in formato tif o jpg (minimo 300
dpi); le tabelle in Microsoft Excel o Microsoft Word. La
Rivista diventa proprietaria dei lavori pubblicati e questi
non possono essere riprodotti altrove senza autorizzazione.
I testi accettati per la pubblicazione saranno considerati
definitivi. Eventuali sostanziali variazioni dovranno essere
concordate con la Redazione.
La Direzione è estranea alle tesi sostenute nei loro articoli
dai singoli collaboratori. Questi assumono la piena
responsabilità dei loro scritti.
È vietata la riproduzione, anche parziale, dei testi e delle
illustrazioni senza la preventiva autorizzazione della
Redazione.
1
3-2011
in questo numero
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
In questo numero della Rivista pubblichiamo a pagina 5 l’articolo “Cause della formazione delle bolle nel
vetro dall’analisi della loro composizione. I: analisi statistica multivariata” (Ceola, Maurina, Dall’Igna);
vengono riportati i risultati dell’analisi del contenuto di gas nelle bolle attraverso l’applicazione di alcuni
metodi statistici multivariati: Analisi delle Componenti Principali (PCA) e k-clustering.
Il secondo articolo in lingua originale inglese, presentato al Congresso “Glass Perfomance Days 2011”,
a firma di Mognato, Barbieri, Schiavonato, Pace: “Thermally toughened safety glass: correlation
between flexural strenght, fragmentation and surface compressive stress”, è a pagina 15. Questa ricerca
parte da un lavoro precedente svolto dalla SSV in cui fu posta maggiore attenzione sulla correlazione
tra la compressione superficiale e la resistenza a flessione delle lastre; nel presente lavoro sono stati
incrementati i dati sperimentali precedenti estendendo la correlazione alla frammentazione, considerando
i vetri coatizzati e non.
Nel nostro spazio storico, pubblichiamo a pagina 23 l’articolo di Paolo Zecchin “Il Capitolare dei
Perleri del 1764”. Dopo il Capitolare degli Specchieri (vds. Zecchin RSSV 2/2011 p. 26), il 22 maggio
l’Inquisitore alle Arti presentava il Capitolare dei Perleri, che stabiliva le cariche dell’Arte, fissava le
prove per diventare maestro, curava la perfezione dei lavori e l’inalterabilità dei prezzi.
A pagina 40 troverete la terza Newsletter VALIRE (VALorization of Incinerator REsidues - Valorizzazione
residui dei termovalorizzatori), sia in versione italiana che inglese; il progetto, iniziato nel gennaio 2010,
ha durata triennale, è coordinato da SASIL Spa ed ha come partner scientifico SSV.
Annunciamo inoltre con piacere che la Commissione Valutatrice della Borsa di Studio “Giuseppe
Breviari” ha proclamato vincitrice l’Ing. Alessandra Garaffa (vedi a pag. 47); il prossimo numero della
Rivista sarà dedicato a questo evento.
Desidero infine informare i lettori che a decorrere dal 1 luglio lascio, dopo 41 anni di servizio, la
Direzione dell’Istituto, che viene assunta dalla stessa data dal Dr. Stefano Manoli. Manterrò un rapporto
di collaborazione tra cui la Direzione della testata, per cui continuerò per almeno un po’ a sottoscrivere
l’editoriale e la presentazione di ogni numero della Rivista. Ne approfitto per ringraziare i lettori, gli
inserzionisti e gli autori per il sostegno dato alla Rivista, soprattutto dopo la sua diffusione on-line, e per
gli apprezzamenti dimostrati in 40 anni di pubblicazioni.
Antonio Tucci
2
summaries
riassunti
Cause della formazione
delle bolle nel vetro
dall’analisi della loro
composizione
I: analisi statistica
multivariata
Causes of bubble
formation in glass from
their composition
I: multivariate statistic
analysis
Stefano Ceola, Stefano
Maurina, Roberto Dall’Igna
Riv. Staz. Sper. Vetro 41
(2011), 3, p. 5-14
Thermally toughened
safety glass: correlation
between flexural
strength, fragmentation
and surface compressive
stress
Vetro di sicurezza
temprato termicamente:
correlazione tra
resistenza a flessione,
frammentazione
e compressione
superficiale
Ennio Mognato, Alessandra
Barbieri, Matteo
Schiavonato, Marco Pace
Riv. Staz. Sper. Vetro 41
(2011), 3, p. 15-22
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
L’articolo intende razionalizzare l’interpretazione dei risultati dell’analisi del contenuto di gas
nelle bolle attraverso l’applicazione di alcuni metodi di analisi statistica. In questo primo articolo
vengono mostrati i risultati dell’applicazione di alcuni metodi statistici multivariati di analisi sulla
banca dati di analisi bolle SSV, quali Analisi delle Componenti Principali (PCA) e k-clustering.
I risultati ottenuti mostrano la presenza di almeno cinque raggruppamenti (cluster) principali, e
la predominanza di quattro gas nella descrizione della varianza della banca dati. Infine si mostra
come si riesce a determinare un fattore di somiglianza di una singola analisi verso uno o più dei
raggruppamenti (cluster) principali, e legare questo a una o più cause tecniche di formazione di
bolle.
This paper is intended to rationalize the interpretation of the results of the gas analysis of bubbles
using some statistical tools. In this first paper the application of some multi-variate statistical tools
on the SSV database is shown, as Principal Component Analysis and k-clustering. The results
obtained show the existence of five different clusters, at least, and the predominance of four gas as
main representative of the SSV database variance. At the end it is shown how it is possible to get
a likelihood factor of a single gas analysis to one (or more) of the clusters, and link this to one or
more technical issues of bubble formation.
The aim of this research is to define the correlation between the following parameters in heat
treated glass: 1. flexural strength tested according EN 1288-3; 2. fragmentation tested according
EN 12150; 3. surface compressive stress tested according ASTM 1279.
The research is the development of a previous one carried out at Stazione Sperimentale Vetro
(SSV) [1, 2], which was focused mainly on the correlation between surface compressive stress and
flexural strength. In the present paper those experimental data are increased and the correlation
is extended to fragmentation for un-coated and coated glass. The correlation between surface
compressive stress and mechanical strength or fragmentation could be relevant for the producer,
who may also use surface pre-stress measurement as a means of a non destructive product control.
The relationship between the above mentioned parameters is evinced and may be used as reference
for the production conformity in Factory Production Control, to confirm or not as it’s now stated
in the relevant EN’s which require to compare time by time the measured value versus actual test
results.
Considering the sampling dimensions used for the present work, however, these correlations have
to be validated also for normal production dimensions, especially in case of heat strengthened
glass fragmentation evaluation. The influence of rollers on glass surface damage has to be taken
in account because this aspect could affect the mechanical strength despite appropriate surface
compressive stress level.
Lo scopo di questa ricerca è di individuare una correlazione tra i seguenti parametri, nei vetri
trattati termicamente: 1. resistenza a flessione secondo EN 1288-3; 2. frammentazione secondo EN
12150; 3. compressione superficiale secondo ASTM 1279.
La ricerca parte da quanto definito in un precedente lavoro condotto dalla Stazione Sperimentale
del Vetro (SSV) [1, 2], in cui fu posta maggiore attenzione sulla correlazione tra la compressione
superficiale e la resistenza a flessione delle lastre. Nel presente lavoro i precedenti dati sperimentali
sono stati incrementati e la correlazione è stata estesa alla frammentazione, considerando
vetri coatizzati e non. La correlazione tra compressione superficiale e resistenza meccanica o
frammentazione potrebbe essere di un certo interesse per il produttore, che potrebbe utilizzare
le misure di compressione superficiale come controllo non distruttivo della sua produzione. La
correlazione tra i parametri innanzi menzionati è evidenziata e potrebbe essere utilizzata come
riferimento per la conformità di produzione nel Controllo di Produzione in Stabilimento (FPC) per
confermare o meno quanto ora indicato nelle principale norme EN, in cui si richiede di confrontare
di volta in volta i valori misurati con i dati scaturiti dalle prove di laboratorio.
Tuttavia, considerando le dimensione delle campionature utilizzate per la ricerca, queste correlazioni
devono essere verificate anche su lastre con normali dimensioni di produzione, specialmente per
quanto concerne la valutazione della frammentazione nel vetro temprato termicamente. L’influenza
dei rulli sul danneggiamento della superficie del vetro deve essere considerata, perché questo
aspetto può influire sulla resistenza meccanica della lastra sebbene sia rilevato un grado di
compressione superficiale appropriato.
3
3-2011
summaries
riassunti
3-2011
Il Capitolare dei Perleri
del 1764
The Capitolare dei Perleri
of 1764
A bead-makers capitular
text
Paolo Zecchin
Riv. Staz. Sper. Vetro 41
(2011), 3, p. 23-33
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
Dopo il Capitolare degli Specchieri (consegnato il 3 gennaio 1764 e approvato dal Senato, a
larghissima maggioranza, una settimana dopo), il 22 maggio l’Inquisitore alle Arti Sebastiano
Molin presentava il Capitolare dei Perleri, che il Senato approvava l’11 agosto.
L’Arte era afflitta da due mali, uno interno e l’altro esterno. Il primo consisteva nella discordia
tra i confratelli, alimentata da alcuni, come Gaetano Aquabona, interessati soltanto al personale
interesse. Il secondo derivava dai trafficanti ebrei, greci ed armeni, che “non hanno altro Dio che
il maggior guadagno”. Servendosi dei maestri come prestanome, essi comperavano la canna a
Murano e la facevano lavorare con poca cura, ma pagandoli poco, da alcuni perlai acconsenzienti.
Riuscivano quindi a vendere all’Estero le perle a basso prezzo, ma svalutavano la produzione e un
po’ alla volta allontanavano la clientela.
Il Capitolare dei Perleri, seguendo il “sistema” approvato dal Senato e già applicato a quello degli
Specchieri, stabiliva le cariche dell’Arte, fissava le prove per diventare maestro, curava la perfezione
dei lavori e l’inalterabilità dei prezzi. Il controllo della vendita della canna da parte dei vetrai e la
vendita dei prodotti realizzati dai perleri era molto rigido. Un settore importante era quello delle
opere di carità e dell’assistenza ai confratelli ammalati.
The Capitolare degli Specchieri, a capitulary text for mirror makers, was issued on January 3, 1764
and approved by the Senate one week later with a vast majority in favor. It was followed by the
presentation of the Capitolare dei Perleri, its counterpart for bead makers. Presented on May 22 by
Art Inquisitor Sebastiano Molin, it was approved by the Senate on August 11.
The Art was afflicted by two evils, one internal and the other that came from the outside. The first
was linked to the discord that arose between corporation members, fostered by those like Gaetano
Aquabona, who were driven solely by personal interests. The second challenge came from Jewish,
Greek and Armenian traffickers ‘who have no other God but the greatest gain’. Using masters as
figureheads, said dealers bought glass rods in Murano and had them carelessly worked for low pay
by some willing bead-makers.
Thus, they were able to sell beads abroad at low prices, albeit devaluing the production and
alienating clients little by little. The Capitolare dei Perleri established positions within the trade
following the ‘system’ approved by the Senate, which had already been applied in that of the
Specchieri. It established tests for becoming a master, paying close attention to the perfection of the
work as well as the inalterability of prices. The sale of glass rods by glassmakers was under strict
control and the sale of products created by bead-makers became very rigid. An important element
within this context were the works of charity and aid to sick corporation members.
4
studies
studi
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
Cause della formazione delle bolle nel vetro
dall’analisi della loro composizione
I: analisi statistica multivariata
Stefano Ceola, Stefano Maurina, Roberto Dall’Igna
1. Introduzione
Il numero di analisi del contenuto di gas nelle bolle effettuate dalla SSV consta di circa 3000 composizioni. Ogni composizione è definita attraverso
le percentuali di dieci gas: anidride carbonica CO2,
argon Ar, azoto N2, ossigeno O2, anidride solforosa
SO2, solfuro di carbonile COS, idrogeno H2, monossido di carbonio CO, solfuro di idrogeno H2S, metano CH4.
Storicamente in SSV si è sempre seguito un approccio empirico riguardo la formulazione delle ipotesi
di formazione delle bolle a partire dalla composizione analizzata. Infatti molte diagnosi sono compiute basandosi su composizioni simili trovate nel
passato, con le relative informazioni sulla genesi del
difetto. Per alcune tipologie di bolle l’approccio è
efficace, in quanto le cause di formazione sono state
determinate assieme ai tecnici della vetreria, oppure
la composizione trovata è inequivocabile. In questo
ultimo caso, però, si determina una causa “locale”,
specifica del particolare contesto produttivo e non si
riescono ad individuare oggettivamente i parametri
operativi che agiscono più direttamente sulla causa
dei difetti. In altre parole, il difetto verrà eliminato operando sui parametri tecnici peculiari per quel
tipo di contesto. In questo modo la maggior parte
delle volte la risoluzione è efficace, ma spesso resta
dubbia. Lo scopo dell’approccio statistico multivariato è duplice: da un lato si cerca di semplificare
l’organizzazione della banca dati, in modo da renderla più comprensibile e di facile visualizzazione,
dall’altro si cerca di capire se esistono correlazioni
tra difetti simili in contesti produttivi diversi.
Nel prossimo articolo di questa serie verranno usate
le relazioni matematiche che illustrano il compor-
tamento dei gas in una bolla per descrivere quantitativamente i grafici ricavati con i metodi statistici
multivariati.
2. Valutazione della causa di formazione delle
bolle dalla loro composizione
Nel corso del tempo sono state individuate varie
cause di formazione di bolle di gas nel vetro fuso:
la descrizione di queste cause si basa su considerazioni di carattere generale derivate dall’esperienza
degli analisti applicando le conoscenze acquisite
dallo studio di lavori scientifici attinenti alle problematiche di volta in volta incontrate. È doveroso
evidenziare che più precise informazioni sulla storia
dei difetti e sulla gestione del forno possono essere
determinanti e risolutive per l’identificazione dell’origine delle bolle.
• Redox: si intende quando la formazione della
bolla è causata da un problema di redox, cioè
dallo sviluppo di gas in seguito a variazioni dello
stato redox del vetro. Queste variazioni possono essere dovute al mescolamento di vetri con
grado di redox differente, come quando un rottame di vetro ridotto viene aggiunto ad una massa
di vetro ossidato: all’interfaccia dei due tipi di
vetro si ha la formazione di bolle a causa della
diversa solubilità dei gas coinvolti. Tipicamente
queste bolle sono costituite principalmente da
anidride solforosa (SO2), con una percentuale di
anidride carbonica (CO2) che può variare in proporzione diretta con l’età della bolla. Spesso la
pressione della bolla è ridotta (al di sotto dei 100
mbar) e sono presenti depositi di solfati e zolfo
elementare.
• Reboil: si intende l’evoluzione di gas disciolto
nel vetro fuso a causa di improvvisi sbalzi di
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3-2011
studies
studi
3-2011
temperatura. Le bolle causate da reboil saranno
costituite principalmente dai gas disciolti la cui
solubilità nel vetro fuso si riduce all’aumentare della temperatura, quali anidride solforosa ed
anidride carbonica. Questo tipo di bolle possiede
un contenuto in gas simile a quello caratteristico anche delle bolle causate da un problema di
affinaggio o di redox. Per meglio individuare la
causa del fenomeno diventa importante valutare
altri fattori, quali la pressione dei gas all’interno
della bolla, la presenza di depositi e la distribuzione dei difetti nell’oggetto finito. Sono inoltre
fondamentali tutte le informazioni che riguardano la storia termica del vetro e la conduzione del
forno.
Affinaggio: si intendono bolle causate da un
affinaggio incompleto. Si possono trovare bolle costituite soprattutto da anidride carbonica
dovuta alla decomposizione di materie prime,
che hanno superato il punto caldo del bacino e
dunque sono da imputare ad una azione insufficiente degli affinanti, forse per un non omogeneo mescolamento degli stessi con le materie
prime o per una loro quantità insufficiente. Oppure si possono trovare bolle con un alto tenore
di anidride solforosa, prodotte dagli affinanti e
ancora presenti nel fuso di vetro a causa di una
non ottimale regolazione dei parametri tempo/
temperatura. Spesso sono di piccole dimensioni
e diffuse in tutto l’oggetto.
Elettrochimico: si intende l’evoluzione di gas in
seguito a reazione elettrochimica causata da uno
squilibrio di potenziale elettrico. Questo squilibrio può essere causato direttamente da una sovracorrente agli elettrodi oppure da una non perfetta messa a terra dei diversi elementi dell’impianto. Le bolle originate da tale problema alla
loro formazione sono composte quasi esclusivamente da ossigeno (O2), con tracce d’acqua.
Riduzione: si intende l’evoluzione di gas in
seguito ad una reazione redox provocata dalla
presenza di un forte riducente. Polvere metallica
presente nelle materie prime o inglobata accidentalmente nel vetro fuso può agire da riducente, nel qual caso si avranno bolle di idrogeno con
eventuale presenza di depositi metallici o silicio
metallico; analogamente la riduzione può avvenire a causa della presenza di fuliggine, caduta
nel vetro fuso dai bruciatori, per cui la bolla sarà
•
•
•
6
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
•
•
costituita anche in questo caso da idrogeno (H2),
monossido di carbonio (CO) ed eventuali depositi carboniosi.
Refrattario: si intende la formazione di bolle
nel vetro fuso in seguito a contatto con refrattario non ancora condizionato, ovvero nuovo,
oppure in seguito ad inclusione di frammenti di
refrattario nella massa di vetro fuso. La composizione di queste bolle varia in dipendenza
dell’impurezza che ha reagito con il vetro fuso:
la natura dell’impurezza può essere identificata
dalla composizione dei gas nella bolla o dall’analisi di eventuali inclusioni solide. Spesso questo tipo di causa viene diagnosticato in seguito a
precise comunicazioni della vetreria riguardo ad
interventi sul materiale refrattario.
Atmosfera: si intendono bolle formatesi dall’aria inglobata nel vetro fuso. Esse sono caratterizzate da un rapporto N2 / Ar da 60 a 120 circa,
con diverse eccezioni. Di solito bolle con questi
rapporti che contengono ossigeno sono causate
da aria inglobata in zona di formatura, o durante
il taglio della goccia; la presenza di anidride carbonica è invece caratteristica di bolle causate da
aria inglobata precedentemente. L’aumento del
rapporto CO2 / N2 è di solito proporzionale all’età della bolla. Un’altra tipologia di bolle simili è
conseguenza di inglobamento di gas di combustione nel vetro fuso. In questo caso si può avere
la presenza di metano e monossido di carbonio
in caso di atmosfera troppo riducente o di gas
incombusti.
3. Analisi statistica multivariata
Di seguito si accenna ad alcuni elementi di analisi
statistica multivariata impiegati per l’analisi delle
banche dati. L’efficacia della validazione di queste
tecniche statistiche verso l’analisi dei difetti (bolle)
dipende fortemente dalla banca dati utilizzata. Se si
tiene conto di stabilire un criterio oggettivo di classificazione, è necessario che la banca dati contenga le più diverse tipologie di difetti, in modo che la
classificazione di una nuova analisi sia affetta dalla minore incertezza possibile (minima varianza).
D’altro canto, la ricerca di correlazioni tra diverse
tipologie di difetti richiede che la banca dati sia rappresentativa della più ampia variabilità di osserva-
studies
studi
zioni (elevata varianza) all’interno di una o due tipologie di difetti. Nel caso della banca dati SSV, che
contiene tutte le analisi di tutte le aziende in esame,
si soddisfano entrambi i criteri: la grande diversità
di problematiche è assicurata dalle diverse tipologie
di produzione prese in considerazione, mentre la variabilità all’interno di una certa tipologia di problematiche è soddisfatta dalla estrema specializzazione
produttiva posseduta da alcune piccole aziende le
cui analisi sono presenti nella banca dati.
3.1. Cenni di analisi statistica multivariata
Nell’odierno ambito gestionale di un laboratorio di
analisi è comune avere a che fare con banche dati
multi-dimensionali costituite da un elevato numero
di analisi. Infatti ogni osservazione (analisi) dipende spesso da un numero elevato di variabili. Il caso
descritto in questo lavoro rientra nella descrizione di
un processo con un eccesso di informazioni.
