...

Apprendimento, insegnamento, potenziamento della letto

by user

on
Category: Documents
31

views

Report

Comments

Transcript

Apprendimento, insegnamento, potenziamento della letto
20/10/2012
APPRENDIMENTO, INSEGNAMENTO,
POTENZIAMENTO
DELLA LETTO-SCRITTURA
MODELLI TEORICI DI RIFERIMENTO
E PROPOSTE DI ATTIVITÀ
Melisa Ambrosini
IL PREREQUISITO DELLA
CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA
GLOBALE ED ANALITICA
(MORAIS, 1991)
1
20/10/2012
CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA
CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA: CAPACITÀ DI IDENTIFICARE LE COMPONENTI
FONOLOGICHE (SILLABE E FONEMI) DI UNA LINGUA E DI SAPERLE
INTENZIONALMENTE MANIPOLARE.
QUELLA GLOBALE PUÒ ESSERE PRESENTE GIÀ DAI 3-4 ANNI,
INDIPENDENTEMENTE DALL’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA SCRITTA DI CUI È
PREPARATORIA
●
Riconoscimento e produzione rime
●
Segmentazione sillabica di parole
●
Fusione sillabica
●
Identificazione della sillaba iniziale, finale, intermedia
●
Riconoscimento di sillaba iniziale uguale in parole diverse
●
Elisione di sillaba iniziale
●
Capacità di giudicare la lunghezza di una parola
QUELLA ANALITICA VA EDUCATA, È INDICE DELL’ESPOSIZIONE AL CODICE
ALFABETICO, È PARTE DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO DELLA LINGUA
SCRITTA
●
Segmentazione fonemica
●
Fusione fonemica
●
Identificazione del fonema iniziale, finale, intermedio
●
Manipolazione dei suoni (elisione, aggiunta, sostituzione)
VALUTAZIONE DELLE
COMPETENZE METAFONOLOGICHE
Si possono utilizzare:
●
●
●
batterie standardizzate (CMF, Marrotta,
Trasciani, Vicari)
questionari osservativi (IPDA, Terreni, Tretti,
Corcella, Cornoldi, Tressoldi)
attività che puntano a favorire la
consapevolezza fonologica e a scoprire quali sono
le strategie usate dai bambini nel formulare
ipotesi di lettura o il livello di
concettualizzazione della loro scrittura (disegno
e scrittura spontanea).
2
20/10/2012
CMF – Valutazione delle competenze
metafonologiche
Prove per l’ultimo anno della scuola dell’infanzia:
1)
Sintesi sillabica (Ascoltami bene, perché ora ti dirò una parola a pezzettini e tu
dovrai indovinare che parola è. Ti faccio un esempio: se io ti dico CA-NE, tu dovrai dirmi
CANE…)
2)
Coppie minime di parole (Ascoltami bene, perché ora ti dirò delle parole e tu
dovrai dirmi se sono uguali o no. Facciamo un esempio: se io ti dico PANE-CANE, sono uguali,
sì o no? E se ti dico PANE-PANE?)
3)
Ricognizione di rime (Ascoltami bene, due parole fanno rima se finiscono nello
stesso modo, con lo stesso suono. Per es. GIORNATA e LIMONATA?)
4)
Coppie minime di non parole (Ascoltami bene, ora ti dirò delle parole che
non esistono e tu dovrai dirmi se sono uguali o no. Facciamo un esempio: se io ti dico PADEFADE, sono uguali, sì o no? E se ti dico ZANE-ZANE?)
5)
Riconoscimento di sillaba iniziale di parola (Ascoltami bene,
ora ti dirò una parola e tu dovrai dirmi quale fra le altre tre comincia allo stesso modo. Qual è
la parola che comincia come PIPA: TORTA, MACCHINA, PISTOLA?)
