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Istruzione per l`identificazione degli aspetti ambientali e loro

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Istruzione per l`identificazione degli aspetti ambientali e loro
Sommario
1
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GES.A.P. S.P.A.
SVILUPPO DI UN SISTEMA DI GESTIONE
AMBIENTALE SECONDO LO STANDARD ISO
14001:2004
METODOLOGIA PER
2
SINTESI............................................................................................................................................................................3
RICHIAMO AI PRINCIPI DEI SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE.........................................................4
2.1
ISO 14001ED EMAS: STANDARD DI SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE ......................................................5
3
DEFINIZIONI..................................................................................................................................................................6
4
CRITERI E PRINCIPI DELLA METODOLOGIA ..................................................................................................7
5
LE FASI DEL PROCESSO DI IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ
DEGLI ASPETTI AMBIENTALI ..........................................................................................................................................8
5.1
5.2
5.3
5.4
5.4.1
5.5
5.6
5.7
5.8
5.9
5.9.1
5.10
5.11
5.12
5.13
5.14
6
IDENTIFICAZIONE DI TUTTE LE ATTIVITÀ CHE COMPORTANO ASPETTI AMBIENTALI ........................................8
ACCORPAMENTO DI ATTIVITA’ ED ASPETTI ...........................................................................................10
IDENTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI ..........................................................................................................................10
VALUTAZIONE DELLA DIMENSIONE GESTIONALE O DI GOVERNO “G”..................................................................11
Livello di controllo esercitabile ("c") per l’Aeroporto di Palermo ..................................................................12
LIVELLO DI GESTIONE REALMENTE ESERCITATO ("G") .........................................................................................14
INDICE DI GOVERNO COMPLESSIVO"G" .................................................................................................................17
VALUTAZIONE DELLE CONSEGUENZE O IMPATTO “I” ...........................................................................................17
FREQUENZA ED ESTENSIONE DELL’ATTIVITÀ CHE GENERA IMPATTO (“FE”)........................................................17
6 MAGNITUDO O GRANDEZZA DELL’IMPATTO (“M”) ............................................................................................18
Aspetti ambientali ricorrenti (Aeroporto di Palermo) ....................................................................................21
FATTORI AGGRAVANTI (“I”) ..................................................................................................................................24
PARAMETRO “P” – PARTECIPAZIONE E PERCEZIONE DEL PROBLEMA..............................................................25
INDICE DI IMPATTO COMPLESSIVO “I” ...................................................................................................................25
CREAZIONE DI UN ELENCO DI PRIORITÀ D'INTERVENTO ........................................................................................25
ANNOTAZIONI TECNICHE ..........................................................................................................................27
BIBLIOGRAFIA ...........................................................................................................................................................28
L’INDIVIDUAZIONE DELLA
SIGNIFICATIVITA’ DEGLI ASPETTI
AMBIENTALI
Diego Marazza Ilaria Manganelli Andrea Contin
Ravenna, 30 aprile 2008
2
1 SINTESI
Questa metodologia è uno strumento indirizzato alle organizzazioni che vogliono
implementare un sistema di gestione ambientale (SGA), per identificare gli aspetti
ambientali, valutarli e stabilirne la significatività. L'applicazione della metodologia guida
nella identificazione e valutazione degli aspetti ambientali, e fornisce un elenco ordinato di
priorità di intervento in campo ambientale, accompagnato da valori di significatività "R",
che costituirà la base di conoscenza per stabilire obiettivi e traguardi ed implementare il
SGA. Di ciascun aspetto ambientale viene effettuata principalmente una valutazione della
dimensione gestionale “G” ed una valutazione delle conseguenze ambientali - o impatto “I”, attraverso la parametrizzazione di queste due indici. Sono inoltre riportati i principi di
base che consentono una corretta identificazione e valutazione degli aspetti ambientali.
2 RICHIAMO AI PRINCIPI DEI SISTEMI DI
GESTIONE AMBIENTALE
Lo sviluppo sostenibile non è più solo un orientamento etico, opzionale, ma è diventato
necessità storica, che si applica a tutti i livelli. Per far fronte a questa sfida occorre
migliorare. La via organizzata al miglioramento è tradotta in termini di ricerca – azione,
cioè in un percorso ciclico, detto “ciclo di Deming” (1986), che può estrinsecarsi come
segue:
! pianificare le attività e descrivere l'agire con delle procedure (“plan”)
! espletare la propria attività come pianificato (“do”)
! monitorare l'esecuzione e l'efficacia dell'esecuzione (“check”)
! predisporre le necessarie correzioni (“act”) (vedi Figura 1).
Sono stati definiti due standard di sistema di gestione ambientale basati su questo ciclo
(ISO 14001 ed EMAS), che permettono alle organizzazioni, compresi gli enti pubblici, di
tenere sotto controllo e migliorare le loro prestazioni ambientali.
Un sistema di gestione ambientale (SGA) è uno specifico sistema di gestione, il cui
obiettivo è
il miglioramento delle performance ambientali, misurate attraverso appositi indicatori.
Una ORGANIZZAZIONE è un insieme di processi interdipendenti che lavorano insieme
per il
raggiungimento di un obiettivo. In altre parole, è un SISTEMA.
Il “policy maker” è il decisore, pubblico o privato, singolo (ad es. un manager, un sindaco)
oppure
collegiale (un comitato esecutivo, un consiglio). Ogni decisione presa dal policy maker si
ripercuote sul sistema nel suo complesso. Talvolta l'azione del policy maker è diretta ed
incisiva, talaltra è mediata da altri soggetti che influenzano l'esito della decisione finale
(soggetti intermedi).
In ogni caso, GESTIRE significa predire i risultati delle decisioni, e, per far questo, avere a
disposizioni informazioni corrette non basta. L'elemento necessario è la conoscenza
approfondita della organizzazione e dei processi che la costituiscono. La differenza è
profonda: mentre le informazioni, infatti, sono casuali ed eterogenee, la conoscenza è per
definizione ordinata ed incrementale. Per acquisire una reale conoscenza
dell'organizzazione dobbiamo fare in modo che i suoi processi raggiungano uno stato di
stabilità o predicibilità. Il controllo è la comprensione profonda dei fattori che influenzano
3
4
la variabilità in ognuno degli elementi del sistema. In altre parole controllo significa
controllo statistico dei processi. Un sistema di gestione consente di raggiungere questo
obiettivo.
2.1
ISO 14001ed EMAS: standard di Sistema di Gestione Ambientale
EMAS è una sigla per “Eco Management and Audit Scheme”, tradotto nella versione
italiana della norma europea n. 761 del 2001, come “Sistema Comunitario di Ecogestione
ed Audit”. Tale schema è basato, nella parte centrale, sul ciclo di Deming (vedi Figura 1);
in aggiunta è prevista, in entrata, una prima fase di analisi (Analisi Ambientale Iniziale)
ed, in uscita, una Dichiarazione Ambientale (vedi Figura 2). La dichiarazione attesta la
realtà dei processi in atto ed i risultati conseguiti nel ciclo PDCA.