L’idea generale è quella di condensare queste variabili in una descrizione più sintetica, e di trovare una struttura nei dati. Questa semplificazione ha
lo scopo di rendere più efficace la visualizzazione
dell’analisi delle banche dati, e di conseguenza aiutare la comprensione dei risultati ottenuti. Di solito
la struttura è piuttosto facile da trovare nei risultati
di un singolo set di analisi pertinente ad un unico
tipo di produzione, ma spesso è una particolare caratteristica di un contesto specifico, che probabilmente non è possibile applicare ad un altro contesto.
In altre parole, manca uno strumento oggettivo per
trovare una struttura generale che si possa applicare
anche ad altri set di dati. Le tecniche utilizzate sono
descritte di seguito.
3.2. Analisi della covarianza
Semplicemente, si calcola la varianza1 a coppie per
le n variabili in gioco, ottenendo una matrice nxn.
Dai numeri in questa matrice si determina la correlazione esistente tra i due valori considerati. Se
la correlazione ha un valore vicino ad 1 e positivo,
significa che le due variabili sono fortemente correlate, e che entrambe descrivono il sistema nella
stessa maniera (ridondanza). Se il loro valore è vicino allo zero, significa che non sono correlate, ovvero descrivono due effetti indipendenti. Se la loro
correlazione è negativa, significa che gli effetti che
descrivono sono correlati ma di tendenza opposta.
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
3.3. Analisi delle componenti principali
La PCA (Principal Component Analysis) individua
una trasformazione delle variabili-gas verso un nuovo sistema di riferimento costituito da nuove variabili. Queste nuove variabili rappresentano la varianza del sistema: la prima variabile esprime la maggior varianza per ogni osservazione, e così via per
le altre nuove variabili. Se la totalità della varianza
espressa dalle prime n variabili supera il 95% della
varianza totale del sistema, dal punto di vista statistico (e non fisico, né metodologico) significa che le
osservazioni possono essere descritte dalle nuove n
variabili, e non più da dieci.
Il risultato più importante da questo tipo di analisi
è dato dai coefficienti con i quali sono rappresentate le variabili nelle componenti principali. Essi
rappresentano il peso delle variabili originali nella
descrizione delle nuove variabili. Le variabili originarie che hanno peso maggiore nelle n componenti
principali che descrivono il 95% della varianza sono
da considerare, di fatto, come le variabili più rappresentative. Di conseguenza esse possono essere usate
per descrivere nella maniera più efficace gli elementi della banca dati.
3.4. Analisi cluster
L’analisi di tipo k-clustering è un metodo per partizionare le osservazioni di una banca dati. I dati
vengono partizionati in maniera iterativa, secondo
il criterio di distanza mutua minima. Le singole osservazioni vengono trattate come punti nello spazio,
e si determinano i cluster nei quali le osservazioni
all’interno di ogni singolo cluster sono più vicine
possibile, e le osservazioni di cluster diversi il più
distante possibile. Ogni cluster è caratterizzato dai
propri elementi e dal valor medio (centroide).
Questa tecnica permette di trovare delle ‘tipologie’
di bolle, descritte ognuna da una composizione media. Da queste bolle tipo è possibile determinare la
relazione di ogni tipologia con le cause empiriche
descritte nel paragrafo precedente.
4. Applicazione di metodi statistici multivariati
per l’analisi delle banca dati SSV
Il database è organizzato in maniera che ogni composizione (osservazione) è espressa in funzione
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studies
studi
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della composizione percentuale dei gas (variabili).
Si ottiene una tabella dove le osservazioni sono le
righe, con le colonne che rappresentano la percentuale di gas presente. Il database SSV consta di dieci
variabili, che sono i gas analizzati dallo strumento.
Prima di affrontare i risultati dell’applicazione della
PCA e del k-clustering alla banca dati della composizione delle bolle è utile visualizzare gli istogrammi relativi alla presenza dei vari gas all’interno della
banca dati e la tabella delle correlazioni (covarianza).
4.1. Istogrammi
La figura 1 riporta gli istogrammi relativi a quattro
gas, anidride carbonica, azoto, anidride solforosa ed
ossigeno. Le barre verticali rappresentano il numero
di analisi con una percentuale del gas compresa negli estremi della suddetta barra.
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
Dalle distribuzioni degli istogrammi si possono già
intuire dei “raggruppamenti”. Per esempio, se si
osserva l’istogramma dell’azoto si possono notare
quattro zone dove ci sono dei picchi di presenza di
analisi: un massimo tra 0 e 3%, un altro massimo tra
15 e 18%, un terzo massimo tra 84 e 87%, l’ultimo
tra 97 e 100%. Di seguito vedremo come queste osservazioni qualitative verranno quantificate dall’analisi k-clustering.
4.2. Covarianza
In figura 2 è mostrata la tabella della correlazione
pertinente alla banca dati in esame. Questi coefficienti possono variare da -1 a 1. Valori positivi indicano che le due variabili sono correlate, cioè quando è presente una è spesso presente anche l’altra, e
quando aumenta la quantità di un gas spesso aumenta anche l’altro. È questo il caso di azoto e argon (r =
0.9) e, in misura minore, anidride carbonica e solfu-
Figura 1 - Istogrammi della presenza di CO2, N2, SO2 e O2 nelle analisi della banca dati SSV. In ascissa sono i valori relativi
percentuali dei gas, mentre in ordinata sono il numero di analisi che presentano la corrispondente percentuale di gas.
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studies
studi
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
Figura 2 - Tabella di correlazione dei gas analizzati per le analisi della banca dati SSV. Il significato dei numeri è descritto nel testo.
ro di carbonile (r = 0.2). Anche valori fortemente negativi esprimono la contemporanea presenza di due
gas, ma tanto più è presente un gas, tanto meno ce
n’è dell’altro. È questo il caso dell’anidride carbonica nei confronti dell’azoto (e l’argon), l’ossigeno
(r = -0.4) e, in misura minore, l’anidride solforosa.
Nella zona in basso a destra è possibile notare le
correlazioni tra idrogeno, metano e monossido di
carbonio, che non presentano alcuna correlazione
con gli altri gas. Questo significa che nella maggior
parte delle composizioni dove questi gas sono presenti, non sono presenti, ad esempio, ossigeno ed
anidride solforosa, e in pochi casi sono anti-correlate all’azoto, argon ed anidride carbonica.
4.3. PCA
Come spiegato precedentemente, la PCA individua
una trasformazione delle variabili-gas originali in
nuove variabili. Le nuove variabili sono ordinate
secondo la massima varianza, e le più significative
sono quelle per cui la varianza cumulata arriva al
95%. Il grafico in figura 3 rappresenta la varianza
cumulata fino al 95% per le prime tre variabili.
Questo tipo di analisi fornisce principalmente due
informazioni: in primo luogo fornisce le componenti secondo le quali si esprime la varianza del sistema, in secondo luogo determina la dimensione dello
spazio di variabili minimo necessario per la visualizzazione dei dati. La PCA applicata alla banca dati
SSV mostra che sono sufficienti tre variabili “pca”
per descrivere e visualizzare il sistema, e che bastano quattro dei dieci gas analizzati per una descrizione qualitativamente accettabile dell’analisi.
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studies
studi
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Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
Figura 3 - Grafico della varianza cumulativa per le variabili espresse dall’analisi PCA. In ascissa sono le variabili pca, la cui altezza delle barre rappresenta la varianza, la linea continua invece rappresenta la varianza cumulata. L’asse a sinistra rappresenta
il valore assoluto di varianza, mentre l’asse a destra il valore percentuale.
Dal grafico in figura 3 si vede che già le prime due
variabili “pca” descrivono l’80% della varianza del
sistema, e tenendo conto anche della terza si arriva
al 95%.
Nella tabella I sono rappresentati pesi dei gas nelle
variabili PCA 1, 2 e 3 della figura 3. Si nota come
i gas più rappresentati siano CO2, N2, O2 e SO2. Di
conseguenza questi gas sono i più rappresentativi
per l’analisi bolle.
Tabella I: Peso dei diversi gas nell’espressione delle tre variabili pca principali
10
gas
CO2
Ar
N2
O2
SO2
COS
H2
CO
H2S
CH4
pca 1
34.9
0.0
63.1
1.7
0.3
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
pca 2
31.3
0.0
8.1
60.2
0.4
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
pca 3
9.1
0.0
5.0
13.6
72.0
0.0
0.2
0.0
0.0
0.0
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studi
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
4.4. k-clustering
Una volta ridefinite le variabili delle diverse osservazioni nell’ambito delle componenti principali, si
procede alla ricerca di somiglianze tra le diverse osservazioni. Il metodo che viene applicato in questo
lavoro è il cosiddetto k-clustering. Questa tecnica
calcola iterativamente le distanze tra le diverse osservazioni (espresse nell’ambito PCA) e attraverso
una procedura di minimizzazione fornisce le appartenenze delle osservazioni ai gruppi trovati, stimandone la concordanza (fitness). Questa procedura
viene ripetuta sullo stesso insieme di osservazioni
(banca dati) considerando ogni volta un diverso numero di cluster. La scelta del numero di cluster che
meglio descrive il sistema viene effettuata considerando la miglior concordanza globale trovata nei diversi calcoli iterativi.
Si possono fare alcune considerazioni preliminari
sulle componenti principali determinate per la banca dati SSV, e legare queste componenti alle considerazioni iniziali sulla causa di formazione delle
bolle:
• componente n. 1: questa componente rappresenta bolle composte principalmente di idrogeno.
Questa componente può essere associata alla
causa “riduzione” o, più raramente, “atmosfera”,
quest’ultima se altri gas quali azoto ed anidride
carbonica fossero presenti: infatti potrebbe derivare da inglobamento di gas di combustione.
• componente n. 2: questa componente presenta
•
•
•
l’azoto come gas dominante, seguito da anidride carbonica, ossigeno ed argon. Questa componente può essere associata alle cause “atmosfera”, se è verificata l’associazione con l’argon,
oppure più raramente “redox” in vetri ridotti, in
assenza di argon. A volte è concomitante a bolle
associate alla causa “refrattario”.
componente n. 3: questa composizione trova l’anidride carbonica come gas predominante, seguito dall’azoto e tracce di composti di zolfo e di
argon. Questa componente può essere associata
alla causa “affinaggio”, “reboil” oppure alla causa “atmosfera”, nel caso di inglobamento di gas
dei bruciatori. Quest’ultima causa è facilmente
identificabile dalla presenza di argon.
componente n. 4: in questa componente l’anidride solforosa è predominante, con anidride carbonica e azoto. Questa componente può essere
associata ai problemi di “reboil”, “redox” oppure “affinaggio”.
componente n. 5: l’ossigeno è il gas predominante in questa componente. Questa componente può essere legata alla causa “elettrochimico”,
oppure alla causa “refrattario”.
Da questa breve descrizione si nota che le componenti sono associate a più di una categoria comunemente assunta come cause di formazione delle
bolle. In alcuni casi basta verificare la presenza o
l’assenza di determinati gas per discriminare tra le
diverse cause. Infatti la presenza di argon in percen-
Tabella II: Componenti rappresentative dei raggruppamenti determinati mediante k-clustering
SSV
CO2
Ar
N2
O2
SO2
COS
H2
CO
H2S
CH4
comp. 1
1.7
0.0
1.1
0.0
0.0
2.2
79.2
6.8
0.5
4.0
comp. 2
9.2
0.9
84.5
4.4
0.4
0.1
0.0
0.1
0.2
0.0
comp. 3
83.4
0.2
12.7
0.5
1.0
1.3
0.0
0.4
0.3
0.0
comp. 4
7.0
0.1
4.1
0.0
88.5
0.0
0.0
0.0
0.1
0.0
comp. 5
1.9
0.1
3.7
93.8
0.0
0.0
0.0
0.0
0.3
0.0
11
3-2011
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studi
3-2011
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tuali superiori allo 0.2-0.3% indica che tutto o parte
del gas presente nella bolla proviene da una causa
“esterna”, quale inglobamento di atmosfera del forno, aria, oppure aria inglobata nei pori di refrattario.
In altri casi non è sufficiente, come per le bolle di
anidride solforosa e alcune tipologie di bolle di anidride carbonica, per le quali è necessario tenere in
considerazione altri parametri, quali la presenza di
depositi e il valore di pressione interna.
4.5. Applicazione
Possiamo provare a simulare il comportamento
dell’analisi k-clustering nell’ambito di un set di analisi bolle.
Queste sono alcune bolle analizzate del corso degli anni in SSV, prese come esempio. Attraverso un
criterio geometrico che porta a confrontare la somiglianza delle singole analisi rispetto alle composizioni di riferimento trovate con il k-clustering, si ottiene la tabella IV mostrata nella pagina successiva.
Quanto più il numero è vicino a 1, tanto più la com-
posizione è vicina alla bolla media ed appartiene a
quella categoria. Per le bolle con ossigeno predominante, come la n. 2 e la n. 3, il grado di appartenenza alla categoria 5 è proporzionale alla quantità di
ossigeno: in questi casi la presenza di argon per la
bolla n. 2 punta ad una causa diversa di formazione.
Infatti per questa bolla esiste una non trascurabile
affinità per categoria n. 2 (0.18), che può portare ad
ipotizzare che questa bolla si sia formata in seguito
alla corrosione di materiale refrattario, piuttosto che
da una sovratensione degli elettrodi. La corrosione
provoca anche l’apertura di pori di aria, che mescolano il loro contenuto di gas con quello delle bolle di
ossigeno causate dal processo corrosivo. Lo stesso
tipo di discorso si può applicare alla bolla n. 4, dove
il peso della componente 2 è maggiore.
Vale la pena di analizzare le bolle n. 7 e n. 8. Esse
presentano dei pesi non trascurabili sia per la componente 2 che 3, componenti che hanno in comune la
causa di formazione di inglobamento di atmosfera:
Tabella III: Alcune analisi bolle da confrontare con le categorie di k-clustering
12
CO2
Ar
N2
O2
SO2
COS
H2
CO
H2S
CH4
1
0.6
1.0
98.1
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
2
0.1
0.2
19.1
80.6
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
3
0.4
0.0
0.6
98.8
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
4
0.4
0.7
54.5
44.3
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
5
0.0
0.0
0.1
0.0
99.5
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
6
12.5
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
42.6
44.7
0.2
0.0
7
30.4
0.4
64.4
0.4
0.0
0.2
0.1
4.1
0.0
0.0
8
70.8
0.3
25.8
0.0
0.0
0.4
0.0
2.6
0.0
0.0
9
96.9
0.0
3.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
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studi
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
Tabella IV: Risultati del confronto con le categorie di k-clustering
Il significato dei numeri è spiegato nel testo
comp. 1
comp. 2
comp. 3
comp. 4
comp.5
1
0.02
0.81
0.17
0.06
0.04
2
0.00
0.18
0.03
0.01
0.76
3
0.00
0.04
0.01
0.00
0.92
4
0.01
0.46
0.09
0.03
0.44
5
0.00
0.01
0.01
0.84
0.00
6
0.36
0.02
0.10
0.01
0.00
7
0.02
0.57
0.35
0.07
0.04
8
0.02
0.30
0.61
0.08
0.03
9
0.02
0.15
0.78
0.10
0.02
dato il peso dell’anidride carbonica in questo tipo di
bolle, si può pensare all’inglobamento di atmosfera
di combustione. In questo caso per la bolla n. 7 il
peso della componente 2 è comunque sensibilmente
maggiore, per cui non si dovrebbe scartare l’inglobamento di aria. Per questa tipologia di risultato,
piuttosto ambigua dal punto di vista numerico, è
necessario un approfondimento dell’analisi, magari eseguendo altre analisi di composizione su difetti
dello stesso tipo.
L’analisi delle componenti principali (PCA) suggerisce che almeno il 95% delle analisi è descrivibile
attraverso tre variabili. La struttura di queste variabili indica che non più di quattro gas sono sufficienti
per descrivere una composizione. I gas in questione
sono CO2, N2, SO2, O2. Questo risultato è confermato dall’analisi della covarianza, ovvero dalla tabella
di correlazione. Le correlazioni mostrano anche che
le analisi dove compaiono metano, idrogeno e monossido di carbonio sono quasi sempre non correlate
con gli altri gas.
5. Conclusioni
L’analisi degli istogrammi mostra, per i gas suggeriti dalla PCA, l’esistenza di raggruppamenti all’interno delle distribuzioni di alcuni gas. Per quantificare ed identificare questi raggruppamenti è stata
applicata la tecnica di clustering non gerarchico (kclustering). I risultati di questa analisi confermano
indipendentemente dalla PCA i gas di CO2, N2, SO2,
O2 ed H2 come i più significativi per la descrizione
del difetto.
Sono state applicate tecniche di analisi statistica
multivariata alla banca dati di composizione dei gas
nelle bolle, raccolta in SSV durante dieci anni di investigazioni. Lo scopo è la semplificazione dell’approccio diagnostico verso la risoluzione del difetto
attraverso una procedura oggettiva e riproducibile,
qual è l’analisi statistica multivariata.
13
3-2011
studies
studi
3-2011
Alla fine si tenta di collegare le categorie di difetti
descritte nell’introduzione con le cinque tipologie di
bolle. Si nota che per una diagnostica più efficace è
necessario approfondire la descrizione dei cluster di
N2, CO2 e soprattutto SO2 predominante.
A questo livello generale, l’applicazione di tecniche di analisi multivariata ha permesso di razionalizzare l’approccio diagnostico alla determinazione
della causa di formazione delle bolle, semplificando
in maniera oggettiva il risultato dell’analisi della
composizione e la descrizione della stessa. È stato
mostrato un esempio della possibilità, dato un set
di analisi, di fornire per ogni composizione un coefficiente di somiglianza rispetto alle componenti
determinate per k-clustering. In alcuni casi è stato
possibile risolvere alcune ambiguità riguardo l’origine del difetto.
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
Note
1. Esistono varie definizioni di varianza, ma per i
nostri scopi, senza perdere in generalità, la varianza
di una variabile è la sua capacità di descrivere i fenomeni ai quali un sistema è sottoposto; fenomeni che,
appunto, cambiano di osservazione in osservazione
l’osservabile (insieme di variabili) del sistema. Se
una variabile ha una varianza piccola vorrà dire che
è indifferente alle sollecitazioni di un determinato
fenomeno; se invece una variabile ha una varianza
elevata vorrà dire che è molto sensibile alle variazioni indotte dal fenomeno in oggetto.
Autori
Stefano Ceola, Stefano Maurina, Roberto Dall’Igna
Stazione Sperimentale del Vetro
Murano-Venezia
[email protected]
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studies
studi
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
Thermally toughened safety glass:
correlation between flexural strength, fragmentation
and surface compressive stress
Ennio Mognato, Alessandra Barbieri, Matteo Schiavonato, Marco Pace
1. Introduction
SSV tested thousands of glass panes from 2000 according to the European Standards for thermally
toughened safety glass EN 12150 and according to
EN 1863 for heat strengthened glass. From the 1st
September 2005, due to the implementation of the
harmonized part of the standards, ITT certification
became compulsory according to CPD 89/106 requirements and the amount of tests increased.
ried on only for thermally toughened safety glass,
while between surface compressive stress and flexural strength it should be carried on for both glass
typologies.
The ITT requirements and surface stress measurements are evaluated on specimens with dimensions
360 mm x 1100 mm. The specifications of tests procedure and instruments and testing machine used to
carry on the tests are reported in the previous paper
[1].
The required procedure to evaluate the flexural
strength is described in EN 1288-3:2000 (four point
bending strength test), whereas the surface prestress is carried out by SSV laboratory following the
ASTM C1279:2000 (and the following revised versions). The fragmentation test is carried out with the
same procedure in thermally toughened safety glass
and in heat strengthened one, but the fragmentation
requirements differ due to the different pattern, as
evinced in figure 1. The correlation between surface
compressive stress and fragmentation should be car-
Figure 1 - Fragmentation pattern in thermally toughened safety glass (a) and in heat strengthened glass (b).
