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La sessualità
La sessualità
nella prospettiva teologica
del mistero nuziale
Don Alfonso Capuano
transizione manuale
Sessualità umana:
verità e significato
• Dio è amore (1 Gv 4,8) e vive in sé stesso
un mistero di comunione personale di
amore.
• L'uomo, in quanto immagine di Dio, è
creato per amare.
• L'amore è, pertanto, la fondamentale e
nativa vocazione di ogni essere umano.
Sessualità umana:
verità e significato
• L'uomo è chiamato all'amore e al dono di
sé nella sua unità corporeo-spirituale.
• Questa capacità di amore come dono di
sé ha, pertanto, una sua «incarnazione»
nel carattere sponsale del corpo, in cui si
iscrive la mascolinità e la femminilità della
persona.
La sponsalità del corpo
• Il corpo è sponsale fin dal principio; esso
infatti racchiude in sé - come un
“sacramento” - la capacità di accogliere
amore, di donare amore e di condividere
amore.
(FC, 11)
La sponsalità del corpo
• La sponsalità del corpo presuppone libertà
e gratuità, e rimanda ad una vissuta, reale,
generosa oblatività di sé per amore.
(C. Rocchetta, in Eucaristia e Matrimonio)
La sponsalità del corpo
• La sessualità umana rappresenta in sé
stessa una potenzialità di amore: una
chiamata inscritta nella corporeità che
spinge ad uscire fuori da sé, dalla
solitudine dell'io individuale, per orientare
a realizzarsi nell'incontro sponsale, nello
scambio e nella comunione.
(C. Rocchetta, in Eucaristia e Matrimonio)
JHWH
La sponsalità di Cristo
• Con la totalità della sua esistenza, Gesù
manifesta il senso della corporeità
dell'uomo sulla terra e si offre come il
modello esemplare dell'accoglienza, del
dono e della condivisione. Tutto ii suo
essere è accoglienza, dono, condivisione:
Gesù e l'essere totalmente per gli altri.
(C. Rocchetta, in Eucaristia e Matrimonio)
La sponsalità di Cristo
• L'espressione suprema di questa
“esistenza per” è l'evento della Pasqua: un
evento di accoglienza di noi peccatori (Rm
5, 6-9) e di dono totale di sé nell'amore:
(Gv 15, 13). La sua corporeità è il
sacramento di un rispondere, di un
promettersi e di un offrirsi, in una
dimensione assolutamente libera e di
amore gratuito, dove il morire è un
accadimento di ordine oblativo.
(C. Rocchetta, in Eucaristia e Matrimonio)
La sponsalità del battezzato
• La redenzione rappresenta come una
nuova creazione. La vocazione nativa e
fondamentale all'amore e alla comunione,
costitutiva dell'essere umano, e ripresa,
ridetta e riconsegnata al battezzato come
sequela Christi, come chiamata a seguire
il Cristo sulla via dell'autoconsegna di sé
per amore.
(C. Rocchetta, in Eucaristia e Matrimonio)
La sponsalità del battezzato
• Il matrimonio è una via specifica e
peculiare di realizzazione della sponsalità
del corpo del battezzato: specifica e
peculiare perché chiama a realizzarla nella
relazionalità io-tu-noi e come segno
vivente del mistero nuziale di Dio nella
storia.
(C. Rocchetta, in Eucaristia e Matrimonio)
Lex orandi
Memoria del Battesimo
• Dopo l'invito iniziale, il sacerdote rimane in
piedi alla sede, rivolto verso il popolo.
Alcuni ministranti portano dinanzi a lui
l'acqua benedetta. Quindi si ringrazia per il
dono del Battesimo. Dove è possibile, la
memoria del Battesimo avviene presso il
fonte battesimale.
• Padre, nel Battesimo del tuo Figlio Gesù al
fiume Giordano hai rivelato al mondo
l'amore sponsale per il tuo popolo.
• R. Noi ti lodiamo e ti rendiamo grazie.
Memoria del Battesimo
• Cristo Gesù, dal tuo costato aperto sulla
Croce hai generato la Chiesa, tua diletta
sposa.
• R. Noi ti lodiamo e ti rendiamo grazie.
• Spirito Santo, potenza del Padre e del
Figlio, oggi fai risplendere in N. e N.
la veste nuziale della Chiesa
• R. Noi ti lodiamo e ti rendiamo grazie.
