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n°3 anno 2011 - Stazione Sperimentale del Vetro
RIVISTA della STAZIONE SPERIMENTALE DEL VETRO maggio-giugno 2011 - n. 3 vol. 41 sommario In questo numero ........................................... 2 Attività della Stazione Sperimentale del Vetro 2010 .................................................. 34 Riassunti ............................................................... 3 Newsletter Progetto VALIRE................... 40 Studi Cause della formazione delle bolle nel vetro dall’analisi della loro composizione I: analisi statistica multivariata...................................... 5 Stefano Ceola, Stefano Maurina, Roberto Dall’Igna Thermally toughened safety glass: correlation between flexural strenght, fragmentation and surface compressive stress .................................... 15 Ennio Mognato, Alessandra Barbieri, Matteo Schiavonato, Marco Pace Il Capitolare dei Perleri del 1764 .................................. 23 Paolo Zecchin Direttore responsabile Antonio Tucci Redazione Elisabetta Barbini email: [email protected] Impaginazione e grafica Betti Bertoncello Direzione e Redazione - Proprietà Stazione Sperimentale del Vetro Via Briati 10 - 30141 Murano (VE) Tel.: +39 041 2737011 Fax: +39 041 2737048 email: [email protected] http:/ / www.spevetro.it Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 271 in data 23.01.1971- R.O.C. 3913 Rivista Associata alla Unione Stampa Periodica Italiana Agenda ................................................................. 46 Assegnazione del Premio "Giuseppe Breviari" .................................... 47 Dal mondo del vetro.................................... 48 a cura di Elisabetta Barbini Istruzioni per gli Autori La Rivista pubblica studi, ricerche ed esperienze sulla tecnologia e sulla scienza del vetro e dei materiali ad esso collegati. Chiunque può mandare elaborati, memorie ecc. La Redazione si riserva o meno la loro pubblicazione. I testi, corredati da un breve riassunto di circa dieci righe, in italiano e inglese, dovranno pervenire in forma elettronica (preferibilmente in Microsoft Word). Immagini e tabelle dovranno essere in file separati: le immagini preferibilmente in formato tif o jpg (minimo 300 dpi); le tabelle in Microsoft Excel o Microsoft Word. La Rivista diventa proprietaria dei lavori pubblicati e questi non possono essere riprodotti altrove senza autorizzazione. I testi accettati per la pubblicazione saranno considerati definitivi. Eventuali sostanziali variazioni dovranno essere concordate con la Redazione. La Direzione è estranea alle tesi sostenute nei loro articoli dai singoli collaboratori. Questi assumono la piena responsabilità dei loro scritti. È vietata la riproduzione, anche parziale, dei testi e delle illustrazioni senza la preventiva autorizzazione della Redazione. 1 3-2011 in questo numero Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro In questo numero della Rivista pubblichiamo a pagina 5 l’articolo “Cause della formazione delle bolle nel vetro dall’analisi della loro composizione. I: analisi statistica multivariata” (Ceola, Maurina, Dall’Igna); vengono riportati i risultati dell’analisi del contenuto di gas nelle bolle attraverso l’applicazione di alcuni metodi statistici multivariati: Analisi delle Componenti Principali (PCA) e k-clustering. Il secondo articolo in lingua originale inglese, presentato al Congresso “Glass Perfomance Days 2011”, a firma di Mognato, Barbieri, Schiavonato, Pace: “Thermally toughened safety glass: correlation between flexural strenght, fragmentation and surface compressive stress”, è a pagina 15. Questa ricerca parte da un lavoro precedente svolto dalla SSV in cui fu posta maggiore attenzione sulla correlazione tra la compressione superficiale e la resistenza a flessione delle lastre; nel presente lavoro sono stati incrementati i dati sperimentali precedenti estendendo la correlazione alla frammentazione, considerando i vetri coatizzati e non. Nel nostro spazio storico, pubblichiamo a pagina 23 l’articolo di Paolo Zecchin “Il Capitolare dei Perleri del 1764”. Dopo il Capitolare degli Specchieri (vds. Zecchin RSSV 2/2011 p. 26), il 22 maggio l’Inquisitore alle Arti presentava il Capitolare dei Perleri, che stabiliva le cariche dell’Arte, fissava le prove per diventare maestro, curava la perfezione dei lavori e l’inalterabilità dei prezzi. A pagina 40 troverete la terza Newsletter VALIRE (VALorization of Incinerator REsidues - Valorizzazione residui dei termovalorizzatori), sia in versione italiana che inglese; il progetto, iniziato nel gennaio 2010, ha durata triennale, è coordinato da SASIL Spa ed ha come partner scientifico SSV. Annunciamo inoltre con piacere che la Commissione Valutatrice della Borsa di Studio “Giuseppe Breviari” ha proclamato vincitrice l’Ing. Alessandra Garaffa (vedi a pag. 47); il prossimo numero della Rivista sarà dedicato a questo evento. Desidero infine informare i lettori che a decorrere dal 1 luglio lascio, dopo 41 anni di servizio, la Direzione dell’Istituto, che viene assunta dalla stessa data dal Dr. Stefano Manoli. Manterrò un rapporto di collaborazione tra cui la Direzione della testata, per cui continuerò per almeno un po’ a sottoscrivere l’editoriale e la presentazione di ogni numero della Rivista. Ne approfitto per ringraziare i lettori, gli inserzionisti e gli autori per il sostegno dato alla Rivista, soprattutto dopo la sua diffusione on-line, e per gli apprezzamenti dimostrati in 40 anni di pubblicazioni. Antonio Tucci 2 summaries riassunti Cause della formazione delle bolle nel vetro dall’analisi della loro composizione I: analisi statistica multivariata Causes of bubble formation in glass from their composition I: multivariate statistic analysis Stefano Ceola, Stefano Maurina, Roberto Dall’Igna Riv. Staz. Sper. Vetro 41 (2011), 3, p. 5-14 Thermally toughened safety glass: correlation between flexural strength, fragmentation and surface compressive stress Vetro di sicurezza temprato termicamente: correlazione tra resistenza a flessione, frammentazione e compressione superficiale Ennio Mognato, Alessandra Barbieri, Matteo Schiavonato, Marco Pace Riv. Staz. Sper. Vetro 41 (2011), 3, p. 15-22 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro L’articolo intende razionalizzare l’interpretazione dei risultati dell’analisi del contenuto di gas nelle bolle attraverso l’applicazione di alcuni metodi di analisi statistica. In questo primo articolo vengono mostrati i risultati dell’applicazione di alcuni metodi statistici multivariati di analisi sulla banca dati di analisi bolle SSV, quali Analisi delle Componenti Principali (PCA) e k-clustering. I risultati ottenuti mostrano la presenza di almeno cinque raggruppamenti (cluster) principali, e la predominanza di quattro gas nella descrizione della varianza della banca dati. Infine si mostra come si riesce a determinare un fattore di somiglianza di una singola analisi verso uno o più dei raggruppamenti (cluster) principali, e legare questo a una o più cause tecniche di formazione di bolle. This paper is intended to rationalize the interpretation of the results of the gas analysis of bubbles using some statistical tools. In this first paper the application of some multi-variate statistical tools on the SSV database is shown, as Principal Component Analysis and k-clustering. The results obtained show the existence of five different clusters, at least, and the predominance of four gas as main representative of the SSV database variance. At the end it is shown how it is possible to get a likelihood factor of a single gas analysis to one (or more) of the clusters, and link this to one or more technical issues of bubble formation. The aim of this research is to define the correlation between the following parameters in heat treated glass: 1. flexural strength tested according EN 1288-3; 2. fragmentation tested according EN 12150; 3. surface compressive stress tested according ASTM 1279. The research is the development of a previous one carried out at Stazione Sperimentale Vetro (SSV) [1, 2], which was focused mainly on the correlation between surface compressive stress and flexural strength. In the present paper those experimental data are increased and the correlation is extended to fragmentation for un-coated and coated glass. The correlation between surface compressive stress and mechanical strength or fragmentation could be relevant for the producer, who may also use surface pre-stress measurement as a means of a non destructive product control. The relationship between the above mentioned parameters is evinced and may be used as reference for the production conformity in Factory Production Control, to confirm or not as it’s now stated in the relevant EN’s which require to compare time by time the measured value versus actual test results. Considering the sampling dimensions used for the present work, however, these correlations have to be validated also for normal production dimensions, especially in case of heat strengthened glass fragmentation evaluation. The influence of rollers on glass surface damage has to be taken in account because this aspect could affect the mechanical strength despite appropriate surface compressive stress level. Lo scopo di questa ricerca è di individuare una correlazione tra i seguenti parametri, nei vetri trattati termicamente: 1. resistenza a flessione secondo EN 1288-3; 2. frammentazione secondo EN 12150; 3. compressione superficiale secondo ASTM 1279. La ricerca parte da quanto definito in un precedente lavoro condotto dalla Stazione Sperimentale del Vetro (SSV) [1, 2], in cui fu posta maggiore attenzione sulla correlazione tra la compressione superficiale e la resistenza a flessione delle lastre. Nel presente lavoro i precedenti dati sperimentali sono stati incrementati e la correlazione è stata estesa alla frammentazione, considerando vetri coatizzati e non. La correlazione tra compressione superficiale e resistenza meccanica o frammentazione potrebbe essere di un certo interesse per il produttore, che potrebbe utilizzare le misure di compressione superficiale come controllo non distruttivo della sua produzione. La correlazione tra i parametri innanzi menzionati è evidenziata e potrebbe essere utilizzata come riferimento per la conformità di produzione nel Controllo di Produzione in Stabilimento (FPC) per confermare o meno quanto ora indicato nelle principale norme EN, in cui si richiede di confrontare di volta in volta i valori misurati con i dati scaturiti dalle prove di laboratorio. Tuttavia, considerando le dimensione delle campionature utilizzate per la ricerca, queste correlazioni devono essere verificate anche su lastre con normali dimensioni di produzione, specialmente per quanto concerne la valutazione della frammentazione nel vetro temprato termicamente. L’influenza dei rulli sul danneggiamento della superficie del vetro deve essere considerata, perché questo aspetto può influire sulla resistenza meccanica della lastra sebbene sia rilevato un grado di compressione superficiale appropriato. 3 3-2011 summaries riassunti 3-2011 Il Capitolare dei Perleri del 1764 The Capitolare dei Perleri of 1764 A bead-makers capitular text Paolo Zecchin Riv. Staz. Sper. Vetro 41 (2011), 3, p. 23-33 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Dopo il Capitolare degli Specchieri (consegnato il 3 gennaio 1764 e approvato dal Senato, a larghissima maggioranza, una settimana dopo), il 22 maggio l’Inquisitore alle Arti Sebastiano Molin presentava il Capitolare dei Perleri, che il Senato approvava l’11 agosto. L’Arte era afflitta da due mali, uno interno e l’altro esterno. Il primo consisteva nella discordia tra i confratelli, alimentata da alcuni, come Gaetano Aquabona, interessati soltanto al personale interesse. Il secondo derivava dai trafficanti ebrei, greci ed armeni, che “non hanno altro Dio che il maggior guadagno”. Servendosi dei maestri come prestanome, essi comperavano la canna a Murano e la facevano lavorare con poca cura, ma pagandoli poco, da alcuni perlai acconsenzienti. Riuscivano quindi a vendere all’Estero le perle a basso prezzo, ma svalutavano la produzione e un po’ alla volta allontanavano la clientela. Il Capitolare dei Perleri, seguendo il “sistema” approvato dal Senato e già applicato a quello degli Specchieri, stabiliva le cariche dell’Arte, fissava le prove per diventare maestro, curava la perfezione dei lavori e l’inalterabilità dei prezzi. Il controllo della vendita della canna da parte dei vetrai e la vendita dei prodotti realizzati dai perleri era molto rigido. Un settore importante era quello delle opere di carità e dell’assistenza ai confratelli ammalati. The Capitolare degli Specchieri, a capitulary text for mirror makers, was issued on January 3, 1764 and approved by the Senate one week later with a vast majority in favor. It was followed by the presentation of the Capitolare dei Perleri, its counterpart for bead makers. Presented on May 22 by Art Inquisitor Sebastiano Molin, it was approved by the Senate on August 11. The Art was afflicted by two evils, one internal and the other that came from the outside. The first was linked to the discord that arose between corporation members, fostered by those like Gaetano Aquabona, who were driven solely by personal interests. The second challenge came from Jewish, Greek and Armenian traffickers ‘who have no other God but the greatest gain’. Using masters as figureheads, said dealers bought glass rods in Murano and had them carelessly worked for low pay by some willing bead-makers. Thus, they were able to sell beads abroad at low prices, albeit devaluing the production and alienating clients little by little. The Capitolare dei Perleri established positions within the trade following the ‘system’ approved by the Senate, which had already been applied in that of the Specchieri. It established tests for becoming a master, paying close attention to the perfection of the work as well as the inalterability of prices. The sale of glass rods by glassmakers was under strict control and the sale of products created by bead-makers became very rigid. An important element within this context were the works of charity and aid to sick corporation members. 4 studies studi Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Cause della formazione delle bolle nel vetro dall’analisi della loro composizione I: analisi statistica multivariata Stefano Ceola, Stefano Maurina, Roberto Dall’Igna 1. Introduzione Il numero di analisi del contenuto di gas nelle bolle effettuate dalla SSV consta di circa 3000 composizioni. Ogni composizione è definita attraverso le percentuali di dieci gas: anidride carbonica CO2, argon Ar, azoto N2, ossigeno O2, anidride solforosa SO2, solfuro di carbonile COS, idrogeno H2, monossido di carbonio CO, solfuro di idrogeno H2S, metano CH4. Storicamente in SSV si è sempre seguito un approccio empirico riguardo la formulazione delle ipotesi di formazione delle bolle a partire dalla composizione analizzata. Infatti molte diagnosi sono compiute basandosi su composizioni simili trovate nel passato, con le relative informazioni sulla genesi del difetto. Per alcune tipologie di bolle l’approccio è efficace, in quanto le cause di formazione sono state determinate assieme ai tecnici della vetreria, oppure la composizione trovata è inequivocabile. In questo ultimo caso, però, si determina una causa “locale”, specifica del particolare contesto produttivo e non si riescono ad individuare oggettivamente i parametri operativi che agiscono più direttamente sulla causa dei difetti. In altre parole, il difetto verrà eliminato operando sui parametri tecnici peculiari per quel tipo di contesto. In questo modo la maggior parte delle volte la risoluzione è efficace, ma spesso resta dubbia. Lo scopo dell’approccio statistico multivariato è duplice: da un lato si cerca di semplificare l’organizzazione della banca dati, in modo da renderla più comprensibile e di facile visualizzazione, dall’altro si cerca di capire se esistono correlazioni tra difetti simili in contesti produttivi diversi. Nel prossimo articolo di questa serie verranno usate le relazioni matematiche che illustrano il compor- tamento dei gas in una bolla per descrivere quantitativamente i grafici ricavati con i metodi statistici multivariati. 2. Valutazione della causa di formazione delle bolle dalla loro composizione Nel corso del tempo sono state individuate varie cause di formazione di bolle di gas nel vetro fuso: la descrizione di queste cause si basa su considerazioni di carattere generale derivate dall’esperienza degli analisti applicando le conoscenze acquisite dallo studio di lavori scientifici attinenti alle problematiche di volta in volta incontrate. È doveroso evidenziare che più precise informazioni sulla storia dei difetti e sulla gestione del forno possono essere determinanti e risolutive per l’identificazione dell’origine delle bolle. • Redox: si intende quando la formazione della bolla è causata da un problema di redox, cioè dallo sviluppo di gas in seguito a variazioni dello stato redox del vetro. Queste variazioni possono essere dovute al mescolamento di vetri con grado di redox differente, come quando un rottame di vetro ridotto viene aggiunto ad una massa di vetro ossidato: all’interfaccia dei due tipi di vetro si ha la formazione di bolle a causa della diversa solubilità dei gas coinvolti. Tipicamente queste bolle sono costituite principalmente da anidride solforosa (SO2), con una percentuale di anidride carbonica (CO2) che può variare in proporzione diretta con l’età della bolla. Spesso la pressione della bolla è ridotta (al di sotto dei 100 mbar) e sono presenti depositi di solfati e zolfo elementare. • Reboil: si intende l’evoluzione di gas disciolto nel vetro fuso a causa di improvvisi sbalzi di 5 3-2011 studies studi 3-2011 temperatura. Le bolle causate da reboil saranno costituite principalmente dai gas disciolti la cui solubilità nel vetro fuso si riduce all’aumentare della temperatura, quali anidride solforosa ed anidride carbonica. Questo tipo di bolle possiede un contenuto in gas simile a quello caratteristico anche delle bolle causate da un problema di affinaggio o di redox. Per meglio individuare la causa del fenomeno diventa importante valutare altri fattori, quali la pressione dei gas all’interno della bolla, la presenza di depositi e la distribuzione dei difetti nell’oggetto finito. Sono inoltre fondamentali tutte le informazioni che riguardano la storia termica del vetro e la conduzione del forno. Affinaggio: si intendono bolle causate da un affinaggio incompleto. Si possono trovare bolle costituite soprattutto da anidride carbonica dovuta alla decomposizione di materie prime, che hanno superato il punto caldo del bacino e dunque sono da imputare ad una azione insufficiente degli affinanti, forse per un non omogeneo mescolamento degli stessi con le materie prime o per una loro quantità insufficiente. Oppure si possono trovare bolle con un alto tenore di anidride solforosa, prodotte dagli affinanti e ancora presenti nel fuso di vetro a causa di una non ottimale regolazione dei parametri tempo/ temperatura. Spesso sono di piccole dimensioni e diffuse in tutto l’oggetto. Elettrochimico: si intende l’evoluzione di gas in seguito a reazione elettrochimica causata da uno squilibrio di potenziale elettrico. Questo squilibrio può essere causato direttamente da una sovracorrente agli elettrodi oppure da una non perfetta messa a terra dei diversi elementi dell’impianto. Le bolle originate da tale problema alla loro formazione sono composte quasi esclusivamente da ossigeno (O2), con tracce d’acqua. Riduzione: si intende l’evoluzione di gas in seguito ad una reazione redox provocata dalla presenza di un forte riducente. Polvere metallica presente nelle materie prime o inglobata accidentalmente nel vetro fuso può agire da riducente, nel qual caso si avranno bolle di idrogeno con eventuale presenza di depositi metallici o silicio metallico; analogamente la riduzione può avvenire a causa della presenza di fuliggine, caduta nel vetro fuso dai bruciatori, per cui la bolla sarà • • • 6 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro • • costituita anche in questo caso da idrogeno (H2), monossido di carbonio (CO) ed eventuali depositi carboniosi. Refrattario: si intende la formazione di bolle nel vetro fuso in seguito a contatto con refrattario non ancora condizionato, ovvero nuovo, oppure in seguito ad inclusione di frammenti di refrattario nella massa di vetro fuso. La composizione di queste bolle varia in dipendenza dell’impurezza che ha reagito con il vetro fuso: la natura dell’impurezza può essere identificata dalla composizione dei gas nella bolla o dall’analisi di eventuali inclusioni solide. Spesso questo tipo di causa viene diagnosticato in seguito a precise comunicazioni della vetreria riguardo ad interventi sul materiale refrattario. Atmosfera: si intendono bolle formatesi dall’aria inglobata nel vetro fuso. Esse sono caratterizzate da un rapporto N2 / Ar da 60 a 120 circa, con diverse eccezioni. Di solito bolle con questi rapporti che contengono ossigeno sono causate da aria inglobata in zona di formatura, o durante il taglio della goccia; la presenza di anidride carbonica è invece caratteristica di bolle causate da aria inglobata precedentemente. L’aumento del rapporto CO2 / N2 è di solito proporzionale all’età della bolla. Un’altra tipologia di bolle simili è conseguenza di inglobamento di gas di combustione nel vetro fuso. In questo caso si può avere la presenza di metano e monossido di carbonio in caso di atmosfera troppo riducente o di gas incombusti. 