6)
Segmentazione sillabica (Ascoltami bene, perché ora ti dirò una parola
tutta insieme e tu dovrai ripeterla a pezzettini. Ti faccio un esempio: se io ti dico SOLE, tu
dovrai dirmi SO-LE)
RIMA
3
20/10/2012
SUONO INIZIALE
INTERVENTO
L’OBIETTIVO
Far maturare la consapevolezza fonologica
LE ATTIVITÀ
Realizzazione di ambienti «scritti»
Stimolo all’uso della lingua in funzione metalinguistica
Laboratori stabili sulla costruzione di storie
Routines: appello, incarichi, calendario, meteo, menù
Costruzione di giochi sull’ascolto, sul ritmo, di parole, fonologici
(secondo l’ordine:
●
sillaba iniziale-sillaba finale-sillaba intermedia
●
fonema iniziale-fonema finale-fonema intermedio
●
prima attività di fusione e poi di segmentazione)
Eventuale retest come verifica
4
20/10/2012
MODELLI DI LETTURA E SCRITTURA
Dalla psicologia dello sviluppo:
Il processo di apprendimento della
letto-scrittura secondo il modello
evolutivo di Uta Frith, 1985
SCRITTURA
LETTURA
Stadio
logografico
Stadio
logografico
Stadio
alfabetico
Stadio
alfabetico
Stadio
ortografico
Stadio
ortografico
Stadio
lessicale
Stadio
lessicale
5
20/10/2012
COLLOCAZIONE TEMPORALE
Stadio
logografico
Età
prescolare
Stadio
alfabetico
1^/2^
elementare
Stadio
ortografico
Da fine 2^
a 4^/5^ elementare
Stadio
lessicale
4^/5^
elementare
Fonte: Venuti, La Femina, 2005 dispensa Corso di
aggiornamento sui disturbi specifici dell'apprendimento.
Non pubblicata.
Modello teorico del processo di
scrittura di E. Ferreiro ed A. Teberosky
Esempi tratti da “Dislessia lavoro fonologico tra scuola
dell’infanzia e scuola primaria, M.Meloni, AID, 2006)
•Scarabocchi
•Preconvenzionale
(es.: TETTO=ACLBA)
•Sillabica
preconvenzionale (es.: NUVOLA=UEN)
•Sillabica
convenzionale
•Sillabica
alfabetica
•Alfabetica
(es.: GIRAFFA=GAA)
(es.: MAIALE=MIALE)
convenzionale
6
20/10/2012
ORGANIZZAZIONE GERARCHICA DELL’
APPRENDIMENTO DELLA LETTOSCRITTURA
Fase alfabetica
(corrispondenza biunivoca
numero suoni/numero lettere)
cane/ciodo/banio
Fase ortografica
ghiro/giro/chilo/quadro
(applicazione di tutte le regole
di trasformazione dei suoni in segni)
Fase lessicale
(stringhe omofone
non omografe)
luna-l’una/hanno-anno/”parole
capricciose”
SVILUPPO DELLA LETTO-SCRITTURA
NEI PRIMI DUE ANNI SCOLASTICI
Nel
corso dei primi due anni scolastici il bambino:
- completa la fase di mappazione dei suoni
- prosegue lo sviluppo della competenza in maniera
graduale
-differenzia la componente alfabetica (che permette di
leggere ciò che è scritto) e quella lessicale
è
possibile verificare questo sviluppo attraverso la
velocità della lettura
7
20/10/2012
Working Memory Model
(Baddeley and Hitch, 1974)
MODELLO DI LETTURA AD ALTA
VOCE A DUE VIE
Modello di lettura strumentale a due vie – Modello Dual Route
Cascade (Coltheart e Rastle 1994)
1^ VIA: LESSICALE
DIRETTA
Sistema di
analisi
visiva
Lessico ortografico
di entrata
(lessico mentale)
(identificazi
one lettere)
(INDIRETTA, FONOLOGICA,
EXTRALESSICALE,
ASSEMBLATA)
Segmentazione grafemica
Trasformazione in base a
regole di conversione
grafema-fonema
Sistema
semantico
Assemblaggio fonemico
Lessico fonologico
d’uscita
• Parole regolari
• Parole irregolari
•Parole omofone
• Parole frequenti
2^ VIA: NON-LESSICALE
Sistema fonetico
Buffer
fonologico
Pronuncia
• Parole regolari
• Non-parole (non esistenti)
• Parole meno-frequenti
• Parole non conosciute
Da “Psicologia del linguaggio”, C. Cacciari, Il Mulino, 2001
8
20/10/2012
MODELLO A DUE VIE PER
LA SCRITTURA
Permette di scrivere
parole regolari e
irregolari, è inefficace
per non parole o parole
non conosciute
Permette di
scrivere parole regolari
conosciute e non parole,
ma è inefficace per
parole ambigue o
irregolari
PROCESSI DI
LETTO-SCRITTURA ED ERRORI
acquisizione della fase alfabetica
porta il bambino a compiere errori di ortografia
fonologica (scambio, omissione, aggiunta… di lettere).
