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il tangram - Geometrizzando
IL TANGRAM Lavoro di gruppo « Se me lo dici, dimentico. Se mi fai vedere, ricordo. Se mi coinvolgi, capisco. Proverbio Cinese La storia del Tangram Il tangram nacque nell’ antica Cina…. In Cina era chiamato in diversi modi: ad esempio, qi qiao tu che significa: rompicapo intelligente di sette pezzi. Un altro nome che veniva dato a questo gioco era "Le sette pietre della saggezza", in quanto secondo gli antichi, riuscire a risolvere il gioco Tangram portava saggezza e talento. Fino alla prima metà dell’ottocento, in Occidente questo gioco veniva chiamato: Rompicapo Cinese. Il nome Tangram, secondo gli esperti, deriva dall’unione della parola "tang" o "tan", che significa "cinese", e "gram" che significa "immagine". La leggenda sulle origini del Tangram La leggenda, sull'origine del gioco, narra che un monaco donò ad un suo discepolo un quadrato di porcellana e un pennello, dicendogli di viaggiare e dipingere sulla porcellana le bellezze che avrebbe incontrato nel suo cammino. Il discepolo, emozionato, lasciò cadere il quadrato, che si ruppe in sette pezzi. Nel tentativo di ricomporre il quadrato, formò delle figure interessanti. Capì, da questo, che non aveva più bisogno di viaggiare, perché poteva rappresentare le bellezze del mondo con quei sette pezzi. Che cosa è il Tangram? Il Tangram è un gioco millenario, ed è ottenuto scomponendo un quadrato in sette forme geometriche o sette parti, dette «Tan». Il Tangram è composto da: - 5 triangoli (2 grandi, 1 medio e 2 piccoli) - 1 quadrato ed - 1 parallelogramma ECCO COME SI PRESENTA: IL TANGRAM PUÒ ESSERE DI VARI MATERIALI… Legno, Stoffa, Plastica….. Lo scopo del gioco è di formare figure di senso compiuto. Le regole sono alquanto semplici: - Usare tutti e sette i pezzi nel comporre la figura finale; - Non sovrapporne nessuno. Un altro uso, inverso del precedente, è di riprodurre (risolvere) una composizione di quelle presenti sul libretto di istruzioni a corredo con il gioco. La difficoltà è dovuta al fatto che l'immagine della composizione non è della medesima scala delle tavolette del gioco e che all'interno dell'immagine non sono segnati i lati dei singoli pezzi, essendo questi, differentemente da come illustrato nelle figure a fianco, del medesimo colore e posti adiacenti. Giocare con il tangram può sembrare facile, troppo facile, soprattutto quando lo si vede già assemblato sotto forma di quadrato: normalmente però un principiante trova già difficoltà a comporre il quadrato, una volta tolti i pezzi dalla scatola. Gli aspetti didattici del Tangram Perché proporre il gioco del Tangram a scuola? Perché esso è un valido strumento didattico per stimolare la fantasia degli alunni e fare acquisire il concetto geometrico di superficie e di equivalenza. Inoltre, nel gioco del Tangram il bambino è attore, è lui che fa, che immagina, che crea. E’ quindi coinvolto completamente e non resta spettatore passivo come in una qualsiasi lezione in cui l’insegnante spiega. Il gioco del Tangram consente di avviare, attraverso una esperienza concreta, all'intuizione dei concetti di conservazione di area e di confronti di aree. Nel gioco sono disponibili diverse figure da comporre. Qualsiasi figura realizzata con il tangram deve essere costituita impiegando tutti i sette pezzi. Le tessere potranno essere spostate per ottenere figure con forme diverse, ma equiestese. Il compito del tutor sarà quello di sollecitare a riconoscere, ed evidenziare l'equivalenza delle figure, confrontando le diverse forme ottenute in precedenza. Le 5 mosse: L’attività che l’insegnante propone ai bambini con il Tangram, si basa su 5 fasi, o mosse, che secondo l’idea di Van Hiele, favoriscono la progressione, all’interno dei tre livelli del pensiero geometrico ovvero: dal livello visivo, al descrittivo, fino ad arrivare al livello