Comments
Description
Transcript
QUALE DIDATTICA PER LA CHIMICA
CONVEGNO SCUOLA UNIVERSITA’ Quale Didattica per la Chimica 3 Aprile 2008 FACOLTA’ DI FARMACIA UNIVERSITA’ di CHIETI CASI DI STUDIO : Le Esperienze di Laboratorio Il ruolo del laboratorio nella didattica chimica nel corso di Chimica Generale nella scuola secondaria di secondo grado L’INSEGNAMENTO DELLA CHIMICA GENERALE NEL LICEO SCIENTIFICO TECNOLOGICO In questa presentazione si farà riferimento al ruolo del laboratorio nell’insegnamento della chimica generale nella scuola secondaria di secondo grado, in particolare nel Liceo Scientifico Tecnologico. In questo tipo di scuola questo insegnamento si sviluppa nell’arco di quattro anni, nei primi due anni nella disciplina “ Laboratorio di fisica e chimica” con 5 ore settimanali tutte di laboratorio, al terzo e quarto anno “ Chimica “ con 3 ore settimanali di cui 2 di laboratorio. Si tratta di una situazione abbastanza privilegiata per il fatto di: poter sviluppare l’insegnamento della chimica generale in quattro anni aver a disposizione un buon numero di ore di laboratorio avvalersi della preziosa collaborazione dell’insegnante di laboratorio Le esperienze che vengono riportate si riferiscono al lavoro svolto dall’a. s. 99-00 all’a. s. corrente nella sez. B del LSTS di Lanciano dagli insegnanti: Tommaso Giancristofaro Enrico Remigio – laboratorio di chimica e fisica -biennio Tina Ciccotelli – laboratorio di chimica -triennio METODOLOGIA Il Metodo della Ricerca Il metodo scientifico si basa su ragionamenti sia di carattere induttivo che di carattere deduttivo. Infatti sulla base delle osservazioni fatte e dei dati sperimentali ottenuti si giunge alla formulazione di leggi -metodo induttivo- e successivamente alla elaborazione di teorie che spiegano le leggi trovate -metodo deduttivo. METODOLOGIA Le esperienze di laboratorio nella didattica chimica seguono questo metodo; infatti esse vengono eseguite allo scopo di ottenere informazioni e dati sull’argomento oggetto di studio dopo averlo presentato e discusso con i ragazzi, senza però mai anticiparne le conclusioni in modo da lasciare vivo quel senso di “scoperta” e di “meraviglia” necessari a tenere vivo l’interesse e la partecipazione. I ragazzi eseguono le esperienze di laboratorio in gruppi - da 5 o 6 - dopo aver discusso con l’insegnante sugli obiettivi, metodo ed apparecchiature da utilizzare; al termine della prova i ragazzi sono tenuti a presentare una relazione in cui dovranno porre particolare attenzione alle conclusioni. Alcune esperienze, che richiedono particolari apparecchiature o prevedono l’impiego di sostanze tossiche, vengono eseguite in cattedra dall’insegnante di laboratorio. OBIETTIVI GENERALI L’attività sperimentale non è semplicemente vista come un sussidio o come una integrazione della lezione teorica bensì come parte integrante della didattica chimica. Le esperienze di laboratorio infatti vengono inserite nel percorso didattico come mezzo essenziale per arrivare ad ottenere determinate leggi e/o teorie ripercorrendo anche cronologicamente lo sviluppo del pensiero scientifico. Gli obiettivi, prettamente didattici e volti alla ricerca di leggi e di regolarità di comportamento nei primi tre anni di corso, diventano quasi esclusivamente applicativi o di verifica di leggi e teorie già note nell’ultimo anno di corso. OBIETTIVI SPECIFICI • Conoscere le più comuni apparecchiature di laboratorio, in particolare la bilancia e quelle relative alle misure di volume •Saper eseguire misure sperimentali apprezzandone l’errore •Saper organizzare una tabella per la raccolta dei dati •Saper costruire un diagramma da dati sperimentali interpolandoli correttamente •Acquisire un minimo di manualità che consenta di operare autonomamente •Progettare, magari sotto la guida dell’insegnante, una esperienza di laboratorio in funzione del problema che si intende studiare La Relazione di Laboratorio Al termine di ogni esperienza i ragazzi devono presentare una relazione sul lavoro svolto articolata nei seguenti punti essenziali: •Titolo •Obiettivo •Materiali ed apparecchiature utilizzate •Prerequisiti teorici •Descrizione •Tabella raccolta dati •Grafici •Conclusioni Normalmente il titolo e l’obiettivo vengono proposti dall’insegnante. Si raccomanda di non dilungarsi troppo nella parte della descrizione, riportando magari dettagli insignificanti, ma di concentrarsi soprattutto sulle conclusioni che dovranno ricollegarsi all’obiettivo dichiarato. Esperienze di Laboratorio di Chimica svolte nei vari anni del Liceo Scientifico Tecnologico I ANNO Presentazione del materiale di laboratorio,in particolare delle apparecchiature di misura del volume Relazione massa-volume Passaggi di stato – fusione ed ebollizione – per una sostanza pura Passaggi di stato – ebollizione - per una soluzione Miscugli e metodi di separazione