3. Analisi statistica multivariata Di seguito si accenna ad alcuni elementi di analisi statistica multivariata impiegati per l’analisi delle banche dati. L’efficacia della validazione di queste tecniche statistiche verso l’analisi dei difetti (bolle) dipende fortemente dalla banca dati utilizzata. Se si tiene conto di stabilire un criterio oggettivo di classificazione, è necessario che la banca dati contenga le più diverse tipologie di difetti, in modo che la classificazione di una nuova analisi sia affetta dalla minore incertezza possibile (minima varianza). D’altro canto, la ricerca di correlazioni tra diverse tipologie di difetti richiede che la banca dati sia rappresentativa della più ampia variabilità di osserva- studies studi zioni (elevata varianza) all’interno di una o due tipologie di difetti. Nel caso della banca dati SSV, che contiene tutte le analisi di tutte le aziende in esame, si soddisfano entrambi i criteri: la grande diversità di problematiche è assicurata dalle diverse tipologie di produzione prese in considerazione, mentre la variabilità all’interno di una certa tipologia di problematiche è soddisfatta dalla estrema specializzazione produttiva posseduta da alcune piccole aziende le cui analisi sono presenti nella banca dati. 3.1. Cenni di analisi statistica multivariata Nell’odierno ambito gestionale di un laboratorio di analisi è comune avere a che fare con banche dati multi-dimensionali costituite da un elevato numero di analisi. Infatti ogni osservazione (analisi) dipende spesso da un numero elevato di variabili. Il caso descritto in questo lavoro rientra nella descrizione di un processo con un eccesso di informazioni. L’idea generale è quella di condensare queste variabili in una descrizione più sintetica, e di trovare una struttura nei dati. Questa semplificazione ha lo scopo di rendere più efficace la visualizzazione dell’analisi delle banche dati, e di conseguenza aiutare la comprensione dei risultati ottenuti. Di solito la struttura è piuttosto facile da trovare nei risultati di un singolo set di analisi pertinente ad un unico tipo di produzione, ma spesso è una particolare caratteristica di un contesto specifico, che probabilmente non è possibile applicare ad un altro contesto. In altre parole, manca uno strumento oggettivo per trovare una struttura generale che si possa applicare anche ad altri set di dati. Le tecniche utilizzate sono descritte di seguito. 3.2. Analisi della covarianza Semplicemente, si calcola la varianza1 a coppie per le n variabili in gioco, ottenendo una matrice nxn. Dai numeri in questa matrice si determina la correlazione esistente tra i due valori considerati. Se la correlazione ha un valore vicino ad 1 e positivo, significa che le due variabili sono fortemente correlate, e che entrambe descrivono il sistema nella stessa maniera (ridondanza). Se il loro valore è vicino allo zero, significa che non sono correlate, ovvero descrivono due effetti indipendenti. Se la loro correlazione è negativa, significa che gli effetti che descrivono sono correlati ma di tendenza opposta. Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3.3. Analisi delle componenti principali La PCA (Principal Component Analysis) individua una trasformazione delle variabili-gas verso un nuovo sistema di riferimento costituito da nuove variabili. Queste nuove variabili rappresentano la varianza del sistema: la prima variabile esprime la maggior varianza per ogni osservazione, e così via per le altre nuove variabili. Se la totalità della varianza espressa dalle prime n variabili supera il 95% della varianza totale del sistema, dal punto di vista statistico (e non fisico, né metodologico) significa che le osservazioni possono essere descritte dalle nuove n variabili, e non più da dieci. Il risultato più importante da questo tipo di analisi è dato dai coefficienti con i quali sono rappresentate le variabili nelle componenti principali. Essi rappresentano il peso delle variabili originali nella descrizione delle nuove variabili. Le variabili originarie che hanno peso maggiore nelle n componenti principali che descrivono il 95% della varianza sono da considerare, di fatto, come le variabili più rappresentative. Di conseguenza esse possono essere usate per descrivere nella maniera più efficace gli elementi della banca dati. 3.4. Analisi cluster L’analisi di tipo k-clustering è un metodo per partizionare le osservazioni di una banca dati. I dati vengono partizionati in maniera iterativa, secondo il criterio di distanza mutua minima. Le singole osservazioni vengono trattate come punti nello spazio, e si determinano i cluster nei quali le osservazioni all’interno di ogni singolo cluster sono più vicine possibile, e le osservazioni di cluster diversi il più distante possibile. Ogni cluster è caratterizzato dai propri elementi e dal valor medio (centroide). Questa tecnica permette di trovare delle ‘tipologie’ di bolle, descritte ognuna da una composizione media. Da queste bolle tipo è possibile determinare la relazione di ogni tipologia con le cause empiriche descritte nel paragrafo precedente. 4. Applicazione di metodi statistici multivariati per l’analisi delle banca dati SSV Il database è organizzato in maniera che ogni composizione (osservazione) è espressa in funzione 7 3-2011 studies studi 3-2011 della composizione percentuale dei gas (variabili). Si ottiene una tabella dove le osservazioni sono le righe, con le colonne che rappresentano la percentuale di gas presente. Il database SSV consta di dieci variabili, che sono i gas analizzati dallo strumento. Prima di affrontare i risultati dell’applicazione della PCA e del k-clustering alla banca dati della composizione delle bolle è utile visualizzare gli istogrammi relativi alla presenza dei vari gas all’interno della banca dati e la tabella delle correlazioni (covarianza). 4.1. Istogrammi La figura 1 riporta gli istogrammi relativi a quattro gas, anidride carbonica, azoto, anidride solforosa ed ossigeno. Le barre verticali rappresentano il numero di analisi con una percentuale del gas compresa negli estremi della suddetta barra. Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Dalle distribuzioni degli istogrammi si possono già intuire dei “raggruppamenti”. Per esempio, se si osserva l’istogramma dell’azoto si possono notare quattro zone dove ci sono dei picchi di presenza di analisi: un massimo tra 0 e 3%, un altro massimo tra 15 e 18%, un terzo massimo tra 84 e 87%, l’ultimo tra 97 e 100%. Di seguito vedremo come queste osservazioni qualitative verranno quantificate dall’analisi k-clustering. 4.2. Covarianza In figura 2 è mostrata la tabella della correlazione pertinente alla banca dati in esame. Questi coefficienti possono variare da -1 a 1. Valori positivi indicano che le due variabili sono correlate, cioè quando è presente una è spesso presente anche l’altra, e quando aumenta la quantità di un gas spesso aumenta anche l’altro. È questo il caso di azoto e argon (r = 0.9) e, in misura minore, anidride carbonica e solfu- Figura 1 - Istogrammi della presenza di CO2, N2, SO2 e O2 nelle analisi della banca dati SSV. In ascissa sono i valori relativi percentuali dei gas, mentre in ordinata sono il numero di analisi che presentano la corrispondente percentuale di gas. 8 studies studi Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Figura 2 - Tabella di correlazione dei gas analizzati per le analisi della banca dati SSV. Il significato dei numeri è descritto nel testo. ro di carbonile (r = 0.2). Anche valori fortemente negativi esprimono la contemporanea presenza di due gas, ma tanto più è presente un gas, tanto meno ce n’è dell’altro. È questo il caso dell’anidride carbonica nei confronti dell’azoto (e l’argon), l’ossigeno (r = -0.4) e, in misura minore, l’anidride solforosa. Nella zona in basso a destra è possibile notare le correlazioni tra idrogeno, metano e monossido di carbonio, che non presentano alcuna correlazione con gli altri gas. Questo significa che nella maggior parte delle composizioni dove questi gas sono presenti, non sono presenti, ad esempio, ossigeno ed anidride solforosa, e in pochi casi sono anti-correlate all’azoto, argon ed anidride carbonica. 4.3. PCA Come spiegato precedentemente, la PCA individua una trasformazione delle variabili-gas originali in nuove variabili. Le nuove variabili sono ordinate secondo la massima varianza, e le più significative sono quelle per cui la varianza cumulata arriva al 95%. Il grafico in figura 3 rappresenta la varianza cumulata fino al 95% per le prime tre variabili. Questo tipo di analisi fornisce principalmente due informazioni: in primo luogo fornisce le componenti secondo le quali si esprime la varianza del sistema, in secondo luogo determina la dimensione dello spazio di variabili minimo necessario per la visualizzazione dei dati. La PCA applicata alla banca dati SSV mostra che sono sufficienti tre variabili “pca” per descrivere e visualizzare il sistema, e che bastano quattro dei dieci gas analizzati per una descrizione qualitativamente accettabile dell’analisi. 9 3-2011 studies studi 3-2011 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Figura 3 - Grafico della varianza cumulativa per le variabili espresse dall’analisi PCA. In ascissa sono le variabili pca, la cui altezza delle barre rappresenta la varianza, la linea continua invece rappresenta la varianza cumulata. L’asse a sinistra rappresenta il valore assoluto di varianza, mentre l’asse a destra il valore percentuale. Dal grafico in figura 3 si vede che già le prime due variabili “pca” descrivono l’80% della varianza del sistema, e tenendo conto anche della terza si arriva al 95%. Nella tabella I sono rappresentati pesi dei gas nelle variabili PCA 1, 2 e 3 della figura 3. Si nota come i gas più rappresentati siano CO2, N2, O2 e SO2. Di conseguenza questi gas sono i più rappresentativi per l’analisi bolle. Tabella I: Peso dei diversi gas nell’espressione delle tre variabili pca principali 10 gas CO2 Ar N2 O2 SO2 COS H2 CO H2S CH4 pca 1 34.9 0.0 63.1 1.7 0.3 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 pca 2 31.3 0.0 8.1 60.2 0.4 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 pca 3 9.1 0.0 5.0 13.6 72.0 0.0 0.2 0.0 0.0 0.0 studies studi Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 4.4. k-clustering Una volta ridefinite le variabili delle diverse osservazioni nell’ambito delle componenti principali, si procede alla ricerca di somiglianze tra le diverse osservazioni. Il metodo che viene applicato in questo lavoro è il cosiddetto k-clustering. Questa tecnica calcola iterativamente le distanze tra le diverse osservazioni (espresse nell’ambito PCA) e attraverso una procedura di minimizzazione fornisce le appartenenze delle osservazioni ai gruppi trovati, stimandone la concordanza (fitness). Questa procedura viene ripetuta sullo stesso insieme di osservazioni (banca dati) considerando ogni volta un diverso numero di cluster. La scelta del numero di cluster che meglio descrive il sistema viene effettuata considerando la miglior concordanza globale trovata nei diversi calcoli iterativi. Si possono fare alcune considerazioni preliminari sulle componenti principali determinate per la banca dati SSV, e legare queste componenti alle considerazioni iniziali sulla causa di formazione delle bolle: • componente n. 1: questa componente rappresenta bolle composte principalmente di idrogeno. Questa componente può essere associata alla causa “riduzione” o, più raramente, “atmosfera”, quest’ultima se altri gas quali azoto ed anidride carbonica fossero presenti: infatti potrebbe derivare da inglobamento di gas di combustione. • componente n. 2: questa componente presenta • • • l’azoto come gas dominante, seguito da anidride carbonica, ossigeno ed argon. Questa componente può essere associata alle cause “atmosfera”, se è verificata l’associazione con l’argon, oppure più raramente “redox” in vetri ridotti, in assenza di argon. A volte è concomitante a bolle associate alla causa “refrattario”. componente n. 3: questa composizione trova l’anidride carbonica come gas predominante, seguito dall’azoto e tracce di composti di zolfo e di argon. Questa componente può essere associata alla causa “affinaggio”, “reboil” oppure alla causa “atmosfera”, nel caso di inglobamento di gas dei bruciatori. Quest’ultima causa è facilmente identificabile dalla presenza di argon. componente n. 4: in questa componente l’anidride solforosa è predominante, con anidride carbonica e azoto. Questa componente può essere associata ai problemi di “reboil”, “redox” oppure “affinaggio”. componente n. 5: l’ossigeno è il gas predominante in questa componente. Questa componente può essere legata alla causa “elettrochimico”, oppure alla causa “refrattario”. Da questa breve descrizione si nota che le componenti sono associate a più di una categoria comunemente assunta come cause di formazione delle bolle. In alcuni casi basta verificare la presenza o l’assenza di determinati gas per discriminare tra le diverse cause. Infatti la presenza di argon in percen- Tabella II: Componenti rappresentative dei raggruppamenti determinati mediante k-clustering SSV CO2 Ar N2 O2 SO2 COS H2 CO H2S CH4 comp. 1 1.7 0.0 1.1 0.0 0.0 2.2 79.2 6.8 0.5 4.0 comp. 2 9.2 0.9 84.5 4.4 0.4 0.1 0.0 0.1 0.2 0.0 comp. 3 83.4 0.2 12.7 0.5 1.0 1.3 0.0 0.4 0.3 0.0 comp. 4 7.0 0.1 4.1 0.0 88.5 0.0 0.0 0.0 0.1 0.0 comp. 5 1.9 0.1 3.7 93.8 0.0 0.0 0.0 0.0 0.3 0.0 11 3-2011 studies studi 3-2011 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro tuali superiori allo 0.2-0.3% indica che tutto o parte del gas presente nella bolla proviene da una causa “esterna”, quale inglobamento di atmosfera del forno, aria, oppure aria inglobata nei pori di refrattario. In altri casi non è sufficiente, come per le bolle di anidride solforosa e alcune tipologie di bolle di anidride carbonica, per le quali è necessario tenere in considerazione altri parametri, quali la presenza di depositi e il valore di pressione interna. 4.5. Applicazione Possiamo provare a simulare il comportamento dell’analisi k-clustering nell’ambito di un set di analisi bolle. Queste sono alcune bolle analizzate del corso degli anni in SSV, prese come esempio. Attraverso un criterio geometrico che porta a confrontare la somiglianza delle singole analisi rispetto alle composizioni di riferimento trovate con il k-clustering, si ottiene la tabella IV mostrata nella pagina successiva. Quanto più il numero è vicino a 1, tanto più la com- posizione è vicina alla bolla media ed appartiene a quella categoria. Per le bolle con ossigeno predominante, come la n. 2 e la n. 3, il grado di appartenenza alla categoria 5 è proporzionale alla quantità di ossigeno: in questi casi la presenza di argon per la bolla n. 2 punta ad una causa diversa di formazione. Infatti per questa bolla esiste una non trascurabile affinità per categoria n. 2 (0.18), che può portare ad ipotizzare che questa bolla si sia formata in seguito alla corrosione di materiale refrattario, piuttosto che da una sovratensione degli elettrodi. La corrosione provoca anche l’apertura di pori di aria, che mescolano il loro contenuto di gas con quello delle bolle di ossigeno causate dal processo corrosivo. Lo stesso tipo di discorso si può applicare alla bolla n. 4, dove il peso della componente 2 è maggiore. Vale la pena di analizzare le bolle n. 7 e n. 8. Esse presentano dei pesi non trascurabili sia per la componente 2 che 3, componenti che hanno in comune la causa di formazione di inglobamento di atmosfera: Tabella III: Alcune analisi bolle da confrontare con le categorie di k-clustering 12 CO2 Ar N2 O2 SO2 COS H2 CO H2S CH4 1 0.6 1.0 98.1 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 2 0.1 0.2 19.1 80.6 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 3 0.4 0.0 0.6 98.8 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 4 0.4 0.7 54.5 44.3 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 5 0.0 0.0 0.1 0.0 99.5 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 6 12.5 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 42.6 44.7 0.2 0.0 7 30.4 0.4 64.4 0.4 0.0 0.2 0.1 4.1 0.0 0.0 8 70.8 0.3 25.8 0.0 0.0 0.4 0.0 2.6 0.0 0.0 9 96.9 0.0 3.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 studies studi Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Tabella IV: Risultati del confronto con le categorie di k-clustering Il significato dei numeri è spiegato nel testo comp. 1 comp. 2 comp. 3 comp. 4 comp.5 1 0.02 0.81 0.17 0.06 0.04 2 0.00 0.18 0.03 0.01 0.76 3 0.00 0.04 0.01 0.00 0.92 4 0.01 0.46 0.09 0.03 0.44 5 0.00 0.01 0.01 0.84 0.00 6 0.36 0.02 0.10 0.01 0.00 7 0.02 0.57 0.35 0.07 0.04 8 0.02 0.30 0.61 0.08 0.03 9 0.02 0.15 0.78 0.10 0.02 dato il peso dell’anidride carbonica in questo tipo di bolle, si può pensare all’inglobamento di atmosfera di combustione. In questo caso per la bolla n. 7 il peso della componente 2 è comunque sensibilmente maggiore, per cui non si dovrebbe scartare l’inglobamento di aria. Per questa tipologia di risultato, piuttosto ambigua dal punto di vista numerico, è necessario un approfondimento dell’analisi, magari eseguendo altre analisi di composizione su difetti dello stesso tipo. L’analisi delle componenti principali (PCA) suggerisce che almeno il 95% delle analisi è descrivibile attraverso tre variabili. La struttura di queste variabili indica che non più di quattro gas sono sufficienti per descrivere una composizione. I gas in questione sono CO2, N2, SO2, O2. Questo risultato è confermato dall’analisi della covarianza, ovvero dalla tabella di correlazione. Le correlazioni mostrano anche che le analisi dove compaiono metano, idrogeno e monossido di carbonio sono quasi sempre non correlate con gli altri gas. 5. Conclusioni L’analisi degli istogrammi mostra, per i gas suggeriti dalla PCA, l’esistenza di raggruppamenti all’interno delle distribuzioni di alcuni gas. Per quantificare ed identificare questi raggruppamenti è stata applicata la tecnica di clustering non gerarchico (kclustering). I risultati di questa analisi confermano indipendentemente dalla PCA i gas di CO2, N2, SO2, O2 ed H2 come i più significativi per la descrizione del difetto. Sono state applicate tecniche di analisi statistica multivariata alla banca dati di composizione dei gas nelle bolle, raccolta in SSV durante dieci anni di investigazioni. Lo scopo è la semplificazione dell’approccio diagnostico verso la risoluzione del difetto attraverso una procedura oggettiva e riproducibile, qual è l’analisi statistica multivariata. 