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Studio sui farmaci antipsicotici a TS

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Studio sui farmaci antipsicotici a TS
STUDIO RETROSPETTIVO SULL’UTILIZZO
DI FARMACI ANTIPSICOTICI
NEL TERRITORIO DELL’AZIENDA PER I
SERVIZI SANITARI N° 1 “TRIESTINA”
Dipartimento di Salute Mentale dell’ASS1 - medici, infermieri e altri operatori sanitari.
Università degli Studi di Trieste - Tullio GIRALDI, Elisabetta MARTINIS, Cristina FURIAN
S.C. Assistenza Farmaceutica ASS1 - Pietro BROUSSARD, Stefano PALCIC
PROTOCOLLO DELLO STUDIO
OBIETTIVI
CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE E LE VARIABILI
EPIDEMIOLOGICHE DELLA POPOLAZIONE DEI PAZIENTI
AFFETTI DA PSICOSI A TRIESTE
ABITUDINI PRESCRITTIVE E APPROPRIATEZZA DELLE
PRESCRIZIONI ALL’INTERNO DEL DSM DI TRIESTE
COST-EFFECTIVENESS DEL TRATTAMENTO CON
ANTIPSICOTICI ALL’INTERNO DEL DSM DI TRIESTE
STRUMENTI E METODO
COINVOLTI I 4 CENTRI DI SALUTE MENTALE DEL DSM
E IL SAR
CRITERI D’ INCLUSIONE NEL CAMPIONE:
ETÀ COMPRESA TRA I 18 E I 65 ANNI
INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO F20-F29 E F30-F32 SECONDO
L’ICD-10
CONTATTO ALMENO MENSILE CON IL CSM DI RIFERIMENTO
DA ALMENO 1 ANNO
ALMENO LA PRESCRIZIONE DI 1 O PIÙ ANTIPSICOTICO NEL 2007
“CENSUS DAY” 5 SETTEMBRE 2007 :
SCHEDA DI RILEVAMENTO DATI “1° PARTE RILEVAZIONE”
SCHEDA DI RILEVAMENTO DATI “2° PARTE: ANALISI RETROSPETTIVA
DELLE PRESCRIZIONI”
587 SOGGETTI INCLUSI NEL CAMPIONE
1356 prescrizioni (ultime 5)
LA REALTÀ CLINICA TRIESTINA
Ugo Pierri:
"Tarocchi – Il Matto"
(serie; anno 1987)
CARATTERISTICHE DEI SOGGETTI INCLUSI NEL CAMPIONE
46% DONNE
54% UOMINI
Donne
Uomini
≥18 ≤ 24
≥18 ≤ 24
≥25≤34
≥25≤34
≥35 ≤44
≥35 ≤44
≥45≤54
≥45≤54
≥55≤64
≥55≤64
89%  F20-29 / SCHIZOFRENIA
11%  F30-31 / DISTURBO BIPOLARE
ABUSO DI SOSTANZE PSICOTROPE
Diagnosi
No
Sì
F20-F29
85.5%
14.5%
71.7%
F30-F31
28.3%
Totale
84.2%
15.8%
0.5%
5=Codifica errata/Non noto/Missing
4=adesione al trattamento farmacologico
75.5%
3
13.3%
2
4.1%
2=solo saltuariamente sforzi particolari per l'
assunzione della terapia farmacologica
1
3=qualche piccolo problema nell'assunzione
della terapia
4.8%
0
4
5
ADESIONE AL TRATTAMENTO
1.9%
1=difficoltà di gestione della terapia per rifiuto
temporaneo dell' assunzione nei momenti
criticie/o er abuso
0=rifiuto del trattamento farmacologico
0
100
200
300
400
500
HONOS
 Anche se circa il 27% del campione non manifesta alcuna
coscienza del disturbo psichiatrico di cui soffre, la restante
parte dimostra livelli crescenti di consapevolezza ed il 45%
circa è in grado di autogestire il suo disturbo senza
particolari problemi.
 Interessante rilevare che, pur all’interno di un gruppo
caratterizzato da severità psicopatologica,oltre il 70%
veniva considerato, a causa del buon rapporto col servizio,
a bassa “gravosità” sec. la Honos.
 La maggior parte dei soggetti presentava punteggi elevati
alla Honos per quanto riguarda l’autonomia nella vita
quotidiana (quasi la metà una cura di sé adeguata, circa
un terzo buona autonomia strumentale), ed una
polarizzazione tra disabilità lavorativa ed elevato
funzionamento in tale area (circa un terzo del campione
ciascuno), pur con rete sociale scarsa nel 63% dei casi.
Hobby o interessi attivi erano presenti nella metà dei
soggetti (48,8%), mentre il carico familiare veniva definito
grave o marcato nel 17% dei casi.
Trattamenti
 La frequenza dei contatti col CSM si mostra alta per la metà dei
soggetti del campione (49%), con almeno due contatti al mese, il
che viene nella Regione FVG considerato indicatore di alta
utilizzazione. Il 32% ha un contatto mensile, mentre solo il 19%
mostra una rapporto sporadico o episodico pur essendo registrata
una prescrizione di terapia antipsicotica.
 Il luogo prevalente di assistenza risulta essere la struttura del servizio,
in misura molto minore l’abitazione, ed in circa un quarto dei casi
entrambi. Questi dati documentano la mobilità e la flessibilità del
servizio che si adegua ai bisogni di cura in modo personalizzato e
raggiunge le persone con disturbo psicotico severo nel luogo di
vita in una grande percentuale dei casi (42%).
Trattamenti (2)
 Riguardo ai trattamenti ricevuti, si rileva come il trattamento
farmacologico si collochi in un range di interventi integrati che
include, in un gradiente di complessità crescente, colloqui di
sostegno, interventi sulla rete familiare e sociale, interventi
riabilitativi e socializzanti, sostegni economici.
 La percentuale che riceve “solo” farmaci è del 6,6, che sale al
17% includendo colloqui di sostegno.
 Oltre il 65% riceve invece un package of care di almeno 3 tipi
di intervento.
 Benchè non sia definita la natura e le modalità del case-
management, va rilevato che la maggioranza delle persone
(67%) avevano un operatore di riferimento individuato al di là
del medico psichiatra.
Attività e prestazioni









