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Presentazione di PowerPoint
C’erano una volta…le piante! Città, campagna, in qualunque posto ci troviamo, siamo circondati dalle piante. Piante?! Che cosa sono? Le piante sono degli esseri viventi appartenenti al regno vegetale che nascono, crescono, si nutrono, si riproducono e muoiono. Però a differenza degli animali non si muovono e possono presentarsi sotto forma di umili fili d’erba o enormi alberi. Inoltre gli studiosi ne hanno contato oltre 260.000 specie! Le piante, in più, sono dette autotrofe, cioè, al contrario degli animali, si producono il cibo da sole. 10, 20, 30 anni, quanto vivono le piante? La durata della vita di una pianta cambia da “individuo a individuo”, diciamo così. Quindi possiamo trovare alberi di grandezza esagerata come la sequoia dedicata a William Sherman che raggiunge un’altezza di 84 m, un diametro di 11 m e una circonferenza di 31 m. Le piante continuano a crescere per tutta la durata della loro vita, quindi, più questa è lunga, più la pianta è grande e per questo si dice che sono esseri viventi “a crescita aperta”. Ma a che cosa possono mai servire le piante? Da non sottovalutare è l’importanza delle piante per il regno animale e non solo perché aiutano a portare avanti la catena alimentare, ma anche perché se riusciamo a respirare è tutto merito loro. Radici, fusto, da cos’è fatta la pianta? Le piante sono composte da tre parti principali: le radici, il fusto e le foglie che insieme collaborano tra loro per tenere in vita la pianta e quindi loro stessi. Cominciamo con le radici Esse crescono sotto terra e in alcune piante come la carota e la barbabietola, sono commestibili. Si dividono in parti primarie, più grandi e secondarie, più piccole e insieme assorbono dal terreno acqua e sali minerali (linfa grezza) che arrivano alle foglie grazie ai vasi legnosi. Servono anche a fissare la pianta saldamente al suolo. E poi, da cosa sono fatte queste “radici”? Nelle radici distinguiamo tre parti: l’apice radicale che si occupa della riproduzione la cuffia che si occupa della protezione la zona di accrescimento che si occupa della crescite la zona pilifera che si occupa dell’assorbimento. Proseguiamo con il fusto Parliamo ora del fusto che è la parte principale delle piante. Esso infatti, funge da passaggio obbligato per la linfa grezza e per quella elaborata che scorrono rispettivamente nei vasi legnosi e in quelli cribrosi. La linfa grezza è costituita da acqua e sali minerali, mentre quella elaborata costituisce il nutrimento che deve raggiungere tutte le parti della pianta E il fusto, da cosa è fatto? In tutte le piante, anche se è più facile notarlo negli alberi ci sono sei diverse parti. Queste sono, cominciando dalla più interna: l’epidermide ha una funzione protettiva la corteccia, come l’epidermide, ha la funzione di proteggere la pianta da tutti quegli agenti che possono danneggiarla. Essa inoltre è costituita dalle cellule morte rinnovate dal cambio il legno, il cambio e il libro che insieme costituiscono il cilindro centrale. Il primo di questi costituisce i vasi legnosi che insieme a quelli cribrosi scorrono nel libro a contatto con la corteccia, mentre il cambio si occupa di rinnovare le cellule vecchie il midollo, infine è una sorta di riserva visto che il suo scopo è quello di conservare le sostanze indispensabili alla pianta. Le foglie insieme ai rami… Le foglie insieme ai rami costituiscono la chioma. Esse permettono alla pianta di respirare e producono il nutrimento di cui la pianta ha bisogno. Inoltre sono verdi perché contengono una sostanza chiamata clorofilla. Foglie alterne Foglie opposte Foglie a rosetta Le foglie si dispongono in modo differente lungo il fusto della pianta. Possono alternarsi una dopo l’altra (foglie alterne), possono essere attaccate a coppie (foglie opposte) o a gruppetti (foglie a rosetta). La disposizione delle foglie è tipica di ogni specie di pianta e aiuta gli specialisti a riconoscere di quale genere si tratta. Picciolo, lamina e… Nelle foglie distinguiamo: il picciolo che collega la pianta al ramo ed è sottile e cilindrico la lamina fogliare, cioè la superficie della foglia che può essere più o meno grande e che presenta due superfici: la pagina superiore e quella inferiore di colore più chiaro le nervature che possono essere centrali e secondarie e che trasportano la linfa grezza da distribuire a tutte le cellule della foglia e la linfa elaborata l’epidermide, invece, è costituita da una superiore dove le cellule sono disposte in orizzontale, dal