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Macroeconomia
Crescita economica Crescità, felicità e cambiamento climatico Dr. Mario Mazzocchi [email protected] Ricevimento: indicativamente venerdì 11-13, ma disponibile anche in altri giorni e orari (meglio confermare per posta elettronica) www2.stat.unibo.it\mazzocchi\macroeconomia Variazione programma… Oggi (15-18.30) Giovedì 21 (17-19) Vemerdì 22 (15-18.30) Macroeconomia, recessione e (in)felicità Politiche e ciclo economico Impatto economico del terrorismo Tesina Tesina Il lungo periodo • Le fluttuazioni perdono rilevanza • Il PIL cresce (salvo shock come la crisi del 1929-1933 o in caso di recessioni gravi) • Per tutti? Dal breve al lungo periodo P AS (medio) Lungo periodo AS (breve) AD Y PIL reale 40000 35000 30000 25000 20000 15000 10000 5000 20 04 20 02 20 00 19 98 19 96 19 94 19 92 19 90 19 88 19 86 19 84 19 82 19 80 19 78 19 76 19 74 19 72 19 70 19 68 19 66 19 64 19 62 19 60 0 Miliardi di % 01 World 12 Sub-Saharan Africa 02 Low income 15 High income: OECD 03 Middle income 17 Heavily indebted poor countries (HIPC) PIL pro-capite 35000 30000 25000 20000 15000 10000 5000 20 04 20 02 20 00 19 98 19 96 19 94 19 92 19 90 19 88 19 86 19 84 19 82 19 80 19 78 19 76 19 74 19 72 19 70 19 68 19 66 19 64 19 62 19 60 0 Miliardi di % 01 World 12 Sub-Saharan Africa 02 Low income 15 High income: OECD 03 Middle income 17 Heavily indebted poor countries (HIPC) PIL pro-capite (parità dei poteri di acquisto) 35000 30000 25000 20000 15000 10000 5000 20 04 20 02 20 00 19 98 19 96 19 94 19 92 19 90 19 88 19 86 19 84 19 82 19 80 19 78 19 76 19 74 19 72 19 70 19 68 19 66 19 64 19 62 19 60 0 Miliardi di % 01 World 12 Sub-Saharan Africa 02 Low income 15 High income: OECD 03 Middle income 17 Heavily indebted poor countries (HIPC) Crescita in diverse aree del mondo • Paesi OCSE – la crescita tende a convergere • Asia – alcuni paesi (Singapore, Taiwan, Corea del Sud) sono cresciuti rapidamente, passando da circa il 16% del PIL USA nel 1960 al 65% di oggi. La Cina è al 50% • Africa – per paesi molto poveri nel 1960 la situazione è addirittura peggiorata (Niger), oggi il PIL del Niger è la metà di quello del 1960. La crescita non è automatica: quali sono i fattori? Crisi nell’area Euro (2008-Q4) GDP year-to-year growth (volume), Q4 - 2008 Euro area BE DE IE GR ES FR IT CY LU MT NL AT PT SI SK FI -1.4 -0.8 -1.6 -7.4 2.4 -0.7 -0.9 -2.9 2.9 -5.4 -0.8 -0.7 0.6 -1.8 -0.9 2.4 -1.8 Dati di oggi (2009:Q1) • Italia: -5.9% (dato peggiore dal 1980, cioè da quando viene rilevato) • Quarto calo consecutivo • Germania -3.9% • Francia -1.2% • In Cina la crescita cala ma rimane sopra il 7% Statistiche recenti crescita Crescita (trend) EU (27 countries) Euro area Ireland Greece Spain Italy United States Japan 15 10 5 % Greece Italy 0 Spain Ireland -5 Japan -10 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 Anno 2006 2007 2008 2009 2010 Previsioni PIL • Modelli econometrici – Componenti non osservabili – Fattori dinamici – VAR –… • Difficoltà – Si basa sul passato – Non contempla il “panico” Funzione di produzione aggregata Y=F(K,N) (in realtà capitale e lavoro non sono omogenei) F dipende dallo stato della tecnologia Rendimenti di scala • Crescenti • Costanti • Decrescenti In generale, capitale e lavoro hanno rendimenti decrescenti Prodotto e capitale per occupato (modello di crescita esogena di Solow) Y/N=F(K/N,N/N)=F(K/N,1) Y/N Miglioramento tecnologia RENDIMENTI DECRESCENTI DEL CAPITALE K/N Fattori di crescita • Aumento del capitale per occupato (risparmio), modello Harrod-Domar • Miglioramento della tecnologia, modello crescita esogena di Solow • Il solo aumento del capitale non permette di sostenere la crescita, serve progresso tecnologico Risparmio, capitale e crescita • Il tasso di risparmio influisce sulla crescita solo nel breve periodo S+T=I+G I = S + (T – G), dove (T – G) è il risparmio pubblico Se T – G = 0 e S=sY allora I=S=sY Gli investimenti dipendono dal tasso di risparmio Investimento e capitale L’investimento è un flusso (annuale) Il capitale è uno stock (accumulato) che si deprezza (ammortamenti) Kt = (1-d) Kt-1+It La relazione tra accumulazione del capitale, risparmio e produzione Kt = (1-d) Kt-1+It Kt / N = (1-d) Kt-1 / N + sYt / N Kt / N – Kt-1 / N = sYt / N - d Kt-1 / N La variazione di capitale per occupato dipende dal risparmio, dalla produzione e dagli ammortamenti Lungo periodo e stato stazionario • Nel lungo periodo (lunghissimo), la produzione per addetto e il capitale per addetto convergono a valori costanti • Nel cosidetto “stato stazionario”, il capitale non varia più e si stabilizza al valore K* K* / N – K* / N = sYt / N - d K* / N = 0 quindi sYt / N = d K* / N ovvero sF(K* / N) = K*/N inoltre Y* / N = F(K* / N,s) In sintesi, nel modello di crescita “esogena” • Nel lungo periodo: – Il livello di produzione dipende dalla quantità di capitale – Il tasso di crescita del prodotto per addetto è nullo – Il tasso di risparmio non ha effetti sulla crescita – Il tasso di risparmio influenza il livello di produzione per addetto nel lungo periodo, ma non la crescita Politiche sul tasso di risparmio • Creare un avanzo di bilancio • Sgravi fiscali per i risparmiatori • Nel breve periodo l’aumento del risparmio è legato ad una riduzione dei consumi • Nel lungo periodo, i consumi aumentano (e raggiungono il loro livello massimo) solo se il risparmio è pari al valore definito “livello di capitale di regola aurea” (golden rule) Capitale fisico e capitale umano Y/N = f(K/N, H/N) H: livello di capitale umano per addetto • L’aumento del capitale umano aumenta la produttività • Il “capitale umano” si misura generamente attraverso i salari • Le ipotesi sono uguali a quelle sul capitale fisico • Il flusso è l’educazione, il capitale umano è lo stock Capitale umano Y/N Educazione (= investimenti) RENDIMENTI DECRESCENTI DEL CAPITALE UMANO? H/N Y/N e crescita • Un paese che : – Risparmia – Investe in ricerca tecnologica – Investe in educazione giungerà ad un prodotto pro capite più elevato (ma la crescita maggiore non verrà sostenuta nel lungo periodo e si stabilizzerà) La crescita è “finita”? Teoria della crescita endogena • Aumentando capitale umano e fisico simultaneamente, la crescita potrebbe non essere “limitata”, ma infinita Il progresso tecnologico Y = F (K, N, A) A = stato della tecnologia Ad esempio: Y = F(AK, AN) in cui la “tecnologia” aumenta il peso del fattore lavoro e di quello capitale… • Servono meno lavoratori\capitale per produrre la stessa quantità • Gli stessi lavoratori\capitale producono di più • Dividendo per AN si procede come in precedenza Determinanti del progresso tecnologico • Attività di ricerca e sviluppo – Fertilità di R&S – Appropriabilità di R&S (brevetti) Crescita e benessere • Non c’è un’equazione crescita=felicità • Recentemente, gli economisti hanno cercato di quantificare la felicità (o meglio il well-being) David G. Blanchflower, Andrew J. Oswald (2004). Well-being over time in Britain and the USA. Journal of Public Economics 88 (2004) 1359– 1386 • Declino felicità in USA, stabilità in UK David G. Blanchflower, Andrew J. Oswald (2004). MONEY, SEX AND HAPPINESS: AN EMPIRICAL STUDY. NBER Working Paper 10499 http://www.nber.org/papers/w10499 Obiettivi • Qual è la relazione tra ciclo macroeconomico e felicità (well being)? – Aspetti microeconomici della felicità a livello internazionale – Condizionatamente a caratteristiche individuali e nazionali, c’è una relazione tra macroeconomia e well-being – Costi “psichici” della recessione • Un anno di recessione = $ 200 per tutti (più di quanto si perda per il calo PIL) Recessione • Keynes: costosa per la società – Sottoutilizzo di capacità umane – Costi emotivi per chi perde il lavoro – Ingiustizie distributive • Teorici del ciclo economico – Keynes sovrastima il ciclo – Il ciclo non condiziona il livello medio di attività economica – Le recessioni sono aggiustamenti “desiderabili” a shock produttivi – Lucas: I costi del ciclo sono bassi (0.1% del consumo totale USA), meglio concentrarsi sulla crescita Problemi concettuali • La felicità non ha trend, il PIL sì – “Dummy” annuali – Trend