13 3-2011 studies studi 3-2011 Alla fine si tenta di collegare le categorie di difetti descritte nell’introduzione con le cinque tipologie di bolle. Si nota che per una diagnostica più efficace è necessario approfondire la descrizione dei cluster di N2, CO2 e soprattutto SO2 predominante. A questo livello generale, l’applicazione di tecniche di analisi multivariata ha permesso di razionalizzare l’approccio diagnostico alla determinazione della causa di formazione delle bolle, semplificando in maniera oggettiva il risultato dell’analisi della composizione e la descrizione della stessa. È stato mostrato un esempio della possibilità, dato un set di analisi, di fornire per ogni composizione un coefficiente di somiglianza rispetto alle componenti determinate per k-clustering. In alcuni casi è stato possibile risolvere alcune ambiguità riguardo l’origine del difetto. Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Note 1. Esistono varie definizioni di varianza, ma per i nostri scopi, senza perdere in generalità, la varianza di una variabile è la sua capacità di descrivere i fenomeni ai quali un sistema è sottoposto; fenomeni che, appunto, cambiano di osservazione in osservazione l’osservabile (insieme di variabili) del sistema. Se una variabile ha una varianza piccola vorrà dire che è indifferente alle sollecitazioni di un determinato fenomeno; se invece una variabile ha una varianza elevata vorrà dire che è molto sensibile alle variazioni indotte dal fenomeno in oggetto. Autori Stefano Ceola, Stefano Maurina, Roberto Dall’Igna Stazione Sperimentale del Vetro Murano-Venezia [email protected] 14 studies studi Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Thermally toughened safety glass: correlation between flexural strength, fragmentation and surface compressive stress Ennio Mognato, Alessandra Barbieri, Matteo Schiavonato, Marco Pace 1. Introduction SSV tested thousands of glass panes from 2000 according to the European Standards for thermally toughened safety glass EN 12150 and according to EN 1863 for heat strengthened glass. From the 1st September 2005, due to the implementation of the harmonized part of the standards, ITT certification became compulsory according to CPD 89/106 requirements and the amount of tests increased. ried on only for thermally toughened safety glass, while between surface compressive stress and flexural strength it should be carried on for both glass typologies. The ITT requirements and surface stress measurements are evaluated on specimens with dimensions 360 mm x 1100 mm. The specifications of tests procedure and instruments and testing machine used to carry on the tests are reported in the previous paper [1]. The required procedure to evaluate the flexural strength is described in EN 1288-3:2000 (four point bending strength test), whereas the surface prestress is carried out by SSV laboratory following the ASTM C1279:2000 (and the following revised versions). The fragmentation test is carried out with the same procedure in thermally toughened safety glass and in heat strengthened one, but the fragmentation requirements differ due to the different pattern, as evinced in figure 1. The correlation between surface compressive stress and fragmentation should be car- Figure 1 - Fragmentation pattern in thermally toughened safety glass (a) and in heat strengthened glass (b). 15 2-2011 studies studi 3-2011 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Some authors tried to define a theoretical correlation between surface compressive stress and fragmentation [3, 4, 5], and others tried to find it by test on thermally toughened safety glass [6] or heat strengthened glass [7], or both [2, 8]. These correlations could be useful for producers of thermally treated glass to show compliance with requirements of Standards as they give the opportunity to use a non destructive method, like the measurement of surface compressive stress, to verify the performance of produced glass. It can be also an advantage for the final client which could verify the heat treatment quality. Up to day, only the ASTM C1048:2004, “Standard Specification for Heat-Treated Flat Glass - Kind HS, Kind FT Coated and Uncoated Glass”, specified a surface compressive stress requirement as showed in table 1, where are reported also the typical value for annealed glass [9, 10], and the bending strength limits defined in EN Standards. Table 1 - Thresholds for surface compressive stress, following ASTM Standards, and bending strength, following EN standards Surface Compression (MPa) Bending Strength (MPa) <4 >45 Heat strengthened 24÷52 >70 Thermally toughened safety >69 >120 Glass Type Annealed The process of thermal treatment of float glass panes induces a surface pre-compression of glass for a thickness of 0.21 t, where t is the pane thickness, and the stress profile is parabolic with the following expression: ( σx (z) = σy (z) = σc · 1 - 12 · (z/t)2 16 ) (1) where σc is central tension at mid-plane; z is the axis perpendicular to pane plane, defined by the x and y axes. For the value z=t/2, corresponding to pane surface, it is evinced that the surface compressive stress is equal to: x ( z ) y ( z ) 2 c (2) Gulati in [4, 5] formulated a fragility model, considering a square pattern of fragmentation and the stored elastic energy during tempering process. It is evinced that the stored elastic energy is more than double when the central tension increases from (0.7×σ0) to σ0, where σ0 is the strength of annealed glass, prior to tempering. High central tensile stress increases the glass strength but increases also its fragility. In [5] the term of “fragmentation density” was introduced as the number N of particles per unit area of pane and it was evinced that N depends on the 4th power of central tension, as it is independent of plate thickness. These aspects were considered in the analysis of SSV data collected during the wide time period of testing. 2. Data base for correlations Data were mostly collected from 2002 up to 2010 and when possible were organised firstly on base of the test type in: - surface compressive stress (σs(ASTM-1279)): evaluated by GASP laser on five points on tin side following EN 12150-2:2004 - fragmentation test (n(EN-12150)): number of particles evaluated on a square area 50 mm x 50 mm in the coarsest zone - 4 point bending test (σb(EN-1288)): considering both air/tin side, or coated/uncoated side, in tension. Data are collected by year and then arranged by thickness; due to the fact that not always surface compression measurement is required and performed, only samplings with all tests were considered for the correlation, so that each point represents a single specimen. The total amount of specimens analysed is reported in tables 2 and 3. studies studi Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Table 2 - Specimens tested for each glass pane thickness for correlation σs(ASTM-1279) versus n(EN-12150) Thickness σs(ASTM-1279) related to n(EN-12150) n(EN-12150) (conform) n(EN-12150) (not conform) 4 mm 280 259 21 5 mm 180 171 9 6 mm 378 365 13 8 mm 345 317 28 10 mm 330 282 48 12 mm 170 151 19 15 mm 69 59 10 All thickness 1752 1604 148 Table 3 - Specimens tested for each glass pane thickness for correlation σs(ASTM-1279) versus σb(EN-1288) Thickness σs(ASTM-1279) related to σb(EN-1288) 4 mm 52 5 mm 59 6 mm 237 8 mm 212 10 mm 219 12 mm 92 15 mm 52 All thickness 923 Data are mainly representative of thermally treated glass production in Italy, with some samplings from other European producers. During these last years specimens with soft coated glass increased due to the rapid evolution of energetic requirements of glass for building applications (low emissivity, selective products etc.), and new temperable products appeared on the market, for this reason all types of glass are here considered. As data refer to different producers, it means that the tempering process differs for ovens and their technology of heating and convention if one, from tempering recipes related to glass thickness and type; sometime also weather conditions (barometric pressure and daily temperature) can influence the level of tempering. 17 3-2011 studies studi 3-2011 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3. Correlation between surface compressive stress and fragmentation for thermally safety glass ticles was evaluated - σs(ASTM-1279) : for each group the mean value of surface compressive stress was evaluated. All data of specimens with surface compressive stress and particles number were divided in groups on the base of fragmentation density, defined as: This procedure was applied for each glass thickness and in figure 2 it is plotted the mean value of each group σs(ASTM-1279) versus n(EN-12150). The correlation between the plotted quantities is defined by a linear regression, which equation is defined as: N = n(EN-12150) /A (EN-12150) (3) where A(EN-12150) is the area of the square 50 mm x 50 mm in which the particles are counted. The minimum particles amount for thermally toughened safety glass is reported in EN 12150:2000. The data were collected by: - N: <0.7(10); <0.8(20); <1.6(40); <2.4(60); <3.2(80), <4.0 (100); 4.8(120); <5.6(140); <6.4 (160); <7.2(180), in the round brackets the corresponding number of particles are reported; - n(EN-12150) : for each group the mean value of par- yx m x q This is an approach to modelling the relationship between a scalar variable Y, in this case n(EN-12150), and the variable denoted X, σs(ASTM-1279). In linear regression, data are modelled using linear functions, and unknown model parameters are estimated from the data. The linear regression model is fitted using the least squares approach. In table 4, the parameters of linear regression and the coefficient of determination (R2) value of the experimental data are reported. Table 4 - Parameters of linear regression in the correlation σs(ASTM-1279) versus n(EN-12150), and coefficient of determination R2 for experimental data Slope coefficient Intercept coefficient (m) (q) 4 mm 4,38 - 343,95 0,99 5 mm 6,00 - 509,81 0,99 6 mm 4,49 - 344,74 0,76 8 mm 3,15 - 239,59 0,97 10 mm 4,28 - 348,60 0,82 12 mm 2,05 - 146,75 0,98 15 mm 1,56 - 101,95 0,91 Thickness 18 (4) R2 studies studi Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Figure 2 - Correlation of surface compressive stress versus fragmentation for each glass thickness, considering thermally toughened safety glass, coated and un-coated, as conform and not conform specimens. Not conform specimens were also considered in the proposed correlation, because the aim was to define the lower limit of surface compressive stress for appropriate fragmentation of safety glass pane. Limit number of particles is 40 for the tested panes, except 15 mm glass thickness for which the limit is 30. The correlation lines for 4 mm, 5 mm, 6 mm, 8 mm and 10 mm glass pane are quite similar, whereas a lower slope coefficient is evinced for 12 mm and 15 mm glass pane. This may be due to the increment of thickness that may ask more elastic energy to induce cracks, because the compressive layer is bigger than in thinner pane, as well from a “cluster” effect which does not allow a finest fragmentation. From figure 2 it is evinced that -generally- the surface compressive stress should be more than 85÷90 MPa to define the thermally toughened safety glass as safety glass. This value varies not much considering different thickness; then the authors propose a safety limit value of 90 MPa, independently from glass thickness. It is evident that the increment of fragmentation density for glass panes thicker than 10 mm needs more stored elastic energy. This could be reached increasing the surface compressive stress, but at the same time the glass pane becomes brittler. This aspect has to be taken into account during the design of glass structural elements. 19 3-2011 studies studi 3-2011 There are cases with a quite high measured surface compressive stress with an amount of fragments lower than the expected one, sometime just in the limit or immediately below. This phenomenon is quite rare and related to coated glass. We interpret it as due to a strong non homogenous velocity of cooling between the two surfaces and from these and the glass core; more investigation is needed to find a method to detect these anomalies. Though it is not possible to find a similar correlation for heat strengthened glass, experience shows that it conforms to EN 1863-1:2000 fragmentation requirements when surface compressive stress is between 35 MPa and 55 MPa. Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 4. Correlation between surface compressive stress and flexural strength In such correlation the two kinds of thermally treated glass were considered. Data of specimens with surface compressive stress and flexural strength measurement were firstly divided by glass thickness; then the specimens with only tin side and un-coated side in tension in the bending test were selected, because this is the side where σs(ASTM-1279) was measured. Moreover the data were segregated considering specimens with only central fracture origin. The plotted values carried out from experimental data are: Figure 3 - Correlation of surface compressive stress versus flexural strength for the all tested glass thickness, considering tin side and un-coated side only, conform and not conform specimens. The circled data were not considered for the correlation, because it was evident by fracture analysis that the tensile side was damaged. The coefficient of determination R2 for experimental data is equal to 0,58. 20 studies studi - surface compressive stress considered as mean value of five measures for each specimen; - flexural strength calculated at collapse load, following the equation defined in EN 1288-3:2000. Few values of specimens of not-heat treated tested as received from the float line process, were also added. The diagram of figure 3 shows clearly the types of glass that were tested: annealed, heat strengthened and thermally toughened safety glass. The relationship between the scalar variable σb(EN-1288), and the one denoted σs(ASTM-1279) is still a linear regression, which equation is plotted in figure 3. The limit value of surface compressive stress that has to be reached to respect the characteristic strength value of thermally toughened safety glass is 80 MPa; in the case of heat strengthened glass, this value is 35 MPa. Also considering all data collected of mechanical strength (air side and coated side in tension), these values can be confirmed. These values confirm also the previous research [2], increasing the number of tested specimens. 5. Conclusions The analysed data covered about many years of laboratory tests on different types of glass (annealed, heat strengthened and thermally toughened safety) provided by different producers in Italy and in Europe. Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro the minimum level of surface compressive stress that needs to be induced by tempering process is: - 90 MPa in glass pane thickness less or equal to 10 mm; - 85 MPa for thickness bigger or equal to 12 mm; to get good fragmentation and define the glass product as “safe”. Gulati in [5] finds experimentally a correlation between fragmentation density and the 4th power of tensile mid-plane stress. This correlation was verified according to the data collected by the authors. However, the analysis of experimental data shows that it may be expressed also by linear equations only for thermally toughened safety glass, and reported in the following: n(EN-12150) (σs(ASTM-1279)) = 4.5· σs(ASTM-1279) - 357 for 4 mm ≤ t ≤ 10 mm (5) n(EN-12150) (σs(ASTM-1279)) = 1.8· σs(ASTM-1279) - 121 for 12 mm ≤ t ≤ 15 m (6) 2. Surface compressive stress and flexural strength correlation was carried on considering all sampling thickness tested with tin side and not coated side in tension; these sides are the ones where the surface compressive stress was measured by GASP laser. The results carried out are in agreement with those obtained in the previous investigation [2] and the general equation is: σ(EN-1288) (σs(ASTM-1279)) = 1.11· σs(ASTM-1279) + 60 (7) Correlations were carried out considering the possibility to identify a non destructive procedure to evaluate the conformity of glass products to European Standards. This procedure was defined as the measurements of surface compressive stress on tin side, as prescribed by EN 12150-2:2004 for thermally toughened safety glass. Correlation between this parameter to fragmentation density and to flexural strength was evaluated by the application of linear regression method. The not conform specimens were considered too, because they could occur in production and must be detected in the procedure. The limit value for surface compressive stress to obtain conform specimens in terms of flexural strength is independent by pane thickness; the more reliable mean value is 90 MPa for thermally toughened safety glass and 45 MPa for heat strengthened one. These are safe values because they give corresponding flexural strength higher than that defined as characteristic value by the Standards of references. Additional tests should be done on annealed and heat strengthened glass to increase the population of samples for these type of products. 1. Surface compressive stress and fragmentation density correlation are generally independent from glass thickness, except for pane thicker than 10 mm. The elaboration of experimental data evinced that Another aspect, that has to be considered, is the fragmentation of heat strengthened glass for which a different parameter needs to be assumed (ex. particle length or weight), to complete the correlation 21 3-2011 studies studi 3-2011 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro in terms of surface compressive stress and fragmentation. The results obtained till now need be to verified on current production glass pane dimensions to confirm the validity independently from pane size. Acknowledgements The technicians of SSV - SVP Laboratory, Mr. G. Negri and Mr. F. Comiati, are acknowledged for the execution of experimental tests during many years of activity in our Laboratory. 