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ASSESSMENT GENITORI Approccio multhi-method Sintomi Aspetti di personalità Attaccamento Sintomi Classificazione Diagnosi categoriale vs dimensionale Strumenti Categoriale vs dimensionale o Categoria diagnostica spazio definito da criteri ben precisi rispetto ai quali il paziente può essere collocato “dentro” o “fuori”. o Le categorie : ovantaggio di essere più facili da concettualizzare e ordinare oreplicabile nel tempo osvantaggi (perdita d’informazioni). Differenze Classificazione dimensionale Classificazione descrittiva Legge i disturbi dal punto di vista delle interazioni e delle cause che incatenano alcune dimensioni separatamente misurabili Inserisce i disturbi all’interno di una scala, dove i criteri di inclusione/esclusione rispondono a categorie di tipo si/no (inclusione/esclusione/presenza/assen za) Uno sguardo più vario e complesso, clinicamente più adeguato ma più discutibile dal punto di vista concettuale Un sistema più rapido, replicabile, comunicabile e tendenzialmente “laico” dal punto di vista teorico Descrittivo vs dimensionale 1. Ateoretica 2. Descrizione 3. Criterio normativo esterno 1. 2. Importanza fondamentale teoria Comprensione 3. Senso della sofferenza Importanza (sintomo) processo (anamnesi) Esempio: descrittivo vs dimensionale DSM Dalla rilevazione di sintomi oggettivi e si individuano profili psicopatologici ben precisi e delimitati (Borderline è uno specifico disturbo caratterizzato da precise caratteristiche) Diagnosi Strutturale di Kernberg La struttura sottostante ai fenomeni osservabili individuando aree psicopatologiche più ampie (Borderline è un tipo di organizzazione della personalità). DSM-Cenni storici • 1840: USA, censimento: registrazione della frequenza di una categoria - "idiozia/follia" • 1880: USA, successivo censimento, distinte categorie di malattia mentale: mania, melancolia, monomania, paresi, demenza, dipsomania ed epilessia. Classificazione statistica, relativa alla comparsa del disturbo nella popolazione, senza dettagliata descrizione del disturbo stesso. • Primi ’900: APA in collaborazione con l'Accademia di Medicina di New York: classificazione rivolta principalmente alla diagnosi dei pazienti ricoverati con gravi disturbi psichiatrici e neurologici. • 1945-48: Classificazione dell'Esercito Americano per meglio incorporare le manifestazioni ambulatoriali dei soldati e veterani della II Guerra Mondiale (es. disturbi acuti, psicofisiologici e di personalità). • 1952: prima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-I). • DSM-I: glossario di definizioni delle categorie diagnostiche, primo manuale ufficiale dei disturbi mentali focalizzato sull'utilità clinica. •1974-1980: DSM-III: innovazioni metodologiche: criteri diagnostici espliciti, sistema multiassiale e approccio descrittivo, neutrale nei confronti delle teorie eziologiche. Costruzione e validazione dei criteri diagnostici espliciti e dallo sviluppo di interviste semistrutturate per l’individuazione dei disturbi. •1994: DSM-IV, differenze significative col DSM-III: uso di un modello multidimensionale (o assiale) piuttosto che categoriale; presenta un aumento quantitativo dell’opera. Cos’è il DSM-IV? Il DSM-IV è uno dei sistemi di classificazione dei disturbi mentali più utilizzato a livello sia nazionale che internazionale. Si propone di creare una nosografia delle malattie mentali, aggiornata continuamente dall’OMS, che esprima le innovazioni della tradizione e attualità della cultura psichiatrica. Si caratterizza per il suo approccio descrittivo alla patologia psichiatrica; per la descrittività diagnostica e la terminologia ufficiale-obiettiva; per la chiarezza d’uso e per l’a-teoricità. Lo scopo: • fornire un'utile guida alla pratica clinica proponendo un insieme di criteri diagnostici, • facilitare il suo impiego da parte di teorici di diverso orientamento; • migliorare la comunicazione tra i clinici e tra i ricercatori; • facilitare l’insegnamento della psicopatologia, la raccolta di dati e la