specifici per paese – Variazione PIL invece dei livelli assoluti • PIL, disoccupazione e inflazione non sono esogene, ma dipendono dalla politica – La politica è influenzata da probabilità di rielezione – Le probabilità di rielezione sono influenzate dalla “felicità” degli elettori – La gente felice lavora di più (????) Due tipi di utilità • Utilità “decisionale” – I consumatori massimizzano l’utilità scegliendo I propri consumi (preferenze) – Osservando I consumi si desume l’utilità • Utilità “sperimentata” – Consumi diversi possono dare gradi di soddisfazione diversi I dati • Indagine “Eurobarometro” 1975-1992 • “United States General Social Survey” 1972-1994 – Problemi nella raccolta dati • “Framing” effect • Order bias • Dati raccolti dagli autori Eurobarometro • Campione casuale, circa 300,000 rispondenti 1) “Taking all things together, how would you say things are these days—would you say you’re very happy, fairly happy, or not too happy these days?” (“Happy” è difficile da tradurre uniformemente tra I linguaggi, solo fino al 1986) 2) “On the whole, are you very satisfied, fairly satisfied, not very satisfied, or not at all satisfied with the life you lead?” Correlazione 1975-1986: 0.56 United States General Social Survey (1972–1994) • “Taken all together, how would you say things are these days—would you say that you are very happy, pretty happy, or not too happy?” • Tre categorie anzichè quattro (meno introspezione) I dati sul well-being • Sono usati dagli psicologi, perchè non dovrebbero utilizzarli anche gli economisti? • Sono “validati” sperimentalmente (chi si dice felice sorride di più… controlli “elettrici” sul cervello lo confermano… coerenza tra misure diverse… correlazione negativa con suicidi) Regressioni Risultati simili US / EU • Disoccupati, non sposati, vedovi, poveri sono meno felici • Conta la situazione assoluta o la posizione rispetto ad un gruppo di riferimento? Cicli e felicità: approccio • Personal – – – – – – – income quartile, Gender marital status, education, employed Age Number of children Country Year fixed fixed effect effect Country specific time trend for some countries Crescita e felicità: problemi • Il PIL cresce nel lungo periodo… la felicità non ha trend – Sono le variazioni del PIL a influenzare la felicità? – Il livello assoluto del PIL genera una componente permanente di felicità? – I benefici di crescita del PIL (I soldi comprano felicità) sono accompagnati da peggioramenti (ambiente) che contrastano l’andamento della felicità – Ipotesi di Easterlin: redditi alti nel passato generano aspettative più alte, è la variazione relativa che conta Modello macroeconomico Endogeneità: stime effettuate con ritardi oppure solo gender e età nel vettore personal Welfare state e unemployment • E’ possibile che l’aumento dei benefici incentivi la disoccupazione (=Europa?) • Gap tra felicità di occupati e disoccupati nel corso del tempo Correlazioni 1) 2) 3) 4) 5) Contemporaneo Un ritardo Due ritardi Cont + ritardi Variazioni Country-specific trend Risultati • Il GDP ha impatto sia in termini di livello che di variazione • I benefici del reddito reale si attenuano nel tempo • “Abitudine” al reddito Recessioni e felicità Unemployment individuale e aggregato • Due effetti: – Diretto: impatto psicologico disoccupazione su chi perde il lavoro – Indiretto: impatto su chi ha ancora il lavoro (paura?) Costo psichico della recessione • Si consideri un aumento dell’1,5% nella disoccupazione (media dei cicli economici USA) • Il modello permette di stimare il margine di sostituzione tra disoccupazione (aggregata, non individuale) e PIL • Per “compensare” la disoccupazione servono 200 dollari (oltre a quanto perso con il PIL o la disoccupazione personale) • Per chi perde il lavoro la stima è di 3800 dollari • Costo dell’inflazione = 70 dollari per ogni punto percentuale di crescita Well-being gap Risultati • Il welfare benefit aumenta il well-being del disoccupato e quello dell’occupato • Non c’è discrepanza significativa rispetto ai benefit • Invece il gap in generale sta aumentato