tessuto a palizzata dove sono disposte in modo verticale, dal tessuto lacunoso dove sono disposte in modo disordinato e dall’epidermide inferiore dove le cellule sono disposte in senso orizzontale. Fotosintesi ? Meglio passare avanti! Nella foglia vengono compiute due operazioni di fondamentale importanza per la vita della pianta: la fotosintesi clorofilliana e la traspirazione. Lo scopo della fotosintesi clorofilliana è quello di trasformare la linfa grezza in quella elaborata. Per svolgere la fotosintesi è necessaria la presenza della luce solare e dell’anidride carbonica che deve essere filtrata dall’aria per mezzo degli stomi, mentre l’ossigeno e il glucosio, cioè le sostanze di scarto, vengono espulse e ridate all’atmosfera. E siccome per la respirazione degli animali è necessario l’ossigeno, allora è per questo che si dice che le piante sono necessarie per la vita degli animali. Traspirazione? Comincia tu! La traspirazione è la fuoriuscita di vapore acqueo regolata dalle condizioni atmosferiche: se l’aria è secca gli stomi si chiudono e l’aria viene trattenuta all’interno, se l’aria è umida gli stomi si aprono e fuoriesce il vapore acqueo. E’ tutto del fiore il merito di questa bontà! Il frutto si forma a partire dal fiore e contiene i semi. Quando essi, trasportati dal vento o dagli insetti, raggiungeranno il suolo, daranno vita a una nuova pianta. Inoltre molti di essi sono commestibili e spesso anche molto molto buoni. Utile e colorato La quinta e ultima parte della pianta è il fiore il cui scopo è quello della riproduzione della pianta: infatti dal fiore si forma il frutto, che contiene i semi. I fiori hanno in genere colori sgargianti e profumi attraenti. Il peduncolo nel fiore Per prima cosa nel fiore troviamo il peduncolo che sostiene il fiore e forma il ricettacolo nel quale si inseriscono tante linguette verdi e colorate. Il calice nel fiore Il calice è formato da piccolissime foglie sporgenti in genere verdi, ma anche di altri colori chiamate sepali che servono a proteggere le parti interne del fiore. La corolla nel fiore La corolla è formata dai più o meno numerosi coloratissimi petali. Gli insetti spostandosi di fiore in fiore trasportano il polline di pianta in pianta aiutandola così a moltiplicarsi. I petali formano la corolla ed esistono anche fiori che non ne hanno. Il pistillo nel fiore Il pistillo è la parte femminile del fiore. Ha la forma di una piccola bottiglia ed è formato da tre parti: l’ovario, lo stilo e lo stigma. L’ovario contiene gli ovuli. Il polline si raccoglie sullo stigma e attraverso lo stilo raggiunge l’ovario. Quando il polline si incontra con un nuovo uovo si forma il seme. Gli stami nel fiore Gli stami sono la parte maschile del fiore e hanno il compito di produrre il polline. Sono composti da un lungo e sottile filamento che termina con un piccolo involucro, chiamato antera dove si forma il polline. Riproduzione: “gamica” o “agamica”? Come gli altri esseri viventi, le piante si riproducono, ovvero producono nuovi individui. La riproduzione può essere sessuata o asessuata (agamica) come nelle piante. In questo tipo di riproduzione non sono necessari due individui di sesso diverso come accade in quella sessuata, ma di uno solo. La riproduzione agamica è anche detta vegetativa perché è molto diffusa nel regno vegetale. Tipi particolari di piantine Nelle piante a bulbo come le patate, le cipolle e l’iris, dopo la riproduzione spuntano delle piccolissime piantine con tanta voglia di crescere, mentre nelle fragole, per esempio si formano gli stoloni e nelle germinacee i rizomi. E l’uomo interviene sempre La margotta, la talea e la propaggine sono sistemi di riproduzione artificiali usati dall’uomo per creare piante con le stesse caratteristiche. Inoltre la parte più complessa della pianta è senza alcun dubbio il fiore. Com’è la riproduzione in una pianta da fiori? Una tipica pianta da fiore, come il papavero, produce due tipi diversi di cellule, chiamate polline e ovuli, all’interno dei fiori. La riproduzione di una pianta con fiori è caratterizzata da cinque fasi: – l’impollinazione, cioè il trasferimento del polline dagli stami maschili ai pistilli femminili – la fecondazione, ovvero l’unione dei due gameti la disseminazione, cioè la dispersione dei semi dal punto in cui si trova la madre – lo sviluppo del seme e del frutto – la disseminazione, ovvero la dispersione dei semi lontano dal punto in cui si trova la pianta-madre _ la germinazione e quindi della fase durante la quale la piantina comincia a fare capolino dal seme. Ma