comunicazione di statistiche accurate sulla salute pubblica. Il DSM-IV si fonda su un metodo multiassiale che consente una valutazione globale del paziente, a partire da una ampia base empirica. Un sistema multiassiale comporta la valutazione su diversi assi, ognuno dei quali si riferisce ad un diverso campo di informazioni che può aiutare il clinico nel pianificare il trattamento e prevedere l'esito. Asse I: Asse II: Asse III: Asse IV: Asse V: Disturbi Clinici Altre condizioni oggetto di attenzione clinica; Disturbi di Personalità Ritardo Mentale; Condizioni Mediche Generali; Problemi Psicosociali ed Ambientali; Valutazione Globale del Funzionamento. Definizione di disturbo mentale nel DSMIV “sindrome o un modello comportamentale o psicologico clinicamente significativo, che si presenta in un individuo ed è associato a disagio (es. un sintomo algico), disabilità (es. compromissione in una o più aree importanti del funzionamento), aumento significativo del rischio di morte, di dolore o di disabilità, o a un'importante limitazione della libertà” (APA, 1994). Inoltre, questa sindrome o quadro non deve essere semplicemente una risposta attesa o culturalmente sancita ad un particolare evento (es: morte di una persona amata) ma anzi, qualunque sia la causa, esso deve essere considerato la manifestazione di una disfunzione comportamentale, psicologica o biologica dell'individuo. ASSE I: Disturbi Clinici e Altre condizioni cliniche Disturbi Solitamente Diagnosticati per la Prima Volta nell'Infanzia, nella Fanciullezza o nell'Adolescenza (escluso il Ritardo Mentale, che viene diagnosticato sull'Asse II) Delirium, Demenza, e Disturbi Amnestici e Altri Disturbi Cognitivi Disturbi Mentali Dovuti ad una Condizione Medica Generale Disturbi Correlati a Sostanze Schizofrenia ed Altri Disturbi Psicotici Disturbi dell'Umore Disturbi d'Ansia Disturbi Somatoformi Disturbi Fittizi Disturbi Dissociativi Disturbi Sessuali e dell'Identità di Genere Disturbi dell'Alimentazione Disturbi del Sonno Disturbi del Controllo degli Impulsi Non Classificati Altrove Disturbi dell'Adattamento Altre condizioni che possono essere oggetto di attenzione clinica ASSE II: Disturbi di Personalità e Ritardo Mentale Importanti caratteristiche di personalità maladattive che non raggiungono la soglia per un Disturbo di Personalità. Il Disturbo Paranoide di Personalità Il Disturbo Schizoide di Personalità Il Disturbo Schizotipico di Personalità Il Disturbo Antisociale di Personalità Il Disturbo Borderline di Personalità Il Disturbo Istrionico di Personalità Il Disturbo Narcisistico di Personalità Il Disturbo Evitante di Personalità Il Disturbo Dipendente di Personalità Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità Il Disturbo di Personalità Non Altrimenti Specificato Ritardo mentale ASSE III: Condizioni Mediche Generali Alcune malattie infettive o parassitarie Neoplasie Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche Malattie del sistema nervoso Malattie dell'occhio e annessi Malattie dell'orecchio e del processo mastoideo Malattie del sistema circolatorio Malattie del sistema respiratorio Malattie del sistema digerente Malattie della pelle e del tessuto sottocutaneo Malattie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo Malattie del sistema genito-urinario Gravidanza, parto e puerperio Alcune condizioni che si manifestano nel periodo perinatale Malformazioni congenite, deformazioni e anomalie cromosomiche Sintomi, segni e anomalie croniche e laboratoristiche non classificati altrove Lesioni, avvelenamenti ed altri difetti di agenti esterni Cause esterne di morbidità e di mortalità Fattori influenzanti lo stato di salute e il contatto con i servizi sanitari ASSE IV: Problemi Psicosociali ed Ambientali Problemi con il gruppo di supporto principale Problemi legati all'ambiente sociale Problemi di istruzione Problemi lavorativi Problemi abitativi Problemi economici Problemi di accesso ai servizi sanitari Problemi legati all'interazione con il sistema legale/criminalità Altri problemi psicosociali