3 DEFINIZIONI
Prima di procedere nella valutazione degli aspetti ambientali, è importante fornire qualche
definizione:
Un ASPETTO AMBIENTALE è un elemento delle attività dell'organizzazione che può
interagire con l’ambiente e provocare un impatto ambientale.
Per attività non si intende solo un esercizio diretto di mezzi o strutture, ma anche l'effetto
delle azioni di terzi sui cui l’organizzazione ha autorità e competenza.
Es. un’azienda è indirettamente responsabile delle prestazioni ambientali di coloro che
operano attraverso convenzioni o contratti di servizio per conto dell’azienda stessa,
oppure di coloro che l’azienda ha autorizzato.
Un IMPATTO AMBIENTALE è una qualsiasi modifica dell’ambiente dovuta all'esito di
una qualsiasi attività umana, e può essere dovuto a uno o più dei seguenti fattori:
!
!
!
!
consumi di materia o energia
produzione di rifiuti
alterazione dell'ambiente attraverso emissioni inquinanti
interferenza di processi naturali (idrogeologici, biologici, ecc ecc.)
La SIGNIFICATIVITÀ di un aspetto ambientale consiste nella sua classificazione in una scala di
priorità di intervento nell’ambito del SGA, utile a determinare il miglioramento ambientale conseguibile.
Gli aspetti ambientali oggetto di questa metodologia sono quelli che realizzano
l’unione delle seguenti condizioni:
- implicano un impatto ambientale definito e associabile ad uno o più fattori ambientali
(emissioni inquinanti, produzione rifiuti, ecc ecc.);
- implicano un impatto che sia definibile in termini di frequenza, estensione, intensità;
- non sia palese l’estraneità di controllo e gestione dell’organizzazione, ovvero la
normativa non escluda la competenza amministrativa dell’organizzazione.
Si distinguono gli aspetti ambientali diretti e indiretti:
1. I primi (diretti) riguardano gli aspetti che l’organizzazione ha sotto il suo controllo
diretto (collegati ad attività che l’organizzazione svolge direttamente, come: gli impatti
degli automezzi dell’organizzazione, l’utilizzo di carta negli uffici, …).
2. I secondi (indiretti) riguardano gli aspetti che l’organizzazione non ha sotto il proprio
controllo diretto, ma sui quali può esercitare un’azione di controllo o influenza (ad
esempio: subconcessioni per esercitare attività commerciali, contratti di fornitura di
servizio ecc.).
5
6
4 CRITERI E PRINCIPI DELLA METODOLOGIA
Sono di seguito elencati i principi che hanno guidato la definizione di questa metodologia.
Questi spiegano come utilizzarla in modo coerente, ed anche quali sono le ragioni che
hanno portato alle classificazioni ed ai pesi proposti.
1 - Al fine di misurare il miglioramento continuo, un SGA deve prendere in
considerazione sia gli impatti negativi che quelli positivi.
Gli impatti negativi sono considerati nell’ambito di questa metodologia, in quanto
associati agli aspetti ambientali che li generano e che si vuole ordinare secondo una scala
di significatività;
Gli impatti positivi vengono misurati a valle del sistema di gestione ambientale in termini
di miglioramento ambientale, attraverso gli indicatori predisposti.
2 - In caso di mancanza di conoscenza sul dato ambientale, la valutazione da assumere è
quella che riflette l’ipotesi peggiore (Principio di precauzione).
3 - Gli aspetti ambientali considerati strategici dall’organizzazione diventano significativi
per decisione autonoma della stessa.
4 – In questa metodologia si valuta il bilancio tra la competenze giuridico-amministrative e
la reale gestione esercitata. Questo bilancio è qui definito come “governabilità”. Ciò
significa che se un aspetto ambientale è molto importante, ma l’organizzazione ha una
limitata capacità di controllo, allora, indipendentemente da quante risorse siano investite,
il potenziale cambiamento e il corrispondente ritorno migliorativo saranno molto bassi;
l’aspetto in questione pertanto deve risultare NON significativo. Se, al contrario,
l’amministrazione possiede le necessarie competenze legislative e/o amministrative, ma è
carente sul piano gestionale, ovvero esiste un deficit nell’esercizio delle funzioni
pubbliche, l’aspetto tende alla significatività perché presenta ampi margini di
miglioramento.
5 – Strumenti di controllo straordinari ed urgenti non possono essere valutati dal punto di
vista gestionale.
6 - Vengono posti in analisi anche quegli aspetti la cui importanza in termini di impatto è
molto bassa, ma che sono avvertiti dai portatori d’interesse (clienti, cittadini, fornitori,
ecc.) come fattori ambientali importanti e determinanti per la qualità della vita.
7 – gli impatti che ricadono nel territorio dell’organizzazione sono valutati maggiormente
di quelli che ricadono all’esterno o che sono di tipo globale, come ad esempio la filiera
dell’energia o il ciclo di trattamento dei rifiuti.
5 LE
FASI
DEL
PROCESSO
DI
IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE DELLA
SIGNIFICATIVITÀ
DEGLI
ASPETTI
AMBIENTALI
Da punto di vista metodologico - operativo il processo di analisi segue queste fasi:
1. identificare tutte le attività che comportino aspetti ambientali
2. Identificare tutti gli impatti collegati agli aspetti ambientali individuati
3. valutare la capacità dell'organizzazione di controllare gli aspetti ambientali correlati
(dimensione gestionale), attraverso il calcolo dell'indice “G”
4. valutare la consistenza degli impatti ambientali, attraverso il calcolo dell'indice “I”
5. valutare l'indice di significatività "R" ed emettere un giudizio di significatività
Ciascuna di queste fasi viene descritta qui di seguito.
5.1
Identificazione di tutte le attività che comportano aspetti ambientali
Per ciascun comparto di attività in cui è identificabile un intervento diretto o su cui
l’organizzazione può avere influenza, si identificano le attività e quindi gli aspetti
ambientali. Sono escluse quelle attività che comportano una palese estraneità di controllo e
gestione da parte dell’organizzazione, cioè quelle per cui la legge esclude la competenza
amministrativa. In questo caso, infatti, mancherebbe la capacità dell’organizzazione di
intervenire su quell'attività.
Per identificare gli aspetti ambientali si tratterebbe, idealmente, di effettuare il seguente
percorso logico:
! identificare un aspetto ambientale ( ad es. il consumo di acqua potabile)
! identificare tutte le attività che generano il dato aspetto sotto il controllo
dell'organizzazione, secondo il seguente passaggio:
ASPETTO AMBIENTALE --> ATTIVITA’
Ad esempio: il consumo di acqua potabile in un’organizzazione è controllabile attraverso
le attività indicate in Tabella 2:
ASPETTO AMBIENTALE: ACQUA
ATTIVITA’
1 gestione diretta: centri di consumo
direttamente gestiti dall’organizzazione
2 sub concessione: consumi dovuti ai
subconcessionari
3 progettazione sostenibile (green design):
consumi dipendenti dal tipo di
progettazione adottata (acque bianche,
acque grigie, raccolta di acqua piovana,
sanitari a risparmio idrico, ecc ecc.)
