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Eutanasia IRC

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Eutanasia IRC
EUTANASIA
Il concetto non è "eutanasia è un bene" o
"eutanasia è un male"'. Io come biologo posso
affrontare la parte pratica; arrivare a un metodo
scientifico per stabilire quando un ammalato ha
più interesse a restare in vita o quando gli
conviene cessare di vivere.
Renato DULBECCO
La vita è nostra, non è affatto un dono di Dio,
parola di atea. Siamo noi i padroni del nostro
destino, delle nostre scelte, anche di quella,
indubbiamente complessa e difficile, di decidere
quando morire.
Margherita HACK
Ho visto troppe morti terribili, che se avessi
potuto, avrei dato io il colpo decisivo per impedire
una ulteriore sofferenza (…) Ricordo ancora mia
moglie, quando era alla fine, che mi supplicava
con gli occhi di esaudire il suo desiderio di
"staccare la spina", come si dice, appunto, e non
potei farlo; ma da allora ho giurato a me stesso
che, se mi capiterà l'occasione, lo farò.
Indro MONTANELLI
Io ho una gran paura della sofferenza. Per questo
dico: meglio che provveda un medico, meglio
morire con un po' d'anticipo se quello che ci resta
da vivere è solo un martirio.
Paolo VILLAGGIO
EUTANASIA
Definizione dei termini
Storia del problema
Contesto culturale
EUTANASIA
Definizione dei termini
- dalla buona morte… all’intervento diretto
- eutanasia attiva
- eutanasia passiva
- eutanasia neonatale, eutanasia sociale
- accanimento terapeutico
EUTANASIA
Storia del problema
- Nell’antichità
- ripresa dal nazismo
- dibattito attuale
EUTANASIA
Contesto culturale di oggi
- comprensione umanitaria
- tentativo di legalizzazione
Quali spinte etiche, culturali ed ideologiche?
Secolarizzazione

non sacralità
Principio soggettivista

relativismo
Principio della libertà

cultura radicale
Principio del piacere

cultura edonista
Principio dell’utile

utilitarismo
Principio del maggior beneficio 
contrattualismo
Principio dell’assolutezza
della scienza

