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Il Controllo di Gestione
Costi controllabili: i costi sono tutti controllabili, qualora ci si riferisca alla Direzione della Azienda Costi non controllabili: qualora ci si riferisca ai centri di responsabilità. [ Zoppi ] Azzone e Dente: considerano invece “controllabili” i costi diretti, ovvero qualora associati ad ogni unità organizzativa (personale, beni di consumo, strumenti ecc.) Costi diretti: sono quelli direttamente necessari per l’output (esempio: test diagnostici, farmaci, forniture, personale, attrezzature sanitarie ecc.). Costi indiretti: tutti gli altri costi che emergono dalla attività di produzione, ma che non sono direttamente attribuibili all’output. Costi variabili: costi correlati a variazioni quantitative della produzione Costi fissi: costi assolutamente indipendenti dalle variazioni della produzione Dirindin e Vineis: < la distinzione fra costi fissi e variabili è valida in un orizzonte temporale di breve periodo >, poiché < nel lungo periodo … tutti i costi possono essere modificati > Costo fisso Costo variabile Costo totale costo totale costo fisso costo variabile Costo unitario Cx = CT/x = k/x + v Cx = costo unitario medio riferito alla quantità prodotta x CT = costi totali. NB: a parità di costi fissi, il costo medio unitario è tanto più basso quanto più elevata è la quantità prodotta Contabilità generale delle Aziende Sanitarie è disciplinata dal codice civile: fornisce informazioni circa gli scambi monetari, con rilevanza soprattutto esterna, mediante la rilevazione della natura dei costi e dei ricavi, ovvero definendo aspetti sia economici che finanziari. Fino alla riforma sanitaria (legge n. 502 / 1992) la contabilità generale delle aziende sanitarie era rivolta alla mera rilevazione dei movimenti di denaro (aspetto finanziario), mentre – a seguito della riforma – è stata data rilevanza agli aspetti economici, mediante la contabilità analitica, utilizzando la cosiddetta “partita doppia”. Contabilità analitica non è disciplinata da norme specifiche; fornisce informazioni a rilevanza soprattutto interna, mediante la rilevazione della destinazione dei costi e dei ricavi, ovvero secondo aspetti assolutamente economici il sistema di rilevazione è organizzato secondo il metodo del “direct costing”, ovvero mediante l’attribuzione – a ogni centro di costo – dei costi (appunto “diretti”) riconducibili alla produzione degli “output” Contabilità analitica sono attribuiti al centro di costo (Unità Operative) il personale in carico gli arredi la strumentazione i farmaci ecc. sono esclusi i costi “indiretti”, riconducibili alle attività di supporto: gestione del personale, bilancio, attività economali, supporto tecnico, informatico e legale ecc. Altri metodi di rilevazione dei costi esempio: Activity Based Costing (ABC) sistema di contabilità analitica basato sulle attività l’imputazione dei costi avviene attraverso una logica basata sulle attività, ovvero i prodotti consumano attività e le attività consumano risorse In un sistema ABC, i cost drivers costituiscono le basi allocative utilizzate per definire i costi dei servizi e/o dei processi. Il cost driver, dunque, è ogni fattore che causa una modificazione nei costi dell’attività e ogni attività può avere più cost drivers associati. Il “driver” è causa dell’attività e l’attività è l’effetto del “driver” (rapporto di causa – effetto). Fasi dell’ABC: I. la determinazione delle attività; II. la determinazione dei costi delle attività; III. la determinazione dei cost drivers; IV. la definizione dei dati di attività; V. il calcolo dei costi di produzione. Judith J. Baker “Activity Based Costing and Activity Based Management for Healthcare” Aspen Publisher La metodologia dell’Activity Based Costing di regola impiega i cost drivers mediante un’allocazione in due fasi: a) nella prima fase i cost drivers sono utilizzati per tracciare i costi degli input che confluiscono nell’attività (i costi diretti sono allocati – appunto – direttamente, mentre i costi indiretti sono allocati secondo i cost drivers); b) nella seconda fase i cost drivers sono utilizzati per identificare la misura della quantità di risorse consumate dai vari costituenti dell’attività. I contenuti del controllo direzionale PIANIFICAZIONE • Fine aziendale • Strategia PROGRAMMAZIONE • Piano qualitativo • Articolazione in programmi BUDGET • Piano quantitativo • Articolato in centri di responsabilità La pianificazione strategica integra la sfera decisionale finalizzata a perseguire