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Il Giocatore d`Azzardo Patologico - Dr. Marco Cannavicci

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Il Giocatore d`Azzardo Patologico - Dr. Marco Cannavicci
Il giocatore d’azzardo patologico:
“GAMBLER”
Dr. Marco CANNAVICCI
Il gioco d’azzardo
In origine aveva finalità magiche, serviva per
sondare il destino o sfidare il fato
In antichità le controversie venivano risolte con
i dadi, espressione della volontà divina
Oggi il gioco d’azzardo è un fenomeno sociale,
culturale e con ampi risvolti sia
psicopatologici che criminologici
Il gioco d’azzardo e la morale
La religione, contraria ad ogni forma di gioco
con il destino, ha scisso il gioco in due forme:
-
-
Buona – lotteria, pesca di beneficenza, le
sagre paesane
Cattiva – gioco delle carte clandestino, le
corse dei cavalli, dei cani ed i casino
Il gioco d’azzardo ed il crimine
La passione del gioco conduce ad effetti
compulsivi che si traducono con:
- problemi finanziari e familiari
- assenteismo e perdita del lavoro
- usura
- condotte criminali
- rischio di suicidio
Il gioco d’azzardo
-
-
secondo la Chiesa è peccato
secondo il Diritto è reato
secondo la Psicopatologia è malattia
Il gioco d’azzardo
Nel 1980 è stato inserito nel DSM come
autonomo disturbo psicopatologico
Inserito nelle malattie dovute a “mancato
controllo degli impulsi”
Secondo il DSM il “gambler”:
-
è eccessivamente assorbito dal gioco
gioca quantità crescenti di denaro
tenta ripetutamente di non giocare
gioca per uscire dalla depressione
gioca per “rincorrere” le perdite
mente a tutti, nascondendo il coinvolgimento
commette atti illegali per finanziarsi
mette a repentaglio famiglia, lavoro e libertà
personale
Dati Eurispes 2000
Il Italia il 60% della popolazione partecipa
settimanalmente ad una qualche forma di
gioco (lotteria, totocalcio, riffa, …), contro
l’85% degli inglesi (che prediligono le
scommesse)
Il tasso di incidenza del gioco d’azzardo è
stimabile tra l’1 ed il 3%
Fattori demografici del giocatore
-
-
Sesso maschile (2 : 1 rispetto al femminile)
Basso livello sociale, culturale ed economico
Essere celibi
Età compresa tra i 18 e 25 anni
Fattori psicologici del giocatore
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-
Insicurezza
Impulsività
Bassa tolleranza a stress e frustrazioni
Tendenza all’aggressività
Tendenza alla depressione
Tendenza alle condotte ossessivocompulsive
Abusa di alcolici, sigarette e droghe
Secondo Gerolamo Caramanna
(nel 1898 – allievo di Cesare Lombroso)
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Tipologie del giocatore:
Giocatori occasionali (la maggior parte)
Giocatori per professione (che mirano al
guadagno di denaro)
Giocatori per passione (che Dostojeskij ha
definito “i giocatori del gioco per il gioco”)
Secondo il dr. Robert Custer (1985)
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Varianti di “gambler”:
Professionista (padrone di sé, agonista e
competitivo “uno contro uno”)
Antisociale (bari, che manipolano le regole a loro
favore)
Sociale casuale (per momentaneo divertimento)
Sociale severo (per regolare intrattenimento)
Nevrotico (come via di fuga e distrazione dallo
stress e dall’ansia)
Compulsivo (dipendente dal gioco, per idea fissa)
Fasi del “gambler”
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-
La fase vincente
La fase perdente
La fase della disperazione
La ricerca di una via d’uscita
È una condotta tipica della DIPENDENZA
(dipendenza comportamentale o
tossicomania senza sostanza)
Interpretazione psicoanalitica
“Dostoieskij ed il Parricidio”
Sigmund Freud – 1928
Interpretazione psicoanalitica
Nel gioco d’azzardo agiscono paure e desideri
profondi che non riescono ad integrarsi per
cui il comportamento oscilla tra la
trasgressione, il rimorso e la ricaduta in un
circolo vizioso senza apparente via d’uscita
se non quella del carcere o del suicidio
Interpretazione psicoanalitica
“Se la punizione diventa un piacere, la
punizione stessa diventa un assurdo”!
LA PUNIZIONE NON RIESCE AD
ESTINGUERE IL COMPORTAMENTO
NEGATIVO, ANZI LO RINFORZA
Interpretazione cognitiva
“ILLUSIONE DEL CONTROLLO”
Interpretazione storica
Un secolo fa le patologie erano legate alla
repressione ed alla inibizione delle emozioni,
come ad esempio l’Isteria
Oggi le psicopatologie sono legate all’eccesso
di liberazione di emozioni fino a perderne il
controllo, come in tutte le forme di
ADDICTION
Interpretazione storica
Il mancato controllo delle emozioni crea
instabilità relazionali, affettive, personali e
bisogno di identificazione in miti potenti,
vincenti, aggressivi
C’è la continua ricerca del limite, per sfidarlo e
trasgredirlo, … “bruciando le proprie
emozioni al fuoco dell’alcol, della droga, del
sesso e del gioco”
GRAZIE
PER LA VOSTRA ATTENZIONE
Dr. Marco CANNAVICCI
[email protected]
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