7
AMBITO D’INFLUENZA
interni all’organizzazione
esterni all’organizzazione ma contigui ad
essa
interni all’organizzazione
8
L’approccio più corretto e razionale consiste invece nell’esaminare tutte le attività e
nell’associarvi gli aspetti ambientali collegati, si tratta di uno schema inverso al
precedente:
ATTIVITA’"ASPETTO AMBIENTALE
Nell’identificare tutte le attività che comportano aspetti ambientali, è consigliabile
catalogarle secondo il tipo di attività espletate dall'Amministrazione, come suggerito nella
seguente tabella:
ASPETTI AMBIENTALI
aspetti diretti
GESTIONE DIRETTA
PROGETTAZIONE
PROGRAMMAZIONE
dipendenti
gestione acquisti
manutenzione edifici ed impianti
funzionamento edifici ed
impianti
gestione rifiuti
edifici
reti
infrastrutture
dotazioni
master plan
piano di sviluppo
piano di utilizzo
piano quinquennale
….
officine + impianti
Uffici
TERMINAL (parte coperta +
parti di servizio)
AIRSIDE in gestione diretta
aree di deposito
aspetti indiretti
CONVENZIONE
gare di lavori per
forniture di servizi
contratti e contratti
di sub concessione
convenzioni-accordi
con
vettori,
handling, trasporto
5 . 2 ACCORPAMENTO DI ATTIVITA’ ED ASPETTI
Ad esempio la subconcessione di un’attività significa poter esercitare un’influenza non
diretta ma ugualmente considerevole rispetto agli impatti prodotti dall’attività sub
concessionaria come ad esempio:
- il consumo di risorse (acqua, energia, materiali)
- produzione di emissioni inquinanti
- produzione di rifiuti
L’identificazione di un’attività che comporta un impatto ambientale può essere effettuata attraverso:
- organigramma dell’organizzazione
- analisi ambientale
- altri documenti analitici o progetti (sistema di gestione della salute e della sicurezza dei
lavoratori, bilancio sociale, altre certificazioni di qualità).
Le attività che generano gli aspetti ambientali possono essere individuate “centro di attività per centro
di attività” in maniera minuziosa ed analitica oppure possono essere accorpate per filiera/settore di
attività.
Il discrimine dell’applicazione di questo approccio sta tra questi due elementi:
- la possibilità di assegnare specifici coefficienti di controllo, gestione e d’impatto la cui
omogeneizzazione in un settore generico comporterebbe una scorretta valutazione (ad
esempio: l’uso di una particolare sostanza in un determinato centro operativo e di cui è
presunta la pericolosità ed il rischio, va scorporato dal generico settore dei centri operativi)
- l’opportunità di considerare determinate attività come trasversali e/o strutturate a rete per cui è
importante considerare l’intero sistema o servizio trasversale (ad esempio: il servizio di
distribuzione elettrico, idrico, del gas che non ha senso considerare per specifico centro di
attività)
5 . 3 Identificazione degli impatti
Agli aspetti ambientali corrispondono uno o più fattori ambientali, i quali vanno ad
incidere sulle
9
10
componenti ambientali cambiandone lo stato (ad esempio all’aspetto ambientale “utilizzo
di acqua” corrisponde il fattore “consumo di acqua”, all’aspetto “emissioni”
corrispondono diverse tipologie di emissioni inquinanti: CO, CO2, NOx, PM10, etc..). Da
ciò definiamo come impatto, una alterazione di un comparto ambientale derivante
dall’azione di un fattore di pressione secondo il seguente schema:
Aspetto ambientale " Fattori ambientali di pressione " Impatti
Riprendendo la Tabella 1 mostrata nel Capitolo 4, si possono quindi aggiungere 2 colonne
che
rappresentano dei passaggi intermedi tra la fase “Aspetto Ambientale” e la fase “Impatto
Ambientale”:
Gli impatti sono dati dall’interazione tra i fattori ambientali e le componenti ambientali, e
quindi ad ogni aspetto sono in ultimo associati uno o più impatti negativi. Tutti questi
passaggi vengono esplicitati nel successivo "Magnitudo o grandezza dell’impatto (“m”)".
5.4
Valutazione della dimensione gestionale o di governo “G”
Per valutare la dimensione gestionale di ciascun aspetto ambientale, è stato definito il
parametro “G”. Esso può essere scomposto in un parametro che definisce la possibilità (ad
esempio un'autorità attribuita per legge) di esercitare un controllo (“c”), ed in un
parametro che misura l'effettiva applicazione di una strategia, cioè la gestione realmente
esercitata (“g”). Per strategia si intende appunto l'esercizio dei poteri conferiti o l'esercizio
di una competenza, secondo una interpretazione propria del soggetto competente. Il
parametro “g” può anche essere espresso come l'idoneità (in inglese “fitness”) di una
strategia ambientale rispetto all'obiettivo da perseguire.
Ad esempio: la “c” di un'amministrazione relativa alla gestione dei rifiuti provenienti
dagli uffici dai propri edifici è massima, perché quel soggetto può disciplinare le attività
senza alcun limite proveniente da legislazioni di ordine superiore o impedimenti di ordine
strutturale.
La “g” dell’Amministrazione dipende appunto dal comportamento che è stato adottato –
la sua
valutazione è oggetto del paragrafo successivo.
La “c” rappresenta l'autorità e dunque la potenziale capacità di influire/intervenire su una
determinata attività.
La gestione “g” rappresenta l'effettiva applicazione di una strategia secondo
un’interpretazione del soggetto competente.
11
Il rapporto tra “c” e “g” può, metaforicamente, essere rappresentato come il rapporto tra il
volume di una bottiglia e quello del liquido ivi contenuto. La significatività aumenta,
secondo questo modo di vedere, quanto maggiore è il volume lasciato vuoto dentro la
bottiglia.
La significatività “R” tende verso il basso (bassa significatività), quanto più la competenza
“c” è limitata (bottiglia piccola), viceversa tende verso l'alto (alta significatività) quanto più
la “c” elevata(bottiglione).
Parimenti, “R” tende verso il basso, cioè verso un livello di bassa significatività, quanto
più “g” è grande (bottiglia piena) e viceversa è grande (quindi alta significatività) quanto
più "g" è piccola (bottiglia vuota).
I fattori “c” e “g” si combinano dunque secondo lo schema illustrato nella Tabella 5.
5.4.1
Livello di controllo esercitabile ("c") per l’Aeroporto di Palermo
Per misurare il livello di controllo esercitabile (parametro “c”) è stata predisposta la
Tabella 6.
Al parametro “c” si attribuisce un punteggio che può variare da 0 a 5. Per ciascuna attività,
si sceglie il punteggio a cui corrisponde la descrizione che meglio identifica il livello di
controllo esercitabile dall’organizzazione su quella attività. Il punteggio 5 corrisponde ad
una situazione di gestione diretta (controllo totale), il punteggio 0 ad una situazione in cui
il controllo esercitabile è minimo e si limita alla sensibilizzazione.
12
5.5
"c"
5
modalità
Potere/competenza
totale sull'aspetto.
Aspetto diretto.
