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Piano Strategico
“Sassari
competitiva”
Idee per il
comparto
Agroalimentare
M. Budroni
È un atto volontario di costruzione e condivisione
di una visione futura di un territorio,
del suo posizionamento, di esplicitazione di
obiettivi e strategie per conseguirli mediante
politiche ed interventi pubblici e privati.
La pianificazione strategica contribuisce a
costruire un’identità del territorio.
un patto tra tutti coloro che hanno delle
responsabilità, compresi ovviamente
l'Amministrazione Comunale e gli altri enti locali,
che presenta in modo esplicito e sensato quali sono
gli impegni che ciascuno è in grado di assumersi.
Per questo motivo un Piano Strategico, dopo essere
stato concertato, viene firmato congiuntamente da chi
lo condivide.
9° gruppo - Gli accenni di qualità: Benevento, Campobasso, Grosseto,
Imperia, Trapani, Viterbo, Agrigento, Brindisi, Crotone, Foggia, Matera,
Nuoro, Oristano, Potenza, Ragusa, Sassari
La parola chiave per lo sviluppo futuro di questi territori è l’integrazione.
Integrazione che riguarda sia i comparti produttivi, poiché l’obiettivo è quello
di consolidare il sistema manifatturiero sviluppando al contempo il terziario a
supporto del turismo e dell’accoglienza e il comparto agroalimentare (il
cosiddetto modello manifatturiero-terziario), sia il dialogo interistituzionale,
poiché come nel resto d’Italia, anche in questi territori le istituzioni locali
sono attive nella promozione dello sviluppo.
Questo modello, evidenza l’esistenza di un “altro Sud”, basato su sistemi
dinamici di piccola e media impresa ai quali si affiancano realtà locali dove
invece la media e grande impresa può ancora svolgere un ruolo significativo
nel dar vita a processi di sviluppo endogeno e nel favorire la crescita di
investimenti solidi e duraturi
Italia al 2010: una svolta possibile”
Sistema/Italia 2004 –
Rapporto sulle economie
e le società locali. Vedi anche Progettazione
integrata
imprese alimentari manifatturiere (esclusa l’agricoltura),
2.894 unità,
11.348 addetti.
artigianato circa l’82% delle imprese ed il 60% degli addetti
Negli ultimi 5 anni, assunti 1.843 giovani apprendisti ed oltre il 78% (1.442) sono stati
assunti dalle imprese artigiane,
di cui 806 uomini (il 56%) e 636 donne (il 44%)
export artigiano in dieci anni, del 130%.
investimenti le imprese hanno effettuato investimenti per oltre 54 milioni di euro (100
miliardi di vecchie lire), di cui il 63% per attrezzatura e macchinari e oltre 34 milioni di
euro) ed il 27% (quasi 20 milioni di euro), per la costruzione.
si considerano i 3,3 miliardi di euro (oltre 6.300 miliardi di vecchie lire) (tabella 7), che
rappresentano i consumi alimentari della popolazione sarda.
I
l
m
a
r
c
h
i
o
Tabella 2
Tabella 1
Di cui imprese artigiane
Imprese e addetti Anno 2000
Provincia
Numero Aziende
Numero Addetti
Provincia
Numero Aziende
Numero Addetti
Sassari
710
2.073
Sassari
859
3.338
Nuoro
514
1.368
Nuoro
606
1.940
Oristano
238
674
Oristano
327
1.359
Cagliari
907
2.640
Cagliari
1.102
4.711
TOTALE
2.369
6.755
TOTALE
2.894
11.348
Fonte: Osservatorio Industriale della Sardegna
Elaborazione: CNA Sarda
Tabella 3
Assunzione di apprendisti
Fonte: Ministero del Lavoro – Ufficio regionale del Lavoro
Elaborazione: CNA Sarda
Imprese
totali
Imprese
artigiane
Uomini
Donne
1998
292
329
131
94
1999
301
318
158
90
2000
425
322
176
146
2001
410
248
168
150
2002
415
225
173
156
Totale
periodo
1.843
1.442
806
636
Periodo di
riferiment
o
Dati 2004 (tratti da relazione finale GAL 2003)
Settore agricolo:
Sassari: prodotti alimentari, industria lattiero
casearia, pruzione derivati del latte, carne e
derivati; vino, olio
Principali coltivazioni: olivo, vite,
CHE cosa chiede il consumatore???