scientismo
senso della vita?
non senso della sofferenza
assurdità della morte
(realtà ultime)
DIGNITA’ DELLA VITA
in relazione al qui ed ora
Oscenità della morte
Oscenità del dolore
Non senso del vivere
e del morire
In Francia ai bambini si dice che i nonni
defunti sono partiti per un viaggio
lontano
in Inghilterra si dice che riposano in un
giardino in cui spunta il caprifoglio
Non sono più i bambini che
spuntano sotto i cavoli ma i
morti che scompaiono tra i fiori
De-sacralizzazione della vita
Negazione dell’inviolabilità
Plausibilità dell’eutanasia
Manifesto sull’eutanasia (The Humanist, 1974)
«Noi crediamo che la coscienza morale sia
abbastanza sviluppata nella nostra società
per permetterci di elaborare una regola di
condotta umanitaria per quanto riguarda la
morte e i morenti. Deploriamo la morale
insensibile e le restrizioni legali che
ostacolano l'esame di quel caso etico che è
l'eutanasia.
Facciamo appello all'opinione
pubblica, illuminata, perché superi i tabú
tradizionali e abbia compassione delle
sofferenze inutili al momento della morte [ …].
Ogni individuo ha il diritto di morire con
dignità».
«Affermiamo che è immorale tollerare,
accettare o imporre la sofferenza. Crediamo
nel valore e nella dignità dell'individuo, ciò
implica che lo si tratti con rispetto e lo si
lasci libero di decidere ragionevolmente
della propria sorte [ ]. In altri termini bisogna
fornire il mezzo di morire "dolcemente,
facilmente" a quanti sono afflitti da un male
incurabile o da lesioni irrimediabili, giunti
all'ultimo stadio. Non può esservi eutanasia
umanitaria all'infuorì di quella che provoca
una morte rapida e indolore ed è considerata
come un beneficio dall'interessato.
È crudele e barbaro esigere che una persona
venga mantenuta in vita contro il suo volere
e che gli si rifiuti l'auspicata liberazione
quando la sua vita ha perduto qualsiasi
dignità, bellezza, significati, prospettiva
d'avvenire. La sofferenza inutile è un male
che dovrebbe essere evitato nelle società
civilizzate […]. Raccomandiamo a quanti
condividono il nostro parere di firmare le
loro "ultime volontà di vita", di preferenza
quando sono ancora in buona salute».
- Solo la conoscenza scientifica è oggettiva. Questa è
incompatibile con la conoscenza soggettiva, pertanto i valori
etici sono solo immaginazione e mito.
- L’uomo sorto dal caso e dalla necessità è arbitro di sé ed
ha solo se stesso come unico riferimento; la ragione
scientifica è l’unico destino e non deve risponderne a
nessuno.
- L’uomo sa finalmente di essere solo, nell’immensità
indifferente dell’universo da cui è emerso per caso.
- Per cui è immorale accettare o imporre la sofferenza
- L’unico valore è la dignità dell’individuo
- L’uomo va lasciato libero di decidere della propria sorte:
vanno forniti i mezzi di morire dolcemente a quanti sono
afflitti da mali incurabili all’ultimo stadio.
Indicazioni etiche sull’eutanasia
Rifiuto dell’eutanasia propriamente detta
Uso proporzionato dei mezzi terapeutici
Cure normali e cure palliative
Rifiuto dell’accanimento terapeutico
Uso degli analgesici
La verità al paziente terminale
Rifiuto dell’eutanasia propriamente detta
Non parlare di eutanasia diretta e indiretta (cura del
dolore) perché può ingenerare equivoci
Non parlare di eutanasia attiva e passiva (omissione di
cure) perché può ingenerare equivoci
Eutanasia che parte dalla compassione: è falsa pietà
Eutanasia definita per legge: obiezione
Oltre alle motivazioni di ordine religioso si impone il
valore fondamentale della vita umana come valore laico;
diritto naturale o, meglio, diritto fondamentale dell’uomo
come fondamento dell’etica
Uso proporzionato dei mezzi terapeutici
Diritto a morire in serenità e dignità senza ricorrere a
mezzi sproporzionati
- in mancanza di altri rimedi è lecito ricorrere a mezzi
sperimentali anche se no esenti da rischio
- è lecito interrompere tali mezzi (sentito il parere del
malato, dei familiari e di competenti) se non hanno
efficacia
- è sempre lecito accontentarsi di mezzi normali: non si
può imporre l’uso di mezzi rischiosi o onerosi
- nel caso di morte imminente è lecito rinunciare a
trattamenti che prolungano la vita in modo precario e
penoso, senza tuttavia interrompere le cure normali
Cure normali e cure palliative
- Quando ogni cura risulta essere inefficace ogni
intervento è sproporzionalo e si deve ricercare non la
guarigione ma il rispetto verso il paziente
-Cure normali: alimentazione, idratazione, (artificiali o
meno) pulizia…
- Cure palliative: terapie oncologiche
- Cure di supporto: antidolorifici,… sostegno psicologico,
sostegno dell’equipe curante e assistenti volontari
Rifiuto dell’accanimento terapeutico
- Rifiuto dell’accanimento terapeutico nel caso di morte
accertata
- Problema della constatazione di morte: (stato di morte
cerebrale totale)
- Coma reversibile: obbligo di usare tutti i mezzi a
disposizione
- Coma irreversibile: solo cure ordinarie e non straordinarie
(sfibranti e onerose) che prolungano l’agonia (sarebbe
accanimento)
- Prolungare la vita solo artificialmente sarebbe offensivo
per il morente e i familiari
- Caso del coma irreversibile prolungato che rimane in vita
con le sole cure ordinarie Per alcuni vita umana (biologica)
e non vita umana personale (relazione); ma questa
distinzione fa problema
Uso degli analgesici
- È lecito l’uso degli analgesici anche se col rischio di
abbreviare la vita in mancanza di altri mezzi
- Lecito l‘uso di analgesici che tolgono l’uso della
coscienza purché il morente abbia avuto il tempo di
svolgere i suoi doveri religiosi e morali
- È necessario il consenso del paziente
Occorre proporzionare la somministrazione al dolore per
non scadere in eutanasia
La verità al paziente terminale
- Diritto all’informazione
- Verità come criterio per ogni atto morale
- Questa informazione va tenuta in un contesto di
comunicazione umana
- La verità va commisurata alla capacità del soggetto di
riceverla adeguatamente
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