di deduzione informale. La prima mossa: INQUIRY In questa prima fase, i bambini devono essere lasciati liberi di esplorare e scoprire le caratteristiche del materiale che verrà utilizzato per l’apprendimento. L’insegnante ha il compito di osservarli cercando di comprenderne pensiero e linguaggio. Durante questo primo momento, in cui il bambino conosce per la prima volta il gioco del Tangram bisogna renderlo da subito protagonista e dargli la possibilità di sbizzarrirsi utilizzando la propria immaginazione. E in questa prima fase il bambino osservando ed esplorando la novità comincerà a prendere confidenza con essa…. La seconda mossa: DIRECT ORIENTATION L’insegnante presenta le attività in modo che l’attenzione dei bambini venga concentrata su una particolare caratteristica della forma o del puzzle. Con questo lavoro, i bambini arriveranno ad avere una conoscenza più specifica in merito ad una particolare proprietà della forma considerata. Terza mossa: EXPLICITATION In questa fase vengono proposti compiti per aiutare il bambino a sviluppare il linguaggio specifico associato alla forma e alle sue caratteristiche, partendo dalle sue esperienze. Quarta mossa: FREE ORIENTATION Il bambino durante questa penultima fase è impegnato in compiti di problem-solving che sono open-ended o possono essere risolti in diversi modi. Lo scopo di questa attività è quello di rendere i bambini più consapevoli dei loro apprendimenti. E’ durante questa fase che il bambino può divertirsi a creare nuove immagini tangram oppure a risolverne altre. Quinta mossa: INTEGRATION Durante questa ultima fase del percorso il bambino avrà la possibilità di riflettere sulle conoscenze acquisite. In questo modo il bambino potrà rafforzare l’apprendimento appena costruito trasformandolo di conseguenza in un apprendimento significativo. Obiettivi didattici del Gioco Tangram saper operare con figure piane riconoscere le figure geometriche piane, anche se diversamente orientate nel piano saper confrontare superfici saper scomporre e comporre superfici sperimentare fenomeni di conservazione delle superfici riconoscere l’equiestensione di figure piane saper eseguire traslazioni e rotazioni saper realizzare composizioni di isometrie Sviluppare la creatività Sviluppare l’immaginazione Sviluppare la sensibilità estetica Sviluppare l’attenzione Come costruire un Tangram? Perché l’esperienza del giocare con il Tangram a scuola sia soddisfacente e produttiva per riuscire a raggiungere gradualmente gli obiettivi precedentemente illustrati, è necessario che ciascun alunno abbia il proprio Tangram per giocare. A tale scopo, potrebbe essere un’idea far costruire a ciascun bambino il proprio Tangram. Materiale necessario per la costruzione di un Tangram: - fogli di masonite, compensato, o cartone - una matita - righello - pennarelli o pastelli - forbici ADESSO VEDIAMO IN SPECIFICO TUTTE LE FASI PER COSTRUIRE CON IL MATERIALE DATO IL NOSTRO TANGRAM….ATTRAVERSO UNA STORIELLA! Quella mattina Winnie The Pooh, si svegliò come al solito, con un certo languorino. Intravide un alveare pieno di miele. Lo raggiunse e si rifocillò. Il piccolo Pimpi decise di andare a trovare Winnie The Pooh per chiedergli di venire a giocare con lui al fiume. I due decidono di costruire un barchetta per navigare sul fiume. Cercano del legno per creare la barchetta e lo portano al fiume. Nel frattempo arrivò Tigro canticchiando fra sé e sé. Pimpi e Pooh lo invitarono a giocare con loro…. Mentre giocavano allegramente, passò Ih Oh, tutto solo. I tre amici vedendolo così triste lo invitarono a unirsi a loro. Insieme si divertirono un mondo per tutto il giorno! E…. E il nostro Tangram? Eccolo qui. Adesso lo si può colorare con i pastelli colorati o con i pennarelli! Per ottenere così….. ….un risultato come questo: E adesso ci si può divertire….e ci si può sbizzarrire a creare tutto ciò che vogliamo!