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Studio Retrospettivo sulla efficacia dell`Ozonoterapia Paravertebrale

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Studio Retrospettivo sulla efficacia dell`Ozonoterapia Paravertebrale
Studio Retrospettivo sulla
efficacia dell’Ozonoterapia
Paravertebrale Intramuscolare
nelle Ernie Discali Lombosacrali.
Analisi di 1638 casi trattati.
(W.Gamba, A.Scuccimarra,G. Valgimigli,
P.Chiricozzi, C.Maglie)
L’uomo soffre di sciatica da migliaia di
anni ed e’ stato “CURATO” con metodi
strampalati, alcuni dei quali rasentavano
la tortura come quello in calce riportato.
Fu solo nel XVIII secolo che si inizio’ a
capire qualcosa sulla sciatica. Cotugno
stabili’ che era in causa “il nervo dello
Ischio”. Horsley capi’ che tale nervo
era compresso da ernie del disco.
Krause opero’ nel 1908 la prima ernia
discale.
Quindi e’ da relativamente poco tempo che si cura razionalmente la
sciatica da ernia discale e, come quasi sempre avviene in Medicina,
la Chirurgia e’ stata il primo metodo di cura, perche’ di
concezione piu’ immediata nella mente del medico. L’ulteriore
ricerca portera’ a metodi meno cruenti e piu’ efficaci. Cio’e’ gia’
avvenuto per l’ulcera peptica (e speriamo avvenga per i tumori!)
Nel trattamento delle ernie discali lombari si e’ sempre sentito un
vuoto tra le varie terapie conservative tradizionali e la chirurgia.
Infatti ernie che per clinica, sede e dimensioni non avevano
necessariamente indicazioni chirurgiche spesso mal rispondevano
alla terapia conservativa.
Crediamo, a buon diritto, che l’Ozonoterapia abbia occupato
questo vuoto estendendosi anzi sia a scapito delle altre terapie
conservative che addirittura della Chirurgia.
Infatti, per nostra esperienza, essa e’ molto piu’ efficace di altre
terapie conservative nel trattamento delle ernie discali lombari.
La Chirurgia, d’altronde, oltre ad essere molto piu’ onerosa per il
paziente, non e’ esente da fallimenti clamorosi, complicazioni e
recidive che rendono necessaria una restrizione delle indicazioni
ed un miglioramento delle tecniche.
MATERIALI E METODI
Lo Studio da noi effettuato riguarda 1638 pazienti (di cui 407 erano
stati gia’ operati) affetti da ernie discali lombari singole od ernie
multiple diagnosticate ad un esame Neuroradiologico (TC o NMR) e
con sintomatologia clinica di tipo IRRITATIVO (in fase di
recrudescenza
dei
sintomi) od anche
con
sciatica
PARALIZZANTE (che avevano rifiutato in modo categorico
l’intervento chirurgico).
Sono stati esclusi dalla terapia con Ozono e quindi dallo studio:
• Pazienti con ernie completamente calcifiche
• Pazienti con altre patologie spinali concomitanti (tumori, traumi,
malformazioni)
• Pazienti con disturbi mentali e/o in cura con psicofarmaci, pazienti
tossicodipendenti
•Pazienti con grave paresi stabilizzata da anni
La Metodica da noi usata e’ quella ideata da Cesare Verga e da Lui
chiamata DISCOSAN a cui abbiamo apportato qualche modifica.
Essa consiste nell’infiltrazione profonda nei fasci muscolari
paravertebrali a livello dell’ernia, bilateralmente, usando aghi 22G
da 40 o da 50mm a seconda della corporatura del paziente e 10cc
di miscela di O2-O3 a 20 microgrammi per ml.
Riteniamo che l’infiltrazione sia piu’ efficace quanto piu’ ci si
avvicina all’ernia ed in base a cio’ si e’ elaborato una tecnica
chiamata LAMINO-FORAMINALE perche’ con essa si tocca la
lamina sopra la massa articolare ove vi e’ il foro di coniugazione.
A tal riguardo e’ molto importante stabilire esattamente il punto di
infiltrazione che e’ nel terzo inferiore del processo spinoso della
vertebra soprastante il disco erniato ed a 2,5-3cm dalla linea
mediana. La tecnica lamino-foraminale e’ meno dolorosa perche’ si
puo’ iniettare una minor quantita’ di O3 e non causa distensione
muscolare. Con tale tecnica il paziente sente caratteristicamente
solo un dolore non molto intenso lungo lo sciatico.
E’ sconsigliato ed inutile usare anestetici locali perche’ non e’ la
puntura che causa dolore ma la successiva iniezione di Ozono ed
inoltre l’O3 puo’ alterare la struttura molecolare dell’anestetico. Si
consiglia, invece, durante le prime sedute, di interrompere
l’iniezione di Ozono se il paziente ha molto dolore.