Il sacerdote continua:
Memoria del Battesimo
• Dio onnipotente,origine e fonte della vita,
che ci hai rigenerati nell'acqua con la
potenza del tuo Spirito, ravviva in tutti noi la
grazia del Battesimo, e concedi a N. e N. un
cuore libero e una fede ardente perché,
purificati nell'intimo,
accolgano il dono del Matrimonio,
nuova via della loro santificazione.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
• Il sacerdote segna se stesso con l'acqua
benedetta, poi asperge gli sposi e l'assemblea dei
fedeli.
Memoria del Battesimo
• Come spiegato in un comunicato diffuso
dalla CEI, il rito inizia con la memoria del
battesimo “per rimanere fedeli all'amore a
cui siamo stati chiamati”. Infatti il
matrimonio è un’esplicitazione degli
impegni battesimali nell’ambito coniugale.
La sponsalità Cristo- Chiesa
• Il matrimonio è rivelazione dell'amore di
Dio per il mondo. Questo, già vero per
l'istituto naturale del matrimonio (FC 11),
diventa particolarmente significativo ed
essenziale per il matrimonio-sacramento.
(C. Rocchetta, in Eucaristia e Matrimonio)
La sponsalità Xto - Xsa
• Dal momento che il culmine della rivelazione
dell'amore di Dio è la Pasqua e i coniugi
cristiani, in forza del sacramento del
matrimonio, “significano” e “partecipano”
all'amore che intercorre tra Cristo e la Chiesa
(LG 11), il matrimonio cristiano si costituisce
oggettivamente come una rivelazione in atto
dell'amore sponsale con cui la Trinità si è
autodonata all'umanità e si autodona al mondo
in Cristo e nello Spirito.
(C. Rocchetta, in Eucaristia e Matrimonio)
L’Amore
ANTICO TESTAMENTO
Quando il Signore cominciò a parlare a
Osea, gli disse: «Va’, prenditi in moglie una
prostituta e abbi figli di prostituzione, poiché il
paese non fa che prostituirsi allontanandosi dal
Signore». Egli andò a prendere Gomer, figlia di
Diblàim: essa concepì e gli partorì un figlio.
L’Amore
ANTICO TESTAMENTO
E il Signore disse a Osea: «Chiamalo Izreèl,
perché tra poco vendicherò il sangue di Izreèl sulla
casa di Ieu e porrò fine al regno della casa
d'Israele. In quel giorno io spezzerò l'arco d'Israele
nella valle di Izreèl». La donna concepì di nuovo e
partorì una figlia e il Signore disse a Osea:
«Chiamala Non-amata, perché non amerò più la
casa d'Israele, non ne avrò piùc ompassione.
L’Amore
ANTICO TESTAMENTO
Invece io amerò la casa di Giuda e saranno
salvati dal Signore loro Dio; non li salverò con
l'arco, con la spada, con la guerra, né con cavalli o
cavalieri». Dopo aver divezzato Non-amata, Gomer
concepì e partorì un figlio. E il Signore disse a
Osea: «Chiamalo Non-mio-popolo, perché voi non
siete mio popolo e io non esisto per voi».
Os 1,2-9
JHWH
L’Amore
NUOVO TESTAMENTO
Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di
Cristo. Le mogli siano sottomesse ai mariti come al
Signore; il marito infatti è capo della moglie, come
anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il
salvatore del suo corpo. E come la Chiesa sta
sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano
soggette ai loro mariti in tutto. E voi, mariti, amate
le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e
ha dato se stesso per lei, per renderla santa,
L’Amore
NUOVO TESTAMENTO
purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua
accompagnato dalla parola, al fine di farsi
comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa,
senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma
santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il
dovere di amare le mogli come il proprio corpo,
perché chi ama la propria moglie ama se stesso.
Nessuno mai infatti ha preso in odio la propria
carne; al contrario la nutre
L’Amore
NUOVO TESTAMENTO
e la cura, come fa Cristo con la Chiesa, poiché
siamo membra del suo corpo.
Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua
madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno
una carne sola.
Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a
Cristo e alla Chiesa! Quindi anche voi, ciascuno da
parte sua, ami la propria moglie come se stesso, e la
donna sia rispettosa verso il marito.
Ef 5,21-33
L’Amore
A.T.
COME
Dio non amato da Popolo
COSÌ
Osea non amato da Gomer
L’Amore
N.T.