15
2-2011
studies
studi
3-2011
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
Some authors tried to define a theoretical correlation between surface compressive stress and fragmentation [3, 4, 5], and others tried to find it by
test on thermally toughened safety glass [6] or heat
strengthened glass [7], or both [2, 8]. These correlations could be useful for producers of thermally
treated glass to show compliance with requirements
of Standards as they give the opportunity to use a
non destructive method, like the measurement of
surface compressive stress, to verify the performance of produced glass. It can be also an advantage for the final client which could verify the heat
treatment quality.
Up to day, only the ASTM C1048:2004, “Standard
Specification for Heat-Treated Flat Glass - Kind HS,
Kind FT Coated and Uncoated Glass”, specified a
surface compressive stress requirement as showed
in table 1, where are reported also the typical value
for annealed glass [9, 10], and the bending strength
limits defined in EN Standards.
Table 1 - Thresholds for surface compressive
stress, following ASTM Standards, and bending
strength, following EN standards
Surface
Compression
(MPa)
Bending
Strength
(MPa)
<4
>45
Heat strengthened
24÷52
>70
Thermally
toughened safety
>69
>120
Glass Type
Annealed
The process of thermal treatment of float glass panes
induces a surface pre-compression of glass for a
thickness of 0.21 t, where t is the pane thickness,
and the stress profile is parabolic with the following
expression:
(
σx (z) = σy (z) = σc · 1 - 12 · (z/t)2
16
)
(1)
where σc is central tension at mid-plane; z is the axis
perpendicular to pane plane, defined by the x and
y axes. For the value z=t/2, corresponding to pane
surface, it is evinced that the surface compressive
stress is equal to:
 x ( z )   y ( z )  2   c
(2)
Gulati in [4, 5] formulated a fragility model, considering a square pattern of fragmentation and the
stored elastic energy during tempering process. It is
evinced that the stored elastic energy is more than
double when the central tension increases from
(0.7×σ0) to σ0, where σ0 is the strength of annealed
glass, prior to tempering. High central tensile stress
increases the glass strength but increases also its
fragility. In [5] the term of “fragmentation density”
was introduced as the number N of particles per unit
area of pane and it was evinced that N depends on
the 4th power of central tension, as it is independent
of plate thickness. These aspects were considered in
the analysis of SSV data collected during the wide
time period of testing.
2. Data base for correlations
Data were mostly collected from 2002 up to 2010
and when possible were organised firstly on base of
the test type in:
- surface compressive stress (σs(ASTM-1279)): evaluated
by GASP laser on five points on tin side following
EN 12150-2:2004
- fragmentation test (n(EN-12150)): number of particles
evaluated on a square area 50 mm x 50 mm in the
coarsest zone
- 4 point bending test (σb(EN-1288)): considering both
air/tin side, or coated/uncoated side, in tension.
Data are collected by year and then arranged by
thickness; due to the fact that not always surface
compression measurement is required and performed, only samplings with all tests were considered for the correlation, so that each point represents
a single specimen. The total amount of specimens
analysed is reported in tables 2 and 3.
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studi
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Table 2 - Specimens tested for each glass pane thickness for correlation
σs(ASTM-1279) versus n(EN-12150)
Thickness
σs(ASTM-1279)
related to
n(EN-12150)
n(EN-12150)
(conform)
n(EN-12150)
(not conform)
4 mm
280
259
21
5 mm
180
171
9
6 mm
378
365
13
8 mm
345
317
28
10 mm
330
282
48
12 mm
170
151
19
15 mm
69
59
10
All thickness
1752
1604
148
Table 3 - Specimens tested for each glass pane
thickness for correlation σs(ASTM-1279)
versus σb(EN-1288)
Thickness
σs(ASTM-1279)
related to
σb(EN-1288)
4 mm
52
5 mm
59
6 mm
237
8 mm
212
10 mm
219
12 mm
92
15 mm
52
All thickness
923
Data are mainly representative of thermally treated
glass production in Italy, with some samplings from
other European producers. During these last years
specimens with soft coated glass increased due to
the rapid evolution of energetic requirements of
glass for building applications (low emissivity, selective products etc.), and new temperable products
appeared on the market, for this reason all types of
glass are here considered.
As data refer to different producers, it means that
the tempering process differs for ovens and their
technology of heating and convention if one, from
tempering recipes related to glass thickness and
type; sometime also weather conditions (barometric
pressure and daily temperature) can influence the
level of tempering.
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3-2011
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3. Correlation between surface compressive
stress and fragmentation for thermally safety
glass
ticles was evaluated
- σs(ASTM-1279) : for each group the mean value of surface compressive stress was evaluated.
All data of specimens with surface compressive
stress and particles number were divided in groups
on the base of fragmentation density, defined as:
This procedure was applied for each glass thickness
and in figure 2 it is plotted the mean value of each
group σs(ASTM-1279) versus n(EN-12150). The correlation
between the plotted quantities is defined by a linear
regression, which equation is defined as:
N = n(EN-12150)
/A
(EN-12150)
(3)
where A(EN-12150) is the area of the square 50 mm x 50
mm in which the particles are counted.
The minimum particles amount for thermally toughened safety glass is reported in EN 12150:2000. The
data were collected by:
- N: <0.7(10); <0.8(20); <1.6(40); <2.4(60);
<3.2(80), <4.0 (100); 4.8(120); <5.6(140);
<6.4 (160); <7.2(180), in the round brackets the corresponding number of particles are reported;
- n(EN-12150) : for each group the mean value of par-
yx   m  x  q
This is an approach to modelling the relationship
between a scalar variable Y, in this case n(EN-12150), and the
variable denoted X, σs(ASTM-1279). In linear regression,
data are modelled using linear functions, and
unknown model parameters are estimated from the
data. The linear regression model is fitted using the
least squares approach. In table 4, the parameters of
linear regression and the coefficient of determination
(R2) value of the experimental data are reported.
Table 4 - Parameters of linear regression in the correlation σs(ASTM-1279)
versus n(EN-12150), and coefficient of determination R2
for experimental data
Slope
coefficient
Intercept
coefficient
(m)
(q)
4 mm
4,38
- 343,95
0,99
5 mm
6,00
- 509,81
0,99
6 mm
4,49
- 344,74
0,76
8 mm
3,15
- 239,59
0,97
10 mm
4,28
- 348,60
0,82
12 mm
2,05
- 146,75
0,98
15 mm
1,56
- 101,95
0,91
Thickness
18
(4)
R2
studies
studi
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Figure 2 - Correlation of surface compressive stress versus fragmentation for each glass thickness, considering thermally
toughened safety glass, coated and un-coated, as conform and not conform specimens.
Not conform specimens were also considered in
the proposed correlation, because the aim was to
define the lower limit of surface compressive stress
for appropriate fragmentation of safety glass pane.
Limit number of particles is 40 for the tested panes,
except 15 mm glass thickness for which the limit is 30. The correlation lines for 4 mm, 5 mm, 6
mm, 8 mm and 10 mm glass pane are quite similar, whereas a lower slope coefficient is evinced for
12 mm and 15 mm glass pane. This may be due
to the increment of thickness that may ask more
elastic energy to induce cracks, because the compressive layer is bigger than in thinner pane, as
well from a “cluster” effect which does not allow a
finest fragmentation. From figure 2 it is evinced that
-generally- the surface compressive stress should be
more than 85÷90 MPa to define the thermally toughened safety glass as safety glass. This value varies
not much considering different thickness; then the
authors propose a safety limit value of 90 MPa, independently from glass thickness. It is evident that the
increment of fragmentation density for glass panes
thicker than 10 mm needs more stored elastic energy.
This could be reached increasing the surface compressive stress, but at the same time the glass pane
becomes brittler. This aspect has to be taken into account during the design of glass structural elements.
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studies
studi
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There are cases with a quite high measured surface
compressive stress with an amount of fragments
lower than the expected one, sometime just in the
limit or immediately below. This phenomenon is
quite rare and related to coated glass. We interpret it
as due to a strong non homogenous velocity of cooling between the two surfaces and from these and
the glass core; more investigation is needed to find a
method to detect these anomalies.
Though it is not possible to find a similar correlation for heat strengthened glass, experience shows
that it conforms to EN 1863-1:2000 fragmentation
requirements when surface compressive stress is between 35 MPa and 55 MPa.
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4. Correlation between surface compressive
stress and flexural strength
In such correlation the two kinds of thermally treated glass were considered.
Data of specimens with surface compressive stress
and flexural strength measurement were firstly divided by glass thickness; then the specimens with
only tin side and un-coated side in tension in the
bending test were selected, because this is the side
where σs(ASTM-1279) was measured. Moreover the data
were segregated considering specimens with only
central fracture origin. The plotted values carried
out from experimental data are:
Figure 3 - Correlation of surface compressive stress versus flexural strength for the all tested glass thickness, considering tin side
and un-coated side only, conform and not conform specimens. The circled data were not considered for the correlation, because it
was evident by fracture analysis that the tensile side was damaged. The coefficient of determination R2 for experimental data is equal
to 0,58.
20
studies
studi
- surface compressive stress considered as mean
value of five measures for each specimen;
- flexural strength calculated at collapse load, following the equation defined in EN 1288-3:2000.
Few values of specimens of not-heat treated tested
as received from the float line process, were also
added.
The diagram of figure 3 shows clearly the types of
glass that were tested: annealed, heat strengthened
and thermally toughened safety glass. The relationship between the scalar variable σb(EN-1288), and the
one denoted σs(ASTM-1279) is still a linear regression,
which equation is plotted in figure 3. The limit value
of surface compressive stress that has to be reached
to respect the characteristic strength value of thermally toughened safety glass is 80 MPa; in the case
of heat strengthened glass, this value is 35 MPa.
Also considering all data collected of mechanical
strength (air side and coated side in tension), these
values can be confirmed. These values confirm also
the previous research [2], increasing the number of
tested specimens.
5. Conclusions
The analysed data covered about many years of laboratory tests on different types of glass (annealed, heat
strengthened and thermally toughened safety) provided by different producers in Italy and in Europe.
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
the minimum level of surface compressive stress
that needs to be induced by tempering process is:
- 90 MPa in glass pane thickness less or equal to 10 mm;
- 85 MPa for thickness bigger or equal to 12 mm;
to get good fragmentation and define the glass product as “safe”.
Gulati in [5] finds experimentally a correlation between fragmentation density and the 4th power of
tensile mid-plane stress. This correlation was verified according to the data collected by the authors.
However, the analysis of experimental data shows
that it may be expressed also by linear equations
only for thermally toughened safety glass, and reported in the following:
n(EN-12150) (σs(ASTM-1279)) = 4.5· σs(ASTM-1279) - 357
for 4 mm ≤ t ≤ 10 mm
(5)
n(EN-12150) (σs(ASTM-1279)) = 1.8· σs(ASTM-1279) - 121
for 12 mm ≤ t ≤ 15 m
(6)
2. Surface compressive stress and flexural strength
correlation was carried on considering all sampling
thickness tested with tin side and not coated side in
tension; these sides are the ones where the surface
compressive stress was measured by GASP laser.
The results carried out are in agreement with those
obtained in the previous investigation [2] and the
general equation is:
σ(EN-1288) (σs(ASTM-1279)) = 1.11· σs(ASTM-1279) + 60
(7)
Correlations were carried out considering the possibility to identify a non destructive procedure to
evaluate the conformity of glass products to European Standards. This procedure was defined as the
measurements of surface compressive stress on tin
side, as prescribed by EN 12150-2:2004 for thermally toughened safety glass. Correlation between
this parameter to fragmentation density and to flexural strength was evaluated by the application of linear regression method. The not conform specimens
were considered too, because they could occur in
production and must be detected in the procedure.
The limit value for surface compressive stress to obtain conform specimens in terms of flexural strength
is independent by pane thickness; the more reliable mean value is 90 MPa for thermally toughened
safety glass and 45 MPa for heat strengthened one.
These are safe values because they give corresponding flexural strength higher than that defined as
characteristic value by the Standards of references.
Additional tests should be done on annealed and
heat strengthened glass to increase the population of
samples for these type of products.
1. Surface compressive stress and fragmentation
density correlation are generally independent from
glass thickness, except for pane thicker than 10 mm.
The elaboration of experimental data evinced that
Another aspect, that has to be considered, is the
fragmentation of heat strengthened glass for which
a different parameter needs to be assumed (ex. particle length or weight), to complete the correlation
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Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
in terms of surface compressive stress and fragmentation.
The results obtained till now need be to verified on
current production glass pane dimensions to confirm the validity independently from pane size.
Acknowledgements
The technicians of SSV - SVP Laboratory, Mr. G.
Negri and Mr. F. Comiati, are acknowledged for the
execution of experimental tests during many years
of activity in our Laboratory.
References
[1] Schiavonato M., Mognato E., Redner A.S.,
Stress measurement, fragmentation and mechanical
strength, GPD, 2005.
[2] Redner A.S., Mognato E., Schiavonato M.,
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Int., Vol. 2, No. 3, 2005.
[3] Barson J.M., Fracture of tempered glass, J. Am.
Ceram. Soc., Vol. 51, No. 2, 1968
[4] Gulati S.T., Thermo-mechanical behaviour of
tempered silicate glass, 2nd ESG Int. Conf., Venice
(Italy), 1993.
[5] Gulati S.T., Frangibility of tempered soda-lime
glass sheet, GPD, 1997.
[6] Salvagno L., Civiero R., Correlazione compressione superficiale - frammentazione, Rivista della
Stazione Sperimentale del Vetro, No. 1, 2008.
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Challenging Glass 2 Conf., TU Delft (Nederland),
2010.
[8] Joehlin S.W., Tests examine the relationship of
break pattern and stress levels in heat strengthened
and tempered glass, Glass magazine, March 1999.
[9] Redner A.S., On-line measurement of stresses
and optical distortion for QC of tempered glass,
GPD, 2003.
[10] Feingold J. M., Testing for mechanical strength
and impact resistance, Glass on web, 2008.
22
Authors
Ennio Mognato, Alessandra Barbieri,
Matteo Schiavonato
SSV - Stazione Sperimentale del Vetro - Venezia
[email protected]
[email protected]
Marco Pace
Università di Padova
Dip. di Ingegneria Meccanica
[email protected]
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Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
Il Capitolare dei Perleri del 1764
Paolo Zecchin
Dopo il Capitolare degli Specchieri1 (consegnato il 3
gennaio 1764 e approvato dal Senato, a larghissima
maggioranza2, una settimana dopo), il 22 maggio
l’Inquisitore alle Arti Sebastiano Molin presentava
il Capitolare dei Perleri, che il Senato approvava
l’11 agosto3:
“Ecco presento a V. Ser.tà l’Arte de Perleri o sia Suppialume, numerosa all’incirca di 600 Persone4, Arte
che per la singolarità del magistero delle stimate
sue manifatture eleganti, per la varietà delle figure,
dei colori e degli ornamenti, ignoti agli Esteri, può
chiamarsi municipale di sola Venezia, e se sia ben
diretta può facilmente corrispondere agli oggetti del
Ser.mo Maggior Consiglio e dell’Ecc.mo Senato, di
sostentamento del nostro Popolo, di attrazione delle ricchezze degli esteri e di maggior profitto della Pubblica Cassa. Ma ella è afflitta ed oppressa da
due gravissimi mali, e tale è lo stato suo odierno,
che rappresenta l’immagine di un’ammalata che, se
dalla pubblica carità e prudenza non viene sollecitamente soccorsa e medicata, si corre gran rischio che
si riduca all’estremo languore e ruina.
Questi due mali sono interno e l’altro esterno. L’interno, che la corrode, è generato dalla discordia dei
suoi Confratelli; l’esterno, che la tormenta, dall’avarizia e fraude de Trafficanti forestieri”.
Circa il primo, “in molti si riconosce veramente l’onore, il perfetto lavoro e l’amore al bene comune.
Ma in alcuni altri domina sfacciatamente l’ignoranza, la fraude, la indocilità, la riluttanza alla disciplina e la passione del proprio apparente interesse
privato”. Tra questi c’era Gaetano Aquabona che
“dando speranze, promettendo luminarie maggiori
nel peso della candela e di dare un Pane da quattro
o cinque soldi, che da molti anni si era dimesso di
fare” era riuscito a farsi eleggere gastaldo. Forte della carica aveva convinto un centinaio di confratelli
ad opporsi, “senza intendere le faccende”, all’opera
dell’Inquisitore5.
Quello che Aquabona non voleva, e che invece l’Inquisitore considerava assolutamente necessario, era
“che si fissi una separazione reale e perfetta fra li
Capo - Mistri Lavoranti e li Capo - Mistri Negozianti, cosicché quelli che saranno Negozianti non
possano se non negoziare, ma non possano lavorare
con le proprie mani, né far lavorare in propria casa
né altrove da altri, né tener in essa Follo. E così per
l’altra parte li soli Lavoranti possano tener Follo e
lavorare, ma non possano negoziare. [...] Ne seguirà
che se gli Ebrei, Greci e Armeni vorranno eseguire le
commissioni avute dagli Esteri non ritroveranno più
li miserabili e fraudolenti Capo - Mistri Lavoranti
coi quali manipolare il reo traffico, ma sarà d’uopo
che ricorrano ai Negozianti che saranno i soli che
possano avere la canna e i soli che la distribuiranno
a Lavoranti per eseguire le commesse Manifatture
con quei metodi di peso, di quantità, di qualità e di
mezzi che in ogni specie di Manifattura sono ordinati dalla Tariffa”.
Perché il male esterno derivava proprio “da trafficanti Ebrei, Greci ed Armeni. Questi, che non hanno altro Dio che il maggior guadagno, sanno che al
presente li Capi - Mistri Lavoranti possono essere
nel tempo medesimo Negozianti: sanno che basta
che sieno Capo - Mistri per poter aver quanta canna
da Murano che vogliono. Conoscono li caratteri di
quelli che per miseria, per dissolutezza, per imperizia e per altri disordini sono poco impiegati dagli
onorati Negozianti e perciò avidi di maggior lavoro e inclinati alle fraudi, per maggiormente lucra23
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Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
missioni e ne nasce l’arenamento anche di quelle
Manifatture che per essere lavorate a perfezione a
norma delle Tariffe costano più delle altre”.
La struttura del Capitolare rispettava il “sistema” nel
quale l’Inquisitore voleva inquadrare tutti i nuovi
Capitolari delle Arti vetrarie, che aveva presentato il
3 febbraio 1763 ed era stato ben accolto dal Senato6.
Sebastiano Molin scriveva: “In tutto questo immenso lavoro di legislatura vetraria ogni regolazione mi
riesce facile perché corrisponde ordinatamente alla
natura delle rispettive categorie nel sistema stabilite,
quali sono la Distributiva, la Polizia, la Disciplina,
l’Economia, la Proporzione, la Perfezione dei lavori, la Custodia e la Carità o sia Sovvegno, che fra
tutte, senza ometter nulla, abbracciano tutto; cosicché rapportando, come faccio, ogni regolazione alle
rispettive Categorie, mi riesce di togliere l’antica
confusione e dissonanza ed ottenere la chiarezza e
l’armonia di consonanza”.
Figura 1 - Lavorazione di una perla di “argento sommerso”
(Ercole Moretti).
re. Si attaccano però [perciò] alla scelta di questi,
con essi passano d’intelligenza, da essi con inganno
hanno in prestito il nome, per comperare gran copia
di canna a Murano, che per fondamental legge non
può esser comperata se non da Negozianti e Capi Mistri dell’Arte, per farne dannato negozio a quanti
ordinano li lavori commessi dagli Esteri, con questi
colludono, conculcata la Tariffa de’ pesi, de’ numeri, de’ colori e de’ prezzi, i quali, benché sieno concertati assai bassi dall’Ebreo per guadagnar molto,
sono però tollerati dal Lavorante che con la fraude
nel minorare il peso, nell’adulterare il colore, nel
masticare il lavoro, e nel formare alla presta le Manifatture, si compensa dolosamente del poco prezzo
accordato, e l’Ebreo contento della falsa apparenza
di queste Manifatture che gli hanno costato poco,
benché non esiga quel prezzo nella vendita a Forestieri ch’esigono quelle legalmente fatte a Tariffa,
tuttavia guadagna molto più di quelli che le fabbricano bene. [...] Quindi ne viene che, alla scoperta
di tanti difetti nelle Manifatture, si desta nell’Estere
Nazioni lontane il discredito, si minorano le com24
Rispetto alla Mariegola precedente c’erano alcune
novità.