Un’insufficiente
acquisizione nella fase ortografica o
lessicale porta il bambino a compiere errori di
ortografia non fonologica (apostrofo, uso dell’h nel
verbo avere…).
Un’insufficiente
A
queste due categorie se ne aggiunge una terza
relativa agli errori da raddoppiamento della
consonante e da omissione di accento.
9
20/10/2012
ERRORI DI ORTOGRAFIA FONOLOGICA
(errori F)
- SCAMBI DI SUONO O GRAFEMA (p/b f/v s/f r/l …)
- RIDUZIONE DI GRUPPO O DITTONGO (pota per
porta, seda per sedia)
- AGGIUNTE/OMISSIONI DI SUONI (torota per torta)
- INVERSIONI/MIGRAZIONI (cimena per cinema)
ERRORI DI ORTOGRAFIA NON
FONOLOGICA (errori NF)
Sono gli errori nella rappresentazione ortografica (visiva)
delle parole senza errori nel rapporto tra fonemi e
grafemi:
10
20/10/2012
ERRORI DI ORTOGRAFIA FONETICA
(errori A)
La forma ortografica corrisponde alla fonetica della
parola; è un'informazione sostenuta dalle modalità di
pronuncia (durata, intensità, accento tonico)
Errori fonetici (raddoppiamenti, accenti):
sono dipendenti sia da una scorretta analisi uditiva
delle differenze fonetiche, sia dallo sviluppo della
competenza ortografica (sapere come si scrivono)
11
20/10/2012
LEGGERE GLI ERRORI
NEL DETTATO ORTOGRAFICO
• Individuare la categoria dell’errore primario nella
parola, nel rispetto della gerarchia (F /NF / A).
• Ogni errore è registrato un’unica volta. Per la
seconda elementare non si considera ancora
automatizzato l’uso del carattere maiuscolo iniziale
della frase, si considera invece nel nome proprio.
Dalla terza si considera errore.
• La tipologia prevalente degli errori conduce alla
scelta dell’intervento didattico da attuare.
STRATEGIE PER IL POTENZIAMENTO
12
20/10/2012
LA VELOCITA' DI LETTURA
La velocità di lettura è differenziata a seconda del tipo di
materiale scritto che si affronta:
●
●
●
è lenta per le non-parole, che vanno lette lettera per
lettera
è veloce per i brani per l’effetto della comprensione e
anticipazione del testo
è intermedia per la lettura di parole singole
LO SVILUPPO DELLA VELOCITA' DI
LETTURA
Lo sviluppo della velocità nel tempo ha un andamento
diverso:
●
●
●
circa 0.5 sillabe/secondo all’anno per la lettura di brano
e di parole
circa 0.25 sillabe/secondo all’anno per le non parole
per i soggetti con disturbo di apprendimento
l’incremento annuo è circa della metà
13
20/10/2012
LO SVILUPPO DELLA VELOCITA' DI
LETTURA
STRATEGIE PER L’ATTIVAZIONE
DELLA LETTURA
LESSICALIZZATA
1. Lettura “guidata” o “condivisa”
- prima fase: il bambino indica e l’adulto legge
●
attiva la memoria visiva della forma della parola,
●
la memoria verbale della fonologia della parola,
●
la memoria lessicale del significato della parola
- seconda fase: l’adulto indica e il bambino legge
●
il bambino attiva la parola attingendo dal significato e dalla
forma
●
anticipa la fonologia sulla base degli indici stimolati nella prima
fase
14
20/10/2012
●2.
lettura dimezzata: il bambino legge e l’adulto
nasconde la parte inferiore delle parole
Il dato percettivo consente di identificare con
certezza solo parte dei fonemi
l’apporto lessicale permette di desumere i dati
percettivi mancanti
●3.
giochi al computer (turbolettore, fusione,
dislessia evolutiva, tachistoscopio...)