COME
Cristo ama Chiesa
COSÌ
Marito ama Moglie
Sessualità umana:
verità e significato
La sessualità umana è, quindi, un Bene:
parte da quel dono creato che Dio vide essere
«molto buono» quando creò la persona umana a
sua immagine e somiglianza, e «uomo e donna li
creò» (Gn 1,27). In quanto modalità di
rapportarsi e aprirsi agli altri, la sessualità ha
come fine intrinseco l'amore, più precisamente
l'amore come donazione e accoglienza, come
dare e ricevere. La relazione tra un uomo e una
donna è essenzialmente una relazione d'amore:
«La sessualità, orientata, elevata e integrata
dall'amore, acquista vera qualità umana».
Sessualità umana:
verità e significato
Quando tale amore si attua nel
matrimonio, il dono di sé esprime, tramite il
corpo, la complementarità e la totalità del dono;
l'amore coniugale diviene, allora, forza che
arricchisce e fa crescere le persone e, nello
stesso tempo, contribuisce ad alimentare la
civiltà dell'amore; quando invece manca il
senso e il significato del dono nella sessualità,
subentra una civiltà delle "cose" e non delle
"persone"; una civiltà in cui le persone si usano
come si usano le cose.
Lex orandi
Da “prendere” ad “accogliere”
• Lo sposo/a si rivolge alla sposa/o con
queste parole:
Io N., accolgo te, N., come mia sposa/o.
Con la grazia di Cristo
prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti
tutti i giorni della mia vita.
Accogliere “un dono”
• Passare da «prendere» ad «accogliere» sposta
in primo piano l'aspetto di «dono» del
sacramento, pur non attenuando affatto l'aspetto
di «compito». La formula dialogata del consenso
poi porta entrambi a formulare la promessa
solenne insieme, ad una voce, espressione di
volontà univoca e di reciproco riconoscimento.
• Accogliere significa che l'altro non è un
possesso. È Dio che consegna gli sposi l'uno
all'altra, ed essi «si ricevono» dalle mani stesse
del Creatore. Parlare di accoglienza significa
parlare di impegno e di responsabilità perché la
promessa sfida il tempo, anche quello del
"deserto" e della prova.
Sessualità umana:
verità e significato
Quando l'amore è vissuto nel
matrimonio, esso comprende ed oltrepassa
l'amicizia e si realizza tra un uomo e una
donna che si donano nella totalità,
rispettivamente secondo la propria
mascolinità e femminilità, fondando con il
patto coniugale quella comunione di
persone in cui Dio ha voluto che venisse
concepita, nascesse e si sviluppasse la vita
umana.
Sessualità umana:
verità e significato
A questo amore coniugale, e soltanto a
questo, appartiene la donazione sessuale, che
si «realizza in modo veramente umano, solo se
è parte integrante dell'amore con cui l'uomo e
la donna si impegnano totalmente l'uno verso
l'altra fino alla morte». Il Catechismo della
Chiesa Cattolica ricorda: «Nel matrimonio
l'intimità corporale degli sposi diventa un segno
e un pegno della comunione spirituale. Tra i
battezzati, i legami del matrimonio sono
santificati dal sacramento».
Lex orandi
La camera nuziale
Il rito caldeo del matrimonio possiede,
come ultima parte per la verità della
celebrazione, la costruzione della camera
nuziale.
All'inizio di questo momento celebrativo
si ha subito l'impressione che sia di capitale
importanza. Il presbitero è sempre ministro
del sacramento quale figura del Cristo
Sposo, che è il centro delle nozze umane.
La camera nuziale
«Sappiate che noi siamo qui testimoni del vostro
matrimonio e considerate che state ora davanti a
Dio, la Porta Santa, il Venerabile Evangelo, la
Croce degna di adorazione, i Santi Angeli e
l'assemblea qui riunita. Ora proprio io vi dono l'uno
all'altra nel Nome del Padre e del Figlio e dello
Spirito Santo. Dio è testimone di tutte le cose che
voi potrete intraprendere contro la sua Legge.
Venga e si effonda ora su di voi la benedizione del
Signore nostro Gesù Cristo per l'intercessione
della Vergine Maria, Madre di Dio, e di tutti i Santi.
Amen»
La camera nuziale
Il secondo cantico utilizzato è una
composizione che parla del tempio di
Gerusalemme e della Sposa, ponendo dunque il
rapporto tra il talamo e coloro che vi abitano in
relazione a Cristo:
«Salomone ha iniziato a edificare al Signore,
il suo Signore, una casa come gli era stato
ordinato da Dio e da Davide. Nel secondo mese
mise le fondamenta della casa che ha edificato.