e ambientali ASSE V: valutazione globale del funzionamento Sull'Asse V si riporta il giudizio del clinico sul livello di funzionamento globale del soggetto. Questo tipo di informazione è utile per pianificare il trattamento, misurare il suo impatto e predirne l'esito. • Scala per la Valutazione Globale del Funzionamento (GAF Global Assessment Functioning): deve essere utilizzata solo per quanto riguarda il funzionamento psicologico, sociale e lavorativo, escludendo le menomazioni del funzionamento dovute a limitazioni fisiche o ambientali • Valutazione Globale del Funzionamento Relazionale (VGFR) • Scala del Funzionamento Difensivo Definizione: “Meccanismo che media tra i desideri, le necessità, gli affetti e gli impulsi del soggetto da un lato, e le proibizioni interiorizzate e la realtà esterna dall’altro” (Perry, Cooper, 1986) Il concetto di difesa viene esaminato dal punto di vista del conflitto psichico freudiano Al punto di vista puramente intrapsichico viene affiancato anche quello interpsichico: alcuni meccanismi difensivi agiscono prevalentemente sull’ambiente e/o sugli altri: • inducendoli a porsi come sostegno dell’Io per affrontare i bisogni • connotandosi più come modalità di relazionarsi che come veri e propri processi intrapischici Livello difensivo Definizione generale Meccanismi di difesa 0 CATTIVA O MANCATA REGOLAZIONE DIFENSIVA Livello caratterizzato dal fallimento della regolazione difensiva nel contenere le reazioni dell’individuo agli agenti stressanti fino a una significativa rottura con la realtà comunemente condivisa. • Diniego Psicotico • Distorsione Psicotica • Proiezione Delirante 1 ACTING Livello caratterizzato da un funzionamento difensivo che affronta le fonti di stress interne o esterne per mezzo dell’azione o del ritiro. Le azioni vengono intraprese senza considerazione per le conseguenze. • Acting Out • Aggressione passiva • Help-Rejecting Complaining (Lamentarsi ma rifiutare l’aiuto offerto) • Ritiro nell’apatia 2 DISTORSIONE MAGGIORE DELL’IMMAGINE (Difese BORDERLINE) Livello caratterizzato da grossolana distorsione e attribuzione evidentemente errata dell’immagine di sé o degli altri per mantenere un senso coerente del Sé ed evitare la frammentazione. • Identificazione proiettiva • Scissione dell’immagine del sé o degli altri 3 DINIEGO Livello caratterizzato dall’esclusione dalla coscienza di agenti stressanti, impulsi, idee, affetti o responsabilità spiacevoli o inaccettabili, con o senza erronea attribuzione di essi a cause esterne. • Diniego • Proiezione • Razionalizzazione (Sebbene non sia una difesa di diniego, questo livello comprende anche la • Fantasia schizoide) 4 DISTORSIONE MINORE DELL’IMMAGINE (Difese NARCISISTICHE) Livello caratterizzato da distorsioni • Idealizzazione dell’immagine di sé, del proprio corpo o • Onnipotenza degli altri finalizzate alla regolazione • Svalutazione dell’autostima. Le distorsioni non sono complete e diffuse come nel livello borderline. 5 INIBIZIONE MENTALE (Altre difese NEVROTICHE) Livello di funzionamento difensivo che esclude i conflitti e gli eventi stressanti dalla consapevolezza. L’espressione sintomatica può essere o non essere mantenuta. L’affetto/impulso originario o il suo oggetto possono essere cambiati o alterati. I livelli di inibizione mentale 6 e 5 sono caratterizzati da un funzionamento difensivo che esclude potenzialmente dalla coscienza idee, sentimenti, ricordi, desideri o paure che rappresentano una minaccia per l’equilibrio psichico. • Rimozione • Dissociazione • Formazione reattiva • Spostamento •NEGAZIONE 6 INIBIZIONE MENTALE (Difese OSSESSIVE) Livello di funzionamento difensivo che lascia intatta l’idea e incide sull’affetto ad essa associato. L’affetto viene neutralizzato o minimizzato senza distorsione della realtà esterna. • Annullamento retroattivo • Intellettualizzazione • Isolamento affettivo 7 DIFESE MATURE Livello di funzionamento difensivo che consente capacità di adattamento ottimali nella gestione degli agenti stressanti. Queste difese generalmente