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L`attenzione può muoversi nello spazio

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L`attenzione può muoversi nello spazio
Natura e funzione dell’attenzione
L’attenzione è l’insieme dei processi di selezione
messi in atto nei confronti degli stimoli che
giungono attraverso gli organi di senso
– A cosa serve l’attenzione?
• Il sistema cognitivo possiede una quantità
di risorse di elaborazione limitata
• L’attenzione permette di concentrare le
proprie risorse mentali su alcune
informazioni piuttosto che su altre
Spostamento dell’Attenzione nello spazio
– L’attenzione può essere diretta verso un
punto preciso per facilitare l’analisi
dell’informazione in quel punto
– L’attenzione può essere descritta
metaforicamente come un fascio di luce che si
muove nell’ambiente
– Lo spostamento dell’attenzione può essere
studiato attraverso il paradigma del
suggerimento spaziale di Posner
L’attenzione spaziale
Può l’attenzione muoversi nello spazio?
– Se l’attenzione è un meccanismo che
consente di selezionare le informazioni
rilevanti deve poter essere così
flessibile da poter essere diretto sulle
zone di interesse
Alcune osservazioni informali sembrano
suggerire che questo è possibile
– Il fenomeno del “guardare con la coda
dell’occhio”
– Quello che facciamo in questo caso è
dirigere la nostra attenzione da un lato
mantenendo lo sguardo in un’altra
direzione
• Verifica sperimentale
– Abbiamo però bisogno di evidenze
sperimentali che vadano oltre le nostre
impressioni
Il paradigma del
suggerimento spaziale
– Il compito del soggetto è rilevare il più
velocemente possibile la comparsa di uno
stimolo target
– In alcune prove il target è preceduto da un
suggerimento circa la sua posizione
– Il risultato è che i soggetti spostano
preventivamente l’attenzione nella posizione
indicata dal suggerimento
Aspetti cruciali nel paradigma di
Posner
1.La presenza di un “cue” (indizio)
• Centrale o periferico
2.Il suo contenuto informativo
• % di probabilità che indichi il lato di comparsa
del target
• Se la probabilità è molto alta (esempio 80%) il
soggetto è motivato a dirigere la sua
attenzione
sulla posizione indicata dal cue
3.La relazione spaziale tra il cue ed il target
• Sono nella stessa posizione oppure in
posizioni diverse
4.L’intervallo tra la comparsa del cue e del target
• SOA (stimulus onset asynchrony)
Paradigma di Posner
(orientamento volontario)
Fissazione
Cue
(valido 80%)
Prove valide
Il target
appare nella
posizione
cued
Prove invalide
Il target appare
nella posizione
uncued
Risultati del paradigma di Posner
(orientamento volontario)
Prove
valide
Prove
invalide
Tempo di risposta (ms)
400
Questa
differenza dei
TR è detta
effetto validità
260
Prove
valide
Prove
invalide
Paradigma di Posner
(orientamento involontario)
Fissazione
Cue
(valido 80%)
Prove valide
Il target
appare nella
posizione
cued
Prove invalide
Il target appare
nella posizione
uncued
Risultati del paradigma di Posner
(orientamento involontario)
Prove valide
Prove invalide
Tempo di risposta (ms)
400
Questa
differenza dei
TR è detta
effetto validità
260
Prove
valide
Prove
invalide
Orientamento involontario e
volontario sono la stessa cosa?
Picco
orientamento
automatico
Picco orientamento
volontatario
esogeno
Effetto di validità
endogeno
TR invalide - TR valide
80
60
40
20
0
-20
-40
0
50
150
400
SOA
SOA
600
800
1000
Jonides (1981) individua 3 criteri che
definiscono l’orientamento automatico
(involontario):
1. è indipendente dalla volontà del soggetto
Si può parlare di cattura automatica
dell’attenzione solo se questa viene diretta
in un punto dello spazio a prescindere dagli
obiettivi dell’osservatore
2. non richiede risorse cognitive
Un qualsiasi processo per essere definito
automatico deve aver luogo senza
richiedere al sistema cognitivo risorse di
analisi (non viene modificato da un compito
cognitivo concomitante)
3. è resistente alla soppressione
Se è iniziato un orientamento automatico
verso una posizione un ulteriore segnale
periferico non interrompe l’orientamento in
atto
Si dice che l’orientamento automatico è
balistico, una volta iniziato viene portato a
termine e non può essere interrotto
L’attenzione può muoversi nello
spazio
Evidenze sperimentali
– La maggior velocità (minor TR) nella
detezione del target delle prove valide
rispetto alle prove invalide è una misura
oggettiva del vantaggio che si ha nello
spostare l’attenzione nella posizione
corretta
– Con l’effetto validità abbiamo quindi una
evidenza sperimentale che l’attenzione
può essere volontariamente diretta in
diverse posizioni spaziali
– L’impressione soggettiva del fenomeno di
“guardare con la coda dell’occhio” è
confermata in modo rigoroso attraverso
un metodo scientifico
Prove valide ed invalide
Prove valide
– Nelle prove valide i TR sono veloci perché
l’attenzione è orientata nel punto di comparsa
del target
Perché nelle prove invalide i TR sono più lenti?
Ci sono due possibili spiegazioni
•Per poter rispondere al target devo
spostare l’attenzione dal punto dove è
orientata al punto di comparsa del target.
Muovere l’attenzione richiede del tempo,
che si riflette nei TR
La metafora dello SPOTLIGHT (Posner,
1980)
•Una volta che l’attenzione è orientata in un
punto si crea un gradiente di risorse che ha
il suo massimo al centro e decade verso la
periferia. Minore sono le risorse più alta la
velicità di processamento del target
La spiegazione del GRADIENTE (Downing &
Pinker, 1985)
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