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Rosanna Bissaca Maria Paolella in Bibliotec@ Antologia italiana LETTURE FACILITATE 3 Rosanna Bissaca Maria Paolella in Bibliotec@ Antologia italiana LETTURE FACILITATE 3 Coordinamento redazionale e redazione: Stefania Faiello Progetto grafico e copertina: Arnaldo Tranti Design Impaginazione: Elena De Bernardin Illustrazioni: Paolo Armitano e Davide Furnò Coordinamento prestampa: Gianni Dusio I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i paesi. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da: AIDRO - Corso di Porta Romana,108 - Milano 20122 e-mail: [email protected] sito web: www.aidro.org Per i casi in cui non è stato possibile ottenere il permesso di riproduzione, a causa della difficoltà di rintracciare chi potesse darlo, si è notificato all’Ufficio della proprietà letteraria, artistica e scientifica che l’importo del compenso è a disposizione degli aventi diritto. Le immagini del testo (disegni e/o fotografie) che rappresentano marchi o prodotti presenti sul mercato hanno un valore puramente didattico di esemplificazione. www.latteseditori.it e-mail: [email protected] Questo volume è stato realizzato tenendo conto di quanto stabilito dal D.M. n. 547 del 07/12/1999 (“Gazzetta Ufficiale” - Serie speciale n. 51 del 02/03/2000) circa le norme avvertenze tecniche per la compilazione dei libri di testo per la scuola dell’obbligo. Nomi e marchi citati sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive case produttrici. Proprietà letteraria riservata © 2010 S. Lattes & C. Editori SpA - Torino Stampato in Italia - Printed in Italy per conto della casa editrice da Vincenzo Bona SpA - Torino Prima edizione 2011 ristampa anno 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 10 11 12 13 14 15 INDICE Per l’insegnante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Letture facilitate V testi originali nel Volume 3 A che servono gli amici? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Dizionario • I verbi della buona educazione 1 RACCONTI DI FANTASCIENZA 13 La strada . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 RACCONTI DI FANTASCIENZA . 27 Nella cripta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Dizionario • La parola “morte” 7 RACCONTI HORROR . . . . . . . . . 42 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 RACCONTI HORROR . . . . . . . . . 47 Non fidarsi è meglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 Dizionario • L’elettricità in casa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . RACCONTI ASSURDI E SURREALI . . . . . . . . . . . . . . . . . 68 Una spada da cavaliere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Dizionario • La spada e altri oggetti con la lama . . . . . RACCONTI ASSURDI E SURREALI . . . . . . . . . . . . . . . . . 74 Le lacrime . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 Dizionario • La città RACCONTI FANTASTICI . . . . . . 85 Il chewing-gum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23 RACCONTI FANTASTICI . . . . . . 92 Il canto incantato dell’uccello magico . . . . . . . . 26 RACCONTI DI OGNI GENERE . . 104 Come la musica venne rubata al cielo . . . . . . . . . 29 RACCONTI DI OGNI GENERE . . Benny e Furty: due nemici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 Dizionario • I mestieri GESTIRE LE EMOZIONI . . . . . . . 246 Dai, piantatela di piangere! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 GESTIRE LE EMOZIONI . . . . . . . 256 La storia del Re Mida . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38 DOMANDE PER PENSARE . . . . . . 281 La morte del Delfino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41 DOMANDE PER PENSARE . . . . . . 305 Dizionario • Avverbi, preposizioni e locuzioni di luogo La zampa della scimmia Dizionario • I verbi riflessivi Dizionario • Le parole “bolla” e “bollo” Dizionario • I versi degli animali Dizionario • Gli strumenti musicali Dizionario • Il discorso diretto e indiretto Dizionario • L’oro Dizionario • La chiesa 112 III INDICE «Io non volevo uccidere» . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44 Dizionario • I soldati LA CONVIVENZA CIVILE . . . . . . . . . . . . . 318 Salima, diciassette anni, sposa per forza . . 48 Dizionario • Il matrimonio LA CONVIVENZA CIVILE . . . . . . . . . . . . . 334 I piedi nudi di Susan . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52 Dizionario • I cinque sensi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . AMBIENTE - NOI E LA VITA DEL PIANETA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 366 Attento a te, lettore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55 Dizionario • I cinque sensi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . AMBIENTE - NOI E LA VITA DEL PIANETA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 384 Le donne cambieranno il mondo . . . . . . . . . . . 58 LE SFIDE DEL XXI SECOLO . . . . . . . . . . . 422 Insegno l’inglese a una straniera . . . . . . . . . . . 62 Dizionario • Nazioni e popoli LE SFIDE DEL XXI SECOLO . . . . . . . . . . 444 Il vecchio e il tigrillo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65 STORIE DI TERRE LONTANE . . . . . . . . 466 L’iceberg di Kanasaka . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68 Dizionario • Le zone artiche STORIE DI TERRE LONTANE . . . . . . . . 472 Il bacio era sospeso nell’aria . . . . . . . . . . . . . 72 STORIE D’AMORE . . . . . . . . . . . . . . . . . 494 Il dono dei Magi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75 STORIE D’AMORE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 507 Alba sul veld . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78 STORIE DI ADOLESCENTI . . . . . . . . . . . . 523 Alexander e Nadia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81 STORIE DI ADOLESCENTI . . . . . . . . . . . . 529 Il piccolo principe. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84 GRANDI LIBRI DI FORMAZIONE . . . . . 542 La commedia umana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88 GRANDI LIBRI DI FORMAZIONE . . . . . 570 Dizionario • Il grado degli aggettivi Dizionario • Il nome degli animali Dizionario • Il futuro semplice dei verbi in -ciare e -giare Dizionario • I Re Magi Dizionario • Le età della vita Dizionario • Viaggi e viaggiatori Dizionario • I pianeti Dizionario • La bicicletta IV Per l’insegnante I destinatari Il libretto contiene 28 brani dell’antologia in versione facilitata. La riscrittura semplificata nei contenuti e soprattutto nel linguaggio, com’è ovvio, rende più facile e immediata la comprensione di un testo. Ne deriva il sicuro risultato di stimolare l’interesse e la partecipazione anche di quegli allievi, italiani o stranieri, che, pur avendo superato la prima fase di alfabetizzazione, incontrano delle difficoltà nella lettura e, per migliorare la loro competenza, hanno bisogno di materiali adatti e di un particolare allenamento. Per i ragazzi che hanno una sufficiente anche se incerta conoscenza della lingua, le letture facilitate costituiscono una passerella efficace per la comprensione del testo originale. La scelta dei brani Nelle Letture facilitate, i brani sono stati scelti secondo il criterio della familiarità con la situazione presentata e dell’interesse che la storia può suscitare. Il primo criterio è di fondamentale importanza: la comprensione di un testo è strettamente collegata alle conoscenze che già si possiedono, a quella che gli esperti chiamano “enciclopedia di riferimento”. Il lettore, infatti, fa riferimento alle informazioni di sfondo che ha in memoria e capisce ciò che legge grazie a continue inferenze. Gli allievi stranieri da poco giunti in Italia, spesso, non hanno né le parole né l’esperienza per comprendere una lettura anche semplice, ma da qualche parte bisogna pur cominciare! Allora, presentare testi con situazioni comuni, quotidiane, o personaggi in qualche modo familiari, può essere un buon punto di partenza. Anche gli allievi italiani che non hanno raggiunto una sicura abilità nella lettura e nella comprensione del testo capiscono più facilmente una storia, se questa si sviluppa su uno sfondo conosciuto. I criteri per la scrittura controllata dei brani Nelle Letture facilitate si semplificano i brani con i criteri universalmente adottati a questo scopo: – si riduce la lunghezza del testo; – si usa il lessico di base; – si espongono i fatti in ordine cronologico; – si usano perlopiù frasi molto brevi e indipendenti; – si sostituiscono i pronomi con i nomi, senza timore delle ripetizioni; – si usano i verbi soprattutto al presente indicativo, in forma attiva; – si evitano i verbi impersonali, riflessivi, fraseologici. Le illustrazioni In un qualunque testo, soprattutto se destinato ai ragazzi, le illustrazioni aggiungono gradevolezza e suscitano curiosità e interesse per la lettura. Quando si ha l’obiettivo di facilitare l’apprendimento, il disegno deve anche rispondere a precisi requisiti didattici: deve trasmettere con efficacia il significato di singole parole da acquisire ex-novo o da consolidare, V deve far intuire il contesto della situazione narrata, deve aiutare a “vedere” e memorizzare i personaggi, deve favorire la comprensione della vicenda e il suo sviluppo. Nelle Letture facilitate, i disegni rappresentano con molta precisione non solo singoli oggetti ma anche espressioni, emozioni, ambienti, vicende. La presenza di “etichette”, che richiamano l’attenzione dell’allievo su singole parole o sulla situazione, produce l’effetto di arricchire o rafforzare il suo bagaglio lessicale e di aiutarlo a leggere l’immagine e la storia. Gli esercizi Gli esercizi proposti hanno come obiettivi principali l’acquisizione della competenza linguistica di base e un livello accettabile di comprensione del testo. Gli esercizi aiutano gli allievi stranieri a passare dalla fase di interlingua (è la lingua di primo approccio, quella che usano per farsi capire, costituita da pochi elementi lessicali giustapposti, senza strutture grammaticali e sintattiche) alla fase di competenza linguistica elementare. Tutti gli esercizi, anche quelli all’apparenza molto semplici, sono efficaci anche per gli allievi italiani in difficoltà con la lingua, perché consolidano le abilità cognitive, attivano reti di significato fra le parole ed esercitano capacità elementari di scrittura. Al termine di ogni brano, sotto il titolo LA STORIA, si propone sempre una prova di comprensione della lettura. La varietà degli esercizi proposti risponde all’obiettivo di stimolare sottoabilità diverse, richieste da una abilità complessa quale la comprensione della lettura. Perciò di volta in volta, si richiede: – di individuare i personaggi; – di completare le frasi che riassumono la storia; – di rispondere a semplici domande; – di scegliere tra due o tre risposte multiple; – di scoprire se le affermazioni relative al testo sono vere o false; – di riordinare delle affermazioni in ordine logico-cronologico; – di collegare in modo logico le parti di un periodo scoprendo in modo indiretto le relazioni di causaeffetto o di tempo. Quando c’è lo spazio, si aggiungono esercizi che si riferiscono al lessico presente nel brano. Il dizionario illustrato Ogni lettura ha una pagina di Dizionario illustrato. In tutto, in questo volumetto, ci sono 28 tavole che si riferiscono ad un tema trattato nel brano: La città, Gli strumenti musicali, I mestieri, La nave, Il matrimonio, La chiesa, I cinque sensi, ecc. Le tavole facilitano la comprensione della lettura per mezzo di disegni di grande efficacia didattica, che illustrano parole, informazioni e concetti; aiutano i ragazzi nella pratica comunicativa, riportando parole, espressioni e frasi di uso quotidiano; infine forniscono le informazioni di base sugli argomenti trattati. Le Autrici VI Testo originale in: RACCONTI DI FANTASCIENZA A che servono gli amici? Tim, un bambino terribile Il racconto immagina la società nel lontano futuro. I signori Patterson sono i genitori di Tim, un bambino di otto anni. I genitori hanno scelto le caratteristiche di Tim prima della nascita. Loro hanno voluto un bambino alto e robusto, bello, con i capelli biondi e ricci, con gli occhi azzurri, con le lentiggini sul viso e anche molto intelligente. Adesso, i due genitori sono disperati. Tim, infatti, si comporta molto male con tutti: è disubbidiente, maleducato, prepotente. A volte è cattivo e crudele: ha ucciso e sotterrato il cane dei vicini. Così i genitori hanno chiesto aiuto a uno psicologo (uno studioso del comportamento). Lo psicologo ha detto: “Voi fate venire dal pianeta Procyon un Amico, cioè un robot programmato per educare i bambini (costruito per educare bambini).” L’Amico Il campanello della porta suona. Tim prende una manciata di verdura e frutta marcia dal secchio dell’immondizia e poi corre ad aprire. Tim apre la porta e butta l’immondizia in faccia a chi ha suonato il campanello. lentiggini Un istante dopo, la schifosa frutta marcia umanoide robot arriva sulla faccia di Tim, in bocca! Nello stesso istante, lui sente un urlo: “Tim, sono il tuo Amico!!” Tim guarda: l’Amico è un umanoide, un robot dall’aspetto umano, grande e grosso, ma tutto corporatura ricoperto di una pelliccia verde. grande e grossa La mamma si rivolge all’Amico: “Non aspettavo voi così presto!” L’umanoide dice: “Sul pianeta pelliccia verde Procyon, noi siamo diventati veloci nella spedizione. Io sono pronto per iniziare il mio lavoro; lei deve soltanto premere il dito sulla mia cintura per accettare me come Amico di suo figlio.” 1 Testo originale in: RACCONTI DI FANTASCIENZA Tim è molto arrabbiato e urla: “Brutto schifoso, vai via!” e prende a pugni l’umanoide. Ma subito si trova per aria, stretto nelle forti mani dell’Amico. L’Amico poi aggiunge: “Tim, sei sporco: tu devi fare il bagno e cambiare i vestiti.” Tim urla: “No, io ho già fatto il bagno!” L’Amico fa finta di non aver sentito e si rivolge deciso alla mamma: “Signora, dove sono i vestiti di Tim? Penso io a tutto.” Poi l’Amico dice: “Tim deve trovare un nome per me.” Ma la mamma non vuole perché Tim può scegliere un nome volgare, offensivo. Così decide lei: il nome dell’Amico sarà Buddy. ( rielaborato da John Brunner, A che servono gli amici?, in Storie di adolescenti a cura di Mirella Zocchi) LA STORIA 1. Fai una crocetta sulla risposta giusta. 1. Tim Patterson ha nove anni. ha otto anni. 6. Chi ha suonato dice: “Tim, sei maleducato!” “Tim, sono il tuo Amico!” 2. Prima della nascita di Tim i genitori sperano che sia bello e intelligente. i genitori scelgono le sue caratteristiche. 7. Tim urla: “Entra subito.” “Vai via!” 3. I genitori sono contenti di Tim. non sono contenti di Tim. 2 8. L’Amico saluta e stringe la mano di Tim. afferra Tim tra le sue forti mani. 4. Uno psicologo consiglia di prendere un Amico per Tim. di essere più severi con Tim. 9. L’Amico dice a Tim: “Devi fare il bagno e cambiare i vestiti.” “Vuoi fare il bagno e cambiare i vestiti?” 5. Tim butta l’immondizia in faccia a chi ha suonato alla porta. saluta chi ha suonato. 10.Buddy è il nome scelto da Tim per l’Amico. è il nome scelto dalla madre di Tim per l’Amico. Testo originale in: RACCONTI DI FANTASCIENZA DIZIONARIO Dizionario illustrato I verbi della buona educazione Buongiorno dottore. Ciao, Andrea. Buonanotte, papà. Ci vediamo domani. Arrivederci a tutti. salutare salutare salutare salutare Buona giornata! Buon lavoro! Buone vacanze! Buon viaggio! Buon divertimento! Vuoi un po’ del mio panino? Hai bisogno di aiuto? augurare augurare offrire offrire Per piacere, mi dai Permesso, posso un bicchiere d’acqua? entrare? Scusi professore, posso venire alla lavagna? Per favore, mi aiuti a fare il compito? chiedere qualcosa chiedere permesso chiedere permesso chiedere aiuto Per cortesia, dov’è la fermata del tram? Scusa, non l’ho fatto apposta. Ti ho fatto male? Grazie per il regalo. Mi fa molto piacere. Grazie mille! Molte grazie per il pensiero. chiedere scusa ringraziare ringraziare Pronto? Sono Mario Piacere, sono Maria Bianchi. Rossi. Prego, si sieda lei. Prego, passa tu. presentarsi cedere il posto cedere il passo chiedere un’informazione presentarsi 1. Ricopia sul quaderno tutte le frasi della buona educazione. 2. Sottolinea sul quaderno le frasi che usi di meno. 3 Testo originale in: RACCONTI DI FANTASCIENZA La strada La catastrofe Dopo una catastrofe (disastro), pochi uomini vivono ancora sulla Terra. La Terra è coperta di cenere e il sole non si vede più. Fa molto freddo. Gli uomini sono disperati. Gli uomini non hanno più la casa, i familiari, gli amici; non hanno riparo dal freddo, non trovano più cibo. Così tutti sono diventati spietati (senza pietà), e lottano fra di loro per sopravvivere (rimanere vivi). cadaveri nell’asfalto lo strato di cenere il padre la strada Un uomo e un bambino il carrello il figlio Un uomo e un bambino, padre e figlio, camminano verso il sud; loro sperano di trovare il caldo e di trovare uomini buoni. Gli alberi sono caduti. Dappertutto (in tutti i posti) c’è la cenere. Uno spesso strato di cenere copre anche le strade. L’uomo e il bambino vedono qui delle valigie, là delle borse abbandonate, più in là scoprono cadaveri sprofondati nell’asfalto. I cadaveri sono neri, come mummificati. Il bambino chiede al padre: “Questa gente scappava per andare lontano dal fuoco, vero papà?” L’uomo risponde: “Sì, ma sono morti perché anche l’asfalto era in fiamme.” Finalmente l’uomo riesce a trovare un po’ di cibo e degli abiti. Lui mette tutto dentro un carrello da supermercato e continua la strada insieme al bambino. Il ladro L’uomo e il bambino abbandonano il carrello per un breve tempo. Quando tornano, il carrello non c’è più, è sparito. L’uomo è disperato. Loro non vogliono morire di fame e di freddo, vogliono trovare il ladro. Loro vedono il ladro e vanno vicino a lui; il ladro tira fuori un coltello. Il padre minaccia il ladro con una pistola: “Tu vai lontano dal carrello e posa giù il coltello!” 4 Testo originale in: RACCONTI DI FANTASCIENZA Il ladro è un povero uomo, magro, sporco, vestito con un impermeabile a brandelli. Il bambino prega il padre: “Papà, non ucciderlo!” Il padre non guarda il bambino, tiene gli occhi fissi sul ladro. Lui ordina al ladro: “Devi togliere i tuoi vestiti, devi rimanere nudo!” Il ladro posa i suoi vestiti sporchi per terra. Il ladro dice: “Così, senza niente addosso, muoio!” Il padre replica: “Tu ci hai preso tutto, tu volevi far morire noi!” Poi, il padre dice al bambino: “Andiamo.” Il bambino piange, sente pietà per il ladro fermo in mezzo alla strada, nudo e tremante di freddo. Il padre e il bambino proseguono, ma il piccolo si volta in continuazione per guardare verso il ladro. Il bambino piange: “Voglio aiutare il ladro. Papà, lui ha paura, adesso lui muore!” Il padre dice: “Non tocca a te aiutarlo.” Il bambino, con le lacrime agli occhi, dice: “Sì, papà, tocca a me!” Il padre e il bambino tornano indietro, non trovano più il ladro, ma lasciano i suoi vestiti lì, sulla strada. La notte il bambino non riesce a dormire e dice al padre: “Però noi abbiamo ammazzato quell’uomo.” (rielaborato da Cormac McCarthy, La strada) LA STORIA 1. Ricopia sul quaderno e aggiungi, al posto dei puntini, le parole che mancano. I due protagonisti sono padre e ... Loro percorrono una strada bruciata dal …, dove ci sono anche … neri. L’uomo trova del cibo e degli abiti e li mette in un … del supermercato. Ma un … ruba la loro roba. La sera il padre raggiunge il ladro, che tira fuori un ... . Il padre, con la … in mano, ordina al ladro di togliersi i vestiti e le scarpe. Questo significa la … sicura per il ladro; perciò il ladro prega l’uomo di lasciargli i vestiti. Ma il padre rifiuta e dice al figlio: “… .” Per la strada, il bambino … e si volta sempre indietro. Così il padre e il bambino ritornano indietro e lasciano i … del ladro sulla strada. Ma il ladro non c’è più. Il bambino la notte non riesce a dormire e dice: “Noi abbiamo … quell’uomo.” 5 Testo originale in: RACCONTI DI FANTASCIENZA Avverbi, preposizioni e locuzioni di luogo Dizionario illustrato casa di Laura casa dei nonni di Laura collina castello scuola campanile croce chiesa farmacia fiume ospedale Laura casa di Omar Omar Omar: “Guarda il castello, lassù sulla collina.” Laura: “Guarda l’ospedale, laggiù.” Omar : “Vedo la mia casa: io abito vicino alla scuola.” Laura : “Anch’io vedo la mia casa: io abito lontano dalla scuola.” Omar : “La mia casa è di fronte alla farmacia.” Laura : “La mia casa è davanti al castello.” Omar : “La mia casa è dietro l’ospedale.” Laura : “La mia casa è dietro la chiesa.” Omar : “Di fianco alla chiesa c’è il campanile.” Laura : “In cima al campanile c’è una croce.” Omar : “La mia casa è al di qua del fiume.” Laura : “La mia casa è al di là del fiume.” Omar : “Il fiume passa proprio in mezzo al paese.” Laura: “Oltre il fiume c’è anche la casa dei miei nonni.” 1. Sul quaderno scrivi una frase con ciascuna delle parole evidenziate. 