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IL PRIMO SOCCORSO NEI LUOGHI DI LAVORO Corso teorico-pratico di alfabetizzazione alle tecniche di Primo Soccorso nei luoghi di lavoro (D.Lgs.81/08 ) Il D.Lgs.81/08 ha apportato modifiche sostanziali alla normativa vigente in tema di pronto soccorso aziendale. Tra queste, l’obbligo per il datore di lavoro di designare i lavoratori incaricati di attuare le misure di pronto soccorso, salvataggio, prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione dell’emergenza. OBIETTIVI DIDATTICI E CONTENUTI MINIMI DELLA FORMAZIONE DEI LAVORATORI DESIGNATI AL PRONTO SOCCORSO PER LE AZIENDO DI GRUPPO B,C Obiettivi didattici Programma Prima giornata Modulo A Allertare il sistema di soccorso Tempi Totale 4 ore • • Cause e circostanze dell’infortunio (luogo dell’infortunio, numero delle persone coinvolte, stato degli infortunati ecc.) Comunicare le predette informazioni in maniera chiara e precisa ai Servizi di assistenza sanitaria di emergenza Riconoscere una emergenza sanitaria 1) Scena dell’infortunio Raccolta delle informazioni; Previsione dei pericoli evidenti e di quelli probabili 2) Accertamento delle condizioni psico-fisiche del lavoratore infortunato Funzioni vitali (polso, pressione, respiro);Stato di coscienza; Ipotermia ed ipertermia 3) Nozioni elementari di anatomia e fisiologia dell’apparato cardiovascolare e respiratorio 4) Tecniche di autoprotezione del personale addetto al soccorso Attuare gli interventi di primo soccorso • Sostenimento delle funzioni vitali Posizionamento dell’infortunato e manovre per la pervietà delle prime vie aeree; respirazione artificiale; massaggio cardiaco esterno 2) Riconoscimento e limiti dell’intervento di primo soccorso Lipotimia, sincope, shock, edema polmonare acuto, crisi asmatica, dolore acuto stenocardico, reazioni allergiche, crisi convulsive, emorragie esterne posttraumatiche e tamponamento emorragico Conoscere i rischi specifici dell’attività svolta Obiettivi didattici Programma Prima giornata Modulo B Totale 4 ore Acquisire conoscenze generali sui traumi in ambiente di lavoro • • • • Cenni di anatomia dello scheletro Lussazioni, fratture e complicanze Traumi e lesioni cranio-encefalici e della colonna vertebrale Traumi e lesioni toraco-addominali Acquisire conoscenze generali sulle patologie specifiche in ambiente di lavoro • • • • • • Lesione da freddo e da calore Lesione da corrente elettrica Lesione da agenti chimici Intossicazioni Ferite lacero contuse Emorragie esterne Terza giornata Modulo C Acquisire capacità di intervento pratico Tempi Totale 4 ore • • • • • • • Principali tecniche di comunicazione con il sistema di emergenza del SSN Principali tecniche di primo soccorso nelle sindromi cerebrali acute Principali tecniche di primo soccorso nella sindrome respiratoria acuta Principali tecniche di rianimazione cardiopolmonare Principali tecniche di tamponamento emorragico Principali tecniche di sollevamento, spostamento e trasporto del traumatizzato Principali tecniche di primo soccorso in caso di esposizione accidentale ad agenti chimici e biologici LE RISORSE STRATEGICHE DEL PRIMO SOCCORSO Il buon esito di un intervento di primo soccorso è legato a: • la tempestività dell’intervento • le capacità tecniche dei soccorritori Sulla scena di eventuali situazioni di pericolo devono agire soccorritori adeguatamente preparati per intervenire correttamente e tempestivamente. DESTINATARI del CORSO Il programma formativo riguarda il mondo del lavoro. I principali destinatari del corso sono: - i lavoratori addetti alle squadre di emergenza (“incaricati”) ma anche - gli altri lavoratori - I Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione e Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza - I dirigenti, i preposti e i datori di lavoro FINALITA’ DELL’INTERVENTO FORMATIVO Le manovre presentate (insieme alle nozioni teoriche indispensabili per poterle eseguire in sicurezza ed efficacia) devono dar modo ai partecipanti di: sapere saper fare saper essere acquisizione delle conoscenze teoriche indispensabili acquisizione di abilità manuali e di schemi operativi acquisizione di un approccio comportamentale adeguato a gestire le principali procedure di p.s. OBIETTIVI FORMATIVI Al termine del corso i partecipanti dovranno essere in grado di: riconoscere le situazioni di emergenza e di urgenza valutare la gravità del caso allertare il sistema di Emergenza Sanitaria territoriale 118 fornire un adeguato Primo Soccorso Le norme, le prime fasi del soccorso e l’autoprotezione del soccorritore Normativa vigente sul Pronto Soccorso Aziendale Obbligo giuridico del datore di lavoro di prestare soccorso al lavoratore infortunato (o colpito da malore) Norme sul Pronto Soccorso Aziendale • Vecchie norme ancora in vigore • D.Lgs.626/94 Altre norme • D.P.R. 27 aprile 1955 n. 547 • D.P.R. 19 marzo 1956 n. 303 • D.M. 28 luglio 1958 D.P.R. 547/55 CAPO IV - art. 388 Capo IV - art. 388 (Denuncia dell’infortunio e soccorsi d’urgenza) • ... Il datore di lavoro deve predisporre che per gli infortuni, comprese le lesioni di piccola entità, siano immediatamente prestati all’infortunato i soccorsi d’emergenza D.P.R. 547/55 art. 343 art. 343 (istruzione sui soccorsi ai colpiti da corrente elettrica) • tabella con le istruzioni sui soccorsi da prestare ai colpiti da corrente elettrica • officine e cabine elettriche Norme generali per l’igiene del lavoro (D.P.R. 303/56) Capo III: Servizi Sanitari • • • • • • • Art. 27: Pronto soccorso (PS) art. 28: Pacchetto di medicazione art. 29: Cassetta di PS art. 30: Camera di medicazione art. 31: Decentramento del PS art. 32: Personale sanitario art. 56: Mezzi di PS e profilassi (in az. agricole) Il D.P.R. 303/56 pacchetto di medicazione cassetta di pronto soccorso camera di medicazione Caratteristiche minime delle attrezzature di pronto soccorso (D.P.R. 303/56), in base a: comparto produttivo (industria, agricoltura, commercio) numero dei lavoratori lontananza dell’azienda da centri provvisti di posto permanente di pronto soccorso attività a rischio di scoppio, di infezione, di asfissia o di avvelenamento obbligo di sottoporre i lavoratori a visite mediche periodiche ai sensi dell’art. 33 del D.P.R. 303/56 comparto produttivo numero lav. rischio di lontananza scoppio, da centri infezione,.. provvisti di . PS ... obbligo visite period. pacchetto di medicazione cassetta di pronto soccorso camera di medicazione Art. 28: Pacchetto di medicazione • E’ obbligatorio tenere il pacchetto di medicazione nelle aziende industriali che non si trovano nelle condizioni indicate dagli artt. 29 e 30, nonché nelle aziende commerciali che occupano più di 25 dipendenti. Art. 29: Cassetta di PS Sono obbligatorie nelle industrie: n. dipendenti ubicazione particolari rischi a fino a 5 dipendenti fuori da centri abitati con posti fissi di P.S. rischio di scoppio, asfissia, infezione, avvelenamento b fino a 50 dipendenti località di difficile accesso o lontane da posti fissi di P.S. anche senza particolari condizioni di rischio c oltre 5 dipendenti in centri abitati con posti fissi di P.S. rischio di scoppio, asfissia, infezione, avvelenamento d oltre i 50 dipendenti ovunque ubicate anche senza particolari condizioni di rischio Art. 30: Camera di medicazione Va obbligatoriamente allestita in industrie con: n. ubicazione particolari condizioni