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Introduzione al data
warehousing
1
Il problema
In genere:
 abbondanza di dati
DB4
DB1
DB2
DB3
ma anche
 abbondanza di ridondanza ed inconsistenza
che non permette di utilizzare i dati in modo
utile a fini decisionali
2
Tipiche richieste a cui spesso
è difficile dare una risposta
• Qual è il volume delle vendite per regione e
categorie di prodotto durante l’ultimo anno?
• Come si correlano i prezzi delle azioni delle società
produttrici di hardware con i profitti trimestrali
degli ultimi 10 anni?
• Quali sono stati i volumi di vendita dello scorso
anno per regione e categoria di prodotto?
• In che modo i dividendi di aziende di hardware
sono correlatiai porfitti trimestrali negli ultimi 10
anni?
• Quali ordini dovremmo soddisfare per
massimizzare le entrate?
3
Possibili applicazioni
•telecomunicazioni
contesti
•banking
•università
•gestione dei rischi
•assicurazioni
•analisi finanziaria
•programmi di marketing •beni di consumo
•salute
•analisi statistica
•produzione
•integrazione DB clienti
•integrazione relazioni clienti problematiche
•analisi temporale
4
Sistemi informatici: una
classificazione
• Transaction processing systems:
– per i processi operativi
• Decision support systems:
– fortemente integrati, di supporto ai processi direzionali
– Richiedono operazioni non previste a priori
– Coinvolgono spesso grandi quantità di dati, anche storici e
aggregati
– Coinvolgono dati provenienti da varie fonti operative, anche
esterne
5
In sintesi ...
sistemi di supporto
alle decisioni (DSS)
dati
conoscenza utile
all’azienda
DSS: Tecnologia che supporta la dirigenza aziendale nel prendere
decisioni tattico-strategiche in modo migliore e più veloce
6
Perché i sistemi tradizionali
non sono sufficienti?
• no dati storici
• sistemi eterogenei
• basse prestazioni
• DBMS non adeguati al supporto decisionale
• problemi di sicurezza
7
Più formalmente ...
• Sistemi tradizionali
– On-Line Transaction Processing (OLTP)
• Sistemi di data warehousing
– On-Line Analytical Processing (OLAP)
 Profondamente diversi
8
In dettaglio ...
funzione
progettazione
frequenza
dati
sorgente
uso
accesso
flessibilità accesso
# record acceduti
tipo utenti
# utenti
tipo DB
performance
dimensione DB
OLTP
OLAP
gestione
giornaliera
orientata alle
applicazioni
gironaliera
recenti, dettagliati
supporto alle
decisioni
orientata al soggetto
sporadica
storici, riassuntivi,
multidimensionali
singola DB
DB multiple
ripetitivo
ad hoc
read/write
read
uso di programmi generatori di query
precompilati
decine
migliaia
operatori
manager
migliaia
centinaia
singola
multiple, eterogenee
alta
bassa
100 MB - GB
100 GB - TB
9
Evoluzione dei DSS
• Anni ‘60: rapporti batch
– difficile trovare ed analizzare i dati
– costo, ogni richiesta richiede un nuovo programma
• Anni ‘70: DSS basato su terminale
– non integrato con strumenti di automazione d’ufficio
• Anni ‘80: strumento d’automazione d’ufficio
– strumenti di interrogazione, fogli elettronici,
interfacce grafiche
– accesso ai dati operazionali
• Anni ‘90: data warehousing, con strumenti
integrati OLAP
10
I sistemi di data warehousing
Il Data Warehousing si può definire come il
processo di integrazione di basi di dati
indipendenti in un singolo repository (il data
warehouse) dal quale gli utenti finali
possano facilmente ed efficientemente
eseguire query, generare report ed
effettuare analisi
11
I sistemi di data warehousing
Client
Client
Query & Analysis
Metadata
Warehouse
Integration
Source
Source
Source
12
Il data warehouse
Collezione di dati che soddisfa le seguenti
proprieta`:
• usata per il supporto alle decisioni
• orientata ai soggetti
• integrata: livello aziendale e non
dipartimentale
• correlata alla variabile tempo: ampio
orizzonte temporale
• con dati tipicamente aggregati: per
effettuare stime
• fuori linea: dati aggiornati periodicamente
13
Il data warehouse
• Orientata ai soggetti: considera i dati di
interesse ai soggetti dell’organizzazione e
non quelli rilevanti ai processi organizzativi
– basi di dati operazionali dipartimentali:
• vendita, produzione, marketing
– data warehouse: prodotti, clienti, fornitori
14
Il data warehouse
• Integrata: i dati provengono da tutte le
sorgenti informative
• il data warehouse rappresenta i dati in
modo univoco, riconciliando le
eterogeneita` delle diverse
rappresentazioni:
–
–
–
–
nomi
struttura
codifica
rappresentazione multipla
15
Il data warehouse
• Correlata alla variabile tempo: presenza di dati
storici per eseguire confronti, previsioni e per
individuare tendenze
• Le basi di dati operazionali mantengono il valore
corrente delle informazioni
 L’orizzonte temporale di interesse è dell’ordine
dei pochi mesi
• Nel data warehouse è di interesse l’evoluzione
storica delle informazioni
 L’orizzonte temporale di interesse è dell’ordine
degli anni
16
Il data warehouse
• Dati aggregati: nell’attivita` di analisi dei
dati per il supporto alle decisioni:
– non interessa “chi” ma “quanti”
– non interessa un dato ma la somma, la media,
il minimo, il massimo di un insieme di dati
17
Il data warehouse
• Fuori linea:
– base di dati operazionale: i dati venono
acceduti, inseriti, modificati, cancellati
pochi record alla volta
– data warehouse:
• operazioni di accesso e interrogazione diurne
• operazioni di caricamento e aggiornamento
notturne
che riguardano milioni di record
18
Il data warehouse
• Un DW rappresenta spesso l’unione di più data
mart
• Data mart: restrizione data warehouse ad un
singolo processo o ad un gruppo di processi
aziendali (es. Marketing)
DW
Data
mart
#1
Data
DW
mart
#2
Data
mart
#3
19
... una base di dati separata ...