Distillazione miscela acqua-alcool Scomposizione dell’acqua Reazioni chimiche e massa Determinazione raggio atomico - per elementi metallici – Queste esperienze si aggiungono a quelle di fisica che sono altre dieci. Esperienze di Laboratorio di Chimica svolte nei vari anni del Liceo Scientifico Tecnologico II ANNO Acidi, basi ed indicatori Spettroscopia Reazioni dei metalli del I e II gruppo Conducibilità Soluzioni a titolo noto Serie elettrochimica Pile Queste esperienze si aggiungono a quelle di fisica che sono altre nove. Esperienze di Laboratorio di Chimica svolte nei vari anni del Liceo Scientifico Tecnologico III ANNO Legge dei gas : a temperatura costante Legge dei gas : a pressione costante Legge dei gas : a volume costante Legge generale dei gas ideali – Volume molare H2 -Reazione Mg-HCl reazione magnesio acido cloridricoSpettroscopia –colorazioni alla fiammaConducibilità elettrica di sostanze pure e soluzioni Polarità delle molecole – miscibilità delle sostanzeReazioni in soluzione Reazioni chimiche e calore Velocità di reazione Equilibrio chimico Esperienze di Laboratorio di Chimica svolte nei vari anni del Liceo Scientifico Tecnologico IV ANNO Titolazione acido forte – base forte Titolazione acido debole –base forte Determinazione del titolo di un aceto commerciale Acidità dell’olio di oliva Determinazione della costante di ionizzazione dell’acido acetico Analisi qualitativa primo gruppo Analisi complessometrica – durezza dell’acqua – Serie elettrochimica Analisi permanganometrica Pile elettrochimiche e a concentrazione Elettrolisi – acqua, ioduro di potassio – Si tratta quindi di circa 40 esperienze che vengono svolte nel corso di chimica generale. ESEMPI DI RELAZIONI scelte fra alcune di quelle svolte da ragazzi nei vari anni di corso 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. Acidi e basi - Indicatori e p H Spettroscopia di emissione –Struttura atomica a strati Comportamento chimico dei metalli –Sistema periodico degli elementi Conducibilità elettrica di sostanze pure e soluzioni-Legami Serie elettrochimica –Reazioni redox Reazioni con trasferimento di elettroni - Pile Determinazione gas volumetrica del magnesio –Legge generale dei gas Titolazione acido forte-base forte Titolazione acido debole-base forte Determinazione della costante di ionizzazione dell’acido acetico Determinazione dell’acidità di un olio di oliva Determinazione del titolo di un aceto commerciale Le relazioni presentate sono dei ragazzi Daniele Sabatini e Vincenzo Suriani della attuale IV sez.B e sono riportate senza alcuna correzione. REAZIONI DEI METALLI DEL I E II GRUPPO Prerequisiti: •Conoscere il concetto di acido e base e l’uso degli indicatori, in particolare la fenolftaleina •Conoscere la struttura dell’atomo, in particolare la configurazione elettronica, e l’energia di ionizzazione •Conoscere la classificazione e la nomenclatura dei composti chimici inorganici, soprattutto gli ossidi basici e gli idrossidi •Conoscere la tavola periodica Obiettivi: •Conoscere le reazioni dei metalli del I e del II gruppo con l’aria – ossigeno- e con l’acqua e darne una interpretazione in termini di configurazione elettronica, energia di ionizzazione e volume atomico •Individuare una relazione tra comportamento chimico e posizione sulla tavola periodica dei diversi metalli studiati •Saper prevedere il comportamento chimico di metalli diversi da quelli osservati, sia dei primi due gruppi che di quelli successivi, in base alla posizione occupata sulla tavola periodica. Conclusioni: I metalli reagiscono con l’ossigeno contenuto nell’aria ossidandosi alcuni velocemente, sodio e potassio, altri lentamente –magnesio e calcioI metalli reagiscono con l’acqua in maniera molto violenta con una reazione esplosiva –sodio e potassioo molto lentamente-magnesio e calcioNelle reazioni con l’acqua di tutti i metalli si ottiene una soluzione basica evidenziata dalla presenza della fenolftaleina Le reazioni con l’acqua sono sicuramente esotermiche infatti l’idrogeno formatosi si incendia immediatamente Da questa esperienza risulta evidente che il metallo più reattivo tra i quattro studiati- Na, Mg, K, Ca- è il potassio in quanto i tempi di reazione sono molto brevi e la reazione con l’acqua risulta esplosiva anche usando piccole quantità di questo elemento. Il potassio infatti essendo nel I gruppo ha un solo elettrone esterno come il sodio ma ha un volume atomico maggiore e quindi una minore energia di ionizzazione; il magnesio ed il calcio sono nel II gruppo quindi hanno due elettroni esterni e l’energia di ionizzazione risulta notevolmente più alta soprattutto per il magnesio che ha un volume atomico minore. Si conclude quindi che i metalli più reattivi sono quelli del I gruppo in basso e che il carattere metallico sulla tavola periodica aumenta da destra verso sinistra e dall’alto verso il basso.