dipendenti a oltre 5 dipendenti pericolosa fuori da centri abitati con posti fissi di P.S. rischio di scoppio, asfissia, infezione, avvelenamento b indifferente a giudizio condizioni di rischio a dell’ispettorato del giudizio dell’ispettorato del lavoro lavoro c oltre i 50 ovunque ubicate, con obbligo di sorveglianza sanitaria dipendenti “Presidi chirurgici e farmaceutici aziendali” (D.M. 28/7/58) Punto 1 contenuto del pacchetto di medicazione punto 2 contenuto della cassetta di PS punto 3 forniture della camera di medicazione All.to A istruzioni per l’uso dei presidi del pacchetto di medicazione All.to B istruzioni per l’uso dei presidi della cassetta di PS il contenuto di tali presidi è oggi ampiamente desueto P.S. aziendale: Compiti del datore di lavoro Quadro riassuntivo • Art. 4 Comma 5 lettera a • Art. 12 Comma 1 lettera a lettera b Obblighi del DdL etc. Disposizioni generali Comma 3 • Art. 15 Comma 1, 2 Pronto Soccorso • Art. 21: Informazione dei lavoratori • Art. 22: Formazione dei lavoratori D.Lgs. 626/94 Capo III: PREVENZIONE INCENDI, EVACUAZIONE DEI LAVORATORI, PRONTO SOCCORSO - ART. 12 (Il datore di lavoro) designa i lavoratori incaricati di attuare le misure di pronto soccorso... (art. 12) Art. 12, comma 3 I lavoratori designati al primo soccorso aziendale… • non possono, se non per un giustificato motivo, rifiutare la designazione • devono essere • formati • in numero sufficiente • disporre di attrezzature adeguate tenuto conto delle dimensioni e dei rischi specifici dell’azienda D.Lgs. 626/94 Capo III: PREVENZIONE INCENDI, EVACUAZIONE DEI LAVORATORI, PRONTO SOCCORSO - ART. 15 NELL’ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO il datore di lavoro dovrà: tenere conto della natura dell’attività e delle dimensioni dell’azienda consultare il medico competente (se previsto) stabilire rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto dei lavoratori infortunati D.Lgs. 626/94 Capo III: PREVENZIONE INCENDI, EVACUAZIONE DEI LAVORATORI, PRONTO SOCCORSO - ART. 15 Il compito può essere delegato a uno o più lavoratori le caratteristiche minime delle attrezzature di pronto soccorso, i requisiti del personale addetto e la sua formazione sono stati individuati con il decreto M.S.15/7/2003 n.388 G.U. 3/2/2004 Le nuove norme sul primo soccorso aziendale Il pacchetto di medicazione e la cassetta di pronto soccorso secondo il decreto interministeriale15/7/2003 n.388 G.U. 3/2/2004 CONTENUTO MINIMO del PACCHETTO di MEDICAZIONE guanti sterili m onouso(2paia) flaconedi soluzionecutaneadi iodopovidoneal 10%di iodioda125m l (1) flaconedi soluzionefisiologica(sodiocloruro0.9% )da250m l (1) com pressedi garzasterile18x40inbustesingole(1) com pressedi garzasterile10x10inbustesingole(1) pinzettedam edicazionesterili m onouso(1) confezionedi cotoneidrofilo(1) confezionedi cerotti di variem isurepronti all’uso(1) rotolodi cerottoaltocm . 2,5(1) rotolodi bendaorlataaltacm10(1) unpaiodi forbici unlaccioem ostatico(1) confezionedi ghiaccioprontouso(1) sacchetti m onousoperlaraccoltadei rifiuti sanitari (1) istruzioni sul m ododi usarei presidi suddetti edi prestarei prim i soccorsi in attesadel serviziodi em ergenza CONTENUTO MINIMO della CASSETTA di PRONTO SOCCORSO guanti sterili monouso (5 paia) visiera paraschizzi flacone sol. cutanea di iodiopovidone al 10% di iodio da 1 lt (1) flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro 0.9%) da 500 ml (3) compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10) compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2) teli sterili monouso (5) pinzette da medicazione sterili monouso (2) confezione di rete elastica di misura media (1) confezione di cotone