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Il Parlamento nella storia

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Il Parlamento nella storia
Fondazione Conservatorio SS.ma Annunziata –
Empoli (Fi)
Scuola Secondaria di I grado
Classe I sez. A
Parlamento…
parliamone
Anno scolastico 2007/2008
Parlamento… parliamone
Lo Stato
La Costituzione
Il Parlamento italiano
Il Parlamento nella storia
Il Parlamento europeo
Lo Stato
Definizione
Quando si forma uno
Stato
Scopi dello Stato
Poteri dello Stato
Forme di Stato
Forme di governo
statali
Lo Stato moderno
Lo Stato
DEFINIZIONE
Lo Stato è l’organizzazione di un popolo che vive in un certo
territorio e che ha fini comuni.
Esso è la forma migliore di associazione umana per il
perseguimento di fini generali e per la soddisfazione dei
bisogni dei consociati.
Lo Stato cerca il bene comune.
Lo Stato
QUANDO SI FORMA UNO STATO
Lo Stato si forma quando un gruppo di uomini, che vive stabilmente
in un territorio, decide di darsi un’organizzazione giuridica, ossia
norme che regolano la vita della comunità e che tutti devono
rispettare.
Le principali caratteristiche di ogni Stato sono:
1. la presenza di un gruppo sociale che abita in un determinato
territorio,
2. la presenza di un insieme di leggi che stabiliscono come va
gestito il potere e come regolare la convivenza tra cittadini,
3. una sovranità, cioè il potere che legittima lo Stato a garantire la
sicurezza e i diritti dei suoi cittadini
Lo Stato
SCOPI DELLO STATO


Inizialmente i fini dello Stato furono essenzialmente
due: difendere la comunità dai pericoli esterni, cioè
dalle minacce di altri gruppi, e garantire l’ordine della
comunità stessa, dando ad un’autorità superiore il
potere di tutelare i diritti degli individui, per impedire
che i singoli usassero la forza contro gli altri.
Col passare del tempo gli Stati assunsero molte altre
funzioni, cosicché oggi sono compiti dello Stato anche
il maggior benessere della comunità, l’organizzazione
dei servizi utili alla società, l’assistenza ai cittadini
bisognosi.
Lo Stato
POTERI DELLO STATO
I principali poteri statali sono:
 potere legislativo: potere di fare le leggi; è esercitato da
un’assemblea di rappresentanti eletti dai cittadini.

potere esecutivo: potere di applicare le leggi; è esercitato
dal Governo.

potere giudiziario: potere di punire chi trasgredisce le
leggi; è esercitato dalla Magistratura.
Lo Stato
FORME DI STATO
Lo Stato può avere diverse forme che dipendono dagli avvenimenti
storici che ne hanno caratterizzato la nascita e l’evoluzione:

Gli Stati Unitari e Centralizzati, formati da un solo popolo, un solo
territorio e un unico Governo Centrale (per esempio la Francia)

Gli Stati Federali, formati da più Stati che conservano in parte la loro
sovranità, ma che affidano ad un Governo Centrale alcuni poteri,
come la politica estera (per esempio gli Stati Uniti)

Gli Stati Regionali, cioè Stati Unitari in cui si dà spazio alle autonomie
locali e al decentramento (per esempio l’Italia)
Lo Stato
FORME DI GOVERNO STATALI
Le forme di Governo Statali si distinguono in Monarchie e
Repubbliche.
Il termine MONARCHIA (= Governo di uno) dovrebbe
indicare uno Stato nel quale la Sovranità appartiene ad un solo
uomo, il re, che è tale per diritto ereditario e resta in carica a
vita.
Nelle Monarchie moderne, però, c’è di solito un Parlamento che
esercita il potere ed il re è solo una figura che simboleggia
l’unità dello Stato( si parla di Monarchie Costituzionali).
Lo Stato
FORME DI GOVERNO STATALI
Con la parola REPUBBLICA (= cosa di tutti) si indica uno Stato
Democratico, nel quale il potere appartiene a tutto il popolo
(Democrazia = Governo del popolo). A capo della Repubblica c’è un
presidente eletto direttamente o indirettamente dai cittadini, il quale
esercita la sua funzione per un periodo determinato (in Italia per 7
anni).
La Repubblica può essere:
1) Parlamentare, in cui il Parlamento ricopre il ruolo politico centrale (per
esempio, l’Italia)
2) Presidenziale, in cui il Capo dello Stato è eletto direttamente dal popolo
e può essere anche Capo del Governo (per esempio, gli Stati Uniti)
Lo Stato
LO STATO MODERNO
Lo Stato moderno si afferma in Europa tra il XV e il XVII secolo. La
sua formazione avviene attraverso un progressivo accentramento del
potere e della territorialità dell’obbligazione politica.