6 Testo originale in: RACCONTI HORROR Nella cripta Il lavoro di Birch Il protagonista del racconto è un uomo di nome Birch. Birch fa un lavoro indispensabile ma poco piacevole. Quando muore una persona, lui costruisce la bara. Poi mette il cadavere nella bara, porta la bara al cimitero e scava la fossa. In inverno, il terreno è troppo gelato, così Birch non può scavare le fosse. Allora lui deposita (mette) le casse con i cadaveri nella cripta (camera mortuaria), poi in primavera porta le bare al cimitero. Un fatto orrendo e inspiegabile Il 15 aprile, Birch va alla cripta con il carro e il cavallo per prendere la bara di Matthew Fenner. Nella camera mortuaria c’è poca luce, un odore di umido e di cadavere. Le bare sono otto e Birch deve scegliere la bara giusta. Birch ha lasciato la porta spalancata, ma poi la porta si chiude per un colpo di vento. La camera ora è completamente buia e con poca aria. Birch passa fra le bare e raggiunge la porta; adesso lui si accorge che la serratura è rotta e lui non può uscire. Birch urla ma la cripta è isolata: nessuno sente! Birch subito cerca una soluzione. La porta è chiusa. La cripta è buia. La serratura è rotta. bara bara 7 Testo originale in: RACCONTI HORROR apertura nel muro Prima lui cerca di forzare (aprire con la forza) la serratura con un martello e uno scalpello, ma non ci riesce. Poi osserva la cripta: nel muro sopra la porta, in alto, c’è una piccola apertura! Birch mette quattro bare, una sopra l’altra, e arriva davanti all’apertura; poi allarga l’apertura con un martello. Dopo un po’, lui è stanco e sudato, così scende per riposarsi. Birch è un uomo grosso, impacciato nei movimenti e, quando risale sulle bare, il coperchio marcio dell’ultima bara si spacca. Dalla bara esce un odore terribile di cadavere putrefatto. Birch ha i piedi imprigionati nella bara, lui cerca di liberarsi ma sente un terribile dolore: qualcosa morde e ferisce i suoi polpacci e le caviglie. Birch riesce alla fine a liberarsi e a uscire dalla camera mortuaria. Con enorme fatica, lui si trascina con le gambe sanguinanti fino alla casa del custode del cimitero. C’è una spiegazione? Il medico visita Birch e fa domande su quanto è successo. piedi imprigionati nella bara Poi il medico va nella camera mortuaria e torna sconvolto. Il medico spiega a Birch: “La bara rotta è quella di Asaph: lui era un uomo cattivo. Tu, però, hai fatto al cadavere di Asaph una cosa terribile! Io ho visto con i miei occhi!” Birch dice: “Sì, è vero. Io avevo preparato la bara per Matthew Fenner, ma la bara era brutta; allora ho fatto un’altra bara più bella. Poi ho usato la bara brutta per seppellire Asaph, perché lui era un uomo cattivo.” 8 Testo originale in: RACCONTI HORROR Il medico replica: “Tu hai messo Asaph nella bara brutta, troppo piccola per lui: così, per fare entrare il corpo nella bara, hai tagliato i suoi piedi, all’altezza delle caviglie! Adesso Asaph si è vendicato di te.” (rielaborato da Howard P. Lovecraft, Nella cripta, in Storie di fantasmi a cura di C. Fruttero e F. Lucentini) il medico sconvolto LA STORIA 1. Ricostruisci le frasi: collega le due parti con una linea colorata. 1. Birch, per lavoro, prepara le bare • 2. In inverno le bare dei nuovi morti • 3. Un giorno di primavera, Birch deve portare al cimitero • 4. La cripta è in un sotterraneo • 5. Birch lascia la porta aperta ma la porta si chiude • 6. Con la porta chiusa • 7. Birch tenta di aprire la porta • 8. Birch vuole uscire da un’apertura sopra la porta • 9. L’ultima bara si rompe sotto il peso di Birch • 10.Birch sente un dolore insopportabile: • 11. Riesce ad uscire dalla cripta • 12.Un dottore visita Birch e poi va alla cripta • 13. Il medico scopre che il morto di quella bara • 14.Birch ha tagliato le gambe del morto • • la bara di Mattew Fenner. • perché c’è molto vento. • Birch rimane al buio. • ma la serratura si è bloccata. • per capire che cosa è successo. • e seppellisce i morti. • perciò mette quattro bare una sull’altra. • perché il coperchio è marcito. • qualcosa ferisce i suoi polpacci e le caviglie. • perciò c’è poca luce e poca aria. • e raggiunge la casa del custode del cimitero. • ha le gambe tagliate. • perciò il morto si è vendicato. • sono depositate provvisoriamente nella cripta. 9 Testo originale in: RACCONTI HORROR Dizionario illustrato La parola “morte” MORTE = FINE La morte significa la fine della vita di un essere vivente. La morte significa anche la scomparsa di un luogo, di un’attività, di una cultura. la morte di un essere umano la morte di un albero la morte di un lago (il prosciugamento) la morte di un edificio (la distruzione) la morte di un paese (l’abbandono, la mancanza di abitanti) la morte di un’industria (la rovina, la chiusura) la morte di un animale TIPI DI MORTE La morte naturale è la morte per vecchiaia. La morte accidentale è dovuta al caso (un fulmine, una caduta...) La morte per malattia è causata da un male incurabile. La morte violenta è dovuta al suicidio (chi uccide se stesso) o all’omicidio (chi è ucciso da un altro). La pena di morte è la punizione più grave inflitta dai giudici negli Stati dove esiste. SIMBOLO DELLA MORTE MODI DI DIRE CON LA PAROLA MORTE 1. è una questione di vita o di morte = trovarsi in una situazione gravissima 2. avercela a morte con qualcuno = detestare, odiare tanto qualcuno 3. scherzare con la morte = correre rischi, pericoli per comportamenti superficiali 4. avere la morte nel cuore = provare un dolore infinito 1. Riscrivi sul quaderno le espressioni o le frasi che non usi di solito. 2. Tu hai già sofferto per la morte di qualcuno che conoscevi? Racconta. 3. In inverno la natura sembra morta. Disegna sul quaderno un paesaggio invernale. 10 Testo originale in: RACCONTI HORROR La zampa della scimmia Il sergente si mette a raccontare. I poteri della zampa della scimmia La famiglia White è composta da padre, madre e un figlio ormai grande. Una sera arriva un amico sergente (un militare), tornato dopo vent’anni dall’India. L’amico si accomoda (si siede) su una poltrona. Poi lui si mette a raccontare le avventure passate e tira fuori dalla tasca una zampa rinsecchita (secca) di scimmia. Il signor White si incuriosisce (diventa curioso) e Il signor White la zampa della scimmia chiede: “Che cosa ha di speciale la zampa di scimmia?” si incuriosisce. Il sergente dice: “Un fachiro (santone indiano) ha dato alla zampa di scimmia un potere magico. La zampa esaudisce tre desideri a tre persone diverse.” Il giovane Herbert White chiede: “Sergente, lei ha espresso i desideri?” Il sergente risponde: “Sì, io ho espresso tre desideri e sono stati esauditi.” La signora White dice: “Anche un’altra persona ha espresso tre desideri?” Il sergente risponde: “Sì, prima di me un’altra persona ha espresso tre desideri, ma il terzo desiderio ha provocato la sua morte. Poi la zampa è finita nelle mie mani.” Il signor White dice al sergente: “A te la zampa non serve più, ormai tu hai esaudito i tuoi desideri.” Il sergente consegna la zampa all’amico ma si raccomanda: “Butta via la zampa!” Il primo desiderio In verità, il signor White non crede al potere della zampa. Inoltre, lui si sente soddisfatto (= contento) della sua vita e non sa che cosa desiderare. Alla fine, quasi per scherzo, la famiglia White decide di chiedere duecento sterline. Il signor White pronuncia la frase con voce chiara: “Desidero duecento sterline.” In quel momento la zampa della scimmia si muove nella mano del signor White: lui si impressiona e prova una sensazione orribile. Alla famiglia White rimane una spiacevole sensazione di paura. Il signor White si impressiona. La zampa si muove. 11 Testo originale in: RACCONTI HORROR Il mattino dopo padre, madre e figlio scherzano sulle loro paure e pensano alla zampa della scimmia e alle duecento sterline: quella storia sembra assurda e incredibile! Il giovane Herbert si allontana e va al lavoro; i signori White sbrigano (fanno) le solite faccende di casa. Ad un certo punto un uomo si presenta a casa, con una La brutta notizia: notizia terribile: Herbert è morto in un incidente sul il figlio è morto! lavoro. L’uomo aggiunge: “La ditta offre duecento sterline come risarcimento.” La tragedia sconvolge i signori White. La signora White si sente male, il signor White si dispera. Il secondo e il terzo desiderio Dopo il funerale del figlio, i signori White sono senza forze e senza parole, si chiudono nel loro dolore (non parlano più). Poi una notte la signora White prende una decisione; lei vuole chiedere alla zampa della scimmia di esaudire un secondo desiderio: il figlio Herbert deve tornare dall’oltretomba! Il signor White si spaventa: lui non vuole il ritorno di un fantasma, orribilmente ferito! Alla fine la signora White convince il marito a pronunciare la frase: “Io desidero il ritorno alla vita di mio figlio Herbert.” L’uomo poi si lascia cadere su una poltrona e la moglie guarda dalla finestra. Non succede nulla e loro tornano a letto e si addormentano. Più tardi, i due coniugi sentono dei rumori e poi sentono dei colpi alla porta. La signora White si precipita verso la porta; il marito cerca di fermarla. Il signor White urla: “Non fare entrare Herbert!” il terzo desiderio La signora White sente i colpi alla porta sempre più forti e lei cerca di aprire la serratura. Il signor White allora prende la zampa della scimmia e si affretta (fa in fretta) ad esprimere il terzo desiderio. I colpi alla porta cessano di colpo. Quando la signora White apre la porta, la strada è vuota e tranquilla. (rielaborato da William W. Jacobs, La zampa della scimmia, in Antologia della letteratura fantastica a cura di J. Borges e S. Ocampo) 12 Testo originale in: RACCONTI HORROR LA STORIA 1. Metti in ordine le frasi che riassumono la storia. Inserisci nei quadratini i numeri dall’1 al 10. Qualche ora dopo arriva un uomo: lui annuncia ai signori White la morte del figlio. L’amico ha portato dall’India una zampa con poteri magici: la zampa può esaudire tre desideri. 1 La famiglia White è composta da tre persone: padre, madre, figlio. Il mattino seguente il signor White esprime il primo desiderio: lui vuole avere duecento sterline. Quando la signora White apre la porta, fuori non c’è nessuno. Dopo i funerali, il signor White esprime il secondo desiderio: la moglie vuole il ritorno del figlio morto. 2 Una sera la famiglia White riceve la visita di un amico. L’uomo offre anche duecento sterline: è il risarcimento per la morte di Herbert. Nella notte i signori White sentono dei colpi alla porta. La signora White si precipita per aprire. Allora il signor White esprime il terzo desiderio: Herbert deve tornare tra i morti. 2. Completa il testo inserendo le seguenti parole: marito – colpi – fantasma – secondo – figlio – porta – strada – vita Il …………….....................…. è morto ma la madre non si rassegna. Ordina al …………….........................…. di esprimere il …………...................…. desiderio: lei vuole che il figlio torni in ……………..................………. Il marito non vuole: ha paura del ritorno di un …………….........................………. . Ma la moglie insiste. Allora lui esprime il desiderio. I due genitori aspettano ma dopo qualche ora vanno a letto. Poi sentono dei colpi alla …………….........................………. . La madre si precipita ad aprire ma prima il padre esprime il terzo desiderio. Così i …………….........................………. cessano subito. Quando aprono la porta, la …………….........................………. è vuota. 13 Testo originale in: RACCONTI HORROR Dizionario illustrato I verbi riflessivi AL PARCO arrampicarsi ➝ Luca si arrampica su un albero. abbracciarsi - baciarsi ➝ Lia e Renzo si abbracciano e si baciano. alzarsi - abbassarsi ➝ Lina va su e giù con l’altalena: si alza e si abbassa. rincorrersi ➝ Andrea e Alessandro si rincorrono sul sentiero. salutarsi ➝ Anna e Oscar si salutano da lontano. buttarsi ➝ Omar fa il portiere e si butta sul pallone. bagnarsi ➝ Leila si bagna con l’acqua dell’annaffiatoio. arrabbiarsi ➝ La mamma di Leila si arrabbia. lavarsi ➝ Simone si lava con l’acqua della fontana. avvicinarsi ➝ Un cane si avvicina a Francesca. spaventarsi ➝ Francesca si spaventa. precipitarsi ➝ La mamma di Francesca si precipita per allontanare il cane. coricarsi - addormentarsi ➝ Pino si corica nell’erba e si addormenta. muoversi ➝ Un verme si muove nell’erba. svestirsi ➝ Daniel ha caldo e si sveste. coprirsi ➝ La nonna di Daniel ha freddo e si copre. sporcarsi ➝ Antonio gioca con la paletta e si sporca con la terra. allontanarsi ➝ Giovanni si allontana dal parco. Daniel ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... ......................... 1. Chi compie le azioni? Dai il nome giusto a tutti i personaggi dei disegni. 2. Scegli 10 verbi riflessivi, poi scrivi una frase con ciascuno di essi. 14 Testo originale in: RACCONTI ASSURDI E SURREALI Non fidarsi è meglio Io e un gruppo di amici vediamo una cosa mai vista prima: un palo della corrente elettrica. Sul palo c’è un cartello “CHI TOCCA I FILI, MUORE” Tutti leggiamo il cartello e diciamo: “Sono storie inventate, sono storie per gli stupidi.” Io dico: “Noi dobbiamo salire, toccare i fili e vedere che cosa succede.” Edoardo sale, tocca i fili e cade a terra morto. Gli amici guardano stupiti il morto. Io dico: “Forse cavi (o fili) Edoardo è morto ad alta tensione cartello per caso, di sicuro non è morto per colpa dei fili elettrici.” Poi io aggiungo: “Enrico, vai tu a toccare i fili, così vediamo che cosa traliccio (o palo) della succede.” corrente elettrica Enrico sale, tocca i fili e cade a terra morto. Edoardo tocca i fili Gli amici sono sempre più stupiti. e cade fulminato. Io dico: “Enrico è morto per la paura.” Gli amici dicono: “È ridicolo (fa ridere) avere paura dei fili”, ma nessuno prova a salire sul palo. Io dico: “Vai tu, Egidio, fai vedere di non avere paura!” Egidio sale, tocca i fili e cade a terra, morto. Gli amici dicono: “È davvero una cosa strana! Tre morti per caso possono capitare, ma quattro è impossibile.” Allora sale un quarto amico, tocca i fili e cade a terra, morto. Gli altri, però, continuano a non credere alle parole del cartello. Molti salgono ancora e tutti cadono a terra, morti. Alla fine i vivi sono soltanto due: io e Erberto. Erberto dice: “Forse allora è vero: toccare i fili fa morire.” 15 Testo originale in: RACCONTI ASSURDI E SURREALI Io nego con forza: “Ma no, non è vero! Facciamo una scommessa: se tocchi i fili e non muori, io vinco la scommessa e tu mi dai uno scudo.” Erberto dice che la scommessa non gli conviene, ma io dico: “Se perdi la scommessa, perdi uno scudo, ma ci guadagni lo stesso. Infatti, significa che sei rimasto vivo.” Allora Erberto sale, tocca i fili e anche lui cade a terra, morto. Io guardo il morto e dico: “Che strano: non riesco mai a vincere una scommessa!” Tutti gli amici muoiono fulminati. (rielaborato da Italo Calvino, Raccontini giovanili in Romanzi e racconti) LA STORIA 1. Scegli con una crocetta la risposta giusta. 1. Un gruppo di amici sta sotto un lampione. sta sotto un palo della corrente elettrica. 2. Tutti leggono un cartello con la scritta: Chi tocca il palo muore. Chi tocca i fili muore. 3. Edoardo dice per primo di stare attenti. sale per primo e tocca i fili. 4. Enrico muore per la paura. per aver toccato i fili. 5. Il terzo amico che muore si chiama Enrico. Egidio. 16 6. Tutti gli altri che salgono sul palo e toccano i fili rimangono feriti. muoiono fulminati. 7. Alla fine restano solo tre amici. due amici. 8. Il primo amico, Erberto, dice all’altro che forse il cartello dice la verità. è sicuro: il cartello dice la verità. 9. Il secondo amico non ha dubbi e scommette che toccare i fili fa morire. toccare i fili non fa morire. 10.Erberto tocca i fili e muore, così l’altro amico vince la scommessa. perde la scommessa. Testo originale in: RACCONTI ASSURDIDIZIONARIO E SURREALI Dizionario illustrato L’elettricità in casa Noi usiamo l’energia elettrica per illuminare, per scaldare e per raffreddare le case. Noi usiamo l’energia elettrica anche per far funzionare tutti gli elettrodomestici. Tutti i fili elettrici di una casa formano un impianto elettrico. Le prese, le spine e i fili elettrici vecchi e rovinati possono dare la scossa e anche fulminare, cioè far morire. Il salvavita toglie la corrente elettrica quando una persona tocca un filo pericoloso. Il contatore misura l’energia elettrica che consumiamo. Molta energia elettrica arriva dalle centrali termoelettriche: queste centrali consumano petrolio, gas o carbone e inquinano l’ambiente. Noi dobbiamo risparmiare energia per salvare l’ambiente e per risparmiare denaro. Le principali regole per risparmiare energia in casa sono: • usare lampadine a basso consumo o lampade al neon; • spegnere le luci di lampade o lampadari che non servono; • usare con intelligenza gli elettrodomestici (per esmpio fare lavaggi a bassa temperatura con la lavatrice e la lavastoviglie; non aprire spesso la porta del frigorifero; usare caldaie a gas invece dei boiler elettrici; spegnere radio e TV quando non ascoltiamo o guardiamo i programmi). interruttore spina presa di corrente contatore dell’elettricità elettrica scossa lampadina lampadario lampada da parete o applique plafoniera lampada a piede lampada da tavolo salvavita lavatrice ciabatta filo elettrico boiler (per scaldare l’acqua) lampada al neon lampadina a basso consumo stufa elettrica ventilatore condizionatore d’aria 1. Sul quaderno elenca tutti gli elettrodomestici che ricordi. 2. Sul quaderno inventa una frase con ciascuna delle seguenti parole: scossa – spina – presa – ciabatta - interruttore – contatore – salvavita 17 Testo originale in: RACCONTI ASSURDI E SURREALI Una spada da cavaliere impugnatura della spada Il protagonista racconta in prima persona un fatto incredibile che è capitato proprio a lui. È domenica e io ho combinato una gita con due amici. Ma rimango addormentato e perciò non arrivo all’appuntamento. I miei amici non mi vedono arrivare e provano stupore: infatti conoscono la mia puntualità. Così gli amici vengono a casa mia e bussano alla porta. Io mi sveglio all’improvviso, scendo dal letto e mi vesto in fretta. Poi apro la porta e i miei amici balzano all’indietro, pieni di paura. Io sento qualcosa di duro dietro il collo e provo a toccare con la mano. Gli amici dicono: “Attento a non farti male!” Io sto toccando l’impugnatura di una spada. Gli amici mi portano davanti allo specchio dell’armadio e mi spogliano dalla vita in su. Allora tutti noi vediamo una cosa straordinaria. Io ho una vecchia spada infilata nella schiena, appena sotto la pelle. Non ci sono ferite, non esce una goccia di sangue. Gli amici salgono su una sedia ed estraggono lentamente, millimetro per millimetro, la spada dalla mia schiena. Poi dicono: “Ecco la spada.” Io prendo la spada e la osservo: la spada è un’arma antica, usata forse da antichi cavalieri. Io penso: “Gli antichi cavalieri entrano nei sogni e infilano le spade nei corpi. Per fortuna, le spade dei sogni scivolano sotto la pelle senza ferire e, per fortuna, fuori della porta ci sono fedeli amici pronti ad aiutare!” (rielaborato da Franz Kafka, Confessioni e diari) LA STORIA 1. Ricostruisci la storia, collegando in modo logico, con una linea colorata, la prima parte di ciascuna frase con la seconda parte. 1. Il protagonista • 2. Il protagonista • 3. Ma il protagonista • 4. Gli amici • 5. Quando il protagonista apre la porta, • 6. Davanti allo specchio, • 7. Non ci sono ferite, • 8. Allora gli amici, molto lentamente, • 9. Il protagonista osserva la spada: • 10.Lui dice: • 18 • rimane addormentato. • e non esce una goccia di sangue. • “Forse antichi cavalieri entrano nei sogni.” • vanno a casa sua. • gli amici lo guardano impauriti. • deve incontrare degli amici. • è un’arma antica. • il protagonista vede una spada nella sua schiena. • racconta la storia in prima persona. • estraggono la spada. Testo originale in: RACCONTI ASSURDIDIZIONARIO E SURREALI Dizionario illustrato La spada e altri oggetti con la lama Spada Fioretto lama a doppio taglio Sciabola lama flessibile lama curva Armi da taglio per duellare (fare duelli), per combattere, per fare gare di scherma. Coltello per tagliare o tagliuzzare (tagliare a piccoli pezzi) la carne, le verdure Forbici per tagliare o tagliuzzare la stoffa e la carta Sega per segare il legno Cesoie da giardiniere per potare, cioè per tranciare (tagliare) i rami Forbicine per tagliare le unghie Falce per recidere (tagliare con un solo colpo) l’erba, le spighe del grano Rasoio per radere i peli della barba Zappa, vanga per dissodare il terreno (rompere la crosta della terra) Affettatrice per affettare (tagliare a fette) Scure, ascia per abbattere gli alberi e per spaccare la legna Trinciapollo per tagliare a pezzi il pollo Ghigliottina per decapitare (mozzare, tagliare la testa) 1. Con quale oggetto con la lama si possono compiere queste azioni? Rispondi sul quaderno, inventando delle frasi. ferire – tagliare – tagliuzzare – radere – affettare – recidere – segare – traforare – potare – dissodare – abbattere – rompere – decapitare Es. Con la spada dalla lama affilata il cavaliere ha ferito a morte l’avversario. 