idrofilo (1) confezione di cerotti di varie misure pronti allÕuso (2) rotolo di cerotto alto cm. 2,5 (2) un paio di forbici lacci emostatici (3) ghiaccio pronto uso (due confezioni) sacchetti monouso per la raccolta dei rifiuti sanitari (2) termometro apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa Presidi di Pronto Soccorso I presidi di Pronto Soccorso devono essere conservati in contenitori facilmente lavabili, facilmente individuabili e contrassegnati con segnaletica appropriata Questi devono essere conservati in luogo facilmente accessibile, al riparo dalle intemperie Presidi di Pronto Soccorso Segnaletica I presidi di Pronto Soccorso devono essere contrassegnati con segnaletica appropriata DECRETO MINISTERIALE SUL P.S. Le tematiche affrontate Profilo del rischio aziendale Obblighi del datore di lavoro Presidi di pronto soccorso Formazione degli addetti al p.s. PRIMO SOCCORSO INTERNO datore di lavoro mezzo di comunicazione medico competente addetti pacchetto cassetta formazione PRONTO SOCCORSO Azienda USL Regione 118 Profilo del rischio aziendale •Gruppo A aziende pericolose aziende con oltre 5 lavoratori ad alto indice infortunistico INAIL aziende agricole con oltre 5 lavoratori a tempo indeterminato •Gruppo B aziende con 3 lavoratori ed oltre che non rientrano nel gruppo A •Gruppo C aziende con meno di 3 lavoratori che non rientrano nel gruppo A Aziende pericolose del gruppo A • Appartengono a questo gruppo: - aziende soggette ad obbligo di dichiarazione o notifica (D.P.R. 175/88 e poi D.Lgs. 334/99) - centrali termoelettriche - impianti e laboratori nucleari (artt. 7, 28 e 33 D.Lgs. 239/95) - aziende estrattive ed altre attività minerarie (D.Lgs. 624/96) - lavori in sotterraneo (D.P.R. 320/56) - aziende per la fabbricazione di esplosivi, polveri e munizioni Obblighi del datore di lavoro Il datore di lavoro • identifica la categoria d’appartenenza della propria azienda (Gruppo A, B o C) – se la propria azienda appartiene al gruppo A, lo notifica all’ASL competente per territorio, per il coordinamento degli interventi d’emergenza – classifica la propria azienda nel gruppo a più alto rischio, se questa svolge attività lavorative in più di un gruppo di rischio • richiede il parere del medico competente, ove previsto, per identificare la categoria d’appartenenza della propria azienda Obblighi del datore di lavoro Se l’azienda appartiene al gruppo A o B il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori: • una cassetta di pronto soccorso • un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare il sistema di emergenza del S.S.N. Se l’azienda appartiene al gruppo C il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori: • un pacchetto di medicazione • un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare il sistema di emergenza del S.S.N. Obblighi del datore di lavoro Per i lavoratori che operano in luoghi isolati, diversi dalla sede di produzione, il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori: • un pacchetto di medicazione • un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare il sistema di emergenza del S.S.N. Il pacchetto di medicazione e la cassetta di pronto soccorso Devono contenere una dotazione minima di presidi sanitari, da integrare in base ai rischi presenti nei luoghi di lavoro. Va costantemente assicurato - in collaborazione, ove previsto, con il medico competente - completezza e corretto stato d’uso di prodotti e strumenti di medicazione dei presidi sanitari. Formazione degli addetti al PS • Gli addetti al PS dovranno essere formati con istruzione teorica e pratica • La formazione – dovrà essere svolta da personale medico – potrà avvalersi, per la parte