Attuare quanto prima la lettura silente
Introdurre i testi con parole-chiave
LINEE GUIDA PER
L'INTERVENTO IN SCRITTURA
LABORATORI
● IN CLASSE 1^
1° Livello: metafonologia (livello 4/5 anni)
2° Livello: laboratorio delle parole (classe 1^)
●
DALLA CLASSE 2^
1° Livello: laboratorio delle parole con ortografia
fonologica (1 suono/più segni) - recupero F+A
(raddoppiamenti)
2° Livello: laboratorio delle frasi - recupero NF+A
(accenti)
15
20/10/2012
LABORATORI CLASSE 1^
LABORATORIO METAFONOLOGICO
Per conquistare una buona competenza fonologica
occorre lavorare prima a LIVELLO
METAFONOLOGICO:
●
senza l’uso del codice scritto
●
con batterie di immagini di parole piane
(bisillabe/trisillabe/quadrisillabe)
●
sulla sintesi e sull’analisi prima delle sillabe, poi dei fonemi secondo
quest’ordine:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
riconoscimento della sillaba iniziale
riconoscimento della sillaba finale
riconoscimento della sillaba intermedia
riconoscimento del fonema iniziale
riconoscimento del fonema finale
riconoscimento dei fonemi intermedi
riconoscimento di tutti i fonemi.
16
20/10/2012
LABORATORIO DELLE PAROLE
Quando la metafonologia è sicura si
procede al consolidamento del rapporto
fonema/grafema secondo questa
sequenza:
parole bisillabe piane CVCV, poi trisillabe e quadrisillabe
parole bisillabe con nesso biconsonantico divisibile CVCCV, poi parole bisillabe con nesso biconsonantico non
divisibile CCV-CV, CV-CCV
parole trisillabe con le stesse caratteristiche
PERCORSO FONOLOGICO PER
LIVELLI DI ACQUISIZIONE DELLA
SCRITTURA
SCRITTURA PRECONVENZIONALE
Obiettivi:
- scoprire il valore sonoro convenzionale
- scoprire che sillabe uguali sono pronunciate in
modo uguale in parole diverse
- sviluppare la lettura sillabica
- sviluppare la memoria sillabica
17
20/10/2012
Attività:
•
•
•
•
•
Esercizi di sintesi sillabica prima con immagini, poi
senza
Esercizi di analisi sillabica (scomposizione in
sillabe)(poi associazione immagini-sillabe scritte,
raggruppamenti d’immagini, coppie d’immagini).
Esercizi di riconoscimento della sillaba iniziale, finale,
intermedia (immagini, treni di parole, memory,
tombole, rubamazzetto su figure).
Esercizi di composizione di parole usando sillabe in
una griglia.
Esercizi di manipolazione delle parole: togliere sillabe,
ripetere le sillabe tolte.