19 Testo originale in: RACCONTI FANTASTICI Le lacrime Uno strano fenomeno bolla allungata Nella periferia di una città capita uno strano fenomeno. bolla ovale Gli spazzini (gli uomini che raccolgono i rifiuti, l’immondizia) trovano in un prato una decina (circa 10) di grandi bolle. Le bolle non sono tutte uguali: alcune bolle sono ovali, altre bolle sono allungate, altre di forma irregolare. Le bolle hanno colori delicati, dal giallo all’azzurro; le bolle sono morbide e trasparenti. Dentro le bolle, alcuni vedono delle immagini e sentono bolla con voci suoni o voci lontane. Le bolle inoltre svaniscono (spariscono) facilmente. bolla con colori delicati Le bolle sembrano grandi lacrime. Tutti chiamano “lacrime” le bolle. Che cosa sono queste bolle? Le autorità chiedono l’aiuto degli esperti: secondo gli esperti, le bolle non sono creature vive, ma non sono minerali e non sono neanche vegetali. Le lacrime da dove vengono? Gli esperti non sanno trovare una spiegazione e dicono: “Le bolle forse sono enormi gocce di pioggia, non sono tossiche (velenose, dannose)”. Una spiegazione? Le bolle scoppiano. Le bolle compaiono (arrivano) anche in varie parti della città. Quando una persona tocca le bolle, loro si dissolvono (evaporano, si sciolgono) con un leggero rumore, simile alla voce umana. A poco a poco tutta la città è piena di lacrime. Tutti danno una spiegazione diversa. Gli scienziati dicono: “Le lacrime arrivano sulla terra perché il clima cambia.” Le persone molto religiose dicono: “Con le lacrime, Dio manda un avvertimento agli uomini.” I politici danno la colpa delle lacrime ai politici degli altri partiti. Ormai le lacrime invadono tutte le strade della città. Gli spazzini caricano le lacrime sui camion; la gente prende a calci le bolle e così le bolle scoppiano. Poi dal cielo cominciano a cadere lacrime più piccole; queste lacrime fanno più paura! Loro cadono sulla testa delle persone e scoppiano; ma quando le bolle scoppiano, alcuni uomini 20 Testo originale in: RACCONTI FANTASTICI sentono delle grida di animali, altri uomini vedono delle luci rosse come il sangue. La gente adesso odia le bolle, poi a poco a poco dimentica che ci sono. Uno scienziato, per˜, continua a studiare le lacrime. Una sera lui trova una lacrima in giardino, la mette sul tavolo e la osserva. Il figlio di sette anni dice: ÒIo so che cosÕ• quella lacrima: • il tuo sogno, papˆ! La bolla • la cosa che tu desideri.Ó sogno non realizzato Il bambino aggiunge: ÒIl mese scorso, tu hai confidato a me il tuo sogno: vuoi andare a lavorare su una certa isola, per studiare le malattie degli abitanti. Guarda, dentro la bolla tu puoi vedere il mare e lÕisola, tu puoi ascoltare le voci degli abitanti. Guarda: ci sei anche tu sullÕisola!Ó La bolla si gonfia, diventa rotonda e lo studioso vede per un attimo il sogno. Lo scienziato infine si convince: le bolle sono i sogni non realizzati, trascurati, perduti, buttati via. Nessuno per˜ crede allo scienziato. Le lacrime diminuiscono e infine scompaiono. Poi, una mattina una grande bolla trasparente avvolge tutta la cittˆ. Le persone respirano a fatica, le loro parole e i loro visi sembrano avvolti nella nebbiaÉ ( rielaborato da Stefano Benni, La grammatica di Dio) LA STORIA 1. Rispondi sul quaderno alle domande. 1. Che cosa trovano gli spazzini nella periferia di una città? 2. Come sono le bolle? Quale aspetto hanno? 3. La gente quale nome dà alle bolle? 4. Che cosa succede quando una persona tocca una bolla? 5. Gli scienziati quale spiegazione trovano? 6. Le persone molto religiose quale spiegazione trovano? 7. I politici quale spiegazione danno? 8. Poi le bolle si modificano: come? 9. La gente continua a fare domande o dimentica il problema? 10.Chi continua a cercare una spiegazione? 11. Chi trova la spiegazione? 12.Qual è la spiegazione? 13. Che cosa vede il bambino nella bolla? 14.Oltre al padre, altri credono alla spiegazione? 15. In seguito, che cosa succede nella città? 21 Testo originale in: RACCONTI FANTASTICI La città Dizionario illustrato monumento cartellone pubblicitario palazzo aiuola automobilista semaforo marciapiede pedone rotonda piazza ciclista pista ciclabile isolato incrocio cartello stradale corso tombino sportello del bancomat strisce pedonali guardia giurata banca bancarella del mercato vigile urbano viale grattacielo buca della posta sagrato della chiesa dehors ufficio postale giornalaio edicola dei giornali chiesa insegna al neon ipermercato bar/ristorante giardino pubblico 1. Copia sul quaderno e completa. Es. Il viale è una strada con gli alberi. 1. ... è una strada larga. 2. ... contiene le lettere e le cartoline in partenza. 3. ... dà le multe. 4. ... è la strada dei ciclisti. 5. Quando ... è aperto è un pericolo: le persone possono cadere! 6. ... ricorda un personaggio o un fatto storico. 7. ... è il punto dove si incontrano le strade. 8. ... è un gruppo di case. 9. ... fa la pubblicità di un prodotto. 10. ... guida l’auto. 11. ... è coperta di erba o di fiori. 12. ... aiuta a trovare un negozio o un altro locale. 13. ... è il negozio dei giornali. 14. ... è la persona che va a piedi. 15. ... dà i soldi quando noi infiliamo una carta. 16. ... va in bicicletta. 17. Le auto girano attorno alla ... 18. ... spaventa i rapinatori. 19. Nel ... noi mangiamo o noi beviamo all’aperto. 20. Sopra ... noi troviamo le merci in vendita, all’aperto. 22 Testo originale in: RACCONTI FANTASTICI Il chewing-gum Il chewing-gum è la gomma da masticare. Il chewing-gum di questa storia è speciale e fa cose che non hanno una spiegazione. I protagonisti della storia sono un uomo e il figlio John di otto anni. Il padre è uno scrittore: a lui non piace vedere il piccolo John masticare il chewing-gum. Secondo il padre, con la bocca piena di gomma, John parla in John ha l’aria da stupido. modo confuso e ha un’aria da stupido. Così il padre ha stabilito una regola: il figlio non deve masticare e fare bolle nel suo studio. John obbedisce sempre a questa regola: a lui piace stare vicino al padre mentre scrive. Un giorno, però, accade una cosa strana. John entra nello studio del padre, mastica il chewing-gum e fa anche una bolla. Il padre rimprovera il figlio, ma il bambino scoppia in lacrime e dice: “Non sono io a masticare: la gomma mastica da sola.” Il padre vede il bambino spaventato e con pazienza dice: “Metti la gomma nella mia mano.” John cerca di prendere la gomma con le dita, ma non riesce e balbetta: “La gomma non vuole venire fuori dalla bocca.” Il padre con fatica riesce a prendere il chewing-gum. John fa una bolla. Poi, posa la gomma su un foglio di carta: la gomma si muove da sola! John e suo padre guardano con gli occhi spalancati per lo stupore, poi il padre chiede: “Quando la gomma ha cominciato a masticare da sola?” John, angosciato, risponde: “Ieri sera, prima di dormire, io ho messo la gomma sotto il cuscino, ma stamattina la gomma era di nuovo nella mia bocca. La gomma si muove da sola, La gomma si muove. comanda lei. Papà, che cosa succede?” Dopo un po’, la gomma si muove verso John, si arrampica su di lui: vuole entrare nella bocca del bambino! Allora il padre, spaventato, afferra la gomma, apre la finestra e la butta in strada. Poi lui dice al figlio: “Noi dimentichiamo questo fatto; non diciamo niente a nessuno di questo.” 23 Testo originale in: in: Testo originale RACCONTI LA FAVOLA FANTASTICI Ma la gomma ritorna, passa sotto la porta, va verso il bambino. Il padre, sempre più impaurito, prende un bastone e colpisce la gomma, la riduce in piccoli pezzi. Ma la gomma riprende la sua forma e, ancora una volta, va verso John. Il padre mette la gomma in un fazzoletto, scende in strada e la butta nel fiume. Il bambino ha ancora paura ma il padre è sicuro: la gomma non può tornare. Ma nella notte John si sveglia e urla: la gomma è di nuovo nella sua bocca. La gomma obbliga John a masticare, a fare bolle. Il padre riesce a mettere la gomma sotto una campana di vetro. Il padre pensa: “La gomma prende energia e vitalità da John, così deve entrare in John per continuare a vivere. Adesso so che cosa devo fare.” Il padre incolla un piatto sotto la campana di vetro: così la gomma non potrà uscire e morirà per mancanza d’aria. La gomma, infatti, dopo molti giorni finalmente muore. (rielaborato da John Steinbeck, Il chewing-gum, in I classici dell’altro mondo e di altri misteri a cura di Marina Sughi) La gomma passa sotto la porta. La gomma muore. LA STORIA 1. Collega con linee colorate. Poi ricopia il testo sul quaderno. 1. Un padre non vuole • 2. Un giorno il figlio fa una bolla • 3. Il padre rimprovera il figlio • 4. Allora il padre dice al figlio • 5. Il bambino non riesce • 6. Allora il padre prende la gomma e • 7. Il padre butta la gomma in strada e dice: • 8. Ma la gomma ritorna • 9. Il padre pensa: • 10.Il padre mette la gomma sotto una campana di vetro • 24 • ma il bambino dice: “Non sono stato io.” • vede che la gomma mastica da sola. • che il figlio mastichi il chewing-gum nel suo studio. • “Noi dimentichiamo quanto è successo”. • “La gomma prende l’energia da John!” • mentre è nello studio del padre. • così finalmente muore per mancanza d’aria. • di mettere la gomma nella sua mano. • e va verso il bambino. • a togliere la gomma dalla bocca. Testo originale in: RACCONTI FANTASTICI Dizionario illustrato Le parole “bolla” e “bollo” La bolla ha la forma di una sfera. La bolla del chewing-gum e la bolla di sapone sono sfere d’aria. La vescica è una bolla di liquido sotto la pelle. vescica = bolla di liquido Nell’acqua gassata (o frizzante) ci sono le bollicine. bollicine L’acqua bolle a 100 gradi. Durante la bollitura, l’acqua diventa vapore acqueo e le gocce d’acqua diventano bolle di gas. Molte persone usano il bollitore per far bollire l’acqua. L’acqua bollente provoca ustioni alla pelle. Per preparare il bollito, il cuoco fa bollire la carne nell’acqua. Sulla carta d’identità c’è il bollo del Comune. Gli impiegati bollano la carta d’identità con un timbro. La carta da bollo (o carta bollata) ha il bollo dello Stato. Gli automobilisti devono pagare il bollo di circolazione. Il francobollo si incolla su una busta o su una cartolina. bolla bollitore bollo dello Stato francobollo La bolletta è un foglio di carta. La bolletta della luce indica quanta elettricità una famiglia consuma in un certo periodo e quanti soldi deve pagare per il consumo. Le famiglie pagano la bolletta della luce, la bolletta del gas, la bolletta del telefono, la bolletta della raccolta rifiuti. bolletta 1. Sul quaderno scrivi il nome di tanti oggetti con la forma di una sfera come le bolle. 2. Sul quaderno inventa una frase con ciascuna delle seguenti parole: bolla - bollo - bollicine - bollente - bolletta 25 Testo originale in: RACCONTI OGNI GENERE Il canto incantato dell’uccello magico Un giorno, in un piccolo villaggio dell’Africa, arriva uno strano uccello e fa il nido. Da quel giorno, tutti i giorni, spariscono delle cose. L’uccello ruba le galline e le capre; lui ruba anche le provviste di cibo per l’inverno. Gli abitanti del villaggio sono disperati. Il capo del villaggio decide di dare la caccia all’uccello. L’uccello ha il nido su un alto albero. Il capo del villaggio dice agli uomini più anziani ed esperti di abbattere l’albero. Gli anziani colpiscono il tronco con le asce. L’uccello esce dall’albero e comincia a cantare. Il canto dell’uccello è dolce e melodioso. Gli uomini anziani ascoltano incantati e smettono di colpire l’albero. Gli anziani pensano: “L’uccello è così bello, l’uccello ha un canto così dolce! L’uccello non può fare del male!” Poi gli anziani tornano al villaggio e dicono al capo: “Noi non possiamo fare niente contro l’uccello.” Il capo allora dice: “Devo chiedere ai giovani di mandare via l’uccello.” I giovani vanno sotto l’albero e colpiscono il tronco con le asce. L’uccello esce dall’albero e comincia a cantare. Il canto è dolce e incanta i giovani. I giovani lasciano cadere le asce e in ginocchio ascoltano il canto dell’uccello. I giovani tornano al villaggio e dicono al capo: “Nessuno resiste alla dolcezza del canto dell’uccello.” Il capo decide allora di accompagnare i bambini del villaggio sotto l’albero. l’uccello magico Gli anziani non abbattono l’albero. I giovani non abbattono l’albero. 26 Testo originale in: RACCONTI OGNI GENERE Lui pensa: “I bambini sanno ascoltare e hanno occhi puri.” I bambini cominciano a colpire il tronco dell’albero. L’uccello di nuovo esce dall’albero. I bambini però non guardano in alto, loro continuano a colpire il tronco. L’uccello canta, ma i bambini non ascoltano il dolce canto, loro sentono soltanto i colpi delle asce. L’albero cade a terra e l’uccello muore schiacciato dal peso dei rami. Il villaggio adesso è libero. Il capo fa una grande festa e dice a tutti: “I bambini sono gli occhi e le orecchie del villaggio: loro sanno ascoltare e vedere le cose giuste.” (rielaborato da Nelson Mandela Le mie fiabe africane) I bambini abbattono l’albero. LA STORIA 1. Completa con le parole giuste. Un giorno, nel villaggio, un uccello arriva e fa il …………………..................…. . L’uccello ruba ……………………........................................................................... . Il capo del …………………..................…. decide di dar la caccia all’uccello. L’uccello ha il nido su un alto …………………..................…. . Gli anziani colpiscono il tronco con le …………………..................…. . L’uccello comincia a …………………..................…. . Il canto dell’uccello è …………………..................…. . Così gli uomini …………………..................…. e non buttano giù l’albero. Il capo allora dice: “Devo mandare i …………………..................….”. I giovani colpiscono il …………………..................…. con le asce. L’uccello comincia a …………………..................…. . I giovani in ginocchio ascoltano il …………………..................…. e tornano al villaggio. Il capo allora decide di accompagnare sotto l’albero i …………………..................…. . I bambini non …………………..................…. il dolce canto. L’albero cade a …………………..................…. . L’uccello …………………..................…. schiacciato dal peso dell’albero. Il capo fa una grande …………………..................…. . 27 Testo originale in: RACCONTI OGNI GENERE Dizionario illustrato I versi degli animali 1. cantare ➝ L’uccello magico canta. 2. fischiare ➝ Il merlo fischia. 3. tubare ➝ Il colombo tuba. 2 1 3 4. gorgheggiare ➝ L’usignolo gorgheggia. 5. parlare 4 ➝ Il pappagallo parla. 5 6. starnazzare ➝ L’oca starnazza. 7. chiocciare ➝ La gallina chioccia. 8. pigolare ➝ Il pulcino pigola. 9. abbaiare ➝ Il cane abbaia. 10. miagolare ➝ Il gatto miagola. 11. belare ➝ La capra bela. 12. muggire ➝ La mucca muggisce. 13. nitrire ➝ Il cavallo nitrisce. 14. grugnire ➝ Il maiale grugnisce. 15. ragliare ➝ L’asino raglia. 16. gracidare ➝ La rana gracida. 17. squittire ➝ Il topo squittisce. 18. frinire ➝ La cavalletta frinisce. 19. ronzare ➝ La zanzara ronza. 20. bramire ➝ Il cervo bramisce. 21. barrire ➝ L’elefante barrisce. 22. ridere ➝ La iena ride. 6 9 10 12 11 13 15 14 17 19 16 18 22 20 21 1. Copia sul quaderno le frasi scritte, poi volgile al plurale. Es. L’uccello magico canta. ˠ Gli uccelli magici cantano. 28 7 8 Testo originale in: RACCONTI DI OGNI GENERE Come la musica venne rubata al cielo La Terra senza la musica Una volta, il mondo era triste: non c’era la musica, non c’erano suoni melodiosi. Gli uomini sentivano soltanto il rumore del vento, del mare, dei vulcani. Loro sentivano anche il rumore del lavoro nei campi, il pianto dei bambini e i lamenti delle donne. il dio Quetzalcoatal I musicisti attorno al Sole Poi, un giorno, il dio della Materia, Tezcatlipoca, parla con il dio dello Spirito, Quetzalcoatl. Tezcatlipoca dice: “Il mondo ha bisogno di musica. Vai in cielo, prendi la musica e portala giù sulla Terra.” Quetzalcoatl chiede: “Come posso fare?” Tezcatlipoca risponde: “Con il vento tu devi fare un ponte per raggiungere il dio Sole. Ai piedi del Sole ci il ponte di vento sono quattro musici (musicisti). Loro devono scendere sulla Terra.” “Va bene”, dice Quetzalcoatl e chiama i venti. I quattro venti più grandi si alzano, si intrecciano (si uniscono) tra loro e diventano una corda. Poi, insieme alle nuvole e alle stelle, formano un ponte fino al cielo. Il Sole vede arrivare Quetzalcoatl. Intorno al Sole ci sono i quattro musici: il primo, vestito di bianco, suona campanelle e canta ninne nanne; il secondo, vestito di rosso, suona il tamburo e canta canzoni di guerra; il terzo, vestito di blu, canta le storie degli dèi; il quarto, vestito di giallo, suona un flauto d’oro. Il cielo è luminoso, non ci sono ombre; le ombre e le il flauto d’oro sofferenze sono cadute sulla Terra. Il Sole ordina ai musici: “Voi non dovete rispondere a Quetzalcoatl; giù sulla Terra io vi farò diventare muti!” Quetzalcoatl chiama i musici, ma loro non si muovono. Il Sole pensa di avere vinto: la Terra non avrà la musica. Allora Quetzalcoatl, il dio dello Spirito, lega i venti per trascinare le nuvole e il tuono intorno al Sole. Il tuono fa un rumore fortissimo e i musici si spaventano, scappano via e chiedono aiuto. tamburo Quetzalcoatl prende i musici fra le braccia. campanelle 29 Testo originale in: RACCONTI DI OGNI GENERE I musicisti sulla Terra Sulla Terra, i musici sentono il silenzio e vedono la tristezza degli uomini. Poi i musici cominciano a suonare e tutti gli uomini diventano più sereni e sorridono. I bambini non piangono più, i giovani danzano, i lavoratori sopportano meglio la fatica. Anche Quetzalcoatl e Tezcatlipoca si mettono a ballare. All’improvviso anche gli uccelli cominciano a cantare e i fiori si coprono di meravigliosi colori. Nessuno sa dove i musici abitano ma, da quel momento, tutto sulla Terra diventa colorato e melodioso. (rielaborato da Geraldine McCaughrean, Miti e leggende. Il Sole, il Cielo, gli Eroi) La musica porta gioia. LA STORIA 1. Ricostruisci la storia: trova l’ordine delle frasi e metti i numeri nei quadratini. Poi ricopia nell’ordine giusto le frasi sul quaderno. Tezcatlipoca dice a Quetzalcoatl, il dio dello Spirito: “Tu devi portare sulla Terra i musici: loro cantano e suonano ai piedi del dio Sole.” 1 Una volta, gli uomini sentivano soltanto il rumore del vento, i pianti e i lamenti. Quando arrivano sulla Terra, i musici vedono la tristezza e sentono il silenzio. Così i musici si spaventano, cadono e Quetzalcoatl li prende tra le braccia. Il Sole ordina ai musici: “Voi non dovete andare sulla Terra. Vi farò diventare muti!” Poi loro cominciano a suonare: la musica, il canto e i colori portano gioia a tutte le persone. Quetzalcoatl chiama i musici, ma loro non si muovono. 2 Il dio della Materia, Tezcatlipoca, ha pietà degli uomini. Quetzalcoatl, con l’aiuto dei venti, delle nuvole e delle stelle, arriva fino al cielo. Poi Quetzalcoatl fa scoppiare un tuono fortissimo. 30 Testo originale in: RACCONTI Testo originale in: DI OGNI DIZIONARIO LA GENERE FAVOLA Dizionario illustrato Gli strumenti musicali GLI STRUMENTI MUSICALI A CORDA Il pianista preme i tasti della tastiera. I tasti fanno vibrare (muovere) delle corde. Il violinista strofina le corde del violino con un archetto. Il chitarrista pizzica le corde della chitarra con le dita o con il plettro. martelletti pianoforte arpa chitarra archetto contrabbasso tastiera violino pedali balalaica violoncello banjo GLI STRUMENTI A FIATO Il trombettista soffia dentro la tromba o il trombone. sassofono trombone clarinetto tromba flauto armonica a bocca GLI STRUMENTI A PERCUSSIONE Il batterista percuote i piatti e il timpano con le bacchette o le spazzole. piatti spazzole timpano tamburo batteria xilofono bacchette maracas gong bongo 1. A te piace ascoltare la musica? Quale genere di musica ti piace di più? 2. Quali canzoni ti piacciono? Quali sono i tuoi cantanti preferiti? Scrivi il testo di una canzone che ti piace. 3. Tu suoni uno strumento? A te piacerebbe suonare uno strumento? Quale? 31 Testo originale in: GESTIRE LE EMOZIONI Benny e Furty: due nemici I protagonisti del racconto sono Benny e Furty, due ragazzi canna da pesca di tredici anni. Benny e Furty raccolgono sulla spiaggia le esche perse dai pescatori. (Le esche servono per pescare, per far abboccare amo i pesci all’amo.) I ragazzi rivendono poi ai pescatori le esche trovate. Furty ha rubato a Benny una scatola piena di esche. scatola Benny è molto arrabbiato e vuole andare a riprendere le esca delle esche esche in casa di Furty. Benny esce di casa la notte, di nascosto, anche se teme i rimproveri di suo padre e la reazione di Furty. Benny deve percorrere circa un chilometro per raggiungere la casa del suo nemico. Il buio fa paura a Benny: può finire sotto un’automobile, cadere in qualche buca, e addirittura incontrare dei fantasmi. Finalmente Benny arriva davanti alla casa di Furty, nel Benny arrabbiato giardino pieno di erbacce. Benny si avvicina alla finestra e guarda dentro: la casa è in disordine, sporca. Sdraiato su una vecchia poltrona, c’è Jonjo Howlin, il padre di Furty. Il padre si sveglia da un brutto sogno, afferra una bottiglia di whisky e beve. Poi lui prende la foto della moglie morta, mormora (dice sottovoce) il nome della moglie e piange. Jonjo, il padre di Furty Benny vede Furty scendere dal piano di sopra. Furty dice al padre: “Dai, papà, vieni a letto.” Il padre non vuole seguire Furty: “Voglio bere, lasciami stare o io picchio te con la cinghia.” Il padre dice ancora a Furty: “Non dimenticare la mamma.” Furty dice: “Stai tranquillo, papà, io penso sempre alla mamma.” giardino con erbacce 32 Testo originale in: GESTIRE LE EMOZIONI Furty con pazienza accompagna il padre ubriaco a letto. Benny prova un po’ di vergogna: ha visto Furty e il padre in una situazione dolorosa. Ma, subito dopo, Benny vede la scatola con le esche sul davanzale di Furty. Lui sente di nuovo una gran rabbia e pensa: “È stato proprio Furty a rubare le esche!” Poi lui vede Furty scendere le scale, sedersi sulla poltrona e piangere disperato con la foto della casa di Furty mamma in mano. Benny prova pena per Furty: la vita del suo nemico è piena di problemi e infelicità. Benny torna a casa e trova il nonno ad aspettarlo. Il nonno dice a Benny: “Adesso tu conosci la situazione di Furty; cerca di comprendere Furty e smetti di litigare con lui.” Benny risponde: “Ho deciso, nonno. Basta litigare con Furty.” Il nonno dà un castigo a Benny perché è uscito di notte, di nascosto: per castigo, Benny deve pitturare la esche rubate davanzale parte bassa del faro dell’isola. (rielaborato da Eoin Colfer, Benny e Babe) LA STORIA 1. Chi compie queste azioni nella storia? 