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ANNO XXXIV / N. 8-9 / AGOSTO SETTEMBRE 2003 / SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 45% - ART. 2 COMMA 20/b LEGGE 662/96 - FILIALE DI CAGLIARI (TASSA RISCOSSA - TAXE PERÇUE) POSTE ITALIANE TARIFFA PAGATA DCO/DCCentrale/D.E./3139/02 DEL 25.03.2002 Mensile della Regione Sardegna per gli emigrati AMBIENTE ANCHE L'ESERCITO PER COMBATTERE GLI INCENDIARI POLITICA FIDUCIA ALLA GIUNTA MASALA EVITATO LO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE EMIGRAZIONE EMIGRAZIONE MOBILITAZIONE DEI SARDI NEL MONDO CONTRO LE SCORIE NUCLEARI DECOLLANO LE INIZIATIVE PER I SARDI D'ARGENTINA EMIGRAZIONE GEMELLAGGIO MINERARIO TRA OBERHAUSEN IGLESIAS E CARBONIA DALLA CONSULTA UN FORTE RICHIAMO ALLE ISTITUZIONI CELEBRATA A MANDAS LA GIORNATA DELLE MIGRAZIONI IL MESSAGGERO SARDO 3 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 avessero bisogno, finora abbiamo più di 500 brani musicali sardi tra balli e canti a tenores. Elvira Lecca Chiede aiuto per riportare salma madre in Sardegna Caro Messaggero Sardo, sono figlio di sardi, precisamente di Alghero. Cinque anni orsono ho perso mia madre Anna Ballone. Sono figlio unico e mio padre Jose Pirisi di 84 anni mi ha chiesto di realizzare la promessa di riportare i resti mortali di mamma nella sua terra natale. Data la situazione argentina e personale non posso sostenere l’onere. Vi chiedo se esiste qualche forma concreta di aiuto per questo caso. Faccio presente che non ho la cittadinanza italiana. Salvador Antonio Pirisi Caro Pirisi, comprendiamo la sua situazione e per venirle incontro pubblichiamo la sua richiesta. Speriamo che possa ricevere al più presto l’aiuto che desidera. Cordialità. Cambia indirizzo emigrato in Messico Caro Messaggero Sardo, vi ringrazio delle notizie sulla cara Sardegna. Non mi considero un emigrato, ma un avventuriero che ha trovato fortuna nel Messico: amore, famiglia e lavoro. Sono però sempre rimasto un sardo “di cuore”. Sono nato a Giba (Cagliari). Vi invio il mio nuovo indirizzo perché possiate inviarmi il giornale. Giampaolo Atzori Pino 32. Colonia Florida Delegacion Alvaro Obregòn 01030 Mexico (Districo Federal) Caro Atzori, siamo contenti di continuarlo ad avere tra i nostri affezionati lettori. Auguri. Nuovo abbonato cerca casa in affitto ma non dice dove Caro Messaggero Sardo, mi piacerebbe ricevere il giornale. Sono figlio di Dario Medda, emigrato in Francia. Mi piace molto la bellissima Sardegna e mi vorrei trasferire nell’isola. Vorrei un aiuto per trovare una casa in affitto. Juon Medda Rue la Fusion (c/o Milius) 1940 Martigny Caro Medda, le invieremo al più presto il giornale. In Sardegna non è difficile trovare una casa in affitto. Esistono anche giornali con inserti gratuiti. Deve però ovviamente decidere dove andare. Nella lettera non lo ha precisato. Cordiali saluti. Vende o permuta appartamento a Porto Torres Caro Messaggero Sardo, vi prego di pubblicare sul giornale l’annuncio di vendita di un appartamento a Porto Torres. Sono una socia del Circolo “Su Nuraghe” di Biella e desidero ricevere il giornale. Vendo appartamento al quarto piano con ascensore, riscaldamento autonomo, 2 camere, salone con angolo cottura, bagno, 2 balconi, uno dei quali con vista sul mare. Sono disposta anche ad uno scambio, per pari valore, con appartamento o casa a Biella o dintorni. Telefo- Via Guasco, 65 15100 Alessandria tel. 0131-260861 conduttrice di Sardegna Mio Primo Amore Trasmissione di folclore sardo Radio BBSI Alessandria FM 99,600 e 101,400 Corso Acqui, 39 - 15100 Alessandria Tel. 0131-342111/ 12 www.radiobbsi.it [email protected] nare al 333-2226711. Maria Teresa Bullegas Via Ivrea, 50 - 13900 Biella Cara Lecca, la ringraziamo a nome dei numerosi emigrati che richiedono di poter disporre dei brani musicali. Siamo certi che i sardi non mancheranno di rivolgersi a lei e alla trasmissione che conduce da Alessandria. Auguri di buon lavoro. Cara Bullegas, l’abbiamo accontentata. Auguri. Pastore di Orune racconta incontro con pianta Serpentara Chiede notizie su assistenza per anziana madre Caro Messaggero Sardo, ho letto con molto interesse l’articolo pubblicato a pagina 19 del giornale del mese di maggio dove si parla della scoperta dell’erba “Serpentari”, la pianta intelligente che per assicurarsi la riproduzione attira le mosche emanando un odore sgradevole. Non ho potuto evitare di ripensare alla mia esperienza con questa pianta. Sono nato a Orune, ma per lavoro, come garzone pastore ho soggiornato nel territorio di Ghilanza, tra Fordongianus, Paulilatino, Ula Tirso e Buschi. Era il gennaio del 1965 e l’ovile si trovava a poche centinaia di metri dalla strada. Avevamo separato (irmamadu) gli agnelli dalle madri, secondo l’antica legge del pastore, e avevamo chiuso questi ultimi in una tanca (passiale) non pascolata (innoda), un po’ distante affinché né i piccoli né le madri sentissero i belati (sos mellos). Dormivo con gli agnelli, per i quali avevo costruito un recinto. Avevo aggiunto una capanna per me, costruita in pietra nella parte bassa e coperta (cucuzada) con “lastre” di sughero. Era inverno e il freddo era pungente, accendevo il fuoco all’ingresso e dormivo ai suoi piedi (a pedes a foccu). Ricordo che dopo una settimana, l’aria all’interno della capanna diventò irrespirabile. La zona era invasa da conigli selvatici e pensai che quell’odore sgradevole fosse dovuto a qualche animale morto. Anche se era inverno, di giorno con il sole la temperatura aumentava notevolmente facendo confluire nella zona numerose mosche, lucide e bluastre, che mi erano familiari perché del tutto simili a quelle che confluivano quando macellavo qualche animale. Il tanfo era così forte che di notte non si respirava. Neanche le frasche di mirto e artemisia, che avevo messo a terra come materasso (a isterrimenta) riuscivano con il loro profumo a superare il fetore. Decisi di dormire all’ombra di un secolare olivastro coperto con il mantello d’orbace (dae su saccu). Fui svegliato dai belati degli agnelli che avevano fame e volevano uscire dal recinto per brucare la tenera erba. Avevo fame anch’io. Finita la colazione (irmuzare) fuori dalla capanna (pinzetta) buttai giù un pezzo di muro costruito un paio di settimane prima. Non trovai carcasse di animali ma una specie di tubero grigiastro pallido per mancanza di luce. Levai anche la radice con una zappetta, sen- Caro Messaggero Sardo, gradirei avere delle informazioni sui programmi di assistenza agli anziani in Sardegna. Sono un emigrato sardo negli Stati Uniti. Mia madre che ha superato gli 80 anni vive in Sardegna. Tra gli acciacchi di artrite e vari disturbi, ultimamente ha subito due interventi chirurgici. Uno per un’ernia ombelicale che forse dovrà essere rifatta e due operazioni al cuore per il pacemaker. Questa donna non è più in grado di accudire a se stessa ed avrebbe bisogno di aiuto. Mia madre mi ha riferito che in Sardegna esiste questo tipo di assistenza socio-sanitaria ma che da tre anni sta provando ad ottenerla senza conseguire risultati. Mi ha detto inoltre che alcune persone più giovani di lei, in grado di guidare l’automobile, hanno ottenuto l’assistenza. E mai possibile? Mi potreste dire quale ente si occupa di questo genere di assistenza? Nick Porcu [email protected] Caro Porcu, per avere informazioni dettagliate e sapere se le condizioni di sua madre, come sembra, richiedono l’assistenza socio-sanitaria deve rivolgersi all’apposito Ufficio del Comune in cui risiede. Un’altra strada è quella dell’Azienda Sanitaria del luogo per un’eventuale richiesta di riconoscimento di invalidità civile. Dalla ASL verrà quindi inoltrata la pratica alla Prefettura e, dopo gli accertamenti di rito, all’INPS per l’eventuale pensione. Tutto è possibile, ma ci sembra strano che persone autosufficienti abbiano ottenuto addirittura l’assistenza domiciliare! Buone cose. A disposizione Ave Maria di Maria Carta e diversi brani “In limba” Caro Messaggero Sardo, abbiamo letto sul giornale che molti sardi cercano musica isolana o cantanti, come il signor Cosimo Serra che è alla ricerca dell’Ave Maria di Maria Carta. Noi ce l’abbiamo e vi preghiamo di comunicare il nostro indirizzo a quelli che scrivono per cercare musica sarda. Saremmo ben lieti di fornirla gratuitamente a tutti gli emigrati che ne za toccare con le mani nude. Nonostante queste precauzioni, quel profumo che faceva impazzire le mosche, non se ne andò dalle mie narici per settimane. Era l’erba Serpentara detta “Helicodiceros Muscivorus”? Rifeci il muro e nel giro di qualche giorno il fetore sparì. Quel posto non era l’isola dei Cavoli. La mia e la nostra Sardegna non finisce di stupirci. Saluto i ricercatori. Dopo 40 anni, quell’odore mi strapazza ancora le narici. Giuseppe Delogu Via Don Oreste Nuti, 42 56020 Santa Maria a Monte (Pisa) Caro Delogu, abbiamo dovuto apportare qualche “taglio” alla sua bella lettera e aggiungere qualche dettaglio sull’erba Serpentara. La ringraziamo molto per la testimonianza e per la suggestiva ricostruzione dell’ambiente e dell’esperienza. I lettori del Messaggero apprezzeranno anche i suoi suggerimenti “in limba”. Grazie! Segretario Circolo Mestre su problemi applicazione sconti trasporti Caro Messaggero Sardo, sono Saverio Vidili, segretario del Circolo Culturale Sardo di Mestre, da 20 anni residente in Veneto e comunque sempre in giro tra Sardegna e continente anche per lavoro. Mi permetto di scrivere con riferimento alla lettera del sig. Guido Musu pubblicata sul mensile nel numero di maggio. Prendendo atto degli sforzi della FASI per i sardi residenti nel continente in relazione agli sconti ed agevolazioni per raggiungere l’isola, mi preme segnalare che, tante volte, il mancato sconto sulla tariffa ai sardi emigrati e ai residenti sulle navi non è dovuto alle Compagnie di Navigazione ma, purtroppo, a qualche agenzia di viaggio che emette i tagliandi. Esse spesso non informano i clienti e non ricercano gli sconti richiesti per una questione di “percentuali” sul rimborso dei biglietti da parte della Compagnia. È una vicenda che segnalo perché l’ho vissuta e risolta in prima persona. Tengo a precisare che solo qualche Agenzia attua questo tipo di disinformazione e che con questo non si intende colpevolizzare la categoria che, anzi, nella stragrande maggioranza dei casi è competente, disponibile e cortese. Saverio Vidili Segretario Circolo Culturale Sardo Via Bellini 8-10 - Mestre Caro Vidili, abbiamo ridotto la sua lettera, solo per ragioni di spazio e la ringraziamo per le informazioni invitando i lettori del Messaggero a richiedere un maggior impegno dagli operatori delle Agenzie quando si rendono conto che non lo esplicano in modo completo e a segnalare ulteriori eventuali situazioni di difficoltà. Cordiali saluti. Chiede estratto di nascita da comune Iglesias Caro Messaggero Sardo, vi scrivo per un aiuto dopo essermi rivolto all’anagrafe del mio Comune di nascita e alla segreteria del Sindaco. Sono originario di Iglesias. Sono nato il 04/01/1956 e vorrei avere il mio estratto di nascita. Finora, nonostante abbia formulato apposita richiesta non sono riuscito ad avere il documento né ho avuto alcuna risposta. Nel Comune dove risiedo mi hanno detto che potrebbero provare loro, ma io preferisco riuscirci da solo. Mi potete aiutare? Giampiero Serra Via Pisacane, 1 Borgaretto di Beinasco (Torino) Caro Serra, abbiamo sensibilizzato l’Ufficio anagrafe del Comune di Iglesias, grazie alla collaborazione dell’ex consigliere comunale Maria Dolores Dessì che si è personalmente interessata al suo caso. Per ottenere il documento deve inviare un’apposita richiesta e completare la lettera con una busta compilata e affrancata pronta da rispedire al suo indirizzo. Stia certo che così otterrà l’estratto di nascita. Molti cari auguri. Lettore su lingua sarda, emigrazione e Messaggero Caro Messaggero Sardo, grazie per il giornale che ricevo mensilmente a Roma. Mi aiuta a combattere la nostalgia per la mia isola dove, prima o poi tornerò in via definitiva per costruire la mia famiglia… Avrò girato il mondo tra trasferte per lavoro, per il master, per il memorabile servizio civile, per la laurea e per la mitica prima elementare in un paesello della Germania dove era emigrato mio padre per tanti anni. Luogo dove facevo il traduttore sardotedesco per mia mamma durante la spesa nei negozi e dove avevo cominciato a visionare il mensile che mio padre riceveva regolarmente. Non ho mai scordato la mia sardità. Grazie per il bellissimo mensile, per la rubrica sulle poesie in lingua sarda, l’idioma che mi ha accompagnato durante i lavori nelle vigne e nei campi di pomodori fin dai tempi dell’infanzia e che ho insegnato perfino ad amici di paesi dell’Asia durante l’anno di Master in Inghilterra. Peccato che lo Stato non permise alla mia generazione di studiarla, a quei tempi ignorandola completamente… ristesa manna. Tristezza oggi “aggravata” dalla progressiva cementificazione delle nostre meravigliose coste con quei villoni realizzati da quei “turisti” che vi trascorrono poche settimane all’anno e che potrebbero essere ospitati in alberghi che darebbero lavoro ai tanti, spesso giovani, disoccupati sardi. Tristezza aggravata dal progetto di trasformazione della nostra meravigliosa isola in pattumiera nucleare. Giuseppe Orrù Via Roma Libera, 23 Roma Caro Orrù, ci perdonerà se abbiamo in qualche punto accorciato la sua partecipata lettera. La ringraziamo per la solidarietà al giornale che lei sottolinea nel poscritto con l’intenzione di inviare messaggi e-mail alla Regione contro qualunque tentativo di “snaturare” il mensile. Credo che le sue considerazioni sulla lingua sarda e l’sperienza maturata all’estero come figlio di emigrati sarà condivisa da tanti lettori. Auguri per i suoi progetti futuri. IL MESSAGGERO SARDO 4 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 Chiede informazioni su prodotti sardi Caro Messaggero Sardo, sono un corregionale che vive in Continente e ricevo mensilmente il giornale. Gradirei che mi informaste anche via e-mail e mi faceste pervenire notizie di carattere commerciale su prodotti sardi reperibili nella mia zona. Antonio Sebastiano Pinna Via della Liberazione, 4 Norma (Latina) Caro Pinna, per avere indicazioni sui prodotti sardi acquistabili nella sua area di residenza si deve rivolgere ai Circoli di emigrati sardi consultando lelenco che trova nella seconda pagina del giornale. Ulteriori notizie può inoltre apprenderle direttamente attraverso il sito internet www.ilmessaggerosardo.it Non effettuiamo servizi di carattere informativo e/o commerciale via posta elettronica. Con viva cordialità. Solidarietà anche in poesia al Messaggero da insegnante lingue Caro Messaggero Sardo, da qualche anno ricevo il giornale, ma ancora non vi ho ringraziato per il vostro impegno che mi porta a casa importanti informazioni e interessanti notizie sulla mia amata isola, facendomela sentire più vicina di quanto in realtà non lo sia. Lasciai il mio paese natio, Escalaplano, per cercare lavoro in Germania. Qui ho studiato e ottenuto il diploma di interprete-traduttrice, nonché insegnante di lingue. Sono stata fortunata e vivo bene in questa terra, ma mi manchereste, ci manchereste se non riuscissimo a tenervi così come siete. In segno di gratitudine vi dedico una modesta poesia di mia creazione, del 1982, durante una vacanza in Sardegna. Maria Cipriana Secci Rossler Elisabeth Str. 14 D-41469 Neuss - Germania NRW Cara Secci Rossler, ci dispiace non poterla accontentare con la pubblicazione della poesia, ma le assicuriamo che è stata particolarmente gradita e le facciamo i complimenti per la sensibilità che manifesta. Un grazie ancora per la solidarietà alla Redazione del Messaggero e per le squisite parole rivolte a quanti collaborano per la realizzazione del mensile per gli emigrati del Fondo Sociale della Regione. Con viva cordialità. Emigrato su necessità porto Platamona Caro Messaggero Sardo, ringrazio per la puntualità del giornale che leggo con molto interesse. Scrivo da Caluso, in provincia di Torino, per parlare del turismo nella nostra bellissima isola. Quello che esporrò forse lo avrà prospettato anche qualche altro precedentemente, ma voglio ugualmente farlo presente con la speranza che il suggerimento venga ascoltato. Trascorro le ferie da molti anni nella riviera di Sorso (Sassari) e più precisamente nella località di Platamona e, come me ce ne sono molti altri, tutta persone che conosco provenienti dal Piemonte e da altre località. Specialmente in quella zona mancano le strutture principali per esempio un porticciolo turistico ove lasciare le barche. La struttura è di notevole importanza per il turismo nonché per loccupazione di diverse persone, ma anche per il commercio e lagricoltura. Arrecherebbe benessere e favorirebbe le città come Sassari, Porto Torres, Sorso ed altri centri valorizzando lintera zona. Lascio a voi il giudizio in merito e ringrazio per linteressamento. Salvatore Cadoni Via Frascato, 67 - 10014 Caluso Caro Cadoni, accogliamo la sua proposta che speriamo possa avere accoglimento tra gli amministratori e gli abitanti dellarea. Estimatore giornale ringrazia Regione e difende testata Caro Messaggero Sardo, sono nato a Ozieri, in provincia di Sassari. Emigrato da piccolo con i miei genitori in Argentina scrivo per ringraziare la redazione del giornale e la Regione Sardegna per il lavoro e limpegno di mandare a tutti i sardi sparsi nel mondo questo mensile. LArgentina conta 36 milioni di abitanti, di cui 22 milioni sono discendenti di italiani. Si può dire che è unaltra Italia. Ce ne sono di tutte le regioni, ma i sardi sono orgogliosi di essere i più informati grazie al Messaggero Sardo che ci porta le notizie della nostra cara Sardegna. Altre regioni più ricche hanno dimenticato i loro emigrati e i loro figli e nipoti non sanno nulla della terra di provenienza. Ringrazio però anche lArgentina che ci ha ricevuto bene. Personalmente sono stato anche Sindaco di Canada Rosquin, la cittadina di 6 mila abitanti dove vivo. Sono stato due volte in Sardegna e lho trovata molto bella. I sardi in Argentina attendono con ansia il periodico e io sarei disposto a pagare un contributo annuale se necessario per poter continuare a ricevere il caro Messaggero Sardo. Giuseppe Sini Carlos Dose 1046 - 2454 Cana Rosquin - Provincia Santa Fe Repubblica Argentina Caro Sini, le sue parole sono di particolare conforto e riempiono di orgoglio la Redazione, oltre che la Regione Sardegna, unica in Italia ad aver promosso questo impegnativo progetto per tenere informati e partecipi della vita sociale, civile e politica i sardi nel mondo. Grazie. Vende terreno a Siamanna Caro Messaggero Sardo, sono un vostro affezionato lettore. Ricevo il giornale con molto piacere da circa 30 anni. Vorrei poter segnalare la vendita di un terreno a Siamanna (Oristano). Comprende 974 metri quadrati di cui 535 metri quadrati in una zona edificabile e 439 metri quadrati in unarea agricola. Ignazio Russu Via N. Sauro, 16/B 39055 Laives (Bz) Caro Russu, come vede labbiamo accontentata. Auguri. Nuovo abbonato al giornale Caro Messaggero Sardo, sono il prof. Gustavo Velis, direttore della rivista La prima voce della gioventù di Mar della Plata. Ho insegnato anche nel corso per sardi di apicoltura, conclusosi recentemente. Sarebbe un immenso piacere per me ricevere il vostro giornale. Gustavo Velis Casilla De Correo, 624 7600 Mar del Plata Caro Velis, abbiamo inserito il suo nominativo nellindirizzario e riceverà il giornale al più presto. Dopo 50 anni di emigrazione non dimentica isola Caro Messaggero Sardo, sono una lettrice sarda già da qualche anno. Tutti i mesi, io e mio marito, aspettiamo con tanto piacere il tuo attivo a casa. In realtà anche se non è sardo, mio marito legge e rilegge il giornale prima di me. Lui la sua Sardegna ce lha nel cuore, specialmente la cultura. Quando andiamo nellisola è euforico e quando arriva il giornale apprende tante notizie che col pensiero lo riportano là. Io poi amo tanto la mia terra e anche dopo 50 anni di emigrazione, non ho dimenticato come si vive nella nostra regione e mai lo dimenticherò. Vi ringrazio tanto per la ventata sarda che anima ogni mese la nostra casa. Caterina Maxia Via Mosè Bianchi, 20 23868 Valmadrera Cara Maxia, il suo attaccamento alla Sardegna e, soprattutto, quello di suo marito le fanno onore. Sono un segnale inequivocabile di affetto e passione per la sua terra. Grazie per le care parole rivolte al giornale. Buone cose ad entrambi. Dopo 41 anni in Svizzera emigrato torna in Sardegna Caro Messaggero Sardo, cari amici degli emigrati. A me sembra giusto chiamarvi così perché tutto ciò che fate per noi è più che amicizia. Farci pervenire ogni mese notizie della nostra amata Sardegna è un impegno del quale vi siamo grati. Con tanta gioia vi annuncio che dopo 41 anni di Svizzera, a settembre sarò in Sardegna in modo definitivo. Vi prego perciò di farmi avere il giornale di agosto al nuovo indirizzo. In attesa che arrivi questo mese benedetto io e mia moglie vi salutiamo. Salvatore Gessa e Barbara Scioni Via Amsicora, 23 09040 Villasalto Cari Gessa e Scioni, abbiamo modificato lindirizzo affinché possiate continuare a ricevere il giornale com desiderate. Condividiamo la vostra gioia per il rientro nellisola e vi auguriamo un buon ritorno a Villasalto. Cordialità. LE ORIGINI DEI COGNOMI Per poter rispondere alle domande degli emigrati sull'origine dei loro cognomi, tra le altre fonti, attingiamo anche dal prezioso volume del prof. Massimo Pittau “I Cognomi della Sardegna - significato e origine di 5.000 cognomi” (Carlo Delfino Editore, Sassari 1990). Per chi fosse interessato questo è l'indirizzo della casa editrice: Carlo Delfino editore, Regione Li Cadduffi, 07100 Sassari. CALAMIDA Caro Messaggero, sono emigrato in Piemonte già da 25 anni. Sono uno dei tanti che leggo con piacere ogni copia del Messaggero, e colgo loccasione per domandare lorigine del mio cognome, credo non particolarmente diffuso nellisola. Calamida Renato Via Cima, 3 12037 Saluzzo (CN) Caro Calamida, da lei ci giunge lennesimo piacevole complimento, stimolo per un continuo migliorarci. Riguardo il suo cognome, è reale il fatto che non sia frequente nella nostra terra. Avrebbe origine da calamida calamita sostantivo spagnolo e italiano, e non si ritrova descritto nella letteratura, quella medioevale, da cui si rileva la maggiore quantità dellonomastica della Sardegna. LORU Caro Messaggero, vogliate prendere nota del mio nuovo indirizzo e darmi notizie circa lorigine del mio cognome. Loru Franco Via dellAeroporto 9/2 - Bologna Caro Loru, subito rinnovato il suo indirizzo. Loru corrisponde ad un sostantivo maschile, derivante probabilmente dal protosardo o nuragico, semplicemente affine al latino lorum, traducibile in correggiolo per aggiogare i buoi, o anello di cuoio del giogo (dove sinfila il timone del carro a buoi). Potrebbe anche essere riferito allalloro, che deriva dal corrispondente italiano. LOCCI Caro Messaggero, sono figlio di genitori sardi, vi informo che mi spedite due copie del giornale per me e per mio padre, allo stesso indirizzo, si risparmierebbe inviandone solo una, tanto da poter soddisfare eventualmente altra persona desiderosa di leggere il giornale. Sarei lieto poter conoscere lorigine del cognome mio e di mia madre Locci. Pilloni Alessandro Via G. Marotta, 27 00143 ROMA Caro Pilloni, ringraziamo per la sollecitudine nel segnalare lesubero di copie alla sua famiglia destinate, provvederemo subito ad utilizzare il suo suggerimento. Quanto alla parte relativa ai cognomi partiamo da Locci, dicendo che il capostipite che da origine a tutti i cognomi, Loche, Lochi, Locci, e Locche, è verosimilmente riferibile al nome di personaggio biblico maschile Enoch, variato nella regione della Barbagia di Bitti e Mamoida in Elokes o Iloki, trasformati poi in Locche e Loche e nel Campidano in Lochi, variato nella lettura spagnola in Locci. Pilloni origina dal campidanese omologo che corrisponde ad uccello e germoglio, derivante dal latino pullio onis. OI Caro Messaggero, sono figlia di emigrati che da circa 25 anni vivono a S. Giusto Canavese in Piemonte, e dato che i miei leggono con grande interesse il Messaggero, vorrei far loro una sorpresa nel far leggere loro lorigine del nostro cognome. Vi ringrazio vivamente anche se non riusciste a soddisfare la richiesta. Oi Eugenio Via S. Pellico, 5b 10090 San Giusto (TO) Cara Oi, per soddisfare la sua richiesta cin siamo impegnati a fondo per reperire qualunque notizia circa lorigine del cognome. Oi potrebbe originare da Boi, quindi significare anchesso bue, che con la caduta delliniziale b, effetto verosimilmente di combinazione sintattica (boi, su oi); in subordine potrebbe derivare dal latino hodie in campidanese oi cioè oggi; in ultima analisi potrebbe essere la discendenza di esclamazione di dolore o rammarico oi, attribuita come soprannome. Compare negli scritti sardi del 1400 circa. SERRA Caro Messaggero, grande la apertura del sito che mi permette di dialogare con voi anche tramite internet. Due sono le richieste che voglio inoltrare: una è conoscere lorigine del mio cognome, e laltra è la possibilità di corrispondere con emigrati e figli di emigrati in Australia, Stati Uniti sia in italiano che in inglese. Potete aiutarmi? Continuate così. Serra Esterino Via delle Rogazioni, 14/2 Albissola Marina (SV) Caro Serra, grazie per le lodi al sito da poco inaugurato che abbiamo, come naturale data la giovanissima età, ancora in progress, e la sua proposta di creare la possibilità di reperire indirizzi di persone interessate a corrispondere tramite carta o e-mail, potrebbe essere una buona idea. Sarà nostro scrupolo avviare una possibilità di questo tipo nel sito e perché no anche nel giornale. Il suo cognome, come gran parte dei cognomi sardi, ha origini discretamente travagliate, potendo in questo caso avere origini paleosardo o nuragico, inteso come sega o addirittura catena di monti frastagliati a guisa di sega, potrebbe essere interpretato come nativo di Serramanna, paese nei pressi di Cagliari, come può valutarsi in scritti antichi, Condaghe di Silki e carte volgari e nel Codice di Sorres che descrivevano un illustre casato di tale nome medioevale; altra possibilità è lorigine dallitaliano come Serra. EDITORIALE 5 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 L a XII legislatura arriverà alla sua conclusione naturale. A poche ore dallo scadere del termine fissato dalla legge per lo scioglimento del Consiglio regionale è stata infatti votata la fiducia alla Giunta guidata da Italo Masala, di AN. Era stato eletto con i voti del Centrodestra, dopo la resa di Mauro Pili che non è riuscito a coagulare una maggioranza e la bocciatura dellipotesi di un presidente espresso dal Centro. Ma al momento di formare lesecutivo e definire il programma Forza Italia si è tirata indietro, denunciando la mancanza di condizioni di stabilità, e indicando nel ricorso al voto anticipato la via maestra da seguire. Masala non ha ceduto e si è presentato in Aula e alla fine è riuscito a varare una Giunta, seppure minoritaria. Non è stata unoperazione agevole. Per scongiurare la fine traumatica della legislatura e impedire che venisse umiliato il valore fondante della Regione, il principio autonomistico, la capacità cioè dellAssemblea del Popolo Sardo di decidere sulla propria ragione di essere, è stato necessario il sacrificio dei consiglieri del Psdaz, quello dellex assessore del Lavoro, Luca Deiana (che pur facendo parte di gruppi dellopposizione hanno votato a favore), del presidente del Consiglio, Efisio Serrenti, ma anche quello dellex assessore dellIndustria Andrea Pirastu che non condividendone le scelte si è dimesso dal gruppo e dal partito di Forza Italia al quale era iscritto fin dalla fondazione. Questi voti, aggiunti a quelli di AN, dellUDC, dei Riformatori, dellUDR e del Movimento (costituito dai tre consiglieri usciti da AN), hanno permesso alla giunta Masala di avere la fiducia. Allultimo momento, infatti, Forza Italia (anche per le DALLE MACERIE ALLA RICOSTRUZIONE DELL'AUTONOMIA pressioni esercitate a livello romano) non se la è sentita di votare contro il presidente che aveva eletto e che da sempre è stato lalleato più leale e fidato. Ma fino allultimo i consiglieri di FI hanno ribadito di preferire le elezioni anticipate. Soluzione che piaceva anche a molti settori del centrosinistra. Forse perché si sarebbe andati al voto con la legge nazionale, quella in vigore nelle Regioni ordinarie per la elezione dei Governatori, che premia i partiti più forti. Anche se questa scelta avrebbe inferto un colpo fatale ai valori dellAutonomia. La realtà sarda e lo hanno Dalle macerie alla ricostruzione dell'Autonomia POLITICA REGIONALE Pili costretto alla resa. Italo Masala eletto presidente della Regione $ di Gherardo Gherardini La fiducia alla Giunta Masala evita lo scioglimento del Consiglio regionale % di Michele Mascia Stanziati i fondi per finanziare i mutui per la casa % Gemellaggio minerario tra Oberhausen Iglesias e Carbonia & Giovani sardi a Londra per lavoro e studio $ Decollano le iniziative finanziate dalla Regione per i sardi in Argentina di Gianni De Candia Richiesta ai comuni maggiore attenzione degli emigrati di Antonello De Candia ' di Massimo Carta AMBIENTE ! Al Governo non piace la legge regionale contro il nucleare # Obiettivo degli incendiari le località turistiche della Costa Smeralda EMIGRAZIONE Consulta un forte & Dalla richiamo alle istituzioni di Antonello e Gianni De Candia gravi problemi che attanagliano lIsola. Lasciando intendere che una interruzione traumatica della legislatura avrebbe avuto conseguenze laceranti in vista di nuove elezioni. La situazione di crisi e incertezza si protrae fin dallavvio della legislatura. Perché, al di là del successo personale di Mauro Pili che ha ottenuto oltre 150 mila voti di preferenza, dalle urne non è scaturita una maggioranza vincente. Anche perché la legge elettorale come era stato avvertito fin dalla legislatura precedente non favorisce il formarsi di una maggioranza solida. In questa situazione di instabilità ci sono stati spostamenti più o meno traumatici da uno schieramento allaltro. Nel corso della legislatura salvo rare eccezioni tutte le forze politiche hanno dovuto registrare abbandoni o cambi di maglia. Lo scenario che resta dopo questa drammatica, devastante crisi regionale che si è protratta per tutta lestate, quindi, è desolante. Ovunque si volga lo sguardo si scorgono macerie. Ma subire lo scioglimento esterno della massima istituzione autonomistica sarebbe stato un fatto senza precedenti e dalle conseguenze imprevedibili. Occorre che la Sardegna si dia una sua legge elettorale che preveda anche le modalità di scioglimento del Consiglio regionale, ma non può permettersi che tutte le conquiste autonomistiche, SOMMARIO EDITORIALE # ripetuto in molti è diversa, ha una sua specificità, che le è stata riconosciuta fin dalla sua istituzione con una legge costituzionale. Sono perfettamente consapevole ha detto il presidente Masala, nella sua breve replica agli oratori intervenuti nella discussione sulle dichiarazioni programmatiche delle difficoltà di fronte alle quali si trova questa Istituzione. Non siamo di fronte alla fiducia da dare o negare alla nuova Giunta, ma siamo chiamati a decidere del futuro del Consiglio. Dobbiamo scegliere se andare ad elezioni anticipate o affrontare alcuni dei più di Giuseppe Deiana Un milione di Euro per recuperare la colonia penale di Raffaele Serreli Clima torrido per la discesa dei candelieri ! Mons. Ottorino Alberti dopo 15 anni lascia la Diocesi cagliaritana di Paolo Matta SERVIZI DALLA SARDEGNA " Si chiama Polaris il parco scientifico su cui punta la Sardegna di Puccio Lai IL MESSAGGERO SARDO. Mensile della Regione Sardegna per gli emigrati e le loro famiglie Edito dalla Cooperativa «Messaggero Sardo» s.r.l. - Pres. Gianni De Candia Comitato di Direzione: Gianni Massa (responsabile), Marco Aresu, Gianni De Candia, Ezio Pirastu, Luigi Coppola Redazione e Amministrazione: Via Barcellona, 2 - 09124 Cagliari Tel. 070/664214 - Fax 070/664742 - www.ilmessaggerosardo.com Registrazione del Tribunale di Cagliari n. 4212 dell'11-4-1969 Iscritto al Registro Stampa n. 217 # SPORT CULTURA Punta sulla qualità il progetto turistico che valorizza l'ambiente di Maria Grazia Caligaris !& Berchidda nel firmamento europeo del jazz grazie a Paolo Fresu $ Festeggiati a Burgos i 650 anni dalla fondazione di Andrea Porcu Sardegna, paradiso della Vela di Franco Fresi & " di Sergio Casano Parliamo della Sardegna a cura di Manlio Brigaglia Parlando in Poesia a cura di Salvatore Tola Cosimo Soddu il più anziano degli Issohadores di Natalino Piras di Andrea Frigo Manuela Levorati incoronata regina del Terra Sarda di Salvatore Tola Santa Teresa di Gallura da borgo di pastori a perla del turismo % Calcio in rivolta: i presidenti della B bloccano il campionato Cellino si dimette e il Cagliari gioca a Catania di Giacomo Serreli di Eugenia Tognotti Processione dei ceri tradizione rispettata a Nulvi e Iglesias di Michele Mascia di Luigi Alfonso Europeade del folklore a Nuoro frutto di decenni di lotte e di sacrifici, vengano spazzate via in un sol colpo. Per il segretario del PSDAZ Giacomo Sanna calpestare lautonomia sarebbe linizio di un tracollo definitivo; per questo, lautonomia va difesa e salvaguardata a oltranza. Non è solo un patrimonio dei sardisti, ma dellintera Isola. Il compito che attende Masala e la sua Giunta dimezzata non è dei più agevoli. Il primo obiettivo del presidente è quello di riallacciare i rapporti con Forza Italia per indurre i rappresentanti del partito di maggioranza relativa a rioccupare i suoi posti nellEsecutivo per portare a termine la legislatura e gettare le basi per ripresentarsi uniti alle prossime elezioni al confronto con il Centrosinistra. Mancano pochi mesi e ci sono tante scadenze importanti da rispettare: DPEF, utilizzo dei fondi europei da cui dipendono le possibilità di sviluppo per lIsola, legge finanziaria, e prima fra tutte la legge elettorale. Cè una bozza, varata dalla Commissione Autonomia, su cui lavorare. Trovare un giusto equilibrio tra le varie esigenze non sarà facile ma dovrà essere fatto con senso di responsabilità per rispetto a tutti i sardi, quelli che stanno nellIsola e quelli che stanno fuori che chiedono il riconoscimento dei loro diritti di cittadini uguali agli altri. Uno scatto dorgoglio e di passione politica potrebbe consentire, con il varo di una moderna legge elettorale, lavvio delle riforme che avrebbero dovuto caratterizzare questa legislatura e che, invece, sono rimaste nei cassetti. Potrebbe significare il rilancio dell'Autonomia, lavvio della ricostruzione partendo proprio dalle macerie rimaste dopo questa estate infuocata. RUBRICHE ' ! Sardegna notizie Emigrazione Fotocomposizione, impaginazione, fotolito: PRESTAMPA - Via Nenni 133, tel. 070/883223 - 09045 Quartu S. Elena (CA) Stampa: Officine Grafiche SOCIETÀ POLIGRAFICA SARDA di Ettore Gasperini Editore - Cagliari - Via della Pineta, 24/36 - Tel. 070/303777-78 IL MESSAGGERO SARDO viene inviato gratuitamente dalla Regione Sardegna a tutti gli emigrati, in Italia e all'Estero e alle loro famiglie in Sardegna. Richiedetelo a questo indirizzo: MESSAGGERO SARDO - Via Barcellona, 2 - 09124 CAGLIARI e-mail: [email protected] - [email protected] IL MESSAGGERO SARDO 6 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 I talo Masala, di Alleanza Nazionale, già assessore regionale della Programmazione, è il nuovo presidente della Regione sarda. Succede a Mauro Pili che, dopo poco meno di due anni di governatorato, ha gettato la spugna. È stato eletto il 28 agosto con 41 voti favorevoli (quelli di Forza Italia, An, Udc, Udr, Pps e Riformatori) al termine di una crisi drammatica che rischiava di sfociare nello scioglimento del Consiglio regionale. Ma procediamo con ordine, facendo un passo indietro sino al 7 luglio, giorno in cui è approdata in Consiglio la mozione di sfiducia presentata dal Centrosinistra (la seconda nel volgere di poche settimane), preceduta da un chiaro annuncio: lUdr di Mario Floris, Ettore Businco e Marco Tunis, con i tre ex di Alleanza nazionale (Piero Carloni, Cesare Corda e Gianni Locci), avrebbero votato a favore della mozione. Crisi sicura, dunque, evitabile forse solo con le dimissioni di Mauro Pili, che avrebbero potuto spianare la strada ad un Pilibis. Soluzione che tutti (o quasi) in maggioranza avevano detto di preferire al voto in aula. Ma il giovane Presidente della Giunta ha scelto il confronto diretto e, puntualmente, si è seduto sui banchi del Consiglio per ascoltare lillustrazione della mozione da parte del capogruppo della Margherita, Paolo Fadda. Un jaccuse sulle compravendite dinizio legislatura, sul declino dellamministrazione, sul clientelismo di settori della Giunta, sulle spartizioni e sulla assenza di programmi, per affondare poi i colpi su Pili e la sua subalternità nel rapporto con Berlusconi, sulla svendita dellautonomia sarda, sul disprezzo nei confronti del Consiglio regionale e degli stessi alleati. Durissimi i riferimenti ai diktat romani, che avrebbero spaccato la maggioranza ed infine un appello per uno scatto dorgoglio anche da parte del Centrodestra, per ridare dignità allAssemblea sarda, che deve essere sovrana nella ricerca della soluzione della crisi. Numerosi gli interventi nel dibattito degli esponenti di Forza Italia ed Alleanza Nazionale (mentre i centristi hanno preferito non parlare). I forzisti, col capogruppo Giorgio Corona, Mariella Pilo, Mimmo Licandro e Giorgio Balletto, hanno difeso loperato di Pili e della Giunta, anche se con differenti giudizi sugli alleati. Per An sono intervenuti Mario Diana e Noemi Sanna, i quali hanno ribadito fedeltà al quadro politico ed al Presidente, auspicando che si facesse finalmente chiarezza. È stata quindi la volta dei ribelli sospesi da An. Per loro ha parlato Cesare Corda, durissimo contro Pili, al quale ha anche rimproverato di aver provocato, cercando lintervento di Gianfranco Fini, la loro frattura col partito. Dopo aver letto alcuni passaggi delle dichiarazioni programmatiche di Pili, per sottolineare che non è stato fatto niente, Corda ha anche svelato che nei loro confronti ci sono state offerte sino a pochi minuti prima. Quando alle 18,40 è arrivato il suo turno, Pili ha chiesto una sospensione per preparare la replica. Dopo unora, è tornato in aula ed ha iniziato a parlare, in modo deciso e diretto. Mai un giorno di serenità, ha detto riepilogando i suoi 19 mesi di governo. Ha affermato di aver dovuto affrontare trappole e franchi tiratori ed è per questo, ha aggiunto, che POLITICA REGIONALE PILI COSTRETTO ALLA RESA ITALO MASALA ELETTO PRESIDENTE DELLA REGIONE di Gherardo Gherardini ho scelto di venire in aula, in modo che ciascuno si assuma le responsabilità davanti a tutti e spieghi il perché della crisi. Una crisi che non è sui programmi, secondo Pili, ma sulle poltrone, uno scontro tra chi costruisce e chi distrugge. Dopo aver detto di essere stato criticato per aver scelto spesso in solitudine, ha spiegato che sarei stato criticato anche se non avessi scelto, ma lho fatto per far guadagnare alla Sardegna finanziamenti nazionali ed europei. Cera un tentativo di imbrigliarmi, invece abbiamo comunque realizzato cose importanti. Se avessi scelto ha proseguito Pili la strada del galleggiamento, come alcuni mi suggerivano, sarebbe stato tutto più facile. Ma io ho scelto di decidere. Ha poi ricordato i lavori nel settore idrico, lautorità dambito, i progetti per le strade, il porto canale di Cagliari, gli accordi col governo nazionale e via dicendo. Ai sardi si dovranno spiegare le ragioni di questa crisi ha poi detto e non sarà facile. Si dovrà spiegare che tutto è avvenuto per alchimie di palazzo, per qualche poltrona in più. Pili ha poi respinto laccusa di subalternità nei confronti di Berlusconi: Con il governo abbiamo recuperato ritardi di decenni. Non ha accolto i consigli di dimettersi prima per una crisi alla chetichella, perché la politica è dignità e si può rischiare una carriera. Ha precisato di non voler fare un testamento politico ed ha concluso affermando che la Sardegna ha bisogno di stabilità e di attendere il voto con serenità. Nelle successive dichiarazioni di voto, ha parlato per primo Luigi Cogodi (Rif. Com.): È inaccettabile il discorso prima di me il deserto, dopo di me il diluvio. Il fatto è che non si può governare senza maggioranza. Il portavoce di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha espresso vicinanza a Pili (anche per il futuro), ha rimproverato ad alcuni alleati di scaricare i problemi sulla coalizione ed ha auspicato la ripresa del dialogo. Mario Floris (Udr) ha subito chiarito: Avevamo indicato una strada di rilancio, non è stata seguita: è la crisi del Presidente, non della maggioranza. E non si tratta di poltrone, ma è il segnale di un profon- do dissenso nella società e nelle parti sociali. La politica è confronto, non solitudine. A favore della mozione di sfiducia, per i ribelli di An ha parlato Gianni Locci: Una replica non degna di un Presidente, offensiva nei confronti del Consiglio. Come unoffesa sono state le telefonate romane per fare giustizia contro di noi. Quindi laffondo: È Pili che ha fatto il franco tiratore per prendere la poltrona. Il capogruppo di An, Bruno Murgia, ha detto che noi vogliamo voltare pagina, anche nellautonomia da Roma. La linea è quella del bipolarismo, quindi ricostruire la maggioranza o andare alle elezioni. Roberto Capelli, capogruppo dellUdc ha voluto chiarire che linvito a dimettersi era per costruire. Anche oggi diciamo che vogliamo ripartire da Pili, ma con metodi diversi e con la riforma elettorale. Per i Riformatori, Pierpaolo Vargiu ha posto la condizione di una maggioranza tutta sarda. Infine, prima del voto, Silvestro Ladu (Pps) ha detto che Pili non deve temere lazzeramento, che vogliamo la riforma elettorale ma non la governabilità a tutti i costi, mentre Edoardo Usai (An) ha sostenuto che prima di rifare la coalizione bisogna avere chiarezza sulle alleanze elettorali. Infine, il voto: la sfiducia è passata con 41 voti su 80: i 35 dellUlivo, PsdAz e Rifondazione, ai quali si sono aggiunti i sei dellUdr e degli ex An. Mentre ancora si intrecciavano i commenti e le valutazioni sul voto di sfiducia, le diplomazie politiche erano già al lavoro per trovare una soluzione in vista della successiva riunione del Consiglio, fissata per il 22 luglio. Per quella data, il Centrosinistra decideva di non partecipare alla votazione per lelezione del Presidente della Regione, mentre il Centrodestra, dopo una travagliata verifica interna e pur con molte perplessità, rilanciava Mauro Pili. Una proposta debole in partenza, per il dichiarato dissenso dellUdr di Mario Floris e degli ex consiglieri di Alleanza Nazionale. A conti fatti, Pili avrebbe potuto contare su 38 voti, sufficienti per essere eletto ma non per ottenere la fi- ducia allesecutivo, per la quale occorrono la metà più uno dei voti dellAssemblea (41). Secondo copione, Pili è stato rieletto presidente della Regione, in una situazione veramente particolare: 38 voti gli sono bastati per rimontare in sella, ma senza una maggioranza per governare. La cronaca ufficiale della giornata è condensata nei sessanta minuti della seduta. Nei primi due scrutini, quando è richiesta la maggioranza assoluta (cioè almeno 41 voti), non ha votato nessuno. Nel terzo, hanno risposto alla chiamata solo i 44 consiglieri della maggioranza che ha governato dal 1999: i 38 che si erano accordati su Pili, i tre dellUdr ed i tre ribelli di An (Gianni Locci, Cesare Corda e Pierluigi Carloni), mentre il Presidente dellAssemblea, Efisio Serrenti, si è astenuto. E proprio a Serrenti sono andati i voti dellUdr e degli ex di Alleanza nazionale: una scelta che, in linea teorica, indicava la strada del presidente di garanzia, come era stato suggerito da Francesco Cossiga nei giorni precedenti. Finita la seduta, Pili ha subito lasciato il Palazzo di via Roma, mentre Floris ed i ribelli, per rimarcare il loro definitivo dissenso, hanno annunciato lintenzione di presentare una mozione di sfiducia, per evitare al Presidente eletto di giocare sui tempi lunghi, in modo da provocare le elezioni anticipate. Lipotesi degli ex alleati del Presidente è però tramontata, in quanto la stessa iniziativa (con il numero di firme sufficienti per chiedere la convocazione dellAssemblea) era già stata messa a punto dalle opposizioni. Peraltro, laula aveva anche approvato un ordine del giorno, che impegnava il Presidente della Giunta a presentarsi davanti al Consiglio entro il 4 agosto. In attesa di quella scadenza, riunioni a non finire e due grosse novità. La prima, il siluro lanciato dal ministro dellInterno, Beppe Pisanu, allUdr di Mario Floris: Non vi è più alcuna possibilità di leale collaborazione tra lUdr ed il centrodestra ha scritto in nota diffusa dalle agenzie di stampa. Sbaglia chi riduce la questione ad una semplice ostilità personale tra Pili e Floris, il quale si è mosso con innegabile coerenza per la costruzione di quel centro nazionalitario sardo che prevede la rottura del Centrodestra. Occorre prendere atto di tutto questo e lasciar finalmente calare il sipario sulla mediocre sceneggiata di questa crisi regionale. Ironico il commento di Mario Floris (lUdr non è un pericolo per lordine e la sicurezza pubblici), mentre i centristi dellUdc, dei Riformatori e del Pps hanno subito preso le distanze dalle dichiarazioni del Ministro. Laltra novità è stata rappresentata dalla nascita del Movimento, simboleggiato da tre coccinelle, su iniziativa degli ex consiglieri di Alleanza nazionale, Corda, Carloni e Locci, che hanno abbandonato la capanna dei ribelli e fondato un nuovo partito. Il Movimento si propone di gettare le basi per la costruzione di un progetto politico sardo, che ponga al primo posto