• Per tanti motivi
– non esiste un’unica base di dati operazionale che
contiene tutti i dati di interesse
– la base di dati deve essere integrata
– non è tecnicamente possibile fare l’integrazione in
linea
– i dati di interesse sarebbero comunque diversi
• devono essere mantenuti dati storici
• devono essere mantenuti dati aggregati
– l’analisi dei dati richiede per i dati organizzazioni
speciali e metodi di accesso specifici
– degrado generale delle prestazioni senza la
separazione
20
Architettura di riferimento
21
Caratteristiche architetturali
irrinunciabili
• Separazione: l’elaborazione analitica e quella
transazionale devono essere il più possibile
separate
• Scalabilità: l’architettura hw e sw deve essere
facilmente ridimensionabile
• Estendibilità: deve essere possibile accogliere
nuove applicazioni e tecnologie
• Sicurezza: il controllo sugli accessi è essenziale
(dati strategici)
• Amministabilità: l’attività di amministrazione non
deve essere troppo complessa
22
Architettura di riferimento
(a due livelli)
acquisizione memorizzazione accesso
Back room
catalogo dei
metadati
Front room
dw
23
Architettura ad un livello
acquisizione middleware
Back room
catalogo dei
metadati
accesso
Front room
Dw
virtuale
24
Architettura a tre livelli
acquisizione memorizzazione accesso
Back room
catalogo dei
metadati
Front room
dw
Dati
riconciliati
25
Sistemi sorgente
• Ogni sorgente di informazioni aziendali
• Spesso rappresentate da dati operazionali:
insieme di record la cui funzione è quella di
catturare le transazioni del sistema
organizzativo
• tipico accesso OLTP
• uso di production keys (non vengono usate
nel DW)
26
Dati riconciliati
• Integrazione dati sorgente
– simile ad integrazione schemi relazionali
• Risiedono su data staging area
– Area di memorizzazione
– i dati sorgente vengono trasformati
– tecnologia relazionale ma anche flat files
27
Data Warehouse
• Risiede su Presentation Server
– Componente che permette la
memorizzazione e la gestione del data
warehouse, secondo un approccio
dimensionale
• Può essere basato su:
– tecnologia relazionale (ROLAP)
– tecnologia multidimensionale (MOLAP)
28
End-user data access tools
• Client del DW, di facile utilizzo
• tools per interrogare, analizzare e
presentare l’informazione contenuta del
DW a supporto di un particolare bisogno
aziendale
• invio specifiche richieste al presentation
server in formato SQL
29
Due ritmi diversi ...
• Uso bimodale:
– 16-22 ore al giorno usati per attività di
interrogazione
• funzionalità front room
– 2-8 ore al giorno per caricamento,
indicizzazione, controllo qualità e
pubblicazione
• funzionalità back room
31
Servizi principali back room
Processo ETL: Extraction,Transformation, Loading
• Extraction
•
– Estrazione dei dati dalle sorgenti informative operazionali
– Opzioni: tutti i dati / solo dati modificati (incrementale)
• Transformation
– Pulizia, per migliorare la qualità dei dati
– Trasformazione di formato, da formato sorgente a quello del
DW
– Correlazione con oggetti provenienti da altre sorgenti
• Loading
– Caricamento (refresh o update) con aggiunta di informazioni
temporali e generazione di dati aggregati
32
Servizi principali back room
•
Il ruolo degli strumenti ETL è quello di alimentare
una sorgente dati singola, dettagliata, esauriente e
di alta qualità che possa a sua volta alimentare il
DW
•
in caso di architettura a tre livelli questi strumenti
alimentano il livello dei dati riconciliati
•
la riconciliazione avviene quando il DW viene
popolato la prima volta e periodicamente quando il
DW viene aggiornato
33
Servizi principali front room
• Supporto di tool di accesso: tool che
permettono all’utente di accedere in modo
intuitivo ed altamente espressivo ai dati
contenuti nel DW:
– capacità di effettuare confronti
– presentazione dati avanzata
– risposte alla domanda: perche?
34
Tool di accesso
• Ad hoc
– permettono all’utente di specificare le proprie query
attraverso interfaccie user-friendly
• tools per la generazione di reportistica
• applicazioni avanzate
– applicazioni che permettono di applicare operazioni
molto sofisticate al DW
• previsione
• DATA MINING
• ...
35
Tool di accesso
DBMS
Presentazione
Aggregate
navigator
Traduzione
in SQL
ODBC, JDBC
36
Progettazione di un data
warehouse
37
Fattori di rischio
• Tipiche ragioni di fallimento dei progetti di data
warehousing:
• Rischi legati alla gestione del progetto
– necessità di condivisione di informazione tra i reparti
– definizione dell’ambito e delle finalità del sistema
• Rischi legati alle tecnologie (rapida evoluzione)
• Rischi legati ai dati e alla progettazione
– qualità dei dati e del progetto realizzato
• Rischi legati all’organizzazione
– difficoltà di trasformare la cultura aziendale, inerzia
organizzativa
38
Metodologie di progettazione
• Approccio top-down
+ visione globale dell’obiettivo
+ DW consistente e ben integrato
– costi onerosi e lunghi tempi di realizzazione (rischio
di scoraggiare la direzione)
– complessità dell’analisi e riconciliazione
contemporanea di tutte le sorgenti
– impossibilità di prevedere a priori nel dettaglio le
esigenze delle diverse aree aziendali
– impossibilità di prevedere la consegna a breve
termine di un prototipo
39
Metodologie di progettazione
• Approccio bottom-up
– il DW viene costruito in modo incrementale
assemblando iterativamente più data mart
– rischio: determina una visione parziale del
dominio di interesse
– il primo data mart da prototipare deve
essere quello che gioca il ruolo più
strategico per l’azienda e deve ricoprire un
ruolo centrale per l’intero DW
40
Business Dimensional Lifecycle [Kimball]
Pianificazione
Definizione dei requisiti
Progetto
dell’architettura
Selezione e
installazione prodotti
Tecnologia
Modellazione
dimensionale
Specifica
applicazioni
Progettazione
fisica
Progetto
dell’alimentazione
Sviluppo
applicazioni
Dati
Applicazioni
Attuazione
Manutenzione
41
La progettazione di un data mart
• Analisi e riconciliazione delle fonti dati
– input: schema delle sorgenti
– output: schema riconciliato
• Analisi dei requisiti
– input: schema riconciliato
– output: fatti, carico di lavoro preliminare
• Progettazione concettuale
– input: schema riconciliato, fatti, carico di lavoro
preliminare
– ouput: schemi di fatto
• Raffinamento del carico di lavoro, validazione dello
schema concettuale
– input: schemi di fatto, carico di lavoro preliminare
– ouput: carico di lavoro, schemi di fatto validati
42
La progettazione di un data mart
• Progettazione logica
– input: schema di fatto, modello logico target, carico
di lavoro
– output: schema logico del data mart
• Progettazione dell’alimentazione
– input: schemi delle sorgenti, schema riconciliato,
schema logico del data mart
– output: procedure di alimentazione
• Progettazione fisica
– input: schema logico del data mart, DBMS target,