Su 587 soggetti, 205 sono stati accolti sulle 24 ore negli ultimi 9 mesi (del
2007) per complessivi 4762 gg
In media 5,11 episodi critici per soggetto inclusa l’osservazione temporanea
in SPDC
50 giornate di TSO complessive
Osservazione temporanea in SPDC: in media 1,4 gg
TSV 31,5 gg per soggetto
TSO 7,14 gg per soggetto
26,97 prestazioni socioriabilitative per ciascuno (tot 9144)
33,02 attività cliniche per ciascuno (tot 1737)
Circa 500 persone hanno ricevuto una prescrizione di durata superiore ai 6
mesi.
LA QUALITÀ DI VITA DEL PAZIENTE
RETE SOCIALE E FAMILIARE
1
0.9
0.8
0.7
0.6
0.5
0.4
0.3
0.2
0.1
0
Tempi medi di somministrazione principio attivo antipsicotico (n= 1356) con SAR incluso
PRINCIPIO ATTIVO
n
T.MED (gg) MIN
MAX
Amisulpiride
Aripiprazolo
Clozapina
Olanzapina
Quetiapina
Risperidone
Tot. Antipsicotici Atipici
21
26
100
274
120
185
726
282
268.6
1040.3
636.8
310.9
642.1
616.4
16
4
5
0
2
1
0
942
1708
3779
2804
2804
2804
3779
Aloperidolo
Clotiapina
Flufenazina
Levomepromazina
Levosulpiride
Perfenazina
Pimozide
Promazina
Sulpiride
Tiapride
Tioridazina
Zuclopentixolo
Tot. Antipsicotici Tipici
222
12
1
7
5
4
5
5
1
5
16
3
288
545.5
676.9
48
574.1
625.4
117.7
230.4
1562.2
241
365.8
746
521.3
566.5
1
8
22
64
29
4
105
9
172
61
1
2804
2634
2804
1231
167
636
2804
945
1997
1382
2804
Aloperidolo L.A./D.
Flufenazina L.A./D.
Perfenazina L.A./D.
Risperidone L.A./D.
Zuclopentixolo L.A./D.
Tot. A. L.A./D. Tipici
Tot. A. L.A./D. Atipici
Tot. Antipsicotici L.A./D.
196
98
5
25
3
300
25
325
949.4
1197.1
778.8
231.3
237
1020.8
231.3
960.1
3
24
153
9
144
3
9
3
2804
2804
2804
638
289
2804
638
2804
140,000.00
120,000.00
100,000.00
80,000.00
CLOZAPINA Leponex
RISPERIDONE Risperdal
QUETIAPINA Seroquel
OLANZAPINA Zyprexa
60,000.00
40,000.00
20,000.00
SPDC
CSM DOMIO
CSM BARCOLA
0.00
abilify
Conclusioni
 il campione selezionato nello studio appare
rappresentativo dell’utenza in carico al DSM
nell’anno in questione per quanto riguarda le
condizioni psicotiche prese in esame (circa la
metà).
 Non risultano differenze significative tra i CSM
 Considerando la lunga durata media delle
condizioni psicotiche nel loro insieme (Eaton), è
spiegabile che nelle fasce d’età superiori ai 35
aa si registri il maggior numero di casi.
Conclusioni