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Ser.tà l’Arte de Perleri o sia Suppialume, numerosa all’incirca di 600 Persone4, Arte che per la singolarità del magistero delle stimate sue manifatture eleganti, per la varietà delle figure, dei colori e degli ornamenti, ignoti agli Esteri, può chiamarsi municipale di sola Venezia, e se sia ben diretta può facilmente corrispondere agli oggetti del Ser.mo Maggior Consiglio e dell’Ecc.mo Senato, di sostentamento del nostro Popolo, di attrazione delle ricchezze degli esteri e di maggior profitto della Pubblica Cassa. Ma ella è afflitta ed oppressa da due gravissimi mali, e tale è lo stato suo odierno, che rappresenta l’immagine di un’ammalata che, se dalla pubblica carità e prudenza non viene sollecitamente soccorsa e medicata, si corre gran rischio che si riduca all’estremo languore e ruina. Questi due mali sono interno e l’altro esterno. L’interno, che la corrode, è generato dalla discordia dei suoi Confratelli; l’esterno, che la tormenta, dall’avarizia e fraude de Trafficanti forestieri”. Circa il primo, “in molti si riconosce veramente l’onore, il perfetto lavoro e l’amore al bene comune. Ma in alcuni altri domina sfacciatamente l’ignoranza, la fraude, la indocilità, la riluttanza alla disciplina e la passione del proprio apparente interesse privato”. Tra questi c’era Gaetano Aquabona che “dando speranze, promettendo luminarie maggiori nel peso della candela e di dare un Pane da quattro o cinque soldi, che da molti anni si era dimesso di fare” era riuscito a farsi eleggere gastaldo. Forte della carica aveva convinto un centinaio di confratelli ad opporsi, “senza intendere le faccende”, all’opera dell’Inquisitore5. Quello che Aquabona non voleva, e che invece l’Inquisitore considerava assolutamente necessario, era “che si fissi una separazione reale e perfetta fra li Capo - Mistri Lavoranti e li Capo - Mistri Negozianti, cosicché quelli che saranno Negozianti non possano se non negoziare, ma non possano lavorare con le proprie mani, né far lavorare in propria casa né altrove da altri, né tener in essa Follo. E così per l’altra parte li soli Lavoranti possano tener Follo e lavorare, ma non possano negoziare. [...] Ne seguirà che se gli Ebrei, Greci e Armeni vorranno eseguire le commissioni avute dagli Esteri non ritroveranno più li miserabili e fraudolenti Capo - Mistri Lavoranti coi quali manipolare il reo traffico, ma sarà d’uopo che ricorrano ai Negozianti che saranno i soli che possano avere la canna e i soli che la distribuiranno a Lavoranti per eseguire le commesse Manifatture con quei metodi di peso, di quantità, di qualità e di mezzi che in ogni specie di Manifattura sono ordinati dalla Tariffa”. Perché il male esterno derivava proprio “da trafficanti Ebrei, Greci ed Armeni. Questi, che non hanno altro Dio che il maggior guadagno, sanno che al presente li Capi - Mistri Lavoranti possono essere nel tempo medesimo Negozianti: sanno che basta che sieno Capo - Mistri per poter aver quanta canna da Murano che vogliono. Conoscono li caratteri di quelli che per miseria, per dissolutezza, per imperizia e per altri disordini sono poco impiegati dagli onorati Negozianti e perciò avidi di maggior lavoro e inclinati alle fraudi, per maggiormente lucra23 3-2011 studies studi 3-2011 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro missioni e ne nasce l’arenamento anche di quelle Manifatture che per essere lavorate a perfezione a norma delle Tariffe costano più delle altre”. La struttura del Capitolare rispettava il “sistema” nel quale l’Inquisitore voleva inquadrare tutti i nuovi Capitolari delle Arti vetrarie, che aveva presentato il 3 febbraio 1763 ed era stato ben accolto dal Senato6. Sebastiano Molin scriveva: “In tutto questo immenso lavoro di legislatura vetraria ogni regolazione mi riesce facile perché corrisponde ordinatamente alla natura delle rispettive categorie nel sistema stabilite, quali sono la Distributiva, la Polizia, la Disciplina, l’Economia, la Proporzione, la Perfezione dei lavori, la Custodia e la Carità o sia Sovvegno, che fra tutte, senza ometter nulla, abbracciano tutto; cosicché rapportando, come faccio, ogni regolazione alle rispettive Categorie, mi riesce di togliere l’antica confusione e dissonanza ed ottenere la chiarezza e l’armonia di consonanza”. Figura 1 - Lavorazione di una perla di “argento sommerso” (Ercole Moretti). re. Si attaccano però [perciò] alla scelta di questi, con essi passano d’intelligenza, da essi con inganno hanno in prestito il nome, per comperare gran copia di canna a Murano, che per fondamental legge non può esser comperata se non da Negozianti e Capi Mistri dell’Arte, per farne dannato negozio a quanti ordinano li lavori commessi dagli Esteri, con questi colludono, conculcata la Tariffa de’ pesi, de’ numeri, de’ colori e de’ prezzi, i quali, benché sieno concertati assai bassi dall’Ebreo per guadagnar molto, sono però tollerati dal Lavorante che con la fraude nel minorare il peso, nell’adulterare il colore, nel masticare il lavoro, e nel formare alla presta le Manifatture, si compensa dolosamente del poco prezzo accordato, e l’Ebreo contento della falsa apparenza di queste Manifatture che gli hanno costato poco, benché non esiga quel prezzo nella vendita a Forestieri ch’esigono quelle legalmente fatte a Tariffa, tuttavia guadagna molto più di quelli che le fabbricano bene. [...] Quindi ne viene che, alla scoperta di tanti difetti nelle Manifatture, si desta nell’Estere Nazioni lontane il discredito, si minorano le com24 Rispetto alla Mariegola precedente c’erano alcune novità. Innanzitutto la divisione dei Capo - Maestri in negozianti e operai, cioè “benestanti, che averanno comodo di vivere senza lavorare e quelli che non possono sussistere senza lavorare e non potendo negoziare, non potranno per conseguenza colluder con persone esterne, né prestare ad alcuno il proprio nome e fare lo scandaloso e pericoloso abuso che ora corre, delle canne che come lavoranti e non negozianti sarà loro dalli muranesi assolutamente negata”. Poi c’era la creazione dei revisori dell’Arte, “che frequentemente e inaspettatamente visiteranno i lavori per scoprire gli intollerabili”. Poi, “essendo assai pregevole quest’Arte non solo per la singolarità sua, ma specialmente per la meravigliosa eleganza e varietà dei lavori, di figure, di ornamenti, di fiorami, di liste, di colori e di altre industriose varietà, dalle quali, come da nuove mode, sono allettati li lontanissimi forestieri all’acquisto, ho pensato di animare il genio degli inventori di tali nuove mode con premio conveniente, purché la nuova moda attragga grosse commissioni”. L’Inquisitore si attribuisce il merito di aver introdotto l’uso di un “Santo”, che “si è ritrovato opportuno studies studi a cautelare che la canna non possa passare se non in mano de’ Negozianti”. La novità consisteva nel vincolo della consegna della canna ai soli negozianti, perché il “Santo” era stato già inventato qualche anno prima. Nel 1759 i Provveditori sopra la Giustizia Vecchia avevano stabilito, circa la “fabbrica delle perle false”: “Li capomaestri che vorranno comprar canna, pasta o altro inserviente a detti lavori debbano munirsi d’un Santo dell’Arte che li verrà consegnato gratis dal Gastaldo e da lui sottoscritto di volta in volta che occorrerà la provvista di canna, pasta ecc., né possa da detti Patroni di Fornace esser venduta canna ecc. ad altri che a quelli che averanno il Santo sopradetto sottoscritto dal Gastaldo come sopra”7. I Provveditori in quest’occasione avevano confermato che i padroni di fornace muranesi potevano vendere questi loro prodotti solo ai perleri. I Provveditori stessi avevano decretato, il 26 aprile 1686, che nessuno poteva “estrazer da questa città alcuna quantità di canna sbusa o masiza, pasta di ogni sorte di color o venturina tanto in pezzi quanto in pani, o altro atto alla fabbrica delle perle false o lavori di detta Arte”. Inoltre “non possa alcuno che non sia descritto per Capo Maestro dell’Arte de Suppialume comprare né vendere canne o pasta o altro atto per la formazione d’esse perle né meno lavori di detta professione tanto fabbricati da Capi Maestri d’essa Arte, come anco fabbricati in Murano che imitassero i lavori di detta professione”8 Il Capitolare è integralmente riportato nella filza 313 del Fondo Senato Rettori all’Archivio di Stato, e ne vorrei proporre una sintesi, soffermandomi soprattutto sugli aspetti propri dell’Arte dei Perleri, rimandando per le disposizioni più generiche al Capitolare dei Vetrai9. Ma non rispetterò la suddivisione nel “sistema” che all’Inquisitore sembrava “lucido e chiaro ed atto a comprendere con bell’ordine ed uniformità tutte le Leggi ed ordini e regole di sì ampla materia senza veruna confusione e fatica”10, perché mi pare che proprio l’aver voluto inquadrarvi la massa delle regole abbia reso l’esposizione un po’ disordinata e talvolta ripetitiva. Non tutto è comprensibile per me, ma spero che, se mai qualcuno leggerà quest’articolo, ci possa essere chi venga in mio aiuto. Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro C’erano due categorie di persone appartenenti all’Arte: i “Capi - Mistri Negozianti” e i “Capi - Mistri Operai con prova”. I Capi - Maestri negozianti si dividevano in “quelli che si fanno descrivere in Arte con l’intenzione di farne semplicemente il negozio, per il qual oggetto non si rende necessaria la scienza né la pratica manuale del lavoro e in conseguenza non fa bisogno la prova” e “l’altra di quei negozianti che hanno fatto la prova”; quest’ultimi potevano lavorare, ma non era possibile fare contemporaneamente negoziante e operaio. Ogni anno bisognava decidere se fare l’operaio o il negoziante e darsi in nota in un registro apposito. I negozianti non potevano “esercitare colle proprie mani il lavoro, né tener banco, lume, folo in casa”11, ma acquistavano la canna a Murano e la distribuivano ai loro Capi - Maestri operai, assegnando loro “tutto quel lavoro di cui possono aver bisogno per vivere e per mantenersi” e pagandoli in contanti; se un operaio non riusciva a trovar lavoro poteva ricorrere ai capi dell’Arte che avrebbero cercato “il negoziante più affluente di commissioni e lo obbligherà a somministrare settimanalmente lavoro a quel detto operaio in qualche discreta misura che possa bastare per il moderato vivere suo e della sua famiglia”. Ma se l’operaio non sapeva lavorare, “converrà giudicarlo indegno di ogni soccorso fin che non abbia dato prova di emenda e non venga dalla Banca abilitato a poter lavorare”. Gli operai che ricevessero canna e paste di vetro da altri che negozianti o vendessero a persone fuori dell’Arte i loro lavori venivano condannati “alla pena di 10 ducati e mesi 3 di camerotto, e 25 ducati e mesi 6 di prigione quando si trovasse che avessero lavorato o venduto de lavori ad Ebrei”. Mogli, figlie, sorelle, cognate, nipoti e cugine consanguinee al perler potevano lavorare finché non si fossero sposate con persone di professione diversa; le vedove dei Capo - Maestri potevano continuare a lavorare col nome del marito. Tutte le donne dell’Arte potevano “impirar perle” e se non bastavano il lavoro poteva anche essere svolto da persone fuori dell’Arte. I figli dei Capo - Maestri potevano “tirar il follo” solo fino all’età di 12 anni; nessun Capo - Maestro poteva avere più di un mantice né 25 3-2011 studies studi 3-2011 tenere “lume o siano asii”12 in numero maggiore dei componenti della famiglia. I Supialume potevano lavorare solo a Venezia, in “luoghi non sospetti ”, in modo da poter essere controllati senza difficoltà. Non si potevano sequestrare i lavori dei Capo - Maestri, nemmeno se avevano debiti. A fine novembre - primi di dicembre di ogni anno si svolgevano i Capitoli Generali, “che d’ordinario non sono necessari che per dare il cambio alle cariche” e a cui potevano partecipare solo i Capi - Maestri negozianti e i Capi - Maestri operai con prova, e gli eletti entravano in carica il primo marzo successivo. Per essere valida, all’assemblea doveva partecipare almeno un quarto degli aventi diritto, e, se il quorum non si raggiungeva, erano previste multe per gli assenti ingiustificati (i dirigenti 5 ducati e i gli altri 2 ducati); “ridotto e chiuso il Capitolo dovrà ogni uno mettersi a sedere ai suoi banchi, osservando il silenzio, non suscitando rumori né strepiti [...], dichiarando dannatissimo delitto entrar in Capitolo con armi di qualunque genere”. Le cariche dell’Arte erano: gastaldo, 2 compagni, 2 difensori, 2 sindici, 4 aggionti (tutti questi costituivano la cosiddetta Banca), un esattore di Milizia e un cassiere. Nell’Arte lavoravano anche un cappellano, un causidico, uno scrivano e un nonzolo che il Capitolo Generale eleggeva a vita e 4 soprastanti alle contraffazioni eletti dalla Banca. Il gastaldo era il Capo dell’Arte “e quello che ne’ Giudici e nelle azioni pubbliche ne sostiene la figura”; veniva assistito dai due compagni e in caso di necessità da loro sostituito; i difensori avevano il compito di fare osservare le leggi da tutti, compreso il gastaldo; i sindici si occupavano delle rendite; i quattro aggionti dovevano decidere nelle controversie tra negozianti e operai; i soprastanti alle contraffazioni, accompagnandosi a 2 a 2, avevano il compito “di andar girando per tutto per vedere se trovano contraffazioni” in particolare nella vendita di canna da parte dei muranesi e nel trasporto a Venezia: questi ultimi venivano rinnovati ogni 6 mesi. Lo scrivano era il custode di tutte le scritture dell’Arte e teneva 4 registri nei quali riportava i nomi degli elet26 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro ti alle cariche e le “parti prese”, le “dispense dalle cariche”, i nomi dei lavoranti e dei garzoni con le prove fatte, l’inventario dei beni dell’Arte. Il nonzolo era al servizio del gastaldo e della Banca. Il cassiere si recava, assieme all’esattore di Milizia, dai negozianti per riscuotere le tasse e ritirare i contributi obbligatori degli operai. In casi eccezionali era previsto si riunisse la Banca e Zonta, cioè nuova e vecchia Banca assieme. Per essere eletti a qualsiasi carica bisognava essere Capo - Maestro da almeno 6 anni, non avere problemi con la giustizia e non essere debitori delle tasse dell’Arte. Il gastaldo doveva avere già fatto il “compagno”, doveva saper leggere e scrivere e non poteva rifiutare la carica se non per gravi motivi accertati da tutti e tre i Censori; gli altri invece potevano farlo, ma dovevano sborsare 5 ducati. Il gastaldo non poteva essere rieletto prima di cinque anni dalla scadenza del suo mandato, 2 anni i sindici e uno tutti gli altri13. C’erano due modi di entrare nell’Arte: per nascita da Capo - Maestro o per prova dei garzoni. Il secondo non veniva praticato da moltissimi anni perché c’erano già troppi figli che lavoravano nell’Arte14. Questi potevano farvi parte a 16 anni, pagando un ducato V. P.15 per “benintrada”. Potevano fare i negozianti senza altre condizioni, ma se volevano fare gli operai dovevano superare una “provetta” per dimostrare di “non essere affatto ignoranti de più facili lavori dell’Arte”. Essa consisteva nel “far a tutta perfezione un supietto e conciar una lume e inoltre quelli da perle dovevano supiar 8, 10 perle di ogni genere, quelli da numeri N. 1, 2, 3, 4 quattro maccati, quattro tondi e quattro olive, quei da robba grossa schietti N. 4 olive, maccati e tondi schietti, mandole di ogni color, e grani per diamantar, tutto schietto; e quelli che lavorano a foglietta, mandole, olive e tondo a foglietta”. “Succedendo però il caso che l’Arte avesse conosciuto esserci il bisogno di ricever garzoni, questi non potranno essere se non solo Veneti o di Ampezzo e di Cadore, con esclusione assoluta di Stati Esteri, la loro età non potrà passare gli anni 16 né essere minore di anni 12, né potranno essere maritati. [...] studies studi L’accettazione di essi garzoni dovrà essere legata con reciproci accordi e patti in iscritto col Capo Mistro che si dovrà obbligare a quelle date corresponsioni che siano convenienti, né potrà una parte dall’altra senza gravi motivi sciogliersi sin alla fine del garzonato”. Dopo 5 anni di effettivo servizio (se necessario, anche presso più padroni) il garzone diventava lavorante se superava una “provetta” uguale a quella dei figli di Capo - Maestri; doveva versare un ducato V. P., che era perso se la Banca lo bocciava: in questo caso non poteva ripetere la prova prima di 6 mesi. Il lavorante dopo due anni poteva chiedere di esser fatto Capo - Maestro. Doveva versare 6 ducati V. P. (che se andava tutto bene gli venivano restituiti) e superare una prova “che consisterà nella facitura di un supietto e nel conciar una lume; far dei numeri 1, 2, 3, 4, quattro maccadi, quattro tondi e quattro olive; quattro grani grossi da diamantar, quattro mandole schiette grosse d’ogni color e quattro grani a foglietta”. La Banca che lo giudicava doveva giurare di non lasciarsi trasportare da odi o malevolenze e la prova aveva luogo nella Scuola, dove restava chiuso dentro da solo e gli veniva aperto solo quando chiamava. Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Se, malgrado il blocco delle prove, “il numero degli Operai eccedesse le dovute misure o diminuissero i consumi de lavori de Suppialume, potrà l’Arte ricorrere con supplica all’Ecc.mo Senato perché o per sempre o per un dato tempo sia dato modo di vivere a un qualche discreto numero di Operai, o coll’ordine che siano ricevuti in Arsenale, oppure siano impiegati sopra le navi, o in quelle altre maniere più facili che potessero venire insinuate dalla situazione delle cose e dalle congionture de tempi”. Le fornaci di Murano dovevano fornire ai soli negozianti perleri “canna massiccia e sbusa tanto in pezzi che in pani ai prezzi correnti”. “Resterà pure rigorosamente vietato ai Patroni delle Fornaci di Murano e ai Fabbricatori della canna di poter nelle Fornaci fare di quella ragione di lavori che vengono fatti dai perleri, o che l’imitassero, o che si potessero o sapessero da essi fare; ma perché non resti vincolata e inutile la loro industria e possano avvantaggiarsi sulle nuove invenzioni, si lascino loro liberi tutti quei lavori che non fossero fattibili colla lume, restando loro lecito il poter seguitare a fare grani grossi da mezz’oncia in su, boccaletti, tabacchiere, barchetti, bottonami, che sono forme di lavori che non si sanno né si possono fare dall’Arte de Perleri”16. Per favorire la ricerca e il continuo miglioramento si stabiliva un breve capitolo, “Variabilità dei lavori”, che riporto quasi integralmente. “Quando si darà il caso di qualche lavoro di nuova invenzione e che l’esperienza di qualche congruo tempo abbi comprovato esser artificio di gran ricerca e che porti benefizio all’Arte, ingrandimento al comercio ed utile alla Città, potrà quello che ne sarà stato l’Inventore presentarsi alla Banca dell’Arte, perché coi due terzi de voti abbia a decidere sull’importanza e novità dell’Invenzione medesima, e sortitane l’approvazione, munito di fedi giurate che certifichino l’abbondanza dell’estrazioni, si potrà presentare al Mag.to Presidente per ottener qualche discreto condecente premio, che non potrà però mai passar i ducati 100. E la quantità che gli verrà statuita del premio medesimo dovrà dalla Banca esser ripartita a peso di quei Negozianti che traficassero del nuovo Capo e ciò in uno o più anni”. Figura 2 - Lavorazione di una perla “fiorata” (Ercole Moretti). La “Perfezione dei lavori e l’Inalterabilità dei prez27 3-2011 studies studi 3-2011 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Figura 3 - Vecchi esemplari di perle della Ercole Moretti esposti nel museo della ditta. 28 studies studi zi” erano molto importanti. “Sarà particolare cura e dovere del gastaldo e Banca di star in continua vigilanza perché dagli Operai tutti dell’Arte si finiscano e perfezionino i lavori a quella misura che li desidera la varietà del gusto de Paesi ove hanno a spedire, osservando particolarmente che quelli che sono destinati per la Germania e Ponente siano lavorati con tutta la maggior arte e finezza”. La prima domenica dopo l’elezione, la Banca nominava tanti gruppetti di 3 persone, chiamate revisori, che per un mese dovevano visitare, a turno, “le case e i lavori dove meno si credesse, a vedere se ve ne siano di non tolerabili e degni di castigo e di pena”. Se veniva trovata “roba non commerciabile neppure per il Levante”, doveva essere rimandata a Murano per essere rifusa, e se invece era la canna di cattiva qualità il negoziante la poteva rispedire alla fornace, che avrebbe restituito i soldi o l’avrebbe cambiata con roba buona. Le vecchie tariffe in base alle quali i “Perleri” venivano retribuiti per tutti i loro lavori, che risalivano al 1735, venivano ora cambiate e riportate in un grande foglio allegato al Capitolare17; sono riportate anche le tariffe 1735 “intorno all’impirar delle perle” anche se venivano confermate. Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Scatole, Cassette e altri Invogli minuti” (4 soldi). Ai padroni di fornace muranesi veniva consegnato ogni anno l’elenco dei negozianti e dei loro agenti e questi, quando andavano a comprare la canna, dovevano ricevere un altro Santo, in questo caso verde (che il gastaldo dava gratis), dove il muranese indicava “la Canna e Paste che avrà vendute sì in quantità e peso come in qualità e genere”, la data e il nome del compratore; lo scrivano dei perlai annotava in un libro apposito tutti i dati dei Santi verdi. Se, malgrado tutti i divieti e le complicazioni dei controlli, i soprastanti scoprivano “qualche asporto di robbe colte in contraffazione” lo dovevano denunciare e se queste “robbe” valevano meno di 5 ducati, questi soldi venivano lasciati tutti a loro, altrimenti metà a loro (ma non meno di 5 ducati) e metà alla cassa della Fraterna. Se qualcuno voleva fare una denuncia doveva rivolgersi al gastaldo e veniva ricompensato coi 2/3 della pena pecuniaria inflitta, per chi non voleva essere scoperto c’era una Bocca per le denunce. I negozianti perlai potevano vendere i loro prodotti all’ingrosso (chiunque poteva comprarli, ma doveva rivenderli solo fuori città, “tanto per via di Terra che di Mare”) o al minuto (la vendita era riservata ai “Capi - Mistri Botteghieri Perleri e Margariteri”, che potevano vendere i lavori delle due arti18 e anche “perle rosse e inargentate e generalmente ogni lavoro fatto a Muran che imitasse i lavori dell’Arte”). L’Arte aveva diverse rendite. I negozianti pagavano tasse che non erano fisse, ma venivano stabilite dalla Banca anno per anno “secondo la cognizione e lumi che possono avere della forza di cadauno” e in totale non dovevano essere inferiori a 900 Lire; e poi, come abbiamo visto, pagavano i “Santi dell’Arte”; agli operai, per ogni ducato da 6 lire e 4 soldi con cui erano stipendiati dai negozianti, venivano trattenuti 3 bezzi (cioè un soldo e mezzo). Una parte di queste riscossioni andava in “Tansa e Taglione” da versare alla Milizia da Mar20 e un’altra parte serviva per le “Luminarie”; c’era una categoria particolare, e cioè “quelli che si descrivono per Capi - Maestri per conservare la propria famiglia nell’Arte, ma non la esercitano”, che non godevano della “distribuzione delle candele né del Santo” e per le “Luminarie” pagavano 3 lire e 2 soldi all’anno. Tra le entrate dell’Arte c’erano poi le “benintrade”, di cui s’è detto, e il ricavato dei processi vinti. Assieme alle bollette d’uscita, il negoziante doveva consegnare al compratore anche i “Santi dell’Arte”19: neri per la vendita di “Botte e Casse” (il negoziante se li faceva dare dal gastaldo e costavano un grosso, cioè 1/24 di ducato) e rossi per “Fagotti, Le spese erano dettagliatamente previste. Quelle ordinarie erano: “ai Padri della Vigna per Ospizio e Messe”21, al gastaldo per la spesa della festa del Santo, per l’olio da tener accese le lampade tutto l’anno, per i Santi di carta delle “Luminarie”; per L’operaio andava pagato “in puro ed effettivo contante” e non poteva pretendere più di quanto la tariffa prevedeva, né il negoziante offrirgli di meno, “salva bensì la libertà del contratto per la Manifattura di nuova invenzione per la quale l’Operaio potrà cercare senza legame alcuno di legge il suo maggior vantaggio”. 29 3-2011 studies studi 3-2011 queste c’era anche il costo delle candele consegnate annualmente ai confratelli, che non era fissabile a priori per “l’incostanza del suo prezzo e per la variabilità del numero de morti e de capaci delle luminarie”22. Poi c’erano le spese incontrate negli Atti Civili e nei Processi Criminali, e tante altre, come per esempio “al Pinelli per la stampa dei Santi Neri, Rossi e Verdi”. Nel caso di liti o altre spese straordinarie, se si prevedeva una spesa inferiore a 25 ducati occorreva l’approvazione di Banca e Zonta, altrimenti ci voleva quella del Capitolo Generale; in ogni caso bisognava individuare nuove fonti da cui trarre i finanziamenti. Vediamo per ultime le disposizioni relative alla “Pietà e Carità”, che però gli estensori del Capitolare non consideravano di minore importanza. “Per quello riguarda la Pietà e il Culto del Signore essa Arte è congiunta coll’Arte de Margariteri e si trova convenientemente bene istituita sotto la tutela del Santo suo Protettore S. Antonio Abate”, ma “per quello concerne alla Carità intieramente destituita de sovvegni e sollievi delle persone miserabili”, e quindi veniva istituita “una nuova Fraterna”. “Tutti i contribuenti saranno capaci del soccorso della Fraterna e in conseguenza non solo i Capi Mistri Negozianti e Operai, ma anche le persone tutte delle loro famiglie, sì maschi che femmine capaci di lavorare e che vivono della Professione di Supialume. Esclusi quelli che in rissa volontaria fossero rimasti feriti e quelli che fossero in dispiacere della Giustizia e gli infetti di Morbo Gallico [...]. Le malattie per le quali dovrà essere dispensato il suffragio dovranno essere tali che obblighino l’ammalato a letto”; occorreva certificato medico e, se la malattia era lunga, bisognava rinnovarlo ogni settimana, e se superava i 6 mesi “il sovegno sarà dimezzato”. Tutta la parte amministrativa era curata dal cassiere, lo scrivano e i sindici e, “trattandosi di Opera di carità, dovrà da tutti prestarsi la loro opera e servire gratuitamente, né potrà per questo capo aggravarsi di spesa alcuna la Fraterna, aspettar dovendo la mercede della loro meritoria fatica dalla bontà del Signor Iddio”. 30 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro La busta 41 del Fondo Censori all’Archivio di Stato di Venezia contiene due copie del Capitolare datate 1766 e 1768, praticamente uguali (salvo alcuni omissis) all’originale. L’unica differenza interessante è la mancanza di uno dei capitoli voluti dall’Inquisitore, quello che prevedeva premi nel caso di “qualche lavoro di nuova invenzione”. I due fascicoletti riportano anche alcune modifiche e aggiunte al testo del 1764. La più interessante è una “Terminazione dell’Ill.mo ed Ecc.mo Sig. Polo Querini per regolazione dell’Arte dei Perleri approvata dall’Ecc.mo Senato 20 febbraio 1765 [m. v.]”23. Polo Querini, modificava la più importante regola introdotta dal suo predecessore nella carica di Inquisitore, Sebastiano Molin, quella della netta distinzione tra maestri operai e maestri negozianti. Se un operaio probo e capace non trovava negozianti che gli dessero lavoro poteva rivolgersi alla Banca, ma s’era visto che questa non riusciva “a superare la repugnanza de Negozianti”. Allora venivano modificate le precedenti disposizioni, consentendo che potesse ottenere “il Santo per poter portarsi a Murano e provvedere la canna per proprio conto”. Anche quando un operaio aveva inventato qualcosa di nuovo ma il negoziante non voleva pagarlo adeguatamente, egli poteva rivolgersi al gastaldo e farsi dare un Santo per procurarsi a Murano canna adatta ai nuovi lavori. In ambedue i casi l’operaio poteva vendere direttamente i suoi lavori, ma non “lavorare per conto di Ebrei, Greci, Armeni e Turchi ma solo per mercanti cristiani veneti o nati sudditi”. Un altro paragrafo della “Terminazione” stabiliva che “nel caso che fossero trovati lavori che potessero discreditare l’Arte dovevano farsi d’essi le prove giurate da due de più pratici e migliori di questa professione tratti a sorte; però se venissero estratti due negozianti giudicherebbero con troppo rigore i lavori”, allora i periti dovevano essere tre: due operai e un negoziante. Veniva poi modificata la Tariffa delle retribuzioni degli operai “con qualche minuto accrescimento” e in generale si stabiliva che l’operaio poteva pretendere più di quanto fissato in Tariffa, ma il negoziante non poteva dargli meno. studies studi Allegato “16 settembre 1800. Venezia. Tariffa de prezzi di tutti li generi appartenenti all’Arte de Perleri Indice Tariffa Levante 1763 [in realtà 1764] Rubini Macati n° 1, 2, 3, 4, Olivami e Macati grossi Aggiunta 1800 Levante Aleppo Olivami di ogni sorte Levante Tripoli Rubini Macati di ogni sorte Olivami di ogni sorte Coralli, o sia Corniola, e Tondi schietti Lente grande e piccole Perosini Dorati Olive Tripoli con Venturina Rubin Maccà Tondo, e Oliva Grani a Ponte 12 e 18 Generi Fiorati per Levante Tripoli Tariffa Ponente [Germania, Spagna] 1763 Generi di Tariffa Anno 1763 Aggiunta Tariffa Ponente 1800 Rubini e Agata Macati Macati assortiti Macati di Colori Duri Paste Macate Olivami per Londra Olivami di Agata Bianca Olivami Smalti Teneri e Duri Tondi Rubin per Spagna Colli Tondi Rubin per Londra Colli di Ambra Dura Colli di Colori Duri Colli di Colori Teneri Tondi di Ambra Dura desfilati Tondo Coral o sia Corniola Canetta Coral Olive Mandole Corniola Generi per Spagna Granate per Spagna Rubin e Cristalli per Lisbona Rubini Macati per Costantinopoli Olive Grosse di filli 10 Tondo Rubin e altri Colori teneri Macati di Bianco grossi Rubini per Valachia Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Varie Ramine Macate a Verigola ed Olive e Colli Coronami schietti, lissi e Marmorini Grani Tondi grossi da diamantar Tondi e Oliva Lapislazoro con Venturina Grani Fiorati Fini Coronami assortiti fini Olive bianche a 4 Fogliette Grani Tondi Neri a Ponte 18 e 24 Tondo Bianco a 4 Fogliette a due colori Olive Bianche a 4 Fogliette Turchine Olive Bianche a 4 Fogliette Rubin Olive Rubin di oncie 6 a ritorto Olive Bianche a 4 Fogliette blo Olive Bianche a Foglietta aperta Colli d’Oro assortiti Madre Perla assortita Aghi di vetro Fiorati assortiti Rubin Macato desfilato Tondi per Valachia Olive per Valachia Perle supiate assortite Brilli assortiti”. Ringraziamenti A Gianni Moretti, che mi ha autorizzato a pubblicare alcune fotografie sulle perle a lume del suo libro: G. Moretti, Ercole Moretti. Un secolo di perle veneziane e di prestigiosi manufatti in vetro, Arcari Editore, Treviso 2009. 31 3-2011 studies studi 3-2011 Note: 1 Vedi P. Zecchin, Il Capitolare degli Specchieri del 1764, Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro (RSV) 2 - 2011. 2 ASV, Senato Rettori, filza 311. Favorevoli 77, contrari 3, incerti 2. 3 ASV, Senato Rettori, filza 313. 4 Oltre ai maestri, lavoravano saltuariamente tutti i componenti della famiglia. I maestri erano 150-200. 5 Anche dopo l’approvazione del Capitolare continuò a cercare di impedirne l’attuazione; nell’occasione del rinnovo delle cariche dell’Arte del gennaio 1767 fece in modo vincesse chi voleva lui, ma le elezioni furono dichiarate nulle e Aquabona, per non essere castigato, fuggì (ASV, Senato Rettori, filza 317). 6 ASV, Inquisitorato alle Arti, b.3. Tutti gli atti preparatori alla stesura dei nuovi Capitolari, in particolare di quello dei vetrai, sono in P. Zecchin, Il Capitolare dell’Arte vetraria muranese del ‘700. I Parte. I Documenti. RSV 6 - 2007. 7 ASV, Consiglio dei Dieci, Comuni, b. 1086. Il Consiglio dei Dieci approvava il 13 marzo 1759. 8 ASV, Arti, b. 437, Mariegola dei Suppialume. Il proclama veniva “pubblicato sopra le Scale di S. Marco e Rialto e trasmesso anche ai Rettori di Saraval Cadore Chiozza Muran e Malamocco”. 9 L. Zecchin, Il Capitolare dell’Arte vetraria muranese del 1766, Camera di Commercio di Venezia, Venezia, Sorteni, 1954. È stato ripubblicato in: L. Zecchin, Vetro e vetrai di Murano, Vol. III, Venezia, Arsenale 1990, pp. 231-287. P. Zecchin, Il Capitolare dell’Arte vetraria muranese del ‘700, I parte (RSV 6 - 2007), II parte (RSV 4 - 2008), III parte (RSV 6 - 2008). 10 P. Zecchin, Il Capitolare dell’Arte vetraria muranese del ‘700, I parte, RSV 6 - 2007. 11 Il “folo” era il soffietto con cui si alimentava la fiamma della “lume”, cioè della lucerna alimentata a grasso animale o a olio. 12 L’aria prodotta da un unico mantice veniva indirizzata su più posti di lavoro (“asii”) dotati di “lume”. 13 Il Senato il 31 gennaio 1770 estendeva anche all’Arte vetraria, ai perleri e ai margariteri la norma degli specchieri che vietava di eleggere consanguinei. Sono indicati i seguenti gradi di parentela: padre, figlio, zio, nipote, cugino di primo grado (ASV, Censori, b. 42). 32 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 14 Nel Capitolo Generale dei 27 agosto 1724, “per servar l’arte nostra unico sostento di noi poveri fratelli ”, i perleri stabilivano “che sia espressamente proibito a tutti li Capi - Maestri, figli e vedove e chiunque può lavorare l’arte nostra insegnar la nostra professione a chi non è figlio di Capo - Maestro”. Quattro giorni dopo i Capi del Consiglio dei Dieci approvavano la “parte” (ASV, Arti, b. 437, Mariegola dei Suppialume, c. 96). 15 Erano ducati d’argento. Nel Settecento c’era il “ducato effettivo”, che valeva 8 lire, ma nei conti pubblici il ducato continuò ad avere il valore (soltanto di conto) di 6 lire e 4 soldi. Il modo di conteggiare il ducato si distinse allora in Valuta Piazza (V.P.) e Valuta Corrente (V.C.), però in maniera purtroppo poco chiara. Secondo Nicolò Papadopoli (Le monete di Venezia, Parte III, Venezia 1919) la valuta di piazza aveva al valore di 8 lire, ma in realtà alcuni amministratori (come quello che regolò i conti della busta 386 degli Ufficiali alle Rason Vecchie) la considerarono equivalente a 6:4 lire. Cito un altro esempio: nel 1775 la sede della Scuola degli specchieri ai Gesuiti, dopo la soppressione della Compagnia di Gesù, era passata al Fisco e stava per essere venduta al pubblico incanto; gli specchieri volevano comprarla, ma costava cara, 2325 ducati effettivi equivalenti a 3000 ducati Valore Piazza (ASV, Censori, b. 42). 16 Anche il Capitolare dei Vetrai accenna alla possibilità di lavorare a Murano perle “di mezz’oncia almen di grossezza”. Pensavo che s’intendesse l’oncia come misura di lunghezza (Paolo Zecchin, Il Capitolare dell’Arte vetraria muranese del ‘700, II parte, RSV 4 - 2008), ma ora credo invece sia da interpretare come misura di peso: un’oncia è 1/12 della libbra e quindi (nel caso delle conterie si trattava di libbra sottile) equivale a 25 grammi circa. Non so bene perché i perleri non riuscissero a fare perle grosse: penso che il problema fosse la rottura dovuta al rapido raffreddamento, visto che essi, al contrario dei vetrai, non disponevano di forni di raffeddamento. 17 Il tariffario è interessante per la gran varietà di nomi dei prodotti dei perleri, ma non mi pare chiarissimo. Propongo, in Appendice, l’indice di un tariffario steso nel 1800, che riporta le tariffe 1764 e il loro aggiornamento, e consiglio chi volesse entrare nei dettagli lo studio del documento, che si trova all’Archivio di Stato di Venezia, Arti, b. 437. studies studi Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 18 Nel 1647 era stato convenuto “che i Capimaestri dell’una e dell’altra professione possino reciprocamente tener e vender robbe spettanti all’una e all’altra medesima professione”. Era uno dei paragrafi della “Convenzione di divisione fra li Paternostreri e li Suppialume”; i “Suppialume” erano entrati a far parte della Scuola dei “Paternostreri” nel 1629 e nel 1647 le due attività venivano divise mantenendo però la stessa sede della Scuola, a San Francesco della Vigna (Mariegola dei cristalleri (n. 99) all’Archivio del Museo Correr di Venezia). Il Capitolare stabiliva comunque che i rivenditori margariteri dovevano comperare le perle dai negozianti e non direttamente dagli operai. 19 La “Scrittura che accompagna il Capitolare dei Margariteri” li chiama “Carte che portano incisa l’immagine del Protettore S. Antonio detti Santi, colle quali vengono accompagnate le Bollette d’estrazione” (ASV, Censori, b. 48). L’Arte dei perleri aveva lo stesso patrono e forse i suoi “Santi” erano simili a quelli dei margariteri. 20 Nel 1739 i perleri erano 200 (30 mercanti e 170 operai) e pagavano 72 ducati di tassa e 30 ducati di taglione (ASV, Milizia da Mar, b. 241). 21 Nel 1615 i “Mercanti de Paternostri di vetro et Malgaritine”, riuniti nella Compagnia di Sant’Antonio Abate, si erano accordati con i padri di San Francesco della Vigna per “l’uso del Capitolo che è nel primo claustro della sepoltura [...] e della Capella de S.to Antonio situata nella detta Chiesa” (Cap.CXVII della Mariegola dei cristalleri all’Archivio del Museo Correr di Venezia). 22 Ai Bancali veniva data una candela di cera da una libbra, a tutti gli altri una candela da 4 oncie; il Santo era per tutti di carta. 23 ASV, Censori, b. 41. Capitolare del 1768. Autore: Paolo Zecchin [email protected] 33 3-2011 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011 Attività 2010 della Stazione Sperimentale del Vetro La SSV è stata costituita come Azienda Speciale della CCIAA di Venezia nel giugno 2010 a seguito dell’entrata in vigore del D.L. 31.05.2010 n.78, mantenendo scopi e attività istituzionali definiti con precedenti disposizioni normative. In particolare alla SSV è stato confermato il compito di promuovere con indagini, studi, ricerche, analisi il progresso tecnico dell’industria vetraria nazionale e di curare il perfezionamento del personale tecnico addetto all’industria stessa. Si tratta quindi di competenze non limitate territorialmente che riguardano tutto il settore industriale di riferimento e si estendono alla filiera produttiva, dalle materie prime ai forni e ai processi produttivi, alla certificazione di prodotto e La Stazione Sperimentale del Vetro. 34 processo, alla messa a punto di vetri particolari o per applicazioni speciali. L’attività del 2010 si è pertanto sviluppata sulla base delle direttive impartite dal Consiglio di Amministrazione e confermate dall’Amministratore Unico - Organo Monocratico - della nuova Azienda Speciale, e l’operatività si è uniformata alle disposizioni di legge che regolano tale tipo di imprese. attività 2010 1. Attività di Assistenza L’assistenza tecnica non ha risentito delle vicissitudini istituzionali derivanti dalla soppressione della SSV, Ente Pubblico Economico e della successiva trasformazione in Azienda Speciale della CCIAA di Venezia. Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro In particolare sono stati emessi 4065 Rapporti di Prova, equivalenti a certificati di attestazione di proprietà sia di prodotto (materie prime, contenitori, vetri per edilizia ecc.) che di processo (emissioni ecc.) con un incremento del 2,7% sull’anno precedente. I settori più impegnati sono stati: il laboratorio analisi chimiche, sia per analisi per via umida che in fluorescenza ai raggi X; il laboratorio analisi ottiche; il laboratorio prove meccaniche su vetri per edilizia; il laboratorio analisi ambientali. ENTRATE 2009 % 2010 % Contributi industriali 1194 26,8 1041 23,9 Contributi commerciali 301 6,7 359 8,2 Trasferimenti statali 37 0,8 28 0,6 Contributi enti locali 140 3,2 135 3,1 Ricavi propri 2784 62,5 2796 64,2 TOTALE 4456 COSTI 4359 2009 2010 % Materie prime 117 123 2,9 Servizi 914 1038 24,4 Beni di terzi e varie 26 38 0,9 Personale 2686 2641 62,0 Ammortamenti e variazione stock 280 266 6,3 Oneri diversi di gestione 80 149 3,5 Accantonamenti 100 - TOTALE 4203 4255 35 3-2011 3-2011 attività 2010 RISULTATO 2009 2010 Margine lordo 253 104 Risultato prima delle imposte 263 121 Imposte 202 142 Risultato di esercizio 61 -21 2. Certificazione volontaria e obbligatoria La Stazione ha operato anche nel 2010 come Laboratorio Notificato (Notified Body) dal Governo Italiano alla CE per l’attestato di conformità alla Direttiva Europea 89/106 CPD sui materiali da costruzione che ha reso FATTURATO obbligatoria la Marcatura CE sui vetri per edilizia. Ha operato poi come Organismo di Ispezione e Laboratorio di Prova nell’ambito dello schema di marchio volontario di qualità, sempre sugli stessi prodotti da costruzione, denominato Marchio UNI, cui aderiscono circa 100 aziende. 