Infatti scompaiono le frammentazioni del sistema feudale in favore di
un potere centrale, e anche la Chiesa si subordina allo Stato. Avviene
una concentrazione del potere su uno specifico territorio.
Lo Stato acquisisce poi il monopolio legittimo dell’uso della forza, che
avviene tramite la burocrazia e la polizia; la forza è necessaria per
mantenere l’ordine interno e difendere la comunità da attacchi
esterni.
Infine lo Stato moderno si basa sull’impersonalità del comando politico:
la legittimazione proviene da regole, da un’obbedienza non dettata
dalla paura ma dal riconoscimento da parte dei soggetti della
legittimità del potere esercitato.
Lo Stato
LO STATO MODERNO
Fondamentale per la nascita dello Stato moderno è
l’affermarsi di un’economia monetaria: chi opera in uno
Stato viene in questo modo ricompensato con salari e non
più in natura, come accadeva nel sistema feudale. Questo
porta alla nascita di una burocrazia efficiente e legata allo
Stato.
Attraverso la tassazione, inoltre, lo Stato può mantenere la
sua burocrazia.
Lo Stato
LO STATO MODERNO
La prima forma di Stato fu lo STATO ASSOLUTO.
Esso nacque grazie ai conflitti militari: è una "macchina da
guerra" perché nasce dall’esigenza della guerra.
Questa porta alla nascita del prelievo fiscale per pagare le
spese belliche, alla crescita dell’amministrazione statale per
far funzionare lo sforzo bellico, all'accumulo di debiti per
cui è necessario aumentare l’intervento statale
nell’economia.
Tuttavia, al termine del conflitto, è necessario assicurare ai
cittadini dei diritti che erano stati loro promessi in tempo
di guerra per ottenere consenso.
Lo Stato
LO STATO MODERNO
Di qui si passa dunque allo STATO DEMOCRATICO,
poiché il bisogno di legittimazione del potere centrale
necessita lo sviluppo di un consenso possibile solo
trasformando i sudditi in cittadini.
In tempi recenti lo Stato democratico si è evoluto in stato del
benessere (welfare state), sempre più teso a garantire il
benessere dei cittadini da cui gli deriva il consenso e la
legittimazione.
Lo Stato
LO STATO MODERNO
Per la Dottrina sociale della Chiesa cattolica, lasciati ai cittadini la
responsabilità ed il compito di determinare, a seconda delle mutevoli
esigenze, l'organizzazione politica, tecnica ed istituzionale dello Stato,
questo deve rispondere, sempre e comunque, ad alcuni requisiti:
 Favorire la convivenza civile.
 Garantire la giustizia.
 Perseguire il bene comune, dell'intera comunità, e non di un gruppo
a detrimento delle legittime esigenze degli altri.
 Garantire ed assicurare le giuste libertà individuali e sociali.
 Rispettare la libertà religiosa ed i diritti della Chiesa.
Attualmente lo Stato che sembra essere più simile al concetto ideale di
Stato della dottrina sociale cristiana è lo Stato democratico.
La Costituzione
Definizione
La storia della Costituzione italiana
Caratteristiche della Costituzione italiana
Struttura della Costituzione italiana
La Costituzione
DEFINIZIONE
La Costituzione è l’insieme di leggi che regolano la
vita sociale ed economica dello Stato Italiano
La Costituzione
LA STORIA
L’unità d’Italia risale al 1861, quando gli Stati preesistenti
nella penisola sono annessi al Regno di Sardegna, retto
dalla monarchia costituzionale dei Savoia.
Ai territori annessi è esteso l’ordinamento giuridico
piemontese e quindi anche lo Statuto Albertino, emanato
da Carlo Alberto nel 1848, che è la legge fondamentale
del Regno di Sardegna. Resta in vigore per circa un
secolo, fino a quando, dopo la caduta del fascismo e la
fine della seconda guerra mondiale, il popolo italiano dà
vita alla Costituzione repubblicana.
La Costituzione
LA STORIA



Il 2 Giugno 1946 il popolo italiano è chiamato a decidere, mediante il
Referendum, sulla forma istituzionale (Monarchia o Repubblica). Al
Referendum partecipano, per la prima volta, anche le donne. I
risultati sanciscono con il 54,3% delle preferenze la vittoria della
Repubblica.
