Comments
Description
Transcript
Diapositiva 1 - Provincia di Latina
Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile Seminario sull’organizzazione del Sistema Nazionale di Protezione Civile “Il funzionamento di una sala operativa organizzata per funzioni di supporto” Stefania Renzulli Roma, 25 gennaio 2012 Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile Il Dipartimento della Protezione Civile nasce nel 1982 dopo il terremoto che il 23 novembre 1980 colpì l’Irpinia, causando circa 3.000 morti e 10.000 feriti. Rappresenta il “quartier generale” del Servizio nazionale della protezione civile, istituito con la Legge 24 febbraio 1992, n. 225 Strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile art. 11 L. 225/92 Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Aeronautica Militare Corpo Forestale dello Stato Esercito Italiano Capitaneria di Porto Marina Militare Gruppi nazionali di ricerca scientifica Carabinieri Croce Rossa Italiana Polizia di Stato Strutture del Servizio Sanitario Nazionale Guardia di Finanza Organizzazioni di volontariato Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Corpo Nazionale VV.F. Interno Polizia di Stato Prefetture Politiche Agricole e Forestali Corpo Forestale dello Stato Ambiente Tutela del Territorio e del mare ISPRA Lavoro, Salute e Politiche Sociali Regioni/ASL Economia e Finanze Difesa Guardia di Finanza Esercito Marina Aeronautica PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Dipartimento della Protezione Civile Sviluppo Economico Infrastrutture e Trasporti Carabinieri TERNA/Società di distribuzione Guardia Costiera Beni e Attività Culturali ANAS Società Autostrade Istruzione, Università e Ricerca Affari Esteri Gruppo Ferrovie dello Stato Centri di Competenza Giustizia Regioni Province POLIZIA LOCALE Comuni Organizzazione operativa del sistema di protezione civile LIVELLO NAZIONALE Comitato Operativo MIC Commissione Grandi Rischi Sala Situazione Italia dichiarazione stato di emergenza Sala Operativa Regionale LIVELLO REGIONALE c C.C.S. b LIVELLO PROVINCIALE C.O.M. C.O.M. C.O.M. a LIVELLO COMUNALE C.O.C C.O.C C.O.C DI.COMA.C. (sul posto) Legge 225/1992 EVENTO Evento che per intensità ed estensione richiede, mezzi e poteri straordinari Riunione del Consiglio dei Ministri Dichiarazione dello Stato di emergenza nazionale e nomina di un Commissario delegato 2002 Terremoto di S. Giuliano Situazione emergenziale eccezionale con grave rischio di compromissione dell’integrità della vita D.L. 245/2002 (Legge 286/2002) EVENTO Il Presidente del Consiglio dei Ministri dispone il coinvolgimento delle strutture operative nazionali anche prima della dichiarazione dello stato di emergenza Il Capo del Dipartimento della protezione civile provvede al coordinamento degli interventi e di tutte le iniziative per fronteggiare le situazioni emergenziali in atto ITALIA 8104 i comuni 72% con una popolazione inferiore ai 5000 abitanti Il 20% della popolazione (circa 12 milioni di persone) è distribuito sul 55% del territorio Principali fattori di rischio: frane, alluvioni (6.000 comuni a rischio) terremoti (5000 comuni a rischio) eruzioni vulcaniche (100 comuni a rischio) Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile Rete dei Centri Funzionali Sale Operative e strutture territoriali I.N.G.V. EARLY WARNING E COMUNICAZIONI IN TEMPO REALE SISTEMA SALA SITUAZIONE ITALIA