4
Potere/competenza
pressoché totale,
ma mediate da terzi
(fornitori,
subconcessionari)
3
Potere subordinato
al parere vincolante
di terzi (ENAC, ENAV,
MINISTERO
DEI
TRASPORTI)
2
1
0
Rendendo possibile
ai soggetti esterni
l’adozione di scelte
o di comportamenti
corretti sotto il profilo
ambientale
Indirizzando o
incentivando i
comportamenti
corretti da parte dei
soggetti esterni
Sensibilizzando e
informando i soggetti
esterni
(fornitori,
appaltatori, dipendenti
utenti e clienti)
descrizione
Potere/competenza totale sull'aspetto. Implica alta competenza/capacità
di decisione sulle modalità di contenimento dell’impatto ambientale e/o
del rischio.
Esistono chiare disposizioni che affidano il potere/competenza
all’organizzazione. L’interazione tra l’elemento di attività, prodotti o servizi
e l’ambiente non è mediata da scelte e comportamenti di alcun soggetto
esterno. La responsabilità è totalmente a carico dell’organizzazione.
L’ASPETTO è da considerarsi DIRETTO
Esempio “consumo energetico”: la regolazione dell'intensità e durata
dell'elettricità all'interno di un edificio di proprietà dell’organizzazione è
direttamente controllata da quest’ultima.
Potere/competenza totale ma affidata a terzi attraverso contratti,
convenzioni, atti amministrativi. Ad esempio, nel rapporto con i gestori dei
rifiuti, l’interazione avviene attraverso capitolati d’appalto e conseguenti
specifiche contrattuali; nel rapporto con altri soggetti il rapporto è mediato
attraverso convenzioni e/o altre forme di accordo.
Esempio “rifiuti”: gestione dei rifiuti aeroportuali operata da società
esterne
Qualora la scelta dipenda dal rispetto di disposizioni di un organismo
sovra-ordinato. L’organizzazione può modificare solo in parte un’attività
oppure non può definire direttamente le specifiche contratto in quanto
non risulta essere l'unico committente; oppure la decisione risulta
fortemente vincolata al parere di un altro Ente.
Esempio: non è possibile spegnere o spostare apparecchiare dedicate alla
sicurezza (security) senza il permesso di ENAC
Creare le condizioni affinché i soggetti privati (partner di progetto, utenti e
clienti) più sensibili alle tematiche ambientali siano facilitati nel
concretizzare le proprie strategie ambientali. Esempio: predisporre i
raccoglitori dei rifiuti in maniera da favorire la raccolta differenziata dei
passeggeri per categorie specifiche (batterie, carta, vetro, lattine, farmaci
scaduti ecc.)
Questo costituisce un livello di controllo più blando rispetto ai precedenti,
ma al contrario dell’ultimo non asseconda comportamenti ma mira a
mutarli attraverso incentivi di diversa natura. L’obbiettivo in questo caso è
quello di creare una convenienza o generare un beneficio per i soggetti
intermedi disposti ad adottare scelte e comportamenti virtuosi.
Esempio: incentivi a clienti che raggiungono l’aeroporto con mezzi
collettivi (treno autobus); incentivi ai gestori di mezzi collettivi; incentivi a
fornitori e vettori certificati; incentivi ai dipendenti ecc.
Ciò al fine di promuovere il miglioramento degli impatti ambientali
connessi con l’aspetto indiretto. In questi casi è opportuno parlare di
semplice capacità di influenzare gli aspetti da parte dell’organizzazione
(non si configura nessun tipo di controllo o di governo delle modalità di
interazione, salvo la possibilità di inviare alcuni input a fornitori,
appaltatori, utenti, dipendenti e clienti).
13
Livello di gestione realmente esercitato ("g")
Il parametro “g” può anche essere espresso come la “fitness” (idoneità) di una strategia
ambientale rispetto all'obiettivo da perseguire, nello schema di un SGA. La domanda che
ci si è posti è stata:
come si misura la fitness di una strategia in uno schema di ecogestione e audit?
Al fine di misurare tale valore, nell'analisi si è cercato di verificare l'applicazione dello
schema “PDCA”(Plan – Do – Check – Act), basilare nei SGA, rispetto alle azioni
intraprese, se di vere e proprie azioni si tratta, oppure, più genericamente, di misurare
l'attenzione dedicata nella risoluzione di un aspetto ambientale.
Nel caso di un’organizzazione si tratta di misurare la fitness di strategie ambientali
rispetto agli aspetti ambientali propri dell’organizzazione (ad es. la gestione dei rifiuti da
parte dei dipendenti), agli aspetti ambientali dovuti ad eventuali servizi aperti al pubblico
(ad es. la gestione dei rifiuti), agli aspetti ambientali relativi ai propri utenti /clienti. Su
ognuno di questi aspetti l’organizzazione ha una diversa capacità di incidenza - parametro
precedentemente definito con “c” . Quello che interessa sapere è come, in rapporto al
rispettivo livello “c”, l’organizzazione abbia esercitato la sua autorità e/o la sua influenza.
I punti passati in analisi sono dunque:
! (PLAN - PIANIFICARE) _ verificare la capacità di pianificare attraverso obiettivi e
programmi la soluzione dei problemi ambientali;
! (DO - FARE) _ verificare le capacità di gestione in termini di risultati conseguiti
(efficacia);
! (CHECK - VERIFICARE) _ verificare la capacità di verificare e misurare;
! (ACT – CORREGGERE) _ verificare la capacità di riesaminare le decisioni e
prendere misure correttive (vedi Figura 5).
Sono questi gli aspetti che vengono considerati, valutatati ed indicizzati, attraverso una
opportuna matrice (Tabella 7). Dopo aver risposto (SI/NO) alle affermazioni presenti in
ciascuna riga, si sceglie il punteggio corrispondente alla prima riga (dall'alto) per cui sono
state dati degli esempi corrispondenti al giudizio assegnato. Nel caso gli esempi non si
applichino al caso considerato, si esprime un giudizio in termini di miglioramento
conseguibile.
Descrizione
"g"
NON È POSSIBILE NESSUN ULTERIORE MIGLIORAMENTO – tutte le 0
opportunità di miglioramento sono state prese in considerazione e portate a
compimento, ad esempio:
La società di gestione dell’aeroporto ha identificato, e completamente applicato
una strategia di gestione ambientale tale per cui risulta ed è documentato che si
sono PRODOTTI uno o più RISULTATI, come: diminuzione dei consumi o dei
materiali in entrata al sistema considerato, calo delle emissioni inquinanti o dei
rifiuti prodotti, riciclaggio dei rifiuti, messa in sicurezza delle situazioni a rischio,
pianificato le emergenze
La strategia è verificabile attraverso procedure o documenti.
La strategia ha previsto un lavoro di progettazione sinergico tra i diversi settori
dell’amministrazione e/o le autorità esterne, laddove l’aspetto considerato lo
richiedeva.
14
richiedeva.
E’ stato effettuato un monitoraggio completo della procedura e della strategia in
atto (ad esempio controllo obiettivi identificati nella strategia, chiara
identificazione delle responsabilità nel monitoraggio, presenza di indicatori per
il monitoraggio).
Si ha conoscenza, e si monitorano i fenomeni legati all’impatto ambientale
generati dall'aspetto preso in esame (INDICATORI IDENTIFICATI e
MISURATI).