Lo stesso giorno gli italiani eleggono 556 membri dell’Assemblea
costituente, il cui compito è quello di elaborare e approvare la legge
fondamentale dello Stato: la Costituzione.
La Costituzione è approvata il 22 Dicembre del 1947 ed entra in
vigore il 1 Gennaio 1948.
La Costituzione
CARATTERISTICHE
La Costituzione della Repubblica italiana è
 Votata : non concessa dal sovrano, come è successo con lo
Statuto Albertino.
 Scritta: diritti e doveri sono esattamente elencati.
 Lunga: sono ampiamente descritti i principi, i diritti, i
doveri e i meccanismi che regolano la vita del paese.
 Rigida: non è modificabile con una legge ordinaria del
Parlamento, ma solo con particolari procedimenti
legislativi.
La Costituzione
STRUTTURA
La Costituzione è composta da 139 articoli.
È così suddivisa:
 Artt. 1-12 (Preambolo): principi fondamentali
della Repubblica.
 Artt. 13-54 : diritti e doveri dei cittadini
 Artt. 55-139: ordinamento della Repubblica
La Costituzione
Gli artt. 55-139 stabiliscono l’ordinamento politico della
Repubblica italiana.
I diversi compiti dello Stato sono ripartiti tra vari organismi:
questo è importante perché, attribuendo a ciascuno di
essi una sola delle tre fondamentali funzioni dello Stato,
si stabiliscono limiti ben precisi al loro potere e se ne
impediscono gli abusi.



Potere legislativo → Parlamento
Potere esecutivo → Governo
Potere giudiziario → Magistratura
Il Parlamento italiano
Cos’è il Parlamento
Struttura del Parlamento
Come si vota per eleggere il
Parlamento
Funzioni del Parlamento
Come lavora il Parlamento
Come nasce una legge
Lo status parlamentare
La durata delle Camere
Il Parlamento italiano
COS’E’
Il Parlamento della Repubblica italiana è l'organo
costituzionale titolare della funzione legislativa.
Il nome deriva dalla parola francese parlement, che si
riferisce all'azione di parlare: un Parlamento è quindi un
luogo dove si discute per giungere a delle decisioni.
Nelle Repubbliche presidenziali il Parlamento è
tradizionalmente denominato Congresso, secondo
l'esempio statunitense.
Il Parlamento italiano
STRUTTURA
Il Parlamento è composto da due camere aventi funzioni
identiche:
PARLAMENTO
CAMERA DEI DEPUTATI
SENATO DELLA REPUBBLICA
Il Parlamento italiano
STRUTTURA
La Camera dei Deputati
ha sede nel palazzo di
Montecitorio
è formata da 630 deputati
(tutti eletti)
Il Parlamento italiano
L’attuale Presidente della Camera è Fausto Bertinotti
Il Parlamento italiano
STRUTTURA
Il Senato della Repubblica
ha sede a Palazzo Madama
è formato da 315 senatori ai quali
vanno aggiunti i Senatori di
diritto a vita (Presidenti emeriti
della Repubblica) ed i Senatori a
vita, nominati dal Presidente della
Repubblica per alti meriti nel
campo sociale, scientifico,
artistico e letterario
Il Parlamento italiano
L’attuale Presidente del Senato è Franco Marini
Il Parlamento italiano
COME SI VOTA PER ELEGGERE IL
PARLAMENTO
Il Parlamento è eletto per una durata di 5 anni (periodo denominato
con il termine legislatura), dopodiché viene rinnovato tramite le
elezioni politiche, alle quali partecipano tutti i cittadini
maggiorenni.
L’elezione delle due Camere avviene con procedure diverse, basate
entrambe sul principio proporzionale, che consente di avere un
Parlamento in cui sono rappresentati proporzionalmente tutti gli
orientamenti esistenti nel Paese. Ciò rende praticamente
impossibile che un partito ottenga da solo la maggioranza assoluta
necessaria per formare il Governo. La maggioranza si forma allora
con coalizioni (=alleanze) fra più partiti..
Il Parlamento italiano
COME SI VOTA PER ELEGGERE IL
PARLAMENTO
Per la CAMERA votano tutti i cittadini
maggiorenni, cioè che abbiano compiuto i
18 anni di età. Possono essere candidati
coloro che hanno almeno 25 anni.
In ogni circoscrizione elettorale (o collegio)
i partiti presentano liste di candidati e
ciascun elettore vota per il partito
prescelto, esprimendo eventualmente la sua
preferenza per uno dei candidati di quel
partito. I seggi (cioè i posti di deputato)
vengono poi distribuiti fra i partiti in modo
proporzionale ai voti ottenuti da ciascuno
di essi.
