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di carrello su rampa
Formazione docenti in TIC e TD prassi: prima competenze di base in TIC, poi quelle in TID prassi indispensabile? Cosa conta veramente per la formazione in TIC? * relazione docente - informatica strumenti per proprie attività personali e professionali componenti concettuali (modellare problema o procedura) componenti operative (usare le TIC familiarità con dinamiche informative/culturali basate su MM e web AUTONOMIA in: trovare soluzioni orientarsi valutare progettare essere attore nel mondo ICT Formazione docenti in TIC e TD prassi: prima competenze di base in TIC, poi quelle in TID prassi indispensabile? Cosa conta veramente per la formazione in TD? da TIC come strumento per pensare e operare, segue facilmente una reazione sinergica tra competenze disciplinar/didattiche e quelle in TIC Strumenti/ambienti per formazione in TD, focus sul: carattere esperienziale progettare e fare esplorare riferimenti e risorse “riuso” e “montaggio” di materiali reperiti confronto con colleghi transizione verso insegnamento costruttivista Libro come “forma” della scuola: cfr. R. Maragliano sapere delimitato, scomposto in pezzi, fissato in forma statica discipline autonome organizzazione apprendimento per fasce di età articolazione compiti nell’imparare valutazione dell’apprendimento efficacia della “forma”libro Irruzione computer e web quale “forma” della scuola? Ripensare alla “forma” libro Scelta di nuove “forme” e integrazione con la vecchia Visione plurale vs una sola prospettiva Libro come “lingua materna” Computer e web come lingua altra Transizione da didattica della riproduzione scritta e decontestuale a didattica dell’interazione orale e dell’esperienza contestualizzata Campi del sapere estensione in forte e rapida crescita accessibilità “illimitata” agli elementi di conoscenza indebolimento dell’articolazione in discipline tradizionali zone nuove e zone di confine/integrazione di aree consolidate Sapere-flusso e ri-definizione dinamica della conoscenza apertura vs chiusura gerarchica e predefinita delle discipline metafora di struttura reticolare interpretazione in continua trasformazione nuovi nodi e nuovi legami tra nodi revisioni dei nodi e legami già noti attitudine alla ricerca di ed orientamento nelle informazioni (.. Web) attitudine a “mantenere la rotta” in molte reti di conoscenza EDUCAZIONE SCIENTIFICA DI BASE A SCUOLA Circa 90% attraverso linguaggio verbale (incluso formule) scienze sperimentali come narrazioni Poca o no enfasi su difficoltà Apprendimento/Insegnamento pratiche d’insegnamento versativo Poco laboratorio, quasi sempre come “verifica” no focus su esplorazione fenomenologia Fenomeni ideali come punto di partenza dell’insegnamento apprendimento di formule, spesso mnemonico Ruolo del Lab in educazione scientifica • Situazione attuale • Punti di vista diversi • Il Lab è necessario? Quale Lab è più efficace per aiutare la comprensione di contenuti di Fisica e Matematica? Quale Lab e quali esperimenti per enfatizzare intreccio tra aspetti sperimentali e di modellizzazione? Situazione Lab in SSS italiana Licei: Lab occasionale, buona volontà del docente (poco tempo/supporto) Bienni ITI: Lab come supporto costante; ore Lab fino al 50% del monte ore Progetti di sperimentazione in corso Lab fino al 30 % delle ore di fisica Insegnanti più consapevoli su ruolo Lab in educazione scientifica di base Attrezzature Lab migliorano in quantità/qualità (cfr. PTD e simili) TIC e TD ampliano molto il Lab didattico (es. esperimenti in tempo-reale) Percorsi basati su risultati ricerca spesso comportano attività di Lab Progetti internazionali studiano come Lab è realizzato nei vari paesi COMUNI DIFFICOLTA’ APPRENDIMENTO Approcci, Materiali Inadeguati Fisica di senso comune CDA/I Formalismi insufficienti Fenomeni familiari carenza LAB Complessità della fisica Edutainment Insegnamento direttivo Cause e fattori Previsione Esperimento Confronto Dal Reale all’Ideale Strumenti Visibilità di “invisibili” Modelli LAB Strumenti per affrontarle PUNTI DI VISTA SUL RUOLO DEL LABORATORIO DIDATTICO Sviluppo concettuale Abilità operative Von Glaserfeld “….la tragedia della teoria della conoscenza occidentale è da vedersi nel suo esser partita dall’ipotesi (comprensibile ma insensata) che ciò che arrivo a conoscere è già presente là fuori…” Comportamentismo indurre comportamenti di risposta a stimoli definiti Insegnamento “versativo” Costruttivismo La realtà è il prodotto dell’esperienza di chi apprende e la conoscenza è costruzione di significati e di interpretazioni dell’esperienza responsabilità cognitiva dell’individuo carattere situato della conoscenza conoscenza come costruzione attiva del discente forte valore della collaborazione e negoziazione sociale Nella visione costruttivista, apprendere è azione attiva del discente che costruisce la sua rete di conoscenza anzichè “ingoiare” nozioni a lui trasferite dal docente o dal computer La conoscenza non è più impersonale o oggettiva (cfr. Oggettivismo) ma qualcosa che ognuno costruisce attraverso l’esperienza personale DAL