lautonomia delle istituzioni, lo sviluppo, la specialità, senza interferenze esterne. Puntualmente, il 4 agosto, Pili si è presentato in aula. Gli sono bastati cinque minuti per annunciare le dimissioni, ma anche per mandare un chiaro messaggio agli alleati ed agli elettori. Un discorso pacato, sobrio, senza attacchi diretti né spaccature, come temevano i leaders del Centrodestra. Due settimane fa lAssemblea mi ha affidato lincarico di formare un nuovo governo ha esordito. Oggi sono qui a riferire lesito del mio tentativo. Pili ha ringraziato sia chi ha condiviso un percorso politico ed istituzionale, usando la cortesia di un confronto diretto, sia chi mi ha continuamente invitato a farmi da parte per lasciar spazio ad altre soluzioni. Il presidente ha poi detto di non voler giudicare, perché il giudizio richiede serenità ed equilibrio e per questo mi sia concesso di lasciare ad altri, in questo momento per me non facile, il compito di giudicare. E nessuno dica, ha proseguito Pili, che potevo gestire diversamente questa crisi, perché tutti conoscono le ragioni profonde di questa crisi politica ed istituzionale. I sardi hanno capito ha aggiunto ed al momento opportuno, che prima o poi arriverà, sapranno giudicare. Subito dopo le dichiarazioni di Pili, la conferenza dei Capigruppo ha deciso di riconvocare il Consiglio per lunedì 11 agosto. Si sono così succeduti giorni di frenetiche ed anche confuse consultazioni, al termine delle quali, dopo i vani tentativi per far maturare valide alternative, è stato rieletto Mauro Pili, con i soli voti (22) di Forza Italia ed Alleanza Nazionale. Contestualmente, il Consiglio approvava un ordine del giorno, che impegnava il Presidente eletto a presentarsi in aula il 22 per le dichiarazioni programmatiche e la fiducia alla Giunta. Alla scadenza fissata, Pili ha inviato una lettera alla Presidenza del Consiglio, spiegando che la complessità della situazione politica, unita al periodo festivo, gli aveva impedito di giungere ad un esito positivo e chiedendo una proroga di qualche giorno. La Conferenza dei Capigruppo ha così stabilito una nuova data di riunione del Consiglio, per lunedì 25 agosto. Giorno in cui, con una scarna comunicazione scritta, Pili ha rinunciato ancora una volta al mandato e rassegnato le dimissioni. Lultimo, estremo tentativo di salvare la legislatura è stato così compiuto nella successiva seduta del 28 agosto, quando è stato eletto, con la dovuta maggioranza di 41 voti, il sassarese Italo Masala, assessore regionale della Programmazione. A lui il difficile compito di presentare in aula, il 2 settembre una nuova Giunta ed un programma di governo. A pochi, pochissimi giorni dal fatidico 5 settembre, ultimo dei sessanta indicati dallo Statuto per dare alla Sardegna un nuovo governo. Se ciò non avverrà, scioglimento del Consiglio ed elezioni anticipate non saranno più una semplice ipotesi, ma un fatto concreto sia pure assolutamente nuovo con cui le forze politiche e sociali dovranno cominciare a misurarsi, e da subito. IL MESSAGGERO SARDO 7 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 La Regione ha una nuova guida, Italo Masala, di Alleanza Nazionale, è riuscito a costituire in extremis una giunta minoritaria (ha ottenuto la fiducia con appena 34 voti a favore) e a scongiurare lo scioglimento del Consiglio regionale e elezioni anticipate. La fiducia è arrivata al termine di giornate convulse per la decisione di Forza Italia di non sostenere il presidente eletto. È durato, infatti, il tempo di un week-end lentusiasmo per lelezione di Italo Masala, il candidato alla presidenza della Regione proposto da Alleanza Nazionale per provocazione, e diventato poi lunica e ultima possibilità di risolvere una crisi politica che, per sessanta giorni, ha paralizzato la Sardegna. I problemi, che hanno in poco tempo fatto precipitare una situazione in apparenza solida, sono cominciati quando mancavano appena quattro giorni a quel 5 settembre fissato dalla legge come termine ultimo per formare un nuovo governo ed evitare così lo scioglimento del Consiglio e le elezioni anticipate di sette mesi (il termine naturale della legislatura è la prossima primavera). La scelta di Masala sembrava averle scongiurate, anche se limmediato ricorso alle urne trovava sostenitori in Forza Italia, per giocare la carta Mauro Pili, e in buona parte del centrosinistra, allettato dalla disponibilità del fondatore di Tiscali, Renato Soru, a dedicarsi per cinque anni alla politica. Il neopresidente aveva subito incontrato sindacati, imprenditori e rappresentanti di enti locali e categorie commerciali. Dora in poi aveva assicurato Masala non ci sarà atto che non sarà concordato con voi e sottoposto alla vostra attenzione. La concertazione sarà il mio pane quotidiano. Tiepida laccoglienza dei diretti interessati, per due motivi: prima di tutto, perché la gran parte di loro ha sempre considerato migliore lipotesi di andare alle urne in anticipo, dando un taglio netto a una situazione sempre più ingestibile e dunque dannosa. In secondo luogo, perché Masala, secondo i suoi interlocutori, da assessore alla Programmazione poco aveva trattato con le parti sociali. Fra le richieste comuni, una in testa: cercare, per quanto possibile, di conservare gli stessi assessori almeno nei settori più delicati e importanti, per continuare su una strada già tracciata, con persone già addentro ai problemi, e non dover invece ricominciare da zero a ricostruire un percorso in meno di otto mesi difficile da concludere. Finite le consultazioni, Masala aveva iniziato a scrivere le dichiarazioni programmatiche da presentare in aula insieme alla Giunta da concordare negli incontri già fissati per il 1° settembre. Ed è da quel lunedì che la situazione ha cominciato a precipitare. Lappuntamento era alle 11 a Villa Devoto, sede di rappresentanza della Giunta regionale. Sono arrivati tutti i segretari politici, i rappresentanti di partito e i capigruppo regionali interessati allassegnazione delle cariche assessoriali, già in linea di massima concordata: 4 a Forza Italia, 3 allUdc, 2 ciascuno a Pps e Riformatori, una ad An. LUdr di Mario Floris, pur avendo contribuito allelezione di Masala, non aveva POLITICA REGIONALE L'esponente di AN alla guida di un esecutivo minoritario Forza Italia resta fuori e si astiene. Decisivi i voti dei sardisti e di un paio di consiglieri per scongiurare le elezioni anticipate LA FIDUCIA ALLA GIUNTA MASALA EVITA LO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE di Michele Mascia QUESTO IL GOVERNO DELLA REGIONE Presidente: Italo Masala (AN) Programmazione e Bilancio; Cultura; Industria; Enti Locali: Italo Masala (AN), ad interim Affari generali: Pietrino Fois (PPS) Sanità: Roberto Capelli (UDC) Ambiente: Emilio Pani (AN), Turismo: Roberto Frongia (Riformatori) Lavoro: Matteo Luridiana (Riformatori) Trasporti: Salvatore Amadu (UDC) Agricoltura: Felicetto Contu (UDC) Lavori Pubblici: Pasquale Onida (PPS) chiesto di far parte dellesecutivo, assicurando il proprio appoggio esterno. I primi problemi sono emersi dopo qualche minuto: il coordinatore regionale di FI, Romano Comincioli, ha messo sul tavolo un documento in cui si chiedeva a chi si apprestava a sostenere questa nuova giunta, prima di tutto il sostegno fino alla fine della legislatura, poi di far parte della coalizione di centrodestra nelle competizioni elettorali del 2004. Immediata la reazione di Floris: Non ho intenzione di firmare quel documento, non ho mai fatto parte del centrodestra. Il clima si è fatto immediatamente gelido: FI, da una parte, ribadiva limpossibilità di stare nello stesso governo con alleati che non garantivano fedeltà e impegno, e che per di più erano i diretti responsabili della crisi regionale avendo votato il sette luglio insieme allopposizione di centrosinistra la sfiducia a Mauro Pili. I centristi, dallaltra, ripetevano che bisognava superare questo ostacolo in nome della salvezza di una legislatura che, finendo in modo così traumatico, avrebbe bloccato per altri mesi scadenze importanti come la riprogrammazione dei fondi comunitari Por, la Finanziaria, il Dpef, gli incontri a Roma per la chimica e i costi dellenergia e, non ultima, la legge elettorale, tutte cose indicate poi come prioritarie nel programma di Masala. Intransigente FI: Floris, restando allesterno dellesecutivo insisteva il portavoce regionale, Pietro Pittalis vuole solo controllare la Giunta e tenerla sotto ricatto. Noi abbiamo votato Masala, sacrificando Pili, nella speranza di veder varata una Giunta forte e autorevole, invece questo sarebbe un governicchio. Noi non ci saremo. Da quel momento in poi, sono cominciati i tre giorni più frenetici nella storia dellAutonomia sarda. Incontri, confronti, scontri e tentativi estremi e spesso disperati di ricucire una rottura sempre più profonda e difficile da ricomporre, soprattutto perché contrapponeva i due principali alleati della Casa delle Libertà, Forza Italia da una parte, decisa a votare contro la fiducia a Masala, e Alleanza Nazionale dallaltra. In mezzo, i centristi, i più infuriati in assoluto con i colleghi forzisti tanto che, in un clima invelenito da due giorni praticamente ininterrotti di Consiglio in aula e trattative fuori e dentro il palazzo cagliaritano di via Roma, il capogruppo dellUdc, Roberto Capelli, aveva detto: Il loro atteggiamento è da disturbati mentali. E, pensando al futuro: Sarà difficilissimo ricucire questo strappo, non ci siederemo più intorno allo stesso tavolo con loro e anzi interverremo anche nelle coalizioni di Comuni e Province. Dichiarazioni solo in parte stemperate da quelle del segretario regionale dellUdc, Giorgio Oppi: Certo, per il momento sarà difficile ricucire lo strappo. Ma col tempo vedremo. Molto meno duro, quasi incredibilmente, latteggiamento di An, che ha preferito sempre parlare di momento difficile ma non di frattura assolutamente insanabile, accusando anzi a tratti i centristi di tentare di spaccare unalleanza ormai consolidata come quella fra FI e An. Insomma, davvero una gran confusione in cui ognuno si sentiva autorizzato a dire tutto e il contrario di tutto. Dopo due giorni di tira e molla, mercoledì 4 settembre Masala è tornato in Aula per la replica al dibattito, che si era tenuto il giorno precedente, sulle sue dichiarazioni programmatiche. Una replica che, in pochi istanti, si è trasformata in un vero e proprio appello col cuore alle coscienze degli amici di Forza Italia. Io non credo ha detto, quasi guardandoli negli occhi che voi voterete contro chi è stato fedele alleato. Io sono abituato a tornare a casa con gli stessi compagni di viaggio con cui esco, non li abbandono per strada. Che cosa potremo dire agli elettori se ci spacchiamo in questo modo?. Appello preceduto da una lettera di Comincioli che invitava Masala a dimettersi, respinta però al mittente, e seguita da una parziale svolta: nel pomeriggio del penultimo giorno utile a risolvere la crisi, FI ha ufficializzato lastensione invece che il voto contrario. A quel punto, la trattativa si è fatta ancora più convulsa: bastavano tre, quattro voti per varare una Giunta, pur se di minoranza, con il voto anche dei tre ex ribelli di An, poi fondatori del Movimento, che al momento dellelezione di Masala avevano annunciato una opposizione durissima. Lepilogo, che ha stremato protagonisti diretti e indiretti di questa difficile pagina della politica regionale, è arrivato alluna e mezzo della notte fra il 4 e il 5 settembre: 34 voti a favore (compresi quelli del Partito Sardo dAzione di Giacomo Sanna, dellulivista indipendente Luca Deiana e del presidente dellAssemblea, Efisio Serrenti), 32 contrari (tutto il centrosinistra tranne, appunto, i sardisti con i quali lalleanza era appena stata sancita) e 13 astenuti, tutti forzisti. Giunta approvata. La Sardegna, dunque, ha un nuovo governo regionale, in extremis ma con tanti dubbi sulla sua stabilità. Masala si dice ottimista, anche sul possibile rientro di FI, per cui restano disponibili i quattro assessorati da lui assunti ad interim (Bilancio, Enti locali, Industria e Pubblica istruzione). Sono sicuro ha più volte ripetuto che la rottura con Forza Italia non è insanabile. È stato solo un momento difficile. Gli altri assessori si sono messi al lavoro sapendo già cosa fare poiché ben sette sono stati i confermati. Lunica novità alla Sanità, dove Roberto Capelli dellUdc ha sostituito il suo segretario di partito Giorgio Oppi. IL MESSAGGERO SARDO 8 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 L a Consulta regionale dellEmigrazione si è riunita a Cagliari, convocata dallassessore del Lavoro Matteo Luridiana, il 31 luglio e il 2 agosto per approvare il riparto delle risorse aggiuntive al bilancio per il 2003 e per impostare il Piano triennale 20042006. Il Parlamentino degli emigrati ha approvato la suddivisione delle nuove risorse proposta dallUfficio di presidenza della Consulta. Ha deciso invece, in considerazione anche della situazione politica regionale, di rinviare a una prossima seduta limpostazione del Piano Triennale, tenendo le linee del precedente Piano. Tra le iniziative decise dalla Consulta la convocazione dei congressi del Craies, che si terrà nellIsola (in una località ancora da definire) il 2728 settembre, della Federazione dei circoli sardi in Svizzera, che si terrà il 25-26 ottobre a Zurigo, e della Federazione dei Circoli sardi in Olanda, fissato per il 22-23 novembre ad Amsterdam. La Consulta ha anche approvato allunanimità un documento con cui si chiede al Consiglio regionale di assumersi la responsabilità di varare una legge che riconosca almeno il diritto del voto per corrispondenza per gli emigrati sardi allestero per la elezione dellAssemblea regionale. Ai lavori della Consulta hanno partecipato lassessore Luridiana, che ha presieduto la riunione del 31 luglio, il Capo di gabinetto Attilio Dedoni, il Direttore Generale dellassessorato, Roberto Neroni, il Direttore del Servizio Emigrazione, Marco Ghiani, i vicepresidenti Domenico Scala (che ha presieduto i lavori dell1 agosto) e Tonino Mulas, e Antonio Giua, rappresentante delle Associazioni nellUfficio di Presidenza. Erano presenti inoltre il Rappresentante del Ministero degli Esteri, Gianpaolo Collu, Vittorio Vargiu (Argentina), Gisella Porcu (Brasile), Paolo Lostia (Australia), Tonino Zedde (Belgio), Savina Corriga (Francia), Bruno Fois (Olanda), Lucia Cumpostu (Barcellona), Giuseppe Dessì (Acli), Roberto Erba (Aitef), Giorgio Randaccio (Anfe), Eligio Simula (Craies), Carlo Lai (Filef) e il segretario Francesco Pitzanti. Alla riunione hanno partecipato anche i presidenti delle Federazioni, Cosimo Tavera (Argentina), Francesco Laconi (Francia), Telemaco Bandone (Gernania), per il Belgio Efisio Etzi, in rappresentanza di Sandro Mameli, e i presidenti delle Associazioni di tutela, Barbara Spignesi (ATM) e Jan Lai (Filef). In apertura dei lavori lassessore ha comunicato che lo studio legale che li rappresentava in giudizio ha comunicato allassessorato che i direttori dellex Fondo sociale della Regione, il dott. Pierpaolo Restivo e il rag. Antonio Unali, erano stati assolti con la formula più ampia, perché il fatto non sussiste dall accusa di irregolarità nella gestione dei fondi per i cosiddetti soggiorni per le famiglie degli emigrati. Gli avvocati ricordavano anche che in se- SPECIALE EMIGRAZIONE Il Parlamentino degli emigrati si è riunito a fine luglio e ha approvato la suddivisione delle nuove risorse. Sollecitata al Consiglio regionale lapprovazione della legge per il voto ai sardi allestero DALLA CONSULTA UN FORTE RICHIAMO ALLE ISTITUZIONI servizi di Antonello e Gianni De Candia adeguato finanziamento almeno a uniniziativa per Paese. La Federazione Argentina ha deciso di destinare il finanziamento che era previsto per organizzare una manifestazione a Rosario alla realizzazione di una colonia marina per i figli degli emigrati a Miramar. Lassessore Luridiana ha quindi spiegato che era stata tenuta una somma in disparte per eventuali eventi straordinari e ha annunciato che da questanno prenderà l avvio uniniziativa spesso invocata, quella delle manifestazioni itineranti che consentono, previa unadeguata programmazione, di proporre mostre e manifestazioni di particolare rilievo e interesse, a costi sostenibili. Infine lassessore ha spiegato che per quanto riguarda la proposta di acquistare le sedi dei circoli in Consiglio regionale sono state manifestate riserve. In attesa che possa essere chiarito il criterio che si intendeva seguire, che non prevedeva l acquisto indiscriminato di sedi, ma solo di intervenire dove ci fossero le condizioni favorevoli, è stato deciso di soprassedere. Si dovrà attendere che il Consiglio riprenda la sua piena funzionalità perché ci sia una decisione ufficiale sul problema. PROPOSTE E RICHIESTE DAL DIBATTITO guito allapertura di quellinchiesta il rag. Unali era stato revocato dallincarico di Direttore del Fondo sociale. Lavv. Simula ha ricordato che in occasione della Giorna- ta regionale delle Migrazioni, il 26 luglio scorso, a Mandas, aveva dato informazione della conclusione, pochi giorni prima, della vicenda comunicando che i due funzionari della Regione erano stati completamente discolpati. Soddisfazione per la positiva conclusione della vicenda è stata espressa da tutta la Consulta. PIÙ RISORSE DAL BILANCIO Introducendo il primo argomento allo.d.g. lassessore Luridiana ha ricordato che in sede di previsione per gli interventi a favore del mondo dellemigrazione erano disponibili 3.330.000 euro, il Consiglio regionale, in sede di approvazione della manovra finanziaria ha assegnato allemigrazione risorse aggiuntive per 1.266.000 euro. Ha quindi illustrato i criteri adottati dall Ufficio di presidenza per la suddivisione di questa somma. Una quota è stata riservata a coprire le maggiori spese destinate alla realizzazione del Messaggero Sardo e dei programmi televisivi e via internet previsti dallapposito bando di gara in corso di esecu- zione. Una quota è stata destinata al finanziamento dei congressi delle federazioni. Una parte a finanziare tre nuovi circoli che sono stati riconosciuti: Bareggio e Bolzano in Italia e Sofia in Bulgaria, il primo circolo sardo nellEuropa dellEst, una testa di ponte verso quelle nuove realtà a cui la Regione guarda con attenzione. In considerazione del ruolo di centro nazionale che svolgono sono stati incrementati i contributi per i circoli di Londra e Barcellona. È stato deciso lacquisto dei libri distribuiti dai quotidiani LUnione Sarda e La Nuova Sardegna con le iniziative La Bibliote- ca dellidentità, e Capolavori Sardi, per dotare tutte le biblioteche dei circoli sardi. È stato anche deciso di acquistare le nuove bandiere della Sardegna per donarle a tutti i circoli. La parte più significativa delle risorse aggiuntive è stata destinata a finanziare i cosiddetti Progetti regionali, le iniziative culturali, sociali e economiche che vengono organizzate da circoli e federazioni nei vari paesi. Essendo impossibile finanziare tutti i progetti presentati, sarebbero stati necessari poco meno di 1.800.000 euro, è stato adottato un criterio già seguito nel passato selezionando le varie proposte e riconoscendo un Tonino Mulas (FASI) si è detto daccordo sulla ripartizione delle risorse, unimpostazione ha spiegato scaturita da un animato dibattito e confronto nell Ufficio di presidenza. Mulas ha poi posto il problema del ruolo della Consulta. Il nostro ruolo ha sottolineato non si deve misurare solo con l importo delle risorse che riusciremo a farci assegnare. E ha ricordato limpegno profuso nell assemblea costituente per la riscrittura dello Statuto, quando il movimento dellemigrazione si è battuto per il pieno riconoscimento del ruolo dei sardi fuori dall Isola. Lo stesso discorso vale per la legge elettorale. Dobbiamo ribadire la rivendicazione di tutti i sardi fuori della Sardegna ha detto a esprimersi nelle consultazioni per lelezione del Consiglio regionale, sia per ottenere il diritto di voto per corrispondenza sia per quello di rappresentanza. Mulas ha anche affrontato il tema de Il Messaggero Sardo. Abbiamo accettato lallargamento dei mezzi di comunicazione ha ricordato per affiancare al mensile una trasmis- IL MESSAGGERO SARDO 9 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 UN RUOLO DIVERSO PER LA CONSULTA sione televisiva e un collegamento via internet, ma la Consulta deve rivendicare il diritto di essere garante di un sistema informativo al servizio dell’ emigrazione, al di là delle maggioranze politiche che si alternano alla Regione e delle proprietà dei gestori del servizio. Infine per quanto riguarda il problema dell’ acquisto delle sedi dei circoli ha chiesto un pronunciamento favorevole della Consulta da portare al confronto con la Commissione del Consiglio regionale. Bruno Fois (Olanda), ha chiesto se ci fosse la certezza di avere le stesse risorse anche per il prossimo anno, in modo da poter programmare le iniziative. L’assessore ha risposto che ciò dipenderà dal Consiglio regionale e da ciò che deciderà in sede di bilancio. E a Fois che lamentava l’esiguità delle risorse per fronteggiare le spese crescenti, l’assessore Luridiana ha ricordato che la Sardegna – come ha potuto constatare nella sua veste di coordinatore di tutte le Regioni in materia di Emigrazione – è la Regioni che destina la cifra più consistente. Francesco Laconi (Francia), ha rilanciato la sua proposta per la istituzione di un Museo dell’emigrazione sarda e ha reso noto che il comune di Nuoro ha manifestato interesse e si è detto disponibile a mettere a disposizione un locale nei pressi del Tribunale. Tonino Mula ha precisato che è la Comunità Montana di Nuoro che vuole promuovere un’iniziativa per l’ emigrazione. Dai vari interventi è emerso che il contributo che potrà venire dalle diverse realtà sarde nel mondo sarà un contributo di testimonianze e di documenti. Mario Agus (Olanda) ha sollevato il doloroso problema del trasporto delle salme e ha chiesto se fosse possibile trovare un finanziamento da assegnare alle Federazioni. Si è aperto un dibattito dal quale sono emerse le carenze dei Comuni – come ha rilevato Pino Dessì (Acli) – che dovrebbero farsi carico del problema, ma anche l’impossibilità di farvi fronte con i fondi messi a disposizione dell’ emigrazione. Paolo Lostia (Australia) ha chiesto che venga dedicata maggior attenzione ai progetti che riguardano gli anziani. Molti di loro sono soli e con scarsi mezzi. Gianpaolo Collu ha lamentato che tutti gli interventi riguardano la richiesta di maggiori risorse e ha chiesto che la Consulta si impegni affrontando i temi più importanti per migliorare le condizioni dell’emigrazione. Va rivisto – ha detto – il modo di lavorare. Non si possono mobilitare tante persone solo per decidere la suddivisione di risorse tutto sommato modeste. Pino Dessì si è detto d’accordo sul fatto che la Consulta ha bisogno di ripensamenti, ma il primo mea culpa – ha detto – ce lo dobbiamo fare noi. Per quanto riguarda le spese per il trasporto delle salme di sardi morti all’estero in condizioni economiche precarie Dessì ha annunciato che presto verrà attivato un Fondo di solidarietà. Lucia Cumpostu (Barcellona) ha apprezzato la proposta di un museo dell’emigrazione ma ha ribadito che “il nostro contributo può avvenire attraverso la fornitura di documentazione”. Telemaco Bundone (Germania) ha chiesto che il rapporto tra l’assessore e i presidenti di Federazioni non avvenga in Consulta ma in una sede autonoma. Cosimo Tavera (Argentina) ha ringraziato l’ assessore per l’ intervento a favore dei sardi bisognosi in Argentina. La Sardegna – ha detto – è stata una delle prime regioni a assistere i suoi emigrati e i discendenti. È trascorso un anno – ha ricordato – da quando ci siamo riuniti per trovare soluzioni alle condizioni di indigenza di molti sardi in Argentina. Oggi mi sento di dire che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Tavera ha ringraziato la Federazione dei circoli sardi in Svizzera che tramite Domenico Scala ha donato un contributo alla Federazione Argentina per aiutare i casi più bisognosi. A questo punto, sollecitato anche da Vittorio Vargiu, consultore per l’Argentina, l’assessore ha invitato la vicepresidente della FAES, Bonaria Spignesi, che ha coordinato l’iniziativa, a fare una relazione sull’intervento per favorire l’acquisizione di una formazione professionale finalizzata alla produzione. (Sull’argomento pubblichiamo un ampio servizio in altra parte del giornale). Al termine l’ assessore Luridiana si è detto compiaciuto. “Abbiamo fatto bella figura come Sardegna”. La seconda giornata di lavori, è stata presieduta dal vice Presidente vicario, Domenico Scala (l’Assessore Matteo Luridiana era impegnato in una riunione di Giunta) il quale ha introdotto il dibattito richiamando alcuni degli argomenti più significativi di cui la Consulta si è occupata in questi ultimi anni, a cominciare dal sostegno dato alla Assemblea Costituente, alla richiesta della istituzione del collegio estero per il voto agli emigrati (“83 mila schede hanno un peso politico non indifferente - ha sottolineato - noi rivendichiamo una rappresentanza politica in seno al Consiglio regionale, un diritto che ci spetta; vogliamo essere una forza di governo; il nostro colore è quello dell’acqua, siamo trasparenti, non abbiamo colori da sostenere”). Scala ha poi ricordato che il Comitato di Presidenza della Consulta si è espresso favorevolmente sui progetti e sui finanziamenti (per quasi 9 miliardi di vecchie lire) ma ha ribadito polemicamente che “ il mondo dell’emigrazione non è nato per chiedere elemosine, ma per avere un ruolo politico , perché solo se contiamo politicamente – ha detto Scala – possiamo chiedere le cose che ci interessano, e non essere raccordati solo con l’Assessorato del Lavoro, ma anche con quello della Pubblica istruzione, del Turismo, della Sanità e via dicendo”. Scala ha quindi avuto da ridire sulla istituzione del circolo di Sofia, in Bulgaria, con appena 37 soci, sovvenzionato con15 mila Euro: “Bisogna rispettare la legge – ha detto – e bisogna rispettare le regole; altrimenti non si capisce perché in Cile ,dove gli emigrati sono più di 50 non si riconosce il circolo. Comprendo che ci siano motivi di interesse di attivare rapporti commerciali con le nazioni dell’Est, come ci ha spiegato l’assessore, ma si poteva procedere diversamente”. Scala ha quindi sostenuto che in Consulta vanno equilibrate le rappresentanze: i consultori non possono essere lo stesso numero se rappresentano mille o 50 mila emigrati: è inutile inflazionare il mercato – ha concluso – istituendo nuovi circoli, non giova a nessuno e finiscono per costituire motivo di litigi all’interno delle Federazioni”. Passando poi al delicato argomento del bando per “Il Messaggero Sardo”, Scala ha lamentato il fatto che la Consulta non sia stata interpellata in merito (“non siamo stati consultati e a tutt’oggi non sappiamo neanche chi ha par- tecipato al bando per gestire il giornale e l’informazione più in generale”) e dopo sostenuto che “il giornale ha svolto un lavoro eccezionale in favore del mondo dell’emigrazione”, ha invitato tutti a vigilare. “Non dobbiamo aspettare che le cose accadano – ha detto – questo strumento non ci deve sfuggire di mano e anzi rivendichiamo il diritto al controllo del Messaggero Sardo attraverso un Comitato di garanti”. Altro argomento portato in discussione è stato quello della rendicontazione.” Purtroppo – ha rilevato Scala – non è passato in Consiglio l’emendamento per unificare le percentuali sui contributi e portarle tutte al 90%, (cosa che invece è riuscito a fare, anzi di più, l’Assessore alla P.I., ha detto Scala leggendo l’emendamento al riguardo). Noi non vendiamo formaggi o torrone, ha detto Scala e non svolgiamo attività a scopo di lucro; non è facile amministrare in queste condizioni. I funzionari sono molto attenti, ma essere fiscali all’eccesso - ha lamentato non è accettabile”. I VINCOLI DELLA LEGGE Immediate le risposte del Direttore del Servizio Emigrazione Marco Ghiani e del Capo di gabinetto Attilio Dedoni. “Noi operiamo in base alla legge numero 7, che è superata nei tempi - ha detto il Ghiani - ma noi non possiamo fare diversamente. Le vostre lamentele sono giuste, ma noi amministriamo soldi pubblici e siamo tenuti a rispettare la legge; chiedete comprensione nei vostri confronti, ma anche voi abbiatene nei nostri”. “Purtroppo - ha aggiunto Dedoni - in materia di autocertificazione è difficile operare, anche perché essendo molte associazioni allocate in stati esteri, c’è la necessità di verificare la normativa vigente in quegli stati: non c’è contrapposizione, nei vostri confronti, ma una necessità di valutare, perché - ha sottolineato Dedoni - se mancano atti conservativi e la loro verifica, le responsabilità si spostano in sede penale. Quindi - ha concluso - il problema va affrontato in sede specifica per valutare quale tipologia di verifica sia da fare”. Rispondendo poi ad un’altra osservazione di Gian Paolo Collu sempre in materia di autocertificazioni e di semplificazioni nella rendicontazione, Dedoni ha ribadito che “la rendicontazione è obbligatoria per legge, perché noi diamo delle risorse pubbliche finalizzate a…Tanto per capirci: se do i soldi per fare una squadra di calcio, non possono quei soldi essere spesi per fare una squadra di pallacanestro. E’ un obbligo di responsabilità, non si possono saltare certe spese nella rendicontazione”. Paolo Lostia, consultore dell’Australia, ha chiesto cosa si è fatto per recepire la proposta di creare una Federazione anche con meno di 5 circoli (situazione analoga a quella Australiana vi è in Brasile - n.d.c). La risposta di Domenico Scala è stata semplice: non essendo passato l’emendamento di cui si è discusso prima, non è stata accolta neanche la proposta di modifica per poter Istituire la Federazione dell’Australia e quella del Brasile. Telemaco Bundone, presidente della Federazione dei Circoli sardi in Germania, ha detto testualmente che “la Consulta ha ‘macinato’ solo soldi, invece di fare discussione politica”. In altre parole, Bundone ha sostenuto che “la Consulta deve principalmente preoccuparsi di sviluppare l’emigrazione giovane, altrimenti non andremo lontano. Dobbiamo essere noi protagonisti delle scelte che ci interessano: l’emigrazione non si è fermata - ha detto ancora Bundone - e molti sono i giovani che lasciano la Sardegna, anche se più per scelta che per necessità . In quanto ai Circoli, che stanno diventando oggi “ business-point”, cioè basi di commercializzazione nel Mondo, se non funzionano, basta, si chiudano. Concludendo Bundone ha ribadito che “i compiti della Consulta vanno rivisti: non può essere solo un luogo per la spartizione dei finanziamenti, ma deve tornare ad essere un luogo dove si fa politica, come si faceva prima”. Carlo Lai, della FILEF, ha incentrato il suo intervento sul “partenariato” rilevando come la Consulta sia stata usata per dare legittimità ad una iniziativa eccezionale, “ma non abbiamo informazioni - ha detto - sulla sua gestione e sulle iniziative promosse e attuate. In sostanza per promuovere iniziative serie - ha detto Lai - ci vogliono dei manager, competenti e capaci: ma come fa un emigrato - manager , o presunto tale ,a dedicare il suo tempo, gratis, per far partire una iniziativa qualsivoglia, per seguirla, per farla produrre? Il IL MESSAGGERO SARDO 10 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 manager è un professionista , uno che deve dare risultati , se no, se fallisce, deve andarsene o peggio rischiare conseguenze economiche e anche penali. Insomma - ha concluso Lai - è stato attivato un “partenariato” troppo generico: buona l’idea, meno i risultati.” Vittorio Vargiu, consultore dell’Argentina è andato dritto a quello che per lui è il vero problema: “Siamo qui per i Circoli. Il mondo sta cambiando – ha detto – anche i Circoli non sono più quelli di 50 anni fa, sono diventati “Istituti di cultura”, ma se non ci diamo degli obiettivi, con le donne, con i giovani, i circoli non avranno futuro, finiranno. E allora cosa fare? Non bastano solo i contributi, bisogna guardare, ad esempio, cosa ha fatto la Chiesa attraverso il tempo – ha detto Vargiu – hanno incominciato a fare le scuole parrocchiali – per tenersi in vita (certo non con le elemosine raccolte durante la messa). Anche noi dobbiamo creare le scuole per i giovani delle nuove generazioni. I Circoli sono la vita e bisogna farli continuare ad esistere, ecco quale deve essere il nostro impegno. Il programma triennale – ha detto ancora Vargiu – va cambiato fondamentalmente. La legge 7 è superata ormai, dobbiamo pensare, lottare per dare ai Circoli un futuro: bisogna studiare questo problema, portiamo idee e proposte. I Circoli – ha concluso Vargiu – oggi vivono nel passato” Bruno Fois, Consultore dell’Olanda ha esordito dicendo di condividere il discorso fatto da Telemaco Bundone che rappresenta i giovani. “A noi i giovani non ci capiscono. Non capiscono il nostro rapporto con la Regione: non accettano più il nostro ruolo, aspettano risposte. Vogliono capire, per esempio, come mai un partito di maggioranza porta una proposta per modificare la legge elettorale e poi una commissione boccia questa proposta, e mi riferisco al voto agli emigrati. Questo i giovani non lo capiscono, non è logico. Sono delusi”. In quanto all’ordine del giorno che prevede l’elezione delle sottocommissioni – ha proseguito Fois – è inutile fare proposte che poi non hanno un seguito. Creiamo strutture ma poi non si danno gli strumenti per lavorare!” Assai critico anche l’intervento di Savina Corriga, che ha esordito ricordando che “in Consulta ci sono dal 1979, cioè fin dalla sua istituzione, ma mi pare che stiamo regredendo, gli scopi non sono più quelli di una volta. La Consulta - ha ricordato - doveva contribuire alla vita politica e sociale della Regione. Dobbiamo riprendere il lavoro di un tempo, il nostro peso è insignificante, se non ci hanno dato ancora il voto all’Estero, che è un nostro diritto. Io mi sento una sarda emarginata, perché anche se vivo in Francia da 40 anni continuo a rimanere legata alla mia terra, mi interessa il problema dell’acqua, mi interessa il problema delle scorie radioattive, mi interessa discutere di questi problemi, non solo di spartire qualche soldo. Il nostro ruolo dovrebbe essere propositivo, cercare nuovi sbocchi per i circoli, per i giovani, i cui interessi sono diversi rispetto a quelli che avevamo inizialmente noi, loro oggi sono interessati moltissimo alla cultura sarda, ma dobbiamo sostenerli. Lo dico con rammarico - ha concluso Savina Corriga - ma siamo scaduti, siamo un organismo come tanti altri”. Cosimo Tavera, Presidente della Federazione Argentina ha ringraziato tutti coloro che hanno aiutato i Sardi residenti in Argentina , colpiti dalla grave crisi economica esplosa nel 2002, sardi in difficoltà ai quali sono stati erogati 288 sussidi . Un ringraziamento particolare all’Assessore Luridiana e ai suoi funzionari che si sono adoperati con zelo. E un ringraziamento anche a Bonaria Spignesi, vicepresidente della FAES che si è occupata di organizzare dei corsi di formazione, finalizzati alla creazione di microimprese e cooperative. “Quest’anno la comunità sarda in Argentina rafforzerà i suoi legami con la Sardegna – ha detto Tavera - dedicandole una piazza nel cuore di Buenos Aires. Si tratta della piazza dove è ubicata la statua della Madonna di Bonaria, eretta da Don Pedro de Mendoza, devoto della S. Vergine, che si chiamerà appunto Piazza Sardegna. Tavera ha quindi concluso con un piccolo sfogo. “Da quando ci hanno tolto i soggiorni abbiamo perso tutti i giovani. Per noi, per la nostra realtà, quei soggiorni erano molto importanti.” Anche Mario Agus, presidente della Federazione dei Circoli Sardi in Olanda, ha sostenuto che “questa Consulta deve funzionare meglio: abbiamo l’obbligo di farlo. Negli ultimi anni l’Olanda ha portato avanti tanti progetti - ha detto Agus - anche con minori disponibilità di quante invece ce ne sono state assegnate per quest’anno, anche se bisogna tenere conto che dobbiamo fare il nostro Congresso ad Amsterdam a fine novembre. Noi siamo più propensi ad essere solidali con chi ha di meno. Comunque dobbiamo cercare di fare una politica diversa: non dobbiamo fare aumentare i circoli, semmai gestire bene quelli che ci sono. E se un circolo non funziona, bisogna chiuderlo”. Agus ha poi esternato una preoccupazione concreta. “Se ci sovvenzionate il 90% delle spese per le nostre iniziative, mi chiedo dove andiamo a prendere il rimanente 10% di 48.000 euro ! Sono circa 10 milioni delle vecchie lire. E come presidente di federazione se ci devo rimettere il 25% di tasca, perché le spese ci vengono riconosciute al 75%, e mi muovo, cosa devo fare? Questa è la legge - ha detto Agus - la conosciamo, ma non va bene così”. A questo punto Domenico Scala ha ribadito due concetti fondamentali. “Il primo è che i Presidenti di Federazione devono avere l’Assessore, come interlocutore ‘politico’, per cui devono incontrarsi a prescindere dall’invito alla Consulta; il secondo è che occorre un chiarimento o si va allo scontro sulle Commissioni, nel senso che se ci sono devono poter operare su indicazione della Consulta”. Roberto Erba , Presidente della Commissione Riforme, dopo aver ricordato che nella precedente Consulta non si era mai potuta riunire, ha detto che “questa volta siamo riusciti a riunirci a L’Aja ed il risultato è stato eccellente perché siamo riusciti lavorando sodo a elaborare il testo della bozza di legge che doveva essere spedita alle Federazioni per un parere e fare proposte e correzioni da discutere in Consulta. Il testo però non è stato ancora spedito,comunque esiste - ha detto Erba - e chiedo che si proceda secondo gli accordi”. Giulio Cesare Pittalis, consultore della FASI, dopo aver affermato che “la crisi politica alla Regione tocca tutti i sardi e che comunque, come spesso accade, siamo senza interlocutori “, ha dato un giudi- zio positivo sull’operato di questa Consulta. “Va dato atto all’Assessore - ha detto - che ci ha consentito di affrontare alcune problematiche che ci interessavano. Noi come Consulta siamo chiamati ad esprimere pareri, a fare proposte: ebbene abbiamo cominciato a fare programmi triennali, e non è da poco. È stata una sfida e l’abbiamo accolta ed abbiamo ottenuto risultati, se è vero che siamo riusciti a programmare le nostre manifestazioni e le nostre attività culturali in tutto il Mondo. Non è vero che siamo tornati indietro, abbiamo fatto passi in avanti in questi ultimi anni. Non possiamo pensare di progredire pensando di criticare e basta la Regione. Noi dobbiamo essere più propositivi. Certo mi dispiace per il voto all’Estero, che ci è ancora negato, ed anche la questione del ‘partenariato’ è andata come è andata, ma siamo stati attivi per quanto riguarda la proposta di legge per la Costituente. Ora la situazione politica è gravissima - ha concluso Pittalis - e la crisi occupazionale è ad un livello critico. Mi auguro che si trovi presto una soluzione “. RIVENDICATO IL VOTO PER CORRISPONDENZA Anche Tonino Mulas, Presidente della Fasi, ha sostenuto che “è un errore, un vizio, quello di piangersi addosso”, e ha contestato chi ha detto che la Consulta non ha avuto un ruolo politico. “Eccome se lo ha avuto - ha detto Mulas - molte cose positive sono state fatte anche da questa Consulta, qualcosa bene, qualcosa meno bene, qualcosa di più andava fatto; ma non abbiamo avuto solo un ruolo tecnico per la gestione delle risorse, anche quello, certo, ma abbiamo influenzato le decisioni dell’Assessorato e gli Uffici. Noi abbiamo fatto politica sulla Costituente, chiedendo il riconoscimento del ruolo dell’Emigrazione nella nuova Carta Costituzionale. Abbiamo fatto la battaglia sulla legge elettorale per la istituzione del ‘collegio estero’, un diritto, non un privilegio, e nella mozione della Consulta diciamo e rivendichiamo almeno il voto per corrispondenza. Abbiamo fatto la battaglia sul ‘partenariato’. Abbiamo sostenuto il programma di aiuti ai nostri emigrati in Argentina, abbiamo preso posizione sulle scorie, abbiamo solidarizzato con i sindacati sul lavoro, quindi - ha concluso Tonino Mulas - abbiamo avuto un ruolo politico. In quanto alla centralità dei Circoli - ha detto il Presidente della Fasi non posso che essere d’accordo con voi: sono il motore, il cuore che fa battere l’emigrazione. In quanto al Circolo di Sofia , non ci piace il modo con cui è stato istituito e riconosciuto, ci sono delle regole, accetto le proteste, ma molte delle lamentele che ho sentito non sono giustificate” Prima di mettere in votazione la mozione, che è stata approvata all’unanimità dalla Consulta, Tonino Mulas, ha detto che se è il caso si interpellano dei costituzionalisti per verificare se il voto per corrispondenza può essere esteso anche per il rinnovo del Consiglio regionale,” nel caso, facciamo una battaglia legale”. Le conclusioni finali le ha fatte il Capo di Gabinetto dell’Assessorato, Attilio Dedoni, il quale ha sottolineato l’importanza del dibattito, rilevando che “ non è stata solo una riunione per la distribuzione di soldi”. “Accetto tutte le critiche, anche per quanto riguarda le Commissioni e il loro funzionamento, ma questa Consulta – ha detto - ha lavorato abbastanza ed ha ottenuto risultati concreti. Forse è l’ultima sua riunione, perché non si sa come andrà a finire questa crisi e se si andrà al voto anticipato. È una brutta crisi, e non è questione di partiti: in questa legislatura poco è stato fatto collegialmente in favore della Sardegna. Se non c’è stata maggioranza, non c’è stata nemmeno opposizione. Non c’è al Consiglio regionale quella saggezza, quella sapienza per dare risposte al popolo sardo. Sono state fatte solo 8 leggi, oltre quelle obbligate, il Consiglio non ha prodotto niente - ha detto Dedoni - c’è la necessità di rifondare dalle fondamenta la organizzazione politica della nostra Regione. Molti sono i temi forti da discutere e da dibattere (dai trasporti,alla denuclearizzazione, alla canalizzazione dei servizi ai cittadini, all’utenza, alla internazionalizzazione dell’impresa) e soprattutto c’è il problema di non far emigrare i cervelli. La cosa triste - ha aggiunto Dedoni - è che in Sardegna ci sia chi non riconosce quello che altri Sardi emigrati hanno fatto e prodotto all’Estero, promuovendo l’immagine, la cultura, il turismo, il commercio, e questo deve trovare legittimazione nelle nuove istituzioni che andiamo a costruire. E’ altrettanto grave che un parlamento regionale, per calcolo di poltrone ed altro, non riconosca un diritto al voto che è stato già riconosciuto dal Parlamento nazionale. Al di là di tutte queste considerazione - ha detto ancora Dedoni - a nessuno deve sfuggire che la Regione Sardegna è sempre stata presente laddove c’è stato dibattito sull’Emigrazione (vedi emergenza Argentina), bandiera e testimone alta delle battaglie per l’Emigrazione e che ha impegnato molte risorse. Chiunque verrà, se ci saranno elezioni anticipate - ha concluso Dedoni - speriamo sia all’altezza di dare risposte alle esigenze dei Sardi, residenti e emigrati”. IL DOCUMENTO SUL DIRITTO AL VOTO ALLESTERO Questo documento è stato approvato all’ unanimità dalla Consulta regionale dell’emigrazione riunita a Cagliari il 31-7 e l’1/8 2003. “La Consulta dell’Emigrazione, rappresentante della voce dei Sardi nel Mondo, chiede che il Consiglio Regionale si assuma la responsabilità della concreta applicazione per legge, del diritto di voto per gli emigrati sardi all’Estero anche per quanto riguarda il Consiglio Regionale. Francamente è incomprensibile la sordità a riconoscere un diritto fondamentale. Se il Consiglio non ritiene opportuno riconoscere una rappresentanza garantita, attraverso la costituzione di un “collegio estero”, come peraltro avviene con la Legge Nazionale, si riconosca almeno l’esercizio effettivo del voto, introducendo anche quello per corrispondenza. È un riconoscimento minimo dovuto ai Sardi che hanno dovuto lasciare la Sardegna, ma hanno conservato con il loro attaccamento culturale alla propria terra, oltre che la cittadinanza legale, il diritto morale di continuare ad essere parte integrante del Popolo Sardo”. IL MESSAGGERO SARDO 11 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 L a Sardegna può sentirsi orgogliosa di quello che ha fatto per i Sardi in Argentina. È stato questo il commento con cui lassessore del Lavoro, Matteo Luridiana, ha sintetizzato gli umori della Consulta regionale dellEmigrazione al termine della relazione della vicepresidente della Faes, Bonaria Spignesi, sulla positiva conclusione dei corsi di formazione, finalizzati allavvio di attività produttive, finanziati dalla Regione su unanime mandato del Consiglio regionale. Lintervento della Regione Sardegna in Argentina, per aiutare i corregionali colpiti da una crisi economica devastante, è stato tra i primi e tra i più efficaci. Oltre a un immediato invio di sussidi per fronteggiare le emergenze (cera gente che non aveva per allattare i bambini e, soprattutto, cerano anziani malati impossibilitati ad acquistare i medicinali) lassessorato del Lavoro ha messo a punto un progetto di intervento strutturale con il coinvolgimento di tutte le componenti del mondo dellemigrazione organizzata: circoli, federazione, associazioni di tutela e uffici regionali. È stato deciso di favorire la creazione di opportunità di lavoro in loco, in modo da non impoverire ulteriormente una realtà già penalizzata, con lavvio di corsi di formazione professionale. Il piano è partito nel mese di marzo. La responsabilità della gestione è stata affidata alla Federazione delle Associazioni di tutela (Faes) che ha incaricato del progetto la vicepresidente, che vanta unesperienza specifica in materia. Con il coordinamento della Federazione Argentina sono stati coinvolti tutti i circoli (solo quello di Cordoba non