ATTIVAZIONE PROCEDURE DI EMERGENZA DIRETTIVA del PCM 27.02.04: IL SISTEMA DI ALLERTAMENTO NAZIONALE COLLI ALBANI CAMPI FLEGREI VESUVIO ISCHIA STROMBOLI PANAREA Livelli di criticità LIPARI VULCANO Assente ETNA Ordinaria Moderata Elevata FERDINANDEA PANTELLERIA La nuova classificazione sismica del territorio nazionale Classificazione precedente (Decreti fino al 1984) Categoria sismica 1a 2a 3a Totale classificati Totale non classificati N° comuni % di territorio % di popolazione 368 2.498 99 2.965 5.135 5% 39% 1% 45% 55% 3% 32% 5% 40% 60% Classificazione 2003 – Ordinanza 3274 Zona sismica N° comuni % di territorio % di popolazione 1 2 3 4 716 2.323 1.632 3.429 9% 36% 23% 31% 5% 34% 29% 32% RADAR INTERFEROMETRO SAR Sistema di monitoraggio Sciara del fuoco RILEVAMENTO AEROFOTOGRAMMETRICO SO2 PLUME MEASURES 6 VIDEO CAMERE CAPISALDI STAZIONE GEOCHIMICA ONDAMETRO RETE SISMICA GPS caposaldo EDM ONDAMETRO RILEVAMENTO BATIMETRICO SALA SITUAZIONE ITALIA - SISTEMA EVENTO REGIONI CFS ININ ORDINARIO EMERGENZA CP PS CC Componenti e strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile COI VVF DPC GdF ATTIVITA’ DELLA SALA SITUAZIONE ITALIA - SISTEMA Riceve, richiede elabora e verifica le notizie Mantiene il raccordo con il COAU e il CFC In emergenza si configura come struttura di supporto al comitato operativo Allerta le componenti e le strutture operative contribuendo così alla loro tempestiva attivazione Garantisce la diffusione delle informazioni alle componenti e strutture operative COMUNICAZIONE DELL’EVENTO E FLUSSO DELLE INFORMAZIONI CFC SALE OPERATIVE REGIONALI E PROVINCIALI SALE OPERATIVE NAZIONALI SALA SITUAZIONE ITALIA SISTEMA SALE OPERATIVE NAZIONALI DEI SERVIZI SALE OPERATIVE DELLE Prefetture - UTG COMPONENTI E STRUTTURE OPERATIVE PROCEDURE OPERATIVE PER LA COMUNICAZIONE DELL’EVENTO E IL FLUSSO DELLE INFORMAZIONI CFC 3 - Risorse disponibili (caratteristiche, quantità, dislocazione e tempistica) SALE OPERATIVE 4 - Necessità di concorso o REGIONALI E supporto nell’intervento PROVINCIALI 5 - Contatti costanti SALE finoOPERATIVE alla conclusione dellaNAZIONALI situazione in atto 6 - Report delle attività svolte 1 - Comunicazione della notizia verificata SALE OPERATIVE NAZIONALI DEI SERVIZI SALA SITUAZIONE ITALIA SISTEMA 2 - Interventi già effettuati o previsti (tipologia, località, tempistica e risorse impiegate) SALE OPERATIVE DELLE Prefetture - UTG COMPONENTI E STRUTTURE OPERATIVE IL MODELLO ORGANIZZATIVO PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA Centro operativo comunale Aree di attesa e di ricovero La prima risposta all’emergenza deve essere garantita dalla della popolazione struttura locale Assistenza sanitaria ai feriti Controllo viabilità Pasti e alloggi Presidio del territorio Informazione In funzione dell’intensità e dell’estensione del fenomeno, nonché della capacità di risposta del sistema locale, si attivano sul territorio i diversi centri operativi e di coordinamento Valutazione delle esigenze sul territorio Impiego razionale delle risorse già disponibili Sala operativa integrata A livello provinciale, secondo il modello adottato da ciascuna Regione, si attiva il Centro Coordinamento Soccorsi nel quale Definizione delle risorse sono rappresentati Regione, necessarie per integrare quelle Prefettura-UTG e Provincia disponibili Aree di ammassamento soccorritori Centri operativi intercomunali Qualora il modello