accentuano la gratificazione e permettono la consapevolezza dei sentimenti, delle idee e delle loro conseguenze. Inoltre promuovono un ottimo equilibrio tra i motivi di conflitto. • Affiliazione • Altruismo • Anticipazione • Autoaffermazione • Autosservazione • Repressione • Sublimazione • Umorismo (Humor) Livello di organizzazione della personalità Per valutare il livello di organizzazione della personalità bisogna prendere in esame un insieme di componenti: Meccanismi di difesa Relazioni oggettuali interne Forze e debolezze dell’Io Funzione riflessiva Livello di organizzazione della personalità Questo approccio si differenzia significativamente dall’approccio basato sul DSM in quanto comporta una comprensione diagnostica della persona , piuttosto che una classificazione diagnostica, e il suo valore risiede principalmente nel modo in cui indirizza la successiva psicoterapia TRE LIVELLI DI ORGANIZZAZIONE: Livello nevrotico Livello borderline Livello psicotico STRUMENTI INTERVISTE STRUCTURAL CLINICAL INTERVIEW FOR DSM-IV AXIS I DISORDERS (SCID-I, FIRST, SPITZER ET AL., 2002) STRUCTURAL CLINICAL INTERVIEW FOR DSM-IV AXIS II DISORDERS (SCID-II, FIRST, SPITZER ET AL., 2002) SCID Il linguaggio e la copertura diagnostica rendono più appropriata l’utilizzazione della SCID con soggetti adulti (18 anni o oltre) ma, con lievi modifiche, lo strumento può essere usato anche con gli adolescenti. Chiunque abbia raggiunto i 15 anni può essere in grado di comprendere il linguaggio della SCID. Alcuni individui con compromissione cognitiva grave, agitazione o sintomi psicotici gravi non possono essere intervistati con la SCID. Ciò può risultare evidente durante i primi dieci minuti della Rassegna Anamnestica e in tal caso non è opportuno continuare l’intervista. La SCID-I è un’intervista semistrutturata per la formulazione delle diagnosi principali dell’asse I nell’adulto, basata sul DSM-IV, e comprende le seguenti versioni: - la SCID-Patient version - SCID-P, per i pazienti ricoverati o per quei casi in cui la diagnosi differenziale richiede una attenta valutazione della sintomatologia psicotica; - la SCID-Outpatient version - SCID-OP, specificamente indicata per la valutazione di pazienti ambulatoriali o, comunque, per situazioni in cui sono necessarie soltanto poche domande di screening per la sintomatologia psicotica; - la SCID-Nonpatient version - SCID-NP, per la valutazione di soggetti che si suppone non abbiano una patologia psichiatrica, com’è il caso di campioni di controllo o di indagini nella popolazione generale. SCID La SCID era destinata inizialmente a soddisfare sia i bisogni del ricercatore che del clinico: ciò richiedeva uno strumento che fosse, da un lato, abbastanza dettagliato per i ricercatori, e dall’altro, facile da utilizzare anche in un contesto clinico. La SCID rappresenta uno strumento efficiente, facile da utilizzare, in grado di assicurare una diagnosi attendibile ed accurata, particolarmente utile nei casi complessi. Dovrebbe essere utilizzata da intervistatori con buona esperienza clinica e che abbiano fatto un adeguato training. Infatti, la maggior parte dell’intervista è affidata al giudizio del clinico. La SCID rappresenta, inoltre, un ottimo strumento per la formazione clinica di studenti di discipline di salute mentale, in grado di aiutarli ad acquisire familiarità con i criteri del DSM e perfezionando il loro stile d’intervista clinica. SCID-I sottoposta a revisione si basa sui criteri diagnostici del DSM-IV inizia come intervista libera che consente di avere un’anamnesi iniziale definita RASSEGNA si ottiene così un primo inquadramento diagnostico è provvista di domande di screening la cui sequenza ricalca la struttura del manuale finita l’intervista si compila il sommario diagnostico in cui è specificata la diagnosi fornisce una valutazione della gravità del sintomo e stabilisce una percentuale del tempo in cui è stato presente negli ultimi 5 anni. SCID-I Modulo A: Episodi dell’Umore Episodio Depressivo Maggiore (in atto/pregresso) Episodio Maniacale (in