pratica, della collaborazione • di personale infermieristico professionale • di altro personale specializzato Contenuti e tempi minimi dei corsi I tempi minimi dei corsi di formazione varieranno secondo il gruppo di appartenenza dell'azienda o unità produttiva, e cioè: Gruppo A 16 ore distribuite in tre giorni, con moduli giornalieri rispettivamente di 6/4/6/ ore, inserendovi anche la trattazione dei rischi specifici dell'attività svolta Gruppo B eC 12 ore distribuite in tre giorni con moduli giornalieri di 4 ore Formazione degli addetti al PS La formazione degli addetti al PS deve avvenire a spese e cura del datore di lavoro e per questo • si deve svolgere durante l'orario di lavoro • non può comportare oneri economici a carico dei lavoratori Obiettivi didattici 1) Allertare il sistema di soccorso 2) Riconoscere una emergenza sanitaria 3) Attuare gli interventi di primo soccorso 4) Conoscere i rischi specifici della attività svolta • Acquisire conoscenze generali sui traumi in ambiente di lavoro • Acquisire conoscenze generali sulle patologie specifiche in ambiente di lavoro • Acquisire capacità di intervento pratico Omissione di soccorso (art. 593 c.p.) è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a lire seicentomila chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l'assistenza occorrente o di darne immediato avviso all'Autorità. Se da siffatta condotta del colpevole deriva una lesione personale, la pena è aumentata; se ne deriva la morte la pena è raddoppiata. Abuso della professione Stato di necessità Art. 348 c.p. (abuso della professione) Chiunque abusivamente eserciti una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa da lire 200.000 a 1 milione Art. 54 c.p. (stato di necessità) Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o gli altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato né altrimenti evitabile IL PRIMO SOCCORSO in AZIENDA Organizzazione e gestione dell’emergenza sanitaria 46 IL PRIMO SOCCORSO in AZIENDA L'organizzazione interna per affrontare l'eventuale stato di emergenza DEVE ESSERE uno strumento operativo preprogrammato facente parte a tutti gli effetti dell'insieme dei provvedimenti di sicurezza da attuare LA GESTIONE DELL'EMERGENZA SANITARIA IN AZIENDA situazioni di emergenza sanitaria legate ai rischi propri dell'attività (incendi e esplosioni, rilasci tossici e/o radioattivi, lesioni da elettricità, accidenti traumatici, malori, etc.) legate a cause esterne (allagamenti, terremoti, condizioni meteorologiche estreme, etc.) LA GESTIONE DELL'EMERGENZA SANITARIA IN AZIENDA • La valutazione dei rischi presenti in azienda permette di rilevare la possibilità di avere incidenti anche particolarmente gravi non evitabili con interventi di prevenzione e per i quali è necessario predisporre misure straordinarie da attuare in caso di reale accadimento PIANO DI EMERGENZA insieme delle misure straordinarie, procedure e azioni, da attuare al fine di fronteggiare e ridurre i danni derivanti da eventi pericolosi per la salute dei lavoratori (e della eventuale popolazione circostante) L’ADDETTO al PRIMO SOCCORSO DEVE CONOSCERE: • LA TOPOGRAFIA DELL’AZIENDA • LA LOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI e delle UTENZE • I PRODOTTI UTILIZZATI • LE PROCEDURE DI INTERVENTO • LA LOCALIZZAZIONE ED IL CONTENUTO DEI PRESIDI DI PRIMO SOCCORSO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE NELL’EMERGENZA SANITARIA: • DEVO RIMANERE CALMO: il mio compito è organizzare il primo soccorso • SONO UN SOCCORRITORE “LAICO”: posso solo cercare di non far peggiorare la situazione • IL TEMPO E’ PREZIOSO: l’intervento nei primi 5 minuti è determinante nell’aumentare la