1. Chi esce di casa di nascosto? …………………………………….. 2. Chi teme i rimproveri del padre? …………………………………….. 3. Chi ha paura del buio? …………………………………….. 4. Chi vive in una casa sporca e disordinata? …………………………………….. 5. Chi prende la foto della moglie morta e piange? …………………………………….. 6. Chi dice: “Dai papà vieni a letto.” …………………………………….. 7. Chi dice: “Non dimenticare la mamma.” …………………………………….. 8. Chi vede le esche sul davanzale? …………………………………….. 9. Chi trova il nonno che lo aspetta? …………………………………….. 10.Chi dice: “Cerca di comprendere Furty e smetti di litigare con lui.” …………………………… 33 Testo originale in: GESTIRE LE EMOZIONI Dizionario illustrato I mestieri Benny pesca i pesci. Benny è un pescatore. pescatore Luisa insegna. Luisa è un’insegnante. Livio presenta uno spettacolo. Livio è un presentatore. Matteo studia. Matteo è uno studente. Leo apprende (impara) un mestiere. Leo è un apprendista. Mario scrive i libri. Mario è uno scrittore. scrittore Piera stira gli indumenti. Piera è una stiratrice. Giacomo alleva gli animali. Giacomo è un allevatore. Pietro coltiva i campi. Pietro è un coltivatore. allevatore Lino pilota un’auto da corsa. Lino è un pilota. insegnante studente presentatore apprendista stiratrice coltivatore pilota 1. Collega ogni nome al mestiere giusto. auto • barba • benzina • bosco • carta • casa • dente • elettricità • fiore • forno • fotografia • giardino • giornale • impiego • latte • libro • 34 • lattaio • fotografo • fioraio • giornalaio • fornaio • autista • benzinaio • cartolaio • dentista • casalinga • boscaiolo • libraio • barbiere • elettricista • impiegato • giardiniere stoffa • mano • mare • merce • muro • musica • negozio • orologio • pane • parrucca • pelliccia • pettine • piastrella • pizza • vetro • porta • • portinaio • muratore • negoziante • orologiaio • marinaio • manovale • vetraio • pizzaiolo • pellicciaio • panettiere • parrucchiere • pettinatrice • musicista • piastrellista • mercante • sarto Testo originale in: GESTIRE LE EMOZIONI Dai, piantatela di piangere! Ellie è una ragazza senza mamma. Lei vive con il padre, con Anna, la nuova moglie del padre, e con il fratellino soprannominato Ovetto. Ellie vive un momento difficile. In famiglia c’è Forse Anna e papà hanno nervosismo e tensione perché il padre e Anna litigano fatto pace. spesso. Ellie è brava a disegnare; così, per dimenticare i suoi problemi, lei passa il tempo a disegnare un personaggio di sua invenzione, la topolina Mirtle. Lei si diverte a disegnare i vestiti e a inventare le avventure della topolina Mirtle. Ellie pensa È mattina, Anna si alza e porta Ovetto in bagno a lavarsi. Ellie pensa: “Forse Anna e papà hanno fatto pace e adesso loro sono in cucina abbracciati.” Papà, che cosa Ellie va in cucina: Anna dà la colazione a Ovetto e il succede? padre è in piedi, in silenzio. Ellie sente molta rabbia, va verso il padre e dice: “Papà, che cosa succede? Tu non sei tornato a casa, stanotte. Dove sei stato?” Il padre risponde: “Ellie, tu non c’entri, lascia stare!” Ellie urla: “Tu stai rovinando la famiglia e io so perché. Ellie fa una domanda. Anna è più brava di te nel lavoro, tu sei geloso e allora Tu sei litighi con lei!” geloso! Il padre si sente offeso dalle parole di Ellie. Ellie aggiunge: “Anche con la mamma ti sei comportato male; tu papà hai impedito a lei di lavorare!” Il padre, arrabbiato, esce di casa e sbatte la porta. Ovetto è spaventato per il litigio. Ellie urla Anna abbraccia Ellie e dice: “Non preoccuparti. Forse tutto passa in fretta.” Non preoccuparti. Ellie esce per andare a scuola. Lei pensa: “Prima volevo vivere solo con papà, non sopportavo Anna, non mi piaceva vivere con lei e Ovetto; adesso invece voglio bene a tutti e due e voglio vivere con tutta la famiglia.” Ellie, per strada, pensa anche a Russell, il suo ragazzo: anche a lui Ellie vuole bene. Anna consola Ellie. 35 Testo originale in: GESTIRE LE EMOZIONI Quando arriva a scuola, lei cerca subito le sue amiche più care, Magda e Nadine. Ellie sente il bisogno di parlare con loro del litigio in famiglia. Ma è un giorno poco fortunato per Ellie. Magda e Nadine ridono e parlano tra loro, Ellie chiede: “Voi parlate e ridete di me?” Le due amiche dicono di no. Ma Magda è arrabbiata con Ellie. Quando è morto il criceto di Magda, Ellie non ha consolato l’amica, ma ha preferito la compagnia di Russell. Ellie domanda a Magda: “Hai fatto un vero funerale per il criceto?” Magda risponde di sì. Ellie è dispiaciuta perché, forse, doveva partecipare, ma ora non è possibile rimediare. (rielaborato da Jacqueline Wilson, Dai, piantatela di piangere!) LA STORIA 1. Aggiungi i nomi propri per completare la storia. 1. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. • una ragazza e vive con il padre. 2. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. • la giovane moglie del padre. 3. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. • il fratellino. 4. Il padre ha litigato con ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. . 5. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. per dimenticare i suoi problemi passa il tempo a disegnare la topolina ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. . 6. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. si alza e porta ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. in bagno a lavarsi. 7. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. pensa: ÒForse ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. e papˆ hanno fatto pace.Ó 8. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. va in cucina: ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. dˆ la colazione a ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. e il padre • in piedi, in silenzio. 9. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. chiede al padre: ÒPapˆ, cosa succede?Ó. 10. Il padre dice: ÒÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. tu non cÕentri, lascia stare!Ó 11. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. urla: ÒS“, invece. Tu fai soffrire ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. perchŽ • pi• brava di te nel lavoro!Ó 12. Il padre si sente offeso dalle parole di ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. e esce di casa. 13. Ellie arriva a scuola: lei cerca subito le sue amiche ÉÉÉÉÉÉ........ÉÉÉ.. e ÉÉÉÉÉÉÉ........ÉÉÉ.. 14. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. • arrabbiata con ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. : quando • morto il suo criceto, ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. non • stata vicino a lei, ma ha preferito la compagnia di ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. . 15. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. • dispiaciuta, ma non • possibile rimediare. 36 Testo originale in: GESTIRE LE DIZIONARIO EMOZIONI Dizionario illustrato Il discorso diretto e indiretto discorso diretto → I miei amici sono al parco. Omar pensa che i suoi amici → sono al parco. discorso indiretto discorso diretto → Io vado al parco. Omar dice alla mamma che lui va al parco. → discorso indiretto discorso diretto → Io non voglio! La mamma grida che lei non vuole. → discorso indiretto discorso diretto → Perché tu non vuoi? Omar chiede perché lei non vuole. → discorso indiretto discorso diretto → Tu devi studiare. La mamma risponde che lui deve studiare. → discorso indiretto 1. Copia le frasi sul quaderno e completa la trasformazione. 1. Io dico: “Ho sonno.” Io dico che ho sonno. 2. Tu dici: “Piove ma non ho l’ombrello.” Tu dici che ... 3. Lei dice: “La mia bicicletta è nuova.” Lei dice che ... 4.Lui dice: “La notizia è vera.” Lui dice che ... 5. Noi diciamo: “Tu devi tornare presto.” Noi diciamo che ... 6.Voi dite: “Il nostro voto è giusto.” Voi dite che ... 7. Loro dicono: “Il film è bello.” Loro dicono che ... 1. Io dico che il gioco è difficile. Io dico: “Il gioco ... 2. Tu dici che sei stanco. Tu dici: “Io ... 3. Lei dice che sta male. Lei dice: “... 4.Lui dice che io sono brutto. Lui dice: “... 5. Noi diciamo che è tardi. Noi diciamo: “... 6.Voi dite che avete sete. Voi dite: “... 7. Loro dicono che sono forti. Loro dicono: “... 37 Testo originale in: DOMANDE PER PENSARE La storia del Re Mida Mida e Sileno La storia del Re Mida dimostra questa verità: i doni degli dèi non sempre sono utili. Re Mida pratica i riti in onore del dio del vino, Dioniso. Un giorno, alcuni contadini portano alla reggia un satiro ubriaco: è Sileno, compagno del dio Dioniso. I satiri hanno la parte inferiore del corpo simile a quella delle capre e sono divinità dei boschi. Mida e Sileno festeggiano insieme per dieci giorni e dieci notti. Sileno racconta a Mida storie meravigliose, ad esempio la storia di un albero con i frutti che fanno ringiovanire. il satiro Sileno Re Mida Dioniso, dio del vino Il dono del dio Dioniso Dopo dieci giorni, Re Mida accompagna Sileno dal dio Dioniso. Dioniso è contento per il ritorno dell’amico e offre a Mida un dono, come premio: il re può chiedere quello che vuole. Mida dice al dio Dioniso: “Voglio trasformare in oro tutto quello che tocco!” Il dio accontenta Mida. colonna d’oro Il Re torna al suo palazzo felice del dono. Per strada Mida prende un ramo e il ramo diventa d’oro; coglie una mela e la mela diventa d’oro. Nel palazzo, il re tocca le colonne e le colonne diventano oro. Poi il Re Mida ha fame e sete, allora chiede da mangiare e bere. Ma, appena la sua mano e la sua bocca toccano il cibo e l’acqua, tutto si trasforma in oro. Mida ha sempre più fame e sempre più sete, ma non riesce a sfamarsi e a dissetarsi. Lui desiderava tanto l’oro, ma adesso l’oro è come una condanna. Allora Mida prega Dioniso di liberare lui del dono. ramo d’oro mela d’oro 38 pane d’oro Testo originale in: DOMANDE PER PENSARE Dioniso ha pietà di Mida e dice: “Fai un bagno nella sorgente del fiume Pactolus, così l’acqua lava via il tuo desiderio di avere tanto oro.” Re Mida segue il consiglio del dio: fa il bagno nel fiume, si libera del dono inutile e può vivere una vita normale. Ancora oggi, lungo le rive del fiume Pactolus, il terreno manda dei bagliori d’oro. (rielaborato da Neil Philip, Il libro illustrato dei miti di tutto il mondo) LA STORIA 1. Scrivi VERO o FALSO dopo le frasi. Se scrivi FALSO, sottolinea l’errore e correggi. 1. La storia di Re Mida dimostra che i doni degli dèi sono sempre meravigliosi. FALSO non sono sempre utili …………………............................................................................…….. 2. Dioniso è il dio delle miniere d’oro. ………………………................................................................ 3. Sileno è un satiro, per metà simile all’uomo e per metà simile al leone. …………………............................................................................…….. 4. I satiri sono divinità dei fiumi. ............................................................................……….. 5. Mida e Sileno trascorrono insieme in allegria 10 giorni e 10 notti. …………………............................................................................…….. 6. Re Mida accompagna Dioniso da Sileno. ……………….............................................................……….. 7. Dioniso dice al Re Mida: “Tu puoi chiedere il dono che vuoi.” …………………............................................................................…….. 8. Re Mida dice: “Voglio trasformare in oro tutto quello che tocco!” …………………............................................................................…….. 9. Re Mida tocca un ramo, una mela, i muri della reggia e tutto diventa d’oro. …………….....................................................................................………….. 10.Re Mida rischia di morire di fame e di sete. ……………............................................................................ 11. Re Mida non vuole più avere il dono e prega Dioniso di liberarlo. …………………............................................................................…….. 12.Dioniso dice: “Fai un bagno nel mare”. ……….......……………...............................................................….. 13. Re Mida obbedisce a Dioniso e ritorna a vivere una vita normale. …………………............................................................................…….. 39 Testo originale in: DOMANDE PER PENSARE Dizionario illustrato L’oro L’oro è un metallo prezioso. L’oro si estrae (si prende) dalle miniere che hanno delle vene d’oro. Certi fiumi passano vicino alle vene d’oro, poi trasportano delle pagliuzze d’oro o delle pepite d’oro. Una volta, i cercatori d’oro cercavano le pepite lungo le sponde dei fiumi e facevano passare la sabbia e l’acqua in un setaccio per pepita raccogliere le pagliuzze d’oro. Con l’oro, gli uomini fanno dei lingotti o delle lamine. fiume Gli uomini fondono l’oro con il calore, così l’oro diventa oro liquido. Per fare i lingotti, gli uomini fanno colare l’oro liquido negli stampi. Negli stampi, l’oro si raffredda e diventa di nuovo solido. miniera vena d’oro cercatore d’oro L’oro è puro quando non è mescolato con altri metalli. pagliuzze d’oro L’oro si misura con i carati. Un oggetto d’oro a 24 carati è purissimo (molto puro). oro liquido Sugli oggetti d’oro c’è il timbro dei carati. setaccio stampo Una volta si usavano le monete d’oro. lingotto d’oro Lo zecchino era una moneta d’oro della città di Venezia. (solido) lamina d’oro Il modo di dire “d’oro zecchino”, oggi significa “d’oro puro”. L’orefice è l’artigiano che lavora l’oro. Con l’oro, l’orefice fa tanti gioielli. zecchino timbro dei carati 1. Copia sul quaderno le parole illustrate. 2. Spiega il significato dei seguenti proverbi: a. Il silenzio è d’oro. b. Il mattino ha l’oro in bocca. c. Non è tutto oro quello che luccica. 40 catenina orecchini vera/fede spilla braccialetto Testo originale in: DOMANDE PER DIZIONARIO LAPENSARE FAVOLA La morte del Delfino Il Delfino, cioè il figlio primogenito del re Il Delfino è il primogenito di Francia ed erede al trono, è molto malato. del re di Francia. In tutte le chiese, la gente accende ceri e prega per la sua guarigione. Nel palazzo reale i camerieri si muovono in fretta; i cortigiani (nobili che vivono a corte) chiedono notizie a bassa voce, le dame piangono. I medici sono agitati e discutono fra loro. Il re è chiuso da solo in una stanza perché non vuole piangere davanti a tutti. La regina è seduta accanto al letto del figlio ammalato e piange. La gente accende i ceri. Il piccolo Delfino ha gli occhi chiusi, poi si volge verso la madre e dice: “Maestà (Regina) perché piangete? Credete che morirò?” La regina singhiozza forte e non può rispondere. Il piccolo principe malato continua: “Io sono il Delfino e i Delfini non possono morire!” La regina piange ancora di più e il Delfino è spaventato: “La morte non deve portarmi via. I medici discutono. Io voglio qui quaranta forti soldati e io voglio i cannoni: devono tenere la morte lontana da me.” La regina, per fare piacere al figlio, fa un cenno (chiama con la mano) e quaranta vecchi soldati entrano nella camera del Delfino. Il Delfino riconosce un vecchio soldato e lo chiama accanto al letto: “Tu ucciderai la morte, è vero?” Il vecchio soldato risponde: “Sì, Principe.” E due grosse lacrime scendono sulle sue guance. Anche il cappellano (prete, sacerdote) di corte va accanto al Delfino e parla con lui. Il Delfino interrompe il cappellano: “Ma noi possiamo dare dei soldi al mio amico Beppo e lui muore al posto mio!” Il cappellano parla ancora al piccolo malato. Il vecchio soldato piange. Testo originale in: DOMANDE PER PENSARE Alla fine il Delfino capisce che non può lottare contro la morte. Il principe allora dice: “Voglio indossare i vestiti più belli, perché devo entrare in Paradiso come un Delfino!”. Il sacerdote ancora una volta parla al Delfino con voce bassa. Il principe lo interrompe e grida arrabbiato: “Ma allora non conta niente essere Delfino!” Poi lui si volta verso il muro e piange. (rielaborato da Alphonse Daudet, Racconti di un vecchio mulino) Il cappelleno parla all’orecchio del Delfino. LA STORIA 1. Trova l’ordine delle frasi: metti i numeri dall’1 al 10 nei quadratini. Poi si volta verso il muro e piange. Il Delfino chiede a sua madre: “Perché piangete? Credete che morirò?” Il cappellano va accanto al Delfino e gli parla nell’orecchio. 2 La regina piange vicino al letto del figlio. Il Delfino alla fine capisce: la morte vuole portare via proprio lui. Poi aggiunge: “Io non posso morire perché sono il Delfino! I soldati e i cannoni devono tenere la morte lontana da me!” Il cappellano parla di nuovo al Delfino, ma lui si arrabbia e urla: “Ma allora non conta niente essere Delfino!” 1 Il Delfino, il primogenito del re di Francia, è molto malato. Il Delfino dice al cappellano: “Diamo dei soldi al mio amico Beppo e lui muore al mio posto!” Il Delfino allora dice: “Voglio mettere i vestiti più belli per entrare in Paradiso!” 42 Testo originale in: DOMANDE PER PENSARE Dizionario illustrato La chiesa La chiesa è il luogo di culto dei cristiani. I cristiani sono i fedeli che seguono la religione di Gesù Cristo: sono, ad esempio, i cattolici, i protestanti, gli ortodossi. In chiesa, i cristiani pregano e partecipano alle funzioni religiose. In chiesa i cristiani celebrano anche i battesimi, i matrimoni, i funerali. campanile rosone sacerdote o prete chierichetto altare portale fedeli sagrato facciata della chiesa pulpito crocefisso cappella laterale fonte battesimale aspersorio confessionale acquasantiera leggio turibolo o incensiere inginocchiatoio statua di un Santo banco incenso ostensorio tabernacolo candelabro calice cero (candela) 1. Completa le frasi sul quaderno. Sul sagrato della chiesa... – Sulla facciata della chiesa... – Sul campanile... – Sull’altare... – Sul leggio... – Sul candelabro... – Sui banchi della chiesa... – Sull’inginocchiatoio... – Sul pulpito... – Nel tabernacolo ... – Nel calice... – Nelle cappelle laterali della chiesa ... – Nel turibolo ... – Nell’acquasantiera ... – Nel confessionale ... – Nella cassetta delle elemosine ... Es. Sul sagrato della chiesa c’è tanta gente. 43 Testo originale in: CONVIVENZA CIVILE «Io non volevo uccidere» La guerra di trincea Il protagonista del racconto è Paul Baumer, uno studente tedesco. Durante la prima guerra mondiale (1914-1918), il giovane studente combatte sul fronte occidentale, sul confine tra la Francia e la Germania. soldati trincea I due eserciti nemici, l’esercito francese e l’esercito tedesco, hanno la stessa forza. Per questo, i due eserciti hanno scavato, di fronte al nemico, lunghe trincee, cioè dei profondi fossi nel terreno. Al riparo delle trincee, i soldati difendono le loro posizioni; poi, ogni tanto, ricevono l’ordine di uscire dalle trincee e dare l’assalto ai nemici. Paul Baumer e il soldato nemico Una notte, durante un attacco dei soldati francesi, Paul Baumer deve uscire dalla trincea con dei compagni. Paul ha l’ordine di controllare la posizione dei nemici. Il giovane si nasconde in una grossa buca piena d’acqua. Lì, con l’acqua fino alla bocca, Paul ha molta paura e pensa: “Se un nemico salta nella buca, che cosa posso fare? Devo subito colpire con il pugnale (coltello).” La battaglia infuria: lui sente tanti scoppi di granate (bombe) e i colpi delle mitragliatrici. Quando il cielo è più chiaro, all’improvviso un uomo cade nella buca addosso a Paul. Il giovane reagisce subito, colpisce l’uomo con il pugnale e sente il sangue colare sulle sue mani. Il soldato nemico è ferito in modo grave e rantola (respira forte e a fatica). 44 buca piena d’acqua granata mitragliatrice Testo in: Testo originale originale in: CONVIVENZA CIVILE LA FAVOLA Paul si trascina nell’angolo più lontano della buca; lui è sfinito, senza più forze, ma è pronto a colpire ancora. Il cielo è ormai più chiaro e il rumore della battaglia è sempre forte. Paul guarda la sua mano insanguinata e sente la nausea. Il rantolo del soldato ferito continua. Paul pugnala È ormai giorno, Paul va vicino all’uomo, che non è ancora morto. un soldato francese. L’uomo apre gli occhi e guarda Paul con orrore e paura. Paul adesso non vede più l’uomo ferito come un nemico, ma come una persona che soffre. Vuole aiutare l’uomo. Il soldato francese cerca di parlare, ma ha la bocca secca. Allora Paul bagna il suo fazzoletto nell’acqua della buca e dà da bere al soldato ferito. Poi Paul vuole fasciare la ferita e prepara una fascia: con il pugnale, taglia la camicia del soldato; il soldato francese spalanca gli occhi per la paura. Paul rassicura il ferito: “Io voglio aiutarti, compagno, stai tranquillo.” Paul sta male, non vuole la morte dell’uomo e prova un grande rimorso. Alle tre del pomeriggio l’uomo muore. Paul dice: “Compagno, io non ti volevo uccidere. Io ho colpito il nemico, ma adesso capisco: tu sei un uomo come me. Chiedo a te perdono. Senza l’uniforme, tu sei come un mio fratello.” Paul cerca i documenti del soldato: vuole sapere il suo nome. Dal portafoglio cadono alcune fotografie e delle lettere; sulle foto, Paul vede il ritratto di una donna e una bambina. Paul fa un voto (una promessa): alla fine della guerra, lui aiuterà per sempre la famiglia del soldato ucciso. Su un documento, Paul legge il nome del morto: è Gérard Duval, di professione tipografo. Paul parla al morto e dice: “Compagno, io voglio combattere contro la guerra. La guerra ha tolto la vita a te e ha rovinato la vita a me. Gli uomini non devono fare mai più la guerra.”