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Diapositiva 1 - Marcianise - Istituto Comprensivo "Cavour" Marcianise

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Diapositiva 1 - Marcianise - Istituto Comprensivo "Cavour" Marcianise
Istituto Comprensivo
Statale D.D.1 CAVOUR
Marcianise
“Valutazione
e certificazione
delle
competenze”
CE. RI. PE.
LA MEDIAZIONE DIDATTICA PER
L’ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE
di Anna Maria Schiano
Dirigente Tecnico MIUR
Le Indicazioni Nazionali
• Le scuole autonome si autoregolano
ovvero sono titolari di potere decisionale
nell’ambito delle autonomie declinate dal
DPR
275/99
Regolamento
delle
autonomie funzionali.
• Resta al MIUR il potere di indirizzo
espresso dalle Indicazioni Nazionali per la
costruzione del curricolo verticale (I.N.
2012 vigenti).
Le Indicazioni Nazionali
• Nel Curricolo verticale il gruppo classe è
coeso e collaborativo per seguire un
percorso (curricolo) unitario e verticale che
accompagna i processi di crescita di
ciascun bambino (personalizzazione dei
processi orientati alla realizzazione di
obiettivi formativi congruenti con capacità,
fragilità e talenti di ciascun allievo)
• Il curricolo verticale esprime una continuità
verticale, di accompagnamento della
crescita dell’allievo, nelle diverse fasi
dell’età evolutiva, nei segmenti scolastici
dell’Istituto comprensivo, ed una continuità
orizzontale con il territorio (famiglia etc).
• Nell’ambito della continuità abbiamo
anche l’esigenza di introdurre una
discontinuità critica (Cerini) ovvero livelli di
problematicità dell’ambiente
Discontinuità critica
• Nel
curricolo
occorrono
livelli
di
discontinuità critica per far “inciampare” gli
allievi nei problemi (Dario Antiseri): dal
problema nascono domande le cui
risposte sono nei saperi disciplinari.
• Di fronte a un fatto nuovo (elemento
discrepante ) o a un evento o fenomeno i
bambini si chiedono di che cosa si tratta e
come funziona.
• Nascono curiosità, motivazioni, interessi.
• I bambini trovano le spiegazioni nei saperi
disciplinari.
• Essi elaborano in modo personale ed
unico tali saperi che diventano strumenti
del pensiero per elaborare nuove idee
(personalizzazione dei processi e transfert
di conoscenze ed abilità per raggiungere i
traguardi di competenze prescritti dalle
I.N. 2012).
Le Indicazioni Nazionali 2012
• Le Indicazioni Nazionali vigenti per la
costruzione del curricolo vanno a
contestualizzare
le
conoscenze
nell’esperienza quotidiana dell’allievo e
nello scenario della società postmoderna,
liquida,
fluida,
ipercomplessa,
con
molteplicità di fenomeni che sono anche
ricchezza.
• Conoscenze e competenze consentono di
superare i disorientamenti determinati
dalla velocità dei cambiamenti sociali.
• Le Indicazioni Nazionali pongono i
traguardi di competenze quali mete
prescrittive (cfr. otto competenze chiave
dell’U.E. anno 2006) per l’ inclusione
sociale.
• Gli allievi sono bambini planetari perché
sono a contatto con compagni di razze,
etnie, religione, usi e costumi diversi.
Il nuovo Umanesimo dell’uomo
planetario
• Le conoscenze sono chiave interpretativa
dell’ipercomplessità
della
società
postmoderna. L’Unione Europea individua
competenze chiave per l’occupabilità,
l’inclusione e la coesione sociale.