Per il SENATO votano coloro che hanno
almeno 25 anni e i candidati devono aver
compiuto i 40 anni.
In ogni circoscrizione elettorale ogni
partito presenta un solo candidato, per
cui l’elettore non esprime voti di
preferenza, ma vota solo il simbolo del
partito. In ogni collegio viene eletto il
candidato che ottiene i 65% dei voti; ma
poiché questa percentuale non viene
raggiunta quasi mai, i seggi vengono
ripartiti in ciascuna regione con il sistema
proporzionale.
Il Parlamento italiano
FUNZIONI
Funzione legislativa: discute ed approva le leggi
Funzione di controllo dell'indirizzo politico: concede o nega la fiducia al governo
Funzione di controllo finanziario: Approva il bilancio annuale dello Stato
Funzione elettiva:

In seduta comune (le due Camere riunite insieme) elegge il Presidente della
Repubblica

Nomina una parte dei giudici della Corte Costituzionale (organo che valuta se le
leggi rispettano la Costituzione)

nomina una parte dei giudici del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura,
che dirige e controlla tutti i giudici dei vari tribunali).
Il Parlamento italiano
COME LAVORA IL PARLAMENTO
 Ciascuna Camera elegge il suo Presidente, che ha il
compito di dirigere i lavori dell’assemblea; quando le due
Camere si riuniscono in «seduta congiunta» la presidenza
è affidata al Presidente della Camera dei deputati.
 Le due Camere poi costituiscono nel loro interno
Commissioni (in cui sono presenti parlamentari di diverso
orientamento) le quali si occupano di settori specifici
(Commissione per la pubblica istruzione, Commissione
per i lavori pubblici,…), con lo scopo di preparare e
snellire i lavori del Parlamento.
Il Parlamento italiano
COME NASCE UNA LEGGE
La nascita di una legge attraversa quattro fasi:
1. La proposta : il Governo, ciascuno dei parlamentari, un Consiglio Regionale, i
cittadini con la raccolta di 50.000 firme possono fare una proposta di legge.
2. La discussione ed approvazione: la proposta di legge passa ad una delle Camere
che la discute articolo per articolo e la approva, facendo anche delle modifiche
(emendamenti). La legge passa poi all'altra Camera che la esamina con lo stesso
sistema e, se fa delle modifiche, la legge torna alla prima Camera. Continua così
finché entrambe le camere approvano un identico testo di legge.
3. La promulgazione : avviene con la firma del Presidente della Repubblica che attesta
che il processo di formazione della legge si è concluso regolarmente, per cui la legge
può diventare esecutiva.
4. La pubblicazione: avviene sulla Gazzetta Ufficiale, affinché i cittadini possano
conoscere la nuova legge. Dopo quindici giorni dalla pubblicazione la legge entra in
vigore.
A questo punto la legge può essere abrogata con un referendum, può essere annullata
dalla Corte Costituzionale, se la dichiara incostituzionale, oppure potrebbe essere
modificata dal Parlamento.
Il Parlamento italiano
COME NASCE UNA LEGGE
PROPOSTA
DISCUSSIONE E
APPROVAZIONE
PROMULGAZIONE
GOVERNO
DEPUTATI
E
SENATORI
50.000
ELETTORI
UN
CONSIGLIO
REGIONALE
CAMERA
PRESIDENTE
DELLA
REPUBBLICA
SENATO
Il Parlamento italiano
LO STATUS PARLAMENTARE
La Costituzione descrive lo status parlamentare negli artt. 67, 68 e 69.
I componenti del Parlamento italiano godono di particolari immunità:
 Immunità per le opinioni espresse e i voti dati (libertà di espressione
e di voto)
 Immunità penale (diretta ad evitare che il parlamentare possa essere
arrestato, privato di beni, sottoposto a perquisizione, ecc...)
 Indennità speciale (7.500euro circa): è una specie di liquidazione alla
fine del mandato; inoltre al raggiungimento di una certa età,
percepiscono una pensione.
 Oltre alle indennità sono riconosciuti al Parlamentare numerosi
benefici quali la libera circolazione sulle reti ferroviarie, stradali,
marittime, ecc.
Il Parlamento italiano
LA DURATA DELLE CAMERE
Ciascuna Camera resta in carica per 5 anni; tale periodo di
tempo viene chiamato legislatura. Alla fine della
legislatura il Presidente della Repubblica dichiara lo
scioglimento delle Camere e contemporaneamente
indice nuove elezioni.
Le camere possono essere sciolte prima della scadenza
prevista e in questo caso si tengono elezioni anticipate.