. Paul legge il documento del morto. (rielaborato da Erich Maria Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale) 45 Testo originale in: CONVIVENZA CIVILE LA STORIA 1. Completa le frasi con le parole che mancano. La storia si svolge durante la …………………………………...................................………… I personaggi sono Paul Baumer e un soldato …………………………………...................................………… Paul Baumer è …………………………………...................................………… Paul Baumer e il soldato combattono al confine tra ………………………………….................................………… Una notte Paul Baumer …………………………………...................................………… Per nascondersi, Paul salta dentro …………………………………...................................………… Poi, un altro soldato …………………………………...................................………… Paul vede l’uniforme e allora colpisce il nemico con il …………………………………...................................… L’uomo è ferito in modo …………………………………...................................………… e respira a fatica. Verso la mattina, l’uomo non è ancora …………………………………...................................………… Paul va vicino a lui e cerca di aiutarlo: …………………………………...................................………….......................... …………………………………...................................………….......................……………………....……………...................................………... Alle …………………………………......... del pomeriggio l’uomo muore. Paul vuole scoprire il nome del morto, così cerca i suoi …………………………………......... L’uomo morto si chiamava …………………………………......... , era un …………………………………......... , aveva una moglie e …………………………………......... Paul fa un voto: …………………………………...................................…………......................................................................... …………………………………...................................………….......................……………………....……………...................................………... Infine parla al morto e fa una promessa: …………………………………...................................………….................... …………………………………...................................………….......................……………………....……………...................................………... 2. Completa le seguenti frasi: cerca le parole nel testo. 1. Paul Baumer deve uscire dalla …………………………………......... con dei compagni. 2. Il giovane …………………………………......... in una grossa buca piena d’acqua. 3. Quando il cielo è più chiaro, …………………………………......... un uomo cade nella buca addosso a Paul. 4. Il giovane …………………………………......... subito, colpisce l’uomo con il …………………………………......... 5. Paul …………………………………......... nell’angolo più lontano della buca. 6. Alle tre del …………………………………......... l’uomo muore. 7. Paul fa …………………………………......... : alla fine della guerra, lui aiuterà per sempre la famiglia del soldato ucciso. 46 Testo originale in: in: Testo originale CONVIVENZA CIVILE LA FAVOLA Dizionario illustrato I soldati Tutti i Paesi hanno un esercito formato da soldati. I soldati sono dei militari. In molti Paesi c’è il servizio militare obbligatorio (o servizio di leva): lo Stato obbliga tutti i giovani a fare il soldato per un certo periodo. I soldati vivono in caserma (casa dei soldati) e indossano la divisa o l’uniforme, cioè un vestito uguale per tutti. Quando i soldati di leva escono dalla caserma per qualche ora, sono in libera uscita. Quando i soldati tornano a casa per qualche giorno, sono in licenza. Quando i soldati hanno finito il periodo di leva e tornano a casa, sono in congedo. In Italia, da alcuni anni, c’è il servizio militare volontario: entrano nell’esercito solo le persone che scelgono di fare il soldato come lavoro. In Italia, perciò, i soldati sono tutti militari di carriera. La recluta, o matricola, è un giovane che incomincia a fare il soldato. Il veterano è una persona che fa il soldato da molti anni. Il reduce è un soldato che torna sano e salvo dalla guerra. alpino bersagliere paracadutista o parà lagunare o marò carrista granatiere maschera antigas elmetto marinaio aviere carabiniere tuta mimetica anfibi borraccia zaino 1. Spiega le parole o le espressioni scritte in neretto nel testo. 2. Sul quaderno, usa i seguenti verbi e scrivi cosa fanno i soldati: difendere – combattere – attaccare – colpire – ferire – uccidere – sconfiggere – aggredire Es. I soldati in guerra difendono la patria, i confini nazionali, la popolazione. 47 Testo originale in: CONVIVENZA CIVILE Salima, diciassette anni, sposa per forza A Londra La protagonista del racconto è Salima, una ragazza di 17 anni. La sua famiglia è originaria del Pakistan (arriva dal Pakistan) ma vive a Londra da tanti anni. Salima ha una sorella minore, di nome Shazia. Il padre segue il modo di pensare e di vivere del Pakistan: in famiglia lui comanda e tutti devono ubbidire. Secondo il padre, adesso Salima ha l’età per sposarsi e lui vuole combinare il matrimonio. Gran Bretagna In Pakistan La famiglia va in vacanza in Pakistan e lì il padre sceglie il marito per la figlia: Salima deve sposare il cugino Rashid. La figlia rifiuta il matrimonio e cerca di convincere il padre, ma lui non sente ragioni. Salima, allora, non mangia più, diventa sempre più pallida e magra, sta sempre a letto. La madre soffre, piange tanto, ma sta zitta: lei è rassegnata. Un giorno il padre vuole convincere la figlia. Dice: “Salima, cerca di capire; tu sarai felice con un marito e con dei figli.” Il padre è sincero e vuole il bene della figlia, ma segue le tradizioni del suo paese. Salima è una ragazza moderna, studia, ha una mentalità diversa, vuole decidere il suo destino; lei non può obbedire a suo padre. Salima dice: “No, Abba (papà), non mi sposerò; tu non puoi costringermi!” Il padre non accetta la disobbedienza e picchia Salima con violenza. La madre cerca di difendere Salima e il padre colpisce anche la madre con pugni e schiaffi. Il padre urla: “Maledetta, tu non sei mia figlia: a scuola hai imparato a disobbedire! 48 Pakistan Salima non vuole sposare Rashid. Il padre picchia Salima. Testo originale in: CONVIVENZA CIVILE Tu sposerai Rashid!” Salima rimane in silenzio. La madre, invece, urla con rabbia e disperazione, poi lei corre via e prende un fucile in un armadio: lei vuole morire. L’uomo fa in tempo a raggiungere la moglie e fa volare il fucile per terra. Salima guarda i genitori: la madre adesso è immobile su una sedia, con gli occhi fissi nel vuoto. Il padre si dà dei pugni sulla testa e mormora disperato: “Perché … perché … perché.” Per fortuna la sorellina Shazia non è in casa e non assiste a questa scena. La madre sta Salima si avvicina alla madre e bacia le sue mani. per uccidersi con il fucile. La madre accarezza la testa di Salima. La madre non voleva più vivere per il dolore e per la vergogna. La madre pensa: “Forse io ho sbagliato tutto. Forse io non sono stata una buona madre, io non sono stata una buona moglie.” Il giorno dopo tutto sembra normale. All’ora di pranzo, Salima esce dalla camera, si siede a tavola e dice: “Posso avere il mio piatto, per favore?” I due genitori si guardano e capiscono tutto. Dopo tanti giorni di digiuno, Salima mangia lentamente la zuppa. Alla fine dice: “Io sposerò Rashid”. La madre tace e non ha il coraggio di guardare negli occhi la figlia. La madre pensa: “Salima ha cambiato idea per colpa mia, perché ho tentato di suicidarmi (uccidere me stessa).” Il padre abbraccia Salima; lui è felice e pensa di essere un buon padre. Il padre dice a Salima: “Perdonami, io sono stato tanto severo con te, ma per il tuo bene.” La sorellina Shazia è stupita: lei non ha visto nulla e non capisce il cambiamento della sorella. Le tre donne rimangono in silenzio, con gli occhi bassi. Salima ubbidisce al padre. 49 Testo originale in: CONVIVENZA CIVILE Il padre comincia a pensare ai preparativi per le nozze. Lui dice: ÒSalima, presto vedrai di nuovo Rashid. Adesso noi facciamo tutti i preparativi; le nozze saranno una grande festa per tutto il villaggio!Ó Salima abbassa la testa; il padre pensa: ÒSalima abbassa la testa per dire s“.Ó (rielaborato da Marco Varvello, Dimentica le Mille e una notte. Salima, diciassette anni, sposa per forza) LA STORIA 1. Rispondi a voce alle domande. 1. La famiglia di Salima dove vive? 2. La famiglia di Salima da chi è composta? 3. Il padre che cosa decide quando Salima compie 17 anni? 4. Con quale scopo il padre porta la famiglia in vacanza in Pakistan? 5. Il padre sceglie un marito per la figlia: lui sceglie quale ragazzo? 6. Salima non vuole sposarsi: in che modo lei cerca di ribellarsi al padre? 7. Un giorno la madre afferra il fucile: lei che cosa vuole fare? 8. Il giorno dopo, Salima si alza dal letto e che cosa fa? 9. Poi lei che cosa dice al padre? 10.Allora il padre che cosa fa? 2. Completa usando i seguenti verbi. rifiutare – rassegnarsi – ubbidire – volere – stupirsi – tentare – capire – combinare – digiunare – comandare – ribellarsi – picchiare comanda 1. Nella famiglia di Salima .............................................. il padre. 2. Il padre .............................................. il matrimonio di Salima con Rashid. 3. Il padre .............................................. obbligare Salima a sposarsi. 4. Salima .............................................. il matrimonio. 5. Salima .............................................. al padre. 6. La madre, invece, .............................................. alla volontà del marito. 7. Salima .............................................. , cioè non mangia. 8. Il padre .............................................. Salima con violenza. 9. La madre .............................................. di uccidersi. 10.Alla fine Salima .............................................. al padre. 11. La sorellina non ......................................... il cambiamento di Salima e ......................................... 50 Testo originale in: in: Testo originale CONVIVENZA CIVILE DIZIONARIO LA FAVOLA Dizionario illustrato Il matrimonio Un uomo non sposato è celibe o scapolo. celibe o scapolo Una donna non sposata è nubile. Un uomo e una donna che vogliono sposarsi sono fidanzati. Dopo il matrimonio, l’uomo e la donna formano una coppia di coniugi. nubile fidanzati Prima del matrimonio, i fidanzati spediscono ai parenti e agli amici un biglietto di partecipazione per dare la notizia delle nozze, oppure un biglietto di invito per il ricevimento o il pranzo di nozze. Spesso i fidanzati preparano anche la lista di nozze, cioè l’elenco dei regali preferiti. coniugi partecipazione o invito lista di nozze sacerdote (prete) Con il rito del matrimonio civile, le coppie si sposano in Municipio o in un altro palazzo del Comune, davanti al sindaco sindaco (o un’altra autorità) e davanti ai testimoni. sposa sposo Con il rito del matrimonio religioso, le coppie si sposano in Chiesa, davanti a un sacerdote testimoni e davanti ai testimoni. Alla fine della cerimonia, spesso gli amici e i parenti lanciano il riso addosso agli sposi: il riso significa felicità e... tanti figli! Dopo il matrimonio, molti sposi danno una bomboniera con i confetti ai parenti e agli amici. Poi gli sposi partono e fanno il viaggio di nozze. Il modo di dire luna di miele indica il primo periodo di matrimonio. damigelle bouquet anelli di matrimonio o vere paggio torta nuziale 25 anni dopo il matrimonio, gli sposi festeggiano le nozze d’argento. 50 anni dopo il matrimonio, gli sposi festeggiano le nozze d’oro. bomboniera con i confetti 1. Sul quaderno inventa delle frasi con le parole illustrate. 51 Testo originale in: AMBIENTE, NOI E LALA FAVOLA VITA DEL PIANETA I piedi nudi di Susan Vandana e Susan Vandana è una ragazza nata in India; lei studia fisica all’università, in Canada. Susan è una ragazza nata in California, negli Stati Uniti; anche lei studia fisica all’università, in Canada. Vandana e Susan vogliono migliorare il mondo e lottare contro la povertà. Che cosa pensa Vandana – Che cosa pensa Susan Susan ha tanti stivali e tante scarpe; lei ha la passione delle scarpe. Susan dice a Vandana: “Io voglio diventare una scienziata, per dare a tutti il benessere; non voglio più vedere nel mondo dei bambini a piedi nudi, senza scarpe.” Vandana risponde: “La scienza non è sempre buona.” Vandana cerca di convincere Susan e dice ancora: “In India gli scienziati hanno costruito la bomba atomica e hanno creato un’agricoltura dannosa per la natura e per l’uomo. Inoltre, gli scienziati hanno fatto il progetto delle grandi dighe sui fiumi, e per colpa delle dighe migliaia di persone hanno lasciato le loro case e i loro campi. Invece, io desidero comprendere la natura, voglio proteggere le risorse della terra.” Susan dice: “I bambini dei Paesi poveri non hanno niente. La scienza porterà anche a loro i frigoriferi e le scarpe! Poveri bambini del Terzo Mondo (dei Paesi poveri)!” Vandana non è d’accordo e replica: “Poveri bambini del Primo Mondo (dei Paesi industrializzati, ricchi)! Loro sono grassi, ma mangiano cibi in scatola senza sapore, senza I bambini del Terzo Mondo non hanno le scarpe. odore! Loro sentono i rumori delle automobili e la musica a tutto volume, ma non conoscono le voci della natura e la bellezza del silenzio! Loro hanno le scarpe, ma non sanno usare i sensi (la vista, il gusto, l’udito, l’olfatto, il tatto) e non scoprono la bellezza della natura.” La vita dei Paesi ricchi non piace a Vandana. I popoli ricchi non capiscono la natura. 52 I bambini del Primo Mondo non conoscono la natura. Testo originale in: AMBIENTE, Testo originale NOI in: E LA VITA DEL LAPIANETA FAVOLA Vandana da piccola Vandana ricorda: lei da piccola non era ricca, ma conosceva bene la natura. Lei camminava sempre a piedi nudi: la nonna sorrideva, ma il padre aveva paura dei morsi dei serpenti. Con i piedi nudi, Vandana stava a contatto con il terreno, e faceva parte della natura. Lei conosceva le orme e le voci degli animali, il volo degli uccelli, gli odori delle piante. Lei raccoglieva le erbe della foresta; lei imparava il nome Vandana a piedi nudi nella foresta. di tutte le erbe; lei conosceva le erbe buone e le erbe velenose. Lei sviluppava tutti i sensi. Lei sentiva bene gli odori, il sapore dei cibi e i suoni; lei guardava bene tutto; lei riconosceva le cose anche con il tatto (con la pelle delle mani). (Vandana Shiva è un personaggio vero. Lei oggi è una scienziata famosa in tutto il mondo. Lei lotta contro la distruzione della natura, contro la povertà. Lei vuole conservare le tradizioni e la cultura dell’India.) (rielaborato da Emanuela Nava, Sulle orme di Gandhi. Storia e storie di Vandana Shiva) LA STORIA 1. In ogni frase c’è un errore. Sottolinea l’errore e fai la correzione. indiana Vandana Shiva è una scienziata iraniana. ……………………………….. Vandana ha studiato fisica in una università americana. ……………………………….. Vandana all’università incontra Susan, una studentessa canadese. ……………………………….. Vandana dice: “La scienza deve dare le scarpe ai bambini poveri.” ……………………………….. Susan dice: “Non sempre la scienza è buona: ad esempio, ha portato all’India la bomba atomica.” ……………………………….. 6. Susan dice: “I bambini del Primo Mondo sono sfortunati, non hanno i frigoriferi e le scarpe.” ……………………………….. 7. Vandana dice: “I bambini del Primo Mondo sono fortunati.” ……………………………….. 8. Vandana dice: “I bambini del Primo Mondo hanno i cinque sensi molto sviluppati.” 1. 2. 3. 4. 5. ……………………………….. 9. Vandana da piccola camminava a piedi nudi in casa. ……………………………….. 10.Secondo la nonna di Vandana, camminare a piedi nudi nella natura è pericoloso. ……………………………….. 53 Testo originale in: AMBIENTE, NOI E LA VITA DEL PIANETA Dizionario illustrato I cinque sensi LA VISTA – L’organo della vista è l’occhio. Con gli occhi noi vediamo le cose. Per vedere bene una cosa noi aguzziamo la vista (o gli occhi). I miopi non vedono le cose lontane. I presbiti non vedono le cose vicine. I ciechi non vedono nulla. La malattia dei ciechi è la cecità. L’UDITO – L’organo dell’udito è l’orecchio. Con l’orecchio noi sentiamo i suoni e i rumori. Per non sentire un rumore noi ci tappiamo le orecchie. I sordi non hanno l’udito. La malattia dei sordi è la sordità. sopracciglia palpebra ciglia occhio padiglione cieco L’OLFATTO (ODORATO) – L’organo dell’olfatto è il naso. Con il naso noi sentiamo gli odori. Noi annusiamo una cosa per sentire bene il suo odore. suono membrana orecchio del timpano narici naso IL GUSTO – L’organo del gusto è la lingua. Con la lingua noi sentiamo i sapori e gustiamo i cibi. Con la lingua noi sentiamo il dolce, l’amaro, il salato, l’acido e il piccante. IL TATTO – L’organo del tatto è la pelle. Con la pelle noi sentiamo il freddo e il caldo. La pelle della pancia sente il freddo e il caldo più della pelle della mano. Noi usiamo molto la pelle dei polpastrelli per riconoscere le cose morbide o dure, lisce o ruvide. caldo morbido freddo duro liscio pupilla iride ruvido amaro acido salato lingua dolce polpastrello mano 1. Copia e completa sul quaderno. L’occhio è ... Il naso è ... L’orecchio è .... La lingua è ... La pelle è ... La malattia dei ciechi è... La malattia dei sordi è ... Per chiudere gli occhi noi abbassiamo le ... Per vedere bene noi ... Per non sentire nulla noi ... Per sentire bene un odore noi ... Noi sentiamo il sapore di una pietanza con ... Noi sentiamo il liscio e il ruvido soprattutto con ... 54 Testo originale in: AMBIENTE, Testo originale NOI in: E LA VITA DEL DIZIONARIO LAPIANETA FAVOLA Attento a te, lettore Una nave da trasporto percorre l’Oceano Atlantico, nella parte più a nord. Lì ci sono gli iceberg (grandi masse di ghiaccio nel mare) e vivono le balene. Il mare è calmo. La giornata è bella. John Chavier è il capitano della nave; lui sta nella cabina di comando e stabilisce la rotta. Il marinaio Charlie Shippers, un membro dell’equipaggio, entra nella cabina. Shippers chiede al capitano: “Perché la nave segue una rotta così a nord? In questo modo il viaggio diventa più lungo.” Il capitano non risponde e il marinaio si allontana. Shippers fa il marinaio da più di quarant’anni; per lui questo viaggio è l’ultimo. Dopo, Shippers vivrà tranquillo in un paesino dell’Inghilterra, in compagnia della moglie. Allora lui racconterà tante storie al nipotino Jimmy. iceberg nave da trasporto merci Groenlandia Inghilterra America rotta Europa Oceano Atlantico Sul ponte della nave, Shippers incontra Peterson, un marinaio suo amico. Peterson dice: “Charlie, tu hai visto i barili caricati nel porto di Liverpool? I barili non sono tutti chiusi nelle stive, e sono legati male. Una burrasca può far cadere i barili come birilli. La cosa è strana, e anche i barili sono strani.” Shippers torna dal capitano Chavier e chiede: “Che cosa c’è dentro i barili?” Chavier risponde: “Io non lo so, ma questa notte noi butteremo i barili in mare. Nessuno si accorgerà di niente.” Il capitano aggiunge: “Il proprietario della nave è d’accordo. Ci sono soldi per tutti, anche per te, Charlie.” Shippers sente un nodo allo stomaco. Lui dice: “I veleni inquineranno il mare e faranno morire il marinaio Shippers il capitano Chavier 55 Testo originale in: AMBIENTE, NOI E LA VITA DEL PIANETA gli animali e anche i cuccioli di balena.” Il capitano dice: “I barili sono robusti e non si rompono”, ma non è vero. Shippers pensa: “Io voglio parlare con gli Shippers buttato in mare altri marinai; ma quanti marinai sono d’accordo con il capitano?” Poi si sente male e si corica nel suo lettuccio (piccolo letto, cuccetta). Lui si addormenta e fa sogni confusi. All’improvviso Shippers si sveglia sudato; esce dalla sua cabina e sale la scaletta per cercare Peterson. Ma a metà scaletta due uomini prendono Shippers e lo buttano in mare. bidoni con le sostanze velenose Prima di morire, il vecchio marinaio con il pensiero manda un bacio al nipotino. I cento bidoni con le sostanze velenose finiscono nell’Oceano Atlantico. (rielaborato da Roberto Piumini, Corvi, fantasmi, occhi che si accendono) LA STORIA 1. Scrivi accanto a ogni frase il nome del soggetto: Chavier – Shippers – Peterson. 1. È il capitano della nave. ....................................... 2. Nasconde un terribile segreto. ...................................... 3. Dice: “C’è qualcosa di strano nei barili caricati a Liverpool”. ....................................... 4. Dice: “Stanotte butteremo i barili in mare.” ....................................... 5. Dice: “Ci sono soldi anche per te”. ....................................... 6. Sente un nodo allo stomaco. ....................................... 