• Conoscenze e traguardi di competenze
consentono la mobilità nel pianeta
diventato villaggio globale (processi di
mondializzazione dei fenomeni e di
globalizzazione delle economie)
Il nuovo Umanesimo dell’uomo
planetario
• Allievi planetari, con la delocalizzazione
del lavoro, saranno uomini planetari, che
andranno a percorrere un pianeta
rimpicciolito da contrazione di spazi e di
tempi. Occorre quindi costruire un nuovo
umanesimo, una dimensione culturale
capace di interpretare la diversità dei
popoli, di dialogare con l’alterità,
interpretando le diversità.
Le Indicazioni Nazionali 2012
• Sostengono l’unità del sapere che è insita
in ogni reale che è unità di molteplici
prospettive disciplinari (unità molteplice di
Morin)
• Ogni reale, fatto, fenomeno, problema è di
per sé interdisciplinare come il pensiero
che pensa il reale.
• Le I. N. 2012 superano anche gli ambiti
disciplinari in quanto tutte le discipline
convergono sui problemi
I traguardi di competenze
• Le conoscenze sono i saperi disciplinari
che si traducono in abilità (saper fare).
• Conoscenze ed abilità elaborati in modo
soggettivo e personale vengono utilizzate
per risolvere nuovi problemi e si traducono
in competenze (dominii delle situazioni)
• Tali domini cambiano il saper essere dei
soggetti che diventano cittadini delle
diverse situazioni e “danno forma” a nuovi
“saper essere” (obiettivi formativi di
cittadinanza attiva)
La mediazione didattica efficace
• Per raggiungere tali obiettivi e traguardi di
competenze
occorre
modificare
la
mediazione didattica che deve superare la
lezione frontale unidirezionale che vede
l’ascolto passivo degli allievi e potenziare
la lezione dialogica e la didattica di
laboratorio fondata sul “labor”, su compiti
di realtà, sul cooperative learning e sul
peer tutoring
• Nell’aula
laboratorio
di
ricerca
interdisciplinare convergono i saperi
disciplinari
I SAPERI DISCIPLINARI
• I saperi storicamente determinati sono
codificati nelle discipline
• A questi si aggiungono i “saperi sociali”
emergenti dai contesti e dalle situazioni di
vita quotidiana
• Le discipline non esistono in natura ma
appartengono al 3° Mondo della cultura
(Popper) creato dall’uomo e che
retroagisce sull’uomo modificandolo
L’APPRENDIMENTO
L’apprendimento dei saperi nasce dall’incontro del
soggetto con le conoscenze:
• Di fronte a un fatto o fenomeno il soggetto si
domanda come funziona e formula ipotesi
secondo esperienze e credenze (P.I.A. Berlini
Canevaro)
• Dalla problematicità del reale e da situazioni
critiche scaturiscono domande
• Il soggetto deve cercare le risposte.
• Dove?
L’APPRENDIMENTO
L’apprendimento dei saperi nasce dall’incontro del
soggetto con le conoscenze:
• Di fronte a un fatto o fenomeno il soggetto si
domanda come funziona e formula ipotesi
secondo esperienze e credenze (cfr.P.I.A.Berlini
Canevaro)
• Dalla problematicità del reale e da situazioni
critiche scaturiscono domande
• Il soggetto deve cercare le risposte.
• Dove?
Le discipline
• Le risposte alle nostre domande si trovano
nelle discipline
• Le conoscenze disciplinari non sono
cristallizzate nei libri ma contestualizzate
nell’ambiente a noi più prossimo
• Le conoscenze sono chiavi interpretative
della realtà
• Le conoscenze (saperi) incrementano
abilità (saper fare)
Le competenze e gli obiettivi
formativi
• Trasferire conoscenze ed abilità (transfert)
applicandole a problemi e situazioni nuove
significa sviluppare competenze
• Le conoscenze
disciplinari (obiettivi
specifici di apprendimento) e le abilità,
tradotte in competenze,determinano nel
soggetto nuovi atteggiamenti (sicurezza,
consapevolezza, autostima etc.) e “danno
forma” a nuovi “saper essere” (obiettivi
formativi)
Rifondare i saperi scolastici
• Occorre superare i tradizionali approcci
disciplinari (storico per le discipline umanistiche,
tematico per quelle scientifiche, tecnicooperativo per quelle artistiche e tecniche) sia
tematizzando le discipline umanistiche, sia
storicizzando
e
contestualizzando
quelle
scientifiche e tecniche,
• occorre ricercare nuove modalità (mediazioni
didattiche), strumenti, linguaggi congruenti con i
nuovi bisogni culturali, affettivi, professionali
degli studenti di una società in profonda
trasformazione.