Innanzitutto la divisione dei Capo - Maestri in negozianti e operai, cioè “benestanti, che averanno
comodo di vivere senza lavorare e quelli che non
possono sussistere senza lavorare e non potendo
negoziare, non potranno per conseguenza colluder
con persone esterne, né prestare ad alcuno il proprio
nome e fare lo scandaloso e pericoloso abuso che
ora corre, delle canne che come lavoranti e non negozianti sarà loro dalli muranesi assolutamente negata”. Poi c’era la creazione dei revisori dell’Arte,
“che frequentemente e inaspettatamente visiteranno
i lavori per scoprire gli intollerabili”. Poi, “essendo
assai pregevole quest’Arte non solo per la singolarità sua, ma specialmente per la meravigliosa eleganza e varietà dei lavori, di figure, di ornamenti, di
fiorami, di liste, di colori e di altre industriose varietà, dalle quali, come da nuove mode, sono allettati
li lontanissimi forestieri all’acquisto, ho pensato di
animare il genio degli inventori di tali nuove mode
con premio conveniente, purché la nuova moda attragga grosse commissioni”.
L’Inquisitore si attribuisce il merito di aver introdotto l’uso di un “Santo”, che “si è ritrovato opportuno
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a cautelare che la canna non possa passare se non
in mano de’ Negozianti”. La novità consisteva nel
vincolo della consegna della canna ai soli negozianti, perché il “Santo” era stato già inventato qualche
anno prima. Nel 1759 i Provveditori sopra la Giustizia Vecchia avevano stabilito, circa la “fabbrica
delle perle false”: “Li capomaestri che vorranno
comprar canna, pasta o altro inserviente a detti lavori debbano munirsi d’un Santo dell’Arte che li verrà
consegnato gratis dal Gastaldo e da lui sottoscritto
di volta in volta che occorrerà la provvista di canna,
pasta ecc., né possa da detti Patroni di Fornace esser
venduta canna ecc. ad altri che a quelli che averanno
il Santo sopradetto sottoscritto dal Gastaldo come
sopra”7. I Provveditori in quest’occasione avevano
confermato che i padroni di fornace muranesi potevano vendere questi loro prodotti solo ai perleri.
I Provveditori stessi avevano decretato, il 26 aprile
1686, che nessuno poteva “estrazer da questa città
alcuna quantità di canna sbusa o masiza, pasta di
ogni sorte di color o venturina tanto in pezzi quanto
in pani, o altro atto alla fabbrica delle perle false
o lavori di detta Arte”. Inoltre “non possa alcuno
che non sia descritto per Capo Maestro dell’Arte de
Suppialume comprare né vendere canne o pasta o
altro atto per la formazione d’esse perle né meno
lavori di detta professione tanto fabbricati da Capi
Maestri d’essa Arte, come anco fabbricati in Murano che imitassero i lavori di detta professione”8
Il Capitolare è integralmente riportato nella filza
313 del Fondo Senato Rettori all’Archivio di Stato, e ne vorrei proporre una sintesi, soffermandomi
soprattutto sugli aspetti propri dell’Arte dei Perleri,
rimandando per le disposizioni più generiche al Capitolare dei Vetrai9. Ma non rispetterò la suddivisione nel “sistema” che all’Inquisitore sembrava “lucido e chiaro ed atto a comprendere con bell’ordine
ed uniformità tutte le Leggi ed ordini e regole di sì
ampla materia senza veruna confusione e fatica”10,
perché mi pare che proprio l’aver voluto inquadrarvi la massa delle regole abbia reso l’esposizione un
po’ disordinata e talvolta ripetitiva. Non tutto è comprensibile per me, ma spero che, se mai qualcuno
leggerà quest’articolo, ci possa essere chi venga in
mio aiuto.
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
C’erano due categorie di persone appartenenti
all’Arte: i “Capi - Mistri Negozianti” e i “Capi - Mistri Operai con prova”.
I Capi - Maestri negozianti si dividevano in “quelli
che si fanno descrivere in Arte con l’intenzione di
farne semplicemente il negozio, per il qual oggetto
non si rende necessaria la scienza né la pratica manuale del lavoro e in conseguenza non fa bisogno la
prova” e “l’altra di quei negozianti che hanno fatto
la prova”; quest’ultimi potevano lavorare, ma non
era possibile fare contemporaneamente negoziante
e operaio. Ogni anno bisognava decidere se fare l’operaio o il negoziante e darsi in nota in un registro
apposito.
I negozianti non potevano “esercitare colle proprie
mani il lavoro, né tener banco, lume, folo in casa”11,
ma acquistavano la canna a Murano e la distribuivano ai loro Capi - Maestri operai, assegnando loro
“tutto quel lavoro di cui possono aver bisogno per
vivere e per mantenersi” e pagandoli in contanti; se
un operaio non riusciva a trovar lavoro poteva ricorrere ai capi dell’Arte che avrebbero cercato “il negoziante più affluente di commissioni e lo obbligherà
a somministrare settimanalmente lavoro a quel detto
operaio in qualche discreta misura che possa bastare per il moderato vivere suo e della sua famiglia”.
Ma se l’operaio non sapeva lavorare, “converrà giudicarlo indegno di ogni soccorso fin che non abbia
dato prova di emenda e non venga dalla Banca abilitato a poter lavorare”. Gli operai che ricevessero
canna e paste di vetro da altri che negozianti o vendessero a persone fuori dell’Arte i loro lavori venivano condannati “alla pena di 10 ducati e mesi 3 di
camerotto, e 25 ducati e mesi 6 di prigione quando
si trovasse che avessero lavorato o venduto de lavori
ad Ebrei”.
Mogli, figlie, sorelle, cognate, nipoti e cugine consanguinee al perler potevano lavorare finché non si
fossero sposate con persone di professione diversa;
le vedove dei Capo - Maestri potevano continuare a lavorare col nome del marito. Tutte le donne
dell’Arte potevano “impirar perle” e se non bastavano il lavoro poteva anche essere svolto da persone
fuori dell’Arte. I figli dei Capo - Maestri potevano
“tirar il follo” solo fino all’età di 12 anni; nessun
Capo - Maestro poteva avere più di un mantice né
25
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tenere “lume o siano asii”12 in numero maggiore dei
componenti della famiglia.
I Supialume potevano lavorare solo a Venezia, in
“luoghi non sospetti ”, in modo da poter essere controllati senza difficoltà. Non si potevano sequestrare
i lavori dei Capo - Maestri, nemmeno se avevano
debiti.
A fine novembre - primi di dicembre di ogni anno
si svolgevano i Capitoli Generali, “che d’ordinario
non sono necessari che per dare il cambio alle cariche” e a cui potevano partecipare solo i Capi - Maestri negozianti e i Capi - Maestri operai con prova, e
gli eletti entravano in carica il primo marzo successivo. Per essere valida, all’assemblea doveva partecipare almeno un quarto degli aventi diritto, e, se
il quorum non si raggiungeva, erano previste multe
per gli assenti ingiustificati (i dirigenti 5 ducati e i
gli altri 2 ducati); “ridotto e chiuso il Capitolo dovrà
ogni uno mettersi a sedere ai suoi banchi, osservando il silenzio, non suscitando rumori né strepiti [...],
dichiarando dannatissimo delitto entrar in Capitolo
con armi di qualunque genere”.
Le cariche dell’Arte erano: gastaldo, 2 compagni, 2
difensori, 2 sindici, 4 aggionti (tutti questi costituivano la cosiddetta Banca), un esattore di Milizia e
un cassiere. Nell’Arte lavoravano anche un cappellano, un causidico, uno scrivano e un nonzolo che
il Capitolo Generale eleggeva a vita e 4 soprastanti
alle contraffazioni eletti dalla Banca.
Il gastaldo era il Capo dell’Arte “e quello che ne’
Giudici e nelle azioni pubbliche ne sostiene la figura”; veniva assistito dai due compagni e in caso
di necessità da loro sostituito; i difensori avevano il
compito di fare osservare le leggi da tutti, compreso
il gastaldo; i sindici si occupavano delle rendite; i
quattro aggionti dovevano decidere nelle controversie tra negozianti e operai; i soprastanti alle contraffazioni, accompagnandosi a 2 a 2, avevano il compito “di andar girando per tutto per vedere se trovano
contraffazioni” in particolare nella vendita di canna
da parte dei muranesi e nel trasporto a Venezia: questi ultimi venivano rinnovati ogni 6 mesi. Lo scrivano era il custode di tutte le scritture dell’Arte e
teneva 4 registri nei quali riportava i nomi degli elet26
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
ti alle cariche e le “parti prese”, le “dispense dalle
cariche”, i nomi dei lavoranti e dei garzoni con le
prove fatte, l’inventario dei beni dell’Arte. Il nonzolo era al servizio del gastaldo e della Banca. Il
cassiere si recava, assieme all’esattore di Milizia,
dai negozianti per riscuotere le tasse e ritirare i contributi obbligatori degli operai. In casi eccezionali
era previsto si riunisse la Banca e Zonta, cioè nuova
e vecchia Banca assieme.
Per essere eletti a qualsiasi carica bisognava essere
Capo - Maestro da almeno 6 anni, non avere problemi con la giustizia e non essere debitori delle
tasse dell’Arte. Il gastaldo doveva avere già fatto il
“compagno”, doveva saper leggere e scrivere e non
poteva rifiutare la carica se non per gravi motivi accertati da tutti e tre i Censori; gli altri invece potevano farlo, ma dovevano sborsare 5 ducati. Il gastaldo
non poteva essere rieletto prima di cinque anni dalla
scadenza del suo mandato, 2 anni i sindici e uno tutti
gli altri13.
C’erano due modi di entrare nell’Arte: per nascita
da Capo - Maestro o per prova dei garzoni. Il secondo non veniva praticato da moltissimi anni perché
c’erano già troppi figli che lavoravano nell’Arte14.
Questi potevano farvi parte a 16 anni, pagando un
ducato V. P.15 per “benintrada”.
Potevano fare i negozianti senza altre condizioni,
ma se volevano fare gli operai dovevano superare
una “provetta” per dimostrare di “non essere affatto
ignoranti de più facili lavori dell’Arte”. Essa consisteva nel “far a tutta perfezione un supietto e conciar
una lume e inoltre quelli da perle dovevano supiar 8,
10 perle di ogni genere, quelli da numeri N. 1, 2, 3,
4 quattro maccati, quattro tondi e quattro olive, quei
da robba grossa schietti N. 4 olive, maccati e tondi
schietti, mandole di ogni color, e grani per diamantar, tutto schietto; e quelli che lavorano a foglietta,
mandole, olive e tondo a foglietta”.
“Succedendo però il caso che l’Arte avesse conosciuto esserci il bisogno di ricever garzoni, questi
non potranno essere se non solo Veneti o di Ampezzo e di Cadore, con esclusione assoluta di Stati Esteri, la loro età non potrà passare gli anni 16 né essere
minore di anni 12, né potranno essere maritati. [...]
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studi
L’accettazione di essi garzoni dovrà essere legata
con reciproci accordi e patti in iscritto col Capo Mistro che si dovrà obbligare a quelle date corresponsioni che siano convenienti, né potrà una parte
dall’altra senza gravi motivi sciogliersi sin alla fine
del garzonato”. Dopo 5 anni di effettivo servizio (se
necessario, anche presso più padroni) il garzone diventava lavorante se superava una “provetta” uguale
a quella dei figli di Capo - Maestri; doveva versare
un ducato V. P., che era perso se la Banca lo bocciava: in questo caso non poteva ripetere la prova prima
di 6 mesi.
Il lavorante dopo due anni poteva chiedere di esser
fatto Capo - Maestro. Doveva versare 6 ducati V. P.
(che se andava tutto bene gli venivano restituiti) e
superare una prova “che consisterà nella facitura di
un supietto e nel conciar una lume; far dei numeri 1,
2, 3, 4, quattro maccadi, quattro tondi e quattro olive; quattro grani grossi da diamantar, quattro mandole schiette grosse d’ogni color e quattro grani a
foglietta”. La Banca che lo giudicava doveva giurare
di non lasciarsi trasportare da odi o malevolenze e la
prova aveva luogo nella Scuola, dove restava chiuso
dentro da solo e gli veniva aperto solo quando chiamava.
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
Se, malgrado il blocco delle prove, “il numero degli
Operai eccedesse le dovute misure o diminuissero
i consumi de lavori de Suppialume, potrà l’Arte ricorrere con supplica all’Ecc.mo Senato perché o per
sempre o per un dato tempo sia dato modo di vivere
a un qualche discreto numero di Operai, o coll’ordine che siano ricevuti in Arsenale, oppure siano impiegati sopra le navi, o in quelle altre maniere più
facili che potessero venire insinuate dalla situazione
delle cose e dalle congionture de tempi”.
Le fornaci di Murano dovevano fornire ai soli negozianti perleri “canna massiccia e sbusa tanto in pezzi
che in pani ai prezzi correnti”. “Resterà pure rigorosamente vietato ai Patroni delle Fornaci di Murano
e ai Fabbricatori della canna di poter nelle Fornaci
fare di quella ragione di lavori che vengono fatti dai
perleri, o che l’imitassero, o che si potessero o sapessero da essi fare; ma perché non resti vincolata e
inutile la loro industria e possano avvantaggiarsi sulle nuove invenzioni, si lascino loro liberi tutti quei
lavori che non fossero fattibili colla lume, restando
loro lecito il poter seguitare a fare grani grossi da
mezz’oncia in su, boccaletti, tabacchiere, barchetti,
bottonami, che sono forme di lavori che non si sanno né si possono fare dall’Arte de Perleri”16.
Per favorire la ricerca e il continuo miglioramento si
stabiliva un breve capitolo, “Variabilità dei lavori”,
che riporto quasi integralmente. “Quando si darà il
caso di qualche lavoro di nuova invenzione e che
l’esperienza di qualche congruo tempo abbi comprovato esser artificio di gran ricerca e che porti benefizio all’Arte, ingrandimento al comercio ed utile
alla Città, potrà quello che ne sarà stato l’Inventore
presentarsi alla Banca dell’Arte, perché coi due terzi de voti abbia a decidere sull’importanza e novità
dell’Invenzione medesima, e sortitane l’approvazione, munito di fedi giurate che certifichino l’abbondanza dell’estrazioni, si potrà presentare al Mag.to
Presidente per ottener qualche discreto condecente
premio, che non potrà però mai passar i ducati 100.
E la quantità che gli verrà statuita del premio medesimo dovrà dalla Banca esser ripartita a peso di quei
Negozianti che traficassero del nuovo Capo e ciò in
uno o più anni”.
Figura 2 - Lavorazione di una perla “fiorata”
(Ercole Moretti).
La “Perfezione dei lavori e l’Inalterabilità dei prez27
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Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
Figura 3 - Vecchi esemplari di perle della Ercole Moretti esposti nel museo della ditta.
28
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zi” erano molto importanti. “Sarà particolare cura e
dovere del gastaldo e Banca di star in continua vigilanza perché dagli Operai tutti dell’Arte si finiscano
e perfezionino i lavori a quella misura che li desidera
la varietà del gusto de Paesi ove hanno a spedire,
osservando particolarmente che quelli che sono destinati per la Germania e Ponente siano lavorati con
tutta la maggior arte e finezza”. La prima domenica
dopo l’elezione, la Banca nominava tanti gruppetti
di 3 persone, chiamate revisori, che per un mese dovevano visitare, a turno, “le case e i lavori dove meno
si credesse, a vedere se ve ne siano di non tolerabili
e degni di castigo e di pena”. Se veniva trovata “roba
non commerciabile neppure per il Levante”, doveva
essere rimandata a Murano per essere rifusa, e se invece era la canna di cattiva qualità il negoziante la
poteva rispedire alla fornace, che avrebbe restituito i
soldi o l’avrebbe cambiata con roba buona.
Le vecchie tariffe in base alle quali i “Perleri” venivano retribuiti per tutti i loro lavori, che risalivano al
1735, venivano ora cambiate e riportate in un grande
foglio allegato al Capitolare17; sono riportate anche
le tariffe 1735 “intorno all’impirar delle perle” anche se venivano confermate.
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
Scatole, Cassette e altri Invogli minuti” (4 soldi). Ai
padroni di fornace muranesi veniva consegnato ogni
anno l’elenco dei negozianti e dei loro agenti e questi, quando andavano a comprare la canna, dovevano
ricevere un altro Santo, in questo caso verde (che il
gastaldo dava gratis), dove il muranese indicava “la
Canna e Paste che avrà vendute sì in quantità e peso
come in qualità e genere”, la data e il nome del compratore; lo scrivano dei perlai annotava in un libro
apposito tutti i dati dei Santi verdi.
Se, malgrado tutti i divieti e le complicazioni dei
controlli, i soprastanti scoprivano “qualche asporto di robbe colte in contraffazione” lo dovevano
denunciare e se queste “robbe” valevano meno di 5
ducati, questi soldi venivano lasciati tutti a loro, altrimenti metà a loro (ma non meno di 5 ducati) e metà
alla cassa della Fraterna. Se qualcuno voleva fare
una denuncia doveva rivolgersi al gastaldo e veniva ricompensato coi 2/3 della pena pecuniaria inflitta, per chi non voleva essere scoperto c’era una
Bocca per le denunce.
I negozianti perlai potevano vendere i loro prodotti
all’ingrosso (chiunque poteva comprarli, ma doveva rivenderli solo fuori città, “tanto per via di Terra
che di Mare”) o al minuto (la vendita era riservata
ai “Capi - Mistri Botteghieri Perleri e Margariteri”,
che potevano vendere i lavori delle due arti18 e anche
“perle rosse e inargentate e generalmente ogni lavoro fatto a Muran che imitasse i lavori dell’Arte”).
L’Arte aveva diverse rendite. I negozianti pagavano
tasse che non erano fisse, ma venivano stabilite dalla
Banca anno per anno “secondo la cognizione e lumi
che possono avere della forza di cadauno” e in totale non dovevano essere inferiori a 900 Lire; e poi,
come abbiamo visto, pagavano i “Santi dell’Arte”;
agli operai, per ogni ducato da 6 lire e 4 soldi con
cui erano stipendiati dai negozianti, venivano trattenuti 3 bezzi (cioè un soldo e mezzo). Una parte di
queste riscossioni andava in “Tansa e Taglione” da
versare alla Milizia da Mar20 e un’altra parte serviva
per le “Luminarie”; c’era una categoria particolare,
e cioè “quelli che si descrivono per Capi - Maestri
per conservare la propria famiglia nell’Arte, ma non
la esercitano”, che non godevano della “distribuzione delle candele né del Santo” e per le “Luminarie” pagavano 3 lire e 2 soldi all’anno. Tra le entrate
dell’Arte c’erano poi le “benintrade”, di cui s’è detto, e il ricavato dei processi vinti.
Assieme alle bollette d’uscita, il negoziante doveva
consegnare al compratore anche i “Santi dell’Arte”19: neri per la vendita di “Botte e Casse” (il negoziante se li faceva dare dal gastaldo e costavano
un grosso, cioè 1/24 di ducato) e rossi per “Fagotti,
Le spese erano dettagliatamente previste. Quelle
ordinarie erano: “ai Padri della Vigna per Ospizio
e Messe”21, al gastaldo per la spesa della festa del
Santo, per l’olio da tener accese le lampade tutto
l’anno, per i Santi di carta delle “Luminarie”; per
L’operaio andava pagato “in puro ed effettivo contante” e non poteva pretendere più di
quanto la tariffa prevedeva, né il negoziante offrirgli di meno, “salva bensì la libertà del
contratto per la Manifattura di nuova invenzione per
la quale l’Operaio potrà cercare senza legame alcuno di legge il suo maggior vantaggio”.
29
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3-2011
queste c’era anche il costo delle candele consegnate
annualmente ai confratelli, che non era fissabile a
priori per “l’incostanza del suo prezzo e per la variabilità del numero de morti e de capaci delle luminarie”22. Poi c’erano le spese incontrate negli Atti
Civili e nei Processi Criminali, e tante altre, come
per esempio “al Pinelli per la stampa dei Santi Neri,
Rossi e Verdi”. Nel caso di liti o altre spese straordinarie, se si prevedeva una spesa inferiore a 25
ducati occorreva l’approvazione di Banca e Zonta,
altrimenti ci voleva quella del Capitolo Generale; in
ogni caso bisognava individuare nuove fonti da cui
trarre i finanziamenti.