macro-obiettivi a medio / lungo termine e occupa un lasso di tempo di regola triennale; in tale contesto si collocano: a) il piano sanitario nazionale; b) il piano sanitario regionale; c) il piano generale aziendale (comprensivo del bilancio di previsione pluriennale). Pianificare significa dunque < organizzare nel tempo le attività e le risorse per raggiungere gli obiettivi e i risultati di progetto in modo coerente rispetto ai tempi, ai costi e alle risorse in generale > (Baldini e Coll.). La programmazione è invece di regola annuale e si articola negli obiettivi fissati dalla pianificazione, attraverso il processo di budget. Le fasi della programmazione possono essere sintetizzate in: • definizione degli obiettivi; • monitoraggio dei processi; • rilevazione dei risultati; • analisi degli scostamenti; • predisposizione delle azioni correttive. L’ambiente del controllo direzionale (Anthony e Young) Programmazione Yes – No Control Inizio azione Steering control Feed forward (della direzione di marcia) Correzione della rotta Controllo ex post Programmazione Fine azione Feed back Il budget E’ un piano espresso in termini quantitativi articolato in centri di responsabilità, connesso alla programmazione, in cui vengono definite e negoziate: a) le attività e le prestazioni da svolgere; b) le risorse da attribuire per svolgere tali attività e prestazioni. Il centro di responsabilità E’ un articolazione aziendale (livello organizzativo), costituito da un team che opera per raggiungere uno o più obiettivi, guidato da un dirigente che assume la responsabilità delle azioni intraprese. I centri di responsabilità possono essere costituiti da un aggregato di centri di costo. Il budget Il budget è un programma di gestione e non una semplice previsione! Prevedere Programmare Ipotizzare il futuro Analizzare i possibili eventi futuri Stabilire dei risultati che ci si deve aspettare Definire obiettivi espressi in termini economico-finanziari Assumere un atteggiamento passivo di fronte agli eventi Definire azioni conseguenti per il loro raggiungimento Il budget Il budget rappresenta il documento col quale un manager e un suo superiore definiscono, sulla base di una negoziazione condotta in maniera più o meno partecipativa, i risultati gestionali che il primo dovrà impegnarsi a raggiungere nell’esercizio futuro. [ Riccaboni ] Il budget Il budget è uno strumento dinamico e flessibile. Il budget contiene dati previsti che, per quanto attendibili, si basano su stime; pertanto, la realtà potrebbe manifestarsi in modo diverso dalle previsioni. [ Zito ] Il contenuto del Budget I ricavi: non sono raccolti a livello di Budget I costi: sono raccolti per natura dei fattori produttivi e per centri di responsabilità I valori di Budget vengono definiti partendo dai livelli di costo esistenti, modificandoli considerando le variazioni delle retribuzione, dei prezzi e delle azioni aziendali di rientro economico I dati di attività Gli obiettivi specifici: possono essere legati agli obiettivi di budget ma anche riferiti alla programmazione Le fasi logiche del Budget Architettura del sistema Definizione degli indirizzi Predisposizione delle schede Compilazione delle schede (centri di responsabilità) Aggregazione delle schede Negoziazione del Budget Comunicazione delle decisioni Predisposizione del Budget Controllo del Budget Revisione del Budget Il Controllo di Gestione D.Lgs n.286/1999 (Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell'attività svolta dalle amministrazioni pubbliche, a norma dell'art. 11 della l.n. 59/1997) Art.4 Controllo di gestione Ai fini del controllo di gestione, ciascuna amministrazione pubblica definisce: a) l'unità o le unità responsabili della progettazione e della gestione del controllo di gestione; b) le unità organizzative a livello delle quali si intende misurare l'efficacia, efficienza ed economicità dell'azione amministrativa; c) le procedure di determinazione degli obiettivi gestionali e dei soggetti responsabili; d) l'insieme dei prodotti e delle finalità dell'azione amministrativa, con riferimento all'intera amministrazione o a singole unità organizzative; e) le modalità di rilevazione e ripartizione dei costi tra le unità organizzative e di individuazione degli obiettivi per cui i costi sono sostenuti; f) gli indicatori specifici per misurare efficacia, efficienza ed economicità; g) la frequenza di rilevazione delle informazioni. Il Controllo di Gestione Le definizioni di Controllo di Gestione in letteratura sono numerose. Il C.d.G. è un