probabilità di sopravvivenza del paziente 52 Cos’è il primo soccorso • Il primo soccorso è caratterizzato da interventi ed azioni compiuti da personale non sanitario, in attesa dell’intervento specializzato 53 EMERGENZA SANITARIA COMPITI DEL PRIMO SOCCORRITORE attivare il "Pronto Soccorso" valutare la vittima e mantenere le funzioni vitali se queste sono alterate arrestare una emorragia esterna proteggere ferite e ustioni preservare la vittima da eventuali ulteriori danni non fare peggiorare lo stato del soggetto 54 CHIAMARE i SOCCORSI - 118 Fornire le seguenti informazioni 1) indirizzo del luogo dell’evento 2) numero di infortunati 3) tipo di infortunio 4) condizioni di salute dell’infortunato 55 RACCOGLIERE le INFORMAZIONI 1. Ambiente ove è occorso l'evento 2. Dinamica dell’evento 3. Fonti di informazione disponibili 56 RACCOGLIERE le INFORMAZIONI Ambiente ove è maturato l'evento • pericoloso (incendio, crollo di edifici, sviluppo di gas tossici) • sfavorevole o disagiato (rumore, scarsa illuminazione, condizioni microclimatiche avverse) 57 RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI Dinamica dell’incidente incidente automobilistico caduta incendio ed esplosione aggressione annegamento avvelenamento od intossicazione folgorazione 58 RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI Fonti di informazioni disponibili il/i paziente/i i presenti il luogo dell'intervento la dinamica dell'incidente le caratteristiche delle lesioni 59 SPOSTAMENTO E TRASPORTO Si deve spostare un paziente quando: • il luogo dell'incidente è pericoloso e pone il paziente e/o i soccorritori in pericolo di vita (traffico incontrollato, minaccia d’'incendio, folgorazione, gas tossici) • l’intervento da eseguire sulla vittima ne richiede un diverso posizionamento 60 SPOSTAMENTO E TRASPORTO Durante il trasporto del paziente se c’è anche soltanto il sospetto di lesione alla colonna, questa non deve mai essere piegata né torta. La testa, il collo, il tronco devono rimanere sempre sullo stesso asse 61 PROTEZIONE DEL PAZIENTE • DA SE STESSO E DALLA PROPRIA ANSIA • DAGLI STRESS CLIMATICI • DAL CONTATTO CON SANGUE O FLUIDI BIOLOGICI DI (EVENTUALI) ALTRI PAZIENTI 62 TRIAGE DEFINIZIONI PRIMO SOCCORSO • Aiuto prestato a vittime di incidenti e/o malori dai presenti in attesa dell’intervento del 118 PRONTO SOCCORSO • Intervento svolto da personale sanitario medici, infermieri, soccorritori professionali – addestrati a tale compito REGOLE GENERALI Cosa non fare • mettere a repentaglio la • • • • propria vita lasciare l’infortunato prima dell’arrivo del personale sanitario prestare interventi superiori alle proprie capacità somministrare liquidi, specialmente alcool farsi prendere dal panico Cosa fare • allontanare la folla • esaminare l’infortunato • in caso d’urgenza/emergenza telefonare al 118 praticare le prime cure • confortare e rassicurare il paziente (se cosciente) EMERGENZA/URGENZA GRAVITÀ L’entità di un danno non sempre è proporzionale al pericolo di morte del soggetto colpito ed alla necessità di prestargli soccorso Emergenza /Urgenza: le funzioni vitali del soggetto sono compromesse e la sua sopravvivenza è in pericolo, per cui c’è necessità di praticare un rapido soccorso Gravità: effetto nel tempo del danno prodotto sulla salute del paziente; l’entità del danno è poco influenzata dalla rapidità del soccorso, ma dipende piuttosto dalla sua appropriatezza Emergenza/urgenza e gravità: 2 esempi Nel primo soccorso, emergenza/urgenza e gravità non vanno sempre assieme: occorre sempre distinguere le situazioni per agire in modo appropriato! Tipo d’infortunio Valutazione del caso Tipo di risposta • frattura della colonna vertebrale É