Nel settimo mese l’edificio fu completato. Il re vi
pose l'immenso mare di bronzo. Fu portato dai
dodici tori che lo circondano.
La camera nuziale
Vi ha collocato il cavallo che nitrisce, il
leone ruggente, il toro che muggisce, le
rondini che al mattino garriscono. Collocò
questo mare al lato sud della casa, perché
fonti e fiumi, tutti, scorrono verso sud. I
dodici tori sono i dodici mesi: tre per ciascun
angolo, primavera, estate, autunno, inverno.
La figlia del faraone si è fatta una casa
meravigliosa; mille servitori vanno e
vengono e si prostrano davanti a lei.
La camera nuziale
Chi è colei simile ad una coppa di oro
fino, che deborda di latte e aspersa di gocce
di sangue? Chi è colei? Dalla sua fronte si
innalza il sole. Quando parla dalle sue
labbra cola lo zafferano. Chi è colei? Tutta
vestita di porpora. Re e principi della terra si
prostrano davanti al suo Signore. E’ la
Chiesa, bella e celebre per il suo fascino. Il
suo Sposo è grande. E’ il Signore del creato.
Gloria al suo Nome»
La camera nuziale
I termini sono posti in modo perfetto: il
talamo umano è il tempio santo dove si celebra il
culto a Dio, la coppia è la Sposa bella, essi sono la
Chiesa celebre per il suo fascino, e lo Sposo è il
Signore di tutto il creato. Il cantico che segue
completa la visione:
«Concedici di partecipare alla tua gloria e la
tua pace regni tra noi. La Trinità risieda per
sempre in questa camera nuziale. Nella sua
camera nuziale lo Sposo è simile al sole che si
leva nel firmamento. I suoi raggi lacerano l'aria del
mattino e la sua luce mette le creature nella gioia.
La camera nuziale
Nella camera nuziale lo Sposo è simile
all'Albero della vita nella Chiesa. I suoi frutti
sono nutrienti. Le sue foglie procurano la
guarigione. Nella camera nuziale lo Sposo è
simile alla fonte che sgorga dall‘Eden. I
saggi vengono a dissetarvisi, gli sciocchi vi
acquistano la prudenza. Nella camera
nuziale lo Sposo è simile alla perla senza
macchia che í grandi mercanti hanno
acquistato: essa li ha arricchiti ed innalzati»
La camera nuziale
Proprio perché è tempio, il talamo è il
luogo della presenza permanente della
Trinità Santa e qui abita per sempre lo
Sposo, che illumina tutta la vita della coppia
umana, Sposo che è l'albero della vita, fonte
dell'Eden (Spirito) e perla preziosa. L'amore
che in questo si vive è santo e immacolato
perché esso è fondato sulla medesima
realtà della Chiesa che è la croce.
La camera nuziale
«Effondi dovunque la tua pace, fonda
la tua Chiesa sulla tua Croce; proteggi i tuoi
figli con la tua grazia e in questa noi
possiamo offrirti gloria e onore, lode e
adorazione in ogni tempo, Signore del
creato, Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen»
La camera nuziale
La visione dell'amore umano che ne
scaturisce è profondamente positiva,
fondata su una visione totalmente santa
dell'unione tra maschio e femmina. La non
santità è l'adulterio, che rompe il
permanente vincolo verginale con lo Sposo.
Ciò che nel talamo si compie ha come fine
l'amore dei due coniugi, la loro crescita in
unità, pace e santità e trova nei figli il suo
coronamento e la manifestazione esteriore.
Sessualità come dono
Antonio Bartalucci
Dono celebrato
Celebrare vuol dire lasciare spazio ed arte al
desiderio. Celebrare vuol dire edificare una
«liturgia dell'amore», un ordinamento che
distribuisca secondo coordinate essenziali e
significative, la cui struttura, cioè, parla al cuore, il
vissuto quotidiano. Nessun cerimoniale è un
abbellimento inutile. C'è da avere paura dei cuori
appagati, dei cuori sconfitti dalla banalità dei giorni
che appaiono tutti uguali e dei gesti non riscaldati
da significati. Un amore continuamente assaporato
nei segni quotidiani non può che esprimersi in una
sessualità celebrata, ricca di quelle novità che
l'amore continuamente porta alla luce e
all'attenzione.