Mentre lo scioglimento delle Camere è un atto
fisiologico (e dovuto), lo scioglimento anticipato è un
rimedio eccezionale (e discrezionale).
Il Parlamento italiano
LA DURATA DELLE CAMERE
La Costituzione (art.88) stabilisce che lo scioglimento delle Camere è disposto dal
Presidente della Repubblica, sentiti i loro presidenti.
La Costituzione non prevede, invece in quali circostanze lo scioglimento delle
Camere possa essere deciso. Tuttavia, durante la storia della Repubblica italiana ,
si è formata una prassi secondo cui lo scioglimento anticipato delle Camere è
considerato un rimedio eccezionale. Esso può quindi aver luogo soltanto
quando nel Parlamento non è possibile formare nessuna maggioranza in grado
di sostenere un governo. E' necessario quindi che ci sia una crisi di governo, ma
non è sufficiente: bisogna che risulti impossibile formarne uno nuovo.
Normalmente accade che siano gli stessi partiti a proporre le elezioni anticipate
quando si accorgono che i dissensi tra i loro sono così ampi da non permettere
un accordo di maggioranza. L'ultima parola spetta però al Presidente della
Repubblica.
Il Parlamento italiano
o
Le elezioni per il rinnovo del Senato della Repubblica e
della Camera dei Deputati sono state convocate per il 13
e 14 aprile 2008.
o
Come stabilisce l'art. 61 della Costituzione, «finché non
siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri
delle precedenti».
Il Parlamento nella storia
Il Parlamento nel Medio Evo
Il Parlamento nell’Età Moderna
Il Parlamento inglese
Il Parlamento americano
Il Parlamento francese
Il Parlamento del Regno d’Italia
Il Parlamento nella storia
NEL MEDIO EVO
Gli antecedenti dei Parlamenti moderni vanno in parte ricercati nei Parlamenti medievali,
la cui tipologia è assai varia e complessa, mutando secondo i tempi e i luoghi.
In Italia, per esempio, durante gli ultimi secoli del Medio Evo, in molte località si assiste
alla trasformazione delle assemblee cittadine feudali (composte da esponenti della
bassa feudalità e da liberi concessionari di terre o proprietari di immobili, divisi nelle
due classi dei milites e pedites secondo che fossero tenuti a prestare servizio militare a
cavallo o a piedi) in veri e propri organismi politici, le cui competenze crescono via
via che si sviluppano le autonomie comunali.
L'imposizione dei tributi, la pace e la guerra, le modifiche territoriali, i mutamenti degli
statuti fondamentali del Comune diventano così le principali competenze assunte da
ciascuna assemblea cittadina (chiamata parlamentum, arengum, concio, colloquium, ecc.) che
si riunisce periodicamente o per particolari circostanze eccezionali in località (arena,
brolo, broletto, ecc.) quasi sempre situate presso la cattedrale la cui campana serve da
segnale di convocazione.
Il Parlamento nella storia
NEL MEDIO EVO
Più tardi, però (sec. XIII), con l'affrancamento delle ultime classi servili, la
crescita della popolazione urbana e l'assurgere a ruolo dirigente di
nuovi ceti mercantili, per evitare il caos dei continui e repentini
cambiamenti nelle volontà assembleari e assicurare una stabilità di
governo, si aggiungono altri organismi, solitamente col nome di
Maggior Consiglio (consilium maius) ai quali vengono progressivamente
trasferiti i principali poteri.
Ma i Parlamenti comunali rimangono formalmente gli unici organi sovrani
nel Comune sino all'avvento delle signorie (sec. XIV), che molto spesso
se ne servono per legittimare la propria ascesa al potere.
Il Parlamento nella storia
NELL’ ETA’ MODERNA
IL PARLAMENTO INGLESE
Uno dei primi Parlamenti della storia moderna è quello inglese costituito
per limitare il potere del re, soprattutto nella istituzione di nuove tasse.
All'inizio del 1600, con l'ascesa al trono di Carlo I Stuart, esplode il
conflitto tra il re e il Parlamento. La causa va ricercata nelle tasse che il
sovrano vuole imporre ma che il Parlamento non accetta. Il Parlamento
nel 1628 vota la Petition of right con la quale chiede al re:
 di non imporre tasse senza l'approvazione del Parlamento
 di non imprigionare un uomo libero senza un regolare processo
 di non sottoporre gli uomini liberi a tribunali speciali
Il re nel 1629 scioglie il Parlamento e dà vita ad un governo personale. In
questo modo il malcontento del popolo si sposta verso la figura del
sovrano.
