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chiesa di santa felicita e dei santi sette fratelli

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chiesa di santa felicita e dei santi sette fratelli
CHIESE APERTE 2010
A CEFALÙ
di Flora Rizzo
Fondazione Culturale
Mandralisca - Cefalù
ARCHEOCLUB D’ITALIA
marcellopanzarelladesign
DI CEFALÙ
PROGRAMMA
venerdì 7 maggio, ore 18,00
presentazione di “Chiese Aperte 2010”
Sala Conferenze della
Fondazione Culturale Mandralisca
via Mandralisca 13, Cefalù
Relazioni:
Armando Geraci, 15 anni di Chiese Aperte a
Cefalù. Gallerie fotografiche
Nico Marino, La chiesa di Santa Felicita al
Bordonaro
Interventi:
Giuseppe Guercio, Sindaco di Cefalù
Flora Rizzo, Presidente Archeoclub d’Italia /
Cefalù
domenica 9 maggio, dalle ore 10,00
apertura al pubblico della Chiesa di S. Felicita
al Castello Bordonaro
località Mazzaforno/Settefrati di Cefalù
ore 10,00 - 13,00 e 15,00 - 19,00
ore 13,00 - 14,00: festa campestre nella corte
del castello con i soci Archeoclub.
I visitatori potranno partecipare recando con
sé il cestino da picnic.
Non sono ammessi fuochi.
ph. courtesy Profoto Studio - Cefalù
L’Archeoclub d’Italia di Cefalù fin dalla prima
edizione della manifestazione nazionale
“Chiese Aperte” (1996), ha aderito
all’iniziativa aprendo alla città e ai tanti turisti
le Chiese che, per i più diversi motivi, si
trovavano chiuse da decenni e che si erano
perse nell’oblio di sbiaditi ricordi dei meno
giovani.
Ogni hanno la manifestazione ha assunto
caratteri diversi e in molte circostanze sono
stati coinvolti come protagonisti gli studenti
della città, dai piccoli del circolo didattico
“Nicola Botta” e “Salvatore Spinuzza”, ai più
grandicelli della scuola media “Rosario
Porpora”, ai più maturi studenti del corso di
laurea in “Scienze del turismo culturale”
dell’Università di Palermo con sede a Cefalù.
Dallo scorso anno l’interesse dell’Archeoclub
d’Italia di Cefalù si è spostato verso le antiche
cappelle delle campagne cefaludesi, dove un
tempo sorgevano dimore e monasteri che
inglobavano nel proprio perimetro preziose
chiese. Lo scorso anno è stata ripulita ed
aperta per l’intera giornata la chiesetta di San
Biagio nell’omonima contrada. Quest’anno, il
prossimo 9 maggio, verrà aperta ai visitatori la
chiesa di Santa Felicita e dei Santi Sette
Fratelli, annessa al Castello Ortolani di
Bordonaro, antica residenza nobiliare, oggi
proprietà del Comune di Cefalù. Una breve
nota descrittiva del complesso architettonico
e della chiesa è stata realizzata dal nostro
socio Nico Marino, esperto di storia locale e
della Sicilia.
Comune di
Cefalù
CHIESE APERTE
2010
venerdì 7 maggio, ore 18,00
Presentazione presso la Fondazione
Culturale Mandralisca
domenica 9 maggio, dalle ore 10,00
Chiesa di Santa Felicita
e dei Santi Sette Fratelli
Contrada Mazzaforno /Settefrati
Cefalù
Tra gli ulivi di Settefrati, svetta la torre del
baglio fortificato, oggi Castello Ortolani di
Bordonaro, così denominato per volere
testamentario del donatore. Il complesso,
infatti, è stato donato dal Barone Gabriele
Ortolani di Bordonaro, Principe di Torremuzza
(1907-1992), alla Città di Cefalù, perché
diventasse centro propulsore di attività socioculturali.
Il terreno sul quale insiste il Castello Ortolani
di Bordonaro è stato ipoteticamente
identificato con un’antica vinea (vigna),
proprietà della nobile famiglia dei
“Ventimiglia”. Il Castello, invece, sarebbe stato
costruito nel XVI sec. da Antonino Lo Duca,
cefaludese, fratellastro di quel Don Antonio
Duca famoso per aver fatto trasformare le
Terme di Diocleziano di Roma in Chiesa di S.
Maria degli Angeli.
Il complesso architettonico facente parte del
lascito Ortolani è costituito da una serie di
strutture che, nel tempo, sono state aggiunte
all’antica torre (forse un’antica specula
romana).
Esse comprendono il baglio con pozzo e
piccoli magazzini, il piano nobile cui
sottostanno la cantina, il trappeto ed un
grande magazzino. Quest’ultimo presenta
nella parete perimetrale delle interessanti
feritoie. La maestosa torre merlata, munita di
gittalore e, al suo interno, di un’interessante
serie di trabucchi e trabocchetti, chiude il
perimetro del baglio.
ph. courtesy Profoto Studio - Cefalù
di Nico Marino
Gli interni del complesso presentano alcuni
curiosi percorsi che permettevano agli ospiti
della casa di guadagnare la torre
segretamente e in tutta fretta, quando la
necessità lo rendeva indispensabile.
La descrizione degli interni non può essere
completa senza aver citato i due cicli di
affreschi, di autore ignoto, che decorano le
stanze della torre, quelle che anticamente –
forse dal XIX sec. – ospitarono la Biblioteca di
casa Ortolani. Il primo presenta alcune scene
orientali di gusto esotico, l’altra serie, la più
interessante, raffigura l’epopea garibaldina.
Al Castello è annessa la piccola chiesa,
dedicata a Santa Felicita ed ai suoi sette figli
martiri, la cui costruzione, forse su una
preesistente Cappella, si deve a Don Paolo
Signorino, Arcidiacono della Cattedrale di
Cefalù, come suggerisce un’iscrizione
affrescata sulla parete interna della chiesa al
di sopra della porta d’ingresso.
All’interno della chiesa troviamo
un’interessante loggia in legno che
permetteva ai proprietari del Castello di
assistere alle funzioni religiose senza lasciare i
propri appartamenti, e lo stemma della
famiglia Signorino (d’azzurro con una banda
d’oro, sormontata da un leone), raffigurato su
mattonelle di maiolica, al centro del
pavimento in cotto, con un’iscrizione che
ricorda l’Arcidiacono Paolo e la data di
fondazione.
ph. courtesy Domenico Marino
CHIESA DI SANTA FELICITA
E DEI SANTI SETTE FRATELLI
L’altare della
chiesa (a fianco)
era sormontato
dal quadro di
Vincenzo Laparo
(1702), che
rappresenta il
Martirio di Santa
Felicita e dei Santi
Sette Fratelli
(illustrato al
centro) ora
conservato nella
Pinacoteca del
Museo
Mandralisca di
Cefalù.
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