Vediamo per ultime le disposizioni relative alla
“Pietà e Carità”, che però gli estensori del Capitolare non consideravano di minore importanza. “Per
quello riguarda la Pietà e il Culto del Signore essa
Arte è congiunta coll’Arte de Margariteri e si trova
convenientemente bene istituita sotto la tutela del
Santo suo Protettore S. Antonio Abate”, ma “per
quello concerne alla Carità intieramente destituita
de sovvegni e sollievi delle persone miserabili”, e
quindi veniva istituita “una nuova Fraterna”.
“Tutti i contribuenti saranno capaci del soccorso
della Fraterna e in conseguenza non solo i Capi Mistri Negozianti e Operai, ma anche le persone tutte delle loro famiglie, sì maschi che femmine capaci
di lavorare e che vivono della Professione di Supialume. Esclusi quelli che in rissa volontaria fossero
rimasti feriti e quelli che fossero in dispiacere della
Giustizia e gli infetti di Morbo Gallico [...]. Le malattie per le quali dovrà essere dispensato il suffragio
dovranno essere tali che obblighino l’ammalato a
letto”; occorreva certificato medico e, se la malattia
era lunga, bisognava rinnovarlo ogni settimana, e se
superava i 6 mesi “il sovegno sarà dimezzato”.
Tutta la parte amministrativa era curata dal cassiere, lo scrivano e i sindici e, “trattandosi di Opera di
carità, dovrà da tutti prestarsi la loro opera e servire
gratuitamente, né potrà per questo capo aggravarsi di spesa alcuna la Fraterna, aspettar dovendo la
mercede della loro meritoria fatica dalla bontà del
Signor Iddio”.
30
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
La busta 41 del Fondo Censori all’Archivio di Stato
di Venezia contiene due copie del Capitolare datate 1766 e 1768, praticamente uguali (salvo alcuni
omissis) all’originale. L’unica differenza interessante è la mancanza di uno dei capitoli voluti dall’Inquisitore, quello che prevedeva premi nel caso di
“qualche lavoro di nuova invenzione”.
I due fascicoletti riportano anche alcune modifiche
e aggiunte al testo del 1764. La più interessante è
una “Terminazione dell’Ill.mo ed Ecc.mo Sig. Polo
Querini per regolazione dell’Arte dei Perleri approvata dall’Ecc.mo Senato 20 febbraio 1765 [m. v.]”23.
Polo Querini, modificava la più importante regola
introdotta dal suo predecessore nella carica di Inquisitore, Sebastiano Molin, quella della netta distinzione tra maestri operai e maestri negozianti.
Se un operaio probo e capace non trovava negozianti
che gli dessero lavoro poteva rivolgersi alla Banca,
ma s’era visto che questa non riusciva “a superare la repugnanza de Negozianti”. Allora venivano
modificate le precedenti disposizioni, consentendo
che potesse ottenere “il Santo per poter portarsi a
Murano e provvedere la canna per proprio conto”.
Anche quando un operaio aveva inventato qualcosa
di nuovo ma il negoziante non voleva pagarlo adeguatamente, egli poteva rivolgersi al gastaldo e farsi
dare un Santo per procurarsi a Murano canna adatta
ai nuovi lavori. In ambedue i casi l’operaio poteva
vendere direttamente i suoi lavori, ma non “lavorare
per conto di Ebrei, Greci, Armeni e Turchi ma solo
per mercanti cristiani veneti o nati sudditi”.
Un altro paragrafo della “Terminazione” stabiliva
che “nel caso che fossero trovati lavori che potessero discreditare l’Arte dovevano farsi d’essi le prove
giurate da due de più pratici e migliori di questa professione tratti a sorte; però se venissero estratti due
negozianti giudicherebbero con troppo rigore i lavori”, allora i periti dovevano essere tre: due operai e
un negoziante. Veniva poi modificata la Tariffa delle
retribuzioni degli operai “con qualche minuto accrescimento” e in generale si stabiliva che l’operaio
poteva pretendere più di quanto fissato in Tariffa, ma
il negoziante non poteva dargli meno.
studies
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Allegato
“16 settembre 1800. Venezia. Tariffa de prezzi di
tutti li generi appartenenti all’Arte de Perleri
Indice
Tariffa Levante 1763 [in realtà 1764]
Rubini Macati n° 1, 2, 3, 4, Olivami e Macati
grossi
Aggiunta 1800
Levante Aleppo
Olivami di ogni sorte
Levante Tripoli
Rubini Macati di ogni sorte
Olivami di ogni sorte
Coralli, o sia Corniola, e Tondi schietti
Lente grande e piccole
Perosini Dorati
Olive Tripoli con Venturina
Rubin Maccà Tondo, e Oliva
Grani a Ponte 12 e 18
Generi Fiorati per Levante Tripoli
Tariffa Ponente [Germania, Spagna] 1763
Generi di Tariffa Anno 1763
Aggiunta Tariffa Ponente 1800
Rubini e Agata Macati
Macati assortiti
Macati di Colori Duri
Paste Macate
Olivami per Londra
Olivami di Agata Bianca
Olivami Smalti Teneri e Duri
Tondi Rubin per Spagna
Colli Tondi Rubin per Londra
Colli di Ambra Dura
Colli di Colori Duri
Colli di Colori Teneri
Tondi di Ambra Dura desfilati
Tondo Coral o sia Corniola
Canetta Coral
Olive Mandole Corniola
Generi per Spagna
Granate per Spagna
Rubin e Cristalli per Lisbona
Rubini Macati per Costantinopoli
Olive Grosse di filli 10
Tondo Rubin e altri Colori teneri
Macati di Bianco grossi
Rubini per Valachia
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
Varie Ramine Macate a Verigola ed Olive e
Colli
Coronami schietti, lissi e Marmorini
Grani Tondi grossi da diamantar
Tondi e Oliva Lapislazoro con Venturina
Grani Fiorati Fini
Coronami assortiti fini
Olive bianche a 4 Fogliette
Grani Tondi Neri a Ponte 18 e 24
Tondo Bianco a 4 Fogliette a due colori
Olive Bianche a 4 Fogliette Turchine
Olive Bianche a 4 Fogliette Rubin
Olive Rubin di oncie 6 a ritorto
Olive Bianche a 4 Fogliette blo
Olive Bianche a Foglietta aperta
Colli d’Oro assortiti
Madre Perla assortita
Aghi di vetro
Fiorati assortiti
Rubin Macato desfilato
Tondi per Valachia
Olive per Valachia
Perle supiate assortite
Brilli assortiti”.
Ringraziamenti
A Gianni Moretti, che mi ha autorizzato a pubblicare alcune fotografie sulle perle a lume del suo libro: G. Moretti, Ercole Moretti. Un secolo di perle
veneziane e di prestigiosi manufatti in vetro, Arcari
Editore, Treviso 2009.
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3-2011
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3-2011
Note:
1 Vedi P. Zecchin, Il Capitolare degli Specchieri
del 1764, Rivista della Stazione Sperimentale
del Vetro (RSV) 2 - 2011.
2 ASV, Senato Rettori, filza 311. Favorevoli 77,
contrari 3, incerti 2.
3 ASV, Senato Rettori, filza 313.
4 Oltre ai maestri, lavoravano saltuariamente tutti i
componenti della famiglia. I maestri erano 150-200.
5 Anche dopo l’approvazione del Capitolare continuò a cercare di impedirne l’attuazione; nell’occasione del rinnovo delle cariche dell’Arte del
gennaio 1767 fece in modo vincesse chi voleva lui, ma le elezioni furono dichiarate nulle e
Aquabona, per non essere castigato, fuggì (ASV,
Senato Rettori, filza 317).
6 ASV, Inquisitorato alle Arti, b.3. Tutti gli atti
preparatori alla stesura dei nuovi Capitolari, in
particolare di quello dei vetrai, sono in P. Zecchin, Il Capitolare dell’Arte vetraria muranese
del ‘700. I Parte. I Documenti. RSV 6 - 2007.
7 ASV, Consiglio dei Dieci, Comuni, b. 1086. Il
Consiglio dei Dieci approvava il 13 marzo 1759.
8 ASV, Arti, b. 437, Mariegola dei Suppialume. Il
proclama veniva “pubblicato sopra le Scale di S.
Marco e Rialto e trasmesso anche ai Rettori di
Saraval Cadore Chiozza Muran e Malamocco”.
9 L. Zecchin, Il Capitolare dell’Arte vetraria muranese del 1766, Camera di Commercio di Venezia, Venezia, Sorteni, 1954. È stato ripubblicato
in: L. Zecchin, Vetro e vetrai di Murano, Vol. III,
Venezia, Arsenale 1990, pp. 231-287. P. Zecchin, Il Capitolare dell’Arte vetraria muranese
del ‘700, I parte (RSV 6 - 2007), II parte (RSV
4 - 2008), III parte (RSV 6 - 2008).
10 P. Zecchin, Il Capitolare dell’Arte vetraria muranese del ‘700, I parte, RSV 6 - 2007.
11 Il “folo” era il soffietto con cui si alimentava la
fiamma della “lume”, cioè della lucerna alimentata a grasso animale o a olio.
12 L’aria prodotta da un unico mantice veniva indirizzata su più posti di lavoro (“asii”) dotati di
“lume”.
13 Il Senato il 31 gennaio 1770 estendeva anche
all’Arte vetraria, ai perleri e ai margariteri la
norma degli specchieri che vietava di eleggere
consanguinei. Sono indicati i seguenti gradi di
parentela: padre, figlio, zio, nipote, cugino di
primo grado (ASV, Censori, b. 42).
32
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
14 Nel Capitolo Generale dei 27 agosto 1724, “per
servar l’arte nostra unico sostento di noi poveri
fratelli ”, i perleri stabilivano “che sia espressamente proibito a tutti li Capi - Maestri, figli
e vedove e chiunque può lavorare l’arte nostra
insegnar la nostra professione a chi non è figlio
di Capo - Maestro”. Quattro giorni dopo i Capi
del Consiglio dei Dieci approvavano la “parte”
(ASV, Arti, b. 437, Mariegola dei Suppialume,
c. 96).
15 Erano ducati d’argento. Nel Settecento c’era il
“ducato effettivo”, che valeva 8 lire, ma nei conti pubblici il ducato continuò ad avere il valore
(soltanto di conto) di 6 lire e 4 soldi. Il modo di
conteggiare il ducato si distinse allora in Valuta
Piazza (V.P.) e Valuta Corrente (V.C.), però in
maniera purtroppo poco chiara. Secondo Nicolò
Papadopoli (Le monete di Venezia, Parte III, Venezia 1919) la valuta di piazza aveva al valore di
8 lire, ma in realtà alcuni amministratori (come
quello che regolò i conti della busta 386 degli
Ufficiali alle Rason Vecchie) la considerarono
equivalente a 6:4 lire. Cito un altro esempio: nel
1775 la sede della Scuola degli specchieri ai Gesuiti, dopo la soppressione della Compagnia di
Gesù, era passata al Fisco e stava per essere venduta al pubblico incanto; gli specchieri volevano
comprarla, ma costava cara, 2325 ducati effettivi
equivalenti a 3000 ducati Valore Piazza (ASV,
Censori, b. 42).
16 Anche il Capitolare dei Vetrai accenna alla possibilità di lavorare a Murano perle “di mezz’oncia
almen di grossezza”. Pensavo che s’intendesse
l’oncia come misura di lunghezza (Paolo Zecchin, Il Capitolare dell’Arte vetraria muranese
del ‘700, II parte, RSV 4 - 2008), ma ora credo
invece sia da interpretare come misura di peso:
un’oncia è 1/12 della libbra e quindi (nel caso
delle conterie si trattava di libbra sottile) equivale a 25 grammi circa. Non so bene perché i
perleri non riuscissero a fare perle grosse: penso
che il problema fosse la rottura dovuta al rapido
raffreddamento, visto che essi, al contrario dei
vetrai, non disponevano di forni di raffeddamento.
17 Il tariffario è interessante per la gran varietà di
nomi dei prodotti dei perleri, ma non mi pare
chiarissimo. Propongo, in Appendice, l’indice di
un tariffario steso nel 1800, che riporta le tariffe
1764 e il loro aggiornamento, e consiglio chi volesse entrare nei dettagli lo studio del documento, che si trova all’Archivio di Stato di Venezia,
Arti, b. 437.
studies
studi
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
18 Nel 1647 era stato convenuto “che i Capimaestri
dell’una e dell’altra professione possino reciprocamente tener e vender robbe spettanti all’una
e all’altra medesima professione”. Era uno dei
paragrafi della “Convenzione di divisione fra li
Paternostreri e li Suppialume”; i “Suppialume”
erano entrati a far parte della Scuola dei “Paternostreri” nel 1629 e nel 1647 le due attività venivano divise mantenendo però la stessa sede della
Scuola, a San Francesco della Vigna (Mariegola dei cristalleri (n. 99) all’Archivio del Museo
Correr di Venezia).
Il Capitolare stabiliva comunque che i rivenditori margariteri dovevano comperare le perle dai
negozianti e non direttamente dagli operai.
19 La “Scrittura che accompagna il Capitolare dei
Margariteri” li chiama “Carte che portano incisa
l’immagine del Protettore S. Antonio detti Santi, colle quali vengono accompagnate le Bollette d’estrazione” (ASV, Censori, b. 48). L’Arte
dei perleri aveva lo stesso patrono e forse i suoi
“Santi” erano simili a quelli dei margariteri.
20 Nel 1739 i perleri erano 200 (30 mercanti e 170
operai) e pagavano 72 ducati di tassa e 30 ducati
di taglione (ASV, Milizia da Mar, b. 241).
21 Nel 1615 i “Mercanti de Paternostri di vetro et
Malgaritine”, riuniti nella Compagnia di Sant’Antonio Abate, si erano accordati con i padri di San
Francesco della Vigna per “l’uso del Capitolo
che è nel primo claustro della sepoltura [...] e
della Capella de S.to Antonio situata nella detta
Chiesa” (Cap.CXVII della Mariegola dei cristalleri all’Archivio del Museo Correr di Venezia).
22 Ai Bancali veniva data una candela di cera da
una libbra, a tutti gli altri una candela da 4 oncie;
il Santo era per tutti di carta.
23 ASV, Censori, b. 41. Capitolare del 1768.
Autore:
Paolo Zecchin
[email protected]
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3-2011
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
3-2011
Attività 2010 della Stazione Sperimentale del Vetro
La SSV è stata costituita
come Azienda Speciale
della CCIAA di Venezia
nel giugno 2010 a seguito dell’entrata in vigore
del D.L. 31.05.2010 n.78,
mantenendo scopi e attività istituzionali definiti
con precedenti disposizioni normative.
In particolare alla SSV è
stato confermato il compito
di promuovere con indagini, studi, ricerche, analisi il
progresso tecnico dell’industria vetraria nazionale e
di curare il perfezionamento del personale tecnico addetto all’industria stessa.
Si tratta quindi di competenze non limitate territorialmente che riguardano
tutto il settore industriale di
riferimento e si estendono
alla filiera produttiva, dalle materie prime ai forni e
ai processi produttivi, alla
certificazione di prodotto e
La Stazione Sperimentale del Vetro.
34
processo, alla messa a punto di vetri particolari o per
applicazioni speciali.
L’attività del 2010 si è pertanto sviluppata sulla base
delle direttive impartite dal
Consiglio di Amministrazione e confermate dall’Amministratore Unico - Organo
Monocratico - della nuova
Azienda Speciale, e l’operatività si è uniformata alle
disposizioni di legge che regolano tale tipo di imprese.
attività 2010
1. Attività di Assistenza
L’assistenza tecnica non ha risentito delle vicissitudini istituzionali derivanti dalla soppressione della SSV, Ente Pubblico
Economico e della successiva
trasformazione in Azienda Speciale della CCIAA di Venezia.
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
In particolare sono stati emessi
4065 Rapporti di Prova, equivalenti a certificati di attestazione
di proprietà sia di prodotto (materie prime, contenitori, vetri per
edilizia ecc.) che di processo
(emissioni ecc.) con un incremento del 2,7% sull’anno precedente.
I settori più impegnati sono stati: il laboratorio analisi chimiche, sia per analisi per via umida
che in fluorescenza ai raggi X; il
laboratorio analisi ottiche; il laboratorio prove meccaniche su
vetri per edilizia; il laboratorio
analisi ambientali.
ENTRATE
2009
%
2010
%
Contributi industriali
1194
26,8
1041
23,9
Contributi commerciali
301
6,7
359
8,2
Trasferimenti statali
37
0,8
28
0,6
Contributi enti locali
140
3,2
135
3,1
Ricavi propri
2784
62,5
2796
64,2
TOTALE
4456
COSTI
4359
2009
2010
%
Materie prime
117
123
2,9
Servizi
914
1038
24,4
Beni di terzi e varie
26
38
0,9
Personale
2686
2641
62,0
Ammortamenti e
variazione stock
280
266
6,3
Oneri diversi di gestione
80
149
3,5
Accantonamenti
100
-
TOTALE
4203
4255
35
3-2011
3-2011
attività 2010
RISULTATO
2009
2010
Margine lordo
253
104
Risultato prima delle
imposte
263
121
Imposte
202
142
Risultato di esercizio
61
-21
2. Certificazione
volontaria e obbligatoria
La Stazione ha operato anche
nel 2010 come Laboratorio Notificato (Notified Body) dal Governo Italiano alla CE per l’attestato di conformità alla Direttiva
Europea 89/106 CPD sui materiali da costruzione che ha reso
FATTURATO
obbligatoria la Marcatura CE sui
vetri per edilizia.
Ha operato poi come Organismo
di Ispezione e Laboratorio di
Prova nell’ambito dello schema
di marchio volontario di qualità,
sempre sugli stessi prodotti da
costruzione, denominato Marchio UNI, cui aderiscono circa
100 aziende.
3. Igiene, sicurezza,
ambiente, controllo
qualità
Su queste linee di assistenza la
Stazione ha sviluppato nuovi
servizi che sono stati apprezzati
dai clienti nazionali, europei ed
extraeuropei. In aumento il fatturato per i clienti esteri (+32%
sul 2009) che rappresenta il 12%
circa del totale. I paesi destinatari sono stati 28 contro i 24
dell’anno precedente e i 20 del
2008.
I nuovi servizi hanno riguardato
la messa a punto di un protocollo
di classificazione del vetro sulla
base del Regolamento REACH,
l’analisi della frazione respirabile della silice cristallina presso i
luoghi di lavoro, il collaudo in
cantiere di elementi di edilizia
2009
%
2010
%
Assistenza
2203
86,3
2464
92,2
Ricerca
226
8,8
165
6,2
Altre attività
125
4,9
44
1,6
TOTALE
2554
ITALIA
2313
90,6
2355
88,1
FRANCIA
43
1,7
114
4,3
ALTRO UE
145
5,7
123
4,6
EXTRA EUROPA
53
2,0
81
3,0
TOTALE
36
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
2554
2673
2673
attività 2010
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
coperte da riservatezza.
Titolatore automatico 809 Titrando
Metrohm con auto campionatore a 12
postazioni (814 USB Sample Processor).
Microsonda elettronica JEOL con quattro spettrometri a dispersione di lunghezza
d’onda.
in vetro (parapetti, balaustre), un
piano di controllo di produzione
quotidiano (materie prime, rottame, prodotto finito) che è stato
commissionato da un primario
gruppo nazionale, analisi delle materie prime per il calcolo
della CO2 che i vari stabilimenti
devono sottoporre annualmente
alle autorità.
4. Ricerca e Innovazione
Industriale
L’attività di innovazione si è sviluppata a seguito delle commesse delle aziende vetrarie o collegate all’industria vetraria, prevalentemente nazionali, su temi
legati alle esigenze di miglioramento della qualità dei prodotti,
I contratti di ricerca hanno viceversa prevalente forma di finanziamento pubblico sia a seguito
di bandi di autorità europee, nazionali e regionali, sia per affidamento da parte di società private
di attività inerenti ad un progetto
sviluppato con fondi pubblici.