Il Parlamento nella storia
NELL’ETA’ MODERNA
IL PARLAMENTO INGLESE
Dopo varie tensioni durate per molti anni e
la riconvocazione del Parlamento, nel
1642 si creano due partiti:
 il partito del re (aristocrazia – che
godeva dei favori della corte — e
chiesa anglicana)
 opposizione parlamentare (agricoltori,
professionisti, mercanti, artigiani – la
parte industriale e commerciale della
popolazione).
Il Parlamento ora è spaccato a metà e inizia
la guerra civile che inizia nel 1642 e si
conclude nel 1646 con la sconfitta del
re e la vittoria del Parlamento grazie a
un nuovo capo militare, Oliver
Cromwell.
Oliver Cromwell
Il Parlamento nella storia
NELL’ETA’ MODERNA
IL PARLAMENTO INGLESE





Il Parlamento si impegna a fare leggi per eliminare i sistemi feudali, sancisce
l'istituzione della proprietà privata e la legittimazione delle recinzioni.
Il re però non accetta di restare al potere se non viene restaurato il vecchio ordine;
Cromwell a quel punto destituisce la monarchia; il re viene processato, condannato
per alto tradimento e nel 1649 Carlo I viene giustiziato.
Cromwell e il Parlamento fondano la Repubblica Unita di Inghilterra, Scozia e Irlanda
(Commonwealth).
Dal 1653 inizia una vera e propria dittatura militare. Nel 1658 Cromwell muore.
Con Cromwell viene a mancare il leader e suo figlio non riesce a sostituire la figura
paterna. Un esercito guidato da George Monk marcia su Londra e restituisce i poteri
al Parlamento. Carlo II Stuart, figlio di Carlo I, così rientra in Inghilterra dall'esilio
olandese: la monarchia, la Camera dei Lord e la Chiesa anglicana vengono restaurate.
Il Parlamento nella storia
NELL’ETA’ MODERNA
IL PARLAMENTO AMERICANO
Il 4 luglio del 1776 le tredici colonie inglesi dell'America del nord
dichiarano l'indipendenza e così comincia una guerra contro il Regno
di Inghilterra che si conclude con la vittoria degli americani nel 1781.
Dopo la guerra di indipendenza i tredici stati formano un governo
centrale molto debole. Gli stati prendono il governo centrale con tale
leggerezza che i loro rappresentanti sono spesso assenti e la legislatura
nazionale viene di frequente bloccata, anche su questioni marginali, a
causa della mancanza di partecipazione dei deputati.
Il Parlamento nella storia
NELL’ETA’ MODERNA
IL PARLAMENTO AMERICANO
A seguito di questi problemi, viene indetta una riunione (“Convenzione" è il
termine usato allora), per vagliare la possibilità di emendare gli articoli e
rafforzare il governo federale centrale.
La Convenzione si riunisce a Philadelphia, nell'estate del 1787. Vota subito
per tenere segrete le delibere e decide la stesura di un nuovo modello di
governo, prevedendo infine che solo 9 stati su 13 avrebbero dovuto
ratificarlo per farlo entrare in vigore.
Tutto ciò viene criticato poiché non solo è fuori dalla legalità, ma va ben
oltre il mandato della Convenzione. Tuttavia la paralisi del governo
centrale è evidente e si decide di sottoporre la proposta agli Stati
nonostante le eccezioni sollevate.
Il Parlamento nella storia
NELL’ETA’ MODERNA
IL PARLAMENTO AMERICANO
Il 17 settembre 1787, la Costituzione
viene completata e firmata a
Philadephia e il nuovo governo da
questa prescritto entra in funzione
il 4 marzo 1789.
La Costituzione prevede che il potere
legislativo sarebbe stato esercitato
dal Senato e dalla Camera dei
rappresentanti. Il Senato avrebbe
rappresentato gli Stati equamente,
mentre la Camera dei
Rappresentanti sarebbe stata eletta
in base alla popolazione
George Washington,
primo presidente americano
Il Parlamento nella storia
NELL’ETA’ MODERNA
IL PARLAMENTO FRANCESE
Il Parlamento, nel senso moderno del termine, appare in Francia con la
Rivoluzione Francese.
Dopo il 14 luglio 1789, cioè dopo l'inizio della Rivoluzione Francese,
l'Assemblea Nazionale, che è composta da rappresentanti del Terzo
Stato (basso clero e borghesia), svolge prima funzioni consultive e poi
legislative ed elabora il progetto di una nuova Costituzione.