atto/pregresso) Episodio Ipomaniacale (in atto/pregresso) Disturbo Distimico (solo in atto) Disturbo dell’Umore dovuto a Condizione Medica Generale Disturbo dell’Umore Indotto da Sostanza Modulo B: Sintomi Psicotici Deliri Allucinazioni Comportamento e Eloquio Disorganizzati Comportamento Catatonico Sintomi Negativi SCID-I Modulo C: Disturbi Psicotici Schizofrenia Tipo Paranoide Tipo Catatonico Tipo Disorganizzato Tipo Indifferenziato Tipo Residuale Disturbo Schizofreniforme Disturbo Schizoaffettivo Disturbo Delirante Disturbo Psicotico Breve Disturbo Psicotico Dovuto a Condizione Medica Generale Disturbo Psicotico Indotto da Sostanza Disturbo Psicotico Non Altrimenti Specificato Modulo D: Disturbi dell’Umore Disturbo Bipolare I Disturbo Bipolare II Altri Disturbi Bipolari (Disturbo Ciclotimico, Disturbo Bipolare NAS) Disturbo Depressivo Maggiore Disturbo Depressivo Non Altrimenti Specificato SCID-I Modulo E: Disturbi da Uso di Sostanza Dipendenza da Alcol Abuso di Alcol Dipendenza da Amfetamina Abuso di Amfetamina Dipendenza da Cannabis Abuso di Cannabis Dipendenza da Cocaina Abuso di Cocaina Dipendenza da Allucinogeni Abuso di Allucinogeni Dipendenza da Oppioidi Abuso di Oppioidi Dipendenza da Fenciclidina Abuso di Fenciclidina Dipendenza da Sedativi/Ipnotici/Ansiolitici Abuso di Sedativi/Ipnotici/Ansiolitici Dipendenza da più Sostanze Dipendenza da Altre Sostanze o da Sostanze Sconosciute Abuso di Altre Sostanze o di Sostanze Sconosciute SCID-I Modulo F: Disturbi d’Ansia Disturbo di Panico Con Agorafobia Disturbo di Panico Senza Agorafobia Agorafobia Senza Anamnesi di Disturbo di Panico Fobia Sociale Fobia Specifica Disturbo Ossessivo-Compulsivo Disturbo Post-Traumatico da Stress Disturbo d’Ansia Generalizzato (solo in atto) Disturbo d’Ansia Dovuto a Condizione Medica Generale Disturbo d’Ansia Indotto da Sostanza Disturbo d’Ansia Non Altrimenti Specificato SCID-I Modulo G: Disturbi Somatoformi Disturbo di Somatizzazione (solo in atto) Disturbo Somatoforme Indifferenziato (solo in atto) Disturbo Algico (solo in atto) Ipocondria (solo in atto) Disturbo di Dismorfismo Corporeo Modulo H: Disturbi dell’Alimentazione Anoressia Nervosa Bulimia Nervosa Disturbo da Abbuffata Alimentare (categoria in Appendice) Modulo I: Disturbi dell’Adattamento Disturbo dell’Adattamento (solo in atto) Modulo J: Modulo Opzionale Disturbo da Stress Acuto Disturbo Depressivo Minore Disturbo Misto Ansioso-Depressivo (categoria in Appendice) Dettagli Sintomatici degli Episodi Pregressi Depressivi Maggiori/Maniacali SCID II EVITANTE inibizione sociale inadeguatezza e eccessiva sensibilità a giudizi negativi DIPENDENTE bisogno assistenza sottomesso timori separazione OSSESSIVO-COMPULSIVO ordine perfezionismo controllo PASSIVO-AGGRESSIVO atteggiamento negativista e resistenza passiva DEPRESSIVO pensieri comportamenti avvilimento tristezza PARANOIDE diffidenza sospettosità SCHIZOTIPICO disagio relazioni distorsioni cognitive percettive eccentricità SCHIZOIDE distacco relaz sociali gamma ristretta espressioni emotive ISTRIONICO emotività eccesiva ricerca attenzione NARCISISTICO grandiosità necessità ammirazione no empatia BORDERLINE instabilità relazioni immagine sé impulsività…. ANTISOCIALE condotta prima 15 anni no colpa NAS MILLON CLINICAL MULTIAXIAL INVENTORY-III (MCMI-III) Theodore Millon (1997, 2006) Questionario self-report a 175 item dicotomico, vero-falso, basato sulle categorie diagnostiche del DSM, applicabile dai 18 anni in su a soggetti con licenza media inferiore o più. Origina 28 scale: 14 pattern di personalità (11 stili di personalità; 3 patologie gravi); 10 sindromi cliniche (7 medie; 3 gravi); 4 validità. Base teorica: sociobiologia, in cui le strutture e gli stili di personalità vengono spiegati come modalità di adattamento all’ambiente o come strategie riproduttive. Polarità: attivo-passivo; sé- altro; piacere- dispiacere MCMI-III 14 scale dei disturbi di personalità corispondono al seccondo asse diagnostico del DSM-IV Le 11 scale cliniche sono: Schizoide, Evitante, Depressiva, Dipendente, Istrionica, Narcisistica, Antisociale, sadica (Agressiva), Compulsiva, Negativista (passivo-aggressivo), Masochista (autolesionista). Le tre scale per la patologia grave di personalità sono: Schizotipica, Borderline, Paranoica. MCMI-III 10 scale delle sindrome cliniche sono suddivise in 7 scale moderatamente severe e 3 scale per le sindrome cliniche grave. Le scale delle sindromi cliniche meno gravi sono: Disturbi d’Ansia, Somatoforme, Maniacale bipolare, Distimico, Dipendenza alcol, Dipendenza droga, Disturbo post traumatico da stress. Le tre sindromi più gravi sono: Disturbi del pensiero, Depressione maggiore, Disturbi da delirio. Attaccamento PATTERN STILE MODELLI OPERATIVI INTERNI Aai (George, Kaplan & Main, 1985) Adesso faremo un colloquio sulle esperienze che ha avuto quand’era piccola e come queste esperienze possono aver influenzato la sua personalità di adulta. Le farò poi delle domande sulle prime relazioni con la sua famiglia e sul modo in cui le pensa che queste l’abbiano influenzata. Ci concentreremo prima sulla fanciullezza e successivamente passeremo a considerare l’adolescenza fino ad arrivare al presente, all’età adulta. iniziale situazione familiare, cioè dove è nata, con chi viveva, si è mai trasferita, cosa ha fatto la sua famiglia nei diversi momenti della vita. Adesso mi piacerebbe che lei cercasse di descrivere la relazione con i suoi genitori quand’era piccola, quanto più indietro nel tempo riesce a ricordare Adesso le chiedo di scegliere 5 aggettivi o parole che descrivano la RELAZIONE con sua madre/padre sempre quanto più indietro riesce a ricordare, ma diciamo tra i 5 e i 12 anni. So che ci vuole del tempo; via via che lei me li dice io li scrivo e poi li rivedremo insieme. a chi dei due genitori lei si sentiva più vicina Cosa succedeva quando da bambina si sentiva turbata? Ricorda qual è stata la prima volta che si è separata dai suoi genitori? Si è mai sentita rifiutata? Perché i suoi genitori si sono comportati così? Ha mai vissuto la perdita di un familiare? Altre esperienze traumatiche? Relazione attuale Come è cambiata Immaginare bambino Adesso le chiedo di continuare a immaginare questo bambino dell’età di un anno e le chiedo di dirmi tre desideri che formulerebbe per questo figlio, diciamo all’età di 20 anni. Cosa desidererebbe per il futuro di questo figlio? Ha qualcosa di particolare che pensa di aver imparato dalle sue esperienze infantili? che pensa di aver ricavato dal tipo d’infanzia che ha avuto? Le chiedevo che cosa pensa di aver ricavato dalle sue esperienze infantili dal tipo d’infanzia che ha avuto? Durante questo colloquio ci siamo concentrati su molte cose riferite al passato; però vorrei concludere guardando un po’ al futuro. Abbiamo appena parlato di ciò che lei crede di aver appreso dalle sue esperienze infantili. Vorrei concludere invece chiedendole che cosa spera che il suo bambino potrebbe imparare dal fatto di essere suo figlio. Fosha (2009) relazione terapeutica come “safe haven” dove si possono esprimere, esplorare e regolare le emozioni. Davila and Levy (2006, p.990), 5 compiti per la psicoterapia Stabilire base sicura Esplorare attaccamenti passati Esplorare relazione terapeutica Connettere esperienze passate Rivedere e ripensare modelli operativi interni Terapeuta come base sicura (Mallincrodt, Porter, & Kivlighan, 2005; Parish & Eagle, 2003). AAI Scale dell’esperienza: LOVING REJECTION PUSH TO ACHIEVE ROLE REVERSE NEGLECT AAI SCALE DELLA MENTE IDEALIZING ANGER LACK OF RECALL PASSIVITY DEROGATION METACOGNITIVE FEAR OF LOSS COHERENCE OF TRANSCRIPT COHERENCE OF MIND AAI U LOSS U TRAUMA CLASSIFICAZIONE (F) SICURI liberi coerenti nell’esplorazione propri pensieri e sentimenti (DS) DISTANZIANTI limita esperienza influenza attaccamento, idealizzazione,svalutazione (E) PREOCCUPATI rabbia confusione (U) Traumi/Lutti criteri (CC) Cannot classify- non pattern Perché ci serve valutare l’attaccamento genitoriale? Fattore protettivo- rischio Correlazione con psicopatologia Transgenerazionalità rappresentazioni