Di rilievo per il 2008 il progetto
Laboratorio di analisi chimiche e chimico-ambientali.
37
3-2011
3-2011
attività 2010
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
5. Collegamento con
Istituzioni Nazionali ed
Estere
Diffrattometro a raggi X Panalytical X’Pert.
relativo alla verifica di laboratoe alla sperimentazione industriale di materie prime sostitutive
dell’arsenico nelle produzioni
di vetro artistico, legato alla futura esclusione dal mercato di
tale importante, ma pericolosa
sostanza. Un ulteriore progetto
finanziato dalla Commissione
Europea nell’ambito del Life+
sulla vetrificazione scorie e ceneri ha avuto inizio nel 2010 e
sarà ultimato nel 2012.
Di sicuro sviluppo lo studio e
la caratterizzazione di vetri per
applicazioni satellitari, di vetri
da utilizzare come fertilizzanti,
di nuovi colori ecosostenibili, di
dispositivi anticontraffazione.
L’Associazione di categoria, Assovetro, ha confermato anche
nel corso del 2010 l’intenzione
di affidare alla Stazione l’approfondimento e lo sviluppo di importanti argomenti tecnici di interesse industriale che hanno poi
ripercussioni nell’azione associativa presso le autorità nazionali, locali ed europee. In particolare si sono affrontati temi
quali: Emission Trade Scheme
-ETS-, Network Italiano Silice
-NIS- e accordo NEPSI, progetto CAST dell’Istituto Superiore di Sanità, BREF, contenuto
e cessioni di metalli pesanti (in
particolare piombo), trattamento
a freddo dei contenitori, applicazione del Regolamento Europeo
REACH.
A fine anno sono stati impostati
ulteriori temi che sono oggetto
di sviluppi nel corso del 2011,
Impatto di sfera d’acciaio su vetro stratificato.
Prova antieffrazione/antivandalismo secondo norma UNI EN 356:2002 punto 6.1 (SSV) - Zanta.
38
attività 2010
lavori ISO, CEN, UNI, CNR riguardanti vetri per edilizia, vetri
a contatto con alimenti, metalli
pesanti, normativa imballaggi,
Emission Trading, IPPC/BREF
e REACH, anche con la nomina
di un funzionario dell’Istituto
come componente della Commissione Tecnica dell’European
Chemical Agency e come coordinatore di un apposito gruppo
di lavoro CPIV.
Pressa per resistenze meccaniche a
compressione e flessione Galdabini
Quasar 600.
riguardanti la sospetta pericolosità del boro e l’interazione
vino/vetro.
Su alcuni degli argomenti trattati con Assovetro è in corso una
collaborazione anche con le Associazioni Europee dei Produttori, CPIV e FEVE.
Tecnici della Stazione hanno
partecipato
sistematicamente
nelle sedi nazionali ed europee ai
Regolare e continua la partecipazione ai gruppi di lavoro
all’interno della International
Commission on Glass, dell’European Society of Glass e di altri
organismi che raggruppano le
competenze di laboratori, centri
di ricerca e università internazionali per agevolare scambi e
confronti.
Nel 2010 si è conclusa la prima
edizione del Premio Giuseppe
Breviari istituito per onorare la
memoria del precedente Presidente della Stazione attraverso
premi alle migliori tesi di laurea
su temi attinenti l’industria del
vetro.
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
Cromatografia Ionica Dionex ICS 2100
con autocampionatore.
Abbiamo ricevuto la conferma
dell’accreditamento SINAL, ora
ACCREDIA, sulla base della
norma UNI EN ISO 17025:2005
a seguito della verifica ispettiva
annuale.
6. Personale
Al 31.12.2010 erano in servizio
49 unità di personale, di cui 1 a
tempo determinato, contro le 48
unità del 2009. L’età media è 39
anni. Nel 2010 non si sono verificati infortuni sul lavoro.
a cura del Dr. Antonio Tucci
Apparecchiatura per prove d'impatto su vetri di sicurezza.
39
3-2011
Progetto VALIRE
(VALorization of Incinerator REsidues)
Maggio 2011
NEWSLETTER N. 3
***
SOMMARIO:
a) notevole differenza di composizione tra le
1. Scorie
ceneri prodotte nei diversi impianti, sono
particolarmente evidenti le variazioni di
2. Ceneri
concentrazione in ossido di calcio: 35-55%
3. Fusioni sperimentali
in peso ed in cloro: 6-16% in peso.
4. Diffusione dei risultati
b) In tutti i campioni sono presenti seppur in
concentrazione inferiore all’1% ossidi di
metalli pesanti come Piombo, Antimonio,
Zinco.
1. Scorie
c) Seppure in bassa concentrazione (5000-
Presso la sede operativa della Sasil a Brusnengo, è
1000 ng/kg) sono presenti composti organici
quasi completata la costruzione dell’impianto pilota
pericolosi come le diossine PCDD e PCD.
per il trattamento delle scorie la cui struttura è il linea
d) In tutti i materiali analizzati non è stato
con quanto previsto nella fase progettuale, anche
rilevato un valore di radioattività superiore al
per
valore di fondo naturale.
quanto
riguarda
la
capacità
produttiva
dell’impianto che sarà di 5 tonnellate/ora.
Il controllo della composizione dei materiali in
entrata ed in uscita dall’impianto verrà effettuato
3. Fusioni sperimentali
tramite una apparecchiatura in fluorescenza a raggi
E’ stata avviata la sperimentazione che prevede la
X ed analizzatore al plasma .
fusione su scala di laboratorio di miscele vetrificabili
2. Ceneri
composte esclusivamente da materiali di scarto in cui
sono presenti anche la scoria pesante depurata e
E’ stata completata la caratterizzazione chimicofisica
selezionata granulometricamente in quantità pari al
delle ceneri volanti provenienti da 5 impianti di
35% in peso e la cenere volante con bassa
incenerimento di RSU situati nel Nord Italia, i
concentrazione in cloro (Cl=6%in peso) in quantità pari
principali elementi riscontrati sono i seguenti:
al 15% in peso.
NEWSLETTER 3/2011 “PROGETTO VALIRE” LIFE+ – pag. 1 di 3
Le fusioni sono state effettuate in forno elettrico
Nel settembre 2010 è stato presentato un articolo su:
ed in forno a metano a 1370°C per 3 ore, il vetro
“New solutions for the valorisation of glassy residues
ottenuto è stato quindi colato su piastra metallica
producted
e sottoposto ad adeguato ciclo di ricottura.
Congresso Internazionale del Vetro che si è tenuto a
La composizione di questo vetro è compatibile
Salvador, Brasile.
con quella adottata per la produzione di lana di
Il testo della presentazione, accettata e presente negli
roccia. Inoltre l’analisi dei fumi emessi durante la
atti
fusione nel forno a metano ha dato valori inferiori
http://www.abividro.org.br/icg2010/bookOfAbstracts/
ai limiti di legge per le polveri, per le emissioni
Nel numero 2/2011 (Marzo-Aprile) della Rivista della
acide e per le diossine.
Stazione Sperimentale del Vetro, organo ufficiale
A seguito dei risultati soddisfacenti conseguiti da
dell’Istituto, è stato pubblicato l’articolo sia in italiano che
test su scala di laboratorio, una volta reperita una
l’originale in inglese.
quantità sufficiente di cenere volante e di scoria
La diffusione della Rivista SSV è a titolo gratuito e dal
pesante, verrà effettuato un test di fusione e di
2011 trasmessa via mail: tutti gli interessati possono
lavorazione presso un impianto che produce lana
farne richiesta al servizio documenzione della Stazione
di roccia su scala industriale.
Sperimentale del Vetro ([email protected])
del
by
municipal
Congresso,
può
waste
incinerators”,
essere
al
scaricato da:
Nel mese di settembre si terrà a Murano un Seminario
4. Diffusione dei risultati
Grande attenzione viene posta nello sviluppo del
progetto VALIRE alla diffusione delle informazioni
e all’aggiornamento sugli stati di avanzamento
delle attività. Destinatari della comunicazione
sono tutti i soggetti che hanno interesse ai
risultati della sperimentazione ed in particolare i
produttori di scorie, i potenziali utilizzatori, le
autorità nazionali e locali, le università e i centri
ricerca sia in Italia che all’estero.
Tale azione si sviluppa con costante diffusione
degli stadi di avanzamento realizzata attraverso
la
presente
newsletter; con la presentazione
e
Tecnico riservato agli interessati e alle autorità per la
presentezione dei risultati allo scadere della prima parte
del progetto.
L’appuntamento, originariamente fissato per il mese di
luglio, è stato posticipato di due mesi per consentire
l’elaborazione e la presentazione degli ultimi risultati
delle prove industriali programmate per i mesi di giugno
e luglio 2011.
In ottobre 2011 verrà presentata un' ulteriore memoria
contenente gli stati di avanzamento del progetto al
XXVI Convegno dell’A.T.I.V. - Associazione dei Tecnici
Italiani del Vetro - che si terrà presso l’Università di
Parma nei giorni 24 e 28 ottobre.
dell’iniziativa e dei risultati via via raggiunti ai più
importanti appuntamenti degli esperti nazionali
ed internazionali in scienza e tecnologia del
vetro, della valorizzazione dei residui tramite
vetrificazione e dell’utilizzo dei materiali così
ottenuti.
NEWSLETTER 3/2011 “PROGETTO VALIRE” LIFE+ – pag. 2 di 3
Per informazioni sul progetto VALIRE potete contattare:
Sig. L. Ramon
SASIL S.p.A.
Reg. Dosso
13862 Brusnengo (BI)
tel.: 015-985261
fax: 015-985980
[email protected]
www.sasil-life.com
Dr. S. Hreglich
Stazione Sperimentale del Vetro
Via Briati 10
30141 Murano (VE)
tel.: 041-2737011
fax: 041-2737048
[email protected]
www.spevetro.it
Per ricevere la Newsletter:
[email protected]
Il progetto VALIRE è co-finanziato dal programma LIFE+ della Comunità Europea
NEWSLETTER 3/2011 “PROGETTO VALIRE” LIFE+ – pag. 3 di 3
VALIRE Project
(VALorization of Incinerator REsidues)
May 2011
NEWSLETTER N. 3
***
SUMMARY:
The following results were obtained:
a) A noteworthy difference in composition
1. Slags
between ashes produced in the different
2. Ashes
plants. Calcium oxide variations (35-55%)
3. Experimental fusions
4. Spreading the results
were particularly evident in addition to
chloride at 6-16% weight.
b) All samples contained heavy metal oxides
like Lead, Antimony and Zinc, albeit in
concentrations lower than 1%
1. Slags
At SASIL’s operative site in Brusnengo, the
construction of a pilot plant destined for slag
treatment has almost been completed. This structure
is in line with the criteria outlined in the planning
phase, even with regards to the plant’s productive
capacity which will equal 5 tons/hour. Inspection of
the material’s composition as it enters and exits the
c) Though the concentration is low (5000-1000
ng/kg),
there
are
dangerous
organic
compounds like PCDD and PCD dioxides.
d) All of the materials analyzed did not reveal a
radio-active value greater than the value of
natural floor.
3. Experimental Fusions
plant will be carried out using a florescent X-ray
device and plasma analyzer.
Experiments have been launched that foresee the
fusion of vitrifiable mixes on a laboratory scale,
2. Ashes
The chemical-physical characterization of flying
ashes from 5 RSU incineration plants in Northern
Italy was carried out.
composed exclusively of waste materials where there
are also heavy purified slags that have been selected
granular-metrically in a quantity equaling 35% weight
and flying ash with a low chloride concentration
(Cl=6%weight) in a quantity equaling 15% weight.
NEWSLETTER 3/2011 “PROGETTO VALIRE” LIFE+ – pag. 1 di 3
Fusions were carried out in an electric furnace and in
In September 2010, the following article was
a methane furnace at 1370°C for 3 hours. The glass
presented at the International Congress on Glass in
obtained was then poured onto a metallic plate and
Salvador Brazil: “New solutions for the valorisation of
subject to a suitable annealing cycle. This glass
glassy residues produced by municipal waste
composition is compatible with that adopted for the
incinerators”.
production of mineral wool. In addition, analysis of
The presentation’s text, was accepted and included
the fumes emitted during fusion in the methane
in the Acts of Congress and it can be downloaded at
furnace gave inferior values at the limits of the law
http://www.abividro.org.br/icg2010/bookOfAbstracts/
for dusts, acid emissions and dioxides.
Issue number 2/2011 (March-April) of the Stazione
Following the satisfactory results reached during the
Sperimentale del Vetro Magazine, the Institute’s
test on a laboratory scale, once a sufficient quantity
official publication which published the article in
of flying ash and heavy slag were obtained, a fusion
Italian and English.
and processing test will be carried out at the plant
SSV Magazine is a free press and, since 2011, it has
that produces mineral wool on an industrial level.
been issued via email.
Those interested in receiving a copy can write to the
Stazione
4. Spreading the results
While developing the VALIRE project, great attention
is paid to spreading information and providing
updates on the activity’s advancements. Notices are
sent to all those who have an interest in this
experiment’s results, particularly slag producers,
potential users, national and local authorities,
universities and research centers in Italy and abroad.
This action develops thanks to constantly spreading
news about the project’s state of advancement,
created by means of this newsletter and by
presenting the initiative and its results as they are
achieved.
These
important
results
meetings
international
experts
Technology.
Another
are
provided
during
featuring
national
and
in
Glass
Science
and
element
includes
the
Sperimentale
del
Vetro’s Center
for
Documentation ([email protected]).
During the month of September, a Technical
Seminar
reserved
for
interested
parties
and
authorities will be hosted on the Island of Murano. It
will include presentation of results pertaining to the
final part of the project’s first phase. This meeting,
originally scheduled for July, has been postponed by
two months to allow experts to elaborate and present
the latest results obtained during industrial tests
scheduled to take place in June and July 2011.
In October 2011 an additional document containing
the project’s state of advancement will be presented
at the XXVI ATIV Convention organized by the
Association of Italian Glass Technicians, hosted at
the University of Parma on October 24 and 28.
valorization of residues by means of vitrification and
the use of materials obtained.
NEWSLETTER 3/2011 “PROGETTO VALIRE” LIFE+ – pag. 2 di 3
For information regarding the VALIRE project:
Mr. L. Ramon
SASIL S.p.A.
Reg. Dosso
13862 Brusnengo (BI)
Tel.: 015-985261
Fax: 015-985980
[email protected]
www.sasil-life.com
Dr. S. Hreglich
Stazione Sperimentale del Vetro
Via Briati 10
30141 Murano (VE)
Tel.: 041-2737011
Fax: 041-2737048
[email protected]
www.spevetro.it
To receive the Newsletter:
[email protected]
The VALIRE project is co-funded by the European Community’s LIFE + program.
NEWSLETTER 3/2011 “PROGETTO VALIRE” LIFE+ – pag. 3 di 3
3-2011
agenda
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
Agenda 2011
Luglio
4-8
Montpellier
Francia
Third Annual ICG Summer School
University of Sheffield, email: [email protected]
Université de Montpellier, email: [email protected]
PacRim 9, the Ninth International Meeting of Pacific Rim Ceramic Societies,
incorporating: AUSTCERAM 2011, the Biennial Meeting of the Australian
Ceramic Society and AFPG-9 the Ninth International Conference on Advances in
the Fusion and Processing of Glass
email: [email protected] - web: www.materialsaustralia.com
10-14
Cairns
Australia
22-24
Asheville (NC)
USA
Sixth Annual Meeting of the American Glass Guild
email: [email protected] - web: www.americanglassguild.org
23
Sarrebourg
Francia
The Seventh European Day of Glassmakers
email: [email protected] - web: www.genverre.com
Agosto/Settembre
28-2
Zhejiang Province
Cina
Agosto
21-25
Halifax,
Nova Scotia
Canada
Settembre
4-8
Oxford
UK
7-9
York
UK
8-10
Deganwy (Wales)
UK
Ottobre
26-29
Milano
Italia
VITRUM 2011
email: [email protected] - web: www.vitrum-milano.it
27-28
Parma
Italia
XXVI Convegno A.T.I.V (Associazione Tecnici Italiani del Vetro):
Glass Trend. Environmental Sound and Energy Efficient Glass Products &
Production
email: [email protected] - web: www.ativ-online.it
Novembre
16-19
Milano
Italia
The International Solar Energy Exhibition 2011
Artenergy Publishing, email: [email protected]
22-23
Istanbul
Turchia
Glassman Turkey 2011
email: [email protected] - www.glassevents.com
23-25
Jakarta
Indonesia
Glasstech Asia 2011
email: [email protected] - web: www.glasstechasia.com.sg
Luglio
2-6
St. Malo
Francia
ISNOG 2012
International Symposium on Non-Oxide Glasses and New Optical Glasses
email: [email protected]
5-7
Cambridge
UK
XVIth International Sol-Gel Conference
email: [email protected] - web: www.chinasolgel.com/solgel2011
Borate2011
Seventh International Conference on Borate Glasses, Crystals and Melts
email: [email protected]
Lomonosov 2011
International Conference on the Chemistry of Glasses and Glass Forming Melts
web: www.sgt.org
11th Triennial International Conference on the Science and Technology of
Adhesion and Adhesives
web: www.iom3.org/events/adhesion11
2011 Symposium of the British Society of Scientific Glassblowers
email: [email protected] - web: www.bssg.co.uk
Agenda 2012
SGT Annual Meeting 2012
web: www.sgt.org
Agenda 2013
Luglio
1-5
46
Praga
Repubblica Ceca
XXIII International Congress on Glass
email: [email protected]
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011
ASSEGNAZIONE DEL PREMIO GIUSEPPE BREVIARI
per tesi di laurea specialistica su temi scientifici e tecnologici attinenti l’industria del vetro
SECONDA EDIZIONE 2009-2010
La Stazione Sperimentale del Vetro ha il piacere di annunciare l’assegnazione del
Premio di laurea Giuseppe Breviari al termine della sua seconda edizione.
La tesi valutata fra tutte la migliore, cui è assegnato il premio di € 4.000, è quella
dell’Ing. Alessandra Garaffa dell’università di Palermo, dal titolo “Indagine
teorico-sperimentale per la caratterizzazione meccanica del sistema di incollaggio
a freddo”.
Ricevono invece il riconoscimento pari ad € 2.000 gli ingegneri Andrea Veronese,
Elisabetta Tonella e Piera Mannino.
L’iniziativa, rivolta a sostenere ed incentivare lo sviluppo della ricerca scientifica e
tecnologica applicata all’industria del vetro, ha senza dubbio raggiunto il risultato
auspicato: stimolare l’interesse accademico e formativo delle nuove generazioni,
fra l’altro da sempre obiettivo istituzionale della Stazione Sperimentale del Vetro.
A tal proposito, la Commissione giudicatrice del Premio si complimenta con tutti i
partecipanti per la pertinenza, la complessità e la varietà degli argomenti proposti.
La premiazione avrà luogo nel corso della Assemblea Annuale dell’Assovetro,
Associazione Nazionale Industriali del Vetro, che ha patrocinato l’iniziativa, che
si terrà a Capri il prossimo 22 luglio. In quell’occasione l’Ing. Garaffa illustrerà
brevemente alla platea i risultati del suo studio.
Antonio Tucci
47
3-2011
dal mondo del vetro
Gli europei
preferiscono il
vetro per i benefici
che apporta al
sapore, alla salute e
all’ambiente
La preferenza per il
vetro si manifesta come
componente della
tendenza verso uno
stile di vita salutare e
sostenibile
I consumatori preferiscono il vetro come materiale di confezionamento per i cibi e le bevande,
secondo la ricerca europea realizzata dalla società di ricerche
InSites per FEVE.
Il vetro è preferito poiché conserva il gusto dei prodotti, è
considerato sicuro e salutare e
poiché è riciclabile all’infinito è
decisamente amico dell’ambiente; questa preferenza rispecchia
il crescente desiderio dei consumatori di uno stile di vita più
sostenibile e sano. Commissionato da FEVE (la federazione
dei produttori di packaging in
vetro), lo studio di InSites ha intervistato 8.000 consumatori in
17 paesi europei sulla loro percezione dei diversi materiali di
confezionamento.