carico di lavoro
– output: schema fisico del data mart
43
La progettazione di un data mart
• Aspetto chiave:
– basare la modellazione dei data mart sugli schemi
operazionali
– uno schema concettuale di massima per il data mart
può essere derivato dal livello dei dati riconciliati
– per questo motivo la fase di analisi e riconciliazione
delle fonti avviene prima della fase di analisi dei
requisiti utente
• se queste due fasi sono invertite
– lo schema viene ricavato dalle specifiche utente e
solo a posteriori si verifica che le informazioni
richieste siano effettivamente disponibili nei
database operazionali
– rischio di minare la fiducia del cliente verso il
progettista
44
Analisi e riconciliazione delle
fonti dati
Campioni dei
dati
Schemi sorgenti
operazionali
Analisi e
riconciliazione
Schema riconciliato,
Mapping sorgenti
operazionali
Metadati
Progettazione
del cleaning
Schema riconciliato,
Mapping sorgenti
operazionali
Progettazione
della
trasformazione
Procedure per
strumenti ETL
Strumenti
ETL
45
Analisi e riconciliazione delle
fonti dati
Sorgente 1
Sorgente 2
Schema logico
(locale)
Schema logico
(locale)
Ricognizione e
normalizzazione
Schema concettuale
(locale) riconciliato
Integrazione
degli schemi
Schema concettuale
(globale) riconciliato
Metadati
Ricognizione e
normalizzazione
Schema concettuale
(locale) riconciliato
Schema concettuale
(globale) riconciliato
Definizione
corrispondenza
Schema logico
(globale) riconciliato con le sorgenti
e corrispondenza
46
Analisi e riconciliazione delle
fonti dati
• Ricognizione: Esame approfondito degli schemi
locali mirato alla piena comprensione del dominio
applicativo
• normalizzazione: correzione degli schemi locali per
modellare in modo più accurato il dominio applicativo
(Fasi da svolgere anche se sorgente dati unica)
• integrazione: v. quanto detto su integrazione di
schemi concettuali
• definizione delle corrispondenze: il risultato finale
è lo schema riconciliato in cui sono risolti i conflitti
e l’insieme delle corrispondenze tra gli elementi
degli schemi sorgenti e quelli dello schema
riconciliato
47
Le fasi della progettazione di
un data mart
• Progettazione concettuale:
– fornisce una rappresentazione formale del contenuto
informativo del data mart
– indipendente dal sistema che verrà utilizzato per la
sua implementazione
• progettazione logica:
– lo schema concettuale viene tradotto nel modello dei
dati del sistema prescelto
• progettazione fisica:
– fase in cui vengono scelte le caratteristiche legate
allo schema fisico del DW (indici, partizionamento)
• non la vediamo
48
Le fasi della progettazione
di un data mart
Requisiti utente
Schema
riconciliato
PROGETTAZIONE Carico di lavoro
CONCETTUALE
valori dei dati
modello logico
Schema di
fatto
PROGETTAZIONE Carico di lavoro
LOGICA
volume dei dati
DBMS
Schema
PROGETTAZIONE
logico
FISICA
Schema
fisico
49
Progettazione concettuale di
un data warehouse
50
Analisi multidimensionale
• L’analisi richiede normalmente dimensioni multiple:
– “quanti items ho venduto
–
per regione
–
per mese
–
per tipo di cliente?”
• Dimensioni normalmente utilizzate per l’analisi:
–
–
–
–
–
Tempo
Prodotto
Cliente
Area geografica
Dipartimento/settore
Progettazione concettuale
OLTP
• modello entità-relazione
• si cerca di eliminare il più possibile la ridondanza
– maggiore efficienza delle operazioni di aggiornamento
• schema simmetrico
• ci possono essere molti modi per connettere
(mediante un’operazione di join) due tabelle
• la rappresentazione dipende dalla struttura dei dati
52
Progettazione concettuale
•
•
•
•
•
•
OLAP
Un data warehouse si basa su un modello dei dati
multidimensionale che rappresenta i dati sotto
forma di data cube
Un data cube permette di modellare e creare viste
dei dati rispetto a molteplici dimensioni
Modello dati multidimensionale
Detto “Star Schema”
Implementabile su un DB relazionale
Consente volumi di dati molto grandi
– volumi dell’ordine di 100 gbytes forniscono tempi di
risposta sotto i 10 sec
53
Progettazione concettuale
OLAP
magazzino
Processo:
vendite in una
catena di supermercati
tempo
A
B
feb
C
1
15
12
apr
9
7
3
mag
10
2
23
set
42
25
11
vino
acqua coca cola
prodotto
54
Progettazione concettuale
Il manager regionale esamina
la vendita dei prodotti
in tutti i periodi relativamente
ai propri mercati
Il manager finanziario esamina
la vendita dei prodotti
in tutti i mercati relativamente
al periodo corrente e quello
precedente
magazzino
tempo
prodotto
Il manager di prodotto esamina
la vendita di un prodotto
in tutti i periodo e in tutti i mercati
Il manager strategico si concentra su
una categoria di prodotti,
un’area regionale e un orizzonte
temporale medio
55
Progettazione concettuale
OLAP
• Ogni parametro puo` essere organizzato in
una gerarchia che ne rappresenta i possibili
livelli di aggregazione:
– negozio, citta`, provincia, regione
– giorno, mese, trimestre, anno
56
Progettazione concettuale
OLAP
• L’eliminazione della ridondanza non è un obiettivo
– non si devono eseguire operazioni di aggiornamento
– schemi denormalizzati
• schemi asimmetrici
• un solo modo per connettere (mediante
un’operazione di join) due tabelle
– minore numero dijoin
– maggiore efficienza
• la rappresentazione dipende dalla struttura dei
dati
57
Concetti usati per definire un
data cube
• Fatto un tema di interesse per l’organizzazione
(vendite, spedizioni, acquisti)
• Misura una proprietà di un fatto da analizzare
(numero di unità vendute, prezzo unitario)
• Dimensione descrive una prospettiva lungo la quale
un’organizzazione vuole mantenere i dati (prodotto,
negozio, data)
58
Progettazione concettuale
• Utilizza modelli multidimensionali
– schemi di fatto
• ogni schema di fatto mette in evidenza
– le dimensioni (spigoli del cubo)
– le misure (contenuto di ogni cubetto)
– Fatti e dimensioni collegati attraverso
associazioni uno-a-molti
– lo schema complessivo rappresenta una
relazione molti-a-molti
59
Schemi di fatto
fatto
ora
negozio
VENDITA
Unità
Incasso
cliente
dimensioni
prodotto
misure
60
Le dimensioni
• Devono essere scelte solo le entità rilevanti per le
analisi che si intendono effettuare
• Le dimensioni sono tipicamente caratterizzate da
attributi:
– testuali
– discreti
ma possono anche essere numeriche
– dimensione di un prodotto
• esiste sempre una dimensione temporale
61
Dimensioni: esempi
• Attività: vendita in una catena di supermercati
– dimensioni: tempo, prodotti, magazzino
• Attività: ordini
– dimensioni: tempo, prodotti, clienti, spedizioni
• Attività: iscrizioni universitarie
– dimensioni: tempo, facoltà, tipologia studenti
• Attività : vendita automobili
– dimensioni: clienti, venditori, concorrenti,
automobili, concessionarie
62
Le dimensioni
• Problema: come si può identificare se un attributo
numerico è un fatto o un attributo di una
dimensione?