Quando la popolazione parigina assalta il Palazzo delle Tuileries il 10
agosto 1792 e invoca l'abolizione della monarchia, l’Assemblea
Costituente ordina la sospensione temporanea del re dalle sue funzioni
e convoca la Convenzione Nazionale, affidandole il compito di redigere
una nuova Costituzione repubblicana.
Il Parlamento nella storia
NELL’ETA’ MODERNA
IL PARLAMENTO FRANCESE
La Convenzione Nazionale (in vigore dal 20 settembre 1792
al 26 ottobre 1795) abolisce la monarchia il 21 settembre
1792. La Convenzione svolge anche il ruolo di Camera
dotata di poteri legislativi e approva tutte le leggi della
Francia repubblicana. Possono essere eletti a far parte
dell'assemblea tutti i cittadini francesi di età superiore ai
21 anni, residenti da più di un anno e stabilmente
occupati: la Convenzione è quindi il primo organo
francese eletto a suffragio universale.
Il Parlamento nella storia
NELL’ETA’ MODERNA
IL PARLAMENTO FRANCESE
Nel 1795 è emanata una seconda Costituzione, detta anche Costituzione dell’anno III
secondo il nuovo calendario repubblicano.
Questa Costituzione prevede che gli organi fondamentali dello Stato siano due camere
legislative (Consiglio dei Cinquecento e Consiglio degli Anziani). Agli Anziani non resta
che approvare o non approvare le proposte dei Cinquecento.
Durano in carica tre anni e sono elette a suffragio ristretto (possono votare solo i
contribuenti); lo scrutinio è di doppio grado.
Le due Camere non devono esprimere sfiducia politica verso i membri dell'esecutivo, il
Direttorio, formato da cinque membri (nominati dal Consiglio degli Anziani tra una
rosa di 10 nomi) che decadono a rotazione ogni anno, ma non possono essere
sfiduciati.
La magistratura diventa elettiva.
Tale Costituzione ha una rilevanza speciale giacché è il modello di Costituzione che i
Francesi impongono al popolo delle varie repubbliche napoleoniche italiane.
Il Parlamento nella storia
NELL’ETA’ MODERNA
IL PARLAMENTO FRANCESE
Nel 1799 è emanata una nuova Costituzione, detta anche
Costituzione dell'anno VIII, che segna l'effettivo inizio
del periodo napoleonico. Essa è modellata su un potere
esecutivo forte e riduce i poteri del Parlamento che vota
le proposte di leggi del governo ma non le può discutere
né può cambiarle.
Il Parlamento nella storia
IL PARLAMENTO DEL REGNO D’ITALIA
La storia parlamentare italiana inizia il 4 Marzo 1848 quando Carlo
Alberto concede lo statuto del Regno di Sardegna. Lo Statuto
trasforma la monarchia assoluta in una monarchia costituzionale.
Il Re, mentre si riserva il potere esecutivo, condivide con il Parlamento
quello legislativo. Per la verità solo la Camera dei deputati è elettiva,
mentre il Senato del Regno è composto da membri, scelti dal re,
che mantengono la loro carica per tutta la vita.
Strutture parlamentari di tipo moderno furono poi create in quasi
tutte le regioni italiane in occasione delle sollevazioni del 1848.
Soppressi già nel 1849, questi organi sopravvivono attraverso
l’esperienza dell’unico rimasto in vita, quello piemontese, attivo
fino alla costituzione del Regno d’Italia (1861), di cui diventa
l’organo parlamentare.
Il Parlamento nella storia
IL PARLAMENTO DEL REGNO D’ITALIA
Nel gennaio del 1861 si tengono le elezioni per il primo
Parlamento italiano. Su quasi 26 milioni di abitanti, il
diritto a votare è concesso solo a 419.938 persone (circa
l'1,8%); soltanto 239.583 si recano a votare; alla fine i voti
validi si riducono a 170.567, dei quali oltre 70.000 sono di
impiegati statali.
Vengono eletti 85 fra principi, duchi e marchesi, 28 ufficiali,
72 fra avvocati, medici ed ingegneri.
Il Parlamento nella storia
IL PARLAMENTO DEL
REGNO D’ITALIA
Con la prima convocazione del
Parlamento italiano del 18
febbraio 1861 e la successiva
proclamazione del 17 marzo
1861, Vittorio Emanuele II è
acclamato il primo re d'Italia.
In quel tempo, primo
ministro del governo è il
Conte Camillo Cavour.