adottato dalla Regione non indichi chiaramente a quale Autorità è attribuita la funzione di responsabilità del C.C.S. e non fossero vigenti in tal senso opportuni protocolli d’intesa tra Prefettura e Provincia, tale funzione si intende assegnata al Prefetto della provincia in qualità di rappresentante dello Stato sul territorio, in ragione del dovere di assicurare la salvaguardia della vita e dei beni delle persone IL MODELLO ORGANIZZATIVO PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA Colonna mobile regionale e organizzazioni di volontariato La Regione, attraverso la propria Sala operativa in h24, Interventi di emergenza sanitaria mantiene il raccordo con il livello locale e nazionale e richiede eventualmente il Radiocomunicazioni concorso delle risorse nazionali Tecnici per verifiche agibilità, Impiego beni rilievo del danno, valutazione prima necessità rischio residuo ed indotto EVENTO C Legge 225/1992 D.L. 245/2002 (L. 286/2002) Situazione emergenziale che richiede l’impiego di mezzi e poteri straordinari Situazione emergenziale eccezionale con grave rischio di compromissione dell’integrità della vita Convocazione Commissione per Convocazione Comitato Istituzione DICOMAC la previsione e la prevenzione Operativo Direzione unitaria e dei grandi rischi Direzione unitaria e Il Capo del coordinamento Dipartimento della delleprotezione attività Dichiarazione dello Stato di civile provvede sul al coordinamento e nominadelle Consulenza tecnico-scientificaemergenza nazionale coordinamento territorio degli interventi e di tutte le iniziative per di un Commissario attività delegato di emergenza fronteggiare le situazioni emergenziali in atto “Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze” “Organizzazione e funzionamento di Sistema presso la Sala Situazione Italia del Dipartimento della protezione civile” INDIRIZZI OPERATIVI PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE FINALITÀ Ottimizzare la capacità di allertamento, di attivazione e di intervento del Servizio Nazionale della protezione civile ITER DI APPROVAZIONE Presentazione del documento al Comitato operativo della protezione civile (DPCM 21 novembre 2006) “ristretto” il 5 dicembre 2007 e “allargato” il 30 marzo 2008. Revisione del documento con le modifiche e le integrazioni proposte da parte delle diverse strutture/amministrazioni/enti Intesa della Conferenza unificata in data 13 novembre 2008 STRUMENTI Definizione di procedure operative per la gestione del flusso delle informazioni Definizione del modello organizzativo per la gestione dell’emergenza Indicazione degli interventi prioritari da disporre a livello nazionale per supportare ed integrare adeguatamente la risposta locale di protezione civile PRIME ATTIVAZIONI IN CASO DI EMERGENZA NAZIONALE •Organizzazioni Nazionali di •Corpo Nazionale dei Vigili •Terna Volontariato del Fuoco •ANAS / Autostrade per l’Italia / AISCA •Corpo Nazionale del Soccorso Alpino •Gruppo Ferrovie dello Stato •Forze Armate e Speleologico •Forze di Polizia •Società di telefonia fissa e mobile •Corpo Forestale dello Stato •Regioni e Province Autonome Telecom Italia, Vodafone, Wind, H3G •Ministero del Lavoro, della Salute e •RAI •Comando generale delle Capitanerie di porto – Guardia delle Politiche sociali •Gruppo Poste Italiane •ENAC costiera •ENI •ENAV •Croce Rossa Italiana •GSE PRINCIPALI ATTIVITÀ IN COMITATO