Il personale addetto a quell’aspetto è formato ad affrontare l’aspetto e le
potenziali e probabili modifiche.
relativamente ad aspetti che toccano i comportanti e le relazioni con i dipendenti,
i propri clienti, il pubblico e altri parti terze interessate, le soluzioni considerate
hanno teso a rispecchiare e/o a dare il segno dell’impegno dichiarato nella
politica ambientale ovvero a trasmettere e diffondere un’immagine consona a
quella dichiarata nella politica.
La politica dell’azienda non può andare oltre l’obiettivo ambientale considerato.
Tecnicamente non vi sono ulteriori margini di miglioramento
IL MIGLIORAMENTO CONSEGUIBILE È’ DI BASSA PORTATA – qualche 1
opportunità di miglioramento è possibile, ad esempio:
La strategia è identificata e parzialmente applicata, ma non si sono ancora
prodotti dei risultati e occorre aspettare per valutarne l’efficacia oppure
La strategia è verificabile attraverso procedure o documenti che vanno tuttavia
rivisti o migliorati oppure
l’approccio può essere reso più efficace agendo in sinergia con altri settori/aree
operative /partners oppure
manca un monitoraggio della procedura e della strategia in atto (chiara
identificazione delle responsabilità nel monitoraggio nel caso di competenze
suddivise e/o presenza di indicatori per il monitoraggio), oppure
va migliorata la conoscenza, valutazione e monitoraggio dei fenomeni legati
all’impatto ambientale oppure
va potenziata la formazione in vista di modifiche all’attività, oppure
relativamente ad aspetti che toccano i comportanti e le relazioni con i dipendenti,
i propri clienti, il pubblico e altri parti terze interessate vanno considerate
soluzioni che tendano a rispecchiare maggiormente e/o a dare il segno
dell’impegno dichiarato nella politica ambientale, a trasmettere e diffondere
un’immagine consona a quella dichiarata nella politica.
vanno considerate soluzioni che danno il segno a dipendenti, clienti, pubblico e
parti terze della reale adesione alla politica ambientale
MIGLIORAMENTO CONSEGUIBILE – discrete opportunità di 2
miglioramento, ad esempio:
Strategia identificata e in corso, ma si constata che la strategia non porta ai
risultati desiderati (la strategia necessita di una revisione) oppure la strategia
richiede maggiore implementazione/attenzione oppure
la strategia è in corso, è efficace, ma non è verificabile (prassi invece di procedure
o documenti che codificano l'attività)
l’approccio è settoriale (può essere reso più efficace agendo in sinergia con altri
settori/aree operative /partners)
va migliorata la conoscenza, valutazione e monitoraggio dei fenomeni legati
all’impatto ambientale
va potenziata la formazione
Da quanto è stato esposto, risulta che l'idoneità di una strategia (fitness) è alta quando:
MIGLIORAMENTO CONSEGUIBILE – buone opportunità di miglioramento, 3
ad esempio:
strategia identificata, applicazione in corso, ma se ne constata l’inefficacia. (la
strategia va cambiata) e
la strategia non è verificabile (prassi, invece di procedure che codificano l'attività)
e
l’approccio è settoriale e/o
il monitoraggio è monitoraggio parziale o nullo e/o
va migliorata la conoscenza, valutazione e monitoraggio dei fenomeni legati
all’impatto ambientale
va potenziata la formazione
vanno considerate soluzioni che danno il segno a dipendenti, clienti, pubblico e
parti terze della reale adesione alla politica ambientale
AMPIO MARGINE DI MIGLIORAMENTO – ottime opportunità di 4
miglioramento, ad esempio:
si constata che la strategia è incompleta e
si constata che non vi alla scrittura della strategia nessuna implementazione è
seguita e/o se ne constatata l’inefficacia; inoltre si constata che
il monitoraggio è parziale o nullo e/o che
la conoscenza dei fenomeni legati all’impatto ambientale è incompleta e/o che
l’approccio è approccio settoriale
va potenziata la formazione
vanno considerate soluzioni che danno il segno a dipendenti, clienti, pubblico e
parti terze della reale adesione alla politica ambientale
TOTALE MARGINE DI MIGLIORAMENTO
5
nessuna strategia considerata
_nessuna implementazione
_approccio settoriale
_nessun monitoraggio
_conoscenza incompleta o nulla dei fenomeni legati all’impatto ambientale
- un aspetto ambientale è inserito e previsto in una precisa strategia ambientale,
- esiste ed è in essere un codice di comportamento,
- si misura l'efficacia delle proprie azioni e
- si prendono adeguate misure correttive.
Viceversa, la fitness è bassa tanto più si è distanti da una vera e propria strategia
ambientale, ovvero:
- non esitono codici di comportamento scritti,
15
16
- si ignorano le conseguenze dei propri atti,
- non si misura l'efficacia delle proprie azioni e
- non si prendono adeguate misure correttive.
“fe” Descrizione
Più la fitness è alta più la strategia ambientale è “SGA compatibile”, maggiormente il
valore di
significatività è basso. Viceversa, laddove si è lontani da un ottimale livello di
pianificazione - esecuzione - verifica - correzione, la significatività è alta.
Un'alta significatività non rappresenta necessariamente una condizione negativa, piuttosto
va
letta come un'area dove l'intervento garantisce alte possibilità di successo.
Impostando in questo modo l'analisi delle strategie si garantisce al sistema di progredire
costantemente e lo si orienta in maniera corretta verso lo schema sistemico di
miglioramento continuo tipico di un SGA.
5.6
Indice di governo complessivo"G"
Dopo aver identificato i valori dei parametri di controllo "c" e di gestione "g" di un aspetto
ambientale se ne calcola il. prodotto ("c"x"g") e lo si riduce come rappresentato nella
Tabella 8.
PUNTUALE : impatti dovuti al singolo QUOTIDIANA : 1 volta al giorno
centro di attività/ centro di consumo
AREALE : sito aeroporto più impatti SETTIMANALE : 1 volta a settimana
generati dal centro amministrativo
TERRITORIALE : investe i comuni STAGIONALE : fino a 4 volte all’anno
adiacenti ricadenti nel raggio di 10 km
REGIONALE : impatti diffusi a macroscala ANNUALE : 1 volta all’anno o più ( 1 volta
dai 50 ai 500 km
ogni 5 anni)
Tabella 9: Parametri per la misura della frequenza di un impatto
Per le attività in gestione diretta e per quelle di autorizzazione si considerano gli impatti
reali generati sul territorio; per le attività di pianificazione si considerano invece gli
impatti potenziali generati dalle scelte fatte.
5 . 9 6 Magnitudo o grandezza dell’impatto (“m”)
La definizione del parametro “m” costituisce la parte centrale di questa metodologia: è
stato definito un set di variabili e definizioni, che correlate tra loro costituiscono
l’ontologia di questa parte della metodologia, e la rendono capace di operare all’interno di
un sistema esperto.
Riprendendo il capitolo 6.2, si sottolinea che gli impatti sono dati dall’interazione tra i
fattori ambientali e le componenti ambientali.