Tipicità e qualità fanno rima con Identità
(Conferenza di Cork, Carta rurale
europea)
Siamo ricchi, sovralimentati e abbiamo paura
Metanolo, Mucca pazza, sofisticazioni varie,
adulterazioni etc
Comparto lattiero- caseario
95% latte ovino per formaggio
Aziende: cooperative e privati
Pecorino Romano DOP
50% si esporta negli USA
MONOCOLTURA
POTENZIALITA’ INESPRESSE
Da solo l’intero comparto zootecnico sardo contribuisce a formare il 50% della
produzione complessiva vendibile agricola regionale, il cui valore, nel 2004, è
stimato, a prezzi correnti, in 1.577 milioni di euro. Alla formazione di questo fatturato
concorrono in misura determinante le oltre 17 mila aziende in cui si allevano ovini e
caprini, le cui produzioni di latte e di carne concorrono rispettivamente al 14,62% e al
10,84% della plv agricola regionale.
Il patrimonio zootecnico isolano al 2004 vede ancora la prevalenza degli ovi-caprini,
sia come numero di capi allevati che come numero di aziende.
Con 3.784.782 capi, di cui 3.349.694 ovini e 435.088 caprini, 17.421 aziende che
occupano il 40% della superficie agricola isolana, il comparto rappresenta il 37% di
quello nazionale e il 54%, sempre a livello nazionale, rispetto ai bovini e ai suini.
Il comparto lattiero caseario
Nel sistema agroalimentare isolano, il comparto lattiero-caseario occupa ancora una
posizione di rilievo. Nonostante le difficoltà degli ultimi anni, a causa di emergenze
come la lingua blu, nell’annata 2002-03, con un valore medio pari a 242.592 migliaia
di euro, la produzione di latte ovi-caprino ha rappresentato il 14,62 % della plv
regionale.
Nell’annata 2003/04, secondo i dati forniti dall’assessorato regionale dell’Agricoltura,
sono stati trasformati 323.545.600 litri di latte ovino, 11.493.200 litri di latte caprino,
22.913.000 litri di latte vaccino. La produzione totale di formaggi è stata di 595.658
quintali che hanno mosso un fatturato di circa 350 milioni di euro, pari al 22% del
fatturato agro-industriale regionale. L’export ha raggiunto il valore di 95,4 milioni di
euro.
L’allevamento ovino, che si attua su 14.399 aziende, occupa 14-15.000 unità
mentre sono 2 mila quelle occupate nel settore industriale. Il sistema di
trasformazione ha perduto quasi integralmente il carattere artigianale di
produzione presso l’azienda pastorale; modalità che si conserva, attualmente,
quasi soltanto per il formaggio Fiore sardo.
La trasformazione industriale coinvolge 37 caseifici di proprietà privata, che
trasformano circa il 38% della produzione di latte (il 55,76% in provincia di Cagliari; il
35,12% in quella di Nuoro; il 35,98% in provincia di Oristano e il 25,46% in quella di
Sassari) ed in 40 stabilimenti ad organizzazione cooperativistica, che raccolgono il
67% del latte presente sul mercato.
OVINI
CAPRINI
PROVINCIE
Aziende
Capi
capi/
azienda
Aziende
Capi
capi/
azienda
Nuoro
4.704
871.674
185
1.258
88.780
71
Cagliari
2.845
541.277
190
802
92.581
115
Oristano
2.491
425.021
171
317
9.510
30
Sassari
4.438
970.741
219
913
18.616
20
14.478
2.808.713
194
3.290
209.487
64
Totale
Sardegna
Le biotecnologie
Nuove e vecchie
La Biodiversita’ microbica
e le produzioni agroalimentari
Sezione di Microbiologia Generale ed Applicata
DISAABA
Sassari 26 ottobre 2006
•
•
•
La biodiversità
La biodiversità e la
qualità
l’utilizzo della
biodiversità
Produzione di starter commerciali
Caratteri tecnologici degli starter
Casi studio
Prospettive
Studi ecologici
Starter misti
La Biodiversità
E’ il risultato delle infinite
ricombinazioni geniche e
dell’interazioni tra individuo e
ambiente.
Diversificare la produzione e l’offerta
Denominazioni
Servizi alle imprese
Integrazione
Fly UP