ESERCIZI-GIOCO SILLABICO
CON FIGURE
-
-
-
-
Scopri la parola
Troviamo come inizia
Troviamo come finisce
Troviamo come
inizia/finisce
Troviamo sillabe
contenute
-
Il treno
-
Rubamazzo
-
Memory
CON LETTERE E
FIGURE
-
Il magazzino
-
La parola nascosta
-
Tombola
CON LETTERE
Rubamazzo
Mazzo di sillabe
Cloze
Trasformazioni
Elisioni
18
20/10/2012
SCRITTURA CONVENZIONALE SILLABICA E
SILLABICO-ALFABETICA
Obiettivo:
- scoprire le unità che costituiscono le sillabe: i fonemi
Attività:
- individuazione del fonema iniziale di parola (iniziare con fonemi
continui: vocali, f, v, m, n, s, l)
- individuazione del fonema finale
- individuazione fonemi iniziale/finale
- fusione fonemica
- analisi fonologica (spelling)
- analisi numerico/sequenziale della parola e quindi
individuazione del fonema mediale (tapping, conteggio
lettere, posizione suono usando le dita)
- sintesi fonologica (l’adulto fa lo spelling e l’alunno indovina,
all’inizio con immagini poi senza, infine con lettere; prima
un’immagine e lettere sparse, poi due)
- associazioni grafema/fonema
ESERCIZI-GIOCO ALFABETICO
CON LETTERE E
FIGURE
CON FIGURE
-
Il magazzino
- Troviamo come inizia
-
La parola nascosta
-
Tombola
-
-
-
-
Troviamo come finisce
Troviamo come
inizia/finisce
Indovina la parola
prima che finisca
Memory
CON LETTERE
Rubamazzo
Mazzo di lettere
Scopri la parola
Cloze
Anagrammi
Trasformazioni
Elisioni
19
20/10/2012
Esempio
L’insegnante pronuncia una parola a voce alta, il
bambino la ripete poi, scandendo ogni singolo fonema con
un battito di mani (o battendo il dito sul tavoloTAPPING-), la divide in suoni.
Esempio: L’insegnante pronuncia la parola PERA
Il bambino la suddivide a voce alta mettendo in relazione
1 fonema = 1 battito di mani
Successivamente divide di nuovo la parola, contando i
fonemi con le dita man mano che li pronuncia.
A questo punto il bambino ripete i singoli fonemi e li
scrive.
Far acquisire il metodo attraverso molti esercizi,
graduandone la difficoltà.
20
20/10/2012
Riccardi,
Ripamonti,
2003
21
20/10/2012
SCRITTURA CONVENZIONALE ALFABETICA
(PAROLE PIANE)
Obiettivo:
- saper controllare l’ordine sequenziale dei fonemi
nelle parole complesse per lunghezza e struttura
(dittonghi, gruppi consonantici, nessi VC)
Attività:
- esercizi di segmentazione fonemica
- esercizi di fusione fonemica
- griglie, cartoncini con lettere, anagrammi, cambio di
lettera, completamento di parole (dopo un fonema,
dopo due, dopo tre…)
22
20/10/2012
ESERCIZI-GIOCO LETTURA-SCRITTURA
CON FIGURE STIMOLO, POI SENZA
-
Completamento di parti mancanti dei nomi raffigurati
-
Composizione di parole con l’aiuto di figure
-
Cercare parole in rima
-
Memory di rime
-
Creare frasi con entrambe le parole in rima
-
Creare frasi con una delle due inventata
-
Filastrocche in rima
-
Storie pazze
LABORATORI DALLA CLASSE 2^
23
20/10/2012
A/raddoppiamenti e accenti:
l'ortografia fonetica




“ si scrive come si pronuncia”
è necessario spostare l’attenzione dal “cosa” si dice
al “come” si dice
intervento didattico è da realizzare con la
mediazione del linguaggio parlato
strumenti: dettato/autodettato sillabico di parole
per i raddoppiamenti e controllo metacognitivo
con lavoro sulle regole per gli accenti
ORTOGRAFIA FONOLOGICA E A
(raddoppiamenti) - laboratorio sulle
parole
●
●
●
La correzione degli errori F è primaria: in italiano è
l’errore più grave. I soggetti scolarizzati automatizzano di
norma l’ortografia fonologica entro la seconda
elementare, è possibile ottenere buoni risultati con un
intervento di recupero specifico entro la terza.
Più tardi è possibile il controllo metacognitivo degli
errori fonologici, pertanto lento e più faticoso.
Conoscere queste scansioni permette di concentrarsi
sugli apprendimenti possibili e non prorogabili per l’età.
24
20/10/2012
L’ortografia F e A/raddoppiamenti non sta nei grafemi,
ma nelle sillabe.