I fattori ambientali considerati sono quelli indicati in Tabella 10:
FATTORI AMBIENTALI
5.7
1) emissioni climalteranti
Valutazione delle conseguenze o impatto “I”
La valutazione della dimensione delle conseguenze ambientali viene effettuata definendo
il parametro
“I”, a sua volta composto dai seguenti 4 parametri:
• la frequenza dell'attività che determina un impatto e la sua estensione (parametro “fe”);
• la magnitudo, ovvero la grandezza dell'impatto (parametro “m”);
• l'incidenza e la presenza di fattori aggravanti (parametro “i”);
• la percezione da parte del pubblico relativa alle conseguenze ambientali (parametro
“p”).
La combinazione di questi parametri prende il nome di “femip”.
La Tabella 9 valuta la frequenza ed estensione degli impatti reali/potenziali generati dalle
attività, ed assegna un valore corrispondente al parametro “fe”.
PUNTUALE
3
2
1
1
AREALE
3
3
2
1
TERRITORIALE
4
4
3
2
3) HFC : R134a, R404A, R407C, R410A, R507
4) CFC e sostanze ozono-riducenti – sostanze
lesive dell’ozono stratosferico - Le sostanze
lesive per l'ozono sono gli Halon, i
clorofluorocarburi
e
gli
idrofluoroclorocarburi utilizzati in
particolare nella ricarica di apparecchiature
e impianti antincendio, di refrigerazione e di
condizionamento d'aria.
6) emissioni precursori ozono troposferico:
NOX, CO, COVNM
7) impermeabilizzazione del suolo
8) inquinamento luminoso
5 . 8 Frequenza ed estensione dell’attività che genera impatto (“fe”)
FREQUENZA/ESTENSIONE
QUOTIDIANA
SETTIMANALE
STAGIONALE
ANNUALE
5) spostamenti di terreno
2) CO2, CH4, N2O, SF6
REGIONALE
5
4
3
2
9) sostanze acidificanti / eutrofizzanti gassose
10) (NOX, SOX NH3)
11) effluenti liquidi eutrofizzanti (nitrati, nitriti,
ammoniaca, fosfati,
12) polveri e PM10
13) benzene
14) CO
15) sostanze odorigene
16) occupazione del suolo
19) rilascio sostanze pericolose solide/liquide
(rifiuti pericolosi, fitofarmaci, amianto)
17) (occupazione permanente del suolo e in
generale dello
18) spazio e creazione di conflittualità con altri
usi)
20) consumo di risorse rinnovabili
17
21) prelievo di acqua
18
22) rumore
23) produzione di rifiuti
24) vibrazioni, piccoli urti
25) radiazioni ionizzanti
26) fanghi: spargimento fanghi sul suolo di
pertinenza dell’organizzazione
27) consumo di risorse non rinnovabili
Il grado di funzionalità del sito che determina gli impatti unito a
considerazioni di tipo estetico
Patrimonio storico e I monumenti e gli edifici storici, ed in generale quanto fa parte del
culturale
patrimonio cittadino
Il paesaggio, inteso come mosaico ambientale, può essere modificato in
Paesaggio
modo più o meno irreversibile da un fattore di pressione
L’uso agricolo, industriale, artigianale, abitativo, turistico, ricreativo;
Usi del territorio
variazione del valore economico globale del territorio
fruibilità del sito
28) radiazioni non ionizzanti (NIR)
Tabella 10: Elenco dei Fattori Ambientali considerati nel modello
Le componenti ambientali individuate sono le seguenti (vedi Tabella 11):
Per definire la magnitudo degli impatti si è fatto riferimento ad una scala spaziale, che
valuta la
dimensione degli impatti, e ad una temporale che ne valuta la durata nel tempo. La
metodologia è quella tipica della valutazione d’impatto ambientale (Bresso, Gamba,
Zeppetella, 1992). Le due scale presentate comprendono i livelli indicati in Tabella 12:
COMPONENTI AMBIENTALI
Nome
Specificazione
Clima e ozono
Effetto serra, cambiamenti climatici e “buco dell’ozono”
troposferico
L’aria e la sua composizione. Le modifiche indotte dalla presenza di una o
Qualità dell’aria
più sostanze tali da alterare le normali condizioni ambientali.
Particolarmente importante a livello urbano
Subsidenza, portata dei fiumi, canalizzazioni, dissesto idrogeologico, falde
Assetto idrogeologico acquifere e quanto riguarda la rete idrica superficiale e sotterranea del
territorio
Combustibili fossili, minerali e materiale inerte, materie prime provenienti
Pool di risorse non prevalentemente dall’esterno del sistema considerato. Le risorse sono non
rinnovabili
rinnovabili in quanto il tasso di utilizzo è più alto di quello con cui
possono essere generate
I suoli, agricoli ma anche intesi come supporto agli edifici. Fertilità,
Qualità dei suoli
compattazione, impermeabilizzazione sono le caratteristiche da valutare in
caso d’impatto
L’insieme dei rifiuti, indifferentemente dal tipo e dal luogo di produzione,
che si inseriscono nel ciclo integrato di gestione dei rifiuti. Questo è inteso
Pool rifiuti
come ciclo di portata nazionale – globale, con impatti prevalentemente
esterni al territorio considerato
Falde acquifere: volumi e qualità delle acque – con particolare attenzione
Acque sotterranee
alle zone di ricarica
Acque superficiali
Corsi d‘acqua e laghi
Gli organismi, la loro distribuzione e le funzioni dell’ecosistema anche a
Ecosistema
livello urbano (flora e fauna, parchi urbani); un fattore ambientale può
biodiversità
compromettere le funzioni dell’ecosistema
Pool
r i s o r s e La parte della biosfera utilizzata dai settori produttivi, prevalentemente
rinnovabili
esterna al sistema Comune (es. prodotti alimentari, legno, carta, tessili etc.)
La salute umana, che può essere intaccata da fenomeni di inquinamento o
Salute
incidenti
I livelli delle scale spaziale e temporale si combinano come indicato in Tabella 13,
generando
punteggi.
Si riporta di seguito la matrice degli impatti (Tabella 14), in cui per ogni fattore ambientale
19
20
si individuano le componenti ambientali impattate e si quantifica l’impatto attraverso i
livelli delle scale spaziali e temporali, come dalle Tabella 12 e Tabella 13.
Si specifica che nella matrice degli impatti sono stati considerati solo gli impatti primari
(che vanno ad agire direttamente sul bersaglio) i cui effetti siano conclamati e dimostrati in
letteratura (vedi bibliografia eAnnotazioni tecniche).
Nella Tabella 15 le combinazioni delle scale spaziale e temporale sono sostituite dal
punteggio corrispondente.
che è la somma di tutti i punteggi relativi della Tabella 15. Questa soluzione permette di
evitare il calcolo della sommatoria degli impatti ambientali dovuti ad ogni singolo fattore
ambientale
Le classi generiche sono state calcolate sulla base delle condizioni medie ricorrenti nel sito
considerato e sono indicate in Tabella 16.