Vittorio Emanuele II
Cavour
Il Parlamento nella storia
IL PARLAMENTO DEL
REGNO D’ITALIA
Aula del primo Parlamento italiano
In alto, in una lapide, si possono
leggere le seguenti parole:
"Quest'aula, dove i rappresentanti del popolo subalpino costantemente cospirarono sotto gli auspici
della casa Savoia a preparare l'unità d'Italia lasciando l'esempio delle più grandi unità civili e
politiche, fu dichiarato monumento nazionale con decreto del 04/03/1898"
Il Parlamento nella storia
IL PARLAMENTO DEL REGNO D’ITALIA
Il Parlamento del Regno d’Italia, riformato nel 1882 e nel
1912 con allargamenti della base elettorale che preludono
al suffragio universale maschile, a partire dal 1922 viene
prima indebolito e quindi esautorato dalle leggi approvate
dal governo fascista: l’istituzione del collegio unico
nazionale nel 1924, la riduzione del numero dei
parlamentari a 400 nel 1925, la sostituzione della Camera
dei deputati con la Camera dei fasci nel 1939.
Il Parlamento nella storia
IL PARLAMENTO DEL REGNO D’ITALIA
Il Parlamento democratico torna in vita all’indomani della
caduta del fascismo; il 2 giugno 1946, alla fine di questa
esperienza, gli italiani scelgono la Repubblica ed eleggono
un'Assemblea costituente, che nel 1948 promulga la
Costituzione italiana.
Il Parlamento europeo
Breve storia del Parlamento europeo
Evoluzione del processo di integrazione europea
I gruppi politici del Parlamento europeo
L’organizzazione del lavori nel Parlamento europeo
Il Parlamento europeo
BREVE STORIA DEL PARLAMENTO EUROPEO
Il Parlamento europeo trae origine dall’Assemblea comune della CECA
(Comunità economica del carbone e dell’acciaio) nata nel 1952 e della
quale facevano parte Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e
Paesi Bassi.
Nel 1957 il Trattato di Roma, istitutivo della Comunità economica
europea, stabilisce l’elezione a suffragio universale dell’Assemblea – che
prende definitivamente il nome di Parlamento europeo nel 1962 – ma
le prime elezioni si tengono solo nel 1979.
Da allora, i poteri del Parlamento europeo, all’inizio molto limitati, sono
stati gradualmente estesi, nell’ambito legislativo e del controllo
sull’esecutivo e sul bilancio, attraverso l’Atto unico europeo del 1986 e i
trattati di Maastricht (1992) e di Amsterdam (1997).
Il Parlamento europeo
EVOLUZIONE DEL PROCESSO DI INTEGRAZIONE
EUROPEA
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23-7-1952: entra in vigore il Trattato CECA.
1-1-1958: entrano in vigore i Trattati della CEE e CEEA
1-luglio 1987: entra in vigore l’Atto Unico Europeo
1-11-1993: entra in vigore il Trattato di Maastricht.
1-5-1999 entra in vigore il Trattato di Amsterdam.
1-2-2003 entra in vigore il Trattato di Nizza.
Il Parlamento europeo
Il Parlamento europeo
I GRUPPI POLITICI DEL PARLAMENTO
EUROPEO
I gruppi politici sono raggruppamenti di
parlamentari europei, appartenenti a diversi stati
membri e aventi un’affinità politica.
Un gruppo politico è composto da deputati eletti in
almeno un quinto degli Stati membri.
 Per costituire un gruppo politico occorre un numero
minimo di diciannove deputati.

Il Parlamento europeo
L’ORGANIZZAZIONE DEI
LAVORI NEL
PARLAMENTO
EUROPEO
Lo svolgimento dei lavori del
Parlamento si articola in :
 Legislature (5 anni)
 Sessioni (1 anno)
 Tornate (le singole
riunioni)
 Giorni di seduta
Fondazione Conservatorio SS.ma Annunziata
Via Chiara, 76 50053 Empoli (Fi)
Scuola Secondaria di I grado
CLASSE I SEZ. A
Angelica Antonini
Giulia Benedetti
Bianca Bossi
Benedetta Calì
Elisa Cardile
Glauco Celeste
Chiara Cinelli
Eugenia Corti
Ginevra Costagli
Emanuele Cremona
Chiara De Leonardis
Luisa Emanuelli
Ilaria Iacopini
Vittoria Lupi
Tommaso Manetti
Sara Martini
Alfonso Martusciello
Agnese Melani
Marta Melani
Silvia Nannelli
Costanza Neri
Gianmarco Petrelli
Maria Sole Pedani
Rachele Pistolesi
Emilio Rovini
Edoardo Soldaini
Gherardo Varani
Coordinatrice: prof.ssa Olivia Arzilli
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