La ricerca conferma che il 65%
dei consumatori preferisce il vetro poiché lo considera il miglior
materiale per conservare il sapore, il 63% lo percepisce come il
più sicuro per la propria salute,
mentre circa la metà lo giudica il
più amico dell’ambiente.
I consumatori preferiscono inoltre il vetro per “occasioni speciali”, per il prestigio che offre e
per la sua proprietà di mantenere
freschi più a lungo i prodotti.
I risultati della ricerca riflettono
fortemente il crescente trend,
ovvero il desiderio di condurre
uno stile di vita salutare e sostenibile. Questo lo si constata
soprattutto nella crescita enorme
48
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
del mercato dei prodotti da coltivazione biologica, nella nuova
popolarità del cucinare a casa e
del fare conserve domestiche e
nella crescente consapevolezza
e interesse circa l’origine e gli
ingredienti dei prodotti.
Abbinato alla consapevolezza
per la salute, il tasso di riciclo è
aumentato costantemente rispetto alla precedente decade: secondo gli ultimi dati, in Europa
si ricicla il 67% del vetro, dato
che mostra l’impegno dei consumatori per l’ambiente.
In alcuni casi la preferenza dei
consumatori per il vetro supera
l’effettivo impiego, dimostrando che c’è un’opportunità per
i produttori nell’utilizzo del
packaging in vetro per soddisfare pienamente i bisogni dei loro
consumatori. Mentre il vetro è
il materiale di confezionamento
più utilizzato nel segmento delle
bevande alcoliche, rispecchiando la preferenza dei consumatori, non è così nel caso di altre
categorie di prodotti. Sebbene il
39% dei consumatori preferisca
acquistare l’acqua in bottiglie di
vetro, solo l’11% lo fa abitualmente; simili dati si presentano
anche per i succhi di frutta e i
soft drink. Per gli yogurt, il latte e i dessert c’è persino una più
elevata disparità fra preferenza e
utilizzo.
In pratica, lo studio rivela che
una sostanziale proporzione di
consumatori europei sarebbe disposta a pagare di più per pro-
dal mondo del vetro
dotti confezionati nel vetro, in
particolare per latte, yogurt, succhi di frutta e vino.
Il vetro per il sapore
“Se si guarda a come i consumatori si sono evoluti nella passata
decade, non è sorprendente che
il vetro riguadagni popolarità”,
dice Jonathan Marshall, direttore marketing di O-I Europa, il
maggiore produttore mondiale
di packaging in vetro. “Se una
volta conservanti e additivi erano accettati e l’enfasi era sulla
praticità piuttosto che sul gusto, oggi i consumatori cercano
prodotti autentici che abbiamo
un gusto il più possibile fresco e
naturale”.
Omogeneo e inerte, il packaging
in vetro conserva naturalmente il
sapore del suo contenuto senza
il bisogno di barriere interne o
di rivestimenti, ragione per cui è
il materiale di confezionamento
preferito da tempo per gli spiriti, il vino e la birra, prodotti
per cui il sapore e l’aroma sono
tutto. Proteggendo non solo il
gusto, la fragranza, ma anche la
consistenza del contenuto, il vetro è anche il materiale perfetto
per confezionare prodotti freschi
realizzati con ingredienti puri e
naturali come i succhi di frutta,
gli smoothies e le salse a base di
pomodoro. La ricerca InSites rivela che la preferenza per il vetro
è particolarmente alta quando si
tratta di alcune categorie di cibi
e bevande, per esempio bevande alcoliche, acqua, succhi, soft
drink, prodotti a base di latte.
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011
Il vetro per la salute
I consumatori associano la confezione in vetro con benefici per
la salute per diverse ragioni. In
primo luogo, conserva le “cose
buone” come le vitamine - il
50% degli intervistati da InSites
crede che il vetro conservi meglio i valori nutrizionali. In secondo luogo, il vetro è percepito come sicuro per la salute dei
consumatori, offrendo garanzie
in un momento in cui i potenziali
rischi per la salute di altri materiali, come il PET, sono dibattuti
dagli esperti di salute e riportati dai media. Recentemente la
Commissione Europea è intervenuta raccomandando ai genitori
di utilizzare biberon in vetro per
i neonati.
Dimostrando chiaramente le preoccupazioni dei consumatori per
la salute, la ricerca indica che la
maggior parte dei consumatori
europei crede che i materiali di
confezionamento usati per cibi
e bevande possano causare interazioni chimiche con il contenuto, ma nel caso del vetro questa
interazione è considerata la più
bassa di tutti i materiali (12%).
Realizzato con materie prime
naturali, il vetro è testato da oltre
3.000 anni di utilizzo, effettivamente non presenta reazioni chimiche ed è completamente sicuro per la salute dei consumatori.
Il vetro per l’ambiente
Nella ricerca InSites, circa la
metà dei consumatori europei
classifica il vetro come il packaging più amico dell’ambiente, e
circa l’80% afferma che il vetro
49
3-2011
dal mondo del vetro
può essere riciclato nello stesso
tipo di packaging o simile senza
perdita di qualità, sorpassando
tutti gli altri materiali.
La ricerca è disponibile nel sito
www.feve.org
La crescente consapevolezza dei
consumatori per i benefici ambientali del vetro è testimoniata
dal 48% delle persone che crede che il vetro sia il materiale da
confezionamento meno dannoso
per l’ambiente, percentuale in rialzo rispetto al 37% della ricerca
di due anni fa, mentre la stragrande maggioranza afferma di
riciclare il proprio vetro.
Presentazione
della ricerca InSites
La ricerca è stata realizzata nel
dicembre 2010, on line, in 17
paesi europei (Austria, Belgio,
Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo,
Regno Unito, Repubblica Ceca,
Slovacchia, Spagna, Svezia,
Svizzera, Turchia, Ungheria)
dalla società di ricerche InSites
Consulting. In ogni paese, circa
500 consumatori, fra i 18 e i 55
anni, hanno completato il questionario on line. I risultati sono
rappresentativi del totale della
popolazione di ogni paese.
È la seconda ricerca realizzata
da InSites, la precedente è del
2008.
La ricerca mostra che man mano
che la consapevolezza per la salute e l’ambiente cresce, il vetro
diventa sempre più importante
e i consumatori sono propensi
a conoscere di più i benefici del
vetro. “Friends of Glass”, il forum europeo dedicato ai consumatori e lanciato da FEVE, sta
prendendo slancio; il 65% dei
rispondenti all’indagine dice di
avere un’opinione più positiva
del vetro avendone viste le iniziative e il 60% indica di aver
intenzione di cambiare i propri
comportamenti di acquisto.
Jonathan Marshall afferma:
“Oggi i consumatori informati
vogliono fare scelte che abbiamo
un impatto positivo sulla propria
salute e su quella dei familiari,
così come per il pianeta. Puro
e naturale, riciclabile al 100%,
il vetro è completamente in sintonia con questa tendenza verso
uno stile di vita più salutare e
sostenibile. Non sorprende che il
40% dei consumatori raccomandi il packaging in vetro ai propri
amici e familiari”.
50
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
Presentazione
di Friends of Glass
Friends of Glass (www.friendsofglass.com) è un forum di
consumatori europei che sostengono e promuovono il diritto dei
consumatori di poter scegliere
liberamente il cibo e le bevande
confezionati nel vetro. Il forum
riunisce tutti coloro che credono
che il vetro sia una scelta chiara
per se stessi, le loro famiglie e
per l’ambiente.
Friends of Glass è stato lanciato
nel 2009 da FEVE in relazione
alla ricerca commissionata da
FEVE a InSites nel 2008, che
mostrava che il 74% dei consumatori europei preferisce il
packaging in vetro per i propri
cibi e bevande.
dal mondo del vetro
Presentazione di FEVE
FEVE è la federazione europea
dei produttori dei contenitori in
vetro per il packaging e delle stoviglie in vetro. La Federazione
rappresenta l’industria dei contenitori in vetro a livello europeo
e agisce da forum per esaminare
le problematiche comuni. FEVE
intrattiene un dialogo con le istituzioni europee, con le agenzie
per l’ambiente e altri importanti interlocutori. La Federazione
promuove il packaging in vetro
e il riciclo del vetro, coordinandosi con le attività dell’industria
del vetro a livello nazionale.
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa
agenzia Ad Personam sas
Marilde Motta
[email protected]
www.adpersonam.eu
Per un contatto diretto
[email protected]
tel. +32 (0)2 536 00 82
Presentazione di O-I
Owens-Illinois, Inc. (NYSE:OI)
è il maggiore produttore al mondo di contenitori in vetro e il
partner preferito di molti dei
principali produttori di alimenti e bevande a livello globale.
Con un fatturato di 6,6 miliardi di dollari USA nel 2010, la
società ha sede a Perrysburg in
Ohio, Stati Uniti, e impiega oltre
24.000 dipendenti che operano
in 81 stabilimenti situati in 21
paesi. O-I offre soluzioni di confezionamento in vetro sostenibili, efficaci e sicure a un mercato
globale in crescita.
O-I è presente in Italia con 11
stabilimenti e impiega 1850 dipendenti. La produzione annua
in Italia è di circa 7 miliardi di
contenitori.
Informazioni nel sito
www.o-i.com
51
3-2011
dal mondo del vetro
SentryGlas®:
per una nuova
dimensione del
vetro stratificato
Interstrato DuPont™
SentryGlas® e SEFAR®
Architecture Vision
Neu-Isenburg (Germania): la
nuova sede centrale di uno dei
maggiori gruppi di moda al mondo presenta una parete in vetro
che unisce i vantaggi dell’interstrato DuPont™ SentryGlas®
all’innovativo tessuto architettonico SEFAR® Architecture
Vision, creando un effetto sorprendente. La facciata dell’edificio di Madrid costituisce la
prima applicazione commerciale
europea del tessuto Vision con
il vetro stratificato. DuPont™
SentryGlas® è stato scelto per il
progetto in virtù della sua elevata compatibilità con Vision, oltre
che per le ottime proprietà strutturali di resistenza, trasparenza,
stabilità sui bordi e performance
post-rottura.
Nell’insieme, la parete in vetro
sembra una scacchiera tridimensionale animata, in totale armonia con l’ambiente circostante:
un effetto ottenuto alternando
lastre di vetro stratificato chiaro
ad altre che contengono SEFAR®
Architecture Vision. Il tessuto a
rete, rivestito esternamente in
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
alluminio riflettente, cambia
continuamente in base alle condizioni atmosferiche. Dall’interno, il tessuto nero consente una
vista quasi ottimale del mondo
esterno e un’adeguata illuminazione della stanza. “Volevo creare una facciata neutra, astratta,
che prendesse vita con le luci e
ombre in continuo mutamento a
seconda del momento della giornata e della stagione dell’anno”, spiega Rafael de La-Hoz,
che ha progettato la facciata. Secondo il noto architetto spagnolo, “il gioco di ombre e riflessi
sempre diversi creati dai riquadri scuri dello strato interno inframmezzati da specchi sembrano vibrare sotto i raggi del sole
e spegnersi quando non sono più
colpiti dalla luce diretta”.
Tutte le lastre di vetro stratificato a bordi aperti che formano la
parete sono realizzate con l’interstrato SentryGlas®. Ogni lastra misura 3440x1950 mm ed è
costituita da due strati di 8 mm
di vetro stratificato temprato a
basso tenore di ferro con SentryGlas® da 1,52 mm. Le lastre
in vetro chiaro sono state prodotte da Vitro Cristalglass, partner
di DuPont per la promozione di
SentryGlas® in Spagna, mentre
quelle con SEFAR® Architecture
Vision sono state realizzate da
CRICUR per conto di Vitro.
La società svizzera Sefar AG
consiglia l’uso del suo tessuto architettonico in vetro stratificato con SentryGlas® sulla
base dei test completi condotti sull’interstrato DuPont e sul
PVB. “SentryGlas® ha ottenuto
i risultati migliori di tutti i materiali di stratificazione da noi
52
dal mondo del vetro
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011
provati con SEFAR® Architecture Vision”, conferma Rouven
Seidler, Key Account Manager
di Sefar AG per l’architettura.
“SentryGlas® ha evidenziato
prestazioni superiori rispetto al
PVB in termini di adesione al
tessuto, garantendo una maggiore resistenza all’umidità, una
più elevata stabilità termica e
una più lunga durata”.
Come per molte altre applicazioni architettoniche dell’interstrato di DuPont, la superiore resistenza strutturale di SentryGlas®
rispetto al PVB ha consentito
una riduzione del peso complessivo delle lastre di vetro stratificato e l’utilizzo di un supporto
in acciaio quasi invisibile. Oltre
alla resistenza intrinseca, SentryGlas® offre la massima stabilità sui bordi e eccellenti proprietà ottiche. Le lastre a bordi aperti
che formano la parete di vetro
dell’edificio madrileno sono così
in grado di resistere allo scolorimento dei bordi dovuto agli
agenti atmosferici. L’interstrato
SentryGlas® aumenta inoltre la
sicurezza e la resistenza dell’intera struttura, in quanto presenta
proprietà post-rottura superiori a
quelle del PVB, mantenendo in
posizione il vetro in frantumi.
Contatto editoriale Europa
Birgit Radlinger
[email protected]
Contatto editoriale Italia
bt-media
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3-2011
dal mondo del vetro
Seves Glassblock
Mattoni di vetro
pezzi speciali
Con i formati speciali dei mattoni di vetro Seves - i terminali
lineare e curvo e i mattoni rettangolare e angolare - è possibile creare pareti divisorie curve
per sfruttare al massimo gli spazi, oppure illuminare un angolo
buio inserendo una finestra ad
angolo decorativa.
Ciascun formato speciale è stato disegnato con l’intento di
soddisfare specifiche necessità
progettuali e di offrire soluzioni
di design per l’utilizzo di pareti
Il mostro
della laguna
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Forme d’Acqua, con il sostegno delle istituzioni locali e con
il coinvolgimento e l’attivo apporto delle realtà creative, professionali e artigianali del territorio, organizza una mostraevento che diventa un momento
di riscoperta della ricchezza culturale e ambientale del territorio
lagunare e di scoperta e valorizzazione del potenziale umano
e imprenditoriale delle persone
che lo vivono: architetti, progettisti, artigiani e maestri ve-
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
curve e ad angolo e pareti divisorie a sé stanti.
I formati speciali di Seves sono
disponibili nelle collezioni Pegasus e Pegasus Metallizzato in
varie tinte pastello, e possono
essere combinati con i mattoni di
vetro classici per creare strutture
completamente in vetro oppure
per inserire originali disegni decorativi al loro interno.
Ufficio Stampa: R+W
[email protected]
trai si sono lasciati trascinare in
una formidabile avventura, alla
ricerca di un linguaggio nuovo
per far comunicare e interagire
due materie antiche e opposte:
l’acqua e il vetro.
Il risultato è una creatura magica, che nasce dalla leggenda dei
luoghi e si concretizza attraverso
una sinergia di forze positive e
propositive, possibile solo in un
luogo speciale come quello in cui
viviamo: la Laguna di Venezia.
dal mondo del vetro
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011
Il mostro della laguna, dopo
l’anteprima a Cavallino Treporti, riemerge nelle acque di Punta della Dogana, nel suo habitat
naturale. Dal 5 giugno 2011 è
ospite della mostra “Meridiano Acqua, Meridiano Fuoco”,
curata dall’artista e poeta milanese Ruggero Maggi, presso i
Magazzini del Sale di Venezia.
L’opera rimarrà esposta fino alla
fine di settembre per poi riapparire alla fine dell’anno nella Cisterna Yerebatan Sarayi di Istanbul.
Opera di design dell’architetto
Simona Marta Favrin, è una
creatura lunga più di 6 metri,
composta da uno scheletro in acciaio e un’epidermide di vetro di
Murano realizzata dal Maestro
Nicola Moretti.
Il mostro della laguna è una
creatura magica, nata da una
leggenda raccontata da Alberto Toso Fei ed esposta, anche
in quest’occasione, nel suo ambiente naturale, l’acqua. Caratterizzato da un’innovativa anima
tecnologica che si esprime in
un cuore di luce pulsante e nel
respiro d’acqua, il mostro della
laguna è un elemento vivo, imprevedibilmente immobile e irrazionalmente intimidito dalla
presenza antropica.
Per ulteriori informazioni:
Promovetro - Vetro Artistico
Murano
www.promovetro.com
www.ilmostrodellalaguna.it
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3-2011
dal mondo del vetro
L’iniziativa, realizzata con il
contributo di ANCI e CoReVe,
mira a sensibilizzare i cittadini
alla raccolta consapevole del
vetro di qualità
Il Comune di
Venezia presenta
“Il vetro non è un
rifiuto”
Un progetto per
incrementare la quantità
e migliorare la qualità del
vetro raccolto
Informare e sensibilizzare alla
raccolta responsabile del vetro,
materiale ecocompatibile per
eccellenza, in collaborazione
con l’Associazione Nazionale
dei Comuni Italiani e il Consorzio Recupero Vetro. Questi i
contenuti della convenzione che
il Comune di Venezia ha sottoscritto nei mesi scorsi nell’ambito dell’Accordo ANCI-CoReVe,
che eroga, ai Comuni selezionati, una serie di incentivi per la
raccolta differenziata del vetro
effettuata con metodi innovativi.
L’appuntamento del maggio
scorso, presso la Sala di Giunta
del Comune di Venezia, dà ufficialmente il via al progetto “Il
vetro non è un rifiuto”. Presenti
all’incontro l’Assessore all’Ambiente e Città sostenibile Gianfranco Bettin, il Vice Presidente
e delegato alle Politiche sui Rifiuti ANCI Filippo Bernocchi, il
Presidente CoReVe Giampaolo
Caccini, l’Amministratore Delegato Veritas Andrea Razzini e
il Direttore della Divisione ambiente e servizi pubblici locali
Veritas Renzo Favaretto. Ha partecipato inoltre l’Assessore alle
Politiche Ambientali della Provincia di Venezia, Paolo Dalla
Vecchia.
“È con grande soddisfazione spiega Filippo Bernocchi, Vice
Presidente e delegato alle Politiche sui Rifiuti ANCI - che ANCI
ha sottoscritto l’accordo con
CoReVe per l’implementazione
56
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
di sistemi sempre più virtuosi per
la raccolta del vetro. Questa modalità progettuale sta ripagando
dell’impegno dimostrato da tutti
i soggetti coinvolti nell’accordo.
Anche i Comuni hanno mostrato vivo interesse ed entusiasmo
verso l’iniziativa: lo testimoniano i progetti presentati che, oltre
a introdurre elementi di novità
nei sistemi di gestione e recupero dei rifiuti in vetro, puntano a
coinvolgere l’intera cittadinanza
in questi processi virtuosi. Siamo particolarmente entusiasti
del progetto che viene presentato oggi in collaborazione con il
Comune di Venezia: questa città,
infatti, rinomata per la sua arte
vetraria, una tradizione millenaria che l’ha resa famosa a livello mondiale, è indissolubilmente
legata al vetro ed è pertanto ben
consapevole dei vantaggi, economici e ambientali, che il suo
recupero comporta”.
Le convenzioni sottoscritte tra
ANCI, CoReVe e i Comuni prevedono l’erogazione di un incentivo economico per lo sviluppo
dei sistemi di raccolta, destinato a iniziative, studi, ricerche e
progetti per migliorare il riciclaggio e il recupero dei rifiuti
da imballaggi in vetro. Nel caso
dei progetti avviati sul territorio,
il proposito di ANCI e CoReVe,
supportati nelle loro attività da
Ancitel Energia e Ambiente, è di
dare nuovo impulso alla raccolta differenziata del vetro, informando e sensibilizzando l’utenza alla raccolta consapevole del
vetro.
“Siamo molto contenti di questa convenzione che, ancora una
volta, dimostra quanto sia im-
dal mondo del vetro
portante lavorare in stretta sinergia con i Comuni e le Aziende
per poter effettuare una raccolta
del vetro di qualità”, afferma
Giampaolo Caccini, Presidente
CoReVe. “Progetti che mirino a
sviluppare un’informazione puntuale e coordinata tra i vari soggetti (amministrazione, CoReVe,
ANCI) sono, insieme a una buona organizzazione e gestione del
servizio, la chiave di volta per
arrivare efficacemente ai cittadini. CoReVe già da quest’anno ha
incrementato i propri sforzi con
una campagna di comunicazione specifica, ‘C’è Vetro e Vetro’,
rivolta sia alla popolazione sia
alle amministrazioni. Recenti ricerche demoscopiche hanno infatti dimostrato che anche le amministrazioni locali e le aziende
ci richiedono un sempre maggiore supporto informativo”.
