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Galleria Monica De Cardenas is pleased to present willow pillow

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Galleria Monica De Cardenas is pleased to present willow pillow
MONICA DE CA RDENAS GALLERIA
Lupo Borgonovo
willow pillow
Opening
Saturday 25 July 2015
6 pm
On view
25 July – 29 August
Hours:
Tuesday-Saturday
3 – 7 pm
Galleria Monica De Cardenas is pleased to present willow pillow, the first solo show by Lupo
Borgonovo at the gallery, in the Zuoz venue. The exhibition features sculptures made in 2014 and
2015, as well as two series of drawings from 2015.
In recent years Borgonovo has developed a body of work that combines traditional sculptural
language with an exotic imaginary and an interest in alchemical processes of transformation of
matter. Visiting his exhibition means venturing into a landscape of arcane forms, beings
suspended between the organic world and the synthetic sphere, artifacts and excrescences,
everyday objects and science fiction creations. Every work is a facet of a narrative that magically
joins ancestral myths and contemporary stories in a single cosmogony.
The background of willow pillow is the vision of a mythological ship tossed between countless
shores as in a Homeric odyssey, where in each region visited, each civilization encountered, the
vessel takes on specimens, materials, images, techniques. Therefore the rooms of the gallery can
be seen as the holdings of the ship, in which these objects are painstakingly organized by ʻfamiliesʼ
and ʻtypesʼ.
The first room contains four large sculptures titled Leglog. Made by pouring polyurethane foam into
sacks of artificial leather, these works are like the “legs” of legendary reptiles. They evoke a
“prehistory” that not only exists as an encoded imaginary for ready reinterpretation, but also as a
fossil scenario that powerfully surfaces through the cracks of our present, suggesting anomalies
and frictions in the evolutionary process. Sensual yet inanimate, these ʻ”legs” can be summed up
as the limbs of cyborgs to which the artist, a “modern Prometheus,” will one day give life.
In the next rooms there are sculptures that suggest other demonstrations of the alchemical and
freely creative spirit of Borgonovo. Ornithology, Yelloween and S are all groups in which the
process approach takes on ceremonial tones, generating scenarios in which the works are
comparable to liturgical instruments or ritual objects. The sculptures in the Ornithology series, for
instance, are supports for eggs or rare varieties of dried fruit, in which the arrangement of the
elements seems to be based on an obscure numerological construct, almost a magical formula.
Yelloween groups works that remind us of bowls or vases: they are rubber molds of exotic fruit in
which the artist has allowed the fruit to rot, almost as if to impregnate the rubber with sensorial
qualities. These works are “vehicles” of a gesture, a hypothetical content. Finally, the cycle S:
oblong works obtained by rolling latex “leaves” to imitate a tangle of reptiles, apparently gathered
in the same place to take part in some ecstatic rite.
Along the perimeter of the show run two series of ink drawings. Both cycles depict artifacts of
different natures and origins; but while in the first they are made with painstaking technique, in the
second they are comparable to sketches. As a whole, the drawings can be interpreted as the log of
that mythological ship that is the exhibition, a constellation in which the many symbolic systems
the ship has encountered are made to intersect. Produced like twins, one “pedantic,” the other
“slipshod,” they reveal an imaginative voyage balanced on two discordant rhythms, without an
itinerary and perhaps without a destination.
Lupo Borgonovo was born in Milan in 1985, where he presently lives and works. Selected solo
shows: Mandolino, Cripta 747, Turin (2014), The Big Simon, ABC, Berlin (2013), Orbita, Fluxia,
Milan (2012). Selected group shows: in 2015 L'Hospices des Milles-Cuisses, CAN, Neuchâtel;
Together Forever, 138 Eldrige St., New York. In 2014 Habitat, Minerva, Sydney; Italian Summer,
Galleria Monica De Cardenas, Zuoz; Cocu ou Marron, CAN, Neuchâtel. In 2013 Art of Living (i.e.
Goodbye Blue Monday); Galerie Chez Valentin, Paris; AB, Nomas Foundation, Rome; The Cthulhu
Club, Gasconade, Milan.
Text by Michele DʼAurizio
Chesa Albertini | Via Maistra 41 | CH –7524 Zuoz | tel. 41 818688080 fax 41 818688081
[email protected] | www.monicadecardenas.com
MONICA DE CA RDENAS GALLERIA
Lupo Borgonovo
willow pillow
Inaugurazione
sabato 25 luglio 2015
ore 18
Mostra
25 luglio - 29 agosto
Orario:
da martedì a sabato
ore 15 - 19
La Galleria Monica De Cardenas è lieta di annunciare willow pillow, la prima mostra personale di
Lupo Borgonovo presso la galleria, nella sua sede di Zuoz. La mostra presenta sculture realizzate
tra il 2014 e il 2015, cui fanno da corollario due serie di disegni del 2015.