7. Dice: “I barili sono robusti, non si rompono”. ....................................... 8. Ha un nipotino di nome Jimmy. ....................................... 9. Ha capito che i barili inquineranno il mare. ....................................... 10.Si addormenta e fa sogni confusi. ....................................... 11. È amico di Shippers. ....................................... 12.È gettato in mare da due persone. ....................................... 56 Testo originale in: AMBIENTE, NOI E LA VITA DEL PIANETA Dizionario illustrato La nave • salire sulla nave = imbarcarsi/salire a bordo • partire con la nave = levare l’ancora/salpare/prendere il largo • viaggiare con la nave = navigare/andare per mare/solcare le onde • guidare la nave = governare una nave/pilotare una nave • navigare lontano dalle coste = tenersi al largo • navigare vicino alle coste = costeggiare • navigare oltre un promontorio = doppiare un promontorio • arrivare con la nave fino a una costa = approdare • fermare la nave in un porto = gettare l’àncora/ormeggiare la nave • scendere dalla nave = sbarcare • finire in mare quando una tempesta o un incidente distrugge la nave = naufragare • finire in fondo al mare = affondare scialuppa di salvataggio timone salvagente prua poppa scafo elica stiva merci oblò àncora 1. Completa. Usa il verbo indicato fra parentesi. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. I passeggeri (imbarcarsi) ........................................................ prima della partenza. I marinai (levare) ........................................................ l’ancora: si parte! Noi (navigare) ........................................................ da molti giorni. La nave (tenersi) ........................................................ al largo della costa. La nave (costeggiare) ........................................................ tutta l’India orientale. Ieri molte navi hanno (doppiare) ........................................................ punta Ala. La nave si ferma nel porto, allora i marinai (gettare) ...................................................... l’ancora. La nave è arrivata nel porto e i passeggeri (sbarcare) ........................................................ Aiuto! Il mare è in burrasca! Noi (naufragare) ........................................................ ! 10.Ieri una nave carica di petrolio (affondare) ........................................................ 57 Testo originale in: SFIDE DEL XXI SECOLO Le donne cambieranno il mondo Nei paesi poveri, le donne sono più sfortunate degli uomini e soffrono di più. Le donne non hanno un lavoro, non hanno denaro, non sono libere; le bambine non vanno a scuola. Ma qualcosa sta cambiando. Ecco la storia a lieto fine di due donne povere, emarginate (isolate, disprezzate) ma coraggiose. La storia di Saima Saima Muhammad è una giovane donna che vive in Pakistan, uno stato dell’Asia. Lei vive in un quartiere di baracche e ha un marito disoccupato e violento. Saima non ha un soldo e non riesce a dare da mangiare alla sua bambina. Così manda la figlia a vivere da una zia. Poi Saima mette al mondo un’altra femmina. Allora la suocera (la madre del marito) dice al figlio: “Saima non darà mai a te un figlio maschio. Tu devi prendere una seconda moglie.” Saima è sempre più disperata. Poi un giorno chiede aiuto alla Kashf Foundation. La Kashf Foundation è una piccola banca: fa piccoli prestiti alle donne che vogliono iniziare un’attività di lavoro. Saima riceve 65 dollari; lei compra perline e stoffe, fa dei bei ricami e vende le stoffe ricamate. Con i soldi compra altre perline e stoffe e fa nuovi ricami. Così presto Saima riesce a creare un laboratorio di ricamo e dà lavoro a altre donne. Adesso anche il marito aiuta la moglie nel lavoro. Saima riesce così a pagare i debiti, ad aggiustare la casa, a mantenere bene le figlie. Ora la vita di Saima e della sua famiglia è cambiata e lei spera di far studiare le figlie. 58 marito poverissimo Saima tristissima suocera cattivissima Saima ricama le stoffe. Saima è molto contenta. Il marito aiuta Saima. Testo originale in: SFIDE DEL XXI SECOLO Zimbabwe La storia di Tererai Tererai Trent vive in un villaggio dello Zimbabwe, un piccolo stato dellÕAfrica. Il fratello maggiore (più grande) di Tererai va a scuola; invece lei no: lei deve fare i lavori di casa e badare ai fratelli minori (più piccoli). Ma Tererai impara a leggere e a scrivere da sola; Il fratello maggiore va a scuola. lei impara in fretta e spesso fa i compiti del fratello. Il maestro del fratello dice al padre: ÒTererai • molto intelligente. Tu devi mandare a scuola tua figlia!Ó Cos“ lei va a scuola per quasi un anno. Ma, a 11 anni, il padre costringe Tererai a sposarsi. Il marito picchia Tererai quando lei cerca di leggere un giornale. Un giorno Jo Luck, presidente di unÕorganizzazione Tererai cura i fratelli piccoli. benefica (che aiuta i poveri) americana, va nello Zimbawe e incontra Tererai insieme alle ragazze del villaggio. Luck incoraggia le ragazze a realizzare i sogni. Il sogno di Tererai • studiare e andare allÕuniversitˆ negli Stati Uniti. Lei allora comincia a studiare per corrispondenza: fa i compiti, mette i fogli nelle buste e spedisce le lettere ai professori. Studia di nascosto, con molti sacrifici: deve anche allevare i suoi cinque figli! Tererai studia per corrispondenza. Tererai fa molti progressi negli studi e nel 1988 comincia a frequentare lÕUniversitˆ dellÕOklahoma negli Stati Uniti. La gente del villaggio pensa: ÒTererai deve occuparsi dei figli, non deve andare in America.Ó Ma Tererai dice: ÒIo prima devo studiare, cos“ poi posso far studiare i miei figli.Ó In Oklahoma, Tererai segue le lezioni di giorno e lavora di notte per mandare i soldi ai figli. Tererai si laurea Dopo la laurea, Tererai chiama negli Stati Uniti i suoi figli. negli Stati Uniti. Oggi Tererai studia ancora: vuole impegnarsi nella lotta contro la terribile malattia dellÕAIDS, lavorare nel suo paese e migliorare le condizioni della sua gente. (rielaborato da Nicholas D. Cristof e Sheryl WuDunn, da Internazionale, 2-8 ottobre 2008) 59 Testo originale in: SFIDE DEL XXI SECOLO LA STORIA 1. Rispondi a voce alle domande. Saima 1. Chi è Saima? 2. Dove vive? 3. La sua vita è piena di sofferenze: quali? 4. Un giorno trova un aiuto: in cosa consiste l’aiuto? 5. Quale lavoro comincia a fare? 6. In che modo cambia la sua vita? Tererai 1. Chi è Tererai? 2. Dove vive? 3. Come trascorre la sua infanzia? 4. Come impara a leggere e a scrivere? 5. A 11 anni, che cosa decide per lei suo padre? 6. Quale sogno vuole realizzare? 7. In che modo realizza il suo sogno? 8. Oggi, quale aiuto Tererai può dare al suo paese? 2. Completa. Scegli le parole giuste nell’elenco. suocera – baracca – laboratorio – debito – corrispondenza – lieto fine – prestito – organizzazione – attività – progresso 1. L’orologiaio aggiusta gli orologi nel suo .................................. 2. Luca deve restituire dei soldi a Mario. Luca ha un .................................. con Mario. 3. Ieri, a scuola, Pia ha preso un cinque; oggi ha preso un otto: ha fatto un bel .................................. 4. La mamma del marito si chiama .................................. 5. Il postino porta nelle case la .................................. 6. Tu non hai i soldi per il gelato; io faccio a te un .................................. ; tu domani restituisci a me i soldi. 7. Il CONI è una .................................. sportiva dell’Italia. 8. Una casa senza finestre, senza porta e senza tetto è una .................................. 9. Lo studio è la più importante .................................. degli studenti. 10.Io racconto la storia di una persona: lei era molto malata e poi è guarita; la mia storia ha un .................................. 60 Testo originale in: in: Testo originale SFIDE DEL DIZIONARIO XXI LASECOLO FAVOLA Dizionario illustrato Il grado degli aggettivi La villa è molto bella. La villa è bellissima. La baracca è molto brutta. La baracca è bruttissima. La tigre è molto veloce. La tigre è velocissima. La lumaca è molto lenta. La lumaca è lentissima. la villa bellissima Il corvo è molto nero. Il corvo è nerissimo. Il cigno è molto bianco. Il cigno è bianchissimo. la tigre velocissima la baracca bruttissima la lumaca lentissima Andrea è più grande di Simone. il corvo nerissimo Andrea è il fratello maggiore. Simone è più piccolo di Andrea. Simone è il fratello minore. Martina è più alta di Giulia. Martina è superiore a Giulia per altezza. Giulia è più bassa di Martina. Giulia è inferiore a Martina per altezza. Il gelato di Carlo è più buono del gelato di Maria. Il gelato di Carlo è migliore. Il gelato di Maria è meno buono del gelato di Carlo. Il gelato di Maria è peggiore. il fratello maggiore il cigno bianchissimo il fratello minore l’altezza superiore il gelato migliore l’altezza inferiore il gelato peggiore 1. Completa. Scegli gli aggettivi nell’elenco. maggiore – minore – superiore – inferiore – migliore – peggiore 1. Tu sei gentile e io no: tu sei una persona ............................................... di me. 2. Il giornale costa 1 euro e le figurine costano 3 euro; perciò il prezzo del giornale è ............................................... 3. Una persona può vivere molti giorni senza cibo; senza acqua, una persona muore presto; la sete è ............................................... della fame. 4. La casa ha due piani: io vivo di sopra, lui vive di sotto; io vivo al piano ............................................... , lui vive al piano ............................................... 5. Tu lavori tanto e io lavoro poco: la mia fatica è ............................................. della tua fatica. 61 Testo in: Testo originale originale in: SFIDE DEL XXI SECOLO LA FAVOLA Insegno l’inglese a una straniera La protagonista del racconto è Julie, una ragazza inglese di 17 anni. Julie, Lei insegna l’inglese a Rashmi, una donna indiana, ragazza inglese Rashmi, immigrata a Londra; lei insegna come volontaria: i donna indiana volontari non guadagnano dei soldi, ma aiutano gli altri. Julie non dice niente alla sua famiglia, perché il padre odia gli immigrati. Un giorno, la ragazza torna a casa molto tardi: lei ha accompagnato la donna indiana e la nipotina dal medico. Jim, il fratello di Julie, ha incontrato la sorella per strada. Jim dice al padre: “Ho visto Julie con delle straniere”. Il padre chiama la figlia e con voce severa dice: “Julie, dove sei stata oggi pomeriggio? Tuo fratello ti ha visto”. una lezione d’inglese Julie risponde: “Papà, volevo parlare con te, ma avevo paura”. Il padre insiste: “Adesso tu devi dire tutta la verità.” Julie confessa di collaborare (lavorare insieme) con un’Agenzia di volontariato. Il padre dice: “I volontari rubano il lavoro alla gente che ha bisogno di lavorare. Tu puoi aiutare tua madre nelle faccende di casa”. “Ma io aiuto sempre la mamma” – dice Julie. Il padre insiste: “Perché sei arrivata così tardi, oggi?” Julie risponde a voce bassa: “Io insegno l’inglese a una straniera”. “Da dove viene la straniera?” – domanda il padre. “Viene dall’India” – risponde decisa Julie. Jim, il fratello, esclama: “Hai visto, papà, ti avevo detto che Julie era con un’indiana!” Il padre si rivolge di nuovo a Julie: “Tu sai che io non sopporto gli indiani e i negri nel nostro paese. Loro rubano il lavoro e portano malattie. Come hai potuto fare questo! Dove andavi con quella donna indiana?” Jim, il fratello di Julie “Rashmi ha la madre ammalata e io ho portato lei e la nipotina dal nostro medico di famiglia.” – replica Julie. Il padre è molto arrabbiato, secondo lui nessuno deve aiutare la nipotina di Rashmi gli extracomunitari (gli stranieri). Così il padre conclude: “Julie, tu non vedrai mai più quella donna e la sua famiglia!” Allora Julie urla: “Tu, papà, non sai che oggi Jim e i suoi amici hanno spaccato delle vetrine e hanno spaventato la nipotina di Rashmi!” 62 Testo originale in: in: Testo originale SFIDE DEL XXI LASECOLO FAVOLA Jim e i suoi aminci spaccano le vetrine Poi Julie esce dalla stanza. Jim cerca di negare e il padre severo dice: “Io odio gli immigrati ma odio anche la violenza.” Più tardi la madre entra nella camera di Julie. Lei cerca di spiegare l’atteggiamento del padre: “Julie – dice – papà è stanco e nervoso. Tu devi obbedire: tu non frequentare più quelle persone.” “Mamma – replica Julie – loro sono poveri, malati, vivono tutti in una sola stanza, loro sono senza coperte. Anche Rashmi sta male.” La madre rimane in silenzio e poi dice: “Voglio confidarti un segreto, Julie. Papà, molto tempo fa, ha litigato con lo zio Bill; papà non ha più voluto vedere lo zio. Ma Bill è mio fratello e io qualche volta vado a trovare lui di nascosto. A papà dico che vado in chiesa.” Julie guarda la madre e pensa: “Poverina, la mamma è infelice come Rashmi; papà ha un carattere difficile, Jim non è un buon figlio. Io voglio vivere in modo diverso, voglio studiare.” La mamma conclude: “Julie, ti darò delle vecchie coperte da portare a quella povera donna.” (rielaborato da Rukshana Smith, Sale sulla neve) LA STORIA 1. Ricopia sul quaderno e completa. Scegli le parole nell’elenco. inglese – inglese – indiana – stranieri – straniere – immigrati – indiani – volontari – volontaria – sorella – figlia – ragazza – bambina – fratello – padre – violento – violenti – medico 1. Julie è una ragazza ... Jim è il ... di Julie. Rashmi è una donna... 2. Julie fa la ... e aiuta gli ... Julie insegna l’... a Rashmi. Julie accompagna Rashmi e la nipotina di Rashmi dal ... 3. Jim vede la ... per la strada, insieme alle due ... Jim dice questa cosa al ... Jim non dice che ha spaventato la ... indiana. Jim è un ragazzo ... 4. Il padre si arrabbia con la... Il padre detesta (odia) gli ...; lui detesta anche i ... come Julie e i ... come Jim. 5. La madre consola la... La madre offre delle coperte per la famiglia degli ... 63 Testo originale in: SFIDE DEL XXI SECOLO Nazioni e popoli Dizionario illustrato 1. In Ucraina vivono gli Ucraini. 2. In Polonia vivono i Polacchi. 3. In Moldavia vivono i Moldavi. 4. In Romania vivono i Romeni. 5. In Albania vivono gli Albanesi. 6. In Kosovo vivono i Kosovari. 7. In Macedonia vivono i Macedoni. 8. In India vivono gli Indiani. 9. In Bangladesh vivono i Bangladesi. 10. In Pakistan vivono i Pakistani. 11. In Afghanistan vivono gli Afghani. 12. In Cina vivono i Cinesi. 13. In Marocco vivono i Marocchini. 14. In Tunisia vivono i Tunisini. 15. In Senegal vivono i Senegalesi. 16. In Nigeria vivono i Nigeriani. 17. In Congo vivono i Congolesi. 18. In Kenia vivono i Kenioti. 19. In Perù vivono i Peruviani. 20. In Cile vivono i Cileni. 1 7 2 11 6 5 3 14 12 4 13 19 9 15 8 16 20 17 10 18 1. Copia sul quaderno il nome dei seguenti Stati. Poi scrivi accanto a ogni Stato il nome del popolo. Es. Svezia: Svedesi Gran Bretagna – Danimarca – Germania – Belgio – Francia – Portogallo – Grecia – Spagna – Stati Uniti – Canada – Messico – Giappone – Indonesia – Iran 64 Testo originale Testo in: STORIE originale in: DI TERRE DIZIONARIO LA LONTANE FAVOLA Il vecchio e il tigrillo La storia si svolge nella foresta amazzonica dell’Ecuador, in America Latina. Un vecchio, Antonio José Bolivar, deve dare la caccia a un tigrillo, un felino femmina che ha ucciso quattro persone. Il tigrillo femmina è pazzo di dolore perché gli uomini hanno ucciso i suoi cuccioli. machete il tigrillo femmina le orme del tigrillo Al mattino Antonio Bolivar si prepara per affrontare il pericoloso Bolivar animale. Lui scioglie delle candele per ottenere della cera. Poi immerge nella cera le cartucce (proiettili) del fucile: così non possono bagnarsi. Inoltre il vecchio passa la cera sulla fronte e sulle sopracciglia: così l’acqua della pioggia scivola via e non entra negli occhi. Bolivar prende anche il grosso coltello (machete) e va nella foresta, sotto la pioggia. Sale su una collina e guarda dall’alto tutta la zona; poi decide di andare verso il fiume. Il vecchio trova le orme della bestia e per molto tempo le segue (segue le orme). Verso mezzogiorno Arriva mezzogiorno, non piove più e Bolivar sa che tra poco salirà la nebbia. Ad un tratto i raggi del sole penetrano tra gli alberi. Il vecchio Bolivar vede all’improvviso il tigrillo: la bestia (l’animale – il felino) è grande, ha la bocca spalancata (aperta) e ha una lunga coda. L’animale va verso sud e Bolivar segue di nuovo le orme. Verso sera Passano le ore. Bolivar capisce che il tigrillo prepara un tranello (un inganno). La bestia cammina in avanti ma poi torna indietro: forse aspetta l’oscurità (la notte) per attaccare. Lui cerca di fuggire verso il fiume, ma l’animale attacca e lo fa cadere (fa cadere lui). Poi accade una cosa strana: il tigrillo non attacca più, ma muove la coda e aspetta. Il vecchio Bolivar ha il tempo di recuperare il fucile e di prendere la mira. A quel punto il tigrillo femmina ruggisce e si sdraia per terra. Bolivar scopre che lì vicino c’è il maschio del tigrillo: è ferito in modo grave. Il tigrillo femmina ha portato Bolivar lì per mettere fine alle sofferenze del maschio. 65 Testo originale in: STORIE DI TERRE LONTANE La femmina si allontana e Bolivar si avvicina al maschio. Le formiche ormai divorano il povero corpo dell’animale ferito e Bolivar lo uccide (uccide l’animale) con un colpo di fucile. Il vecchio raggiunge poi una canoa (piccola barca) rovesciata sulla riva del fiume. Lui si mette al riparo sotto la canoa e si addormenta perché è molto stanco. formiche il tigrillo maschio morente Bolivar accucciato tigrillo femmina a mezz’aria Il giorno dopo Al mattino Bolivar sente che il tigrillo cerca di infilarsi sotto la canoa. Il vecchio riesce a evitare gli artigli (le unghie – gli unghioni) del tigrillo . Lui è spaventato, ma riesce a canoa sparare e a colpire una zampa del tigrillo. Anche Bolivar si ferisce a un piede e sente dolore. Il vecchio è giunto alla sfida finale: lui carica il fucile, rovescia la canoa, si accuccia (si china) a terra e attende l’attacco dell’animale. Il tigrillo spicca un salto altissimo verso il vecchio; quando l’animale è a mezz’aria, il vecchio spara; l’animale cade a terra con il ventre squarciato (aperto). Bolivar ammira la bellezza del tigrillo; lui si vergogna perché ha dovuto uccidere un animale così forte e pieno di vigore. Poi il vecchio spinge il corpo del tigrillo nel fiume e con rabbia butta nel fiume anche il fucile. (rielaborato da Luis Sepulveda, Il vecchio che leggeva romanzi d’amore) LA STORIA 1. Collega con le frecce. 1. Un vecchio deve uccidere un tigrillo • • perché i proiettili non si bagnino. • perché è molto stanco. 2. Il tigrillo è pazzo di dolore • • perché è ferito e soffre molto. 3. Il vecchio immerge nella cera i proiettili • • perché vuole seguire l’animale. 4. Il vecchio va verso sud • • perché il tigrillo ha ucciso quattro 5. Il tigrillo porta il vecchio dal compagno persone. ferito • • perché ha ucciso un animale bellissimo. 6. Il vecchio uccide il tigrillo maschio • • perché vuole che il vecchio lo uccida. 7. Il vecchio si addormenta sotto una canoa • • perché non vorrebbe mai più uccidere. 8. Il vecchio esce dalla canoa • • perché gli uomini hanno ucciso i suoi 9. Il vecchio si vergogna • cuccioli. • perché sa che deve uccidere il tigrillo. 10.Il vecchio butta il fucile nel fiume • 66 Testo originale in: STORIE DI TERRE LONTANE Dizionario illustrato Il nome degli animali Il nome di molti animali non cambia dal maschile al femminile; per far capire se un animale è maschio o femmina, noi aggiungiamo la parola “maschio” o la parola “femmina”. il tigrillo maschio il tigrillo femmina il corvo maschio il corvo femmina lo struzzo maschio lo struzzo femmina tigrillo femmina la zanzara maschio la zanzara femmina tigrillo maschio la zebra maschio la zebra femmina Il nome di altri animali dal maschile al femminile cambia l’ultima lettera o le ultime lettere il gatto la gatta il cammello la cammella il leone la leonessa leone l’elefante l’elefantessa zebra femmina zebra maschio leonessa Il nome di altri animali cambia completamente per passare dal maschile al femminile. il gallo la gallina il toro o il bue la mucca mucca l’ariete la capra scrofa maiale toro il montone la pecora il cane la cagna il maiale la scrofa gallina gallo ariete capra montone pecora cane cagna 1. Completa. Scrivi il nome dell’animale femmina. la balena .................................................... il pinguino .................................................... la formica .................................................... il colombo .................................................... la foca .................................................... l’orso .................................................... la scimmia .................................................... l’asino .................................................... lo squalo .................................................... il coniglio .................................................... 