Aspetto Ambientale
Ricorrente
Descrizione
TRASPORTI
quando l'attività si riferisce agli
impatti generati dalla
mobilità dei veicoli: consumo di
combustibili,
emissioni, rumore, vibrazioni
CONSUMO
ENERGETICO
L’utilizzo delle Tabella 14 e Tabella 15 è il seguente: per ogni aspetto ambientale
individuato, s selezionano tutti i fattori di pressione ambientale corrispondenti e si
sommano tutti i punteggi presenti nelle rispettive colonne. In questo modo, si ottiene la
magnitudo “m”, che quindi tiene conto degli effetti di questi fattori su tutti i comparti
ambientali interessati.
In alcuni casi, ma non in tutti, un solo aspetto ambientale comporta più fattori ambientali
che insistono sullo stesso comparto in maniera differente.
Ad esempio, nel caso dei trasporti la salute è influenzata sia dalle polveri sottili sia dai
precursori
dell’ozono troposferico, in maniera differente. In questi casi, secondo il principio di
precauzione, viene assunta l’ipotesi peggiorativa e si considera che ad agire sul quel dato
comparto sia il fattore più nocivo. Per ogni comparto ambientale, si considera quindi solo
il punteggio più elevato tra quelli determinati dai fattori considerati, e non si fa la somma.
Ad esempio, nel caso dei trasporti, l’incrocio polveri sottili-salute dà punteggio 3
(corrispondente alla classe Ll), e l’incrocio precursori dell’ozono troposferico-salute dà a
sua volta punteggio 3 (classe Lr). In questo caso si prende come punteggio 3, generato
indifferentemente da una delle due combinazioni. Notare che non si sommano i valori.
5 . 9 . 1 Aspetti ambientali ricorrenti (Aeroporto di Palermo)
Poiché nell’organizzazione le tipologie di aspetti ambientali sono ricorrenti (es.
produzione di rifiuti, trasporti, consumo di materiali e energia, etc. ), sono state definite
delle classi generiche di aspetti ambientali, associate ad una caratteristica magnitudo “m”
21
Fattori Ambientali
coinvolti
m
Emissioni climalteranti, 25
emissioni precursori
ozono
troposferico,
polveri e Pm10, CO,
benzene,
sostanze
odorigene,
rumore,
vibrazioni, consumo di
risorse non rinnovabili
quando l'attività comporta il Emissioni climalteranti, 12
consumo di energia
consumo di risorse non
rinnovabili,
elettrica
inquinamento luminoso
16
DEPOSITO
TEMPORANEO
quando ci si riferisce gli impatti r i l a s c i o
sostanze
dovuti a uno stoccaggio pericolose solide/liquide
temporaneo di materiali non produzione rifiuti
propriamente
selezionato
(compresenza
di
rifiuti
pericolosi e non pericolosi) che
necessitano uno smaltimento
definitivo; questo aspetto
corrisponde alla somma degli
impatti
delle sostanze
pericolose e dell’impatto sul
pool rifiuti
RIFIUTI
quando ci si riferisce a S ost a n z e o dor i ge n e , 12
produzione di rifiuti di tipo
emissioni climalteranti,
assimilabile
ai
RSU
o produzione rifiuti
propriamente RSA con i relativi
impatti dovuti allo
smaltimento
ELETTROSMOG
quando l'attività
inquinamento
elettromagnetico
NIR (non ionizing
radiation – radiazioni
non ionizzanti)
6
MACCHINE
RADIOGENE
quando l’attività determina la radiazioni ionizzanti
produzione di radiazioni
ionizzanti
quando l'attività comporta r i l a s c i o
sostanze
stoccaggio, rischi di
pericolose solide/liquide
sversamento, spargimento,
immissione
nell'ambiente di sostanze
pericolose (diluite,
4
SOSTANZE
PERICOLOSE
comporta
11
22
MATERIALI
pericolose (diluite,
vernici, amianto
quando l'attività comporta
genericamente consumo
di materiali
consumo di risorse non 7
rinnovabili, consumo di
risorse rinnovabili
4
RUMORE
Quando l'attività comporta
inquinamento acustico
rumore
SCARICHI
quando l'attività comporta la
produzione di effluenti
liquidi e il funzionamento di
fognature e depuratore
S o st anze o do r i g en e, 14
emissioni climalteranti,
effluenti
liquidi
eutrofizzanti, fanghi
ACQUA
quando l’attività comporta il
consumo d’acqua
quando l'attività prevede il
posizionamento sul
terreno di edifici o infrastrutture
i cui impatti
comportino
impermeabilizzazione del suolo,
occupazione
di
suolo,
spostamenti di terreni
prelievo d’acqua
quando l'attività si riferisce agli
impatti generati dalla
mobilità dei VETTORI: consumo
di combustibili,
emissioni, vibrazioni. Questo
aspetto considera l’aspetto
rumore a parte.
quando ci si riferisce all'attività
di riscaldamento
degli edifici e relativi impatti
Emissioni precursori 19
ozono
troposferico,
polveri e Pm10, CO,
vibrazioni, consumo di
risorse non rinnovabili,
sostanze acidificanti
eutrofizzanti gassose
SUOLO
AEREI
RISCALDAMENTO
IMPORTANTE
Nel caso di aspetti ambientali ricorrenti che comportino un rischio che per l’uomo e
l’ambiente, per cui il valore del valore del parametro “m” non è determinato da una
situazione ordinaria, ma piuttosto di emergenza, il valore del parametro si ottiene
utilizzando la Tabella 17: Valutazione della Sicurezza e Salute Pubblica Ambientale
(SPA)”.
8
spostamenti di terreno, 27
impermeabilizzazione
del suolo, occupazione
del suolo
5 . 1 0 Fattori aggravanti (“i”)
Il parametro “i” misura quelli che si possono chiamare “fattori aggravanti”, in quanto
aumentano il peso dell'impatto. Per calcolare il valore di “i” , si procede rispondendo alle
domande elencate in Tabella 18
“Parametri per la misura della incidenza di fattori aggravanti.”, e calcolando per ogni
risposta affermativa un
punto.
Il punteggio finale è dato dal numero totale di risposte affermative.
Emissioni climalteranti, 24
emissioni precursori
ozono
troposferico,
polveri e Pm10, CO,
benzene, consumo di
risorse non rinnovabili
DOMANDA
ESEMPIO
PUNTI
L'impatto investe dei recettori sensibili?
città, parchi naturali
1
Corridoio fluviale, zone parco, ZPS,
1
L'impatto determina
ecosistemi/corridoi
l'interruzione
di
reti
di
SIC, aree protette ecc.
ecologici oppure disturba gli ecosistemi chiave?
TABELLA 16: ASPETTI AMBIENTALI RICORRENTI
L'impatto è cumulativo, ovvero gli effetti si sommano
a quelli di un
altro
fattore
ambientale
un'acutizzazione dell'impatto?
determinando
Se durante l'anno e nelle immediate
limiti delle leggi nazionali/regionali/europee oppure
dai limiti prescritti
di PM10 è di 25_g, essendo il limite
Il consumo di un materiale o di energia in entrata al
sistema considerato (terminal, officina, centrale) a
condizioni standard è stato superiore a quello
dell'anno precedente quello considerato?
1
veicolare si somma alle emissioni degli
aerei e delle caldaie
L!emissione è mediamente superiore al 50% del
limite prescritto ai
dall'OMS?