ha aderito) che hanno proposto diverse iniziative, ciascuno in relazione alle potenzialità e alle vocazioni. I corsi hanno avuto inizio a maggio come abbiamo dettagliatamente informato i lettori del Messaggero e si sono conclusi a luglio. Gli esami sono stati sostenuti davanti a una commissione composta dal Direttore del Servizio Emigrazione dellassessorato, Marco Ghiani, dalla vicepresidente della Faes, Bonaria Spignesi, e da Bruno Todde, funzionario del servizio Formazione Professionale dellassessorato del Lavoro. I corsi si sono svolti in sei diverse località: Buenos Aires - il corso di cucina è stato frequentato da 14 allievi e un uditore; Moreno - il corso di produzione di dolci sardi è stato seguito da 12 allievi e tre uditori; Rosario - il corso di produzione di dolci sardi è stato se- SPECIALE EMIGRAZIONE Conclusi con successo i corsi di formazione voluti dallAssessorato del Lavoro e organizzati dalla Faes con i circoli e la Federazione argentina. Si aprono prospettive incoraggianti per superare la crisi DECOLLANO LE INIZIATIVE FINANZIATE DALLA REGIONE PER I SARDI DARGENTINA di Gianni De Candia guito da 15 allievi e cinque uditori; Trancas - il corso di lavorazione del formaggio è stato seguito da 23 allievi e tre uditori; Tucuman - il corso di produzione di dolci è stato seguito da 15 allievi e cinque uditori; Mar del Plata - il corso di apicoltori è stato seguito da 16 allievi e quattro uditori. Tutti hanno superato gli esami e hanno ottenuto gli attestati che hanno validità professionale in Argentina, i 95 allievi di origine sarda hanno ricevuto il finanziamento previsto dal progetto regionale per lavvio dellattività. Complessivamente lintero progetto è costato alle casse regionali poco più di 400 mila euro. Il dato più significativo emerso dalla relazione della vicepresidente della Faes è stato il fatto che nella quasi totalità dei casi i partecipanti ai corsi si sono uniti in società o in cooperativa per avvia le attività produttive. Il caso più clamoroso è quello di Trancas e Tucuman che hanno costituito ununica cooperativa di lavoro di 43 soci, Isla de Cerdena, per la produzione di formaggio tipo sardo e di altri prodotti lattiero-caseari, di miele e di dolciumi. I corsi sono stati seguiti dallUniversità che ha rilasciato un apposito titolo a tutti i partecipanti. Liniziativa è stata particolar- mente apprezzata dalle autorità argentine. Il ministro della Cultura della Provincia di Tucuman, Olga de Jesus Morales ha messo a disposizione locali e attrezzature perché la cooperativa possa avviare subito lattività. Ma quello di Trancas e Tucuman non è un caso isolato. A Moreno è stata costituita una società di persone alla quale hanno aderito nove corsisti, che intende avviare la produzione di dolci sardi e argentini. A Rosario sono state costituite tre diverse società di fatto ed è stata creata anche una pasticceria internet che si intitola M@NDORLE. A Mar del Plata è stata costituita la Cooperativa Agricola sardo-argentina alla quale hanno aderito 21 soci, tra cui gli uditori e alcuni docenti. Per favorire la produzione il responsabile della Camera di Commercio di Mar del Plata ha messo a disposizione un locale nella zona industriale. Lattestato ottenuto al termine del corso, tenuto dai docenti dellUniversità, è valido per liscrizione allAlbo nazionale dei periti apicoltori dellArgentina. Entro il 31 ottobre le attività dovranno essere avviate. Un intervento condotto con celerità e efficacia che promette di dare frutti ben più consistenti di quelli ipotizzabili quando il progetto è stato varato. Ora che anche il quadro generale argentino sembra si stia un po rasserenando, potrebbero aprirsi prospettive interessanti non solo per i 95 corsisti sardi ma di riflesso per lintera comunità sarda in Argentina. Questa vicenda potrebbe costituire un esempio da seguire anche in futuro. La strada da seguire è quella dellunione, del coordinamento delle risorse, delle potenzialità, delle esperienze nellinteresse della collettività degli emigrati. Circoli, federazioni, Associazioni di Tutela, unite, mantenendo ciascuno la propria identità e le proprie prerogative, possono fare molto per dare sempre più voce alle istanze dellemigrazione. IL MESSAGGERO SARDO 12 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 S arà finanziato con 50 milioni di euro, in base alla Finanziaria 2003, il Fondo per ledilizia che consentirà di soddisfare migliaia di cittadini che intendono ottenere i contributi per lacquisto, la realizzazione ed la ristrutturazione della prima casa. Lassessorato regionale ai Lavori pubblici, che riceve oltre 4.000 richieste lanno, ha aperto i termini di presentazione delle domande dal 1 settembre. Un ulteriore stanziamento di 30 milioni di euro è previsto per ciascuno degli anni 2004 e 2005. Le somme secondo le previsioni dellAssessorato sono in grado di soddisfare le richieste che perverranno. Gli interessati, ed in particolare i lavoratori emigrati, possono rivolgersi ad uno degli Istituti di Credito e/o agli uffici del Servizio Edilizia Residenziale della Regione in via Simeto a Cagliari. Lattività del Fondo, interrotta ai primi dello scorso gennaio per mancanza di finanziamenti, è stata riaperta con una delibera della Giunta regionale, su proposta dellAssessore dei Lavori Pubblici Pasquale Onida, che prevede nuove regole su tassi, limiti di reddito e massimali di costo. Il tasso agevolato riconosciuto ai beneficiari, infatti, non sarà più È costituito da 12 giovani laureate il primo nucleo sardo di Agenti per linternazionalizzazione in funzione dello sviluppo locale. Le esperte, concluso il corso sperimentale di Servizio Civile promosso dallAgenzia Regionale del Lavoro, rappresentano una novità nelle professionalità funzionali atte a sostenere processi di sviluppo di paesi e territori in condizioni di arretratezza. Iniziato lo scorso ottobre, il corso, che ha coinvolto, oltre allassessorato regionale del Lavoro e lUniversità di Cagliari anche diversi istituti, enti, organizzazioni imprenditoriali e sindacali, è stato articolato in tre fasi. Dopo la prima fase, trimestrale, teorico-formativa svoltasi a Cagliari, le volontarie, suddi- N uova importante tessera nel mosaico che, una volta completato, fin dallinizio del prossimo anno, permetterà alla Sardegna di annullare gli effetti negativi della burocrazia. È un intervento teso a utilizzare linformatizzazione per ridurre i tempi di attesa, le distanze e migliorare la qualità dei servizi ai cittadini, senza trascurare loccupazione. La Regione ha infatti reso disponibili 30 milioni di euro per progetti proposti da Comuni, Comunità Montane e da Aziende Sanitarie Locali finalizzati a realizzare servizi alla pubblica amministrazione, ai cittadini e alle imprese. Secondo il bando di gara i contributi, che saranno concessi in misura per il 90% dei costi ammissibili fatturati, vanno da un minimo di 200 mila euro ad un massimo di 2 milioni e 500 euro in base al numero di abitanti coinvolti. I progetti dovranno essere presentati entro il prossimo novembre. La nuova iniziativa ha sot- POLITICA REGIONALE / 50 milioni di Euro per il 2003 STANZIATI I FONDI PER FINANZIARE I MUTUI PER LA CASA fisso, ma abbattuto del 50-70% rispetto a quello bancario di riferimento vigente al momento dellerogazione del mutuo. Al momento è attestato al 4,40%, perciò con i contributi regionali si ridurrà al 2,20% o al 3% a seconda della fascia di reddito dei richiedenti. Le agevolazioni più consistenti saranno riconosciute ai più bisognosi. Il limite massimo di reddito per laccesso passa da 25.822,84 euro lanno a 35.894 euro. Il reddito potrà essere superiore soltanto in caso di interventi di acquisto con recupero nei centri storici. In questo caso si potrà ottenere un tasso agevolato inferiore della metà a quello di mercato. Il massimale di mutuo passa da 64.557 a 72.640 euro, quelli di costo per metro quadrato di superficie vanno dai 384 LAVORO / Da 12 giovani laureate COSTITUITO IL NUCLEO SARDO DI AGENTI ESPERTI NELLO SVILUPPO LOCALE vise in gruppi di tre, sono state impegnate per 6 mesi nelle Camere di Commercio italiane di Ginevra, Lisbona, Londra e Madrid affrontando problematiche relative allintegrazione sociale degli emigrati sardi allestero, al rafforzamento dei valori di appartenenza e la va- lorizzazione culturale ed economica dellisola. Tra gli altri temi oggetto di approfondimento la promozione dello scambio di buone prassi di sviluppo locale, linfrastrutturazione del territorio, lorganizzazione di servizi per imprese e cittadini. Hanno quindi ap- preso le tecniche del marketing territoriale per attrarre capitali esteri e come operare per far nascere gruppi di ricerca tra partner di diversi Paesi europei per la predisposizione e presentazione di iniziative a finanziamento comunitario. La Sardegna ha sottolinea- RIFORME / Finanziati progetti di Comuni e Asl INFORMATIZZAZIONE DEI SERVIZI PER RIDURRE TEMPI D'ATTESA E SNELLIRE LA BUROCRAZIA tolineato ai giornalisti lassessore degli Affari Generali e Riforma della Regione Pietrino Fois si ripropone di inter- venire a favore delle esigenze dei territori. Disegna un sistema a misura delle istanze dei cittadini rendendolo davvero funzionale ai bisogni. Da questo punto di vista possiamo considerarla una delle parti più importanti delle-governement. Ne potranno fruire anche i cittadini che non hanno dimestichezza con il computer. Basterà recarsi al Comune e ottenere di conoscere a che punto del percorso si trova una pratica o a chi rivolgersi per avere ulteriori informazioni. Una parte significativa dei fondi riguarda la conduzione e gestione del sistema. Ciò significa ricadute occupazionali oltre che la garanzia dellutilizzo funzionale della telematica. Il progetto intende inoltre sperimentare strumenti di fles- euro per interventi di manutenzione straordinaria, agli 860 euro per le nuove costruzioni. LAssessore ai Lavori Pubblici ha anche illustrato ai giornalisti gli interventi previsti dal programma nazionale di edilizia residenziale pubblica, finanziato con 130.000 milioni di euro nel 2003 per acquisire, ristrutturare e costruire nuovi alloggi. La quota riservata alla Sardegna è modesta ma si tratta è stato precisato di un intervento sperimentale da 19 milioni di euro per circa 300 abitazioni. Il bando di concorso, disponibile sul sito internet dellassessorato, è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione. Allassegnazione dei fondi possono partecipare Comuni, Istituti Autonomi delle Case Popolari, consorzi e cooperative edilizie che intendano costruire, recuperare o acquisire alloggi che saranno poi affittati a canoni agevolati. I finanziamenti del programma nazionale 20.000 abitazioni in affitto attribuisce alla Sardegna 1.642.000 euro lanno per quindici anni. La Regione ha chiesto alla Cassa depositi e prestiti un anticipo sullo stanziamento complessivo in modo da far partire immediatamente linvestimento per la realizzazione di 4.500 abitazioni. to lassessore regionale del Lavoro Matteo Luridiana incontrando i giornalisti dispone di un capitale umano di alta qualificazione in grado di trovare la strada migliore per facilitare le imprese e il sistema locale ad affacciarsi nei mercati dellEuropa. La scelta di investire nellinternazionalizzazione delleconomia piuttosto che nellassistenza umanitaria, comincia a presentare significativi frutti. Limportante è ora non disperdere questa opportunità per lisola. I positivi risultati del corso fanno ritenere che sia opportuno ripeterlo. Liniziativa sinserisce inoltre nel percorso di valorizzazione delle professionalità femminili fortemente voluto dalla Regione per ridurre la disoccupazione. sibilità organizzativa attraverso la creazione di centri polifunzionali con funzioni di supporto per iniziative di teleoccupazione, di formazione a distanza, dello sviluppo dellimpiego e di sostegno alle politiche del lavoro, nonché di promozione imprenditoriale e del territorio. Tra i criteri individuati per lammissione al finanziamento figurano la qualità, le ricadute occupazionali, la valorizzazione delle fasce deboli, in particolare portatori di handicap e anziani, nonché laggregazione delle amministrazioni. Le proposte possono essere presentate da Comuni, Comunità Montane, Province, oltre che dalle ASL in rapporto di partenariato con enti locali. È anche ammessa la collaborazione di privati che però non potranno esserne destinatari. Ciascun proponente potrà presentare un solo progetto. La graduatoria verrà redatta in base al punteggio conseguito da ciascuna proposta.. In ogni caso ne sarà ammessa almeno una per provincia. IL MESSAGGERO SARDO 13 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 S arà la Corte Costituzionale a dire chi ha ragione. Da un lato cè la Regione sarda che con una propria legge, votata il 1° luglio allunanimità da 64 consiglieri, ha dichiarato ufficialmente lisola territorio denuclearizzato; dallaltro, il Governo italiano, che ha deciso di impugnare la norma per palesi motivi di illegittimità costituzionale. Uniniziativa che a Roma deve aver fatto paura, quella di un Consiglio regionale spinto un po da tutti i partiti la proposta di legge era stata presentata dai 35 consiglieri dellopposizione di centrosinistra (Ulivo, Rifondazione Comunista, Partito Sardo dAzione), poi sottoscritta anche dagli esponenti del centrodestra e con sulle spalle il peso di unopinione pubblica arrabbiata per lipotesi che la Sardegna possa essere scelta come sede di smaltimento di almeno 55.000 metri cubi di scorie nucleari e radioattive. I rifiuti, ora suddivisi in 13 siti nella penisola, da qualche parte dovranno pur essere stoccati, ma Cagliari potrebbe assumere il ruolo di apripista per tutte le altre Regioni. Insomma, se ognuna dichiarasse il proprio territorio denuclearizzato (come, per esempio, ha fatto la Puglia) non sarebbe possibile alcuna soluzione ad un problema che prima o poi va risolto. Di qualche settimana più tardi è la proposta del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi: realizzare una discarica in ogni Regione, in modo che ognuno smaltisca i propri rifiuti senza doverli trasportare altrove, ovviamente in siti assolutamente sicuri e costantemente sotto controllo. La legge sarda è composta da tre articoli. Il primo, in base alle competenze esclusive previste dallo Statuto speciale su urbanistica e ambiente, vieta il transito e la presenza, anche momentanea, di materiali nucleari non prodotti nel territorio regionale (ad eccezione di quanto serve per gli impianti industriali, la ricerca scientifica e la sanità). Il secondo impone la nomina di una Commissione dinchiesta del Consiglio con il compito di verificare ogni eventuale presenza nellisola di materiali radioattivi, affidando poi al presidente della Giunta, previo obbligatorio e vincolante parere dellassemblea con maggioranza di due terzi dei componenti, il compito di esprimere la definitiva posizione della Regione sulleventuale stoccaggio delle scorie in Sardegna. Il terzo articolo, infine, affida alle strutture preposte alla vigilanza ambientale e sanitaria ladozione di tutte le misure di prevenzione e di verifica che si ritengano necessarie. Per evitare polemiche e ulteriori tensioni, il Consiglio dei Ministri ha comunque escluso ufficialmente che la decisione di impugnare la legge comporti la destinazione delle scorie nellisola, provando cosi a tranquillizzare i sardi: tentativo vano, poiché le reazioni sono state immediate e durissime. La Giunta regionale ha subito deciso di opporsi al ricorso governativo. Per il presidente allora in carica, Mauro Pili, occorre che alla Regione venga riconosciuta la piena e autonoma competenza in materia AMBIENTE Sarà la Corte Costituzionale a decidere sul conflitto di competenze tra Stato e Regione sulla normativa antinucleare regionale AL GOVERNO NON PIACE LA LEGGE REGIONALE CONTRO IL NUCLEARE di Michele Mascia ambientale, pur escludendo il pericolo che la Sardegna possa ospitare alcun tipo di rifiuto nucleare perché il Governo lo ha già chiarito attraverso il suo massimo esponente Silvio Berlusconi. In ogni caso Pili ha affidato lincarico di difendere la Regione in giudizio al responsabile dellarea legale, Graziano Campus, e allavvocato Sergio Panunzio del Foro di Roma, perchè alla Sardegna venga garantita la piena e autonoma competenza nelle materie riconosciute dallo Statuto speciale. Per Pierpaolo Vargiu, capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale, è importante stimolare la vigilanza del Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi a che neppure per un istante si materializzi per lisola il rischio di diventare un immondezzaio radioattivo che ha probabilmente creato un danno dimmagine difficilmente quantificabile economicamente al settore del turismo. È un ricorso grave perchè mette in discussione la possibilità di autodeterminazione del nostro Parlamento e perchè rinfocola linquietudine e le paure di tutti i cittadini. Per Anto- MOBILITAZIONE E PROTESTE DEI SARDI NEL MONDO PER DIRE NO ALLE SCORIE L a redazione de Il Messaggero sardo è stata letteralmente tempestata di messaggi di protesta, di singoli e di associazioni, contro la ventilata ipotesi di stoccare in Sardegna le scorie nucleari. In occasione della mobilitazione del 4 luglio sono state moltissime le comunità sarde nel mondo che hanno aderito alla manifestazione di protesta coinvolgendo spesso le popolazioni locali sensibili alla tutela del patrimonio ambientale dellIsola che uno scriteriato e oscuro progetto vorrebbe mettere a repentaglio. Anche la Comunità Sarda residente a Livorno ci ha segnalato, tra gli altri, il coordinatore della FASI per il Centro-Sud, Giorgio Canu ha manifestato il giorno 4 luglio davanti alla Stazione Marittima, con un volantinaggio, per dire NO allipotesi di invio e stoccaggio di scorie radioattive in Sardegna. Sono stati distribuiti circa 800 volantini a circa 800 auto che stavano per imbarcarsi sulle navi dirette ad Olbia. Data la numerosa presenza di turisti stranieri, il messaggio NO allo stoccaggio di scorie radioattive in Sardegna è stato tradotto anche in tedesco, spagnolo, francese e inglese. Per la manifestazione nazionale si sono unite al- linvito della FASI anche le Associazioni di Civitavecchia e di La Spezia con raccolta di firme davanti alle navi in partenza per la Sardegna. A Firenze molti manifestanti sardi, forse più numerosi di quelli di Cagliari, soprattutto giovani, si sono sdraiati per terra in piazza della Repubblica. Anche a Roma vi è stata una manifestazione di protesta. Lemittente toscana Telegranducato, presente a Livorno durante la mobilitazione, ha registrato le dichiarazioni di alcuni turisti prossimi allimbarco, i quali hanno affermato che nella malaugurata ipotesi di stoccaggio di scorie radioattive in Sardegna, loro non sarebbero più ritornati nellIsola per le loro ferie. Un articolo della Prof.ssa Paola Bua, socia del Circolo Quattro Mori, sulla mobilitazione della Comunità da di Livorno, è stato pubblicato dai quotidiani toscani La Nazione e Il Tirreno. nello Carboni, coordinatore dei Sardistas, non è una questione di maggioranza o di opposizione; si tratta di una battaglia del popolo sardo che deve coinvolgere tutti senza differenze o diversificazioni, che ci deve far schierare davvero per la nazione sarda distinguendoci da chi cavalca i sentimenti nazionalisti solo per esigenze di facciata. Secondo il capogruppo del Pps Silvestro Ladu, il ricorso costituisce lennesima violazione dellAutonomia sarda e offende gravemente la dignità dellintero Consiglio regionale. Per quanto riguarda lopposizione di centrosinistra, Gianmario Selis della Margherita, primo firmatario della proposta di legge, definisce il ricorso alla Suprema Corte un attentato allo Statuto di autonomia e un attacco al patto costituzionale che lega la Sardegna allItalia. Non bisogna tollerare eventuali pressioni su Roma da parte delle Regioni del Nord, perché si è rafforzata lipotesi che lisola possa diventare sede di stoccaggio di rifiuti radioattivi, altrimenti non si spiega il ricorso. Per Luigi Cogodi, capogruppo di Rifondazione Comunista, bisogna applicare un criterio di giustizia, nel senso che chi ha avuto i vantaggi della produzione nucleare, si deve accollare gli effetti negativi e occorre che vengano riconosciuti i poteri speciali dellAutonomia perché, se non fossero reali ed esercitabili, sarebbe tutto un imbroglio. Nello schieramento di minoranza, però, cè anche chi, come Carlo Dore della Margherita, ammette che la legge possa essere parzialmente cassata, invitando tutti a puntare sul ricorso amministrativo straordinario presentato al Presidente della Repubblica, con il quale si contesta laffidamento commissariale al generale Carlo Jean, presidente della Sogin, la società per la gestione degli impianti nucleari, di poteri di scelta ritenuti assolutamente eccessivi ed arbitrari. Dubbioso il segretario nazionale del Partito Sardo dAzione Giacomo Sanna: Ci preoccupa che a difendere la legge sia chiamato chi, in questi anni, ha dimostrato di essere politicamente subalterno ai voleri del presidente del Consiglio dei ministri. Per il capogruppo socialista Peppino Balia, la legge deve poter esplicare i suoi effetti senza che la Regione venga esautorata dai veti del governo centrale. Da Rinascimento, il movimento che fa capo allex presidente della Regione Federico Palomba, il giudizio negativo sul presidente Pili per la sua tardiva comparsa sulla scena dellantinuclearismo dinanzi a silenzi e complicità durati per troppo tempo. Per il coordinatore di Sardigna Natzione Bustianu Cumpostu, il Governo italiano ha dato un segnale chiaro per riaffermare la sudditanza della Sardegna. Il segretario generale della Cisl sarda Mario Medde ha invitato tutti ad una forte e civile protesta unitaria contro un atto gravissimo che rafforza le civili reazioni dei sardi . Al momento, comunque, non è ancora stato deciso dove quelle scorie saranno smaltite. E forse, dice qualcuno, non si saprà mai. IL MESSAGGERO SARDO 14 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 P olaris, il parco scientifico e tecnologico della Sardegna, è una realtà concreta. La sede di Cagliari è stata realizzata a Pula, a ridosso del parco naturale del WWF di Monte Arcosu, nella valle del rio Palaceris, in unarea di 160 ettari di straordinario pregio ambientale. Mezzora di auto da Cagliari e dal suo porto e aeroporto, pochi chilometri; dai campi da golf di Is Molas e dalle pinete e spiagge di Pula e Chia, Polaris è certamente il parco scientifico più avanzato dItalia. La progettazione è stata affidata allo Studio Gregotti Associati, che ha operato una serie di scelte coraggiose e particolari. Tutti gli edifici, ad esempio; (ne sono previsti nove, distribuiti secondo un percorso ad anello, attualmente sono in attività i primi quattro) sono stati realizzati con strutture prefabbricate, per evitare devastanti sbancamenti, con unaltezza massima di otto metri e sono collegati da una strada, non in asfalto, ma in graniglia di granito. Impatto ambientale ridottissimo, dunque: cervi, aquile reali e cinghiali continueranno a fare da padroni di casa in un ambiente talmente affascinante che il giorno dellinaugurazione ha spinto il premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini a sussurrare, commossa: «In Sardegna si realizza il sogno di generazioni di ricercatori, sono contenta di aver vissuto così a lungo e aver visto nascere un centro di ricerca come questo». Lo stesso giorno, Carlo Rubbia, anche lui Nobel (per la fisica), ha regalato sorrisi di ottimismo, anche frutto di dieci anni a contatto con la Sardegna:m «Finalmente si parte, tutto questo resterà nella storia». Polaris (sinora sono stati investiti circa 40 milioni di euro), in 25 mila metri quadrati coperti, dispone di: laboratori multifunzionali, dotati di grandi attrezzature di ricerca e sviluppo; un Centro Impianti Pilota, dedicato al settore agroalimentare; un incubatore tecnologico specializzato nelle biotecnologie; un auditorium con una capienza di 250 posti; una foresteria in grado di ospitare fino a 40 persone. Polaris è promosso dalla regione Sar- Atlantis è una Società costituita in Sardegna nel 1997 e si propone come laboratorio di Ricerca con lobiettivo di diventare Centro di Eccellenza a livello internazionale per linnovazione applicata allo Sviluppo del Territorio. Oggi conta 177 unità tra dipendenti e collaboratori. Biotecne - Consorzio per le Ricerche e lo Sviluppo delle Biotecnologie - svolge attività di ricerca scientifica, di formazione per ricercatori e tecnici specializzati e di brokeraggio tecnologico con particolare riferimento alle biotecnologie di interesse biomedico, ambientale, agroalimentare ed energetico. CAT - Cagliari Advanced Technologies - È una società della Business Unit TSS & quot; Tecno Safety Systems & quot; di Tecnosistemi Group. Il gruppo è leader, in Italia e a livello internazionale, nella fornitura di soluzioni integrate per reti, sistemi e servizi di comunicazione. RICERCA Inaugurato dai premi Nobel Rita Levi Montalcini e Carlo Rubbia Sorge nei monti vicino a Pula SI CHIAMA POLARIS IL PARCO SCIENTIFICO SU CUI PUNTA LA SARDEGNA di Puccio Lai degna e dallUnione Europea ed è realizzato e gestito dal Consorzio Ventuno (istituito dalla stessa Regione e dalla Sfirs, la Finanziaria regionale). Chi entra a far parte di Polaris può contare sulle diverse soluzioni di sostegno finanziario regionale, nazionale ed europeo riservate alla Sardegna, che ancora rientra nelle Aree Obiettivo 1 dellUnione Europea; A coloro che intendono localizzarsi nel Parco, viene offerto un pacchetto localizzativo che comprende spazi attrezzati, laboratori, uso di spazi comuni, quali sale per riunioni e per conferenze, ristorazione, trasporti interni e accoglienza visitatori, servizi per il tempo libero; ma anche servizi specialistici per la ricerca e sviluppo e iniziative a supporto dellinnovazione. Nel pacchetto localizzativo sono inoltre comprese le attività logistiche di base, quali ad esempio i servizi di sorveglianza e sicurezza, di manutenzione e pulizia degli edifici. In ogni caso, il Parco è a disposizione anche di coloro che non sono localizzati al suo interno. Limpegno che Polaris si è assunto spiega il presidente del Consorzio Ventuno, Antonello Fonnesu è di migliorare la competività delle imprese sarde, favorire ladozione di nuove tecnologie di prodotto e di processo, accrescere la cultura tecnologica e manageriale nelle aziende, creare nuove imprese. Infatti Polaris organizza in tutto il territorio isolano seminari e giornate di sensibilizzazione sulle tecnologie più innovative delle imprese; attraverso network europei offre laccesso a banche dati tecnologiche, favorendo lincontro tra domanda e offerta di tecnologie e il monitoraggio delle esigenze di innovazione delle imprese; permette la consultazione di banche dati brevettuali, contenenti informazioni sui brevetti depositati in tutto il mondo; svolge attività forma- tive sulla proprietà intellettuale e, in generale, su argomenti scientifico tecnologici di particolare rilevanza, oltre che su progetti e attività in corso presso le Università, i Centri di Ricerca e gli Enti Locali. La Sardegna punta quindi sullinnovazione tecnologica per superare lhandicap dellinsularità e avviarsi al pieno sviluppo della sua economia: «Offriamo aggiunge Fonnesu assistenza al trasferimento tecnologico e consulenza gestionale; organizziamo corsi di formazione e aggiornamento rivolti a ricercatori, tecnologi e aspiranti imprenditori; assistiamo le imprese e i Centri di Ricerca nella predisposizione dei progetti e nella individuazione di fonti di finanziamento; promuoviamo a livello internazionale le attività di Ricerca e Sviluppo, con lobiettivo di attrarre in Sardegna nuovi investimenti e di favorire partnership scientifico-tecnologiche.» SONO GIA' 17 LE SOCIETA' CHE OPERANO A PULA CRS4 - Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna - è un centro di ricerca applicata interdisciplinare situato a Cagliari. Il centro (presieduto da Carlo Rubbia) sviluppa e applica soluzioni innovative in una vasta gamma di importanti aree di ricerca, sfruttando le competenze e lesperienza maturata in contesti internazionali da un elevato numero di qualificati ed esperti. Saras - costituita a Sarroch nel 1962 dalla famiglia Moratti. Lattività principale è rappresentata dalla lavorazione del petrolio. La flessibilità e complessità degli impianti ed i continui investimenti consentono alla Saras di lavorare unampia gamma di grezzi e di far fronte alle più recenti e severe specifiche, in termini di qualità di prodotti e normative ambientali. INBB (Istituto Nazionale Biostrutture e Biosistemi) è un consorzio interuniversitario, sostenuto e vigilato dal MIUR (il ministero per la ricerca scientifica e luniversità), cui attualmente aderiscono 24 atenei statali, con il fine di attuare progetti di ricerca di base e applicata nel settore delle biostrutture e dei biosistemi. Neuroscienze (Centro Consortile Ricerche Neuropsicofarmacologiche) è una società di ricerca scientifica nel campo della neurofarmacologia costituita dallUniversità degli Studi di Cagliari, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, da alcuni soci privati e dal Consorzio Ventuno, organismo della Regione Sarda preposto alla promozione e allo sviluppo del Parco Scientifico e Tecnologico della Sardegna. La società è dotata di moderni e attrezzati laboratori e di uno stabulario per roditori. Sardinia Genomics è una società privata di ricerca e sviluppo, dedicata alla messa a punto di nuovi farmaci, sulla base della identificazione di geni responsabili di malattie poligeniche frequenti e gravi o di caratteri genetici complessi. Shardna è una giovane società italiana di genomica, creata nella primavera del 2001. È nata dallaccordo tra investitori privati (tra i quali Renato Soru, fondatore di Tiscali), e un ente pubblico come il Consiglio Nazionale del- «La Sardegna commenta il presidente della Regione Italo Masala che, da assessore alla Programmazione ha seguito passo per passo le ultime vicende di Polaris scommette sullinnovazione e sulle imprese hi-tech. La regione sta costruendo un inedito modello di sviluppo e in questo percorso cerca sinergie tra aziende, università e centri di ricerca. Il fulcro di questo progetto è utilizzare le nuove tecnologie per creare un ponte virtuale tra lIsola e il resto del mondo. LIsola vuole quindi giocarsi le sue carte su fronti altamente innovativi, tra gli altri, su quello delle biotecnologie: «Quello delle scienze della vita»; spiega il patron di Tiscali, Renato Soru; è un settore ancora inesplorato nelle sue potenzialità e dove credo possiamo farcela da soli. Si parla di Tiscali come un caso di successo, ma io spero che tra dieci anni ci potrà essere altre società che abbiano fatto nel campo delle scienze della vita dieci volte di più di quello che noi abbiamo fatto con Internet». E questo sia il settore dove scommettere è confermato anche da Rubbia in qualità del presidente del CRS4: «La ricerca in Sardegna affermapuò essere indirizzata su vari settori: dalle scienze per luomo agli studi sulla tutela dellambiente in uno sviluppo sostenibile. E in questo trovano spazio iniziative per studiare tecnologie innovative nelle frontiere dellidrogeno, dellIct e delle biotecnologie. Investire nella conoscenza dice Rubbia è un elemento strategico». Investire è la chiave dello sviluppo. «Non spegniamo aggiunge Soru i centri di ricerca prima che nascano. Bisogna smettere di regalare soldi alle aziende che si localizzano soltanto in Sardegna con impianti tradizionali e privi di contenuti tecnologici avanzati: sarebbe come sposare la figlia brutta che nessuno vuole. Basta con il dare contributi a sedicenti imprenditori». A Pula si lavora ancora: «Abbiamo fatto i primi importanti passi dice Francesco Marcheschi, direttore del Consorzio Ventuno ma la strada da fare è ancora molto lunga». le Ricerche che è entrato per la prima volta in Italia, attraverso lIstituto di Genetica delle Popolazioni di Alghero, a far parte di una società di diritto privato. Sono inoltre presenti le imprese attratte con azioni di marketing territoriale, spesso sviluppate unitamente ai partner di Polaris, attraverso le quali il Consorzio Ventuno ha favorito linsediamento nel Parco di imprese ad «elevata densità di conoscenza», che si erano già precedentemente insediate in una sede provvisoria in attesa della conclusione dei lavori del Parco; oltre allInternet Farm (incubatore di piccole imprese dove operano A4W, AXIS, Cad 3D, Kigi group, Leaderchip, Micro, Multivac Softec, S.T.A.GE.T, Sardinia web, Scuolavoro, Zonanet, Shelter, piccole imprese operanti su web) in un altro incubatore sono ospitate quattro aziende del settore meccanico: Ditta Argiolas, Progetto Energie rinnovabili, Nora Sport Technos. IL MESSAGGERO SARDO 15 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 S ardegna nel Guinness, ma non solo per lafflusso record di turisti. A far parlare maggiormente dellIsola anche questanno sono stati gli eventi di cronaca legati agli incendi. Inutile fare una stima: al momento di andare in stampa, lestate non è finita (e, mai come nel 2003, si annuncia particolarmente lunga) e può ancora accadere di tutto. Per ora si sa di certo che sono centinaia gli eventi registrati questanno in Sardegna a cominciare dalle decine di migliaia gli ettari di boschi e macchia mediterranea andati in fumo. I motivi? I più disparati, comprese le negligenti attività di coloro che lavorano nelle vicinanze di sterpaglie e quantaltro sia divorabile dal fuoco. Ma, per favore, non si tirino fuori ancora una volta le cause naturali, come lautocombustione: se qualcuno ci crede davvero, farebbe meglio a studiare con maggiore diligenza largomento. Talvolta, è corretto sottolinearlo, ci si mettono anche gli organi dinformazione: presi dalla fretta di chiudere le pagine, cè sempre qualche distratto che si fa prendere la mano e definisce piromani coloro che appiccano il fuoco. È dimostrato da tanto tempo, infatti, che di veri malati di mente (perché sono autentici malati, i piromani), quali autori di queste nefandezze, ce ne sono pochi. Qualcuno è stato acciuffato: per esempio un uomo di Oristano, che di recente ha patteggiato la pena (due anni di detenzione), e qualche altro poveraccio che ha dichiarato al giudice di provare piacere nellosservare le fiamme che avanzano. Vogliamo discuterne oppure lasciamo che se ne occupi la psichiatria? Tra tanti pareri, ha fatto discutere quello autorevole del ministro dellInterno: non solo perché Beppe Pisanu è sardo, dunque a conoscenza del fenomeno nostrano, ma anche perché ha attinto da fonti documentate. Pisanu, dopo gli incendi che hanno minacciato la AMBIENTE L'isola devastata dalle fiamme. Pericoli per le persone, migliaia di ettari distrutti dal fuoco OBIETTIVO DEGLI INCENDIARI LE LOCALITA' TURISTICHE DELLA COSTA SMERALDA di Luigi Alfonso Gallura (nel mirino è finita in particolare la Costa Smeralda), non ha esitato a parlare di ecomafia, una parola che rievoca la cupola siciliana ma che, per ora, è un neologismo ANCHE L'ESERCITO SCHIERATO CONTRO GLI INCENDIARI L emergenza incendi ha richiesto lintervento dellEsercito per presidiare le zone più a rischio e tenere lontani gli incendiari particolarmente attivi questanno per motivi diversi. Vi è la fondata preoccupazione che si intenda attentare allambiente, il bene più importante della Sardegna, per colpire a morte lindustria turistica e dirottare gli investimenti italiani e stranieri in altre zone. Elementi delleco-mafia e delleco-terrorismo secondo le informazioni in possesso dellintelligence delle Forze dellOrdine si sono coalizzati per compiere attentati mirati a danno delle zone di maggior bellezza e delicatezza ambientale e le più frequentate dai turisti. Gli incendi e i falsi annunci di attentati fanno parte di ununica strategia. Per fronteggiare questa minaccia, mentre sono stati potenziati, con uomini e mezzi, i presidi di lotta al fuoco, circa 800 uomini della Brigata Sassari sono stati dislocati in alcune zone strategiche. La decisione è stata assunta dal Governo che ha accolto la richiesta avanzata, in un vertice a Palazzo Chigi, dal Presidente della Regione Mauro Pili. Lesercito ha anche messo a disposizione tre elicotteri per lavvistamento, la sorveglianza e lo spegnimento degli incendi. La presenza dei soldati nelle campagne, così come è avvenuto negli anni passati, ha avuto il ruolo di deterrente nei confronti degli incendiari. Il numero dei roghi è infatti diminuto e la situazione è tornata sotto controllo. coniato dalla stampa con uno specifico intento: individuare con esso quanti abbiano interesse economico a distruggere con il fuoco aree di valore. Sta di fatto che, da anni, esiste una legge che dovrebbe mettere al riparo da queste speculazioni edilizie. Luso del condizionale è dobbligo, visto che in alcuni casi le registrazioni dei terreni incendiati hanno fatto capolino nel catasto ma come dincanto prima del periodo previsto per legge (10 anni) si è cominciato a costruire. Chissà se, dopo il disastro ambientale di questanno, i controlli saranno moltiplicati. A cominciare dai Comuni. Un tempo erano i pastori (prima per rigenerare i terreni da pascolo, poi per invidie e dispetti tra confinanti) i capri espiatori. Ora, a parte gli imbecilli di turno che lanciano i mozziconi di sigarette accese dal finestrino dellauto, è impresa ardua individuare le mani che accendono queste fiamme. È gente esperta, che sa quando agire: i punti nevralgici, le vie di fuga, gli orari migliori, il vento favorevole. Ma non basta: gli esperti dellAntincendio segnalano altri fattori, dai mancati controlli da parte degli Enti che dovrebbero garantire il rispetto delle prescrizioni (Province, Comuni, Ferrovie, Anas e via discorrendo) alle vendette del personale sta- gionale che non è stato richiamato per lanno in corso (eppure, puntualmente, si parla di carenza di personale), dal mancato impiego di forestali di provata esperienza alla necessità di ridisegnare la mappa dei punti di avvistamento (alcuni sono considerati inutili, mentre altre zone a rischio avrebbero bisogno di essere rafforzate: chi e quando ci metterà mano?). Appunti importanti, ma non si capisce perché da decenni si parla di emergenza incendi e si rimanda la soluzione del problema. Nei primi otto mesi del 2003, secondo le stime rese note dal Corpo forestale dello Stato, in Sardegna si sono contati 2.576 incendi che hanno distrutto una superficie pari a 20.322 ettari, di cui 6.836 di terreni boschivi. Numeri che danno allIsola il triste primato in Italia. Per la cronaca, nel- la penisola gli incendi sono stati 10.710, mentre gli ettari andati in fumo sono stati 77.841 (43.014 di superficie boscata). Alle spalle della Sardegna figurano Sicilia (11.870 ettari bruciati) e Lazio (8.187 ettari). Ad agosto, la Regione è corsa ai ripari stanziando in extremis i soldi per combattere gli incendi nellimmediato: 732 mila euro, sufficienti a garantire altre 500 ore di volo agli elicotteri impegnati nellIsola, oltre le 1.650 ore previste nel contratto stipulato con lElieuro, la società che affitta alla Regione gli 11 mezzi aerei antincendio. Il Corpo Forestale era stato il primo a lanciare lallarme sullimpossibilità di garantire limpiego di quei mezzi, senza fondi aggiuntivi: quando ormai si era agli sgoccioli, cè stato lintervento provvidenziale. Purtroppo non basta: il governo, nonostante la Sardegna sia al primo posto in Italia per numero di incendi, continua a non inviare almeno un Canadair (ne occorrerebbero molti di più, ma sarebbe un primo gesto di attenzione e disponibilità) in forma stanziale in uno degli aeroporti isolani. Gli eventi a cavallo del Ferragosto 2003 hanno inevitabilmente riportato alla mente il drammatico 28 agosto 1989: da San Pantaleo, il vento di maestrale (il giorno spirava a quaranta nodi orari) spinse le fiamme sino a Portisco. Le motovedette della Capitaneria di Olbia e Golfo Aranci portarono in salvo centinaia di bagnanti. Ma per tredici di loro non ci fu il lieto fine: morirono miseramente nel terribile rogo, nel vano intento di trovare una via di fuga. Di morti come quelle, purtroppo, se ne sono contate tante, prima e dopo. Troppe. Eppure, ogni anno si è punto e a capo. Poco importa se mezza Europa (compresi trequarti dItalia) è afflitta dallo stesso problema: per molti Paesi si tratta di un fenomeno nuovo. La Sardegna non ha più neppure questa giustificazione. UN CATASTO DEI TERRENI INCENDIATI U na fattiva collaborazione tra Governo e Regione si è sviluppata nella fase più critica degli incendi che, appiccati dolosamente, hanno devastato vaste zone della Sardegna mettendo a rischio il patrimonio boschivo e alcuni importanti insediamenti turistici. Lintesa ha riguardato, non solo alcuni interventi di prevenzione e di spegnimento delle fiamme, ma anche iniziative per bloccare tentativi di speculazione sui terreni percorsi dal fuoco facendo rispettare rigidamente i vincoli prevista dalla legge. Le azioni sinergiche sono state messe a punto a Cagliari ed a Roma nel corso di vertici svoltisi in Prefettura ed a Palazzo Chigi. Al Centro operativo regionale (Cor) del Corpo forestale hanno lavorato due unità della Protezione civile con il compito di autorizzare direttamente leventuale impiego degli helitanker, finora subordinato allinvio di una richiesta al Centro operativo aereo unificato (Coau) di Roma. È stata inoltre insediato a Villa Devoto, sede del governo regionale, un gruppo di lavoro che realizzerà una sorta di cabina di regia Regione-Stato per il catasto dei terreni bruciati. Si tratta dello strumento indispensabile per far rispettare i vincoli antispeculazione di dieci anni sulle superfici danneggiate dagli incendi. Il gruppo è composto da rappresentanti degli assessori regionali allAgricoltura, allAmbiente e agli Enti locali da una parte, e i prefetti dallaltra, con funzioni di coordinamento degli organismi statali competenti. È stata coinvolta anche lAnci sarda, lassociazione dei Comuni dellisola. IL MESSAGGERO SARDO 16 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 «I l ruolo delle municipalità dorigine per i Sardi che vivono nel Mondo»: è stato questo il tema della VII giornata regionale delle migrazioni, organizzata dal CRAIES - Migrantes Regionale Sardegna e ospitata questanno dal Comune di Mandas. In altre parole: cosa fanno e cosa potrebbero fare di più i Comuni sardi per i loro concittadini emigrati nel Mondo (al di là del ruolo che svolge la Regione). Tema delicatissimo, a sentire certe denunce, e di grandissima attualità, sul quale ha incentrato la sua relazione il professor Giuseppe Spiga, e che ha offerto lo spunto per unampia discussione che ha avuto come protagonisti e non poteva che essere così i sindaci di numerosi comuni, i rappresentanti degli emigrati, provenienti addirittura dalla Francia e dallOlanda e i massimi dirigenti delle Associazioni di tutela (tra gli altri, il Presidente della Federazione olandese, Mario Agus, la vice Presidente della Federazione francese Savina Corriga e la signora Maria Massidda, moglie di Giovanni Massidda, lindimenticato Presidente del Circolo di Parigi Sa domo Sarda, uno dei pionieri del mondo dellEmigrazione; numerosi presidenti di Circolo, Fausto Soru di Sedan, Mina Puddu di Grenoble; il dirigente nazionale del Migrantes, don Ferrandu; il Presidente della Federazione delle Associazioni di Tutela Pino Dessì, Giovanni Marras, del direttivo, e Pino Loi della ATM Emilio Lussu). Lincontro-dibattito è stato presieduto dal Vescovo di Alghero e Bosa Mons. Antonio Vacca , che in mattinata ha celebrato una messa solenne nella antica chiesa di San Giacomo, e che nel corso dellomelia, ha indirizzato il suo pensiero agli immigrati nostri fratelli e si è soffermato su alcuni concetti di fondo, quali laccoglienza, la solidarietà e la dignità umana. «La società del futuro ha detto Mons. Vacca sarà una società multietnica, bisogna quindi acquisire questa cultura di un Mondo di migranti aperto a tutti, e bisogna guardare con occhi diversi a questi fratelli e a questo mondo della disperazione che chiede aiuto ai più ricchi, che chiede di poter sopravvivere. Molta strada cè da fare ancora per la dignità delluomo ha detto ancora Mons. Vacca e la Chiesa è un punto di riferimento nel mondo, per tutti, come ha sottolineato nella sua enciclica il Papa. Il presidente del Craies, Eligio Simbula , portando il saluto ai convenuti e proponendo il tema del convegno, ha invitato i sindaci presenti ad assumere un ruolo autonomo rispetto alla Regione e a superare lappiattimento a quelle che sono le direttive regionali in materia di emigrazione. Pensate ha detto se un Comune mette a disposizione una casa per accoglienza; pensate alleffetto moltiplicatore di 400 Comuni: le case diventano 400. Ma è solo uno dei tanti esempi di cosa potrebbero fare i Comuni.» Il Sindaco di Mandas Umberto Oppus, ha detto di essere felice di ospitare la Giornata del Migrante in un paese che lemigrazione ha segnato particolarmente. «Noi siamo un paese di emigrati ha detto Nel 1960 eravamo 3400 abitanti, oggi siamo circa 2500. Il problema emigrazio- SPECIALE EMIGRAZIONE / Celebrata a Mandas la Giornata delle Migrazioni RICHIESTA AI COMUNI MAGGIORE ATTENZIONE AI PROBLEMI DEGLI EMIGRATI servizio e foto di Antonello De Candia ne è sempre presente in noi e stiamo cercando di ricuperare il rapporto con i nostri compaesani emigrati. E con questo intento ha concluso Oppus dieci anni fa abbiamo istituito il premio per lemigrato di Mandas che si era distinto allEstero. Premio che assegniamo ogni anno.» Il relatore Prof. Giuseppe Spiga ha esordito affermando che «non è la residenza a definire il sardo, e oggi i sardi emigrati vogliono essere parte viva della loro storia nella società. Lemigrato ha il diritto dovere di partecipare allo sviluppo della sua terra, è un patrimonio culturale offerto in collaborazione, e svolge un ruolo cerniera con i