il servizio si dimostra di per sé è in grado di disporre una rete assistenziale
caratterizzata da integrazione e globalità degli interventi e soprattutto da
alta qualità relazionale, specie se si considera che i principi dell’accessibilità
/ bassa soglia, della negoziazione e dell’alleanza terapeutica, nella
considerazione del punto di vista dell’utente e dei familiari, sono alla base
dell’operatività quotidiana (Mezzina e Johnson, 2007).

Ciò pare determinare un grado elevato di compliance nella popolazione
servita, anche e nonostante la severità delle condizioni psicotiche qui prese
in esame. Inoltre, la relazione che esiste tra frequenza quotidiana e bassa
compliance dimostra che il setting del servizio è offerto come principale
medium terapeutico nei casi di difficile adesione, proprio allo scopo di
mantenere e migliorare la relazione.

Laddove tale rete non appare sufficiente, in particolare qualora si tratti di
utenza con cui non è facile mantenere l’ingaggio nella relazione, il servizio si
dimostra in grado di mettere in atto dispositivi di garanzia per meglio
assicurare il lavoro terapeutico dal punto di vista della continuità e della
consistenza degli interventi, attraverso modalità che vengono riconosciute a
livello internazionale come evidence-based.
Conclusioni
 Grazie alla grande accessibilità, dimostrata dalla
frequenza quotidiana, alla mobilità del servizio stesso,
alla continuità terapeutica viene mantenuta una
relazione che tende a costruire alleanza terapeutica.
 La compliance quindi non appare come variabile
indipendente dal trattamento, ovvero come qualità o
atteggiamento del soggetto, proprietà della sua
condizione psicopatologica, o legata al modello di
disagio o di malattia o a fattori culturali aspecifici, ma
come variabile dipendente dal trattamento, dalle
modalità di erogazione dei servizi, e dal contesto
socioculturale specifico.
 In questo senso va altresì posto l’accento sull’attenzione
alla recovery, all’autodeterminazione ed a
responsabilizzazione ed alla concordance therapy, oltre
alle variabili del contesto socio familiare (in termini ad
esempio di psicoeducazione).
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