OPERATIVO AZIONI IMMEDIATE Attività di soccorso e di verifica degli effetti AZIONI ENTRO 12 ORE Attivazione ulteriori risorse AZIONI ENTRO 24 ORE Assistenza popolazione Attivazione mezzi, risorse e personale Verifica impatto dell’evento Stima risorse presenti sul territorio Istituzione centri operativi Verifica agibilità, ricognizione danni, individuazioni aree di emergenza, predisposizione strutture di assistenza Invio team specialistici Ricovero della popolazione Informazioni sicurezza strutture Messa in sicurezza – Avvio ripristino servizi primari Sala Situazione Italia e monitoraggio del territorio - SISTEMA SISTEMA opera 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, con personale del Dipartimento e delle strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile di seguito elencate: Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Forze Armate (attraverso il Comando Operativo di Vertice Interforze) Polizia di Stato Arma dei Carabinieri Guardia di Finanza Corpo Forestale dello Stato Capitanerie di Porto - Guardia Costiera Questa peculiarità fa di SISTEMA il punto di riferimento del Servizio nazionale di protezione civile e lo rende un centro di coordinamento unico nel suo genere. riceve, richiede, raccoglie, elabora e verifica le notizie SISTEMA garantisce la diffusione delle informazioni alle componenti ed alle strutture operative allerta le componenti ed le strutture operative contribuendo così alla loro tempestiva attivazione in emergenza si configura come struttura di supporto al Comitato operativo Stati di configurazione di SISTEMA STATO DI CONFIGURAZIONE Per la determinazione degli Stati di configurazione si fa riferimento a scenari di massima costruiti per ciascuna tipologia di evento sulla base delle caratteristiche dell’evento e/o sui possibili suoi effetti sulla popolazione e sul territorio. Il progressivo aggiornamento degli scenari mediante l’acquisizione delle informazioni provenienti dal territorio e l’attività di valutazione effettuata dagli Uffici tecnici del Dipartimento determina l’eventuale passaggio da uno Stato di configurazione all’altro. SO Ordinaria S1 Vigilanza S2 Presidio operativo S3 Unità di crisi S3 configurazione unità di crisi Comitato operativo SISTEMA CC PS GdF CFS VVF P COAU S0 COI C F5 F2 F6 F3 F7 F4 FX COEM SISTEMA CC evento S2 D CP F1 PS GdF CFS VVF D COAU P ORA X CP COI C notizia evento non previsto a grande scala CONFIGURAZIONE UNITA’ DI CRISI S3 SISTEMA CC PS GdF CFS VVF CP COAU Funzione Volontariato Funzione Materiali e Mezzi Funzione stampa e informazione Funzione Risorse Tecnologiche Funzione Sanità Funzione Attività Internazionali Funzione Servizi Essenziali Funzione Raccordo con le regioni e gli enti locali COI P D Funzione Strutture Operative C CFC Funzione Tecnica Funzione Attività Aeree valutazione e pianificazione Funzione Contratti e Contabilità COMITATO OPERATIVO DELLA PROTEZIONE CIVILE ANAS CNMCA Autostrade Gruppo Ferrovie dello Stato RID Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Forze di Polizia Croce Rossa Italiana Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico CNR ENAV Conferenza unificata Stato/Regioni/Città ed autonomie locali Capo Dipartimento Protezione Civile Organizzazioni di volontariato Forze Armate Corpo Forestale dello Stato Ministero della Salute INGV ISPRA ENEA RAI TERNA Gruppo Poste Italiane H3G Telecom ENAC Vodafone Wind