paesi ospitanti, e il nostro associazionismo è un vero volano di emancipazione». Spiga ha quindi affermato che «le possibilità che hanno gli enti locali per fare qualcosa per i loro emigrati sono notevoli, offrendo la possibilità di costruire case, di avviare nuove imprese, dare ospitalità ai giovani. Bisogna pensare allemigrato che rientra e che spesso è disorientato dalla burocrazia, nei comuni ci vuole personale specializzato; i Comuni devono avere maggiori scambi con i Circoli. In questi anni ha concluso gli emigrati stanno rivendicando pari dignità come i Sardi residenti, e spetta alla Regione, nellambito dei rapporti con lU.E, capire come sfruttare queste risorse anche in campo europeo e mondiale, ma anche i Comuni e gli Enti locali giocano in questa fase un ruolo basilare». Simbula, prima di dare la parola ai sindaci chiamati in causa, ha letto i numerosissimi messaggi pervenuti, primo fra tutti quello dellassessore del Lavoro Matteo Luridiana (presente spiritualmente), quello di Mons. Piero Monni presidente nazionale del CRAIES; quello del Presidente del Consiglio Regionale, Efisio Serrenti; di Domenico Scala, presidente della Federazione Svizzera; del Presidente della Fasi Tonino Mulas; del presidente della Federazione Francese Francesco Laconi; dellavv. Dino De Poli presidente della Fondazione Cassamarca di Treviso e tanti altri. Il dibattito è quindi ripreso con lintervento del sindaco di Villagrande Strisaili, Piero Cannas, il quale ha voluto subito ricordare che il suo paese è stato il primo ad ospitare la Giornata Regionale delle Migrazioni, e portando il saluto di tutti i Comuni dellOgliastra ha detto che gli emigrati ci danno una grande lezione, perché la Sardegna lhanno abbandonata solo fisicamente, non certo con il cuore. Ho fatto un viaggio a Berlino e li ho incontrati: è stata una esperienza indimenticabile». Il sindaco di Guasila, Giovanni Melas, ha detto che le nostre municipalità, purtroppo, non possono fare molto per frenare lemigrazione. I giovani di oggi hanno di nuovo la valigia in mano, ma sono preoccupato per loro perché sono meno adusi ai sacrifici di quanto lo fossimo noi. E questo deve farci riflettere anche sul fenomeno contrario, su chi viene dal Terzo mondo a cercare lavoro da noi.» Il sindaco di Siurgus Donigala , Gianni Artizzu, ha ricordato come una grossa comunità del suo paese si sia insediata in Piemonte, a Borgo San Dalmazio, una cittadina di 14 mila abitanti, il 10% dei quali sono sardi e il 5% tutti di Siurgus. «Tra le due comunità cè stata una grande integrazione ha detto e ogni anno si fa una grande festa sardopiemontese. Anchio sono stato emigrato 25 anni fa, e quindi comprendo disagi e aspettative del mondo dellemigrazione». La parola è passata quindi ad un sindaco più speciale degli altri, Sergio Pisanu, sindaco di Selegas ,ma anche consigliere regionale dei Riformatori, colui che ha presentato lemendamento per il voto dei Sardi allEstero. E dopo aver ringraziato Eligio Simula (per aver portato questo dibattito nel cuore di un piccolo paese) e riconosciuto il ruolo della Regione (che fa molto per lemigrazione, ma di più deve essere fatto), ha affrontato il tema scottante: Fra qualche anno, quando si voterà per rinnovare il Parlamento, avremo 18 parlamentari e sei senatori in rappresentanza degli emigrati nel Mondo ha detto Pisanu ma in Sardegna ancora non siamo riusciti a fare questo passo. Oltre 650 mila sardi, 300 mila in Italia e 350 mila allEstero non possono non essere ritenuti cittadini sardi! Paradossalmente tre sardi siedono nel Parlamento Francese, e altri lo sono in Argentina e in altre Istituzioni allestero: paradossalmente, quindi, il sardo nel mondo è cittadino allEstero e non nella sua terra. «Per ottenere questo diritto ha concluso Pisanu occorre anche la mobilitazione dei Comuni.» Il vice sindaco di Samassi, Tarcisio Manca, ex emigrato (41 anni a Losanna, dove è stato anche Presidente del Circolo su Nuraghe) ha detto di aver lavorato negli anni 60 a fianco di Friulani e di Veneti, ai quali la loro regione aveva promesso di farli rientrare e ci sono riusciti ha detto mentre la Sardegna non cè riuscita. Solo promesse. Ma nonostante tutto gli emigrati hanno fatto e fanno onore alla Sardegna matrigna. Ci siamo integrati, ma non assimilati. Siamo rimasti sardi». Savina Corriga, anche lei una veterana dellemigrazione a Lione, ha parlato con un pizzico di amarezza. «Lemigrazione ha detto è cambiata in tutti questi anni. In Francia ci sono 60 mila sardi, ma ancora non siamo considerati figli di questa terra. Lemigrato è parte integrante di questo popolo, e anche se sono da 42 anni in Francia mi sento sarda, e anche i miei figli si sentono sardi. Non perdete questo patrimonio che avete fuori dalla Sardegna». Pino Dessì, Presidente della Federazione delle Associazioni di tutela, ha sottolineato limportanza del tema in discussione per dare risposte ai problemi dei nostri sardi allEstero. «Il vero patrimonio sono i giovani ha detto bisogna mantenere vivo in loro linteresse e lamore per la Sardegna, mantenere i legami; dobbiamo investire nelle seconde e terze generazioni, i figli e i nipoti dei nostri emigrati». E sul fatto che si debba guardare agli emigrati come una risorsa è intervenuto Mario Agus, presidente della federazione Olandese. «Il nostro patrimonio di esperienze ha detto deve essere utilizzato. Bisogna lavorare uniti e ci vuole più dialogo con le istituzioni. Occorre un impegno comune: se è vero che siamo una risorsa ha concluso che ci sia un seguito!». Mina Puddu, presidente del Circolo di Grenoble ha esordito dicendo che «questa è una giornata che vivo con gioia» ed ha auspicato che una manifestazione simile si possa fare nel suo paese dorigine, Loceri. Ha poi denunciato le difficoltà che si incontrano a rimpatriare i morti, quelli che sono più indigenti, che non hanno più nessuno, ma che vogliono, almeno da morti, tornare al loro paese. Pino Loi, dellATM Emilio Lussu, dopo aver esordito in limba, sostenendo che le politiche comunali devono essere omogenee, ha sottoposto allattenzione di tutti il problema della continuità territoriale e lo status di residente dellemigrato. Giovanni Marras, del direttivo della FAES, dopo aver raccontato la vicenda di un emigrato morto in Australia («ci siamo rivolti a tutti, sindaci e parroci, deputati, senatori, banche, ma non abbiamo avuto risposte ed abbiamo dovuto fare una colletta, quasi 25 milioni! per riportare la salma in Sardegna) ha sostenuto che occorre istituire un Comitato per le Emergenze in emigrazione. Fausto Soru, presidente del circolo di Sedan (Francia), con un pizzico di emozione ha ricordato sono nato a Mandas, dove ho fatto la prima comunione e da dove sono partito quando avevo appena dieci anni, con i miei genitori, con la valigia di cartone che ancora conservo, e ora sono da 54 anni in Francia. Volevo solo tornare al mio paese dorigine per salutarvi tutti. Grazie.» Il sindaco di Mandas Umberto Oppus, nella sua veste di responsabile delle politiche sociali dellANCI Sardegna ha detto che chiederà un incontro ufficiale per passare ad una fase nuova, perché anche alle emergenze sia data un rapporto ufficiale. In serata, dopo una visita guidata al centro storico di Mandas si sono esibiti gruppi folk di Guasila e di Sinnai. IL MESSAGGERO SARDO 17 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 I l Sulcis Iglesiente ha stabilito un contatto diretto con la Germania della Rhur, non in nome di una passata cultura mineraria, ma nel comune intento della riconversione di interi e vasti territori che per decenni (in alcuni casi secoli) hanno conosciuto il duro lavoro delle miniera, sia carbonifera che metallifera, nonché lattività siderurgica. Questo tipo di legame, stabilito a livello di gemellaggio comunale tra Oberhausen, Iglesias e Carbonia, ha avuto il suggello definitivo allinizio dellestate 2003 allorchè una delegazione della Municipalità tedesca, guidata dal vice Borgomastro Klaus Wehling (assente il Borgomastro Burkhard Drescher per impegni istituzionali) ha perfezionato latto ufficiale, prima nel Municipio di Iglesias e quindi (nella stessa serata) a Carbonia, di un gemellaggio che pone negli scambi culturali, sociali, turistici ed economici gli obiettivi da perseguire attraverso un carattere di stretta collaborazione. Della delegazione comunale di Oberhausen facevano parte, oltre Klaus Wehling, Udo Kelsch, Wolfgang Giobe Bromer, Volker Wilke, Deohsmina Kalinikido. Presente, per limportante occasione, anche il Presidente del Circolo dei Sardi Rinascita di Oberhausen Gianni Manca. Guardiamo ad Oberhausen, ha detto nella circostanza il Sindaco di Iglesias Paolo Collu davanti al Consiglio Comunale riunito in seduta straordinaria e solenne, come città aperta alle diverse etnie, alla coraggiosa riconversione sociale ed economica, che è stata capace di scrollarsi di dosso la pesantezza della crisi che ha investito il suo territorio con il ridimensionamento dellattività mineraria e metallurgica. È la stessa riconversione, ha aggiunto il Sindaco di Iglesias Paolo Collu, che noi Iglesienti, inseriti nel contesto del grande progetto chiamato Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, dovremo cercare di inseguire quanto prima, guardando alle esperienze maturate nella Regione della Rhur. Dal canto suo il Sindaco di Carbonia Tore Cherchi, davanti al suo Consiglio Comunale, ha ricordato quanto accomuna le tre realtà di Carbonia, Iglesias ed Oberhausen nellesperienza del dopo miniere. Sono stati anni di esperienze che hanno creato conseguenze drammatiche, ha spiegato il Sindaco di Carbonia Cherchi. Centinaia dei nostri giovani e padri di famiglia sono emigrati in Germania, in Francia, in Belgio, in Olanda dove hanno, almeno in gran parte, continuato a lavorare in miniera. Ebbene, quei nostri concittadini hanno vissuto la nuova crisi mineraria anche nella Ruhr, ma hanno vissuto anche lesperienza della riconversione di quella terra. Ma soprattutto non hanno mai tagliato i rapporti con i propri SPECIALE EMIGRAZIONE Un accordo per guardare al futuro nel segno della riconversione firmato dai sindaci delle tre città. La spinta propulsiva del circolo Rinascita ci uniscono ed altrettanti potrebbero indurci ad una più serrata collaborazione futura. Il futuro, ne siamo certi, sarà ricco di scambi, primi tra tutti quelli dei nostri giovani. GEMELLAGGIO MINERARIO TRA OBERHAUSEN IGLESIAS E CARBONIA di Massimo Carta IL RUOLO DEL CIRCOLO RINASCITA DI OBERHAUSEN Parlare di gemellaggio tra la città tedesca di Oberhausen e Carbonia-Iglesias senza citare il Circolo Rinascita per il ruolo svolto, appare come mettersi al volante di unauto senza targa. Chi, infatti, ha lavorato, stabilendo i contatti e le prime visite, tra la città della Ruhr e il territorio minerario sardo sono stati proprio i componenti di questo benemerito Circolo che oltre a svolgere quel ruolo di socializzazione tra emigrati e le rispettive famiglie, assolve egregiamente anche il compito di collegamento con le Istituzioni regionali sarde e con quanto costituisce elemento di legame stretto tra le centinaia di Sardi residenti da tempo a Oberhausen e i rispettivi paesi dorigine. Il nostro Circolo, ha spiegato il Presidente Gianni Manca, conta attualmente poco meno di 450 soci. Ebbene, almeno lottanta per cento sono originari del Sulcis Iglesiente. Io stesso, pur non essendo né Sulcitano né Iglesiente, sento linflusso che ha questo nutrito gruppo e per questi motivi mi sono attivato perché si arrivasse al gemellaggio tra Oberhausen, Carbonia e Iglesias. Siamo felicissimi di questa iniziativa perché costituisce un vero ponte con la Sardegna con la quale speriamo di intensificare i rapporti attraverso scambi culturali, turistici e di socializzazione tra giovani. paesi dorigine, al punto daver, loro per primi, sollecitato il gemellaggio che, nel giro di un anno, si è completato. Siamo onorati di questa iniziativa e siamo certi che produrrà benefici sociali, culturali ed anche economici. Nel suo saluto, sia ad Iglesias che a Carbonia, il vice Borgomastro di Oberhausen Klaus Wehling , che per loccasione portava il Collare ufficiale della sua Municipalità, ha evidenziato che se dopo un anno dal primo incontro abbiamo completato questo nostro matrimonio, significa che esistono ragioni forti e scambievolmente convincenti. Per noi è molto importante questatto di gemellaggio o partenariato. Troppi elementi INCONTRI TRA GIOVANI PER RINFORZARE VECCHI LEGAMI A mbasciatori di pace e di interazione culturale tra popoli diversi: questo è stato percepito da una trentina di giovani, metà di Oberhausen e metà tra Carbonia e Iglesias. Liniziativa, svoltasi nella prima metà di agosto, rientrava in quel progetto di reciproca conoscenza programmato dalle tre suddette città. È stata unesperienza di grande valore sociale e culturale, ha commentato lAssessore della Cultura del Comune di Iglesias Daniele Pani. Per due settimane questi giovani tedeschi hanno vissuto a Carbonia e Iglesias, ospiti di altrettante famiglie di giovani locali, che hanno offerto agli ospiti opportunità di conoscenza di nuove realtà e culture. Ancor oggi resta difficile stabilire quale sia stato il momento più emozionante per gli ospiti tedeschi. Certamente la conoscenza del nostro mare, la visita ai luoghi e momenti culturali, le gite in barca lungo le coste, la visita allentroterra sulcitana o a Carloforte, hanno lasciato il segno. Ognuno di questi giovani ospiti si è portato via una miriade di foto-ricordo, oltre laffetto di cui sono stati circondati. Per il Comune di Iglesias hanno attivamente partecipato allorganizzazione di questincontro, gli Assessorati ai Servizi Sociali e alla Cultura che, coordinati dalla funzionaria Gabriella Atzena e da un gruppo di operatori sociali, hanno fatto si che questesperienza maturasse i migliori risultati. Per Carbonia, invece, particolarmente impegnato è stato lAssessorato dei Servizi sociali guidato da Pierfranco Gaviano. Ci sono stati anche momenti dincontro ufficiale con il Sindaco di Carbonia Tore Cherchi e col Sindaco di Iglesias Paolo Collu. Ritengo che il migliore risultato labbiano maturato proprio i nostri giovani, ha detto lAssessore del Comune di Carbonia Pierfranco Gaviano. Essi hanno avuto modo di apri- re nuove conoscenze, di effettuare scambi linguistici e culturali insieme, di mostrare la propria ospitalità e generosità, di venderela propria terra. Ho avuto modo di seguire diversi dei momenti aggregativi e debbo ritenere che questo genere di esperienza debba diventare una fissa per lAmministrazione. Certamente anche i giovani e il Comune di Oberhausen non mancheranno di fare altrettanto nei prossimi incontri previsti in Germania. Uno degli elementi di particolare coinvolgimento è stata la giornata in cui giovani e famiglie si sono ritrovati assieme per vivere un momento conviviale. È stato certamente qualcosa di inaspettato e di grande socializzazione. Esso ha avuto riscontro al momento del congedo quando abbracci, saluti affettuosi e qualche lacrima hanno suggellato un rapporto difficilmente cancellabile e che le Amministrazioni comunali, tante volte criticate, sono riuscite a mettere in piedi. Per crescere insieme Pur mantenendo le rispettive peculiarità, Oberhausen, Iglesias e Carbonia, con latto di gemellaggio, hanno posto sul tavolo della collaborazione gli elementi comuni di territori largamente interessati da attività minerarie, da problemi ambientali e da crisi occupativa conseguente alla cessazione di attività storiche come appunto la minero-metallurgia. Tuttavia lelemento più caratterizzante le tre comunità è la fase della riconversione industriale, quella, praticamente, della ricostruzione di un tessuto socio-economico non più legato agli interventi di sostegno pubblico, ma con il coinvolgimento dei privati operatori, capaci di mettere in movimento capitali ed imprenditorialità di grande respiro internazionale. Su questo versante Oberhausen ha già iniziato da tempo, e con non trascurabili risultati, la sua riconversione economica, ottenendo positivi benefici sia sotto il profilo imprenditoriale che in quello occupativo. Sulla medesima direttrice si sono impegnate Iglesias e Carbonia, per le quali però, lentezze burocratiche e carenze infrastrutturali hanno finora rallentato il decollo più spedito e consistente di iniziative atte a creare le premesse del futuro del Sulcis Iglesiente, di cui queste due città sono le maggiori espressioni demografiche. Ma le potenzialità che esistono in questa parte di Sardegna sono tali da far ben sperare per il futuro. Le esperienze maturate da Oberhausen possono essere di arricchimento e di stimolo per affrontare questa fase in terra sarda. Anzi, gli stessi Amministratori della città tedesca si sono dimostrati disponibili ad attivare rapporti con le due città sarde mediante il coinvolgimento di operatori privati che hanno maturato esperienza in ambito comunitario. Sarà questo uno degli elementi portanti, assieme a quello turistico-culturale, che giustifica e stimola un gemellaggio sempre più partecipato ed attivo tra le tre città di Oberhausen, Iglesias e Carbonia. Ad ogni buon conto, pare doveroso, in questa circostanza, ricordare il ruolo svolto, per il perfezionamento del gemellaggio, dal Circolo dei Sardi Rinascita di Oberhausen, i cui Soci sono in massima parte originari proprio del Sulcis Iglesiente. Ciò potrà essere considerato come un testa-di-ponte gettato sulla Ruhr ed avere quindi un costante privilegiato rapporto comunicativo e collaborativo che giustifichi ampiamente il gemellaggio che, per molti versi, assuma anche la dimensione di partenariato. IL MESSAGGERO SARDO 18 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 M arciano veloci tra la folla eserciti guidati da generali invisibili mentre il sole completa la sua planata in direzione ovest. Fa buio presto sulla grande città. Impiegati, businessmen, manager, contabili, tutti si affrettano verso le stazioni della metropolitana, o verso i teatri del West End dalle mille insegne. Nessuno, per la fretta, ti degna di uno sguardo. Hanno indosso luniforme dellesercito al quale appartengono, come una grande armata multi-etnica. Sembrerebbero tutti uguali, ma ciascuno ha una storia diversa da raccontare fatta di tradizioni, colori e sapori ben nascosti da abiti neri da manager, gessati da operatore di borsa o camicie aperte e jeans consumati da commesso alternativo di Camden Town. Fra tutte queste uniformi è difficile distinguere gli Italiani. Eppure ci sono, e li incontriamo in ogni settore del tessuto produttivo e amministrativo della società inglese. Fra di essi molti arrivano dalla Sardegna. Quanti esattamente non si sa. La maggior parte, pur risiedendo di fatto sul suolo inglese, non iscrivono il loro nome allA.I.R.E., il registro degli emigrati, forse per non rendere definitivo il distacco dalla madre patria. Quel che si sa per certo è che il fenomeno di emigrazione dalla nostra isola per la più grande isola britannica è aumentato considerevolmente negli ultimi dieci anni. Ma quali motivi spingono i nostri giovani a trasferirsi in Gran Bretagna ed in particolare a Londra? Proviamo a dare alcune risposte: In primo luogo la necessità di colmare il divario nella conoscenza della lingua inglese tra il nostro paese ed altri paesi comunitari, divario che ci rende un pò meno europei per esempio dei nostri vicini olandesi, svizzeri o svedesi. Il fascino che, sin dagli anni Sessanta, il Regno Unito ed in particolare la sua capitale hanno esercitato sui giovani italiani ed europei per il suo ruolo nella cultura popolare. Basta una passeggiata per Carnaby Street dove i Beatles e Jimi Hendrix si rifacevano il guardaroba, o una sosta in un caffé di Kensington High Street dove Dickens pensava le sue storie di fronte a un té e una fetta di torta al cioccolato, per sentirsi parte di una storia in continua evoluzione. Lofferta di lavoro e lassistenza ai disoccupati che costituisce lalternativa più valida al morente mercato del lavoro nel nostro paese. Leccezionale ospitalità che Londra ha sempre riservato salvo casi isolati agli immigrati di tutto il mondo, come a voler espiare le colpe dellImpero nei confronti delle colonie nei secoli addietro. In tempi più recenti a queste motivazioni si è aggiunta leconomicità dei collegamenti aerei fra la nostra Isola e Londra che la rendono, per così dire, più vicina alla Sardegna di metropoli quali Parigi o Milano. Un periodo allEstero è ormai sempre più importante per la crescita e la maturazione dei giovani. Ma se questo periodo dapprendimento diventa un distacco definitivo dalla nostra terra allora il fenomeno diven- EMIGRAZIONE / Riflessioni di un emigrato sulla metropoli inglese GIOVANI SARDI A LONDRA PER LAVORO E STUDIO ta preoccupante, e merita una analisi approfondita da parte della nostra classe dirigente. Questa preoccupazione è condivisa anche dagli stessi sardi dInghilterra, i quali si chiedono perché la dignità di un buon posto di lavoro debba essere negata nella nostra isola? Ciascuno dei nostri emigrati tornerebbe volentieri in Sardegna se avesse la possibilità di mettere in pratica con la stessa gratificazione professionale la propria creatività ed esperienza. Ogni giovane che lascia lIsola per mancanza di alternativa rappresenta una perdita per la nostra terra e la nostra cultura. Ma quel miraggio così affascinante da lontano a volte, visto da vicino, può non essere altrettanto bello. Spesso i giovani del nostro paese arrivano in Gran Bretagna sicuri di trovare lavoro nel giro di pochi giorni per scoprire che linserimento può essere assai difficile. Ed allora il paradiso del cercatore di lavoro inizia ad assomigliare ad un inferno. Il costo della vita è in continuo aumento, così quello delle abitazioni. Una casa di 100 metri quadri nel famoso East End, una delle zone più economiche della città, costa ormai fra 300 mila e 600 mila euro. Di conseguenza aumenta anche il costo delle stanze in affitto. Or- mai una di 10/12 metri quadri costa circa 400/600 euro al mese. Va però precisato che lidea che di solito abbiamo riguardo al costo della vita a Londra si basa sullesperienza di chi a Londra ci va da turista, ovvero dai prezzi dei negozi e dei mercati del centro. In questa zona, il cosiddetto West End, i prezzi sono maggiorati di quasi il 50 percento rispetto al resto della città. Per chi sa dove andare, una spesa nella capitale inglese non costa più di una provvista fatta in un grande magazzino di Cagliari. Un altro mito che è necessario sfatare è quello del posto di lavoro al primo giorno di ricerca. Lofferta non è più quella dei primi anni Novanta, quando il numero dei disoccupati in cerca di lavoro era inferiore allofferta. I reduci di quellepoca ci raccontano che davvero allora era facile trovare occupazione in breve tempo. E questo anche nel caso di scarsa conoscenza dellinglese. Oggi la situazione economica internazionale è cambiata, così quella sociale: ci sono molti più europei ed extra-comunitari. Inoltre i neo-laburisti, pur di governare il Paese, sono scesi a patti con la middle class a spese degli interessi della working class. Un esempio recente può essere latteggiamento di Blair & friends nei confronti di quello che è stato chiamato linverno del malcontento in cui ogni settimana abbiamo assistito a scioperi e a rivendicazioni di categorie che, sin dai tempi della Thatcher, hanno perso alcuni dei diritti fondamentali del lavoratore e che invano si erano illuse che il governo neolaburista potesse finalmente riscattarle da 15 anni di ricatti e abusi. Al contrario: il governo sostiene di non aver soldi per le categorie sottopagate. Ma allora quale destino attende il giovane sardo che arriva in Inghilterra? Un inizio difficile sarà seguito da una realizzazione professionale? La maggioranza dei nostri conterranei, coi quali abbiamo diviso la nostra esperienza inglese nel corso degli ultimi cinque anni, hanno raggiunto i loro obiettivi. Anna, 23 anni della Campania, dopo un anno è riuscita a diventare manager di un ristorante portoghese. Elisa, pugliese, lavora in una delle più importanti compagnie aeree del Regno Unito. Antonio, batterista di Gorizia, riceve 250 euro alla settimana per suonare in un un gruppo pop emergente. Londra è la città che premia il coraggio e la determinazione, forse ancor più che la professionalità. Si tratta solo di superare le difficoltà dei primi mesi. Marco, 28 anni, della provincia di Nuoro, lo scorso ottobre ha lasciato in Sardegna la compagna per cercare fortuna a Londra, con lintesa che, una volta laureatasi lei lo raggiungerà. Linizio non è stato facile. Tuttavia la bellezza e la ricchezza di avvenimenti artistici e culturali della metropoli hanno reso più sopportabili le difficoltà incontrate nella ricerca di lavoro. Marco poteva vantare una buona conoscenza dellinglese, almeno secondo gli standard delle scuole italiane. Ma questa conoscenza è basata principalmente sui libri di testo e sulla conversazione con stranieri di differente madrelingua. Comunicare con gli indigeni è però tuttaltra cosa. La sua idea iniziale era di non lavorare con italiani. Dopo sei settimane trascorse a cercare invano lavoro, lunico posto disponibile ad assumerlo come lavapiatti è stato proprio un ristorante italiano. Quando finalmente le barriere linguistiche saranno abbattute, non è difficile prevedere che gli sarà facile trovare un lavoro in cui possa esprimere tutto il suo talento come graphic designer e webmaster. Fatico tanto, ma quando finisco il mio turno sono troppo eccitato per chiudere la giornata. In Sardegna tornerei a casa stanco e insoddisfatto, qui prendo la metropolitana e vado in giro a respirare laria di questa incredibile città ci raccontava laltra sera. A volte tuttavia la fortuna accelera i tempi di inserimento. Lucia, 28 anni, laureata in Ingegneria, ha lasciato il lavoro che aveva a Cagliari per provare lavventura londinese. È arrivata in città due giorni fa. Stasera ci ha chiamato festante: nonostante il suo inglese sia ancora stentato è stata assunta come barista in un locale di Covent Garden. Un inizio incoraggiante! Davide Sanna IL MESSAGGERO SARDO 19 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 P er cinque giorni il folclore e le diverse culture dEuropa hanno trovato un punto dincontro a Nuoro, dove 4700 persone hanno portato nelle strade della città festa, gioia e un messaggio di pace e fratellanza. È proprio questo, infatti, il significato della quarantesima edizione dellEuropeade, che si è svolta nel capoluogo barbaricino dal 16 al 20 luglio scorso. Una manifestazione che ogni anno sceglie un nuovo palcoscenico nelle città europee per far ritrovare costumi e tradizioni popolari del vecchio continente. Nata ad Anversa negli anni Sessanta, grazie allopera del suo fondatore Mon de Clopper (al quale Nuoro ha dedicato una strada proprio il 18 luglio), lEuropeade è diventata una manifestazione molto impegnativa per chi la organizza: 220 i gruppi che sono arrivati a Nuoro, 4750 i partecipanti, oltre duecento le persone impegnate nella preparazione dellevento. Quella di questanno è la terza volta che il capoluogo barbaricino ospita la kermesse internazionale, dopo le edizioni del 1973 e 1977, quando però arrivarono in città appena un migliaio di persone. Allora si trattava di una manifestazione che puntava tutto sullospitalità: i nuoresi aprirono le case agli amici stranieri, trovando nel folclore un punto di contatto e unoccasione di confronto. Amicizie forti, coltivate nel tempo, di anno in anno, a ogni edizione dellEuropeade. Oggi, nel terzo millennio, la manifestazione internazionale è però qualcosa di più di un semplice momento di scambio culturale e di folclore: il Comitato inter- U n milione di euro per recuperare unaltra parte dellantica colonia penale. Un altro pezzo di storia che rischiava di cadere a pezzi e che ora sarà riportata allantico splendore. Architetti e muratori interverranno questa volta sul lato destro della mega-costruzione, un autentico gioiello urbanistico che si vorrebbe interamente recuperare nel più breve tempo possibile. I nuovi lavori interesseranno la parte del fabbricato che un tempo ospitava la caserma dei Carabinieri e la Forestale. Spazi enormi: la parte a piano terra sarà trasformata in negozi. Sarà ricavato anche un centro sanitario a beneficio dellintero territorio con lambulatorio e il Pronto soccorso. Al primo piano, almeno nei programmi iniziali, si pensava di ricavare gli uffici del parco Sette fratelli-Monte Genis, rimasto finora sulla carta. Nellattesa si pensa di utilizzare lintero piano sopraelevato per ospitare strutture turistiche. Lappalto dei lavori che inizieranno entro due mesi è stato fatto dalla Comunità montana del Sarrabus-Gerrei. Intanto è stata da tempo recuperata la ex direzione, la casa del direttore, lofficina: al piano terra ospiterà una galleria darte. Al primo piano una sala convegni, un cinema, un teatro e gli uffici della cooperativa Sette fratelli. «Il Comune dice il sindaco Eugenio Murgioni sta per approvare il progetto per il recupero dellex ospedale, un COSTUME / Il capoluogo barbaricino ha ospitato per la terza volta la kermesse delle tradizioni popolari giunta alla quarantesima edizione EUROPEADE DEL FOLKLORE A NUORO nazionale, vero motore dellEuropeade, presieduto dal belga Bruno Peeters, lavora tutto lanno per la buona riuscita della rassegna. Così è stato anche nel caso di Nuoro, dove lamministrazione comunale si è preparata rifacendo il look a buona parte della città, sistemando lanfiteatro comunale e lo stadio Quadrivio, scelti per gli spettacoli della rassegna. Allorganizzazione ha poi concorso anche il ministero della difesa, che ha messo a disposizione del Comune le brande, i materassi e i bagni mobili dellEsercito, con cui sono state attrezzate le scuole cittadine che hanno ospitato i gruppi per cinque giorni. A parte qualche problema organizzativo, per esempio nel servizio mensa, dovuto anche al ritardo con cui si è avuta la certezza dei finanziamenti regionali (in un primo momento, un emendamento alla Finanziaria per lo stanziamento dei fondi destinati alla rassegna venne bocciato durante il voto del documento di programmazione della Regione), lEuro- peade ha cambiato il volto della città. Nuoro, centro dove il folclore attecchisce senza grandi difficoltà (sono oltre una ventina le associazioni e i gruppi folk), ha accolto con un grande senso di ospitalità partecipanti e organizzatori. Per cinque giorni la città è apparsa rivitalizzata, in festa, gioiosa di condividere con lituani, belgi, francesi, austriaci e spagnoli un momento di fratellanza, condito da danze e suoni popolari. Dopo la serata di apertura nellanfiteatro comunale (mercoledì 16), durante la quale i gruppi nuoresi hanno dato il loro benvenuto a quelli stranieri, fino alla domenica successiva si è andati avanti tra sfilate di costumi, balli in piazza e spettacoli colorati. A parte gli appuntamenti ufficiali, per esempio le serate allo stadio Quadrivio, dove si sono esibiti tutti i gruppi con la musica e le danze tipiche dei quattordici stati stranieri rappresentati, la città ha vissuto momenti particolarmente coinvolgenti. Alcuni quartieri hanno organizzato cene in piazza di Giuseppe Deiana per gli ospiti, mentre altri gruppi si ritrovavano negli angoli più suggestivi della città a suonare e cantare. Non era difficile, nei giorni dellEuropeade, incontrare suonatori di launeddas che si esibivano spontaneamente insieme ai bretoni o agli irlandesi, muniti di cornamusa e pronti a inseguire gli stessi suoni. Sabato 19, dopo la sfilata di tutti i gruppi per le vie della città, Nuoro ha vissuto un altro momento intenso in piazza Italia, la sera, quando sul palco si sono alternati bretoni, polacchi, ungheresi, spagnoli e sardi. Migliaia di persone hanno assistito allo spettacolo: la città si è riversata in strada a godersi un momento di festa quasi indimenticabile. Gli esercizi pubblici, nei giorni della rassegna, grazie anche a unordinanza del sindaco che allungava lorario di apertura, hanno lavorato ininterrottamente 24 ore su 24. Tanta gente che affollava il Corso Garibaldi fino a tarda notte non si vedeva da tempo. Così come migliaia di persone non si vedevano da AMBIENTE / Castiadas UN MILIONE DI EURO PER RECUPERARE LA COLONIA PENALE autentico monumento allinterno della colonia. Le risorse necessarie, oltre quattro milioni di euro, le abbiamo chiste attraverso i Por; puntiamo a creare anche una scuola professionale per chef, dirigente dalbergo e per altre figure di prestigio nel settore turistico. Lobiettivo, ovviamente, è quello di creare figureprofessionali in previsione dello sviluppo alberghiero garantito sul territorio dal Puc recentemente approvato». Intanto sono ancora possibili le visite al carcere. E soprattutto prendere visione delle terribili celle che sino al 1955 ospitavano i detenuti più pericolosi ma anche di un eccezionale documento fatto di fotografie depoca e di sentenze che indicano quanto fosse dura la vita in questa struttura che in molti definirono una vera Cajenna. Una storia che ha radici lontane che risalgono adirittura al 1875 quando trenta detenuti ed alcuni agenti di custodia arrivarono da queste parti nella baia di Cala Sinzias provenienti dalla casa penale di San Bartolomeo. Qui non ci abitava praticamente nessuno, dopo che alla fine del 1500 il centro di Villanova Castiadas restò disabitato, annientato dalla peste e dalla malaria. Qui, i galeotti bonificarono il territorio e fondarono la più grande colonia agricola della Sardegna. Il gruppo era guidato da Eugenio Cicognani su mandato del Ministero dellInterno. Lispettore aveva il compito di porre la prima pietra della nuova colonia penale agricola. La scelta del sito cadde in unarea fra i terreni di Gutturu Frascu e Bacu sa figu. E qui i forzati e le guardie fissarono la loro prima dimora costruendo una capanna di legno. E qui nacque poi la più grande delle colonie penali agricole dItalia. Sorse una struttura superba che sino al 1955, anno della chiusura, ospitò migliaia di condannati: una piccola Cajenna, celle inespugnabili, ma anche strutture di straordinario valore architettonico che in parte si sono conservate sino ad oggi. Attorno migliaia di ettari di terrenoche furono coltivati dagli stessi forzati e resi produttivi. Anche là dove in precedenza cerano solo paludi. Ma anche un luogo di dolore, di isolamento e di disperazione. Ai trenta originari forzati sbarcati nella baia di Cala Sinzias, nel tempo se ne aggiunsero centinaia: secondo il Corriere di Sardegna nel 1878, a Castiadas cerano già trecento detenuti con le prime strutture murarie capaci di accoglierne addirittura 500. Per la costruzione della mega-struttura di base furono utilizzati graniti e calcare di Castiadas. Oltre le prigioni, a fine 1875, funzionavano già la falegnameria, le officine dei fabbri e dei carpentieri e persino uninfermeria. Sorsero anche le strade ed una decina di distaccamenti. Con gruppi di lavoro che sddirittura dimoravano in case di legno montate su ruote: in ogni casa, dieci forzati. Tutti in giubba rossa. Una vita durissi- anni dentro allo stadio Quadrivio, in occasione della cerimonia di chiusura della manifestazione, quando il sindaco Mario Demuru Zidda ha passato il testimone al suo collega di Riga, città lettone che ospiterà ledizione 2004 della manifestazione. La ricaduta, in termini turistici, dellEuropeade, Nuoro forse la vedrà nei prossimi anni. Resta però una voglia di rinascita che il capoluogo barbaricino ha sprigionato, dimostrando che per quanto riguarda il folclore non ha rivali nellisola. Tanto più che Nuoro vuole anche giocare un ruolo di primo piano allinterno dellassociazione delle città dellEuropeade: proprio durante ledizione nuorese, infatti, gli amministratori cittadini, con in testa lassessore del turismo Roberto Deriu, hanno proposto di approvare un progetto di allargamento dei confini della rassegna internazionale, con uno spostamento del suo baricentro verso il sud del vecchio continente. In altre parole, Nuoro propone un coinvolgimento dei paesi mediterranei, compresi anche quelli del Nord Africa, e per questo scopo si sta studiando la formula per svolgere annualmente in città una kermesse di dimensioni più ridotte, rispetto allEuropeade, ma che veda la partecipazione di tutti i paesi del Mediterraneo. Una sorta di mini Europeade, dunque, dove musica e suoni del vecchio continente si fondano con quelle culture che da sempre hanno trovato nel Mare Nostrum unoccasione di incontro e scambio. Nel segno della pace e della fratellanza. ma, dicono le cronache di un tempo, ma anche produttiva. Sorsero i poderi. Quello di Masone Pardu ospitò cento prigionieri: operavano su 250 ettari di superficie producendo legumi e cereali, frumento, avena, fave ed erba medica nel podere Manno. A San Pietro, 40 forzati, coltivavano invece gelsi, ulivi, aranci, mandorli e limoni. A Miniminni, erano addirittura attive quattro stazioni carbonaie. Lungo la marina, i vigneti che producevano vermuth e cognac. I poderi Genna Spina, Bovila e Ortodeso erano stati invece destinati allallevamento dei bovini, ovini e suini. Le notizie comparvero sulla Gazzetta agricola. Una lunga opera, insomma, di bonifica e di trasformazione fondiaria. Con la malaria che in questo frangente fece anche delle vittime, assieme alla tubercolosi. A guadagnare di più erano gli innestatori (0,55 lire giornaliere nel 1900). Le paghe più basse erano percepite dagli spargitori di concimi che al giorno guadagnavano 0,32 lire. Durissime le punizioni per gli indisciplinati. Fra queste, la cella oscura con pane e acqua. E, poi, la cella di isolamento per sei mesi: non mancò chi per disperazione si suicidò. Non mancarono neppure forti polemiche sui giornali di allora: il 4 dicembre del 1909, Felice Senes ne scrisse in occasione, su LUnione Sarda, in occasione della campagna antimalarica. Raffaele Serreli IL MESSAGGERO SARDO 20 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 È stato Mario Doneddu, classe 1933, a vincere il Candeliere doro numero quaranta, il riconoscimento che dal 1963 va a onorare il sassarese che da più tempo risiede allEstero. Da quarantasei anni Doneddu, emigrato per lavorare nelle miniere del nord Europa, ha lasciato la sua Sassari e ora vive ad Herleen, in Olanda, dove dora in poi risiederà anche il candeliere della nostalgia. Nonostante la lunga lontananza, Mario Doneddu non ha dimenticato la sua città dorigine e nel corso della premiazione ha ringraziato tutti, sebbene emozionato, in perfetto sassarese. «Il candeliere doro ha detto Doneddu per chi, come me, vive in un paese straniero, ma si sente a casa ogni volta che torna, è un premio importantissimo». Il Candeliere dargento, riservato al sassarese che da più anni vive sul Continente italiano, è andato invece a una donna, Iole Garau, emigrata a Roma dal 1947. Durante la sua permanenza nella capitale si è sempre occupata del marito e dei figli. Ha ritirato il premio sotto lo sguardo emozionato dei numerosi nipoti. «Non pensavo di vincere ha detto lottantaquattrenne signora e questo Candeliere mi emoziona e mi onora. Anche perché essere premiati in occasione della festa più importante di Sassari è davvero un motivo di grande soddisfazione». Il premio speciale Città di Sassari, tredicesima edizione, se lo è aggiudicato il poeta e commediografo dialettale Nino Costa. Ottantanove anni, Costa è stato premiato per la sua partecipazione attiva alla riscoperta, tutela e valorizzazione dellantica parlata sassarese. «Oggi sono il più ricco di Sassari» ha detto emozionantissimo nel corso della premiazione. La commissione esaminatrice ha poi assegnato tre targhe speciali: allIntergremio, per il grande impegno volto a mantenere viva la tradizione sassarese; alla Florgarden, la squadra di pallamano femminile vincitrice del campionato nazionale; a Enrico Porqueddu, direttore del periodico Il sassarese. La cerimonia di assegnazione dei Candelieri, svoltasi anche questanno nel cortile, affollatissimo, della caserma La Marmora in piazza Castello, ha preceduto il gran giorno, quello che tutti i veri sassaresi aspettano con trepidazione: il 14 agosto, la Festha Manna. Come sempre sono stati molti quelli che per loccasione hanno abbandonato le spiagge. Ormai non solo sassaresi ma anche numerosissimi turisti allertati dal tam-tam che, negli alberghi, nei camping e in tutte le località di mare, segnalava levento. Già dal primo pomeriggio il centro cittadino si è animato lungo tutto il percorso della Faradda. Molti i bar e altri esercizi commerciali che hanno tenuto sollevate le serrande. E in mezzo alla parlata sassarese si mescolava quella inglese, quella francese e molte altre lingue nord europee, dal tedesco allo svedese. Sorprendentemente alcuni turisti si sono rivelati informatissimi sulle origini della celebrazione. Come una signora spagnola che in un perfetto italiano senza accento ha spiegato del voto alla Vergine in occasione della peste che colpì la città nel Cinque- TRADIZIONI Il Candeliere d'oro a un sassarese emigrato nel 1963 nelle miniere del Nord-Europa quello d'argento a una signora che vive a Roma dal 1947 CLIMA TORRIDO PER LA DISCESA DEI CANDELIERI di Eugenia Tognotti cento, delle origini dei gremi e così via. Altri non sapevano ancora bene cosa sarebbe accaduto di lì a poco ma avvertivano latmosfera sempre più elet- trica che il caldo africano, ormai padrone della città da mesi, sembrava rendere ancora più palpabile. Molti poi coloro che si chiedevano come avrebbero fatto i portatori a fare volteggiare i mastodontici e pesantissimi (oltre tre quintali) 9 ceri, uno per ogni gremio (eccetto che per i Fabbri che questanno per la prima volta partecipavano alla Faradda ma solo con lo stendardo), con una calura che ha fatto schizzare il termometro vicino ai quaranta gradi. Quando verso le 18 e 20 da piazza Castello il primo candeliere ha mosso la sua danza è stato subito chiaro che lentusiasmo degli spettatori unito alla dedizione e allorgoglio dei gremianti avrebbe superato qualunque avversità climatica. Così ancora una volta il plurisecolare rito si è ripetuto tra lincontenibile tripudio della folla che, si dice, abbia sfiorato le centomila presenze. Intanto a Palazzo di Città si attendeva larrivo del Cande- PROCESSIONE DEI CERI TRADIZIONE RISPETTATA A NULVI E IGLESIAS A nche Nulvi e Iglesias hanno la loro festa dei candelieri. Nel piccolo centro dellAnglona la giornata dedicata alla processione dei ceri è, come a Sassari, quella del 14 agosto. Sa essida, la spettacolare sfilata dei Candelieri, ha tradizionalmente inizio intorno alle 17.30 e si chiude con il rito dellintronizzazione della Madonna alle 20 in parrocchia. Anche questanno centinaia di persone hanno affollato le strade del paese accompagnando la sfilata lungo tutto il percorso con applausi e grida di ammirazione. Protagonisti i tre candelieri giallo, verde e azzurro che rappresentano rispettivamente le messi per il gremio degli Agricoltori (Sos Messaios), il cielo per il gremio degli Artigiani (Sos Mastros) e il verde dei campi per quello dei Pastori (Sos pastores). Meno numerosi dei candelieri sassaresi quelli di Nulvi sono però più imponenti: ogni candeliere pesa circa 9 quintali e viene trasportato da almeno 16 persone alle stanche e 4 alle corde. Durante le soste gli spettatori possono toccare il candeliere e brindare con i portatori. Poi la notte, tutti sono invitati alla cena offerta dai comitati che ogni anno organizzano le celebrazioni. E se per il visitatore si tratta di una festa, per la popolazione è un vero e proprio voto, risalente al XIII secolo ma ancora sentitissimo, alla Vergine Assunta.. A Iglesias le celebrazioni per la solennità della Vergine Assunta, hanno invece luogo il giorno di Ferragosto. È un appuntamento che affonda le sue radici nella storia della città. Più precisamente, ha spiegato Stefano Priola, presidente dellassociazione dei candelieri della Beata Vergine Assunta, «risale al periodo greco bizantino, come testimoniato dalla presenza in processione del simulacro della Vergine dormiente, con lofferta dei petali di rosa e del basilico». Anche questanno sono stati migliaia i residenti e i turisti che hanno preso parte alle cerimonie. Si è iniziato alle 19 con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Tarcisio Pillolla nella chiesa della Purissima, cui ha fatto seguito la processione con il simulacro della Vergine e i candelieri. È solo dal 1992, quando venne ritrovato il candeliere antico, che la festa, dopo alcuni decenni di poca affezione da parte dei fedeli, ha riconquistato la popolazione locale che ogni anno accorre, numerosissima e mescolata ai molti turisti, per seguire la processione. liere dei Massai per il tradizionale brindisi a zentanni col sindaco. Oltre al primo cittadino cerano leuroparlamentare Mario Segni, i deputati Arturo Parisi e Carmelo Porcu, il presidente della giunta Mauro Pili, gli assessori al Turismo Roberto Frongia e ai Trasporti Tore Amadu. Moltissimi gli amministratori locali e regionali, le autorità militari, civili e religiose che nemmeno questa volta hanno voluto rinunciare alla Festa grande di Sassari. Questanno luscita da Palazzo del sindaco Nanni Campus è stata salutata da una selva di fischi. È una tradizione ormai consolidata e un momento molto atteso anche dai commentatori politici, quello che vede in questa occasione il popolo esprimere un giudizio (fischi o applausi) sulloperato della giunta comunale. Appuntamento alquanto temuto dagli amministratori perché i sassaresi, si sa, non hanno peli sulla lingua e possono essere molto caustici anche con una sola battuta. Daltro canto è unoccasione per capire gli umori della città, o almeno di quella parte di città che si sente partecipe delle tradizioni e della vita politica. Il sindaco comunque, benché contestato, non si è perso danimo e ha improvvisato un ballo coi portatori dei Candelieri a cui ha partecipato anche il presidente Pili. I portatori hanno però voluto tributare un omaggio