3. Igiene, sicurezza, ambiente, controllo qualità Su queste linee di assistenza la Stazione ha sviluppato nuovi servizi che sono stati apprezzati dai clienti nazionali, europei ed extraeuropei. In aumento il fatturato per i clienti esteri (+32% sul 2009) che rappresenta il 12% circa del totale. I paesi destinatari sono stati 28 contro i 24 dell’anno precedente e i 20 del 2008. I nuovi servizi hanno riguardato la messa a punto di un protocollo di classificazione del vetro sulla base del Regolamento REACH, l’analisi della frazione respirabile della silice cristallina presso i luoghi di lavoro, il collaudo in cantiere di elementi di edilizia 2009 % 2010 % Assistenza 2203 86,3 2464 92,2 Ricerca 226 8,8 165 6,2 Altre attività 125 4,9 44 1,6 TOTALE 2554 ITALIA 2313 90,6 2355 88,1 FRANCIA 43 1,7 114 4,3 ALTRO UE 145 5,7 123 4,6 EXTRA EUROPA 53 2,0 81 3,0 TOTALE 36 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 2554 2673 2673 attività 2010 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro coperte da riservatezza. Titolatore automatico 809 Titrando Metrohm con auto campionatore a 12 postazioni (814 USB Sample Processor). Microsonda elettronica JEOL con quattro spettrometri a dispersione di lunghezza d’onda. in vetro (parapetti, balaustre), un piano di controllo di produzione quotidiano (materie prime, rottame, prodotto finito) che è stato commissionato da un primario gruppo nazionale, analisi delle materie prime per il calcolo della CO2 che i vari stabilimenti devono sottoporre annualmente alle autorità. 4. Ricerca e Innovazione Industriale L’attività di innovazione si è sviluppata a seguito delle commesse delle aziende vetrarie o collegate all’industria vetraria, prevalentemente nazionali, su temi legati alle esigenze di miglioramento della qualità dei prodotti, I contratti di ricerca hanno viceversa prevalente forma di finanziamento pubblico sia a seguito di bandi di autorità europee, nazionali e regionali, sia per affidamento da parte di società private di attività inerenti ad un progetto sviluppato con fondi pubblici. Di rilievo per il 2008 il progetto Laboratorio di analisi chimiche e chimico-ambientali. 37 3-2011 3-2011 attività 2010 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 5. Collegamento con Istituzioni Nazionali ed Estere Diffrattometro a raggi X Panalytical X’Pert. relativo alla verifica di laboratoe alla sperimentazione industriale di materie prime sostitutive dell’arsenico nelle produzioni di vetro artistico, legato alla futura esclusione dal mercato di tale importante, ma pericolosa sostanza. Un ulteriore progetto finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Life+ sulla vetrificazione scorie e ceneri ha avuto inizio nel 2010 e sarà ultimato nel 2012. Di sicuro sviluppo lo studio e la caratterizzazione di vetri per applicazioni satellitari, di vetri da utilizzare come fertilizzanti, di nuovi colori ecosostenibili, di dispositivi anticontraffazione. L’Associazione di categoria, Assovetro, ha confermato anche nel corso del 2010 l’intenzione di affidare alla Stazione l’approfondimento e lo sviluppo di importanti argomenti tecnici di interesse industriale che hanno poi ripercussioni nell’azione associativa presso le autorità nazionali, locali ed europee. In particolare si sono affrontati temi quali: Emission Trade Scheme -ETS-, Network Italiano Silice -NIS- e accordo NEPSI, progetto CAST dell’Istituto Superiore di Sanità, BREF, contenuto e cessioni di metalli pesanti (in particolare piombo), trattamento a freddo dei contenitori, applicazione del Regolamento Europeo REACH. A fine anno sono stati impostati ulteriori temi che sono oggetto di sviluppi nel corso del 2011, Impatto di sfera d’acciaio su vetro stratificato. Prova antieffrazione/antivandalismo secondo norma UNI EN 356:2002 punto 6.1 (SSV) - Zanta. 38 attività 2010 lavori ISO, CEN, UNI, CNR riguardanti vetri per edilizia, vetri a contatto con alimenti, metalli pesanti, normativa imballaggi, Emission Trading, IPPC/BREF e REACH, anche con la nomina di un funzionario dell’Istituto come componente della Commissione Tecnica dell’European Chemical Agency e come coordinatore di un apposito gruppo di lavoro CPIV. Pressa per resistenze meccaniche a compressione e flessione Galdabini Quasar 600. riguardanti la sospetta pericolosità del boro e l’interazione vino/vetro. Su alcuni degli argomenti trattati con Assovetro è in corso una collaborazione anche con le Associazioni Europee dei Produttori, CPIV e FEVE. Tecnici della Stazione hanno partecipato sistematicamente nelle sedi nazionali ed europee ai Regolare e continua la partecipazione ai gruppi di lavoro all’interno della International Commission on Glass, dell’European Society of Glass e di altri organismi che raggruppano le competenze di laboratori, centri di ricerca e università internazionali per agevolare scambi e confronti. Nel 2010 si è conclusa la prima edizione del Premio Giuseppe Breviari istituito per onorare la memoria del precedente Presidente della Stazione attraverso premi alle migliori tesi di laurea su temi attinenti l’industria del vetro. Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Cromatografia Ionica Dionex ICS 2100 con autocampionatore. Abbiamo ricevuto la conferma dell’accreditamento SINAL, ora ACCREDIA, sulla base della norma UNI EN ISO 17025:2005 a seguito della verifica ispettiva annuale. 6. Personale Al 31.12.2010 erano in servizio 49 unità di personale, di cui 1 a tempo determinato, contro le 48 unità del 2009. L’età media è 39 anni. Nel 2010 non si sono verificati infortuni sul lavoro. a cura del Dr. Antonio Tucci Apparecchiatura per prove d'impatto su vetri di sicurezza. 39 3-2011 Progetto VALIRE (VALorization of Incinerator REsidues) Maggio 2011 NEWSLETTER N. 3 *** SOMMARIO: a) notevole differenza di composizione tra le 1. Scorie ceneri prodotte nei diversi impianti, sono particolarmente evidenti le variazioni di 2. Ceneri concentrazione in ossido di calcio: 35-55% 3. Fusioni sperimentali in peso ed in cloro: 6-16% in peso. 4. Diffusione dei risultati b) In tutti i campioni sono presenti seppur in concentrazione inferiore all’1% ossidi di metalli pesanti come Piombo, Antimonio, Zinco. 1. Scorie c) Seppure in bassa concentrazione (5000- Presso la sede operativa della Sasil a Brusnengo, è 1000 ng/kg) sono presenti composti organici quasi completata la costruzione dell’impianto pilota pericolosi come le diossine PCDD e PCD. per il trattamento delle scorie la cui struttura è il linea d) In tutti i materiali analizzati non è stato con quanto previsto nella fase progettuale, anche rilevato un valore di radioattività superiore al per valore di fondo naturale. quanto riguarda la capacità produttiva dell’impianto che sarà di 5 tonnellate/ora. Il controllo della composizione dei materiali in entrata ed in uscita dall’impianto verrà effettuato 3. Fusioni sperimentali tramite una apparecchiatura in fluorescenza a raggi E’ stata avviata la sperimentazione che prevede la X ed analizzatore al plasma . fusione su scala di laboratorio di miscele vetrificabili 2. Ceneri composte esclusivamente da materiali di scarto in cui sono presenti anche la scoria pesante depurata e E’ stata completata la caratterizzazione chimicofisica selezionata granulometricamente in quantità pari al delle ceneri volanti provenienti da 5 impianti di 35% in peso e la cenere volante con bassa incenerimento di RSU situati nel Nord Italia, i concentrazione in cloro (Cl=6%in peso) in quantità pari principali elementi riscontrati sono i seguenti: al 15% in peso. NEWSLETTER 3/2011 “PROGETTO VALIRE” LIFE+ – pag. 1 di 3 Le fusioni sono state effettuate in forno elettrico Nel settembre 2010 è stato presentato un articolo su: ed in forno a metano a 1370°C per 3 ore, il vetro “New solutions for the valorisation of glassy residues ottenuto è stato quindi colato su piastra metallica producted e sottoposto ad adeguato ciclo di ricottura. Congresso Internazionale del Vetro che si è tenuto a La composizione di questo vetro è compatibile Salvador, Brasile. con quella adottata per la produzione di lana di Il testo della presentazione, accettata e presente negli roccia. Inoltre l’analisi dei fumi emessi durante la atti fusione nel forno a metano ha dato valori inferiori http://www.abividro.org.br/icg2010/bookOfAbstracts/ ai limiti di legge per le polveri, per le emissioni Nel numero 2/2011 (Marzo-Aprile) della Rivista della acide e per le diossine. Stazione Sperimentale del Vetro, organo ufficiale A seguito dei risultati soddisfacenti conseguiti da dell’Istituto, è stato pubblicato l’articolo sia in italiano che test su scala di laboratorio, una volta reperita una l’originale in inglese. quantità sufficiente di cenere volante e di scoria La diffusione della Rivista SSV è a titolo gratuito e dal pesante, verrà effettuato un test di fusione e di 2011 trasmessa via mail: tutti gli interessati possono lavorazione presso un impianto che produce lana farne richiesta al servizio documenzione della Stazione di roccia su scala industriale. Sperimentale del Vetro ([email protected]) del by municipal Congresso, può waste incinerators”, essere al scaricato da: Nel mese di settembre si terrà a Murano un Seminario 4. Diffusione dei risultati Grande attenzione viene posta nello sviluppo del progetto VALIRE alla diffusione delle informazioni e all’aggiornamento sugli stati di avanzamento delle attività. Destinatari della comunicazione sono tutti i soggetti che hanno interesse ai risultati della sperimentazione ed in particolare i produttori di scorie, i potenziali utilizzatori, le autorità nazionali e locali, le università e i centri ricerca sia in Italia che all’estero. Tale azione si sviluppa con costante diffusione degli stadi di avanzamento realizzata attraverso la presente newsletter; con la presentazione e Tecnico riservato agli interessati e alle autorità per la presentezione dei risultati allo scadere della prima parte del progetto. L’appuntamento, originariamente fissato per il mese di luglio, è stato posticipato di due mesi per consentire l’elaborazione e la presentazione degli ultimi risultati delle prove industriali programmate per i mesi di giugno e luglio 2011. In ottobre 2011 verrà presentata un' ulteriore memoria contenente gli stati di avanzamento del progetto al XXVI Convegno dell’A.T.I.V. - Associazione dei Tecnici Italiani del Vetro - che si terrà presso l’Università di Parma nei giorni 24 e 28 ottobre. dell’iniziativa e dei risultati via via raggiunti ai più importanti appuntamenti degli esperti nazionali ed internazionali in scienza e tecnologia del vetro, della valorizzazione dei residui tramite vetrificazione e dell’utilizzo dei materiali così ottenuti. NEWSLETTER 3/2011 “PROGETTO VALIRE” LIFE+ – pag. 2 di 3 Per informazioni sul progetto VALIRE potete contattare: Sig. L. Ramon SASIL S.p.A. Reg. Dosso 13862 Brusnengo (BI) tel.: 015-985261 fax: 015-985980 [email protected] www.sasil-life.com Dr. S. Hreglich Stazione Sperimentale del Vetro Via Briati 10 30141 Murano (VE) tel.: 041-2737011 fax: 041-2737048 [email protected] www.spevetro.it Per ricevere la Newsletter: [email protected] Il progetto VALIRE è co-finanziato dal programma LIFE+ della Comunità Europea NEWSLETTER 3/2011 “PROGETTO VALIRE” LIFE+ – pag. 3 di 3 VALIRE Project (VALorization of Incinerator REsidues) May 2011 NEWSLETTER N. 3 *** SUMMARY: The following results were obtained: a) A noteworthy difference in composition 1. Slags between ashes produced in the different 2. Ashes plants. Calcium oxide variations (35-55%) 3. Experimental fusions 4. Spreading the results were particularly evident in addition to chloride at 6-16% weight. b) All samples contained heavy metal oxides like Lead, Antimony and Zinc, albeit in concentrations lower than 1% 1. Slags At SASIL’s operative site in Brusnengo, the construction of a pilot plant destined for slag treatment has almost been completed. This structure is in line with the criteria outlined in the planning phase, even with regards to the plant’s productive capacity which will equal 5 tons/hour. Inspection of the material’s composition as it enters and exits the c) Though the concentration is low (5000-1000 ng/kg), there are dangerous organic compounds like PCDD and PCD dioxides. d) All of the materials analyzed did not reveal a radio-active value greater than the value of natural floor. 3. Experimental Fusions plant will be carried out using a florescent X-ray device and plasma analyzer. Experiments have been launched that foresee the fusion of vitrifiable mixes on a laboratory scale, 2. Ashes The chemical-physical characterization of flying ashes from 5 RSU incineration plants in Northern Italy was carried out. composed exclusively of waste materials where there are also heavy purified slags that have been selected granular-metrically in a quantity equaling 35% weight and flying ash with a low chloride concentration (Cl=6%weight) in a quantity equaling 15% weight. NEWSLETTER 3/2011 “PROGETTO VALIRE” LIFE+ – pag. 1 di 3 Fusions were carried out in an electric furnace and in In September 2010, the following article was a methane furnace at 1370°C for 3 hours. The glass presented at the International Congress on Glass in obtained was then poured onto a metallic plate and Salvador Brazil: “New solutions for the valorisation of subject to a suitable annealing cycle. This glass glassy residues produced by municipal waste composition is compatible with that adopted for the incinerators”. production of mineral wool. In addition, analysis of The presentation’s text, was accepted and included the fumes emitted during fusion in the methane in the Acts of Congress and it can be downloaded at furnace gave inferior values at the limits of the law http://www.abividro.org.br/icg2010/bookOfAbstracts/ for dusts, acid emissions and dioxides. Issue number 2/2011 (March-April) of the Stazione Following the satisfactory results reached during the Sperimentale del Vetro Magazine, the Institute’s test on a laboratory scale, once a sufficient quantity official publication which published the article in of flying ash and heavy slag were obtained, a fusion Italian and English. and processing test will be carried out at the plant SSV Magazine is a free press and, since 2011, it has that produces mineral wool on an industrial level. been issued via email. Those interested in receiving a copy can write to the Stazione 4. Spreading the results While developing the VALIRE project, great attention is paid to spreading information and providing updates on the activity’s advancements. Notices are sent to all those who have an interest in this experiment’s results, particularly slag producers, potential users, national and local authorities, universities and research centers in Italy and abroad. This action develops thanks to constantly spreading news about the project’s state of advancement, created by means of this newsletter and by presenting the initiative and its results as they are achieved. These important results meetings international experts Technology. Another are provided during featuring national and in Glass Science and element includes the Sperimentale del Vetro’s Center for Documentation ([email protected]). During the month of September, a Technical Seminar reserved for interested parties and authorities will be hosted on the Island of Murano. It will include presentation of results pertaining to the final part of the project’s first phase. This meeting, originally scheduled for July, has been postponed by two months to allow experts to elaborate and present the latest results obtained during industrial tests scheduled to take place in June and July 2011. In October 2011 an additional document containing the project’s state of advancement will be presented at the XXVI ATIV Convention organized by the Association of Italian Glass Technicians, hosted at the University of Parma on October 24 and 28. valorization of residues by means of vitrification and the use of materials obtained. NEWSLETTER 3/2011 “PROGETTO VALIRE” LIFE+ – pag. 2 di 3 For information regarding the VALIRE project: Mr. L. Ramon SASIL S.p.A. Reg. Dosso 13862 Brusnengo (BI) Tel.: 015-985261 Fax: 015-985980 [email protected] www.sasil-life.com Dr. S. Hreglich Stazione Sperimentale del Vetro Via Briati 10 30141 Murano (VE) Tel.: 041-2737011 Fax: 041-2737048 [email protected] www.spevetro.it To receive the Newsletter: [email protected] The VALIRE project is co-funded by the European Community’s LIFE + program. NEWSLETTER 3/2011 “PROGETTO VALIRE” LIFE+ – pag. 3 di 3 3-2011 agenda Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Agenda 2011 Luglio 4-8 Montpellier Francia Third Annual ICG Summer School University of Sheffield, email: [email protected] Université de Montpellier, email: [email protected] PacRim 9, the Ninth International Meeting of Pacific Rim Ceramic Societies, incorporating: AUSTCERAM 2011, the Biennial Meeting of the Australian Ceramic Society and AFPG-9 the Ninth International Conference on Advances in the Fusion and Processing of Glass email: [email protected] - web: www.materialsaustralia.com 10-14 Cairns Australia 22-24 Asheville (NC) USA Sixth Annual Meeting of the American Glass Guild email: [email protected] - web: www.americanglassguild.org 23 Sarrebourg Francia The Seventh European Day of Glassmakers email: [email protected] - web: www.genverre.com Agosto/Settembre 28-2 Zhejiang Province Cina Agosto 21-25 Halifax, Nova Scotia Canada Settembre 4-8 Oxford UK 7-9 York UK 8-10 Deganwy (Wales) UK Ottobre 26-29 Milano Italia VITRUM 2011 email: [email protected] - web: www.vitrum-milano.it 27-28 Parma Italia XXVI Convegno A.T.I.V (Associazione Tecnici Italiani del Vetro): Glass Trend. Environmental Sound and Energy Efficient Glass Products & Production email: [email protected] - web: www.ativ-online.it Novembre 16-19 Milano Italia The International Solar Energy Exhibition 2011 Artenergy Publishing, email: [email protected] 22-23 Istanbul Turchia Glassman Turkey 2011 email: [email protected] - www.glassevents.com 23-25 Jakarta Indonesia Glasstech Asia 2011 email: [email protected] - web: www.glasstechasia.com.sg Luglio 2-6 St. Malo Francia ISNOG 2012 International Symposium on Non-Oxide Glasses and New Optical Glasses email: [email protected] 5-7 Cambridge UK XVIth International Sol-Gel Conference email: [email protected] - web: www.chinasolgel.com/solgel2011 Borate2011 Seventh International Conference on Borate Glasses, Crystals and Melts email: [email protected] Lomonosov 2011 International Conference on the Chemistry of Glasses and Glass Forming Melts web: www.sgt.org 11th Triennial International Conference on the Science and Technology of Adhesion and Adhesives web: www.iom3.org/events/adhesion11 2011 Symposium of the British Society of Scientific Glassblowers email: [email protected] - web: www.bssg.co.uk Agenda 2012 SGT Annual Meeting 2012 web: www.sgt.org Agenda 2013 Luglio 1-5 46 Praga Repubblica Ceca XXIII International Congress on Glass email: [email protected] Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011 ASSEGNAZIONE DEL PREMIO GIUSEPPE BREVIARI per tesi di laurea specialistica su temi scientifici e tecnologici attinenti l’industria del vetro SECONDA EDIZIONE 2009-2010 La Stazione Sperimentale del Vetro ha il piacere di annunciare l’assegnazione del Premio di laurea Giuseppe Breviari al termine della sua seconda edizione. La tesi valutata fra tutte la migliore, cui è assegnato il premio di € 4.000, è quella dell’Ing. Alessandra Garaffa dell’università di Palermo, dal titolo “Indagine teorico-sperimentale per la caratterizzazione meccanica del sistema di incollaggio a freddo”. Ricevono invece il riconoscimento pari ad € 2.000 gli ingegneri Andrea Veronese, Elisabetta Tonella e Piera Mannino. L’iniziativa, rivolta a sostenere ed incentivare lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica applicata all’industria del vetro, ha senza dubbio raggiunto il risultato auspicato: stimolare l’interesse accademico e formativo delle nuove generazioni, fra l’altro da sempre obiettivo istituzionale della Stazione Sperimentale del Vetro. A tal proposito, la Commissione giudicatrice del Premio si complimenta con tutti i partecipanti per la pertinenza, la complessità e la varietà degli argomenti proposti. La premiazione avrà luogo nel corso della Assemblea Annuale dell’Assovetro, Associazione Nazionale Industriali del Vetro, che ha patrocinato l’iniziativa, che si terrà a Capri il prossimo 22 luglio. In quell’occasione l’Ing. Garaffa illustrerà brevemente alla platea i risultati del suo studio. Antonio Tucci 47 3-2011 dal mondo del vetro Gli europei preferiscono il vetro per i benefici che apporta al sapore, alla