una situazione grave ma non urgente L’infortunato può esser lasciato sul luogo dell’incidente in attesa di un trasporto qualificato • ingestione di un corpo estraneo Urgenza non differibile o emergenza sanitaria Se non si praticano le necessarie manovre, può esserci pericolo di vita! Non appena si rimuove l’ostruzione l’infortunato torna alla normalità La Classificazione delle Urgenze: il “Triage” Il triage è una procedura di classificazione delle urgenze che permette ai soccorritori di stabilire le priorità nella destinazione dei soccorsi. Ciò si realizza differenziando la risposta nelle richieste di soccorso ovvero: o distinguendo le situazioni urgenti da quelle non urgenti o rispondendo alle richieste di soccorso in modo appropriato Allarme rosso Tipo di p.s. Emergenza (situazione critica per la sopravvivenza) Valutazione Sono compromessi i parametri vitali, c’è pericolo di vita È necessario un immediato intervento di servizi specialistici. Risposta • Valutazione • allertamento del 118 • intervento del primo soccorritore • ricovero immediato Allarme giallo Tipo di p.s. Urgenza (situazione instabile, che facilmente evolve verso la criticità) Valutazione Risposta La sopravvivenza non è ancora compromessa, ma occorre “monitorare” i parametri vitali (coscienza, respiro, circolo), che potrebbero velocemente alterarsi • Valutazione • allertamento del 118 • assistenza del primo soccorritore • ricovero rapido in ospedale Allarme verde Tipo di p.s. Non urgenza (situazione stabile, a rischio potenziale d’instabilità) Valutazione Non c’è pericolo di vita immediato o a breve termine: la diagnosi ed il trattamento terapeutico possono esser ragionevolmente differiti Risposta • Valutazione • evitare l’allertamento del 118 • accesso in ospedale o al medico curante con mezzi privati * eventuale ricovero * invio a domicilio Allarme bianco Tipo di p.s. Urgenza soggettiva (situazione stabile per i parametri vitali) Valutazione Risposta • Valutazione Non c’è alcun rischio per il soggetto; • evitare l’ allertamento eventuali comuni del 118 patologie sofferte • contenere ed assistere potrebbero esser gestite la persona per questo dal medico curante tipo di problema Algoritmi di valutazione • Critical, Unstable, Potentially unstable, Stable (CUPS) • Coscienza, Emorragia, Shock, Insufficienza respiratoria, Rotture ossee, Altro (CESIRA) • Sequenze d’azione del BLS per la popolazione (RCP nella comunità) Critical Unstable Potentially unstable Stable (CUPS) arresto cardiaco arresto respiratorio Rianimazione e trasporto rapido • depressione respiratoria • depressione SNC • ustioni > 18% • segni di shock • semi-annegamento • stato mentale alterato • traumi maggiori • convulsioni Valutazione primaria e trasporto rapido POTENTIALLY unstable • • • • lesioni maggiori isolate difficoltà respiratoria ustioni moderate (< 9% ) breve convulsione Valutazione secondaria e trattamento durante il trasporto STABLE (non urgenza) • • • • lesioni minori malattie non critiche ustioni minori lesioni delle estremità (non complicate) Valutazione secondaria e trattamento sul posto CRITICAL (emergenza) UNSTABLE (urgenza) Coscienza, Emorragia, Shock, Insufficienza respiratoria, Rotture ossee, Altro (CESIRA) (Codice) Il primo soccorritore verifica se il soggetto Si cammina Verde No valuta .. se non cammina, ma… è cosciente No Rosso ha un’emorragia Si Rosso è in shock Si Rosso ha un’insufficienza respiratoria Si Rosso presenta una frattura Si Giallo ha altre patologie o problemi Si Giallo La “Catena della Sopravvivenza” I soggetti in arresto respiratorio e/o cardiaco hanno maggiori probabilità di sopravvivere se - assieme al personale sanitario – precocemente si