particolare al deputato Carmelo Porcu che è stato letteralmente sollevato in aria diverse volte e portato in trionfo. Poi dal Civico i ceri hanno proseguito la loro discesa lungo il corso Vittorio Emanuele fino al corso Vico e poi alla piazza Santa Maria. La folla era assiepata fittissima lungo tutto il percorso e, nonostante il caldo e il grande ritardo con il quale lultimo cero ha varcato la soglia di Santa Maria di Betlem, ha atteso paziente. Era ormai mezzanotte e mezza quando lultimo candeliere ha fatto il suo ingresso nella basilica. Nel discorso di accoglienza nella chiesa di Santa Maria, il guardiano del convento padre Ettore Floris si è detto soddisfatto per la partecipazione sempre più numerosa dei giovani e per il recupero del vero significato della celebrazione strettamente connessa al voto popolare alla Vergine. Meno soddisfatto padre Floris si è detto invece per certi eccessi che la discesa dei Candelieri comporta: i fischi, la goliardia, e luso smodato di alcol, tutti elementi che, ha sottolineato «poco si confanno a una celebrazione religiosa quale sostanzialmente i Candelieri sono». Lauspicio è stato quindi quello di operare un completo recupero delle vere tradizioni dei Candelieri. Ma tantè i sassaresi, pur nella loro sincera devozione religiosa, non disdegnano gli aspetti più pagani della festa e da sempre i Candelieri hanno mescolato alle preghiere alla Vergine non pochi tributi al dio Bacco. Ed è forse proprio questo inestricabile intreccio fra sacro e profano, fra passione politica e devozione religiosa, tra fede e trasgressione a fare della Faradda un evento assolutamente unico nel nutrito panorama di celebrazioni isolane, una festa che i veri sassaresi iniziano ad attendere e a preparare fin dal 15 agosto. IL MESSAGGERO SARDO 21 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 U n offerta forse anche spropositata per la reale capacità di assorbimento del pubblico isolano anche incrementato dalle presenze turistiche; un calendario fitto come un elenco telefonico di appuntamenti, eventi, rassegne. Incredibilmente spalmate un po in tutto il territorio regionale. Questa è stata lestate degli spettacoli nellisola con una politica che, pur tra tagli vigorosi dei contributi regionali a gran parte delle associazioni organizzatrici, non ha lesinato anche eventi di grande richiamo, con personaggi stellari del panorama musicale internazionale. Un evidente cambio di rotta rispetto a qualche stagione fa quando lisola era solo marginalmente sfiorata dallindustria dello spettacolo. Con un effetto quasi di disorientamento per il pubblico letteralmente travolto da una messe di proposte delle più svariate, lanciate con una martellante campagna pubblicitaria su giornali e su emittenti televisive. Alcune rassegne hanno poi assunto in questi ultimi anni il sapore dellevento cui non è possibile mancare per non sfuggire ad un trend, quasi ad un atteggiamento anche modaiolo, pur nel rigoroso rispetto delle scelte artistiche che non scivolano mai nel commerciale. È il caso del festival jazz di Berchidda; la creatura di Paolo Fresu anche questanno ha messo a dura prova le già precarie offerte di ospitalità del paese del monte Acuto: invaso da migliaia di persone e giovani che hanno preso dassalto campeggi e i pochi alberghi, che hanno quai paralizzato il centro. Concerti da tutto esaurito con spettatori inviperiti per non aver trovato disponibilità di biglietti una volta raggiunta la piazza del Popolo sede degli eventi e dove pure era stata aumentata la capienza con lallestimento di apposite tribune. Uno sciamare continuo di gente nei giorni immediatamente precedenti il ferragosto e nella festa dellAssunta quando la rassegna si è conclusa. Perché Berchidda non è solo musica ed anche di grande qualità: è anche rispettabile indotto economico; riscoperta di chiese e luoghi di montagna dove non si conoscono ostacoli per organizzare concerti da seguire dopo essersi sottoposti ad autentici trekking; è valorizzazione dei prodotti locali con mirate operazioni che esaltano il vermentino per esempio; è arte con imponenti ed inedite, per lisola, mostre di grafica, pittura e nuovi linguaggi espressivi da parte di artisti non solo sardi. È perfino produzione di dischi con tracce dei concerti delle precedenti edizioni del festival Time in jazz: questestate ben due i dischi pubblicati Insomma la rassegna berchiddese mobilita un esercito di volontari, da lustro e fama internazionale al paese, mette in movimento folle ormai incontenibili di appassionati e non solo. Ecco perchè a Berchidda si meditano da alcuni anni alcune contromisure indispensabili per evitare che questa sorpren- CULTURA Un'estate ricca di avvenimenti e spettacoli che hanno interessato piccoli paesi e grandi città con personaggi stellari del panorama musicale internazionale BERCHIDDA NEL FIRMAMENTO EUROPEO DEL JAZZ GRAZIE A PAOLO FRESU di Giacomo Serreli dente operazione cullturale, che ha dimostrato di poter superare lestemporaneità delleffimero, sfugga irrimediabilmente al controllo. Quello di Berchidda è forse un caso limite dellestate allinsegna del jazz ma va detto che anche altri centri, che ormai da oltre tre lustri ospitano rassegne dedicate a questa musica, continuano a conoscere un apperzzabile numero di spettatori pur con una rigorosa scelta delle proposte. A Cala Gonone come a SantAnna Arresi, regge pero un corretto rapporto con i luoghi, non ci sono gli eccessi di antopizzazione. La località turistica di Dorgali ha pure fatto il pieno ospitando uno degli eventi dellestate, il concerto di Wynton Marsalis. A SantAnna Arresi, sette giorni di musica agli inizi di settembre, hanno attirato lattenzione di una media di 800 spettatori a sera per seguire progetti originali dedicati a Marcello Melis e le esibizioni di altre stelle della scena internazionale del jazz come Cecil Taylor e Dave Holland. E questo nonostante la sempre maggiore freddezza dellente regionale che opera ta- gli indiscriminati, penalizza la capacità di ricerca e proposizione di molte delle associazioni più accreditate, ne lascia allasciutto molte altre. Ed anche alcuni eventi, annunciati come irripetibili e di scontato successso, hanno finito per segnare il passo, dimostrarsi dei flop. Non sorprende in una offerta cosi densa che, necessariamente, portava il pubblico a fare scelte obbligate anche dai prezzi dei biglietti. Cosi è stato per il roboante cartellone di spettacoli ospitati a Cagliari al Molo Ichnusa, trasformato in cittadella della musica e alternativo caffè letterario, ed allanfiteatro romano. Una sequenza interminabile di nomi altisonanti capace di accontentare i gusti piu disparati. Dal soul di Solomon Burke al rhytm and blues degli Earth Wind and Fire, dai rinati Kool and the Gang a Shaggy, passando per Manhattan Transfer, Madredeus, Sergio Cammariere, Carmen Consoli, Gigi dAlessio, Paolo Conte, Fiorella Mannoia sino alle risate dello Zelig Show ed al jazz raffinato di Pat Metheny e del capriccio- so Keith Jarrett. Per non soffermarci su altre offerte pure apprezzate dal pubblico, dal musical (Grease), agli appuntamenti per i teen agers (Tim tour) e show mozzafiato di monaci tibetani (Shaolin). Gli scenari di questestate hanno proposto anche interessanti interventi di valorizzazione di luoghi e siti monumentali. A Torralba la terza edizione del festival della Valle dei Nuraghi ha portato cinquemila persone ai piedi dellimponente nuraghe di santu Antine per assistere anche alle esibizioni, uniche in Italia, di artisti iberici come il gaitero asturiano Hevia o la cantante portoghese Ducec Pontes. Su questo filone anche la rassegna Mille e un nuraghe tenuta a battesimo a Perfugas. Santa Teresa di Gallura ha flirtato con Bonifacio per una nuova edizione di Musica sulle bocche altro eevnto internazionale di jazz. Ma capillarmente gli eventi musicali e non solo di jazz ma anche di world musica e di pop rock, hanno toccato molte altre località. Ad Alghero il Festivalguer ha propostoo un nutrito cast internazionale tra cui James Brown; Olbia si è affacciata sulla scena con una rassgena che ha proposto perfino Lou Reed e Patti Smith anche se la risposta del pubblico non è stata sempe allaltezza delle aspettative. In Ogliastra lassociazione Roccee Rosse di Osini ha puntato ancora su eventi sparsi nel territorio allinsegna del blues e della world music; di rilievo il doppio concerto contro le scorie nucleari a Seui e Arbatax con ospite nel primo centro ancha Al di Meola. Ma abbinando i concerti a escursioni sul trenino verde. Molto jazz e musica etnica anche nel programma di Dromos che ha cararettizzato il settembre oristanese e dove ha sbancato lesibizione di Fiorello. Un discorso a parte meriterebbe Nuoro che questanno ha dirottato tutti i suoi sforzi per ospitare lEuropeade un evento che tornava per la seconda volta nel capoluogo barbaricino richiamando migliaia di componenti di gruppi folk di tutta Europa. Un evento che ha avuto un grandissimo successo nonostante tutte le polemiche iniziali legate allassenza di adeguati finanziamenti. Evento che ha riproposto Nuoro ancora al centro di un confronto tra le culture europee e del Mediterraneo ribadito nel corso della tre giorni del festival Mediterranuoro, giunto alla terza edizione, e chiuso da un sapiente meticciatore di suoni come Goran Bregovic. Ma varrebbe anche la pena di citare i momenti di spettacolo e cultura che testardamente si realizzano anche nelle parti più periferiche dellisola. Portati avanti da quelle associazioni culturali a torto considerate minori e meno tutelate dallazione di sostegno degli enti regionali. Ittiri da tredici anni ospita la più importante rassegna di world music isolana, Ittiritmi; anche questanno, pur in carenza di contributi, illuminata almeno dalla presenza del grande artista bulgaro Nikola Parov; Ruinas da otto propone un meeting concorso per gruppi rock emergenti, quello dellassociazione Artes et Sonos, diventato ormai un riferimento per le giovani leve; Ozieri ed altri centri del Monte Acuto si sono animati a luglio di concerti di musica colta e non solo, spesso a ridosso di importanti siti archeologici; Narcao ha festeggiato a luglio la tredicesima edizione del suo festival dedicato al blues che richiama appassionati da tutta lisola: ed anche questanno, lunica vetrina del genere in Sardegna, ha centrato lobiettivo con un programma di altissimo livello illuminato da nomi quali Willie De Ville, Charles Musselwhite, Nine Below Zero. Ancora Palau con la sua Isole che parlano ha rappresentato un raro ed intelligente contenitore di proposte musicali di ricerca e frontiera, lontano dalla solite convenzioni. Solo per indicare un inventario neanche del tutto esaustivo, di una stagione di spettacoli esplosiva in tutta lisola. IL MESSAGGERO SARDO 23 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 N on è mai facile racchiudere in poche righe unesperienza umana così ricca e articolata come sono quindici anni di episcopato in una diocesi grande e complessa come quella di Cagliari. Forse, le parole che meglio di tutte esperimono e sintetizzano il passaggio di monsignor Ottorino Pietro Alberti alla guida della chiesa primaziale di Sardegna sono quelle che Giovanni Paolo II gli ha rivolto in occasione del suo 25mo anniversario di ordinazione episcopale. Le speranze in te risposte non andarono deluse. Hai sempre dimostrato scrive il Papa allarcivescovo nella ricorrenza - spiccato senso pastorale, grande avvedutezza nel trattare e valutare importanti problemi, saldezza di dottrina e devozione sincera e fedele verso il Vicario di Cristo . Non è stato facile, per Alberti, navigare nelle acque di una chiesa quale quella di Cagliari (e sarda, nella sua veste di Presidente della Conferenza Episcopale della Sardegna) agitata da problematiche e tensioni di impervia risoluzione: dalle nuove povertà e la mancanza di lavoro per migliaia di giovani ad una comunità cristiana, per entrare nel merito di vicende ecclesiali, chiamata a confrontarsi con una società in rapida e convulsa trasformazione e ad annunciare il Vangelo ad un mondo che chiede nuove attenzioni, linguaggi, risposte. Il Papa si è già pronunziato con un giudizio che abbraccia tutta la vita di Alberti al servizio della chiesa universale. Anche nella chiesa, come in altri settori della vita, vi sono uomini che per qualità personali, carattere e cultura, sembrano destinati ad importanti ruoli. E stato così per Ottorino Pietro Alberti, laurea in scienze agrarie allUniversità di Pisa, ordinato sacerdote nel 1956 dallallora vescovo di Nuoro, monsignor Giuseppe Melas, avviato ad un primo praticantato pastorale tra i giovani dellAzione cattolica e gli scout. Prosegue gli studi teologici alla Pontificia Facoltà Teologica Lateranense, di cui diventa segretario e docente. Quando, nel 1971, il Seminario regionale e la Facoltà Teologica della Sardegna vengono trasferiti, dopo 44 anni, da Cuglieri a Cagliari, la Conferenza Episcopale Sarda chiama proprio don Ottorino alla guida del seminario. Due anni vissuti velocemente, saltando da un aereo a un altro, alternando settimane tra Cagliari, per guidare la formazione dei futuri sacerdoti, e Roma dove conserva, proprio alla Lateranense, la cattedra di Filosofia della Natura. Quando il 9 agosto del 1973, monsignor Giovanni Melis, si toglie lo zucchetto e lo poggia sul capo di Ottorino Pietro Alberti, indicando con questo gesto che il Papa aveva chiamato allepiscopato il rettore del seminario regionale, nessuna meraviglia tra i nuoresi: era il compimento di una carriera che naturalmente doveva arrivare alla pienezza del sacerdozio. Quindici anni a Spoleto e Norcia, quindici anni e qualche mese a Cagliari: ecco il viaggio pastorale di Alberti in due importanti e antiche archidiocesi italiane: in terra umbra, dove ogni contrada sprigiona religiosità e culto per i colossi della devozione cristiana (Francesco e Chiara dAssisi, Benedetto da CHIESA / Una guida morale per la città MONS. OTTORINO ALBERTI DOPO 15 ANNI LASCIA LA DIOCESI DI CAGLIARI di Paolo Matta Norcia, Rita da Cascia), e nel capoluogo dellisola - dove il vescovo entra solennemente il 24 gennaio 1988 - segnato dalla venerazione per Nostra Signora di Bonaria ed Efisio martiri gloriosu . La bimillenaria storia della Chiesa consiglia ai vescovi appena giunti nelle nuove diocesi di coniugare, per almeno sei mesi, soltanto due verbi : osservare e ascoltare. Monsignor Alberti infrange la regola e sconvolge letteralmente la siesta cultural-religiosa dei cattolici cagliaritani con le parole del Concilio Vaticano II: Il cristiano che trascura i suoi impegni temporali, trascura i suoi doveri verso il prossimo, anzi verso Dio stesso, e mette in pericolo la propria salvezza eterna. Seguono, a cascata, una serie di gesti concreti. Uno dei primi convegni cagliaritani cui il vescovo partecipa è dedicato alle problematiche degli zingari. In favore di Sinti e Rom distribuisce viveri, paga la costruzione di un piccolo servizio igienico nel campo nomadi di viale La Plaja; bussa a mille porte pur di accelerare la realizzazione del campo sosta. Pasqua e Natale li trascorre nellarcipelago della sofferenza: messe in carcere, nelle fabbriche occupate, nei posti di lavoro a rischio, negli ospedali. Dice una suora: Non gli manca il coraggio di stringere le mani e abbracciare anche gli ammalati di Aids. Il linguaggio socio-religioso definisce questa attenzione agli ultimi scelta preferenziale verso i poveri, che Alberti chiama evangelicamente pietre scartate: immigrati, tossicodipendenti, emarginati, disoccupati, vittime degli usurai, anziani e poveri . Per tutti cerca una soluzione. Per i poveri riesce a far funzionare in una sede spaziosa e accogliente la mensa serale delle Suore di Madre Teresa e apre inizialmente in un salone del seminario minore, quindi nei locali dellex mercato civico di via Pola - il pronto soccorso della solidarietà, gestito dallOpera Diocesana Assistenza. Per i tossicodipendenti attiva la comunità LAquilone, affidata a un sacerdote. Contro i cravattari dà vita a un Comitato antiusura. Mette un prete, don Marco Lai, a disposizione dei circa 200 profughi della ex Jugoslavia, accolti, grazie allopera di clero e laici, presso famiglie di Sarroch, Villasalto, Decimoputzu, Pula, e favorito ladozione a distanza di centinaia di bambini. Per questa attenzione al sociale, ai problemi della città, alle emergenze e alle fatiche dei più poveri, larcivescovo ha alzato la voce durante le omelie per la festa di San Saturnino, patrono di Cagliari. Partendo dai mali della città ho sempre cercato di individuarne le cause e di invitare tutti dice Alberti ad operare alla luce di quei valori umani e cristiani senza la cui osservanza è impossibile assicurare lordine, un sereno rapporto tra le persone e un sicuro progresso sociale. Ciò che ho sempre messo in questi miei interventi è la passione pastorale, lamore alla mia gente, il desiderio di fare dellintera comunità una famiglia. E vero che in non poche occasioni ho denunciato il disimpegno da parte di tanti nellaffrontare i problemi e di collaborare alla loro soluzione, chiamando in causa, prima di tutto, i fedeli GIUSEPPE MANI NUOVO ARCIVESCOVO DEL CAPOLUOGO SARDO T oscano, 67 anni portati splendidamente, battuta facile e comunicatore diretto, monsignor Giuseppe Mani ha impiegato davvero poco per conquistare il cuore dei suoi nuovi fedeli. Vengo a Cagliari molto volentieri ha ripetuto più volte portando la mia esperienza di 43 anni di sacerdote e quasi sedici di vescovo. Ordinario Militare dItalia (il suo grado è quello di generale di corpo darmata), il nuovo arcivescovo di Cagliari ha fatto il suo ingresso solenne sabato 6 settembre in una Piazza Palazzo colma di una folla che Cagliari ha fatto fatica a ricordare. Tre i pilastri su cui poggerà la sua azione pastorale: la famiglia (per salvare una famiglia sono pronto a tutto), i giovani (al vescovo interessa cosa questi ragazzi vorranno fare da grandi) e la parrocchia con i suoi oratori, luoghi che possono garantire lo sviluppo armonico e integrale della persona. Significativo che monsignor Mani abbia voluto interrompere il suo ritiro presso i padri mercedari di Bonaria per due momenti: lincontro con gli operatori della comunicazione ma soprattutto, alla vigilia del suo ingresso solenne, la recita del Rosaria con i giovani in una Basilica di Bonaria strapiena di ragazzi stretti attorno alla loro nuova guida spiritua- le. E allattenzione alluomo della storia, alluomo concreto con i suoi drammi e le sue angosce, monsignor Mani ha subito concretezza andando a celebrare la sua prima Messa da arcivescovo di Cagliari nel carcere di Buoncammino. I primi gesti, le prime scelte di un uomo chiamato a succedere a monsignor Alberti alla guida della diocesi primaziale della Sardegna. Uneredità che monsignor Mani ha dichiarato di accogliere con trepidazione ma anche con coraggio. Il coraggio ha detto di chi sa di aver un solo compito: quello di portare il Vangelo a tutti la Chiesa di Cagliari. P.M. che hanno il sacrosanto dovere di animare cristianamente le strutture, come insegna la Lumen Gentium. La Giunta comunale di Cagliari il 23 ottobre 1998 e il Consiglio, otto giorni dopo, non hanno faticato a motivare il conferimento della cittadinanza onoraria al presule. In considerazione delle non comuni doti umane e religiose e per il suo illuminato, generoso, infaticabile impegno pastorale in diocesi, per cui è circondato si legge nella delibera del Consiglio comunale da profonda stima non soltanto tra i fedeli, ma anche in ambienti laici. Con questi ultimi è entrato facilmente in sintonia, anche per il notevole contributo dato dal presule in campo culturale. Dopo meno di due anni di permanenza in città, Alberti è già agli Amici del libro per parlare di un cagliaritano illustre, anche se nato a Milano: il suo predecessore Ernesto Maria Piovella, casteddaiu di adozione per lattaccamento verso la città piagata dai bombardamenti del 1943. Se ne avesse avuto il tempo, sicuramente si sarebbe messo a organizzare come faceva a Spoleto seminari e convegni per focalizzare importanti aspetti della Storia della Chiesa sarda. Negli archivi delle nostre parrocchie e delle diocesi, in antichi conventi sono conservati, ancora inesplorati ripete spesso Alberti documenti sconosciuti che potrebbero far riscrivere la storia non solo ecclesiastica, ma anche civile e politica della Sardegna. Vescovo della parola e dellazione: questo è stato Alberti nei suoi 15 anni cagliaritani. Per la parola basta riascoltare le sue omelie e rileggere i suoi scritti sempre centrati sui problemi, portavoce del sentire comune e interprete del magistero ecclesiale. Prediche pensate a lungo, poi battute di persona in una macchina da scrivere elettrica, perché anche i vescovi qualche volta faticano a convertirsi al PC. Per lazione basta guardare la sua agenda, sempre fitta di appuntamenti e celebrazioni, con ritmi forsennati, conservati anche quando alcuni anni fa il fisico ha cominciato a ribellarsi. Parola e azione si ritrovano nei suoi documenti sui sacramenti delliniziazione cristiana e nella lettera preparatoria alla visita pastorale; nella fondazione, nel 1990, della Scuola di fede e coscienza politica, nella valorizzazione di importanti figure del clero cagliaritano, come il Beato Fra Nicola da Gesturi e monsignor Virgilio Angioni. Una missione in terra cagliaritana resa ancor più onerosa da uneredità che Alberti si è trovato a gestire: il Concilio Plenario Sardo. Unintensa attività, dunque. Dice monsignor Tarcisio Pillola, che di Alberti è stato vescovo ausiliare per dieci anni: La fede, la preghiera, la vita interiore, la serenità nel compiere la volontà di Dio , sono alla base della fecondità del suo ministero. Quindici anni vissuti dentro la storia della città, della diocesi e degli uomini. Non mi è mai mancato riconosce larcivescovo un gesto di comprensione, di solidarietà, di affetto vero e sincero; il sorriso dei fanciulli nel loro aprirsi alla fede; il sorriso dei peccatori liberati dal rimorso; il sorriso degli infermi ai quali solo la speranza può offrire conforto. IL MESSAGGERO SARDO 25 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 U n turismo diffuso nello spazio e nel tempo che abbracci unitariamente il territorio nei suoi diversi aspetti diventando fonte economica di ricchezza in ogni parte dellisola e non solo nelle più frequentate aree costiere. La Sardegna non vuole essere solo la meta preferita dei vacanzieri di luglio e agosto. Punta, invece, alla qualità offrendo a ciascun potenziale ospite quanto di meglio possa desiderare con proposte che spaziano dallenogastronomia alle cattedrali, dai nuraghi alle produzioni artistiche tipiche, dalle sagre tradizionali alle manifestazioni sportive internazionali. Si chiama sistema turistico locale integrato ed è la parola magica per tutelare il territorio, valorizzare le peculiarità delle aree, sostenere il ruolo degli enti locali e delle imprese e incrementare le presenze degli ospiti nelle quattro stagioni. Con queste principali finalità sono state, infatti, approvate dalla Giunta ed emanate le direttive e le linee di indirizzo che consentiranno agli operatori pubblici e privati di attivare i sistemi turistici locali cioè i distretti previsti dallapposita legge nazionale. In pratica ha spiegato lassessore regionale del Turismo Roberto Frongia nella conferenza stampa indetta per illustrare i contenuti delle direttive - significa programmare lo sviluppo rispettando la naturale vocazione di ogni zona, senza forzature o imposizioni esterne. Un sistema che implica accordi tra le diverse componenti della società e progetti condivisi dagli operatori privati e dagli enti locali. Una sfida che tende a compattare le forze in campo e a rimuovere quegli ostacoli che limitano le opportunità di sviluppo. Secondo le direttive i distretti saranno otto, non necessariamente coincidenti con i territori delle province dellisola, ma per il responsabile regionale del Turismo sarebbe ancora meglio se si mantenessero entro il numero G iacevano nei cassetti da troppi anni per continua re a restare carta straccia. Così, potere dellinstabilità politica di questultimo periodo in Consiglio regionale, a Villa Devoto venerdì 8 agosto sono stati firmati numerosi atti aggiuntivi di accordi di programma relativi a sei Piani integrati dArea. Una firma da 47 milioni di euro, tale da far aprire quei cassetti e attuare progetti che riguardano la Sardegna nella sua lunghezza e larghezza. Da Cagliari a Sassari, da Oristano a Nuoro: Mauro Pili, presidente ancora dimissionario, prima della rielezione del 11 agosto con 22 voti, insieme allassessore alla Programmazione Italo Masala, hanno ricevuto sindaci, amministratori comunali e delle comunità montane, autorità religiose, sbloccando interventi che serviranno al rilancio e al recupero di diversi territori della Sardegna. Ma la Giunta ha stanziato altri cento milioni (per un totale di circa 150 milioni di euro) per dei progetti che, probabilmente, saranno presentati più avanti, nella nuova moda politica delle conferenze stampa. Il regalo più grande è spettato a Cagliari. Al tavolo ovale di Villa Devoto il sindaco del capoluogo di regione, Emilio Floris, ha visto transitare, grazie allautografo del presidente Pili, dalle casse regionali 16 milioni e ECONOMIA / Presentato dallassessore Frongia PUNTA SULLA QUALITÀ IL PROGETTO TURISTICO CHE VALORIZZA LAMBIENTE di Maria Grazia Caligaris di quattro per favorire, grazie al coordinamento regionale, uninterlocuzione meno dispersiva e più efficace. I progetti dovranno essere presentati allassessorato al Turismo della Regione e otterranno leventuale approvazione nellarco di 60 giorni. In ogni distretto confluiranno enti pubblici, soggetti privati, albergatori e operatori del settore. La normativa prevede anche la possibilità di accedere a fondi nazionali. Liniziativa ha detto Roberto Frongia alla presenza degli aderenti ad alcuni consorzi della Sardegna meridionale consentirà di costruire una vera e propria macchina da guerra per realizzare progetti mirati alla destagionalizzazione. Lintento di raggiungere in 10 anni la soglia dei 20 milioni di presenze alberghiere annue con un flusso turistico distribuito su dieci mesi diventerà maggiormente praticabile con il concorso dei diversi soggetti. Le direttive sono inoltre importanti perché favoriranno la qualificazione della programmazione, grazie alla semplificazione dei rapporti tra i distretti e lassessorato. Migliorerà quindi lofferta che sarà incentrata sulla diversificazione delle opportunità. Sarà anche determinante lintegrazione tra i beni ambientali e culturali, nonché tra le produzioni tipiche di artigianato e agricoltura. Attori della nascita dei sistemi saranno gli enti locali, che li promuoveranno attraverso partenariati, e le imprese del settore turistico singole o associate. Potranno essere coin- volte le Camere di Commercio e gli Enti provinciali. Entro 3-4 mesi il sistema diventerà operativo. Soddisfazione per lemanazione delle direttive è stata espressa da Giovanni Pusceddu, Sindaco di Villanovaforru e rappresentante del consorzio Sa Corona Arrubia, e dai Presidenti di Sardegna Costa Sud Renato Serra e de Laltra Sardegna Cesare Bettini. La programmazione regionale per rendere sempre più competitivo il settore del turismo, guarda inoltre a un aspetto, quello religioso, finora trascurato. In questottica è stato sottoscritto il protocollo dintesa tra la Regione, lIstituto di Scienze Religiose e lIstituto Euromediterraneo di Cultura di Tempio Pausania che opera in stretto rapporto con la Conferenza Episcopale Italiana. Lintesa, che permetterà di promuovere iniziative di formazione e di ricerca ma anche attività legate allorganizzazione mondiale del turismo, è stato sottoscritta a Villa Devoto dal Presidente Mauro Pili e dal Vescovo di Tempio mons. Paolo Atzei. Laccordo è stato siglato anche dagli assessori del Turismo Roberto Frongia, della Pubblica Istruzione Beniamino Scarpa e dal Direttore dellIstituto di Scienze Religiose don Gianfranco Saba. Attraverso questo accordo ha sottolineato il Presidente Pili il turismo religioso assume una specifica qualificazione caratterizzandosi come momento di aggregazione multiculturale. La Sardegna si propone come isola di pace in cui trovano spazio più etnie e più religioni, ma da cui possono nascere anche occasioni di sviluppo. Si apre, infatti, la concreta prospettiva di un progetto pilota per favorire il flusso turistico religioso mondiale. Liniziativa ha evidenziato mons. Atzei da un lato guarda al percorso turistico delle cattedrali di Sardegna, in fase di completamento, proponendosi di concorrere a perfezionare le figure professionali che vi opereranno, ma non trascura le opportunità offerte dallidentità del territorio e dai flussi di visitatori. Lesperienza religiosa in Sardegna non si caratterizza in senso folcloristico, ma per la profondità della fede. È però questo un elemento che può essere valorizzato costruendo un nuovo turismo. LIstituto Euromediterraneo ha evidenziato il Direttore don Gianfranco Saba condensa nel titolo il progetto culturale che intende realizzare. Si propone infatti come punto di riferimento dei popoli del Mediterraneo favorendo lintegrazione interreligiosa. A breve saranno istituiti corsi di formazione e alcuni master in scienze turistiche storico religiose, comunicazione e beni culturali. LIstituto è una realtà nata dallesperienza ventennale dellIstituto di Scienze Religiose ed intende prestare attenzione al flussi multiculturali, multietnici e multireligiosi. Il fatto che abbia sede in unisola del Mediterraneo favorisce i processi di dialogo con altri Stati per promuovere un futuro fondato su valori comuni spirituali, mo- POLITICA REGIONALE FIRMATI DALLA GIUNTA SEI NUOVI PIA PER 47 MILIONI DI EURO di Matteo Vercelli 800 mila euro destinati, come atto aggiuntivo, al programma integrato darea CA 17. In sostanza si tratta di un finanziamento per la riqualificazione del Centro storico di Castello: 15 milioni serviranno alla costruzione di un parcheggio multipiano interrato a tre livelli (350 posti auto in 5500 metri quadri) proprio sotto il bastione di Santa Croce, allinstallazione di undici scale mobili e tapis roulant, che insieme a tre ascensori, collegheranno le strade che circondano Castello. Con laltro milione e 800 mila euro saranno sistemati gli spazi lungo le mura del Castello, tra i quartieri di Marina, Stampace e Villanova. Tempi dattesa: 30 mesi dallinizio dei lavori. «Un rilancio del Centro storico che si inserisce nel progetto città capitale di Cagliari», ha ricordato il primo cittadino. Spostandosi nella zona del Sulcis-Iglesiente, larea di Nebi- da, colpita dalla recente inondazione delle acque della miniera, sarà recuperata con 12 milioni e 300 mila euro. Il Pia Ovest-nord ovest permetterà di realizzare la variante della strada provinciale numero 83 Nebida-Masua-Buggerru (tre milioni di euro lo stanziamento), resa inagibile dalla frana. Saranno inoltre risanate le aeree minerarie di Acquaresi (tre milioni) e Masua (tre milioni) e sarà ristrutturato il porto di Buggerru (tre milioni e 300 mila euro). Soddisfazione è stata espressa dal responsabile della Comunità montana Marco Marras. È stato lo stesso vescovo della diocesi di Ales e Terralba, monsignor Antonino Orrù, a presenziare alla firma del Piano integrato darea che riguarda la ristrutturazione e il restauro del Seminario tridentino di Ales. I 348 mila euro saranno così il punto di partenza per il rilancio delledificio costruito tra il 1819 e il 1826 che insieme alla cattedrale di San Pietro rappresenterà un importante polo culturale e religioso. Proseguendo nel viaggio di riqualificazione dei territori della Sardegna, è toccato a Nuoro ricevere 5 milioni e 960 mila euro. Una parte (due milioni) è destinata a ristrutturare diverse strutture sportive (quattro campi di calcio, uno polifunzionale, una piscina, un ippodromo e una palestra). Unaltra (poco meno di quattro milioni) servirà a sistemare le reti idriche e fognarie della città e a dotare il Monte simbolo di Nuoro, lOrtobene, di un sistema di tutela e messa in sicurezza delle sue strutture, dopo lassalto dei teppisti e degli incendi. Due i Pia riguardanti il Sassarese. Il primo, Monte Acuto Lago Coghinas, di un milione e 164 mila euro: soldi destinati alla viabilità di Mores (500 mila euro per il completamento della strada rali ed economici. A caratterizzare il progetto didattico e di ricerca è la promozione dellumanesimo integrale come attenzione alla persona nella globalità dei bisogni. LIstituto, oltre a promuovere lintegrazione culturale, intende riscoprire ha concluso don Saba le potenzialità del territorio, le risorse umane ed economiche e, se necessario, contribuire a ricostruire il tessuto sociale, culturale e spirituale. Laccordo ha ricordato lassessore Frongia sinserisce nel quadro di riferimento delineato con i sistemi turistici locali. La Regione, inoltre, parteciperà al IV congresso mondiale della Pastorale del Turismo in programma a Bangkok nellestate del 2004. In autunno invece un convegno tra le Università di Cagliari e Sassari e lIstituto Euromediterraneo metterà laccento sul ruolo della formazione e della ricerca. Lintesa ha evidenziato lassessore Scarpa integra una serie di iniziative che intendono valorizzare la cultura religiosa e i percorsi individuati con il progetto sulle Cattedrali di Sardegna. Una prospettiva innovativa che pone per la prima volta in primo piano i valori e la storia del Cristianesimo. Tra le iniziative dellIstituzione religiosa di Tempio Pausania cè anche la definizione di un programma con lUniversità di Perugia per lattivazione di un corso di formazione per lintegrazione culturale. È stato, infatti, attivato un dialogo con lUfficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI (Conferenza Episcopale Italiana), con il quale sta lavorando alla creazione di un master che sarà inaugurato nel prossimo mese di novembre. Collabora inoltre con gli Istituti di Ricerca Sturzo e De Gasperi, con lOsservatorio Permanente della Santa Sede dellOrganizzazione Mondiale del Turismo, con la Scuola Internazionale di Scienze Turistiche di Roma e con il Pontificio Consiglio per la Cultura. comunale Mores - Su Sassu, che collegherà il paese con la strada statale 131 e con lautodromo) e Oschiri (514 mila euro per il sistema di comunicazione viaria tra il lago Coghinas e il centro di Oschiri), e alla valorizzazione turistica della zona di Tula (150 mila euro). La seconda firma sassarese è invece a vantaggio del territorio algherese e del golfo dellAsinara, con nove milioni e 500 mila euro. Sei i progetti da attuare: adeguamento del depuratore di Olmedo e collegamento con quello di Alghero (900 mila euro), costruzione di un centro polifunzionale a Sorso (190 mila euro) e uno a Porto Torres (un milione e 715 mila euro), realizzazione di un centro daggregazione nel complesso dellOpera salesiana a San Giorgio (un milione e 700 mila euro) e la ristrutturazione del convento e della basilica di Santa Maria in Bethlem a Sassari (un milione e 995 mila euro). Altri 3 milioni verranno impiegati per raddoppiare le corsie lungo quattro chilometri, nel tratto urbano Buddi Buddi, nella strada che collega Sassari alla bassa Gallura. Per alcuni territori una manna che permetterà in tempi brevi, questa almeno la promessa dei rappresentanti della Giunta, di recuperare servizi e strutture importanti. Per altri la possibilità di continuare i progetti di ammodernamento. PAESI DI SARDEGNA 26 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 M entre chi arriva da Bono scopre il castello di Burgos quando è ormai vicino e sovrastante, chi percorre la Statale 128 bis provenendo dalla Cantoniera del Tirso ha modo di vederlo in lontananza, tuttuno con la collina conica che lo sorregge; e poi farsi più distinto e alto al di sopra della strada. Da Bottidda si prede la salitella per Esporlatu poi, voltando a destra, si è subito dentro Burgos, dove qualche cartello e i bambini che giocano per strada indicano la direzione da prendere: limportante è comunque salire, bisogna arrivare a 650 metri sul mare. Si arriva a unarea di parcheggio da dove bisogna continuare a piedi: qua e là si stanno eseguendo lavori di sistemazione, e i resti del grande edificio recano i segni di un recente restauro. Sono ancora imponenti i tratti residui della triplice cerchia di mura che circondava la sommità del colle, e la torre svetta in tutta la sua altezza, 16 metri. Delledificio principale si individua la cisterna per lacqua e si riconoscono i resti degli ambienti che dovevano essere numerosi perché ledificio, a differenza di altri in Sardegna, fu abitato a più riprese dai signori che ne ebbero di volta in volta il possesso e dai loro familiari. Pare che esistesse anche una cappella, dalla quale proverrebbe un calice oggi conservato nella chiesa parrocchiale di Bono, che reca A l termine della lunga e incantevole litoranea proveniente da Porto Torres, appoggiato su un breve promontorio sulle Bocche di Bonifacio, il centro balneare di Santa Teresa di Gallura ( m 40, abit. 4200 ) colpisce per il suo ordinato nucleo centrale, con la maglia quadrata delle vie originarie che ricorda la fondazione piemontese, avvenuta nel 1808. Lo stesso re di Sardegna Vittorio Emanuele I ne disegnò la pianta durante il suo esilio cagliaritano, dedicando il nome del borgo alla moglie Maria Teresa. In quel sito esistevano prima soltanto un porto e una torre. Da paese di pescatori, Santa Teresa si è trasformato negli ultimi decenni in una ridente cittadina costiera che il turismo estivo rende il più delle volte caotica. Il suo successo mondano nasce dalla straordinaria sequenza di spiagge che ne anima la costa, a cominciare da quella della Rena Bianca, uno specchio dacqua trasparente e di sabbia candida proprio ai piedi del paese, chiusa ad ovest dalla piccola isola Monìca (Munìcca ).Lorizzonte a nord è dominato dallimponente sipario della Corsica, distante 12 chilometri con le sue bianche scogliere e le quinte azzurrine dei monti più lontani. Santa Teresa è anche importante per il suo porto, che sorge al fianco dellabitato, in un profondo fiordo frequentato FESTEGGIATI A BURGOS I 650 ANNI DALLA FONDAZIONE di Salvatore Tola inciso un nome, Donno Gunari di Schano. La vista è molto ampia da questo punto, spazia oltre che sulla vallata del Tirso che scorre poco sotto su ampie zone del Sassarese e del Nuorese, compresa linconfondibile punta montana di Nostra Signora di Gonare. La costruzione della fortez- za ebbe inizio nel XII secolo per disposizione del giudice Gonario di Torres; ma la figura che resta più strettamente legata a queste rovine è quella di Adelasia di Torres che, già moglie di Ubaldo Visconti e di Enzo, figlio naturale di Federico II di Svevia, vi si ritirò in volontaria prigionia e vi chiuse i suoi giorni nel 1257. La fortezza passò poi agli Arborea di Oristano, e fu Mariano IV il padre di Eleonora a favorire il sorgere del villaggio che si stende poco sotto, e trae il nome proprio dal fatto di essere un borgo ai piedi del castello. Si sa che il 1353 è la sua data di nascita. Burgos è uno dei pochi paesi dellisola che conosce con esattezza la propria genesi. Questanno cadeva il 650° anniversario dellavvenimento, e la ricorrenza è stata adeguatamente festeggiata e celebrata nel corso del mese di agosto, con un arricchimento delle iniziative che da quattro anni vengono intraprese per il quarto anno, da quando è avvenuto cioè il gemellaggio con la città della Spagna che porta lo stesso nome. Alle consuete manifestazioni di folklore delle due regioni, alle mostre, alle iniziative conviviali e alle proiezioni si è aggiunta questanno la prima edizione della Rassegna Burgos Jazz. Nel frattempo si sta allestendo un piccolo museo che dovrà raccogliere documenti e testimonianze SANTA TERESA DI GALLURA DA BORGO DI PESCATORI A PERLA DEL TURISMO di Franco Fresi nellantichità e nel Medioevo (quando il paese si chiamava Longon Sardo). Ora ospita, accanto alla banchina per i pescherecci, anche una serie di moli per il turismo nautico, e le bitte dattracco delle linee dei traghetti in servizio per Bonifacio, per altri porti della Corsica e per La Maddalena. La costa intorno è molto suggestiva: con la sequenza delle piccole spiagge e di grandi rocce di granito arriva, verso ovest, fino a Capo Testa, verso est fino a La Mormorata e alle basse rive di Porto Pozzo, denominate dal teresino Popò Vincentelli Costa dei Lestrigoni: sembra infatti che lerrabondo Ulisse vi sia approdato. La torre di Longon Sardo è una robusta costruzione cilindrica che da un promontorio roccioso appena fuori dallabitato, domina verso nordovest, lingresso del porto. Pare sia stata eretta nel XVII sec., sotto Filippo II e distrutta da Alfonso DAragona, nel 1422: vi si accedeva con una scala a pioli che poteva essere rimossa in breve tempo. Ora è in muratura. Dalla terrazza si gode una splendida vista sulla spiaggia sottostante, le pareti rocciose del fiordo e le Bocche di Bonifacio. A due passi, per chi voglia associare la bella vista al bel mangiare, quasi a picco sul mare, il ristorante La Torre. Piatto principe, inimitabile: riso ai frutti di mare servito caldissimo su piatti di ceramica a forma di barca. Chi va a Santa Teresa non può andar via senza aver visitato Capo Testa: è un promontorio granitico, di forma cir- scopri il sito www.ilmessaggerosardo.com sulla storia del fortilizio e la vita che vi si svolgeva. Il giorno 16 si è tenuta la celebrazione vera e propria, abbinata ad un gemellaggio con Villanova Monteleone, paese dal quale proveniva la maggior parte degli abitanti che diedero vita al nuovo insediamento. In questo modo le originarie vicende storiche ed il castello per quanto in condizioni non ottimali stanno offrendo a questo piccolo centro del Goceano la possibilità di valorizzare le proprie risorse e di scoprirne di nuove, di tipo turistico. Gli abitanti, che erano 1068 al censimento del 2001, vivono soprattutto dallallevamento: il patrimonio zootecnico comprende 1300 bovini, 17.000 ovini e 200 cavalli. Altre risorse vengono dalle aree ricoperte da foreste, tra le quali particolarmente pregiata quella che si stende presso la frazione di Foresta Burgos e annovera lecci, tassi e roveri, ma anche cipressi e sequoie. Qui sono in allestimento importanti strutture per il turismo montano e la pratica dellequitazione; e il grosso centro di allevamento dei cavalli per lEsercito, che lanimava un tempo, è stato sostituito dagli allevamenti equini dellIstituto di Incremento Ippico della Regione Sarda, rinomati per le cure che vengono rivolte alla valorizzazione e al perfezionamento della pregiata specie anglo-arabo-sarda. colare, collegato alla terra ferma da un sottile istmo. A poco più di cinque chilometri da Santa Teresa, è conosciuto e frequentato fin dallantichità: nella parte nord-occidentale mostra ancora resti, e intere colonne, di granito, abbandonate. Le cave, sfruttate dai Romani (alcune colonne del Pantheon pare provengano proprio di qui), furono utilizzate anche dai Pisani, che costruirono con i graniti di Capo Testa parte dei colonnati del Duomo di Pisa. Ora Capo Testa è uno dei siti costieri più ricercati dai turisti: ospita, nei pressi dellistmo, che ha una grande spiaggia sul lato occidentale, (cara per la memoria di Peppino Fiori che la frequentava con i suoi amici), alberghi e ristoranti. Verso ovest è sorto un vasto quartiere di vacanza detto Santa Riparata da una chiesetta medioevale che dà il nome anche alla baia. Allestremità del Capo, un breve spiazzo avanti al faro è il punto più adatto per ammirare la sottostante Cala Spinosa, una piccola baia di acqua verde e blu delimitata da alti contrafforti di massi granitici che il vento e gli altri agenti atmosferici hanno lavorato in modo da farli rassomigliare a sculture naturali di impareggiabile bellezza e luninosità che richiamano le opere di Henry Moore. Non a caso qualcuno ha chiamato quellangolo di sogno La valle della luna. PARLIAMO DELLA SARDEGNA 27 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 È davvero esistito, e in quale epoca e zona del la Sardegna, luso daffrettare la fine dei moribondi per dirla con Alberto Della Marmora? E quindi anche le donne, professioniste della morte che lo praticavano? Sulla singolare figura dellaccabbadòra la donna che secondo una radicata tradizione orale, tuttora viva in Sardegna, interveniva per abbreviare lagonia ed indurre una bòna morte non esisteva finora una trattazione sistematica. Le notizie disponibili sono, infatti, sparse in vecchie raccolte di tradizioni popolari, nella letteratura di viaggio, negli scritti di folkloristi e cultori di cose sarde, nella memorialistica. Tanto più interessante appare dunque il tentativo di ricostruire lorizzonte culturale in cui si colloca questo fenomeno nellambito dellideologia arcaica della morte, i cui risultati sono illustrati in questo agile libretto Eutanasia ante litteram in Sardegna. Sa femina accabbadòra, corredato da immagini e preceduto da una breve, ma intensa riflessione del professor Alessandro Maida, rettore dellUniversità. Pur rien- I n passato questo concorso letterario ha consacrato due giovani esordienti sardi, come Marcello Fois e Flavio Soriga, che poi si sono affermati pubblicando con grossi editori nazionali. Questanno lha spuntata, su oltre cinquecento partecipanti, un altro scrittore della regione. Insegnante di storia e filosofia al liceo scientifico Alberti di Cagliari, Gianni Marilotti ha pubblicato saggi su tematiche di storia contemporanea. Poi ha scritto un romanzo, dal titolo La quattordicesima commensale, che ha mandato al premio Italo Calvino. Questopera prima enedita è stata prescelta da una giuria composta da Silvia Balestra, Paolo Nori, Giulio Mozzi, Sandro Gerbi. Qualche mese fa a Torino, allinterno del palazzo Barolo, cè stata la cerimonia della premiazione. Da chi sarà pubblicato questo romanzo che ha sbaragliato