Attraverso una ricerca intrapresa negli ultimi anni, Borgonovo ha sviluppato un corpus di opere che
unisce il linguaggio scultoreo tradizionalmente inteso con un immaginario esotico e un interesse per
i processi alchemici di trasformazione della materia. Visitare una mostra dellʼartista significa
inoltrarsi in un paesaggio di forme arcane, esseri sospesi tra il mondo organico e la sfera del
sintetico, artefatti ed escrescenze, oggetti della vita quotidiana e creazioni fantascientifiche. Ogni
opera è così un tassello di una narrazione che magicamente ricongiunge in unʼunica cosmogonia
miti ancestrali e narrazioni contemporanee.
Precedente a willow pillow è la visione di una nave mitologica che, come in unʼomerica odissea, è
scaraventata tra innumerevoli lidi, e a ogni regione visitata e civiltà incontrata sottrae e carica con
sé forme, materiali, immagini, tecniche. Le sale della galleria sono quindi da interpretare come la
stiva dellʼimbarcazione, nella quale gli ʻarticoliʼ sono meticolosamente organizzati per ʻfamiglieʼ,
ʻtipiʼ, ʻesemplariʼ.
Nella prima sala sono esposte quattro grandi sculture dal titolo Leglog. Realizzate colando schiuma
poliuretanica in sacche di pelli sintetiche, queste opere sono come ʻgambeʼ di rettili leggendari, che
evocano una ʻpreistoriaʼ esistente non solo come un immaginario codificato, quanto come uno
scenario fossile che riemerge nelle crepe del nostro presente, a suggerire anomalie e frizioni nel
processo evolutivo. Del resto, sensuali ma inanimate, queste ʻgambeʼ possono essere parafrasate
come gli arti di altrettanti cyborg a cui lʼartista, un ʻmoderno Prometeoʼ, un giorno darà vita.
Nelle sale successive sʼincontrano sculture che suggeriscono altre dimostrazioni dellʼafflato
alchemico e liberamente creativo di Borgonovo. Ornithology, Yelloween e S sono tutti gruppi nei
quali lʼapproccio processuale assume i toni della cerimonia, e origina scenari nei quali le opere
sono paragonabili a strumenti liturgici o oggetti rituali. Le sculture della serie Ornithology sono, per
esempio, supporti per uova o rare varietà di frutta secca, nei quali la disposizione degli elementi
sembra sottendere unʼoscura conformazione numerologica, quasi una formula magica. Yelloween
sono stampi in gomma di frutti esotici, nei quali lʼartista ha spesso lasciato marcire il frutto, quasi a
voler impregnare la gomma di qualità sensoriali. Infine il ciclo S: opere oblunghe ottenute
arrotolando su se stessi ʻfogliʼ di lattice, imita un groviglio di rettili, apparentemente convenuti nello
stesso luogo per partecipare in un rito estatico.
Lungo il perimetro della mostra corrono infine due serie di disegni a china. Entrambi i cicli
raffigurano manufatti di diversa natura e provenienza; ma mentre nella prima sono realizzati con
una tecnica minuziosa, nella seconda sono paragonabili a schizzi. Nel loro insieme, i disegni
possono essere letti come il diario di bordo di quellʼimbarcazione mitologica che è la mostra, una
costellazione nella quale si intersecano i tanti sistemi simbolici che la nave ha conosciuto.
Realizzati come da due fratelli gemelli, uno ʻpedanteʼ, lʼaltro ʻfaciloneʼ, rivelano un viaggio
immaginifico calibrato su due ritmi discordi, senza un itinerario e, forse, senza meta.
Lupo Borgonovo è nato a Milano nel 1985, dove attualmente vive e lavora. Tra le sue esposizioni
personali figurano: Mandolino, Cripta 747, Torino (2014), The Big Simon, ABC, Berlino (2013),
Orbita, Fluxia, Milano (2012). Tra le collettive recenti ricordiamo: nel 2015 L'Hospices des MillesCuisses, CAN, Neuchâtel; Together Forever, 138 Eldrige St., New York. Nel 2014 Habitat, Minerva,
Sydney; Italian Summer, Galleria Monica De Cardenas, Zuoz; Cocu ou Marron, CAN, Neuchâtel.
Nel 2013 Art of Living (i.e. Goodbye Blue Monday); Galerie Chez Valentin, Paris; AB, Nomas
Foundation, Roma; The Cthulhu Club, Gasconade, Milano.
Testo: Michele DʼAurizio
Chesa Albertini | Via Maistra 41 | CH –7524 Zuoz | tel. 41 818688080 fax 41 818688081
[email protected] | www.monicadecardenas.com
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