È indispensabile:
lavorare con un ordine che permetta al bambino di fare
un passo alla volta
mantenere la stimolazione per un tempo sufficiente per
l' automatizzazione
aiutare il bambino a sentire le sillabe nelle parole e a
riprodurre i suoni delle sillabe
realizzare l'intervento con la mediazione del linguaggio
parlato suddividendo le parole in sillabe e curando la
trasposizione corretta
strumenti: dettato /autodettato di parole
Dettato a prevenzione d'errore per l'aspetto strumentale dell'ortografia,
pensierini per quello funzionale.
Affiancare sempre frasi o storie significative per l'alunno.
Applicare le strategie per la lettura lessicalizzata
25
20/10/2012
Dettato a prevenzione d’errore
È importante per fissare l'uso delle abilità ortografiche
prima di passare a quelle funzionali (dal dettato
all'autodettato).
Consiste in dettatura di parole singole con:
• sottolineatura della fonologia della parola (attiva
la metacognizione ortografica)
• esplicitazione dell’errore possibile sia fonologico
che fonetico (chiesa, non ciesa!) (permette di inserire nella
memoria visiva solo la corretta ortografia della lingua
scritta)
26
20/10/2012
Altri suggerimenti...
●
●
Testi in cui sono sottolineate parole scritte in
modo corretto e parole scritte in modo errato
(si dice ai bambini che nel testo devono
evidenziare le parole che ritengono corrette e
ricopiarle così come sono scritte, mentre
devono ricopiare correggendole quelle che
ritengono errate)
Dettato ortografico almeno tre volte la
settimana per 15-20 minuti utilizzando la
tecnica di dettato incalzante (crearsi uno stock
di dettati)
Per i raddoppiamenti
Un utile percorso è rappresentato da esercizi e
giochi in forma orale di manipolazione delle
parole:
i bambini devono diventare capaci di giocare a
raddoppiare anche parole che non richiedono
doppie, in modo da poter verificare
personalmente l’una o l’altra possibilità.
27
20/10/2012
ORTOGRAFIA NON
FONOLOGICA E A (accenti) laboratorio sulle frasi
●
●
●
●
●
L’ortografia non fonologica (delle regole) ha tempi di apprendimento e
automatizzazione più lunghi, è possibile a tutte le età ed è guidata dalle
capacità cognitive e dalla metacognizione.
In questo laboratorio si imparano le regole non percepibili attraverso
l’orecchio.
Dopo aver automatizzato la corretta forma di scrittura delle sillabe nelle
parole, il bambino deve apprendere che vi sono altre regole che legano le
parole tra di loro e che tali regole hanno anche una veste grafica.
Le regole sono relative al posto che le parole occupano nelle frasi e non
alle singole parole.
L’intervento didattico è da realizzare con la esplicitazione delle regole e
l'uso di dettato / autodettato di frasi.
28
20/10/2012
Altri suggerimenti...
●
●
●
processi di decisione sull’ h
utilizzo di tabelle della memoria (portare l’alunno
a utilizzare nella scrittura strategie lessicali,
costruendosi una rappresentazione visiva delle
parole la cui grafia non può essere specificata
fonologicamente: cuoco- quaderno, taccuinosoqquadro, il suono è identico ma la grafia è
diversa)
utilizzo di figure o testi significativi (il legame con
il contesto facilita l’associazione tra la forma
visiva della parola e il suo significato)
Per gli accenti
●
●
●
Giochi con la voce e attività per riconoscere dove
cade l’accento.
Le parole che noi pronunciamo e ascoltiamo hanno
un suono conosciuto e di solito le consideriamo in
base ai loro significati, non in quanto stringa sonora.
Se però le analizziamo sotto quest’ultimo aspetto,
scopriamo che tutte le parole hanno un “accento”,
cioè un punto (una lettera) sul quale pesa la voce
quando le pronunciamo.
Si tratta di lavorare in una prima fase per elevare il
livello di percezione uditiva dell’alunno, in modo che
egli riesca agevolmente a cogliere su quale sillaba
cade l’accento (all’interno della parola o alla fine di
essa).
29
Fly UP