unagguerrita concorrenza? Lautore ha ricevuto molte proposte, da parte di editori isolani ed italiani. Ma non A lbina Angioni, Imbentu sa luxi (ed. Grafica del Parteolla, pagine 130, Euro 10). In questopera prima lautrice raccoglie le sue migliori poesie scritte nel dialetto campidanese. I temi affrontati sono parecchi: vicende private, paesaggi, momenti di vita comunitaria. Il lettore sidentifica, nelle situazioni e nei personaggi raffigurati, perché provocano emozioni immediate. Il libro è stato presentato a Monserrato, dove lautrice risiede, davanti a un pubblico numeroso. Gian Luigi Gessa, Intervista sulle neuroscienze (ed. Cuec, pagine 100, Euro 10). Il maggiore farmacologo sardo illustra le più importanti scoperte da lui fatte negli ultimi decenni, in collaborazione con gli allievi della scuola di cui è il fondatore. Parla anche delle sue convinzioni personali su questioni come droga, alcolismo e tabagismo. Settori nei quali ha acquisito conoscenze dirette e per i quali viene interpellato come esperto dalla stam- a cura di Manlio Brigaglia CULTURA MISTERO SULLA FIGURA DE SACCABBADORA di Eugenia Tognotti trando nel campo dellantropologia culturale, il saggio è scritto da due specialisti che fanno capo ad un altro ambito scientifico, la Medicina legale, che ha forse acceso la prima scintilla dellinteresse per la ricerca. È stato a lungo professore dAntropologia criminale e di Criminologia a Cagliari, Alessandro Bucarelli, specialista in Psichiatria forense, attuale direttore dellIstituto di Medicina legale allUniversità di Sassari, dove svolge attività medico-legale il coautore, Carlo Lubranu. La loro ricerca non ha potuto contare sulla più piccola documentazione storica che, peraltro, sarebbe difficile attendersi data lantigiuridicità dellatto. Tuttavia, la diffusione ubiquitaria in Sardegna, la tenace persistenza della memoria di questusanza nelle comunità rurali, sembrerebbe escludere la possibilità che si tratti di una leggenda o di una costruzione fantastica. Lo studio propone più di una suggestione. Se si accetta che laccabbadòra (dallo spagnolo accabbo = fine) sia esistita e si sia assunta il tremendo onere di rimuovere definitivamente gli atroci patimenti del malato terminale, si deve concludere anche che nellisola abbia attecchito una forma di eutanasia, di suicidio assistito nellambito di unetica laica (fuori del paradigma della sacralità della vita propria della tradizione morale del Cristianesimo) nella quale la morte era concepita come beneficio per colui che moriva e per chi restava. Una morte pietosa, insomma. Non per niente accabbadòra spie- gano gli autori non significa colei che uccide. Ma colei che pone fine (ad una vita divenuta insopportabile a causa delle sofferenze), colei che aiuta a morire, nel buio e nel silenzio, con un cuscino o con dei rapidi colpi assestati con un arnese detto mazzoccu o mazzolu. Se esistono prove storiche e antropologiche della diffusione, ad esempio, del gerontocidio presso alcuni popoli primitivi, in Sardegna la pratica siscrive quasi nella contemporaneità se è vero che due episodi si verificarono luno in Gallura, a Luras, nel 1929, laltro ad Orgosolo nel 1952. Ma, linteresse del libro- al di là, forse, della sfuggente figura dellaccabbadòra, indagata nellorigine e nellevoluzione sta nellaccurata descrizione delle strategie nei confronti CULTURA / Con il romanzo La quattordicesima commensale IL PREMIO CALVINO A UNO SCRITTORE SARDO di Giovanni Mameli ha ancora deciso a quale marchio editoriale affidare un romanzo attorno al quale cè un grosso interesse. Lattenzione di cui si è sentito circondato di colpo Gianni Marilotti (con continui inviti a parlare in pubblico di un libro ancora inedito) dipende in larga misura dal prestigio del premio che ha vinto. Nel panorama dei concorsi letterari per opere di esordienti il Calvino occupa senzaltro il primo posto e ha una grande risonanza sulla stampa nazionale. Questo succede perchè da sempre questo premio ha scoperto autori sicuri, che hanno fatto una carriera let- teraria di tutto rispetto. Ma di cosa parla La quattordicesima commensale? Non affronta un argomento facile e i personaggi non fanno acrobazie erotiche per conquistare il pubblico dai gusti dozzinali. Il tema del libro è il terrorismo e lo scenario delle vicende narrate si sposta dalla Francia allItalia, dando un risalto particolare alla Sardegna. Gli anni della storia (che non è ispirata dalla cronaca, ma il contesto sociale è reale) sono compresi tra il 1982 e il 1994. Un elemento della vicenda che ha colpito favorevolmente la giuria del premio Calvino è dato dal ritmo della narrazione, che ricorda quello di un film dazione. Nello scrivere questo libro, Marilotti sicuramente ha fatto tesoro delle ricerche da lui effettuate per il suo lavoro di saggista (ha scritto tra gli altri un lavoro sullAlgeria contemporanea, nella quale guerre e terrorismo svolgono un ruolo senzaltro importante). Poi ci sono le sue predilezioni letterarie. Più che far riferimento a modelli precisi, nel comporre questo libro ha subito il fascino di predilezioni letterarie particolari. Le sue simpatie vanno a diversi scrittori italiani e stranieri di cui è un lettore assiduo. Tra i CULTURA FRESCHI DI STAMPA pa e dalla tv nazionali. Giorgio Todde, Paura e carne, (ed. Il Maestrale, pagine 250, Euro 14). È il terzo romanzo di uno scrittore che si è affermato in tempi brevi con due opere come Lo stato delle anime e La matta bestialità. Cagliaritano di nascita, medico di professione, in questo nuovo libro si parla di delitti inspiegabil, che suscitano lattenzione di Efisio Marini, un medico-imbalsamatore vissuto alla fine dellOttocento (il romanzo è ambientato a Cagliari in quel periodo). Lo stile di Todde non è quello di un gallerista seriale, ma è ricco di finezze espressive e contaminazioni con il sardo campidanese. Claudia Musio, Streghe (Aipsa edizioni, pagine 275, Euro 6,20). Nata a Serrenti il 16 ago- sto 1981, la giovane autrice di di questo romanzo del filone fantasy studia ingegneria elettronica allUniversità di Cagliari. I riferimenti alla Sardegna del passato sono numerosi nel corso di una vicenda di stregoneria che parte dal Quattrocento e arriva ai giorni nostri. Ma il grande tema del libro è luniverso femminile esplorato in molti dei suoi aspetti più inquietanti. Giuseppe Marci, Bingia (ed. Poliedro, pagine 70, Euro 9,30). È la seconda parte della trilogia che è iniziata con la cavalleresca avventura di Torres. Il protagonista è un eroe contadino che vive in un mondo segnato da profondi cambiamenti. Storia e mito sintrecciano in questo romanzo che si richiama ad un illustre tradizione sarda. Anche dal punto di vista linguistico si avverte questa mescolanza tra litaliano e il sardo. Giulio Angioni, Il mare intorno (ed. Sellerio, pagine 200, Euro 9). Lo scrittore- antropologo di Guasila ripropone storie e personaggi, che compaiono nei suoi precedenti racconti e romanzi, inserendoli in una cornice narrativa diversa. In questo denso libretto cè tutto il suo mondo, vicende che partono da epoche remote e arrivano fino ai giorni nostri. ma non mancano figure e situazioni inedite in questo libro fatto di frammenti, che messi insieme formano un disegno unitario. Ironia e serietà si alternano in pagine a volte memorabili. Efisio Cadoni, In absentia (ed. Bastogi, pagine 120, Euro 10). Nella collana di poesia Il Capricorno sono compresi gli ultimi componimenti del poeta- della morte dalla società tradizionale sarda, opposte a quelle della civiltà industriale. Se questultima ha scacciato e rimosso lidea della morte, la prima ha operato una plasmazione culturale del fenomeno, attraverso la familiarizzazione con lidea della morte, la creazione di canali di comunicazione col mondo dellaldilà, listituzione di forme di contatto e di dialogo con i defunti. Il saggio offre un vasto campionario di credenze e comportamenti rituali (ad esempio le pratiche messe in opera per facilitare il trapasso ritenendo che ciò fosse attribuibile a colpe commesse in vita) di cui si era perduto il significato originario (ad esempio accostare un giogo di buoi al capezzale del morente), considerate curiose sopravvivenze del passato, laddove rispondono a motivazioni profonde e complesse funzioni culturali su cui questo lavoro fa chiarezza. A. Bucarelli, C. Lubrano, Eutanasia ante litteram in Sardegna. Sa Femina accabbadòra, Usi, costumi e tradizioni attorno alla morte in Sardegna, Scuola Sarda Editrice, pp.101, A 20. narratori sardi, antempone Salvatore Satta (per il romanzo Il giorno del giudizio). Invece le ultime leve della scuola isolana del poliziesco lo convincono meno. Manifesta una predilezione particolare per i romanzi di Sergio Atzeni, che ritiene il migliore tra gli scrittori sardi dellultima generazione. A questo punto cè da chiedersi perchè la stampa isolana abbia seguito con tanto interesse laffermazione di un nuovo scrittore. La risposta va trovata nel fatto che ultimamente in Sardegna cè stata una ricca fioritura di autori di romanzi, come non era mai successo in passato. A differenza di altri settori della cultura che stentano ad emergere fuori dallisola, la fiction ha un successo inarrestabile. Basti pensare ai nomi di Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Giulio Angioni, Giorgio Todde, Flavio Soriga e altri. Presenti alle maggiori rassegne editoriali nazionali e internazionali, grazie alle traduzioni in varie lingue. scultore di Villacidro. Nella sua ampia prefazione Cristina Lavinio scrive: «Con piccole pennellate i versi dipingono e fissano sulla pagina pochi essenziali tratti fisici, oppure piccoli gesti quotidiani, compresi quelli che intercalano o accompagnano lo stesso atto dello scrivere». Oltre a immagini forti, queste poesie trasmettono al lettore una musicalità particolare. Le tavole di diversi artisti arricchiscono visivamente il libro. Giuseppe Dessì - Claudio Varese, Lettere 1931 - 1977 (ed. Bulzoni, pagine 500, Euro 25). Il fittissimo carteggio tra lautore di Paese dombre e il critico suo migliore amico sono state raccolte da Marzia Tedile in un libro riccamente commentato. Dietro centinaia di lettere, lunghe o stringate, cè un rapporto di amicizia ininterrotto e il comune amore per la Sardegna. Di tutti i libri di Dessì si raccontano i retroscena e la gestazione fino al momento della stampa. G. M. PARLANDO IN POESIA 28 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 a cura di Salvatore Tola C hi conosce i circoli dei nostri emigrati avrà notato che ormai non sono frequentati più soltanto dai Sardi: si sono aggiunti mariti e mogli provenienti da altre regioni, e poi altri parenti, ma anche puri e semplici amici: persone che hanno conosciuto qualcuno di noi, hanno apprezzato il nostro modo di comportarci e hanno cominciato ad avere i nostri luoghi dincontro come punto costante di riferimento. È il caso di Rino Zucca, che è nato e vive a Pavia ed è poeta in italiano e nel dialetto di questa sua città. Loccasione è venuta per lui attraverso Paolo Pulina, ploaghese, conosciuto ai lettori del Messaggero per i suoi articoli, e perché membro del direttivo della Fasi, nonché vice presidente del circolo Logudoro di Pavia. Si sono incontrati perché Pulina tiene delle lezioni alla locale Unitrè, luniversità della terza età della quale Zucca è assiduo frequentatore; i legami si sono consolidati e il nuovo amico dei Sardi ha cominciato a frequentare il circolo e a seguire le sue iniziative culturali: SARDEGNA Nave ancorata al suo mare, limpide acque color smeraldo percorse dai venti che le fanno innalzare; coste multiformi, bellezze scultoree, arte della natura e umano sudore. Madre di genti illustri avide delle loro tradizioni, che il profumo di quella terra non sanno scordare. Lembo dItalia di storica memoria, contagiata da profonde ferite, nel suo mare si fa cullare. Rino Zucca PAUL PULINA N OM AD CULTÜRÂ Lha lasà la Sardegna se pur namurà a dla so tèra, lè gnüd a Pavia, cità degna, cun limpègn da fa cultura; stà ad ca n lUltrapò magnifica val, al presta la so opera a lAministrasiòn pruvincial Al perda tânt del so temp se pur presius a gni a lUnitre a cuurdinà n curs; lha ntitulà: Scritur om e don mpurtant, che da chi jén pasà e pâr metas a dos lebresa. Ogni an finisuma n belèsa. Rino Zucca SINCIDENTE IN In sincidente de chi cussu gruppu est miraculu a si affrontande paura SAEROPORTO saeroporto sardu est incappadu ndaer salvadu e iscunfortu. Ma sispiritu sardu no est mortu, anzis e sempe bene cunservadu, si tantos lu creian affossadu como cun Marco Sulis e risortu. Aginde pro istintu de seguru cun iscattu e cun rapida destresa cun fortza de sa disperatzione at abbattidu cussu portellone aperinde sa via a sa salvesa, salvandesissu e sos ateros puru; ma sentza cusseroica ispallada fut sa bara pro tottus preparada. Salvatore Demurtas AMICO DEI SARDI così che, quando di recente ha raccolto alcune sue poesie in un opuscolo, ha collocato nella prima pagina alcuni versi italiani dedicati alla Sardegna; e, a seguire, opere in pavese dedicate al suo amico-docente e agli altri personaggi isolani che ha avuto modo di conoscere, da Franco Fresi a Pinuccio Sciola a Virgilio Tetti. Pubblichiamo la prima e parte di una di quelle che seguono allinterno; e completiamo la pagina con poesie dedicate da altri autori a personaggi sardi del passato e del presente. Sono personaggi più o meno famosi, ma importanti tutti perché hanno SAMIGU In memoria di Dario Sechi BINTICHIMBANNOS De su circulu sardu presidente Mario Bellu as fattu carriera, custu las fattu tue solamente vivende in custa terra istraniera pro sunione de sa sarda zente; bintichimbannos as fattu a manera mancari calchi olta disturbadu fis tranquillu mai ti ses isfadadu. Andadu ti che ses lassende in pena a chie tat connottu in custa vida; fis samigu, su frade, sa guida de sos Sardos in custa terranzena. Cantu cantos custa eterna bene as ispartu a manu prena, consizos, anima pulida: Comunidade sarda, unida, paghe ti pregat serena. De te nos restan solu sos ammentos chi costoimus in coro e in mente, cussos cu tegus passados momentos meritos tan connotu dignamente, fruttu e sos tuos sanos sentimentos: onzunu e nois test riconnoschente. Antoni Manca SISCUSORJU E TISCALI Crobas pro Renato Soru Renato, cun intelletu e fortuna as fatta modu e ti ponner in mostra, e test istada sa sorte opportuna pro dare vantu a sisola nostra. In Andalas istrintas ses passadu pro incontrare sas janas antigas, e pustis chi ti las fattas amigas tan siscusorju e Tiscali mustradu: de su lumen su tesoro cuadu fit in lacane Olieni e Durgale, chi tue as iscopertu e inalzadu che bandera in su mundu mediale. Gai vives su sognu triunfale chi ti ponet in mesu de sos mannos; e tauguro senza tenner dannos chi pares fronte a dogni rivale Giuanne Noli CHE DELEDDA E CAMBOSU Augurios a sicrittore Larentu Pusceddu Sas campanas a festa las sonade e pro li fagher onore a Larentu seco lontanu che pighet su entu chi che lintendan in Tiberiàde! Che a Deledda in Oroteddi su tantos augurios chin salude a as fama e calidade, nadale as tentu: sa sotziedade, ndiscriere fina chentu! Ses gentile onestu cittadinu, a babbu tuo e mama as fattu onore ca pro issos fis tue affettuosu. Ti beneigat su Deus divinu, acquistadu tas fama e valore chei sillustre Bobore Cambosu. Micheli Morittu Si Mario Bellu at sacrificadu mira chi no est fatzile su giogu, chie cumprendet si ndest abbizadu tottu sos chi che sun in custu logu. A fagher tottu bi cheret isfadu ma a issu li pariat unisfogu, sempre sa moda sarda at rispettadu e si at su rispettu meritadu. Mario Lodde ORGOGLIU DE SOS SARDOS De improvvisu a tottus ses mancada, comente nat de Cristos sEvangelu: «Ses torrada su Babbu naturale». Joyce Lussu, as a esser in chelu dae sos cherubinos onorada ca su chas fattin bida est immortale. Attiva militante partigiana, de sa classe operaia garantzia e pronta in su bisonzu a lazzudare, ses sorgogliu de tottu sa Toscana, de Fiorenza inue ses naschida e de sos sardos in particolare. Mario Zichi IN TERRA BELGA Tore Cocco fit sardu che a mie, lappo connotu in situ minerariu, in dunu tristu e miseru iscenariu, in terra belga fritta chei su nie. Su Borinage fit tando gasie, de animas in pena su calvariu; tando de su carvone jà fit sera et su disisperu de sa miniera... In sas tancas eternas e frundosas chelzo isperare chi sias cuntentu, inghiriadu de liras armoniosas e piagheres chin terra no as tentu. Pro tie est arrivadu sausentu lassende custas baddes dolorosas, ti promitto chi cando arrivat sora in sAltu Situ cantamus ancora. Silviu Piredda SA FIZA DE MARIANU Cussa fit Eleronora dArborea, sa fizza prediletta de Marianu, guerriera de coro e de manu, nobile de sentidu e de idea Su tou monumentu Eleonora in Oristano ammirat sa zente, tue ses morta ma semper vivente, su nomen tou no est mortu ancora, sa fama tua risplendet ogni ora in passadu, futuru e in presente; pro cussu ti ripeto amada dea: salve, Eleonora dArborea! Mario Selis lasciato o stanno lasciando buona memoria di sé. Cè ad esempio il cavalier Dario Sechi, che si era impegnato per migliorare le condizioni di vita dei Sardi in Olanda; e poi Renato Soru, che ha creato in Sardegna unazienda leader in Europa; lo scrittore Larentu Pusceddu, il primo a pubblicare un romanzo in Sardo; Mario Bellu, per lunghissimi anni presidente del circolo di Sittard, in Olanda; il giovane Marco Sulis, che aveva contribuito a salvare i passeggeri di una aereo caduto in mare, a Genova; Joyce Salvadori, moglie e compagna di Emilio Lussu e amica dei sardi; Salvatore Cocco, a lungo collaboratore di questa pagina, scomparso di recente; Eleonora dArborea, che non sarà mai dimenticata nellisola; il medico dottor Barbieri, benefattore a Sindia; il cardinale Francesco Pompedda, ozierese; Francesco Chicconi, lultimo dei cossoinesi a conservare luso della >AHHEJJ=; e Vittorio Mura, lussurgese, noto come poeta ma anche come creatore di magnifici coltelli a serramanico. SU DUTTORE DE SOS POVEROS Su duttore de sos poveros, pro cumbeniensa, de sa idda de Sindia fut giamadu, e da tottu riveridu e rispettadu, dotadu de una generosidade immensa. Mai at dimandadu ricumpensa a chie tottu at visitadu, de giannin gianna in dognighinadu cun sa buscia sempra manu tenta. Ma como duttor Barbieri si chest mortu, in nois restat biu sammentu de cussu grandomine de importu. Faghimuli de brunzu unu monumentu, ca sias a ognunu dimandadu aiat su contu istatuas bi ndaiat essidu pius de chentu. Piero Fais FRANTZISCU POMPEDDA CARDINALI Dae tempos antigos sa Sardigna no cunprendo proite enit giamada isula de bandidos e pastores, si tantos Sardos sana fattonore in ogni campu de sischirumanu. Patria de biados e de santos, martires, mazistrados e eroes, politicos de fama, presidentes, istudiosos, mastros e duttores, gloria e bantu de ognisulanu. Feminas mannas che Eleonora ei su Nobel Grazia Deledda chi pro iscrier fit naschidapposta. Pro dare lustru a sa Sardigna nostra como si best aggiuntu don Pompedda. Gavino Finà FRANTZISCU CHICCONE Sultimu berrittadu de Cossoine Frantziscu ti che ses andadu ca sedade laias mannitta, ma unu ammentu as lassadu in Cossoine: sa tua berritta. Fina sìultimu ses restadu e non las mai posta in soffitta, tantu chi ses istadu a sa fine sultimu berrittadu de Cossoine. Salvatore Unali FRAILALZU E POETA Vittoriu pro passara mezus vida as lassadu custa vida terrena, però as laassadu sa Sardigna piena de operas tuas cun marca imprimida. Fizos tuos chi sarte lan sighida naran chi mezorare alet sa pena pro chi su lumen de Vittoriu Mura siat connotu in sera futura Ses istadunomine onoradu, pienu de ideas e fantasia, dedicadu a cumponner poesia su cantu in salude se istadu, cun maestria chitarras sonadu poninne in dogni coro sallegria, oe sonas e cantas cun sos santos sos arcanos melodiosos cantos. Salvatore Corbinzolu SARDEGNA NOTIZIE 29 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 Un forte filo di solidarietà lega la Sardegna al Kosovo. Lo scorso 22 luglio, dal piazzale antistante la chiesa cagliaritana del Santo Sepolcro è partito un camion carico di indumenti, materiale per ligiene personale e attrezzature scolastiche destinato ai bambini che abitano in tre villaggi situati nel cuore delle montagne del Kosovo, nello sperduto distretto di Sthime (Rance, Carraleve, Karacice e Duga). Liniziativa, che segue di qualche mese la spedizione di un carico di stivali (avvenuta lo scorso Natale) fa parte del progetto Stivali per continuare, messo a punto dallassociazione Fonlevar Alleviare la povertà in collaborazione con gli amici del Kosovo in Sardegna e con la parrocchia di SantEulalia, che dallo scorso anno sta indirizzando molte attività solidali in favore del Paese balcanico. Fondata dal medico sardo Andrea Cadelano, lassociazione Fonlevar (che ha sede in Kosovo e in Sardegna) sta portando avanti una serie di progetti volti a sostenere leconomia delle famiglie kosovare e favorire linserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Il progetto di cooperazione è nato dallimpegno del medico sardo, che da anni lavora in quel Paese come volontario. Una scelta coraggiosa, dato che Cadelano ha rinunciato a un lauto stipendio dellOnu per stare più a contatto con la gente e farsi promotore di una serie di iniziative che fanno esclusivo affidamento sulla solidarietà. Decorato a Pristina con la medaglia doro per avere aiutato migliaia di feriti durante la guerra, Cadelano è nato a Terralba ma ha sempre vissuLassessore provinciale alla Tutela dellAmbiente ha presentato a Ballao il Piano di rinaturalizzazione del Flumendosa. Si tratta come ha spiegato Gianluca Grosso del primo lotto funzionale di un progetto generale più ampio per la rigenerazione del greto del Flumendosa nella zona di Ballao (il fiume attraversa il territorio comunale per circa 8.700 metri), in particolare larea contigua al sito del Corru e Arenas. Con particolare riferimento ad uno specchio dacqua di interesse per le popolazioni della zona che a causa della siccità degli ultimi anni e del prelievo di inerti utilizzati per ledilizia abitativa, ha registrato un crescente aumento di materiali fangosi, determinando quindi variazioni delle dimensioni ed alterazioni sia della flora che della fauna. Il fiume, quindi, necessita di manutenzione e di pulizia dellalveo e delle aree adiacenti, anche mediante la rimozione della vegetazione in eccesso che limita il regolare deflusso dellacqua, ingenerando fenomeni di sedimen- SOLIDARIETÀ DELLA SARDEGNA PER IL KOSOVO di Alessandro Zorco to a Cagliari. Per due anni ha fatto la spola tra Albania e Macedonia per conto dellUe e del Ministero agli affari esteri, prestando servizio come supervisore dei progetti sanitari del governo albanese. Durante la guerra la sua casa è diventata un punto di riferimento fondamentale per i profughi. Una volta terminata la missione il medico ha preso a cuore la causa del Kosovo, stabilendosi nel devastato paese dove oggi lavora come economista sanitario e si occupa di pianificazione e sviluppo. Le sue parole descrivono una nazione ancora dilaniata dalla povertà, dalla fame e dal freddo, dove mancano ospedali e scuole nonostante la maggior parte della popolazione sia costituita da invalidi di guerra. Un Paese in costante emergenza sanitaria, dove microcitemia, leucemie e malattie degli occhi sono le patologie più diffuse. Su impulso del medico, la scorsa estate la solidarietà dei sardi ha contribuito alla realizzazione di un Centro di salute nella cittadina di Gorance, un piccolo villaggio agropastorale di mille abitanti situato al confine con la Macedonia. Il piccolo ambulatorio, intitolato al giovane chierichetto cagliaritano di SantEulalia Danilo Durzu (scomparso lo scorso anno), è stato realizza- to nel luogo in cui sorgeva il vecchio presidio ospedaliero distrutto dalle bombe. Nelle adiacenze della nuova struttura sanitaria il prossimo mese sarà inaugurato un grande parco destinato ai bambini e agli anziani, nel quale sono già stati impiantati cinquanta abeti e ora si attende linstallazione di giochi e servizi. Ma non è tutto. Visto che nei paesi balcanici, come accennato, il tasso di microcitemia è molto alto, insieme ad altri due sardi che lavorano allambasciata di Tirana (Ettore Sequi e Silvia Fadda), il dr. Cadelano ha messo a punto un progetto di lotta contro questa malattia cercando i contatti per creare un ponte con lospedale Microcitemico di Cagliari. Dato che molti kosovari giungono (anche illegalmente) in Italia solo per farsi curare, tra i sogni del medico sardo cè appunto quello di permettere loro di effettuare il trapianto del midollo osseo direttamente in Sardegna. Un progetto ambizioso, visto che il trattamento è molto dispendioso (circa 50 mila euro ad intervento): per questo, il dr. Cadelano auspica un contributo economico da parte della Regione. Lattività del medico non si limita però alle cure sanitarie. Con laiuto dei volontari e degli imprenditori di tutta Italia, attraverso la Fonlevar, Cadelano sta attivando una serie di progetti finalizzati ad incrementare la dissestata economia delle famiglie del Kosovo. Tanto per intendersi, il reddito medio di un nucleo familiare in Kosovo non supera i 150 euro e la piaga della disoccupazione colpisce il 70% della popolazione. Secondo il medico, dunque, la rinascita del Paese deve passare attraverso la valorizzazione del lavoro e dellimpegno dei suoi abitanti. Per fare solo qualche esempio della frenetica attività del medico, lo scorso anno dalla Sardegna sono giunte alle famiglie kosovare le arnie per la produzione del miele biologico mentre alle vedove di guerra sono state donate le macchine da cucire. Tra gli altri progetti dellassociazione Fonlevar quello di realizzare, con laiuto di alcuni pastori di Bortigali, un minicaseificio nel villaggio di Dreniza. «In Kosovo spiega il dr. Cadelano manca del tutto la cultura della pastorizia e le stalle sono desolatamente vuote: mancano gli animali, le attrezzature e le conoscenze tecniche, cè un urgente bisogno di persone che insegnino alla gente a produrre formaggio e prosciutti». Proprio questa trasmissione di conoscenze è uno degli PARTE DA BALLAO IL PROGETTO DI RECUPERO DEL FLUMENDOSA tazione con conseguenti diminuzioni della sezione utile. Più specificatamente gli interventi previsti nel progetto sono la bonifica da mine ed eventuali residuati bellici, leliminazione completa dei detriti e rifiuti presenti nelle aree adiacenti agli argini fluviali, il ripristino della vegetazione più idonea. La rinaturalizzazione per ricreare, almeno in parte, la spiaggia preesistente, la risagomatura fluviale, il ripristino dello stradello esistente per la completa funzione dellaccesso allarea, anche per i disabili, la realizzazione di staccionata in legno castagno per la protezione dello stesso stradello, la realizzazione di una barriera stradale di protezione in ferro lavorato, la sistema- L'ASSESSORE FRONGIA SMENTISCE GOLETTA VERDE Ancora una volta i numerosi portavoce di Goletta Verde dimostrano di essere poco informati non solo sullo stato di salute del mare sardo, ma anche in merito al lavoro svolto dallassessorato al Turismo e dalla Giunta regionale. Lo ha ribadito lassessore regionale Roberto Frongia che aveva contestato i dati forniti dal- lAmmiraglia di Lega Ambiente sulla salubrità del mare sardo. Lultima azione proposta dalla Regione ha sottolineato riguarda il Programma Acqua Nuova Coste Pulite che prevede finanziamenti per 38.902.599 euro per la realizzazione e il completamento di interventi emergenziali del comparto fognario-depurativo. Inoltre, ci piace ricordare lattività svolta dai presidi multizonali, dunque dallArpas e laccordo siglato tra lassessorato e questultima. Pertanto ha concluso Frongia i rappresentanti di Goletta Verde anzichè montare in cattedra farebbero bene ad avere un atteggiamento più prudente e riconoscere gli errori commessi. obiettivi dellassociazione Fonlevar che, precisa il medico, si basa sulla filosofia della compartecipazione. «In ogni progetto afferma la popolazione locale deve mettere a disposizione le sue risorse e il suo lavoro». Dunque, per far rifiorire il Kosovo, una sorta di paradiso naturale di lecci, abeti e faggi, il dr. Cadelano cerca di coinvolgere i Sardi. Ma ora chiede una maggiore partecipazione da parte delle istituzioni e delle aziende, convinto che queste possano dare un contributo decisivo alla rinascita del Paese che, confida, da qualche anno è stato un po abbandonato dalle organizzazioni internazionali. Tra gli altri progetti ideati dal medico, limpianto di un allevamento di pesci dacqua dolce con lausilio dei pescatori di Marceddì e larrivo in Kosovo di 10 mila piante di peperoncino donate dalle aziende agricole di Terralba, i cui proventi serviranno alla ristrutturazione di un ospedale psichiatrico. Alcuni Comuni sardi, su suo invito, hanno dato la disponibilità per formare i giovani kosovari alla lavorazione delle carni di cinghiale e lallevamento di bovini e oche. Ma in Kosovo, come ricorda il medico sardo, cè unaltra grande emergenza: il territorio è disseminato di mine antiuomo. Per questo motivo, un Centro cinofilo a Skenderai (la cittadina dove il dr. Cadelano abita e ha ottenuto lanno scorso la cittadinanza onoraria) sta addestrando i cani appositamente per trovarle: non è un caso che la maggior parte dei pastori tedeschi del Centro provengano proprio dalla Sardegna. zione a verde di unampia area (3.000 metri quadrati). Inoltre a cura del Servizio Insetti e Protezione Civile dellAssessorato Provinciale alla Tutela dellAmbiente verranno realizzati alcuni lavori di manutenzione e ripristino di funzionalità idraulica. I rallentamenti alla velocità di scorrimento dellacqua sono dovuti, oltre a problemi come già detto di eccessiva larghezza dellalveo, alla presenza di detriti inorganici (lima, argilla, sabbia, pietre, ecc.) che hanno determinato il sollevamento del fondo, la formazione di piscine ove lacqua ristagna provocando forme di eutrofizzazione e rapida proliferazione di insetti nocivi delle zone palustri. Gli interventi che riguardano anche un tratto del Flumendosa particolarmente degradato situato a monte e a valle del ponte che attraversa la strada principale n. 22 (Ballao, Escalaplano porteranno graduatamente a nuova vita lunico fiume sardo degno di questo nome. Raffaele Serreli SARDEGNA NOTIZIE 30 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 UNORDINANZA PER TUTELARE INGIUSTE LE MULTE LOLIVASTRO DI LURAS AGLI ALLEVATORI SARDI MONUMENTO NATURALE SULLE QUOTE LATTE Da oggi lolivastro di Luras, in Sardegna, monumento nazionale per via dei suoi 2.500 anni detà, è tutelato da unordinanza comunale. Il gigantesco albero, in agosto, è stato danneggiato da un gruppo di turisti. Un ramo ha ceduto sotto il peso di almeno cinque persone che vi si erano sistemate per una foto ricordo. Il comune gallurese, per evitare altri danni, ha deciso di correre ai ripari, vietando ogni comportamento o azione che possa causare il deturpamento o la distruzione degli olivastri di Carana, la località dove si possono ammirare gli alberi millenari. Vietato arrampicarsi, spezzare rami e staccare foglie, scrivere e fare incisioni sui tronchi, mangiare sotto gli alberi o nelle vicinanze e, naturalmente, gettare rifiuti e accendere fuochi. I visitatori dovranno stare al di là della barriera di protezione che delimita larea. La Sardegna è spesso vittima di episodi dissennati compiuti da turisti. La spiaggia rosa dellisola di Budelli, nellarcipelago di La Maddalena, è divenuta bianca a causa della scriteriata abitudine di raccogliere manciate di sabbia da portare a casa come souvenir. Clamoroso fu il caso della tartaruga di Cala Girgolu (SanTeodoro), scoglio che fu una celebre cartolina dellisola, decapitata a colpi di pietra da un manager milanese, il 20 agosto del 1993. Il vandalo fu condannato dal pretore di Siniscola a otto mesi di reclusione con la condizionale. La testa della tartaruga fu rincollata ma, quattro anni dopo, fu nuova- mente distrutta e deturpata con la vernice da ignoti. Alla razzia dei predatori di ricchezze sarde non sono sfuggite neanche le celebri grotte del Bue Marino, a Cala Gonone (Dorgali). Due anni fa una famiglia di italo-americani staccò dalle pareti di una delle suggestive grotte unostrica fossile per farne un soprammobile. Denunciati, come i cinque turisti lombardi che spaccarono a colpi di pietra le splendide rocce di quarzo della spiaggia di Cala Goloritzè, in Ogliastra. Sono rimasti ignoti, invece, gli autori dello scempio di Cala Fuili, dove sono stati trovati i resti di stalattiti spaccate nelle grotte del golfo di Orosei. Denunciata una giovane donna sorpresa a sottrarre i quarzi colorati della spiaggia di Is aruttas di Cabras. MEZZO MILIONE DI CHIAMATE AL NUMERO VERDE SULLA TRATTA DELLE DONNE Oltre mezzo milione di chiamate in meno di 3 anni, 5.000 dalla Sardegna. Il 54% dei contatti nelle regioni del Sud, l1% in Sardegna. Questo il bilancio del Numero Verde (800.290.290) a sostegno delle donne vittime della tratta, situate nel territorio delle regioni del Sud dItalia (6 sedi operative, fra cui Cagliari) e del centro-nord (altre 9 postazioni). Gestito dalla Telecom Italia, il numero, attivo 24 ore su 24, è stato affidato allAti Atesia. Su un totale di oltre mezzo milione di telefonate complessive a livello nazionale arrivate fino al marzo del 2003 (per la precisione 520.936), per quanto riguarda le vittime, le chiamate provengono dalle regioni del Sud; nel 54% dei casi (Campania-Basilicata 33%, Puglia 10%, Sicilia 8%, Calabria 2% e Sardegna 1%). Seguono Lazio (10%), Liguria (8%), Lombardia (8%),Veneto-Friuli-Trentino (7%), Emilia- Romagna (5%), Piemonte-Valle dAosta (3%), Toscana (3%), Umbria (1%), Marche-Abruzzo-Molise. Il Numero Verde anti-tratta gestisce forme dintervento per offrire alle vittime una possibilità di sostegno e tutela, garantendo un riferimento anche in aree dove non sono presenti progetti di protezione sociale. Uniniziativa che rientra nelle azioni di sistema previste dalla normativa vigente. Gli operatori (tra cui anche mediatori interculturali, medici, psicologi e assistenti sociali) in servizio nelle postazioni del Numero Verde hanno il compito di fornire informazioni di carattere legale psicologico e medico alle donne anche nelle lingue del paese di provenienza. Ma chi si rivolge al numero verde antitratta? Sono ovviamente vittime del traffico (11,29%), clienti (7,28), parenti (8,70), agenti di pubblica sicurezza (7,03) persone sospette (1,35) e persone che sfruttano la prostituzione (2,73). Ma a chiamare in numero verde antitratta, secondo il monitoraggio fornito dal Dipartimento Pari opportunità, sono soprattutto i cittadini, con una percentuale sulle telefonate pari al 61,61%. Quanto alle vittime, sono soprattutto albanesi, nigeriane, donne dellEuropa dellEst e provenienti da altri paesi dellAfrica. Le chiamate per le quali sono state fornite informazioni oppure predisposti interventi sono state 194.350 mentre quelle non gestite sono state 326.586. La grande maggioranza delle telefonate avviene per chiedere informazioni sul numero verde. Le donne che telefonano chiedono anche informazioni sui programmi di protezione nel (27.52%) dei casi, mentre risultano da parte loro scarsissime le richieste che riguardano problemi legali (2,83%) e sanitari lo (0,64%). Per i cittadini risultano di una certa rilevanza le informazioni giuridiche, il 14% delle chiamate. I parenti sono gli unici che arrivano al 2,56% nel chiedere informazioni sanitarie oltre a quelle generali sui programmi di protezione e giuridiche. Un pool di legali è stato costituito a tutela dei produttori di latte vaccino costretti a pagare ingiustamente una multa di circa 3 milioni e mezzo di euro per aver superato il plafond delle quote. Liniziativa è stata assunta dalle organizzazioni professionali agricole e della cooperazione della Sardegna. Lobiettivo ha detto il direttore regionale della Coldiretti Aldo Mattia durante lincontro con i giornalisti è quello di recuperare il 90% della somma non dovuta e pagata dagli allevatori. I legali hanno avuto lincarico di predisporre, tra le diverse iniziative, un ricorso di responsabilità penale nei confronti del Ministero. Lingiustizia commessa in danno degli allevatori sardi è talmente palese che il Governo dovrà risponderne direttamente per il mancato rispetto della legge approvata dal Parlamento. La battaglia di riequilibrio delle compensazioni sarà condotta ha conclu- PASSA DALLA PROVINCIA AL COMUNE DI QUARTU UN PEZZO DI LITORANEA Il tratto di strada provinciale litoranea, che collega Margine Rosso ai centri residenziali e turistici ubicati nel territorio di Quartu SantElena diventerà presto di competenza del Comune. Lo ha annunciato lassessore alla Viabilità della Provincia di Cagliari Renzo Zirone rispondendo ad uninterrogazione ISTITUITO IN SARDEGNA IL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI DEI GENITORI DEGLI STUDENTI È stato istituito in Sardegna il Forum delle Associazioni dei genitori degli studenti. Liniziativa è stata assunta dal Direttore regionale scolastico Armando Pietrella in attuazione della riforma scolastica. Il Forum, che si riunisce almeno tre volte lanno, elegge allinizio di ciascun incontro un coordinatore e si dota di un regolamento. Partecipano alle riunioni, oltre a due rappresentanti di ciascuna associazione riconosciuta, il Direttore Scolastico Regionale o un delegato e un dirigente tecnico dellUfficio. Tra i compiti del Forum, quello di favorire il dialogo e il confronto fra la Direzione Generale e i genitori in merito alle problematiche studentesche e scolastiche esistenti nel territorio, coerentemente con gli obiettivi generali del sistema nazionale di istruzione e nel rispetto delle scelte educative della famiglia. La finalità principale del Forum ha spiegato Pietrella è stabilire un rapporto di cooperazione tra scuola e genitori. Nella prima fase di attuazione del nuovo modello di scuola, lorganismo potrà agevolare il coin- so anche allinterno delle nostre organizzazioni nazionali affinchè si giunga ad uninterpretazione univoca non lesiva delle aree più deboli. La multa di 3.347.310,70 euro riguarda 189 allevatori dei 639 produttori sardi, di cui 364 operanti nelle aree di pianura e 275 nelle zone svantaggiate. La produzione di latte in Sardegna è pari a 2.332.000 quintali (2,2% della produzione nazionale) a fronte di una commercializzazione di 2.200.000 quintali. A fornire il 75% del latte del Paese sono Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. La Regione Sardegna, a differenza di quanto accade in altre parti dItalia, non può però effettuare alcuna compensazione interna essendo suddivisa in solo due aree. Dei 189 produttori sardi multati, 90 hanno pagato circa 25 mila euro ciascuno; 40 dai 50 mila ai 75 mila euro; alcuni oltre i 75 mila ed uno 250 mila euro. volgimento delle associazioni dei genitori nella diffusione del processo di riforma del sistema scolastico, anche al fine di favorire la partecipazione delle famiglie alle scelte educative e allorientamento dei giovani nei nuovi percorsi di istruzione e formazione. Il Forum è lorganismo delegato a rappresentare le esigenze e a formulare le proposte delle associazioni dei genitori nonchè a esprimere pareri sugli atti e sulle iniziative della Direzione Generale per migliorare la cooperazione e prevenire i contenziosi. di Ignazio Congiu (DS) che ha denunciato lastrusità della segnaletica e il mancato rispetto del progetto originario. Il progetto ha spiegato Zirone ha subito modifiche concertate con il Comune di Quartu. La strada non avrà pertanto due corsie per ogni senso di marcia visto che presto diventerà una strada urbana. Per quanto riguarda la segnaletica, al termine della stagione balneare e dopo un attento monitoraggio, verranno apportate le necessarie modifiche. Lassessore ha infine precisato che la pista ciclabile è stata tracciata ma, nonostante ciò, i ciclisti non la usano. La litoranea che unisce Cagliari a Villasimius è una delle più trafficate per la presenza di numerosi insediamenti turistici ed una della più suggestive dellisola per la bellezza del panorama che si ammira dai tornanti, in alcuni casi, a precipizio sul mare. Il tratto di competenza del Comune di Quartu è inoltre interessato dallintenso traffico quotidiano dei residenti nei quartieri in espansione lungo la costa e nellentroterra. EMIGRAZIONE 31 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 Bruno Orrù, originario di Mogoro, è stato eletto presidente del circolo dei Sardi di New York. Le elezioni del Consiglio Direttivo del Circolo Shardana-USA si sono tenute tra maggio-giugno a New York con una folta partecipazione di soci. Il nuovo Direttivo risulta composto da Gavino Arru (originario di Siligo), Gianni Ciuffo (Cagliari), Gianni Deriu (Pozzomaggiore), Salvatore Frassetto (Castelsardo), Pina Giagu (Pattada), M. Lucia Morrocu (Esporlatu), Bruno Orrù (Mogoro), Carlo Piu (Cagliari), Bonita Serra di Santamaria (Cagliari), Andreina Sortino (Cagliari), Giovanni Scano (Palau), e Franco Soru (Sorradile). Il Consiglio Direttivo si è successivamente riunito il 22 giugno ad Hackensack (New Jersey) ed ha proceduto alla nomina dei responsabili che guideranno il sodalizio per i prossimi due anni. Oltre al Presidente Bruno Orrù sono stati nominati Pina Giagu e Gianni Ciuffo (Vice-Presidenti:), Franco Soru (Segretario), Giovanni Scano (Tesoriere). Il Collegio dei Sindaci è composto da Maria Lucia Morrocu, Carlo Piu, e Andreina Sortino. Il Collegio dei Probiviri è costituito da Tonino Aisoni, Salvatore Frassetto, e Antonello Mua. Bruno Orrù ha ringraziato gli Il circolo sardo di New York si sta espandendo come confermano le continue adesioni di nuovi soci. Dopo anni di letargo la comunità sarda della Grande Mela (e non solo) sembra essersi svegliata, anche grazie alle iniziative di Bruno Orrù, che ha dato impulso al circolo Shardana-Usa. In occasione delle elezioni per il rinnovo della cariche sociali il circolo si è arricchito della partecipazione attiva di un sardo di prestigio, il prof. Giovanni B. Ciuffo, un sardo doc. Il professor Ciuffo, infatti, è nato e cresciuto a Cagliari e la storia della sua vita richiama un pò il sogno americano di tantissimi immigranti. È il primo di cinque figli. Suo padre è un abile fabbro artigiano, sua madre una casalinga. Si è laureato con 110 e lode presso una delle più antiche facoltà di Medicina italiane, alluniversità di Cagliari. Ha imparato linglese durante le vacanze che trascorreva a Londra, mantenendosi con il suo lavoro in ristoranti e coffee shops. Dopo la laurea ha fatto il servizio militare col grado di sottotenente dartiglieria ed ha poi deciso di trasferirsi negli Stati Uniti per perseguire quello che lui definisce senza dubbio il miglior insegnamento ed avviamento alla professione chirurgica al mondo. Quando arrivò allaeroporto JFK di New York aveva con sè solo una lettera di congratulazioni dellospedale che lo ammetteva al primo anno di specializzazione. Completò le specializzazioni in chirurgia generale, cardiovascolare e toracica, a pieni voti ed in cima alla graduatoria nazionale americana, presso lAlbert Einstein College of Medicine in New York, con unintensa esperienza clinica e di ricerca al Sloan Kettering Memorial Cancer Cen- BRUNO ORRÙ ELETTO PRESIDENTE DEL CIRCOLO SHARDANA - USA amici del C.D. per la fiducia accordatagli e per la stretta collaborazione che ognuno certamente offrirà. È stato auspicato che presto lAssessorato del Lavoro della Regione Sarda proceda al riconoscimento ufficiale del circolo, garantendo, quindi, quel minimo di finanziamento per alleviare i costi, che fino ad ora sono stati soste- nuti individualmente dai soci. Ultimamente, ha informato il Presidente, si è registrato (anche in conseguenza delle notizie pubblicate dal Messaggero sardo) un crescente interesse intorno alla associazione dei Sardi, da parte di corregionali residenti in numerosi altri stati USA. Tra i progetti in cantiere nel prossimo futuro, lorganiz- zazione di una serata gastronomica sarda a Manhattan (dove, tra laltro, lavorano diversi apprezzati cuochi sardi). Orrù ha informato tutti a proposito della mostra sul compianto scultore sardo Costantino Nivola, nativo di Orani, che visse e lavorò per decenni a Long Island. La mostra, organizzata nel Parrish Art Mu- IL SOGNO AMERICANO DI UN CARDIOCHIRURGO CAGLIARITANO ter, Albert Einstein Hospital, Flushing Hospital Medical Center e il Long Island Jewish Medical Center. Dopo lesperienza newyorchese, si trasferì allUniversità di Pittsburgh dove ebbe lopportunità di coltivare ulteriormente la sua esperienza nel campo dei trapianti di cuore e polmone e dei cuori artificiali. Durante la sua permanenza a Pittsburgh è stato attivamente coinvolto in una missione internazionale con lo scopo di implementare un reparto clinico e di ricerca in cardiochirurgia e trapianti a Palermo in collaborazione con la Regione Sicilia ed il Ministero della Sanità ed un altro al Cairo sotto gli auspici del Ministero della Sanità egiziano. Una volta completata la mis- sione internazionale ha accettato la posizione di docente al New York University Medical Center dove pratica ed insegna le modalità terapeutiche e tecnologie più avanzate nel campo della cardiochirurgia. Il professor Ciuffo non ha mai dimenticato laffetto ed il supporto della comunità newyorchese ed ha dimostrato un impegno costante nelloffrire loro la sua assistenza ed esperienza clinica ed accademica. È un assiduo promotore della divulgazione scientifica e medica ed è spesso impegnato in conferenze e seminari su argomenti legati alla sua specialità. È lautore di una rubrica sulla salute sul quotidiano America Oggi e sta preparando una trasmissione televisiva su argomenti di Cardiochirurgia e Cardiologia che andrà in onda a partire dal prossimo mese nellarea metropolitana di New York. È in collaborazione coi suoi colleghi della New York University nel Kids Worldwide Project, uniniziativa nata dalla generosità di