Dono sacrificale
La sessualità ha una dinamica che la
spinge a concentrarsi su se stessa, a
cercare se stessa. Solo la morte a se stessi
e alla prepotenza del proprio corpo esibisce
la prova che non si vive per se stessi. Per
essere donato e accolto nel dono, il corpo
deve diventare spezzato, capace di essere
«commestibile», deve perdere quel
riferimento a se stesso che lo rende
incapace di apertura. Non è questo un modo
per dire la virtù della castità?
Dono totale
Il corpo appartiene all'essere della persona e non
all'avere, è vissuto all'interno come me stesso, partecipa
alla realizzazione della persona. Il corpo è la persona
umana in quanto si esprime e si realizza visibilmente nel
mondo, nell'incontro con l'altro. Non può esserci dono
totale senza mediazione corporea. Il corpo è allora
sacramento senza il quale, pur nell'oscura simbolicità, la
totalità del dono diviene inesprimibile. Il radicamento nel
proprio corpo fa sì che nel dono si esprima tutta la
persona, per i significati che sono adeguati alla
mediazione corporea. Il gesto sessuale nel matrimonio
diviene il nobile segno che coagula attorno a sé tutta la
persona: compimento dell'affettività, del sentimento e
dell'intimità spirituale; la persona si riconosce nella
comunicazione che intrattiene attraverso il corpo; il corpo
si riveste di credibilità nell'espressione del dono di sé.
Dono sponsale
La sessualità come espressione esplosiva
della comunione focalizza e riassume in sé la
comunicazione interpersonale generando un legame
di appartenenza in forza dell'unità che il dono del
corpo persona stabilisce. Fino al momento del dono
di sé nel corpo l’appartenenza reciproca è
revocabile: la comunione spirituale, psicologica e
affettiva sono il segno di un legame impegnativo ma
non irrevocabile. Quando il legame, al culmine e al
centro della propria storia, ha ricevuto il sigillo della
totalità attraverso il corpo, diventa abominevole
ingiustizia, abuso, interrompere, o meglio frantumare
una totalita che si è creata liberamente. Mettere in
gioco il proprio corpo vuol dire relazionarsi ad un
altro livello di profondità.
Dono sacramentale
Una vita sessuale si propone cristiana, non tanto
perché e dominata da virtuose iniziative personali, o retta
da direttive sociali altruistiche. Essa è cristiana in quanto è
sollecitata e abilitata dall'azione dello S. Santo, così da
sapersi esprimere in un piano trascendente di
comunicabilità; così da essere un atteggiamento che
s'offre qual dono agli altri, ad imitazione e al modo di
Cristo. Vivere sessualmente in senso cristiano è esprimere
il comportamento personale comunitario in analogia alla
pienezza caritativa esistente presso le Persone divine. Il
sigillo sacramentale viene rinnovato ogni volta che nel
gesto sessuale l'uno è mediatore dell'agape di Cristo per
l'altro; in quello stesso gesto, gli sposi significano, in altre
parole, il dono totale e definitivo che Cristo ha fatto di sé
alla sua Chiesa; è partecipazione concreta all'amore di
Cristo per la sua Chiesa, è segno efficace del dono del
Signore ai coniugi.
Dono escatologico
Nell'aldilà i figli di Dio «non prendono moglie né
marito». Dio sarà tutto in tutti, ma ciascuno avrà i
legami che avrà costruito e che Dio ha ratificato nel
sacramento. Legami nei quali la vocazione cristiana si
è dilatata fino al suo compimento. Il sacramento lascia
un segno che connota. Mi piace pensare alla pienezza
dell'amore in Dio della coppia che ha sperimentato
sulla terra la fatica di amare e essere una carne sola e
che ora nel paradiso, proprio in Dio, si ritrova a vivere
quella realtà senza il peso della fragilità carnale
biologica. Ma un gesto sessuale che sia capace di
assumere tutte le dimensioni della vita, come
esperienza totale, anticipa nell'istante quella pienezza
della comunione futura. Amare come si amerà! E si
amerà come siamo stati capaci di amare.
Preghiamo
PER CAMMINARE INSIEME
Due sguardi si rispecchiano l’uno nell’altro;
due sguardi si cercano per rispettarsi
si desiderano per amarsi
si amano per diventare una cosa sola…
e camminare insieme verso il Signore.
Ernesto Olivero
www.micromedia.unisal.it
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