• Se è una misura che varia continuamente nel tempo
–
fatto
• analisi costo di un prodotto nel tempo
• se è una descrizione discreta di qualcosa che è
ragionevolmente costante
– attributo di una dimensione
• costo di un prodotto visto come informazione
descrittiva
63
Le dimensioni
• Le dimensioni utilizzate sono spesso le
stesse in vari contesti applicativi:
–
–
–
–
tempo
collocazione geografica
organizzazione
clienti
• il numero di attributi per ogni dimensione è
in genere molto elevato (anche nell’ordine
del centinaio)
64
La dimensione tempo
• È presente in ogni DW in quanto virtualmente ogni
DW rappresenta una serie temporale
• Domanda: perché non campo di tipo DATE nella
tabella dei fatti?
• Risposta: la dimensione tempo permette di
descrivere il tempo in modi diversi da quelli che si
possono desumere da un campo date in SQL (giorni
lavorativi-vacanze, periodi fiscali, stagioni, ecc.)
65
La dimensione tempo
• Alcuni tipici attributi della dimensione tempo:
–
–
–
–
–
–
–
–
–
tempo-k (può essere un campo di tipo data in SQL)
giorno-della-settimana
n-giorno-nel-mese
n-giorno-in-anno
n-settimana-in-anno
mese
stagione
periodo fiscale
...
66
I fatti
• I fatti hanno delle proporietà che sono
dette misure
• Le propretà dei fatti sono tipicamente:
– numeriche
– additive
• possono essere aggregati rispetto agli
attributi delle dimensioni, utilizzando
l’operazione di addizione
67
Fatti e misure: esempi
• Attività (fatti): vendite in una catena di
supermercati
– misure: n. prodotti venduti, incassi, costi, ...
• Attività (fatti): ordini
– misure: n. spedizioni, n. clienti, importi, ...
• Attività (fatti): iscrizioni universitarie
– misure: n. studenti, …
• Attività (fatti): chiamate gestite da compagnia
telefonica
– misure: costo, durata
68
Additività delle misure
• Incasso, unità vendute: sono additive in quanto
si possono aggregare sommando rispetto ad
ogni dimensione:
– somma incassi/unità su tempo
– somma incassi/unità su prodotti
– somma incassi/unità su dipartimenti
69
Semiadditività delle misure
• Numero clienti non è una misura additiva:
– somma n. clienti su tempo
– somma n. clienti su dipartimenti
MA:
OK
OK
• somma n. clienti su prodotto genera
problemi
• si supponga che
– clienti che hanno comprato carne 20
– clienti che hanno comprato pesce 30
• il numero di clienti che hanno comprato carne o
pesce è un qualunque numero tra 30 e 50
70
Semiadditività delle misure
• Il numero clienti è una misura semiadditiva,
poiché può essere sommata solo rispetto ad
alcune dimensioni
• Soluzione: cambiare la granularità del
database, portandola a livello singola
transazione
71
Semiadditività delle misure
• Tutte le misure che memorizzano una
informazione statica, quali:
– bilanci finanziari
– misure di intensità (temperatura di una stanza)
sono semiadditive rispetto al tempo
• ciò che comunque si può fare è calcolare la media
su un certo periodo di tempo
72
Non addittività delle misure
• Le misure non additive sono misure che non possono
essere sommate
• Esempi:
– misure: costo unitario e quantità nel contesto di
un ordine
– dimensioni: clienti, spedizioni, tempo, …
– i costi unitari non possono essere sommati se
prima non sono moltiplicati per le rispettive
quantità, quindi tali costi sono misure non additive
73
Schemi di fatto
VENDITA
Unità
Incasso
NumClienti
PrezzoUnitario (AVG)
prodotto
misure non
additive
74
Fatti anomali
• In alcuni contesti applicativi, puo` capitare di
avere fatti senza misure
– fatti anomali
• in questo caso i fatti rappresentano semplicemente
una relazione molti-a-molti, senza aggiungere
alcuna nuova informazione
• Esempi:
– Attivita` principale: corsi universitari
• dimensioni: corsi, professori, studenti, tempo
– attivita` principale: assegnazione cure negli ospedali
• dimensioni: ospedali, dottori, diagnosi, tempo, pazienti,
assistenti, procedure
75
Gerarchie
• Ciascuna dimensione è spesso organizzata in una
gerarchia che rappresenta i possibili livelli di
aggregazione per i dati
• ogni livello della gerarchia rappresenta una
relazione molti-a-uno
regione
anno
provincia
città
negozio
categoria marca
prodotto
trimestre
mese
giorno
76
Esempio di DW con gerarchie
store
customer
id
53
81
111
name
joe
fred
sally
sType
city
address
10 main
12 main
80 willow
region
city
sfo
sfo
la
sType tId
t1
t2
size location
small downtown
large suburbs
city cityId pop
sfo
1M
la
5M
regId
north
south
region regId
name
north cold region
south warm region
77
Gerarchie
• Gli attributi della gerarchia vengono
associati alle dimensioni a cui si riferiscono
e chiaramente indicati
• gli attributi della dimensione devono essere
associati al livello della gerarchia a cui si
riferiscono
78
Schemi di fatto
gerarchia
settimana
anno
trimestre
giorno ora
negozio
città
regione
stato
professione
mese
indirizzo
VENDITA
età
cliente
nome
cognome
indirizzo
Unità
Incasso
prodotto
modello
attributi
descrittivi
categoria
descrizione
colore
79
Aggregazione
• In alcune situazioni, non si hanno vincoli su
tutte le dimensioni ma solo per alcune
• Esempio:
– qual’e` il rapporto tra vendite effettuate
nei week-end e vendite effettuate nei giorni
lavorativi in ogni magazzino?