Se il paziente presenta ernie discali lombari multiple
infiltrazioni a piu’ livelli, sempre bilateralmente.
eseguiamo
La cadenza delle sedute e’ stata bisettimanale ed il numero delle
sedute e’ variato da 15 a 25. Comunque trattandosi di terapia innocua
il numero di sedute puo’ essere prolungato se un paziente sente
benefici piu’ lentamente di altri ed il numero delle sedute ha
oltrepassato le 20 (Numero oltretutto stabilito arbitrariamente da noi
e non dovuto a limitazioni legate al trattamento).
RISULTATI
TOTALE …………….1638
MASCHI………………812
FEMMINE……………826
RANGE ETA’………18-93aa
L1-L2……………………65*
L2-L3…………………..155*
L3-L4…………………..311*
L4-L5…………………..869*
L5-S1…………………..716*
*Tali numeri sono giustificati dal fatto che alcuni pazienti
Presentavano ernie multiple.
TOTALE…………………………..……1638
GUARIGIONE CLINICA …………….1455 (88,82%)
INSUCCESSI TOTALI………………….183 (11,18%)
INSUCCESSI per Abbandono….………..95 (5,7%)
INSUCCESSI per ricorso a chirurgia…...88 (5,3%)
MALESSERI…………………… ……….. 84 (5,1%)
GIA’ OPERATI………………………….407 (24,84%)
DISCUSSIONE
Appare ovvio che la migliore terapia
dell’ernia discale lombare e’ quella che
porta alla guarigione clinica senza ledere
in nessun modo (od ancor peggio
asportare) il disco ma favorendone la
fisiologica riparazione.
La Chirurgia delle ernie discali lombari aggiunge al danno della
malattia il danno inevitabile della manipolazione dell’operatore (per il
piu’ bravo che sia!) risultando ulteriormente demolitiva e portando
dalla rottura
del disco con erniazione del nucleo polposo
all’abolizione completa dello stesso dal lato dell’intervento con
l’inclinarsi lateralmente della colonna (scoliosi) dal lato operato
ove manca lo spessore del disco (come mostrano le foto).
In conseguenza della scoliosi e della riduzione monolaterale
dello spazio discale si ha:
• attrito da contatto delle limitanti somatiche prospicienti il disco
operato con formazione di osteofiti, causa di lombalgie ribelli.
•Altra conseguenza della Chirurgia, dovuta alla scoliosi, e’ che le
faccette articolari delle due vertebre prospicienti il disco operato
vengono ad articolarsi per una superficie che oltrepassa quella
ricoperta e protetta dalla cartilagine con sindrome interfaccettaria
“Kissing Spine” e successiva artrosi interapofisaria e stenosi.
•Altra conseguenza della discectomia e’ che, mancando un disco,
il sopra- ed il sottostante lavoreranno di piu’ col rischio di dare
erniazioni anch’essi: non sono pochi i pazienti operati di ernia
discale lombare che presentano ernie ad altri livelli.
A parte queste conseguenze della Chirurgia dobbiamo
tener conto di:
•3-5%
di COMPLICANZE POST-OPERATORIE :
infezioni, spondilodiscite, tromboembolia, lesioni
iatrogene della cauda, dei visceri o dei vasi addominali,
fistola liquorale.
•20-40% di RECIDIVE e/o FIBROSI CICATRIZIALE a
6-10 anni dall’intervento (secondo le varie casistiche)
Queste conseguenze e complicazioni della Chirurgia,
insite sia nella tecnica della discectomia tradizionale che
della microdiscectomia, che insorgeranno subito, dopo
mesi od anni dall’intervento, probabilmente spingeranno
il paziente ad altri interventi chirurgici, instaurandosi
cosi’ un circolo vizioso negativo di cui il paziente prima o
poi si stanchera’, preferendo tenersi il dolore, e restando
cosi’ un………
MALATO CRONICO
La miscela di Ossigeno-Ozono che noi iniettiamo nelle masse muscolari
paravertebrali PENETRA NEL CANALE SPINALE E AVVOLGE SIA IL
SACCO DURALE E LE RADICI CHE L’ERNIA come dimostrano le immagini
riportate qui di seguito.
Lambendo sia la radice che l’ernia l’Ozono puo’ esercitare le sue
azioni:
• migliorare il circolo periradicolare risolvendo la congestione
venulare, l’edema, l’ischemia e la flogosi
•migliorare il circolo peridiscale e quindi il trofismo del disco che
viene come rigenerato (DISCOSAN): spesso dopo il trattamento
scompaiono infatti i vacuoli all’interno del disco
• riduzione volumetrica della parte erniata, a cipolla, applicazione
dopo applicazione, con i vari e ben noti meccanismi chimici
innescati dalla miscela di ossigeno- ozono (come mostrato dalle foto
sottostanti).
CONCLUSIONI
DA
CIO’
SI
PUO’
AFFERMARE
CHE
L’OZONOTERAPIA ESEGUITA SECONDO LA
TECNICA
SU
ESPOSTA
ACCELERI
LA
FISIOLOGICA RISOLUZIONE DEL CONFLITTO
DISCO-RADICOLARE
E
QUINDI
E’
UNA
TERAPIA DI SCELTA OBBLIGATA PRIMA DI OGNI
INTERVENTO CHIRURGICO DEMOLITIVO.
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