ATTIVAZIONE SQUADRE SAR – SEARCH AND RESCUE ATTIVAZIONE COLONNE MOBILI REGIONALI ATTIVAZIONE RADIOTELECOMUNICAZIONI DI EMERGENZA ALLESTIMENTO CENTRI OPERATIVI INVIO SQUADRE PER IL RILIEVO MACROSISMICO, LA VERIFICA DELLE AGIBILITÀ E LA VALUTAZIONE RISCHIO INDOTTO Lineamenti della pianificazione Obiettivi del piano Coordinamento operativo Salvaguardia della popolazione Rapporti tra le istituzioni Informazione alla popolazione Ripristino della viabilità e dei trasporti Funzionalità delle telecomunicazioni Funzionalità dei servizi essenziali Struttura dinamica del piano MODELLO INTEGRATO L’individuazione preventiva delle sedi da adibire a centri operativi di coordinamento. Le informazioni sono organizzate in una banca dati aggiornata dalle regioni o dagli UTG-Prefetture Centri operativi Stromboli – maremoto 2002 Salò (Brescia) - terremoto 2004 Molise – terremoto 2002 Sardegna – frane e alluvioni 2004 FUNZIONI DI SUPPORTO PER IL COMUNE TECNICA E DI PIANIFICAZIONE (Tecnici comunali, tecnici o professionisti locali, enti universitari e di monitoraggio) SANITA’ ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA (A.S.L., C.R.I., Volontariato Socio Sanitario) VOLONTARIATO (Organizzazioni di volontariato di protezione civile) CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE (Tecnici Comunali, Ufficio Anagrafe, Vigili Urbani, Comunità Montana) STRUTTURE OPERATIVE LOCALI, VIABILITA’ (Forze dell'Ordine presenti sul territorio, Vigili Urbani) TELECOMUNICAZIONI (Radioamatori, volontariato) MATERIALE E MEZZI (Aziende pubbliche e private, Volontariato, C.R.I., segretario o tecnico comunale) SERVIZI ESSENZIALI E ATTIVITA’ SCOLASTICA (Referente: Energia elettrica, Gas, Acqua, Aziende Municipalizzate, Smaltimento rifiuti, Provveditorato agli Studi) ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE (Segretario comunale, Ufficio Anagrafe, Volontariato) SEGRETERIA (Segretario comunale) ATTIVAZIONE ORGANIZZAZIONI NAZIONALI VOLONTARIATO ALLESTIMENTO PMA E OSPEDALI DA CAMPO ALLESTIMENTO AREE DI EMERGENZA RICHIESTA AIUTI INTERNAZIONALI COMITATO OPERATIVO NAZIONALE Commissione Grandi Rischi COMITATO OPERATIVO IN SEDE DICOMAC COM 1 COM 2 COM 3 COM 4 COM 5 COM 6 COM 7 COM 8 L’Aquila San Demetrio Pizzoli Pianola Paganica Navelli Sulmona Montorio al Vomano 10 FRAZIONI 14 20 COMUNI COMUNI 1 COMUNE 12 9 8 COMUNI COMUNI COMUNI 15 COMUNI DI.COMA.C. SQUADRE MISTE Rilevamento danni agli edifici RILEVAMENTO MACROSISMICO F1 Tecnica di valutazione e censimento danni F2 Sanità, assistenza sociale e veterinaria F9 Comunicazione F10 Salvaguardia beni culturali F3 Volontariato F11 Infrastrutture e strutture post emergenziali F4 Strutture operative viabilità F12 Coordinamento Enti locali F5 Logistica materiali e mezzi F13 Relazioni internazionali F6 Coordinamento concorso delle Regioni F7 Telecomunicazioni e supporto informatico F8 Servizi essenziali F14 Assistenza alla popolazione, scuola, università F15 Tutela ambiente F16 Supporto Giuridico Amministrativo INDIVIDUAZIONE INCENDIO T0 PROCEDURE PER IL CONCORSO DELLA FLOTTA AEREA DELLO STATO VALUTAZIONE DECISIONE COMPILAZIONE SCHEDA INVIO SCHEDA D.P.C C.O.A.U. VALUTAZIONE ANALISI SITUAZIONE DECISIONE INVIO SCHEDA SALE OPERATIVE GESTORI INVIO MEZZO AEREO DECISIONE T0 + x + 5’ max 30’ 20’ 30’ 60’ 60’ 30’ T0 + x + 10’ PRONTEZZA CANADAIR S64 AB412 - VVF AB 212 - MMI CH47 - EI AB41/NH500 - CFS T0 + x S.O.U.P./C.O.R.