processo volto ad accertare che le risorse siano impiegate in modo efficace ed efficiente in vista degli obiettivi economici prefissati (Pescaglini) Il Controllo di Gestione I tre obiettivi principali del Controllo di Gestione: il supporto decisionale alla direzione aziendale, mediante la misurazione di grandezze che devono essere coerenti con gli obiettivi; l’aspetto motivazionale, ovvero la capacità di indurre i dirigenti a ottenere prestazioni migliori; l’apprendimento organizzativo, il che significa la “conoscenza” delle conseguenze delle proprie decisioni sull’azienda e la conoscenza delle caratteristiche ambientali in cui si agisce. [ Azzone ] Il Controllo di Gestione Il C.d.G. è un sistema informativo decisionale tendente a cambiare il comportamento dei membri di una organizzazione al fine di indirizzarlo opportunamente per il raggiungimento degli obiettivi aziendali e quindi dell’organizzazione stessa, per cui la logica è quella di sfruttare il controllo di gestione non come una semplice attività di riscontro ex post dei risultati della gestione, bensì di guida. [ Anselmi ] Il Controllo di Gestione Il C.d.G. è un meccanismo operativo volto ad indurre comportamenti organizzativi ed individuali in linea con il raggiungimento dei fini aziendali, che si sostanzia, innanzitutto, nella responsabilizzazione su parametri obiettivi, da perseguire in condizioni di efficienza ed efficacia nell’uso delle risorse. [ Busco e Riccaboni ] Controllo burocratico Controllo di gestione Controllo informale (clan) ALTO BASSO Grado di valutazione del rendimento (es. fatturato) Controllo di gestione o meccanismi di valutazione del mercato esterno (fatturato) Controllo di clan BASSO Controllo di Gestione Controllo Burocratico Controllo Burocratico ALTO Controllabilità del processo di produzione Controllo di clan Il controllo di clan consiste nell’uso di fattori sociali (es: cultura aziendale), valori condivisi, impegno, tradizioni e opinioni per controllare il comportamento. Questo tipo di controllo è importante quando l’ambiguità e l’incertezza sono alte: alta incertezza equivale a difficoltà nell’assegnazione dei prezzi ai propri prodotti/servizi e nella specificazione dei comportamenti corretti. In presenza del controllo di clan i nuovi dipendenti debbono spesso trascorrere molto tempo a socializzare coi colleghi prima di essere accettati. Le condizioni sociali: dal meno esigente … Meccanismi di valutazione < l’imbroglione, se scoperto, sarà punito > del mercato esterno Controllo burocratico In cambio della retribuzione il dipendente rinuncia alla sua autonomia a favore dei superiori organizzativi Controllo di gestione Condivisione del concetto di assunzione delle responsabilità: < se non raggiungo l’obiettivo … pago! > Controllo di clan Riconoscimento dell’autorità Condivisione di valori e credenze … al più esigente La struttura organizzativa: dalla meno esigente … Clan Utilizza il “gergo” del servizio È un sistema informativo implicito nell’organizzazione Meccanismi di valutazione del mercato esterno Si utilizzano i prezzi di mercato Burocratico Supervisione diretta Sistema codificato ed oggettivo basato sui processi Controllo di gestione Continua revisione degli oggetti di analisi in relazione agli obiettivi aziendali … alla più esigente Controllo burocratico … si basa sulla supervisione diretta, controlla la regolare formalità esecutiva dei processi Controllo di gestione … lascia autonomia alla forma esecutiva, ma controlla i risultati Meccanismi del Controllo burocratico • Tetti di spesa • Limitazioni all’incremento dei consumi • Pianta organica • Autorizzazioni di Bilancio Si concentrano sul controllo delle risorse e del processo produttivo Meccanismi del Controllo di Gestione • Struttura organizzativa • Meccanismi operativi • Potere organizzativo Si concentrano sul comportamento aziendale, cercando di portarlo in linea con le finalità aziendali Implica un decentramento delle responsabilità e quindi una forte autonomia Il controllo di gestione funziona come un radar e una bussola, che segnalano gli ostacoli presenti sul cammino, nonché se e di quanti gradi ci stiamo discostando dalla rotta giusta. [ Saffiotti ] VERIFICA degli OBIETTIVI OBIETTIVI OBIETTIVI STRATEGICI OBIETTIVI ECONOMICI AZIENDALI Responsabili Obj Nucleo di valutazione Controllo di gestione Dirigenti amm.vi e sanitari Attivazione controlli Richiesta andamento Obiettivi Predisposizione relazione per il Nucleo Verifica Obj di competenza gestionale Comunicazione al nucleo di valutazione VALUTAZIONE