“Grazie alla convenzione siglata con ANCI e CoReVe, la città
di Venezia beneficerà di un importante contributo economico
finalizzato al proseguimento delle attività di raccolta del vetro”,
aggiunge Andrea Razzini, Amministratore Delegato del Gruppo Veritas. “Il nostro progetto,
che prevede la consegna di contenitori dedicati alla raccolta
del vetro presso le utenze non
domestiche sul territorio della
terraferma del Comune di Venezia, è una scelta coerente con
la filosofia della nostra azienda.
Riteniamo infatti che la raccolta
monomateriale presso le utenze
non domestiche costituisca un
servizio in grado di garantire
una migliore qualità del vetro
recuperato. Un sistema più efficiente e razionale consentirà
inoltre un abbattimento dei costi
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011
di selezione dell’impianto finale
e un più puntuale controllo dei
flussi dei rifiuti, con benefici per
l’intera collettività”.
In conclusione, l’Assessore
all’Ambiente e Città sostenibile Gianfranco Bettin conferma che “l’obiettivo che la città
di Venezia si è posto è quello di
ridurre a monte l’entità dei rifiuti raccolti, migliorandone la
qualità, nella convinzione che i
rifiuti, e nello specifico quelli in
vetro, sono una risorsa. Per questo l’Amministrazione ha aderito con entusiasmo al progetto
nato nell’ambito dell’Accordo
ANCI-CoReVe. Questa iniziativa si concilia anche con l’approccio adottato dalle industrie
del territorio, che concordano
sulla necessità di creare un vero
e proprio ‘eco-distretto del riciclo’. Ora il progetto sarà avviato
sulla terraferma veneziana, ma
una volta consolidato il sistema
il nostro proposito è quello ampliare l’area interessata, coinvolgendo un maggior numero di
utenze”.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa
Ancitel Energia e Ambiente
Laura Sprea
[email protected]
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3-2011
dal mondo del vetro
Importante
anniversario nel
mondo del vetro
Il gruppo Fenzi festeggia
70 anni di attività
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“Il miglior modo per celebrare
questa ricorrenza è sicuramente
guardare al futuro con la stessa
determinazione che ci ha portato in questi anni a creare prodotti innovativi e di alta qualità”
così Alessandro Fenzi, Amministratore Delegato del gruppo, conferma la linea strategica
dell’azienda: elevati standard
di qualità per la selezione delle
materie prime, investimenti in
ricerca per lo sviluppo tecnologico dei prodotti, massima sicurezza in tutte le fasi del processo
produttivo, assistenza continua
per i clienti in tutto il mondo.
Fin dall’inizio delle attività, il
gruppo ha scelto di operare in
un settore ad elevata specializzazione, quello della chimica per
la seconda lavorazione del vetro
piano, in cui ora è riconosciuto
leader mondiale. La focalizzazione su un comparto così specifico ha permesso all’azienda
di sviluppare conoscenze, abilità
operative e capacità tecnologiche indispensabili per diventare
un punto di riferimento importante per tutti gli operatori del
settore. Grazie a questo knowhow accumulato in 70 anni di
specializzazione nel comparto
delle vernici per specchi, dei sigillanti per vetrocamera e delle
vernici decorative, il gruppo riesce oggi ad anticipare le esigenze del mercato. Inoltre, operare
a stretto contatto con i clienti è
da sempre un importante punto
di forza per l’azienda ed è proprio da qui che nasce parte della
grande capacità di innovazione
del gruppo: cogliere le future necessità della clientela e trasformarle in prodotti più avanzati e
funzionali.
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
Alta qualità delle materie prime,
processi di produzione studiati
fin nei minimi dettagli e un’attenzione particolare per i servizi
al cliente hanno portato il gruppo ad essere l’interlocutore primario per l’industria del vetro
internazionale. Caratteristiche
che ne fanno un partner affidabile capace di conquistare la
completa fiducia del mondo del
vetro.
Il gruppo può contare su una
capillare presenza internazionale costruita negli anni nei 5
continenti: “Per chi come noi
ha scelto un settore di mercato
altamente specializzato, la copertura dei mercati globali è
una necessità imprescindibile”
conferma Alessandro Fenzi. La
strategia del gruppo per i prossimi anni punta infatti a rafforzare ulteriormente la presenza
all’estero, soprattutto in quei
mercati con forti potenzialità di
crescita. Cina e Russia ne sono
un esempio immediato: lo scorso anno il gruppo ha festeggiato
il 30° anno di presenza nel continente asiatico e ha inaugurato un
nuovo stabilimento produttivo in
Russia; in entrambi questi stabilimenti sono previsti ulteriori
ampliamenti di produzione. La
lungimiranza nell’intuire le potenzialità di questi mercati è stata e continua ad essere premiata
in termini di successo commerciale e produttivo.
Negli anni Ottanta, parallelamente all’espansione in America
del Nord e del Sud e in Australia, l’azienda inizia ad esportare
le vernici per specchi Duralux
anche in Oriente, soprattutto in
Cina, focalizzandosi prima sul-
dal mondo del vetro
le grandi città come Pechino e
Shanghai e poi seguendo il rapido evolversi dei processi di
industrializzazione anche nelle aree periferiche. Il graduale
aumento della copertura distributiva e la fitta rete di relazioni create sul territorio porta nel
2006 alla nascita di Fenzi China
Paints and Sealants Company
Limited. “Un notevole impegno
manageriale e accorte strategie
relazionali ci hanno permesso di
superare le inevitabili barriere
che separano le realtà industriali
e le tradizioni occidentali da quelle orientali, coniugando il nostro
know-how con l’impiego di personale e maestranze locali - commenta Alessandro Fenzi - Ogni
nazione ha la sua realtà e non
sarebbe corretto, né strategico,
pretendere di implementare il
modello italiano in modo aprioristico in altre culture: per comprendere e soddisfare le necessità, le diversità, le esigenze specifiche della clientela, in Cina
come in tutto il resto del mondo,
bisogna mettere in campo la dovuta flessibilità”.
Ottimi continuano ad essere i
risultati delle vernici per specchi Duralux, anche grazie alla
crescita costante del mercato
interno dell’arredamento che si
affianca all’export storicamente
molto forte.
Stesso trend positivo anche per
le vernici vetrificabili Tempver,
di recente inserite nel programma produttivo dello stabilimento
in Cina. Ma la vera scommessa
per l’anno in corso è di produrre
in loco sigillanti altamente performanti: iniziata a ottobre 2010,
la produzione in Cina di Butyl-
ver, il sigillante a base di poliisobutilene indicato per la prima
sigillatura di vetrate isolanti, è
infatti in crescita. La Cina sta
dimostrando un aumento della sensibilità nei confronti del
contenimento delle emissioni di
anidride carbonica e, quindi, dei
nuovi standard in termini di risparmio energetico, isolamento
termico e acustico. Una tendenza che per il gruppo disegna un
futuro ricco di potenzialità. Le
vetrate isolanti di qualità diventeranno un elemento indispensabile per la riduzione dei consumi
e, oggi più che mai, la qualità
della produzione Fenzi inizia ad
essere riconosciuta e, soprattutto, ricercata.
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011
Chromatech Ultra
Un altro caso esemplare per capire la capacità strategica del
gruppo è quello degli stabilimenti OOO Fenzi e OOO AluPro a Lipetsk, a circa 500 km da
Mosca. Sono queste le uniche
aziende italiane del settore ad
avere uno stabilimento produttivo in loco, già a pieno regime
dopo poco più di due anni dall’inizio dei lavori. Fenzi ha iniziato
nel 1998 ad esportare nella Federazione Russa prodotti per il
59
3-2011
dal mondo del vetro
vetro isolante, intuendone subito
le potenzialità di crescita. Passo
dopo passo, il gruppo è diventato
leader del mercato sia nei sigillanti polisolfurici che nei profili
di alluminio. Da qui l’esigenza
di un investimento produttivo in
loco per mantenere nel tempo la
quota di mercato.
Aquaglass
Thiover
“Non è stato semplice trovare la location giusta e portare
a termine il progetto. Abbiamo
però fatto tesoro della nostra
esperienza e siamo riusciti a far
partire delle fabbriche allo stato
dell’arte. Per certi versi le nostre fabbriche russe sono le più
innovative del gruppo” spiega
Alessandro Fenzi.
Alu-Pro produce quasi a piena
capacità da settembre 2010 e sta
già pianificando una prossima
espansione. Fenzi è invece partita a febbraio 2010 e conta di
essere a massimo regime entro
l’estate. L’aspetto che ha dato la
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
maggiore soddisfazione al gruppo è stato però il raggiungimento
immediato di un’altissima qualità nella produzione russa. “Siamo riusciti dal primo giorno a
consegnare ai clienti russi prodotti della stessa qualità a cui li
avevamo abituati con le forniture provenienti dai nostri stabilimenti in Europa Occidentale”
conferma Alessandro Fenzi.
La forte presenza sul mercato internazionale è inoltre rafforzata come noto dal network
Glass Alliance. Fenzi, Alu-Pro e
Rolltech, le tre aziende al centro
dell’organizzazione, riescono a
mettere a disposizione dei propri clienti tutto il necessario in
ogni momento, in ogni angolo
del mondo. Il network Glass Alliance può contare su oltre 500
dipendenti, dislocati in 9 stabilimenti, centri produttivi e poli
commerciali delle tre aziende in
tutti i continenti. La copertura è
pressoché totale, e questo spiega perché la maggioranza dei
fabbricanti di vetrate isolanti nel
mondo utilizza con continuità
tra i componenti almeno uno dei
prodotti distribuiti da Glass Alliance.
I prodotti
Il Gruppo ha tre principali business units:
Vernici per specchi
La gamma di vernici per specchi Duralux, primo prodotto
lanciato sul mercato nel 1941,
è ora realizzato e distribuito in
tutto il mondo. La gamma Duralux copre tutte le esigenze, da
quelle più tradizionali a quelle
60
dal mondo del vetro
delle sofisticate tecnologie “copper free” e zero lead; proprio
per questo la maggior parte degli specchi al mondo è prodotta
utilizzando le vernici anticorrosive Duralux. La ricerca per lo
sviluppo di questo prodotto si è
rivolta anche verso altri campi
di applicazione, puntando con
ottimi risultati al mondo della
green economy. Fenzi ha messo
a punto Duralux Solar Coatings,
una nuova gamma di vernici per
specchi solari, studiata per rispondere ai più elevati standard
di durata e resistenza ad uso dei
più avanzati impianti solari termici.
Prodotti per vetro isolante
La più importante divisione del
gruppo in termini di volume è
quella dei sigillanti per il warm
edge e per vetri isolanti a bassissima dispersione termica. Ne
è un esempio la gamma di sigillanti polisulfurici bi-componenti
Thiover completamente esente
da solvente e da altri ingredienti
nocivi, con eccellenti proprietà
meccaniche e bassissima permeabilità ad acqua e gas, perfetta
aderenza e resistenza all’usura.
Queste eccellenti proprietà ne
hanno fatto il sigillante più venduto al mondo.
Perfetti per i vetri isolanti sono
anche i profili di ultima generazione Chromatech, ideati da
Rolltech, partner di Alu-Pro e
Fenzi nel network Glass Alliance. Entrambe le linee Chromatech Ultra e Chromatech Plus
offrono ottime performance in
termini di stabilità, resistenza e
contenimento della dispersione
termica.
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011
Duralux Solar Coatings
Vernici decorative per il vetro
Fenzi produce le vernici vetrificabili Tempver, ideali per la
serigrafia, la smaltatura e la satinatura del vetro. Le differenti
gamme di vernici Tempver sono
uno strumento importante e affidabile, capace di unire versatilità
costruttiva e forte impatto visivo. Oltre ai trasformatori di vetro specializzati nella decorazione e particolarmente attenti alla
tutela dell’ambiente, Fenzi offre
soluzioni innovative per l’arredamento di uffici e abitazioni, di
bagni e cucine: le vernici Aquaglass - vernici monocomponenti
a base acqua appartenenti alla
gamma Decover - permettono
di abbinare l’estrema versatilità
caratteristica dell’intera gamma
di vernici Decover con l’ecocompatibilità dell’acqua come
elemento di base.
Per ulteriori informazioni:
Web site: www.fenzigroup.com
Ufficio Stampa
Il Filo Rosso Solera & Associati
Francesca Solera
tel. +39 02 29523341
[email protected]
www.ilfilorossonline.it
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3-2011
dal mondo del vetro
Inaugurazione
8 luglio 2011
Bressagio - Murano
In occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, il Consorzio Promovetro Murano
sta realizzando una nuova opera
corale, con elementi in vetro, al
fine di celebrare i valori di identità e unità nazionale, attraverso
una delle tradizioni di artigianato
artistico e culturale italiano più
importanti: il vetro di Murano.
GIARDINO ITALIA rientra
nel più ampio progetto “Italia
e Museo del Vetro di Murano:
150 Anni di Storia” curato in
collaborazione con il Museo del
Vetro - Fondazione Musei Civici
Veneziani che ha ottenuto l’autorizzazione all’utilizzo del logo
ufficiale del 150° anniversario
dell’Unità d’Italia concesso dalla Presidenza del Consiglio dei
Ministri.
L’istallazione denominata
GIARDINO ITALIA, nata da
62
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
un progetto dell’Arch. Simona
M. Favrin, sarà costituita da
150 steli di fiori, realizzati mediante un gambo di metallo, alla
cui sommità saranno fissati, con
appropriati sistemi di aggancio,
gli elementi decorativi in vetro
realizzati dalle aziende aderenti
al Consorzio Promovetro Murano, concessionarie del marchio
Vetro Artistico® Murano.
Tutte le opere in vetro avranno
un’ispirazione floreale: fiori, foglie, uccelli, farfalle, nei colori
del tricolore, bianco rosso e verde. Una base, anch’essa in metallo, assicurerà la stabilità degli
elementi, che avranno un’altezza
variabile. Tutti gli oggetti in vetro inoltre saranno contraddistinti
dal marchio regionale Vetro Artistico® Murano, l’unico marchio riconosciuto legalmente che
identifica la produzione originale
dal mondo del vetro
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011
muranese. Ogni oggetto, prodotto con la creatività e le tecniche
che distinguono i maestri vetrai
muranesi, è pertanto ispirato al
mondo della natura e realizzato
con diverse tipologie di lavorazione del vetro; dalla lavorazione in fornace alla vetrofusione,
all’argentatura degli specchi.
GIARDINO ITALIA verrà collocato in uno spazio esterno, in
zona Bressagio, nell’isola di Murano, Venezia; sarà inaugurato il
giorno 8 luglio alle ore 11.00 e
rimarrà visibile al pubblico liberamente fino a fine anno.
Ma la grande innovazione
dell’installazione sarà rappresentata dal suo sistema di illuminazione. Un impianto fotovoltaico a led luminosi si caricherà
nelle ore diurne per permettere
l’illuminazione puntuale e autonoma dei singoli elementi floreali nelle ore serali.
Per la prima volta quindi Consorzio Promovetro si avvicina
al mondo delle energie verdi e
rinnovabili, ideando un’installazione che sarà energeticamente
autonoma e di conseguenza ecosostenibile.
“Un progetto non solo dal grande valore artistico, ma anche
innovativo dal punto di vista
dell’eco sostenibilità” dice il
presidente del Consorzio Promovetro Gianfranco Albertini.
“Nell’anno del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, abbiamo voluto, con GIARDINO
ITALIA, realizzare un’opera
che dia un segnale non solo indirizzato a celebrare una tradizione storica come quella del vetro
di Murano, ma anche di apertura
verso il futuro e di buon auspicio
per le generazioni che verranno. Il vetro di Murano, nella sua
tradizione millenaria legata alla
storia stessa di Venezia, occupa
meritatamente un posto tra le
eccellenze produttive del made
in Italy ed è, in quanto tale, messaggero della più alta tradizione
artigianale e artistica italiana
nel mondo”.
Per ulteriori informazioni:
Consorzio Promovetro Murano
[email protected]
www.promovetro.com
www.muranoglass.com
A GIARDINO ITALIA hanno
collaborato in particolare le seguenti aziende: Eugenio Ferro
1929, Ferro Murano, Formia International, Futura T&B, La Fornasotta, Ongaro e Fuga, Ragazzi
& C., Sas Di Pi, Seguso Gianni,
Signoretto Lampadari, Vetreria
Artistica Gambaro e Poggi, Vetreria La Fenice, Zanetti Murano.
Per la struttura metallica: Somfer; per l’impianto fotovoltaico:
F.lli Ballarin; per l’impianto
elettrico: Nova System; per l’allestimento e supporto tecnico:
Forme d’Acqua.
Un ringraziamento infine alla
Cassa di Risparmio di Venezia e
alla Trattoria “Busa alla Torre”
da Lele.
63
3-2011
dal mondo del vetro
Milano ospiterà dal 26 al 29 ottobre 2011 la XVII edizione del
Salone biennale internazionale
specializzato delle macchine,
attrezzature ed impianti del
vetro piano e cavo; del vetro
e dei prodotti trasformati per
l’industria.
VITRUM 2011
Appuntamento atteso da operatori del settore e buyer internazionali, Vitrum 2011 darà modo
ai più importanti protagonisti del
mondo del vetro di presentare
prodotti all’avanguardia, messi a
punto per rispondere alle nuove
esigenze di un mercato sempre
in evoluzione.
Evento internazionale che porta
a Milano migliaia di ospiti stranieri, Vitrum si è sempre confermata una manifestazione ricca di
contatti preziosi per le aziende
del settore e di ottime opportunità di business, registrando negli anni un costante incremento
di visitatori ed espositori. Anche
nel difficile 2009, Vitrum, in
controtendenza rispetto al panorama fieristico internazionale, ha
registrato rispetto alla precedente edizione del 2007 un significativo aumento di visitatori esteri (+3,68%), provenienti da oltre
100 paesi.
Per ulteriori infomazioni:
Ufficio Stampa
Il Filo Rosso Solera & Associati
www.ilfilorossonline.it
Francesca Solera
[email protected]
Nuna Paduano
[email protected]
64
Cresce quindi l’attesa per la
prossima edizione del Salone,
che avrà luogo nel polo fieristico
milanese di Fiera Milano a Rho.
Cuore pulsante della prossima
edizione di Vitrum saranno le
più recenti innovazioni tecnologiche nell’ampio ventaglio di
applicazioni del vetro piano: le
sofisticate tecnologie studiate
dalle aziende del settore per le
Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro
applicazioni più tradizionali (vetro industriale, vetro per l’edilizia, vetro per l’arredamento) e
per quelle più innovative, come lo
sfruttamento dell’energia solare.
Un’intera area - Vitrum Hollow
Glass - sarà dedicata a vetro da
tavola, bottiglie, vetri speciali
per uso farmaceutico e tecnico,
prodotti all’avanguardia per rispondere ad elevati standard di
sicurezza e di igiene.
Grande attenzione poi per le tecnologie volte al risparmio energetico e allo sfruttamento delle
energie rinnovabili nella sezione Vitrum Energia, un vero e
proprio percorso tra le proposte
più innovative per dare risalto al
vetro come protagonista fondamentale della green economy.
Tra le principali novità di questa edizione del Salone spicca
il Vitrum Gourmet Festival, un
appuntamento speciale legato
all’alta cucina italiana, un’occasione unica per conoscere nei
quattro giorni di fiera l’arte culinaria made in Italy attraverso il
talento di quattro grandi maestri.
Con la registrazione on-line da
quest’anno è ancora più semplice visitare Vitrum 2011.
Basterà compilare il breve modulo di iscrizione direttamente
sul sito www.vitrum-milano.it
e si otterrà via email la conferma dell’accredito e uno speciale
codice a barre con cui ritirare in
fiera presso la biglietteria la tessera di accesso personalizzata.
L’ingresso a Vitrum, da sempre
gratuito, sarà in questo modo più
facile e veloce.
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