salute e all’ambiente La preferenza per il vetro si manifesta come componente della tendenza verso uno stile di vita salutare e sostenibile I consumatori preferiscono il vetro come materiale di confezionamento per i cibi e le bevande, secondo la ricerca europea realizzata dalla società di ricerche InSites per FEVE. Il vetro è preferito poiché conserva il gusto dei prodotti, è considerato sicuro e salutare e poiché è riciclabile all’infinito è decisamente amico dell’ambiente; questa preferenza rispecchia il crescente desiderio dei consumatori di uno stile di vita più sostenibile e sano. Commissionato da FEVE (la federazione dei produttori di packaging in vetro), lo studio di InSites ha intervistato 8.000 consumatori in 17 paesi europei sulla loro percezione dei diversi materiali di confezionamento. La ricerca conferma che il 65% dei consumatori preferisce il vetro poiché lo considera il miglior materiale per conservare il sapore, il 63% lo percepisce come il più sicuro per la propria salute, mentre circa la metà lo giudica il più amico dell’ambiente. I consumatori preferiscono inoltre il vetro per “occasioni speciali”, per il prestigio che offre e per la sua proprietà di mantenere freschi più a lungo i prodotti. I risultati della ricerca riflettono fortemente il crescente trend, ovvero il desiderio di condurre uno stile di vita salutare e sostenibile. Questo lo si constata soprattutto nella crescita enorme 48 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro del mercato dei prodotti da coltivazione biologica, nella nuova popolarità del cucinare a casa e del fare conserve domestiche e nella crescente consapevolezza e interesse circa l’origine e gli ingredienti dei prodotti. Abbinato alla consapevolezza per la salute, il tasso di riciclo è aumentato costantemente rispetto alla precedente decade: secondo gli ultimi dati, in Europa si ricicla il 67% del vetro, dato che mostra l’impegno dei consumatori per l’ambiente. In alcuni casi la preferenza dei consumatori per il vetro supera l’effettivo impiego, dimostrando che c’è un’opportunità per i produttori nell’utilizzo del packaging in vetro per soddisfare pienamente i bisogni dei loro consumatori. Mentre il vetro è il materiale di confezionamento più utilizzato nel segmento delle bevande alcoliche, rispecchiando la preferenza dei consumatori, non è così nel caso di altre categorie di prodotti. Sebbene il 39% dei consumatori preferisca acquistare l’acqua in bottiglie di vetro, solo l’11% lo fa abitualmente; simili dati si presentano anche per i succhi di frutta e i soft drink. Per gli yogurt, il latte e i dessert c’è persino una più elevata disparità fra preferenza e utilizzo. In pratica, lo studio rivela che una sostanziale proporzione di consumatori europei sarebbe disposta a pagare di più per pro- dal mondo del vetro dotti confezionati nel vetro, in particolare per latte, yogurt, succhi di frutta e vino. Il vetro per il sapore “Se si guarda a come i consumatori si sono evoluti nella passata decade, non è sorprendente che il vetro riguadagni popolarità”, dice Jonathan Marshall, direttore marketing di O-I Europa, il maggiore produttore mondiale di packaging in vetro. “Se una volta conservanti e additivi erano accettati e l’enfasi era sulla praticità piuttosto che sul gusto, oggi i consumatori cercano prodotti autentici che abbiamo un gusto il più possibile fresco e naturale”. Omogeneo e inerte, il packaging in vetro conserva naturalmente il sapore del suo contenuto senza il bisogno di barriere interne o di rivestimenti, ragione per cui è il materiale di confezionamento preferito da tempo per gli spiriti, il vino e la birra, prodotti per cui il sapore e l’aroma sono tutto. Proteggendo non solo il gusto, la fragranza, ma anche la consistenza del contenuto, il vetro è anche il materiale perfetto per confezionare prodotti freschi realizzati con ingredienti puri e naturali come i succhi di frutta, gli smoothies e le salse a base di pomodoro. La ricerca InSites rivela che la preferenza per il vetro è particolarmente alta quando si tratta di alcune categorie di cibi e bevande, per esempio bevande alcoliche, acqua, succhi, soft drink, prodotti a base di latte. Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011 Il vetro per la salute I consumatori associano la confezione in vetro con benefici per la salute per diverse ragioni. In primo luogo, conserva le “cose buone” come le vitamine - il 50% degli intervistati da InSites crede che il vetro conservi meglio i valori nutrizionali. In secondo luogo, il vetro è percepito come sicuro per la salute dei consumatori, offrendo garanzie in un momento in cui i potenziali rischi per la salute di altri materiali, come il PET, sono dibattuti dagli esperti di salute e riportati dai media. Recentemente la Commissione Europea è intervenuta raccomandando ai genitori di utilizzare biberon in vetro per i neonati. Dimostrando chiaramente le preoccupazioni dei consumatori per la salute, la ricerca indica che la maggior parte dei consumatori europei crede che i materiali di confezionamento usati per cibi e bevande possano causare interazioni chimiche con il contenuto, ma nel caso del vetro questa interazione è considerata la più bassa di tutti i materiali (12%). Realizzato con materie prime naturali, il vetro è testato da oltre 3.000 anni di utilizzo, effettivamente non presenta reazioni chimiche ed è completamente sicuro per la salute dei consumatori. Il vetro per l’ambiente Nella ricerca InSites, circa la metà dei consumatori europei classifica il vetro come il packaging più amico dell’ambiente, e circa l’80% afferma che il vetro 49 3-2011 dal mondo del vetro può essere riciclato nello stesso tipo di packaging o simile senza perdita di qualità, sorpassando tutti gli altri materiali. La ricerca è disponibile nel sito www.feve.org La crescente consapevolezza dei consumatori per i benefici ambientali del vetro è testimoniata dal 48% delle persone che crede che il vetro sia il materiale da confezionamento meno dannoso per l’ambiente, percentuale in rialzo rispetto al 37% della ricerca di due anni fa, mentre la stragrande maggioranza afferma di riciclare il proprio vetro. Presentazione della ricerca InSites La ricerca è stata realizzata nel dicembre 2010, on line, in 17 paesi europei (Austria, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria) dalla società di ricerche InSites Consulting. In ogni paese, circa 500 consumatori, fra i 18 e i 55 anni, hanno completato il questionario on line. I risultati sono rappresentativi del totale della popolazione di ogni paese. È la seconda ricerca realizzata da InSites, la precedente è del 2008. La ricerca mostra che man mano che la consapevolezza per la salute e l’ambiente cresce, il vetro diventa sempre più importante e i consumatori sono propensi a conoscere di più i benefici del vetro. “Friends of Glass”, il forum europeo dedicato ai consumatori e lanciato da FEVE, sta prendendo slancio; il 65% dei rispondenti all’indagine dice di avere un’opinione più positiva del vetro avendone viste le iniziative e il 60% indica di aver intenzione di cambiare i propri comportamenti di acquisto. Jonathan Marshall afferma: “Oggi i consumatori informati vogliono fare scelte che abbiamo un impatto positivo sulla propria salute e su quella dei familiari, così come per il pianeta. Puro e naturale, riciclabile al 100%, il vetro è completamente in sintonia con questa tendenza verso uno stile di vita più salutare e sostenibile. Non sorprende che il 40% dei consumatori raccomandi il packaging in vetro ai propri amici e familiari”. 50 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Presentazione di Friends of Glass Friends of Glass (www.friendsofglass.com) è un forum di consumatori europei che sostengono e promuovono il diritto dei consumatori di poter scegliere liberamente il cibo e le bevande confezionati nel vetro. Il forum riunisce tutti coloro che credono che il vetro sia una scelta chiara per se stessi, le loro famiglie e per l’ambiente. Friends of Glass è stato lanciato nel 2009 da FEVE in relazione alla ricerca commissionata da FEVE a InSites nel 2008, che mostrava che il 74% dei consumatori europei preferisce il packaging in vetro per i propri cibi e bevande. dal mondo del vetro Presentazione di FEVE FEVE è la federazione europea dei produttori dei contenitori in vetro per il packaging e delle stoviglie in vetro. La Federazione rappresenta l’industria dei contenitori in vetro a livello europeo e agisce da forum per esaminare le problematiche comuni. FEVE intrattiene un dialogo con le istituzioni europee, con le agenzie per l’ambiente e altri importanti interlocutori. La Federazione promuove il packaging in vetro e il riciclo del vetro, coordinandosi con le attività dell’industria del vetro a livello nazionale. Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011 Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa agenzia Ad Personam sas Marilde Motta [email protected] www.adpersonam.eu Per un contatto diretto [email protected] tel. +32 (0)2 536 00 82 Presentazione di O-I Owens-Illinois, Inc. (NYSE:OI) è il maggiore produttore al mondo di contenitori in vetro e il partner preferito di molti dei principali produttori di alimenti e bevande a livello globale. Con un fatturato di 6,6 miliardi di dollari USA nel 2010, la società ha sede a Perrysburg in Ohio, Stati Uniti, e impiega oltre 24.000 dipendenti che operano in 81 stabilimenti situati in 21 paesi. O-I offre soluzioni di confezionamento in vetro sostenibili, efficaci e sicure a un mercato globale in crescita. O-I è presente in Italia con 11 stabilimenti e impiega 1850 dipendenti. La produzione annua in Italia è di circa 7 miliardi di contenitori. Informazioni nel sito www.o-i.com 51 3-2011 dal mondo del vetro SentryGlas®: per una nuova dimensione del vetro stratificato Interstrato DuPont™ SentryGlas® e SEFAR® Architecture Vision Neu-Isenburg (Germania): la nuova sede centrale di uno dei maggiori gruppi di moda al mondo presenta una parete in vetro che unisce i vantaggi dell’interstrato DuPont™ SentryGlas® all’innovativo tessuto architettonico SEFAR® Architecture Vision, creando un effetto sorprendente. La facciata dell’edificio di Madrid costituisce la prima applicazione commerciale europea del tessuto Vision con il vetro stratificato. DuPont™ SentryGlas® è stato scelto per il progetto in virtù della sua elevata compatibilità con Vision, oltre che per le ottime proprietà strutturali di resistenza, trasparenza, stabilità sui bordi e performance post-rottura. Nell’insieme, la parete in vetro sembra una scacchiera tridimensionale animata, in totale armonia con l’ambiente circostante: un effetto ottenuto alternando lastre di vetro stratificato chiaro ad altre che contengono SEFAR® Architecture Vision. Il tessuto a rete, rivestito esternamente in Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro alluminio riflettente, cambia continuamente in base alle condizioni atmosferiche. Dall’interno, il tessuto nero consente una vista quasi ottimale del mondo esterno e un’adeguata illuminazione della stanza. “Volevo creare una facciata neutra, astratta, che prendesse vita con le luci e ombre in continuo mutamento a seconda del momento della giornata e della stagione dell’anno”, spiega Rafael de La-Hoz, che ha progettato la facciata. Secondo il noto architetto spagnolo, “il gioco di ombre e riflessi sempre diversi creati dai riquadri scuri dello strato interno inframmezzati da specchi sembrano vibrare sotto i raggi del sole e spegnersi quando non sono più colpiti dalla luce diretta”. Tutte le lastre di vetro stratificato a bordi aperti che formano la parete sono realizzate con l’interstrato SentryGlas®. Ogni lastra misura 3440x1950 mm ed è costituita da due strati di 8 mm di vetro stratificato temprato a basso tenore di ferro con SentryGlas® da 1,52 mm. Le lastre in vetro chiaro sono state prodotte da Vitro Cristalglass, partner di DuPont per la promozione di SentryGlas® in Spagna, mentre quelle con SEFAR® Architecture Vision sono state realizzate da CRICUR per conto di Vitro. La società svizzera Sefar AG consiglia l’uso del suo tessuto architettonico in vetro stratificato con SentryGlas® sulla base dei test completi condotti sull’interstrato DuPont e sul PVB. “SentryGlas® ha ottenuto i risultati migliori di tutti i materiali di stratificazione da noi 52 dal mondo del vetro Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011 provati con SEFAR® Architecture Vision”, conferma Rouven Seidler, Key Account Manager di Sefar AG per l’architettura. “SentryGlas® ha evidenziato prestazioni superiori rispetto al PVB in termini di adesione al tessuto, garantendo una maggiore resistenza all’umidità, una più elevata stabilità termica e una più lunga durata”. Come per molte altre applicazioni architettoniche dell’interstrato di DuPont, la superiore resistenza strutturale di SentryGlas® rispetto al PVB ha consentito una riduzione del peso complessivo delle lastre di vetro stratificato e l’utilizzo di un supporto in acciaio quasi invisibile. Oltre alla resistenza intrinseca, SentryGlas® offre la massima stabilità sui bordi e eccellenti proprietà ottiche. Le lastre a bordi aperti che formano la parete di vetro dell’edificio madrileno sono così in grado di resistere allo scolorimento dei bordi dovuto agli agenti atmosferici. L’interstrato SentryGlas® aumenta inoltre la sicurezza e la resistenza dell’intera struttura, in quanto presenta proprietà post-rottura superiori a quelle del PVB, mantenendo in posizione il vetro in frantumi. Contatto editoriale Europa Birgit Radlinger [email protected] Contatto editoriale Italia bt-media [email protected] 53 3-2011 dal mondo del vetro Seves Glassblock Mattoni di vetro pezzi speciali Con i formati speciali dei mattoni di vetro Seves - i terminali lineare e curvo e i mattoni rettangolare e angolare - è possibile creare pareti divisorie curve per sfruttare al massimo gli spazi, oppure illuminare un angolo buio inserendo una finestra ad angolo decorativa. Ciascun formato speciale è stato disegnato con l’intento di soddisfare specifiche necessità progettuali e di offrire soluzioni di design per l’utilizzo di pareti Il mostro della laguna 54 Forme d’Acqua, con il sostegno delle istituzioni locali e con il coinvolgimento e l’attivo apporto delle realtà creative, professionali e artigianali del territorio, organizza una mostraevento che diventa un momento di riscoperta della ricchezza culturale e ambientale del territorio lagunare e di scoperta e valorizzazione del potenziale umano e imprenditoriale delle persone che lo vivono: architetti, progettisti, artigiani e maestri ve- Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro curve e ad angolo e pareti divisorie a sé stanti. I formati speciali di Seves sono disponibili nelle collezioni Pegasus e Pegasus Metallizzato in varie tinte pastello, e possono essere combinati con i mattoni di vetro classici per creare strutture completamente in vetro oppure per inserire originali disegni decorativi al loro interno. Ufficio Stampa: R+W [email protected] trai si sono lasciati trascinare in una formidabile avventura, alla ricerca di un linguaggio nuovo per far comunicare e interagire due materie antiche e opposte: l’acqua e il vetro. Il risultato è una creatura magica, che nasce dalla leggenda dei luoghi e si concretizza attraverso una sinergia di forze positive e propositive, possibile solo in un luogo speciale come quello in cui viviamo: la Laguna di Venezia. dal mondo del vetro Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011 Il mostro della laguna, dopo l’anteprima a Cavallino Treporti, riemerge nelle acque di Punta della Dogana, nel suo habitat naturale. Dal 5 giugno 2011 è ospite della mostra “Meridiano Acqua, Meridiano Fuoco”, curata dall’artista e poeta milanese Ruggero Maggi, presso i Magazzini del Sale di Venezia. L’opera rimarrà esposta fino alla fine di settembre per poi riapparire alla fine dell’anno nella Cisterna Yerebatan Sarayi di Istanbul. Opera di design dell’architetto Simona Marta Favrin, è una creatura lunga più di 6 metri, composta da uno scheletro in acciaio e un’epidermide di vetro di Murano realizzata dal Maestro Nicola Moretti. Il mostro della laguna è una creatura magica, nata da una leggenda raccontata da Alberto Toso Fei ed esposta, anche in quest’occasione, nel suo ambiente naturale, l’acqua. Caratterizzato da un’innovativa anima tecnologica che si esprime in un cuore di luce pulsante e nel respiro d’acqua, il mostro della laguna è un elemento vivo, imprevedibilmente immobile e irrazionalmente intimidito dalla presenza antropica. Per ulteriori informazioni: Promovetro - Vetro Artistico Murano www.promovetro.com www.ilmostrodellalaguna.it 55 3-2011 dal mondo del vetro L’iniziativa, realizzata con il contributo di ANCI e CoReVe, mira a sensibilizzare i cittadini alla raccolta consapevole del vetro di qualità Il Comune di Venezia presenta “Il vetro non è un rifiuto” Un progetto per incrementare la quantità e migliorare la qualità del vetro raccolto Informare e sensibilizzare alla raccolta responsabile del vetro, materiale ecocompatibile per eccellenza, in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e il Consorzio Recupero Vetro. Questi i contenuti della convenzione che il Comune di Venezia ha sottoscritto nei mesi scorsi nell’ambito dell’Accordo ANCI-CoReVe, che eroga, ai Comuni selezionati, una serie di incentivi per la raccolta differenziata del vetro effettuata con metodi innovativi. L’appuntamento del maggio scorso, presso la Sala di Giunta del Comune di Venezia, dà ufficialmente il via al progetto “Il vetro non è un rifiuto”. Presenti all’incontro l’Assessore all’Ambiente e Città sostenibile Gianfranco Bettin, il Vice Presidente e delegato alle Politiche sui Rifiuti ANCI Filippo Bernocchi, il Presidente CoReVe Giampaolo Caccini, l’Amministratore Delegato Veritas Andrea Razzini e il Direttore della Divisione ambiente e servizi pubblici locali Veritas Renzo Favaretto. Ha partecipato inoltre l’Assessore alle Politiche Ambientali della Provincia di Venezia, Paolo Dalla Vecchia. “È con grande soddisfazione spiega Filippo Bernocchi, Vice Presidente e delegato alle Politiche sui Rifiuti ANCI - che ANCI ha sottoscritto l’accordo con CoReVe per l’implementazione 56 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro di sistemi sempre più virtuosi per la raccolta del vetro. Questa modalità progettuale sta ripagando dell’impegno dimostrato da tutti i soggetti coinvolti nell’accordo. Anche i Comuni hanno mostrato vivo interesse ed entusiasmo verso l’iniziativa: lo testimoniano i progetti presentati che, oltre a introdurre elementi di novità nei sistemi di gestione e recupero dei rifiuti in vetro, puntano a coinvolgere l’intera cittadinanza in questi processi virtuosi. Siamo particolarmente entusiasti del progetto che viene presentato oggi in collaborazione con il Comune di Venezia: questa città, infatti, rinomata per la sua arte vetraria, una tradizione millenaria che l’ha resa famosa a livello mondiale, è indissolubilmente legata al vetro ed è pertanto ben consapevole dei vantaggi, economici e ambientali, che il suo recupero comporta”. Le convenzioni sottoscritte tra ANCI, CoReVe e i Comuni prevedono l’erogazione di un incentivo economico per lo sviluppo dei sistemi di raccolta, destinato a iniziative, studi, ricerche e progetti per migliorare il riciclaggio e il recupero dei rifiuti da imballaggi in vetro. Nel caso dei progetti avviati sul territorio, il proposito di ANCI e CoReVe, supportati nelle loro attività da Ancitel Energia e Ambiente, è di dare nuovo impulso alla raccolta differenziata del vetro, informando e sensibilizzando l’utenza alla raccolta consapevole del vetro. “Siamo molto contenti di questa convenzione che, ancora una volta, dimostra quanto sia im- dal mondo del vetro portante lavorare in stretta sinergia con i Comuni e le Aziende per poter effettuare una raccolta del vetro di qualità”, afferma Giampaolo Caccini, Presidente CoReVe. “Progetti che mirino a sviluppare un’informazione puntuale e coordinata tra i vari soggetti (amministrazione, CoReVe, ANCI) sono, insieme a una buona organizzazione e gestione del servizio, la chiave di volta per arrivare efficacemente ai cittadini. CoReVe già da quest’anno ha incrementato i propri sforzi con una campagna di comunicazione specifica, ‘C’è Vetro e Vetro’, rivolta sia alla popolazione sia alle amministrazioni. Recenti ricerche demoscopiche hanno infatti dimostrato che anche le amministrazioni locali e le aziende ci richiedono un sempre maggiore supporto informativo”. “Grazie alla convenzione siglata con ANCI e CoReVe, la città di Venezia beneficerà di un importante contributo economico finalizzato al proseguimento delle attività di raccolta del vetro”, aggiunge Andrea Razzini, Amministratore Delegato del Gruppo Veritas. “Il nostro progetto, che prevede la consegna di contenitori dedicati alla raccolta del vetro presso le utenze non domestiche sul territorio della terraferma del Comune di Venezia, è una scelta coerente con la filosofia della nostra azienda. Riteniamo infatti che la raccolta monomateriale presso le utenze non domestiche costituisca un servizio in grado di garantire una migliore qualità del vetro recuperato. Un sistema più efficiente e razionale consentirà inoltre un abbattimento dei costi Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011 di selezione dell’impianto finale e un più puntuale controllo dei flussi dei rifiuti, con benefici per l’intera collettività”. In conclusione, l’Assessore all’Ambiente e Città sostenibile Gianfranco Bettin conferma che “l’obiettivo che la città di Venezia si è posto è quello di ridurre a monte l’entità dei rifiuti raccolti, migliorandone la qualità, nella convinzione che i rifiuti, e nello specifico quelli in vetro, sono una risorsa. Per questo l’Amministrazione ha aderito con entusiasmo al progetto nato nell’ambito dell’Accordo ANCI-CoReVe. Questa iniziativa si concilia anche con l’approccio adottato dalle industrie del territorio, che concordano sulla necessità di creare un vero e proprio ‘eco-distretto del riciclo’. Ora il progetto sarà avviato sulla terraferma veneziana, ma una volta consolidato il sistema il nostro proposito è quello ampliare l’area interessata, coinvolgendo un maggior numero di utenze”. Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa Ancitel Energia e Ambiente Laura Sprea [email protected] 57 3-2011 dal mondo del vetro Importante anniversario nel mondo del vetro Il gruppo Fenzi festeggia 70 anni di attività 58 “Il miglior modo per celebrare questa ricorrenza è sicuramente guardare al futuro con la stessa determinazione che ci ha portato in questi anni a creare prodotti innovativi e di alta qualità” così Alessandro Fenzi, Amministratore Delegato del gruppo, conferma la linea strategica dell’azienda: elevati standard di qualità per la selezione delle materie prime, investimenti in ricerca per lo sviluppo tecnologico dei prodotti, massima sicurezza in tutte le fasi del processo produttivo, assistenza continua per i clienti in tutto il mondo. Fin dall’inizio delle attività, il gruppo ha scelto di operare in un settore ad elevata specializzazione, quello della chimica per la seconda lavorazione del vetro piano, in cui ora è riconosciuto leader mondiale. La focalizzazione su un comparto così specifico ha permesso all’azienda di sviluppare conoscenze, abilità operative e capacità tecnologiche indispensabili per diventare un punto di riferimento importante per tutti gli operatori del settore. Grazie a questo knowhow accumulato in 70 anni di specializzazione nel comparto delle vernici per specchi, dei sigillanti per vetrocamera e delle vernici decorative, il gruppo riesce oggi ad anticipare le esigenze del mercato. Inoltre, operare a stretto contatto con i clienti è da sempre un importante punto di forza per l’azienda ed è proprio da qui che nasce parte della grande capacità di innovazione del gruppo: cogliere le future necessità della clientela e trasformarle in prodotti più avanzati e funzionali. Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro Alta qualità delle materie prime, processi di produzione studiati fin nei minimi dettagli e un’attenzione particolare per i servizi al cliente hanno portato il gruppo ad essere l’interlocutore primario per l’industria del vetro internazionale. Caratteristiche che ne fanno un partner affidabile capace di conquistare la completa fiducia del mondo del vetro. Il gruppo può contare su una capillare presenza internazionale costruita negli anni nei 5 continenti: “Per chi come noi ha scelto un settore di mercato altamente specializzato, la copertura dei mercati globali è una necessità imprescindibile” conferma Alessandro Fenzi. La strategia del gruppo per i prossimi anni punta infatti a rafforzare ulteriormente la presenza all’estero, soprattutto in quei mercati con forti potenzialità di crescita. Cina e Russia ne sono un esempio immediato: lo scorso anno il gruppo ha festeggiato il 30° anno di presenza nel continente asiatico e ha inaugurato un nuovo stabilimento produttivo in Russia; in entrambi questi stabilimenti sono previsti ulteriori ampliamenti di produzione. La lungimiranza nell’intuire le potenzialità di questi mercati è stata e continua ad essere premiata in termini di successo commerciale e produttivo. Negli anni Ottanta, parallelamente all’espansione in America del Nord e del Sud e in Australia, l’azienda inizia ad esportare le vernici per specchi Duralux anche in Oriente, soprattutto in Cina, focalizzandosi prima sul- dal mondo del vetro le grandi città come Pechino e Shanghai e poi seguendo il rapido evolversi dei processi di industrializzazione anche nelle aree periferiche. Il graduale aumento della copertura distributiva e la fitta rete di relazioni create sul territorio porta nel 2006 alla nascita di Fenzi China Paints and Sealants Company Limited. “Un notevole impegno manageriale e accorte strategie relazionali ci hanno permesso di superare le inevitabili barriere che separano le realtà industriali e le tradizioni occidentali da quelle orientali, coniugando il nostro know-how con l’impiego di personale e maestranze locali - commenta Alessandro Fenzi - Ogni nazione ha la sua realtà e non sarebbe corretto, né strategico, pretendere di implementare il modello italiano in modo aprioristico in altre culture: per comprendere e soddisfare le necessità, le diversità, le esigenze specifiche della clientela, in Cina come in tutto il resto del mondo, bisogna mettere in campo la dovuta flessibilità”. Ottimi continuano ad essere i risultati delle vernici per specchi Duralux, anche grazie alla crescita costante del mercato interno dell’arredamento che si affianca all’export storicamente molto forte. Stesso trend positivo anche per le vernici vetrificabili Tempver, di recente inserite nel programma produttivo dello stabilimento in Cina. Ma la vera scommessa per l’anno in corso è di produrre in loco sigillanti altamente performanti: iniziata a ottobre 2010, la produzione in Cina di Butyl- ver, il sigillante a base di poliisobutilene indicato per la prima sigillatura di vetrate isolanti, è infatti in crescita. La Cina sta dimostrando un aumento della sensibilità nei confronti del contenimento delle emissioni di anidride carbonica e, quindi, dei nuovi standard in termini di risparmio energetico, isolamento termico e acustico. Una tendenza che per il gruppo disegna un futuro ricco di potenzialità. Le vetrate isolanti di qualità diventeranno un elemento indispensabile per la riduzione dei consumi e, oggi più che mai, la qualità della produzione Fenzi inizia ad essere riconosciuta e, soprattutto, ricercata. Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011 Chromatech Ultra Un altro caso esemplare per capire la capacità strategica del gruppo è quello degli stabilimenti OOO Fenzi e OOO AluPro a Lipetsk, a circa 500 km da Mosca. Sono queste le uniche aziende italiane del settore ad avere uno stabilimento produttivo in loco, già a pieno regime dopo poco più di due anni dall’inizio dei lavori. Fenzi ha iniziato nel 1998 ad esportare nella Federazione Russa prodotti per il 59 3-2011 dal mondo del vetro vetro isolante, intuendone subito le potenzialità di crescita. Passo dopo passo, il gruppo è diventato leader del mercato sia nei sigillanti polisolfurici che nei profili di alluminio. Da qui l’esigenza di un investimento produttivo in loco per mantenere nel tempo la quota di mercato. Aquaglass Thiover “Non è stato semplice trovare la location giusta e portare a termine il progetto. Abbiamo però fatto tesoro della nostra esperienza e siamo riusciti a far partire delle fabbriche allo stato dell’arte. Per certi versi le nostre fabbriche russe sono le più innovative del gruppo” spiega Alessandro Fenzi. Alu-Pro produce quasi a piena capacità da settembre 2010 e sta già pianificando una prossima espansione. Fenzi è invece partita a febbraio 2010 e conta di essere a massimo regime entro l’estate. L’aspetto che ha dato la Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro maggiore soddisfazione al gruppo è stato però il raggiungimento immediato di un’altissima qualità nella produzione russa. “Siamo riusciti dal primo giorno a consegnare ai clienti russi prodotti della stessa qualità a cui li avevamo abituati con le forniture provenienti dai nostri stabilimenti in Europa Occidentale” conferma Alessandro Fenzi. La forte presenza sul mercato internazionale è inoltre rafforzata come noto dal network Glass Alliance. Fenzi, Alu-Pro e Rolltech, le tre aziende al centro dell’organizzazione, riescono a mettere a disposizione dei propri clienti tutto il necessario in ogni momento, in ogni angolo del mondo. Il network Glass Alliance può contare su oltre 500 dipendenti, dislocati in 9 stabilimenti, centri produttivi e poli commerciali delle tre aziende in tutti i continenti. La copertura è pressoché totale, e questo spiega perché la maggioranza dei fabbricanti di vetrate isolanti nel mondo utilizza con continuità tra i componenti almeno uno dei prodotti distribuiti da Glass Alliance. I prodotti Il Gruppo ha tre principali business units: Vernici per specchi La gamma di vernici per specchi Duralux, primo prodotto lanciato sul mercato nel 1941, è ora realizzato e distribuito in tutto il mondo. La gamma Duralux copre tutte le esigenze, da quelle più tradizionali a quelle 60 dal mondo del vetro delle sofisticate tecnologie “copper free” e zero lead; proprio per questo la maggior parte degli specchi al mondo è prodotta utilizzando le vernici anticorrosive Duralux. La ricerca per lo sviluppo di questo prodotto si è rivolta anche verso altri campi di applicazione, puntando con ottimi risultati al mondo della green economy. Fenzi ha messo a punto Duralux Solar Coatings, una nuova gamma di vernici per specchi solari, studiata per rispondere ai più elevati standard di durata e resistenza ad uso dei più avanzati impianti solari termici. Prodotti per vetro isolante La più importante divisione del gruppo in termini di volume è quella dei sigillanti per il warm edge e per vetri isolanti a bassissima dispersione termica. Ne è un esempio la gamma di sigillanti polisulfurici bi-componenti Thiover completamente esente da solvente e da altri ingredienti nocivi, con eccellenti proprietà meccaniche e bassissima permeabilità ad acqua e gas, perfetta aderenza e resistenza all’usura. Queste eccellenti proprietà ne hanno fatto il sigillante più venduto al mondo. Perfetti per i vetri isolanti sono anche i profili di ultima generazione Chromatech, ideati da Rolltech, partner di Alu-Pro e Fenzi nel network Glass Alliance. Entrambe le linee Chromatech Ultra e Chromatech Plus offrono ottime performance in termini di stabilità, resistenza e contenimento della dispersione termica. Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011 Duralux Solar Coatings Vernici decorative per il vetro Fenzi produce le vernici vetrificabili Tempver, ideali per la serigrafia, la smaltatura e la satinatura del vetro. Le differenti gamme di vernici Tempver sono uno strumento importante e affidabile, capace di unire versatilità costruttiva e forte impatto visivo. Oltre ai trasformatori di vetro specializzati nella decorazione e particolarmente attenti alla tutela dell’ambiente, Fenzi offre soluzioni innovative per l’arredamento di uffici e abitazioni, di bagni e cucine: le vernici Aquaglass - vernici monocomponenti a base acqua appartenenti alla gamma Decover - permettono di abbinare l’estrema versatilità caratteristica dell’intera gamma di vernici Decover con l’ecocompatibilità dell’acqua come elemento di base. Per ulteriori informazioni: Web site: www.fenzigroup.com Ufficio Stampa Il Filo Rosso Solera & Associati Francesca Solera tel. +39 02 29523341 [email protected] www.ilfilorossonline.it 61 3-2011 dal mondo del vetro Inaugurazione 8 luglio 2011 Bressagio - Murano In occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, il Consorzio Promovetro Murano sta realizzando una nuova opera corale, con elementi in vetro, al fine di celebrare i valori di identità e unità nazionale, attraverso una delle tradizioni di artigianato artistico e culturale italiano più importanti: il vetro di Murano. GIARDINO ITALIA rientra nel più ampio progetto “Italia e Museo del Vetro di Murano: 150 Anni di Storia” curato in collaborazione con il Museo del Vetro - Fondazione Musei Civici Veneziani che ha ottenuto l’autorizzazione all’utilizzo del logo ufficiale del 150° anniversario dell’Unità d’Italia concesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’istallazione denominata GIARDINO ITALIA, nata da 62 Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro un progetto dell’Arch. Simona M. Favrin, sarà costituita da 150 steli di fiori, realizzati mediante un gambo di metallo, alla cui sommità saranno fissati, con appropriati sistemi di aggancio, gli elementi decorativi in vetro realizzati dalle aziende aderenti al Consorzio Promovetro Murano, concessionarie del marchio Vetro Artistico® Murano. Tutte le opere in vetro avranno un’ispirazione floreale: fiori, foglie, uccelli, farfalle, nei colori del tricolore, bianco rosso e verde. Una base, anch’essa in metallo, assicurerà la stabilità degli elementi, che avranno un’altezza variabile. Tutti gli oggetti in vetro inoltre saranno contraddistinti dal marchio regionale Vetro Artistico® Murano, l’unico marchio riconosciuto legalmente che identifica la produzione originale dal mondo del vetro Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 3-2011 muranese. Ogni oggetto, prodotto con la creatività e le tecniche che distinguono i maestri vetrai muranesi, è pertanto ispirato al mondo della natura e realizzato con diverse tipologie di lavorazione del vetro; dalla lavorazione in fornace alla vetrofusione, all’argentatura degli specchi. GIARDINO ITALIA verrà collocato in uno spazio esterno, in zona Bressagio, nell’isola di Murano, Venezia; sarà inaugurato il giorno 8 luglio alle ore 11.00 e rimarrà visibile al pubblico liberamente fino a fine anno. Ma la grande innovazione dell’installazione sarà rappresentata dal suo sistema di illuminazione. Un impianto fotovoltaico a led luminosi si caricherà nelle ore diurne per permettere l’illuminazione puntuale e autonoma dei singoli elementi floreali nelle ore serali. Per la prima volta quindi Consorzio Promovetro si avvicina al mondo delle energie verdi e rinnovabili, ideando un’installazione che sarà energeticamente autonoma e di conseguenza ecosostenibile. “Un progetto non solo dal grande valore artistico, ma anche innovativo dal punto di vista dell’eco sostenibilità” dice il presidente del Consorzio Promovetro Gianfranco Albertini. “Nell’anno del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, abbiamo voluto, con GIARDINO ITALIA, realizzare un’opera che dia un segnale non solo indirizzato a celebrare una tradizione storica come quella del vetro di Murano, ma anche di apertura verso il futuro e di buon auspicio per le generazioni che verranno. Il vetro di Murano, nella sua tradizione millenaria legata alla storia stessa di Venezia, occupa meritatamente un posto tra le eccellenze produttive del made in Italy ed è, in quanto tale, messaggero della più alta tradizione artigianale e artistica italiana nel mondo”. Per ulteriori informazioni: Consorzio Promovetro Murano [email protected] www.promovetro.com www.muranoglass.com A GIARDINO ITALIA hanno collaborato in particolare le seguenti aziende: Eugenio Ferro 1929, Ferro Murano, Formia International, Futura T&B, La Fornasotta, Ongaro e Fuga, Ragazzi & C., Sas Di Pi, Seguso Gianni, Signoretto Lampadari, Vetreria Artistica Gambaro e Poggi, Vetreria La Fenice, Zanetti Murano. Per la struttura metallica: Somfer; per l’impianto fotovoltaico: F.lli Ballarin; per l’impianto elettrico: Nova System; per l’allestimento e supporto tecnico: Forme d’Acqua. Un ringraziamento infine alla Cassa di Risparmio di Venezia e alla Trattoria “Busa alla Torre” da Lele. 63 3-2011 dal mondo del vetro Milano ospiterà dal 26 al 29 ottobre 2011 la XVII edizione del Salone biennale internazionale specializzato delle macchine, attrezzature ed impianti del vetro piano e cavo; del vetro e dei prodotti trasformati per l’industria. VITRUM 2011 Appuntamento atteso da operatori del settore e buyer internazionali, Vitrum 2011 darà modo ai più importanti protagonisti del mondo del vetro di presentare prodotti all’avanguardia, messi a punto per rispondere alle nuove esigenze di un mercato sempre in evoluzione. Evento internazionale che porta a Milano migliaia di ospiti stranieri, Vitrum si è sempre confermata una manifestazione ricca di contatti preziosi per le aziende del settore e di ottime opportunità di business, registrando negli anni un costante incremento di visitatori ed espositori. Anche nel difficile 2009, Vitrum, in controtendenza rispetto al panorama fieristico internazionale, ha registrato rispetto alla precedente edizione del 2007 un significativo aumento di visitatori esteri (+3,68%), provenienti da oltre 100 paesi. Per ulteriori infomazioni: Ufficio Stampa Il Filo Rosso Solera & Associati www.ilfilorossonline.it Francesca Solera [email protected] Nuna Paduano [email protected] 64 Cresce quindi l’attesa per la prossima edizione del Salone, che avrà luogo nel polo fieristico milanese di Fiera Milano a Rho. Cuore pulsante della prossima edizione di Vitrum saranno le più recenti innovazioni tecnologiche nell’ampio ventaglio di applicazioni del vetro piano: le sofisticate tecnologie studiate dalle aziende del settore per le Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro applicazioni più tradizionali (vetro industriale, vetro per l’edilizia, vetro per l’arredamento) e per quelle più innovative, come lo sfruttamento dell’energia solare. Un’intera area - Vitrum Hollow Glass - sarà dedicata a vetro da tavola, bottiglie, vetri speciali per uso farmaceutico e tecnico, prodotti all’avanguardia per rispondere ad elevati standard di sicurezza e di igiene. Grande attenzione poi per le tecnologie volte al risparmio energetico e allo sfruttamento delle energie rinnovabili nella sezione Vitrum Energia, un vero e proprio percorso tra le proposte più innovative per dare risalto al vetro come protagonista fondamentale della green economy. Tra le principali novità di questa edizione del Salone spicca il Vitrum Gourmet Festival, un appuntamento speciale legato all’alta cucina italiana, un’occasione unica per conoscere nei quattro giorni di fiera l’arte culinaria made in Italy attraverso il talento di quattro grandi maestri. Con la registrazione on-line da quest’anno è ancora più semplice visitare Vitrum 2011. Basterà compilare il breve modulo di iscrizione direttamente sul sito www.vitrum-milano.it e si otterrà via email la conferma dell’accredito e uno speciale codice a barre con cui ritirare in fiera presso la biglietteria la tessera di accesso personalizzata. L’ingresso a Vitrum, da sempre gratuito, sarà in questo modo più facile e veloce.