67 Testo originale in: STORIE DI TERRE LONTANE L’iceberg di Kanasaka Il territorio più a sud dell’America Meridionale si chiama Terra del Fuoco. America Settentrionale America Nel mare attorno alla Terra del Fuoco, qualche Centrale volta i marinai vedono di lontano un iceberg Oceano (montagna di ghiaccio) enorme. Atlantico In cima all’iceberg, i marinai vedono anche una figura terribile, una specie di fantasma. Oceano Molte persone vedono il fantasma e raccontano America Pacifico questa esperienza spaventosa. Meridionale Una piccola nave, di nome Orion, naviga vicino Terra del Fuoco alla Terra del Fuoco. Un capitano spagnolo di nome Fernandez guida la nave; lui è anche il proprietario. Sull’Orion ci sono anche un passeggero e un mozzo (un apprendista marinaio). È metà dicembre: in quelle zone, in questo periodo, il sole non tramonta e le notti sono chiare. La nave percorre un tratto di mare pericoloso, pieno di vortici e di correnti. Il capitano, il mozzo e il passeggero temono di incontrare l’iceberg, ma la nave non incontra ostacoli. Il capitano Fernandez con sollievo dice: “La storia dell’iceberg è falsa! È una storia inventata!” Dopo qualche giorno però, il tempo peggiora e la piccola nave deve affrontare una terribile tempesta con forte vento. Il passeggero aiuta a manovrare la vela per virare (girare, cambiare rotta). Ma il vento può portare via le persone: allora il capitano lega il passeggero all’albero della nave. vela passeggero legato all’albero della nave mare in tempesta 68 Testo originale in: STORIE DI TERRE LONTANE fantasma vestito di stracci La tempesta aumenta, le onde sono sempre più alte, il vento sbatte le vele. iceberg Il passeggero ormai vede la morte vicina. All’improvviso compare una grande montagna di ghiaccio. L’iceberg si avvicina e l’uomo vede in cima una figura terrificante: forse è un fantasma vestito di stracci! Il fantasma è in piedi, affonda nel ghiaccio fino alle ginocchia, ha il braccio destro alzato e la bocca è aperta in una risata terribile. L’iceberg quasi travolge la barca, poi si allontana Il capitano Fernadez racconta. nel buio. Per tutta la notte, gli uomini sulla nave sentono le voci del mare e del vento: sembrano voci umane. Poi, finalmente, all’alba, la nave getta l’ancora (si ferma) nelle acque tranquille della baia di Kanasaka. Il capitano Fernandez racconta l’avventura: “Io non credevo al fantasma! Però io ho visto con i miei occhi: io ho visto il sorriso orribile del fantasma, io ho visto la mano del fantasma! Il fucile da caccia fantasma ha toccato la vela!” Un indio (un uomo nato in quel posto) ascolta le parole del capitano e poi dà la soluzione del mistero. L’indio racconta un fatto dell’anno prima: “In autunno, Felix, un giovane del nostro villaggio, va a caccia sul ghiacciaio. Forse si allontana troppo e muore di freddo. In estate un pezzo del ghiacciaio si stacca, diventa un iceberg. Sopra l’iceberg c’è il corpo del povero Felix. L’iceberg non trasporta un Felix, l’indio indebolito dal freddo. fantasma, ma trasporta il corpo congelato di Felix.” Finalmente adesso tutti capiscono il mistero dell’iceberg! (rielaborato da Francisco Coloane, Capo Horn) 69 Testo originale in: STORIE DI TERRE LONTANE LA STORIA 1. Fai una crocetta sulla risposta giusta. 1. La Terra del Fuoco si trova nella parte sud dell’America meridionale. nel centro dell’America meridionale. 2. Nella Terra del Fuoco, a metà dicembre, il sole tramonta presto. non tramonta mai. 3. I marinai di quella zona a volte avvistano (vedono) un fantasma. un’orca assassina. 4. L’Orion è una nave a vapore. un veliero. 5. Durante il viaggio dell’Orion, si scatena una burrasca. un maremoto. 6. Il capitano lega il passeggero all’albero della nave perché il passeggero è un uomo pericoloso. perché il vento è troppo forte. 7. Gli uomini dell’Orion vedono un iceberg che ha una forma strana. che trasporta un fantasma. 8. All’alba la nave raggiunge la baia di Kanasaka. l’iceberg. 9. A Kanasaka, un indio racconta la verità sul fantasma. racconta la leggenda del fantasma. 10.Il cacciatore Felix è morto annegato. è morto sul ghiacciaio. 11. La figura terrificante in cima all’iceberg è un vero fantasma. è il giovane cacciatore. 70 in: STORIE originale in: Testo originale Testo DI TERRE DIZIONARIO LA LONTANE FAVOLA Le zone artiche Dizionario illustrato Attorno al Polo Nord e al Polo Sud della Terra, il ghiaccio forma due calotte polari. Le calotte polari sono le zone artiche o glaciali. banchisa Nelle zone artiche, l’acqua del mare gela e forma la banchisa, alta anche tre metri. Dalla banchisa si staccano le lastre di ghiaccio che si chiamano pack. pack I pack galleggiano sull’acqua e vanno alla deriva (vanno qua e là, spinti dal vento). Nelle zone artiche, i ghiacciai arrivano fino al mare e formano delle piattaforme galleggianti sull’acqua. Dalle piattaforme si staccano gli iceberg. iceberg Gli iceberg sono enormi pezzi di ghiaccio, nave alti anche decine di metri. rompighiaccio L’Artide è la zona artica del Nord, oltre il Circolo Polare Artico. L’Antartide, è la zona artica del Sud, oltre il Circolo Polare Antartico. Nell’Antartide per 6 mesi il sole non sorge e per 6 mesi il sole non tramonta; per 6 mesi c’è sempre il buio (notte polare); per 6 mesi c’è sempre la luce (giorno polare). Circolo Polare Artico igloo calotta polare dell’Artide Polo Nord tricheco lepre artica orso Eschimesi balena emisfero boreale foca bue muschiato renna ermellino lupo artico volpe artica elefante marino emisfero australe orca balena foca antartica Circolo Polare Antartico caribù Polo Sud albatro reale pinguino calotta polare dell’Antartide 1. Sul quaderno inventa una frase per ogni parola: ghiaccio – ghiacci – ghiacciai – ghiacciato – glaciale gelo – gelato – Nord – Sud – settentrionale – meridionale 71 Testo in: Testo originale originale in: STORIE D’AMORE LA FAVOLA Il bacio era sospeso nell’aria I protagonisti del racconto sono un ragazzo e una ragazza, compagni di classe. Il ragazzo si chiama Jaromil. A Jaromil piace molto la ragazza e anche lei guarda lui con lunghe occhiate. Un giorno, durante l’intervallo, Jaromil riesce a sedersi vicino a lei. I compagni di classe guardano con occhi divertiti i due ragazzi. I compagni ridono, escono dalla classe e chiudono la porta Jaromil e una compagna a chiave. Jaromil è imbarazzato e dice: “I compagni hanno fatto una cosa stupida: adesso loro devono stare fuori e non possono vedere che cosa noi facciamo; noi invece siamo finalmente soli come desideriamo.” La ragazza è d’accordo e dice: “Noi dobbiamo approfittare di questo momento.” Jaromil si china verso la ragazza e vuole dare a lei un bacio. I compagni chiudono la porta. Ma lui è confuso, non ci riesce, pensa: “È facile dare un bacio…”, ma il tempo passa e il bacio è lì, sospeso nell’aria. La campana suona la fine dell’intervallo: il professore e i compagni un bacio stanno per rientrare in classe. sospeso nell’aria Il ragazzo tocca le labbra rosse della compagna: sulle labbra c’è il rossetto. Jaromil dice: “Di sicuro un tuo bacio lascia una traccia di rossetto. Jaromil Che peccato se i compagni non vedranno il rossetto sulla mia è timido. pelle!” Jaromil prova ancora una volta a baciare la ragazza, ma lui è troppo timido e non ci riesce. Jaromil dice: “I compagni devono avere invidia di noi. Loro devono credere che noi ci siamo baciati.” La ragazza dice: “Sì. Noi dobbiamo farci invidiare.” La ragazza prende il rossetto dalla borsa, colora di rosso il fazzoletto e poi strofina il fazzoletto sulle guance di Jaromil. 72 il rossetto sulla guancia Testo in: Testo originale originale in: STORIE LAD’AMORE FAVOLA La porta si apre: entrano i compagni con il professore. Jaromil e la ragazza si alzano e tutti possono vedere le guance del ragazzo con tracce rosse. Jaromil è felice: lui non ha baciato la ragazza, ma i compagni credono di sì. (rielaborato da Milan Kundera, La vita è altrove) Jaromil è fiero e felice. LA STORIA 1. Indica con una crocetta se la frase è vera (V) o falsa (F); se è falsa sottolinea l’errore. 1. Jaromil e la ragazza sono compagni di classe. ................................................................................ VF 2. Jaromil piace alla ragazza, la ragazza piace a Jaromil. ............................................................. V F 3. Durante un intervallo la ragazza si siede vicino a Jaromil. 4. I compagni di classe escono e lasciano la porta aperta. .................................................... VF .......................................................... VF 5. La ragazza vuole dare un bacio a Jaromil. .......................................................................................... V F 6. Jaromil dice: “I compagni devono credere che noi ci siamo baciati.” .............................. V F 7. Le labbra della ragazza sono coperte di rossetto. ......................................................................... 8. La ragazza bacia Jaromil e lascia tracce di rossetto sulle sue guance. ......................... VF VF 9. La ragazza preme il rossetto sulle guance di Jaromil. ................................................................ V F 10.La porta si apre: entrano i compagni col professore. .................................................................. VF 11. Nessuno crede che i due ragazzi si siano baciati. ........................................................................... V F 12.I compagni vedono tracce rosse sulle guance di Jaromil. 13. Jaromil è dispiaciuto perché non ha baciato la ragazza. ....................................................... VF .......................................................... VF 14.Jaromil è felice: i compagni credono che lui abbia baciato la ragazza. .......................... V F 73 Testo originale in: STORIE D’AMORE Dizionario illustrato Il futuro semplice dei verbi in -ciare e -giare I verbi che finiscono con -ciare e -giare nel tempo futuro perdono la -i. Lucia e Marco Per esempio il futuro del verbo baciare è: si baceranno. io bacerò - tu bacerai - lui bacerà noi baceremo - voi bacerete - loro baceranno Noi mangeremo Per esempio il futuro del verbo mangiare è: la pizza. io mangerò - tu mangerai - lui mangerà noi mangeremo - voi mangerete - loro mangeranno abbracciare viaggiare bruciare galleggiare bisticciare posteggiare sbucciare bocciare festeggiare Domani io abbraccerò Lucia. Domani tu ......................................... Lucia. Da grande io viaggerò tanto. Da grande lui ......................................... tanto. Il bosco brucerà ancora per ore. Le ferite ......................................... ancora per tanto tempo. Con il salvagente voi galleggerete senza fatica. La nave ......................................... ancora per poco. Per colpa di Maria, fra un po’ noi bisticceremo. Da grandi voi ......................................... ancora? Stasera noi posteggeremo l’auto sul viale. Stasera loro ......................................... l’auto nel parcheggio. All’ora della merenda sbuccerò una mela. All’ora di cena la mamma ...................................... le patate. Mario guida male e sicuramente boccerà l’auto. Noi guidiamo bene e non ...................................... mai. Il prossimo mese noi festeggeremo il tuo compleanno. Il prossimo mese tu ...................................... l’onomastico. 1. Completa le frasi vicino ai disegni: scrivi il verbo giusto sui puntini. 2. Copia e completa sul quaderno: - io schiaccerò, tu schiaccerai, lui..., noi..., voi..., loro... - io calcerò, tu.., lui..., noi..., voi..., loro... - io incomincerò, tu.., lui..., noi..., voi..., loro... - io passeggerò, tu.., lui..., noi..., voi..., loro... 74 Testo in: Testo originale originale in: STORIE DIZIONARIO LAD’AMORE FAVOLA Il dono dei Magi I protagonisti del racconto sono due giovani sposi, Della e Jim Dillingham. È la vigilia di Natale: marito e moglie vogliono scambiarsi un regalo. Loro hanno pochi soldi ma possiedono due cose di grande bellezza. Della ha dei capelli molto lunghi e folti. Quando i capelli di Della sono sciolti, arrivano fino alle ginocchia e avvolgono Della come un vestito. I capelli di Della sono splendidi e preziosi come i gioielli della Regina di Saba. Jim possiede un orologio da taschino, ereditato dal padre. Per Jim, l’orologio è prezioso come il tesoro di Re Salomone. i capelli di Della Della ama Jim e vuole fare a lui un bel regalo di Natale. Così Della decide di vendere la cosa più bella: i suoi capelli. Lei va in un negozio di parrucche; la proprietaria del negozio taglia l’orologio i capelli di Della e li compra (compera i capelli) per venti dollari. di Jim Adesso Della deve trovare un regalo per Jim. Finalmente lei trova il regalo giusto: una catenella parrucca Della vende di platino per l’orologio di Jim. i suoi capelli. Della è contenta: la catenella è semplice ma preziosa, adatta all’orologio; la catenella piacerà molto a Jim. Della è preoccupata per i capelli corti e cerca di farsi dei ricci. Lei pensa: “Chissà che cosa dirà Jim, forse lui si arrabbierà.” Jim entra in casa e vede subito Della. Lui guarda Della senza parlare, con occhi fissi e una strana espressione di stupore. Della si avvicina a Jim e dice: “Non guardarmi così, ho venduto i capelli per fare a te un regalo ma i capelli poi ricresceranno. Io ho trovato un regalo così bello per te!” Jim dice: “Tu hai tagliato i capelli?” Della risponde: “Sì, ma io ti piaccio lo stesso, vero?” Jim dice: “I tuoi capelli non ci sono più?” Della risponde: “Sì, li ho venduti, per te, per fare a te un regalo, per mostrare a te tutto il mio amore.” Della compra la catena. 75 Testo originale in: STORIE D’AMORE Jim abbraccia Della e poi tira fuori dalla tasca un pacchetto e dice: “Della, sei bella anche così con i capelli corti, ma guarda il mio regalo per te, così puoi capire il mio stupore!” Della apre il pacchetto e vede dei pettini da infilare nei capelli. Della desiderava tanto dei pettini così belli; ora, però, lei non ha più i capelli lunghi. Della sorride e dice a Jim: “I capelli crescono in fretta.” Poi Della porge la catenella a Jim: “Adesso guarda il mio regalo per te; tu prendi l’orologio e vediamo come sta la catenella.” Jim siede sul letto, sorride e dice: “Mettiamo via i regali di Natale, non servono. Io ho venduto l’orologio per comprare i pettini per i tuoi capelli; tu hai venduto i capelli per comprare la catenella per il mio orologio.” I due sposi per amore hanno sacrificato con gioia la cosa più bella: i loro regali sono come i regali dei Re Magi a Gesù Bambino. (rielaborato da O. Henry, Memorie di un cane giallo e altri racconti) Jim vende il suo orologio. Jim compra i pettini. Jim compra i pettini. LA STORIA 1. Completa con le parole che mancano. I protagonisti sono due giovani …………..............................................., Della e Jim. È la vigilia di Natale. Della e Jim vogliono scambiarsi un …………............................................... Loro hanno pochi …………............................................... . Ma Della ha …………............................................... splendidi e preziosi. Jim possiede un …………............................................... antico, ereditato dal padre. Così Della decide di …………............................................... i suoi capelli. La proprietaria del negozio taglia i capelli di Della e li …………............................................... per 20 dollari. Della trova il regalo giusto: una …………............................................... per l’orologio di Jim. Della è preoccupata per i suoi capelli molto …………............................................... Della pensa: “Forse …………............................................... si arrabbierà.” Jim dice: “Tu hai …………............................................... i capelli?” Jim ha venduto il suo orologio per comprare a Della dei …………............................................... 76 Testo originale in: STORIE D’AMORE Dizionario illustrato I Re Magi Una volta, in Oriente, i Magi esistevano davvero. I Magi erano sacerdoti di una antica religione. I Magi erano anche astrologi (uomini che guardavano le stelle per capire il futuro). Le parole magio e mago hanno la stessa origine, ma oggi indicano persone diverse. Noi non dobbiamo confondere i Magi con i maghi. Il Vangelo dei Cristiani parla di alcuni Magi. Questi Magi cercano Gesù, seguono una stella e trovano il piccolo Gesù a Betlemme, in Palestina. I Magi offrono a Gesù dei doni adatti a un re: l’oro, l’incenso e la mirra. L’incenso e la mirra sono polveri preziose, ricavate dalla resina di alcune piante. Sui Magi c’è anche una leggenda. Secondo la leggenda, i Magi sono dei Re e si chiamano Gaspare, Melchiorre e Baldassarre; loro partono dall’Iran e seguono una stella cometa. I Cristiani ricordano i Magi il 6 gennaio, nel giorno capanna dell’Epifania. In Europa, l’Epifania è anche la festa della Befana. La leggenda dice che la Befana è una vecchia buona. Nella notte dell’Epifania, la Befana vola con una scopa e lascia i regali nelle calze dei bambini buoni. notte dell’Epifania Magi sacerdoti e astrologi maghi stella cometa asino Melchiorre Madonna incenso Befana Baldassarre San Giuseppe Gesù Bambino calze bue Gaspare mirra oro 1. Copia sul quaderno e poi scrivi il singolare dei seguenti nomi. 1. maghi – laghi – aghi – alberghi – castighi – fanghi – funghi – spaghi 2. magi – formaggi – massaggi – paesaggi – personaggi – raggi – saggi – villaggi 77 Testo originale in: STORIE DI ADOLESCENTI Alba sul veld Africa Zimbawe (ex Rhodesia) Quindici anni! Il protagonista del racconto è un ragazzo bianco di quindici anni. Lui vive in Africa, nello stato dello Zimbabwe. La vicenda si svolge molti anni fa: lo stato dello Zimbabwe è ancora una colonia inglese e si chiama ancora Rhodesia. Il ragazzo abita in una grande fattoria con molto terreno coltivato in mezzo al bush (grande pianura con erba alta, cespugli e alberi). In inverno, al mattino, lui si alza alle quattro e mezza e di nascosto esce per andare a caccia di faraone (uccelli). Una mattina, il ragazzo scopre con emozione lo spettacolo dell’alba: il sole sorge e la distesa di erbe sembra un mare d’oro. Il bush si risveglia, il ragazzo sente le grida degli uccelli e le voci della natura. All’improvviso il ragazzo sente il piacere di essere vivo, giovane, pieno di energia. Lui prova una grande gioia e si mette a correre nella l’alba prateria (nel bush). Dopo una lunga corsa, il ragazzo si siede su un grande sasso, vicino al fiume. Il ragazzo guarda l’acqua e pensa con emozione: “Ho quindici anni, ho un grande futuro davanti a me, posso diventare un uomo importante, posso conquistare il mondo, posso fare tutto, dipende solo da me!” il bush Una lezione di vita Il ragazzo avanza ancora in mezzo agli alberi. Ad un tratto lui si ferma perché in lontananza nota uno strano animale. L’animale sembra una piccola antilope. Sul corpo lei ha ferite sanguinanti e macchie nere. L’antilope si lamenta, saltella, è pazza di dolore e di paura. Il ragazzo si avvicina all’animale e vede una cosa terribile: le macchie nere sono formiche e un esercito di altre grosse formiche avanza per divorare l’antilope ferita. L’animale cade a terra. Il ragazzo vuole uccidere l’antilope con un colpo di fucile, vuole evitare al povero animale altre sofferenze, ma poi non spara. Con rabbia e angoscia lui pensa: “La morte fa parte della 78 Testo originale in: STORIE DI ADOLESCENTI vita, è una legge della natura e io non posso fare nulla.” Per la prima volta capisce che c’è un destino, che la vita è così. Il ragazzo osserva l’antilope ormai morta e vede una zampa rotta. Per colpa della zampa rotta, l’animale ha subito l’assalto delle formiche! Il ragazzo pensa: “Forse gli indigeni (gli abitanti del posto) hanno colpito l’antilope con delle pietre, l’antilope è riuscita a fuggire ma per poco.” l’antilope assalita dalle formiche Qualcosa su cui riflettere Il ragazzo ricorda: “Una volta, anche io ho colpito un’antilope con il fucile e poi non ho seguito l’animale ferito.” Osserva le ossa dell’antilope e le lunghe file di formiche. Poi raccoglie il fucile e torna a casa lentamente. Adesso è stanco e turbato. Lui non riesce a scacciare dalla mente l’immagine dell’antilope morta. Il ragazzo ha bisogno di riflettere su tante cose. Perciò domani tornerà da solo nel bush e potrà pensare in pace. (rielaborato da Doris Lessing, Racconti africani) LA STORIA 1. Indica se è Vero (V) o Falso (F). Se è Falso, sottolinea l’errore. 1. Il protagonista ha sedici anni. ...................................................................................................................... 2. Il ragazzo vive in Africa, in una fattoria. 3. Il ragazzo va a caccia con suo padre. VF .............................................................................................. VF ..................................................................................................... VF 4. Il ragazzo pensa: “Io posso fare tutto nella vita, dipende solo da me”. ........................... V F 5. Il ragazzo una mattina trova un leone ferito. ................................................................................... 6. Il ragazzo vede l’animale ricoperto dalle formiche rosse. 7. Le formiche divorano le carni dell’animale. VF ........................................................ VF ........................................................................................ VF 8. L’animale ha una zampa rotta. ..................................................................................................................... V F 9. Il ragazzo pensa: “Qualcuno ha sparato all’animale.” .................................................................. 