molti benefattori che aiuta bambini cardiopatici da tutto il mondo ad ottenere sofisticati interventi di cardiochirurgia pediatrica presso il suo ospedale. Uno dei suoi progetti più recenti lo porterà in Europa e Cina con altri componenti della sua equipe per offrire lesperienza clinica e tecnologica della New York University nella cardiochirurgia su pazienti ad alto rischio, valvolare, coronarica, mini invasiva e pediatrica. seum di Southampton, Long Island e curata nei minimi dettagli dalla studiosa Micaela Martegani, resterà aperta fino al 12 ottobre p.v. È un evento molto interessante, al quale si raccomanda ai corregionali di partecipare. Le opere di Nivola, sardo di razza, sono disseminate un poco dappertutto, a New York, Washington, St. Louis, Cagliari, Orani. Sempre nella riunione del C.D., sono stati sottolineati e favorevolmente commentati anche gli sforzi di alcuni ambienti politici sardi per il varo di una legge che permetta la rappresentanza ed il voto alle elezioni regionali per i Sardi residenti allEstero, sulla falsariga della legge nazionale. Nel frattempo, soci e simpatizzanti di ShardanaUSA si preparano al grande incontro annuale di Lodi, nel New Jersey, fissato per il 13 settembre. Per quella serata sarda si prevede il gran pienone. È attesa anche la partecipazione di una delegazione di Sindaci e amministratori locali sardi, guidata dall On. Michele Cossa, a cui il Circolo Shardana ha offerto la collaborazione per la messa a punto di incontri con i colleghi di cittadine americane. Uno dei motivi principali del viaggio della delegazione è, infatti, vedere come le piccole città americane affrontano problemi comuni, approvvigionamento idrico e smaltimento dei rifiuti in primo luogo. Il primo contatto con Orrù e con gli altri soci del circolo Shardana è avvenuto in una pizzeria di Manhattan. Capii subito ricorda Bruno Orrù che avevamo a che fare con un sardo di razza, simpatico, preparatissimo nella sua professione, colto, ma allo stesso tempo una persona alla mano ed estremamente generosa. Quando stiamo tra sardi spessissimo si parla in limba, e lui naturalmente usa su casteddaiu, che non ha dimenticato. Ciuffo conferma Orrù - e molto stimato nella comunità italiana e italo-americana e la sua pagina settimanale di Amico del cuore, che appare nel maggiore quotidiano in lingua italiana fuori dallItalia, America Oggi, è letta con grande interesse da tutti perché scritta con un linguaggio tale che tutti possano capire argomenti di medicina, teorica e applicata, complicati come quelli riguardanti la cardiochirurgica. Il Prof. Ciuffo ha subito mostrato interesse e apprezzamento per il difficile lavoro di promozione del nome Sardegna, che il Circolo Shardana con impegno e ostinazione si è proposto di portare avanti. E stato eletto Consigliere del Circolo prima e Vice Presidente ora. Il suo apporto sostiene Orrù - sarà preziosissimo ed assieme contiamo di sviluppare un piccolo-grande progetto a beneficio dei giovani sardi. È superfluo dire che per Shardana-USA il Prof. Ciuffo è una punta di diamante e che tutti i Sardi dellarea metropolitana di New York, e non solo, ne sono fortemente orgogliosi. Per questo gli è stato affidato il ruolo di speaker in occasione della grande festa che il Circolo Shardana-USA ha organizzato per il 13 Settembre, per i Sardi residenti in una decina di stati americani. EMIGRAZIONE 32 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 Gli anni passano ma la memoria di così grande lutto è nitida, intatta. Il tempo non ha rimosso la consapevolezza delle responsabilità dirette ed indirette di tante morti ed è bene che le ragioni di coloro che morirono, non per un loro volere, in condizione subalterna, siano sempre ricordate a monito: mai più nei posti di lavoro luomo sia responsabile della morte di un altro uomo. Italiani e non Italiani, molti sono morti, per il lavoro, anche per odii dissennati di chi non accetta la diversità. Dagli emigranti italiani uccisi nel sud della Francia, un paese a noi così vicino ma con pulsioni negative profonde che nel tempo lhanno attraversata, agli immigrati in Italia morti perché uccisi da persone che non rispettano la persona umana e vorrebbero servirsene come merce-lavoro. Da Maslo, occasionale raccoglitore di pomodori ucciso a Villa Literno al giovane operaio rumeno che viveva, con la sua famiglia nel nord del paese, cui è stato dato fuoco ed è per questo morto. Il nostro paese non deve mai dimenticare gli Italiani che dalle diverse regioni, dai paesi della montagna povera sono arrivati ai porti ed hanno dovuto lasciare lItalia per andare in altri paesi. Il sacrificio, la dura esistenza, le mortificazioni, le discriminazioni, la troppo lunga indifferenza, loblio dei governi sono pesi negativi che devono essere riequilibrati. Una strategia dellItalia verso quel mondo a cultura multipla rappresentato dagli Italiani allEstero non cè oggi ed è un male. Tale assenza non può essere coperta dallenfasi sulla storia a buon fine degli Italiani che hanno fatto e/o hanno avuto fortuna. Non sarà lesempio da seguire levidenziazione dei RICORDARE MARCINELLE E TUTTE LE TRAGEDIE DELLEMIGRAZIONE Risultano incomprensibili i richiami ai valori cristiani che spesso partono dallinterno della componente dispirazione cattolica del governo se poi le soluzioni interpretative di una legge che molti non hanno voluto, sono addirittura peggiori del testo letterale, se non esiste una strategia per linclusione sociale ed i soli che alzano la voce sono gli imprenditori che sono a corto di forza-lavoro mentre ci sono ministri che affermano di essere pronti a lanciare un missile sulle carrette del mare dove vivi., mezzi morti e morti, a caro prezzo, cercano quella Merica che noi italiani, allo stesso caro prezzo abbiamo cercato nel freddo dellAntartico, nelle distese aride dellAustralia, in fondo ai pozzi delle miniere. E se invece di cavalcare la paura del diverso a fini elettorali si cominciasse ad integrare gli immigrati non solo nel lavoro ma anche, come cittadini nelle comunità in cui operano e vivono o dovrebbero vivere con le loro famiglie. Non è questo quello che volevamo quando eravamo emigrati e per cui come emigrati ci siamo battuti costituendo associazioni, iscrivendoci al sindacato, militando nelle forze politiche democratiche. Sarebbe una cosa formidabile se tutte le associazioni impegnate sui temi dellemigrazione italiana trovassero lintesa per proporre la partecipazione attiva degli immigrati in Italia, perché sia loro riconosciuto il diritto al voto amministrativo nei comuni di residenza. Questo sarebbe un importante primo passo per dare uno sbocco concreto a sensibilità e disponibilità che attraversano linsieme del Consiglio Generale degli Italiani allEstero. Piero Puddu casi fortunati né una sorta di museizzazione di quella realtà che si seguita a chiamare con inesattezza laltra Italia, sorta di riassunto di valori buoni mantenuti nella difficoltà di chi è fuori, contrapposta, di fatto, ad unaltra Italia ingrata i cui connotati attuali poco sono riconoscibili da chi ha in mente un paese che non cè più. Il 9 agosto, quando saranno riavvolte le bandiere ed i rappresentanti delle nostre istituzioni avranno ormai terminate le commemorazioni, al Bois du Cazier, a Marcinelle, e nelle altre sedi nelle quali ricorderemo il sacrificio del lavoro italiano, tutte le questioni che compongono il voluminoso dossier degli Italiani allEstero sarà di nuovo là dove linsufficiente impegno del governo lo ha relegato. La legge finanziaria per il 2004 è ormai prossima e se le avvisaglie del DPEF saranno confermate avremo la conferma dello scarto fra le affermazioni retoriche, le promesse fatte e le risorse finanziarie acquisite per una vera politica italiana verso le nostre Comunità allEstero. Anche oggi gli Italiani allEstero compiono molti sacrifici. Alcuni, in Europa potrebbero essere molto meglio evitati se le soluzioni venissero studiate ed applicate concordemente dai e nei paesi dellUnione europea. È un fatto che il tasso di sensibilità europeistica del nostro governo è ed appare il più basso della nostra storia. Siamo un paese che non riesce a conciliare una politica di amicizia con gli Stati Uniti con la costruzione di una Europa più forte, in partnership con gli USA ma con un proprio peculiare ruolo planetario. La stessa politica italiana verso i paesi latino americani ha bisogno di un ruolo della Europa e nostro al suo interno. È difficile pensare che le nostre Comunità possano sentirsi più avvantaggiate da una politica estera americana che seguiti a considerare molti paesi del Cono Sud come il cortile di casa. Cè infine una gerarchia fra i valori da assumere come linee-guida nellazione individuale e collettiva. Si può riconoscere, sia pur tardivamente, che per esercitare il diritto al lavoro, i sacrifici delle singole persone e delle collettività italiani sono stati altissimi e che, in molti casi, vi è stato il sacrificio supremo, quello della vita. Si può legare tale riconoscimento ad un nobile atto quale la perpetuazione attraverso la memoria dei fatti accaduti e la loro consegna alle future generazioni. Ma tutto ciò che senso ha se noi che direttamente o indirettamente conosciamo tutto ciò non traiamo dal contesto una lezione morale in grado di far determinare comportamenti diversi verso quelle persone che immigrate vivono operosamente nel nostro paese o sono alla ricerca di un lavoro. SARDI IN CANADA UN NOTIZIARIO ON-LINE PER ESSERE INFORMATI LUTTO PER I SARDI DI AMBURGO PER LA SCOMPARSA DI ANGELO SECCHI OMAGGIO A ELEONORA UNA MOSTRA A BIELLA PER I 25 ANNI DEL CIRCOLO I Sardi emigrati in Canadà dal 15 luglio scorso hanno a disposizione un nuovo strumento per informarsi e documentarsi sullattività dei connazionali che operano a Montreal, nel Niagara, a Toronto ed a Vancouver. È il notiziario online Sardi in Canada e può essere consultato nel sito [email protected] . Nel primo numero i responsabili del periodico si presentano con una nota redazionale. Le distanze affermano - hanno sempre spaventato i Sardi: un tempo si diceva parto quando si andava da Macomer a Bonorva! Il Canadà dovette sembrare un incubo bianco e sterminato ai primi Sardi che vi vennero ad abitare. Ora allinizio del 21/ mo secolo, la distanza è ormai solo una scusa. Ciò che non era possibile ventanni fa oggi è diventato banale: trasmettere fotografie, chiacchierare, scambiarsi documenti e visitare luoghi remoti. Se non ci fosse internet, noi conclude la nota non saremmo qui: il Notiziario dei Sardi in Canada è figlio dellera di internet. È un bollettino leggero, agile, che attraversa il Canadà in mezzo secondo e porta a tutti i sardi notizie e notiziole dei loro corregionali. Pagos e meda attesu, ma unidos! Tra le notizie, oltre alle attività dei Circoli, figurano le notizie della manifestazione contro le scorie svoltasi a Toronto; della presentazione del Sardinia Trade Network e dei suoi progetti, del grande successo dellexposition dart transculterelle di Montreal organizzata dallAssociazione Sarda del Quebec; dedlla partecipazione della Sardegna al Folk arts di ST. Catharines e della disponibilità a Toronto di prodotti sardi (bottariga di muggine di Mogoro, sia intera che grattuggiata, olio extra vergine di Gonnosfanadiga, pane carasau e malloreddus. Il Messaggero Sardo plaude alla nuova iniziativa ed augura buon lavoro alla redazione del Notiziario Sardi in Canadà. La notizia della scomparsa, alla fine di giugno, di Angelo Secchi, ex presidente del circolo culturale di Amburgo, nonché consultore, ruoli determinanti che ha ricoperto per il mondo dellemigrazione ha comunicato il presidente del circolo di Amburgo, Vincenzo Fiorini ci ha raggiunto allimprovviso. Angelo Secchi ci ha lasciati dopo una lunga malattia. Uomo stimato di grandi qualità, esempio di impegno e generosità, era amatissimo soprattutto dai soci del Centro Sardo Su Nuraghe di Amburgo di cui è stato tra i fondatori e dirigente serio e rigoroso. Il C.S. di Amburgo esprime ai familiari le più vive e sentite condoglianze. Angelo Secchi lascia, tra noi, un grande vuoto e perciò il Circolo si dichiara in lutto. Anche la redazione del Messaggero sardo ricorda con affetto e simpatia Angelo Secchi, il suo impegno a favore degli emigrati sardi in Germania e nella amata Amburgo, e si unisce al dolore della famiglia. Presidente Istituto Nazionale Fernando Santi Cestini di asfodelo, giunco e palma, coltelli, pizzi, minerali sardi e persino quadri di stoffa, realizzati dalle abili mani delle artigiane dellAlta Valle Cervo secondo le antiche tecniche sarde: un piccolo angolo di Sardegna riprodotto al Piazzo in occasione della mostra Omaggio ad Eleonora. Lesposizione, curata da Maria Martinero De Melio, dal Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella e dalla Casa Museo di Rosazza si è chiusa il 22 giugno dopo aver richiamato numerosi visitatori presso lAtelier Pliniano, che ha fatto da cornice alliniziativa. La maggior parte dei pezzi proveniva da famiglie valligiane che, in occasione della mostra, hanno collaborato con noi allallestimento spiega la curatrice Maria Martinero molti poi appartenevano alla mia famiglia, per me infatti la mostra riveste un significato particolare: rappresenta infatti un omaggio a mia madre che, insieme a mia nonna (che tra laltro era andata sposa in Sardegna), ha realizzato molti dei pezzi esposti. Ad essere celebrata, in questa mostra che espone i frutti di un secolare e silenzioso lavoro domestico, è poi in senso più generale la figura femminile, la cui creatività si esprimeva in passato tra le pareti domestiche in raffinate creazioni, veri e propri dipinti di stoffa: cuscini, coperte, scialli e abiti più o meno preziosi, ma sempre da tramandare di madre in figlia. Tra i pezzi più curiosi ricordiamo un particolare panno rosso su cui è riprodotta lintera gamma dei più comuni punti utilizzati per la creazione dei costumi sardi e un pezzo in legno dipinto proveniente da Osilo e datato 1894, la cui funzione non è del tutto chiara, ma su cui Martinero sta indagando. Accanto ai manufatti sardi spiccavano poi numerose immagini delle opere architettoniche realizzate in Sardegna da imprenditori biellesi, molti dei quali provenienti dallAlta Valle Cervo, a riprova del filo che legava e lega tuttora il Biellese alla Sardegna. La mostra infatti si inseriva nellambito delle celebrazioni dei 25 anni di vita del Circolo culturale sardo Su Nuraghe, che per loccasione ha dato vita a 15 giorni di festa ricchi di appuntamenti e culminati con la benedizione, domenica 22 giugno, di mille bandiere sarde poi distribuite ai soci del Circolo. EMIGRAZIONE 33 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 Si è svolto il 7 ed 8 giugno scorso nella Comunità Sarda di Douai, in Francia, un weekend dedicato alla Sardegna, presso il Castello di Fleurs nel comune di Villeneuve dAscq, a Lille. La manifestazione era imperniata sul tema: Scoperta della Sardegna. Lassociazione Sardaigne, circolo sardo di Douai ha spiegato Giovanni Caria, presidente del Circolo ha proposto allUfficio del turismo lorganizzazione di un weekend di promozione della Sardegna a Villeneuve dAscq, una città di 70.000 abitanti e vicinissima al capoluogo del Nord, Lilla. Allinaugurazione della manifestazione erano presenti il Sindaco di Villeneuve dAscq, Stievenard, ed il presidente dellUfficio del Turismo di Villeneuve dAscq, Renaux, con il presidente Giovanni Caria e Francesco Laconi, presidente della Federazione dei Circoli Sardi in Francia, mentre in rappresentanza del Ministero degli Affari Esteri italiano Anna Mondavio. È stata organizzata anche una mostra dei dipinti di un artista di scuola parigina, Orazi (1906-1979) che lavorò nella cerchia dei pittori di Montparnasse, ma dopo la Seconda Guerra mondiale, cercando luoghi europei ancora autentici, volle recarsi nel 1953-54 in Barbagia dove dipinse e fotografò personaggi e siti, riportandone un affascinante spaccato di uomini e luoghi. Sono stati esposti 20 dipinti ed una sessantina di fotografie dove si potevano Superata la lunga crisi del circolo Nuova Sardegna di Peschiera Borromeo, alla periferia Sud Est di Milano, che aveva comportato la scorsa estate la cancellazione della tradizionale festa, questanno il nuovo direttivo presieduto da Liliana Sanna ha rinnovato latteso appuntamento e lo ha fatto riscuotendo il meritato successo. Non era facile per un gruppo composto in buona parte da esordienti cimentarsi in una iniziativa che comporta limpegno di tante persone per una decina di giorni ed il rischio di non rientrare nelle spese, con conseguenze immaginabili per le casse di un circolo che non naviga certo in condizioni floride. Grazie anche al fattivo contributo della Fasi e dellonorevole Stefano Maullu, il primo consigliere regionale della Lombardia di origine sarda, però, festa è stata e con soddisfazio- ALLA SCOPERTA DELLA SARDEGNA IN UN CASTELLO FRANCESE INIZIATIVA DEL CIRCOLO DI DOUAI ritrovare gli abitanti dei villaggi della Barbagia con i loro costumi antichi. Ha illustrato il lavoro dellArtista la responsabile per la famiglia, Charlotte du Marais citato da lHumanité riportò (critico Pierre Meren): Queste opere costituiscono una tappa importante negli sforzi del pittore e interpretano la vita popolare in una maniera più diretta e più umana. Orazi ha saputo esprimere la vita degli abitanti della Sardegna con composizioni equilibrate, dipinte con colori controllati e senza violenza. È stato anche presentato lultimo libro in francese del- SI RINNOVA IL SUCCESSO DELLA FESTA SARDA DI PESCHIERA BORROMEO ne di tutti, dai tanti sardi che si sono ritrovati per stare insieme e per seguire i vari spettacoli, ai continentali che si sono affollati per degustare la gastronomia dellisola, in testa il porcetto, e per pregustare le vancanze che molti di loro trascorreranno nelle nostre spiagge. Nonostante il ritardo con cui, a causa delle perplessità ed i timori di non farcela, era partita la fase organizzativa vera e propria, il programma è stato ricco di avvenimenti, anche se qualche sera ci hanno pensato i temporali a rendere tutto più complicato. Sul pia- no culturale sono stati apprezzati la mostra fotografica di Angelo Mereu, milanese dadozione ma sempre innamorato della sua Dorgali e della Sardegna in genere, e il dibattito in occasione della presentazione del libro Dove vanno le nuvole, scritto da un altro emigrato, Eliano Cau. Per la parte spettacoli, particolarmente gradito ai sardi il concerto di Andrea Parodi, lex voce dei Tazenda, e Lidia Murgia, accompagnati da Francesco Sotgiu (violino e percussioni) e Gianluca Corona (chitarra). Il previdibile clou è stato, però, il tanto atte- so Benito Urgu, scatenato più che mai nonostante (o forse anche per quello) limpatto con le zanzare. Tanti emigrati (ma anche i loro figli nati in terra lombarda), lo apprezzavano da anni solo tramite le audiocassette, ma molti, hanno detto, non lo vedevano dal vivo da tanti anni o lo conoscevano solo di fama. Urgu era accompagnato da I sette in condotta, un gruppo guidato dal figlio Davide e con Stefano Casta e Gianmarco Pinna. Troppo giovane, il trio, per ricordare quanto fosse popolare in Sardegna il la scrittrice svizzera Lauranne Milliquet su racconti e favole della tradizione della Sardegna dal titolo La porte dargent - Contes sardes. La porte dargent è la traduzione francese del Gennargentu. Dalle origini mitiche dellisola, relitto di un continente inghiottito dalle acque, allepopea dellintrepida Eleonora dArborea, passando attraverso le favole raccontate ancor oggi ai bambini e le leggende dei pastori e dei banditi, questo libro - ha sottolineato al Messaggero Giovanni Caria offre un profondo panorama della cultura popolare sarda. Per la prima volta in lingua francese, questi 55 racconti, favole, miti, invitano ad immergersi in un viaggio favoloso nellisola mediterranea piena di misteri. Infine, il pubblico ha avuto loccasione di scoprire nei diversi stands la gastronomia, lartigianato, il turismo della Sardegna. Un grazie è stato espresso dal Presidente del Circolo di Douai a Pasqualina Senes, presidente del circolo di Annemasse, Francia, per aver prestato diapositive indispensabili per il diaporama. Infine lassociazione Sardaigne ha organizzato il sabato sera una cena sarda a cui hanno partecipato 128 persone. La manifestazione ha concluso Caria che ha inviato anche diverse foto si è svolta con ottimi risultati con laiuto di collaboratori sardi in Francia, Anna-Maria Gosse, Germaine e Gino Lai, Ignazio Lobina, Graziella e Renato Madau, Antonietta e Valentino Usai. gruppo fondato dal vecchio Benito, i Barritas, ma quando hanno riproposto quello che era stato il brano più famoso, Whisky, birra e Jonny Cola erano in tanti, tra il pubblico, a cantare con loro. Unaltra serata è stata invece dedicata al ballo sardo, col gruppo folk di Ittiri. Da segnalare, infine, il momento particolare della consegna del premio sardo doc. Questanno il riconoscimento è andato a un personaggio ben noto a livello nazionale e internazionale, il primo stilista dei gioielli per tutti, Francesco Mereu, noto come Merù. «Avevo ricevuto altri premi ha detto Merù e a Milano avevo avuto la massima riconoscenza per chi ha dato un contributo alla città, lAmbrogino doro, ma questa è la prima volta che mi arriva un riconoscimento dai sardi». A medas annos. G. Mario Tomainu EMIGRAZIONE 34 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 Ricca di appuntamenti la manifestazione (dall1 all8 giugno a La Spezia) La Sardegna in Liguria, Settimana Sarda 2003, una delle 4 feste nazionali delle Associazioni Sarde in Italia indette per il 2003. Nel corso degli otto giorni, ognuno dedicato ad una argomento di comune e vasto interesse, vi sono stati incontri pubblici e dibattiti, mostre, esposizioni di prodotti artigianali ed enogastronomici, spettacoli ed iniziative per adulti e bambini. Domenica 1 giugno vi è stata linaugurazione della Settimana Sarda alla quale sono anche intervenuti il presidente della Giunta, Mauro Pili, lAssessore dello Sviluppo Economico della Regione Liguria, Giacomo Gatti, Mons. Bassano Staffieri, vescovo dello Diocesi di La Spezia, il presidente della Fasi, Tonino Mulas, il sindaco della Spezia, Giorgio Pagano, ma anche i Presidenti dei Circoli di Savona, Genova, Livorno, Pisa, Firenze, Fiorano Modenese, Civitavecchia e Ostia. Contestualmente alla cerimonia di inaugurazione vi è stata lapertura degli stand, linaugurazione delle mostre con prodotti tipici sardi ed uno spazio dellEnte Poste con lemissione dellannullo postale speciale e della cartolina commemorativa della Settimana Sarda. La sera dello stesso giorno vi è stata il convegno-illustrazione sulla mostra Sardegna in copertina (ideata da Angelo Mereu) su: Artisti e illustratori sardi nei libri e nelle riviste del LA SARDEGNA IN LIGURIA: A LA SPEZIA UNA SETTIMANA DI INCONTRI MOSTRE DIBATTITI 900. Giovanna Riu, socia del Circolo, e vice presidente dellIstituzione Servizi Culturali del Comune della Spezia e critica darte ha parlato su: Leroica, storia della omonima pubblicazione. Alle 21 spettacolo del Gruppo di ballo e tradizioni popolari folkloristiche Amedeo Nazzari Circolo Sardo di Bareggio-Cornaredo (Costumi di Sarroch). Lunedì 2 giugno vi è stato un incontro-dibattito sul tema: Modelli di emigrazione ed immigrazione: due realtà a confronto con interventi di studiosi ed esperti, mentre alle 21 lo spettacolo musicale-teatrale Sos Sinnos. Il giorno suc- cessivo alle 16 esibizione di Atletica leggera nel viale Mazzini della polisportiva Disabili della Spezia. Mentre nellambito dellAnno internazionale dei disabili si è tenuto un incontro pubblico su: La disabilità, un problema di tutti, progetti ed esperienze, che ha visto numerosi interventi di esperti. Alle 21 spettacolo musicale-teatrale di Moving dance del gruppo Gli Introvabili, gruppo composto da 15 portatori di handicap tra gli 8 ed i 30 anni, diretti e supportati da alcuni assistenti volontari. Mercoledì 4 giugno dalle 15 in via Mazzini, giochi e svago per bambini mentre alle 17:30 presentazione del libro Il tempo grande di Veneranda Siotto Pintor di Rita Mastinu. Lettura di una storia collettiva di emigrazione attraverso una serie di interviste. Presente lautrice, ha coordinato il dibattito, rivoltosi prevalentemente allemigrazione al femminile e sulla salvaguardia della lingua e tradizioni sarde fuori dalla Sardegna, il vice-presidente della Fasi Simone Pisano e la coordinatrice delle donne del Circolo G. Deledda, Luciana Vallarino. Infine alle 22 spettacolo musicale ed esibizione delle scuole di ginnastica artistica e ballo presenti alla Spezia. Il giorno seguente alle 17:30 incontro-dibattito sul tema: Turismo, Cultura e Ambiente, Qualità, formazione, comunicazione. Francesco Casu di Tiscali ha deciso di dedicare al locale Museo Lia uno spazio su Tiscali Arte. Mentre in serata uno spettacolo musicale è stato dedicato al cantautore Fabrizio De André. Venerdì 6 giugno è stato presentato in prima nazionale il libro di fumetti di Luca Paulesu Sotto il Nuraghe mentre il giorno dopo alle 16 si è svolto un incontro-dibattito sul tema Le donne che osano a cura del Coordinamento Donne del Circolo Grazia Deledda di La Spezia. Fra le intervenute Maddalena Calia, sindaco di Lula ed insediatasi il 3 giugno 2002 dopo le elezioni svoltesi dopo ben 13 anni di Commissariamento, Giovanna Angius, presidente della Camera Penale di Nuoro, il primo legale in Italia a vincere una causa per stupro; Francesca Nanni, sostituto Procuratore della Repubblica presso la Direzione distrettuale antimafia di Genova; Pierangela Abis, responsabile nazionale del Coordinamento donne della Federazione Associazioni Sarde in Italia. In serata concerto della Corale polifonica dellAssociazione culturale sarda Quattro Mori. Infine domenica 8 giugno vi sono state nello specchio dacqua della Passeggiata Morin varie gare pre-palio e una regata de Is Fassonis di Santa Giusta. Entusiasmo per la regata in mare dei cinque equipaggi de Is Fassonis: sono state poste delle buone basi per un gemellaggio fra i due Comuni, partendo dal fatto che anche la regata si svolge la prima domenica di agosto, come il Palio del Golfo, e per la presenza di numerosi ex militari della Marina nel Comune di S.Giusta. Alle 18 premiazioni degli studenti delle scuole elementari e medie della provincia di La Spezia che hanno partecipato al concorso Filatelia e Scuola. Per concludere alle 21 concerto del Coro Studenti universitari sardi a Pisa Sa oche noa. LA SOLIDARIETA' DEI SARDI HA SALVATO LA VITA ALLA PICCOLA MILAGROS Il mio nome è Marcelo Fantasia, sono nato nella città di Moreno (Buenos Aires) nel 1962, mio genitore è Antonio Fantasia nato a Pattada nel 1936, emigrato in Argentina nel 1948. Ho avuto la fortuna di conoscere la Sardegna grazie ai soggiorni organizzati dalla Regione e ho capito subito che quello che mi raccontava mio babbo non era un sogno, anzi una meravigliosa realtà, son tornato in Argentina innamorato dellIsola e della sua gente, e quelle indimenticabili immagini le faccio conocere ai miei tre figli: due maschi di 13 ed 11 anni Facundo e Luca ed una bambina di due anni: Camila Milagros. Così ha scritto al Messaggero sardo, in una bella lettera appassionata e riconoscente, Marcello Fantasia raccontandoci una storia toccante e piena di gratitudine che ha visto protagonista la sua piccola figlia per la quale ha chiesto e ottenuto un aiuto per cure mediche ormai diventate indispensabili. Tutti abbiamo la cittadinanza italiana - ha continuato Marcello - la mia Camila è nata con una malformazione al cuore, aveva appena quattro giorni quando è stata sottoposta ad un intervento chi- rurgico di emergenza per salvarle la vita. Unaltra e più importante operazione, a cuore aperto, si doveva realizzare più o meno 18 mesi dopo, quando sarebbe diventata più forte. Ma la crisi economica, che ha travolto lArgentina, ha colpito anche la nostra famiglia per cui ci è stato impossibile affrontare questa spesa. Da qui alla decisione di far ricorso alla Regione sarda tramite il Circolo Sardegna di Moreno che ha inviato la nostra richiesta e tutta la documentazione al direttore dellUff. Emigrazione dellAssessorato del Lavoro, Marco Ghiani, e allassessore Matteo Luridiana. Lurgenza del caso è stata subito capita così come la nostra angoscia e lAssessore è in- tervenuto comunicando il caso al ministro degli italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, il quale ci è venuto incontro, e al presidente della Federazione sarda dArgentina, Cossimo Tavera, rappresentante della Regione nella Commissione assistenza che funziona presso lAmbasciata dItalia. Ebbene dopo pochi giorni sono stato chiamato al Consolato generale dItalia dove il console, dott. Placido Vigo, ha organizzato tutto con il dott. Mario Frizzera. Lospedale Italiano ha affidato lintervento al direttore di chirurgia cardiovascolare pediatrica, dott Makaroski. Le meravigliose mani del medico in 5 ore hanno fatto il miracolo di un prodigioso intervento - conclude il suo racconto Marcello Fantasia con laiuto di Dio ha restituito alla vita alla nostra dolce Camila. Non mi basterà la vita per ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutato e fatto il possibile per il ritorno a casa, sana e felice, della nostra amata figlioletta. Avrò sempre nel cuore lorgoglio di sapere che, nonostante la distanza, lItalia e la Sardegna ci accompagnano e ci tengono presenti. Grazie. I SARDI IN CORSICA FESTEGGIANO LA GIORNATA EUROPEA Recentemente è stata celebrata ad Ajaccio, come in tutta la Francia, la Giornata Europea. Le personalità presenti hanno ricordato la dichiarazione di Robert Schuman allorigine della europea del 9 maggio 1950. Ancora oggi di una straordinaria attualità tale dichiarazione ha infatti contribuito a fondare la pace tra i protagonisti delle due guerre mondiali e allo stesso tempo ha aperto la via alla Comunità Europea. Il circolo Su Nuraghe di Corsica, da molti anni partner prezioso del Comune di Ajac- cio, per loccasione ha allestito uno stand assieme alle altre comunità presenti in Corsica. Lo stand del circolo Su Nuraghe interamente dedicato ai prodotti e alle bellezze della Sardegna è stato come al solito apprezzato dal numeroso pubblico presente alla manifestazione. Il tutto è stato allietato dai balli del gruppo folk di Olbia. Il lavoro del circolo Su Nuraghe è stato apprezzato dalle autorità della Corsica che hanno ricevuto in Comune, nella prestigiosa sala napoleonica, i dirigenti del Circolo Sardo. EMIGRAZIONE 35 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 A Cornaredo, in provincia di Milano, nello spazio dibattiti collegato al Centro Sportivo Sandro Pertini, il pomeriggio di domenica 6 luglio, nellultimo giorno della sempre partecipatissima Settima Festa dei Sardi e Amici della Sardegna, cominciata il 26 giugno grazie allorganizzazione dellAssociazione culturale sarda Amedeo Nazzari e Amici della Sardegna di Bareggio e Cornaredo, presieduta da Franco Saddi, i più qualificati rappresentanti degli enti e delle imprese che sovrintendono alla realizzazione della continuità territoriale tra Sardegna e Continente hanno fatto il punto sullo stato dellarte. Saddi ha salutato i numerosi uditori: oltre i soci del Circolo organizzatore, i rappresentanti di diverse associazioni di Sardi in Lombardia, il presidente del Circolo di Genova. Altre espressioni di saluto sono state rivolte dal sindaco di Cornaredo, Claudio Croci, da uno degli assessori della nuova Giunta di Bareggio, Tina Ciceri, e da Giovanni Loi, coordinatore della Circoscrizione FASI Centro Nord (Lombardia). Filippo Soggiu, presidente onorario della FASI e responsabile Trasporti, ha affermato che il titolo del convegno Impegno della FASI per una completa continuità territoriale non poteva essere più chiaro. Dopo le manifestazioni di protesta civile organizzate, nellottobre 2002, in diverse città del Nord e del Centro Italia provviste di aeroporto, per rivendicare lallargamento della continuità territoriale anche a questi aeroporti; dopo il convegno di Olbia del 23 novembre 2002 sul diritto alla continuità territoriale per cielo, per mare, per terra; la FASI ha continuato la sua azione. Per quanto riguarda i collegamenti marittimi, si sono ottenuti, attraverso serrate trattative con le singole compagnie di navigazione, importanti risultati. In generale, sono stati raggiunti, con ciascuna di esse, accordi che consentono di spuntare tariffe agevolate a favore degli emigrati sardi di prima e di seconda generazione. Vediamo nel dettaglio. Con Tirrenia esiste un accordo (conquista delle battaglie condotte dagli emigrati) consolidato dal 1980, che prevede lapplicazione della tariffa Residenti (con sconti che vanno dal 30 al 35%) ai viaggi degli emigrati di prima generazione e dei loro familiari a carico. Per le vacanze estive la FASI autogestisce, sempre dal 1980, uno specifico contingente di posti (corsia preferenziale). Uno sconto tariffario del 50% è riservato ai gruppi di spettacolo e ai mezzi che trasportano merci quando si muovono per iniziative organizzate dai Circoli in Italia e negli altri Paesi europei. Lo stesso sconto viene applicato alle comitive di turisti verso lisola organizzate dai Circoli. Con la Linea dei Golfi (partenze e arrivi nei porti della Toscana) possono avere lo sconto del 35% (in media) tutti gli associati ai Circoli della FASI: i richiedenti devono rivolgersi allagenzia di Piombino muniti di una fotocopia della tessera di iscrizione al Circolo. DAL CONVEGNO DI CORNAREDO PROPOSTE PER ESTENDERE LA CONTINUITÀ TERRITORIALE di Paolo Pulina Anche la Moby Lines riconosce lo sconto del 30% agli associati FASI (bisogna rivolgersi alle agenzie Moby e presentare una fotocopia della tessera di iscrizione al Circolo). Con le Grandi Navi Veloci (Grimaldi Group) laccordo prevede che ciascun iscritto ai Circoli FASI (dopo che ciascuna Associazione avrà trasmesso i moduli compilati e firmati da ogni iscritto che lo desidera, superando così le questioni legate alla privacy) riceva una card personalizzata. I biglietti saranno rilasciati dalle agenzie autorizzate. Vale la pena di sottolineare, ha detto Soggiu, che questa continuità territoriale marittima è stata conquistata dalla FASI autonomamente, grazie alle lotte degli emigrati. Con le compagnie aeree, per lo meno con quelle attive da tempo ha concluso Soggiu i rapporti non sono molto facili. Sono attesi buoni risultati, invece, dai contatti con una nuova compagnia Air Freedom, che diventerà operativa nel settembre 2003. Luigi Manca, direttore del Servizio Attività Aeree e Marittime dellAssessorato ai Trasporti della Regione Sardegna, ha osservato innanzitutto che non esiste un intervento dello Stato per assicurare una continuità territoriale marittima passeggeri e merci fra la Sardegna ed il Continente. Non esiste per i passeggeri così come viene intesa normalmente anche se esiste nella pratica. Infatti sulle relazioni marittime si è ormai consolidato un sistema di concorrenza che assicura servizi di qualità ed in quantità sufficiente a fronteggiare la domanda. Dalla concorrenza fra armatoria privata e quella pubblica si è avuto un miglioramento della qualità dei servizi a prezzi ormai contenuti. Di tutto questo oggi possono godere in particolar modo sia i residenti che gli emigrati che usufruiscono di tariffe agevolate sui principali collegamenti fra la Sardegna ed il Continente. La continuità territoriale marittima merci non è stata ancora attuata per problemi che derivano da inadempienze dello Stato. La legge finanziaria dello Stato aveva previsto limpegno di 30 miliardi di vecchie lire per tale intervento; a questi si erano aggiunti 15 miliardi del Bilancio regionale per un totale di 45 miliardi. Non è stato possibile, tuttavia, concretizzare tale agevolazione per la mancanza di un provvedimento attuativo da parte del Ministero delle Finanze. Per quanto riguarda la continuità territoriale aerea, il dott. Manca si è soffermato sui seguenti punti critici: 1) Le compagnie aeree chiedono di poter meglio articolare le tariffe per i non residenti sia nellarco della settimana che nei diversi periodi stagionali.Tale tariffazione flessibile differenziata consentirebbe un incentivo per i non residenti nel periodo sia di bassa stagione, sia infrasettimanale. 2) Da una valutazione compiuta dalle compagnie emerge lesigenza di modificare alcune fasce per andare incontro alle richieste dei passeggeri. Tale proposta dovrebbe coprire meglio larco della giornata. 3) Nel corso del 2002 sono stati necessari 1.200 voli in più rispetto a quelli contrattualizzati al fine di venire incontro alle esigenze degli utenti. È evidente che occorre passare da un regime occasionale ad uno più razionale capace di individuare nuove frequenze e un numero di voli congruo rispetto alla domanda. 4) Occorre pianificare le risorse finanziarie residue della gara al fine di evitare problemi relativi al servizio di continuità territoriale. 5) Alla Regione giungono sempre maggiori richieste, dal mondo dellemigrazione soprattutto, affinché vengano estese le rotte onerate dal servizio pubblico su altri scali. Tale possibilità dovrà essere concretizzata con lestensione della continuità soprattutto LE LIRICHE DI ELISABETTA DE FANTI E UNA CONFERENZA SU SPANO ALLA FESTA SARDA DI CORNAREDO Due conferenze su argomenti culturali hanno caratterizzato la settima Festa dei Sardi e degli Amici della Sardegna, che si è tenuta domenica 29 giugno, nel Centro Sportivo Sandro Pertini, di Cornaredo per iniziativa dellAssociazione culturale sarda Amedeo Nazzari di Bareggio e Cornaredo (Milano), presieduta da Franco Saddi. Il giornalista sardo-pavese Paolo Pulina ha svolto una relazione sul tema Il canonico Giovanni Spano (Ploaghe, SS,1803-Cagliari 1878), iniziatore delle ricerche linguistiche e archeologiche applicate alla Sardegna e raccoglitore dei tesori della poesia po- polare sarda, nel bicentenario della nascita. Il poeta e pubblicista Gianfranco Brusasca ha presentato un libro di poesie di Elisabetta De Fanti, edito dallAssociazione sarda di Bareggio e Cornaredo, intitolato Un attimo di antico: Iglesias. Omaggio alla città. Il sindaco di Cornaredo, Claudio Croci ha auspicato la realizzazione di un gemellaggio con una città della Sardegna, il coordinatore della Circoscrizione Lombardia dei Circoli della FASI, Giovanni Loi, e il responsabile del Centro Regionale Cultura Lombarda di Busto Arsizio, Andrea Rognoni, hanno concordato che nel recupero, nella tutela e nella valorizzazione dei propri dialetti la Lombardia può solo prendere esempio dalla Sardegna. È stato proposto di organizzare un convegno sui rapporti tra Francesco Cherubini e Giovanni Spano e Vincenzo Porru (cui ha dedicato un saggio di prossima pubblicazione il prof. Angelo Stella dellUniversità degli Studi di Pavia), da realizzarsi a Cornaredo, a Milano o in qualche altra città della provincia di Milano, per approfondire la conoscenza dei meriti degli iniziatori dello studio sistematico di una lingua locale importante come il milanese e di una lingua regionale significativa come il sardo. agli scali del Nord-Italia. Torino, Bergamo (Orio al Serio va sganciato dal sistema aeroportuale milanese, se no non ha possibilità!), Venezia, Bologna, Pisa. 6) Si punterà sullestensione della continuità territoriale ad alcune categorie che attualmente non ne beneficiano: familiari non sardi degli emigrati ed emigrati di seconda generazione (Gli sconti per i Sardi delle seconda generazione, ha detto il dott. Manca, sono un investimento: i soldi poi li lasciano comunque in Sardegna!). Luca Cavalli, delle Grandi Navi Veloci (Grimaldi Group), ha insistito sul fatto che la sua compagnia ha inteso attuare una grande campagna promozionale rivolta innanzitutto ai Sardi non residenti per convincerli che GNV (che ha navi nuovissime, con vita media di cinque anni, quindi perfettamente sicure; che sta puntando anche su altri porti, oltre quelli di Olbia e Porto Torres) non offre servizi solo per i turisti estivi. Ha ottenuto successo offrendo lo sconto Residenti per tutto lanno e si è garantita lentrata di denaro fresco che serve per gli ulteriori investimenti. Adesso sta per concludere con la FASI limportante accordo di cui ha parlato Filippo Soggiu: gli sconti previsti per i Sardi di prima e di seconda generazione iscritti ai Circoli FASI varranno per tutto lanno, tranne alcuni giorni di punta. Massimo Mura, attualmente Direttore Commerciale Merci della Moby Lines, ha detto che la sua compagnia, che si muove nellottica di mercato per cui maggiore è la richiesta più alta è la tariffa, è impegnata a migliorare laccordo siglato con la FASI in maniera da rendere effettivo laccesso agli sconti a tutti gli iscritti ai circoli FASI, e quindi ai Sardi di seconda generazione. Eugenio Silverio Meroni ha parlato per conto della nuova compagnia aerea Air Freedom, che, utilizzando capitali esclusivamente sardi, vuole offrire tariffe speciali ai Sardi emigrati di prima e di seconda generazione. Metterà in collegamento, dal mese di settembre, Olbia e Cagliari con diversi aeroporti del Nord Italia, oggi non serviti dalla continuità territoriale, e del Centro Europa (in particolare la Germania), con 27 voli giornalieri, in più giorni della settimana. La prenotazione avverrà esclusivamente via telefono e tramite Internet. Il catering sarà tipicamente sardo. Nel dibattito sono intervenuti Gavino Maieli (del Circolo di Bergamo), pioniere della rivendicazione della continuità territoriale per gli utenti dellaeroporto di Orio al Serio, oggi portavoce delle lamentele di chi, oltre al danno, ha subìto anche la beffa (niente continuità per Orio al Serio in quanto inserito nel sistema aeroportuale milanese!); Gianni Casu (di Carnate), Giovanni Loi. Numerose richieste di spiegazioni sono state rivolte, in particolare ai rappresentanti delle compagnie marittime ed aeree, da parte dei sardi emigrati, abituali utenti dei servizi di collegamento marittimo e aereo tra il Nord Italia e la cara (in tutti i sensi) isola di Sardegna. EMIGRAZIONE 36 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO L'UPIESSE FAVOREVOLE PUNTA AL RILANCIO A ELEZIONI ANTICIPATE DEL CIRCOLO DI GRONINGEN PER IL CONSIGLIO REGIONALE Nuovo Consiglio Direttivo al Circolo Gennargentu di Groningen in Olanda. Lassemblea dei Soci ha eletto Presidente Salvatore Serra. A far parte dellesecutivo sono stati scelti: Gianni Locci, Vicepresidente; Maria Porru, Segretaria; Agostino Saba, Tesoriere. Completano il Direttivo i Consiglieri: Maria Paola Saba, Giuseppe Jacob Porru e Francesco Assorgia. Revisori dei Conti sono stati eletti: Giacomo Meleddu, Presidente; Donato Porru e Nicolo Cosa, Consiglieri. Il Presidente Salvatore Serra e gli altri dirigenti si sono impegnati a dar nuovo impulso alla vita del Circolo anche con attività specifiche per i bambini e gli anziani. In particolare ci ha scritto Elena Masuri - le prime iniziative assunte dal nuovo Direttivo del Gennargentu sono state tre. Per Pasqua è stata organizzata la festa dei bambini che hanno realizzato dei lavoretti apprezzati dagli adul- Il movimento politico degli emigrati Unità Popolo Sardo UPIESSE ha chiesto le elezioni anticipate per liberare la Sardegna da quella parte di politici, incompetenti e senza tanti scrupoli, che la tengono in ostaggio per meri interessi personali. Lo sostiene un comunicato redatto da Nando Ceruso in rappresentanza della Segreteria generale estera. Nel documento lUPIESSE manifesta preoccupazione per gli effetti devastanti, soprattutto dal profilo economico e sociale, che genererà il permanente stato di crisi politica alla Regione. Lelevato tasso di disoccupazione, quella giovanile ti e dai simpatizzanti del Circolo. I piccoli protagonisti sono stati festeggiati con entusiasmo. Successivamente, a fine aprile, è stato ricordato Sa die de sa Sardinia con una manifestazione cui hanno partecipato anche diversi cittadini olandesi. A giugno, infine, si e svolta la giornata della cucina sarda. Limpegno dei numerosi volontari nellallestire un menù con prodotti dellenograstronomia sarda è stato premiato dal successo delliniziativa caratterizzato dai consensi unanimi dei partecipanti. RIMPATRIATA DI DESULESI DELLE PROVINCE VENETE A GIAVERA DEL MONTELLO Annualmente un discreto numero di Desulesi trapiantati nelle province venete di Padova, Venezia, Treviso e Belluno, si incontrano per ricordare i momenti trascorsi nella terra natia. Promotori, Michele Marcis di Asuai residente a Treviso, Pinotto Arangino di Ovolaccio residente a Padova e Marco Zanda di Ovolaccio, residente a Venezia. Giorno del ritrovo, domenica 1 giugno 2003, presso una antica trattoria risalente al 1780 in località Giavera del Montello nelle storiche colline della Marca trevigiana poco distante dal Piave, fiume sacro per la nostra patria. Hanno risposto allappello venticinque persone tra uomini e donne; molto gradita la partecipazione di Peppino Brodu di Issiria e della sua gentile signora, che casualmente si trovavano in zona per motivi personali. La simpatica festa si è svolta in questa trattoria molto nota, circondata da splendidi alberi di ciliegio e da una verde vegetazione collinare, simile a quella delle campagne di Desulo. Poco distante è ubicato il Sacrario alla memoria dei Caduti della guerra 15-18. Piacevolissima occasione di incontro, la nostra, sì, perché era presente il sottoscrit- to, il più vecchio del drappello, protagonista da sempre di uninguaribile nostalgia per tutto ciò che ha lasciato nella terra natia. Durante il simpatico convivio, tra una portata e laltra, ciascuno ha raccontato con parole velate di intensa nostalgia la propria storia e le ragioni che lo hanno indotto a lasciare il paese, in ricordo del quale nel praticello di casa alcuni di loro hanno piantato alberi come agrifoglio, oleandri e felci autoctoni. Il menù non prevedeva piatti della cucina sarda, niente spiedo, si è preferito onorare la squisita cucina locale, grati alla terra veneta che molto generosamente