– Quale prodotto e` stato maggiormente
venduto negli ultimi 3 mesi?
• L’esecuzione di queste interrogazioni e`
molto costosa se viene effettuata sui dati
di base
– Idea: precalcolare aggregati
80
Aggregazione
• Un aggregato e` un insieme di misure
ottenute come sintesi di varie misure che
caratterizzano i fatti di base
• una misura aggregata è spesso associata a
dimensioni aggregate
• è utile considerare gli aggregati a livello
concettuale per capire
– se lo schema di base permette il calcolo
degli aggregati
– rientra nell’analisi del carico di lavoro
81
Aggregazione
• un aggregato viene utilizzato per due
motivi:
– efficienza
– impossibilita` di rappresentare gli stessi
dati al livello di dettaglio
– Esempio: costi di promozione possono essere
espressi a livello categoria e non a livello di
singolo prodotto
82
Esempio
Categoria per mese
aggregati
(livello 2)
Categoria per
prodotto per giorno
aggregati
(livello 1)
Vendite mensili per
prodotto per giorno
vendite
83
Due problemi
• Quali dati aggregare?
• Come rappresentare i dati aggregati?
84
Quali dati aggregare?
• È importante considerare:
– tipiche richieste aziendali
• distribuzione geografica, linee di prodotti, periodicità
generazione reportistica
• per ogni dimensione, identificare gli attributi e le
combinazioni di attributi che può essere utile
aggregare
– distribuzione statistica dei dati
• stimare la dimensione delle tabelle aggregate
• se la dimensione della tabella aggregata non riduce di
molto la dimensione della tabella di partenza, forse
non conviene aggregare
• aggregazioni non molto usate possono essere utili
come punto di partenza per effettuare altre
aggregazioni più significative
85
Come e dove memorizzare i
dati aggregati?
• Esistono due approcci di base:
– nuovi fatti
• vengono create nuove tabelle per i fatti e le
dimensioni aggregate
– nuovi campi
• vengono aggiunti nuovi attributi nei fatti e
nelle dimensioni
• vediamo solo il primo approccio
86
Nuove tabelle dei fatti
• Per ogni aggregato di interesse viene
generato un nuovo fatto
• si generano nuove dimensioni derivate da
quelle di base ma contenenti solo i dati di
interesse per i fatti aggregati
87
Esempio
anno
trimestre
professione
mese
VENDITA
negozio
città
regione
stato
Unità
Incasso
cliente
età
nome
cognome
indirizzo
categoria
indirizzo
88
Composizione degli schemi
• Lo schema risultante da ogni processo
aziendale può essere visto come lo schema
associato ad uno specifico data mart
• problema: combinare i fatti e le dimensioni
contenuti negli schemi associati a ciascun
processo, cioe’ contenuti in ciascun data
mart
89
Composizione degli schemi
• Gli schemi associati ai vari processi possono avere
dimensioni a comune
– Una singola dimensione puo` essere usata in
relazione a diversi fatti
• per potere passare dalle informazioni contenute in
uno schema alle informazioni contenute in un altro
(drill-across): le dimensioni con lo stesso nome
devono avere lo stesso significato e contenere gli
stessi attributi (o sottoinsiemi di attributi)
– dimensioni conformate
• Conseguenza: i vincoli su attributi delle dimensioni
a comune devono restituire le stesse entità per
ogni schema considerato
90
Fatti conformati
• Anche le misure devono essere conformati
– misure con lo stesso nome in fatti diversi
hanno la stessa granularita` e le stesse
unita` di misura
– stesso periodo temporale
– stesso riferimento geografico
91
Costellazione di fatti
• Schema risultante:
– costellazione di fatti
92
Progettazione logica di un
data warehouse
93
Scelta sistema di gestione dei
dati
• DBMS operazionale: in genere relazionale
• DBMS informativo:
– relazionale (Oracle 8/8i, RedBrickInformix,…)
– multidimensionale (Oracle Express Server)
94
DBMS relazionali
• Tecnologia consolidata
• molto efficienti su dati di dettaglio
• estesi in modo da permettere la
materializzazione degli aggregati
– (Oracle 9i)
• performance
• scalabilità
• general-purposes
95
DBMS multidimensionali
vendite
1
2
3
4
5
…
prodotto
mese
magazzino
vino
acqua
coca cola
acqua
acqua
…
febbraio
febbraio
aprile
maggio
settembre
…
A
B
A
A
C
...