AUTONOMIA PEDAGOGICA
• Oggi
l’Autonomia pedagogica sollecita una
riflessione globale, rigorosa e sistematica sulle
discipline:
• alle singole Istituzioni scolastiche è affidato il
compito
di
selezionare
le
conoscenze
disciplinari, individuare i nuclei concettuali e
tematici e le problematiche da analizzare,
selezionare i metodi da adottare per sviluppare
conoscenze, abilità e competenze, definire gli
obiettivi formativi quali mete e finalità di una
cittadinanza nel mondo.
DIDATTICA PER PROBLEMI:DIAGRAMMA A
(GOWIN)
VERSANTE CONCETTUALE
•
•
•
•
VERSANTE METODOLOGICO
TEORIE
- COLLOQUI CLINICI/BRAINSTORMING
PRINCIPI
- SIMULAZIONI / ROLE PLAYNG
CONCETTI (MAPPE CONCETTUALI)
- RICERCA-AZIONE/COOPERATIVE
DISCIPLINE (INTERDISCIPLINARITA’)
LEARNING/PEER TUTORING
DOMANDE PROBLEMATICHE
V
EVENTO PROBLEMATICO
(ES. RISCHIO ERUZIONE DEL VESUVIO)
PROGETTO DI
PROTEZIONE CIVILE
V
Diagramma a V rappresentativo dell’ Unità di Apprendimento
PECUP DEL BAMBINO (Capacità potenziali)
COMPETENZE INELUDIBILI
Versante teorico concettuale
domande
Versante metodologico
(Fase progettuale)
focali
(Fase attiva)
Obiettivo (/i) gen. del proc. formativo
Competense attese/profilo delle I.N. 2012
brainstorming con la classe
Obiettivo (/i) sp. di apprendimento
colloquio clinico
osservazione sistematica
mappa concettuale
(saperi essenziali delle discipline)
matrice cognitiva di ciascun allievo
(credenze, interpretazioni di fatti e
fenomeni)
rete concettuale dell’unità di app.
matrice cognitiva della classe
Conoscenze/abilità/Competenze
Obiettivo (/i) formativo da verificare e valutare
nel grado di avvicinamento
Traguardi-Standard Nazionali
DIDATTICA DI LABORATORIO
compito di apprendimento/compiti di realtà
attività e organizzazione (Progettazione della
soluzione al problema
coding
pensiero computazionale
DINAMICHE DI GRUPPO
metodi e strumenti (ricerca-azione/peer
tutoring)
TIC (LIM)
verifica e valutazione PECUP in uscita
PROBLEMA
DIDATTICA DI LABORATORIO
U. A. - DIAGRAMMA A
V
(GOWIN)
•
COMPRENDERE LA STRUTTURA DELLA CONOSCENZA
•
DIAGRAMMA A V: STRUMENTO EURISTICO PER UNA
METACOGNIZIONE
PROCEDURA:
- QUAL E’ IL PROBLEMA/DOMANDA DI PARTENZA?
- QUALI SONO I CONCETTI CHIAVE / TEORIE?
- QUALI METODI SI UTILIZZANO PER CERCARE LA RISPOSTA?
- QUALI SONO LE PRINCIPALI ASSERZIONI DI CONOSCENZA A CUI
SI ARRIVA?
- QUALI SONO LE AFFERMAZIONI DI VALORE / I GIUDIZI?