23
L!effetto delle emissioni del traffico
1
vicinanze del'emissione la quantità
prescritto di 50
E! stata consumata più
1
carta/carburante/ materiali
24
dell'anno precedente quello considerato?
edili/acqua, etc.
La risorsa consumata è maggiormente scarsa
nell!area considerata (es. acqua in zone soggette a
sospensione del servizio idrico)
Risorsa localemente scarsa
1
La produzione di rifiuti in uscita dal sistema
considerato (terminal, officina, centrale)
Sono stati prodotti più RSA rispetto
1
Grazie ai valori di R ottenuti, si possono ordinare tutti gli aspetti ambientali individuati. E’
poi necessario stabilire una soglia di significatività che indichi quali aspetti andranno
considerati all’interno del SGA nella definizione di Obiettivi e Programmi Ambientali.
Questa soglia di significatività è identificata come segue:
all!anno precedente
a condizioni standard è stato superiore a quello
dell'anno precedente quello considerato?
5.11 Parametro “p” – Partecipazione e percezione del problema
Il parametro “p” rileva il grado di partecipazione e sensibilità dei soggetti interessati
(personale dell’organizzazione o clienti o cittadini) alla gestione ambientale di un aspetto
sia perché questo risulti avverso al soggetto interessato, sia perché ci sia una reale
adesione al programma di contenimento degli impatti generati da tale aspetto. In
quest'ultimo senso il parametro misura anche la performance delle campagne di
comunicazione e sensibilizzazione verso i cittadini attuate dall’organizzazione o da altri
soggetti coinvolti nella gestione dell'aspetto (agenzie per il trasporto pubblico, raccolta dei
rifiuti, agenzie per la protezione della salute).
Alcuni aspetti possono riguardare solo il personale (ad esempio la gestione degli edifici),
altri solo i cittadini (ad esempio ilrumore), altri entrambe le categorie (ad esempio la
realizzazione di un'opera).
Il parametro “p” può assumere i valori indicati in Tabella 19.
a. Per la PRIMA APPLICAZIONE del sistema di gestione ambientale: si scelgono
come significativi non più di 3 aspetti tra quelli con R>150. Questo valore è determinato,
ad
esempio, da un aspetto con possibilità di miglioramento gestionale (G = 2),
frequenza settimanale, estensione di tipo areale sul territorio (fe = 3), con coefficiente
d’impatto elevato (m=20), alto numero di fattori incidenti (i=3) e moderato livello di
interesse
(p=2).
b. DALL’ANNO SUCCESSIVO, si possono scegliere come significativi anche più di 3
aspetti tra quelli con R>150 e vanno presi in considerazione anche 1 o 2 aspetti tra quelli
con R<150, comunque tra quelli con R non piccoli.
c. se pochi o pochissimi aspetti del sistema di gestione ambientale presentano R
superiori a 150, si prendono come significativi solo alcuni aspetti tra quelli che presentano
gli
R più alti, anche se sotto la soglia di 150.
Questo sistema permette di avere un numero di aspetti ambientali gestibile (cioè un
numero tale da far sì che ogni aspetto significativo diventi oggetto di obiettivi di
miglioramento), e si inserisce nell’ottica del miglioramento continuo delle prestazioni
ambientali, facendo sì che vengano man mano presi in considerazione anche quegli aspetti
ambientali con R più basso.
Gli aspetti presi come significativi diventano “aspetti ambientali significativi”, gli altri
“aspetti ambientali non significativi”. I due tipi di aspetti andranno poi trattati all’interno
del SGA come segue:
ASPETTI SIGNIFICATIVI _ La risoluzione di questi aspetti diventa il target degli obiettivi
e dei programmi ambientali (cfr. Regolamento EMAS All. I-A.3.3)
ASPETTI NON SIGNIFICATIVI: questi aspetti potranno entrare nel programma di
miglioramento successivamente, quando verranno esaurite le priorità dettate dagli aspetti
significativi
5 . 1 2 Indice di impatto complessivo “I”
L’indice “I” si ricava dai 4 parametri misurati secondo la seguente formula:
I = [fe * (m + i + p )]
5 . 1 3 Creazione di un elenco di priorità d'intervento
Il valore di significatività relativo ad un dato aspetto è chiamato “R” e si trova con la
formula:
R=G*I
25
26
5.14 ANNOTAZIONI TECNICHE
La matrice degli impatti (Tabella 14) è derivata da un sintesi dagli studi di impatto di
Bresso et al. (1992), Bresso et al. (1993b), Bettini et al. (2002) ed in complesso dal manuale
ARPAT(2000b).
Vanno notate inoltre le ragioni e le assunzioni che hanno portato alla costruzione della
stessa:
1. Questa metodologia dà maggior peso agli impatti interni al sito dell’organizzazione
considerato
che non a quelli esterni, quali la produzione di rifiuti che implica una filiera di trattamento
che si estende sulla scala regionale; il prelievo d’acqua che incide a livello regionale; il
consumo di energia a livello globale e così via. Per questi impatti sono stati creati, nella
“Matrice degli Impatti”, delle componenti ambientali speciali: il “pool di risorse
rinnovabili ”, il “pool di risorse non rinnovabili ” ed il “pool rifiuti”. In questo modo è
possibile rapportare gli impatti a dei comparti interni senza però valutare la catena degli
impatti esterni al territorio collegati.
2. Le sostanze acidificanti di tipo gassoso (NOx, SOx, NH3) non hanno impatto primario
sui corpi idrici né sulla salute umana, ma più genericamente sulla qualità dell'aria e su
altri comparti che poi raggiungono per vie indirette. Possono intaccare le infrastrutture
legate alle attività produttive. Si veda ad esempio Ross et al. e Hall et al.
3. Sull'eco-tossicologia delle sostanze tossiche e pericolose è stata fatta una valutazione
complessiva basandosi sulla classificazione dell'Atlante di Ecologia di Heinrich e Hergt
(1996).
4. Lo spandimento fanghi e lo scarico di effluenti e è stato valutato attraverso l'Atlante
sopra menzionato e i dati ANPA (2001).
5. Per quanto riguarda gli impatti relativi agli "spostamenti di terreno" ,
"impermeabilizzazione del suolo", "erosione" si veda Bresso et al. (1992). Questi impatti
sono principalmente determinati dall'espansione urbanistica.
27
6 BIBLIOGRAFIA
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ARPAT (2000a), La qualità dell’aria in città problematiche ambientali ed effetti sulla salute, Atti del
convegno, 19 novembre 2000, Firenze.
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impatto ambientale, Regione Toscana, dicembre 2000, Firenze.
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Environmental Planning Issues, No.7.
Bettini V., (1996), Elementi di ecologia urbana, Einaudi, Torino.
Bettini V., (2002), La Valutazione di Impatto Ambientale, UTET Libreria, Torino;
Bettini V., Canter, L., Ortolano L., (2000), Ecologia dell'impatto ambientale, UTET, Torino.
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Vallaro A., Frane e territorio - le frane nella morfogenesi dei versanti e nell'uso dei territorio, Ed.
Liguori NA 1992
28
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