magazzino
A
B
feb
tempo
C
1
15
12
apr
9
7
3
mag
10
2
23
set
42
25
11
vino
acqua coca cola
prodotto
96
DBMS multidimensionali
• Modello dei dati basato su hypercubi (vettori
multidimensionali)
• precalcolo aggregazioni
• aumento prestazioni per le query utente ma
– … sparsità (in genere meno del 20% delle celle
contiene informazioni)
– … no join
– … no interfaccia SQL (API) --> no standard
– … necessità sistema relazionale per dati dettaglio
– … file molto grandi
– … limitazioni a circa 10GB (problemi scalabilità)
• Per superare questi problemi:
– aggiunta capacità di navigare da un MDBMS ad un
RDBMS
97
Sistemi ROLAP & MOLAP
• ROLAP:
– sistema di data warehouse in grado di supportare le
interrogazioni tipiche (roll-up, drill-down,…)
– presentation server relazionale
• Oracle 9i + Discoverer
• MOLAP:
– sistema di data warehouse in grado di supportare le
interrogazioni tipiche (roll-up, drill-down,…)
– presentation server multidimensionale
• Express Server
• DOLAP (Desktop OLAP):
– i dati vengono recuperati da un DW relazionale o
multidimensionale e copiati localmente
• Business Objects
98
ROLAP & MOLAP
• Performance
– Query: MOLAP
– Caricamento: ROLAP
• Analisi: MOLAP
• Dimensione DW: ROLAP
– MOLAP: problema sparsità
• Flessibilità nello schema: ROLAP
– MOLAP: minor numero di dimensioni
ammesse
99
Progettazione logica
• Durante questa fase, lo schema concettuale del
DW viene tradotto in uno schema logico,
implementabile sullo strumento scelto
• Il modello logico deve essere il più possibile vicino
al modello concettuale, anche se alcune variazioni
possono essere rese necessarie dal particolare tool
prescelto
• supponiamo che il sistema prescelto sia
ROLAP
100
Impatto dell’architettura sullo
schema logico
• Architettura a due livelli:
– ogni tabella = una relazione
• architettura a un livello:
– ogni tabella = una vista
• nel seguito ipotizziamo architettura a duetre livelli
101
Progettazione logica
• Modelli logici per data mart in ROLAP:
– modello a stella
– modello snowflake
102
Modello a stella
• Si interpretano fatti e dimensioni come
entità del modello entità-relazione
• si mappa lo schema entità-relazione in uno
schema relazionale
– fatti e dimensioni diventano tabelle a cui si
aggiunge una chiave artificiale
– le tabelle delle dimensioni contengono tutti
gli attributi per tutti i livelli della gerarchia
– poiché le associazioni sono tutte uno-amolti, si modellano con chiavi esterne
103
Chiavi
• Le chiavi aggiunte devono essere chiavi
artificiali (numeriche, progressive)
– non sono le chiavi semantiche eventualmente
utilizzate nella base di dati operazionale
• si ottimizzano le operazioni di join
• le chiavi semantiche possono essere
comunque presenti come attributi comuni
104
Esempio di schema
Tempo
Prodotto
Codice orario
Ora
Giorno
Settimana
Mese
Trimestre
Anno
Codice prodotto
Descrizione
Colore
Modello
Codice categoria
Categoria
Luogo
Codice luogo
Negozio
Indirizzo
Codice Città
Città
Codice Regione
Regione
Codice Stato
Stato
Vendite
Codice orario
Codice luogo
Codice prodotto
Codice cliente
Unità
Incasso
Cliente
Codice cliente
Nome
Cognome
Indirizzo
Età
Codice professione
Professione
105
Esempio di instanza
product
prodId
p1
p2
name price
bolt
10
nut
5
sale oderId date
o100 1/7/97
o102 2/7/97
105 3/8/97
customer
custId
53
81
111
store
custId
53
53
111
name
joe
fred
sally
prodId
p1
p2
p1
storeId
c1
c1
c3
address
10 main
12 main
80 willow
qty
1
2
5
storeId
c1
c2
c3
city
nyc
sfo
la
amt
12
11
50
city
sfo
sfo
la
106
Osservazioni sulla
normalizzazione dello schema
• La tabella dei fatti è completamente normalizzata
• le tabelle delle dimensioni possono non essere
normalizzate, ma:
– la dimensione delle tabelle delle dimensioni è in
genere irrilevante rispetto alla dimensione della
tabella dei fatti
– quindi, ogni sforzo per normalizzare queste tabelle
ai fini del DW è una perdita di tempo
– lo spazio guadagnato è in genere meno dell’1% dello
spazio richiesto dallo schema complessivo
• la normalizzazione delle tabelle delle dimensioni
può ridurre la capacità di browsing (navigazione)
dello schema (si veda oltre)
107
Schemi snowflake
• In presenza di gerarchie, una dimensione può
essere facilmente normalizzata introducendo una
nuova relazione per ogni livello della
–  schema snowflake
Prodotto
Codice prodotto
Descrizione
Colore
Cod Modello
Modello
Codice modello
Modello
codice categoria
Categoria
Codice categoria
categoria
108
Schemi snowflake
• Uno schema snowflake rende meno
efficienti le operazioni di ricerca, anche se
la tabella e` grande (+ join)
• e` conveniente utilizzare uno schema
snowflake solo se questo approccio aumenta
la leggibilita` dello schema e le prestazioni
globali
109
Schemi aggregati
• Approccio A
– lo schema logico aggregato viene creato
utilizzando le stesse regole utilizzate per lo
schema di base
• lo schema di base e gli schemi aggregati
dovranno essere alimentati dalle procedure
ETL
• si aumenta il carico di lavoro della back room
• non si altera il carico di lavoro del
presentation server
110
Schemi aggregati
• Approccio B
– lo schema aggregato viene creato in modo
virtuale, come insieme di viste,
eventualmente materializzate
• solo lo schema di base deve essere
alimentato
• si aumenta il carico di lavoro del presentation
server
• non si altera il carico di lavoro della back
room (si semplificano le procedure di
alimentazione)
111
Esempio
• Fatti: unità, incasso
• Dimensioni: prodotti, tempo
• si vogliono analizzare unità e incasso per categoria di
prodotto
CREATE VIEW
vendite_per_cat(categoria,tempo_k,unità_cat,incasso_cat) AS
SELECT categoria, tempo_k, SUM(unità),SUM(incasso)
FROM Vendite,prodotti
WHERE vendite.prodotto_k = prodotti.prodotto_k
GROUP BY categoria, tempo_k
112
Vantaggi e svantaggi nell’uso
degli aggregati
• Svantaggi:
– L’uso degli aggregati aumenta di molto la
dimensione del DB (anche del 300%!)
– usare aggregazione nel caso in cui ogni
aggregato sintetizza almeno 10-20 record di
base
• Vantaggi:
– Miglioramento delle prestazioni
– possono essere utilizzati in modo
trasparente all’utente
113
Influenza aggregati sul codice
SQL
• Se gli aggregati sono presenti, per poterli
utilizzare bisogna ovviamente scrivere
codice SQL opportuno
• partendo da una query sulle tabelle di base,
le tabelle aggregate possono essere
utilizzate sostituendole alle corrispondenti
tabelle di base
114
Esempio query di base
SELECT categoria, SUM(unità_cat)
FROM vendite, prodotti, tempo
WHERE vendite.prodotto-k = prodotti.prodotto-k
AND
vendite.tempo-k = tempo.tempo-k AND
tempo.giorno = ‘1 Gennaio, 1996’
GROUP BY categoria
115
Esempio query aggregata
SELECT categoria, unità_cat
FROM vendite-per-cat, tempo
WHERE vendite-aggreg-per-cat.tempo-k = tempo.tempo-k
AND tempo.giorno = 1 Gennaio, 1996’
116
Influenza sul codice SQL
• Gli utenti finali e i tool di accesso devono
generare codice differente in relazione che
esistano o meno le tabelle agrgegate
– discontinuità delle applicazioni
• Soluzione: aggregate navigator
117
Aggregate navigator
• Livello software il cui obiettivo è quello di
intercettare le richieste SQL e tradurle
utilizzando nel modo migliore le tabelle
aggregate
– si scelgono le più piccole
• le richieste SQL si assumono utilizzare le
tabelle di base
• si rende trasparente l’uso degli aggregati
all’utente finale
118
Progettazione logica in Oracle
9i
• Oltre a creare una relazione per ogni
tabella, è possibile rappresentare
esplicitamente le gerarchie, utilizzando il
concetto di DIMENSIONE
– nuovo oggetto della base di dati
• possibilità di materializzare le query
119
Dimensioni in Oracle 9i
• Oggetti che permettono di descrivere
gerarchie esistenti all’interno delle tabelle
• vengono utilizzate per:
– riscrivere le query
– suggerire la creazione di view
materializzate
• non contengono nuovi dati ma specificano:
– gli attributi coinvolti nelle gerarchie (livelli)
– le gerarchie (anche >= 1 per una stessa
tabella)
– dipendenze funzionali tra livelli ed altri
attributi delle tabelle sottostanti
120
Dimensioni in Oracle 8i
CREATE DIMENSION <nome>
LEVEL <nome_l1> IS <nome tabella>.<attr>
LEVEL <nome_l2> IS <nome tabella>.<attr>
…
HIERARCHY <nome gerarchia> (
<nome_livello> CHILD OF
<nome_livello> CHILD OF
…)
ATTRIBUTE <nome livello> DETERMINES
<nome<tabella>.<attr>
...