come fa il gamete maschile a raggiungere quello femminile? Ora ve lo spiego: quando anche una piccolissima parte di polline raggiunge gli stami, si forma il tubetto pollinico (dalla parola polline) che parte dal punto in cui si trovano gli stami e arriva fino all’ovario dove i due gameti si fondono e lì ha inizio la fecondazione. In questo modo si forma lo zigote cioè la prima cellula del nuovo individuo. Una volta che avviene la fecondazione, col tempo lo zigote diventa un embrione mentre l’ovulo si trasforma nel seme che lo deve contenere. L’embrione si può definire una piantina in miniatura, cosa che d'altronde è, visto che in esso possiamo riconoscere le parti principali di una pianta a tutti gli effetti, cosa che crescendo e sviluppandosi diventerà. Dopo la fecondazione… Dopo la fecondazione, in alcune piante come i pomodori, quando i semi cominciano a formarsi, l’ovario intorno a loro comincia a gonfiarsi, trasformandosi in un tenero e succoso frutto che circonda i semi. Questi frutti si possono definire veri, ma talvolta si incontrano quelli falsi e cioè che non si formano dallo ingrossamento dell’ovulo, ma nel ricettacolo, ad esempio. Il seme contiene il nutrimento energetico, per nutrire l’embrione quando comincia a crescere. Questa scorta è contenuta in uno o più cotiledoni, che sono come foglioline ingrossate. Disseminazione, cos’è? Se un seme deve diventare una pianta deve prima avvenire la disseminazione, cioè i semi raggiungono il suolo abbandonando la pianta-madre. La maggior parte dei semi si fa portare dal vento oppure si affida agli animali raggiungendo terra con gli escrementi, per essere trasportata, per esempio la pianta “dente di leone” fa uso di un paracadute fatto di piccolissimi peli per raggiungere il suolo . Una volta arrivato a terra dal seme esce la nuova piantina, così avviene la germinazione. Per prima cosa si forma la radichetta, ovvero una piccola radice che si fissa al terreno e poi tutto il resto. Come fa la pianta a mantenersi in vita? Inizialmente la vita della pianta dipende esclusivamente dalle riserve di nutrimento contenute nel seme, ma autonoma, crescendo così le diventa foglioline crescono e per la nuova nata è possibile prodursi il nutrimento autonomamente. Diversi tipi di piante Con il passare del tempo, per l’uomo, vivendo in mezzo alle piante, è stato necessario dividerle e classificarle in diverse sezioni per poterle distinguere. Così possiamo principalmente dividerle in acquatiche e terrestri e poi da questo punto secondo le differenze riguardanti alcune caratteristiche. In questo modo possiamo riconoscere diversi tipi di piante. Le alghe pluricellulari Le alghe pluricellulari, cioè organismi molto semplici perché in esse non sono riconoscibili le parti principali che compongono delle normali piante. Esse vivono nell’acqua e visto che la luce penetra fino a 250 m e le piante compiono la fotosintesi, oltre non se ne possono incontrare. Possiamo incontrare tre tipi di alghe: le alghe alga rossa rosse che vivono nelle maggiori profondità del mare, vengono chiamate nori e si incontrano soprattutto in Giappone, le alghe brune che vivono a varie profondità, si distinguono in kelp e sargasso e si incontrano soprattutto nel mar dei Sargassi e le alghe verdi che vivono nelle acque superficiali e devono il loro colore alla clorofilla. alga bruna alga verde Le briofite e le pteridofite muschio Le briofite, terrestri più ovvero le piante semplici che comprendono muschi ed epatiche. Le pteridofite, cioè piccole piante che comprendono le felci, i felce licopodi e gli equiseti. Le gimnosperme e le angiosperme Le gimnosperme e le angiosperme sono rispettivamente le piante col seme nudo e col seme protetto. Le gimnosperme sono le piante con una strutture riproduttiva detta pigna o cono come le conifere o aghifoglie, mentre alle angiosperme appartengono le monocotiledoni e le dicotiledoni. Possiamo considerare le piante il patrimonio senza dubbio più prezioso appartenente alla natura. Tuttavia per colpa dell’uomo e degli oggetti tecnologici da lui creati, con il passare del tempo stanno sempre più diminuendo e questo anche per colpa dell’inquinamento che provoca il surriscaldamento dell’aria e di conseguenza la morte di moltissimi alberi. E visto che senza di loro che compiono la fotosintesi, sappiamo bene che non possiamo vivere, allora cerchiamo di evitarlo. Spero che questa presentazione vi sia piaciuta e vi auguro una piacevole giornata. Power Point realizzato da Anna Laura Taormina Classe II g S.M.S. G. Garibaldi Scienze prof. Buccellato