•
•
•
RIFLESSIONE SU COME SI IMPARA
DALLA LOGICA DELL’INSEGNAMENTO ALLA LOGICA
DELL’APPRENDIMENTO
DALLA LOGICA DEL BISOGNO ALLA LOGICA DEL DIRITTO
UNITA’ DI APPRENDIMENTO : DIAGRAMMA A
V
• PROSPETTIVA DELL’ALLIEVO = SOGGETTO CHE APPRENDE
(PERSONALIZZAZIONE DEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO)
• CENTRALITA’DELL’ALLIEVO E DEL PROBLEMA DA RISOLVERE
(INTERDISCIPLINARITA’ = TUTTE LE DISCIPLINE INTERVENGONO, CON LE LORO IDEE, A
COSTRUIRE IPOTESI RISOLUTIVE DA FALSIFICARE MEDIANTE LA RICERCA-AZIONE)
FOCUS (FOCUS GROUP)
DOMANDA CENTRALE
• INTEGRAZIONE ATTIVA TRA VERSANTE TEORICO /
CONCETTUALE E VERSANTE METODOLOGICO
• VERSANTE TEORICO CONSOLIDAMENTO DI:
- VISIONI DEL MONDO (FILOSOFIE)
- TEORIE / PRINCIPI / COSTRUTTI/ STRUTTURE CONCETTUALI /
REGOLARITA’ SCIENTIFICHE / CONCETTI DISCIPLINARI
- COME CAMBIA IL PROFILO DELL’ALLIEVO A CONCLUSIONE DEL I CICLO
Costruzione del curricolo verticale
•
•
•
•
•
•
•
IL
CURRICOLO
VERTICALEPERSONALIZZAZIONE
DEGLI
APPRENDIMENTI- CONTESTUALIZZAZIONE DELLE CONOSCENZE
DISCIPLINARI MODULATE SU:
- RITMI DI APPRENDIMENTO
- INTELLIGENZE MULTIPLE (GARDNER)
- ECCELLENZE/TALENTI DI CIASCUN ALLIEVO
LE UNITA’ DI APPRENDIMENTO CENTRATE SU PROBLEMI (ES. STORIE –
FENOMENI – MODULI PROGETTUALI E DISCIPLINARI)
LE CONOSCENZE POSSONO ESSERE RAPPRESENTATE ANCHE
MEDIANTE MAPPE CONCETTUALI (MODELLO DI NOVAK)
LE MAPPE CONCETTUALI VISUALIZZANO LE RELAZIONI TRA I
CONCETTI
LE MAPPE CONCETTUALI INDIVIDUANO LE PAROLE-CHIAVE
(I CONCETTI/IDEE FONDAMENTALI/SAPERI ESSENZIALI)
LE MAPPE CONCETTUALI EVIDENZIANO LE PAROLE-LEGAME ( LE
RELAZIONI ESISTENTI)
LE MAPPE CONCETTUALI SERVONO PER RIFLETTERE
LA COSTRUZIONE DELLE
CONOSCENZE
• SCOPRIRE LINGUAGGI ( DISCIPLINARI, TECNOLOGICI, INFORMATICI,
MULTIMEDIALI)
• ELABORARE CONCETTI/ PRODURRE IDEE DIVERGENTI
• SELEZIONARE PROCEDURE/METODI
• CONTESTUALIZZARE ESPERIENZE / FATTI/ FENOMENI IN
SFONDI INTEGRATORI DI VITA QUOTIDIANA CHE DIANO
SIGNIFICATO E SENSO ALLE AZIONI
• COSTRUIRE LE DISCIPLINE « DAL DI DENTRO»
COSTRUZIONE DELL’IDENTITA’/PROFILO: EDUCATIVO
CULTURALE
PROFESSIONALE
dell’allievo
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
PROFILO DELL’ALLIEVO ALLA FINE DEL 1° CICLO (I. N. 2012)
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