121
Esempio
VENDITA
prodotto
Unità
categoria
Incasso
NumClienti
descrizione
PrezzoUnitario (AVG)
colore
modello
Prodotti
Prodotto_k
Prodotto
Modello
Colore
Descrizione
Categoria
122
Dimensioni in Oracle 8i
CREATE DIMENSION Prodotti_D
LEVEL prod_l IS Prodotti.prodotto
LEVEL categ_l IS Prodotti. categoria
HIERARCHY Prodotti_H (
prod_l CHILD OF
categ_l)
ATTRIBUTE prod_l DETERMINES descrizione
ATTRIBUTE prod_l DETERMINES modello
ATTRIBUTE prod_l DETERMINES colore;
123
View materializzate
• Materializzo la vista, cioe` la calcolo una sola volta,
la memorizzo e la uso durante l’esecuzione delle
query
• Necessità di specificare:
– Politiche di caricamento
– Politiche di aggiornamento (refresh)
– Utilizzo/non utilizzo da parte dell’aggregate
navigator
124
View materializzate in Oracle
9i
• Caricamento:
– Immediate: all’atto della definizione
(default)
– Deferred: popolata alla successiva
operazione di refresh (che deve essere
completo)
125
View materializzate in Oracle
9i
• Refresh:
– Come:
• Fast: incrementale (molte restrizioni)
• Complete: totale
• Force: incrementale quando possibile, totale
altrimenti
– Quando:
• On Commit: fast refresh al commit delle
transazioni sulle tabelle di definizione della
view (solo per join view e single-table view)
• On Demand: invocando specifiche procedure
• Start with <date> Next <date expression>
• ….
126
View materializzate in Oracle
9i
• Query Rewrite:
– Enable: utilizzata dall’aggregate navigator in
fase di riscrittura delle query
– Disable: non utilizzata dall’aggregate
navigator in fase di riscrittura delle query
127
View materializzate in Oracle
9i
CREATE MATERIALIZED VIEW nome
BUILD <tipo caricamento>
REFRESH <tipo refresh>
[ENABLE QUERY REWRITE]
AS <sottoquery di definizione>
DROP MATERIALIZED VIEW nome
ALTER MATERIALIZED VIEW ...
128
View materializzate in Oracle
9i
CREATE MATERIALIZED VIEW vendite_cat
BUILD immediate
REFRESH complete on commit
ENABLE QUERY REWRITE
AS
SELECT categoria, tempo_k, SUM(unità),SUM(incasso)
FROM Vendite,prodotti
WHERE vendite.prodotto_k = prodotti.prodotto_k
GROUP BY categoria, tempo_k
129
Interrogazione di un data
warehouse
130
Tipologie
• Reportistica
• On-Line Analytical Processing
• Data mining
131
Reportistica
• Approccio orientato ad utenti che hanno necessità di
accedere a intervalli di tempo predefiniti a informazioni
strutturate in modo pressochè invariabile
• di questi rapporti è nota a priori la forma
• un rapporto è definito da un’interrogazione e da una
presentazione
• l’interrogazione comporta in genere la selezione e
l’aggregazione di dati multidimensionali
• la presentazione può essere in forma tabellare o grafica
• la reportistica non è nata con il DW, ma ha acquisito con il
DW benefici in termini di affidabilità e tempestività dei
risultati
132
OLAP: On-Line Analytical
Processing
• Una visione multidimensionale, logica, dei dati
• Analisi interattiva dei dati
• Modellazione analitica: derivazione delle proporzioni, delle
varianze, etc
• Aggregazioni per ogni sottoinsieme delle dimensioni
• Previsione, trend analysis, e statistical analysis
• Calcola e visualizza i dati in 2D o 3D crosstabs, charts, e
grafi, con semplici operazioni di rotazione degli assi
133
OLAP su data cubes
Mercati
Quantità
Periodi di tempo
Prodotti
Vendite
134
Progettazione concettuale
Il manager regionale esamina
la vendita dei prodotti
in tutti i periodi relativamente
ai propri mercati
Il manager finanziario esamina
la vendita dei prodotti
in tutti i mercati relativamente
al periodo corrente e quello
precedente
magazzino
tempo
prodotto
Il manager di prodotto esamina
la vendita di un prodotto
in tutti i periodo e in tutti i mercati
Il manager strategico si concentra su
una categoria di prodotti,
un’area regionale e un orizzonte
temporale medio
135
I nuovi tipi di query
• Dipendono dai tool di accesso
• influenzano l’implementazione delle query
• Operazioni di base:
–
–
–
–
–
drill-down/roll-up
pivoting
slicing
dicing
top-n
136
Operazioni tipiche
• Roll up: riassumi i dati, salendo nella gerarchia dei
concetti per una dimensione o attraverso una
riduzione di una dimensione
– il volume totale di vendite per categoria di prodotto
e per regione per anno
– si rimuove per esempio la dimensione tempo
• Roll down or drill down: passa da un livello di
dettaglio basso ad un livello di dettaglio alto,
scendendo nella gerarchia o introducendo una nuova
dimensione.
– per un particolare prodotto, trova le vendite
dettagliate per ogni venditore e per ogni data
137
Operazioni tipiche (cont.)
• Slice and dice: select & project
– L’operazione di Slice esegue una selezione su una
dimensione del cubo.