10.Il ragazzo torna subito a casa: vuole parlare con i suoi genitori. ....................................... VF VF 79 Testo originale in: STORIE DI ADOLESCENTI Dizionario illustrato Le età della vita La vita prima della nascita Un bambino si forma in 9 mesi nel grembo di una donna. Nelle prime 8 o 10 settimane si sviluppa l’embrione, poi l’embrione diventa feto. grembo o pancia donna incinta L’infanzia e la fanciullezza Nell’infanzia un bambino prima è un neonato (appena nato) o lattante (bambino che succhia il latte), poi è un bimbo, poi è un ragazzino o un fanciullo. culla La terza età – La vecchiaia Dopo i 60/65 anni le persone diventano anziane e vanno in pensione. Dopo gli 80 anni diventano vecchie. biberon neonato o lattante L’adolescenza L’adolescenza è la fase della vita fra l’infanzia e l’età matura degli adulti. L’adolescenza non incomincia e non finisce per tutti alla stessa età. Alcuni ragazzi non sono più bambini già a 11-12 anni; alcuni giovani non sono ancora adulti maturi a 30 anni. L’età matura Per la legge italiana, prima dei 18 anni, le persone sono minorenni (di minore età); dopo i 18 anni le persone diventano maggiorenni (di maggiore età). L’età matura è l’età degli adulti. Per diventare adulti, gli adolescenti devono capire i problemi della vita e devono assumere delle responsabilità. feto bimbo o bambino piccolo bambino o fanciullo ragazzo o giovane adolescente patente di guida adulto cabina elettorale anziano 1. Sottolinea le parole nuove che hai imparato in questa pagina. 2. Tu sei un adolescente: prova a spiegare perché tu non sei più un bambino. 80 Testo originale Testo in: STORIE originale in: DI ADOLESCENTI DIZIONARIO LA FAVOLA Alexander e Nadia I protagonisti del racconto sono Alexander e Nadia. Alexander è un ragazzo statunitense di quasi diciotto anni; Nadia è una ragazza di quindici anni: è brasiliana ma vive a New York. I due ragazzi si conoscono da tre anni e sono molto amici; nel tempo Alexander è statunitense. l’affetto è diventato sempre più profondo. Alexander è in crisi, come tutti gli adolescenti. Lui cambia spesso di umore: un po’ si sente felice, un po’ si sente depresso; lui non riesce più a studiare, a suonare; lui litiga spesso con i genitori. Alexander pensa: “I miei genitori mi amano, ma loro non mi capiscono.” Alexander ha fiducia in Nadia. Negli Stati Uniti vive in California lontano da Nadia ma, con la posta elettronica, lui confida all’amica Nadia è brasiliana. i suoi problemi e si sente capito. Adesso loro si trovano in Africa, con la nonna di Alexander che fa la giornalista. Alexander e Nadia vogliono aiutare una tribù africana in pericolo. Per questo si trovano in un cimitero nella foresta equatoriale. Sono seduti vicini tra due tombe e Alexander guarda Nadia in modo diverso. A lui piace tutto di Nadia: il suo modo di fare, la pelle abbronzata, i capelli biondo scuro, gli occhi marroni, il Alexander e Nadia sono in Africa. carattere forte, la riservatezza. Ma Alexander si sente timido, confuso, non sa cosa dire. Nel buio, Alexander sussurra: “Nadia, sei contenta di vivere a New York con mia nonna?” Nadia: “Sì, ma spero di tornare da mio padre, in Amazzonia (regione del Brasile).” Alexander: “No, non andare, l’Amazzonia è lontana, noi non potremo più comunicare!” Nadia: “Vieni con me in Amazzonia.” Alexander: “Sì, verrò con te, ma prima devo studiare per diventare medico.” Nadia: “Tu sarai un medico bravissimo.” Alexander: “E tu, Nadia, che cosa vuoi fare?” Nadia: “Io voglio studiare la lingua degli animali.” Nadia vuole studiare la Alexander: “Noi viaggeremo insieme: io medico lingua degli e tu esperta di lingue degli animali!” animali. Nadia: “Sì, prima noi ci sposeremo.” 81 Testo originale in: STORIE LA ADOLESCENTI DI FAVOLA Alexander rimane senza parole e pensa: “Come mai questa idea non è venuta in mente a me?” Poi dice: “Certo che ci sposeremo!” Alexander è emozionato, capisce di essere innamorato di Nadia; vuole dare a lei un bacio, ma ha paura: lui non osa dire niente e fare niente. Alexander e Nadia stanno mezz’ora in silenzio. I ragazzi sognano il loro futuro. Poi Nadia dice: “Adesso, qui in Africa, noi dobbiamo affrontare molti pericoli, e come faremo?” Alexander rincuora Nadia: “Non avere paura.” Alexander è contento di cambiare discorso; è troppo emozionato per parlare d’amore. Attraverso la posta elettronica sarà più facile confidare i suoi sentimenti: Nadia non potrà vedere le sue orecchie che adesso sono diventate rosse per la timidezza! (rielaborato da Isabel Allende, La foresta dei pigmei) LA STORIA 1. Collega con linee colorate. 1. I protagonisti Alexander e Nadia si trovano • 2. L’amicizia fra i due ragazzi sta diventando • 3. Al buio, nel cimitero, Alexander chiede a Nadia • 4. Nadia risponde di sì, ma dice che • 5. Alexander dice che non può andare con lei; lui deve studiare perché • 6. Nadia farà altri studi; Nadia dice che lei • 7. Alexander dice che, dopo gli studi, • 8. Nadia dice di sì e poi aggiunge che • 9. Alexander è sorpreso e • 10. Solo con la posta elettronica Alexander riuscirà • 82 • vuole tornare dal padre, in Amazzonia. • anche troppo emozionato per parlare d’amore. • nella foresta equatoriale africana. • vuole diventare un medico. • un affetto più grande e profondo. • vuole studiare la lingua degli animali. • a parlare dei suoi sentimenti a Nadia. • se è contenta di vivere a New York con la nonna. • lui e lei potranno viaggiare insieme. • prima loro due si sposeranno. in: STORIE originale in: Testo originale Testo DI ADOLESCENTI LA FAVOLA Dizionario illustrato Viaggi e viaggiatori turista I nomi dei viaggiatori Il turista visita luoghi diversi per istruzione o per svago. Il pendolare vive in un luogo e lavora in un altro luogo: tutti i giorni fa il viaggio di andata e ritorno. Il globe-trotter gira il mondo con pochi soldi. L’escursionista fa delle escursioni, cioè dei viaggi brevi o globe-trotter delle gite, soprattutto in montagna. L’esploratore viaggia per scoprire luoghi e cose nuove. Il crocerista fa le crociere, cioè viaggia su una nave-albergo, per riposarsi, per divertirsi e per visitare dei Paesi. Il pellegrino fa i pellegrinaggi, cioè fa dei viaggi per pregare in una chiesa o in un luogo sacro. Le azioni dei viaggiatori: esploratore viaggiare da soli o in comitiva con amici e conoscenti, o con un gruppo organizzato da un’agenzia turistica; pellegrino consultare una cartina, per scegliere la meta del viaggio (il luogo d’arrivo), l’itinerario (il percorso) e le tappe; leggere una guida turistica (un libro di viaggi); prenotare il treno o l’aereo, l’albergo, le visite ai musei; cercare l’aiuto di una guida (persona che accompagna); ascoltare il cicerone (persona che spiega) nei musei. Le strutture per i viaggiatori: guida albergo (hotel); (persona) pensione (piccolo albergo familiare); motel (albergo lungo una strada o un’autostrada); tenda, in un campeggio; villaggio-vacanze (villaggio di case in affitto); residence (albergo con piccoli appartamenti); ostello della gioventù (albergo a basso prezzo); rifugio alpino (piccola casa in alta montagna). pendolare escursionista crocerista comitiva cartina guida (libro) partenza itinerario meta 1. Cosa significano le parole illustrate? Prova a tradurle in una lingua straniera. 83 Testo originale in: GRANDI LA FAVOLA LIBRI DI FORMAZIONE Il piccolo principe Cap. XX Il piccolo principe vive su un piccolissimo pianeta. Sul pianeta, solo una rosa fa compagnia al piccolo principe. il piccolo principe l’unica rosa il piccolissimo pianeta Un giorno il piccolo principe lascia il suo pianeta, visita sei altri pianeti e poi arriva sulla Terra. Sulla Terra lui vede un giardino pieno di migliaia (tantissime) di rose. Il piccolo principe guarda le rose con meraviglia e diventa triste. Dice a se stesso “La mia rosa non è unica. Io ero convinto di avere una cosa unica al mondo! Allora io non sono un principe importante!” Così, seduto sull’erba, piange. sulla Terra tante rose Cap. XXI In quel momento arriva la volpe. Il piccolo principe dice alla volpe: “Volpe, vieni a giocare con me, io sono molto triste.” La volpe risponde: “Io non posso giocare con te, perché non sono addomesticata”. E poi spiega che “addomesticare” vuol dire “creare dei legami”. Il piccolo principe non capisce e allora la volpe dice: “Adesso, tu sei per me un ragazzino uguale agli altri. Io non ho bisogno di te e tu non hai bisogno di me. Ma tu addomestica me e io sarò per te l’unica volpe al mondo, e tu sarai per me unico al mondo.” Allora il piccolo principe dice: “Io comincio a capire. Sul mio pianeta c’è un fiore: quel fiore 84 Testo originaleTesto in: GRANDI originale in: LIBRI DI FORMAZIONE LA FAVOLA ha creato con me un legame, mi ha addomesticato.” La volpe dice: “La mia vita è noiosa: io do la caccia alle galline e gli uomini danno la caccia a me. Ma se tu addomestichi me, la mia vita sarà piena di luce. Io aspetterò te e riconoscerò il rumore del tuo passo. Io penserò a te. Per favore tu addomestica me e così tu avrai un amico.” Il piccolo principe è d’accordo, così chiede alla il colloquio tra il piccolo principe e la volpe volpe: “Che cosa devo fare?” La volpe risponde: “ Tu devi avere molta pazienza. All’inizio tu starai un po’ lontano da me e non dirai niente. Ma ogni giorno tu siederai un po’ più vicino a me.” Il giorno dopo il piccolo principe ritorna. La volpe dice: “Tu devi tornare sempre alla stessa ora, ad esempio alle quattro. Così io posso cominciare dalle tre ad essere felice, a preparare il cuore alla felicità.” Allora il piccolo principe addomestica la volpe. Poi un giorno il piccolo principe deve partire. La volpe dice “Io piangerò.” Il piccolo principe: “La colpa è tua. Io non volevo fare del male a te. Io ti ho addomesticato, ho creato un legame di amicizia con te, perché tu hai voluto così.” La volpe: “Tu devi andare a rivedere le rose. Tu capirai che la tua rosa è unica al mondo.” Il piccolo principe arriva nel giardino di rose e dice alle rose: “Voi siete belle, ma per me non siete niente. Solo la mia rosa è importante per me, perché io ho innaffiato lei, io ho riparato lei dal vento, io ho difeso lei dai bruchi, io ho ascoltato lei. Lei è la mia rosa.” Poi il piccolo principe ritorna dalla volpe. La volpe dice: “Ecco il mio segreto: tutti noi possiamo vedere le cose solo con il cuore, non con gli occhi. La tua rosa è importante per te, perché tu hai usato il tuo tempo per lei. Gli uomini hanno dimenticato questa verità: ognuno diventa responsabile per sempre di quello che ha addomesticato. Il piccolo principe Tu sei responsabile della tua rosa.” pensa alla sua rosa. Il piccolo principe ripete: “Io sono responsabile della mia rosa.” (rielaborato da Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo principe) 85 Testo originale in: GRANDI LIBRI DI FORMAZIONE LA STORIA 1. Completa con le parole dell’elenco. cuore – fiore – legame – Terra – bruchi – felicità – pazienza – pianeta – rose – addomesticare – giocare – importante – responsabile – triste – unica – giardino Il piccolo principe parte dal suo piccolissimo …………................………. Il piccolo principe visita sei altri pianeti e poi arriva sulla …………................………. Qui, sulla Terra, vede un giardino pieno di …………................………. Sul suo pianeta c’è una rosa sola. Allora la sua rosa non è …………................………. al mondo! Il piccolo principe piange. Arriva la volpe. Il piccolo principe vuole …………................………. con la volpe. Ma la volpe dice: “Io non posso giocare con te. Tu prima devi …………................………. me: questo significa che tu devi creare un …………................………. con me. Così io sarò per te unica al mondo”. La volpe spiega al piccolo principe come deve fare: “Tu devi avere molta …………............………. Ogni giorno tu verrai a trovare me. Tu arriverai alla stessa ora, così io comincerò un’ora prima a sentire il cuore pieno di …………................………. ”. Poi un giorno, il piccolo principe deve tornare sul suo pianeta. La volpe è …………................………. Poi la volpe dice al piccolo principe di andare nel …………................………. delle rose. Il piccolo principe dice alle rose: “Voi siete belle, ma solo la mia rosa è …………................………. per me. Io ho fatto tante cose per la mia rosa: ho innaffiato la sua terra, ho impedito ai …………................………. e al vento di fare del male alle sue foglie e al suo …………................………. ”. La volpe confida al piccolo principe un segreto: ciascuno di noi può vedere bene le cose solo con il …………................………. Ciascuno di noi è …………................………. per sempre dei legami di affetto che ha costruito. 86 Testo originale in: GRANDI LIBRI DI FORMAZIONE Dizionario illustrato I pianeti I pianeti sono corpi che girano attorno a una stella. Il giro dei pianeti si chiama orbita. pianeta Terra Il Sole è una stella. stella La Terra è un pianeta che gira attorno al Sole. La Luna è un satellite che gira attorno alla Terra. Attorno al Sole girano nove grandi pianeti con i loro satelliti. Attorno al Sole girano anche migliaia di asteroidi. Sole (stella) Gli asteroidi sono pianeti piccoli o piccolissimi. I pianeti e i satelliti che girano intorno al Sole formano il sistema solare. I meteoriti sono pezzi di pianeti. I meteoriti attraversano l’atmosfera e si incendiano. Gli uomini chiamano “stelle cadenti” i meteoriti. I meteoriti cadono sulla Terra e formano grandi crateri (buchi). orbita SISTEMA SOLARE asteroide Una galassia è l’insieme di tanti sistemi come il sistema solare. Il sistema solare (il sole e i suoi pianeti) sta nella galassia che si chiama Via Lattea. Nello spazio (cosmo) ci sono moltissime galassie. satellite Luna stelle cadenti cratere meteorite 1. Gli uomini conoscono questi pianeti del Sole: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone. Impara a memoria il loro nome. 2. La parola “astro” significa “corpo celeste” (pianeta o stella o satellite). Cerca sul vocabolario le parole che incominciano con “astro”. 87 Testo originale in: GRANDI LIBRI DI FORMAZIONE La commedia umana L’ufficio del telegrafo La storia si svolge negli Stati Uniti d’America, durante la II guerra mondiale. Il protagonista si chiama Homer e ha quattordici anni. Homer ha trovato un lavoro, perché deve aiutare la sua famiglia. Così di giorno lui va a scuola e di notte, in bicicletta, consegna (porta) i telegrammi. Nell’ufficio del telegrafo il signor Spangler chiede a Homer: “Ti piace questo mestiere (lavoro)?” Homer risponde: “Questo mestiere mi piace moltissimo, perché io conosco gente nuova e posti nuovi. Io diventerò il miglior portalettere di questo ufficio.” Il signor Spangler dice: “D’accordo. Ma tu non devi andare troppo veloce in bicicletta. Tu devi essere gentile con la gente. Tu non devi avere paura della gente, mai.” di giorno, Homer studente di notte, Homer portalettere La signora Sandoval Homer arriva davanti alla casa della signora Sandoval. Lui deve consegnare un telegramma. Homer bussa gentilmente alla porta e poco dopo la signora apre. La signora guarda Homer negli occhi e capisce che non porta buone notizie. Homer sa che non è colpa sua, ma lui si sente responsabile. La signora chiede: “Chi ha mandato il telegramma? È stato mio figlio?” Homer risponde: “No, signora. Il telegramma viene dal Ministero della Difesa. Signora, il telegramma dice che suo figlio è morto in guerra. Ma forse c’è un errore.” La signora non dice niente, forse non ha sentito. La signora fa entrare il ragazzo in casa e gli (= a lui) offre un cioccolatino. La signora dice: “Tu non dovresti portarmi (= portare a me) cattivi telegrammi.” Homer non riesce a masticare il cioccolatino. Vorrebbe aiutare la donna, fare qualcosa per lei: lei è così infelice! Ma non sa cosa fare. Lui è solo un portalettere! All’improvviso la signora Sandoval abbraccia Homer e dice: “Il mio bambino, il mio bambino!” 88 Testo originale in: GRANDI LIBRI DI FORMAZIONE telegramma Lui si sente male. Prova un grande disgusto per il dolore, per la signora Sandoval il dolore che colpisce tutti gli uomini. Il ragazzo prova una grande compassione per tutte le cose del mondo, perché tutte le cose del mondo si consumano e muoiono. Homer immagina la signora Sandoval da giovane: è una mamma felice; è seduta accanto alla culla del suo bambino e canta. Homer guarda la donna adesso: è una persona distrutta dal dolore. Homer piange. Quando arriva in ufficio, Homer non ha più lacrime. Ma il ragazzo è sicuro di una cosa: nel futuro si impegnerà per aiutare gli altri, per trovare un rimedio al dolore e all’ingiustizia. (rielaborato da William Saroyan, La commedia umana) LA STORIA 1. Indica se è Vero (V) o Falso (F). Se è Falso, sottolinea l’errore. 1. La storia si svolge durante la prima guerra mondiale. 2. Il protagonista si chiama Homer e ha 14 anni. .............................................................. VF ................................................................................ VF 3. Homer vive con la sua famiglia negli Stati Uniti. ............................................................................ V F 4. Homer non va più a scuola. ............................................................................................................................ 5. Homer ha trovato un lavoro: consegna i telegrammi. 6. A Homer questo lavoro piace poco. VF ................................................................. VF ......................................................................................................... VF 7. Per fare il suo lavoro, Homer usa la bicicletta. ................................................................................. V F 8. Homer deve consegnare un telegramma alla signora Sandoval. ........................................ VF ............................................................... VF .............................................................................. VF ............................................................................................... VF ................................................................................................... VF 9. La signora chiede: “Mio figlio manda il telegramma?” 10.Homer non sa cosa c’è scritto nel telegramma. 11. Il figlio della signora è morto in guerra. 12.La signora offre a Homer un biscotto. 13. Homer vorrebbe aiutare la donna: lei è distrutta dal dolore! 14.Homer è molto triste, ma non piange. ................................................ VF .................................................................................................... VF 15. Homer sa una cosa: in futuro si impegnerà per aiutare gli altri. ......................................... V F 89 Testo originale in: GRANDI LIBRI DI FORMAZIONE Dizionario illustrato La bicicletta Il ciclista è la persona che va in bicicletta. Il ciclista è anche la persona che aggiusta le biciclette. La pista ciclabile è la corsia delle strade riservata ai ciclisti. Il cicloturismo è il turismo delle persone che viaggiano in bicicletta e pedalano per molte ore di seguito. Queste persone si chiamano cicloturisti. Il ciclocross è una corsa campestre (nei campi), in bicicletta. Il giro ciclistico è una gara dei ciclisti, a tappe. Il Giro ciclistico d’Italia ha il traguardo finale sempre a Milano. Il triciclo è la bicicletta dei bambini piccoli. ciclista ciclista (artigiano) pista ciclabile cicloturisti ciclocross triciclo traguardo leva del cambio manubrio sellino parafango freno canna fanale dinamo forcella catarifrangente pompa pneumatico con camera d’aria cerchione raggi pedale catena valvola 1. Tu sai andare in bicicletta? Tu hai una bicicletta? Dove vai in bicicletta? Con chi vai? Qualche volta cadi dalla bicicletta? Tu fai le gare di bicicletta con i tuoi amici? Tu pedali velocemente? Racconta a voce o sul quaderno. 90 Rosanna Bissaca Maria Paolella Antologia italiana • • • + versione ESSENZIALE • • • + ISBN 978-88-8042-461-1 • • • + Volume 2 Letteratura - Storia Quaderno di lavoro 2 espansioni digitali online www.latteseditori.it Volume 1 Mito - Epica - Storia Quaderno di lavoro 1 ONLINE espansioni digitali online ISBN 978-88-8042-484-0 • • • + ISBN 978-88-8042-462-8 • Volume 3 • Quaderno di lavoro 3 con Per l’esame + espansioni digitali online lib lib Volume 1 Mito - Epica - Storia Quaderno di lavoro 1 espansioni digitali online m ro is to versione BASE to m ro is Volume 2 Letteratura - Storia Quaderno di lavoro 2 ONLINE espansioni digitali online ISBN 978-88-8042-485-7 • Volume 3 • Quaderno di lavoro 3 con Per l’esame ONLINE + espansioni digitali online ISBN 978-88-8042-486-4 ISBN 978-88-8042-463-5 in vendita separata • Volume 1 ISBN 978-88-8042-487-1 • Volume 2 ISBN 978-88-8042-488-8 • Mito - Epica - Storia • Quaderno di lavoro 1 ISBN 978-88-8042-490-1 ISBN 978-88-8042-493-2 • Letteratura - Storia ISBN 978-88-8042-491-8 • Volume 3 • Quaderno di lavoro 2 ISBN 978-88-8042-494-9 • Quaderno di lavoro 3 con Per l’esame ISBN 978-88-8042-489-5 ISBN 978-88-8042-495-6 LETTURE FACILITATE • Volume 1 ISBN 978-88-8042-464-2 AMICI IN BIBLIOTEC@ • Letture facilitate 3 L’Editore si impegna a mantenere in catalogo il presente testo, senza effettuare modifica alcuna. Legge n. 169/2008 art.5 • Volume 2 ISBN 978-88-8042-465-9 • Volume 3 ISBN 978-88-8042-466-6