ci ospita. La giornata è stata allietata da canti desulesi e dalla lettura di poesie raccolte nella antologia del poeta desulese Montanaru e dei temi in lingua sarda premiati in occasione dellultimo concorso letterario intitolato al poeta medesimo. Questa piccola e laboriosa comunità di Desulesi trapiantata come un gentile fiore in terra veneta, si è perfettamente inserita nel tessuto locale, rispettosa e rispettata. Tutti svolgono attività lavorative dignitose e alcuni sono piccoli imprenditori. Tutti si dicono soddisfatti di vivere nel Veneto, ma nel profondo del cuore si cela lanelito e insieme la speranza di un possibile ricongiungimento alla terra dorigine. In ciascuno di noi, nei pensieri e nelliride degli occhi, sono sempre presenti lo scenario, pittoresco delle montagne di Desulo e del maestoso Gennargentu. La lontananza fa si che Desulo occupi nei nostri cuori un posto speciale. Giovanni Gioi in particolare, nonché lavvilente stato di precarietà e di disagio sociale in cui vive una fascia sempre più ampia della popolazione evidenzia precisa Nando Ceruso - la marcata deriva politica, fonte dei mali della Sardegna. La rissosità e linadempienza dei politici sta portando la Regione al collasso economico, mentre rimane bloccato il potenziale delle risorse di cui dispone. Al lato di una situazione di grave crisi, di degrado politico e di stato di emergenza, tutte le componenti politiche sottolinea il comunicato - si distinguono per nichilismo e mancanza di progettualità. A SAN PAOLO ASSEGNATO IL PREMIO LICCIARDI A UN GIOVANE CUOCO SARDO Augusto Piras, 37 anni di Bonorva (Sassari), chef di cucina, ha vinto ledizione 2003 del premio Ugo Licciardi, indetto per sottolineare i meriti acquisiti dai lavoratori italiani emigrati a San Paolo in Brasile. Da tre anni e mezzo nella Città di San Paolo dove è titolare di un affermato ristorante, Augusto Piras, pur essendo nato a Bonorva è vissuto come ha precisato ad Angela Licciardi che lo ha intervistato ad Olmedo, un paese tra Sassari ed Alghero dove tuttora risiede la famiglia. Cuoco affermato, dopo 14 anni di attività tra i fornelli, è stato convinto a trasferirsi in Brasile dalla moglie nativa di San Paolo. Nella nuova terra si è perfettamente integrato e nel suo locale sfoggia piatti prelibati della gastronomia sarda molto apprezzati dalla folta e fedele clientela. Entusiasta della terra che lo ospita, ha espresso, nellintervista ad Angela Licciardi, giudizi positivi. Il Brasile ha detto è un paese che mi ha conquistato. Nonostante i gravi problemi sociali, le diverse etnie presenti sono riuscite ad integrarsi. È molto spiccato il senso dellospitalità e del buon rapporto con lo straniero. San Paolo, malgrado abbia 15 milioni di abitanti, il traffico asfissiante ed una burocrazia lenta, offre a chi ha buona volontà e capacità professionali diverse possibilità di affermarsi sul lavoro e di intraprendere attività commerciali ed imprenditoriali. E poi ha aggiunto la notte a San Paolo è magica ricca di una gioventù allega e spensierata. Ciò nonostante ho nostalgia della Sardegna e della mia famiglia. Non posso dimenticare la bellezza ed i profumi dellisola; li porto nel cuore per la Sardegna è la terra dove sono vissuto per 34 anni e dove sono nati i miei figli Laura e Gabriele. Nel ricordo anche della gente e sincera che ho lasciato, non smetterò mai di ripetere Deo Seu Sardu. PITTORI SARDI DI MESTRE ALLA MOSTRA COLLETTIVA ALKIMIE CROMATICHE Tre artisti, soci del Circolo Ichnusa di Mestre, sono stati protagonisti di una collettiva svoltasi in uno degli spazi espositivi di Palazzo Candiani, la casa della cultura di Mestre di recente inaugurazione dopo unattesa di decenni. La mostra, con il titolo Alkimie Cromatiche, è stata realizzata dal gruppo darte Materia Prima. I pittori Guido Baldessari, Giuliano Negretto e Bruno Pagliaro, che costituiscono il Gruppo, hanno avuto il sostegno del Circolo ed hanno riscosso un lusinghiero successo di pubblico e di critica. Alkimie Cromatiche ha visto anche la partecipazione del poeta Maurizio Zanon che ha presentato lultima opera Un cuore lacerato vincitrice successivamente del Premio Internazionaledi Poesia e Narrativa Prato un tessuto di cultura. Lesposizione si è inoltre avvalsa di un agile libretto di presentazione curato dal critico Paolo Rizzi con introduzione del Prosindaco di Mestre Gianfranco Bettin. I tre pittori ha scritto il critico Francesco Moisio fanno gruppo, ma ognuno mantiene la propria individualità, il proprio linguaggio ed i propri referenti. Tommaso Dellisanti ha invece sottolineato sul Gazzettino Illustrato che i tre artisti, in concorso tra di loro vanno a comporre una scena mirata a produrre unintensa emozione corale. Alla soddisfazione di Guido Baldessari, Giuliano Negretto e Bruno Pagliaro, si è aggiunta quella del Presidente del Circolo Ichnusa. Sin dalla costituzione, nel 1960, il Circolo sardo di Mestre ha scritto Saverio Vidili a Il Messaggero Sardo partecipa e assicura il patrocinio alle attività culturali non solo promuovendo e diffondendo la cultura sarda. Soci e dirigenti del Circolo sono orgogliosi del successo ottenuto dai tre pittori e di aver contribuito alla realizzazione di Alkimie Cromatiche. EMIGRAZIONE 37 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 Era presente anche la Sardegna alla festa di inaugurazione dellacquedotto che ha portato lacqua da una sorgente del monte Kenya al villaggio Nchyru, nel cuore di quel paese. Gianni Casu, presidente del Circolo culturale sardo Raimondo Piras di Carnate (MI), ha fatto parte, infatti, del Gruppo foresta, otto volontari che in 33 giorni, lavorando dalle sei del mattino alle 21, in mezzo alla foresta, hanno realizzato i sei chilometri di tubazione. Con lui, che ha svolto limportante compito di tracciare lo scavo e coordinare il lavoro delloperatore della scavatrice, Andrea Mondelli, (che non è quasi mai sceso dalla sua macchina, anche per paura dei UN SARDO TRA I VOLONTARI CHE HANNO REALIZZATO UN ACQUEDOTTO IN KENIA serpenti!), cerano Simone Panzeri, che ha saldato i tubi e li ha collegati a valvole e serracinesche, Pier Luigi Bovo, Paolo Suvilla, Pier Luigi Viganò, Andrea Pirola e Luca Brivio. Alla Festa dellacqua che si è svolta attorno alla fontana realizzata al centro del villaggio, sorto a 300 km a nord di Nairobi, hanno partecipato cir- ca 60 volontari dellAssociazione Amici di San Francesco di Osnago, di casa da quelle parti, che hanno realizzato interamente, dalle fondamenta ai tetti, una struttura, quella di padre Francis, capace di ospitare, e di farli frequentare una scuola, 120 bambini sottratti alle strade. Cerano anche il presidente del Parlamento keniota, Francis Ole Caparro, naturalmente padre Francis, il presidente della provincia di Lecco, Mario Anghilleri, che per una settimana ha collaborato con i volontari, il presidente dellEcosystem, la società che ha fornito il materiale necessario per realizzare lacquedotto, Antonio Conrater, e il diretto- re Dante Dozio, lex presidente della società che distribuisce lacqua nel Merattese, Antonio Cova, e, infine, il sindaco di Merate, Dario Perego. Ma cerano soprattutto i tanti abitanti del villaggio, felici e sorpresi di vedere lacqua zampillare dai rubinetti della fontana, e che hanno accolto i diversi discorsi ufficiali con quello che è diventato il loro nuovo modo di salutare: un sonoro Ajoo!. Segno di una presenza dei sardi del Circolo di Carnate, assidua e costante. Il Circolo ha infatti raccolto per quel villaggio somme in denaro e prodotti sardi (pane e formaggio soprattutto), è stato presente fra i volontari con alcuni altri suoi soci, e ha ospitato a Carnate anche padre Francis. ALLESTITA A TALANA UNA MOSTRA FOTOGRAFICA DEI SARDI IN BELGIO SU NURAGHE DI AJACCIO ALLA FESTA DELLA MUSICA LUTTO IN OLANDA PER LA SCOMPARSA DI GIOVANNI COSSIGA Il presidente della Federazione dei circoli sardi in Olanda, Mario Agus, ci ha informati di un grave lutto che ha colpito il movimento dellemigrazione sarda con la scomparsa di Giovanni Cossiga. Originario di Sassari, Cossiga aveva 62 anni e da 34 era emigrato in Olanda. Ad Amsterdam, dove lavorava in unazienda che realizzava i macchinari di precisione per il taglio dei diamanti, aveva fondato il circolo sardo e lo aveva presieduto per molti anni. Era stato negli anni Settanta tra i più attivi difensori dei diritti degli emigrati, partecipando a convegni, dibattiti e manifestazioni. Giovanni Cossiga, dotato di non comuni doti di intelligenza e generosità, era stato eletto nella Consulta regionale dellEmigrazione della Sardegna dove aveva portato un contributo di idee e di proposte. Sposato e padre di due figli, Giovanni Cossiga, dopo la chiusura del circolo di Amsterdam si era allontanato dalla vita associativa. Negli ultimi anni se ne erano perse le tracce. Agus ha scoperto solo per caso della sua morte. Il Messaggero sardo si unisce al dolore dei familiari e di tutta la comunità sarda in Olanda. Dopo il successo ed i vasti consensi ottenuti in Belgio, la mostra sui lavoratori sardi, ideata dal Circolo Quattro Mori di Charleroi ed organizzata dalla Federazione dei Circoli Sardi, è sbarcata in Sardegna. La nostra storia, questo il titolo dellesposizione articolata in decine di fotografie inedite degli anni Cinquanta della collettività sarda in Belgio, è stata presentata a Talana, Escalaplano e Macomer, in provincia di Nuoro e a Perfugas nel sassarese. Allinaugurazione della mostra, nei locali del Site du Bois du Cazier a Marcinelle, hanno partecipato i Presidenti dellASBL Archeologie Industrielle de la Sambre, Jean Claude Van Cauwenberghe; della Federazione dei Circoli Sardi in Belgio, Sandro Mameli e del Circolo Quattro Mori, Anna Maria Secchi. Presenti alla manifestazione il Sindaco di Charleroi, Jacques Van Gompel ed il Console Generale dItalia, Giulio Picheca. Suggestive e commoventi le immagini, toccanti testimonianze dellarrivo e della permanenza in Belgio dei lavoratori sardi , con particolare riferimento alla città di Charleroi e al bacino carbonifero di Marcinelle. Le fotografie mostrano volti, pieni di speranza e di determinazione nella ricerca del lavoro che la Sardegna non poteva loro offrire. Un salto nella memoria di 50 anni ed uno spaccato dei lavoratori sardi protagonisti dellemigrazione in Europa. Nonostante le grandi difficoltà sono riusciti con sacrificio ed abnegazione ad affermarsi ed integrarsi nelle società ospitanti. Ogni anno si organizza in tutta la Francia La Festa della Musica. Il comune di Aiaccio, per loccasione ha chiesto la collaborazione del Circolo Sardo di Corsica Su Nuraghe. Per allietare la Giornata il Circolo ha invitato i suonatori di launeddas del gruppo di Ignazio Mascia e ha pensato di innovare invitando anche il gruppo Rock Nora art di Porto Torres accompagnati dalla rappresentante Adele Martis responsabile alla Cultura al comune di Porto Torres. Il numeroso pubblico ha apprezzato la diversità della musica sarda. In serata per ringraziare il comune di Ajaccio ha ricevuto la delegazione ufficialmente, offrendo la medaglia della città. SCOMPARSO L'EX PRESIDENTE DEL CIRCOLO DI AMBURGO Un altro grave lutto ha colpito la comunità sarda di Amburgo. Il 31 agosto è morto Luigi Salis, fondatore ed ex presidente de Su Nuraghe. «Con immenso dolore e con profonda tristezza ha scritto la presidente Vincenza Fiorini vi comunico limmatura scomparsa di Luigi Salis, già Presidente del C. S. Su Nuraghe, nonché segretario e cassiere, compito, questultimo, che ha svolto durante la sua ma- lattia. Luigi Salis era uno dei fondatori del C. S. Su Nuraghe, al quale aveva dedicato gran parte della sua vita impegnandosi socialmente per tutta la comunità, essendo anche membro Comites. Il Centro Sardo Su Nuraghe e il mondo dellemigrazione, ha subito una grande perdita. Anche il Messaggero Sardo si unisce al dolore dei familiari e di tutta la comunità sarda di Amburgo. IL MESSAGGERO SARDO 38 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 L anno scorso furono i diritti televisivi a fare slit tare (di due settimane) lavvio del campionato. Questanno, nonostante la serie A sia partita regolarmente, il torneo cadetto si è fermato a causa della rivolta dei presidenti di 19 società, sul piede di guerra dopo la decisione della Federcalcio, presieduta dal nemico numero uno, Franco Carraro, di allargare la serie B a 24 squadre, con il ripescaggio delle retrocesse Catania, Genoa e Salernitana e della Fiorentina (per meriti sportivi, al posto del fallito Cosenza). Una decisione sorprendente, senza precedenti, che ha fatto seguito al cosiddetto decreto salva-calcio, e che ha creato non poche polemiche. Quando ormai erano già stati varati i calendari (e il Cagliari avrebbe dovuto esordire, il 30 agosto, in casa del Verona), con lesclusione dalla B del Catania, è arrivata la decisione presa dalla Federcalcio e approvata dalla Giunta del Coni di ripescare non solo la società etnea di proprietà della famiglia Gaucci (che, come è noto, nella scorsa stagione aveva fatto ricorso al TAR contro la decisione della Corte Federale di ribaltare la sentenza della Disciplinare che assegnava la vittoria a tavolino al Catania contro il Siena, reo di aver schierato un giocatore che non aveva scontato una squalifica), ma anche le altre formazioni retrocesse sul campo, compresa quella Salernitana che ha disputato lintera seconda parte del campionato con un piede in serie C. Cosa che ha fatto andare su tutte le furie Massimo Cellino e i presidenti di Palermo, Atalanta e Torino, subito ribattezzati i presidenti ribelli (anche se loro rifiutano questa etichetta). Cellino, che proprio questa estate è stato nominato vice presidente della Lega Calcio in quota per la serie B, ha indossato i panni del barricadiero, guidando la rivolta dei piccoli club contro quella che egli stesso ha definito una lobby di potere occulto, composta da persone avide. Ha chiesto la testa di Carraro (sfiduciato poi ufficialmente dalla stessa Lega Calcio), ha inveito contro Galliani e soci, ha boicottato la Coppa Italia (i club ribelli di B non sono scesi in campo per il secondo e terzo turno della manifestazione, perdendo tutte le partite a tavolino), ha presentato ricorso al TAR del Lazio contro il comma 3.5 del decreto salva calcio, chiedendo il sostegno e la solidarietà della classe politica sarda, affinché i parlamentari isolani, in aula, votassero contro lo stesso decreto. Se perderò questa battaglia, che sto portando avanti a nome di tutti i presidenti di serie B ha detto Cellino mi dimetterò e venderò il Cagliari al migliore offerente. Certo che se resterò presidente del Cagliari, me la faranno pagare e il Cagliari verrà martoriato per vendicarsi della mia persona. Io non sono uno che va in giro per lItalia a comprare squadre, come Preziosi, che prende il 35% del Modena e compra il Genoa in C sapendo che tanto verrà ripescato. Io sono cagliaritano, ho comprato la squadra della mia città con soldi veri ha aggiunto il presidente rossoblù ho i bilanci certificati CALCIO Il Presidente del Cagliari guida la ribellione contro Carraro che allarga la serie cadetta a 24 squadre CALCIO IN RIVOLTA I PRESIDENTI DELLA B BLOCCANO IL CAMPIONATO di Andrea Frigo da 13 anni e non ho una lira di affidamenti bancari. Ma questo è un calcio che non ha più alcuna logica, dove chi vince non viene premiato e chi perde invece sì. Mi auguro che tutta la Sardegna si esponga a favore dello sport per chiedere al Governo di cassare il comma 5 dellart. 3 del decreto, che ha assegnato poteri alla persona sbagliata che neanche il maresciallo Badoglio aveva. In tutto questo caos, il calcio giocato, la vera ragione per cui i tifosi continuano a fare sacrifici, soffrendo e gioendo per la propria squadra, ha rappresentato davvero una piccola parte in questa torrida estate. Saltata la Coppa Italia, rinviato lavvio del campionato, ci si è dovuti accontentare di qualche amichevole. E il Cagliari non è stato a guardare. Cellino, anticipando tutti (cioè prima ancora che Galliani desse lannuncio ufficiale dello slittamento della prima giornata), insieme con il collega Maurizio Zamparini, patron del Palermo, ha dato vita alla Coppa dello Sport, amichevole di lusso tra le due formazioni isolane che questanno, a parere di molti, ULTIM'ORA CELLINO SI DIMETTE E IL CAGLIARI GIOCA A CATANIA C on una mossa a sorpre sa, il presidente del Ca gliari Massimo Cellino ha rotto il fronte dei club ribelli, dimettendosi dalla carica di vicepresidente della Lega Calcio per la serie B e da presidente del Cagliari (società che ha messo in vendita) e ha deciso di fare scendere in campo regolarmente la squadra rossoblù domenica 7 settembre, a Catania, in quella che passerà alla storia come la giornata più incredibile che il calcio italiano ricordi, con sole due partite disputate sulle 12 in programma. Ed è stato subito un trionfo, sotto il segno, manco a dirlo, di Gianfranco Zola, che dopo aver esordito in Coppa Italia segnando subito un gol (a Busto Arsizio, su rigore, contro la Pro Patria), si è ripetuto anche allesordio in campionato, questa volta su calcio di punizione, la sua specialità. Non solo, lex fantasista del Chelsea, al suo debutto assoluto in serie B, dopo le sette stagioni ricche di successi trascorse in Inghilterra con la maglia del Chelsea, alla bella età di 37 anni, ha regalato assist e giocate di prima di valore assoluto, dimostrando di essere ancora in gran forma e uscendo, a un quarto dora dalla fine della partita, tra gli applausi del pubblico catanese. In precedenza, le reti di Loria prima ed Esposito poi avevano spianato la strada alla squadra di Ventura, apparsa troppo forte rispetto a quel Catania che, con il suo ricorso al TAR, aveva dato origine a tutto quel caos che il calcio italiano sta vivendo. E non poche polemiche ha suscitato la decisione di Cellino di far giocare il Cagliari, proprio lui che aveva per primo dichiarato che le squadre di B, per protestare contro lallargamento del campionato a 24 squadre, a queste condizioni non sarebbero mai scese in campo. Una decisione, accompagnata da quella di voler vendere il Cagliari, che ha creato malumori e apprensione tra i tifosi, che ora sinterrogano sul futuro della loro squadra del cuore. partono tra le favorite per la promozione in serie A. Si è giocato a Tempio Pausania, sede scelta dalla società di Viale La Playa per disputare la prima parte del campionato, vista lindisponibilità dello stadio SantElia (dove sono in corso i lavori per il rifacimento del manto erboso), nello stesso giorno sabato 30 agosto e alla stessa ora le 20,30 in cui sarebbe dovuto partire il campionato di B. Ed è stata una bella partita, forse presa troppo sotto gamba dal Palermo, che alla fine ha visto vincere il Cagliari per 2-0 (reti di Suazo, dopo una magnifica azione e assist di Zola, e Esposito). Capitan Zola ha potuto così sollevare al cielo la Coppa dello Sport, premiato dai sindaci di Cagliari e Palermo. E la netta vittoria sullo squadrone siciliano (seppur privo delle stelle Toni e Corini, strappati alla serie A a suon di euro) ha messo di buon umore lambiente cagliaritano, in un periodo davvero nero per il calcio italiano. Perfino Ventura, tecnico esperto e navigato, si è lasciato andare a commenti entusiastici, al termine dellamichevole, prevedendo un futuro roseo per la squadra rossoblù. Se i nostri tifosi verranno numerosi allo stadio a sostenerci ha commentato lallenatore genovese penso che questanno potremo fare qualcosa di importante. Avevamo programmato la preparazione per arrivare in forma alla prima di campionato e così è stato. Il campionato ancora non cè, ma prima o poi arriverà, e noi saremo pronti. Tutti i singoli si sono comportati bene e, a parte qualche personalismo di troppo, credo che tutti si sono dati da fare per la squadra. Bravi, è questa la mentalità giusta. Il reparto che ha impressionato di più è stato senza dubbio lattacco, non fossaltro per la presenza di quel ragazzino di 37 anni che risponde al nome di Gianfranco Zola. Con lui, gli scatenati Esposito e Suazo, autori dei gol che hanno permesso ai rossoblù di battere il Palermo. Abbiamo creato una decina di situazioni interessanti afferma Ventura quindi dico che in prospettiva avremo un attacco insidioso. Ancora da registrare, invece, il centrocampo, ovvero il reparto che ha cambiato di più nel corso dellestate. Sulla carta, la formazione titolare prevede tre novità nei tre ruoli in mezzo al campo, con Loris Delnevo (classe 1975, ex Triestina) interno destro, Massimo Brambilla (classe 1973, ex Siena) in cabina di regia e Marcello Albino (classe 1971, ex Modena) interno sinistro. Ma se per il primo non esiste proprio concorrenza, non essendoci alternative in quel ruolo (almeno sino al completo recupero di Sebastiano Pinna), Brambilla dovrà vedersela con Conti (partito titolare contro il Palermo) e Albino con Capone. In difesa, invece, dopo il ritorno del figliol prodigo Modesto, che si è ripreso il posto di centrale, sono in tre a lottare per due maglie: solo Festa sembra sicuro del posto, mentre tra Lopez e Loria uno è di troppo. Ma il campionato di B, come è noto, è lungo e pieno di ostacoli (e questanno ancor di più, con ben 46 giornate) e proprio i difensori sono i più esposti al pericolo squalifiche. Senza dimenticare poi lapporto che potrà dare il giovane brasiliano Di Fabio, a Cagliari ormai da più di un anno, sul cui valore in tanti sono pronti a scommettere. IL MESSAGGERO SARDO 39 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 I l Terra Sarda edizione 2003 ha incoronato regina Manuela Levorato. La splendida atleta veneziana è tornata alla ribalta, dopo una stagione tormentata, grazie allaria di Sardegna. Nel Memorial Mirko Masala a Carbonia ha corso i 100 metri, giungendo seconda, in 11.31, due giorni dopo ad Oristano nella pista del Sacro Cuore, si è migliorata di otto centesimi, arrivando prima, precedendo la nigeriana, tesserata per il Cus Cagliari, Mercy Nku e fissando i cronometri a 11.23. Miss Lavorato ha voluto dimostrare che il periodo più brutto lo ha messo alle spalle e che ora comincerà a lavorare ancora più sodo con obiettivo le Olimpiadi di Atene 2004. Già lo scorso anno a Cagliari, pista del campo Coni, la bella Manuela non aveva deluso i suoi tifosi, vincendo la gara dei 100 in una stagione che laveva proposta tra le più forti velociste europee, bronzo nei 100 e 200. Volevo vincere ha detto la sprinter azzurra ad Oristano lo volevo fortissimamente dopo tre mesi bruttissimi e la sconfitta di Carbonia, rimasta sullo stomaco. Sulla rinascita della Lavorato il più contento è il suo allenatore, Francesco Uguagliati che ha affermato La Sardegna le porta bene. Chi poteva sperare che in sole tre settimane di allenamento fosse in grado di fare questi tempi? Dopo la gara era felicissima. Manuela Lavorato comincerà ad allenarsi già ai primi di ottobre perché il 2004 sarà impegnativo con i mondiali indoor di Budapest a mar- O rmai alla Costa Smeralda ci avevano fatto più di un pensierino, il sogno di ospitare la prossima edizione della Coppa America sembrava diventare sempre più concreto. Invece, è arrivata la doccia fredda: Porto Cervo non è stato ritenuto idoneo per organizzare la regata più prestigiosa e famosa del Mondo. Una bocciatura che ha provocato polemiche e tanta delusione nellambiente ovattato della costa gallurese. Ma lentourage di Stefano Bertarelli, armatore di Alinghi nonché socio dello Yacht Club Costa Smeralda, ha preferito rivolgere lattenzione ad altri club. «Ce laspettavamo», hanno detto alcuni esponenti della vela che conta, come Sergio Tacchini e Cino Ricci, che hanno così stigmatizzato: «Avete sbagliato a puntare tutto su Porto Cervo, dovevate candidare Cagliari: ha tutte le strutture, un grande porto, gli alberghi, un aeroporto, un campo di regata dove il vento non manca mai». Ma, a dispetto della mancata Coppa America, la Sardegna continua ad essere sempre la capitale mondiale della vela. Anche questanno lIsola è stata scelta come sede di importanti manifestazioni. A contendersi il primato nel panorama internazionale sono stati i circoli della Costa Smeralda e di Cagliari. La stagione si è aperta in anticipo, prima che arrivasse il gran caldo, in Costa Smeralda si è svolto negli ultimi tre giorni di maggio il Campionato Europeo J 24, preceduto dal- ATLETICA LEGGERA MANUELA LEVORATO INCORONATA REGINA DEL TERRA SARDA di Andrea Porcu zo e lOlimpiade a fine agosto. Ma Il Terra Sarda e il trittico internazionale di Carbonia non passeranno agli archivi solo per la Lavorato. Nel salto in lungo uomini, Nicola Trentin dopo le delusioni dei mondiali parigini, si è parzialmente riscattto, balzando a 7 metri e 97 nel meeting oristanese. Un salto che gli è valso la vittoria davanti al greco Seralis e il bulgaro Atanassov. Latleta iglesiente a fine gara ha detto Evidentemente è laria di casa mia che mi offre gli stimoli necessari per ben figurare. Forse a Parigi ho sbagliato lapproccio alla gara e per soli sei centimetri sono rimasto fuori dalle finali. Trentin è stato protagonista anche a Carbonia nel Golden Salti disputati in Piazza Roma, dove è balzato a 7 metri e 99, stavolta insufficienti per vincere la gara. Tra le atlete isolane da segnalare Marzia Solinas del Cus Sassari che ha stabilito il nuovo record sardo nel salto con lasta. La giovane saltatrice ha varcato lasticella alla misura di 3 metri e 40, migliorando di cinque centimetri il suo stesso primato. Altro risultato che conferma la crescita e le forti speranze in chiave azzurra per la sprinter algherese Aurora Salvano, che nei 100 ha chiuso il tempo di 12 secondi e dodici centesimi. Tornando agli atleti nazionali, bella la prova offerta da Alessandro Talotti nel corso del Memorial Masala nel salto in alto. Latleta del gruppo Carabinieri ha superato lasticella a 2 metri e 26, sfiorando successivamente il nuovo record italiano a 2,32. Talotti, vanta un personale di 2,30, ha gareggiato a Parigi ed è stato quarto ai campionati europei dello scorso anno. Il Terra Sarda ha portato bene anche ad una delle atlete più attese, Fiona May. La saltatrice di colore, diventata mamma da un anno, ha vinto nel lungo con la misura non eccezionale di 6 metri e 48. Fiona ha vissuto una stagione al chiaroscuro e a Parigi è andata molto al di sotto delle aspettative. Avessi saltato cosi in Francia . Ha detto la Signora Iapichino ma devo accontentarmi e gareggiare il più possibile per ritrovare la sensibilità. Sulla pedana del peso ad Oristano ha fatto la sua comparsa anche la campionessa del mondo di Parigi, la russa Svetlana Kriveljova. Successo incontrastato per la regina di questa specialità, che ha chiuso con la misura di 19 metri e 57 centimetri. Alle sue spalle lazzurra, Assunta Legnante. Ma il Terra Sarda 2003 va in archivio con la morte nel cuore, per la scomparsa ai primi di giugno in un incidente stradale dei due fidanzatini-atleti Roberto Sinis e Laura Nurra, che stavano rientrando dai campionati sardi. Roberto e Laura, tesserati per latletica Oristano, sono stati ricordati con commozione. A loro è stata dedicata questa edizione ancora una volta vincente del Terra Sarda. È già fioccano numerose nella sede della Fidal a Cagliari, le richieste dei comuni isolani per ospitare la manifestazione-spettacolo dellatletica. Il presidente del comitato regionale, Sergio Lai, euforico SPORT SARDEGNA PARADISO DELLA VELA lItaliano della stessa classe. Subito dopo la vela ha puntato la prua verso il capoluogo isolano, dove quasi in contemporanea, dal 9 al 15 giugno ha ospitato il Campionato europeo della classe olimpica Tornado e il Gran Premio dItalia Open 60. Due manifestazioni molto spettacolari che hanno avuto come scenario due campi diversi. LEuropeo della classe Tornado organizzato dallo Yacht Club, al quale hanno partecipato ottanta equipaggi provenienti da 23 paesi, si è disputato nelle acque del Poetto, mentre il Gran Premio dItalia organizzato da Event Group si è svolto nello specchio di mare di fronte al porto. I Trimarani 60 piedi sono approdati a Cagliari dopo due anni per disputare la terza tappa del campionato mondiale. Nove giganteschi trimarani che hanno trasformato il molo Ichnusa in una sorta di Auckland, perché fra gli equipaggi spiccavano skipper di fama internazionale, come il milanese Giovanni Soldini, che ha condotto Tim, uno dei due trimarani italiani, laltro è stato Ser- gio Tacchini, timonato da Karine Fauconnier. E proprio la skipper francese è stata la regina della manifestazione: ha vinto il Gran premio dItalia dopo aver centrato tre primi, tre secondi e un terzo posto fra i parziali. Un exploit che le ha consentito di precedere il connazionale Groupama di Franck Cammas, leader della classifica. È la prima volta che un trimarano italiano si aggiudica una Gran Premio nel circuito mondiale riservato ai multiscafi: «Cagliari mi ha portato fortuna ha detto trionfante la velista transalpina è una città meravigliosa con un campo di regata eccezionale e, soprattutto, con tanta gente piena di entusiasmo». Delusione, invece, tra lequipaggio di Tim guidato da Giovanni Soldini, solo settimo nella classifica finale. Mentre non si era ancora spenta leco per gli Open 60, lattenzione si è spostata nuovamente in Costa Smeralda: Porto Rotondo ha ospitato a fine giugno la terza tappa del Mediterranean Championship Farr 40. Porto Cervo, invece, ha fatto da scenario la Coppa di Sergio Casano dei campioni, una manifestazione che ha visto la partecipazione di diversi skipper di fama internazionale, come Alessandra Sensini, medaglia doro alle ultime Olimpiadi di Sydney. Il calendario velico concede una piccola tregua solo a luglio, poi ad agosto si ricomincia, a Cagliari è in programma (20-23 agosto - Lega Navale Cagliari) il campionato nazionale della classe olimpica Europa. Ma il clou è a fine mese con la manifestazione forse più spettacolare e originale, diversa per il suo genere da quelle classiche della vela daltura: Stintino infatti ospita (28 -31 agosto - Yacht Club Sassari) la XXI edizione della Regata di vela Latina del Circuito TNT. Una manifestazione che cresce di anno in anno, assumendo sempre più carattere internazionale, con la partecipazione, nelle acque del Golfo dellAsinara, di imbarcazioni che hanno rappresentato diversi paesi del Mediterraneo. Se ad agosto si raggiunge il clou anche sotto il profilo turistico, settembre non fa eccezione per i grandi eventi velici ha detto Il Terra Sarda non tradisce mai. È stata una gran bella edizione e ora appuntamento al prossimo anno a Sanluri. Il presidente provinciale della Fidal oristanese, Saverio Bisogni, a fine manifestazione con soddisfazione ma anche un pizzico di rammarico ha detto Siamo stati costretti a mandare via molta gente, se avessimo avuto ad Oristano uno stadio più capiente, avremmo avuto come spettatori almeno quindicimila presenze. Magia dellatletica, forza di una disciplina che sa entusiasmare e raccogliere attorno a se nel mondo milioni di afecionados. E in Sardegna grazie al lavoro faticoso ma fruttuoso di dirigenti, atleti, giudici, tecnici e volontari, questa indiscussa regina dello sport, regala sempre momenti di grande fascino e spettacolarità. Le basi per incentivare questa attività ci sono tutte. Ma non spetta solo ai dirigenti regionali e provinciali della Fidal promuovere la politica dello sport e limmagine che ne consegue. Chi è seduto nelle poltrone che contano dovrebbe riservare più attenzione a questa formula dellatletica decentrata. Grandi e soprattutto piccoli comuni hanno capito che lo sport e latletica in primis, offre a tutti momenti di aggregazione e di spettacolo impagabili. E la scuola dal suo canto dovrebbe fare la sua parte, incentivando attività e atleti alla formazione umana e sportiva. Più che tagliare, bisognerebbe investire. Il Terra Sarda è stata una scommessa vincente. Lo è da 17 anni. in Costa Smeralda: a Porto Cervo (dal 7 al 13 settembre) va in scena la Rolex Cup, il campionato mondiale dei Maxi Yacht, le splendide e sofisticate imbarcazioni dei vip, seguito dal mondiale IMS 600 (16-21 settembre), entrambi organizzati dallo Yacht Club Costa Smeralda. A Porto Cervo fa ancora una volta concorrenza Cagliari, dove dal 6 al 14 settembre si disputa la Tiscali Cup. Una manifestazione spettacolare, la Barcolana sarda organizzata dal Sandalion Mare Club, che lanno scorso registrò la partecipazione di oltre duecentocinquanta imbarcazioni. La Tiscali Cup, che approda per la terza volta nel Golfo degli Angeli, non ha carattere competitivo: è una grande veleggiata durante la quale prevale lo spirito amatoriale e turistico. Tra le novità della kermesse velica di questanno vi è la partecipazione della flotta G 34 del Giro di Sardegna a vela di Cino Ricci, che approderà a Cagliari proprio in coincidenza della Tiscali Cup. Lex skipper di Azzurra sarà il testimonial della manifestazione, che avrà ancora una volta come base logistica il molo Ichnusa. Chiusa la Tiscali Cup, approdano al Poetto le imbarcazioni armate con vela latina per disputare, nel weekend del 20 e 21 settembre, il Trofeo Karalis valido come ultima tappa del Circuito TNT. Il sipario, infine, calerà, nei primi giorni dautunno, al Poetto, che ospiterà a novembre il Campionato del mondo Formula Windsurf. IL MESSAGGERO SARDO 40 AGOSTO-SETTEMBRE 2003 M amoiada. Al centro del centro del carnevale barbaricino, quando ancora portavano in giro la maschera dellOrso quello che non gli facevano! chiedeva Cosimo Soddu bambino a tziu Frantziscu Gregu, classe 1872, fratello della nonna: «Tziu Vranzì, dae cando esistin sos mamuthones, da quando esistono sos mamuthones?» E tziu Frantziscu: «Est una cosa troppu longa a la narrer». Cosa troppo lunga ad esplicarla: a dirne le origini. Inizia così per Cosimo Soddu, classe 1932, lapprendistato a una passione che è anche una ragione di esistere. Dopo e insieme alla risposta di tziu Frantziscu Gregu cè la figura di nonnu, il padrino, Costantino Atzeni. Nome e figura che hanno valenza per il paese intero e sono un necessario punto di riferimento a ricercatori e studiosi. Ho chiesto a una donna di Mamoiada che mestiere facesse tziu Atzeni. Mi ha detto che lha sempre conosciuto a fare il mamuthone. «Si non fit istadu pro nonnu, non fosse stato per mio padrino» conferma Soddu, «avremmo perso la tradizione del nostro carnevale». Negli anni quaranta del Novecento, tra guerra e dopoguerra, Costantino Atzeni, ha invogliato di nuovo la gente, ha saputo rinnovare entusiasmo per lantica tradizione delle maschere. Costruirle e rappresentarle, rendere istituzione il fuoco di SantAntoni de su ohu, dominica de carrasegare e sa die de Juvanne Martis, martedì grasso. Nonnu, gli riconosce Soddu, è stato un grande stipite de sos mamuthones. Sostenuto in questo creare e operare da tziu Frantziscu Gregu, da tziu Pauleddu Mercuriu, dae Juvanne Bindinellu, da Salvatore Sale-Leporeddu, da Tzicu e Zua Loi. Tutta gente che senza sapere né di etnologia né di antropologia aveva il senso del mamuthone per il carnevale. Cera chi parlava di origini greche, chi ebree, chi saracene. Ancora a venire gli studi di Raffaello Marchi che sulle diverse possibilità e varianti inizia a indagare nel mitico numero de Il Ponte del 1951. Da lì altri ricercatori sul campo ma anche orecchianti, fotografi, registi e cronisti, etnologi e antropologi veri. Come Giulio Angioni che nel libro Pane e formaggio parla di invenzione della tradizione. Via via fino alla tesi portata avanti anche da Dolores Turchi: Mamuthone che deriva da Mainoles, appellativo del dio Dioniso, a indicarne la furia e linvasamento, poi corrotto nel sardo Maimone, divinità della pioggia. Cose comunque culte, discussiones e istorias cui ha partecipato da sempre, da quando se ne è iniziato a scrivere, anche Cosimo Soddu. Però ribadisce sos mamuthones non hanno storia scritta, molto è basato sulloralità. A dire così di un fatto ancestralmente vissuto. Prima di ogni altra cosa la maschera era solo mamuthone. Il necessario completamento verrà dopo: sissohadore, il portatore de sa soha, la fune da lanciare. Ego, continua tziu Cosimo Soddu noto Coeddu, issohaio dae nove annos, lanciavo la fune da quando avevo nove anni. Un tronco come bersaglio serviva per allenarsi, per acquistare maestria, per imparare sa trassa. Ancora oggi che di anni ne ho settantuno io mi sento unabile issohadore. Cosimo Soddu è il TRADIZIONI / I Mamuthones di Mamoiada COSIMO SODDU IL PIU' ANZIANO DEGLI ISSOHADORES di Natalino Piras più anziano dei lanciatori in attività. Il più anziano e il più abile? La risposta dice dellonestà di intenti. Su prus abile chi bamus in Mamujada est Gesuinu Gungui, Chisina. E aggiunge, per altri più anziani di lui, mamuthones compresi, che comunque non escono più in sfilata: Ce ne sono più grandi di me e certamente anche più istruiti e capaci. Cosimo Soddu è un elemento fondamentale dellassociazione culturale Peppino Beccoi: mamuthones, issohadores e gruppo di ballo (www.mamuthones.it), tutti operanti in spirito di volontariato. Lalto gruppo storico mamoiadino è quello della Pro Loco. Perché due parti a rappresentare lo stesso copione? È una vicenda di cose non issohadores deve valutare i percorsi ed evitare gli incidenti. In gente come Cosimo Soddu e Franco Sale, altra anima attiva del gruppo Beccoi, cè coscienza del fare tradizione. Seguitano linsegnamento di Costantino Atzeni che intuì come per sopravvivere nella modernità la tradizione ha bisogno di un ordine. Di questa intuizione fece scienza. Certo sarebbe piaciuta a Michelangelo Pira che fa ruotare alcune importante riflessioni sul teatro intorno allistorchere, il distorcere animalesco delle maschere. E al teatro ritorna il parlare e il fare di Cosimo Soddu issohadore, noto Coeddu. Il luogo contingente alla rappresentazione è una casa da lui acquistata e che fu de sos cava- TESI DI LAUREA SULLE MASCHERE I l racconto di Cosimo Soddu ritorna spesso allarte de su inghere che è poi il rito-impresa della vestizione della maschera. Ne hanno fatto rappresentazione a Nuoro, due anni fa, alla presentazione della tesi di laurea di Daniela Bandinu organizzata dalla Biblioteca Satta e dal Soroptimist. Riportando anche le parole di Cosimo Soddu, la tesi di Daniela Bandinu descrive in dettaglio vestizione, numero di campanacci e maniera di fare sa rughes perché sa carriga sia equilibrata. Insieme agli strumenti labbigliamento. Su mamuthone, dal basso in alto, porta ai piedi scarponi di fatica, pantaloni e giacca di velluto, camicia bianca o più frequentemente scura. Sopra la mastruca, un chiare e risale agli anni 50, quando Costantino Atzeni si dimise da vice presidente della Pro Loco per fondare un suo gruppo. Tutti gli amici di Atzeni andarono con lui. Tra le due parti oggi cè competizione ma anche grande rispetto reciproco precisa Soddu. Il passo di sfilata è sempre lo stesso. A SantAntoni de su ohu, il 17 di gennaio, data dinizio del carnevale, i due gruppi si dividono il territorio di sfilata e di danza. In alternanza un gruppo fa la zona storica e laltro la periferia. Solo nella zona storica ci sono 25 fuochi. Considerata la quantità cè alternanza anche nellaccettare linvito. Il vino si sa bisogna saperlo bere. A sottolineare così unetica comportamentale da parte delle maschere. Sos mamuthones ritma Coeddu, sono muti, sos issohadores parlano. Rifatta la tradizione, la prima uscita a Mamoiada fu dopo il 56-57. Il rituale dello scuotere sos sonazzos, i campanacci da parte dei mascherati e quello di lanciare sa soha da parte degli cappotto di pelle di pecora dal vello nero, andranno legate sas càrrigas. Su bonette, il berretto, è tenuto fermo con un muncadore, fazzoletto femminile. Su tutto domina comunque sa bisèra, la maschera nera di legno ottenuta dal castagno, oppure pero, perastro, noce, alinu e fico. Sissohadore invece calza scarpine de cromo, tirate a lucido.Veste sas cartzas, sos cartzones biancos e cinge sissalletto. Indossa su curittu e sa hamisa bianca. Sa berritta è tenuta ferma sulla testa dae su muncadoreddu. Insostituibile sa soha. Di traverso la cintura con sos sonajolos. Non ha maschera. Nella tesi della Bandinu, alcune fotografie degli anni 50 mostrano però issohadores in bisèra. glieris de Mamujata, ingresso sotto un arco di via Galilei. In basso ci sono una ampia corte con il pozzo e la casa del forno, ma anche un altro luogo che fu fabbrica di mattonelle. Ma anche una cucina rustica-museo che serve da sala riunioni e varie stanze che divise da un altro luogo aperto sotto un pergolato sono ancora museo, uffici con computer che Cosimo utilizza, ripostigli-laboratorio con appese mastruche e carrigas di sonazzos, una cuchina riscaldata da un ampio camino. Ci sono molti camini nella casa-museolaboratorio, luogo di ritrovo per diversi gruppi e compagnie: Cosimo è anche capocaccia. Al piano superiore si accede lungo una scala in pietra con barandilla in legno. Anche qui dopo una sosta davanti a tipi di carro tradizionale in miniatura, non potevano mancare in una storia boettones e protomi bovine, laccesso in un altro studio-ufficio-museo-esposizioni di maschere: quelle fabbricate dallo stesso Coeddu, altre africane e asiatiche. Una casa dove regna una lieta mancanza di ristrutturazione e comunque adatta alla memoria del carnevale. Coeddu, uomo provato dalla vita, è un personaggio vitale, pieno di risorse. Ha grande capacità di eloquio, di rappresentazione di se stesso. Passa dal raccontare al mimare, dal ej-ù-ej-ù detto a quello fatto: il dare ritmo al passo con cui nonnu fachiat caminare gli apprendisti-maschere. Poi mostra lui stesso, Coeddu, il passo e il saltellare del mamuthone e dellissohadore insieme. E commenta: sa passione est una cosa chi non finit mai. A 9 anni, quando si allenava a issohare, Coeddu era tzeracu pastore. Lo è stato fino al 1951. Da pastore è passato a manovale, poi muratore, L'UOMO IMBESTIATO C è esperienza nel raccontare di Cosimo Soddu. E la volontà di comunicarla. Dice di come larte de sissohadore non sia un ripetere meccanico. E lui che avanza e fa avanzare. Affinato dallesperienza, sissohadore deve cogliere nei volti di chi assiste al loro teatrare, partecipazione oppure distacco, indifferenza o ostilità. A sua volta, a differenza del mamuthone, sissohadore non può celarsi dietro la maschera. Non ne può portare, né tingersi la faccia di nero. Il suo è un volto esposto e deve rendere quanto la maschera, pure espressiva, nasconde. La maschera incapace di parola è luomo imbestiato. Subisce limbovamento come inizio della trasformazione in uomo-toro, erchitu, boe-muliàche. Che sono mille e mille e mille anni di mito ma anche di storia. Il mamuthone, che pure rappresenta tutto questo, non sa, non può sapere. Sissohadore invece sa e conosce. Su mamuthone è muto, gesticola; sissohadore usa della parola. Su mamuthone è storpiato, si nasconde. Sissohadore si manifesta. È nella dimensione umana. Osservato deve essere anche acuto osservatore. Prima, dopo e nella contemporaneità in cui sa soha cerca lobiettivo. Mentre parla, mima e recita, Cosimo Soddu-Coeddu denota questa acutezza di osservazione. idraulico, elettricista, massaiu, vaccargiu dal 1972 al 1980, mezzadro. Un poco di tutto di esperienza con il paese al centro e la campagna come estensione. E la grande passione per la tradizione de sos mamuthones, innata. Ha detto ziu Atzeni al regista olandese Louis Van Gasteren che lo intervistò: Quando io mi sento indossare i campanacci, allora pure io, armato di gloria, interna, di soddisfazione, interna, mi sento entusiasta. Oggi ho quasi settantanni e mi pare che ritorni a venticinque anni: mi nasce orgoglio, energia, volontà anche senza forze. Io sono nato squadrato per fare il Mamuthone. Parole messe in epigrafe della tesi di laurea in iconografia teatrale al Dams di Bologna, nel 2000, della giovane nuorese Daniela Bandinu. Per documentarsi, Daniela Bandinu andò anche lei da Cosimo Soddu che appartiene a una generazione di mamuthones. Babbu, Juvanne Soddu, era issohadore. Lo fu anche il fratello, tziu Tzicheddu, morto nella guerra del 15-18. Tzicheddu Soddu zio e Tzicheddu nepote, morto anchegli in guerra, in Croazia. Oje puru mamuthone, anche oggi mamuthone, è quindi più che un modo di dire. È leternazione di quanto fa la storia esterna e interiore del paese. Dicono a Mamoiada che non cè carnevale senza questa maschera. Cosimo Soddu ne è cosciente. Cerano questi pitzoccos, ricorda, che andando a lavorare facevano il passo della maschera, per esercitarsi, per mettere in pratica gli insegnamenti di nonnu Atzeni. E la gente allora: ellò, oje puru mamuthone? Così, tra linterrogazione e la constatazione di un dato di fatto. Come se quei manovali avessero già su de sé sas carrigas, anche durante quelle prove fuori orario. Le stesse carrigas che mostra Coeddu descrivendo di ciascuna numeri e origine e destinazione. I campanacci chintos alle spalle, sopra la mastruca, le campanelle davanti. I campanacci di diversa grandezza, provengono da Tonara. Hanno limbatzos, batacchi di ossa dasino, di vitello, di cavallo, di pecora, di capra. Più pesante è sa carriga che porto addosso, traduciamo da tziu Atzeni, più mi piace farla suonare. Il suono che dà brivido. Uomo generoso, Cosimo Soddu mette sempre a disposizione le sue carrigas, anche se più di una volta, cattiva abitudine, gli ritornano indietro mancanti di qualche pezzo. Coeddu però è principalmente issohadore. Anche lui mette indosso sos sonaiolos, più leggeri dei campanacci, cuciti su una cintura infilata di traverso. Poi sa soha, a armucoddu, la maniera di portarla nel quotidiano dei contadini-pastori, oppure tenuta in mano. Coeddu possiede sohas di diverso tipo. Ne mostra una donatagli, molto antica, di cuoio, resa più incanita dal tempo. Le sue sono più fini. Fare sohas e maneggiarle è unarte. Coeddu mostra come avvolgerle e sbrogliarle. Sissohadore, poi. Nelle sfilate, io vado davanti, per fare il terreno, per spiegare. Vanno davanti quelli che sanno figurare. Spiega Cosimo che per la persona presa al laccio, quello è un segno di buon augurio, di fortuna, di benessere.