– L’operazione di Dice definisce un sottocubo
eseguendo una selezione su due o più dimensioni
Vendite delle bevande nel West negli ultimi 6 mesi
• Pivot (rotate): riorienta il cubo
• Top-n:
– Esempio: determinare i 10 prodotti piu` venduti ad
una certa data e in un certo magazzino, ordinati per
vendite
138
Operazioni tipiche: Roll-Up
Product
Roll-up
Year
Product
Drill-Down
Roll-up
Year
Product
Drill-Down
Month
139
Operazioni tipiche: drill-down
e roll-up
Dipartimento
down Panificio
Cibo surgelato
…
Incassi Unità vendute
Lit. 12100000
Lit. 23000000
Dipartimento
Marca
Panificio
Panificio
Cibo surgelato
Cibo surgelato
…
Barilla
Agnesi
Findus
Orogel
5088
15000
up
Incassi Unità vendute
6000000
6100000
15000000
8000000
2600
2488
6500
8500
140
Operazioni tipiche: Slice and Dice
Product
Slice
Month
Product
Month
141
Data mining
• Attività orientata a scoprire informazioni nascoste nei dati
• le tecniche di data mining sono utilizzate da anni in
applicazioni scientifiche specialistiche (ricerca geologica,
medica, astronomica, metereologica, …)
• con il DW il data mining viene trasportato dall’analisi
scientifica all’analisi commerciale (ricerche di mercato,
segmentazione di mercato, analisi delle abitudini di acquisto,
…)
• permette di analizzare automaticamente grosse quantità di
dati
• tipologie di pattern estraibili con regole di data mining:
regole associative, clustering, alberi di decisione, serie
temporali
142
Impatto sul codice SQL
• Tipiche query OLAP richiedono molte aggregazioni
GE
1995
SELECT SUM (vendite)
FROM vendite S, Tempo T, Magazzini M
1996
WHERE S.TId = T.TId AND
S.Mid = M.Mid
1997
GROUP BY T.anno, M.citta`
63
81
144
38
107
145
75
35
110
223
388
Totale 176
SELECT SUM (vendite)
FROM vendite S, Magazzini M
WHERE S.MId = M.MId
GROUP BY M.citta`
MI Totale
SELECT SUM (vendite)
FROM vendite S, Tempo T
WHERE S.TId = T.TId
GROUP BY T.anno
143
Impatto sul codice SQL
{PId, MId,TId}
• In genere:
– fatti con k dimensioni
– 2k query SQL aggregate
{PId, MId}
{PId, TId}
{PId}
{MId}
{MId, TId}
{TId}
{}
• Nuovo operatore SQL CUBE per calcolare tutte le
possibili aggregazioni rispetto ad un insieme di
attributi
CUBE Pid, Mid, Tid BY SUM Vendite
equivalente ad un insieme di query:
SELECT SUM (vendite)
FROM vendite S
GROUP BY grouping list
• Presente in molti DBMS
144
Impatto sul codice SQL
• Necessita` di determinare “i primi n elementi”
rispetto ad un certo ordinamento
• Esempio: determinare i 10 prodotti piu` venduti in
un certo magazzino, ordinati per entita` delle
vendit
• Presente in molti DBMS
145
Operatori aggregati in Oracle
9i
• SQL viene esteso con nuovi operatori di
aggregazione. Tra i vari operatori:
– ROLLUP
– CUBE
– RANK/TOP-N
146
Roll-up
• SELECT ….
GROUP BY ROLLUP (elenco colonne)
• calcola l’aggregato standard rispetto
all’elenco di colonne specificato
• calcola subtotali di livello più alto,
riducendo ad uno ad uno le colonne da
aggregare, procedendo da destra a sinistra
nella lista
147
• Esempio:
Roll-up
SELECT città, mese, prodotto,
SUM(vendite)
FROM Vendite v, Magazzini m, Tempo t,
Prodotti p
WHERE m.Magazzino_k = v.Magazzino_k AND
p.Prodotto_k = v.Prodotto_k AND
t.Tempo_k = v.Tempo_k
GROUP BY ROLLUP(città,mese,prodotto)
148
Roll-up
Città
Mese
Prodotto Vendite
genova
genova
genova
genova
genova
genova
genova
milano
milano
milano
milano
milano
milano
milano
marzo
marzo
marzo
luglio
luglio
luglio
p1
p2
marzo
marzo
marzo
luglio
luglio
luglio
p1
p2
p1
p2
p1
p2
120
320
440
220
110
330
770
430
143
573
340
100
440
1013
149
Cube
• SELECT ….
GROUP BY CUBE (elenco colonne)
• calcola l’aggregato standard rispetto
all’elenco di colonne specificato e rispetto
ad ogni sottoinsieme dell’elenco specificato
150
• Esempio:
Cube
SELECT città, mese, prodotto,
SUM(vendite)
FROM Vendite v, Magazzini m, Tempo t,
Prodotti p
WHERE m.Magazzino_k = v.Magazzino_k AND
p.Prodotto_k = v.Prodotto_k AND
t.Tempo_k = v.Tempo_k
GROUP BY CUBE(città,mese,prodotto)
151
Cube
Città
Mese
genova
genova
genova
genova
genova
genova
genova
genova
genova
milano
milano
milano
milano
milano
marzo
marzo
marzo
luglio
luglio
luglio
Prodotto Vendite
p1
p2
p1
p2
p1
p2
marzo
marzo
marzo
luglio
luglio
p1
p2
p1
p2
120
320
440
220
110
330
340
440
770
430
143
573
340
100
152
Top-N
• SELECT A1,…,An
FROM
(SELECT B1,…,Bm,
RANK() OVER(ORDER BY Ai ASC,
ORDER BY Aj DESC) AS rank
FROM …
WHERE ...
GROUP BY A1,…,An)
WHERE rank <= N;
• permette di ordinare i risultati e restituire solo i
primi N rispetto all’ordinamento prescelto
153
Top-N
• Esempio:
SELECT città, mese, prodotto, sum_vendite
FROM
(SELECT città,mese,prodotto, SUM(vendite) AS sum_vendite,
RANK() OVER (ORDER by SUM(vendite) DESC) AS rank
FROM Vendite v, Magazzini m, Tempo t, Prodotti p
WHERE m.Magazzino_k = v.Magazzino_k AND
p.Prodotto_k = v.Prodotto_k AND
t.Tempo_k = v.Tempo_k
GROUP BY (città,mese,prodotto))
WHERE rank <= 3;
154
Top-N
Città
Mese
Prodotto Vendite
milano
milano
genova
marzo
luglio
marzo
p1
p1
p2
430
340
320
155
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