attivano sulla scena dell’emergenza anche soccorritori laici che provvedano ad • allertare immediatamente il sistema 118 • avviare il primo soccorso, iniziando la procedura di RCP AUTOPROTEZIONE DEL SOCCORRITORE Nella attività di primo soccorso, il soccorritore può andare incontro a dei rischi; pertanto, effettuando tali attività deve – garantire innanzitutto la sicurezza della scena, tutelando la propria incolumità • pensare prima di agire I rischi nel soccorso • AMBIENTE IN CUI SI SVOLGE IL SOCCORSO • SANGUE E FLUIDI BIOLOGICI DELLA VITTIMA • CONDIZIONE / COMPORTAMENTO DELLA VITTIMA A. Ambiente • traffico veicolare incontrollato • fuoco • gas tossici • pericolo di crollo • ... Garantire sempre la sicurezza della scena! Spargimento di sangue, contatto con fluidi biologici sono possibile veicolo di malattie infettive quali epatite B e C, AIDS. B.a Sangue della vittima REGOLA GENERALE • ogni soggetto sanguinante deve essere considerato potenziale fonte di infezione in ogni contatto con soggetto sanguinante si devono adottare le precauzioni universali Fluidi biologici B.b della vittima • contagio del soccorritore con saliva, muco ed altri fluidi della vittima – per esempio, durante la respirazione artificiale Mezzi barriera • guanti monouso • visiera paraschizzi • pocket mask Guanti monouso Modalità d’uso Come Quando Devono essere indossati per proteggere entrambe le mani da contagio adottando una particolare procedura Infilati prima di iniziare le attività di soccorso, devono tenersi fino a che si è in contatto con materiale potenzialmente contagioso Guanti monouso Dopo il loro utilizzo • si sfilano afferrandoli dal lembo libero all’altezza del polso Visiera paraschizzi Modalità d’uso Come Schermo di plastica trasparente che ripara il volto (gli occhi, la bocca il mento e le narici) dal rischio di schizzi Quando Per ferite a rischio di schizzi alle mucose congiuntivali, orali, nasali (es. emorragie di grandi vasi arteriosi) Pocket mask Modalità d’uso Come La pocket mask è una maschera che si monta sulla bocca del soggetto in arresto respiratorio; offre una validissima barriera contro il rischio di contagio. Quando Durante ventilazione dell’aria nella bocca di un soggetto in arresto respiratorio o cardio respiratorio (respirazione artificiale) C. Condizione / comportamento della vittima • Psicosi in fase acuta • convulsioni • chiusura repentina della bocca durante la manovra di “apertura delle vie aeree” • fasi iniziali dell’annegamento – agitazione psicomotoria • intossicazione o avvelenamento – respirazione artificiale della vittima • spostamento o trasporto di un paziente SITUAZIONI PARTICOLARI • Folgorazione • Incidenti automobilistici • Annegamento FOLGORAZIONE Per correnti fino a 1.000 Volts – interrompere subito la corrente – se non è possibile e l’infortunato è “attaccato” al conduttore • isolarsi prima di provvedere a staccarlo > di 1.000 Volts – è obbligatorio interrompere la corrente prima d’intervenire • attenzione all’arco voltaico INCIDENTI AUTOMOBILISTICI •non intervenire prima di avere segnalato alle automobili che sopraggiungono la presenza dell’incidente •non lasciare la propria automobile in mezzo alla strada ANNEGAMENTO Intervenire senza conoscere le tecniche di salvataggio può essere molto pericoloso: infatti, chi sta per annegare, potrebbe trascinare con sé il soccorritore; in questi casi è sempre necessario • raggiungere la vittima utilizzando un salvagente, un materassino o una barca PROTEZIONE DELLA VITTIMA Nel soccorrere più feriti, per evitare che si contagino a vicenda - non toccare con i guanti sporchi di sangue i soggetti soccorsi • cambiare i guanti quando si assistono soggetti diversi