COMPORTAMENTISMO AL COSTRUTTIVISMO conoscenza conoscenza conoscenza conoscenza AMBIENTI DI APPRENDIMENTO APERTI Gli ambienti di apprendimento aperti sono strumenti con sostanziale controllo del discente sulle attività di apprendimento. Gli offrono un amichevole insieme di funzioni e strumenti; NON propongono percorsi pedagogici prestabiliti con guida passo passo. Controllo al discente Controllo ad altri Real-Time Esperimenti e Immagini Impostazione “Che succede se..?” praticabile con rapida ripetizione di esperimenti in differenti condizioni (variazione parametri e setting) Molti dettagli osservabili; “scelte” richieste per procedere a modellizzare Sviluppo ed interpretazione di modelli esplicativi di fenomeni familiari e complessi ben noti in termini di Conoscenza Comune e Percettiva RTEI (Real-Time Esperimenti e Immagini) Impatto sulla Qualità dell’Apprendimento e Insegnamento Integrazione di Conoscenze Percettiva di Senso Comune Formale Variazionale …. Ciclo PEC Visibilità di fenomeni “inaccessibili” APPROCCIO “REALE -> IDEALE” da fenomeni Reali e Familiari all’astrazione dei Casi/Modelli Ideali Esplorazione fenomeni Ricerca di Regolarità Formulazione di Regole Modelli matematici Legge di Caso Ideale Ciclo d’apprendimento “Previsione Esperimento Confronto” Abilità trasversali: Idee e Ragionamenti Previsione - esprimere idee - analizzare risultati - confrontare - modellizzare Abilità Sperimentali e/o Formali Se non accordo, che fare? Esperimenti o Modelli Confronto Approccio “Reale -> Ideale”: moti a velocità costante Dalla camminata al carrello su piano liscio al moto ideale 1D di corpo puntiforme PHYTEB 2000 11 Camminata regolare e corsa Grafici s(t), v(t), a(t) di camminata regolare in avvicinamento (scuro) e di corsa in avvicinamento (chiaro) Approccio “Reale -> Ideale”: composizione velocità Piatto mosso da studente: fermo e in moto verso (o via dal) sensore Vpiatto quando lo studente cammina = Vpiatto quando lo studente è fermo + o – Vel. della camminata Approccio “Reale -> Ideale”: composizione velocità Piatto mosso da studente seduto: sedia mossa in fase (controfase) Vpiatto quando sedia è mossa avanti/indietro = Vpiatto quando sedia è ferma + o – Vel. della sedia Idem: piatto mosso da studente che oscilla avanti/indietro Approccio “Reale -> Ideale”: l’attrito è una forza Moto quasi uniforme di carrello tirato a mano su pavimento liscio Misure Indipendenti con sensori di Moto e Forza Attrito Dinamico Approccio “Reale -> Ideale”: dal ritmo a oscillatore armonico Oscillazioni ritmiche di una persona e di massa-molla (quasi libere) Legge oraria s(t) di carrello su rampa (sensore in alto) Velocità v(t) di carrello su rampa (sensore in alto) Legge oraria s(t) di carrello su rampa Caso ideale: agisce solo la gravità accelerazione costante = g sin(a ) V(t) è lineare in t V(t) = V(0) + a t S(t) è quadratica in t s(t) = s(0) +v(0) t + ½ a t2 Parabola y = A + B t + C t2 se C cresce parabola “si stringe” se C decresce parabola “si allarga” Salita: accelerazione da attrito si somma A tot > g sin(a) a Discesa: accelerazione da attrito si sottrae A tot < g sin(a) a s(t) CARRELLO SU RAMPA y = A+Bx+Cx2 y = A+Bx+Cx2 A= 11,56 A= 9,91 B = - 3,58 C=0,30 B = - 3,06 C=0,26 v(t) CARRELLO SU RAMPA y = A + Bx A= -3,691 B = 0,624 y = A + Bx A= -3,793 B = 0,717 s(t) CARRELLI SU RAMPA Sviluppo del Pensiero Formale: un processo complesso Principi Limiti dei modelli Matematica Esperimenti suggeriti Previsione di risultati Valori riconosciuti Test di validità Fit dei Dati MODELLI Esplorazione Modelli ESPERIMENTI Costruzione Modelli, ……. da Reale a Ideale Cosa se. .? Andamenti vs Dettagli Approssimazioni Errori Variabili Significative Modelli Interpretativi Simulazione del raffreddamento di un solido A) B) C) A. condizione iniziale (solido caldo e molecole dell’aria fredde) B. solido in equilibrio termico con l’aria C. grafico della temperatura vs.tempo RTEI e MODELIZZAZIONE L’approccio RTEI facilita i legami tra lavoro di laboratorio e di modellizzazione. Con grafici in tempo reale si riconoscono subito andamenti globali e si distinguono dettagli locali. La facilità di analisi ed esportazioni dei dati, aiuta sia il fit delle misure che la loro modellizzazione. Il processo di astrazione può essere così fortemente sostenuto. Andamenti Qualitativi R T E I Regolarità Analisi dati Esportazione dati ASTRAZIONE M O D E L L I RUOLO della MODELLIZZAZIONE nella DIDATTICA della FISICA Adattamento dei dati Modello ha molte accezioni in Fisica. I modelli matematici sono molto comuni. Nella ricerca didattica vi è un ampio consenso sull’utilità dell’interpretare e costruire modelli. L’attività di modellizzazione aiuta ad acquisire capacità trasversali, utili in molti contesti disciplinari. “Cinematica” dei Modelli Modelli dei sistemi fisici Esplorare i Modelli Costruire i Modelli “Dinamica” dei Modelli - Laboratorio “quotidiano” - Laboratorio “povero” - Laboratorio con strumenti didattici “chiavi in mano” - Laboratorio in Tempo- Reale Quale? La scelta è funzione del razionale, dell’obiettivo e del contesto Le integrazioni fra tipi sono in genere molto fruttuose